FORMAZI - sufueddu.org parte... · ap Formazio raic FORMAZI uti resenta insi svilupp l Ai Tament...

52
ap Formazione della Bibbia ebraica FORMAZIONE DELLA BIBBIA ¨ utile presentare nel suo insieme lo sviluppo dellAntico Testamento da un punto di vista soprattutto letterario? Non L innitamente piø importante la presentazione del suo valore dottrinale? Ma, sarebbe accettabile una teologia biblica, concepita come un repertorio di temi presentati indipendentemente dallo sviluppo storico che, dalla fede di Abramo, conduce al giudaismo contemporaneo di Gesø? ¨ possibile rendersi conto del modo in cui si L formata la raccolta dei libri biblici, senza prestare attenzione alla vita del popolo eletto e alla sua tradizione viva? ANTICO TESTAMENTO QUADRO GENERALE una storia in sei tappe I g r a n d i p e r i o d i l e t t e r a r i dellA.T. coincidono, in una certa misura, con quelli della storia dIsraele. Il periodo di preparazione che precede il regno di David L importantissimo dal punto di vista storico e religioso: esso vede la rivelazione nascere con Abramo, precisarsi con MosL, impiantarsi in Canaan dopo la conquista e al tempo dei giudici. Esso, per, L molto piø dicile da cogliere sul piano letterario, poichØ, in parte, le sue produzioni sono state incorporate in sintesi piø vaste, fatte allepoca monarchica. ¨ con Davide e Salomone che la letteratura israelita nasce sotto la forma scritta, quando Gerusalemme diventa un importante centro culturale (X-IX secc.). Dopo lo scisma, questa letteratura si sviluppa parallelamente nei due regni di Giuda e di Israele; ma, inne, le due tradizioni si unicano quando il resto dIsraele si rifugia in Giuda dopo la caduta di Samaria (IX-XIII secc.). Lumiliazione di Giuda durante lapogeo dellAssiria coincide con un periodo letterario apparentemente vuoto; poi, durante gli ultimi cinquanta anni dello stato giudaico, si assiste a un rinnovamento che prosegue al tempo dellesilio babilonese, mentre alle antiche istituzioni politiche dellepoca monarchica si sostituisce a poco a poco l organizzazione teocratica del giudaismo (VII-VI secc.). Lepoca persiana vede lo stabilizzarsi del giudaismo; contemporaneamente, prendono corpo le raccolte degli antichi libri e si sviluppano nuove correnti letterarie (VI-IV secc.). Inne, le conquiste di Alessandro mettono il Giudaismo a confronto con la civilt ellenistica, e la letteratura ne subisce i contraccolpi (IV-I sec.). Noi distingueremo cos sei periodi successivi, pur riconoscendo che un tale schema comporta un po di articio (Introduction critique lA.T., p. ). NOTA DI METODOLOGIA: COME SI POSSONO DATARE GLI SCRITTI BIBLICI La preoccupazione di ritrovare lepoca in cui furono redatti i testi della Bibbia L relativamente recente: essa risale soltanto a due secoli fa. I pionieri procedettero per tentativi ed errori. Ma a poco a poco un metodo piø scientico L stato messo a punto. Eccone le grandi linee.

Transcript of FORMAZI - sufueddu.org parte... · ap Formazio raic FORMAZI uti resenta insi svilupp l Ai Tament...

ap Formazione della Bibbia ebraica

FORMAZIONE DELLA BIBBIA

È utile presentare nel suo insieme lo sviluppo dellAntico Testamento da un punto di vista soprattutto letterario? Non è infinitamente più importante la presentazione del suo valore dottrinale? Ma, sarebbe accettabile una teologia biblica, concepita come un repertorio di temi presentati indipendentemente dallo sviluppo storico che, dalla fede di Abramo, conduce al giudaismo contemporaneo di Gesù? È possibile rendersi conto del modo in cui si è formata la raccolta dei libri biblici, senza prestare attenzione alla vita del popolo eletto e alla sua tradizione viva?

ANTICO TESTAMENTO

QUADROGENERALEuna storia in sei tappe

“I g r a n d i p e r i o d i l e t t e r a r i dellA.T. coincidono, in una certa misura, con quelli della storia dIsraele. Il periodo di preparazione che precede il regno di David è importantissimo dal punto di vista storico e religioso: esso vede la rivelazione nascere con Abramo, precisarsi con Mosè, impiantarsi in Canaan dopo la conquista e al tempo dei giudici. Esso, però, è molto più difficile da cogliere sul piano letterario, poiché, in parte, le sue produzioni sono state incorporate in sintesi più vaste, fatte allepoca monarchica. È con Davide e Salomone che la letteratura israelita nasce sotto la forma scritta, quando Gerusalemme diventa un importante centro culturale (X-IX secc.). Dopo lo scisma, questa letteratura si sviluppa parallelamente nei due regni di Giuda e di Israele; ma, infine, le due tradizioni si unificano quando il “resto” dIsraele si rifugia in Giuda dopo la caduta di Samaria (IX-XIII secc.). Lumiliazione di Giuda durante lapogeo dellAssiria coincide con un periodo letterario apparentemente vuoto; poi, durante gli ultimi cinquanta anni dello stato giudaico, si assiste a un rinnovamento che prosegue al tempo dellesilio babilonese, mentre alle antiche istituzioni politiche dellepoca monarchica si sostituisce a poco a poco lorganizzazione teocratica del giudaismo (VII-VI secc.). Lepoca persiana vede lo stabilizzarsi del giudaismo; contemporaneamente, prendono corpo le raccolte degli antichi libri e si sviluppano nuove correnti letterarie (VI-IV secc.). Infine, le conquiste di Alessandro mettono il Giudaismo a confronto con la civiltà ellenistica, e la letteratura ne subisce i contraccolpi (IV-I sec.). Noi distingueremo così sei periodi successivi, pur riconoscendo che un tale schema comporta un po’ di artificio” (Introduction critique à lA.T., p. ).

NOTA DI METODOLOGIA: COME SI POSSONO DATARE GLI SCRITTIBIBLICI

La preoccupazione di ritrovare lepoca in cui furono redatti i testi della Bibbia è relativamente recente: essa risale soltanto a due secoli fa. I pionieri procedettero per tentativi ed errori. Ma a poco a poco un metodo più scientifico è stato messo a punto. Eccone le grandi linee.

Nota di metodologia: come si possono datare gli scritti biblici

SERIE STORICA E PROFETICA

Partiamo dal libro dei Re e delle Cronache: essi ci danno una cronologia continua, che si accorda sufficientemente con i dati della storia generale. È possibile allora fissare la data della maggior parte dei libri profetici, aiutandosi con il loro titolo iniziale, che riporta il tempo e il nome del re sotto il quale il profeta ha esercitato la sua attività. ueste informazioni sono spesso confermate da alcuni dettagli del testo. Per qualche brano sarà, però, necessario operare dei ritocchi. Lesempio del libro di Amos, esposto nel seguito, potrà servire di modello per gli altri libri profetici, ed anche di aiuto per saper sfruttare la ricchezza delle brevi informazioni contenute nella Bibbia di Gerusalemme o in altre edizioni di carattere scientifico.

) Titolo del libro profetico: “Parole di Amos, che era pecoraio di Tekòa, il quale ebbe visioni riguardo a Israele, al tempo di Ozia, re della Giudea, e al tempo di Geroboàmo, figlio di Ioas, re di Israele, due anni prima del terremoto” (Am ,). ) Confronto con il libro delle Cronache e dei Re: Di Ozia parla Cr ; di Geroboàmo parla Re ,- (passi più importanti). Il regno di Ozia viene datato -; quello di Geroboàmo -. Sussidi utili: informazioni sulla situazione storica e sociale di questo periodo, o di altri, possono essere cercate: - nella tavola cronologica riportata nelle appendici alla BGer pp. - e in quasi

tutte le altre edizioni; - nella presentazione del libro in questione (per Amos, BGer p. -); - nelle varie enciclopedie, alle rispettive voci (es. Enciclopedia della Bibbia, LDC, Torino,

) - nei testi di storia orientale o ebraica in particolare (es.: BALDI-LEMAIRE, Atlante biblico,

storia e geografia della Bibbia, Marietti a ed. ). a) uso della tavola cronologica: BGer p. : “Tra il e il , debolezza dellAssiria”; “Geroboàmo II (-): ristabilisce i confini dIsraele”; “Ozia (-): ristabilisce la sua autorità fino a Elat. Sviluppa lagricoltura”. Evidentemente si tratta di un periodo favorevole sia per Giuda che per Israele: una causa appare evidente dalla tavola cronologica: la debolezza dellAssiria; facendo più attenzione e leggendo quanto precede (se tutti e due “ristabiliscono” confini e autorità, evidentemente li avevano persi in precedenza...) ci si può accorgere che questa congiuntura favorevole è dovuta anche alla fine delle guerre aramee con cui Damasco (re: Cazaèl, Ben-Hadad) cercava di espandersi a spese di Giuda e Israele, che a loro volta erano in discordia fra loro. b) le “introduzioni” ai singoli libri: BGer p. : “Predica sotto il regno di Geroboàmo II, epoca umanamente gloriosa, in cui il regno del nord si estende e si arricchisce, ma in cui il lusso dei grandi è un insulto alla miseria degli oppressi e in cui lo splendore del culto maschera lassenza di una religione vera”. ) ritocchi: stabilita una datazione generale del libro, bisognerà per qualche brano operare dei ritocchi; nella presentazione del libro viene discussa lautenticità (cioè: se sono veramente del profeta cui vengono attribuiti) e la datazione probabile di questi brani. BGer p. : - ,-: cf. anche nota a ,-, nel commento. - ,; ,-; ,-: “dossologie forse aggiunte per la lettura liturgica”; cf. note a ,; ,; ,-;

ap Formazione della Bibbia ebraica

- ,-; ,-: “sembrano datare dallesilio”; cf. nota a , che spiega questa datazione a causa dello stile deuteronomico; - ,-: “suppone lepoca dellesilio e può essere attribuito, con alcuni ritocchi, a una edizione deuteronomistica del libro”.

Dopo lesilio, non cè più una storia nazionale continua, alla quale fare riferimento. Tuttavia, Esdra e Neemia si riferiscono ai regni dei re di Persia, ciò che permette di datarli approssimativamente, nonostante indubbie difficoltà. Il riferimento al regno di Dario permette ugualmente di fissare le date del profeta Aggeo e della prima parte del libro di Zaccaria. Ecco sommariamente situati un buon numero di libri biblici. Ora, cè fra loro una grande differenza di lingua: finché il regno era indipendente veniva usato un ebraico molto puro; al tempo dellesilio a Babilonia, si infiltrò un po’ di accadico; sotto i Persiani, veniva usato laramaico, allora molto diffuso. Perciò, in uno scritto che nellinsieme risale al tempo della monarchia, una forma aramaica sarà segno di unaggiunta o di un ritocco.

GLI SCRITTI SAPIENZIALI E GLI ULTIMI PROFETI

Per questo motivo linguistico si è portati a datare del tempo dei persiani la redazione finale dei Proverbi, del Cantico dei cantici, di Giobbe, di molti salmi, di alcuni profeti minori, di qualche capitolo di Isaia e della seconda parte di Zaccaria. È più difficile reperire ciò che fu scritto al tempo dei greci, perché la loro lingua non si è mescolata con lebraico. Ma, talvolta, un tratto tipico di costume permette una datazione probabile. In tutti i casi nominati in questo paragrafo è impossibile stabilire una data precisa. Viene piuttosto stabilita unepoca; tuttavia, siccome questi testi non fanno tanto riferimento agli avvenimenti contemporanei, ma esprimono il più sovente dei pensieri generali, è sufficiente per comprenderli situarli approssimativamente nel loro secolo.

SCRITTI GRECI E DANIELE

I libri scritti in greco non hanno potuto essere redatti che a partire dal o anche a.C. I libri dei Maccabei, daltra parte, ci rimettono in contatto con la storia generale del Medio Oriente. Infine, le coincidenze di ispirazione, e talvolta di dettaglio, tra esse e il libro di Daniele, permettono di datare questultimo con molta precisione.

EPOPEA E LEGGE Libri come Giosuè, Giudici e Samuele, sono contemporanei agli avvenimenti di cui parlano? Le indicazioni letterarie sono determinanti: esaminando da vicino la composizione di questi libri si arriva a distinguervi diverse fonti: bisogna a questo punto scoprire lambiente di origine e lepoca di queste tradizioni o documenti. La lingua è abbastanza pura perché questi libri possano risalire allepoca monarchica. Lo stesso metodo si applica al Pentateuco. Osservando da vicino il vocabolario, lo stile, le preoccupazioni degli autori, ed esaminando con cura la composizione dei libri, sono state identificate fonti diverse, concepite fino a qualche tempo fa come quattro tradizioni: Jahvista, Elohista, Deuteronomista, Sacerdotale (J E D P). A questo punto rimarrebbe da cercare lambiente di origine di ciascuna di esse, lepoca della loro nascita, lepoca del loro sviluppo e dei loro prolungamenti. A titolo di esempio, si era raggiunto un certo consenso che lo sviluppo della tradizione Y si poneva allepoca di Salomone, mentre quella della tradizione E si poneva circa un secolo più tardi. Bisogna aggiungere che alcuni passaggi sarebbero stati scritti da uomini ai quali le quattro tradizioni erano già tutte familiari. Ciò che vi è di più chiaro è che la fusione delle tradizioni del Pentateuco è stata operata attorno al Tempio ricostruito, verso il o il a.C. Bisogna dunque leggerlo come una dottrina

I. Alle origini della Bibbia

fissata a questepoca, ma che registra unesperienza religiosa di più di mille anni. (cf. La Bible et son méssage, Comment fut composée la Bible, n. , ottobre ).

I.ALLEORIGINIDELLABIBBIA

SINTESISTORICA Dt ,-: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa.

Allinizio del secondo millennio, si ha limpressione che tutto il Medio Oriente si metta in movimento, come unimmensa colata di lava incandescente. Tribù semitiche salgono dal deserto dellArabia o discendono dagli altopiani dellIran, e, come unonda ne solleva unaltra, spingono davanti ad esse altre tribù. La città di Ur è conquistata. Una nuova dinastia sinstalla a Babilonia (Hammurabi ). Gli Ittiti si stabiliscono in Asia minore e gli Urriti in Mesopotamia. Con ondate intercambiabili, qui raccolte, là respinte, questa marea avanza. Il clan che essa raggiunge, senza fretta, piega le tende, riunisce le sue greggi e parte per far spostare un altro clan. Verso il , essa raggiunge lEgitto: gli Hyksos si stabiliscono nel delta del Nilo.

Gli egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dallEgitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi, e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”.

Come il fascio di un riflettore isola, sulla scena di un teatro popolata di ombre, una zona dinteresse, così, in questa immensa colata di lava anonima, verso il (o forse più tardi) la Bibbia mette in luce un clan di pastori di piccolo bestiame: quello di Abramo. Dopo Abramo e i suoi primi discendenti, ricomincia, però, un periodo oscuro. Verso il , il fascio luminoso della Bibbia si accende di nuovo per illuminare una piccola provincia del nord dellEgitto, allest del delta del Nilo: unaccozzaglia di schiavi lavora, sotto la frusta delle guardie, alla fabbricazione di mattoni destinati alle costruzioni del faraone. Che cosa è successo? Lo storico non ha ancora una risposta precisa. La Bibbia ha unificato tradizioni diverse e oscure. Cerchiamo di vedere la situazione in Egitto. Gli Hyksos, questi “principi dei paesi stranieri” sono padroni dellEgitto del nord dal . Essi vengono scacciati nel . I faraoni della XVIII dinastia danno allora al loro paese una grandissima potenza. Il re Amenofis IV si dedica alladorazione del dio Aton, del quale prende il nome (Akénaton) e si costruisce una nuova capitale (oggi El-Amarna). Il suo successore, Tutankamon, molto noto per la sua meravigliosa tomba ritrovata quasi intatta, ritorna al culto tradizionale del dio Amon. Ma la preoccupazione religiosa ha preso il sopravvento sullaspetto politico e limpero si avvia alla decadenza. Il generale Horemheb rimette in piedi lo stato e la XIX dinastia conoscerà di nuovo la grandezza con Séti I e Ramesse II. Mernepta dovrà far fronte a un attacco dei ‘popoli del mare’, genti venute dal centro dellEuropa, come anche a uninvasione libica. Lanno del suo regno (verso il ) una stele menziona per la prima volta il nome dIsraele: “Israele è devastato; la sua razza non esiste più”. Ramesse III, infine, respinge i popoli del mare. È in questo quadro generale che si situa la storia di Mosè e luscita dallEgitto. Una parte dei discendenti di Abramo (alcuni gruppi costitutivi della tribù di Giuda-Simeone, elementi della ‘casa di Giuseppe’ e della tribù di Levi) aveva continuato la sua migrazione e si era installata in tempi successivi ad est del delta, protetta forse dagli Hyksos. Lesodo ebbe luogo molto probabilmente sotto il regno di Ramesse II (verso il ?). Come avvenne questuscita dallEgitto? I capitoli e dellEsodo ce ne danno un resoconto epico, più ricco devocazione religiosa che di dettagli storici. Sappiamo solamente che, qualsiasi siano stati gli avvenimenti precisi, Israele vi ha scoperto in seguito lintervento del suo Dio e la sua nascita in quanto popolo. Due elementi essenziali restano nella coscienza dIsraele: è il momento in cui Dio rivela il suo nome a Mosè e stringe alleanza con il popolo. Dopo un rude passaggio attraverso il deserto, di cui è difficile valutare la durata e nel quale, più tardi, il popolo scoprirà un itinerario spirituale, avviene lingresso in Canaan. Il libro di Giosuè

ap Formazione della Bibbia ebraica

celebrerà questa ricerca in unepopea trionfale. La realtà (che lascia intravedere) fu molto più umile: tribù nomadi si infiltrano nelle valli, sinstallano ai piedi delle colline fortificate in cui si difendono gli abitanti del paese. ui, si combatte contro di loro; là, ci si accorda amichevolmente, con il rischio di farsi assimilare. Ciascuna delle dodici tribù (i discendenti dei dodici figli di Giacobbe) vive indipendente. Un legame tuttavia le unisce: quello della storia comune e il riconoscimento dello stesso Dio. Durante un certo tempo - tra il e il - dei “giudici” regolano i conflitti interni. Talvolta, quando una tribù è oppressa, da tutti gli angoli del paese il popolo si leva in armi alla chiamata di un ‘salvatore’ (quelli che verranno chiamati i ‘grandi giudici’, come Gedeone, Debora...) e quando il pericolo è scongiurato ciascuno ritorna a casa sua. Là ancora lo storico si interroga: Israele sinstalla in Canaan dove predominano gli dei locali cananei: El, Baal, Astarte; certo, avrà sovente la tentazione, e vi soccomberà anche, di adottare il loro culto e di attendere da essi la pace e la fecondità dei campi, delle greggi e delle donne. Ma invece, contro ogni precedente e malgrado i suoi peccati, Israele resta fedele al Signore, il Dio di Abramo, come testimonia il suo ‘credo’ (cf. Gs e Dt ). (cf. E. CHARPENTIER, Pour une première lecture de la Bible, “Cahiers Evangile, n. ”, dicembre , Ed. du Cerf).

FORMAZIONELETTERARIA

IL GRANDE LIBRO DELLA MEMORIA

Ammassati nelle case-fabbrica dei grandi raggruppamenti urbani, o parcheggiati nei pochi e rari metri quadrati di verde che circondano le case unifamiliari, noi, uomini doggi, siamo saturi di giornali e di immagini televisive. Noi siamo chiusi nella vita quotidiana dellinformazione immediata. Il ricordo è solo nostalgia, universo romanzesco o pretesto per affreschi storici: la nostra vita ne fa a meno sempre più spesso.

Allora, racconta... Luomo abbandonato ai grandi spazi, larameo errante, Abramo e i suoi discendenti non vivevano così: niente li chiudeva. uesto vagabondo della steppa, questo pastore alla ricerca di pascolo incontrava la folla in occasione dei grandi mercati: poi era di nuovo limmensa distesa della steppa. E tuttavia gli era necessario trovarsi un luogo, unorigine; a lui, che era senza paese, era necessaria una memoria. Allora si chiedeva allanziano, al nonno, di raccontare ciò che dalla bocca del nonno a sua volta aveva ascoltato... Così, di generazione in generazione, la storia della famiglia, del clan, si trasmetteva e si formava, giorno per giorno. Non una storia da manuale scolastico, ma una storia vivente: albero genealogico commentato, condito e reso piccante da notazioni di buon senso. Tutto vi era esposto: i costumi, le alleanze con le spiegazioni che se ne potevano dare, il modo di concepire Dio, il mondo, le sue leggi. In breve, era il grande libro della memoria nel quale i più giovani imparavano a poco a poco la vita e le sue esigenze.

Bisogna ricordare uesta storia che non poteva avere la stabilità di un testo stampato, doveva tuttavia trasmettersi assai fedelmente di età in età. Così, i narratori aiutavano la loro memoria con diversi accorgimenti, come il ritmo del racconto, le parole ‘chiave’. In questo modo, le diverse storie presero a poco a poco delle forme stereotipe, che permettevano, attraverso la ripetizione delle loro strutture, di situare i dettagli nel loro quadro generale.

ritmo: è difficile coglierlo nelle nostre traduzioni (che molto spesso non tentano nemmeno di renderlo in italiano). Tuttavia, rileggendo, per esempio, il Cantico di Debora (Gdc ) potrete intravederlo (cf. soprattutto la traduzione francese della Bibbia di Gerusalemme). parole chiave: vengono così chiamate delle parole che si ritrovano identiche in frasi e paragrafi diversi e che hanno permesso di raggruppare e conservare quanto si

I. Alle origini della Bibbia

riferisce a uno stesso fatto o a una stessa idea. Cf. Gen ,-,a per lA.T. e Lc ,- per il N.T. La parabola dellamministratore infedele (Lc ,-) non aveva per oggetto immediato luso del denaro. Ma, poiché la parabola parlava di un uomo ricco, è stata messa nel seguito del racconto una serie di parole di Cristo sulluso della ricchezza: vv. ..-..-. Linsieme è legato dalle parole: fedele, disonesto, ricchezza, denaro. Cf. anche Mc ,-. forme stereotipe: cf. R ,; ,; ,; ,..; ,; ecc.: lautore del libro dei Re ha chiaramente utilizzato dei documenti da cui estrae qualche fatto più importante per appoggiare il suo giudizio sul re in questione. uesti riferimenti permettono allautore di presentare solamente una breve notizia colata quasi sempre dentro il medesimo stampo. Tra unintroduzione e una conclusione stereotipe, il corpo della notizia consiste di un giudizio sui re, sfavorevole per i re dIsraele, più sfumato e benevolo per i re di Giuda. Allinterno di questo schema, viene talvolta introdotta unannotazione particolare o uno sviluppo (cf. R ,-,).

Gli inizi della letteratura scritta

È impossibile determinare con certezza a quale epoca precisa risalgono le prime redazioni dei testi. Certamente non le si può situare prima del sec. XI, cioè del momento in cui il popolo ebreo aveva trovato un minimo di stabilità e di pace. Tuttavia, bisogna ricordare che in questo tempo luso della scrittura era riservato a dei specialisti; lapparizione di un tale corpo di funzionari suppone, oltre la stabilità, unorganizzazione politica e amministrativa. Si può, dunque, situare il vero sbocciare della letteratura scritta allepoca di Davide (cf. S ,) e di Salomone (cf. R ,), che organizzarono il regno ispirandosi al modello egiziano.

QUADRO DELLE TRADIZIONI ORALI ALL’INIZIO DELLA LETTERATURASCRITTA,NELL’EPOCAMONARCHICA

(Cf. Introduion critique à l’A.T., pp. -)

Le tradizioni israelite, allepoca monarchica, si presentano in modo estremamente vario per provenienza, scopo, forma, atmosfera.

Varietà di provenienza - tradizioni legate ai gruppi Lunità interna della nazione è in questo tempo realtà acquisita, ma a partire da gruppi sociali che, pur avendo coscienza di una certa parentela originaria, hanno avuto tuttavia esperienze storiche diverse. Ora, ciascuno di questi gruppi (clans, tribù, gruppi di tribù) ha le sue tradizioni proprie. Ad esempio, Gen è particolare a Giuda; le guerre di Giosuè (Cf. Gs -) si rifanno apparentemente alle lotte della tribù di Beniamino; in Gen si discerne unorigine kenita; ecc. - tradizioni legate ai posti: luoghi di sepoltura o teatri di battaglia; antichi soggiorni delle tribù, come Cades (cf. Nm ; ; ,; ,-); o santuari, come Sichem (cf. Gs ). - tradizioni legate alle istituzioni: il santuario dellArca dellAlleanza (cf. S -; S ; R ,-); il clero che si rifà ad Aronne, custode di una tradizione cultuale probabilmente proveniente da Cades.

varietà di scopo - Sovente si tratta effettivamente di conservare il ricordo degli antenati e delle loro imprese. Con il risalire nel tempo, la storia si è già schematizzata. Gli avvenimenti più importanti emergono ancora, in mezzo a molte lacune; essi vengono raggruppati attorno ad alcune figure molto vive, animatrici di una massa anonima: è così che la memoria popolare sa raccontare il passato. Sono capi militari (Giudici, Saul...); capi religiosi (Samuele); Mosè, i Patriarchi, le cui tradizioni vengono tramandate nei luoghi che essi hanno abitato. Altre volte, la storia dei gruppi è narrata attraverso le avventure degli eroi eponimi (cf. Gen : violenza fatta a Dina,

ap Formazione della Bibbia ebraica

accordo matrimoniale con i Sichemiti, vendetta di Simeone e di Levi). - Alcune volte mettono in rilievo la causalità religiosa rispetto alle precisioni storiche (cf. Es -). - Altre hanno lo scopo di spiegare il come e il perché di realtà attuali: costumi (rito dellagnello pasquale, Es s); nomi di località (Gdc ,-: langelo del Signore annuncia sventure a Israele); condizioni delle tribù (Gen : benedizioni di Giacobbe); o raccontano lorigine dei gruppi, delle istituzioni, dei mestieri, ricorrendo frequentemente al procedimento degli eroi eponimi, organizzandoli in geneaologie, che è una maniera popolare di spiegare con semplicità la provenienza delle cose. - Alcune tradizioni, ancora, tendono a dare regole di condotta, tramandando un materiale giuridico o rituale che simpone alla pratica degli israeliti (Gen ,; Es ,-); o proponendo delle lezioni morali o religiose attraverso la storia degli eroi del passato (storia di Giuseppe, Gen ss): procedimento di saggezza popolare conosciuto in tutti i paesi.

varietà di forma Alcune sono già fisse, ma la maggior parte sono ancora fluide. Sono dei canovacci in prosa, più o meno precisi nei loro dettagli. Variano anche i loro generi: dal racconto eziologico, molto corto, allepisodio più sviluppato che tende a trasformarsi in novella.

varietà di atmosfera La storia è realistica e terra terra nellavventura di Abimélek; è trattata come epopea religiosa nelluscita dallEgitto; laspro entusiasmo della guerra di conquista contrasta con la calma agreste che evoca il ricordo di Abramo e di Isacco. Il pellegrinaggio al Sinai è legato a nozioni cultuali, mentre le storie di Giuseppe e di Sansone inculcano, ciascuna a suo modo, una lezione di saggezza. Non cè dubbio che queste variazioni siano già esistite nelle tradizioni antiche, quando esse venivano trasmesse oralmente. Si sbaglierebbe, dunque, se si considerasse le tradizioni come materiali informi, preletterari. Nel momento in cui vengono raccolte, esse costituiscono già una vera letteratura, di cui le forme e i generi preludono a quelli della letteratura scritta.

organizzazione in cicli È anche verosimile che, fin dallepoca della trasmissione orale, esse abbiano teso a organizzarsi in cicli. Sia secondo la loro origine storica: cicli dei patriarchi, cicli dellesodo, ciclo del deserto, cicli della conquista e dei giudici, ciclo di Saul... Sia secondo la loro localizzazione geografica: cicli di Bersabea, di Sichem, di Cades, di Betel (il più delle volte si tratta di santuari). Sia infine secondo le istituzioni che le conservano: tradizioni del clero di Aronne, tradizioni gravitanti attorno allArca dellAlleanza, tradizioni delle tribù...

verso la nazionalizzazione Ancora di più, parallelamente alla formazione dellunità nazionale, non solo di fatto ma nella coscienza degli uomini, i gruppi particolari di ricordi e di costumi hanno teso a interpenetrarsi per diventare bene comune di tutto Israele. In questo modo, lo stato in cui gli scribi della monarchia trovano le tradizioni, è il risultato di una elaborazione più o meno lunga, più o meno complicata. Nellinsieme, formano un ricco tesoro, culturale e religioso.

IPIU’ANTICHITESTISCRITTI.MOSÈ(cf. Introduion à l’A.T., pp. -)

Nel quadro delle tradizioni orali, Israele possiede anche i primi elementi di una letteratura scritta. I testi arcaici che la Bibbia ha conservato sono probabilmente il residuo di una produzione molto più vasta e differenziata.

a) ritornelli a corto respiro, dei tempi nomadici: cf. Nm ,-: canto dei pozzi (dal ‘Libro delle guerre del Signore’).

I. Alle origini della Bibbia

b) canti guerrieri: cf. Es , (ritornello di Maria); Nm ,-; Gs ,- (frammenti dal ‘Libro del Giusto’); Gdc (cantico di Debora). c) ritornelli cultuali delArca: cf. Nm ,-. d) oracoli di genere ‘profetico’: cf. Gen (benedizioni di Giacobbe); Nm - (oracoli di Balaam); Dt (benedizioni di Mosè). e) oracoli di genere ‘sapienziale’: cf. Gdc ,- (apologo di Jotam); S ,- (parabola di Natan); f) elegie di Davide su Saul e Gionata e su Abner (S ,-; ,-). g) testi legislativi: - si concorda sullantichità del Codice dellAlleanza: Es ,-,, malgrado le tracce di vari ritocchi; resta discusso se si tratti di costumi del nord allepoca dei giudici o di costumi ancora più antichi risalenti alla fine dellepoca mosaica (cf. BGer pp. -). - uanto al Decalogo morale, Es ,-, amplificato da recensori più tardivi, non ci sono motivi costringenti che obblighino a rifiutare a Mosè ciò che resta il cuore del diritto mosaico (cf. BGer p. ). Ma, attribuire a Mosè solo questi testi scritti sarebbe restringere indebitamente la parte di Mosè nella Torah: è lo spirito stesso di tutto il diritto consuetudinario, sviluppatosi certamente lungo i secoli, che proviene da lui e che si può dire ‘mosaico’. Con Mosè, la Bibbia nasceva come libro ispirato, nello stesso tempo in cui il popolo stesso nasceva alla storia. Nel momento in cui la letteratura israelita comincia a svilupparsi in modo più tangibile grazie a una convergenza di circostanze provvidenziali, la personalità del fondatore della nazione già la domina, non solo per i testi che da lui derivano, ma per il suo messaggio religioso che completamente la permea.

LETRADIZIONIANTICHEELATEOLOGIA

Bisogna parlare di teologia fin dallepoca delle tradizioni orali e dei primi testi, fissati anche nella forma, come i poemi e i documenti giuridici? La domanda può essere posta anche senza uscire dai limiti di una storia letteraria. Infatti, la forma di unopera non può essere separata dalla funzione che svolge nella società alla quale è destinata, e dunque dal contenuto che trasmette.

Gs ,ss. “Io presi il padre vostro Abramo... moltiplicai la sua discendenza... Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto. Poi mandai Mosè ed Aronne e colpii lEgitto… dopo vi feci uscire… spinsi sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto. Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei… vi diedi una terra…”. Temete dunque il Signore… Scegliete oggi chi volete servire. uanto a me e alla mia casa,

Il diritto del Codice dellAlleanza è in rapporto con una situazione sociale ed economica determinata; ma si ispira a principi religiosi che traducono la fede dIsraele in unepoca molto antica. Ugualmente, il Decalogo non è solamente una collezione di proibizioni enuncianti le condizioni per poter partecipare al culto; esso implica una certa concezione di Dio, delle relazioni tra gli uomini e lui, dellesistenza umana vista sotto questa luce. Una vera teologia è dunque soggiacente a questi testi. Così, se le tradizioni orali conservano anche, e in modi per noi sconcertanti, tutto il bagaglio culturale di un popolo in via di unificazione, come dimenticare che la cultura in tal modo tramandata, faceva letteralmente corpo con la religione che trovava in essa il suo supporto storico normale? Lidea di una Parola di Dio indirizzata al suo popolo attraverso la mediazione dei suoi invitati si affermava già con troppa forza per non imprimere il suo marchio sulle tradizioni che conservano il ricordo degli inviati stessi.

ap Formazione della Bibbia ebraica

vogliamo servire il Signore”. uesta memoria vivente è già un memoriale degli atti di Dio, delle sue iniziative nella storia degli uomini, una proclamazione della sua presenza che chiama alla fede tutte le generazioni successive. Poco importa la natura dei materiali che essa integra per strutturarsi e prendere forma letterariamente: le narrazioni conservate da generazioni di ‘recitanti’ contengono già la ‘catechesi’ arcaica in cui il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, divenuto il Dio dIsraele dopo lesodo e il Sinai, trova le sue prime formulazioni. Il Cantico di Debora (Gdc ) rappresenta senza dubbio la teologia arcaica di unepoca lontana in cui la guerra santa occupa un posto importante. Ma non si darebbe ragione del suo contenuto letterario se ci si accontentasse di analizzarlo dal punto di vista estetico, lasciando nellombra questaspetto del pensiero che vi prende forma. È vero che si tratta di un caso privilegiato, in cui lo studioso non deve ricercare i materiali antichi al di là delle collezioni depoca monarchica che li ha conservati. Tuttavia, nella misura in cui questi materiali possono essere messi in evidenza, è possibile anche chiarire il loro carattere teologico: fin dalle origini, la letteratura dIsraele ha un carattere religioso, che la lega intimamente alla rivelazione del Dio vivente.

II. PERIODO DI DAVIDE E SALOMONE: GERUSALEMME, CENTROCULTURALE

SINTESISTORICA Nei sec. XI e X i due grandi (Egitto e Assiria) non intervengono nel corridoio palestinese. uesto esce a poco a poco dallanarchia. Si delinea una nuova geografia politica.

SECOLI XI-X Fin dal sec. XI si stabiliscono sulla costa dei principati indipendenti e forti.

I Fenici I regni fenici, dei quali quello di Tiro è il più prospero, conquistarono il monopolio della navigazione sul Mediterraneo. Fondano Cartagine, oltrepassano lo stretto di Gibilterra e commerciano i metalli con la costa nord della Spagna, forse anche con lInghilterra.

I Filistei Nel sud, sempre lungo la costa, cinque città filistee si sono alleate per formare la Pentapoli. Esse hanno una civiltà più evoluta e la padronanza della metallurgia del ferro rende potente il loro esercito. I filistei, che controllano già la “strada del mare” si lanciano dunque alla conquista dellinterno. Dopo una guerra di scaramucce, le tribù israelite sono sconfitte ad Afeq (S ,ss). Larca, centro della vita religiosa, è presa. Le tribù israelite e le altre popolazioni del corridoio palestinese comprendono che è loro necessario un potere forte per poter resistere: è una delle ragioni per cui, in questa parte del Medio Oriente, si formano ora delle monarchie: tanto in Moab che in Edom e in Israele.

Il regno di David uattro personaggi, molto diversi luno dallaltro, saranno gli operatori della promozione dIsraele: Samuele, Saul, Davide, Salomone.

verso lorganizzazione Dopo anni doppressione, le tribù israelite stringono i loro legami e scelgono Saul come ‘ ‘giudice’ su tutto Israele. Samuele, “il veggente”, spinto dal popolo e guidato da Dio, lo consacra re.

Saul: ultimo giudice e primo re

Saul intraprende subito la guerra di liberazione. Tutto va bene sulle montagne, ma, quando sposta la battaglia verso la pianura dYisreel, Filistei e Cananei annientano il suo esercito. Egli stesso e il suo figlio primogenito sono uccisi a Gelboe. Lesercito si rifugia in Transgiordania

II. Periodo di Davide e Salomone: Gerusalemme, centro culturale

dove un altro dei suoi figli, Ishbaal, è proclamato re.

Davide: il guerriero diplomatico

Ufficiale di Saul caduto in disgrazia, Davide deve dapprima cercare rifugio presso i Filistei. Alla morte del re dIsraele ritorna in Giuda, la sua tribù, i cui notabili lo proclamano re. ualche anno più tardi, dopo la morte di Ishbaal, le tribù del nord gli propongono a loro volta la corona. Davide riprende allora la lotta di liberazione. Sconfigge i Filistei, che gli pagano il tributo. Eliminato questo primo pericolo, simpadronisce di Gerusalemme, della quale fa la sua capitale. Geniale operazione politica: re del sud e del nord, egli non risiede né a sud né a nord, ma in una città che sarà la proprietà personale dei suoi discendenti e che diventa il centro religioso disraele quando vi trasporta larca. Egli approfitta delleclisse delle grandi potenze per formarsi un impero che assicura largamente la propria espansione verso lest. Davide è più che un guerriero; egli organizza il regno; ma, malgrado il suo genio, non può far scomparire il punto debole della sua nazione, lopposizione latente tra il nord e il sud.

Salomone: lamministratore

uando Salomone sale al trono, può dedicarsi ai problemi interni: mette su una amministrazione unitaria che spezza il quadro delle tribù (forse nellintento di far scomparire la tensione nord-sud), porta a termine immensi lavori (il tempio e il palazzo di Gerusalemme, fortezze in tutto il paese), organizza il commercio con lAsia minore e lEgitto, crea unindustria del rame sul golfo di Akaba. La corte possiede ora scribi e storiografi incaricati di mettere per scritto i detti e gli atti del re; delle scuole provvedono alla loro formazione. Con Salomone siamo allapogeo del regno unito. Ma egli giocò troppo a fare il gran signore, sfruttando il suo popolo. La rivolta scoppierà alla sua morte. Il suo figlio Roboamo, politico incapace, provocherà la secessione delle tribù del nord. Il regno unito sarà durato solamente settanta anni. (Cf. La Bible son msage. Au milieu des nions, n. Marzo , p. s).

QUADROCULTURALE

La monarchia di Saul prolungava sotto molti aspetti lepoca dei giudici; quella di Davide finisce per trasformare la nazione. Essa crea lo stato israelita sovrapponendo allantico quadro delle tribù una monarchia urbana centralizzata, sul tipo dei regni cananei, fenici ed anche egiziani. Parallelamente a questa evoluzione sociale e politica, la religione dIsraele trova un nuovo equilibrio. Superando vittoriosamente la crisi del tempo dei giudici, essa finisce dincorporare quanto i culti cananei avevano per essa di assimilabile nei loro riti, nelle loro concezioni, e nella loro fraseologia. Un duplice fatto segna questa trasformazione.

S ,-: “Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio... La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre e il tuo trono sarà reso stabile per sempre”

- listituzione regale: sorta dallesigenza di unefficace difesa e di uneffettiva liberazione da oppressioni esterne, essa assume ora in Israele un posto ricco di un avvenire pieno di promesse. Per consacrare il re, non si era fatto altro che riprodurre la formula liturgica di altri popoli. In Babilonia e in Egitto, il sacerdote proclamava sulleletto un oracolo del dio locale sul tipo: “Tu sei mio figlio, io sono tuo padre”. Ora, ben presto il trono di Davide riceve una diretta legittimazione sacra per mezzo del profeta Natan: egli dichiara a Davide che Dio si fa carico di questa formula di intronizzazione: nel giorno della sua consacrazione, il “figlio di Davide”, cioè il suo successore legittimo, diventa “figlio di Dio”. uesta certezza non cesserà di sostenere la speranza del popolo nelle ore più oscure; e sarà in Giuda che, da questa ideologia monarchica purificata secondo la legge di giustizia di Mosè, nascerà una teologia propriamente messianica. Lestensione del suo impero, inoltre, avrà leffetto di dare alla monarchia una tensione universalistica. La tradizione jahvista vedrà questa vocazione universalistica prefigurata nella persona di Abramo e nella promessa di Dio (Gen ,-).

S ,-: “Forse tu mi costruirai una casa,

- Il trasferimento dellarca a Gerusalemme: atto politico di primordine, per cui la capitale diventa il luogo santo per eccellenza, esso è anche un tentativo di mediazione tra lantica e la

ap Formazione della Bibbia ebraica

perché io vi abiti? Ma io non ho abitato in una casa da quando ho fatto uscire gli Israeliti dallEgitto fino ad oggi,... anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderà il tuo nome grande...”

nuova realtà. Luniversalismo del regno di David ha la sua contropartita nel sincretismo, non solo in campo politico, ma anche in campo religioso. Alcune cerchie di fedeli, appoggiandosi su cià che era stata lesistenza seminomade delle tribù, reagiscono. Linstallazione dellarca a Gerusalemme si rifà allantica tradizione delle tribù: se Davide non si reca più agli antichi santuari confederali, Sichem e Silo, egli fa però in modo di portare Silo a Gerusalemme. Ma, in concreto, questa resta uniniziativa del re e non delle tribù; e larca, custodita ormai nella città di Davide, è legata ad una monarchia il cui modello è cananeo e perfino egiziano. In questo modo, Davide pone un atto religioso che ha una dimensione politica, la cui accettazione non è unanime. Infatti, quando Davide si avrà costruito un palazzo, secondo i costumi dei sovrani del tempo, nascerà la tentazione dinstallare Dio in un tempio, per mezzo dellarca, come per gli dei cananei. Il profeta Natan interviene (S ): nel nome di Dio, egli rifiuta la costruzione di un tempio a Gerusalemme, poiché, secondo la concezione religiosa delle tribù, larca non è legata a un luogo e conserva una libertà di movimento che è quella stessa di Dio. Ma, qualche anno più tardi, Salomone costruirà questo tempio. Il fatto è istruttivo: pur avendo una fede sincera in Dio, Davide cerca un adattamento alle condizioni del suo impero e alle abitudini del tempo, ma, attraverso Natan, si ha leco duna reazione che si richiama alle tradizioni precedenti. In altre parole, due concezioni di Dio si fanno luce: luna vuole collegare la presenza di Dio con un tempio e tende a concepire un Dio statico che, al limite, sarebbe in potere delluomo; laltra vuole mantenere la libertà di Dio, di un Dio che ha guidato il suo popolo e può ancora guidarlo se non lo si imprigiona. Una tensione esiste, e, con più o meno forza secondo le epoche, essa attraverserà tutta la storia dIsraele, sarà presente nel Nuovo Testamento (cf. Ac ,; Gv ,-),... e non è ancora scomparsa ai nostri giorni.

re, città santa, tempio:

In sintesi, nelle epoche precedenti si era sviluppata, in base alla promessa, una prima forma di speranza: quella di vivere felici in una terra “dove scorre latte e miele” e di essere un popolo scelto dimezzo ai popoli “che non conoscono Yhwh”. A questi elementi fondamentali si aggiungono ormai quelli introdotti in scena da una storia recente: il re, la città santa e il tempio arricchiscono il quadro dellavvenire meraviglioso che Israele attende dal suo Dio. In Gerusalemme, diventata ormai centro culturale oltre che politico e religioso, si effettua una specie di sintesi tra due correnti cultuali uscite allo stesso modo dalle origini israelite: quella del Nord, legata al santuario dellArca, la quale riflette così in maniera molto diretta la tradizione di Mosè e di Giosuè; quella del Sud, proveniente dalla tradizione di Cades, che aveva già potuto aprirsi ad elementi cultuali autoctoni, assimilandoli.

speranze nuove Infine, man mano che lorizzonte politico ed economico dIsraele si allarga, specialmente sotto il regno di Salomone, il paesi si vede introdotto in una circolazione internazionale di idee e di gusti artistici. In queste condizioni, non cè da stupirsi nel vedere la letteratura israelita raggiungere dun tratto la sua perfezione classica nel X secolo.

FORMAZIONELETTERARIA(cf. Introduction critique à lA.T., Descléè, , pp. -)

)VESTIGIADIUN’AMMINISTRAZIONE

Frugando negli archivi I pezzi darchivio, i documenti amministrativi e giuridici, non appartengono, propriamente parlando, alla letteratura; costituiscono però per gli storici una fonte dinformazione di primario valore. Ora, i libri di Samuele e dei Re ne hanno conservato un certo numero, che provengono sia dalla cancelleria reale sia dagli archivi del tempio (cf. R ,; ,-.-; ,-; e R ; ,-). Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, non si trovano tracce di unattività giuridica

II. Periodo di Davide e Salomone: Gerusalemme, centro culturale

orientata verso una riforma legislativa. Sembra perciò che ladattamento alle nuove circostanze delle leggi e dei costumi tradizionali sia lasciato a coloro che hanno la funzione di giudici, pur avendo il re su questo punto un ruolo supremo, che però le crescenti preoccupazioni amministrative tendono a mettere in ombra (cf. S ,-).

)ATTORNOALCULTO

testi rituali Lo stato della documentazione non permette di determinare quali cambiamenti si operarono nel culto dopo il trasferimento dellarca a Gerusalemme e soprattutto dopo la costruzione del tempio. Tuttavia il Decalogo jahvista (Es ) contiene, in aggiunta a riti arcaici (cf. Es ,-; ,-) dei riti agricoli cananei adattati allo yahvismo (es. le tre feste agricole del ciclo annuale). Si potrebbe dunque pensare qui a una redazione di epoca monarchica, che avrebbe lasciato anche le tracce in qualche passo del Codice dellAlleanza (Es ,-; ,-).

testi profetici In ambiente cananeo e arameo, il profetismo era legato al culto, e così pure, come sembra, il profetismo israelita al tempo dei giudici. Ugualmente, al servizio di Davide si trovano due profeti di corte, Gad e Natan, e i testi ci danno qualche idea degli oracoli resi da questi consiglieri del re nellesercizio delle loro funzioni ufficiali (cf. S ,; S ,; Cr ,-; ,; Cr ,; e S ,-; ,-; R ,-; ,; Cr ,; Cr ,). Tuttavia, la loro personalità fa già scoppiare il quadro del profetismo professionale, sia per lispirazione autentica che si manifesta in essi, sia per la loro libertà di parola nei confronti del re.

Loracolo di Natan conservato in S , con ritocchi deuteronomici, ha unimportanza di primo piano: esso è allorigine del messianismo dinastico.

Sam Oracolo di Natan La promessa originale assicurava il trono dIsraele alla stirpe davidica e giocava sui due sensi della parola ‘casa’: Davide non costruirà una casa (tempio) per il Signore, ma il Signore costruirà una casa (discendenza) per David: S ,-.b.; uesto oracolo porta in germe tutta lesperienza messianica. Man mano che viene trasmesso, sarà applicato ai successori di Davide: S ,.-; Salomone e la costruzione del tempio saranno loggetto di una nuova aggiunta: v. ; cf. R ,; La profezia, infine, si allargherà a tutto Israele: v. -a. (cf. BGer nota relativa)

Salmo e

Sono due salmi “regali” che contengono oracoli profetici. Se cè qualche dubbio sullantichità del S , è invece generalmente riconosciuta larcaicità del S . Alcuni lo considerano come ladattamento israelita di un salmo dintronizzazione regale dorigine gebusea: da qui verrebbe la menzione del sacerdozio regale effettivamente esercitato da Davide (S ,-) e Salomone (R ,) e la menzione di Melkisedek, re-sacerdote di Salem, di cui Davide avrebbe raccolto leredità. (Cf. BGer pag. )

Il problema dei Salmi Non ci si può meravigliare che un grande numero di Salmi siano attribuiti a Davide. Poeta e musico egli stesso, il re ha certamente avuto un grande ruolo nello sviluppo del lirismo cultuale. Il genere letterario del ‘salmo’ esisteva prima di lui, tanto presso gli Israeliti che pressoi Cananei, e specialmente nella città di Gerusalemme. Il trasferimento dellarca gli poté fornire loccasione per organizzare un corpo di cantori che dovette conoscere unespansione crescente dopo la costruzione del tempio. È più che probabile che inni primitivamente cananei siano stati allora ripresi o imitati nel quadro della liturgia di Yhwh; in ogni caso lo stile della poesia indigena non

ap Formazione della Bibbia ebraica

mancò dinfluenzare le composizioni nuove. Sfortunatamente, allo stato attuale del problema, è difficile dire quale parte del salterio risalga a questepoca. A titolo desempio: si pone volentieri tra i salmi antichi: (Te Deum reale), e (preghiere per il re), ,- (processione dellarca), (di forte colorazione cananea), .. (legati alla liturgia del tempio), (ritoccato in seguito)... Ma in realtà ci sono tanti problemi quanti salmi. Si può ammettere che, fin dallinizio dellepoca monarchica, la maggior parte dei generi e dei canoni letterari attualmente rappresentati nel salterio già fissati, e il loro posto nella liturgia determinato dalluso. Solo è da tener presente che una corrente letteraria come questa è chiamata a svilupparsi lungo il tempo; e non bisogna affrettarsi a voler ricostruire tutta una ‘liturgia reale’ fondandosi sulla critica interna del salterio o sulle analogie offerte dalle altre religioni semitiche. Ci sono certo dei rapporti fra le due cose; ma non sono facili da precisare, e, in particolare, resta discussa lesistenza in Israele di una festa dellAnno Nuovo analoga a quella dei culti vicini, o di una festa dellAlleanza specificatamente israelita. (cf. BGer pp. -)

)LALETTERATURADISAPIENZA

Con la scuola degli scribi, la letteratura sapienziale prende piede anche in Israele. La Bibbia ne fa onore a Salomone, al quale attribuisce una considerevole attività letteraria (R ,-). Bisogna tener conto delliperbole, ma non cè motivo per mettere in dubbio questa testimonianza. Infatti, la “sapienza” è allora un bene internazionale, le cui tracce si trovano dallEgitto alla Mesopotamia.

R ,: “Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo...”

La Sapienza è prima di tutto affare del re: unarte di ben governare e di condurre a buon termine le iniziative. Ma questarte importa molto anche agli impiegati dellamministrazione reale: ogni scriba ha il dovere di essere un saggio; e leducazione che riceve lo prepara a questo. Sapienza pratica, senza dubbio; ma, a partire dalla conoscenza delluomo e del mondo, piena di una fine psicologica, si sviluppa facilmente una riflessione che, del tutto empirica agli inizi, tende rapidamente alla speculazione, soprattutto quando si incontra con i dati del pensiero religioso. Sotto questo aspetto si può dire, per esempio, che gli antichi miti orientali, espressioni ricche dimmagini di una concezione del mondo umano nei suoi rapporti con gli dei, confinavano col genere sapienziale, legittimo antenato della filosofia.

Pr ,-, Cf BJ nota ,-,b

Ora, in Israele, questa corrente letteraria incrocia subito sulla sua strada una tradizione religiosa solidamente radicata negli spiriti. Sicuramente, si fa dapprima accogliente verso massime di ogni sorta, analoghe a quelle che ha raccolte il libro dei Proverbi (,-,; -). Un grande numero di queste, specificatamente quelle che appaiono come “lo specchio della cerchia del re”, possono risalire a Salomone, pur dovendo fare i conti con lo sviluppo successivo del genere. Ma fin dallinizio, la sapienza, la conoscenza, il discernimento sono considerati come un privilegio di Yhwh che solo può farne dono alluomo (S ,.; R ,; cf. Gen ). Perciò, tutto lideale morale dello yahvismo, la sua concezione delluomo e del mondo, appaiono come uno dei settori del campo sapienziale; nessuna frontiera separa questultimo dalla riflessione religiosa. Non ci meraviglieremo dunque di trovare la traccia della corrente sapienziale in numerosi scritti che teoricamente appartengono a generi letterari del tutto diversi. (cf. BGer pp. - e note relative)

)MEMORIALISTIESTORICI

Ger ,: “... la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né loracolo ai profeti”.

Tale sono le componenti intellettuali dellambiente in cui una storiografia di grande valore prenderà rapido slancio: a Gerusalemme, fin dal regno di Davide e soprattutto a partire da quello di Salomone, un clero ben organizzato, una classe di scribi e un profetismo già antico si affiancano in modo tale che i loro campi si intersecano. Nata al loro incrocio, la storiografia rifletterà in proporzione variabile le loro rispettive preoccupazioni. Il lavoro degli annalisti precede la storiografia propriamente detta e le apre la strada. Noi non abbiamo più le cronache ufficiali dei re; ma, nella loro aridità, certe notizie (S ) ce ne danno unidea.

II. Periodo di Davide e Salomone: Gerusalemme, centro culturale

uanto allopera dei memorialisti e degli storici, sopravanza di colpo tutto ciò che lantichità orientale ci ha lasciato di questo genere. In Assiria, gli annali reali sono dei ditirambi a lode del monarca o dei comunicati di vittoria indirizzati da questi ai loro dei nazionali. In Egitto, si sa raccontare questo o quellavvenimento particolare dun regno, ma senza creare ancora una storiografia continua. In terra ittita, non si ignora la causalità religiosa nella storia, ma non ci si innalza a larghe vedute abbraccianti linsieme di un regno o di un periodo più lungo.

la storia ai raggi x È difficile dire in quale misura la conoscenza di questi precedenti stimola il genio degli scribi israeliti; certo essi attingono dalla loro fede una concezione delluomo e della storia che permette loro di distanziarsi dagli avvenimenti. Per essi, tutti gli attori della storia, anche i più grandi, restano sottomessi a una Legge divina che li oltrepassa, li giudica, comanda il loro destino, poiché, consapevolmente o non, essi sono gli operatori del disegno di Yhwh. Da qui, unaltezza di veduta e unimparzialità veramente notevoli.

S -S Fin dal regno di Davide, sembra, un lungo racconto descrive già le origini della monarchia israelita, dallunzione di Saul alla presa di Gerusalemme (cioè il tempo corrispondente alle guerre dindipendenza); due tradizioni sono presenti: una, più favorevole alla monarchia, è detta perciò “versione monarchica”: S ,-,; ; laltra, più critica anche se in realtà non ne contesta la legittimità, è detta “versione antimonarchica”: S ; ,-; . Naturalmente, anche negli altri capitoli di questinsieme sono presenti tradizioni e aggiunte varie sia per origine che per data (cf. BGer pp. - e note relative).

S -; S Allepoca del regno di Davide bisogna forse attribuire anche una storia dellarca dellAlleanza: S -; S : dalla sua cattura da parte dei filistei al suo trasferimento a Gerusalemme.

S -; R - Il capolavoro del genere, redatto probabilmente sotto Salomone, è la storia della successione di Davide (S -; R -). Lautore fa sfilare davanti a noi una serie di quadri finemente osservati e resi con una verità umana impressionante. I fatti si susseguono senza che lautore o qualche elemento estraneo intervenga per modificarne meccanicamente il corso. I personaggi, molteplici, contrastati, simpongono con la loro presenza. Il narratore ha larte del dettaglio preso sul vivo che rivela uno stato danimo: ogni commento risulta superfluo. I caratteri appaiono in tutta la loro complessità. Il ritratto di Davide, soprattutto, con le sue sfumature e i suoi contrasti, è tracciato con mano di maestro. Siamo lontani dalla tradizione popolare che schematizza e abbellisce, come anche dagli annali ufficiali, preoccupati di imprese esterne gloriose. Il nostro autore (non è possibile strapparlo allanonimato) sinteressa agli individui. Sotto la sua penna, gli avvenimenti si spiegano attraverso i caratteri. Egli non giudica nessuno: bastano le azioni. Non fa mai lezione: la morale sgorga dal concatenamento dei fatti; la storia del peccato e delle sue conseguenze funeste parla da sé. Nessun bisogno di “meraviglioso” per segnalare la Provvidenza: Dio appare dappertutto presente per chi lo sa vedere. “uesta esposizione storica segna il passaggio ad una concezione del tutto nuova dellagire di Yhwh nella storia. Per gli antichi narratori loperare di Yhwh nella storia si manifestava specialmente nel miracolo, nel carisma di un capo, in catastrofi o in altre dimostrazioni di potenza aventi la caratteristica di segno; soprattutto era legato a istituzioni sacrali (guerra santa, arca, ecc.). Ora tutto è cambiato. Mai avviene un miracolo...Lo spazio in cui si attua la storia è di una profanità perfetta, e le forze che in essa agiscono provengono solo da uomini...Loperare di Yhwh abbraccia tutti gli avvenimenti; non compare a intermittenza in miracoli santi..In questo senso, il racconto della successione di Davide è in strettissima relazione con lilluminismo salomonico con cui ha fatto la sua comparsa una spiritualità molto moderna rispetto allIsraele più antico”.

cf. R - cf. S -

Bisogna ricordare in questo periodo, anche se la loro datazione è meno sicura, una storia di Salomone (da cui lautore ha attinto il contenuto di R -), e le notizie riguardanti episodi particolari o imprese di paladini di Davide (S -).

ap Formazione della Bibbia ebraica

Tutti questi testi trattano di avvenimenti contemporanei, di cui sovente sono ancora viventi gli attori o i testimoni. Il ricorso alla tradizione orale vi si scorge in certi tratti (cf. giovinezza di David). uanto allo stile, prolunga e porta a perfezione larte degli antichi narratori: tutta la linfa popolare è passata in questa generazione di letterati.

)UNASINTESIDISTORIASACRA?

Tradizioni jahviste in: Genesi Esodo Numeri

Presentiamo qui di seguito quella che fino a qualche tempo fa era lipotesi più diffusa circa lorigine del Pentateuco e la cosiddetta “teoria documentaria”. In seguito, presenteremo brevemente lo stato attuale della discussione.

Le tradizioni dIsraele permettono di risalire molto più lontano nel passato? Molti pensano di sì. Attingendo largamente dal tesoro delle tradizioni per lo più orali, gli scribi israeliti realizzeranno una grande opera di storia religiosa. ueste tradizioni, molto probabilmente, si interpenetravano già e cominciavano a prendere forma al tempo dei Giudici. Adesso, dopo la stabilizzazione della monarchia e la fondazione dellimpero, appare meglio il loro senso totale, in una prospettiva allargata. Gli storici israeliti ne scoprono lunità profonda, soggiacente alla loro diversità: lunità di una storia sacra condotta da Dio; duna storia di cui la promessa fatta ad Abramo è il punto di partenza, il patto del Sinai è il cuore, la gloria di Yhwh presente nel suo tempio e trionfante nelle vittorie del suo “unto” è la giustificazione e lo scopo. Non è questa una semplice ricostruzione umana, ma una interpretazione di fede che si precisa sotto lispirazione divina.

Testo chiave Gen ,-: Promessa e compito attuale: dalla elezione alla solidarietà

Poiché tutte le tradizioni conservate nelle diverse parti della nazione sono così convergenti, agli storici interessa sottolineare fortemente il legame che le ingloba in una medesima trama. Perciò, da una parte raggruppano attorno ai ricordi dellesodo e del Sinai, che costituiscono come il centro di gravità; dallaltra, sottolineano, fin dai secoli più antichi, la coesione di tutti i gruppi ebrei chiamati a vivere in solidarietà di destino allinterno del popolo di Yhwh: questi gruppi sono i membri di una stessa famiglia. Da qui limportanza delle genealogie attorno alle quali si articolerà la storia sacra; più che estratti di stato civile, esse sono la traduzione concreta dellidea profonda che polarizza tutta la storia: la scelta divina che ha messa da parte gli uomini chiamati a formare il popolo di Yhwh.

Gen ,: “in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”

Per questo, contrariamente, ad esempio, alle antiche tradizioni dellIndia, essenzialmente cultuali e indipendenti dal tempo, quelle dIsraele si fissano nel quadro di una storia. Storia reale, ma raccontata con laiuto dei materiali più diversi; storia umana, ma il cui senso religioso interessa più della precisione dei dettagli. uesta storia attrae tutte le altre componenti della tradizione nazionale (diritto, usanze, culto, folclore) e le situa nella prospettiva in cui prendono il loro senso profondo.

S ,: “I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio dAbramo...”

Più ancora, questa storia risale al di là dellepoca patriarcale, perfino al di là degli imperi orientali e della lontana epoca neolitica, il cui ricordo assai impreciso viene a galla nei capitoli - della Genesi. Essa incorpora, inoltre, la cosmogonia sacra che il monoteismo israelita oppone ai miti pagani, dei quali, comunque, non ha paura a riciclare le immagini in funzione della sua dottrina. Così, la creazione è il punto di partenza dellunico disegno divino, che si è progressivamente rivelato con la chiamata dei patriarchi, la liberazione dallEgitto, lAlleanza del Sinai, il dono della terra promessa, linstaurazione della monarchia, le promesse fatte a Davide, la scelta del tempio di Gerusalemme come residenza di Yhwh tra gli uomini...

Ger ,: “Se rigetterai i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me... Allora i popoli si

E se Yhwh ha dovuto così formare, faticosamente e per tappe, a partire da una massa umana barbara e idolatra, il popolo chiamato a servirlo e a dargli gloria, non è perché fin dalle origini era stato turbato lordine del mondo? Spiegando da una parte la condizione attuale delluomo, e dallaltra il senso dellopera storica di Dio, il libro ispirato introduce così nel quadro delle

II. Periodo di Davide e Salomone: Gerusalemme, centro culturale

diranno benedetti da e di te si vanteranno”

origini il fatto del peccato delluomo che interferisce con la volontà divina e in ogni tempo oppone ostacoli contro lo svolgimento del piano di Dio. Tale è il piano grandioso di questopera, che, non potendo conoscerne lautore o gli autori, viene denominata storia santa Jahvista (J). Poco importa che essa sia stata realizzata da un solo autore e di un solo gettito; che essa abbia inglobato o non tutta la storia passata fino allepoca di Davide e di Salomone; che essa abbia utilizzato, accanto ai pezzi attinti alla tradizione orale, i resti di alcuni scritti più antichi (J o L dei critici); che certi pezzi in cui la teologia è più raffinata, siano stati aggiunti alla collezione primitiva. È sufficiente constatare che essa è esistita almeno virtualmente in un insieme di racconti imparentati per dottrina e per procedimento redazionale. Varia come i materiali che le servono di base, essa tocca ora il lirismo religioso (uscita dallEgitto), ora linsegnamento sapienziale (Gen ; storia di Giuseppe), ora la storiografia (storia di Gedeone), ora linsegnamento giuridico (Torah mosaica e alcuni racconti eziologici).

Ga ,: “E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti”

Nellinsieme, essa è un monumento letterario unico nella storia delle religioni, poiché condensa ciò che lo jahvismo ha di specifico e di irriducibile: una teologia della storia fondata sulla teologia della Promessa. uando le si applica il termine di storiografia per definirne il genere e il contenuto, non si deve dunque perdere di vista linteresse che la domina: più ancora che una evocazione del passato essa è uninterpretazione teologica destinata a fondare la fede.

Per la sua composizione, è difficile proporre date precise. Linsieme del lavoro può datare del regno di Salomone; ma, per molti autori, lopera ha dovuto svilupparsi nel secolo seguente nelle cerchie istruite della corte e del tempio. Così, allapogeo politico e culturale che segna il primo secolo della monarchia israelita, si può dire che in un certo senso la Bibbia ha già una struttura letteraria. Attorno al nocciolo di testi sacri risalenti al periodo mosaico, le tradizioni del popolo di Dio si sono cristallizzate sotto una forma scritta. Ciò non impedisce, daltra parte, che esse continuino a trasmettersi parallelamente sotto forma orale; in effetti, appariranno in seguito altre cristallizzazioni parallele alla prima. Ma le idee fondamentali dello scrittore o della scuola jahvista, prima sintesi di una rivelazione cominciata molto prima, continueranno a imporsi alle sintesi analoghe tentate in prospettiva diversa. Lo stesso Nuovo Testamento, terminando di rivelare i segreti del misterioso piano divino, mostrerà nel Cristo il coronamento di questopera secolare di cui lo jahvista faceva intravedere i primi lineamenti.

Orientamentiodiernicircala“teoriadocumentaria”

Per quanto riguarda gli aspetti di contenuto, un bilancio modesto, selettivo più che comprensivo (utile soprattutto a “semplificare” schematicamente le idee) veniva così presentato da Fanuli in RivBibIt , p. , rimanendo globalmente dentro i limiti delle modifiche alla formulazione classica della teoria:

. Rimane in piedi la preesistenza di un materiale J, d'epoca salomonica più o meno, ma ridotto nel contenuto e poi ampliato dai medesimi ambienti J.

. E è piuttosto un complemento a J. . Importante la sistemazione del materiale ad opera del Dtr, dall'epoca di Ezechia fino a

tutto l'esilio. . Alla redazione sacerdotale post-esilica si attribuisce l'ultima rilettura dell'opera.

Più radicale, invece, le conclusioni di Rendtorff, anche se anteriori agli ultimi sviluppi, il quale, prendendo a simbolo dei cambiamenti avvenuti proprio il crollo dell'unico consenso che la teoria aveva raggiunto, cioè quello sulla sequenza cronologica JEDP, così presenta un suo

ap Formazione della Bibbia ebraica

secondo ‘bilancio’ circa la revisione della teoria stessa: “Il quadro della storia dell'origine del Pentateuco all'interno della storia d'Israele mantenuto finora è così venuto a vacillare, perché si comincia a postulare uno sviluppo globale del racconto del Pentateuco solo per la tarda epoca pre-esilica (o persino più tardi ancora)” [Rendtorff , p. ]. Più articolate e neutrali le conclusioni di Blenkinsopp (p. -):

) Non cè più consenso circa lesistenza di fonti narrative continue ed identificabili; ) oggi solo pochi adotterebbero “lilluminismo salomonico” come contesto di J; ) la tendenza alla datazione bassa non è esente da problemi; ) LElohista è abbandonato da quasi tutti; lorigine e la datazione di D restano dibattute;

P ha superato meglio gli esami, ma si continua a discutere se sia una fonte o una redazione;

) rimane ancora tutto da spiegare il rapporto fra narrazione e legge. Più disincantata la conclusione di Hamilton : “Più che probabilmente alcune altre decadi di ricerca su questo argomento e lapparire di quattro o cinque nuove monografie non riusciranno a risolvere il problema. Tutto ciò che faranno sarà di aggiungere quattro o cinque nuove opzioni alla pila che già abbiamo. Le teorie sullorigine della Genesi crescono come i panteon pagani. Si aggiungono nuove idee, senza scartare le precedenti. Per alcuni tutto questo non è che un futile esercizio. Per altri è il genio della ricerca, linseguimento senza fine (letteralmente!) della verità empirica, “sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a giungere alla conoscenza della verità” (Tm ,)” (Hamilton, Genesis, cit., p. [nostra traduzione]). In conclusione, potremmo dire che le linee maggiori della revisione in corso sono le seguenti:

. scetticismo circa l'esistenza di fonti narrative continue fin dall'epoca della prima monarchia;

. una tendenza marcata verso le datazioni esiliche e postesiliche; . l'attribuzione di un ruolo sempre più rilevante per un redattore o autore D in Genesi,

Esodo, Numeri; . uno spostamento dell'attenzione dallo studio diacronico, che privilegia le origini, verso

una lettura più globale e sincronica, che si fa più attenta alle corrispondenze strutturali e al senso dell'attuale composizione. La quale, in definitiva, è l'unica che può reclamare per sé uno statuto di realtà.1

Sulla revisione della teoria documentaria, si confronti la diversa introduzione offerta nella

Bibbia di Gerusalemme, edizione del , alle pp. -.

1 uesta annotazione si limita agli aspetti concernenti la teoria documentaria. Sulle altre ipotesi di composizione del Pentateuco, in

particolare sulla ipotesi dellautorizzazione imperiale persiana e sulla teoria della comunità legata al tempio, cf. J.L. Ska, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per linterpretazione dei primi cinque libri della Bibbia, Edizioni Dehoniane, Roma , pp. - (rist. ). Circa gli apporti degli studi più recenti sulla oralità a la sua influenza sulla produzione scritta, cf Susan Niditch, Oral World and Written Word. Ancient Israelite Literature, Westminster John Knox Press, Louisville Kentucky, .

III. Il periodo dei due regni (sec. IX-VIII-VII)

III.ILPERIODODEIDUEREGNI(SEC.IX-VIII-VII)

SINTESISTORICA Alla morte di Salomone, l'Egitto è alla vigilia di un lungo periodo di stasi e le nazioni mesopotamiche sono troppo deboli per intervenire nei paesi lontani. Nel corridoio palestinese, i piccoli stati siro-palestinesi continuano a organizzarsi, a svilupparsi, e anche a sbranarsi a vicenda con guerre senza fine in occasione di problemi di frontiera. L' A s s i r i a si risveglia verso l'inizio del IX sec. e tenta di ritrovare la lidership sul Medio Oriente. Moltiplica le spedizioni militari (con relativi massacri e deportazioni), per estendere la propria sovranità. Nell', Salmanasar III si scontra con una coalizione siro-palestinese. Mezzo secolo più tardi, una spedizione assira scende fino alla Filistea. Nel , è la presa di Damasco e della Galilea. Samaria cade nel . Nel , Sennacherib cinge di assedio Gerusalemme. Il re di Giuda non è che un piccolo vassallo dell'immenso impero assiro. B a b i l o n i a cerca di scuotere il giogo assiro fin da metà del sec. VII. Aiutata dai Medi, si impadronisce di Ninive nel . Riprendendo a sua volta la volontà di egemonia degli Assiri, Babilonia volge il suo interesse alla Siria-Palestina e all'Egitto. Il re Nabucodonosor conquista Gerusalemme nel .

Idueregni:IsraeleeGiuda

Di una confederazione di tribù, Davide aveva fatto un regno. Alla morte di Salomone, il regno si divide in due. La prima ragione di questo scisma è da ricercarsi nella diversità profonda tra il Nord e il Sud. Da sempre Giuda aveva fatto parte a sé. Solo il prestigio di Davide e la solida organizzazione di Salomone avevano potuto raggruppare insieme le tribù. I loro successori non ebbero né la loro grandezza né la loro abilità politica; non poterono mantenere l'unità del paese. Non è dunque del tutto giusto parlare di scisma, cioè di una divisione che avrebbe distrutto un'unità fono ad allora senza incrinature. Sarebbe più esatto parlare di unità senza domani, realizzata da Davide e mantenuta da Salomone. Alla morte di Salomone, l'inettitudine del suo figlio Roboamo fornisce alle tribù del nord il pretesto per ritrovare la loro indipendenza (R ). Ormai, ci saranno due regni. Essi si trovano in situazioni assai differenti:

IlregnodiGiuda:

Giuda: gli scribi le promesse il re

- sul piano politico: la continuità della dinastia davidica, diventata depositaria della promessa, assicura una certa stabilità politica; - sul piano religioso: secondo i re, ci sono dei ritorni al paganesimo cananeo o dei movimenti di rinnovamento yahvistico. Il Tempio, con la sua organizzazione sacerdotale, resta il baluardo delle tradizioni religiose della nazione. - sul piano culturale: all'ombra della corte e del tempio continua a svilupparsi quella letteratura inaugurata sotto Davide e Salomone (lirica cultuale, rituali, diritto consuetudinario, sapienza, storiografia religiosa, archivi, annali). La struttura portante di questa attività intellettuale è costituita da tre istituzioni fondamentali: scribi o sapienti, sacerdoti, profeti (cf. Ger ,; ,).

ap Formazione della Bibbia ebraica

Ilregnod'Israele:

Israele: i profeti l'alleanza

- sul piano politico: l'equilibrio interno è molto instabile. In due secoli, questo regno conoscerà una serie impressionante di congiure di palazzo. La secessione, appoggiata dalle popolazioni della campagna, stanche delle tasse troppo pesanti, dal clero dei santuari periferici ai quali Gerusalemme rischia di portar ombra, e dalle corporazioni profetiche ostili alle innovazioni in nome delle tradizioni antiche, finisce per essere utile solo alla classe dei mercanti e dei proprietari fondiari. - sul piano religioso: i re d'Israele, che trovano appoggio in queste classi agiate, si allontanano dallo yahvismo più ancora dei re di Giuda. - sul piano culturale: soprattutto dopo la fondazione di Samaria, si organizza alla corte d'Israele un secondo centro culturale, emulo e rivale di Gerusalemme; la sua azione si estende alle classi ricche, al clero dei santuari reali, alla casta dei funzionari. Ma il regno del Nord è troppo aperto alle influenze straniere, soprattutto di Tiro, perché la tradizione religiosa della nazione non ne soffra. Lo si nota soprattutto quando Omri marita il suo figlio Acab con Gezabele: la fortuna politica della "casa di Omri" e la relativa espansione culturale sono strettamente legate con il riprendersi del paganesimo cananeo. Il culto del Dio nazionale, nella misura in cui sussiste, è quasi solamente uno yahvismo sincretizzato; fin dal regno di Geroboamo I l'emblema del vitello d'oro era un indice non equivoco di questo slittamento. Non c'è dunque da stupirsi se le produzioni letterarie del tempo non hanno lasciato che poche tracce nella Bibbia: gli yahvisti ferventi ai quali dobbiamo i libri sacri non potevano che lasciarli cadere nell'oblio. La felice eccezione del Salmo , se bisogna interpretarlo come un epitalamio reale, è forse dovuta alla sua reinterpretazione allegorica, che ne definirebbe allora il senso biblico. Tuttavia, la documentazione archeologica lascia intravedere una certa attivita amministrativa (ostraca) e artistica (avori di Samaria), assai intensa durante i sec. IX e VIII. Nell'Israele del IX sec., l'attaccamento alla tradizione jahvista autentica è piuttosto il fatto di gente estranea, salvo eccezioni, al movimento culturale: i "figli dei profeti" che gravitano attorno ad Elia ed Eliseo non manifestano affatto preoccupazioni di ordine culturale, senza parlare dei Recabiti (R ,) o di un soldato come Ieu. Conseguenza letteraria: i discorsi di Elia ed Eliseo non ci sono pervenuti nella loro letteratura, e l'oracolo in versi di Michea, figlio di Imla (R , -) costituisce su questo punto un'eccezione. Conseguenza religiosa: lo yahvismo del nord, per reazione contro un sincretismo che sembra legato alle istituzioni moderne, si conserva più arcaico, più vicino a quello che era al tempo dei giudici nei santuari del paese.

FORMAZIONELETTERARIA

)L'INFLUENZAPROFETICAINISRAELE(cf. Introduion critique à l'A.T., pp. -; BGer pp. -; -)

La rivoluzione di Ieu () permette all'influenza profetica di riguadagnare terreno negli ambienti colti; gli stessi re volentieri ricorrono ai consigli di Eliseo. Si intravede così la formazione di circoli ferventi i cui membri appartengono d'altra parte alle istituzioni di stato: collegi sacerdotali e scribi dell'amministrazione. Avvicinati da un comune attaccamento allo spirito di Elia ed Eliseo, faranno sfociare la corrente riformatrice in opere letterarie assai simili nella forma a quelle che Gerusalemme aveva visto apparire nel X sec. quando un medesimo spirito di fervore religioso animava gli scribi della corte e del tempio.

Ciclo di Elia: R - R Ciclo di Eliseo: R -

È prima di tutto la raccolta e la fissazione scritta delle tradizioni relative ad Elia ed Eliseo. Il ciclo di Elia potrebbe essere stato redatto verso la fine del IX sec.; il ciclo di Eliseo, ora mischiato con una storia delle guerre aramee, verso il .

III. Il periodo dei due regni (sec. IX-VIII-VII)

Accanto a racconti popolari che portano il segno della loro origine, si trovano pagine degne dei migliori memorialisti, come il racconto della rivoluzione di Ieu (R , - ,).

Tradizione elohista in : Genesi, Esodo, Numeri, Deuteronomio ?

Allinterno dellipotesi documentaria classica, molteplici indizi invitano a collegare con lo stesso ambiente il materiale "elohista" del Pentateuco (E), e così anche molte narrazioni che figurano nei "primi profeti", dalle guerre di Giosuè alla storia di Saul. uesta recensione delle tradizioni antiche sarebbe paragonabile alla storia sacra jahvista, con la quale sovente si apparenta per il contenuto e talvolta anche per lespressione letteraria. Essa ha potuto includere documenti redatti molto prima: forse alcuni racconti dallandamento arcaico (E dei critici); probabilmente, il Decalogo di Es e il Codice dellAlleanza. Ma, nellinsieme, alcuni pensano piuttosto alla messa in forma di una tradizione orale ancora vivente, con uninfluenza laterale dellopera redatta nei circoli yahvistici. Ci sono tuttavia differenze notevoli dal punto di vista teologico. Mentre per gli storici di Gerusalemme, la storia sacra culminava con la fondazione della monarchia davidica e del tempio salomonico, quelli d'Israele si mostrano più riservati nei riguardi delle istituzioni moderne. Il loro giudizio più conservatore, che si esplica in una reazione contro gli abusi del tempo, prolunga la tradizione del santuario dell'Arca al tempo dei giudici. Lo yahvismo che essi sognano di far rivivere non è tanto quello dell'epoca davidica quanto quello del deserto, dell'esodo, della conquista: là è il loro ideale. Non è il loro un arcaismo di cattiva lega, ma una volontà di fedeltà ai valori più essenziali della religione nazionale. Per questo il tema dell'Alleanza accordata da Dio a Israele occupa nel loro pensiero un posto importante. Essi sentono d'altra parte i bisogni della loro epoca; prova ne è il fatto che raccontando la storia passata essi l'attualizzano per ritrovarvi regole di condotta adatte ai loro contemporanei.

cf. Gen ,-: Abimèlech re e Abramo profeta

Da qui deriva un'accentuazione del lato "profetico" dei grandi antenati (Abramo, Giuseppe, Mosè o Samuele); come pure alcune punte polemiche contro il culto del vitello d'oro (Es ) o del Baal cananeo (Gdc ,-) e contro l'istituzione monarchica stessa (S e ). Alcuni di questi tratti si capiscono meglio se si ammette che la raccolta elohista si è costituita durante l'VIII secolo, sotto il regno brillante e prospero di Geroboamo II, come reazione salutare contro i disordini sociali e religiosi più vistosi. (cf. BGer pp. -). In effetti, uno spirito simile e talvolta perfino temi identici si ritrovano nella predicazione di Amos e soprattutto di Osea.

Amos "cercate il Signore e vivrete" ,.. "scorra la giustizia come torrente perenne" ,

Il primo di questi due "profeti scrittori" (espressione del resto molto impropria) non ha nessun legame con i circoli ferventi del nord: è un giudeo la cui poesia forte e vigorosa scaturisce direttamente dalla linfa del popolo, anche se si vede in lui un funzionario reale della giudea. La messa in scritto dei suoi oracoli sembra essere stata in parte sua opera personale (cf. ,-; ,; *,), in parte opera di discepoli raggruppati spontaneamente attorno a lui; ma è presso i giudei Isaia e Michea che bisognerà in seguito cercare le tracce della sua influenza.

Amos: BGer - La sua vocazione: ,- (aspetto aneddottico) e ,- (teologia). Riassunto del suo messaggio: ,- Giustizia verso i poveri: ,-; ,- La vita lussuosa a Samaria: ,_,; ,- Cantico al Dio del mondo (universalismo): ,+,-+,- Speranza: , (Dio salverà un resto); ,-; ,-

Osea "ti farò mia sposa...nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà, e tu conoscerai il Signore" ,s

Al contrario, l'opera di Osea, profondamente radicata nella tradizione religiosa del Nord, arricchisce notevolmente la corrente di pensiero nella quale si inserisce. Se ne riprende certi temi caratteristici (decalogo morale, attaccamento all'alleanza e al tempo ideale del deserto, ricordi di Giacobbe, preponderanza di Efraim, ostilità al vitello d'oro ed anche all'istituzione reale), essa vi introduce altri temi che riappariranno ulteriormente (amore di Yhwh per il suo popolo, religione affettiva, paragone dell'alleanza con gli sponsali, annuncio di una nuova alleanza dopo la purificazione del colpevole Israele). Con Osea, la storia sacra, ormai prolungata fino a tempi nuovi ancora da venire, prende l'andamento di un dramma di amore di cui Yhwh e Israele sono i protagonisti: interpretazione

ap Formazione della Bibbia ebraica

originale che prelude direttamente alla rivelazione dell'amore di Dio nel Nuovo Testamento.

Osea: BGer - La sua vocazione: - Amore di Dio: - (come uno sposo); (come un padre). Rispondere a quest'amore: ,-; ,-; ,; ,- Il peccato: ,-; ,-; ,- Speranza: ,-

Riforma giuridica Dt ,-,: codice deuteronomico. riflessione sull'infedeltà d'Israele: "ecco ciò che avrebbe dovuto fare..." cf. Mt ,- "Ma Gesù rispose: sta scritto...": in Cristo è possibile ora quanto non è riuscito ad Israele

Nell'ambiente del movimento profetico si prepara una riforma giuridica, parallelamente al lavoro storico-religioso di cui si è appena parlato. uando Osea allude ad "articoli di legge" (,) pensa senza dubbio alle legislazioni antiche (Decalogo morale e Codice dell'Alleanza). Ma nell'VIII secolo questo diritto scritto non corrisponde più esattamente ai bisogni pratici di una società evoluta: la sua lettera è sorpassata dai fatti. Bisogna adattarlo alle circostanze, completarlo e su alcuni punti rifonderlo, affinché opponga una barriera efficace agli abusi del potere dell'amministrazione reale, alle angherie dei ricchi, alla venalità dei giudici, al permissivismo morale e religioso che, da Elia ad Osea, i profeti non avevano cessato di denunciare. Un tale lavoro suppone anzitutto un'evoluzione del diritto consuetudinario prima di cristallizzarsi in un codice. La predicazione profetica, tutta al servizio della tradizione autentica, indica in quale direzione deve impegnarsi la riforma. Ora i circoli ferventi influenzati da essa comprendono dei sacerdoti-leviti, custodi dei costumi e delle leggi, chiamati in più di un caso a pronunziare la sentenza nei processi (Dt ,-). Tale è la giurisprudenza che, completando i testi esistenti, prepara la costituzione di un nuovo codice. uesto verrà a suo tempo, probabilmente dopo la rovina di Samaria. Allora l'insediamento nel paese di un'aristocrazia straniera poterà un "piccolo resto" di Israeliti ferventi a rifugiarsi a Gerusalemme. La caduta del regno del nord invita alla riflessione: non mostra forse la necessità di una riforma alla quale i profeti chiamano invano la nazione da un secolo e mezzo? Ma su quale base operarla, se non sulla Torah mosaica, arricchita da un apporto profetico recente e riadattata ai bisogni del tempo? È questo, sembra, lo spirito che presiede alla redazione primitiva del codice deuteronomico (Dt ,-,). Raccogliendo la tradizione del Nord, essa sarebbe stata compiuta a Gerusalemme sotto il regno di Ezechia e deposta allora nel tempio, dove sarà ritrovata un secolo più tardi (R ,-).

)L'INFLUENZAPROFETICAINGIUDA(cf. Introduion critique à l'A.T., -; BGer -; -)

Mentre questo lavoro viene fatto nei circoli levitici originari d'Israele, il regno di Giuda è guadagnato a sua volta dall'influenza del profetismo. Amos il giudeo predicava verso il nel nord; le sue preoccupazioni e molteplici suoi temi ricompaiono nelle decadi seguenti presso Isaia e Michea, senza che si possa precisare il rapporto di questi ultimi con il gruppo di discepoli che conservava gli oracoli del pastore di Tecoa. Il rapporto è forse più stretto per Michea, uomo di campagna, apparentemente senza cultura. Ma si sa che al tempo di Ezechia questo predicatore dalla parola rude impressionò profondamente gli spiriti e affrettò la riforma religiosa del paese (Ger ,-).

Michea "nient'altro che praticare la giustizia, amare la fedeltà, camminare umilmente con il tuo Dio" ,

Michea: cf. BGer - In un versetto riassume il messaggio di Amos, Osea e Isaia: , Contro l'ingiustizia sociale: ,-; ,-; ,- Il messia, umile pastore di Betlem: ,- Speranza: ,-; ,-

Isaia La personalità d'Isaia è più caratteristica della tradizione di Gerusalemme. Senza dubbio, deve

III. Il periodo dei due regni (sec. IX-VIII-VII)

Contemporaneo di quattro re: Ozia: periodo di prosperità, ma Isaia è pessimista (Cf ,-); Iotam (cf R ,; Cr ,-); Acaz: chiede aiuto allAssiria e poi se ne dichiara tributario (R ; Cr ); Isaia prima si oppone e poi è isolato con i discepoli (Is -); Ezechia: -intraprende una riforma religiosa (Cr -; R ); Isaia è profeta ufficiale (Is ..); - cerca lalleanza dEgitto e di Babilonia (R -); Isaia si oppone (Is ..); ma incoraggia Ezechia e annuncia la liberazione di Gerusalemme (Is ).

alla ispirazione soprannaturale e al suo genio un'originalità molto netta. Ma non appare nel suo secolo come un blocco erratico; la sua opera si situa piuttosto al punto di congiungimento delle diverse correnti letterarie e dottrinali che abbiamo notato nella capitale giudaica. In relazione con il sacerdozio sadochita, ne conosce il vocabolario tecnico e fa eco a certi aspetti della sua teologia: gloria di Yhwh, il Dio santo, nella sua maestà reale; ruolo essenziale del tempio, sua residenza. D'altra parte, alcune delle sue idee principali raggiungono i temi cari agli storici yahvisti: dottrina del "resto", già soggiacente all'interpretazione jahvista del Diluvio; attaccamento alla dinastia davidica, che si appoggia all'oracolo di Natan. Infine, il profeta non ha ricevuto invano una formazione di letterato: pratica il mashal (proverbio), genere sapienziale per eccellenza, e se denuncia una falsa sapienza tutta impregnata di orgoglio, è per opporre la vera sapienza, penetrata di spirito religioso, che è un dono dello spirito divino. Annunciatore di castighi, come Amos e Osea, Isaia non è per questo meno attaccato alla speranza nazionale; ma, come Osea, la riporta a un "secondo tempo". Il cononto della sua escatologia con quella di Osea è d'altra parte istruttiva. uest'ultimo cercava l'epoca d'oro d'Israele al tempo dell'esodo e del deserto; Isaia lo trova all'epoca davidica e salomonica, di cui proietta nell'avvenire l'immagine purificata per evocare il regno futuro del "figlio di Davide". Da una parte e dall'altra il quadro degli "ultimi tempi" assume le caratteristiche di un paradiso ritrovato; ma l'esperienza storica assimilata in questa evocazione prestigiosa non ricopre esattamente il medesimo periodo: Osea si ricollegava alla tradizione del nord, che riappare ugualmente nel Deuteronomio; Isaia avvalla lo sviluppo dottrinale proprio del santuario di Gerusalemme. Il dualismo fondamentale della nazione si ritrova così perfino nell'ambiente profetico. Tuttavia, sarebbe vano contrapporre due correnti complementari, attente l'una e l'altra ad aspetti differenti dell'opera divina: su due onti, l'unica rivelazione progredisce, secondo direttrici chiamate alla fine a congiungersi. Bisogna solamente stare attenti alle strutturazioni teologiche differenti del pensiero, per comprendere correttamente lo sviluppo della rivelazione, che integra apporti diversificati. C'è ancora un punto sul quale il libro d'Isaia ci fornisce un'informazione precisa. Esso ci mostra il profeta circondato da una cerchia di discepoli. Nel loro 'cuore', cioè nella loro memoria vivente, egli "chiude la sua testimonianza e sigilla il suo insegnamento" (,). Il profeta appare così con le caratteristiche inattese di un maestro di sapienza che consacra le sue cure alla formazione di un gruppo ristretto. Si sorprende qui sul vivo l'esistenza d'uno dei circoli fedeli che raccolgono la parola di ogni ispirato e prolungano la sua azione. Questa è l'origine lontana dei gruppi pietisti chiamati ad avere un ruolo tanto importante nella formazione del giudaismo. Il circolo isaiano conserva gli oracoli del maestro, già parzialmente messi per scritto sotto sua dettatura; conserva anche il ricordo di alcuni fatti della sua vita (cf. ; -). Ad esso è dovuta la costituzione della sua raccolta, che, attraverso la cura di nuovi ispirati appartenenti alla stessa scuola, si accrescerà con il tempo.

Isaia: BGer - Il libro di Isaia racchiude la predicazione di diversi profeti che predicarono in epoche

diverse: Il ° Isaia: Is - (ma un certo numero di testi sono posteriori: -, di un cronista; e

soprattutto le apocalissi: - e -). Il ° Isaia: Is -, verso la fine dell'esilio; Il ° Isaia: Is -, dopo la fine dell'esilio. La vocazione: (temi sacerdotali: gloria di Yhwh, santità di Dio, sua maestà regale, ruolo

del tempio) Il libretto dell'Emmanuele: .. (tema yahvistico: la dinastia davidica) Giudizio su Gerusalemme: ,-; ,-; ,-; ,-; ,-; ,- Il canto della vigna: ,- Temi sapienziali: ,-; - passim; contro il culto puramente esteriore: ,-; ,s Speranza (il "resto"): ,-; ,-; ,-; ,-; ,- Messianismo: il libretto dell'Emmanuele; il "resto"; , - (Dio "roccia")

ap Formazione della Bibbia ebraica

)DOPOLACADUTADISAMARIA(cf. Introduion critique à l'A.T., pp. -)

Nel , Sargon II, re assiro, conquista Damasco. Lo scudo che proteggeva i due regni viene così a mancare. Nel Samaria cade: il regno del Nord scompare dalla carta geografica. Gli assiri praticavano la deportazione sistematica dei popoli vinti. Nella regione di Samaria essi fanno venire deportati dall'altra parte dell'impero. Mischiati agli israeliti rimasti, essi formeranno il fondo della popolazione dei Samaritani. Gli israeliti ferventi risparmiati dalla deportazione cercano rifugio nel Sud. Nello stesso tempo, Gerusalemme si riforma. Ne risulta una doppia attività letteraria.

Pr -; -? Prima di tutto, Ezechia si sforza di raccogliere l'eredità culturale e morale - se non politica - del Nord, per ricostituire attorno a Gerusalemme una certa unità nazionale. I suoi scribi mettono insieme una raccolta di proverbi salomonici (Pr ,).

Fusione di J e E ? Ma soprattutto, secondo la teoria documentaria, essi riesaminano e completano le raccolte di tradizioni antiche formate nel corso dei secoli precedenti nella capitale giudaica (raccolta jahvista) con l'aiuto dei materiali che i rifugiati israeliti hanno portato con loro (raccolta elohista). uesta è almeno l'ipotesi che allo stato attuale delle conoscenze spiega meglio l'origine della compilazione J-E (detta talvolta "jehovista") utilizzata nel Pentateuco.

Redazione di Gdc Il libro dei Giudici potrebbe aver ricevuto in questa stessa occasione la sua forma quasi definitiva (salvo aggiunte dovute a revisori posteriori). E' interessante vedere così le tradizioni del Nord e del Sud convergere ancora una volta, come al tempo della conquista e agli inizi della monarchia, per formare una tradizione israelita totale: il popolo d'Israele resta attaccato alla sua unità interna pur in mezzo ai vortici in cui suo malgrado si trova immerso.

Redazione di Dt - Non bisogna tuttavia escludere una sopravvivenza autonoma delle tradizioni elohiste nei circoli d'origine israelita rifugiati a Gerusalemme: la letteratura deuteronomica ne costituirà il prolungamento diretto. È in questi ambienti che il nocciolo primitivo del codice deuteronomico sembra essere stato allora redatto, sulla base dei materiali antichi di cui abbiamo parlato. Se, infine, i sacerdoti levitici, alla cui opera è dovuto, lo depongono nel tempio di Gerusalemme dove lo si ritroverà un secolo più tardi, è perché ivi risiede l'Arca dell'Alleanza. Dietro il tempio regale, essi vedono l'antico santuario confederale delle tribù, quello che un'antica tradizione, consegnata nel libro del Deuteronomio e di Giosuè, poneva a Sichem e sul Garizim (Dt ,-; ,-.-; Gs ,-; ,.-). Per tagliar corto alle deviazioni cultuali delle 'alture', essi sognano di farne il solo santuario legittimo di Yhwh in Israele. Per ora Sichem è occupata dai Samaritani semipagani e l'Arca è a Gerusalemme; per questo fatto Gerusalemme sarà l'ereditaria delle tradizioni del Nord. Ci vorrà comunque ancora un secolo perché il codice che ne sintetizza le esigenze religiose e sociali riceva la sanzione ufficiale e cominci a passare nei fatti. In effetti, il regno d'Ezechia non fa che innescare un movimento riformatore, che non sopravvive alla morte del re. Le campagne di Sennacherib consacrano la decadenza politica di Giuda, e questa comporta una decadenza religiosa. Sotto Manasse, la duplice influenza dellantico paganesimo cananeo (eterna tentazione dIsraele) e dei culti assiri provoca la degradazione progressiva dello yahvismo ufficiale, sempre più sincretista (R ,-). La resistenza allapostasia nazionale si rifugia nei circoli ferventi usciti da una parte dagli ambienti in cui è nato il Deuteronomio, dallaltra dallambiente dei discepoli di Isaia. uesti raggruppamenti senza statuto definito, antenati lontani della pietà giudaica, sono esposti alle vessazioni del potere (R ,) e non è possibile dire quanto si estenda la loro influenza. È certo, però, che per sostenere la loro fedeltà religiosa, conservano come un tesoro i libri tramandati. La Torâ mosaica è la loro regola di vita; la storia sacra è l'oggetto della loro meditazione; gli oracoli

IV – Alle origini del Giudaismo (secc. VII-VI)

dei profeti insegnano loro il timore di Dio, la necessità d'una conversione del cuore e una speranza indefettibile. La rivelazione divina che è alla base della loro fede si presenta così ad essi sotto la forma di libri che essi si abituano a guardare come sacri perché vi trovano la Parola di Dio.

IV–ALLEORIGINIDELGIUDAISMO(SECC.VII-VI)

SINTESISTORICA Nell'ottavo secolo, quattro profeti, Amos, Osea, Isaia e Michea, avevano parlato a una nazione che gli Assiri minacciavano continuamente. In tali condizioni, la loro fede nel vero Dio, colui che aveva liberato il suo popolo e gli aveva dato giuste leggi, aveva trovato quelle espressioni folgoranti che noi oggi conosciamo. Durante la prima metà del sec. VII, la dominazione assira si è ancora di più appesantita fino a ridurre i fedeli del vero Dio a speranza muta. Questo secolo di silenzio, che corrisponde nella Bibbia al regno di Manasse, fu tuttavia carico di avvenimenti che noi possiamo riassumere grazie di documenti assiri, allora molto abbondanti. In seguito, grazie alla decadenza dell'egemonia assira, la speranza d'Israele riprese la parola con Sofonia, i deuteronomisti, e Nahum.

l'apogeo dell'Assiria Nel , Sennacherib, re d'Assiria, aveva rovesciato la coalizione dell'Egitto con Ezechia e altri piccoli re. Arriva ad assediare Gerusalemme, ma è costretto a togliere l'assedio. Comunque, anche senza conquistarla con la forza, aveva ridotto Gerusalemme all'obbedienza e spogliata di una buona parte delle sue province (cf. R ,-). Nel , Assaraddon diventa re di Ninive, dopo una crisi interna breve ma brutale, di cui parlano le tavolette cuneiformi (cf. R ,). Sotto il suo regno l'impero assiro si estende fino ad inglobare il Basso Egitto e parecchie oasi dell'Arabia, sulle strade tra Babilonia, Canaan e l'Egitto. Assaradon compie diverse campagne in Palestina e nei paesi vicini, ricevendo l'omaggio e il tributo dei piccoli re locali, nel numero dei quali Manasse di Giuda è nominato due volte.

Non c'è più un profeta Manasse si sottomette completamente alla potenza assira. Abolisce l'opera religiosa di suo padre, Ezechia, e installa nel tempio il culto assiro degli astri (R ,-). La leggenda tardiva secondo la quale avrebbe fatto mettere a morte Isaia illustra bene la situazione. Dal punto di vista politico, bisogna riconoscere che Manasse ricuperò il suo territorio e restituì prosperità al paese, ma per i discepoli dei profeti cominciò un vero esilio all'interno. Per più di mezzo secolo nessuna voce profetica potrà farsi sentire.

la decadenza assira Tuttavia, l'Assiria cominciava a indebolirsi sotto il peso delle sue conquiste. Assaraddon dovette spartire il suo impero tra i due figli: Assurbanipal ricevette Ninive e Shamash-Shumukin fu principe di Babilonia (). Assurbanipal è un sovrano molto colto. La sua grande biblioteca ritrovata a Ninive è una delle più preziose collezioni di testi mesopotamici; gli storici gli sono debitori d'una buona parte della loro scienza. Ma questo amico delle lettere dovette essere senza posa sulle strade per difendere il proprio impero. Nel perde l'Egitto. A Babilonia il fratello del re si ribella contro Assurbanipal; egli ridiventa padrone della situazione nel : ma provvisoriamente.

in soccorso del grande malato Anche prima della morte di Assurbanipal () la rinascita babilonese cominciava con una dinastia nazionale. Di nuovo i tre grandi sono in competizione: Assiria, Babilonia, Egitto. Il faraone sa che l'Assiria è malata. Se vince Babilonia, ci sarà di nuovo in Mesopotamia una potenza temibile per l'Egitto. Per questo, il faraone Sammetico viene fin sulle rive del Tigri in aiuto dell'Assiria. Con grande senso politico, il faraone ha visto dove era per lui il vero pericolo; ma egli è impotente a rovesciare il corso degli avvenimenti. Nel Ninive è distrutta.

Megiddo

Nel il faraone Necào intraprende una spedizione verso il nord-est per soccorrere quanto resta dell'armata assira. Il re Giosia, temendo una rinascita dell'Assiria, vuole sbarrare la strada del faraone alla gola di Megiddo. Al primo scontro l'armata giudea è scompigliata e il re ucciso

ap Formazione della Bibbia ebraica

(R ,-).

l'egemonia egiziana -

Durante i quattro anni seguenti gli eserciti egiziani combattono sull'Eufrate e tengono solidamente tutta la Palestina. Perciò Necào imprigiona il nuovo re di Giuda Ioakaz, il quale con l'approvazione del popolo voleva proseguire la politica filobabilonese del padre (R ,-). Al suo posto, designa come re un altro figlio di Giosia, Eliakim, cui cambia nome in Ioiakim (R ,), manifestando così di averne fatto una sua creatura.

l'egemonia babilonese -

Nel , Nabucodonosor, principe ereditario di Babilonia, prende il comando dell'esercito e passa l'Eufrate; schiaccia gli egiziani a Carchemish. Una notizia del libro di Geremia fissa questa data e completa le cronache babilonesi (Ger ,). L'esercito del faraone rifluisce verso l'Egitto. Nabucodonosor domina la Palestina; Ioiakim si sottomette a lui per tre anni (R ,).

la rivolta contro Babilonia: -

L'Egitto, tuttavia, non si dà per vinto; d'altra parte, c'è sempre a Gerusalemme un partito filoegiziano, che infine riesce a trascinare Ioiakim nell'opposizione a Babilonia (R ,). Fu un disastro: Nabucodonosor scatenò i piccoli stati confinanti: Moabiti, Ammoniti, ecc. contro le campagne di Giuda. Perfino i fedeli alla tradizione dei nomadi dovettero ripiegare sulle città fortificate (Gr ,).

prima deportazione

Tutto lasciava presagire un intervento diretto del re di Babilonia. uando ebbe luogo, sedeva da tre mesi sul trono di Gerusalemme un re giovanissimo, Ioiakim. Egli cessò ogni resistenza e si arrese al vincitore che lo trattò umanamente, ma lo deportò nella sua capitale, insieme con la élite della città, ivi compresi gli operai qualificati (R ,-). In questo primo gruppo di esiliati si trovava Ezechiele (Ez ,-).

l'ultimo re di Giuda -

Il terzo figlio di Giosia, Mattania, fu scelto da Nabucodonosor a regnare in Giuda. In segno di vassallaggio il suo nome fu cambiato in Sedecia. Nei primi tempi si comportò come suddito leale (R ,). Ma a partire dal un nuovo faraone Sammetico II regna in Egitto e tesse intrighi a Gerusalemme. Sedecia finisce per rompere il giuramento che aveva fatto e si lascia trascinare in una nuova alleanza egiziana (Ez ,-). È il . ualche mese più tardi l'esercito di Nabucodonosor stabilisce i propri quartieri invernali attorno a Gerusalemme.

l'assedio di Gerusalemme: - seconda deportazione

Nella primavera seguente, gli Egiziani tentano di soccorrere il loro alleato. Le truppe del faraone Cofrà entrano in Palestina. Nabucodonosor deve togliere l'assedio. Il partito della guerra trionfa a Gerusalemme. Geremia è messo in prigione come traditore e disfattista (Ger ). Ma la gioia dura poco. Nabucodonosor riprende ben presto l'iniziativa, scaccia gli Egiziani e assedia nuovamente Gerusalemme. Nell'agosto del , dopo mesi di assedio, Gerusalemme è presa, il re incatenato e accecato dopo aver sgozzato i suoi figli in sua presenza, le mura abbattute, il tempio distrutto. Un nuova fila di deportati va verso Babilonia.

gli ultimi sussulti non un re davidico non una città davidica

Nabucodonosor stabilisce come governatore della Giudea Godolia (Gr ,). È uno scriba, funzionario reale, i cui familiari avevano probabilmente servito Giosia e difeso Geremia. Il profeta gode di grande prestigio presso i babilonesi, i quali lo trattano con riguardo, ed egli usa di ciò per alleviare le sofferenze dei suoi compatrioti e per calmare i loro risentimenti. Gerusalemme doveva restare disabitata, perciò Godolia stabilisce un capoluogo a Mispa, in un distretto a nord di Gerusalemme risparmiato dalla distruzione. Geremia gli resta a fianco come consigliere. A poco a poco si ricostituisce un embrione di vita nazionale: alcuni ufficiali controllano la montagna, la popolazione ritorna nelle case, la vita agricola riprende, pellegrini si recano alle rovine del tempio per adorarvi Yhwh. Ma l'odio di Babilonia è radicato nel cuore dei Giudei e ben presto rovina la speranza di una rinascita. Contemporaneamente, il re degli ammoniti sarebbe contentissimo di vedere la terra di Giuda vuotata dei suoi abitanti. Istigato da lui, un fanatico uccide Godolia e massacra i suoi compagni insieme agli ufficiali caldei che erano con lui e i pellegrini che andavano a Gerusalemme.

IV – Alle origini del Giudaismo (secc. VII-VI)

emigrazione in Egitto Ne seguì una lotta civile e molti, temendo la vendetta di Nabucodonosor, fuggirono in Egitto, trascinando con sé il profeta Geremia, nonostante la sua resistenza. Siccome la maggior parte erano militari, furono arruolati tra i mercenari del faraone Cofrà, che li mise a difesa della frontiera dell'Asia.

terza deportazione

Nel , truppe caldee vengono in Giudea a vendicare il massacro di Mispa, devastano il paese e deportano quello che resta dell'infelice gente di Giuda. Il paese non è ripopolato come avevano fatto gli assiri in Samaria; i vicini edomiti, arabi, ammoniti, riempirono qualche vuoto. Il resto, dove vive una popolazione povera e molto diradata, è annesso all'amministrazione della Siria. La rovina è totale, ogni vita collettiva è spenta.

fine d'un regno fine di un'epoca

Una fase della storia d'Israele prende in questo modo termine: finisce la vita politica indipendente. Dal tempo dei Giudici fino a Sedecia, il popolo liberato dall'Egitto è passato dalla barbarie alla civiltà, dall'anarchia allo stato centralizzato, dall'ignoranza alla cultura. La sua fede è stata così sovente contaminata dalle superstizioni dei suoi vicini, che noi non sappiamo cosa pensare della qualità della sua vita religiosa. Ma la lettura dei testi mostra all'evidenza che presso un certo numero di credenti, ed anche in piccoli gruppi di fedeli, la fede ha progredito, ha suscitato dei santi, dei sapienti, dei profeti, forse dei martiri. uesta fede si esprime in tradizioni orali solide ed ha già prodotto dei libri. Nelle file dei deportati si ripetono poemi, racconti, sentenze; alcuni scribi hanno portato con sé preziosi papiri.

FORMAZIONELETTERARIA

)ILMOVIMENTODEUTERONOMICO(cf. Introduction critique a l'A.T., pp. -)

un Dio una terra un popolo una legge un tempio

La debolezza dell'Assiria permette al regno di Giuda di ritrovare un certo lustro a partire dal momento in cui Giosia riprende in mano le redini del potere. L'eliminazione progressiva dei culti assiri, prima manifestazione di nazionalismo, prepara da lontano una riforma molto più profonda. Essa è provocata nel dalla “scoperta”, nel tempio, del codice deuteronomico, deposto là cento anni prima. Giosia, per restaurare il suo regno sulla base dell'Alleanza e della Torah mosaica, pone subito in applicazione la Legge a prezzo di misure radicali (R -). uesta politica religiosa segna una data nella storia letteraria. Infatti, con il riconoscimento del Deuteronomio come legge di stato, la tradizione del Nord completa la sua impiantazione a Gerusalemme. Contemporaneamente, l'opera di sintesi intrapresa dagli scribi d'Ezechia è ripresa e portata a buon termine. Ne vien fuori una letteratura teologica e storica di grande ampiezza.

Dt -: "sezioni-voi" discorsi

Da una parte, il codice adottato per la rinnovazione dell'Alleanza (cf. R ,-) amplifica e aggiorna l'edizione primitiva redatta un secolo prima introducendo delle "sezioni-oi" nelle "sezioni-tu" (Dt -). Inoltre il codice è completato da discorsi parenetici che l'inquadrano e ne esplicitano la portata (Dt -; -; ).

organizzazione dei libri storici D'altra parte tutti i materiali storici accumulati nel corso dei secoli precedenti sono metodicamente raccolti e organizzati, con commenti e ritocchi facilmente riconoscibili per il loro stile. In genere, il lavoro ricopre i nostri libri canonici, dalla Genesi ai Re, ma non nel loro stato attuale poiché alcuni passaggi di origine sacerdotale si aggiungeranno un po' più tardi. Le aggiunte deuteronomiche sono rare nella Genesi, nell'Esodo e nei Numeri; invece la fine della storia di Mosè, che originalmente doveva servire da conclusione al libro dei Numeri, viene collegata al Deuteronomio (Dt -); il libro di Giosuè riceve amplificazioni assai importanti (Gs ; ,-; ,-; ,-; ; ,-; ; revisione del c. : cf. BGer p. ), mentre il libro dei Giudici riceve il suo senso profondo per l'aggiunta del c. che ne esplicita la tesi

ap Formazione della Bibbia ebraica

generale (cf. BGer pp. -); infine i libri di Samuele e dei Re, costituiti a partire da materiali diversi, delineano l'insieme degli avvenimenti avvenuti dalle guerre filistee fino al rinnovamento dell'Alleanza da parte di Giosia (cf. BGer pp. e ). D'ordinario, nelle opere degli storici deuteronomici, le fonti sono giustapposte piuttosto che fuse, rispettate non soltanto nel loro tenore essenziale, ma perfino nella loro lettera; perciò sono ancora descernibili all'analisi. Ma questo modo di compilare i documenti non impedisce che grandi tesi teologiche siano soggiacenti a questi libri di storia religiosa: la dottrina dell'Alleanza vi è vista verificata nei fatti. L'insegnamento che ne scaturisce raggiunge così quello dei discorsi parenetici del Deuteronomio; è come una predicazione concreta che cerca di risvegliare nei cuori il desiderio di amare Yhwh, di osservare la sua Alleanza e di obbedire alla sua legge, per poter abitare in pace nella terra santa. Bisogna notare ancora un punto: acclimatandosi a Gerusalemme, la tradizione deuteronomica si è arricchita. La sua concezione della speranza nazionale, superando quello che era nell'ottavo secolo presso Osea, comporta ormai un attaccamento profondo alla dinastia davidica (cf. ritocchi alla profezia di Natan S ) e al tempio salomonico (R ). Sfortunatamente l'azione riformatrice di Giosia ha termine con la sua morte. Se il codice da lui sancito conserva valore ufficiale, la sua applicazione lascia tuttavia a desiderare. Il movimento deuteronomico, comunque, sussiste nei circoli che precedentemente l'appoggiavano. Custodi degli scritti, essi ne perpetuano lo spirito; di più, essi li completano e li aggiornano per farne, in mezzo al disastro nazionale che la rovina di Gerusalemme porta al culmine, la carte della futura restaurazione.

ulteriori arricchimenti dopo la caduta di Gerusalemme

Così il libro del Deuteronomio e il libro dei Re sono arricchiti, nelle nuove edizioni, di pezzi che suppongono Giosia morto, Gerusalemme distrutta e il popolo disperso. Si stima, generalmente, che un lavoro di questo tipo proseguì fino alla restaurazione del VI secolo (cf. R ,-; ,-; R ,-; ,-; ,-; ,-).

Nel frattempo, la legislazione di Giosia, rimasta legge ufficiale nel paese conquistato dai babilonesi e unito da essi alla provincia di Samaria, s'introduceva sotto questo titolo fin presso i samaritani, per i quali Gerusalemme era diventata il solo luogo possibile del culto a Yhwh dopo che Giosia aveva distrutto le alture del Nord. uesta situazione doveva avere conseguenze importanti in seguito: Dio conduce la storia attraverso svolte impreviste.

)RINASCITADELPROFETISMO

Non si potrebbe affermare con certezza che lo spirito profetico sia mai cessato completamente, anche sotto il regno di Manasse; certo è almeno rimasto nell'ombra, addormentato. uando ricompare alla luce del sole, si ricollega alle due correnti di pietà segnalate più in alto: l'una, raggruppata attorno ai discepoli d'Isaia, giunge a Sofonia, la cui predicazione si situa tra il e il ; l'altra, dipendente dalla tradizione nordica di Osea, giunge a Geremia.

Sofonia riprende voce la speranza dei "poveri"

Sofonia: cf. BGer - "In mezzo" al popolo o "nel suo seno" (parola chiave di Sofonia) non ci sono giusti, eccetto Dio; ma egli è solo. Dio verrà perciò in seno a questo popolo e sarà un giorno di collera: ,-; ,ss. Ma per il futuro Dio intravede che questo popolo, che egli avrà purificato con il suo amore, egli risponderà con un cuore di povero (è l'inizio dell'ideale di "povertà" o di abbandono tra le mani di Dio): ,-. "In seno alla figlia di Sion Dio sarà presente": è tradizione, in tutte le civiltà, simbolizzare un popolo in una figura femminile. uesta 'figlia di Sion' simbolizza il popolo. Dio vuole

IV – Alle origini del Giudaismo (secc. VII-VI)

farne la "vergine Sion" e nel suo seno un giorno egli potrà essere totalmente presente. L'evangelista Luca ci penserà quando scriverà la pagina dell'annunciazione: ,-.

Nahum

Non si sa a quale delle due correnti collegare Nahum, annunciatore della rovina di Ninive:

il grido degli oppressi Nahum: cf. BGer - Gioia selvaggia per la caduta di Ninive: ,-; ,-; ,-.

Abacuc la fede in esilio

e Abacuc che, verso la fine del VI secolo, innesta su una descrizione dell'invasione caldea le sue riflessioni dolorose, le sue maledizioni contro l'aggressore, il suo canto di fede.

Abacuc: cf. BGer Dialogo tra il profeta e Dio: ,-,: lo conclude un atto di fede: "il giusto vivrà la sua

fedeltà". Maledizioni contro l'oppressore: ,-: Babilonia qui non è nominata; ciò che è detto

dell'oppressore può applicarsi a ogni tirannia. Cinque maledizioni rispondono ai cinque crimini di chi opprime: sfruttamento economico: ,-; guadagno illecito e saccheggio: ,-; genocidio: ,-; corruzione dei popoli asserviti: ,-; idolatria: ,-.

Finalmente, il giudizio sarà pronunciato: ,. Una preghiera destinata ad essere cantata invoca il giudizio di Dio: ,-.

Le due opere hanno affinità con la poesia liturgica. Ciò non è sufficiente per fare dei loro autori dei profeti "cultuali", a servizio nel tempio, corporazione che Geremia ci mostra sotto una luce poco favorevole. Ma, se ne imitano i generi letterari, come Geremia stesso in qualche occasione, ciò indica forse che non bisogna troppo separare il profetismo autentico dal culto.

Geremia "Dal settentrione si rovescerà la sventura..." (,)

Il lungo ministero di Geremia ci fa rivivere le ultime decadi della storia del regno di Giuda e ci informa abbondantemente sulla personalità religiosa del profeta stesso e sull'esperienza interiore dalla quale è scaturita la predicazione profetica. Non solo lo vediamo alle prese con una folla di nemici che hanno giurato la sua morte: politicanti nazionalisti, sacerdoti e profeti ufficiali; ma noi sappiamo anche quale eco suscitavano nel suo animo le peripezie della sua dolorosa missione. La stessa spiritualità affettiva che, nei suoi discorsi, gli fa rappresentare Yhwh come padre e sposo, si ritrova nei passaggi in cui rivela il fondo del suo animo: è l'intimità di un dialogo incessante con Colui che lo ha chiamato e che continua a munirlo di una forza straordinaria in mezzo a un ministero contrariato. Uomo timido, Geremia gode di un prestigio stupefacente presso gli uditori più diversi; ma non ha quasi discepoli. Un amico fedele si è unito a lui: Baruch, che sembra appartenere alla cerchia del movimento deuteronomico, a giudicare dal suo stile. Egli funge da segretario, raccoglie gli oracoli del profeta e li legge pubblicamente a rischio della sua vita. uando, dopo la rovina di Gerusalemme e l'assassinio del governatore Godolia, il vecchio profeta è trascinato in Egitto da giudei fanatici, Baruch lo segue. Dopo la sua morte, riunisce i pezzi sparsi della sua opera e vi aggiunge dei capitoli biografici che sono un'apologia dell'uomo di Dio perseguitato (,-,; ; ; ; -; ,-; ,-; -: in ordine cronologico): Geremia non aveva avuto ragione contro tutti, come mostrava all'evidenza la recente catastrofe? Il ruolo di Geremia è stato quello di dar senso in anticipo alla catastrofe e così trasformare la distruzione del popolo nella sua purificazione. Senza Geremia, il popolo avrebbe pensato che il dio di Nabucodonosor era più forte di Yhwh e lo avrebbe servito. Grazie a Geremia, esso comprende, in esilio, che il suo Dio è più forte poiché aveva predetto queste disgrazie. Se le ha permesse è perché il popolo possa tirarne una lezione. E così, distrutto come regno peccatore, potrà risorgere come comunità santa.

ap Formazione della Bibbia ebraica

uesto messaggio di speranza, Geremia lo esplicita in termini che ricordano, in piccola parte, il messianismo di Isaia (,-), ma soprattutto il messianismo di Osea. Come gli scribi deuteronomici, egli ha costantemente presente al suo spirito il pensiero dell'Alleanza del Sinai e dell'ingresso in terra santa. Per il peccato d'Israele, questo disegno d'amore divino abbozzato nel passato è giunto a un fallimento. Ma dopo aver purificato il suo popolo, Yhwh lo riprenderà; sarà allora una nuova Alleanza scritta nei cuori (,-) e un ritorno in terra santa sotto la guida del Pastore d'Israele (,-; ,-). Attraverso questa attualizzazione della storia antica, Geremia finisce di sottolineare il significato religioso, sfruttato in altro modo, più moralizzante, dagli storici deuteronomici: senza che Israele ne abbia avuto coscienza, gli avvenimenti che aveva vissuto dal momento dell'esodo avevano una portata profetica. È possibile che i primi oracoli di speranza pronunciati di Geremia risalgano ai tempi della riforma di Giosia, quando l'Israele del Nord si vedeva di nuovo collegato col regno di Giuda. Ma assumono rilievo del tutto nuovo nel momento della catastrofe nazionale: essi aprono al popolo di Dio una prospettiva di speranza inattesa e paradossale. La raccolta di Geremia, costituita probabilmente in Egitto, dovette essere portata in Palestina molto presto durante l'esilio (dopo il ). Venne rimaneggiato, sembra, nei circoli deuteronomici. Comunicato alla diaspora orientale, venne arricchito di nuove aggiunte (-; ritocchi in -; soprattutto -), per arrivare verso il alla forma attuale nella Bibbia ebraica; la Bibbia greca lo contiene invece sotto forma un po' diversa. Isolato mentre era vivo, il profeta esercitò così dopo la sua morte una profonda influenza, sia in Giudea che in Babilonia.

Geremia: cf. BGer - La sua vocazione: Il cuore del suo messaggio: - (nuova alleanza: ,-) Le "confessioni": ,-,; ,-; ,-; ,-; ,-. Appelli al popolo che ha abbandonato Dio: -. Le false sicurezze: (il tempio, il culto esteriore senza fedeltà) ; ,-; ,-; ,-;

. Alcuni segni profetici: ,-; ,-; ,-; . Speranza: ,-. Salmi: questa religione del cuore, illustrata da Geremia, ispira un certo numero di salmi,

per es.: ; ; ; ...

)LATRADIZIONESACERDOTALE

Si dà il nome di sacerdotale alla tradizione propria del clero di Gerusalemme. uesta espressione, consacrata dall'uso degli esegeti è comoda, ma un po' equivoca, perché il codice deuteronomico è anch'esso probabilmente di origine sacerdotale o, più esattamente, leitica; ma proviene, secondo noi, dai santuari del nord. Si è già visto precedentemente come, al di là dell'epoca monarchica, questa tradizione del tempio di Gerusalemme si ricollega anch'essa per molte vie alle origini stesse d'Israele.

Levitico -: "codice di santità"

L'introduzione del Deuteronomio a Gerusalemme come legge del tempio non avviene senza provocare questioni. Certo, il privilegio esclusivo riconosciuto al santuario di cui hanno la custodia soddisfa i sacerdoti del ramo di Sadoc; ma essi intendono anche mantenere i loro privilegi. Così R , nota che Dt , (che stabilisce l'uguaglianza completa dei sacerdoti-leviti trasferiti a Gerusalemme dalla provincia) resta lettera morta: i sacerdoti levitici della provincia non ricevono il diritto di ufficiare nel santuario nazionale.

IV – Alle origini del Giudaismo (secc. VII-VI)

Tuttavia, l'avvenimento provoca, per contraccolpo, uno sviluppo originale dei costumi e della dottrina sacerdotali. Il risultato di questo lavoro si cristallizza allora in una piccola raccolta che, pur essendo di redazione recente, esprime non dimeno concezioni antiche: il "codice di santità" (Lv -, eccetto aggiunte posteriori). Certo tutti i critici non sono d'accordo per assegnare tale data all'opera in questione; tuttavia essa sembra situarsi tra il Deuteronomio ed Ezechiele. Attraverso questo libretto traspare una spiritualità sensibilmente differente da quella del Deuteronomio, tutta incentrata sulla grandezza e santità divine. Ciò che di più profondo vi è nel servizio cultuale, lo spirito di religione, vi appare come il movente supremo di ogni azione umana. Ogni obbedienza alla Legge di Yhwh si vede assimilata a una sorta di servizio liturgico: in ogni circostanza il popolo "santo" lavora a gloria del suo Dio, come i sacerdoti nel tempio. uesta è nella sua intuizione centrale la dottrina dal cui ambiente esce, verso la stessa epoca, una figura profetica molto originale: Ezechiele.

Ezechiele

Anche se preso dalla spirito profetico, egli resta profondamente caratterizzato dalla sua originaria appartenenza al sacerdozio di Gerusalemme. Si è discusso sulla data in cui fu deportato in Babilonia: o ; la maggior parte dei critici inclina per la prima soluzione. È più importante notare la dipendenza di Ezechiele dal codice di santità, i suoi contatti con Osea, il Deuteronomio e, forse, Geremia: si vede così quali sono state le sue letture. Perché Ezechiele è nettamente un "uomo del libro". Fin dalla sua vocazione la Parola di Dio si presenta a lui non sotto la forma del messaggio orale ma di un volume scritto (Ez ,-,). È un segno dei tempi. Inoltre, la sua opera mostra in lui un erudito: non ignora i dati della mitologia fenicia (Ez ) né certi aspetti caratteristici dell'arte mesopotamica (Ez ); soprattutto mostra una conoscenza approfondita delle leggi e dei rituali in uso nel tempio. Il suo messaggio di conversione, anteriore alla rovina di Gerusalemme, fa senza dubbio eco alle preoccupazioni dei circoli deuteronomici, ma le reinterpreta in un senso conforme alla teologia sadochita. La dottrina della retribuzione individuale vi è affermata, ma come un dato assai mal coordinato con l'insieme del sistema; potrebbe essere uno sviluppo della dottrina del "resto" (cf. ,-), che ricorda il messaggio di Isaia. uanto ai piani futuri che il profeta traccia dopo il , mischiando le evocazioni escatologiche e i dati pratici in un testo che si accosta alla letteratura "di utopia", vi si ritrova ancora la traccia della tradizione sacerdotale: la purificazione dei cuori nel nuovo Israele ha un'andatura rituale (,ss.); la città santa e il tempio, i sacerdoti figli di Sadoc ai quali sono aggiunti gli altri sacerdoti levitici, il compimento delle cerimonie secondo il calendario prescritto occupano la scena; al contrario il principe di Israele è in una posizione molto in ombra, secondaria e subordinata al sacerdozio. Ezechiele abbozza così l'immagine di una teocrazia nuova che integra a suo modo l'organizzazione statale dell'epoca monarchica. Infatti, il Giudaismo che uscirà dalla prova d'Israele sarà assai simile a quest'immagine, eccetto il fatto che nessun principe arriverà a mantenersi a fianco del sommo sacerdote, divenuto il capo incontestato della nazione. Il modo in cui il libro di Ezechiele si presenta attualmente lascia intravedere un lavoro redazionale assai vasto effettuato dopo la morte del profeta, nelle scuole di scribi sacerdotali eredi della sua opera scritta e del suo spirito. ueste scuole bisogna cercarle nella diaspora orientale.

Ezechiele: cf. BGer - Dio risiede non più in un posto (il tempio) ma in un popolo: ; ,-; ,-; ,-;

,-. Gravità dei peccati d'Israele: ,-; ; ; . Responsabilità personale: ; ,-; ,-. Speranza: ,- (Dio pastore); ,- (nuova alleanza nello Spirito); ,- (le ossa

aride). Visione del popolo dell'avvenire: ,-; ,-. Universalismo: -.

ap Formazione della Bibbia ebraica

Gesti simbolici: ,-,; ,-; ,-; ,-. Allegorie: ; ; ; . Poesia: ,-; ,-; ,-.-; ,-.

"storia sacerdotale" una rigorosa teologia della speranza: testo chiave: Gen , "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate...": "benedizione"= abilitazione e futuro di un popolo senza eredi, decimato, scacciato dalla sua terra, soggiogato e asservito...

È nello stesso ambiente che le tradizioni sacerdotali danno allora vita a un vasto corpo storico-giuridico in cui la legislazione mosaica si vede ripresa sotto un angolo più specificamente cultuale. Le circostanze impongono ai sacerdoti esiliati lontano dal loro tempio di raccogliere in modo preciso i costumi e i rituali, in vista del giorno in cui rientreranno in patria: si sa che dopo la caduta del d.C. i compilatori della Mishnâ faranno lo stesso per i costumi cultuali del secondo tempio. Inoltre, bisogna tracciare ai giudei deportati delle regole di condotta per premunirli contro il contagio del paganesimo, enunciare i riti da essi praticabili in terra d'esilio per distinguersi dai pagani (il sabato, le proibizioni alimentari, la circoncisione e forse la celebrazione familiare del pasto pasquale secondo il rito predeuteronomico). Lo scritto fondamentale del Codice sacerdotale (P da Priesterkodex) sembra rispondere ai questi scopi. Ma, come sempre in Israele, la Torâ così redatta sulla base della tradizione ancestrale si presenta in modo vivo nel quadro di una storia sacra. Riprendendo il piano dello Jahvista e sistematizzandolo ancora di più, gli scribi sacerdotali mostrano come il disegno di Alleanza di Yhwh si è realizzato nel corso dei secoli in quattro tappe: creazione, alleanza con Noè, alleanza con Abramo e i patriarchi, alleanza con Mosè. A ogni tappa, Dio ha dato delle leggi agli uomini fino a fondare, con la mediazione di Mosè, la teocrazia israelita, centrata sul servizio cultuale di Yhwh nel santuario dell'Arca. A capo della gerarchia del popolo santo, separato così dalle altre nazioni, Yhwh poneva nello stesso tempo Aronne, fratello di Mosè, l'antenato del ramo dei sommi sacerdoti. Non è questa una storia profana scritta con le preoccupazioni dei critici moderni; è una teologia del popolo eletto, esposta in una sintesi dottrinale elaborata. Nel quadro concreto del soggiorno nel deserto, gli autori tracciano il prototipo ideale delle istituzioni divine. Arcaica sotto certi aspetti, la loro opera integra tutte le acquisizioni dei secoli precedenti per presentare un programma d'avvenire. Essa prolunga così l'abbozzo d'Ezechiele e fornisce al Giudaismo la sua legge costituzionale.

)LACONSOLAZIONEDEGLIESILIATI

Un popolo disperso

Così, cadute le istituzioni create dalla monarchia davidica, il popolo di Dio trova il modo di sopravvivere sotto una forma nello stesso tempo nuova e antica: oltre l'epoca monarchica, si ricollega con la comunità sacrale nata al Sinai, quale almeno viene immaginata risalendo nel tempo.

Un popolo del libro Pertanto, dell'epoca monarchica conserva un'eredità importante; sono prima di tutto i libri sacri: - la Torâ mosaica rappresentata da diverse raccolte, dal codice dell'Alleanza al codice

sacerdotale, senza contare un diritto consuetudinario che non tarderà a fissarsi; - dei libri di storia, rimaneggiati a più riprese: agli inizi della monarchia, sotto Ezechia, sotto

Giosia e dopo la caduta di Gerusalemme; - dei salmi, il cui numero è difficile da determinare; - delle raccolte profetiche che conservano la Parola di Dio annunciata da alcuni grandi "ispirati"; - infine le massime di sapienza conservate dagli scribi reali.

uesto insieme di opere testimonia di una rivelazione profondamente unita nei suoi principi essenziali, ma variata nella sua espressione e nelle correnti che vi si manifestano. Israele non possiede solamente una sapienza religiosa che lo distingue dai popoli vicini; la speranza nazionale uscita dall'Alleanza sinaitica ha preso ora un'ampiezza senza eguale grazie all'apporto

IV – Alle origini del Giudaismo (secc. VII-VI)

dell'escatologia profetica. Il popolo disperso attinge qui una ragione di vivere in mezzo alle condizioni difficili sopravvenute. Tutta l'esperienza del suo passato illumina ora l'avvenire e continua ad alimentare la speranza. In esilio i Giudei si raggruppano in comunità locali e sfuggono così all'assimilazione. Ogni comunità ha i suoi quadri naturali: i capi di famiglia e gli anziani, la casta leitica e sacerdotale, i laici colti, antichi funzionari dell'amministrazione che troveranno nuovi sbocchi al loro talento di scribi. Man mano che i Giudei si adattano alle loro nuove condizioni di vita e trovano modo di migliorare la loro sorte materiale, vengono fondate anche nuove scuole. Gli eredi degli antichi gruppi religiosi, discepoli dei profeti, membri dei circoli deuteronomici o sacerdotali, sono l'anima del giudaismo nascente. Se esso trova nei suoi quadri naturali un appoggio per durare, è grazie ai suoi membri più ferventi che Dio gli fa prendere coscienza di se stesso. Nel "resto dei giusti" che è scampato al disastro, il popolo possiede delle guide spirituali capaci di orientarlo in modo conforme alla volontà di Dio.

Le Lamentazioni il libro per l'anniversario della distruzione del tempio

In Palestina sussiste un culto ristretto, di cui il tempio di Gerusalemme continua ad essere il centro malgrado il suo stato di rovina; verosimilmente, le Lamentazioni sono composte in questo quadro, in occasione di un lutto solenne celebrato nel giorno anniversario della caduta del tempio.

Lamentazioni: BGer Meditazione sulla rovina della città santa: Appello alla speranza: ,-

Salmi... Probabilmente qualche salmo vede la luce in circostanze analoghe.

In Babilonia e sulle altre terre d'esilio le pratiche religiose devono adattarsi alle nuove condizioni di vita. Certi riti esteriori, compatibili con l'assenza di un tempio, vedono accresciuta la loro importanza: sabato, interdetti, regole di purità rituale, digiuni in date tradizionali. Inoltre, le comunità locali prendono l'abitudine di riunirsi in giorni fissi per pregare in comune: è l'origine lontana del culto sinagogale. Dell'antico culto nei santuari si sono conservati tutti gli elementi possibili: recitazione o lettura della Torâ e della storia sacra (fissata in scritto o affidata a schemi tradizionali), esortazione, preghiera e canto di inni, benedizione dell'assemblea. ueste riunioni giocano, senza dubbio, un ruolo importante nella costituzione dei libri santi. Vi si utilizzano testi già fissati, e ciò spiega in parte la conservazione di opere antiche. In secondo luogo la liturgia sinagogale può essere considerata come la "situazione vitale" di un certo numero di nuove opere.

Is ,-, Is ,- S ..

Per esempio, una nuova meditazione sull'esodo, che lascia supporre una lettura antecedente, si ritrova nella liturgia penitenziale di Is ,-,; le esortazioni alla fiducia di Is ,-; la meditazione dei Salmi , o . Nel secondo caso, non si direbbe un sermone per il tempo della pasqua, che attualizza il passato per ricavarne la speranza di una nuova liberazione? E' così che nasce il midrash, frutto di una riflessione sulle Scritture che sono ora la consolazione d'Israele nella prova.

lavoro redazionale Aggiunte... Am ,- Is ,-; ,-; Mi ,-; ...

Naturalmente, le scuole di sacerdoti, di cantori o di scribi sono legate strettamente alle comunità disperse e ai loro luoghi di riunione cultuale. I libri antichi vi sono raccolti, copiati, pubblicati, arricchiti di commenti che li completano e li applicano ai bisogni del tempo. Bisogna fare i conti con questo lavoro redazionale degli editori quando si studiano criticamente le opere dei profeti preesilici: le aggiunte possono avervi un posto importante: (per esempio: Am ,-; Is ,-; ,-; Mi ,-). Nella lettura dei libri antichi, già considerati come sacri, i giovani scribi apprendono il loro mestiere e contemporaneamente si formano lo spirito e il cuore. Da questo fatto derivano, nelle opere che usciranno dalla loro penna, le molteplici

ap Formazione della Bibbia ebraica

allusioni e il reimpiego sistematico di espressioni consacrate dall'uso (quello che è stato denominato 'stile antologico').

° Isaia: - un profeta clandestino: il più trionfante dei profeti

Tale è l'ambiente in cui meglio si spiega la composizione d'una grande opera profetica che ci è arrivata all'interno del libro d'Isaia. In una cerchia nella quale si tramanda la tradizione dei discepoli del profeta, un autore anonimo indirizza ai deportati, tra il (prima vittoria di Ciro) e il (decreto di liberazione dei Giudei), un messaggio di consolazione; in esso è possibile discernere, malgrado la personalità letteraria molto affermata dell'autore, riferimenti numerosi ai libri preesilici: Isaia, Nahum (cf. Is ,-), Sofonia (Is ,), Geremia, il Deuteronomio, le antiche tradizioni d'Israele, certi aspetti della tradizione sacerdotale, senza contare una certa affinità con lo stile delle opere di sapienza. L'autore è veramente un letterato, oltre che un poeta di grande classe; il suo messaggio soprattutto costituisce uno dei culmini dell'Antico Testamento. Non solamente l'escatologia, di cui il libro è completamente impregnato, si è in gran parte purificata dagli elementi politici per centrarsi sul regno di Yhwh in Gerusalemme sua città santa, secondo una prospettiva di universalismo totale; non solamente il popolo di questo regno, beneficiario della salvezza escatologica, è rappresentato secondo l'immagine dei "poveri": un popolo in cerca di giustizia, con la Legge di Yhwh nel cuore; ma il messia reale, guerriero o pacifico, non occupa più che un posto ristretto (Is ,-).

tra i servi un "servo": quando la speranza prende volto

Per contro, l'artefice del disegno di Dio prende i tratti del "Servo di Yhwh", mediatore di un'alleanza nuova e salvatore spirituale delle moltitudini attraverso la sua sofferenza, che è un nuovo sacrificio di espiazione (Is ,-,). uesto 'vangelo' supera di molto la portata dottrinale di altre opere anonime su per giù contemporanee, come Is - o Ger -.

Il profeta della prigionia ritornò dall'esilio con i primi rimpatriati o proseguì il suo ministero, così che gli ultimi canti del "servo" prenderebbero posto nel contesto amaro degli anni che seguirono il ? Se ne discute. In ogni caso, la sua raccolta, costituita con le sue cure o dai suoi discepoli, esercitò una profonda influenza a Gerusalemme nell'ultimo quarto del sec. VI, parallelamente al Deuteronomio, ai libri di Geremia e, forse in grado minore, d'Ezechiele. Ma con questo quarto di secolo comincia l'epoca del secondo tempio. Una volta ricostruito il santuario, il Giudaismo ritrova il suo centro. In mezzo a nuove difficoltà politiche, troverà il suo equilibrio definitivo.

° Isaia: BGer - La sua vocazione: ,- La buona notizia: ,-; ,- Dio onnipotente: ,-; ,- Ciro, il liberatore: ,-.-; ,-; ,-.- L'amore di Dio: ,-; ,- Universalismo: ,- Il "servo di Yhwh": ,-; ,-; ,-; ,-,.

V. Il Giudaismo nellepoca persiana

V.ILGIUDAISMONELL’EPOCAPERSIANA(cf. Introduion critique à l'A.T., pp. -)

SINTESISTORICA Dopo Nabucodonosor, che fa di Babilonia la città più brillante dell'Oriente, due re non fanno che passare sul trono. È l'epoca in cui il re prigioniero Joiakin gode della condizione di uomo libero e di un rango onorevole alla corte di Babilonia (R ,-). In seguito, Nabonide (-) trascura gli affari di stato per delle preoccupazioni religiose. Preoccupato di far trionfare nel paese il culto del dio Sin, del quale sua madre è sacerdotessa, si aliena il clero babilonese del dio nazionale, preparando coì la rapida caduta della sua monarchia. Il colpo mortale all'impero sarà portato dai Persiani. A partire dal le vittorie di Ciro fanno sperare agli esiliati l'annientamento dell'impero babilonese. Infatti, dopo aver unificato l'Iran e conquistato l'Asia minore, Ciro s'impadronisce di Babilonia, dove è accolto quasi senza combattere ().

editto di Ciro Re molto umano, egli rispetta la diversità dei popoli che governa. Dà loro libertà religiosa, permette ai deportati di tornare in patria (cf. Esd ,-; ,-; Cr ,). Di fatto, tra i deportati giudei, solo un numero assai limitato decide di rientrare, mentre gli altri restano in Mesopotamia, dove prosperano.

i due poli del giudaismo Le due comunità giudaiche, quella di Babilonia e quella di Palestina, sono assai differenti, ma restano in contatto. uelli che son partiti rendono ai rimasti un servizio indispensabile: danno loro un punto di riferimento, una bandiera. Ma la vita è anche dalla parte di chi è rimasto: essi saranno i sostenitori, i difensori ed anche i riformatori dei rimpatriati. Passato un primo momento di entusiasmo (hanno iniziato la ricostruzione del tempio), i reduci sono in preda a grosse difficoltà e sono più preoccupati di problemi immediati che di grandi prospettive religiose. I loro fratelli di Babilonia hanno delle risorse, certo sono vicini al potere e intervengono per proteggerli.

Esdra e Neemia I Samaritani

Ci vorrà più di un secolo prima che i rimpatriati approfittino realmente delle nuove condizioni. Sarà il risultato delle due missioni di Esdra e Neemia. Tutti e due vengono da Babilonia e hanno l'appoggio del re che cerca di assicurarsi dei sudditi fedeli in mezzo alla Siria; allora turbolenta. (Sono proposti diversi sistemi cronologici; è sufficiente sapere che l'azione di questi due uomini si situa tra il e il ). Esdra porta un libro della Legge, sconosciuto ai Palestinesi, e che senza dubbio è stato redatto a Babilonia. Forse è già il Pentateuco. Neemia si occupa soprattutto di rialzare le mura di Gerusalemme e di regolare diverse questioni civili. Tutti e due fanno gran fatica a convincere il popolo a rompere i matrimoni con gli stranieri, in modo di separare Israele dalle altre nazioni. La contropartita di questi irrigidimenti è la rottura con gli Israeliti non esiliati e soprattutto con i Samaritani del nord. Le speranze di riunione, fiorite un momento durante la ricostruzione del tempio (Esd ,), non approdano a nulla. Al contrario, alcuni sacerdoti di Gerusalemme fuggono in Samaria, vi portano il libro della Legge, e fondano sul monte Garizim un tempio rivale di quello di Gerusalemme. La "comunità dei Samaritani" è fondata; essa dura ancora oggi.

Il Giudaismo Il Giudaismo sacerdotale è fondato. Attorno al tempio e alla città santa, un piccolo territorio ( Km x Km), avanzo dell'antico regno di Giuda, è amministrato dal sommo sacerdote, in modo conforme alla Legge. uesto regime durerà senza turbamenti fino alla persecuzione greca del , ossia circa anni; si tenterà ancora di farlo sopravvivere fino alla caduta del tempio ad opera dei romani. Dignitoso, ma un po' mediocre, il regime sacerdotale non dà una completa soddisfazione alla coscienza religiosa d'Israele.

ap Formazione della Bibbia ebraica

FORMAZIONELETTERARIA

Nell'epoca persiana diviene più difficile seguire l'ordine cronologico secondo cui è andata avanti la formazione della raccolta dei libri sacri. Da una parte, i dati mancano più di una volta per poter tracciare la storia del Giudaismo soprattutto tra il (ricostruzione del tempio) e il (missione di Neemia) e dal (riforma religiosa di Esdra) ad Alessandro. D'altra parte, le opere bibliche stesse non si lasciano sempre facilmente datare, e ciò spiega la diversità delle opinioni che dividono gli esegeti. In compenso, ciò che appare più chiaramente è lo sviluppo delle diverse correnti che servono di espressione alla Rivelazione. Esse ci serviranno perciò da filo conduttore.

)ILPROFETISMODURANTEILSECONDOTEMPIO

Abdia - Aggeo °Isaia: - Zaccaria - Abdia - Isaia -

Nel corso della ricostruzione del Tempio si nota anzitutto una certa attività profetica. Ma, mentre Aggeo, Isaia - e Isaia - (la cui unità d'autore fa problema) prolungano soprattutto la linea del messaggio di consolazione, le visioni di Zaccaria - si iscrivono piuttosto nel solco di Ezechiele per il loro ricorso a ogni sorta di simboli complicati. Non è facile inoltre distinguere la personalità dei profeti. Secondo la testimonianza di Esd ,-; , Aggeo e Zaccaria sono legati da molto vicino al culto del tempio al momento della sua ricostruzione. In Is ,-, la vocazione del profeta è presentata in tal modo che ci si può domandare se non si tratti del sommo sacerdote del tempio. Is sviluppa d'altronde il tema di Ag ,-. In generale, il genere profetico manifesta una tendenza a svilupparsi. È meno spontaneo, più vicino allo stile scritto che al linguaggio parlato. I nuovi autori sono passati attraverso le scuole degli scribi; conoscono le opere dei loro predecessori e talvolta le ricopiano (cf. Is ). Le preoccupazioni diverse di un'epoca poco conosciuta si urtano fra di loro in pagine giustapposte di cui noi ignoriamo sovente il quadro storico preciso. (specialmente Is -); perciò troviamo affiancate vampate di nazionalismo religioso (Is ,-) e proclamazioni di universalismo (Is ,-). I rimpatriati si ristabiliscono nel loro paese a prezzo di mille difficoltà; il Sud è stato invaso dagli Edomiti, sui quali i Giudei invocano la collera divina (Is ; ,-; Ab). La loro speranza si esalta, tuttavia, alla vista della loro città ricostruita (Is -).

Alti e bassi degli Edomiti: fratelli e nemici

Abdia: BGer La colpa di Edom: -; appassionato grido di vendetta: -.

Appello ai laici per la ricostruzione

Aggeo: BGer Difficoltà dei rimpatriati e incoraggiamento a ricostruire il tempio: Tensione con i Samaritani: ,- Promessa messianica: il tempio, ,-; Zorobabele, ,-

Una nuova Gerusalemme ° Isaia: BGer - Culmine del libretto: (vocazione del profeta, incaricato di evangelizzare i poveri) Gloria del popolo ricreato: e Il popolo nuovo: ,- (teocrazia escatologica e cultuale); ,- (amore materno di

Dio)

Appello ai sacerdoti ° Zaccaria: BGer - Il sacerdozio ristabilito: Za ,- e Zorobabele, "principe d'Israele", il "germoglio": ,- I due olivi: (equilibrio fra primato sacerdotale e messianismo regale, cf. ,)

V. Il Giudaismo nellepoca persiana

Fine dell'armonia, a favore del sacerdozio: profezia delle due corone (rimaneggiata in favore di Giosuè: ,-.

Ez - (?) Is - (?)

Col passar del tempo, si assiste a una specie di dissociazione del profetismo. Da una parte, il ruolo del profeta come predicatore e guida delle coscienze passa al maestro di sapienza; dall'altra, l'oracolo escatologico conosce uno sviluppo autonomo, sovente sotto la penna di autori anonimi, in uno stile in cui abbondano i cliché convenzionali, e le espressioni oscure. Non si può escludere, per esempio, che Ez - sia stato aggiunto verso questo tempo al libro del profeta nella cerchia in cui lo si conservava. Secondo altri critici, Is - sarebbe da datare verso il , nel momento in cui Babilonia fu distrutta dall'esercito di Serse. Ma non sono che ipotesi di lavoro, perché i brani di questo genere sono difficilmente databili. "

Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto (Is ,)

Isaia - ("apocalisse d'Isaia"): BGer Banchetto messianico: ,-: "Grande grido di speranza nato in mezzo alla delusione, questa profezia ha potuto essere riattualizzata lungo tutta la storia ulteriore. La presentazione assai vaga della città, il lamento dei poveri, il canto di liberazione, possono accompagnare il popolo a ogni tappa del suo cammino verso il futuro".

Malachia La raccolta di Malachia (poco toccato da questa evoluzione del profetismo) si lascia porre con sufficiente precisione verso il tempo in cui Neemia viene in Giudea (metà del V secolo).

Per una riforma Malachia: BGer Revisione di vita del popolo: sacerdoti, ,-,; vita familiare: ,- Messianismo escatologico, giorno del Signore: ,-.-

Gioele Il libro di Gioèle, invece, sfugge alle prese degli storici: lo si può situare in una data indeterminata tra il e il .

Gioele: BGer Liturgia penitenziale: - (predicazione del giudizio, conversione, dono dello Spirito) Lo Spirito dato a tutti: ,- 'La situazione attuale del popolo, immobile e tranquillizzante in seguito al restringimento politico e legalista operato da Esdra, non è definitiva. Dio riattiverà la storia. L'Israele purificato ottiene il perdono e l'effusione dello Spirito che crea una situazione nuova per il popolo. Profezia molto elaborata (molti contatti con i profeti esilici e postesilici), è espressa con vigore e conserva la sua attualità per l'invito alla conversione e la visione dinamica della storia della salvezza".

Zaccaria - Infine, la seconda parte del libro di Zaccaria (-), contemporanea delle conquiste di Alessandro, ha un andamento enigmatico malgrado il reimpiego frequente d'immagini attinte dai libri profetici antichi: è un'opera per iniziati, piuttosto che l'eco di una predicazione pubblica. Del resto, il libro prevede l'estinzione di un profetismo screditato, nel senso cultuale di questa funzione (,-).

Il pastore rifiutato ° Zaccaria: -: BGer "Dopo la lunga pausa che seguì gli anni della restaurazione, l'attesa messianica è stata ravvivata dalle campagne folgoranti di Alessandro (,-). D'altra parte, la situazione concreta della comunità, povera, divisa, sfruttata da cattivi capi, fa nascere un'altra speranza: quella di un salvatore povero (,-), di un pastore integro ma rifiutato (,-), di un capo che viene ucciso (,), di un uomo trafitto al quale il popolo guarda dopo la conversione (,)". Siamo alla confluenza di due correnti che finora s'ignoravano, quella che annunciava un messia pastore e quella che parlava del Servo di Yhwh. uesto incontro inatteso e impossibile da capire prima dei fatti ha attirato l'attenzione degli evangelisti nel racconto della passione di Gesù".

un nuovo genere: l'apocalisse

Molto presto, la combinazione dell'antico oracolo escatologico e della divisione profetica (già

ap Formazione della Bibbia ebraica

frequente presso Ezechiele e Zaccaria) dà vita a un genere nuovo: l'apocalisse, rivelazione dei segreti divini manifestati in sogno o in visioni simboliche. Le angosce di anime ferventi, desiderosi di comprendere il senso di un presente deludente e di essere illuminate sulla realizzazione futura del disegno divino, passeranno tutte in questa strana forma letteraria, che avrà nel periodo seguente una estensione crescente.

)SVILUPPODELLACORRENTESAPIENZIALE (cf.BGer - )

Abbiamo visto la corrente sapienziale prendere piede in Israele al tempo di Salomone. Penetrata fin d'allora dal fermento jahvista che, nel quadro biblico, ha dato già un tono particolare alla 'sapienza' delle nazioni, si è sviluppata lungo tutto il periodo monarchico negli ambienti degli scribi, sfociando in raccolte di massime, esercitando la propria influenza su certi settori della letteratura come la storiografia, lasciando la sua impronta anche su alcune pagine d'Isaia e Geremia. Con l'esilio, le sue antiche creazioni letterarie hanno preso posto nel tesoro delle tradizioni nazionali. uanto agli scribi, ormai, non saranno più dei funzionari che redigono atti o annali, nonostante che la restaurazione postesilica esiga la messa in opera di un contingente di funzionari legati all'amministrazione persiana; si troverà in loro degli uomini pii che arricchiscono i libri santi con la meditazione ispirata dagli antichi testi. Da questo momento la corrente sapienziale conosce uno slancio importante, mentre contemporaneamente l'influenza jahvista vi si mostra in modo più netto e più diretto. Straripa anche sulle raccolte profetiche (Is ,-), come era successo per certi capitoli deuteronomici più recenti. Ma in genere conserva le stesse caratteristiche esterne, assumendo un linguaggio accessibile a ogni uomo in cerca di giustizia; tuttavia, in quest'espressione apparentemente neutra, essa traspone sistematicamente i dati della rivelazione mosaica e profetica. Il suo stesso metodo le permette di appropriarsi di tutto, ritenendo gli elementi assimilabili che le possono essere forniti dalle letterature straniere (edomita, fenicia, egiziana, assira). Ma all'analisi appaiono le sue fonti essenziali: sono i libri sacri, di cui gli scribi anonimi nutrono il loro pensiero al punto d'impregnare il proprio vocabolario di espressioni ivi trovate. Sotto questa forma sapienziale, la dottrina dell'Alleanza prende un andamento meno specificamente nazionale, e questo sforzo d'adattamento corrisponde a una tendenza che, a partire dall'esilio, si manifesta all'interno del Giudaismo: accanto a uno stretto nazionalismo, si afferma una corrente più uniersalista, più missionaria. La letteratura di sapienza sarà per esso uno strumento di penetrazione fin negli ambienti pagani in cui raccoglierà dei proseliti, perché, nel suo quadro, si elabora una dottrina della vita umana parallela a quella riflessione che in Grecia, verso lo stesso periodo, dà via alla filosofia.

Proverbi - Al punto di partenza cronologico di questa letteratura si pone, sembra, la raccolta dei Proverbi. Inglobando diverse collezioni antiche, è ornato dall'editore con un'introduzione sostanziale (-) di un'ampiezza teologica molto più larga. Le date assegnate all'opera dai critici variano dall'inizio del V sec. alla fine del IV; si può ritenere una data vicina al se si ammette che il libro preceda Giobbe. Trattando della vita giusta e felice e della retribuzione divina, i Proverbi ripetono con serenità una tesi tradizionale decisamente ottimista: la via del giusto è quella della vita, quella del peccato porta alla morte.

la vita sotto lo sguardo di Dio Proverbi: BGer - Personificazione della Sapienza creatrice: ,- La sapienza ospitale: ,-

Giobbe A questa tesi, il poeta di Giobbe oppone la smentita dei fatti. Doloroso problema quello della

V. Il Giudaismo nellepoca persiana

La sofferenza dellinnocente sofferenza dei giusti! Il pensiero mesopotamico non l'aveva ignorato, e si può ammettere un'influenza letteraria almeno indiretta su Giobbe da parte delle opere che esso vi aveva dedicato. Ma, in definitiva, è in funzione dei dati specificamente yahvistici che si elabora il dialogo di Giobbe e di suoi amici; se non arriva a nessuna conclusione ferma sul piano della riflessione teorica, almeno vi si constata che la rivelazione biblica non cresce in modo rettilineo, ma attraverso un 'si' e un 'no': la luce divina non si manifesta all'uomo che al termine di una esperienza dolorosa in cui ha sondato il mistero della sua condizione. La data della composizione di Giobbe è discussa, così pure il luogo di edizione. Partendo da un racconto antico che gli serve da quadro (-, e ,-) il poeta ha sviluppato dei cicli di discorsi che editori ulteriori hanno rimaneggiato e completato. Se si ammette che Giobbe critica i Proverbi, lo si porrà verso il ; ma alcuni vi vedono un'opera più antica, composta forse in una comunità giudaica installata in pieno mondo arabo.

Salmi cf. S .......

L'attualità dei problemi trattati dai Proverbi e da Giobbe appare ancora di più se si confrontano questi libri a un certo numero di Salmi apparentemente contemporanei, che trattano degli stessi soggetti.

Giobbe: BGer - Disperazione: ; -; - Rappresentazione personificata della Sapienza, di cui solo Dio conosce la dimora: Esame di coscienza: Fiducia in Dio: ,- Risposta di Dio:

)LOSVILUPPODELLIRISMORELIGIOSO

Salmi

Il problema del salterio è risolto dai critici in modi radicalmente opposti, qualunque sia la loro appartenenza confessionale. Gli uni tendono a far risalire all'epoca monarchica la quasi totalità dei salmi; gli altri ne pongono una buona parte (se non la più grande) dopo l'esilio.

i grandi ritornelli biblici: "eterna è la sua fedeltà": S , (BGer, nota)

In effetti sarebbe molto strano che il lirismo religioso preesilico avesse lasciato solo poche tracce nella Bibbia, quando si conosce la cura che misero gli scribi giudei a raccogliere le altre opere letterarie anteriori alla distruzione di Gerusalemme. Solo bisogna fare i conti con due fatti: il riadattamento dei salmi antichi alle nuove condizioni di vita e di pensiero, quando li si riprende dopo l'esilio; lo sviluppo naturale dei generi ricevuti dal passato nelle corporazioni di cantori create attorno al secondo tempio.

"Mia forza e mio canto è il Signore": S ,

Ne risulta che la soluzione del problema non può essere che complessa. Se è evidente che certi sono antichi (quelli che parlano chiaramente del re o che provengono dall'Israele del Nord), si può esitare per numerosi altri. Praticamente, è la loro situazione letteraria e dottrinale in rapporto ai testi profetici e il loro possibile rapporto a una liturgia troppo mal conosciuta che costituiscono i principali elementi di datazioni.

"buono e pietoso è il Signore": S ,

Si riferisce volentieri a un contesto postesilico diverse categorie generali di brani la cui dipendenza in rapporto ai profeti sembra accertata: salmi sapienziali come S ..; elogi della Legge, come S ,ss. e ; i salmi di sofferenza, nati nelle cerchie dei "poveri", che prolungano alcuni temi di Geremia, nonostante il genere della lamentazione individuale o collettiva sia antico; i salmi del Regno di Yhwh, almeno quando in seguito al secondo Isaia presentano il Regno in una prospettiva escatologica; i salmi "storici"; i salmi in cui passa l'eco delle delusioni spirituali che si accumulano nell'anima giudaica all'epoca persiana (S .). ueste indicazioni generali lasciano intatta la questione che pone ogni salmo preso in particolare; esse vogliono solamente mostrare come lo studio del salterio permette di penetrare più profondamente nel dramma interiore che visse il giudaismo dopo che si era dissipato il grande sogno degli anni del ritorno (-). Contemporaneamente, si scopre come le Scritture

ap Formazione della Bibbia ebraica

sono allora per i credenti la sola sorgente di speranza che non inganna; la loro preghiera vi si alimenta, così che la teologia dei Profeti, del Deuteronomio e della corrente sacerdotale passa tutta intera nella sua espressione ispirata.

Salmi: BGer - Poesia lirica nella Bibbia oltre il salterio: BGer Denominazione e numerazione dei salmi: BGer Classificazione dei salmi per generi letterari: BGer - (con indicazioni

cronologiche) Salmi regali: loro origine e datazione: Messianismo regale: - Rapporto fra salmi e culto: - Gli autori e l'origine davidica del salterio: Cronologia dei salmi: Redazione del salterio: - Valore spirituale e cristiano dei salmi: Sui salmi di vendetta: cf. BGer nota ,;

Cantico dei Cantici

Si può ricollegare al lirismo religioso il Cantico dei Cantici, che un buon numero d'interpreti data alla fine dell'epoca persiana. Ma il loro accordo non va oltre. Si è potuto leggere che gli uni ci vedono una collezione di canti d'amore umano di cui le cerimonie nuziali potrebbero essere il quadro o la situazione vitale; gli altri pensano a poemi simbolici, più o meno allegorizzanti, che canterebbero le nozze spirituali di Yhwh con Israele. Forse le due tesi sono meno lontane di quanto sembra a prima vista, se si pensa che l'introduzione del Cantico tra i libri sacri letti pubblicamente nella liturgia della Pasqua non ha dovuto operarsi, sia pure a una data tardiva, senza che il libro fosse congiuntamente interpretato in funzione dei testi profetici in cui l'Alleanza era paragonata a un matrimonio (Osea, Geremia, Ezechiele, ° e ° Isaia). Reinterpretazione allegorica di vecchi problemi nuziali o composizioni liriche nascondenti un significato segreto dietro le immagini sontuose d'un'arte raffinata: nei due casi, il Cantico testimonia dell'ingegnosità degli scribi giudei, abili a sfruttare le Scritture profetiche e a utilizzare, per esprimere la dottrina rivelata, un linguaggio apparentemente ermetico.

Cantico dei cantici: BGer - Invito all'amata a cantare la primavera: ,- L'amore: ,-

)DALLASTORIAALMIDRASH

L'antico Israele non ignorava il genere storico, sotto forme del resto estremamente varie. Tuttavia, come si è già visto, la forma letteraria del racconto non era sempre utilizzata in vista di un insegnamento storico; ogni sorta d'insegnamento poteva tradursi in forma concreta: esso poteva essere giuridico, morale, teologico. Generalmente, la riflessione sulle tradizioni storiche d'Israele sfociavano su un piano superiore alla storia: quella della dottrina e della spiritualità, come nelle opere della scuola deuteronomica. Nella corrente sacerdotale, il genere tendeva a stilizzarsi ancora di più, non temendo di ricostruire il passato in modo sistematico mescolando inestricabilmente i dati della tradizione e le vedute teologiche del narratore. uesto modo di sviluppare la storia con uno scopo essenzialmente didattico, in vista di darne il significato religioso capace d'istruire e di edificare è generalmente presentato ai nostri giorni come una delle forme del midrash. La cosa non è falsa, a condizione che ci si intenda sul significato delle parole. Nella letteratura giudaica più tardiva, il midrash designa il risultato della ricerca fatta per mettere in valore il senso dei testi biblici. I racconti di cui noi parliamo qui corrisponderebbero

V. Il Giudaismo nellepoca persiana

a questa operazione solo nel caso che essi sviluppino gli elementi contenuti in un testo più antico. Ma, in senso più largo, il midrash designa anche, presso i moderni, tutti gli sviluppi innestati sulle tradizioni orali o scritte, che il giudaismo antico riferiva alla haggadâ. In questo senso, l'evoluzione del genere storico si fa effettivamente nella direzione del midrash haggadico. La storia sacra sacerdotale ne è già un buon esempio. Dopo l'esilio, il genere conosce uno sviluppo sempre più grande, senza pregiudizio di una persistenza parallela della storiografia.

Fonti di Esdra e Neemia Per esempio, le fonti utilizzate dal Cronista nei libri di Esdra e Neemia si situano nettamente sul versante storico del genere narrativo: ricordi del ritorno, dossier antisamaritano, memorie di Neemia e di Esdra (cf. BGer p. ). Ma il Cronista riscrive la storia in funzione delle sue tesi teologiche.

Giona e Rut due contestatori

D'altra parte, è il racconto essenzialmente didattico che si sviluppa nel libro di Giona e nella 'novella' graziosa di Rut, anche se di fatto quest'ultima si basa su una tradizione storica valida (la genealogia di Davide).

Giona: BGer - Universalismo: ,- “Reazione di un uomo di grande apertura sapienziale, forse all'epoca della riforma d'Esdra e Neemia in cui la comunità si chiude in se stessa, dimenticando d'essere il testimone di Yhwh davanti al mondo e di portarvi la benedizione di Abramo. Il libro di Giona, nel solco del ° Isaia, precedendo o accompagnando l'ideale espresso in Is -; Ag ,; Zc ,; Ml ,; prepara la venuta dell'"Israele di Dio": Rm ,-.-; Ga ,”

il libro della Pentecoste, festa della Legge e dell'Alleanza

Rut: BGer Storia esemplare (virtù morali familiari) ma anche contestataria: sotto forma di un romanzo storico (cf. il significato simbolico dei nomi dei personaggi), l'autore contesta un certo rigorismo introdotto dalla riforma di Esdra, che proibiva i matrimoni con persone straniere. Davide, che dopo l'esilio riassume ogni speranza messianica, è discendente di una straniera! Inoltre, lo scrittore sembra prender gusto a evocare tutto un insieme di consuetudini di un tempo lontano, in cui la Legge di Mosè bastava alla felicità e alla dignità del popolo. Il libro di Rut è anche, perciò, un elogio della Legge, dono di Dio che viene esteso ai pagani. Forse per questo motivo esso veniva letto alla festa della Pentecoste, in cui si celebrava la Legge e l'Alleanza, all'inizio della mietitura dell'orzo (Rt ,).

Il midrash, però, non ha sempre una forma narrativa. Così, i salmi detti "storici" (..) sono anch'essi dei midrashim, che si sviluppano in meditazione e in preghiera invece che sfociare in racconti stilizzati del passato. Ugualmente, una reinterpretazione sistematica di testi profetici antichi è presente in alcuni testi escatologici tardivi. Dopo le scoperte di umran, si dà il nome di pesher all'esegesi di brani profetici che tende ad attualizzarli per illuminare il senso degli avvenimenti presenti e "ciò che accadrà in seguito". La tradizione giudaica chiamerà halakhâ l'utilizzazione delle Scritture per trovarvi delle regole di condotta (testi legali), e haggadâ lo sviluppo innestato sulle Scritture in vista della semplice edificazione (testi narrativi o dottrinali). uesti generi letterari sono il frutto naturale della lettura della Bibbia nel popolo giudaico. All'epoca persiana, i libri ispirati ne presentano già i primi lineamenti.

)LAFISSAZIONEDELLATORAH

ap Formazione della Bibbia ebraica

la Torâ: il libro dell'"istruzione" il libro delle "fondamenta" “la sorgente” della religione giudaica

Il centro del pensiero giudaico non è né la corrente sapienziale, né il lirismo religioso, e nemmeno l'insegnamento profetico: è la Torâ. All'epoca persiana è definitivamente fissata. Si è visto che, nella tradizione mosaica, essa era la carta costituzionale dell'Alleanza; nel periodo monarchico, essa tendeva a cristallizzarsi in due correnti parallele: quella del Nord, rappresentata dal Decalogo morale e dal codice del'Alleanza; quella del Sud, attestata specialmente dal Decalogo cultuale (Es ). In seguito, queste due correnti, pur incrociandosi a diverse riprese, hanno conosciuto uno sviluppo proprio, sfociando la prima nel Deuteronomio, la seconda nel "codice di santità", nella torâ di Ezechiele e nello scritto fondamentale del codice sacerdotale. A fianco di queste recensioni scritte, sussisteva d'altra parte un diritto consuetudinario e dei rituali la cui trasmissione poteva farsi oralmente senza pregiudizio della loro fedele conservazione. Durante l'esilio, sembra che lo spirito della corrente deuteronomica abbia dominato il centro intellettuale e religioso che il Giudaismo conservava in Palestina, mentre lo spirito della corrente sacerdotale si perpetuava nelle scuole babilonesi, imbevute dall'influenza di Ezechiele. Al ritorno dall'esilio, i sacerdoti "sadochiti" ritornati con Giosuè riportano con loro non solamente delle tradizioni orali ma anche opere scritte che, per essi, hanno un'autorità eguale ai libri già sanzionati legalmente nel periodo anteriore: compilazioni giuridiche antiche e Deuteronomio. Inoltre, a partire dal ritorno, le antiche usanze del tempio sono rimesse in vigore, ora che il servizio cultuale vi riprende. Sembra che sia in queste circostanze che diversi codici attualmente raccolti nel Pentateuco sono redatti, sulla base delle tradizioni preesiliche riadattate alle necessità dei tempi: codice dei sacrifici (Lv -), codice di purità (Lv -), tariffe diverse (Lv ).

Redazione di Lv -.-. Comunque sia di questi problemi molto discussi, quando Neemia effettua in Giudea la sua missione così importante per l'avvenire del Giudaismo, la situazione della Torâ è complessa. Da un lato, un certo numero di testi sono probabilmente già riconosciuti dalle autorità persiane come 'legge di stato' in Giudea: sono i codici arcaici e il Deuteronomio. Vi si aggiungono senza dubbio consuetudini locali, ma non si può dire esattamente quale è la loro situazione ufficiale. E' assai verosimile che le compilazioni sacerdotali siano un oggetto di disputa tra i Giudei rimpatriati da Babilonia e la "gente del paese", specialmente i Samaritani. Sembra che sia per ovviare a questa opposizione di due raggruppamenti che le autorità persiane intrapresero allora l'opera di fissarne una volta per tutte la legislazione e lo statuto. Tale sarebbe il senso della missione di Esdra, che noi preferibilmente porremmo nel (altri propongono il V secolo).

Redazione definitiva del Pentateuco al tempo di Esdra

Per preparare l'unificazione delle leggi giudaiche in un "corpo" ufficialmente sanzionato dallo Stato, dei giuristi appartenenti alle scuole sacerdotali (di Babilonia, come Esdra stesso, o di Palestina) avevano in antecedenza redatto degli articoli complementari con lo scopo di armonizzarle tra loro e adattarle ai bisogni del tempo. Infine, l'insieme storico-giuridico del Pentateuco sarebbe uscito da questo lavoro, unendo le due grandi correnti ereditarie di tutto il passato israelita: la deuteronomica e la sacerdotale. Ciò spiega inoltre un fatto storico che altrimenti resta enigmatico: il Pentateuco, una volta fissato, è divenuto bene comune dei Giudei e dei Samaritani, che vi hanno trovato la base del loro statuto giuridico in seno ad imperi successivi: persiano, greco e poi romano. Anche se entra in questa ipotesi una parte di congetture discutibili, è certo che molto prima della fine dell'epoca ellenistica la Torâ era fissata. Samaritani e Giudei la conserveranno sotto la stessa forma dopo la separazione, che è posta di preferenza verso l'inizio dell'epoca greca, anche sei i prodromi risalgono alle decadi precedenti. All'interno del Giudaismo, oltre le varianti testuali delle diverse recensioni, le divergenze verteranno ormai solo sulla sua interpretazione pratica: armonizzazione di passaggi apparentemente contradditori, valore proprio delle usanze non scritte e delle soluzioni proposte dagli studiosi privati.

VI. Il Giudaismo nellepoca ellenistica e romana (secc. III-I)

Su questo punto le diverse tendenze continueranno a fronteggiarsi, opponendo soprattutto gli ambienti sacerdotali e gli studiosi laici; ma questo non riguarda più la formazione dei libri sacri.

VI.ILGIUDAISMONELL’EPOCAELLENISTICAEROMANA(SECC.III-I)

SINTESISTORICA Alessandro…

: una data che segna una svolta nella storia, anche se le conseguenze non appaiono che più tardi. Con la vittoria di Isso (nell'attuale Siria), Alessandro, il giovane re dei Macedoni che ha appena conquistato la Grecia, si apre la strada per il Medio-Oriente. In dieci anni (-), di vittoria in vittoria, conquista tutto il territorio finora controllato dai Persiani. Il suo impero si estende dall'Adriatico all'Indo e dal Mar Nero ad Assuan. La Giudea non è che un piccolo cantone in questo vasto insieme. "Dopo questo cadde ammalato e comprese che stava per morire" (M ,). Non aveva figli; il suo impero fu diviso tra i suoi principali generali. Per quanto riguarda il Medio Oriente, a Tolomeo, figli di Lago tocca l'Egitto (perciò il nome di Lagidi dato ai suoi discendenti); a Seleuco, cui dapprima fu affidato il comando della cavalleria, resta, dopo la 'guerra dei diadochi', la Siria (perciò il nome di Seleucidi). Sfortunatamente, la Palestina è ancora una volta tra due antagonisti. Per circa un secolo, resta sotto il dominio dei Lagidi: rispettosi delle entità nazionali, questi lasciano che i Giudei vivano in pace, secondo lo statuto fissato da Esdra nel periodo persiano. Essi godono così di una larga autonomia.

e le Alessandrie Con Alessandro nasce e ingrandisce una nuova civilizzazione: quella ellenistica. Tra l'altro, Alessandro ha fondato settanta nuove città, sparse nell'impero: si chiamano tutte Alessandria. Mentre Alessandro muore, le Alessandrie prosperano. Ogni popolo conquistato può vivere secondo le sue leggi e i suoi costumi, ma in ogni Alessandria fioriscono la lingua, le leggi, la religione, i teatri, i ginnasi, i templi dei greci.

La seduzione dell'ellenismo Nessuno è obbligato a vivere in queste città, ma esse sono aperte a tutti. Un fenomeno di seduzione entra in gioco. A poco a poco i popoli adottano lingua, religione e costumi dei greci. Le antiche civilizzazioni dell'Egitto e della Mesopotamia scompaiono. La nuova civilizzazione s'impone a tutto il Medio Oriente. uando i Romani avranno a loro volta conquistato la Grecia e il Medio Oriente, saranno anch'essi sedotti. Adotteranno l'ellenismo che propagheranno per tutto il bacino mediterraneo.

i giudei e l'ellenismo uando, nel , a Panion, presso le sorgenti del Giordano, l'esercito dei Lagidi è sconfitto dall'esercito siriano, Israele passa sotto il dominio dei Seleucidi. La situazione a poco a poco degrada. Da una parte, nell'aristocrazia giudaica e perfino negli ambienti sacerdotali, si vede manifestarsi una forte corrente modernistica favorevole alla ellenizzazione; da un'altra, il re Antioco IV (-) inaugura una nuova politica che mette in pericolo l'autonomia culturale e religiosa conservata finora a prezzo di grandi sforzi. Nel , egli scatena una terribile persecuzione, installando nel tempio "l'abominio della desolazione" (senza dubbio un altare a Zeus). Lo scopo di queste misure è chiaro: per le esigenze della sua politica interna, che vuole assicurare a tutti i costi l'unificazione dei vari stati minacciata da particolarismi locali, il re intraprende una vera rivoluzione culturale. Ciò provoca varie reazioni.

la mano armata: i Maccabei

Mattatia, e poi il suo figlio Giuda soprannominato 'Maccabeo' (martello?), organizzano la resistenza armata. La loro guerra sfocia nella liberazione di Gerusalemme nel . I fratelli di Giuda e poi i loro discendenti ristabiliranno per un momento il regno d'Israele. Erode, nel a.C., nominato re da Roma, sposerà Mariamne, l'ultima discendente di questa dinastia degli Asmonei.

le mani giunte: "Daniele"

Altri giudei sono molti reticenti davanti alla spada dei Maccabei: solo Dio può dare la liberazione. Bisogna pregare Dio, e affrontare coraggiosamente il martirio. È la posizione degli

ap Formazione della Bibbia ebraica

autori delle apocalissi. Ci resta il libro di Daniele, e, con diverse caratteristiche, il secondo libro dei Maccabei e i libri di Giuditta ed Ester.

la mano tesa: la "Sapienza"

Non si tratta qui delle correnti favorevoli alla ellenizzazione a costo di abbandonare la fede in Yhwh. uesta è una crisi conosciuta in Palestina, sotto il dominio di Antioco IV. Tempo prima, in Egitto, un gruppo di Giudei aveva tradotto in greco il Pentateuco e gli altri libri sacri. Similmente, passata la burrasca, un giudeo di Alessandria, verso l'anno , tenterà di esprimere la fede giudaica nella sua cultura greca (libro della Sapienza).

i romani Nel , con Pompeo, Roma fa il suo ingresso nel Medio Oriente. La Siria-Palestina diventa la provincia romana di Siria. Nel nuovo assetto amministrativo, lo stato 'asmoneo' con le sue conquiste è smembrato. Rimane soltanto la comunità religiosa gerosolimitana con a capo il sommo sacerdote. Nel , Erode ottiene da Roma il titolo di re, con l'onere di conquistarsi il suo regno. Di fatto, solo nel , con l'aiuto romano, ebbe il possesso della Giudea. Sotto il suo regno, verso il a.C., nasce Gesù.

QUADROCULTURALE

Nel corso del II sec. prima della nostra era, il Giudaismo ha attraversato una crisi profonda. uesto periodo è mal conosciuto dalla maggior parte dei cristiani, ed è un peccato, perché i problemi sollevati allora sono vicini ai nostri di oggi: si tratta dell'incontro o dello scontro tra fede e civilizzazioni.

Una crisi senza precedenti La religione giudaica, fortemente strutturata, aveva allora dietro di sé un lungo passato ricco d'esperienze religiose, essa era a giusto titolo fiera della sua fedeltà al vero Dio che trovava la sua espressione privilegiata nell'amore della Legge. La civilizzazione greca che stava arrivando attraverso la politica di Alessandro era una delle più alte civiltà conosciute dalla storia. Altre volte Israele aveva dovuto difendere la sua fede contro la tentazione sempre rinascente del sincretismo. Aveva infine superato questa difficoltà. All'indomani dell'esilio, per la prima volta nella storia del mondo, c'è una religione senza frontiere. Mentre ogni popolo ha la sua religione e i suoi dei il cui culto è legato a un determinato territorio, il popolo d'Israele, che non ha indipendenza politica e che è disseminato in numerosi territori, è tuttavia animato da una fede che non conosce frontiere. La civilizzazione greca, o piuttosto ellenistica, ha conosciuto una evoluzione analoga. Nata sulle rive e nelle isole del mar Egeo, è diventata l'ambiente vitale di venti popoli diversi. È una civilizzazione senza frontiere territoriali. Ellenismo e giudaismo dovevano necessariamente incontrarsi. Per lungo tempo si erano ignorati. È all'inizio del ̊ sec. che ha luogo il contatto. È appassionante per noi vedere le diverse correnti che nacquero allora nel giudaismo davanti al problema nuovo che si poneva. Bisognava chiudersi nella tradizione e rifiutare la civilizzazione? Oppure, al contrario, abbandonare le antiche usanze? O, ancora, era possibile accogliere l'apporto intellettuale e culturale dell'ellenismo senza tradire la fede?

i progressisti cf. M ,-; M ,-

Una prima corrente è quella dei filoellenisti. Non sono stranieri, sono giudei: "sorsero da Israele figli empi", dice M ,; e ben presto "persuasero molti". ual è il loro progetto? "Facciamo lega con le nazioni che ci stanno attorno". Non si tratta di alleanza militare; non ci sono minacce di guerra. Ma una constatazione s'impone: le leggi e i costumi d'Israele sono diversi da quelli degli altri popoli e creano una barriera. Bisognerebbe ringiovanire le strutture per essere come tutti gli altri. Finora, l'Alleanza (con Dio) era la fierezza e la gloria d'Israele: agli occhi dei progressisti, essa non appare più che come una rottura con gli altri uomini. In un mondo in cui gli scambi culturali e commerciali si moltiplicano, alcuni giudei si sentono isolati, emarginati, si

VI. Il Giudaismo nellepoca ellenistica e romana (secc. III-I)

considerano come arretrati, sottosviluppati. Un complesso d'inferiorità si fa strada. Per porvi rimedio, bisogna rimpiazzare l'Alleanza (con Dio) per mezzo di un'alleanza con tutti gli uomini.

un "ginnasio" a Gerusalemme

"Alcuni del popolo presero l'iniziativa e andarono dal re". La pratica non deve stupire: da tempo di Esdra la legge giudaica è riconosciuta come legge di Stato. I sovrani persiani, e poi i loro successori d'origine greca hanno confermato e rispettato questa disposizione giuridica: chiunque è Giudeo vive sotto una legge a parte, la sua legge. I progressisti non vogliono questa eccezione. Ma per sopprimerla è necessario l'accordo del potere. uesti ben volentieri "diede loro facoltà d'introdurre le istituzioni dei pagani" (M ,). Il primo dei costumi pagani che menziona l'autore ci sorprende: "essi costruirono una palestra a Gerusalemme". Non è passato molto tempo da quando non poche parrocchie erano fiere d'avere un proprio centro sportivo 'cattolico'. Ma, a dispetto della somiglianza delle parole, la 'palestra' greca, il ginnasio, era cosa del tutto differente. Il ginnasio, o la palestra, è il centro della vita greca. È un luogo vasto che comprende uno stadio, delle gallerie e sale dove si studia, una biblioteca, dei bagni. In esso può svilupparsi la vita atletica, ma anche la vita intellettuale. Il ginnasio è il ritrovo dei retori, dei filosofi, degli artisti. Insomma, una specie d'università popolare. Ma anche, ed è qui il punto, un luogo di culto. Perché nel ginnasio ci sono degli altari dedicati alle diverse divinità e si offre loro un sacrificio prima di ogni attività collettività importante. Il ginnasio, dunque, non è solamente un club, un posto in cui si riuniscono gli uomini liberi; è anche e inseparabilmente uno dei centri attivi della religione greca, il luogo di una liturgia pagana. I riformatori non vedono forse così lontano. Ciò che essi vogliono è accedere alla civilizzazione, essere come tutti gli altri. Ben presto, tuttavia, si pongono i problemi. L'autore ne menziona uno, assai significativo. Il costume greco è che, per fare ginnastica, il corpo sia interamente nudo (la parola greca gymnos significa nudo). La legge giudaica proibisce la nudità. Infrangendo questa disposizione sorge una difficoltà: la nudità rende visibile a tutti che questi uomini sono circoncisi. Si sa che questo fatto può provocare delle facezie di più o meno buon gusto. Decisamente, non c'è modo di essere come gli altri. I medici inventano un'operazione di chirurgia plastica per dissimulare bene o male la circoncisione (M ,). Voler far scomparire la circoncisione è un vero atto d'apostasia: "cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza". Tale è il rapido racconto che ci fornisce il primo libro dei Maccabei. Un secondo racconto ci dà delle informazioni analoghe e ci fa meglio conoscere l'opera della corrente progressista.

un sommo sacerdote progressista

Nel momento in cui l'ellenismo comincia a infiltrarsi a Gerusalemme, c'è un sommo sacerdote, Onia, del quale l'autore di M vanta la pietà (M ,ss). L'uomo non deve piacere agli elementi progressisti. È ordita una macchinazione. Mentre Onia è assente dalla città santa, suo fratello Giàsone usurpa il pontificato (M ,). Ciò avviene nel a.C. La famiglia del sommo sacerdote è dunque divisa; verosimilmente, anche altre famiglie lo sono. Capita sempre così nei periodi di crisi. Il fratello di Onia si chiama Giàsone. uesto nome greco ci riporta in piena mitologia, ciò che potrebbe sorprendere nella famiglia dei sommi sacerdoti; ma noi sappiamo, da altra fonte, che il personaggio appena entrato in scena si chiamava primitivamente Giosuè. Il cambiamento di nome corrisponde a un programma. Sotto il suo pontificato, le cose cambiano rapidamente. "Avendo il re acconsentito, egli, ottenuto il potere, si diede subito a trasformare i suoi connazionali secondo i costumi greci... e sradicando le leggi cittadine inaugurò usanze perverse. Così era raggiunto il colmo dell'ellenizzazione e la diserzione verso i costumi stranieri...Perciò i sacerdoti non erano più premurosi nel servizio all'altare ma, disprezzando il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettarono a partecipare agli spettacoli contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del lancio del disco. Così tenendo in poco conto le glorie patrie stimavano nobilissime le glorie elleniche" (m ,-). Giàsone sa ciò che vuole, e non teme di metterci il prezzo. Perché, per avere il permesso di trasformare Gerusalemme in città greca, bisognava versare grosse somme. Gli abitanti di Gerusalemme che lo desiderano possono diventare "antiocheni", saranno considerati come "cittadini d'Antiochia" (M ,). I più giovani formeranno una "efebia", specie di movimento giovanile, che li avvia alla vita greca; essi diventeranno i propagandisti della riforma.

ap Formazione della Bibbia ebraica

Così andavano le cose a Gerusalemme tra il e il . Ma quale era l'importanza numerica del movimento filoellenistico? I libri dei Maccabei non c'informano che incompletamente sulla rilevanza del movimento. Comunque, nessuno dei fatti che lo riguardano avviene fuori Gerusalemme. La campagna non sembra colpita dalla moda greca. Essa vive il giudaismo tradizionale. E, ben presto, da una borgata rurale partirà il movimento di resistenza all'ellenismo (M ,-).

Il rifiuto di ogni compromesso uanto Antioco IV Epìfane, volendo accelerare il processo di ellenizzazione, dà inizio alla persecuzione, si vedono dapprima possibili due atteggiamenti: il martirio o l'apostasia. Ci sono dei martiri, ci sono anche degli apostati. Sarebbe difficile e senza dubbio ingiusto giudicarli. È meglio accontentarsi (per la maggior parte dei casi) della nota di M ,: "Si era costretti con amara necessità a partecipare...". uando un tiranno esercita il potere, la violenza poliziesca che fa pesare è tale che molti sembrano sottomettersi. Ma il cuore è altrove. Il mondo attuale ci fornisce molti esempi di questa "amara necessità". A fianco del martirio e dell'apostasia altre soluzioni tuttavia erano possibili. I testi che ci parlano della persecuzione di Antioco ci fanno intravedere la diversità delle reazioni di coloro che rifiutarono ogni compromesso con l'apostasia. Tre di questi atteggiamenti devono essere segnalati.

con lo scritto Ai nostri giorni, si riconosce il ruolo che ha giocato la stampa e la radio clandestina durante il periodo della resistenza. Duemila anni fa, all'epoca di Antioco, le storie che dovevano essere un giorno raccolte nel libro di Daniele ebbero un ruolo analogo. Esse proclamavano: "Israele, difendi la tua anima". (cf. Daniele e le apocalissi).

con le armi Durante la seconda guerra mondiale, nei paesi occupati dai nazisti, cominciava fin dall'inizio una resistenza armata. Si trattava di non lasciare riposare il nemico, di disturbare le sue linee di comunicazione e di preparare una liberazione. La persecuzione di Antioco Epifane provoca anch'essa la nascita di un corpo partigiano, ben presto assai importante per organizzare la guerriglia e infine capace di porre fine alla lotta antireligiosa.

con la clandestinità Infine, come ai tempi dell'occupazione nazista un certo numero di ricercati dalla polizia si nascosero lontano dalle città, così il primo libro dei Maccabei ci dice: "ridussero Israele a nascondersi in ogni possibile rifugio". (M ,). Ma la fuga nel deserto o nella montagna era quasi sempre una soluzione provvisoria. Molti di quelli che cercavano la clandestinità, furono costretti o al martirio o a raggiungere le squadre della guerriglia.

dopo la persecuzione "Nelle lotte del sec. II la vittoria toccò certamente le forze antiellenistiche, che però si divisero quando i capi della lotta contro le intromissioni seleucide mirarono alla conquista dell'indipendenza politica e del potere civile, raggiungendo in effetti dapprincipio questo obiettivo. Le forze antiellenistiche trovarono infine i loro successori nei ribelli contro la supremazia romana, i quali contribuirono a provocare la fine della storia d'Israele. Da questi attivisti politici si distaccarono, già nella fase iniziale delle lotte contro i Seleucidi, quei "pii" che dapprima avevano appoggiato il movimento di resistenza contro le intromissioni nell'essenza stessa della vita religiosa di Gerusalemme, ma che poi disapprovarono la linea politico-militare perseguita in seguito. La cosa essenziale per loro era poter continuare indisturbati a praticare il culto di Gerusalemme e a vivere liberamente secondo le tradizioni dei padri. Formarono il gruppo dei farisei, esercitando un fondamentale influsso sulla vita interna della comunità gerosolimitana sino alla fine della storia d'Israele, e anche dopo questa fine diedero un'impronta determinante al volto nascente giudaismo... Giuseppe Flavio pone gli Esseni come terzo gruppo accanto ai Sadducei e ai Farisei; ma il termine "esseni" abbraccia probabilmente tutta una moltitudine di sette non perfettamente identiche tra loro. È molto verosimile che questi movimenti di separazione abbiano avuto inizio durante le tempestose vicende esterne ed interne del sec. II. Essi sono, nello stesso tempo, un segno che la vita interna della comunità religiosa di Gerusalemme si era isterilita.

VI. Il Giudaismo nellepoca ellenistica e romana (secc. III-I)

In un'atmosfera non del tutto sfavorevole all'ellenismo, la persecuzione di Antioco IV aveva ancora una volta risvegliato forze vive e vigorose di resistenza. Ma la vittoria di queste forze non aveva dato alla comunità un contenuto veramente nuovo. I vincitori mirarono al potere temporale e quando, come ad es. i farisei, non seguirono questa via, volsero tutti i loro sforzi a un moralismo legalistico che li portò a una sempre più sottile casistica delle tradizionali leggi di Dio, di fronte alla quale passarono in seconda linea persino le attese di una fine apocalittica, quali erano state espresse nelle visioni del libro di Daniele. Non desta quindi meraviglia che molti cercassero di realizzare le loro aspirazioni riunendosi in piccoli gruppi, i cui membri facevano talora anche vita comune. Non è perciò improbabile che risalga già al sec. II a.C. anche quella comunità della quale sono stati ritrovati gli scritti in alcune caverne presso umran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto. Secondo la testimonianza dei reperti archeologici di umran, questa comunità visse, nel sec. I d.C. fio alla grande rivolta del -, in una specie di monastero situato nella quasi deserta regione del mar Morto a sud di Gerico; essa nascose probabilmente con cura i propri manoscritti in queste caverne, per difenderli dai tumulti della rivolta, senza poterli poi andare a riprendere... I manoscritti scoperti presso il mar Morto ci danno una sorprendente immagine delle conventicole e sette esistenti in seno alla comunità gerosolimitana, delle quali non troviamo precedenti tracce poiché, a quanto sappiamo, si formarono solo nel periodo maccabeo; e anche se non ebbero una parte di primo piano negli avvenimenti storici, furono tuttavia importanti per la vita interna d'Israele nell'ultima fase della sua storia". (M.Noth, Storia d'Israele, Paideia , pp. -).

FORMAZIONELETTERARIA

(Introduion critique à l'A.T., pp. -)

.LOSVILUPPODEIGENERINELGIUDAISMOPALESTINESE

Mancano quasi completamente i documenti per tracciare la storia del Giudaismo durante il IV e il III secolo. In questo periodo, pertanto, le istituzioni giudaiche trovano il loro equilibrio definitivo, dopo la fissazione della Torah. Fissata a cura dei giuristi sacerdotali, essa è affidata prima di tutto al clero, diviso in classi, seguite dagli ordini levitici, tra i quali hanno ormai preso posto i cantori. Per interpretarla, i sacerdoti intendono attenersi alla sola lettera; al contrario i letterati laici, gli Scribi, che danno largo spazio nei loro studi e nel loro insegnamento agli altri scritti antichi, accordano una attenzione uguale sia alla Torah scritta sia ai costumi (detti "Torah orale"). La distanza tra le due tendenze andrà estendendosi con il tempo per sfociare nei partiti religiosi (o sette) del periodo asmoneo. Con la conquista d'Alessandro, la civilizzazione ellenistica invade l'Oriente, ma il Giudaismo non entra subito in conflitto con essa. La ripercussione più notevole dei mutamenti politici intervenuti verso il sembra essere, per il Giudaismo palestinese, la scissione definitiva della comunità samaritana, già virtualmente realizzata nelle decadi precedenti, ma consumata solamente con la costruzione del tempio sul Garizim (data imprecisa). Diverse istituzioni concorrono allora alla conservazione e alla spiegazione dei libri antichi, come anche alla composizione dei nuovi: ambienti sacerdotali del tempio e corporazione dei cantori, scuole di scribi, liturgia sinagogale. Le comunità della dispersione hanno anch'esse le loro scuole e le loro sinagoghe, ma siamo molto mal informati sul loro funzionamento e la loro influenza reale nella costituzione della raccolta biblica. Noi possiamo sospettare l'origine orientale delle tradizioni che stanno alla base di Daniele, di Tobia, di Ester e, al di fuori del Canone biblico, di Enoc; ma la trasmissione di questi materiali fino alla loro fissazione scritta rimane inafferrabile.

fissazione dei libri profetici La fissazione della Torâ porta per contraccolpo quella delle raccolte profetiche. Ma qui diventa difficile dare date. La raccolta più tardiva del libro d'Isaia sembra essere quella dei cc. -; se certi critici li

ap Formazione della Bibbia ebraica

situano verso il , altri scendono fino all'epoca greca. Ma l'oracolo di Is ,- è forse altrettanto recente. Il tenore e l'ordine del libro di Geremia differiscono sensibilmente nell'ebraico e nel greco: questo fatto lascia intravedere una fissazione definitiva molto tardiva. Per Ezechiele, si nota in qualche passaggio una certa affinità con le leggi complementari del Pentateuco; inoltre, la data dei cc. - resta discussa, certi critici li pongono all'epoca greca. Nel gruppo dei "profeti anteriori" (cf. BGer p. ), i ritocchi sacerdotali sembrano più numerosi per Giosuè che per gli altri libri; ma non è forse necessario supporre un lavoro redazionale posteriore alla fissazione della Torah. Infine, nella raccolta dei “dodici profeti”, un solo insieme caratterizzato ci riporta all'epoca greca, verso l'ultimo quarto del IV secolo: Zc -. uesti capitoli sono aggiunti come un complemento al libro già formato, così come Is - al libro di Isaia, si potrebbe dunque ravvisare in questi due casi un'inserzione posteriore alla formazione delle raccolte, come se si trattasse di edizioni aumentate. Tutto ciò lascia intravedere un lavoro di raccolta e di edizione assai importante, effettuato nelle scuole degli scribi nei secoli V e IV. La collezione dei ketubim (= scritti o agiografi) comprende già diverse opere notevoli: Proverbi e Giobbe, i più antichi libri dei "rotoli" (megillot): Lamentazioni, Rut, il Cantico che forse entra a farne parte in quest'epoca; non pare che il raggruppamento dei cinque libretti sia ancora completato. uanto al Salterio, non si sa esattamente in quale data bisogna fissarne la chiusura; forse, bisogna scendere fino all'inizio del periodo ellenistico, ma l'esistenza di salmi maccabei è da escludere, perché la versione greca della raccolta sembra anteriore a questo tempo.

l'opera storica cronistica: e Cr Esd e Ne una rilettura

È nel gruppo dei ketubim che bisogna cercare le opere composte dopo Alessandro. La grande opera del Cronista ( e Cr, Esd e Ne) sembra aver per quadro la reazione del Giudaismo ortodosso contro i Samaritani scismatici; in questa prospettiva, si spiegherebbe bene la sua insistenza sulla legittimità del solo santuario di Gerusalemme e della sola dinastia davidica, da cui verrà il Messia. Utilizzando antichi materiali, il libro (attualmente diviso in quattro volumi) potrebbe aver visto la luce verso la fine del IV sec. o durante il III sec. Esso ha certamente per scopo di giustificare attraverso la storia un punto di vista teologico, e cioè giustificare le soluzioni che, negli ambienti postesilici, vengono date a problemi complessi (es.: corrispondenza colpa-punizione), e, specialmente, riferire a Davide gli elementi fondamentali della comunità giudaica, senza trascurare le origini mosaiche dello statuto davidico stesso. Ora tali procedimenti sono un aspetto d'un certo genere letterario caratteristico dell'epoca. il midrash. In effetti, l'opera cronistica ricorre ai procedimenti midrascici molto più che, per esempio, le opere di storia uscite dalla corrente deuteronomica; ma, su questo punto, già la storia sacra sacerdotale le aveva aperto la strada.

"Dio ha scelto Davide" Cronache: BGer - Davide: cf. la profezia di Natan a Davide secondo Cr ,- e S ,-; interesse per

l'arca: Cr ,; -; interesse per Gerusalemme: Cr ; Cr ,-. Impronta caratteristica: gioia e rendimento di grazie, espresso dal canto di lode dei leviti:

Cr ,; ,; -; ; preghiera di Davide: Cr ; Dedicazione e preghiera di Salomone: Cr -.

Compendio della teologia cronistica: Cr ,-. Esdra: BGer -. Preghiera: Esd ,- Neemia: BGer -. Giorno di nascita del giudaismo: Ne ; confessione dei peccati: Ne

.

VI. Il Giudaismo nellepoca ellenistica e romana (secc. III-I)

Ester, ebraico:

Nel libro di Ester, del quale non è chiara la data, molti credono di ritrovare anche il misdrash haggadico, benché la storia raccontata possa avere un punto di partenza nei fatti. Legata alla festa dei Purim, adattamento giudaico di un costume orientale, l'opera la giustifica spiegandone l'origine.

un libro in cui Dio non è nominato

Ester: BGer - Per il testo ebraico: ,-: pur senza nominare mai Dio, nella serie dei fatti è intravvista

la Provvidenza. Per il testo greco: vedi p. B .

Qohelet

Nella categoria degli scritti di sapienza, l'Ecclesiaste (Qohèlet, ebr.) ha forse un contatto con la Fenicia; il libro manifesta anche una certa conoscenza del pensiero greco. Ma non si tratta di un radicamento profondo nella cultura ellenistica, benché l'autore abbia potuto scriverlo nel III sec. Rappresenta piuttosto uno stadio critico all'interno del pensiero giudaico stesso, una sapienza insoddisfatta delle sue conquiste davanti a un mondo in cambiamento.

il libro per la festa del Raccolto in autunno

Qohelet: BGer - ; ,-,: Disillusione di un saggio riguardo ad una vita che egli sa abbracciata da

Dio, completamente, ma che è diventata per lui senza senso, poiché l'operare di Dio è ritirato in una lontananza irragiungibile.

,-: Godi la vita ... che Dio ti concede.

Tobia

Tobia (verso la stessa epoca) ha dei legami con l'est, specialmente per quanto riguarda l'angelologia. Il suo luogo di composizione è discusso; ma i manoscritti ritrovati nella grotta IV di umran mostrano che il libro è esistito in lingua aramaica ed ebraica prima di essere tradotto o adattato in greco. In ogni caso, esso si distingue per il modo in cui unisce strettamente l'insegnamento sapienziale, i procedimenti narrativi della haggadâ e il ricorso al lirismo: nella letteratura giudaica di epoca recente le antiche correnti letterarie si congiungono così volentieri. Bisogna tuttavia notare che, nella sua composizione generale, Tobia adatta alla cultura giudaica un genere letterario molto conosciuto nell'antichità orientale: il romanzo sapienziale, in cui le collezioni di proverbi hanno per quadro un racconto continuato. Il romanzo d'Ahiqar l'Assiro, di cui si possiede una versione aramaica del V sec., ne è un modello ben conosciuto. Ora, diverse allusioni di Tobia fanno del suo eroe Tobit lo zio d'Ahiqar (Tb ,; ,; ,; ,).

Tobia: BGer - : preghiere di Tobi e di Sara -: matrimonio, famiglia..: "Tu hai creato Adamo ed Eva..Tu hai detto: non è cosa

buona che l'uomo resti solo.." -: discorso di Raffaele e cantico finale... "Buona cosa è la preghiera con il digiuno e

l'elemosina con la giustizia"; : piccola raccolta di proverbi sulle opere buone.

Baruc il libro dei cuori convertiti nell'esilio

Un'altra mescolanza di generi si trova nella raccolta di Baruc, i cui pezzi più antichi possono risalire al III sec. e avere un'origine palestinese: in un quadro convenzionale si sviluppano una confessione di peccati in stile liturgico (,-,), poi una polemica violenta contro l'idolatria (c. ). Tra i due s'inserisce un brano sapienziale (,-,) e un'esortazione d'andamento profetico che si ritroverà più avanti. (cf. BGer -).

Siracide Infine, verso l'inzio del II sec., il Siracide (Ben Sirâ) fa nella sua raccolta composita l'inventario della sapienza del suo tempo: i dati venuti dalla Torah, dall'insegnamento profetico e dagli scritti sapienziali più antichi vi appaiono strettamente uniti. Meno originale che nel passato, il

ap Formazione della Bibbia ebraica

Giudaismo vive in tal modo su ciò che ha acquisito, nell'attesa del Giorno in cui si realizzeranno gli oracoli profetici, in cui Yhwh regnerà e in cui il Messia si metterà a capo del suo popolo.

Siracide: BGer - Di fronte alla seduzione dell'ellenismo, Gesù figlio di Sirâ, in un lungo manuale di morale

tenta di mostrare ai suoi connazionali che solo la fede in Dio può procurare la vera saggezza.

Sulla sapienza e il saggio: ,- (inno al "timor di Dio"); ,- (Discorso della Sapienza)

Sulla bellezza del mondo: ,-: e sulla miseria dell'uomo: ,-; libertà: ,-. Tre preghiere: ,-,; ,-; ,-; galleria degli antenati: ss.

.SCONTROTRAGIUDAISMOEDELLENISMO

Traduzione in greco "i Settanta"

I primi contatti del giudaismo e dell'ellenismo, al tempo della dominazione dei Tolomei sulla Palestina, non hanno portato a una crisi. Al contrario, la creazione di una comunità giudaica numerosa ad Alessandria ha condotto a trasporre a poco a poco in lingua greca l'essenziale delle idee giudaiche: durante il III secolo è stata tradotta la Torâ, poi gli altri libri sacri, a date più difficili da stabilire.

un'edizione rivista corretta aumentata

E' nel giudaismo palestinese che scoppia il conflitto, sotto Antioco Epifane. La crisi maccabea è al punto di partenza di una letteratura non canonica assai abbondante, di cui non ci dobbiamo occupare qui. Bisogna notare tuttavia lo sviluppo che prende allora il genere apocalittico. Utilizzando tradizioni d'origine orientale, i primi pezzi del libro di Enoc datano circa dal .

Daniele la stampa clandestina:

E' in queste circostanze che le tradizioni di Daniele, forse in parte già redatte, prendono corpo in una raccolta aramaica (Dn -), inserita in capitoli scritti in ebraico. È la sola apocalisse propriamente detta che figura nel Canone dell'Antico Testamento. Il libro pare riflettere il pensiero degli hasidim (i pii), radunati attorno a Giuda Maccabeo verso l'inizio della guerra santa. La sua edizione completa può datare della fine del o dell'inizio del .

una resistenza intellettuale Daniele: BGer -. -: storie edificanti : il "Figlio dell'uomo" ,-.-: primo testo chiaro sulla resurrezione.

Giuditta

Uno spirito simile, ma più nazionalista, si ritrova nella haggadâ di Giuditta, che pare fare eco al clima delle guerre maccabee.

un ingegnoso narratore incoraggia la resistenza

Giuditta: BGer - : discorso di Achior sulla storia d'Israele: è un popolo diverso... : preghiera di Giuditta: tu sei il Dio degli umili, il soccorritore dei derelitti...: discorso di Giuditta ad Oloferne ,ss.: ringraziamento.

Secondo libro dei Maccabei

Sotto la dinastia asmonea, la storia della guerra d'indipendenza trova un buon narratore (I ̊ Maccabei) la cui opera unisce intimamente ai procedimenti tradizionali della storiografia ebraica il ricorso a quelli della storiografia greca. uanto all'opera di Giasone di Cirene, che raccontava gli stessi avvenimenti, non ne abbiamo che un riassunto composto ad Alessandria (II Maccabei); qui ancora, la storiografia ebraica, frammischiata volentieri all'haggadâ, si sviluppa verso il genere della storia patetica, quale veniva praticato dall'ellenismo contemporaneo.

VI. Il Giudaismo nellepoca ellenistica e romana (secc. III-I)

il libro dei martiri d'Israele

Secondo libro dei Macccabei: BGer - : martirio dei sette fratelli fede nella risurrezione: ,.....; ,-; ,-. preghiera per i defunti: ,- l'intercessione dei santi: ,-. fine di Antioco Epifane e festa del tempio: -; fine di Nicanore e festa relativa: .

Primo libro dei Maccabei: dalla mistica alla politica

Primo libro dei Maccabei: BGer - dittico introduttivo: c., progresso dell'ellenismo; c., crescita della resistenza. "L'autore ha imitato le forme letterarie degli antichi libri storici (Giudici, Samuele, Re). Probabilmente si proponeva di dare un seguito all'opera del Cronista mostrando che Dio guida la storia tanto nell'epoca seleucida quanto nelle età anteriori..L'autore non si è interessato al concatenamento causale dei fatti. Malgrado ciò la sua opera costituisce un insieme, poiché la composizione è dominata da un'idea concreta dell'opposizione tra Israele e le Nazioni. All'interno di ogni racconto, egli ha appreso dagli scrittori ellenistici l'arte della composizione, che si traduce in una certa sobrietà in cui si fa strada una punta d'entusiasmo. Ma, come negli antichi libri storici, ai racconti in prosa si trova mescolata la poesia, che si tratti di inni di azione di grazie, di canti di lamento (,-.-), dell'elogio di capi maccabei (,-; ,-) o di loro discorsi (,-)". ...Le vedute religiose dell'autore sono quelle degli antichi storici impregnati della teologia deuteronomica: "Osservate la Legge e possiederete la terra"... La lotta non è tra i Seleucidi e gli Asmonei, né tra i regni pagani e lo stato giudaico; la lotta è tra gli osservanti della Legge e i suoi avversari. Dei punti di vista politici più precisi si lasciano riconoscere in questo libro..Il partito preso per gli asmonei, riscontrabile dappertutto, è talvolta sottolineato senza falsa timidezza (,). uesta storia eroica lascia malgrado tutto il cristiano insoddisfatto. Che la profondità del sentimento religioso arrivi fino ad evitare di pronunciare il nome di Dio, questo ci pare già eccessivo. Ma la predominanza della Legge e il silenzio dei Profeti non vanno insieme senza danno. Il possesso di questa terra rischia di limitare le ambizioni della speranza; l'elogio di Simone in termini messianici (,-) è rivelatore in questo senso. Insomma, anche nel popolo eletto, l'unione del politico e del religioso non è senza rischi di confusione. Mattatia non avrebbe mai pensato che i suoi figli avrebbero sollecitato dalla grazia di re pagani funzioni e dignità nel loro stato, meno ancora il sommo pontificato. La deviazione si accentuò ancora di più dopo che i figli di Giovanni Ircano ebbero preso il titolo di re. Si sa che questa dinastia arrivò a far salire sul trono di Gerusalemme l'Idumeo Erode. Singolare risultato d'un sollevamento così puro nelle sue origini". (Introduction critique à l'A.T., pp. -; cf. BGer nota c.).

La Bibbia matura ad Alessandria

Finalmente, è nel quadro del Giudaismo alessandrino che si risolve lo scontro tra Giudaismo ed Ellenismo, non con un conflitto o con l'assorbimento del primo da parte del secondo, ma con una vittoria della rivelazione biblica, diventa capace di assimilare certi elementi dell'Ellenismo.

Ba ,-,; Il fatto non è ancora molto sensibile nelle parti recenti del libro di Baruc. i cc.,-,, che hanno un andamento di discorso da sinagoga, e sono stati forse composti in greco, fanno solo eco alle Scritture profetiche. La "Lettera di Geremia", che ci dà qualche idea dell'apologetica giudea pare dipendere da un originale semitico (Ba ).

Dan ,-; -. Le aggiunte deuterocanoniche a Daniele non hanno niente di specificamente greco e dipendono anche dalla letteratura di traduzione. (Dan ,-: cantico di Azaria e dei tre giovani; : storia di Susanna; : Daniele contro i falsi dei).

Greco di Ester Invece, la versione greca di Ester è una vera ricomposizione che introduce nel libro una nota religiosa poco percepibile sinora. Ma è vero che l'autore s'ispira a modelli specificamente biblici per completare il libro con pezzi originali.

ap Formazione della Bibbia ebraica

"tutto questo viene da Dio" Ester greco: BGer Sogno di Mardocheo: ,a-; ,a-k : si parla esplicitamente dell'"opera di Dio"; Preghiera di Mardocheo e di Ester: ,a-z.

Sapienza

Bisogna attendere la Sapienza (nel corso del I secolo) per vedere la letteratura ispirata usare una terminologia greca per esprimersi. Bisogna notare, tuttavia, che essa la mette al servizio di una dottrina fondamentalmente tradizionale. Si sa che dopo il V secolo la corrente sapienziale agitava il problema della retribuzione individuale. Al momento della persecuzione di Antioco, il libro di Daniele ne aveva rischiarato la soluzione rivelando la risurrezione dei giusti nel Regno di Dio alla fine dei tempi. È questa entrata dei giusti nell'immortalità felice, dopo la Visita divina e il giudizio, che il libro della Sapienza insegna formalmente, trasponendo in linguaggio sapienziale un dato essenziale dell'apocalittica giudaica.

Nellattesa che il giusto risorga Sapienza: BGer -; cf. -. Immortalità: ,-,; ,-,. Elogio della sapienza: ,-; preghiera per ottenerla: ,-. Il midrash dell'Esodo: ,-,. Dio amico degli uomini: ,-, (all'interno della

risposta all'obiezione sulla mancanza di bontà e di giustizia di Dio verso gli Egiziani e i Cananei).

Il Giudaismo continua dunque ad arricchire la sua letteratura ispirata mentre le produzioni non canoniche cominciano a diventare sempre più numerose. Certe sono anteriori alla grande crisi dell'epoca maccabea o contemporanee della restaurazione nazionale dovuta ai sommi sacerdoti asmonei. A partire da Giovanni Ircano (-), la maggior parte di esse rappresentano meno la grande corrente tradizionale e più lo spirito dei partiti religiosi che si oppongono sempre più gli uni agli altri. Senza parlare dei Samaritani, si trovano alla fine del II secolo tre partiti principali: i Sadducei, che appoggiano la dinastia asmonea; i Farisei, che rifiutano di riconoscere la legittimità della monarchia non-davidica; i "Sadochiti" di umran, che rappresentano probabilmente l'origine e il ramo principale dell'Essenismo. uesto quadro di un Giudaismo diviso è istruttivo. Mostra come è in questo momento difficile definire l'ortodossia giudaica sulla sola base delle Scritture e della tradizione orale. Da una parte e dall'altra si manifestano delle correnti e delle tendenze la cui sintesi definitiva non è fatta. Anche nella Torâ, l'armonizzazione delle diverse linee di sviluppo, rappresentate da pezzi più giustapposti che veramente fusi, dà luogo a discussione. La concezione della retribuzione individuale e del messianismo non è la stessa nei partiti o sette appena nominate, così come la lista dei libri considerati sacri in ognuna di esse. Infine, il ricorso all'autorità delle Scritture non può sempre essere sufficiente a risolvere le controversie, poiché esse cristallizzano la rivelazione divina in stadi successivi: da qui delle contraddizioni apparenti tra passaggi ugualmente ispirati, ma nati in epoche differenti e in differenti ambienti, rispondenti a problemi molto vari, con soluzioni più o meno complete.

"Credo in un solo Signore, Gesù Cristo... secondo le Scritture"

La ragion d'essere di questo fatto di fatto appare al lettore cristiano solo alla luce del Nuovo Testamento; infatti, il Giudaismo è, per lui, un'economia preparatoria, tesa verso un "compimento". Gesù, nella sua persona, nella sua opera e nel suo insegnamento, "darà compimento" alle Scritture, terminando di esplicitarne il senso e la portata, in funzione del disegno divino che, fin dall'origine, conduceva verso di lui. Terminiamo così questa rapida sintesi. Il lettore non dimenticherà che, tracciandola, vi abbiamo inserito più di un elemento ipotetico, quando si ponevano problemi critici la cui soluzione definitiva non è ancora trovata. Non che il valore della Bibbia come documento storico sia per questo messo in dubbio. Ma non è sufficiente oggi affermarlo globalmente senza

VI. Il Giudaismo nellepoca ellenistica e romana (secc. III-I)

precisare, nei dettagli, le date esatte degli avvenimenti, le date dei libri ispirati e i loro ambienti d'origine. È da questo punto di vista che si pongono ancora delle questioni. Proporre delle soluzioni probabili, fondate su seri argomenti, è il solo atteggiamento possibile in un campo in cui la ricerca non è chiusa. Si hanno, del resto, buone ragioni di sperare che dopo queste approssimazioni verranno certezze più ferme e che la nostra conoscenza dell'Antico Testamento crescerà in precisione fin nei suoi minimi dettagli. Le discussioni di questo genere lasciano d'altra parte intatto il valore dottrinale dei Libri Sacri: qualunque siano i loro autori umani e le loro date, Dio ci parla attraverso di essi, e l'essenziale è raccogliere il suo messaggio. Ma se, in più, si riesce a ricostruire in modo sicuro le tappe della pedagogia divina che condusse fino al Cristo i nostri padri nella fede (cf. Ga ,), allora il rapporto dell'Antico Testamento con il Cristo diventa più chiaro, e la fede vi trova un beneficio supplementare. Per questo lo studio critico dell'A.T. vale la pena di essere tentato: esso vuole portare colui che lo intraprende a penetrare più profondamente nella conoscenza della Rivelazione."

Bibliografia direttamente citata: Joseph BLENKINSOPP, Il Pentateuco. Introduzione ai primi cinque libri della Bibbia, ueriniana,

Brescia Henry CAZELLES (éd.) Introduction critique à l'Ancien Testament, Desclée et C.ie . Sono

state utilizzate, presentandone una traduzione in italiano, soprattutto le pagine -: "La formation de l'Ancien Testament", di P. GRELOT.

Antonio FANULI, "A proposito di un libro sulla composizione del Pentateuco", RivBibIt , , p. -

Vior P. HAMILTON, e Book of Genes. Chapters -, W.B. Eerdmans, Grand Rapids (MI)

Susan NIDITCH, Oral World and Written Word. Ancient Israelite Literure, Weminer John Knox Press, Louisville Kentucky, .

Martin NOTH, Storia d'Israele, Paideia . Gerard VON RAD, Teologia dell'Antico Testamento, v. I, e v. II , Paideia. Rolf RENDTORFF, Introduzione all'Antico Testamento. Storia, vita sociale e letteratura d'Israele

in epoca biblica, Claudiana, Torino . Jean-Louis SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per linterpretazione dei primi

cinque libri della Bibbia, Edizioni Dehoniane, Roma . Une lecture du Pentaeuque, di J. BRIEND, “Cahiers Evangile n. ”, ed. Du Cerf febbraio . Pour une première lecture de la Bible, “Cahiers Evangile n. ”, ed. Du Cerf dicembre . La Bible son méssage, ed. Du Cerf, nn. -, -. Libérion des hommes salut en Jés Chrt, “Cahiers Evangile, n. ”, ed. Du Cerf novembre

.