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www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno XV - n° 9-2010 IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri Previdenza Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma periodico Omologato DCOER0953 ODONTOIATRI “Un sorriso per il Burundi” 19 PARODI Ancora una volta emergenza 2 DISABILI Riconoscimenti pensionistici 8 PREVIDENZA Versante contributivo 3 ENTI PRIVATI Uno sguardo al futuro 5 Sullo schermo la foto di Robert Edwards, Premio Nobel per la medicina e la fisiologia 2010. L'annuncio, lo scorso 4 ottobre, è stato dato durante la Conferenza stampa presso il Karolinska Institutet © JESSICA GOW/ PHOTOSHOT/SINTESI

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www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno XV - n° 9-2010

IL GIORNALE DELLA

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma

periodico

Omologato DCOER0953

ODONTOIATRI“Un sorrisoper il Burundi” 19

PARODIAncora una volta emergenza

2

DISABILIRiconoscimentipensionistici

8

PREVIDENZAVersantecontributivo

3

ENTI PRIVATIUno sguardo al futuro

5

Sullo schermo la foto di Robert Edwards, Premio Nobel per la medicina e la fisiologia 2010. L'annuncio, lo scorso 4 ottobre, è stato dato durante la Conferenza stampa presso il Karolinska Institutet

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un futurodi certezze.

Per mantenere il tuo standard di vita dopo aver cessato l’attività lavorativa avrai necessità

del 75/80% dell’attuale reddito professionale. FondoSanità è la risposta alle tue esigenze di

integrazione previdenziale.

Come pagare MENO TASSEI benefi ci fi scali per chi aderisce a FondoSanità sono consistenti: i

versamenti infatti sono oneri deducibili in capo all’iscritto per un importo

annuale complessivamente non superiore a 5.164,57 euro.

Per i familiari a carico i versamenti sono deducibili dal reddito IRPEF

del “capofamiglia”, sempre nel limite complessivo di 5.164,57 euro; la

deducibilità fi scale, peraltro, è indipendente dalla detrazione di imposta

IRPEF del 19% per le Polizze Vita eventualmente stipulate dall’iscritto

prima del 1° gennaio 2001. Inoltre la tassazione della rendita vitalizia

del 15% è ridotta dello 0,30 per ogni anno eccedente il 15° anno di

partecipazione fi no ad arrivare al 9%.

www.

.it

Per aderire:A) Scaricare dal sito internet www.fondosanita.it la SCHEDA DI

ADESIONE e il MODULO DI BONIFICO.

B) Spedire la SCHEDA DI ADESIONE compilata unitamente alla

copia del BONIFICO EFFETTUATO alla Segreteria di FondoSanità,

P.zza della Repubblica, 68 - 00185 Roma.

PER INFORMAZIONI:

Tel. 06 48294333 Sig.ra DANIELA BRIENZA

Tel. 06 48294337 Sig. ra PAOLA CINTIO

Fax 06/48294284 - E-mail: [email protected]

www.fondosanita.it

TOTALI VERSAMENTI TOTALE ANNI CAPITALE A 65 ANNI

Dr.Bianchi Euro 13.000 13 Euro 69.102

Dr. Rossi Euro 26.000 26 Euro 53.499

Sei giovane?sfrutta la capitalizzazione!

Sono proprio i colleghi più giovani che possono avere i maggiori vantaggi

dalla previdenza integrativa, per due motivi: l’andamento dei mercati fi nanziari

e la capitalizzazione. E’ dimostrato storicamente e concretamente che

investendo in obbligazioni ed azioni ci saranno in un arco di tempo medio-

lungo risultati positivi e che sono stati gli investimenti azionari a rendere

maggiormente. La capitalizzazione è quella enorme leva che moltiplica

i nostri denari tanto più quanto più a lungo possono maturare i guadagni.

Facciamo un esempio: il Dr. Bianchi, giovane collega di 26 anni, decide di

investire subito 1.000 euro all’anno per un piano pensionistico, mentre il suo

amico Dr. Rossi ritiene più opportuno aspettare qualche tempo. Dopo 13

anni il Dr.Bianchi, che ha già investito 13.000 euro, decide di interrompere i

versamenti, mentre il collega Dr.Rossi, a 39 anni, inizia a versare allo stesso

fondo pensione 1.000 euro all’anno e continua per 26 anni (fi no al 65° anno di

età) per un totale di 26.000 euro. Per effetto della capitalizzazione, ipotizzando

un rendimento medio del 5%, il capitale al momento della pensione sarà di

69.102 euro per il Dr. Bianchi e, pur avendo versato il doppio, solo di 53.499

euro per il Dr. Rossi. La conclusione è logica e semplice: si deve partire

presto, subito, anche con risorse limitate, per avere il massimo dei vantaggi.

ChiSiamo: FondoSanità, approvato dalla COVIP il 26 luglio 2007, è una associazione senza fi ni di lucro il cui unico obiettivo è quello di offrire

un valido strumento di previdenza complementare agli esercenti le professioni sanitarie. Nasce dalla trasformazione del preesistente FondoDentisti

che, costituito nel 1996, ha già assicurato la previdenza integrativa agli odontoiatri italiani dall’aprile 1999, risultando il primo fondo pensione chiuso

destinato ai lavoratori autonomi. Possono già aderire a Fondosanità tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM, gli infermieri iscritti all’ENPAPI , i

farmacisti iscritti all’ENPAF e gli iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI (infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia),

nonché i soggetti fi scalmente a carico degli aderenti.

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9 - 2010

1

SOMMARIO

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

Numero 9/2010

32-33 Vita degli Ordini34 Se la coppia è in crisi 35 Italiani e libera professione

36-40 Congressi, convegni, corsi 41 Accadde a… Novembre

42-43 Radio Vaticana oggi 44-45 Medici illustri: Pietro Hispano 46-49 Recensioni libri

50 Biblioteca in ospedale 51 Cinema, Julia Roberts

52-53 Viaggi, la Road 66 54-55 Corrado Roselli, medico e violinista 56-57 Bronzino, pittura e potere

58 Mostre ed esposizioni in Italia 59 Arte, San Maurizio a Milano

60-61 Lettere al Presidente 62 Filatelia 63 L’avvocato 64 Premio “I Guidoniani”

2 Ancora una volta emergenza3 Versante contributivo 4 Edwards, Nobel per la medicina

5-7 Enpam, uno sguardo al futuro 8 Previdenze per chi assiste un disabile 9 La gobba pensionistica si è avvicinata

10 Il congresso della Fimmg 11 Federspev

12-13 L’intervista/1: l’appendicectomia 14-15 L’intervista/2: la riabilitazione 16-17 L’intervista/3: il linfoma

18 Attualità, da Freud al libero arbitrio 19 L’Aio per il Burundi

20-21 Notizie 22-23 L’ospedale come un albergo

24 In campo contro l’invecchiamento 25 Rene policistico, le novità 26 Giovani e formazione 27 In agenzie

28-29 Salvati i minatori cileni 30-31 Terre des Hommes per i bambini

in questo numero

L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta bandisce un concorso per l’assegnazione di unaBorsa di Studio annuale in memoria della Dott.ssa Maria Bonino deceduta in Africa nell’espletamento dei suoi doveri

professionali. La Borsa di Studio è indirizzata ai giovani medici che presentano lavori di ricerca, quali ad esempio tesi di lau-rea e/o di specializzazione, sulle problematiche sanitarie più rilevanti come le malattie infettive e la malnutrizione nella po-polazione materno-infantile nei Paesi in Via di Sviluppo. Possono partecipare al concorso tutti gli iscritti da non più di seianni dalla data del presente bando agli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri d’Italia. I predetti requisiti devonoessere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la partecipazione al bando di concorso. I candidati al premio dovranno far pervenire entro e non oltre il 31/12/2010 all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odon-toiatri della Valle d’Aosta – Corso Lancieri d’Aosta, 5 – 11100 AOSTA: Domanda in carta semplice (l’Ordine ha realizzatoun modulo di partecipazione); Copia del lavoro di ricerca (es. tesi di laurea e/o di specializzazione); Curriculum universita-rio; Documentazione di pregresse esperienze personali di cooperazione in progetti sanitari nei Paesi in via di Sviluppo.Informazioni: Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Valle d'AostaOrdre des medecins chirurgiens et des odontologistes de la Vallee d'AosteCorso Lancieri d'Aosta 5 - 11100 Aosta Tel. 0165/32953 - Fax 0165/31134e-mail: [email protected] - www.omceoaosta.altervista.org

BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DI MARIA BONINO

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LA FINESTRA DEL

29 - 2010

di Eolo Parodi

Continuano a vari li-velli, spesso nellemaniere più subdo-

le, le “voglie” di vedercinon più liberi, né auto-nomi, né privati. Si vor-rebbe ritornare così nonsolo al settore pubblicoma, ancora una volta, al-la cultura del pubblico.Oggi siamo nelle condi-zioni di non poter inve-stire, di non poter acqui-stare o dismettere; perciòsiamo nell’impossibilitàdi fare quello che deve es-sere il nostro dovere. Ri-volgo, perciò, un appelloa tutti gli Enti cosiddettiprivatizzati affinchè, in-sieme, si prendano sì de-

Presidente

cisioni difensive, ma nel-lo stesso tempo offensive,in qualsiasi settore: unastrategia comune deve go-vernarci! L’accavallarsi dipericolosi episodi controgli Enti privati ci preoc-cupa perché indica, an-che, che la crisi non è fi-nita. Perciò dobbiamo as-sumere atteggiamenti cheaiutino concretamente inostri Enti previdenziali,ma nello stesso tempo lanostra Italia. Del resto ab-biamo già dimostrato, inogni occasione, quantol’avvenire dell’Enpam siaper noi legato al Paese.Per fornire una testimo-nianza di questa nostratrasparente chiarezza por-tiamo l’esempio dell’ac-quisto di un miliardo dieuro di Titoli di Stato e,come non bastasse, ricor-diamo la nostra grossapresenza nel Fondo inve-stimenti pubblici, eccete-ra, eccetera, eccetera. Noi facciamo il nostro do-vere e cerchiamo di farlonella maniera più visibilee più giusta. Adesso, pe-rò, tocca ai nostri “di-rimpettai”. •

Ancora una voltaemergenza

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39 - 2010

PREVIDENZA

di Alberto Oliveti (*)

Sostengo da tempo cheil versante contribu-tivo sia fondamenta-

le per la tenuta dei bilancidella Fondazione e che ne-cessiti di un’attenzioneparticolare da parte di chiè delegato all’esercizio del-la politica professionale innome dell’interesse comu-ne perché è un ponte checollega il lavoro e la pre-videnza. È appunto dal lavoro, tra-mite le sue normative ed isuoi contratti, che si de-termina l’entità del flussocontributivo destinato ob-bligatoriamente alla previ-denza ed è per questo chedifficoltà lavorative indivi-duali, collettive o genera-zionali possono pesante-mente inficiare il futuropost lavorativo dei contri-buenti.È un preciso interesse de-gli attuali iscritti attivi epensionati della Fondazio-ne che la prossima gene-razione di medici ed odon-toiatri guadagni di più eprima possibile dato chenella stabilità del patto ge-nerazionale starà poi aquesti ultimi, con i contri-

buti del proprio lavoro, ga-rantire i diritti previden-ziali ed assistenziali acqui-siti da chi ne ha diritto.Le politiche professionalidelle categorie mediche edodontoiatriche si dovreb-bero orientare a questa esi-genza fondamentale, faci-litando l’avvio professio-nale dei giovani e favoren-do l’attrazione dei contri-buti previdenziali derivan-ti dall’esercizio professio-nale alla Cassa di riferi-mento, come la questionespecializzandi a cavallo traInps ed Enpam dimostra. Interesse comune è che esi-sta una politica professio-nale sensibile alla questio-ne, e in occasione dell’ul-timo rinnovo degli organirappresentativi della Fon-dazione Enpam, tale sen-sibilità è stata riscontratasia tra componenti ordini-stiche che sindacali preoc-cupate dai riflessi sul si-stema previdenziale del-l’aumento insostenibiledelle aspettative di vita,della crisi economico fi-nanziaria, del ritardato in-gresso professionale e del-la “volatilità” politica coni suoi riflessi sulle regolespecifiche di riferimentoprevidenziale.L’invecchiamento genera-le della popolazione sicu-ramente produrrà un mag-gior uso e consumo di tut-to quello che è offerta sa-nitaria.

Appare vitale per l’equili-brio Enpam che da ogniprestazione sanitaria sca-turiscano contributi previ-denziali individuali, percui, oltre al fondamentalemantenimento dell’obbli-go contributivo per tutti gliiscritti agli Ordini, una par-ticolare attenzione va po-sta all’abusivismo sanita-rio medico ed odontoiatri-co, alla piaga dell’evasionefiscale, alle deviazioni sulsociale di prestazioni ori-ginariamente sanitarie edalle forme di esercizio pro-fessionale che eludano ap-punto tale contribuzioneindividuale. L’esercizio sanitario in for-me societarie se non pre-ventivamente gestito dalpunto di vista strettamen-te previdenziale può esse-re elemento di riduzionedei flussi contributivi indi-viduali. La storia del Fondo deiconvenzionati esterni poidiventato dell’accredita-mento lo testimonia: se nonci sono flussi contributiviindividuali legati ai volumidi attività professionalesvolta, la tenuta del Fondova in crisi irreversibile. Le nuove frontiere dellaprofessione, la medicinamolecolare rigenerativa, lapredizione genomica, pos-sono aprire spazi a flussi dicapitale destinati al lecitoprofitto, che dovremo pe-rò collegare agli obblighi

previdenziali a garanzia de-gli operatori medici del set-tore. Una doverosa attenzione varivolta al rischio di margi-nalizzazione della compo-nente medica a favore diprofessionalità sanitarie otecniche specifiche nel-l’evoluzione scientifica del-la componente strumenta-le od operativa di supportoalla professione. La stessa fornitura direttadi fattori produttivi profes-sionali a carico di Aziendesanitarie, riducendo di fat-to il monte compensi glo-bale, può ridurre i flussi dicontributi professionali. In occasione della riformadello Statuto della Fonda-zione, che dovremo neiprossimi tempi affrontare,è secondo me tempo che siapra una discussione oltreche sulla questione del-l’autonomia della compo-nente odontoiatrica anchesull’ipotesi di inclusionedelle nuove professionali-tà sanitarie nella galassiaEnpam, magari con Fondispecifici gestiti col metodocontributivo, che amplinola massa finanziaria criticaa disposizione della Fon-dazione per praticare evi-denti economie di scala edavere maggiore peso dirappresentatività. Nel nostro sistema che sibasa su una gestione fi-nanziaria prevalentementea ripartizione, il patto tragenerazioni è una prioritàche va tutelata con politi-che lungimiranti e va sup-portato con flussi contri-butivi adeguati. •

(*) Vice Presidente vicario

Versante contributivo

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NOBEL

di Luciano Sterpellone

Con malcelato orgoglioapprendiamo che ilprestigioso Premio

Nobel 2010 per la Medici-na è stato assegnato a Ro-bert G. Edwards, Profes-sor Emeritus della Cam-bridge University, del qua-le abbiamo ampiamenteparlato sul Giornale dellaPrevidenza. E’ una felicecoincidenza che ci dà oramodo di aggiungere qual-che breve aggiornamentoa quanto già detto. Come si ricorderà, le espe-rienze che hanno portatoalla realizzazione del me-todo di fecondazione in vi-tro (IVF), furono condot-te da Edwards in strettacollaborazione con PatrickSteptoe, al quale non è sta-to purtroppo legittimo as-segnare (per regolamento)la metà del Premio essen-do questi deceduto nel1988.Si ricorda in breve che idue ricercatori inglesi rac-colsero le secolari espe-rienze di precedenti stu-diosi che, sopratutto perle indisponibilità tecnichedel momento, avevano da-to risultati poco soddisfa-

centi. Il loro primo meri-to è stato di aver impo-stato le indagini su solidebasi scientifiche: tentaro-no dapprima di fecondare(con spermatozoi prove-nienti dai rispettivi par-tner) ovuli prelevati dadonne previamente tratta-te con ormoni, riuscendopoi a farli maturare sinoallo stadio di blastocisti.Solo allora decisero di ini-ziare la sperimentazionein vivo.Considerando gli insuc-cessi riportati da alcuni ri-cercatori australiani di

“maturare” l’ovulo da im-piantare nell’utero, pensa-rono di utilizzare ovuli giàmaturi: uno di essi, prele-vato alla signora LesleyBrown, di trent'anni, e fe-condato in vitro con il li-quido seminale del marito,mostrò due giorni dopoche la fecondazione era av-venuta. Impiantarono al-lora l'embrione nell'uteromaterno.La gravidanza procedetteregolarmente, e l'amnio-centesi confermò che il fe-to stava sviluppandosinormalmente. Ma per noncorrere troppi rischi, allafine dell'ottavo mese si de-cise per il taglio cesareo. E verso la mezzanotte del25 luglio 1978 un lungovagito echeggiò nel gran-de General Hospital di Ol-

dham, vicino a Manche-ster: era nato il primo“bambino in provetta”,anzi una bella bambina di2 chili e 600 grammi dinome Louise.Dopo la non meno clamo-rosa nascita di un altrofrutto della procreazioneassistita, Candice Reed(Australia), due anni dopovennero registrate a Mel-bourne 13 gravidanze (del-le quali una gemellare) trale 103 donne sottoposte almetodo di Edwards e Step-toe. In Italia saranno le te-lescriventi dell'Ansa ad an-nunciare alle 19 dell'11gennaio 1982 la nascita diAlessandra Abbisogno,portata dalla “cicogna divetro” in una clinica pri-vata di Napoli.Poi pian piano queste na-scite persero il sapore del-l'eccezionalità: e dei bam-bini portati alla luce dalla“cicogna di vetro” si co-minciò a perdere il conto. Anche in virtù dei miglio-ramenti apportati al meto-do, si calcola che la “cico-gna di vetro” ha portato almondo non meno di quat-tro milioni di bambini. In-fine, di recente è stata de-finitivamente dimostratal’infondatezza del sospet-to che i bambini nati conla fecondazione artificialesiano esposti più degli al-tri a malattie e malforma-zioni. Proprio in coinci-denza dell’assegnazionedel premio i giornali han-no pubblicato la foto diuna florida ragazza con inbraccio un bel bambino: èproprio lei, Louise Brown,che mostra orgogliosa ilsuo primo nato. •

Il Nobel 2010 per la medicina alla “cicogna di vetro”

4

Il prof. Robert G. Edwards

Il 25 luglio 1978 nasce il primo “bambino in provetta”, una femminuccia di 2 chili e 600 grammi di nome Louise

9 - 2010

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PREVIDENZA

di Ernesto Del Sordo (*)

L’art. 1, comma 763,della legge 27 dicem-bre 2006, n. 296 (leg-

ge finanziaria 2007), hamodificato il disposto del-l’art. 3, comma 12, dellalegge 335/1995, introdu-cendo novità di rilievo sul-la sfera di autonomia nor-mativa riconosciuta agliEnti di previdenza privatie sui controlli cui gli stes-si sono sottoposti da partedegli Organi vigilanti.In particolare, gli Enti so-no tenuti ora a ricondurrela stabilità delle gestionientro un arco temporalepiù ampio, pari a trent’an-ni in luogo dei previgentiquindici. Nel contempo, illoro potere di interventonormativo è stato svinco-lato dalla precedente pre-ordinata casistica per es-sere riferito a tutti “i prov-vedimenti necessari per lasalvaguardia dell’equilibriofinanziario di lungo termi-ne”, da emanarsi tenendoconto delle risultanze delbilancio tecnico, redattosecondo criteri uniformideterminati con decretodel Ministro del Lavoro diconcerto con il Ministrodell’Economia.Il decreto ministeriale 29novembre 2007, che hadato attuazione a quantoprevisto dal citato comma763, allo scopo di racco-gliere maggiori informa-

zioni sull’andamento dellegestioni nel lungo termine,ha, preliminarmente, pre-scritto una proiezione deidati per cinquant’anni, fer-mo restando comunquel’arco temporale dei tren-t’anni previsto in finanzia-ria per accertare la stabili-tà delle gestioni.Il provvedimento, inoltre,ha regolamentato tutti gliaspetti inerenti la redazio-ne dei bilanci tecnici: pe-riodicità, ampiezza del pe-riodo di valutazione, crite-ri per la verifica della sta-bilità, ipotesi economiche,demografiche e finanziarie,indicatori, modalità di rap-presentazione dei risultati.Nel dettaglio, l’art. 3 delDecreto ha fornito le se-guenti indicazioni in ordi-ne all’adozione delle basitecniche utili ai fini dellaredazione dei bilanci: a) andamento della nume-rosità della collettività de-gli attivi: in linea con lo

sviluppo dell’occupazionecomplessiva a livello na-zionale;b) andamento del redditomedio imponibile: in lineacon lo sviluppo della pro-duttività media del lavoroa livello nazionale;c) probabilità di morte: sti-mate sulla collettività de-gli iscritti all’Ente e ag-giornate nel tempo in fun-zione dell’aumento attesodella speranza di vita, va-lutato secondo criteri diprudenzialità sulla basedelle indicazioni desumi-bili dall’esperienza passa-ta. In ogni caso detto au-mento non può essere in-feriore a quanto ipotizza-to dalle più recenti previ-sioni Istat relative alla po-polazione italiana;d) tasso di redditività delpatrimonio, al netto deglioneri fiscali e gestionali:determinato in base a cri-teri prudenziali ed in fun-zione del rendimento me-

dio delle attività degli En-ti realizzato nell’ultimoquinquennio. In ogni casoil tasso di redditività nonpuò essere superiore al tas-so di interesse adottato perla proiezione del debitopubblico nel medio e lun-go periodo.Per la redazione dei bilan-ci tecnici della Fondazioneal 31 dicembre 2006, com-missionati dall’Ente, l’at-tuario ha preso in consi-derazione i parametri so-praindicati; tuttavia perquanto riguarda il para-metro di cui al punto b)(andamento del redditomedio imponibile) è statotenuto conto, in analogiacon quanto è stato fatto da-gli attuari anche per le al-tre Casse, del reddito me-dio proprio della categoriamedica congiuntamente alreddito medio imponibiledi tutte le categorie. E’ sta-ta, infatti, ritenuta inap-propriata la fissazioneestremamente rigida di ununico parametro avulso dalcontesto professionale, persintetizzare l’evoluzionereddituale di categorie traloro molto differenti persviluppo di carriere, capa-cità economiche, suddivi-sione per fasce di età, ecc. Il tasso di rendimento ipo-tizzato nel cinquantennio èstato scelto, come indicatonell’art. 3, comma 1, delDecreto in relazione al tas-so medio di rendimentorealizzato sul patrimoniodell’Enpam nel quinquen-nio 2003-2007 (pari al2,1%), calcolato al nettodegli oneri patrimoniali e

Enti privati, uno sguardo al futuro

59 - 2010

(continua a pag. 6)

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finanziari e delle imposte. I risultati delle elaborazio-ni attuariali effettuate al 31dicembre 2006, riportatinella tabella a fondo pagi-na, evidenziano gli anni incui i saldi assumono valo-re negativo. Come è dato rilevare dalleesposizioni di cui sopra, laprevigente prescrizionequindicennale dell’equili-brio dei fondi è sostanzial-mente rispettata con la so-la eccezione del Fondo de-gli Specialisti Esterni. Ta-le positivo risultato è daascrivere alla tempestivaadozione dei correttivi in-trodotti nell’anno 2004dalla Fondazione. Con riferimento, invece, al-l’arco temporale dei tren-t’anni per la verifica dellastabilità delle gestioni, in-trodotto, senza una gra-dualità applicativa, dallalegge finanziaria 2007,emerge che la situazioneeconomico-finanziaria deiFondi non presenta pro-blemi di stabilità nel breveperiodo (sempre escluso ilFondo degli SpecialistiEsterni), mentre nel me-dio-lungo periodo si evi-denziano talune criticità

che determinano l’esigen-za di introdurre correttivial sistema di raccolta deimezzi finanziari e di de-terminazione delle presta-zioni, nell’ottica di rispet-tare le vigenti prescrizionidi legge.A tale proposito è utilerappresentare che il De-creto ministeriale 29 no-vembre 2007 non indicaesplicitamente a quale pa-rametro si debba far rife-rimento per determinarel’effettiva situazione disquilibrio finanziario deiFondi. Qualora si dovesseutilizzare il saldo previ-denziale ovvero il saldo to-tale come indicatore di sta-bilità, evidentemente le ri-sultanze darebbero contodi una situazione di mag-giore criticità. E’ apparso,perciò, subito necessariopromuovere un utile con-fronto con i Ministeri vigi-lanti per convenire che ilparametro di riferimentoper valutare l’equilibriodelle gestioni è quello re-

lativo al saldo complessi-vo.In buona sostanza un fon-do è in equilibrio sino ache il patrimonio è in gra-do di coprire eventuali sal-di previdenziali negativi.Solo la strutturale incapa-cità del patrimonio accu-mulato di garantire l’ero-gazione delle prestazioniper il prescritto trentenniodetermina una reale situa-zione di insolvenza dellegestioni.Da contatti già intercorsicon i Ministeri vigilanti so-no emerse indicazioni ras-sicuranti nel senso che lastabilità delle gestioni puòessere valutata con riferi-mento alla consistenza pa-trimoniale (saldo comples-sivo), anche se deve essereassicurato che negli anni incui si fa ricorso al patrimo-nio per l’erogazione delleprestazioni lo stesso deve,comunque, garantire la pre-scritta riserva legale dellecinque annualità della spe-sa pensionistica.

In relazione a tale ultimacondizione, atteso che leproiezioni attuariali sullaconsistenza del patrimoniosono riferite al costo stori-co degli immobili, occorreassumere ogni utile ulte-riore iniziativa nei con-fronti dei Ministeri perconvenire che negli anni disaldi previdenziali negati-vi il patrimonio, al solo fi-ne di verificare che sia ga-rantita la riserva legale, siaconsiderato, se non a va-lore commerciale, almenoa valore di realizzo.Per quanto sopra ed in con-siderazione che nei prossi-mi anni la spesa previden-ziale è destinata a crescerein misura consistente, siaper la composizione ana-grafica degli iscritti (gobbaprevidenziale) che per l’in-cremento dell’aspettativa divita, è, comunque, necessa-rio individuare idonei in-terventi che da un lato do-vranno assicurare l’equili-brio delle gestioni nel ri-spetto delle prescrizioni le-gislative e dall’altro non do-vranno trascurare l’esigen-za di continuare a garanti-re un accettabile grado diadeguatezza delle presta-zioni.

PREVIDENZA

6

La situazione economico-finanziaria dei Fondi non presenta problemi

di stabilità nel breve periodo

Fondi di previdenza E.N.P.A.M. Saldo Previdenziale Saldo Totale Saldo Complessivo

Fondo Generale “Quota A” 2020 2021 2030

Fondo della Libera Professione 2025 2028 2044

Fondo Medici di Medicina Generale 2021 2021 2030

Fondo Specialisti Ambulatoriali 2020 2021 2029

Fondo Specialisti Esterni 2007 2007 2010

Il saldo previdenziale è dato da Contributi – Pensioni.Il saldo totale è dato da totale Entrate - totale Uscite.Il saldo complessivo è comprensivo del patrimonio.

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(segue da pag. 5)

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La scelta della privatizza-zione a suo tempo operata,se da un lato ha consentitoall’Enpam di non esserecoinvolto nelle difficoltà fi-nanziarie in cui già da tem-po versa il sistema pubbli-co, dall’altro ha imposto diporre in essere un serio ecostante monitoraggio del-le gestioni e l’adozione re-sponsabile e tempestiva del-le necessarie misure di sta-bilizzazione in quanto l’en-te previdenziale privato nonpuò attingere risorse eco-nomiche dalla fiscalità pub-blica.Il quadro giuridico entro ilquale la Fondazione puòmuoversi è quello costrui-to dal legislatore con il de-creto legislativo n. 509/1994.Le disposizioni vigenti ciconsentono tuttora di con-tinuare a gestire la previ-denza di categoria con il si-stema di calcolo retributi-vo/reddituale.Dal 1996, invece, per laprevidenza pubblica è sta-to introdotto il metodo dicalcolo contributivo. Talemetodo, più garantista del-l’equilibrio delle gestioniproduce, com’è noto, pre-stazioni meno adeguate ri-ducendo sensibilmente iltasso di sostituzione. Come ente privato anchel’Enpam potrebbe, peral-tro, passare al metodo dicalcolo contributivo. Si po-trebbero adottare gli stes-si parametri già in uso nelsistema pubblico ovvero glistessi potrebbero essereconformati alla realtà del-la Fondazione, in base al-la più ampia autonomianormativa riconosciuta dal

comma 763 della finanzia-ria 2007. Ove le rivaluta-zioni da applicare ai singolimontanti contributivi de-gli iscritti fossero riferite alrendimento del patrimoniodella Fondazione, certa-mente si garantirebbel’equilibrio delle gestioninel lungo periodo.Dovendo, però, applicareil criterio del pro-rata, i po-sitivi effetti dell’iniziativasi manifesterebbero solo inanni successivi a quelli neiquali è prevista la gobbaprevidenziale per cui, inconcomitanza, andrebbe-ro comunque adottati ul-teriori interventi parame-trici sull’attuale sistema dicalcolo. L’opzione per ilmetodo contributivo de-terminerebbe, peraltro, co-me già sopra evidenziato,negative ricadute in ordi-ne all’adeguatezza delleprestazioni future.L’attuale orientamento del-la Fondazione è, dunque,quello di agire con inter-venti di tipo parametricosul vigente sistema retri-butivo reddituale.Tale scelta, peraltro, nellarealtà Enpam è confortatadalle seguenti considera-zioni:• il sistema reddituale tut-tora vigente è più virtuosodi quello già in uso negliEnti pubblici perché cal-cola le prestazioni sui com-pensi dell’intera vita lavo-rativa;• il consistente patrimonio

dell’Ente consente di di-luire nel tempo ogni utilecorrettivo.Il progetto di riordino del-le gestioni dovrà, quindi,essere fondato su inter-venti che riguardano es-senzialmente:• l’innalzamento progres-sivo delle aliquote contri-butive;• l’incremento delle ali-quote di rendimento nellamisura massima consenti-ta;• l’elevazione dell’età pen-sionabile;• la ridefinizione delle pe-nalizzazioni e delle mag-giorazioni delle prestazionida applicarsi in caso di pen-sionamento ad età diversada quella di vecchiaia.Considerate le specificheesposizioni delle singole ge-stioni, le riforme dovrannoessere calibrate con inter-venti mirati, più o meno in-cisivi, su alcuni o su tutti iparametri sopra indicati, alfine di assicurare, comun-que, la prescritta stabilitàtrentennale, fatta salva lapossibilità di supportarecon il patrimonio solo even-tuali temporanee situazio-ni di squilibrio del saldoprevidenziale.Per quanto attiene, invece,al Fondo Specialisti Ester-ni non può che ribadirsi laperdurante criticità dellasituazione economico-fi-nanziaria della gestione. Lepiù recenti esposizioni, pe-raltro, danno conto di un

lieve miglioramento deisaldi di gestione, da ascri-vere all’introduzione del-l’obbligo per le società ac-creditate di versare i con-tributi a favore degli spe-cialisti esterni, ai sensi del-l’art. 1, comma 39, dellalegge n. 243/2004.La prescritta stabilità re-sta, comunque, condizio-nata al favorevole evolver-si del contenzioso giudi-ziario in essere con le so-cietà obbligate al versa-mento del contributo, non-ché ai positivi riflessi con-nessi all’adozione del me-todo contributivo per ilcalcolo delle prestazioni,deliberato dal Consiglio diAmministrazione conprovvedimento n. 14 del27 febbraio 2009, tuttoraall’approvazione dei Mini-steri vigilanti.Delineato in breve il qua-dro dell’attuale situazionedei Fondi di previdenza ge-stiti dall’Enpam ed indica-te, altresì, alcune ipotesitecniche di lavoro che, pe-raltro, non esauriscono ilventaglio dei possibili in-terventi, occorrerà quantoprima definire le linee ope-rative per dare concretoavvio al percorso di rior-dino e di omogeneizzazio-ne della disciplina regola-mentare delle gestioni. Aisensi della vigente norma-tiva le misure di stabiliz-zazione dovranno, comun-que, essere valutate con ri-ferimento ai dati dei bilan-ci tecnici al 31 dicembre2009, di prossima acquisi-zione. •

(*) Vice Direttore generale Enpam

PREVIDENZA

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Perdurante criticità economico-finanziaria della gestione

del Fondo specialisti esterni

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PREVIDENZA

di Claudio Testuzza

Dopo una lunga ge-stazione nella Com-missione lavoro del-

la Camera dei deputati,l’Assemblea di Monte Ci-torio ha approvato un di-segno di legge che intro-duce misure in favore deilavoratori che assistonopersone disabili. Il testoapprovato (ora atto S. n.2206) passa, adesso, allavalutazione del Senato.Ricostruendo la storia diquesta iniziativa, che haavuto nell’onorevole Tere-sio Delfino uno dei mag-giori sostenitori, si deve ri-levare che il testo origina-rio, in discussione a fine2009, è stato sostanzial-mente innovato, assorben-do, peraltro, altri testi di di-segni di legge presentati daaltri deputati, ed ha avutosignificative modifiche so-prattutto verso gli eventua-li beneficiari e nelle speci-fiche norme di riflesso pre-videnziale. Il testo origina-rio indicava, infatti, in tut-ti i lavoratori i possibili frui-tori della norma che davaun’anticipazione tempora-le del pensionamento einoltre un’anzianità figu-

rativa di due mesi per ognianno di contribuzione ef-fettiva, per un massimo diquattro anni, purché ver-sata in costanza di assi-stenza al familiare disabi-le. Il testo, approvato a fi-ne maggio, modifica so-stanzialmente i criteri pri-ma indicati. Il disegno dilegge estende ai familiaridei disabili quanto già pre-visto dall’articolo 72 del Dl.112/2008 (legge n. 133),articolo che concede, per glianni 2009, 2010 e 2011,solamente al personale inservizio presso le ammini-strazioni dello Stato, anchead ordinamento autonomo,le Agenzie fiscali, la Presi-denza del Consiglio dei Mi-nistri, gli Enti pubblici noneconomici, le Università, leIstituzioni ed Enti di ricer-ca nonché gli enti di cui al-l'articolo 70, comma 4, deldecreto legislativo 30 mar-zo 2001, n. 165, di poterchiedere di essere esone-rato dal servizio nel corsodel quinquennio antece-dente la data di matura-zione della anzianità mas-sima contributiva di 40 an-ni, ma escludendo dal be-neficio altri dipendentipubblici, quali quelli della

scuola e i dipendenti deglienti locali e della sanità. Peri beneficiati, ricordiamo chela legge n. 133 prevede che,durante il periodo di eso-nero dal servizio spetti untrattamento pari al cin-quanta per cento di quellocomplessivamente godutoal momento del colloca-mento nella nuova posi-zione. Inoltre, ove duran-te tale periodo il dipen-dente svolga, in modo con-tinuativo ed esclusivo, at-tività di volontariato, op-portunamente documenta-ta e certificata, presso or-ganizzazioni non lucrativedi utilità sociale, associa-zioni di promozione socia-le, organizzazioni non go-vernative che operano nelcampo della cooperazionecon i Paesi in via di svi-luppo, la misura del trat-tamento economico è ele-vata dal cinquanta al set-tanta per cento. Il provve-dimento, approvato dallaCamera e ora trasferito alSenato, indica proprio chela misura del trattamentoeconomico pari al settan-ta per cento del tratta-mento complessivamentegoduto, per competenzefisse e accessorie, al mo-mento del collocamentonella nuova posizione, ven-ga esteso anche ai dipen-denti che si dedichino al-l’attività di cura e di assi-stenza di familiari disabiliin condizione di totale ina-

bilità lavorativa, aventi unapercentuale di invaliditàuguale al 100 %, che as-sume connotazione di gra-vità e che il beneficio ope-ri per tutto il 2012. Il di-segno di legge allarga laplatea degli eventuali be-neficiari, in via sperimen-tale per il triennio 2010-2012, anche alle lavoratri-ci e ai lavoratori dipen-denti o autonomi del set-tore privato, iscritti alle ge-stioni dell'Istituto nazio-nale di previdenza sociale(Inps), che si dedicano al-la cura e all’assistenza difamiliari disabili in condi-zione di totale inabilità la-vorativa. Per essi è ricono-sciuto, su richiesta, il di-ritto all'erogazione antici-pata del trattamento pen-sionistico. Il diritto vienericonosciuto, a fronte di unperiodo di costanza di as-sistenza al familiare convi-vente disabile pari almenoa diciotto anni, ai lavora-tori che abbiano compiutoil sessantesimo anno di etàe alle lavoratrici che ab-biano compiuto il cin-quantacinquesimo anno dietà, a seguito del versa-mento e dell'accredito dialmeno venti annualità dicontributi previdenziali. LaCamera dei deputati ac-corgendosi che, comun-que, l’importante provve-dimento avrebbe esclusouna gran parte dei dipen-denti pubblici ha approva-to un ordine del giorno, bi-partisan, che da mandatoal Governo di conseguirel’obiettivo dell’estensionedei benefici, anche a que-sti dipendenti, superandol’evidente disparità. •

Riconoscimenti pensionisticiper chi assiste un disabile

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Il diritto viene riconosciutoai lavoratori che abbiano compiuto il 60° anno di età e alle lavoratrici

che abbiano compiuto il 55° anno di età

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La crisi finanziaria cheha colpito tutto il mon-do, e anche l’Italia, ha

determinato un evidentecalo del prodotto interno intutti i paesi economica-mente avanzati.In Italia nel 2008 il Pil hafatto registrare una cresci-ta in termini nominali posi-tiva dell’1,8 per cento, main termini reali negativadell’uno per cento. Ed an-cora peggiore è stato il 2009con un meno 5,3 %. Que-sta condizione ha marcatiriflessi sulla spesa pensio-nistica che mostra un evi-dente accelerazione dellacosiddetta “gobba”, ottimadefinizione del picco dellaspesa previdenziale rispet-to al Pil. E se, in considera-zione dei dati precedenti al-la crisi la “gobba” era stataprevista intorno al 2035, ap-pare, oggi, già arrivata. Infatti dall’andamento del-l’azienda Italia dipendonogli importi delle future pen-sioni contributive. L’inter-vento della legge “Dini”, distabilizzazione del settore,puntava e punta proprio sulcambiamento del metodo dicalcolo della pensione che,già collegato agli importi sti-pendiali, (metodo retributi-vo), passa ad un sistema chesi basa su tutti i contributiversati durante la vita lavo-rativa moltiplicati per un co-efficiente di trasformazio-ne che, oltre alla speranzadi vita, è collegato proprioall’andamento del Pil reale.

Per effetto del crollo, la spe-sa previdenziale ha rag-giunto, nel 2009 il livellodel 15,4 per cento del Pil,con un incremento di circail 4,3 % della spesa pensio-nistica, a fronte di un giàelevato livello raggiunto nel2007, con il 13,56 per cen-to, superato nel 2008 da unancora più elevato livello at-testatosi al 13,84 per cento. Ma il 15,5 % era previstoper il 2035, di conseguen-za anche il rientro, al di sot-to del 14 % (13,4 %), si èspostato in avanti di alme-no dieci/quindici anni, an-che qualora si dovesse ave-re la fortuna di una cresci-ta del Pil reale di almenol’1,5 % per tutto il futuroperiodo.Gli interventi legislativi chesi sono succeduti negli ulti-mi anni cominciano, co-munque, a dare i loro frut-ti. In particolare gli incre-menti dei requisiti varatidalla numerose leggi succe-

dutesi nel tempo, speciequella del 2007, hanno de-terminato una riduzionedelle uscite per i trattamen-ti di anzianità. Nel 2009 sono state ancheevidenziate due importan-ti situazioni originate da ef-fetti contrastanti: l’indiciz-zazione delle pensioni haraggiunto un aumento del3,3 per cento, e si è assisti-to ad una tendenziale ridu-zione delle domande per an-dare in pensione per effet-to delle nuove disposizioniprevidenziali previste dalGoverno Prodi con l’intro-duzione delle famose “quo-te”, attive dal 1° luglio 2009.Il Nucleo di valutazionedella spesa previdenzialeprospetta che l’incrementodella spesa pensionistica sa-rà mediamente dell’ 1,8 %e pertanto per mantenerestabile il rapporto fra spesapensionistica e Pil , anchenei prossimi anni, occorre-rà un tasso di crescita reale

dell’economia pari ad al-meno l’1,8 % annuo, tassodi incremento medio già sti-mato per il triennio 2008 –2010, ma che la crisi ha im-pedito di raggiungere. Anche le più recenti rifor-me puntano a stabilizzare ilsettore. Riforme che si so-no concretizzate, con la mi-ni riforma del luglio 2009che ha fissato a tre anni, daiprecedenti dieci, la revisio-ne dei coefficienti di tra-sformazione delle pensionisoggette al calcolo contri-butivo e con l’ultimo inter-vento in finanziaria che ac-canto alla “finestra mobile”ha agganciato, in automati-co, l’incremento dei requi-siti per la pensione alla spe-ranza di vita.E’ da considerarsi, tuttavia,che anche questi interven-ti, come tutti gli altri prece-denti, hanno avuto ed han-no lo scopo principale ditenere sotto controllo i con-ti ma non di scongiurare lariduzione dei futuri assegniche vede penalizzare so-prattutto le giovani gene-razioni.Tra qualche anno le pen-sioni viaggeranno attorno il65/70 per cento dell’ultimabusta paga. Poi ci sarà unulteriore riduzione che cul-minerà con livelli intorno al50 % nel 2040. La pensio-ne sarà metà dell’ultimo sti-pendio! A salvaguardare ilpotere di acquisto di milio-ni di pensionati dovrà pen-sarci una forte presenza disistemi pensionistici com-plementari di cui, però, nelsettore della pubblica di-pendenza, non si vede an-cora una nascita positiva. •

C. T.

PREVIDENZA

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La gobba pensionistica si è avvicinata

9 - 2010

• È la produzione totale di beni e servizi dell'economia,diminuita dei consumi intermedi ed aumentata delleimposte nette sui prodotti, aggiunte in quanto com-ponenti del prezzo finale pagato dagli acquirenti.

• Il PIL può essere misurato in termini reali o termininominali. Misurare il PIL in termini nominali vuoldire misurarlo nel suo valore espresso in moneta at-tuale, ossia senza tener conto dell'adeguamento deiprezzi con l’inflazione. Esprimerlo in termini realivuol dire depurarlo da eventuali variazioni dei prezzi.

• Il PIL reale, al contrario di quello nominale, può es-sere confrontato fra anni diversi.

CHE COSA È IL PIL

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SINDACATO

mare gli attuali medici difamiglia, di guardia medicae della medicina dei serviziin un’unica figura profes-sionale che preveda, al-l’inizio della carriera, un’at-tività oraria, con una ridu-zione della stessa a mano amano che crescono le scel-te dei pazienti che identifi-cano quel professionista co-me medico di fiducia.Lo sviluppo del lavoro disquadra, tenendo conto del-

le diverse realtà regiona-li in cui si opera, per crea-re strutture associative sup-portate da società di servi-zio che vedano presentipersonale amministrativo,sociosanitario e infermieri,con l’obiettivo di offrire aicittadini servizi “organiz-zati” per le attività di pre-venzione, per le cure do-miciliari, per una gestione“efficace” delle patologiecroniche.Il congresso ha inoltre im-pegnato tutto il sindacato aridisegnare il compenso delmedico di medicina gene-rale per giungere a una se-parazione della retribuzio-ne dell’attività squisita-

mente clinica rispetto alrimborso dei fattori pro-duttivi (attrezzature e so-prattutto personale, di cuinon si può fare assoluta-mente a meno). Ricordia-mo che le attuali regole difatto non permettono a tut-ti i medici di avere a dispo-sizione personale di studio,se non a proprie spese.Quello previdenziale è sta-to un altro tema “cool” ditutto il congresso. A tuttiormai è nota la curva de-mografica dei medici di me-dicina generale, gruppisempre più numerosi i qua-li raggiungeranno a brevel’età pensionabile.È previsto inoltre che il nu-mero dei medici di medici-na generale tenderà a di-minuire.“Abbiamo un ente solidoche con il suo patrimonioe una corretta gestione puògarantire la copertura del-le pensioni anche nei mo-menti in cui ci sarà il ri-cambio più numeroso”,queste le testuali paroletratte dalla relazione diGiacomo Milillo; ma è sta-to sottolineato come la sfi-da generazionale e un ec-cesso di regolamentazionepossano avere ripercussio-ni importanti sul patrimo-nio e sul suo rendimen-to, per questo è stato chie-sto al ministro Sacconi,presente al congresso in vi-deoconferenza, di adope-rarsi perché sia rispettatala natura privatistica dellaFondazione Enpam e sia-no conservati e ulterior-mente perfezionati i livellidi qualità gestionale che lesono stati riconosciuti. •

Congresso Fimmg, cambiare la medicina generale

109 - 2010

Trasformare gli attuali medici di famiglia, di guardia medica

e della medicina dei servizi in un’unica figura professionale

di Fiorenzo Corti

Con la rielezione di Gia-como Milillo alla se-greteria nazionale, al-

la guida di un esecutivo rin-novato e composto da cin-que vicesegretari, si è di fat-to aperta una nuova sta-gione sindacale nella medi-cina generale.Abbandonata definitiva-mente la politica degli slo-gan e dell’annuncio, pren-de il via un percorso impe-gnativo e complesso dicoinvolgimento del sinda-cato a 360 gradi nella par-tita di riforma del welfare.La richiesta di Fimmg è sta-ta in primo luogo rivolta allegislatore, alla necessità diun cambiamento delle re-gole attuali grazie a unprovvedimento legislativoche permetta di liberare lepotenzialità della medicinagenerale soprattutto in te-ma di gestione territorialedelle patologie croniche, at-traverso lo sviluppo dellamedicina d’iniziativa, prin-cipale “Leitmotiv” del con-gresso appena concluso.Molto risalto è stato datoalla creazione di un ruolounico contrattuale e al la-voro di squadra.Il ruolo unico per trasfor-

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FEDERSPEV

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La proposta: medico pensionato nel ruolo di educatore sanitario

di Marco Perelli Ercolini (*)

Èstato detto che: “l’Italiaè un Paesi di vecchi, manon per vecchi”.

Grazie ad una buona sanità,a costi medio-bassi con risul-tati medio-alti (se non alti), acure efficaci e ad una buona,se non ottima, prevenzionesiamo diventati un Paese congrandi speranze di vita, se-condo solo al Giappone. Ov-vio che la gestione di una ta-le moltitudine di anziani com-porti aspetti organizzativicomplessi e costi sociali enor-mi per quella logica ed inevi-tabile maggior disabilità con-nessa all’età senile. Ma… non sempre! Attenzio-ne: “anziano” non vuol dire“vecchio”.Non solo cultura, esperienzae memoria (un patrimonio so-vente ignorato e sottovaluta-to), l’anziano è uno (più cheapprezzabile) scrigno econo-mico: i famigerati “nonni”, se-condo una ricerca Ires Cgil,contribuiscono per 18,3 mi-liardi l’anno, ossia per l’1,2%del Pil, alla ricchezza della Na-zione con il cosiddetto aiutoinformale, badando ai nipoti-ni e, o, impegnandosi in atti-vità di volontariato. Il dato èstato ottenuto calcolando laquantità di tempo erogata da-gli anziani per gli aiuti volon-

tari e informali e i costi orariper prestazioni equivalenti.Ancora, pur non essendo inattività, i pensionati rappre-sentano il 26,8% (dati 2007)dei contribuenti concorrendoall’incremento del gettito fi-scale, come emerge da alcu-ne elaborazioni effettuate daNicola Quirino, docente di Fi-nan¬za pubblica all’Accade-mia della Guardia di Finanzae alla Luiss (Libera Universi-

tà Internazionale degli StudiSociali).Una categoria di tutto rispet-to che, in un Paese civile, me-riterebbe maggiore stima e ap-prezzamento. Appare, a tut-ti, evidente che ciò non av-viene. In questo scenario, laFeder.S.P.eV., la Federazionedi sanitari (medici, farmacistie veterinari) si adopera, pres-soché solitaria, per la difesadella dignità e dei diritti eco-

nomici, peraltro abbondante-mente pagati mediante fior dicontributi a valore reale du-rante la vita lavorativa, delpensionato, nonché per il ri-conoscimento e la valorizza-zione della sua posizione so-ciale. Le nostre proposte? Si potrebbe affidare al medi-co pensionato il ruolo di edu-catore sanitario per divulgaree promuovere corrette e saneabitudini per una migliorequalità della vita. E, inoltre,gli si potrebbe affidare un ruo-lo (perché no?) nella gestio-ne dei Concorsi, evitando co-sì verosimilmente clientelismie nepotismi o, forte delle spe-cifiche esperienze vissute, neldirimere il contenzioso sani-tario nella camera di media-zione che, l’anno prossimo,sarà obbligatoria prima diogni eventuale azione giudi-ziaria per richiesta di danni.Infine, vogliamo indicare gliinterventi, che riteniamo, or-mai, indilazionabili: supportisociali adeguati e valorizza-zione del potere d’acquisto delreddito previdenziale me-diante una defiscalizzazionegraduata agganciata al pro-gredire dell’età quando mag-giori sono le difficoltà e i bi-sogni economici dei pensio-nati. •

(*) Vice presidentevicario Federspev

Info: FEDER.S.P.EV. (Federazionale nazionale sanitari pensionati e vedove)tel. 06.3221087, fax 06.3224383,tel. ufficio stampa:347.6843236 e-mail [email protected]

Gli anziani, una categoria che meriterebbe maggiore stima eapprezzamento. Gli interventi auspicati: supporti sociali adeguati e

valorizzazione del potere d’acquisto del reddito previdenziale medianteuna defiscalizzazione graduata agganciata al progredire dell’età

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L’INTERVISTA/1

zione su riviste scientificheinternazionali ad elevatoImpact Factor. Negli ultimi anni ci siamoresi conto che bisognassefare il punto sull’approc-cio laparoscopico alla ap-pendicectomia. Le lineeguida, come noto, sonocertificate e questo signifi-ca che sono espressione delmaggior consenso da par-te di esperti. Il concetto dilinee guida è generico inquanto si tratta di racco-mandazioni redatte in mo-do sistematico sulla basedella letteratura medica,cioè sulla medicina basatasull’evidenza scientifica. Sitratta, dicevo, di racco-mandazioni che hanno l’in-tento di segnare una stra-da, anche se non obbliga-toria, da seguire nel casodi determinate patologiesulle quali esistono, data lafrequenza del loro verifi-carsi, studi approfonditi erisultati scientificamentevalutabili.

Ricordo che tra gli scopistatutari dell’Acoi ci sonola formazione del chirurgoe la tutela della figura delchirurgo: entrambi questiobiettivi possono esserecondensati nella costru-zione di linee guida, per-ché è certamente un meto-do utile non solo per fareformazione ma anche pertutelare il chirurgo nellacorrettezza delle propriescelte terapeutiche. Altroaspetto non secondario èla corretta informazione:chiunque apra Internet tro-verà una notevole quanti-tà di notizie sanitarie lequali, però, non sono cer-tificate scientificamente.Ed ecco allora che una li-nea guida certificata daesperti – lavoro che me-diamente dura due anni eche periodicamente dovràessere aggiornato in fun-zione delle migliorate co-noscenze e dei progressitecnologici - potrà signifi-care per il chirurgo una ve-

Il prof. Rodolfo Vincenti è il direttore del Dipartimento di chirurgia del Fatebenefratelli di Napoli, Ente nel quale opera da trentasei anni.

Attualmente è il presidente dell’Acoi, l’Associazionedei chirurghi ospedalieri italiani. Circa duecento

pubblicazioni oltre ad un’intensa attività con l’Acoiin Medio oriente – Egitto, Libano, Giordania, Siria,

Algeria – dove le strutture sanitarie di quei paesivedono nei colleghi italiani un punto importante

di riferimento per progredire nella loro, a volte difficile, attività professionale

ra e propria base sulla qua-le fondare la propria atti-vità.

Appendicectomia laparo-scopica: che cosa è emer-so dalla consensus confe-rence che avete recente-mente svolto? Innanzitutto è emerso ilfatto che questa metodicaviene utilizzata in Italiacon frequenza differen-ziata: la percentuale diUnità di chirurgia che ap-plica la tecnica laparosco-pica per l’appendicecto-mia è del 50 % al Nord,30 % al Centro e 40 % alSud. Mediamente possia-mo dire che nel 60 per-cento dei casi si impiegala tecnica standard checertamente deve essereconsiderata come corret-ta, in quanto non tutte leappendicectomie possonogiovarsi della laparosco-pia. In linea di massimapossiamo affermare cheoggi – sulla base di 1700voci bibliografiche analiz-zate e sentito il parere diun nutrito ed accreditatopanel di esperti –media-mente le indicazioni allalaparoscopia sembrano es-sere da preferire all’ac-cesso laparotomico. LaConsensus conference haquindi non solo espressoil suo parere sulla validitàdella metodica, ma anchecorrettamente sugli aspet-ti più propri della tecnicachirurgica. Insomma unaserie di considerazioni tec-niche offerte al chirurgoche sempre dovrà tenerconto delle due opzioni: lachirurgia aperta e quellalaparoscopica.

Appendicectomia laparoscopica,ecco le Linee guida

129 - 2010

“Nell’ambito del progetto

nazionale ECM l’Acoi è provider della formazione

del chirurgo

di Carlo Ciocci

L’Acoi ha recentemen-te dettato le Lineeguida sull’appendi-

cectomia laparoscopica… Vorrei precisare che l’Acoiha solo supportato la gran-de capacità di impegno e laprofessionalità scientificache caratterizza il Gruppodi lavoro formato da colle-ghi più “giovani” della as-sociazione ed ha la fortu-na di sfruttarne l’ideazio-ne e la determinazione araggiungere i risultati atte-si. L’elaborato, nella stesu-ra definitiva, sarà dovero-samente divulgato e saràospitato per la pubblica-

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ca mi sembra di capireche lei si riferisce soprat-tutto ai giovani medici:vuole lanciare un mes-saggio alle università? C’è bisogno di una nuovapolitica sanitaria: noi ospe-dalieri diciamo con forzaal mondo universitario chesiamo pronti a fornirequell’azione di tutoring de-gli specializzandi per for-nire loro le competenze el’esperienza necessaria perdecidere per il meglio. Edico questo perchè ci so-no in Italia alcune realtà,nelle quali il giovane chi-rurgo esce dalla specializ-zazione senza aver ese-guito un intervento lapa-roscopico, trovandosi poia esercitare la professionesarà costretto a fare il trai-ning indispensabile per leconoscenze laparoscopi-che adeguate.

Dunque la formazione,una delle principali “co-

L’INTERVISTA/1

Quando è preferibile lavia laparoscopica? La via laparoscopica èmolto consigliabile perl’esplorazione addomina-le e ove fosse compatibileil proseguimento dell’in-tervento per via laparo-scopica andrebbe esegui-to senza esitazioni. Vice-versa se si giudicherà noncompatibile o sicuro l’in-tervento laparoscopico sipotrà modificare la strate-gia e passare alla tecnicatradizionale. Quanto det-to significa che oggi il chi-rurgo deve uscire dallaScuola di Specializzazionecon il bagaglio della com-pleta conoscenza delle duetecniche, in modo da po-ter poi scegliere l’inter-vento più indicato per quelpaziente affetto da appen-dicite acuta nei diversi sta-di della malattia.

In merito alla conoscenzadella tecnica laparoscopi-

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stole” della mission del-l’Acoi. Con il progetto nazionaleECM l’Acoi è providerdella formazione del chi-rurgo. Il nostro piano for-mativo per il 2011 preve-de 12 scuole speciali dichirurgia dove la praticarappresenta circa il 50%del progetto formativo. Ilchirurgo che si impegnain queste scuole si occu-pa di tutti i campi dellachirurgia, laparoscopicadi base e avanzata, chi-rurgia endocrina, epatica,senologica, esofagea, pe-diatrica, coloproctologi-ca, dell’obesità patologi-ca ecc. Ogni chirurgo che parte-cipa ai corsi si trova im-pegnato per due - tre set-timane all’anno, con finoa duecento ore di inse-gnamento e moltissimeore di pratica. Ma oggi il chirurgo nonsolo è medico ma deve

anche essere manager.Siamo in collegamentocon il Politecnico di Mila-no (MIP) con il qualesvolgiamo corsi di forma-zione manageriale per ilchirurgo: nel 2010 ne ab-biamo organizzati sette ene sono previsti altri peril prossimo anno, con la fi-nalità di trasmettere le co-noscenze utili per gestirele Unità operative. Siamoanche riusciti a trovare so-stegno economico per cen-to borse di studio che, at-traverso un bando appo-sito, abbiamo messo a di-sposizione dei nostri as-sociati Acoi. Un altro aspetto impor-tante della nostra attività:dal momento che l’asso-ciazione considera priori-tà assoluta il fattore sicu-rezza in chirurgia, cer-chiamo di incidere positi-vamente per la riduzionedegli errori generati dauna cattiva organizzazio-ne. Questo programma èportato avanti in partner-ship con A.ge.na.s (Agen-zia nazionale per i servizisanitari regionali - entenazionale con un ruolo dicollegamento e di sup-porto decisionale per ilMinistero della Salute e leRegioni sulle strategie disviluppo del Servizio Sa-nitario Nazionale). Il pro-getto, in avanzato stato direalizzazione, si chiama“Progetto qualità e sicu-rezza nel blocco operato-rio”.Tutto ciò per un chirurgocompetente e per un cit-tadino consapevole dellenostre adeguate compe-tenze. •

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L’INTERVISTA/2

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di Claudia Furlanetto

Due milioni e mezzo diitaliani con disabilitàe oltre 200mila resi-

denti in presidi socio-sanita-ri. Sono questi i dati che ilministro Ferruccio Fazio e ilsottosegretario FrancescaMartini hanno citato duran-te la presentazione, all’iniziodi ottobre, del nuovo Pianodi indirizzo sulla riabilita-zione, che aggiorna le lineeguida del sistema riabilitati-vo datate 1998. Il gruppo dilavoro che se ne è occupatoha visto la partecipazione,oltre che delle istituzioni edelle università, anche dellesocietà scientifiche e delle as-sociazioni, tra cui la Societàitaliana di medicina fisica eriabilitativa (SIMFER), pre-sieduta dal dottor DavidFletzer.Dottor Fletzer, è d’accordocon il ministro Fazio neldefinire in emergenza or-ganizzativa la situazionedella medicina fisica e ria-

bilitativa (MFR) in Italia?L’emergenza nasce da unasocietà che invecchia e chequindi è esposta più facil-mente a disabilità conse-guenti a diverse patologiespesso concomitanti (multi-morbidità) che rappresenta-no le nuove complessità cli-niche. Aumentano inoltre ledisabilità legate ai traumati-smi del traffico e del lavoroche interessano l’età giova-ne adulta. I progressi dellamedicina intensiva consen-tono poi la sopravvivenza disituazioni critiche e com-plesse (esiti di coma e gravicerebrolesioni, sclerosi late-rali amiotrofiche, malattiedegenerative avanzate, in-sufficienze cardio-respirato-rie e polipatologie comples-se…) e i successi della me-dicina generale, dell’acuziee della medicina riabilitativapermettono un allungamen-to della vita media della per-sona disabile anche in quel-le situazioni che, in passato,non superavano i primi gior-

ni di vita e l’età infantile.Quindi il problema non èpiù la sopravvivenza, ma laqualità della vita e il reinse-rimento nella società. Perquesto deve cambiare l’ap-proccio alla disabilità.In che modo deve cambiare?Il nuovo Piano di indirizzoministeriale per la riabilita-zione ribadisce che “deve es-sere garantito alla personacon disabilità un modello diaccesso al sistema di welfa-re chiaro e definito, indi-pendentemente dall'età edalla causa che ha generatola condizione di disabilità.”Già con la legge 104/1992si delineava una modalità diaccertamento volta ad indi-viduare le abilità presenti, lacapacità globale, della per-sona disabile e non una sem-plice valutazione della me-nomazione. Nel 2001, inol-tre, l’Organizzazione mon-diale della sanità ha intro-dotto l’International Classi-fication of Functioning, Di-sability and Health (ICF),

David A. Fletzer è direttore dell’UOC Centro Spinale e dell’UOC Medicina fisica e riabilitazione

del Centro paraplegici di Ostia, Azienda USL Roma D. Specializzato in Ortopedia presso l’Università

Cattolica di Roma e in Fisioterapia all'Università di Cagliari, è stato prima Assistente di ruolo, a tempo pieno, e poi Aiuto

presso il Servizio di recupero e rieducazione funzionale dei motulesi e dei neurolesi dell’Ospedale Addolorata USL

Rm 4. Ha ricoperto anche la carica di direttore del Dipartimento interaziendale di riabilitazione

e per le mielolesioni delle Aziende USL Roma C e Roma D. È stato eletto presidente della Società italiana di medicinafisica e riabilitativa (SIMFER) per il triennio 2008-2011

un modello di valutazionedelle condizioni di salutebasato sull’analisi di tre ele-menti: strutture ed attivitàcorporee, funzionamento,abilità e partecipazione. Tut-to questo vuol dire consi-derare il paziente disabile ela sua famiglia in relazionealla loro interazione conl’ambiente sociale e con leistituzioni.Lo strumento principaleper concretizzare questaimpostazione è il “Percor-so assistenziale integrato”basato sulla valutazionemultidimensionale sanita-ria e sociale. Ed è questo ilruolo del fisiatra: il medicodella disabilità, che affron-ta la persona e la situazio-ne in cui vive nella sua in-terezza, accompagnandolonel percorso riabilitativo fi-no al reinserimento nellasua realtà, lavorativa, fami-gliare, sociale. Ovviamente in ambito me-dico è essenziale l’approcciointerdisciplinare. Ad ognipaziente corrisponde, quin-di, un “Percorso assisten-ziale integrato”, definito dalmedico specialista in riabi-litazione, ma condiviso coni professionisti coinvolti nel-l’intervento riabilitativo, cherenda sinergiche tutte lecomponenti, sanitarie e nonsanitarie, che entrano in gio-co.Quali altre figure fanno par-te del team?Oltre al fisiatra diversi altriprofessionisti sono da sem-pre coinvolti nella gestionedel progetto riabilitativo: ilfisioterapista, il terapista oc-cupazionale, il logopedista,il tecnico ortopedico, men-tre nuove competenze di-

La riabilitazione? Scienzamedica e filosofia sociale

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L’INTERVISTA/2

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gnosi e del conseguente trat-tamento, ma è anche quellodi prevedere l’iter della di-sabilità. Per definire il “Pro-getto riabilitativo individua-le”, il medico specialista inriabilitazione deve tener con-to della prognosi funzionalee del margine di modificabi-lità del quadro di disabilitàe poi stabilire le aree di in-tervento specifico, gli obiet-tivi, i professionisti coinvol-ti, i setting, le metodologie ele metodiche riabilitative, itempi di realizzazione e laverifica degli interventi checostituiscono i Programmiriabilitativi.Ad esempio lo studio dellacasa che accoglierà il pa-ziente alla fine del percor-so terapeutico deve porsigià in fase iniziale così co-me è necessario che si in-stauri il rapporto tra il fi-siatra e il medico di fami-glia che si occuperà del pa-ziente nella fase della do-miciliazione. Le praticheper la prescrizione di un au-silio, visti i tempi ammini-strativi, devono essere ini-ziate il prima possibile.

La SIMFER sta lavorandocon i Ministeri nell’orga-nizzazione di campagne disensibilizzazione?Oltre alla partecipazione alGruppo di lavoro ministe-riale per la rivalutazione del-le linee guida del 1998, ab-biamo dato disponibilità alministro Gelmini per la for-mazione degli insegnanti disostegno e, allo stesso tem-po, le abbiamo chiesto chegli istituiti “adottino”, per icrediti sociali delle scuolemedie e superiori, i centridi riabilitazione. Presso ilCentro paraplegici di Ostia,per esempio, abbiamo ac-colto i bambini delle quin-te elementari e delle primemedie perché possano co-minciare a prendere attodel concetto della diversitàcome ricchezza. È il primopasso per abbattere il pre-giudizio. Crediamo che ilcambiamento debba avve-nire dalle future generazio-ni, perché la riabilitazioneè una scienza medica che ri-chiede però un iter cultu-rale, un modo di pensare eduna filosofia sociale.

Che cosa pensa della situa-zione italiana ed interna-zionale?L’Italia nel 2003 ha ricevu-to il “Franklin Delano Roo-sevelt Disability Award” del-l’ONU che viene assegnatoai Paesi che adottano una le-gislatura a favore della per-sona disabile. Certo, l’im-portante per una società chevuole definirsi civile è nonfare passi indietro. C’è an-cora molto da fare: pensia-mo ai trasporti nelle nostrecittà che in molti casi nonpermettono l’accesso o allescuole con pochi insegnan-ti di sostegno. Ma bisognaconsiderare anche il grandelavoro fatto negli anni, siain Italia che internazional-mente. La percezione delladisabilità è molto cambiata.Pensiamo a Pistorius. Oggici si chiede se farlo parteci-pare o meno alle Olimpiadiperché probabilmente av-vantaggiato dalle protesi:stiamo praticamente par-lando di super-abilità. Que-sto sì che è stato un impor-tante passo avanti nel mon-do sportivo. •

ventano sempre più neces-sarie (ad esempio il neuro-psicologo sul fronte dei di-sturbi cognitivi) fino a tut-to il personale con specifi-ca formazione riabilitativain ambito socio–sanitario–assistenziale. Nel caso digravi disabilità, come quelleche si presentano nelle uni-tà spinali o nei centri di ria-bilitazione per i gravi trau-matizzati cranici, lo psicolo-go prende in carico sia il pa-ziente, se cosciente, sia la suafamiglia. La famiglia è, a tut-ti gli effetti, uno dei membridel team riabilitativo, perchécome caregiver è il riferi-mento per la gestione delleproblematiche attuali e futu-re. L’assistente sociale, altraimportante figura del team,si deve invece occupare del-le pratiche e procedure bu-rocratiche che permettono ilritorno alla vita quotidiana el’eventuale inserimento do-miciliare e lavorativo. Come avviene la presa incarico del paziente?Deve avvenire già nella faseacuta. Il compito del fisiatranon è solo quello della dia-

Nel corso del 38° Congresso della SIMFER, che si è svol-to a Venezia lo scorso maggio, sono stati assegnati i premidel Concorso ProgettAbile. Indetto dalla stessa SIMFER,il concorso si è rivolto ad architetti e ingegneri e ha vistola partecipazione nella Commissione giudicatrice di Citta-dinanzattiva, della Federazione italiana superamento han-dicap, della Federazione tra le Associazioni nazionali del-le persone con disabilità e del Fondo italiano abbattimen-to barriere architettoniche. I partecipanti hanno presenta-to il progetto di una struttura, accessibile e aperta al pub-blico, con soluzioni innovative relativamente alla parteci-pazione ad attività svolte da persone con disabilità.La struttura inoltre doveva essere concepita come un edi-ficio-prototipo da collocare in un’area urbana centrale diuna città medio-piccola o in un quartiere urbano perife-rico di una grande città, ipotizzando una dimensione de-

mografica di riferimento intorno ai 100 mila abitanti cheper il 45 per cento potessero essere considerati potenzialifruitori della struttura. Tre i progetti architettonici pre-miati – il primo premio, di ventunomila euro è andato alprogetto sviluppato nel territorio romano “Una struttu-ra per tutti e per divertimento” che propone tre localiz-zazioni esemplificative, possibili grazie alla flessibilità delprototipo: Frosinone Scalo, Tor Bella Monaca (quartie-re periferico di Roma), Passeggiata delle Arti (quartieresemicentrale di Roma, accanto al nuovo Auditorium).“Abbiamo scritto ai sindaci delle città in cui i progetti do-vrebbero svilupparsi per poter passare alla fase della co-struzione” ci spiega il presidente della SIMFER, DavidFletzer. “Con l’aiuto dei fondi privati, ma sempre su ini-ziativa dei comuni, speriamo che questi progetti possa-no realizzarsi al più presto”.

Assegnati i premi del Concorso ProgettAbile

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L’INTERVISTA/3

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di Andrea Sermonti

Si è celebrata in tut-to il mondo lo stes-so giorno, il 15 set-

tembre, la Giornata Mon-diale per la Conoscenzadel Linfoma, patologia checausa circa 200.000 de-cessi l’anno in ogni conti-nente. Oltre 1 milione dipersone al mondo è co-stretta a convivere con lamalattia. Ogni anno i nuovi casi nelmondo sono 350.000, deiquali 16.000 in Italia, pre-valentemente tra i 45 e i60 anni d’età. “Promuove-

re l’informazione sulla ma-lattia, ma anche dare spe-ranza a coloro che ne sonocolpiti comunicando gliavanzamenti e i successidella ricerca scientifica –afferma il professor Fran-co Mandelli, PresidenteAIL – è il principale obiet-tivo di questa importantegiornata. È fondamentaleinformare i malati che, gra-zie ai nuovi traguardi rag-giunti in questi ultimi an-ni dalla ricerca, i linfomipossono essere considera-ti malattie curabili e sem-pre più spesso guaribili”.

Perché una Giornata Mon-diale dedicata al Linfoma?Quanto è diffusa la con-sapevolezza che oggi, gra-zie ai progressi compiutidalla Ricerca, i Linfomisono malattie curabili esempre più spesso guari-bili? Qual è l’impegnodell’Ail per una correttainformazione su questemalattie? L’obiettivo della GiornataMondiale per la conoscen-za del Linfoma è quello dirichiamare l’attenzione suidiritti dei pazienti colpiti daqueste malattie. In Italia,nonostante i gravi proble-mi di alcune regioni in ma-teria di sanità, l’ematologiae la cura dei linfomi sonogeneralmente di ottimo li-vello. Ogni giorno i pazienticolpiti da linfoma sono as-

Intervista con il prof. Franco Mandelli, presidente Nazionale dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e mieloma (AIL).

Dal 1979 al 2003 ha diretto a Roma il Centro Universitariodi Ematologia del Policlinico Umberto I da lui creato,

composto oggi di reparti ospedalieri di ricovero per adulti e bambini, centro trapianti di midollo, day hospital,

ambulatori, servizio per le malattie emorragichee trombotiche, servizio di assistenza domiciliare,

casa-alloggio per malati e loro parenti, pronto soccorso ematologico 24 ore su 24. Ha pubblicato oltre 750 lavori scientifici

sistiti e curati in strutturesanitarie spesso eccellenti.Con questa iniziativa l’AILcontribuisce a promuoverealcuni diritti fondamentaliper i pazienti, i familiari eil personale sanitario: il di-ritto a essere informati sul-le prospettive di cura; il di-ritto ad avere un accerta-mento per arrivare ad unadiagnosi sicura; il diritto dipoter avere un secondo pa-rere nei casi dubbi (la se-cond opinion praticata ne-gli Stati Uniti); e ancora, ildiritto ad essere messi a co-noscenza dell’attuale iterdiagnostico-terapeutico se-guito nei migliori centri spe-cialistici del mondo ed infi-ne il diritto di conoscere glisviluppi della ricerca scien-tifica.

Come sono cambiate leprospettive di vita per co-loro che sono affetti dalLinfoma?Lo scenario è cambiato inmodo positivo e sono con-vinto che cambierà ancorain meglio e presto, perchéla ricerca continua a regi-strare progressi. Oggi perun numero elevato di pa-zienti vi può essere la pro-spettiva della guarigione.Ovviamente molto dipen-de dalla forma di linfoma,dallo stadio della malattiae dall’età in cui ci si am-mala. Sono più avvantag-giate, contrariamente aquanto comunemente sipensa, le persone giovaniin buone condizioni di sa-lute che non abbiano con-tratto altre malattie. L’AILdeve salvaguardare i pa-zienti affinché abbiano lamigliore terapia, che non

Linfoma,dalla cura alla guarigione

È la terza forma di neoplasia più diffusa. Nei Paesi sviluppatil’incidenza di questa patologia è raddoppiata negli ultimi 25 anni e la tendenza è in aumento. L’obiettivo della Giornata mondiale per la conoscenza di questa patologia che causa molti decessi

L'AIL contribuisce a promuovere dirittifondamentali per i pazienti

i familiari e il personale sanitario

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L’INTERVISTA/3

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Quali sono i dati epidemio-logici relativi alla diffusionein Italia e nel mondo?II linfoma non Hodgkin èuna patologia tumorale delsistema linfatico molto ete-rogenea. Dal punto di vi-sta epidemiologico è ma-lattia in continuo incre-mento sia in Italia che intutti i paesi occidentali.Rappresenta la quarta cau-sa di tumore nel sesso ma-schile e la sesta in quellofemminile. Ciononostanteè una patologia non anco-ra ben conosciuta nella po-polazione. Dal punto di vi-sta dell’incidenza, si regi-stra una frequenza di circa12-15 casi ogni 100.000abitanti per un totale di cir-ca 11.000 nuovi casi ognianno solo in Italia. Il lin-foma di Hodgkin ha inve-ce una incidenza molto in-feriore. A questo continuoincremento d’ incidenza sicontrappone una riduzio-ne della mortalità per lin-foma: tutto questo vuol di-re che siamo di fronte aduna malattia frequente, mamolto curabile.

Esistono diversi tipi di lin-foma. Quali sono le diffe-renze principali, anche intermini di percentuali diguarigione?La prima grossa differen-za tra il linfoma di Hodg-kin e quello Non Hodgkinè che rappresentano duegruppi completamente di-stinti dal punto di vista

istologico e clinico. Infattii primi colpiscono più fre-quentemente i giovani,con un picco d’incidenzanella fascia d’età compre-sa tra i 20 e i 40 anni,mentre i secondi sono pre-valenti tra i pazienti in etàpiù avanzata, con un pic-co d’incidenza tra i 50 e i60 anni. Rispetto al linfo-ma di Hodgkin il linfomanon Hodgkin è invece unamalattia molto più etero-genea e nella nuova clas-sificazione mondiale si ri-conoscono circa 60 diver-

si tipi di istologici e adognuno dei quali corri-sponde una prognosi, unaterapia e una probabilitàdi sopravvivenza diversa.Per quanto riguarda il lin-foma di Hodgkin, che nonpresenta questa varietàistologica, possiamo direche il 70-80% dei pazien-ti raggiunge la guarigionedefinitiva, percentuale chepuò aumentare fino al90% per quei pazientisenza – o con pochi – fat-tori di rischio al momen-to della diagnosi. •

deve essere disgiunta dal-la garanzia di una buonaqualità di vita.

I capisaldi della lotta con-tro queste malattie sonola chemioterapia, il tra-pianto e i farmaci miraticome gli anticorpi mono-clonali. In che modo l’av-vento di questi farmaci hacambiato il panorama del-la terapia?L’introduzione degli anti-corpi monoclonali nella te-rapia del linfoma ha modi-ficato radicalmente lo sce-nario di queste malattie. Ilprimo di questi farmaci in-novativi, è una terapia in-telligente da utilizzare in-sieme alle terapie conven-zionali e che ha cambiatoil corso della malattia, mi-gliorando le prospettiveper i pazienti. Dopo le pri-me difficoltà, dovute ancheai costi elevati e alla ne-cessità di convalidare al-cune indicazioni, moltedelle speranze legate a que-sto farmaco oggi sono di-ventate certezze. Tuttaviagli anticorpi monoclonalinon sono l’unica risorsa sucui possiamo contare nel-la terapia del linfoma. Ol-tre alla chemioterapia, ab-biamo anche a disposizio-ne, soprattutto in alcunefasi della malattia, dopo laricaduta, il trapianto di cel-lule staminali, sia con leproprie cellule (trapiantoautologo), sia da donatore(trapianto eterologo).

UNA SINTOMATOLOGIA MOLTO VARIABILE

I linfomi a volte sono asintomatici, a volte com-paiono con sintomi molto aspecifici, come feb-bre, sudorazione intensa (soprattutto notturna),dimagrimento, spossatezza e prurito persistentein tutto il corpo. Non esistono test per diagno-sticare precocemente il linfoma Non-Hodgkin ela biopsia sul linfonodo è l'unico metodo checonsente una diagnosi accurata del linfoma. Illinfonodo deve essere prelevato per intero perconsentire l’analisi di tutta la struttura ghiando-lare e per definire nel modo più preciso il tipoistologico (istotipo) del linfoma ovvero la “car-ta d’identità del tumore”. Dal tipo di linfoma de-riva l’aggressività clinica della malattia e, di con-seguenza, la terapia. Nei casi in cui i linfonodisono presenti esclusivamente in una sede pro-fonda, come l’addome e il torace, per formulareuna diagnosi è necessario un intervento chirur-gico in sede addominale (laparotomia o laparo-scopia) o toracica (toracotomia o broncoscopiao mediastinoscopia). Una volta individuato il ti-po di linfoma è opportuno conoscerne la sua dif-fusione. Può essere infatti colpita una singola se-de linfonodale oppure più sedi. Mediante una se-rie di accertamenti diagnostici di laboratorio (esa-mi del sangue), radiologici (TAC, PET, ecogra-fia, esami radiologici tradizionali) e, ove neces-sario, endoscopici è possibile definire la diffu-sione della malattia e classificarla in stadi.

II linfoma Non-Hodgkin malattia in continuo incremento sia in Italia

che in tutti i paesi occidentali

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ATTUALITÀ

di Maurizio Zomparelli (*)

Basta, è ora di dirlo,siamo nel 2010, sonopassati oltre duemila

anni dalla crocefissione delCristo, eppure altre nume-rose vittime vengono im-molate sull’altare sacrifi-cale dell’idolatria umana.Povero Freud tante voltecriticato, anche dal sotto-scritto, per la sua osses-sione sul sesso e sulla na-tura umana, aveva ragio-ne, tanto di cappello; l’uo-mo è ossessionato e devia-to dal sesso e dal senso delpossesso. Basta leggere lecronache nere dei nostrigiorni per trovare riscontrisulle teorie del padre dellapsicoanalisi. Non ci sono solo carnefici,ma interi ambienti socialiin cui regna il degrado e lapromiscuità, famiglie de-pravate e coese nel delitto,le depravazioni ed i crimi-ni vengono comprese edattuati da interi nuclei dipersone che si riconosco-no nello stesso, come uni-ci artefici e che ne condi-vidono l’omertà. Quale bestialità può con-cepire efferati delitti edabusare della stessa carnee dello stesso sangue dellasua progenie? Voglio fareuna esternazione ironica,permettetela, sapete beneche i leoni ed altre specieanimali sopprimono i pic-coli nati dai padri domi-nanti il gruppo e poi de-

sautorati, sia con la vio-lenza, sia per decesso na-turale, solo al fine di crea-re una nuova specie domi-nante il gruppo: questo,anche se crudele, ha unaspiegazione logica nellascala evolutiva della stessaspecie e dell’intero mondoanimale, ma quale giustifi-cazione possiamo dare al-la carneficina di piccoli omeno piccoli appartenentialla nostra specie? Colleghi, quante volte ave-te sospettato che all’internodi una famiglia o di un am-biente sociale si perpetuas-sero rituali o pratiche ses-suali incestuose e deviate?

Siate onesti ed appellatevialla vostra riluttanza ed in-credulità ed al vostro per-benismo, ma tale realtà, odubbio, vi ha sicuramenteinvaso o toccato, sia nellavostra coscienza, sia nellavostra professionalità. Mentre esploriamo nuovimondi con i nostri satelli-ti, mentre esploriamo nuo-ve fonti di energia da sfrut-tare a nostro piacimento,siamo incapaci di com-prendere ed esplorare lanostra intimità, la nostranatura, completamentesorpresi ed indifesi da noistessi. Infatti ci facciamole solite domande: Ma co-

me è possibile? Come puòaccadere? Ma chi è unapersona cosi? Infine: Me-rita la morte! La nostra so-luzione è la vendetta con ilsacrificio del carnefice,questo per liberare le no-stre coscienze dallo spet-tro della consapevolezza,quella del conoscere e sa-pere che l’uomo, in assen-za di freni inibitori, è ingrado di compiere qualsia-si cosa giudicabile comeuna mostruosità. Allora che cosa dobbiamofare? Qualcuno disse ol-tre 2000 anni fa di non fa-re agli altri ciò che non sivolesse fosse fatto a sestesso: a quanto sembraquesta affermazione è ri-masta una lettera morta,un’epigrafe che sa di bef-fa. Mi scuso se faccio ri-ferimenti al Vangelo, madal punto di vista profes-sionale ne attingo sempreaffermazioni, teorie e pra-tiche. Il rispetto dell’altroderiva ed è attuabile dalrispetto di se stessi, in as-senza del quale tutto il re-sto dell’universo, ed inpratica tutto ciò che ci cir-conda nella sua espressio-ne più semplice, diventairrisorio ed inutile. Il sentirsi onnipotenti enon giudicabili, pone l’es-sere umano alla stessastregua del mostro che al-berga in se stesso. Esisteil libero arbitrio, è un do-no o una maledizione checi assilla? Lascio a voi larisposta finale. •

(*) Docente della Smipi,dirigente medico

della clinica addominaleEur di Roma

Libero arbitrio, dono o maledizione?

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INIZIATIVE

“Un sorriso per ilBurundi”, così sichiama il pro-

getto presentato dall’As-sociazione italiana odon-toiatri a margine del con-gresso nazionale di Bari epreso in carico proprio inquesta occasione dallaCommissione odontoiatri-ca nazionale (Con) dellaFnomceo. “Si tratta di unainiziativa meritevole che vaassolutamente sostenuta erilanciata a livello nazio-nale - ha detto il presiden-te della Con Giuseppe Ren-zo. Gli specialisti odonto-iatri italiani della Federa-zione degli Ordini dei me-dici hanno il dovere di nonabbandonare i bambini egli anziani del Burundi giàcostretti a privazioni nonsoltanto di tipo alimentare

con conseguenze irrepara-bili sullo stato di salute, masoprattutto di tipo assi-stenziale”. L’operazione“Un sorriso per il Burun-di” nasce in Liguria da unafelice intuizione di unodontoiatra spezzino, San-dro Sanvenero, che conl’aiuto dei francescani diquella zona e il supportodi una casa farmaceuticariesce ad attivare un per-corso formativo per alcunimedici burundesi, in ma-niera da addestrarli alle piùsemplici pratiche odonto-iatriche e a fornire lorosemplici apparecchiature emateriale indispensabileper poter operare. Come?Periodicamente ha pro-mosso la frequentazione distudi odontoiatri liguri dimedici provenienti dal Bu-

rundi, facendo osservareloro le diverse azioni me-dico-chirurgiche a seguitodell’acquisizione di forma-le autorizzazione del pa-ziente. I medici burundesi,ospitati in conventi fran-cescani, senza affrontaregrossi investimenti hannoavuto la possibilità di ac-quisire tecniche replicabi-li nel loro Paese. Ecco per-ché Giuseppe Renzo halanciato a Bari la propostadi adottare a livello nazio-nale tale esperienza pro-prio perché semplice estraordinaria. Saranno sot-toscritti a livello provin-ciale dagli Ordini profes-sionali che ne faranno ri-chiesta, protocolli di inte-sa per avviare alla forma-zione odontoiatrica - con ilmedesimo sistema spezzi-

no - uno, due o al massimotre medici burundesi pervolta, in modo che quelPaese possa avere a dispo-sizione, anche nei più lon-tani dispensari, professio-nisti in grado di affrontarepatologie dentali non com-plicate. Nel Burundi, se-condo dati aggiornati al-l’anno in corso, ci sono 343medici per una popolazio-ne di oltre 8 milioni di abi-tanti - ha detto DomenicoDella Porta, Consigliereonorario per la Sanità del-l’Ambasciata della Repub-blica di Burundi in Italia,intervenuto al congresso diBari in rappresentanza del-l’Ambasciatore S.E. DenisBanshimiyubusa. Oltre l’80 percento di que-sti medici lavorano in di-spensari e centri sanitaridistribuiti nella capitale enelle immediate vicinanze,lasciando il resto del Pae-se in completo abbandono.Mancano in Burundi - hariferito Della Porta - me-dici di sanità pubblica,odontoiatri, otorinolarin-goiatri, oculisti e tecnici dilaboratorio. Non esiste nelle tre Uni-versità presenti sul territo-rio alcuna facoltà di far-macia: le farmacie in tuttoil Paese sono 68. Esiste unsolo centro a Kamenge perassistere i malati mentali,la speranza di vita alla na-scita è di 40,4 anni, men-tre il tasso di mortalitàneonatale è tra i più alti delpianeta, 114 per 1000 na-ti vivi. Le infezioni respi-ratorie e le malattie diar-roiche sono le cause piùfrequenti di mortalità ingenerale. •

L’Aio presenta “Un sorriso per il Burundi”

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NOTIZIE

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I l Ministero dei trasporti con la circolare n. 71348 del 6 settembre 2010 ha chiarito checontro il giudizio negativo della Commissione medica collegiale è ora possibile richiede-

re entro il termine dei 120 giorni a proprie spese una nuova valutazione sanitaria presso gliorgani sanitari delle ferrovie italiane, ferma restando la possibilità di ricorso al Tar o al Ca-po dello stato. In caso di esito positivo l’interessato dovrà produrre la più favorevole valutazione medicaagli uffici della motorizzazione che provvederanno alla modifica o all’annullamento deiprovvedimenti già adottati.

Visite patenti di guida

I l direttore dell’Agenzia delle Entrate, in merito alle notizie più volteapparse sulla stampa circa le modalità di applicazione del nuovo red-

ditometro e il coinvolgimento di milioni di contribuenti, afferma quan-to segue: – l’attuazione dell’articolo 22 del dl 78/2010 è ancora in fase di studio;– prima dell’emanazione del provvedimento attuativo, saranno convo-cate le parti interessate; – ogni anticipazione, da qualsiasi fonte provenga, sul contenuto delprovvedimento è priva di ogni fondamento. Contrasto all’evasione fiscale e contributivaArt. 22 - Aggiornamento dell’accertamento sintetico 1. Al fine di adeguare l’accertamento sintetico al contesto socio-eco-nomico, mutato nel corso dell’ultimo decennio, rendendolo più effi-ciente e dotandolo di garanzie per il contribuente, anche mediante ilcontraddittorio, all’articolo 38 del decreto del Presidente della Repub-blica 29 settembre 1973, n. 600, con effetto per gli accertamenti rela-tivi ai redditi per i quali il termine di dichiarazione non è ancora sca-duto alla data di entrata in vigore del presente decreto, i commi quar-to, quinto, sesto, settimo e ottavo, sono sostituiti dai seguenti:“L’ufficio, indipendentemente dalle disposizioni recate dai commi pre-

cedenti e dall’articolo 39, può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sullabase delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta, salva la prova che il relativo finan-ziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta, o con redditi esenti osoggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base im-ponibile.La determinazione sintetica può essere altresì fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacitàcontributiva individuato mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzio-ne del nucleo familiare e dell’area territoriale di appartenenza, con decreto del Ministero dell’Economia e delle Fi-nanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale con periodicità biennale. In tale caso è fatta salva per il contribuen-te la prova contraria di cui al quarto comma.La determinazione sintetica del reddito complessivo di cui ai precedenti commi è ammessa a condizione che il red-dito complessivo accertabile ecceda di almeno un quinto quello dichiarato.L’ufficio che procede alla determinazione sintetica del reddito complessivo ha l’obbligo di invitare il contribuen-te a comparire di persona o per mezzo di rappresentanti per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamentoe, successivamente, di avviare il procedimento di accertamento con adesione ai sensi dell’articolo 5 del decreto le-gislativo 19 giugno 1997, n. 218. Dal reddito complessivo determinato sinteticamente sono deducibili i soli one-ri previsti dall’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917; competono, inol-tre, per gli oneri sostenuti dal contribuente, le detrazioni dall’imposta lorda previste dalla legge”.

Agenzia delle entrate - Redditometro

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NOTIZIE

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La notizia relativa alla costituzione dell’Associazione Atena onlus (www.atenaon-lus.com) sulle terapie neurochirurgiche contro alcol e droghe, fondata dal pro-

fessor Giulio Maira (nella foto) da noi intervistato lo scorso numero, ha destato ungrande interesse perché ha l’obiettivo di migliorare la cura di alcune malattie per lequali le terapie sono ancora limitate. Per raggiungere lo scopo l’Associazione si pre-fissa di promuovere nuovi progetti di ricerca, costituire dei laboratori, finanziare iricercatori, favorire lo scambio e la divulgazione dei risultati. Impegnarsi nella ricerca, anche al di là del proprio dovere istituzionale, contribuiscea far progredire il nostro Paese. La ricerca deve prepararci al futuro, perché nel cam-po della Medicina non è possibile limitarsi a quello che si fa oggi: dalla ricerca di og-gi dipende la qualità della vita di domani. Per questo è essenziale fare ogni sforzo

per permettere ai ricercatori di lavorare, per favorire i giovani laureati che cercano la possibilità di un lavorostabile in laboratorio, per avere laboratori attrezzati che possano richiamare in Italia ricercatori stranieri editaliani attualmente all'estero.

Quasi sei incidenti su dieci sulle strade italiane sono imputabili a cause legate al-la vista e per questo è stata lanciata il mese scorso la campagna di sensibilizza-

zione per la sicurezza visiva stradale “Non guidare a fari spenti. Se vedi bene guidimeglio”, sostenuta dalla Commissione Trasporti della Camera dei deputati. Pioggia, neve, nebbia o sole non fermano gli automobilisti italiani che trascorrono in mediacirca 10 ore alla settimana alla guida. E così ogni giorno si verificano 598 incidenti stradali, cheprovocano la morte di 13 persone e il ferimento di altre 849. Ma, come risulta dall’ultimo rap-porto Istat/Aci, quasi 6 incidenti su 10 (il 59,13 per cento) sono attribuibili direttamente o indirettamente alleprestazioni della propria vista, spesso messe a repentaglio dalle condizioni atmosferiche o dagli agenti esterni enon solo quindi, dalle diottrie mancanti. Un’allarmante problematica che potrebbe dunque essere risolta con unsemplice controllo approfondito, in grado di simulare le condizioni di guida e le capacità percettive nelle diversesituazioni. “La problematica della visibilità ottimale alla guida coinvolge tutti gli automobilisti, non solo chi ritie-ne di avere deficit di diottrie – ha dichiarato Mario Valducci, presidente della Commissione trasporti della Came-ra, nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato esperti del settore e medici –. È per questo chesosteniamo la campagna per la sicurezza visiva stradale per sensibilizzare gli italiani verso un aspetto spesso trop-po trascurato o ritenuto di secondaria importanza: ovvero le perfomance della propria vista”.

Campagna di sicurezza visiva stradale

Neurochirurgia, gli obiettivi di Atena

Non si smorzano le polemiche intorno al nuovo sistema di trasmissione telematica dei cer-tificati di malattia. Dopo i medici di famiglia, questa volta a richiamare sul tema le atten-

zioni delle istituzioni sono i camici bianchi del pronto soccorso, che lanciano un vero e pro-prio allarme: “Questo nuovo onere amministrativo, se non accompagnato da un investimentoin risorse umane e tecnologiche nelle strutture di pronto soccorso, potrà avere effetti negativisull'intero sistema sanitario ospedaliero”. Ad affermarlo è la Società italiana medicina d'emer-genza-urgenza (Simeu), secondo la quale questo nuovo sistema “oltre a snaturare le tipiche

funzioni dei servizi di emergenza, rischia di andare ad invalidare quelle del medico di famiglia”. “La disposizionelegislativa che obbliga i medici dell'emergenza a redigere e inviare telematicamente il certificato di malattia - sot-tolinea la Simeu in una nota - determinerà un ulteriore rallentamento dell’attività dei pronto soccorso, non tantoe non solo per pazienti con problematiche sanitarie minori (codici bianchi), ma soprattutto per i pazienti che ver-sano in condizioni critiche o a rischio di rapido peggioramento del loro stato di salute”.

Pronto soccorso e certificato on line

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INIZIATIVE

nere, tra queste l’OspedaleSan Martino di Genova, co-sì come manca un sostegnoai familiari del malato, chespesso, provenendo da al-tre regioni italiane o dal-l’estero, hanno bisogno diun alloggio durante il pe-riodo delle cure. L’ospeda-le pediatrico Bambino Ge-sù, a Roma, risponde a que-sta esigenza. “Da noi un ge-nitore può stare 24 ore algiorno accanto al letto delfiglio ricoverato- spiega ladottoressa Lucia Celesti, re-sponsabile dei Servizi So-ciali del nosocomio- cer-chiamo in questo modo dipreservare i riferimenti delpiccolo e la dimensione incui vive. Si tratta spesso dibimbi con serie disfunzio-ni, in attesa di cicli di tera-pia o controlli, ma ci sonoanche bambini che posso-no essere curati in regimedi day hospital. Si tende or-mai a ricoverare il menopossibile per patologie ba-nali. Il nostro è un ospeda-le che segue casi semprepiù complessi.” Il BambinoGesù dispone di una casafamiglia interna ma si av-vale anche di altre struttu-re, come la casa di PeterPan, collocata nelle vici-nanze e in espansione conl’apertura di un terzo pun-to d’accoglienza, la casa diDavide, gestita dall’ “Asso-ciazione Davide Ciavattini”o quella di Ronald Mc Do-nald, a Palidoro. In questi

centri vengono ospitati gra-tuitamente i nuclei familia-ri dei piccoli pazienti rico-verati. “L’accesso- ripren-de la dottoressa Celesti- èfrutto di un’attenta selezio-ne, in modo da dare priori-tà alle famiglie che più nehanno bisogno. Tra i crite-ri, valutiamo il tipo di pa-tologia, ovviamente, dandoprecedenza a quelle piùgravi, ma anche il reddito eil luogo di provenienza. Perquesto, il nostro servizio èmolto di aiuto agli extraco-munitari. Basti pensare chedei 33mila ricoverati l’an-no, più del 30% sono di al-tre regioni e il 10% citta-dini stranieri. Ma per se-guire adeguatamente le ol-tre 100 famiglie che ognigiorno ruotano intorno al-l’ospedale, è prezioso an-che il contributo delle as-sociazioni dei genitori e divolontariato. Sono orga-nizzazioni che, per la lorocompetenza e affidabilità,svolgono un ruolo impor-tante di raccordo con lesquadre della direzione sa-nitaria, raccolgono segna-lazioni, fanno da filtro”.“L’attenzione per questo ti-po di servizio- sottolinea ildottor Mario Falconi, Pre-sidente dell’Ordine Provin-ciale di Roma dei MediciChirurghi e degli Odonto-iatri- nei nostri ospedali èancora scarsa. Ci sono del-le eccezioni positive, certo,ma troppo spesso la logica

prevalente è quella basatasull’interesse del personalesanitario e non del pazien-te. Principi quali la qualitàdell’assistenza e l’ospitalitàdevono diventare la norma,soprattutto in una sanità re-gionalizzata come la nostra.Creare dei veri e propri vil-laggi di accoglienza, in gra-do di venire incontro alleesigenze del malato e deisuoi familiari, rientra traqueste priorità. Alle perso-ne che si spostano in un’al-tra città per curarsi, va ga-rantito un sostegno ade-guato. Altrimenti sarannocostretti a recarsi in Fran-cia o in Svizzera, dove que-sto modello è già seguito ele strutture attrezzate sononumerose”. Ma innovare ilprincipio stesso dell’ospe-dale significa intervenire intutte le sue implicazioni,che riguardano gli aspettistrumentali, ambientali, so-ciali e psicologici. Il luogodi cura che diventa, dun-que, luogo di accoglienzain grado di offrire un altolivello di comfort alber-ghiero. In questa nuovaconcezione, rientra il temadell’alimentazione duranteil ricovero, con la possibili-tà per il paziente di sce-gliere da un menù i cibi chegli sono più graditi, e laflessibilità nell’orario di di-stribuzione dei pasti, con-sentendo per esempio di ce-nare alle 8 di sera. Quel-l’ospedale del futuro che,secondo le linee guida trat-teggiate dal professor Ve-ronesi, dovrebbe esserequasi interamente in vetro,immerso nel verde in zoneperiferiche, di 400 posti let-to, con camere rigorosa-

Ospedale-albergo, accoglienzaa misura di paziente

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“La possibilitàper il paziente

di scegliereda un menù

i cibi più graditi

di Andrea De Tommasi

“L’ospedale non è uncarcere”. Inaugu-rando il secondo

polo dello IEO, Istituto eu-ropeo di oncologia, il pro-fessor Umberto Veronesi haposto l’accento sulla neces-sità di riorganizzare il si-stema sanitario creandouna rete che metta al cen-tro il paziente. Una vera ri-voluzione nella logica del-l’accoglienza. Dagli orari divisita, alla distribuzione deipasti, al numero di letti perstanza. Fu il professor Eo-lo Parodi, attuale presiden-te dell’Enpam, a lanciarel’idea circa vent’anni fa. “Segli ospedali fossero guidatida direttori d’albergo- dis-se in più occasioni- le coseandrebbero certamente me-glio. Al medico va affian-cato un manager che abbiaun’esperienza specifica epensi al ricovero dei pa-zienti come ospiti di un al-bergo”. Un modello, que-sto, che in Italia è applica-to soltanto a macchia dileopardo. Sono poche, in-fatti, le strutture in gradodi offrire un servizio del ge-

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mente singole e bagno, ingrado di servire un bacinod’utenza di 250mila perso-ne. Al posto degli ascenso-ri, tapis-roulant e scale mo-bili, e poi parcheggi e areeverdi. Ma la novità più ri-levante è che a dirigere il“traffico” ci sarebbe un ve-ro direttore d’albergo, che“ai suoi dipendenti daràuna parola d’ordine: ga-rantire il massimo comfort,perché il paziente e le sueesigenze sono la stella po-lare”. E i costi? Sostenibi-li, secondo esperti e opera-tori del settore, a patto pe-rò di rimettere mano allarete ospedaliera complessi-va, intervenendo magari suquei capitoli di spesa che leAsl destinano ai servizi dicatering o di pulizie, chetalvolta raggiungono cifreesorbitanti. Dunque, quel-lo dell’ospedale-albergo èun modello per tutti? Restadifficile da mettere in pra-tica, forse, per le strutturepiù antiche, costruite e or-ganizzate decine di anni fasu esigenze diverse, mentrepuò costituire un patrimo-

nio prezioso per i centrimoderni. Come dimostra ilcaso dell’Ospedale del-l’Angelo, a Mestre, termi-nato nel 2008 e considera-to un’esperienza-simbolodel project financing in am-bito sanitario in Italia.Un’opera tecnologicamen-te avanzata ma a misurad’uomo, immersa in un’areadi 260mila metri quadrati ecircondata dal verde. “Gre-en over the grey”, il verdesopra il grigio, la filosofiadell’architetto argentinoAmbasz che l’ha progetta-ta. Due gli spazi, la piastrae l’edificio delle degenze,collegate da un’ampia ve-trata che è elemento carat-teristico della struttura. Mala vela inclinata, costituitada 1100 tasselli di vetro, haanche la funzione di mi-gliorare il comfort ambien-tale delle stanze, garantirel’isolamento acustico e pro-teggere l’atrio dove sonocollocate le funzioni di sup-porto. Un ambiente, in-somma, pensato per il be-nessere del malato. In me-rito al potenziamento del

servizio di accoglienza, unesperimento importante ar-riva, invece, dall’ospedale“Madonna del Soccorso” diSan Benedetto del Tronto.Il progetto, dal titolo “Que-sto ospedale è un albergo”e realizzato per ora in viasperimentale, ha visto im-pegnati gli studenti dell’Istituto alberghiero, che sisono divisi tra l’ingressodella struttura e i vari re-parti, tra cui geriatria, gi-necologia e medicina tra-sfusionale. Turni di 5 ore,dalle 8 alle 13, durante iquali i ragazzi hanno lavo-rato in sinergia con gli ope-ratori nelle fasi di assisten-za ai malati. Sono stati di-stribuiti questionari per sa-pere dai pazienti cosa pen-sassero dei servizi offerti.“Dalla soddisfazione espres-sa, soprattutto dagli anzia-ni, possiamo dire che l’ini-ziativa ha riscosso un gran-de successo- commenta ildottor Claudio Sorgi, coor-dinatore di Diabetologiadell’ospedale marchigiano-incontrare una faccia ami-ca all’ingresso, che accom-

pagna la persona al pianodel reparto, o chiede al ri-coverato cosa vuole man-giare a pranzo, può fare ladifferenza per chi soffre”.Per questo, si conta di ri-petere il progetto già nelcorso di quest’anno. Nelmarzo 2009 l’ospedale SanBortolo di Vicenza ha aper-to il nuovo reparto “degen-za privata”, riservato a chivuole una permanenza conservizi esclusivi. I prezzi,però, sono da albergo dilusso: una giornata in unastanza standard costa 400euro, nella suite si arriva a500 euro. Camere di 30metri, bagno enorme e cu-cina: uno spazio modellohotel a 5 stelle allestito conl’obiettivo di far rimanerenelle strutture pubblichepersone facoltose che nonrinunciano alla privacy e alcomfort alberghiero. Ilmarketing negli ultimi an-ni è diventato uno stru-mento importante nella ge-stione dei servizi sanitari.Concetti quali “soddisfa-zione del cliente” ed “effi-cienza dei servizi” sono, atutti gli effetti, criteri at-traverso i quali il cittadinovaluta e sceglie i servizi of-ferti. Gli ospedali sono incontinua evoluzione e iprocessi che li riguardanosono il frutto di una rivo-luzione nelle nozioni di“servizio pubblico” e “uten-te”. Ecco allora che gliesempi citati dovrebbero di-ventare “sistema” in tuttoil Paese. Molto è stato fat-to, in termini di comuni-cazione e snellimento del-la burocrazia. Ora va ga-rantita un’accoglienza amisura di paziente. •

INIZIATIVE

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IL PUNTO SU…

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di Fernando Santarelli (*)

Con riferimento a pre-cedenti articoli, si èconsiderata l’impor-

tanza della “replicazione”del dna, per conseguireuna vita sempre più lunga.D’altra parte, si è posto inrilievo come, contrastandoi “radicali liberi”, essendoquesti conseguenza del-l’invecchiamento, ma nonla sua “causa fondamenta-le”, si conseguirebbe soloun “prolungamento” delladurata della vita, ma con-temporaneamente un cre-scente invecchiamento del-l’organismo e della popo-lazione, con il pericolo diestinzione della generazio-ne e conseguenze sul futu-ro della specie.L’attuale scienza medica sipresenta perciò insuffi-ciente e richiede un’evolu-zione in merito al proble-ma dell’invecchiamentoche può essere data dallascoperta della possibile im-mortalità del dna, in pre-senza della sua duplicazio-ne, come dimostrato dal-l’esperimento della pecoraDolly.Inoltre l’attuale scienzamedica, si basa su una se-rie di scienze particolariche considerano solo unpreciso aspetto dell’orga-nismo, come anatomia, fi-siologia, chimica biologi-ca, patologia generale especiale ed altre consimili,ma non l’aspetto “organiz-

zativo” della vita di milio-ni di cellule che costitui-scono l’organismo umano.Aspetto che invece può es-sere considerato dallascienza dell’economia bio-logica, scienza dell’orga-nizzazione che permetteanche di conseguire il mas-simo risultato dai mezzi adisposizione. Pertanto si ri-tiene di fondamentale im-portanza includere nel pro-gramma delle materie diinsegnamento della facol-tà di Medicina la discipli-na dell’economia biologi-ca che in base alle discipli-ne tradizionali può dareimportante e completa in-formazione sulla vita ed ilcomportamento di milionidi cellule dell’organismoumano.

In merito al problema del-l’invecchiamento, l’econo-mia biologica può dare ilsuo contributo valorizzan-do l’immortalità della re-plicazione del dna cellula-re, immortalità che già og-gi si consegue con l’unio-ne dei cromosomi sessualimaschili e femminili. Inol-tre l’economia biologicapuò consentire di classifi-care le cellule dell’organi-smo in cellule perenni la-bili e stabili.Mentre le cellule perenni,come le cellule nervose edei muscoli striati, per-mangono nell’organismosenza sostanziali variazio-ni durante la vita e le cel-lule labili, come quelle epi-teliali e del sangue, si rin-novano continuamente, le

cellule stabili come quelledel fegato, pancreas, mil-za, connettivi, quali lemembrane e le ossa conforma propria, si accre-scono durante la vita finoa raggiungere il completosviluppo con il termine del-l’accrescimento dell’orga-nismo.Tra le predette cellule so-no certamente quelle sta-bili, al raggiungimento delcompleto sviluppo dell’or-ganismo, ad essere ostaco-late nel loro accrescimen-to. Onde evitare il loro in-vecchiamento per man-canza di spazio, invecchia-mento dannoso per tuttol’organismo, sarà pertantonecessario contrastare ta-le accrescimento medianteanticorpi monoclonali, perla loro individuazione ed ilsuccessivo intervento del-le cellule killer e macrofa-gi del sangue per la loroeliminazione.Si otterrà pertanto un nuo-vo spazio libero per nuovecellule stabili, che consen-tirà la duplicazione del dna,condizione fondamentaleper contrastare l’invec-chiamento di tutto l’orga-nismo. Data la particolarenecessità della duplicazio-ne delle cellule stabili, suquanto qui esposto, pressol’Istituto di Farmacologiadell’università di Milano sista attuando una ricercasperimentale relativa alladuplicazione del dna percontrastare l’invecchia-mento e conseguire una vi-ta sempre più lunga. •

(*) Presidente Associazioneitaliana ricerca, prevenzio-ne, terapia invecchiamento

L’Economia Biologica contro l’invecchiamento

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Tra i sintomi l'ipertensione, il dolore cronico e un notevole

ingrossamento del rene che da 120 grammi

può arrivare fino a 17 chili

RICERCA

natale; dalle nuove terapieper ridurre il dolore allescoperte scientifiche al-l'avanguardia che con-sentiranno di rallentare laprogressione della malat-tia. Ma soprattutto dallascoperta, in primis, di unaproteina denominata Mtor,coinvolta nella formazio-ne di queste cisti e di unfarmaco, nello specifico laRapamicina, capace di in-tervenire sulla proteinastessa, dovrebbe nel bre-

ve periodo rappresentareil nuovo baluardo tera-peutico contro la gravepatologia. Si trasmette ge-neticamente, può restaresenza sintomi fino a dopola prima infanzia; posso-no essere associate cistidel fegato con importan-te sofferenza del fegatostesso; la diagnosi è eco-grafica ed evidenzia anchereni aumentati di volume;il trattamento è di sup-porto, mirato soprattutto

al controllo dell'iperten-sione arteriosa; è possibi-le l'evoluzione in insuffi-cienza renale. È una pa-tologia caratterizzata dauna forte componenteereditaria: il 50% dei figlidi genitore affetto contraela patologia. “Tra i sintomi - ha sottoli-neato il professore Vincen-zo Savica - l'ipertensione, ildolore cronico e, soprat-tutto, un notevole ingros-samento del rene che da120 grammi può arrivarefino a 17 chili”. Le conse-guenze sono gravi sia a li-vello fisico sia a livello psi-cologico e non solo per ilmalato: “Uno studio ame-ricano – evidenzia il pro-fessor Guido Bellinghieri -ha dimostrato che i paren-ti dei malati sono cinquevolte più soggetti a depres-sione del malato stesso”. •

Nuovo farmacoper il rene policistico

Entro tre anni verrà messo a punto. L’annuncio durante il ConvegnoInternazionale di Nefrologia al Policlinico Universitario di Messina.

Una patologia che colpisce un individuo su mille

259 - 2010

di Enzo Gallo

Una speranza per gliammalati di rene po-licistico, circa 12 mi-

lioni nel mondo, arriva di-rettamente dall’America.Entro tre anni potrebbe es-sere pronto un farmaco ingrado di curare questa af-fezione cronica. Lo ha an-nunciato il professor Vi-cente Torres della MayoClinic di Rochester, StatiUniti, il maggiore studiosoal mondo di tale malattia,nel corso del Convegno in-ternazionale organizzatonell'aula magna del centrocongressi del Policlinico diMessina, dai professoriVincenzo Savica e GuidoBellinghieri. Questa pato-logia colpisce un individuosu mille e nel 60% dei ca-si, porta alla dialisi. Nelcorso del meeting inoltre,sono state illustrate le nuo-ve frontiere della ricercascientifica in materia: da-gli strumenti per la dia-gnostica precoce a quelliper una prevenzione pre-

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ATTUALITÀ

269 - 2010

di Caterina Carosi

Da sempre l’abbando-no prematuro del-l’istruzione è sinoni-

mo di malfunzionamentoall’interno della macchinascolastica e formativa, maoggi i numeri ci dicono ilcontrario e in Italia sembraavanzare una classe di gio-vani più attenta all’ap-prendimento che vedel’istruzione come il pontetra l’ignoranza e il mondodel lavoro.Negli ultimi dieci anni ilSud ha registrato dati net-tamente migliori rispettoal Nord, probabilmenteper un ritardo fisiologicodove il progresso si susse-gue in forma discendentedalle Alpi agli Appennini.Secondo le fonti Istat, trail 2004 e il 2008 il Mezzo-giorno ha registrato un ca-lo dell’abbandono deglistudi di 4 punti percen-tuale rispetto al 2,6% re-gistrato dalle regioni delNord Italia. Solo la Sarde-gna da sola ha avuto un ca-lo di oltre 7 punti percen-tuali.I dati rincuorano e mo-strano un’inversione di rot-ta delle priorità verso unostile di vita improntato sul-le aspirazioni personali esulla volontà di eccellere,

ma si deve ricordare chenonostante i risultati posi-tivi l’Italia è ancora indie-tro rispetto a Paesi mem-bri come Polonia, Repub-blica Ceca e Slovacchia cheregistrano il più basso tas-so di abbandono agli stu-di, sintomo di una culturache malgrado le difficilicondizioni economiche di-mostra un forte senso disacrificio per l’istruzione ela formazione. Anche il tasso d’iscrizioneall’Università è indicativoper un Paese che investe inistruzione e formazione ed

è piacevole osservare cometra il 2001 e il 2007 la per-centuale è aumentata a li-vello nazionale di ben 5,5punti percentuale, risul-tando positiva in tutte learee del Paese. Questo èuno dei casi in cui le areegeografiche non hanno for-te rilevanza, ma quello checonta è la “mappa accade-mica” dell’Italia e cioèquelle zone a maggioredensità di edifici universi-tari. Nei prossimi anni i giova-ni di oggi diventeranno igrandi di domani e insie-

me a loro il nostro Paesediventerà più istruito, tan-to che si potrà contare suuna forza lavoro più qua-lificata per favorire lo svi-luppo culturale ed econo-mico dell’Italia. Uno svi-luppo lontano dai dati av-vilenti di oggi che dannoancora metà della popola-zione adulta, tra i 25 e i 64anni, con un titolo di stu-dio non oltre il diploma discuola media. Attenzione a non sottova-lutare i margini di rischioche seguono alle nuoveprospettive di crescita eche portano nuovi proble-mi derivanti da una sta-gnazione della struttura delPaese che tende ad adat-tarsi ai cambiamenti in ma-niera non parallela al pro-gresso, ma solo in conse-guenza. E’ per questo cheun tessuto economico abi-tuato a un determinato tar-get culturale e costretto acambiare e ad adattarsi auno standard finora di nic-chia, come quello della for-mazione, rischia di regi-strare un tasso di disoccu-pazione giovanile e un tas-so di discriminazione peril genere femminile che po-trebbe risultare superiorela media europea. Per ov-viare a queste conseguen-ze fisiologiche non possia-mo rinunciare a un ritornodell’etica dei valori e deidiritti, che spesso però so-no figli di un tessuto cul-turale che ha sempre viag-giato in acque avvezze a unindividuo della “classe me-tropolitana” e non ha maioltrepassato, in quantitàsostenute, le colonne d’Er-cole della periferia. •

Giovani, formazione e mercato del lavoro Qualcosa sembra muoversi sul “pianeta giovani”:

meno ragazzi abbandonano prematuramente gli studi e gli iscritti all’università sono in crescita in tutta Italia

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IN AGENZIE

279 - 2010

Imedici non sono prepara-ti a comunicare con i pa-

zienti, soprattutto quando sitratta di informarli che han-no un tumore: “Nessuno in-segna loro come devonocomportarsi con i malati, ne’al momento della diagnosine’ durante la cura”, lo hadetto l'oncologo UmbertoVeronesi, nella conferenzaorganizzata nell’AuditoriumParco della Musica per pre-sentare la sede romana del-la Fondazione per il pro-gresso delle scienze che hail suo nome. Sulla distanzache ancora separa medici epazienti l'oncologo è torna-to parlando della terapia deldolore: ''Anche da parte deimedici c'è una grande pau-ra culturale che la morfinapossa dare assuefazione”.Come ministro della SaluteVeronesi aveva liberalizza-to l'uso di questa sostanza,

Se l'assenteismo è dacombattere, va però ri-

cordato che anche il “pre-senteismo” può far male, al-l'azienda e non solo. Peresempio l'eccessiva presen-za dei medici che, pur ma-lati, lavorano fa male ai pa-zienti peggio che l'assentei-smo. Lo dimostra uno stu-dio pubblicato su The Jour-nal of General Internal Me-dicine secondo cui quandoi dottori fanno gli eroi e van-no a lavoro anche se malatiin realtà stanno facendo delmale ai propri pazienti. Se-condo quanto riferito daEric Widera dell'universitàdi San Francisco preceden-ti lavori hanno mostrato chequalcosa come l'80% deimedici continua ad andarea lavoro anche se ha un ma-lanno per il quale prescrive-rebbe alcuni giorni di ma-lattia ai propri assistiti. Giàprecedenti studi avevano di-mostrato che in generale ilpresenteismo nonostante lamalattia costa alle compa-gnie più di 150 miliardi didollari l’anno in termini diproduttività dell'impiegatopersa. Adesso il nuovo stu-dio ha voluto indagare il ma-le che fa il presenteismo deimedici malati. Gli espertihanno studiato il caso di

un’infermiera malata checontinua ad andare a lavoropiuttosto che prendersi qual-che giorno di malattia. Al-l’inizio l’infermiera zelanteha attaccato il suo male, unvirus intestinale, a un altromembro dello staff ospeda-liero e a tre pazienti, ma do-po due settimane il suo ma-lore è passato ad altri 22operatori sanitari e a 30 pa-zienti. L'eccessivo “presen-teismo”, concludono gliesperti, viene meno a unodei principi cardine dell'at-tività medica: “primum nonnocere”, prima di tutto nonfar male al tuo paziente.

“La figura del dirigente medico e la responsabilitàprofessionale oggi”, è il titolo organizzato dal Se-

gretariato Italiano Giovani Medici insieme all’AziendaOspedaliera Niguarda e allo Studio Morri & Associati, peril giorno 15 novembre 2010 presso l’Aula Magna del-l’ospedale Niguarda di Milano. Il Convegno, rivolto ad av-vocati, legali interni di aziende socio-sanitarie, personalemedico e operatori del settore, si svolgerà nel corso dell’in-tera giornata e si focalizzerà sull’analisi delle principali que-stioni giuridiche legate all’esercizio della professione

medica - sia essa svolta singolarmente oppure all’interno diuna équipe - al problema del consenso informato e della re-sponsabilità della struttura sanitaria nonché alla più ampiatematica, oggi più che mai attuale, della malpractice, anchemediante una comparazione con il sistema statunitense. Per informazioni: Martino Massimilano Trapani cell. 3382166287 tel. 0264443209email [email protected] o [email protected] - www.sigm.info www.sims.ms

Tumori, medici impreparati a comunicare con pazienti

“Presenteismo” medico malatonuoce ai pazienti

Dirigente medico e responsabilità

rendendonepiù facile laprescrizione:“Fino ad allo-ra la morfinanon si potevaavere se nonin casi ecce-zionali, ma horitenuto im-portante chesi potesse pre-

scrivere questo potente an-tidolorifico che, oltre al do-lore, nei pazienti terminalitoglie la sofferenza legata al-la paura di morire, aiuta asuperare l'incapacità diadattarsi alla loro condizio-ne. Malauguratamente, poi-chè questa sostanza è utiliz-zata da alcuni come stupe-facente, è stata sabotata dalpunto di vista della distri-buzione nelle farmacie, maanche dai medici”. Se l'assuefazione fa paura,ha proseguito l'oncologo,bisogna considerare che chiusa gli oppioidi come dro-ga ha motivazioni diverse:“Se vengono utilizzati co-me farmaci questo rischionon esiste” e bisogna inve-ce considerare che la mor-fina ''è la soluzione piùsemplice, innocua ed effi-cace per i malati croniciterminali”.

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DAL MONDO

di Giuliano Crisalli

Sessantanove giornilaggiù, quasi al cen-tro della terra. Soli,

con la paura di non riusci-re più a respirare l’aria cheli ha tenuti sempre in vita,prigionieri a più di 600metri di profondità nellaminiera maledetta. Trenta-tre uomini che tutti, in su-perficie, volevano salvare,tirare su e abbracciare. Ma-dri, padri, mogli, figli, fra-telli, sorelle con le lacrimeagli occhi e il cuore in sub-buglio hanno atteso in si-lenzio che qualcuno to-gliesse da quell’inferno i lo-

ro cari. C’erano, sperandonel miracolo, centinaia digiornalisti, decine di tele-camere e di microfoni e conloro, anzi grazie a loro, mi-lioni di persone che spera-vano, si commuovevano,pronti con il pensiero a da-re una mano perché si ri-solvesse quella tragedia.Si temeva, molti ne eranocerti, che quei trentadue ci-leni e un boliviano sareb-bero morti laggiù come ac-cadde l’8 agosto del 1956ai 262 minatori di Marci-nelle che prigionieri dellebuie gallerie, bruciarono vi-vi folgorati da un corto cir-cuito che in pochi secondi

scatenò un incendio vio-lentissimo. La maggioran-za di quei disgraziati ope-rai era italiana. Poveri di-sperati emigranti, che purdi vivere e far vivere le lo-ro famiglie, erano scesi nel-le viscere della terra perguadagnarsi il pane. Faccesporche, polvere, martelli,rumore assordante, caldo efreddo, paura. Perdettero lavita nel pozzo di Bois duCazier a 1035 metri di pro-fondità. Lasciarono sole183 vedove e 387 orfani. Oggi, 2010, qualcosa ècambiato. Ce ne siamo ac-corti, trattenendo il fiato,seguendo le trasmissioni

televisive che ci hanno mo-strato questi minatori atorso nudo, sudati, strettigli uni agli altri, sorriden-ti. Loro, solo loro, infon-devano speranza e sicu-rezza in chi, spaventato, liguardava. Tutti insiemesembravano voler infon-dere coraggio agli increduliche li osservavano attra-verso il video. Erano in tremila l’ultimanotte della liberazione, as-siepati, in silenzio, di fron-te all’ingresso della minie-ra. C’erano freddo e ventoe l’ultimo quarto di lunasotto il cielo terso nel de-serto di Atacama. Poi è apparsa la capsulaFenix 2, finalmente issatain piedi, con i colori dellabandiera cilena, la grataper respirare e le ruote discorrimento e poi quel mi-nuscolo tombino (56 cen-timetri di diametro) similea quelli di città, da dove sa-rebbe transitata la vita. So-lo allora molti di noi han-no compreso che cosa si-gnifichi finire imbottiglia-ti per dieci, quindici minutiscivolando nelle visceredella terra. Il Cile si è esal-tato con ragione. Sonosuoi gli uomini e gli spe-cialisti che hanno portatoa termine l’esaltante im-presa. Quest’anno la na-zione sudamericana checompie 200 anni di storia,ha appena avuto ragione diun terremoto con tsunami178 volte più potente diHaiti e ne è uscita con “ap-pena” 500 morti.Oggi dimentica quelle vit-time ed esulta per questi fi-gli che sono tornati a re-spirare l’aria fresca dopo

E finalmente uscirono a riguardar le stelle

289 - 2010

Jose Ojeda, autore del primo messaggio che ha confermato al mondo la sopravvivenza dei 33 minatori,viene festeggiato dagli amici all’ospedale di Copiapo (Photoshot/Luis Zabreg)

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tanti giorni di “terribile pri-gionia”. Il salvataggio è sta-to possibile, è bene ricor-darlo, anche grazie a mez-zi meccanici modernissimie ad una eccezionale mobi-litazione internazionale.Una delle due perforatriciche hanno bucato la rocciaè stata costruita da una pic-cola industria della Penn-sylvania; una delle grandigru è stata messa insiemecon parti metalliche cinesi;le comunicazioni tra soc-corritori e minatori sonostate facilitate da un cellu-lare con proiettore. Ai mi-natori sono state fornitecalze fabbricate con fili dirame che sopprimono i bat-teri e allontanano le infe-zioni. La Nasa ha dato pre-cise indicazioni sulle con-

dizioni psicologiche dei co-smonauti e sul modo di evi-tare lo shock del ritorno al-la vita normale. Mentre las-sù preparavano il salvatag-gio, laggiù tutto procedevasecondo un copione extra-terrestre: in una galleria lalatrina, in un’altra la “pale-stra” per tenersi in formaper l’ora X del salvataggio:un anfratto per i fumatorie una breve galleria dove aturno i minatori si ritirava-no in solitudine per legge-re i messaggi che arrivava-no insieme al cibo che man-giavano (poco) ogni 48 oree alle medicine. Forse inquegli istanti le lacrimeavranno rigato i loro voltima fuori di lì, sorrisi ed ev-viva, foto di gruppo per far-si e fare coraggio.

Il primo a salire è stato ilgruppo di minatori consi-derati dai compagni i piùabili e resistenti. Hannofunzionato da cavie. Li han-no seguiti quelli con pro-blemi di salute cronici e chehanno retto con fatica allasituazione, infine il gruppodei minatori sani. L’ultimoad essere tirato fuori è sta-to il capo turno del gruppo.Erano le 22 della notte (le3 del mattino in Italia). Beppe Giovine è un medi-co piemontese, speleologoda oltre vent’anni. E’ scesosino a mille metri di pro-fondità più di una volta, an-che in miniera. Racconta:“Questi minatori non scor-deranno facilmente la ter-ribile avventura. Sono di-ventati, però, molto amicitra di loro e questo li haaiutati a vincere la paura eil buio aumentando loro lasperanza di essere salvati.Bisogna anche considerareche questi uomini sonoabituati a quel tipo di la-voro – tranne uno che hasolo 19 anni – e quindi do-vrebbero riprendersi psi-cologicamente in un tem-po ragionevole. Ognuno dinoi, in circostanze simili,riuscirebbe con difficoltà asuperare la tensione accu-mulata durante una pri-gionia così lunga”.Per un altro medico, Ma-rio Raviolo membro dellaSanità mondiale della me-dicina dei disastri e diret-tore della struttura di ma-xi emergenza del Piemon-te, che ha partecipato a di-verse missioni di soccorso,come nel caso del terre-moto di Haiti, i possibiliproblemi di salute dei mu-

ratori sono anche legati al-le condizioni climatiche eambientali vissute. A queilivelli – specifica – ci sonotemperature dai 38 ai 40gradi costanti che i trenta-tre lavoratori hanno sop-portato per un lungo pe-riodo. Da qui tutti i rischidella disidratazione e gliequilibri elettrolitici chepossono ripercuotersi prin-cipalmente a livello car-diocircolatorio.Particolare attenzione saràriservata anche agli occhicon la necessità di un’edu-cazione alla luce del sole.“Non bisogna dimenticare– conclude lo specialista chefino all’ultimo hanno vissu-to l’incertezza delle propriasopravvivenza. La luce delsole avrà un impatto emo-tivo enorme sulla psiche”.Dopo la tragedia sfiorata leautorità sono decise: la mi-niera di San Josè non puòriaprire. “Cambieremo lenorme. Faremo in modo chenon si lavori più in condi-zioni così insicure e disu-mane”, ha detto il presiden-te Pinera. Quello del 5 ago-sto è l’ultimo di vari inci-denti avvenuti perché la mi-niera non era in regola conle norme di sicurezza. Il fu-turo della cava è incerto. Potrebbe essere rilevata daun’altra società se venisse-ro confermate le voci -smentite finora - della sco-perta, durante gli scavi, diun enorme filone aurifero.A noi, poveri uomini, ba-sterà ricordare le giornateintense vissute da trentatreuomini che, grazie al lavo-ro dei loro fratelli in super-ficie, sono riusciti a riguar-dare le stelle. •

DAL MONDO

299 - 2010

Richard Villarroel, 26 anni, è stato il 28° minatore portato in salvo(Xinhua/ Hugo Infante/ Government of Chile)

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EMERGENZE

di Ezio Pasero

Nei giorni in cui si so-no svolti in Africa irecenti mondiali di

calcio, nello stesso conti-nente era in corso ancheun’altra competizione, conmeno star del pallone macon un titolo più suggesti-vo: “Mondiali Sudafrica2010: tutti in campo con-tro il traffico di bambini”.Una campagna, non uncampionato, realizzata daTerre des Hommes con ilpatrocinio del ministerodel Turismo e del Segreta-riato sociale Rai, per cer-

care di sensibilizzare l’opi-nione pubblica su uno spa-ventoso fenomeno: il traf-fico di bambini nell’AfricaAustrale, sottratti alle lorofamiglie e destinati alle at-tività più ignobili. Bastipensare che soltanto dalMozambico ogni anno piùdi mille bambine vengonoportate in Sudafrica per es-sere sfruttate sessualmen-te e che proprio in occa-sione della competizionecalcistica, in previsionedell’arrivo da tutto il mon-do di migliaia e migliaia ditifosi e, purtroppo non sol-tanto di tifosi, questo traf-

fico si era incrementato.Per cercare di contrastar-lo, per cercare di richia-mare l’attenzione su aspet-ti drammatici e troppospesso dimenticati, Terredes Hommes ha anche rea-lizzato a Milano una stra-ordinaria mostra fotogra-fica, “Tutti in campo con ibambini africani”. Unamostra legata a doppio fi-lo al mondo del pallone:perché a volerla ospitaregratuitamente nella suagalleria d’arte, nel cuore diBrera, è stato Jonathan Ze-bina, il difensore francesedi origini africane della Ju-

ventus, grande appassio-nato di arte, che ha trova-to così un modo persona-lissimo di partecipare a unMondiale che la forma nonpiù smagliante gli avevanonegato.Terre des Hommes da 50anni è in prima linea perproteggere i bambini di tut-to il mondo dalla violenza,dall’abuso e dallo sfrutta-mento e per assicurare aogni bambino scuola, edu-cazione informale, cure me-diche e cibo. Attualmente,è presente in 65 paesi conquasi mille progetti di aiu-to umanitario d’emergenzae di cooperazione interna-zionale allo sviluppo, in set-tori come la salute di basee la protezione materno-in-fantile, l’educazione di ba-se, la formazione profes-sionale, la protezione deibambini di strada. La Fon-dazione Terre des HommesItalia fa parte della Terredes Hommes InternationalFederation, lavora in par-tnership con la Direzioneper gli Aiuti Umanitari del-l’Unione europea Echo edè accreditata presso l’Onue il nostro ministero degliEsteri. Uno dei suoi obiet-tivi è quello di contribuirein modo significativo neiPaesi in via di sviluppo alraggiungimento degli “Ot-to obiettivi del Millennio”fissati dalle Nazioni Unitenel 2000.Le foto che sono state espo-ste, realizzate da Bruno Ne-ri, responsabile dei progettidi Terre des Hommes Ita-lia nei paesi dell’Africa Au-strale, hanno cercato dirappresentare le realtà deibambini africani in Mo-

In campo contro il traffico di bambini

La campagna di Terre des Hommes per combattere il mercato dei bambini nel continente africano, di cui il Sudafrica rappresenta

una delle rotte principali. Le Case del Sole, centri di protezione dei minori, costruite dalla Ong in Mozambico e Namibia

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zambico, Namibia e Zim-babwe, dove l’Ong realizzaprogetti a favore dell’in-fanzia e delle comunità lo-cali e per la prevenzione deltraffico dei bambini.In particolare, in Namibiae Mozambico Terre desHommes ha costruito e so-stiene le Case del Sole,centri di protezione dallastrada e dalla violenza do-ve i bambini possono gio-care, studiare, seguire cor-si di formazione e arte, ri-cevere cure mediche e sup-porto psicologico e sfuggi-re al rischio del traffico edella prostituzione. E pro-prio alle attività delle Ca-se del Sole e al contrastodel traffico dei minori era-no dedicate le foto di Bru-no Neri: scatti che mette-vano in luce l’aspetto ludi-co e l’insopprimibile vogliadi vivere e di sperare deibambini, anche nelle si-tuazioni più drammatiche.Foto eloquenti, che si com-mentavano da sole, ma rea-lizzate sempre con il tattoe la sensibilità che sono ilfrutto di oltre 30 anni di la-voro al fianco dei bambinidi tutto il mondo.In tutto il mondo attual-mente esistono venti Casedel Sole, cinque delle qualisono in Mozambico, nellecomunità rurali di Chino-naquila, Mussumbuluco,Antigos Combatentes, E-duardo Mondlane, Salinase Rádio Marconi, nei di-stretti di Boane e Matola, vi-cino alla capitale Maputo. In ciascuna comunità, Ter-re des Hommes ha orga-nizzato asili per prepararei più piccoli all’ingresso ascuola. Questa attività ha

avuto un grosso successo,tanto che, invece dei 300bambini previsti, il nume-ro dei piccoli frequentato-ri dei centri ha superato i930. Per quelli che aveva-no avuto voti negativi nel-la prima parte dell’annoscolastico sono stati rea-lizzati corsi di sostegno aiquali hanno partecipato incirca 2.100, 200 in più delprevisto. Per chi ha ab-bandonato la scuola, so-prattutto le ragazzine cherischiano di finire nel girodella prostituzione, il pro-getto ha attivato corsi direcupero scolastico, perpoter riprendere al più pre-sto la scuola e avere mi-gliori prospettive di vita.Ne hanno beneficiato oltre270 minori, con un altotasso di reintegro, anchegrazie agli accordi e allacollaborazione con le scuo-le locali. Contemporaneamente, nel-le Case del Sole sono stateportate avanti varie attivi-

tà ricreative e sportive, dal-la danza tradizionale aiballi moderni, dalla recita-zione al canto corale, dalcalcio al karate, atleticaleggera, disegno, scacchi edama, fino alla realizza-zione dei piccoli manufat-ti di artigianato locale. Intutto, ne hanno beneficia-to oltre 2.500 bambini eadolescenti. Quasi millepersone, invece, per oltrel’86 per cento donne, han-no seguito corsi di alfabe-tizzazione per adulti, men-tre i corsi d’inglese sonostati seguiti da 525 perso-ne. Grazie a un accordocon alcuni centri sanitari,è stata assicurata l’assi-stenza medica ai bambinidelle famiglie più svantag-giate. E anche in questo ca-so, il numero dei piccoliche ne hanno beneficiato èpiù che raddoppiato ri-spetto ai 2 mila previsti.Inoltre, per gli adolescentie gli adulti, sono stati or-ganizzati seminari sulla

prevenzione dell’Aids aChinonaquila, Mussumbu-luco e Antigos Combaten-tes, con la proiezione sugrande schermo di un vi-deo prodotto localmente,a cui hanno assistito quasi1500 persone. In alcunicentri sono stati aperti ser-vizi di emeroteca e biblio-teca e sportelli d’informa-zione sull’Aids. In Nami-bia e Zimbabwe, infatti,Terre des Hommes si oc-cupa in particolare di bam-bini orfani a causa dellamalattia, a volte anch’essisieropositivi o malati.Spesso, questi bambini vi-vono con i nonni o con fa-miliari che difficilmentehanno un reddito suffi-ciente per mantenerli; pre-stissimo vengono quindimandati a lavorare dive-nendo particolarmente vul-nerabili a fenomeni cometratta e prostituzione. A lo-ro Terre des Hommes of-fre protezione da abusi eviolenza, cure mediche eistruzione. •

EMERGENZE

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VITA DEGLI ORDINI

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zio) in T.F.R. (trattamento fine rapporto). 5. Diversemodalità di pagamento delle liquidazioni e nuovo re-gime fiscale. 6. Dall’1.01.2015 applicazione all’an-zianità contributiva della “speranza di vita” con al-lungamento dell’obbligo di servizio. 7. Dall’1.01.2012per la donna pubblico dipendente diritto alla pensio-ne di vecchiaia a 65 anni di età (scalone di ben quat-tro anni). 8. Abrogazione della Legge 322/58. Questa manovra approvata nel periodo estivo incide-rà enormemente sui futuri pensionamenti, sia nel di-ritto che nei pagamenti. L’INPDAP, a tutt’oggi, nonha ancora provveduto ad emanare le dovute circolariesplicative.

A cura di Claudio Pertica, consulente previdenziale Inpdap dell’Ordine

GenovaNuovi stati influenzali: come affrontarli?Con l’arrivo dell’autunno siricomincia a parlare di in-fluenza e sull’argomento ilMinistero della Salute ha pubblicato sulla prima pa-gina del suo sito (www.sa-lute.gov.it) un articolo sulcontrollo e la prevenzionedegli stati influenzali rela-tivi alla stagione 2010-2011nonchè le indicazioni dell’Organizzazione Mondialedella Sanità sulla composizione dei vaccini antin-fluenzali. Ricordiamo, inoltre, che sul sito www.om-ceogefad è disponibile il corso FAD (Formazione a di-stanza), valido per 3 crediti ECM, sulla pregressa pan-demia da Virus H1N1. Tutte le relazioni trattate in questo corso mantengo-no la loro validità perchè, si valutano gli aspetti epi-demiologici, organizzativi mondiali, nazionali, regio-nali ed aziendali, i rapporti tra ospedale e territorio,la comunicazione tra istituzioni e medici, tra medicie medici e tra medici e cittadini. Durante l’anno, in particolare nei periodi di maggiordiffusione dell’influenza, eventuali aggiornamenti sa-ranno disponibili sul sito e segnalati a tutti i parteci-panti. La partecipazione al corso FAD è totalmentegratuita, per iscriversi è sufficiente seguire le istru-zioni che appaiono sul sito.

Lucca Irap e medici di famiglia Per la Commissione tribu-taria provinciale di Ragusa(sentenza n.329 del 20maggio 2010 e depositata il28 maggio 2010) il medicoconvenzionato col Ssn conl’impiego di mezzi stru-mentali indispensabili perl’esercizio della professio-ne di medico come richiestidalla convenzione, anchecon l’apporto di un dipendente, non è soggetto all’Irap.Infatti per il medico della mutua il dipendente costitui-sce un semplice ausilio e non ne accresce la capacitàproduttiva.

BresciaDisposizioni previdenzialidella “manovra correttiva”, riassunto delle novità Il Decreto Legge 31.05.2010n. 78 convertito nella leggen. 122 del 30.07.2010 condecorrenza 1° agosto 2010meglio conosciuto come“manovra correttiva”, oltrea contenere norme fiscali,imposte sulla casa e nuoveregole per le imprese, intro-duce una riforma previdenziale a tutto campo. I puntiche vengono modificati non nell’immediato ma nell’ar-co di alcuni mesi ed anni sono molteplici, riguardanoessenzialmente i pubblici dipendenti. Tali punti saranno singolarmente e successivamente ap-profonditi. Si elencano di seguito per oggetto questipunti, contenuti nell’art. 12 della Legge. È doveroso se-gnalare che la Legge è stata approvata con voto di fi-ducia, con un maxi emendamento e senza possibilità dimodifiche. I punti sono:1. Dal 2011 il trattamento economico per le pensionidi vecchiaia ed anzianità slitta di 12 mesi dalla datadi maturazione del diritto. 2. Revisione dei trattamen-ti a seguito di totalizzazione. 3. Differimento dei trat-tamenti delle liquidazioni. 4. Trasformazione dal 1° gen-naio 2011 del metodo T.F.S. (trattamento fine servi-

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VITA DEGLI ORDINI

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FirenzeIl Progetto “Medicina in Rete”Il Progetto “Medicina in Rete”è una iniziativa promossa dal-la Regione Toscana e dell’Or-dine dei medici di Firenze fi-nalizzata alla valutazione daparte di un incaricato dall’Or-dine di tutti i siti Internet deimedici iscritti all’Ordine e delle strutture sanitarie dell’Area Vasta Centro dellaToscana. Il Progetto, coordinato dal dott. Alfredo Van-nacci, ha esaminato 123 siti di medici e strutture sanitarieper valutarne l’aderenza alle linee guida dell’Ordine, rati-ficate dalla Regione Toscana con apposita convenzionenell’ambito del decreto 2751 del 26/5/2007.Da questo capillare lavoro di ricerca è emerso, tra l’al-tro, che il 49,6% dei siti esaminati non sono stati in-clusi nel report finale in quanto non soddisfacevano icriteri di inclusione e che solo il 16,1% è risultato ade-rire alle linee-guida ordinistiche.I siti “promossi” sono stati pubblicati in una appositasezione del portale della Regione Toscana, mentre perquelli “bocciati” è prevista la possibilità di correzioneda parte di webmaster e dei professionisti responsabi-li delle informazioni rese disponibili sul web.

ComoPosta elettronica certificata per gli iscritti all’OrdineCome già precedentemente co-municato l’Ordine ha provve-duto a stipulare una convenzio-ne con la Società Aruba PECs.p.a. per l’acquisto di caselle diPosta Elettronica Certificata. La procedura per l’attivazionedelle caselle è la seguente: - l’utente accede al portale www.arubapec.it; - clicca in alto a destra su ”convenzioni”; - inserisce il codice offerta da richiedere alla segreteriadell’Ordine (031/572613).Nella pagina successiva deve inserire codice fiscale, co-gnome e nome. Il sistema verificherà che i dati inseriticorrispondano realmente ad un iscritto all’Ordine Pro-vinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri dellaprovincia; l’utente dovrà inserire i dati richiesti; la richie-

sta della casella PEC viene salvata e vengono generati inPDF i documenti necessari alla sottoscrizione del servizioPEC. La casella sarà attivata solamente dopo la ricezione via faxdella documentazione sottoscritta allegando documentoidentità al numero di fax 0575 862026. Il servizio di helpdisk verrà erogato tramite il numero 0575/0500. Nessunonere sarà a carico degli Iscritti in quanto per i primi treanni saranno pagate dall’Ordine. Non è necessario comu-nicare l’indirizzo di pec attivato in quanto viene trasmes-so direttamente da Arubapec all’Ordine.

TarantoDisposizioni in materia di sicurezza stradaleLa Commissione Lavoripubblici-Comunicazionidel Senato nella seduta del27 aprile 2010 ha appro-vato un emendamento di iniziativa governativa, riferito al-l’articolo 16 del testo base già approvato in prima letturadalla Camera dei deputati, che recepisce le istanze dellaFNOMCeO. Nella fattispecie l’emendamento approvatosopprime l’articolo 16, comma 3, lettera b), capoverso 1-bis, con il quale si prevede l’obbligo del medico, venuto aconoscenza in modo documentato di una patologia del suoassistito che determini una diminuzione o un pregiudiziodella sua idoneità alla guida, di darne tempestiva comuni-cazione scritta e riservata al Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti, informando per iscritto l’assistito.

Ascoli PicenoComunicazione agli iscritti A causa di un aumento note-vole delle tariffe postali è sta-to necessario ridurre la fre-quenza della pubblicazionedel nostro Notiziario. Gliiscritti possono trovare le informazioni di loro interessesul sito web dell’ordine (www.ordinemediciap.it) e pos-sono collaborare alla redazione del sito inviando alla se-greteria dell’Ordine le notizie di possibile interesse per icolleghi. Chi non l’ha fatto è pregato di inviare all’Ordineil proprio indirizzo di posta elettronica: sarà informato contempestività degli eventi e delle notizie di particolare ri-lievo.

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IN ATTENZIONE

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giunto il 72,1 per cento. Percentuali più basse ri-guardano Grecia (24 per cento), Spagna (23,6 per cento)e Italia con il 17 per cento nel 2003(1). Ma dal rapporto Istat 2010 emerge che, in proporzione aglianni precedenti, il fenomeno in Italia è in evidente cresci-ta. I 54.351 divorzi e le 84.165 separazioni del 2008, in-dicano un incremento del 7,3 e del 3,4 per cento rispettoall’anno precedente(2). Dov’è la causa del non funzionamento della coppia coniu-gale? Alcuni studi descrivono una sorta di “riduzione del-l’investimento e dell’impegno tra i partner”. Forse la re-sponsabilità è anche nella cultura che sostiene l’individua-lismo con una maggiore tendenza a soddisfare i propri bi-sogni in forma autoreferenziale e a non entrare in relazio-ne con l’altro/a. La conseguenza è una grande difficoltà acostruire un progetto di relazione di coppia e quindi la con-danna alla solitudine. Certo “impegnarsi” ad accogliere ecomprendere l’altro/a attraverso una comunicazione em-patica(3), facendo attenzione all’uso delle parole giuste, altono della voce, allo sguardo, alla postura adeguati, sareb-be più arricchente e accrescerebbe la fiducia tra i partner.Una relazione affettiva, in cui si presuppone esser “con-nessi psicologicamente a un’altra persona”, necessita diimpegno e fiducia; proprio perché all’interno della rela-zione si comunicano emozioni, pensieri, intenzioni “ci siaffida l’un l’altro”. È la fiducia riposta reciprocamente chegarantisce nel tempo la qualità della relazione nell’am-bito della coppia. Anche quando tra le due persone vi so-no bisogni o percezioni divergenti, è la fiducia tra loro cherende possibile la comprensione di eventuali necessità odi propri “nuclei psicologici” non risolti, il punto di vistao le intenzioni dell’altra persona. Se c’è fiducia e impe-gno ad ascoltare, l’eventuale interazione conflittuale di-venta produttiva, anche lì dove sia caratterizzata da unacoloritura emotiva. Un conflitto con tali caratteristiche aiuta a crescere perché

permette la comunicazione e la conoscenza, libera emo-zioni represse, ansia e stress. Ma cosa accade quando avviene la chiusura all’ascolto e alpartner si attribuiscono colpe e responsabilità fino a crea-re “una inevitabile barriera che impedisce di riconosceregli sforzi dell’altro”(4)? La difesa ad oltranza di se stessi e la progressiva crescitadi sfiducia nel partner portano ad un conseguente distac-co emotivo e a continue azioni distruttive contro l’altro/a.Sfiducia e sofferenza, portano all’irrigidimento e a una ta-le inflessibilità da impedire ad entrambi i partner di trova-re un accordo. Il conflitto in tal caso diventa distruttivo:l’intimità, la relazione affettiva, l’autostima e la sicurezzavengono soffocati fino a svanire. Ma la presenza di conflitti distruttivi nella coppia coniu-gale che va in crisi, compromette anche la genitorialità.Le incomprensioni tra coniugi determinano spesso soffe-renza nei figli, specie se non gli si spiega quel che sta ac-cadendo. Sentirsi triangolati nel conflitto tra genitori, con-tribuisce in maniera significativa a un loro scarso adatta-mento e a relazioni qualitativamente povere con entram-bi i genitori, aspetto che riguarda tutte le età dei figli, an-che quella adulta(5). Così che se la famiglia non è più labase sicura in grado di sostenere i processi di crescita edesplorazione dello sviluppo umano a pagarne le spese so-no sempre i figli. •

Crisi di coppia, origini e conseguenze

di Lina Vita Losacco

Il numero dei divorzi in Europa è sempre più in ascesa con alte percentuali soprattut-to nei paesi dell’Est dove Estonia (69,1 per cento), Repubblica Ceca (64,3 per cento)e Ungheria (56,3 per cento) seguono il primo posto del Belgio che, nel 2004, ha rag-

(1) I numeri europei. Infanzia e adolescenza in cifre 2007; 44(2) Il matrimonio in Italia. Istat 2008, pubblicato nel 2010(3) Eisenberg N. Emotion, regulation, and moral development. Annual Review of Psychology 2000; 51: 665-97(4) Drigotas SM, Rusbult CE. Should I stay or should I go? A dependence model of breakups. Journal of Personality and Social Psychology 1992; 62 (1): 62-87(5) Amato PR, Afifi TD. Feeling caught between parents: Adult children’s relations with parents and subjective well-being. Journal of Marriage and Family

2006; 68: 222-35

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SOCIETÀ

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tamento dei lavoratori italiani. Al momento solouno su cinque lavora come free lance o consulente indi-pendente. In sostanza a frenare l’intraprendenza di questiquasi quattro italiani su dieci è la paura della variabilitàdei guadagni (49 per cento); l’assenza di supporti e servi-zi (20 per cento) e, in ultimo, il rischio di fallimento (11per cento). A livello europeo, quelli più intraprendentisembrano essere i cittadini dei Paesi dell’Est – con in testala Russia (58 per cento) e l’Ungheria (50 per cento) – men-tre in Europa occidentale troviamo la Svizzera, il RegnoUnito (entrambe al 49 per cento) e la Germania (41 percento). In Francia la propensione alla libera professione siattesta sulla stessa percentuale dell’Italia. Quali le ragio-ni? I fattori che incidono nell’intraprendere la libera pro-fessione sono sia soggettivi, come la stima che si ha rispettoalle proprie capacità e la propensione al rischio, sia estra-nei all’individuo, come la difficoltà nell’ingresso nel mer-cato del lavoro dipendente; la crescita del tasso di scola-rizzazione cui si accompagna un livello sempre più eleva-to di formazione specializzata; le trasformazioni che han-no segnato i cambiamenti sia strutturali che culturali conla comparsa di nuove tipologie contrattuali; la percezioneche il lavoro nel futuro sarà sempre più connotato in ter-mini indipendenti. Cioè, al lavoratore dipendente si chie-de con sempre maggiore insistenza di farsi “imprenditoredi se stesso” e di mostrare un alto livello di professionali-tà. Ma c’è un altro fattore che può giustificare questa vo-glia di intraprendenza verso la libera professione: il man-cato riassorbimento – come lo definiscono gli esperti - delmismatch tra domanda e offerta. In sostanza cerchi un in-fermiere e trovi un comunicatore. Cerchi un addetto allalogistica e trovi un laureato in legge. Da quello che emer-ge dal Rapporto Excelsior Unioncamere, oggi in Italia si

cercherebbero 2260 sviluppatori software, 1560 farmaci-sti, 1850 programmatori informatici, 1580 fisioterapisti,1420 addetti alla logistica. Oppure, tra le figure con skillpiù basse, 5420 ausiliari socio-assistenziali, 5260 assistentisocio-sanitari, 4230 cuochi. Gli introvabili, come li chia-ma il Rapporto, nel 2009 saranno 107.270, ossia il 20,5per cento delle assunzioni che in totale raggiungerannoil numero di 523.620. Sarà anche questo ultimo aspettoa influire nella voglia – espressa da quattro italiani su die-ci – ad esercitare una libera professione? Probabilmentesì, anche se – in fondo – pochi approfondiscono cosa puòvoler dire diventare un professionista o esercitare unaprofessione. Trovare una definizione universalmente con-divisa del termine professione è difficile. Forse la non co-noscenza dei vari significati non incide più di molto sul-la voglia di intraprendenza di molte persone, quanto puòrisultare frenante la consapevolezza che ai soggetti cheoperano in proprio è richiesta una continua rivisitazionecritica del proprio capitale intellettuale. A confortare co-loro che possono sentirsi impediti da questo aspetto pos-siamo richiamare il contributo di Schon – professore eme-rito presso il M.I.T. – il quale scrisse: “I professionisti mi-gliori sanno più di quanto riescano a esprimere nel farfronte alle sfide giornaliere lanciate dal proprio lavoro,essi ricorrono a quel genere di improvvisazione che si ap-prende nel corso della pratica, più che a formule impa-rate durante gli studi universitari” (tr. it. 1993:55). •

Se ricevesse un sostegno economico e fosse confortato da servizi funzionanti, il 36per cento degli italiani lascerebbe il proprio posto di lavoro dipendente e il 17 percento sarebbe anche disposto ad aprire una propria impresa. Questo è il risultato

di un’indagine – svolta quest’anno dal gruppo internazionale Kelly services – sull’orien-

Il 17 per cento degli italiani sarebbe anchedisposto ad aprire una propria impresa

Quattro italiani su dieci aspirano alla libera professione

di Antonio Gulli

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TEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

Medicina del lavoroCatania, 18 dicembre Responsabile scientifico: dott. Giuseppe SaffiotiArgomenti: accertamenti sanitari di assenza di alcol e tossicodipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotropenei lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi; normativa,procedure, metodologia, esami di laboratorio, diagnosi e riabilitazione, esperienze professionali, il ruolo della vigilanzaRelatori: dott. Saffioti Giuseppe, dott. Ramistella Ernesto, prof. Romano Guido, dott.ssa Barbera Nancydott. Mazza Carmelo, dott. Castorina Paolo, prof.ssa Proietti Lidia, dott. Pollaci Giuseppe, dott. Sciacchitano Carlo,dott. Rapisarda Vincenzo, dott. De Luca SantoInformazioni: Segreteria Organizzativa Segreteria Ordine dei Medici di Cataniad.ssa Loredana Basile, e-mail: [email protected], tel. 095 4035525, fax 095 498424Ecm: evento in fase di accreditamento

Agopuntura e tecniche correlateBrescia, 19 novembre, Facoltà di medicinaDirettore: prof. Claudio MaioliCoordinatore didattico: prof. Sergio PeriniStruttura: il Corso è strutturato in 2 moduli (1° mod.: basi teorico pratiche; 2° mod.: diagnosi, clinica e terapia) di 625 orecomplessive equivalente a 29 crediti formativi universitari (Cfu). Ogni modulo è organizzato in 12 seminari con attività ditirocinio e di studio guidato concluso con esame ed elaborato scrittoInformazioni: tel. 030 9966393, sito web: www.med.unibs.itEcm: il Corso esonera il sanitario dall’acquisizione di crediti ecm per l’anno 2011

Allattamento al seno: le iniziative amiche dei bambiniNuoro, 15 novembre, Hotel Paradiso, Via Aosta n° 44Responsabile scientifico: d.ssa Damiana SpanuAlcuni argomenti: settimana mondiale dell’allattamento al seno, integrazione tra le professionalità che si occupano della coppiamadre bambino anche nei mesi post partum, allattamento esclusivo sino al sesto mese e dopo il divezzamentoDestinatari: pediatri, ginecologi, medici di medicina generale, psicologi, infermieri pediatrici, puericultrici, assistenti sanitari,farmacisti e assistenti socialiInformazioni: Segreteria Scientifica sig.ra Lucia Deiana, tel. 0784 240890Ecm: in attesa di assegnazione crediti

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Rome rehabilitation 2010

Dolor et functio laesaRoma, 9-10-11 dicembre, centro congressi Hotel Ergife, Via Aurelia 617/619Presidenti: dott. Valter Santilli, dott. Sergio Mameli Argomenti: il ruolo della medicina del dolore e della medicina riabilitativa nel paziente con dolore persistente;sinergie tra medicina del dolore, medicina riabilitativa, medicina legale e del lavoro (Inail-Ispesl) e medicinasportivaInformazioni: Segreteria Organizzativa Management srl, tel. 06 7020590, 06 70309842, fax 06 23328293, e-mail: [email protected]: medico chirurgo, fisioterapista, infermiere, tecnico ortopedico, terapista occupazionale, logopedista

Spondiloartriti sieronegative Brescia, 11 dicembre, facoltà di Medicina e ChirurgiaAlcuni argomenti: inquadramento nosologico, diagnosi precoce, immunogenetica, spondiloartriti sieronegative in età pediatrica, la diagnostica per immagini, manifestazioni dermatologicheDestinatari: medici chirurghi, infermieri, fisioterapisti, tecnici di laboratorio biomedico, biologi Informazioni: Segreteria Scientifica d.ssa Angela Tincani, dott. Paolo Airò, dott.Franco Franceschini, dott. Roberto Gorla Segreteria Organizzativa: Sparks di Clementina Rizzetti, Via D. Piccinini 2, 24122 Bergamo, tel. 035 237666, fax 035 4137429, e-mail: [email protected]

Nutrizione, genetica, ambiente per l’educazione alla saluteMilano, 18-21 novembre, Hotel Executive, Via Don L. Sturzo 45Presidenti: prof. Marcello Giovannini, prof. ssa Enrica RivaAlcuni argomenti: Milanopediatria, storico appuntamento biennale, come nelle scorse edizioni vedrà comeprotagonisti i maggiori esperti di fama nazionale ed internazionale nel campo della pediatria, della nutrizione e della prevenzioneInformazioni: Segreteria Scientifica dott. G. Banderali, dott. M. Sala, dott. S. Scaglioni, dott. E. VerduciSegreteria organizzativa: Domm International, Via Rossini 1, 20122 Milano, tel 02 7779181, e-mail:[email protected], sito web: www.milanopediatria.it, email: [email protected]

Accademia internazionale di odontoiatria laser assistita

Laser nella pratica clinica dello studio odontoiatricoBologna, 27 novembre, centro corsi Martina, Via A. P. Orlandi 24 Presidente: dott. Gianfranco Franchi Argomenti: il convegno offre ai medici ed agli odontoiatri la possibilità di approfondire le loro conoscenzedell’odontoiatria laser assistita nelle sue molteplici applicazioni attraverso relatori di chiara fama nazionale edinternazionale che da molti anni supportano la propria attività professionale con la tecnologia della luce laserInformazioni ed iscrizioni: sito web: www.aiola.it, e-mail: [email protected], [email protected], Segreteria Aiola: tel. 327 3840601 Ecm: richiesti crediti al ministero della Salute

Nutrizione al femminileBari, 19-20 novembre –Roma 21-22 gennaioDocente: dssa. Lauletta AngelaArgomenti: il corso mira alla valutazione dell’importanza dell’alimentazione per la regolarita’ del ciclo mestruale,per la prevenzione di patologie gravidiche, climateriche e per la prevenzione e cura di infezioni uroginecologicheInformazioni: Ainuc, Via Tacito 74, Roma, tel. 06 44202694, sito web:www.ainuc.itEcm: attribuiti12 crediti formativi

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Diabete e coronarieVigevano (Pv), 19 e 20 novembre, sala della Cavallerizza del CastelloDirettore Scientifico: dott. Carmine GazzarusoComitato Scientifico: Adriana Coppola, Adriana Garzaniti, Carmine Gazzaruso, Andrea GiustinaSessioni e letture: rischio coronarico; glicemia e non solo; aspirino-resistenza nel diabetico; controllo della glicemia eriduzione del rischio coronarico; disfunzione erettile: una questione di cuore; autonomia, obiettivi e ruolo dell’infermierenella prevenzione cardiovascolare in diabetologia; ischemia miocardica silente; rivascolarizzazione miocardica nel diabeticoDestinatari: medici specialisti, medici di medicina generale e infermieri Informazioni: Segreteria Organizzativa Nadirex International, Via Riviera 39, 27100 PaviaTel. 0382 525714, e-mail: [email protected]

Università degli studi di Roma Tor VergataAgopuntura clinicaRoma, a.a. 2010 - 2011Il Master di agopuntura clinica si distingue per essere unico a carattere formativo, in quanto affronta in modo completo lostudio e l’apprendimento dell’agopuntura. È composto da due moduli: uno didattico e uno di pratica clinica pressol’ospedale. L’obiettivo del Master è di integrare ed implementare le competenze del medico. Il programma per essereformativo è strutturato in tre anni accademici, durante i quali si acquisiscono sia le teorie di base della fisiologia che dellapatologia e della clinica e si confrontano i modelli scientifici della m.t.c. con quelli della medicina moderna, e sotto la guidadi un tutor nella pratica ambulatoriale si completa la formazione in ambito multidisciplinareInizio Master: 26 novembre 2010Informazioni: Segreteria Scientifica tel. 06 5816789, sito web: www.uniroma2.itEcm: assolti per i 3 anni del master

Società italiana di gerontologia e geriatria Invecchiamento e longevità: più geni o più ambiente?Firenze, 30 novembre-4 dicembre, Palazzo dei Congressi Responsabile Scientifico: prof. Niccolò Marchionni Obiettivi: il Congresso rappresenta un momento importantissimo nella programmazione scientifica e formativa ecm dellesocietà scientifiche più accreditate a livello nazionale. La Sigg ed i suoi associati hanno la grande responsabilità di valutaree gestire le più importanti patologie che caratterizzano la vita dell’anzianoAlcuni argomenti: biotecnologie e farmaci innovativi in oncologia e reumatologia, nefroprotezione e insufficienza renalecronica nell’anziano, fibrillazione atriale, diabete tipo 2 e controllo glicometabolico nell’anzianoInformazioni: Promo Leader Service Congressi, Via della Mattonaia 17, 50121 Firenze, tel. 055 2462201sito web: www.sigg.it; e-mail: [email protected] Ecm: in fase di accreditamento per medici chirurghi, infermieri, psicologi, assistenti sociali

GluteoplasticaRoma, 27 novembre, hotel Aran Mantegna, Via MantegnaPresidenti: dott. Nicolò Scuderi, dott. Flavio SaccomannoRelatori Stranieri: Raul Gonzales, Luis MontellanoComitato organizzatore: Pierfrancesco Cirillo, Claudio Bernardi, Luca PiovanoInformazioni: Segreteria Organizzativa Joining People srltel. 06 2020227, fax 06 20421308, e-mail: [email protected]

Società italiana di ginecologia e ostetriciaDonna oggi: essere e benessereMilano, 14-17 novembre, c/o Fiera Milano CityPresidenti: d.ssa Alessandra Graziottin, dott. Nicola NataleAlcuni argomenti: chirurgia: tradizione, miniinvasità, futuro; cellule staminali e trapianti, identità e genere: donna e società; sterilità: pma o altro; gravidanza fisiologica e complicataInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Antonio Canino, dott. Andrea Natale, dott. Nicola StrobeltSegreteria Organizzativa: Triumph c&c, Via Lucilio 60, 00136 Romatel. 06 355301, fax 06 35340213, e-mail: [email protected]

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Percorso riabilitativo per la persona amputata di arto inferioreMilano, 25-26 novembre, Istituto Auxologico Italiano, Via Mosè Bianchi 92 Presidente: prof. Luigi Tesio Responsabile Scientifico: dott. Marco TraballesiObiettivi: migliorare le capacità relazionali e comunicative nella presa in carico del paziente, acquisire abilità manuali,teoriche e pratiche relative alle problematiche connesse al paziente amputato (scelta, prescrizione, addestramento all’usodella protesi più idonea) in base alle caratteristiche cliniche/morfologiche del paziente Destinatari: medici fisiatri, ortopedici, chirurghi vascolari, fisioterapisti, tecnici ortopediciInformazioni: Segreteria Organizzativa Otto Bock Italia, Via Turati 5/7, Budrio, Liverani Silviatel 051 6924702, 051 6924730, e-mail: [email protected]: richiesti crediti ecm

Giornate oncologiche dei Castelli romaniFrascati, 26-27 novembre, Scuderie Aldobrandini, Piazza Marconi 6Direttore: dott. Francesco CammareriAlcuni argomenti: tumore alla mammella, nuove tecnologie in diagnostica senologica, farmaci attivi in fase adiuvante,endocrinoterapia, terapia antiangiogeneticaInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Francesco Cammareri, dott. Michele Rosselli, dott. Alfonso Lisi,dott. Vincenzo BiancoSegreteria Organizzativa: Gamma Congressi, Via Achille Loria 8, 00191 Romatel. 06 36300769, 06 36304628, fax 06 3290694, e-mail: [email protected], sito web: www.gammacongressi.it

Associazione italiana per lo studio della neuroesteticaNeuroestetica: arte e cervelloRoma, 7 dicembre, Accademia dei Lincei, Via della Lungara 10Argomenti: arte e cervello, musica e cervello, il corpo come agente cognitivo, bellezza eterna della forma e del colore nellapittura astratta, dal colore all’anima, universalità dell’umanesimo fra scienza e fede, neuroestetica e umanesimo delle scienzeRelatori e moderatori: Lamberto Maffei, Giovanni Berlucchi, Antonio Federico, Giuliano AvanziniChiara Cappelletto, Giusy D’Arrigo, S.E. Mons. M. S. Sanchez, Salvatore Giaquinto, Fabrizio VinciInformazioni: dott. Fabrizio Vinci, e-mail: [email protected]

Oncologia interventisticaPavia, 22-23 novembre, Centro studi fondazione Maugeri, Via Maugeri 6Responsabili scientifici: dott. Guido Poggi, dott. Marcello Maestri, dott. Pietro QuarettiDestinatari: oncologi, chirurghi, radiologi interventisti, gastroenetrologi, terapisti del doloreArgomenti: l’obiettivo di questo convegno è di illustrare le novità emergenti in ambito oncologico, radiologico, chirurgico e biologico inerenti l’oncologia interventistica con particolare riferimento alle patologie oncologiche epatiche,polmonari, renali ed osseeInformazioni: Segreteria Organizzativa Studio Congressi, Viale Libertà 17, Paviae-mail: [email protected], sito web: www.studio-congressi.com, tel. 0382 21424Ecm: richiesti crediti al ministero della Salute

Università di Roma La sapienzaEconomia e management in ospedale e nei servizi sanitari territorialiRoma, a.a. 2010/2011Direttore: prof. Antonio BocciaI Corsi intendono approfondire gli strumenti metodologici di natura epidemiologica ed economica fondamentali ai finidell’esercizio della professionalità manageriale in ospedale, nell’ambito dell’assistenza sanitaria distrettuale e dell’assistenzasanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro. La scadenza per la presentazione delle domande è il 30 novembreInformazioni: prof. Antonio Boccia, d.ssa Maria Rosaria Vacchio, dott. Massimiliano Chiarini e d.ssa Stefania Catanzaro,Centro didattico polifunzionale, Università Sapienza Roma, Viale Regina Elena 324, 00161 Romatel. 06 49970251, fax 06 4958348e-mail: [email protected], sito web: www.uniroma1.it/studenti/corsi/altaformazione

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Associazione day surgery ItaliaFast track surgery colonproctologica e del pavimento pelvico Genova, 19-20 novembre, hotel San Biagio, Via Romairone 14Presidenti: dott. Carlo Maria Iachino, dott. Franco Alessandri, dott. Samir SukkarAlcuni argomenti: nuova realtà per la chirurgia, informazione al paziente, valutazione e ottimizzazione del rischiooperatorio, ruolo dell’infermiere, dell’anestesista, del chirurgo, del nutrizionistaInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Martino Saccone, dott. Antonio Eugenio CostiglioloSegreteria Organizzativa: P&P srl, Marco Pietri, Viale Sarca 41, 20125 Milanotel. 02 66103598, fax 02 66103840, e-mail: [email protected], [email protected], sito web: www.daysurgeryitalia.itEcm: l’evento è stato registrato al ministero dell Salute, come da programma ecm

Medicina OsteopaticaZanica (Bg), 19-21 novembre, Via Roma 38Direttore Scientifico: dott. Stefano Polistina, dott. Luca GastoldiArgomenti: Corso quinquennale di medicina osteopatica che si articola in dieci seminari annuali. Ogni anno viene effettuatoun esame finale teorico-pratico. L’osteopatia è una metodologia di approccio e terapia manuale particolarmente benefica inmedicina funzionale che si basa su conoscenze anatomiche e neurofisiologiche precise ed attualiInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Stefano Polistina, cell. 335 5367603, e-mail: [email protected] Segreteria Organizzativa: Bagatto srl Bergamo, sito web: www.aifromm.it, cell. 334 2870843, e-mail: [email protected]

Oltre le identità. Radici storiche culturali e religiose dell’EuropaRoma, 27 novembre, Università Pontificia Salesiana, P.zza dell’Ateneo Salesiano 1 Responsabili scientifici: Gruppo italiano dell’Association Internationale d’Etudes Médico-Psychologiques et Religieuses:L.S. Filippi, A.M. Lanza, P.E. Simeoni, S. ZipparriObiettivi specifici: potenziare la preparazione umana globale del medicoInformazioni: dott. Salvatore Zipparri, 06 8293936; 339 3411654e-mail: [email protected]; [email protected]

Diagnosi in psichiatria dell’età evolutivaBologna, 30 novembre-1 dicembreArgomenti: diagnosi in psichiatria dell’età evolutiva: la questione del disturbo di personalità; semeiologia clinica e approcciteorici; percorsi formativi e clinici in psichiatria dell’età evolutivaObiettivi: il congresso intende dare rilievo all’aspetto semeiologico, alla finalizzazione del trattamento e all’apporto che idiversi approcci teorici intendono fornireInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Mauro Ferrara, dott. Gabriel Levi, d.ssa Anna Peloso,dott. Giancarlo Rigon, dott. Giorgio RossiSegreteria Organizzativa: Planning Congressi srl, tel. 051 300100, fax 051 309477e-mail: [email protected], sito web: www.planning.it

Complessità delle cure in medicina generalePerugia, 19-20-21 novembre, centro congressi Direzione scientifica: dott. M. Lucarelli, dott. G. Monsù, dott. A. PolitoArgomenti: la complessità delle cure nelle patologie dismetaboliche, in medicina non convenzionale, nelle patologiecardiovascolari, nelle patologie respiratorie, in oncologia e terapia del dolore, nelle malattie infiammatorieInformazioni: Segreteria Congressuale Ble Group srl, tel. 0823 301653, d.ssa Alessandra Mingione, cell. 348 4233474

Associazione per medicine non convenzionali in odontoiatriaMedicina odontoiatrica biologicaBologna, 26 - 27 novembre, Savoia Hotel Regency, Via del Pilastro 2Informazioni: Segreteria Organizzativa d.ssa Rita Tronconi, cell. 347 3140770e-mail: [email protected]; Sig.ra Cinzia, tel. 06 5291244; e-mail: [email protected] Scientifica: dott. Salvatore Bardaro, e-mail: [email protected], sito web: www.amnco.itEcm: richiesti crediti ecm

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ACCADDE A...

14 NOVEMBRE 1951 Un’alluvione di particolareviolenza si abbatte sul Po-lesine e buona parte del del-ta padano. I danni sono in-genti; solo l’anno dopo sipotrà dire completato ilprosciugamento della zona.

4 NOVEMBRE 1956 L’Armata rossa sovieticaentra in Ungheria: vienebrutalmente posto fine alprocesso di democratizza-zione voluto dalla popola-zione.

16 NOVEMBRE 1960 Clark Gable muore a 59 an-ni stroncato da un infarto.

4 NOVEMBRE 1979 A Teheran i fondamentali-sti attaccano l’ambasciatadegli Stati Uniti. Tutto ilpersonale dell’ambasciataviene fatto prigioniero.

19 NOVEMBRE 1985 In Svizzera, a Ginevra, sidanno appuntamento ipresidenti degli Stati Uni-ti e dell’Unione sovietica,Reagan e Gorbacèv. Usa eUrss non si incontravanodal 1979.

20 NOVEMBRE 1989 Leonardo Sciascia muorea Palermo.

23 NOVEMBRE 1990 Il Milan allenato da Sacchisi aggiudica la sua secon-da Coppa Intercontinenta-le consecutiva.

13 NOVEMBRE 1994 Michael Schumacher è ilprimo tedesco che si lau-rea campione del mondodi automobilismo. Avvie-ne sul circuito australianodi Adelaide.

8 NOVEMBRE 1962 In Germania ovest vengo-no trasmesse per la primavolta immagini televisive acolori utilizzando il siste-ma Pal.

20 NOVEMBRE 1975 Muore in Spagna Franci-sco Franco. Solo due gior-ni dopo Juan Carlos I vie-ne proclamato re.

22 NOVEMBRE 1988 Il cacciabombardiere americano Stelth B 2, l’aereo “in-visibile”, viene presentato al pubblico.

19 NOVEMBRE 1977 Il capo di stato egizianoAnwar al-Sadat si reca aGerusalemme in visita dipace.

Novembree le sue storie...

Clark Gable

Michael Schumacher

Anwar al-Sadat

Leon

ardo

Sas

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Solo gli imbecilli non si sbagliano mai. de Gaulle, in conversazione privata

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PARLIAMO DI…

la morte o per l'estinzioneprogressiva". La Radio Vaticana nascenel 1931. Per realizzarla al-l’interno dello Stato dellaCittà del Vaticano, Pio XIchiama Guglielmo Marco-ni e la inaugura con un di-scorso in latino seguito concommozione nel mondo.La direzione viene affida-ta ai Gesuiti. La sua “vo-cazione” è quella di “an-nunciare con libertà, fe-deltà ed efficacia il mes-saggio cristiano e collega-re il centro della cattolici-tà con i diversi Paesi delmondo”. Oltre, dunque, al-l’ampio spazio dedicato alPapa e alla Santa Sede, findal suo esordio la RadioVaticana, in quanto catto-lica, cioè universale, haun’attenzione particolareverso tutti i paesi della Ter-ra. Non solo verso la real-tà delle Chiese locali, maanche per gli avvenimentipolitiche e sociali. Ampiospazio, per esempio, nei ra-diogiornali in italiano vie-ne dedicato ai cinque con-tinenti: dalle guerre di-menticate dell’Africa allesofferenze dei cristiani inalcune zone dell’India finoalle recenti violenze verso

alcune giovani ragazze cri-stiane in Pakistan. Posso-no essere le elezioni in Ve-nezuela, la situazione inSudan in vista del referen-dum per l’autodetermina-zione del Sud o le navi as-saltate in Somalia l’occa-sione per parlare di questipaesi. Ma ampio è lo spa-zio dedicato anche allescuole, agli ospedali, alletante opere di carità che imissionari, spesso senza leluci dei riflettori, portanoavanti nel mondo. E pro-prio i contatti con questerealtà sono “ponti” per ar-rivare nei paesi più lonta-ni. Oggi alla Radio Vaticanaci sono 35 redazioni lin-guistiche, alcune delle qua-li, come quella indiana, tra-smette non solo in inglese,ma anche in tamil, hindi,malajalam e urdu. Una ric-chezza di culture che per-mette un proficuo scambiofra le redazioni e che sipercepisce anche dalle 40lingue parlate dai microfo-ni dell’emittente. Alla Ra-dio Vaticana lavorano per-sone di ben 60 nazionalitàdifferenti. Sul suo sito,www.radiovaticana.org, sipossono trovare 38 pagine

web in lingue diverse e, difatto, 11 alfabeti. Qui sipossono ascoltare in diret-ta o “on demand” le tra-smissioni e sentire i clipaudio di servizi o intervi-ste realizzati dalle diverseredazioni. Una vera e pro-pria finestra sul mondo.Ma anche una preziosafonte di informazioni per igiornalisti. La Radio Vati-cana, per esempio, ha se-guito il Sinodo dei vescovidel Medio Oriente con unapagina web in 6 lingue, ita-liano, arabo, armeno, fran-cese, inglese e per la primavolta in ebraico. Una rivo-luzione, quella del web edel satellite, che si aggiun-ge alle classiche fm, ondemedie e corte con cui sipoteva seguire la RadioVaticana. Tutti i radiogiornali in ita-liano offrono un’ampiapanoramica dell’attivitàdel Papa e della Chiesa,specialmente quello delleore 14 che ha anche unbollettino scritto. E in tut-ti è presente spazio per lascena internazionale. Piùmarcato in quelli delle 8 edelle 12. Nei notiziari del-le 17 e delle 19.30, con re-plica alle 21 e alle 23, c’èanche una particolare at-tenzione all’Italia. L’am-pia varietà di argomenti èpossibile anche grazie alfatto che sono edizioni chedurano dai 10 minuti ai30. I programmi vengonotra l’altro ritrasmessi dapiù di un migliaio di emit-tenti fin nei più remoti an-goli della Terra. La RadioVaticana, poi, dà voce al-la cronaca del mondo allaluce del Magistero della

Radio Vaticana,finestra sul mondo

Nata nel 1931, oggi l’emittente vanta trentacinque redazionilinguistiche, composte da persone di ben 60 nazionalità differenti.

Sul suo sito www.radiovaticana.org si possono trovare 38 pagine web in lingue diverse ed ascoltare

le trasmissioni in diretta oppure “on demand”

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“I programmi

vengono ritrasmessi da più

di un migliaio di emittenti fin nei più remoti

angoli della Terra

di Debora Donnini

Il ministro nazista JosephGoebbels voleva ridur-re al silenzio la Radio

Vaticana che, già all’iniziodella seconda guerra mon-diale, trasmetteva in 9 lin-gue. Costituiva, infatti, unmezzo di libera informa-zione, tanto che la resi-stenza francese distribui-va clandestinamente alcu-ne trasmissioni trascritte.A Goebbels non dovevaessere piaciuto, tra gli al-tri, anche quel radiomes-saggio del Natale 1942: ilPapa parlò della persecu-zione contro "quei centi-naia di migliaia di indivi-dui che, senza qualsiasicolpa loro, qualche voltasolamente per ragioni del-la loro nazionalità o raz-za, sono stati designati per

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Chiesa e con uno sguardoparticolare di attenzioneai “segni dei tempi”. E avolere conoscere la vocedella Chiesa non sono so-lo i cristiani, tant’è veroche, specialmente in pae-si come Cina e India e inmolti di lingua araba, lamaggior parte degli ascol-tatori non lo sono. Ma è la storia stessa a rac-contare la vocazione in-ternazionale della RadioVaticana. Nel 1940 PioXII vuole al suo internoun ufficio per lanciare ap-pelli attraverso cui rin-tracciare persone disperse

e mandare messaggi dellefamiglie ai prigionieri. Uncaso emblematico: quan-do l’Italia era spaccata indue, nel 1944 a Legnanononni e zii seppero dellanascita della loro nipoti-na, Angela, tramite la Ra-dio. In 6 anni vengono tra-smessi più di 1 milione e200 mila messaggi. Neglianni della cortina di ferrosi moltiplicano le redazio-ni dei paesi dell’Est. Si rin-forzano anche le trasmis-sioni dirette in Africa,Asia e America latina, tan-to che il Concilio Vatica-no II viene seguito in 30

lingue diverse. La voca-zione a rintracciare civilidurante la guerra ritornanel 1999 con la fuga del-la popolazione di etnia al-banese dal Kosovo versol’Albania e la Macedoniaper la persecuzione di Mi-losevic e l’intervento del-la Nato in loro difesa. Na-sce una trasmissione,“Speciale Balcani”, in ita-liano e albanese, che sup-porta la Caritas locale nel-l’emergenza umanitaria eaiuta le famiglie separatea ritrovarsi. Grande novità che prendeil via con il Giubileo del

2000 è la trasmissione “Ju-bilaeum” che su fm e on-da media trasmette le no-tizie sull’evento. Il granderaduno dei giovani a TorVergata, a Roma, viene se-guito con una diretta in 17lingue. Da questa espe-rienza nasce su fm 105“One-O-Five Live” che aRoma e nel Lazio segue indiretta l’attualità con di-battiti, rassegne stampa erubriche. Tra gli ospitiesponenti della Chiesa, maanche politici, sindacali-sti, cantanti. Alla RadioVaticana c’è spazio ancheper chi ama la musica, laletteratura o vuole segui-re le liturgie: dalle Lodi al-la Santa Messa, dal Rosa-rio fino alla preghiera del-la Compieta. La Radio, oggi guidata daldirettore generale padreFederico Lombardi e daldirettore dei programmipadre Andrei Koprowski,segue con particolare at-tenzione i viaggi apostoli-ci del Papa come tutta lasua attività. La registra-zione di udienze e cerimo-nie pontificie vanno a for-mare l’archivio sonoro del-la voce del Pontefice di cuila Radio è depositaria. Mal’emittente radiofonica rac-conta da vicino anche altriavvenimenti come il Mee-ting per l’Amicizia fra i Po-poli a Rimini e, da due an-ni, con un suo stand.La Radio Vaticana è, dun-que, davvero una finestrasul mondo con la possibi-lità di far arrivare fino agliestremi confini della Terrala voce del Papa e quantoaccade in un mondo sem-pre più globalizzato. •

PARLIAMO DI…

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MEDICI ILLUSTRI

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di Luciano Sterpellone

Non è che avesse ten-denze “triviali”. Maquando ancora gio-

vanissimo si era recato a Pa-rigi per istruirsi nelle “Scien-ze del Trivio”, Pietro Julia-ni non voleva certo studia-re… volgarità: solo che Tri-vio era detta a quei tempi latriade di tre nobili materiecome la grammatica, la dia-lettica e la retorica, in con-trapposizione al Quadrivio,che riguardava l’aritmetica,la musica, la geometria el’astrologia. Questi corsi,più o meno corrispondentialla nostra scuola media,erano poi seguiti dallo stu-dio della “Filosofia”, com-prendente sia le Scienze na-turali e morali sia la Teolo-gia.Conseguito il magisterium,il giovane Pietro – che puressendo nato a Lisbona (in-torno al 1220), veniva det-to Hispano – aveva volutoseguire le orme del padre,medico, studiando Medici-na a Parigi (o Montpellier?),ove secondo l’usanza deltempo le lezioni venivanotenute in un postribolo. In-di se ne andò a Siena periniziare la professione, in-contrando inizialmente le

zi Nollo che s’era affetto dalebra”, ricevette come ono-rario dal Podestà la delu-dente somma di venti soldi.Dal 1245 al 1250 insegnòpoi Medicina al locale ate-neo. Negli anni successivi Pietrodiverrà medico e amico ditre pontefici: Urbano IV,Clemente IV e Gregorio X,che lo nominò Archiatrapontificio. Dopo un paio dianni anche Gregorio X mo-rì, così come accadde al suosuccessore, Innocenzo V, ilcui papato durò solo pochimesi. Insomma una vera“morìa” pontificia.Quando si dice il destino:anche il successore di Inno-cenzo – Adriano V – resel’anima a Dio nel breve vol-gere di 38 giorni di pontifi-cato. E – sorpresa per tutti– la sera del 16 settembre1276 il Conclave elesse pa-pa proprio lui, Pietro Hi-spano (che nel frattempo erastato nominato Cardinale eVescovo di Tuscolo), il qua-le assunse il nome di Gio-vanni XXI saltando a pie’pari un Giovanni XX maiesistito sul trono di Pietro.La sua elezione suscitòaspre critiche da parte di co-loro che, proprio perché neconoscevano le virtù guari-trici, lo consideravano piùche altro un “mago e ne-gromante” che esercitava lapropria attività al di fuoridel consueto campo dellescienze canoniche. Anche lo storico tedescoFerdinand Gregoriovius ri-ferisce che i cronisti del tem-po consideravano il nuovopontefice “un pazzo sapien-te seduto sulla Cattedra san-ta, uomo senza scrupoli e di-

difficoltà di tutti: al puntoche, a corto di denaro, fucostretto a vendere, per“sette lire in denari minuti”al Priore del Monastero di

Selva del Lago, un bellissi-mo esemplare in pergame-na della Bibbia di cui era inpossesso. E sempre a Siena,per visitare “un certo Pier-

Pietro Hispano, salito al soglio pontificio nel 1276 con il nome di Giovanni XXI, si distinse in campo scientifico essendol’autore, oltre che dell’opera filosofica Summulae logicales,del trattato Liber oculorum, che gli regalò la fama di oculista, e del ricettario Thesaurus pauperum per la cura delle malattie

Un dottore sedutoalla “cattedra santa”

Pietro Spano, lo qual giù luce in dodici libelli

(Dante, Paradiso, XII, 134-135)

Papa Giovanni XXI (Courtesy of the National Library of Medicine )

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MEDICI ILLUSTRI

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chi”, “quando la luna sce-ma, cògli la radice della cor-regiola e portandola non ha-vrai mai male d’occhi”, op-pure “il fiele dell’avvoltoiomescolato nel vino mirabil-mente giova a chiarificarelo vedere”.Colliri che rimarranno neltempo, se è vero che ancheMichelangelo Buonarroti sene giovò tre secoli dopomentre affrescava la Cap-pella Sistina.Ma, anche se medico e let-terato, Pietro Hispano nontrascurò mai i doveri dellatiara, vigilando sulle eresie efacendo da intermediario inaspre dispute internaziona-li, tentando ad esempio diconciliare Rodolfo d’Asbur-go con Carlo d’Angiò.Per meglio attendere ai pro-pri impegni e approfondirele proprie conoscenze me-diche, si fece costruire a Vi-terbo, accanto al PalazzoDucale, una stanza da cuipoteva godere uno splendi-do e sereno panorama. Magli era riservato lo stesso de-stino dei suoi più immediatipredecessori: “Anche luinon vivette più d’otto me-si”. Riportano le cronache:“Il 20 maggio 1277, dor-mendo nella sua camera glicadde la volta di sopra ad-dosso, e fu ritrovato sotto lepietre e i legni pressochémorto. E in capo a settegiorni, presi tutti i sacra-menti della Chiesa, final-mente morì”. Con grande scorno dei car-dinali, ai quali era solito di-re che il suo sarebbe statoun pontificato molto lungoin quanto lui, medico, sa-peva benissimo come man-tenersi in ottima salute... •

pra un empiastro, e moltone sciolse infino al terzo dì;e poi quando lo dislegoetrovoe l’occhio fracido”.Giovanni XXI non si limi-tò a dare consigli. Provvidepersonalmente alla crea-zione e preparazione di col-liri, tra i quali uno a base dilimatura d’argento, rame,ferro, piombo o oro “a se-conda della ricchezza o lapovertà de lo infermo”: uncollirio della cui “laude è datacere in terra, però chenon si può competere”. Do-veva tuttavia servire a mol-ti usi se egli stesso affermache “monda li lebbrosi,ogni macula oculare disfà,conserva la giovinezza, bel-

lo colore fa sopra tutte lecose”. Di questo insolito pontefi-ce è rimasta un’altra inte-ressante pubblicazione, ilThesaurum pauperum, unlibretto di medicina praticaalla portata di tutti, quasiinteramente incentrato sul-la terapia, che descrive mez-zi molto semplici per guari-re da varie malattie, ovvia-mente anche da quelle ocu-lari, per le quali privilegia illatte di donna. Si tratta diindicazioni oggi risibili, macoerenti con le precarie co-noscenze del tempo: adesempio “l’occhio della cor-nacchia applicato al collosana ogni infermità degli oc-

gnità”. Dante Alighieri, benconoscendone il valore, loponeva invece nel Cielo delSole, ricordandolo nel XIIcanto del Paradiso (“PieroSpano, lo qual giù luce indodici libelli”).I “dodici libelli” scritti dalmedico-papa costituirannoil testo di Logica più diffu-so in tutte le Scuole di filo-sofia per quasi tre secoli. Maquel che qui più interessa èil suo Liber oculorum, chegli diede fama di medicooculista, e dal quale è oggipossibile trarre un’idea benprecisa dello stato dell’artedell’oculistica nella secondametà del XIII secolo. Il libroè suddiviso in tre parti, del-le quali la prima dedicata al-l’anatomia e fisiologia del-l’occhio, la seconda alle ma-lattie oculari, e la terza allaterapia.Secondo Pietro Hispano, lapercezione visiva si esplicanel cristallino, da cui lo “spi-rito visivo” o “pneuma visi-vo” passa lungo il canalecentrale dei nervi ottici: i di-sturbi della vista dipendonoperciò dall’ostruzione diquesto canale o dall’“ispes-simento” del “fluido etereo”.Bellissima è la sua defini-zione della vista: “Vedere èparadiso de l’anima uscen-te per li occhi.”Pietro raccomanda ad ognicollega cautela nell’appli-cazione oculare dei medi-camenti: afferma testual-mente nel Liber: “Che neu-na medicina de’ molto sta-re sopra l’occhio, ma deve-si spesso mutare; però ch’iovidi una volta uno giovanepercosso d’una petrella insu l’occhio, al quale un me-dico di chirurgia vi legò so-

Il testo “Summulae logicales”

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RECENSIONI

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Perdere e mantenere il pesocon il tuo diabetologoRiccardo Dalle Grave e Felice Man-geri hanno preparato questo utile ma-nuale per le persone affette da dia-bete di tipo 2 e per coloro che sonoa rischio di svilupparlo. Il libro pro-pone un programma basato sulle pro-cedure della terapia cognitivo-com-portamentale per la gestione del-l’obesità associata al diabete, che prevede un rapportoeducativo-terapeutico fra il paziente e il medico per giun-gere ad un’intesa e a una collaborazione capaci di porta-re a risultati duraturi. Questo metodo, definito auto-aiu-to guidato, insegna a valutare le motivazioni che sugge-riscono la necessità di dimagrire; come ottenere la perdi-ta di peso; come mantenere il peso raggiunto anche a lun-go termine e come affrontare gli ostacoli che si incontra-no in questa ultima fase.

R. Dalle Grave, F. Mangeri“Perdere e mantenere il peso con il tuo diabetologo”

Positive Press, Verona - pp. 175, euro 18,00

PeranesitàCon quest’opera Ermete Pellicciotta di-mostra un grande amore per il suo pae-se d’origine, Perano, piccolo centro inprovincia di Chieti, che vive ancora del-le sue antiche tradizioni. Questa ricer-ca, che attinge ad una realtà ancora vi-va, ha il significato e il valore di lascia-re una traccia sicura alle generazioni fu-ture. Partendo da un dotto studio sto-rico e linguistico del padre Raffaele, Ermete ricostruisce l’ori-gine del nome di Perano. Raccoglie poi direttamente dallavoce della gente episodi, storielle e tutta una serie di sopran-nomi e proverbi ancora largamente usati, testimonianza del-la cultura, della mentalità e della bonomia dei peranesi. Leosservazioni linguistiche sul dialetto di Perano, ricco di espres-sioni antichissime e poetiche, raccolte nel volume, sono mol-to interessanti e ne abbozzano la struttura grammaticale chemeriterebbe di essere ulteriormente sviluppata.

Ermete Pellicciotta“Peranesità”

Pubblicato in proprio - pp. 160, tel. 011-616609

Il padre prodigoViviamo in tempi di grandi mutamenti sociali,e questi cambiamenti comportano nuovi rap-porti familiari, nuovi ruoli genitoriali e nuoviimpegni educativi e sempre più spesso si senteparlare di emergenza educativa.Col suo lavoro Flavio Della Croce, medico eadolescentologo, tratta un problema che la fa-miglia e la società sembrano impreparate ad

affrontare. Più le problematiche giovanili aumentano, piùsi percepisce l’assenza della guida delle figure genitoria-li e la necessità di restituire alla famiglia, in particolarealla figura paterna, il ruolo e l’autorità che le competonoper ridare equilibrio e stabilità ai componenti della cel-lula base della società. Si tratta di un’impresa non facile.Gli argomenti presentati nel libro vogliono indicare unacasistica dei problemi da affrontare per ricostruire, congradualità ed efficacia, una nuova presenza del padre nel-la comunità umana.

Flavio Della Croce“Il padre prodigo”

Editrice Berti, Piacenza - pp. 189, euro 12,00

Pietro PanzeriCon una accurata ricerca bibliografica e d’ar-chivio, Nunzio Spina rievoca la vita e le operedi un chirurgo milanese di fine ottocento qua-si dimenticato, ma considerato “il primo farodell’Ortopedia italiana”.Pietro Panzeri fu infatti un pioniere e un inno-vatore nelle malattie infantili e nelle deforma-zioni scheletriche. Nel 1876 egli organizzò per

primo l’ambulanza ortopedica, una struttura sanitaria de-dicata esclusivamente all’Ortopedia. Nel 1884 tenne il pri-mo corso di Ortopedia e fondò nello stesso anno la primarivista specialistica intitolata L’Archivio di Ortopedia.Sempre lui diede vita e impulso all’Istituto dei Rachitici diMilano, oggi Istituto Gaetano Pini, e all’Istituto Rizzoli diBologna. L’appassionata opera del Panzeri, che ha apertola strada ad una fulgida schiera di successori, con questolibro recupera a pieno la notorietà e i riconoscimenti chegli sono dovuti.

Nunzio Spina“Pietro Panzeri”

Edizioni Simple, Macerata - pp. 141, euro 12,00

Libri ricevutidi G. F. Barbalace

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In breveLe caste secondo il popolo 1978Un testo forte, coraggioso, ca-pace di scuotere la coscienza ele certezze del lettore e costrin-gerlo ad interrogarsi. Il libro èuna critica di quelle élite che ge-stiscono la cultura ritenuta inu-tile da Gloria Capuano, così co-me è data, per avanzare nellademocrazia.Il dettato dell’articolo 21 dellaCostituzione afferma: “tutti han-no il diritto di manifestare libe-ramente il proprio pensiero conla parola, lo scritto e ogni mez-

zo di diffusione”. Per l’autrice è però un dettato teorico,inoperante e falso perché il semplice cittadino non ha al-cuna possibilità di divulgare il proprio pensiero, mentrequesta libertà rimane appannaggio dei soli professionistidell’informazione. L’auspicio è la realizzazione di un vero Giornalismo del-la Pace, che riesca a portare allo stesso livello di consape-volezza i popoli del mondo.

Gloria Capuano“Le caste secondo il popolo 1978”

Nuova Impronta Edizioni, Roma - pp. 192, euro 12,00

Un uomo soloGiuseppe Versace ricostruisce levicende che hanno portato al-l’apertura dell’Ospedale psi-chiatrico provinciale di ReggioCalabria dalla sua programma-zione, nel 1906, alla sua inau-gurazione, nel 1932, superandomolti contrattempi, tra i quali idanni del terremoto del 1908 ela I Guerra Mondiale. Questa ri-costruzione offre all’autore l’oc-casione di fare una cronistoriadel disturbo mentale con parti-colare attenzione alle vicissitudini degli ammalati di men-te della provincia calabrese, che, prima dell’apertura del-l’Ospedale psichiatrico, venivano ricoverati in altre città.Gli argomenti riguardanti il dramma della malattia men-tale, la storia del manicomio, del miglioramento delle suestrutture e del personale sanitario, che nel testo sono svol-te con trattazioni separate, hanno come tematica comu-ne l’attenzione per l’ammalato e le attente considerazionidell’autore su questo drammatico problema sociale.

Giuseppe Versace“Un uomo solo”

Falzea Editore, Reggio Calabria - pp. 107, euro 14,00

Vanni NegroLA LUNA NEL POZZOSilloge di poesie in versi sciolti, divise in tre sezioni. Nellaprima, intimistica e intellettuale, il poeta esprime sentimen-ti ed emozioni personali. Nella seconda formula una disin-cantata osservazione del mondo. Nell’ultima, in cui risco-pre il piacere delle rime e dei giochi di parole, trova il mododi stupire e far sorridere il lettore.Montedit, Melegnano (MI) - pp. 115, euro 12,50

Morena MusianiIL CHIARO E L’OSCURO. STORIE DI DONNEBrevi storie di donne, di amore, di sottomissione, di tradi-mento, di paura, di sogni, di maternità inattesa, di fatica esfruttamento, di gioia e disperazione. Tutte assieme forma-no un panorama del complesso mondo femminile raccon-tato con una prosa semplice e spontanea, che in alcuni pas-si raggiunge la dimensione poetica.Albatros Il Filo, Roma - pp. 82, euro 12,50

Giorgio OblachHO FATTO......LA GUERRAÈ il racconto degli anni di guerra che l’autore ha vissuto conl’ingenuità di un adolescente che si avviava alla maturità.La narrazione conserva l’originale fresca sensibilità di quel-l’età e ciò dona alla crudezza delle vicende belliche una lu-ce nuova che fa capire, meglio d’uno specifico trattato, co-me la gente comune abbia potuto sopportare tanto dolore.Editografica, Rastignano, Bologna - pp. 79, euro 12,00

Enrica M. CorradiniLUNA D’AUTUNNOUna storia veramente sui generis, nella quale un professo-re universitario si ritrova a fare i conti con fatti non ancorasuperati del suo passato. Nel racconto si intrecciano ele-menti propri dell’indagine psicologica, di credenze misteri-che e spiritistiche, di dottrine esoteriche e orientali, di re-gressioni emotive e proiezioni nel futuro che acuiscono l’in-tensità narrativa.Albatros Il Filo, Roma - pp. 52, euro 12,50

Paolo de BernardinARCHIVI DEL SUONOSerie di articoli su musicisti italiani e stranieri di sicuro pre-stigio: da John Mauceri a Ennio Moricone, da Charles Az-navour a Domenico Modugno, da Susana Baca a ChavelaVargas. L’aspetto interessante di questi testi è che l’essen-za caratteriale ed artistica dei personaggi viene fatta emer-gere dalle stesse parole degli intervistati.Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN)pp. 204, euro 18,00

RECENSIONI

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IN EDITORIA

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tendibilità del resoconto testimoniale. La testimonianza èun’operazione di recupero d’informazioni e il modo di por-re le domande in questa fase può influenzare l’attendibilitàe l’accuratezza del ricordo. Perciò la tecnica di raccolta del-la testimonianza e di ricostruzione del ricordo ha un’im-portanza fondamentale. L’intervista cognitiva utilizza le teo-rie della psicologia cognitiva per limitare le interferenze sog-gettive, ricreando, nella mente dell’interrogato il contestodell’evento traumatico. In questo manuale sono trattate lebasi giuridiche e procedurali della te-stimonianza nelle sue varie tipologie;gli aspetti psicologici e neurofunzio-nali dell’attenzione e della memoria;i fattori che possono influenzare la te-stimonianza e la tecnica dell’intervi-sta con l’adulto e il minore.

Antonio D’Ambrosio“La memoria del testimone”

FrancoAngeli, Milano pp. 288, euro 32,00

NotomìaBologna, 18 ottobre 1323. Un nuovostudente, Berengario, viene ammessoalla scuola del Maestro Cecco d'Asco-li, letterato, astrologo e, sopra ad ognialtra cosa, medico. Scoprirà a breve chela Notomìa è una pratica largamente inuso tra gli studenti in Medicina. Repe-rire cadaveri da dissecare, trafugando-li con astuzia o barattandoli per pochibolognini, seppur illegale è indispensa-

bile: quelle salme, esaminate in recondite cantine male il-luminate, svelano la vera anatomia del corpo umano, mi-stificata nei testi classici, e ne suggeriscono il funziona-mento. Sfiorato dalla scure della Inquisizione ed incalzatoda un oroscopo infausto, approdato alla scuola di Mondi-no de Liuzzi - decano dei medici felsinei - e con l'aiuto disua figlia Alessandra, Berengario andrà ad incappare in unascoperta mirabolante, tale da segnare il corso della sua vi-ta e quello della stessa arte medica.

Luca Di Tommaso “Notomìa”

Edizioni Quattroventi, Urbino – pp. 172, euro 12,00

Scuola sul ponte. Teorie psicologiche e analisi del disagioUn’analisi psicologica di tutti i diversi aspetti del disagioscolastico, riporta eventi e brevi racconti di vita scolasti-ca quotidiana, aventi in comune l’esperienza della diffi-coltà a tutti i livelli di osservazione. Ogni tipo di ostaco-lo, personale, relazionale e istituzionale, è commentato

Henry’s. Diagnosi clinica e metodi di laboratorioUn’opera sempre puntuale nell’ag-giornamento sui progressi che coin-volgono la medicina di laboratorio. Lasua ventunesima edizione, accanto aiconsueti capitoli relativi all’ematologiae agli esami di interesse clinico su li-quidi e materiali biologici, vede l’am-pliamento e l’integrazione delle Sezio-ni relative all’immunologia, alla tossi-cologia e alla patologia molecolare. So-no stati altresì inseriti ex novo capitoli d’attualità come labiochimica tumorale, la citometria a flusso, il terrorismobiologico. L’edizione italiana è stata curata dal professorGiuseppe Gandolfo, ordinario di Patologia clinica alla Sa-pienza di Roma, coadiuvato da un folto gruppo di tradut-tori ciascuno esperto nelle singole materie. Due pondero-si preziosissimi volumi, di elevato livello scientifico, irri-nunciabili sia per il clinico che per il laboratorista. (L. Ster.)

McPherson RA, Pincus MR. “Henry’s. Diagnosi clinica e metodi di laboratorio”

21a ed. Antonio Delfino Editore, Roma - pp. 1460, euro 220,00

Una psicoanalisi al microscopio. Micropsicoanalisi

La micropsicoanalisi è un metododi investigazione psicoanalitica diderivazione freudiana, fondato daSilvio Fanti, psichiatra-psicoanali-sta. La “seduta lunga”, di tre ore confrequenza plurisettimanale e quasiquotidiana, che è divenuta lo stru-mento fondamentale dell’interven-to micropsicoanalitico, permette unapprofondimento analitico graziealla possibilità di lavorare sui mi-

crodettagli della propria vita infantile. Particolare rilievoassumono i supporti tecnici (fotografie, corrispondenza,albero genealogico), che consentono di apportare ele-menti di realtà alle esperienze attuali e passate e rendo-no il lavoro di ricostruzione meno aleatorio. Nel volumevengono esposti per la prima volta il metodo della mi-cropsicoanalisi e le sue caratteristiche, lo svolgimento del-le “sedute lunghe” e l’utilizzo dei supporti tecnici.

Piero Codoni (A cura di)“Una psicoanalisi al microscopio. Micropsicoanalisi”

Edizioni Cortina, Torino – pp. 226, euro 22,00

La memoria del testimoneObiettivo principe delle scienze psicologiche applicate èlo studio della memoria, in particolare la valutazione del-la sua accuratezza e affidabilità, allo scopo di stabilire l’at-

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IN EDITORIA

499 - 2010

tolano, tutto è possibile; e la poesia con il suo incanto tra-scende il tempo per consegnarlo alla memoria che lo cu-stodisce. (Dalla prefazione di Anna Carelli)

Antonio Vitolo“Bardo al crepuscolo”

Edizioni Ripostes, Battipaglia (SA) – pp.80, euro 10,00

1909Dentro la cornice storica del viaggioin America di Freud e Jung, si svi-luppano una serie di lettere imma-ginate dall’autore, come una sortadi “convitato di pietra”, alla ricercadi significati ma anche alla scoper-ta di lati oscuri dei due grandi stu-diosi della mente del secolo scorso.Ricco d’informazioni, immagini e re-soconti di fatti realmente accaduti, storicamente riscon-trabili, questa sorta di diario di bordo diventa un breveromanzo epistolare, che genera interesse e riformula do-mande fondamentali, proprie di tutti gli uomini. Un fi-nale “a sorpresa” cambia di nuovo la scena e sposta l’at-tenzione su aspetti teorici della struttura stessa del ro-manzo e dello scrivere, ancora e da sempre oggetto di di-scussione e di riflessione.

Alberto Sbardella“1909”

Alpes Italia , Roma – pp.72, euro 7,00

secondo la visione di alcune tra leprincipali teorie psicologiche oggiesistenti. Così il lettore, studente,insegnante, dirigente, genitore opersona che sia stata coinvolta nelsistema scolastico, trova nel librogli strumenti per rileggersi e com-prendere come la propria espe-rienza negli anni della scuola abbia

contribuito alla conquista della propria identità.Antonio Ficarola

“La scuola sul ponte. Teorie psicologiche e analisi del disagio”Albatros, Roma – pp. 496, euro 19,00

Bardo al crepuscoloUn percorso dell’anima a ritroso neltempo che solo grazie alla mirabi-lia del ricordo si fa emozione per chiviaggia attraverso gli occhi dell’au-tore. Parole che scolpiscono pietre,piazze, segreti, uomini, sensazioni,tradizioni, per fissarle nell’attimo ie-ratico dove il tempo si sospende, no-nostante il passare degli anni, perritornare ad oggi. Le temps revient in una circolarità do-ve l’inizio è fine, fine il principio, una coincidenza di op-posti che delinea il tempo-non tempo dell’anima, in quel-la dimensione, in quell’altrove dove le convenzioni si sgre-

In breve - In breve - In breve - In breve - In breve - In breve - In breveGiovanni D’AmianoUN’OMBRA LUNGAVersi nati dal dolore di un padre per la perdita di un figlio.Ma qui si tratta di un figlio che non è neppure nato, perchéil padre ha optato per l’aborto: eppure è presente nella suavita con più forza di un figlio vivo, alimentando un'ansia didialogo che non lascia tregua, un rimorso atroce e irredi-mibile che dopo trent'anni ancora ne strazia la memoria ela coscienza.Kaleidos, Napoli – pp. 124, euro 10,00

Mario BenattiDUE PAROLEPoesie da leggere con attenzione e meditare per cogliereappieno la sofferta, romantica mestizia espressa dai ver-si ispirati dal trascorrere del tempo, che lascia, assiemea mesti ricordi dell’infanzia e della giovinezza, i segni sca-brosi del suo passare via veloce su ogni forma di vita, suivolti avvizziti degli uomini e i tronchi contorti degli ulivi. (G.Barb.)Edizioni Joker, Novi Ligure, (AL) - pp. 99, euro 13,00

Luciano Ferranti, Maria Luce TommasiFERRARA IL DUCATO DELLE CORTIBel libriccino fotografico che i due autori hanno concepito perfar riscoprire una delle più significative caratteristiche del ter-ritorio ferrarese: la corte colonica e il suo graduale evolversicon gli interventi di bonifica del territorio. Il breve testo e le il-lustrazioni fanno rivivere quegli operosi ambienti poi abban-donati a seguito dell’inurbamento postbellico. (G. Barb.)Corso Editore, Ferrara - pp. 79, euro 6,50

Emanuele Zacchetti, Gianluca Castelnuovo PSICOLOGIA CLINICA DELLA DEPRESSIONE. ESPERIENZE CLINICHE TRA MEDICINA E PSICOLOGIAIl tema della depressione in una prospettiva che coniuga l’espe-rienza clinica e di ricerca di medici e psicologi impegnati in variambiti di intervento clinico-psicologico e medico. Il testo offrespunti di riflessione e pratica clinica a psicologi, psicoterapeuti,medici di famiglia e specialisti di diverse aree, ma anche a ope-ratori sanitari che si trovano a lavorare con pazienti che speri-mentano singoli sintomi o più strutturati quadri depressivi.FrancoAngeli, Milano - pp. 256, euro 26,50

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INIZIATIVE

509 - 2010

vità sperimentali varie (informatica, arti figurative,teatro, ecc.). Quarantatré anni, dirigente d’azienda, Fran-cesco Antonelli, già consigliere d’amministrazione in Entilegati al Campidoglio, è il nuovo presidente delle Bibliote-che di Roma, succeduto, dopo undici anni, a Iginio Pog-giali: e ha scelto di svolgere il suo incarico gratuitamente,per rimarcare la sua passione per i libri. Quali pregi e quali difetti caratterizzano attualmente ilsistema delle Biblioteche pubbliche a Roma? Il sistema delle Biblioteche romane, che ormai da una de-cina d’anni, con un Consiglio d’Amministrazione e un pre-sidente, sostituisce quelle che erano le vecchie, e scoordi-nate, Biblioteche circoscrizionali, oggi vanta un milione diassociati (con lo strumento della Bibliocard), e circa unmilione di prestiti librari che avvengono annualmente (al-cuni anche intercircoscrizionali: l’utenza, infatti, in granparte è ancora municipale, molto legata al territorio, matutto ha un preciso coordinamento comunale). Ogni real-tà è perfettibile, è chiaro: ma non c’è un modello idealeestero che abbiamo in mente. In 15 biblioteche su 37, l’ora-rio di prima, troppo rigido, è stato già prorogato sino alle22; mentre, in linea di massima, stiamo cercando di apri-re anche nell’ora di pranzo. Alcune di esse, poi, – come

l’“Enzo Tortora” e la “Rispoli” nel centro, più altre in pe-riferia – ora sono aperte anche il sabato pomeriggio: perandare il più possibile incontro, sull’esempio di altre ca-pitali europee, alle esigenze dei cittadini. Che novità ha nel suo programma? Voglio cercare di fare delle Biblioteche anche dei gestoridi servizi aggiuntivi rispetto a quelli essenziali (grazie aspecifici accordi con la Regione Lazio): soprattutto servi-zi di prenotazione, anche di visite del Servizio sanitarionazionale. Restando alle funzioni istituzionali delle Bi-blioteche, oltre a quelle usuali (compresi prestito, emero-teca, mediateca, organizzazione di conferenze, ecc.), ab-biamo in programma il lancio di progetti speciali per com-battere i disturbi della lettura (dislessia, ipolessia, ecc.),più frequenti di quanto si creda. Un’altra idea innovativa,che tocca direttamente il campo socio-sanitario, è quelladi aprire dei “Corner” del sistema bibliotecario comunaleanche negli ospedali: per renderli meno tristi, aiutandonon solo i pazienti, che così passerebbero giornate davve-ro meno grigie e deprimenti, ma le loro stesse famiglie. Erano state già avviate iniziative simili, ma questo è ilprimo progetto organico del genere lanciato da un’am-ministrazione comunale. Avete progetti anche per i gio-vani?Sì, specie per far crescere nei ragazzi l’amore per la lettu-ra: spesso, purtroppo, trascurato dopo la fine delle medieinferiori. Stiamo lavorando per lanciare, poi, il “SistemaInforma Giovani”: una serie di servizi d’orientamento po-stdiploma (scelte per l’Università, corsi di formazione pro-fessionale, attività ludiche, ecc.), in accordo con l’Asses-sorato Comunale per i Giovani. Altra idea nuova, da de-finire ancora, è quella d’una possibile collaborazione conla rete dei punti vendita Ikea: azienda che, vendendo an-che scaffali e mobili per ufficio, interagisce col nostro set-tore. Tutto nasce da un’indagine svolta dal nostro sistemadi monitoraggio interno sul target dei nostri utenti, la qua-le ha evidenziato che gli adolescenti che da noi non ven-gono in gran parte s’identificano proprio col “popolo” de-gli “habituè” dei centri commerciali, dove appunto l’Ikeaè molto presente. Devo dire, infine, che su tutte questepossibili novità, i sindacati sinora sono risultati senz’altrodisponibili. •

Biblioteche pubbliche negli ospedalidi Fabrizio Federici

Strutturate ormai in un sistema unico, le Biblioteche pubbliche di Roma (trenta-sette in tutta la città, più dodici videopoint) costituiscono ormai una rete stabile eradicata nel territorio, in grado di portare avanti progetti di crescita culturale e at-

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519 - 2010

IL PROIETTORE

Julia Roberts in una scena del film Mangia, prega, ama

bambini e socio della sua casa di produzione Red Om:“Mi basta guardarlo negli occhi per tornare coi piedi perterra”, ha detto di recente a Roma, dove ha lanciato Man-gia prega ama, non certo uno dei suoi film migliori. Ha vissuto anche crisi professionali, quando, dopo dodi-ci-tredici film, non trovava più una vera soddisfazione nelcinema: “E pensare che avevo appena 24 anni! Mi presiun anno sabbatico e mi fermai. Bisogna sempre fare unapausa ogni tanto per capire a che punto sei e chi o cosavuoi diventare. Senza, però, essere troppo rigidi, altri-menti non ti puoi aprire alla vita. Fu Alan Pakula, of-frendomi Il rapporto Pelikan, a riportarmi sui set”. E an-che, si suppone, a farle scoprire l’impegno civile, se poi,Rapporto Pelikan compreso, è diventata la combattivaErin Brockovich che le portò un Oscar, e si è messa spes-so al servizio di film di denuncia, come La guerra di Char-lie Wilson. “Da un po’ sono ossessionata dal problemaecologico. Cerco di produrre meno spazzatura che pos-so”, dice, da brava casalinga. “Sono fortunata”, ripete spesso. Fortunata ad aver co-minciato da giovanissima: “Così quando ho realizzato ciòche volevo, cioè una famiglia numerosa, avevo già un cer-to potere contrattuale e la libertà di scegliere i film in fun-

zione dei bambini: set vicino casa quando era-no piccoli o la possibilità di portarli con meadesso”. Fortunata a passare da un lavoro al-l’altro: “Amo appassionatamente questo me-stiere e più è impegnativo il progetto più mipiace”.Ma quand’è finito, si torna a casa. In cucina:“Adoro cucinare, ho imparato da mia mamma,che da piccola guardavo ammirata. Il piatto chefaccio più volentieri è una tajine di pollo, unpiatto marocchino molto scenografico ma inrealtà piuttosto semplice. E la domenica orga-nizzo pranzi luculliani per gli amici, arrivo acucinare fino a venti pietanze diverse”. O nel-la sua “stanza tutta per sé”, come quella di Vir-ginia Woolf: “C’è la mia macchina da cucire ei miei ferri per lavorare a maglia, il pavimentoè pieni di ritagli di stoffe e di lane. È così chemi rilasso completamente”. •

Sarà il sorriso, così grande che si mangia la faccia magra. Saranno gli occhi nerissimi.Sarà il fisico snello che lascia intuire una prosperosità quasi mediterranea. Sarà cheascolta con attenzione perfino noi giornalisti, che, si sa, condividiamo con gli avvo-

Julia Roberts, la rivoluzione del divismodi Maricla Tagliaferri

cati una dubbia umanità. Di fatto Julia Roberts èun piccolo ciclone gentile che accetta con noncuranzail fascino e la bellezza: “Tutto merito di mamma e pa-pà”, liquida sbrigativa. E sorride. Anzi, ride. Insomma,si illumina.Julia Fiona Roberts è nata ad Atlanta nel 1967, l’anno incui i Beatles rivoluzionarono la musica pop incidendo Stg.Pepper. E questo vorrà dire qualcosa se poi lei, in venti-quattro anni di carriera, con una sfilza di premi alle spal-le, ha rivoluzionato il modo di intendere il divismo, ri-conciliando glamour e famiglia, massima disponibilità eaccanita difesa della privacy. Mrs. Roberts, per dire, è quel-la tigre che quando si accorse di un fotografo appostatonel cortile della scuola dei suoi figli, lo inseguì con l’auto,lo bloccò e gli fece la paternale: “Vuoi rubare una mia fo-to? Bene, seguimi al ristorante o dal parrucchiere, ma la-scia fuori i bambini”. Da quando interpretò Pretty Woman, nel ’90, è l’attricepiù famosa del mondo. Da allora ha avuto le sue crisi per-sonali. Mollò letteralmente sull’altare il fidanzato KieferSutherland, per sposare un cantante country, Lyle Lovette divorziare subito dopo. Da otto anni è felicemente ac-casata con l’operatore Daniel Moder, padre dei suoi tre

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VIAGGI

529 - 2010

testo e foto di Mauro Subrizi

Con le sue 2448 migliada Chicago fino allespiagge californiane

di Santa Monica, attraversogli Stati dell’Illinois, Mis-souri, Kansas, Oklahoma,

modo per sprofondare den-tro il Grande Paese alla ri-cerca dei segni e simboli del-la nostalgia di un’epoca e diun’America non massifica-ta, quando ancora non esi-stevano le diet-coke, le ac-que minerali importate, glioligopoli del franchising,

Texas, New Messico, Arizo-na e California, la Route 66ha rappresentato il piano in-clinato di flussi migratoriverso ovest e di processi diriallocazione non meno epi-ci di quelli della prima colo-nizzazione della fine del XIXsecolo. È divenuta simbolo

dell’ottimismo collettivo se-guito agli anni della GrandeDepressione e della Secon-da Guerra Mondiale.Viaggiare lungo la strada chenon c’è, che non c’è più – da-ta di nascita 1926 e ufficial-mente dismessa nel 1985, so-stituita dalle freeways – è un

La “Mother Road” di Steinbeck, dall’industriale Chicago alle spiagge di Santa Monica, lontano dagli stereotipi per vivere un’America “minore”

Vagabondando lungo la Route 66

Lexington, Kentucky, manifesto originale anni ’40Chicago, Illinois

TexasWinslow Arizona

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quando i cartelloni pubbli-citari lungo le strade nonerano illegali e il colesterolonon era il nemico pubbliconumero uno.Lì si infilavano le Ford Tuscite da Detroit, all’iniziodella motorizzazione di mas-sa. Lì è passata la famiglia diTom Joad, quella di Furore– nata dalle pagine di Stein-beck, diventata, sullo scher-mo un capolavoro di JohnFord e sessant’anni dopo undisco di Springsteen – chesulla Route 66 cercava diguadagnarsi un futuro. Lì,gli Easy Rider della contro-cultura sono stati presi a fu-cilate. Ed è ancora lungoquesta strada che TimMcVeigh, un reduce dellaprima guerra del golfo, por-tò il suo carico di morte fi-no ad Oklahoma City, per-correndo la Route 66 al con-trario per compiere il più

grave atto terroristico pre 11settembre: la sua bomba fe-ce 168 morti.E oggi? È una esperienza,soprattutto visiva, che poneil viaggiatore, che attraversatre fusi orari, a diretto con-tatto con una America es-senzialmente minore, co-stringendolo alla rielabora-zione di molti stereotipi del-l’iconografia del paesaggiourbano e naturale america-no. Si tratta di un percorsodove, per la maggior parte,non si avrà riscontro di im-magini forti, mentre assolu-tamente prevalenti sarannogli elementi caratteristici del-la Highway Culture – motel,insegne, stazioni di servizio,ristoranti e centri commer-ciali – con tutta la loro cari-ca di ostinata ripetitività. Unnastro trasportatore di vi-sioni e di emozioni come al-tri non ce n’è. •

El Rancho Motel, New Mexico

Vecchia Stazione Phillips 66 - Spencer, Missouri

Mid Point

Santa Fe, New Mexico

Albuquerque, New Mexico

Jaffa

Tucumcari, New MexicoHackberry, Arizona VIAGGI

9 - 2010

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IL PERSONAGGIO

549 - 2010

di Paola Stefanucci

Corrado Roselli per-corre con imparzialeimpegno e fervore

due itinerari esistenziali for-se solo in apparenza di-stanti. L’odontostomatolo-go pugliese, che si è laurea-to 19 anni fa cum laude,spende il suo tempo, senzaparsimonia, a Bari, nel suoambulatorio e nello storicoConservatorio “Niccolò Pic-cinni” dove insegna violinoe dove lui stesso ha studia-to quando l’indimenticabi-le Nino Rota, “l’amico ma-gico” di Federico Fellini, neera il direttore. Dal duplice talento (e dal-l’esercizio quotidiano) diCorrado Roselli in entram-be le arti (sublimi) della mu-sica e della medicina scatu-risce uno studio documen-

scita di Nino Rota la cuimemoria oltre che nell’im-maginario collettivo è an-cora viva tra molti testimo-ni superstiti. Lei lo ha maiincontrato?Certo! Il maestro Rota erauna persona semplice e ca-rismatica, come solo i gran-di sanno essere. Chi l’ha co-nosciuto, come me da ra-gazzo, ricorda il suo aspet-to minuto, esile, un po’ cur-vo, dall’espressione a voltesorridente, spesso pensosaed assorta, come se non fos-se là, schivo, impalpabile,evanescente.Quando era in Conservato-rio anche se non lo vedevi,lui “c’era”, pur essendochiuso nel suo studio acomporre, la sua presenzarendeva l’atmosfera magicae surreale.Una volta mi fermò nei cor-ridoi e s’informò sui mieistudi violinistici. Io, intimi-dito dal trovarmi al suo co-spetto, gli dissi che studiavoda appena un anno: esami-nò scrupolosamente i sem-plici esercizi che mi eranostati assegnati, esortandomia studiare con costanza epassione. La sua umanitànon è mai stata contagiatadal successo. La sua enormegenerosità lo portò, spesso,a comprare a sue spese stru-menti musicali per gli allie-vi più bisognosi e a donarealla biblioteca dell’Istitutopreziose raccolte di libri. Pernon parlare, poi, dei saggi difine anno, che erano un mo-mento importantissimo del-la vita del Conservatorio: ildirettore Nino Rota li ascol-

tato sulle patologie dell’atti-vità musicale e sulla fisiopa-tologia dell’apparato vocaleche egli conduce con zelocertosino. Su tali argomentiil dottore cura altresì una ru-brica per la rivista Archi ma-gazine, letta dagli strumen-tisti ad arco, ma non solo.Ardente divulgatore dellacultura musicale, egli è, tral’altro, autore di “GiocondaDe Vito: un mito dimenti-cato”, biografia della leg-gendaria violinista origina-ria di Martina Franca,(stra)celebrata all’estero, mafinora, nel nostro Paese, con-segnata all’oblio. Incuriositi dalla doppia iden-tità del dottore concertista,lo abbiamo intervistato. Corrado Roselli, come èscandita la sua giornata tracamice ed archetto?All’insegnamento del violi-no dedico tre giorni duran-

te la settimana, altri tre allaprofessione medica, la do-menica, se possibile, riposo.Ma quando è approdato al-lo studio del violino?All’età di undici anni. È sta-ta mia madre Magda ad in-fondermi la passione per lamusica: sin da piccolo miconduceva ad ascoltare con-certi sinfonici. Nel 1973m’iscrissi al Conservatoriodi Musica “N. Piccinni” diBari, allora diretto dal mae-stro Nino Rota, entrando,per mia enorme fortuna, nel-la classe di violino di Lud-milla Kuznetsoff. La musi-cista russa, nata a Leningra-do nel 1930, era stata allie-va dal ’50 al ’53 presso l’Ac-cademia Nazionale di SantaCecilia a Roma della miticaGioconda De Vito.Parliamo di un altro mito.L’anno prossimo ricorre ilprimo centenario della na-

Corrado Roselli, medico e violinista

Corrado Roselli

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IL PERSONAGGIO

559 - 2010

tava tutti, dal primo all’ulti-mo, riservando la medesimaestrema attenzione a tutti gliallievi, dal principiante al di-plomando.Ci racconti il suo debutto.I primi concerti da solista litenni a ventuno anni. Ri-cordo la sala gremita, il pub-blico molto attento: cheemozione! Proposi alloraun programma molto impe-gnativo: due sonate di Bachper violino solo, intervalla-te da sei capricci di Pagani-ni. In seguito, suonai in va-ri teatri pugliesi ed italiani,con buone affermazioni dipubblico e di critica.E poi perché ha scelto dilaurearsi in medicina?La medicina mi ha sempreaffascinato per il potere diaiutare l’uomo in tutte lesue difficoltà fisiche: an-ch’essa è un’arte, dovrebbequindi rispondere ad unavocazione, sostenuta asso-lutamente dalla passione.Medicina e Musica, due no-bilissime arti: l’una cura ilcorpo, l’altra lo spirito.La sua prima volta in cor-sia.Al quarto anno di corso inmedicina, durante l’interna-to nell’Istituto di PatologiaMedica del Policlinico di Ba-ri. Bello il rapporto con i pa-zienti, contenti di poter par-lare con giovani aspiranti me-dici, disposti ad ascoltarli.Con il tempo ho imparatoche una delle più importantiqualità di un medico è pro-prio quella di saper ascolta-re ciò che il paziente raccon-ta, ma anche, e soprattutto,quello che non dice. Ho ap-plicato questo metodo anchenel mio lavoro di docente diviolino in conservatorio.

mica di quelle nazioni, i lo-ro governanti hanno com-preso l’enorme valore for-mativo dell’istruzione mu-sicale. In Italia la musica èpurtroppo ancora confina-ta alle possibilità di una ri-stretta élite. Un consiglio ai giovani cheintendono seguire le ormedi Ippocrate.Ricordo l’esortazione dellaCommissione a noi neo-laureati: “Fino ad oggi ave-te studiato la malattia; dadomani studierete l’uomo-malato”. Fare il medico si-gnifica essere al serviziodegli altri, il bene del pa-ziente deve essere l’obiet-tivo primario. Il dottor Roselli ha un so-gno chiuso nel cassetto?L’Africa e tutte le popola-zioni economicamente piùsfortunate meriterebberopiù attenzione, da parte ditutti noi. È chiaro, poi, chei medici avrebbero un mo-tivo in più, di tipo deonto-logico, per occuparsene. Mipiacerebbe, non so ancorain che modo, fare qualcosadi veramente concreto inquesto senso. Bisognereb-be riflettere su ciò che scri-veva Gabriele D’Annunzio:“Io ho quel che ho donato”.E il violinista Roselli ha unsogno nel cassetto?Mi piacerebbe avere un ruo-lo istituzionale per aiutare igiovani talenti a vivere lamagia del mondo musicalee trasformarla in professio-ne. Come ci hanno insegna-to le civiltà antiche, per losviluppo di una società, for-mata da buoni cittadini,l’Arte è assolutamente ne-cessaria: chi la uccide, ucci-de il sogno e la speranza. •

I pazienti seguono i suoiconcerti?Alcuni sì, spesso attratti dal-la mia doppia veste di me-dico e musicista. Il suo repertorio preferitoe perché?Bach ed Haendel, due gi-ganti del barocco: il primocon lo sguardo rivolto alpassato, il secondo al futu-ro. Ritengo che i grandicompositori del periodo ba-rocco siano riusciti inun’impresa titanica: rag-giungere i massimi livellinelle tecniche compositive,sfruttare al meglio le capa-cità espressive di strumen-ti musicali non ancora per-fetti, riuscire ad emoziona-re l’ascoltatore con un con-tinuo gioco di colori e sfu-mature. Ogni musicista ha un suocompositore di riferimen-to. Il suo? Johann Sebastian Bach sin

da ragazzo mi ha affascina-to con i suoi Concerti bran-deburghesi. Ho poi scoper-to e studiato le sue Sonatee Partite per violino solo, ca-polavoro assoluto del re-pertorio violinistico. Bach,con la perfezione del suocontrappunto e la profon-dità del messaggio musica-le, rappresenterà sempreper tutti i musicisti un pun-to di riferimento, per cer-care di comprendere il verosignificato, teorico e spiri-tuale, della musica. Un consiglio ai giovani chesognano uno scintillanteavvenire musicale.Studiare moltissimo, ama-re la musica, mai intesa co-me esibizione, ma come unlinguaggio dell’anima. Lamusica dovrebbero studiar-la tutti, come avviene neipaesi dell’Est europeo o inSudamerica: nonostante laprecaria situazione econo-

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MOSTRE

569 - 2010

di Riccardo Cenci

Si forma a contattocon la personalità in-quieta e visionaria di

Jacopo Carrucci detto il Pon-tormo l’arte del Bronzino,forgiata dal rapporto stret-tissimo con la “maniera” delmaestro, eppure capace diconquistare a poco a pocouna cifra stilistica spiccata-mente originale. L’indole di-versa dei loro caratteri, dol-ce e quieto Agnolo di Cosi-mo detto il Bronzino secon-do la testimonianza offertadal Vasari nelle celebri Vite,perennemente tormentatodai rovelli di una sperimen-tazione linguistica senza fi-ne il Pontormo, segnato daun solipsismo a tratti ma-niacale, non impedisce la na-

alla creazione di mitologieaccattivanti; nato nel 1503in un ambiente familiare mo-desto (il padre è un macel-laio), eppure capace di ac-caparrarsi i favori di una ric-ca committenza, sino a di-venire il pittore prediletto diCosimo I de’ Medici. È aquesto punto che il lessicodell’artista giunge a subli-mare le suggestioni ricevutein gioventù, trovando una di-mensione espressiva spicca-tamente individuale. Lonta-no dagli aneliti libertari delmaestro, il Bronzino incarnacon lucidità eccezionale ilvolto di una realtà caratte-rizzata dalla restaurazionedel governo autoritario deiMedici. La sua pittura tra-scende gli sperimentalismiinquieti per farsi cerebrale,attingendo alle più alte vettedella perfezione formale.Non è un caso che egli di-venga uno dei massimi ri-trattisti del Cinquecento; ilsuo stile è quanto di più con-sono a quello spettacolo au-tocelebrativo che l’aristocra-

scita di un legame duraturo.Il discepolo fedele si trova afianco del maestro quandoquesti, “essendo in Firenzeun poco di peste”, per cita-re le parole del Vasari, si re-ca presso la Certosa del Gal-luzzo per sfuggire all’epide-mia; la solitudine del luogoè particolarmente conge-gnale al Carrucci, il quale sidedica alla decorazione delchiostro con un ciclo di af-freschi purtroppo oggi diffi-cilmente leggibile causa lostato di conservazione pre-cario, esperienza che deveaver comunque lasciato unaforte impressione sul giova-ne allievo. Parte proprio da una medi-tazione sugli esordi della suavocazione artistica la primagrande mostra dedicata al

Bronzino, allestita nelle saledi Palazzo Strozzi (dal 24settembre 2010 al 23 gen-naio 2011), e non poteva es-sere altrimenti consideran-do il legame strettissimo frail pittore e Firenze. Ecco dun-que, appositamente restau-rati per l’occasione, i tondicon i quattro evangelisti ri-mossi dalla Cappella Cap-poni di Santa Felicita, sullacui attribuzione la testimo-nianza del Vasari è stavoltaassai imprecisa. Basti direche la loro omogeneità stili-stica testimonia la dipen-denza dell’allievo dal mae-stro negli anni del suo ap-prendistato. Povera di even-ti la vicenda biografica delBronzino, il cui carattere me-todico e privo di sorpresenon fornisce alcun appiglio

La mostra dedicata a Agnolo di Cosimo, organizzata a Firenze pressoPalazzo Strozzi, ripercorre le fasi artistiche del grande pittorecinquecentesco partendo dalle opere prodotte durante gli anni dellaformazione come discepolo del Pontormo, fino a quelle realizzate per lacorte di Cosimo I de’ Medici, senza però tralasciare la sua produzione sacra

Bronzino, la pittura al servizio del potere

Bronzino, “Ritratto di Lucrezia Pucci Panciatichi”,1541-1545, olio su tavola; cm 101 x 82,8

Bronzino, “Ritratto di Laura Battiferri Ammannati”,1555-1560 circa, olio su tavola; cm 83 x 60

Bronzino, “Ritratto di Eleonora di Toledo col figlioGiovanni”, 1545, olio su tavola; cm 115 x 96

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MOSTRE

579 - 2010

zia intende mettere in scena.Quando Cosimo I posa peril suo pittore prediletto, l’im-magine che ne scaturisce èun formidabile strumento dipropaganda del suo potere.Nel dipinto conservato agliUffizi il granduca indossal’armatura, simbolo di forzae determinazione, mentre losguardo che volutamenteelude l’osservatore marca ladistanza fra questi ed il mo-narca. Altrettanto magnifi-co il Ritratto di Eleonora diToledo col figlio Giovanni,con la quale Cosimo de’ Me-dici si unisce in matrimonionel 1539. La resa meticolo-sa del vestito e degli orna-menti sottolinea il rango edil ruolo del soggetto, assur-to quasi ad emblema del po-tere assoluto. La Duchessaè un’icona inaccessibile,chiusa nella propria aulicalontananza, ma nel contem-po è un esempio di virtùfemminile, una madre conaccanto il proprio figlio eduna sposa fedele, come sug-geriscono le simbologie ri-camate sull’abito (la mela-grana allude alla fertilità).La sua immagine, sottrattaai vincoli contingenti dellatemporalità, viene in tal mo-do consegnata all’eterno.Troviamo qui la lezione delPontormo sublimata in sen-so trascendente, medianteuno stile di estrema e algidaraffinatezza. Eppure, purnella sua apparente fred-dezza, l’arte del Bronzinonon giunge mai a trasfor-mare il soggetto in un’iconainanimata. Il primo a riconoscergli dotidi grande naturalezza è pro-prio il Vasari. La stima cheegli acquisisce nella ritratti-

caccia, indicando in tal mo-do lo scorrere del tempo,mostra il volto di uno spiri-to arguto e tutt’altro che fri-gido, come del resto dimo-stra la predilezione per leforme poetiche burlesche.Bronzino dunque sublimecreatore di raffigurazioni al-legoriche dai labirintici con-tenuti intellettuali, in gradodi plasmare immagini per-fette ed enigmatiche, ma an-che capace di notazioni dialta poesia ed umanità. Me-no nota, ma non ultima perimportanza, la produzionesacra, della quale la Pietà diSanta Croce, con la sua re-ligiosità mesta e dolente, èun significativo esempio.Chiude il percorso espositi-vo una sezione dedicata adAlessandro Allori, allievodevoto e seguace della suamaniera, da lui amato “noncome discepolo, ma comeproprio figliuolo”. Grandemerito della mostra, curatada Antonio Natali e CarloFalciani, l’aver focalizzatol’attenzione su un artistagrandissimo, a volte tra-scurato dalla critica, av-viando nel contempo un la-voro scientifico culminatonella presentazione di treopere inedite: accanto alCristo portacroce da attri-buire forse all’ultima fasedella sua carriera, due lavoridi grande bellezza, entram-bi citati dal Vasari ed a lun-go considerati perduti, qua-li il San Cosma eseguito perla Cappella di Eleonora diToledo ed il Cristo crocifis-so commissionato da Bar-tolomeo Pianciatichi, splen-dido esempio di un pensie-ro religioso sereno e privodi tormento. •

stica evidenzia una sorpren-dente abilità nel coniugare laverosimiglianza dell’imma-gine con le peculiarità psico-logiche e sociali del sogget-to. Ecco dunque il Ritrattodi Lucrezia Pianciatichi, ico-na di una bellezza femmini-le libera dai pericoli della sen-sualità, esempio sommo diuna devozione religiosa sen-za incrinature (eppure, iro-nia della storia, subirà il pro-cesso dell’Inquisizione); edancora il Ritratto di LauraBattiferri Ammannati, capa-ce di veicolare il senso di unelevatissimo spessore intel-lettuale, facendo della don-na un emblema dell’espres-sione poetica. “Si è dilettatocostui e dilettasi assai dellapoesia”, scrive ancora il Va-sari, aprendo un argomentoal quale è dedicata un’interasezione della mostra.

Complesso il rapporto fra ilBronzino e le arti, interes-sante esempio di una di-sputa allora in voga fra i so-stenitori del primato dellapittura in contrapposizioneai paladini della scultura.Curioso e significativo a talproposito il Doppio ritrattodel nano Morgante nel qua-le, raffigurando “da un latodel quadro il dinanzi e dal-l’altro il di dietro”, il Bron-zino prende posizione in fa-vore del predominio pitto-rico. L’artista abbandonaqui i panni di una rigorosaseverità per offrirci un’im-magine ricca di spirito e diironia; non solo il corpo de-forme del nano è quanto dipiù lontano dai soggetti au-lici ai quali siamo abituati,ma l’idea di raffigurarlo indue momenti diversi, al-l’inizio ed alla fine di una

Bronzino; “Ritratto di Cosimo I de’ Medici in armatura”, 1545-1559, olio su tavola; cm 103 x 84

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MOSTRE

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CHARDIN.IL PITTORE DEL SILENZIOFERRARA – fino al 30 gennaio 2011È la prima grande mostra dedicata in Ita-lia a Chardin, artista francese del Sette-cento, uno dei pochi ad aver elevato glioggetti d’uso quotidiano e le scene di vi-ta domestica a materia di rappresenta-zione pittorica.

Palazzo dei Diamantitelefono: 0532 244949

www.palazzodiamanti.it

LE ORE DELLA DONNANAPOLI – fino al 3 aprile 2011Trenta ceramiche appartenenti alla col-lezione di Intesa San Paolo raccontanola vita e le storie delle donne vissute traV e III secolo avanti Cristo in Grecia enella Magna Grecia.

Palazzo Zevallos Stiglianotelefono: www.palazzozevallos.com

EGITTO MAI VISTO. LE DIMORE ETERNE DI ASSIUT E GEBELEINFORLÌ – fino al 9 gennaio 2011Oltre quattrocento reperti datati in-torno al 2.000 a.C., tra i quali dodicistraordinari sarcofagi in legno stucca-to e dipinto con iscrizioni che tra-mandano formule d’offerta e ritualimagico-religiosi.

Complesso monumentale di San Domenico

telefono: 0543 712659 – 199 757515(prenotazioni)

GIOVANFRANCESCORUSTICI.I GRANDI BRONZI DEL BATTISTERO. RUSTICI E LEONARDOFIRENZEfino al 10 gennaio 2011Prima mostra dedicata alloscultore nato a Firenze nel1475, con le sue opere piùbelle fra marmi, terracotte,

dipinti, bronzi e il suo capolavoro “LaPredica del Batista” alla cui realizzazio-ne ha partecipato Leonardo da Vinci.

Museo Nazionale del Bargellotelefono: 055 2388606

MONDINO SCULTOREPIETRASANTA (LU)fino al 12 dicembre 2010Attraverso trenta opere dall’artista tori-nese vengono messi in luce i meccani-smi sottili della sua poetica e del suo la-voro, rivisitato da una prospettiva tridi-mensionale.

Complesso di Sant’Agostinotelefono: 0584 795500

MUNCH E LO SPIRITO DEL NORD. SCANDINAVIANEL SECONDO OTTOCENTOPASSARIANO DI CODROIPO(UD) – fino al 6 marzo 2011La mostra è composta di circa cento-venti dipinti provenienti da musei scan-dinavi, europei e americani ed è dedica-ta particolarmente al paesaggio, ma an-che al tema del ritratto e della figura.

Villa Manin telefono: 0422 429999

www.lineadombra.it

TEATRO DEL SOGNO. DA CHAGALL A FELLINIPERUGIA – fino al 9 gennaio 2011Il sogno è il tema di questa mostra che

unisce gli artisti esposti e che intrecciail Simbolismo di inizio Novecento conl’arte contemporanea, con i vari Sur-realismi e le espressioni più fantastichee suggestive del cinema.

Galleria Nazionale dell’Umbriatelefono: 0755 721009

KAITAG. GIOIELLI TESSILIDAL DAGHESTANPORDENONEfino al 30 gennaio 2011Sessantacinque esemplari di kaitag, tes-suti ricamati in seta prodotti nel Da-ghestan (Caucaso nord-orientale), pro-venienti da collezioni private europee,molti dei quali del tutto inediti.

Museo Civico di Storia Naturaletelefono: 0434 392950

VINCENT VAN GOGH.CAMPAGNA SENZA TEMPO E CITTÀ MODERNA ROMA – fino al 30 gennaio 2011Oltre centodieci opere tra importantidipinti, splendidi acquerelli e disegniillustrano l’intera carriera del maestroolandese mettendo in luce le due in-clinazioni principali e dicotomiche:l’amore per la campagna e il legameper la città.

Complesso del Vittorianotelefono: 06 6780363

GALILEO CHINI E LA TOSCANA. LA TOSCANA

E GALILEO CHINIVIAREGGIOfino 5 dicembre 2010La mostra è dedicata alpittore, ceramista e sce-nografo Galileo Chini, unadelle figure di maggior ri-lievo nel panorama italia-no e internazionale del-l’Art nouveau.Galleria d’Arte Moderna

e Contemporaneatelefono: 0584 966343

www.gamc.it

a cura di Anna Leyda Cavallied esposizioni in Italia

Particolare del sarcofago anonimo “Gli occhi di udjat”, in legno dipintoAssiut , primo periodo intermedio scavi, Schiaparelli 1908

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ARTE

di Serena Bianchini

Emozioni più intensedell’ammirare un af-fresco riportato alla lu-

ce dopo anni di studi, ricer-che e fatiche fisiche, forse ra-ramente ne abbiamo: poterosservare il rinnovato colo-re oscurato da anni, il pri-mitivo significato dell’im-magine, riuscire di nuovo adialogare con l’opera d’artein tutto il suo splendore.Questa esperienza, questa“riscoperta” dell’opera èsempre molto appagante,ma trovarsi di fronte a die-cimila metri quadri di affre-schi appena “spacchettati”che ricoprono ogni centi-metro di una chiesa Cin-quecentesca e dover descri-vere le sensazioni pone nonpoche difficoltà.E così, nel cuore di Milano,in Corso Magenta, tra vetri-ne ben curate e passi fretto-losi di professionisti verso gliuffici, la Chiesa di San Mau-

corazione architettonica checopre integralmente l’arti-colata struttura architetto-nica permette di approfon-dire la storia della pittura,della società, della liturgia,della politica, della fede, del-la moda, del collezionismodi Milano nel XVI secolo”.Con queste parole SandrinaBandera, la storica dell’arteche ha diretto i lavori ese-guiti dal Centro di Restau-ro della Zanolini, spiega ilvalore degli affreschi appe-na tornati alla luce. Si è po-tuto riscrivere un capitoloimportante della storia del-l’arte Lombarda: tramitel’analisi chimica dei colori sisono confermate attribuzio-ni e smentite altre, si sonoaccertati infatti lavori di Si-mone Peterzano, maestrodel Caravaggio e AntonioCampi oltre al Luini e aisuoi figli.Ma il capolavoro, il caratte-re stilistico profondamenteradicato nella cultura mila-nese è sicuramente di Ber-nardino Luini che usava ilrealismo corposo del Foppainsieme al classicismo raffa-ellesco confrontandosi, pe-rò, con Leonardo presente aMilano già negli ultimi annidel ’400. Nella figura di San-ta Caterina si legge questoassorbimento di vari stili inuna sintesi molto personale:c’è la tradizione prospetticamilanese, la posa frontale el’espressione tersa dei senti-menti di Raffaello ma so-prattutto l’intensità di Leo-nardo. Tutto tradotto consemplicità e naturalezza, ciòche davvero attrae il visita-tore davanti al volto incan-tevole e, ora, finalmente gio-vane e fresco della Santa. •

rizio ci mostra i suoi son-tuosi interni dopo 24 anni direstauri che – spiega PaolaZanolini che ha diretto i la-vori – sono la testimonianzapiù importante della pitturalombarda del ’500.Il principale autore, il più ap-prezzato tra le varie maniche hanno contribuito allarealizzazione degli internidella chiesa è BernardinoLuini, tra i più grandi artistilombardi del ’500 milaneseche su idea della commit-tenza del tempo (Alessan-dro Bentivoglio e IppolitaSforza) aveva come obietti-vo rivestire l’architettura conpitture e cornici. Qui si tro-vano tutte le novità dellacultura più avanzata deltempo: nastri araldici, fintirosoni, ornamenti architet-tonici classici, spesso lavo-rati con tarsie, secondo lamoda influenzata dalle de-corazioni della Domus Au-rea neroniana.La chiesa è composta di due

parti, una grande aula in-clusa nello spazio delle mo-nache di clausura e una piùpiccola, per i fedeli: in que-ste sale emergono gli idealidella committenza milanese,le monache che vivevano nelMonastero erano infatti difamiglia nobilissima. Èl’esempio di un edificio diculto che diventa sede di ce-lebrazione aristocratica: laluce che inonda le sale erastata strategicamente studia-ta in quegli anni per mostra-re lo sfarzo dei committentie ogni parete è coperta da co-lori sgargianti. Lo storico del-l’arte Roberto Longhi avevaindividuato nello sfarzo im-perante dei primi anni delXVI secolo un tratto distin-tivo dell’aristocrazia lom-barda e ha raccontato comevenisse raccomandato agliartisti che “si vegga che la suaSignoria mangia in oro”.“In San Maurizio è come sela storia milanese si fosse fer-mata al secolo XVI. La de-

La storia di Milanosulle pareti di San Maurizio

Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano con gli Affreschi di Bernardino Luini (prima metà del 1500)

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Grazie ai restauri della Chiesa sono riemersi, nel loro originale splendore,i sontuosi interni decorati dai più grandi artisti lombardi del ’500

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LETTERE AL PRESIDENTE

A QUANTO AMMONTALA MIA PENSIONE?

Egregio signor presidente prof. Pa-rodi,mi permetto di rivolgermi a lei peruna risposta. Chiedo cortesementedi sapere, in caso di mia morte, a

quanto ammonta la pensione che percepirà mia moglie.Ringrazio e mi scuso per il disturbo.

(lettera firmata)

Caro Collega,dall’analisi della tua posizione previdenziale risulta che, dalluglio 1999, ti viene erogata la pensione a carico del Fon-do di Previdenza Generale e, dal luglio 2004, fruisci anchedel rateo mensile a carico del Fondo dei Medici di Medi-cina Generale.In merito al tuo quesito ti informo che, in ottemperanza al-le disposizioni regolamentari dei Fondi di Previdenza del-l’E.n.p.a.m., nell’ipotesi di premorienza del pensionato vie-ne riconosciuta al coniuge, ove non concorrente con even-tuali figli, una reversibilità pari al 70% dell’importo già inerogazione.Ti saluto cordialmente.

Eolo Parodi

HO PRESENTATO DOMANDADI RICONGIUNZIONE

Illustre presidente, sono un medico specialista di 55 anni. Nel 2008 sono tra-scorsi 30 anni dalla mia laurea ed ho maturato 35 anni cu-mulativi di lavoro: dal 1983 al 1991 come dipendente ospe-daliera a tempo pieno; dal 1991 a tutt’oggi come speciali-sta ambulatoriale presso un Asl. A questi anni effettivi diservizio si aggiungono 10 anni riscattati durante il servi-zio ospedaliero. La domanda di ricongiunzione è stata dame presentata nel ’90, ma non ho avuto più notizie. Vor-rei sapere quando potrei effettuare la domanda di pensio-

ne di anzianità, a quanto ammonterebbe l’importo mensi-le, quale sarebbe il Tfr e le differenze nel caso in cui sce-gliessi di maturare 60 anni.La ringrazio per l’attenzione e invio cordiali saluti.

(lettera firmata)

Cara Collega,preliminarmente ti informo che le vigenti norme regola-mentari prevedono il riconoscimento del trattamento pen-sionistico ordinario all’iscritto che cessi dal rapporto pro-fessionale con gli Istituti del S.s.n. dopo il compimento del65° anno di età. La rendita pensionistica è erogata, altre-sì, al Sanitario che cessi lo svolgimento dell’attività con-venzionata al raggiungimento del 58° anno di età, sempreche egli abbia maturato presso il Fondo una anzianità con-tributiva effettiva o riscattata, ovvero ricongiunta a normadella legge n. 45/1990, non inferiore a 35 anni; è neces-sario, inoltre, aver conseguito da almeno 30 anni il diplo-ma di laurea in medicina e chirurgia.Devo precisarti chenel tuo caso, fino al perfezionamento della procedura di ri-congiunzione, l’anzianità contributiva maturata presso ilFondo Ambulatoriali non ti consentirà di anticipare la datadel collocamento a riposo rispetto al compimento del 65°anno di età. Ti comunico di aver attivato nel merito i com-petenti uffici della Fondazione, che provvederanno a sol-lecitare ulteriormente l’I.n.p.d.a.p. all’invio del tabulato con-tenente i dati contributivi necessari alla definizione dellaprocedura. In assenza dei predetti dati contributivi, inoltre,non è possibile ricostruire la tua posizione previdenziale inessere presso il Fondo Specialisti Ambulatoriali e deter-minare la data di maturazione dei 35 anni di anzianità con-tributiva prescritti per l’accesso alla rendita pensionistica.Devo precisarti, infine, che in mancanza dell’esatto orariosettimanale di servizio, svolto dall’inizio dell’attività pro-fessionale fino alla data odierna, gli uffici non sono in gra-do di quantificare l’ammontare del futuro trattamento diquiescenza. Ti invito, pertanto, ad attendere il completa-mento della procedura di ricongiunzione, che potrai solle-citare anche personalmente, attivandoti presso la com-petente sede del suddetto Ente pubblico. Nel rimanere a disposizione per qualsiasi ulteriore chiari-mento, colgo l’occasione per salutarti cordialmente.

E. P.

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UNA SERIE DI QUESITI

Egregio presidente,desidererei conoscere: l’im-porto dell’eventuale riscat-to di laurea; il costo per il ri-scatto del servizio militare;il recupero dei versamentieffettuati in qualità di me-dico dipendente; l’eventua-le riallineamento dei versa-menti; l’importo della pen-sione se smettessi ora; l’im-porto della pensione sesmettessi ora con il riscattodi laurea; l’importo dellapensione se riscattassi par-zialmente gli anni di laurea(con il calcolo del relativocosto); l’importo della pen-sione se proseguissi l’attivi-tà nelle prossime annatesenza il riscatto (calcolandol’importo della pensione neivari anni a venire). Riepilo-go il mio curriculum: assi-stente a tempo pieno pressoun ospedale nel ’76; tiroci-nante presso la medesimastruttura nel ’76; allievo uf-ficiale medico dalla fine del’76 al ’77; ufficiale medicodal ’77 al ’78; medico con-venzionato dal ’78.In attesa di sollecita rispo-sta porgo cordiali saluti.

(lettera firmata)

Caro Collega,ti comunico, preliminarmen-te, che i competenti ufficidella Fondazione hanno prov-veduto a definire le tue istan-ze di riscatto e ricongiunzio-ne. Riceverai, quindi, entrobreve le rispettive lettere diproposta, in cui oltre agli one-ri da sostenere e le possibiliforme di rateizzazione, ti ver-ranno dettagliatamente illu-strati i benefici pensionisticiconnessi con le suddetteoperazioni.

Nel merito, devo informartiche in caso di mancata ac-cettazione delle proposte inparola, raggiungerai i 35 an-ni di anzianità contributiva ne-cessari per il conseguimen-to del trattamento di quie-scenza nel mese di novem-bre 2011. In tal caso, in ap-plicazione della legge n.449/97, la rendita pensioni-stica anticipata decorrereb-be dal 1° luglio 2012, primafinestra utile di uscita.Supponendo la cessazionedell’attività professionalesvolta in convenzione con gliIstituti del S.s.n. a tale data,percepiresti un trattamentopensionistico pari a circa eu-ro 3.400,00 lordi mensili.Ove decidessi di convertirein capitale il 15% della pen-sione maturata, come con-sentito dalle vigenti normeregolamentari, ti verrebbeerogata una rendita pensio-nistica pari a circa euro2.900,00 lordi mensili, con-giunta ad una indennità in ca-pitale quantificabile in circaeuro 79.000,00 al lordo del-le ritenute fiscali.Per quanto riguarda l’opera-zione di ricongiunzione, aisensi legge n. 45/1990, pos-so anticiparti che la stessa,oltre ad accrescere seppureesiguamente la misura delfuturo trattamento di quie-scenza, determinerebbe, pereffetto del trasferimentopresso il Fondo Medici diMedicina Generale di contri-buti non coincidenti con quel-li già accreditati, un incre-mento dell’anzianità contri-butiva utile pari a circa 6 me-si. Ti ricordo che a decorreredalla data di ricevimento del-la lettera di proposta, avrai60 giorni di tempo per farpervenire la tua adesione,provvedendo al pagamentodell’intero onere o delle pri-me tre rate.Relativamente, invece, alle

domande di riscatto degli an-ni del corso di laurea e delservizio militare, devo preci-sarti che gli Uffici hanno con-siderato un periodo com-plessivo pari a 6 anni e 5 me-si. Il periodo di servizio svol-to per assolvere agli obblighidi leva, infatti, può costituireoggetto di riscatto solo senon coperto da contribuzio-ne. Posso anticiparti, al ri-guardo, che tale operazione,oltre ad aumentare cospi-cuamente l’anzianità contri-butiva utile al conseguimen-to del trattamento di quie-scenza, determinerebbe, afronte di un onere quantifica-bile in circa euro 80.000,00,un incremento della renditapensionistica pari a circa eu-ro 6.500,00 lordi annui. Ti pre-ciso che in caso di accetta-zione, il contributo di riscattodovrà essere interamentecorrisposto entro la data delcollocamento a riposo e chequanto versato a tale titolo, èinteramente deducibile dal-l’imponibile determinato ai fi-ni fiscali. Per ottenere la ridu-zione degli anni, ti sarà suffi-ciente effettuare il pagamen-to della prima rata o versareun importo a titolo di accon-to, per poi comunicare la tuaesigenza agli Uffici compe-tenti, anche tramite fax.Supponendo, quindi, la ces-sazione dell’esercizio in con-venzione della medicina ge-nerale alla fine del correnteanno, previa l’estinzione del-l’onere relativo al riscatto dianni 6 e mesi 5, come soprarappresentato, l’ammontaredelle rendita pensionisticache percepiresti è quantifi-cabile in circa euro 3.600,00lordi mensili. Se optassi perl’indennità in capitale, la stes-sa sarebbe pari a circa euro87.000,00 al lordo delle rite-nute e la pensione mensileammonterebbe a circa euro3.100,00 lordi.

Qualora, invece, decidessi diproseguire l’esercizio del-l’attività professionale fino alcompimento del 65° anno dietà, l’ammontare della ren-dita pensionistica è quantifi-cabile in circa euro 3.800,00lordi mensili. In caso di trat-tamento misto, l’indennità incapitale ammonterebbe a cir-ca euro 83.000,00 lordi e lapensione mensile, al lordodelle ritenute fiscali, sareb-be pari a circa euro 3.200,00.Supponendo, infine, la ces-sazione dell’attività conven-zionata al raggiungimento delsuddetto requisito anagrafi-co e considerando estintol’onere relativo al riscatto dianni 6 e mesi 5, l’ammonta-re del trattamento di quie-scenza è quantificabile in cir-ca euro 4.400,00 lordi men-sili. Optando per un tratta-mento misto, percepirestiuna indennità in capitale pa-ri a circa euro 96.000,00 lor-di, congiunta ad una renditapensionistica mensile am-montante a circa euro3.700,00 al lordo delle rite-nute fiscali.Ti preciso, da ultimo, che afronte di eventuali modifichedella normativa previdenzia-le di riferimento, le ipotesisopra rappresentate potreb-bero subire variazioni. E’ per-tanto opportuno che tu pro-ceda, prima della cessazio-ne del rapporto in conven-zione, ad una ulteriore verifi-ca presso il Servizio compe-tente alla erogazione dellapensione, al fine di accerta-re sia la sussistenza del di-ritto che la esatta misura del-la prestazione. Ne discendeche la presente informativanon deve ritenersi comun-que impegnativa per la Fon-dazione.L’occasione è gradita per sa-lutarti cordialmente.

E. P.

LETTERE AL PRESIDENTE

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FILATELIA

di Gian Piero Ventura (*)

Sono finalmente usci-ti i due francobollidella serie tematica

“Lo sport italiano” dopouna gestazione davvero tra-vagliata. Infatti a quello peril cinquantenario delleOlimpiadi di Roma, decisodalla Consulta filatelica,venne aggiunto dal Consi-glio dei Ministri quello peril centenario della nascitadell’avvocato Mario Maz-zuca, Stella d’Oro al Meri-to Sportivo. All’inizio i duetemi dovevano coesistere inun solo francobollo, daemettere il 13 ottobre, gior-no della nascita dell’avvo-cato; in seguito l’emissioneè stata divisa in due valorie successivamente spostataal 30 dello stesso mese, peressere inserita nell’impor-tante manifestazione Ro-maFil. Ma i proponenti delfrancobollo delle Olimpia-di hanno allora chiesto dianticiparne l’uscita per far-la coincidere esattamentecon il periodo in cui si sonosvolte cinquant’anni prima,a settembre, mentre l’Asso-ciazione Mario Mazzuca haaccettato di lasciarla alla da-ta del 30 ottobre, pur nonessendo più il giorno esat-to. Tutto a posto? Assolu-tamente no, perché i rugbi-sti italiani non sono certo ti-pi che si arrendono, ecco al-

lora che il 13 è stato effet-tuato un annullo specialecon cartolina dedicata, que-sta volta presso lo SpazioFilatelia di Napoli, città nel-la quale Mario Mazzuca ènato da famiglia di originecalabrese. Dopo aver ini-ziato a lavorare nel capo-luogo campano quale av-vocato con il padre Gia-cinto (allievo di Enrico DeNicola), nel 1953 fu chia-mato a Roma dal CONI,struttura nella quale svi-luppò la sua carriera diri-genziale come responsabi-le dell’Organizzazione pe-riferica, lavorando profon-damente alla ricostruzionedello sport italiano del do-poguerra, presiedendo nu-merosi congressi di Fede-razioni sportive ed inaugu-rando centinaia di impian-ti (stadi, piscine, palestre,campi scuola, ecc.) nelleprincipali città. In tali oc-casioni, nei suoi discorsi,

sollecitava sempre con pas-sione l’impegno dei giova-ni nelle attività sportive,sottolineandone l’alto va-lore formativo. Ha fatto parte del gruppodi grandi dirigenti sportivicome Giulio Onesti, Bru-no Zauli e pochi altri, cheha pensato e organizzatoproprio le indimenticabiliOlimpiadi di Roma nel1960. Dal 1966 ha rap-presentato l’Italia nella Fi-ra (Fédération Internatio-nale de Rugby Amateur) edè stato fondatore e primopresidente del Ciar, ClubItalia Amatori Rugby. Permolti anni vice presidentedella Federazione ItalianaRugby (il suo incarico di di-rigente al Coni rendeva in-compatibile la carica dipresidente), nel 1973 ne èstato Commissario straor-dinario su nomina dellagiunta esecutiva del Coni,impegnato in situazioni di

Le due emissioni sono dedicate ai cinquant’anni dalle indimenticabili Olimpiadi di Roma ed al centenario

della nascita di Mario Mazzuca, pioniere del rugby

Francobolli commemoratividello sport italiano

Il Comune di Roma gli ha intitolato il Largo situatosotto lo Stadio

Flaminio

precarietà e di disagio, tan-to da essere consideratoBenemerito del Rugby,sport che ha iniziato a pra-ticare sino dalla fine deglianni ’20. Mario Mazzuca è infatti nelristrettissimo elenco dei Pio-nieri del rugby italiano ed ilComune di Roma gli ha in-titolato il Largo situato pro-prio sotto lo Stadio Flami-nio, ovvero il posto dove laNazionale azzurra ospita lesquadre avversarie da quan-do nel 2000, esattamentedieci anni fa, è entrata a farparte del prestigioso torneodel 6 Nazioni. Due curiosità: pare essere ilprimo francobollo al mon-do emesso per un pionieredel rugby in quanto tale edè anche inconsueto dato cheil protagonista è presentedue volte, infatti oltre al ri-tratto è anche il giocatorecon la maglia a righe. •

(*) [email protected]

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L’AVVOCATO

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Il primario è sempre responsabile

ratorio. Il giovane, invece,aveva subito lamentato dif-ficoltà respiratorie; inoltrepresentava un rigonfia-mento del viso e del collo.Quando nel reparto pre-stavano servizio due infer-miere professionali, si ac-certava un aggravamentodelle condizioni del giova-ne, essendosi presentatauna insufficienza respira-toria acuta, tanto che era-no stati chiamati il medicorianimatore ed il medicoreperibile. Nonostante itentativi fatti il pazientemoriva. Il decesso era av-venuto per insufficienza re-spiratoria progressiva.In tale situazione, trovanoapplicazione i principi didiritto affermati dalla Cas-sazione secondo cui, in te-ma di responsabilità pro-fessionale del medico, il ca-po dell’equipe operatoriaè titolare di un’ampia po-sizione di garanzia nei con-

A cura dell’avv. Pasquale Dui (*)

Il primario ospedalieronon può addurre a di-scolpa che al reparto so-

no assegnati altri medici oche il suo intervento è do-vuto solo in casi di parti-colari difficoltà o di com-plicazioni; ciò perché ilmedico appartenente allaposizione apicale ha il po-tere di impartire istruzionie direttive in ordine alle cu-re e di verificarne l’attua-zione. Peraltro, se è vero che gliobblighi di garanzia con-nessi all’esercizio della pro-fessione sanitaria possonoessere delegati, con conse-guente esclusione della re-sponsabilità del titolare ori-ginario della posizione digaranzia, è però necessarioche il delegato sia personacapace e competente nelsettore e il delegante tengasempre conto della pecu-liarità del caso in esame,dell’eventuale carattere diurgenza che lo stesso pre-senta e della gravità dellostato di salute del paziente. Nel caso che ci occupa ilpaziente era stato sottopo-sto ad intervento chirurgi-co per disarmonia dento-scheletrica dei mascellari

fronti del paziente che siestende alla fase dell’assi-stenza post operatoria cheil chirurgo ha il dovere dicontrollare e seguire diret-tamente anche attraversointerposta persona. Né può farsi questione diprincipio di affidamento inquanto il primario ospeda-liero non può addurre a di-scolpa che al reparto sonoassegnati altri medici o cheil suo intervento è dovutosolo in casi di particolaridifficoltà o di complica-zioni e ciò perché il medi-co appartenente alla posi-zione apicale ha il poteredi impartire istruzioni e di-rettive in ordine alle curee di verificarne l’attuazio-ne. E, per l’appunto, i giu-dici muovono al primarioil rimprovero di non averetenuto il comportamentocollegato alla posizione digaranzia che gli era propria,in vista della fase post ope-ratoria, trasferendo tale po-sizione a personale para-medico svelatosi, indipen-dentemente dalla compe-tenza posseduta, non ingrado di fare fonte all’assi-stenza dei pazienti appenasottoposti ad interventi dichirurgia e ad un medicoreperibile solo dietro chia-mata. •

(*) Avvocato del Foro di Milano, professore

all’Università di Milano – Bicocca

con asimmetria mandibo-lare. L’intervento era statoeseguito da un’equipe ope-ratoria a capo della qualeera il Primario del repartodi chirurgia maxillo fac-ciale, e di cui faceva parteun medico quale terzo chi-rurgo. Dopo l’intervento siera verificata una emorra-gia. Il paziente era stato vi-sitato da un altro medico(assolto dal Tribunale pernon avere commesso il fat-to) il quale, dopo avereconsultato i colleghi cheavevano eseguito l’inter-vento, aveva disposto lasomministrazione di duefiale di un antiemorragicoa seguito del quale era ces-sata la perdita ematica. Ilpaziente poi era stato visi-tato dal terzo chirurgo cheaveva prescritto l’emocro-mo ed era andato via sen-za rilevare alcun sintomoche potesse fare ritenere arischio il decorso postope-

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L’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica eSpaziale ha istituito un premio scientifico per ri-cordare il lavoro dei “Guidoniani”. Questi giovani

ricercatori (ingegneri, medici, biologi, psicologi) lavora-rono in simbiosi, prima e durante la seconda guerra mon-diale, nei laboratori della “città dell’aria” di Guidonia, ot-tenendo brillanti risultati e riconoscimenti a livello mon-diale. Il premio, destinato al miglior lavoro originale in forma diarticolo scientifico (visualizza le note per gli autori all’in-dirizzo http://www.aimas.it/rivista_note_autori.asp), hacome oggetto l’uomo ed il volo atmosferico o spaziale. La data di scadenza per la presentazione delle domandedi partecipazione è fissata per il 30 aprile 2011. Possonopartecipare al concorso i laureati in medicina, biologia,psicologia, ingegneria che non abbiano superato il 35° an-no di età.Le domande degli interessati, debitamente compilate e fir-mate, devono pervenire on-line all’indirizzo e mail [email protected], unitamente a: fotocopia del documento diidentità; copia del lavoro in lingua inglese ed italiana; cur-riculum vitae; liberatoria all’Aimas per la pubblicazionedel lavoro.

InformazioniAssociazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale Sede sociale: Università degli Studi di Roma “Sapienza”Viale Regina Elena 336 00161 ROMAwww.aimas.it; [email protected]

PREMIO SCIENTIFICO “I GUIDONIANI”

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