Fondo Alpha - Blado fa il pieno di quote dagli investitori privati

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Fondo Alpha Blado fa il pieno di quote dagli investitori privati Il colosso finanziario americano Elliott che ha messo 530 milioni sul tavolo lanciando 4 Opa contestuali su Fondi Immobiliarista ottenendo un risultato buono con una fortissima adesione dei piccoli risparmiatori alla sua OPA sul fondo immobiliare Alpha gestito da Ideafimit. Al 26 luglio 2016 Blado ha raccolto circa 19.000 quote pari al 27% della percentuale delle quote sul mercato; mentre il 30% del Fondo e’ ancora in pancia all’Inps che lo ha ricevuto con l’incorporazione di Inpdap. Con l’innalzamento del prezzo a 1.300 euro per quota e l’estensione del periodo di raccolta al 10 agosto, ormai pare certo che Blado raccogliera’ la maggioranza delle quote sul mercato dei piccoli risparmiatori. Gli investitori di Alpha, che in maggioranza potrebbero essere ancora quelli della sottoscrizione iniziale a 2.600 Euro per quota, si sono fatti velocemente i conti: prezzo pagato Euro 2.600 a quota, dividendi distribuiti pari a circa 2.000 euro, incasso da Blado di 1.300 euro, margine lordo circa 700 euro. Di questi tempi, con i fondi immobiliari inglesi che hanno bloccato le transazioni, non e’ certo male portarsi a casa subito una plusvalenza sicura (con l’operazione verrebbe rimborsato il 126% del capitale inizialmente investito). Peraltro l’offerta di Blado e’ +40% rispetto alla quotazione di 917 Euro per quota del 17 maggio 2016 e c’e’ il concreto rischio che se OPA di Blado fallisse il valore della quota scenderebbe innegabilmente di nuovo sotto i 1.000 Euro (come avvenuto in passato tornando ai consueti livelli di sconto con cui sono trattati tutti i fondi immobiliari quotati sul mercato italiano). Unico vero rischio e’ che quindi Blado non raggiunga il 50% del totale delle quote e ritiri l’offerta, lasciando i risparmiatori a secco, ma questo lo si capira’ nei prossimi giorni. Discorso a parte e’ quello della partecipazione Inps, che detiene il 30% delle quote, frutto dell’apporto iniziale di immobili dell’Inpdap : le quote furono valorizzate a 2.500 Euro e quindi Inps in caso di adesione avrebbe un margine ben piu’ alto di quello dei piccoli risparmiatori (tenuto conto, peraltro, che l’ente apportante ha già realizzato l’operazione sulla cui base è nato il fondo procedendo con la dismissione del 70% delle quote sul mercato in sede di IPO, nell’ambito della quale i piccoli investitori retail hanno sottoscritto e l’Inps ha incassato 190 milioni cash). Ora se Inps non aderisse e l’offerta di Blado decadesse, perche’ non raggiunge il 50%, migliaia di risparmiatori resterebbero a secco, malgrado la loro adesione di massa all’offerta Blado. In questo scenario e’ presumibile e ragionevole che Inps, come fece all’epoca dell’Opa del Fondo Beta, aderisca per una parte della propria partecipazione e ne mantenga un pezzo in attesa di tempi migliori….se verranno.

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Fondo Alpha – Blado fa il pieno di quote dagli investitori privati

Il colosso finanziario americano Elliott che ha messo 530 milioni sul tavolo lanciando 4 Opa contestuali su

Fondi Immobiliari– sta ottenendo un risultato buono con una fortissima adesione dei piccoli risparmiatori

alla sua OPA sul fondo immobiliare Alpha – gestito da Ideafimit.

Al 26 luglio 2016 Blado ha raccolto circa 19.000 quote pari al 27% della percentuale delle quote sul

mercato; mentre il 30% del Fondo e’ ancora in pancia all’Inps che lo ha ricevuto con l’incorporazione di

Inpdap.

Con l’innalzamento del prezzo a 1.300 euro per quota e l’estensione del periodo di raccolta al 10 agosto,

ormai pare certo che Blado raccogliera’ la maggioranza delle quote sul mercato dei piccoli risparmiatori.

Gli investitori di Alpha, che in maggioranza potrebbero essere ancora quelli della sottoscrizione iniziale a

2.600 Euro per quota, si sono fatti velocemente i conti: prezzo pagato Euro 2.600 a quota, dividendi

distribuiti pari a circa 2.000 euro, incasso da Blado di 1.300 euro, margine lordo circa 700 euro.

Di questi tempi, con i fondi immobiliari inglesi che hanno bloccato le transazioni, non e’ certo male portarsi

a casa subito una plusvalenza sicura (con l’operazione verrebbe rimborsato il 126% del capitale

inizialmente investito).

Peraltro l’offerta di Blado e’ +40% rispetto alla quotazione di 917 Euro per quota del 17 maggio 2016 e c’e’

il concreto rischio che se OPA di Blado fallisse il valore della quota scenderebbe innegabilmente di nuovo

sotto i 1.000 Euro (come avvenuto in passato tornando ai consueti livelli di sconto con cui sono trattati tutti

i fondi immobiliari quotati sul mercato italiano).

Unico vero rischio e’ che quindi Blado non raggiunga il 50% del totale delle quote e ritiri l’offerta, lasciando i

risparmiatori a secco, ma questo lo si capira’ nei prossimi giorni.

Discorso a parte e’ quello della partecipazione Inps, che detiene il 30% delle quote, frutto dell’apporto

iniziale di immobili dell’Inpdap : le quote furono valorizzate a 2.500 Euro e quindi Inps in caso di adesione

avrebbe un margine ben piu’ alto di quello dei piccoli risparmiatori (tenuto conto, peraltro, che l’ente

apportante ha già realizzato l’operazione sulla cui base è nato il fondo procedendo con la dismissione del

70% delle quote sul mercato in sede di IPO, nell’ambito della quale i piccoli investitori retail hanno

sottoscritto e l’Inps ha incassato 190 milioni cash).

Ora se Inps non aderisse e l’offerta di Blado decadesse, perche’ non raggiunge il 50%, migliaia di

risparmiatori resterebbero a secco, malgrado la loro adesione di massa all’offerta Blado. In questo

scenario e’ presumibile e ragionevole che Inps, come fece all’epoca dell’Opa del Fondo Beta, aderisca per

una parte della propria partecipazione e ne mantenga un pezzo in attesa di tempi migliori….se verranno.