Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

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PARROCCHIA MADONNA di LORETO CHIVASSO II Domenica del Tempo Ordinario Dopo la festa del Battesimo del Signore, oggi entriamo nel Tempo Ordinario: Giovanni ci indica Gesù come “Agnello di Dio, che toglie il Peccato del mondo”. Grazie al suo sacrificio sulla croce il mondo è purificato dalla presenza dello Spirito Santo. PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaia 49,3.5-6 Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra». PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO Servo di Dio: si tratta di un personaggio misterioso. Il brano del profeta Isaia parla di “servo”, riferendolo a un gruppo di privilegiati tra gli esiliati. La tradizione cristiana vedrà in esso la figura del Signore Gesù, salvatore del mondo. Plasmato: Dio ha creato ognuno di noi con un progetto di amore da realizzare. Giacobbe/Israele: il popolo ebreo in esilio a Babilonia. Si tratta delle 12 tribù nate dai figli di Giacobbe, nipote di Abramo. Ricondurre/restaurare: il popolo sarebbe tornato dall’esilio sotto il regno di Dario intorno al 538 a. c. Luce delle nazioni: ogni uomo toccato dalla grazia divina diventa “testimone autorevole” della Volontà divina. Paolo userà questo versetto nel discorso ai Giudei di Antiochia di Pisidia (At 13,47). Gesù ne parla nel Vangelo di Matteo (5,14) Questo brano è tratto dal terzo poema del Servo di Dio: Dio parla di un servo collettivo o di un personaggio misterioso che sarà “Luce delle Nazioni”. Ma oggi Dio parla a me, attraverso la testimonianza di Gesù, servo obbediente della volontà salvifica del Padre. Cosa mi chiede il Signore in questa lettura? Come gli rispondo? Che cosa faccio concretamente per rendere il mondo migliore intorno a me? Ricordi Gesù ha detto di se stesso: “Il Figlio di Dio non è venuto per farsi servire, ma per servire” (Mt 20,28). Gesù mi insegna a vivere la vita al servizio dei fratelli: “Voi siete la luce del mondo... Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,14-16). Il mondo ha bisogno del tuo contributo d’amore, nella perseveranza della vita quotidiana. Forza e coraggio! La mia vita come offerta gradita a Dio All’epoca di Gesù fare un’offerta a Dio voleva dire donare delle monete d’oro al tempio di Gerusalemme. Qualcuno poi offriva i suoi figli a Dio, perché diventassero “servi” nel Tempio (pensa al profeta Samuele). Ma la vera offerta a Dio è quella del cuore: ricordi la vedova lodata da Dio, perché aveva dato tutto quello che possedeva al Signore (leggi Mc 12,41-44). Troppo spesso ascoltiamo il rumore dei soldi che diamo a Dio e ci dimentichiamo di ascoltare la Voce di Dio che parla al nostro cuore per insegnarci il bene che dobbiamo operare nel mondo. Dio ci ascolta sempre e conosce tutto di noi. La sua voce giunge ai nostri orecchi come un soffio leggero. Tocca a noi di scegliere di ascoltarlo. Dal Salmo 39 (40) Ritornello : VIENI SIGNORE, RE DI GIUSTIZIA E DI PACE HO SPERATO, HO SPERATO NEL SIGNORE, ED EGLI SU DI ME SI È CHINATO, HA DATO ASCOLTO AL MIO GRIDO. MI HA MESSO SULLA BOCCA UN CANTO NUOVO, UNA LODE AL NOSTRO DIO. SACRIFICIO E OFFERTA NON GRADISCI, GLI ORECCHI MI HAI APERTO, NON HAI CHIESTO OLOCAUSTO NÉ SACRIFICIO PER IL PECCATO. ALLORA HO DETTO: «ECCO, IO VENGO». «NEL ROTOLO DEL LIBRO SU DI ME È SCRITTO DI FARE LA TUA VOLONTÀ: MIO DIO, QUESTO IO DESIDERO; LA TUA LEGGE È NEL MIO INTIMO». HO ANNUNCIATO LA TUA GIUSTIZIA NELLA GRANDE ASSEMBLEA; VEDI: NON TENGO CHIUSE LE LABBRA, SIGNORE, TU LO SAI. SECONDA LETTURA Dalla 1 Lettera di San Paolo apostolo ai Corinti 1,1-3 Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO Apostolo: significa “inviato”. Gesù sceglie 12 Apostoli nella sua vita. Paolo non aveva conosciuto di persona Gesù, ma il Signore gli appare sulla via di Damasco e lo chiama al suo servizio (leggi At 9). Sostene: potrebbe trattarsi del personaggio di cui si parla in At 18,7. Santificati: Gesù ci dona lo Spirito della vita divina che ci rende Santi come Dio. Chiamata: ognuno di noi è chiamato da Dio, ha una vocazione per portare nel mondo l’Amore di Dio a tutti i fratelli. Nel suo secondo viaggio missionario, Paolo passò circa un anno e mezzo nella città di Corinto, un porto molto importante della Grecia dove il commercio marittimo attraeva gente di ogni cultura e razza. Qui Paolo si dedicò ad evangelizzare e a formare la comunità ecclesiale. Scrive questa lettera intorno all’anno 56 d. C.: presentò la “follia” della croce di Gesù, esortando i suoi ascoltatori ad una fede senza limiti e rimanendo piacevolmente sorpreso per la loro risposta generosa. In seguito arriverà Apollo per continuare il suo lavoro apostolico.

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Foglietti della domenica T.O.

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PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

II Domenica del Tempo Ordinario

Dopo la festa del Battesimo del Signore, oggi entriamo nel Tempo Ordinario: Giovanni ci indica Gesù come “Agnello di Dio,

che toglie il Peccato del mondo”. Grazie al suo sacrificio sulla croce il mondo è purificato dalla presenza dello Spirito Santo.

PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaia 49,3.5-6

Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,

sul quale manifesterò la mia gloria». Ora ha parlato

il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno

materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal

Signore e Dio era stato la mia forza – e ha detto:

«È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare

le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti

d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché

porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Servo di Dio: si tratta di un personaggio misterioso. Il brano del profeta Isaia parla di “servo”, riferendolo a un gruppo di privilegiati tra gli esiliati. La tradizione cristiana vedrà in esso la figura del Signore Gesù, salvatore del mondo.

Plasmato: Dio ha creato ognuno di noi con un progetto di amore da realizzare.

Giacobbe/Israele: il popolo ebreo in esilio a Babilonia. Si tratta delle 12 tribù nate dai figli di Giacobbe, nipote di Abramo.

Ricondurre/restaurare: il popolo sarebbe tornato dall’esilio sotto il regno di Dario intorno al 538 a. c.

Luce delle nazioni: ogni uomo toccato dalla grazia divina diventa “testimone autorevole” della Volontà divina. Paolo userà questo versetto nel discorso ai Giudei di Antiochia di Pisidia (At 13,47). Gesù ne parla nel Vangelo di Matteo (5,14)

Questo brano è tratto dal terzo poema del Servo di Dio: Dio parla di un servo collettivo o di un personaggio misterioso che sarà “Luce delle Nazioni”. Ma oggi Dio parla a me, attraverso la testimonianza di Gesù, servo obbediente della volontà salvifica del Padre. Cosa mi chiede il Signore in questa lettura? Come gli rispondo? Che cosa faccio concretamente per rendere il mondo migliore intorno a me? Ricordi Gesù ha detto di se stesso: “Il Figlio di Dio non è venuto per farsi servire, ma per servire” (Mt 20,28). Gesù mi insegna a vivere la vita al servizio dei fratelli: “Voi siete la luce del mondo... Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,14-16). Il mondo ha bisogno del tuo contributo d’amore, nella perseveranza della vita quotidiana. Forza e coraggio!

La mia vita come offerta gradita a Dio All’epoca di Gesù fare un’offerta a Dio voleva dire donare delle monete d’oro al tempio di Gerusalemme. Qualcuno poi offriva i suoi figli a Dio, perché diventassero “servi” nel Tempio (pensa al profeta Samuele). Ma la vera offerta a Dio è quella del cuore: ricordi la vedova lodata da Dio, perché aveva dato tutto quello che possedeva al Signore (leggi Mc 12,41-44). Troppo spesso ascoltiamo il rumore dei soldi che diamo a Dio e ci dimentichiamo di ascoltare la Voce di Dio che parla al nostro cuore per insegnarci il bene che dobbiamo operare nel mondo. Dio ci ascolta sempre e conosce tutto di noi. La sua voce giunge ai nostri orecchi come un soffio leggero. Tocca a noi di scegliere di ascoltarlo.

Dal Salmo 39 (40)

Ritornello: VIENI SIGNORE, RE DI GIUSTIZIA E DI PACE

HO SPERATO, HO SPERATO NEL SIGNORE,

ED EGLI SU DI ME SI È CHINATO,

HA DATO ASCOLTO AL MIO GRIDO.

MI HA MESSO SULLA BOCCA UN CANTO NUOVO,

UNA LODE AL NOSTRO DIO.

SACRIFICIO E OFFERTA NON GRADISCI,

GLI ORECCHI MI HAI APERTO,

NON HAI CHIESTO OLOCAUSTO

NÉ SACRIFICIO PER IL PECCATO.

ALLORA HO DETTO: «ECCO, IO VENGO».

«NEL ROTOLO DEL LIBRO SU DI ME È SCRITTO

DI FARE LA TUA VOLONTÀ:

MIO DIO, QUESTO IO DESIDERO;

LA TUA LEGGE È NEL MIO INTIMO».

HO ANNUNCIATO LA TUA GIUSTIZIA

NELLA GRANDE ASSEMBLEA;

VEDI: NON TENGO CHIUSE LE LABBRA,

SIGNORE, TU LO SAI.

SECONDA LETTURA Dalla 1 Lettera di San Paolo apostolo

ai Corinti 1,1-3

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù

per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla

Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono

stati santificati in Cristo Gesù, santi per

chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo

invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo,

Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio

Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Apostolo: significa “inviato”. Gesù sceglie 12 Apostoli nella sua vita. Paolo non aveva conosciuto di persona Gesù, ma il Signore gli appare sulla via di Damasco e lo chiama al suo servizio (leggi At 9).

Sostene: potrebbe trattarsi del personaggio di cui si parla in At 18,7.

Santificati: Gesù ci dona lo Spirito della vita divina che ci rende Santi come Dio.

Chiamata: ognuno di noi è chiamato da Dio, ha una vocazione per portare nel mondo l’Amore di Dio a tutti i fratelli.

Nel suo secondo viaggio missionario, Paolo passò circa un anno e mezzo nella città di Corinto, un porto molto importante della Grecia dove il commercio marittimo attraeva gente di ogni cultura e razza. Qui Paolo si dedicò ad evangelizzare e a formare la comunità ecclesiale. Scrive questa lettera intorno all’anno 56 d. C.: presentò la “follia” della croce di Gesù, esortando i suoi ascoltatori ad una fede senza limiti e rimanendo piacevolmente sorpreso per la loro risposta generosa. In seguito arriverà Apollo per continuare il suo lavoro apostolico.

Page 2: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A

NOI; A QUANTI LO HANNO ACCOLTO HA DATO POTERE DI

DIVENTARE FIGLI DI DIO. ALLELUIA.

Agnello di Dio: cinquecento anni prima della nascita di Gesù, il profeta Isaia annunciava la venuta di un “servo di Dio”, che sarebbe stato incompreso e maltrattato dagli uomini, come un agnello mansueto condotto al macello. Dopo la morte e risurrezione di Gesù, i discepoli hanno compreso che Gesù è il vero servo di Dio, che si offre per darci la Vita di Dio.

Battezzare: Giovanni immergeva nell’acqua le persone che volevano tornare a Dio ed iniziare una nuova vita.

Non lo conoscevo: Giovanni e Gesù erano parenti, quindi si conoscevano. Qui la frase significa “non sapevo” che Gesù era il Messia promesso da Dio per liberare il suo popolo dalla schiavitù del Peccato.

Discende lo Spirito: al Giordano Gesù viene investito della missione messianica. Gesù diventa il Cristo, il Consacrato. Gesù libera l’uomo dal peccato non solo morendo per noi, ma parlando di Dio Padre e sanando con la forza di Dio tutte le persone schiave del male fisico e spirituale

Nello Spirito: mentre il battesimo di Giovanni rimette solo i peccati, quello di Gesù dona lo Spirito Santo, che ci fa vivere la vita di Dio già qui sulla terra. Lo Spirito nel battesimo inizia ad abitare nei nostri cuori e ci fa testimoni dell’Amore del Padre.

Testimoniato: Giovanni diventa il primo testimone di Gesù il Messia. Lo Spirito poi scenderà sugli apostoli nella Pentecoste e li farà testimoni di Gesù risorto. Lo Spirito ha fatto anche noi oggi testimoni di Gesù.

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui

che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del

quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è

avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo

conoscevo, ma sono venuto a battezzare

nell’acqua, perché egli fosse manifestato a

Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho

contemplato lo Spirito discendere come una

colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo

conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a

battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale

vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho

testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Ancora il Battista? Sì, ancora lui. Nel giro di poche settimane questa è la quarta volta che la liturgia ci mette davanti agli occhi Giovanni il battezzatore. Finite le grandi feste del Natale, il nuovo tempo che la Chiesa ci consegna è un invito forte a costruire la nostra ferialità in rima con novità e non con banalità. È nello scorrere quotidiano e feriale dei giorni che dobbiamo vivere lo stupore del Dio con-noi, la novità e la bellezza del Volto del Padre che Gesù ci ha rivelato. Nel brano che oggi la liturgia ci regala, Giovanni non ci viene presentato alle prese con i consueti strumenti del suo lavoro profetico-penitenziale, ma nei panni del “Testimone”. Il quarto evangelista, che non racconta la scena del battesimo di Gesù, mette sulle labbra del Battista la rivelazione della sua identità: Gesù il Messia atteso è l'«agnello di Dio che toglie il peccato del mondo». Gesù ogni giorno se noi vogliamo ci libera dal Male… ma occorre volerlo! Oggi, adesso. Nel cammino della fede e della conversione del cuore non ci sono bacchette magiche. Gesù richiede la mia collaborazione e l'investimento della mia libertà.

CHI è Gesù? Gesù è uno che dona la sua vita per riconciliare noi con il Padre. È

l'Agnello immolato, colui che offre la sua vita perché tutti possano

scoprire che sono amati da Dio. Gesù non è un “SuperEroe”» che vince

con la forza eliminando tutti i nemici, ma il mite pastore che cambia la

storia con amore, con tenerezza; donando la sua vita e non distruggendo

quella degli altri. E così insegna a fare ai suoi discepoli: «Beati i miti, i

perseguitati per la giustizia ... ». Gesù dona lo Spirito, che non è qualcosa che si riceve solo

in alcune occasioni. Lo Spirito è la forza stessa della vita, è l'amore di Dio che ci aiuta a

vivere come Gesù ha vissuto. È l'amore che lega il Padre e il Figlio e che guida Gesù, il

Figlio di Dio che è diventato uomo, a realizzare il progetto di Dio. Questo piano prevede che

tutti possano conoscere e amare il Padre e vivere lasciandosi guidare dallo Spirito di Gesù,

dal suo amore. Quando amiamo una persona,

desideriamo che ricambi il nostro sentimento con la

stessa forza e convinzione con cui noi sentiamo di

amare. Dio ci riesce, perché ci dona il suo stesso

amore. E questo avviene sempre, non solo in alcune

grandi occasioni (battesimo, prima comunione,

cresima, o altri fatti straordinari). Dio ci dona

l'amore con cui ci ama, perché sappiamo

ricambiare in pieno questo stesso amore con la vita

di tutti i nostri giorni, nell’ordinario, in famiglia, a

scuola, nello sport…ovunque.

Anch'io, allora, posso donarmi agli altri sullo stile

di Gesù perché lo Spirito opera in me! Sono

battezzato da Gesù, in comunione con lui,

pienamente tuo amico. Gesù è tuo amico, oggi e

sempre: diventa anche tu suo amico amando tutti i

fratelli del Suo Amore. Coraggio, fratelli!

Dobbiamo scegliere Gesù, l'Agnello di Dio che si

dona a noi. Scegliere di farci raggiungere nel cuore

dal suo Amore e mettere tutto nelle sue mani.

Preghiera Signore, togliendo il peccato del mondo hai liberato l’umanità intera e hai aperto per tutti noi nello Spirito Santo la strada della comunione con il Padre. Donaci la coerenza della vita per servirti con amore nei fratelli. Le piccole offerte del nostro cuore portino la “luce” del bene nelle nostre famiglie, a scuola, sul lavoro, nello sport. Occorre la mitezza del cuore per vivere una fede autentica. Donaci di sentire sempre la tua “Voce” per camminare sempre nella Luce. Amen.

“Ecco

l’Agnello di Dio, che toglie

il peccato del mondo”

www.parrocchiamadonnaloreto.it [email protected]

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PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

III Domenica del Tempo Ordinario

Dal 18 al 25 Gennaio ogni comunità ecclesiale prega per l’Unità dei Cristiani: siamo cattolici, ortodossi, evangelici… nella

diversità dei carismi ma uniti tutti nell’amore di Dio Padre. Oggi Gesù passa ancora nella nostra vita e ci chiama a seguirlo.

PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaia 8,23b – 9,3

. In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e

la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la

via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra

tenebrosa una luce rifulse.

Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.

Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si

miete e come si esulta quando si divide la preda.

Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la

sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo

aguzzino, come nel giorno di Mádian.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Zabulon e Neftali: erano due delle dodici tribù do Israele. Queste due tribù vivevano in Galilea, una regione a nord della Palestina, lontana da Gerusalemme. Gli abitanti di Gerusalemme sovente disprezzavano quelli della Galilea. Pensavano che erano troppo influenzati dagli dei pagani, erano impuri. Eppure proprio qui Gesù vivrà la gran parte della vita e inizierà il suo ministero apostolico.

Giogo: trave di legno arcuato che si posa sulla base del collo del bue per tirare il carro o l’aratro. Qui i prigionieri degli Assiri vengono paragonati agli armenti.

Madian: in riferimento a Giudici 7,2 si afferma che la vittoria sulle forze assire che opprimevano la Galilea dal 734 a.C. avverrà non grazie al dispiegamento di un forte esercito, ma per l’intervento divino.

Giunte con Giosuè nella terra di Canaan le dodi ci tribù ebree si erano divise tra loro la terra. Alla tribù di Zabulon e Neftali erano toccati i territori del nord, Galilea e dintorni. Nel 734 a.C. su quelle terre si era abbattuta l’invasione assira. Gli abitanti della Galilea erano stati deportati in esilio, “immersi nelle tenebre” della schiavitù. Il profeta Isaia annuncia che il popolo avrebbe visto “una grande luce”: l’esilio sarebbe finito e Dio avrebbe donato nuovamente la gioia al suo popolo. L’oracolo fa certo riferimento alla nascita di Ezechia a Gerusalemme e alla sua salita al trono nel 727 a.C. speranza di pace per tutte le genti. Purtroppo le speranze del profeta andranno infrante, ma apriranno la speranza all’avvento del Messia Gesù di Nazaret, cresciuto proprio in queste terre. Nel testo c’è anche un riferimento alla vittoria di Gedeone (leggi Giudici 7-8)

Dal Salmo 26 (27)

Ritornello: IL SIGNORE È MIA LUCE E MIA SALVEZZA

IL SIGNORE È MIA LUCE E MIA SALVEZZA:

DI CHI AVRÒ TIMORE?

IL SIGNORE È DIFESA DELLA MIA VITA:

DI CHI AVRÒ PAURA?

UNA COSA HO CHIESTO AL SIGNORE,

QUESTA SOLA IO CERCO:

ABITARE NELLA CASA DEL SIGNORE

TUTTI I GIORNI DELLA MIA VITA,

PER CONTEMPLARE

LA BELLEZZA DEL SIGNORE E AMMIRARE IL SUO SANTUARIO.

SONO CERTO DI CONTEMPLARE

LA BONTÀ DEL SIGNORE

NELLA TERRA DEI VIVENTI.

SPERA NEL SIGNORE, SII FORTE,

SI RINSALDI IL TUO CUORE E

SPERA NEL SIGNORE.

SECONDA LETTURA Dalla 1 Lettera di San Paolo apostolo

ai Corinti 1,10-13.17

Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro

Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare,

perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in

perfetta unione di pensiero e di sentire. Infatti a

vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai

familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi

riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono

di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece

di Cefa», «E io di Cristo». È forse diviso il

Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O

siete stati battezzati nel nome di Paolo? Cristo

infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad

annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola,

perché non venga resa vana la croce di Cristo.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Perfetta unione: riferimento alla prima comunità di Gerusalemme (Atti 2,42-47)

Cloe: probabilmente una commerciante o imprenditrice di Efeso (città dove si trovava Paolo), i cui dipendenti facevano frequenti viaggi a Corinto, portando notizie di quella comunità.

Io sono di: le divisioni della comunità nascono dalle simpatie per l’uno o l’altro missionario, legate anche alla loro abilità oratoria (ad es. Apollo).

Apollo: colto giudeo di Alessandria, predicò ad Efeso e a Corinto (Atti 18,24–19,1) soprattutto contro il giudaismo.

Cefa: è Pietro (Gv 1,42) forse alcuni cristiani provenienti dalla Palestina si richiamano a lui, chiedendo la circoncisione per i pagani.

Di Cristo: più che l’indicazione di un gruppo, questa può essere la risposta di Paolo che invita a guardare a Cristo unico Maestro, e non ai singoli missionari che si rifanno a Cristo. Essi come tutto la creazione sono a servizio delle comunità cristiane, perché ogni cristiano sia a servizio di Cristo e quindi per Cristo di Dio (1Cor 3,23).

Oggi scopriamo che la comunità greca di Corinto si presenta divisa in tanti gruppi che si rifanno a vari maestri. Paolo dimostra che questo modo di vivere la fede è la negazione del Vangelo e della croce di Cristo, che ci ha fatto una sola cosa nella Chiesa. Con il battesimo è stato donato a ciascuno di noi l’unica vera cosa importante: la comunione con Cristo Gesù, l’unico vero Maestro che ha donato la sua vita per noi tutti. Dobbiamo perciò prima di tutto cercare l’Unità nell’Amore di Dio e allora saremo Chiesa. Tutto il resto verrà di conseguenza. In questa settimana preghiamo proprio per l’Unità dei Cristiani. Il tema è “Uniti nell’insegnamento degli apostoli”. Chiediamo questo dono a Dio Padre

Page 4: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

GESÙ PREDICAVA IL VANGELO DEL REGNO

E GUARIVA OGNI SORTA DI INFERMITÀ NEL POPOLO. ALLELUIA.

Cafarnao: villaggio di Nahum, città di confine sulla riva nord-occidentale del lago di Gennezaret, sorgeva su una grande via romana che portava a sud, attraverso la quale passavano le carovane. Città di crocevia dove si trovavano molti pagani. Gesù annuncia il Vangelo a tutti.

Si compisse: Matteo scrive per una comunità giudeo-cristiana, che conosce la Bibbia antico-testamentaria. Per questo mette in evidenza la continuità tra quello che i profeti hanno detto e ciò che Gesù compie.

Tenebre: il profeta Isaia parla di un popolo immerso nelle tenebre, improvvisamente avvolto dalla luce di Cristo Gesù, che risana l’umanità ferita dal peccato (cf. 1° Lettura).

Pescatori di uomini: la proposta di Gesù è rivolta a due coppie di fratelli Andrea-Pietro e Giacomo-Giovanni pescatori sul lago di Galilea. Questa espressione significa che diventeranno capaci di liberare con la forza del Cristo le persone dal male. Il mare era considerato nel mondo ebraico poco sicuro, molto insidioso e pericoloso. Quindi risulta un buon esempio per indicare il male, il peccato, ciò che fa paura ed insidia la vita dell’uomo.

Sinagoghe: luoghi dove la comunità ebraica si riuniva per leggere la Bibbia. Gesù annuncia il Vangelo nelle sinagoghe per spiegare che in Lui si realizzano le promesse dei profeti. I miracoli sono la conferma delle sue parole, che risuonano come la buona notizia del Regno di Dio.

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato

arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e

andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare,

nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si

compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,

sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle

genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una

grande luce, per quelli che abitavano in regione e

ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù

cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi,

perché il regno dei cieli è vicino». Mentre

camminava lungo il mare di Galilea, vide due

fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo

fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti

pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò

pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due

fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni

suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo

loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed

essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo

seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea,

insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il

vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di

malattie e di infermità nel popolo.

PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”: con Gesù, Dio si fa vicino alle nostre vite, uno di noi. Gesù ci insegna a fare la volontà del Padre, che è anche la nostra felicità. Gesù ci coinvolge nella sua missione di amore, ci chiama come gli apostoli. Come Gesù ha lasciato la sua famiglia a Nazareth, questi uomini lasciano il loro modo di vivere per seguire Gesù. Oggi Gesù ci chiede di lasciare le nostre sicurezze per collaborare con Lui nell’annuncio del Vangelo: diventiamo anche noi apostoli = “inviati”.

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,nacque da Maria Vergine,patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne,la vita eterna. Amen.

FAVOLA: Cuore di topo (tratto Racconti di Pino Pellegrino)

C’era una volta un topo che aveva una paura matta dei gatti. Allora un mago buono ebbe compassione di lui e lo trasformò in gatto. Però quando fu gatto, cominciò ad aver paura dei cani. Il mago impietositosi lo trasformò in cane. Ma diventato cane ebbe paura delle pantere. Quando fu fatto pantera, ebbe paura del cacciatore. A questo punto il

mago si diede per vinto: lo mutò nuovamente in topo e disse: “Non c’è niente che io possa fare per aiutarti, perché tu continui sempre ad avere il cuore di topo.

Gesù è venuto per donarci la forza dello Spirito, per trasformare la nostra vita in qualcosa di “speciale”. Occorre affidarsi ogni giorno al Signore, chiedere a Lui un cuore grande per realizzare nella nostra vita il Regno di Dio. Lasciamoci lavorare dalla potenza dello Spirito Santo che abita in noi e mai più nessuna cosa o nessuna creatura potrà farci paura, perché con Gesù nel cuore tutto sarà possibile nel suo amore.

Preghiera

Signore, tu passi ancora nelle nostre vie ci chiami per seguirti lungo le strade del mondo. Forse Pietro non aveva mai pensato che Dio potesse interessarsi a dei pescatori della Galilea. I tuoi apostoli hanno cercato per tutta la vita di trasmettere la luce che tu hai donato loro. Tu oggi chiami noi a conversione: occorre un cuore pronto e disponibile per realizzare nelle nostre vite il tuo Regno, occorre misericordia e tanta carità per far conoscere a tutti il tuo amore che salva. Oggi hai donato a noi la luce della Tua Parola per percorrere la via del Bene, ti sei donato a noi nell’Eucaristia per diventare in noi “forza dell’Amore”. Da soli non possiamo fare nulla, ma se noi siamo con Te nulla è impossibile. Oggi ancora passi, ti rivolgi a noi e ci chiedi pazientemente: “Io ho bisogno di te, conto su di te per portare nel mondo il Vangelo di un Dio che vuole essere Amico di tutti”. Amen.

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Page 5: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

IV Domenica del Tempo Ordinario

Questa domenica può essere chiamata la “Domenica dei poveri e dei piccoli”, di coloro che accolgono Gesù nella semplicità del

loro cuore e della loro vita. Gli umili sono veramente gli eredi del Regno di Dio, beati della pace del cuore che rende tutto possibile.

PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Sofonia 2,3; 3,12-13

Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che

eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate

l’umiltà; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno

dell’ira del Signore. «Lascerò in mezzo a te un

popolo umile e povero».

Confiderà nel nome del Signore il resto d’Israele.

Non commetteranno più iniquità e non proferiranno

menzogna; non si troverà più nella loro bocca una

lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Cercate: è un verbo che indica oltre alla ricerca del Signore, attraverso il culto del Tempio, la giustizia e l’umiltà di tutto il popolo nella vita di ogni giorno e nei rapporti con i fratelli.

Giustizia: soltanto un cuore umile rende possibile i rapporti fraterni secondo verità e nell’amore per il prossimo. La giustizia viene da Dio.

Poveri: sono tutti coloro che non cercano la forza nella prepotenza come i dignitari di palazzo (1,8-9), i ricchi (1,10-11), coloro che irridono Dio (1,12). Per i profeti gli “Anawin” poveri sono prima di tutto i deboli, i piccoli e gli oppressi, ma con Sofonia il vocabolo prende una connotazione morale e spirituale: sono gli uomini umili che vivono sottomessi alla Legge di Dio.

Resto d’Israele: questa espressione rappresenta un piccolo gruppo di uomini che rimangono fedeli a Dio, nonostante la sciagura e la distruzione di tutto il popolo costretto all’esilio. Questo tema è molto presente nei profeti e apre alla speranza della restaurazione di Israele, con l’invio del Messia (leggi Isaia 1,9; 4,3; 10,21; Amos 5,15; Zaccaria 8,11). Solo se il popolo si convertirà potrà vivere felice in Israele.

Sofonia è profeta, cioè uomo che parla in nome di Dio, durante il regno di Giosia, che ha governato su Gerusalemme con saggezza dal 640 al 609 a.C. Questo re salì al trono (dopo Manasse re che riportò Giuda ai culti pagani) all’età di otto anni e per governare si serviva di un consiglio regale, in cui Sofonia era la guida spirituale. Attraverso la sua predicazione gettò le basi per la riforma religiosa realizzata più tardi da Giosia. Il libro di Sofonia è costituito da tre capitoli: nel primo si afferma che Dio punirà tutti coloro che seguono culti pagani (i Baal); nel secondo il profeta supplica il popolo di cercare Javhé; nel terzo proclama che la nazione ebrea ormai ridotta ad un piccolo resto senza splendore e succube delle nazioni vicine, verrà esaltata da Dio e salvata dalla distruzione. Il profeta ritiene che la causa della sofferenza del popolo sia l’orgoglio e l’infedeltà delle autorità religiose e civili. Solo un cuore povero e umile potrà rendere possibile la salvezza di Dio: il re Giosia sarà un re fedele al Signore.

Dal Salmo 145 (146)

Ritornello: BEATI I POVERI IN SPIRITO

IL SIGNORE RIMANE FEDELE PER SEMPRE

RENDE GIUSTIZIA AGLI OPPRESSI,

DÀ IL PANE AGLI AFFAMATI.

IL SIGNORE LIBERA I PRIGIONIERI.

IL SIGNORE RIDONA LA VISTA AI CIECHI,

IL SIGNORE RIALZA CHI È CADUTO, IL SIGNORE AMA I GIUSTI,

IL SIGNORE PROTEGGE I FORESTIERI.

EGLI SOSTIENE L’ORFANO E LA VEDOVA,

MA SCONVOLGE LE VIE DEI MALVAGI.

IL SIGNORE REGNA PER SEMPRE,

IL TUO DIO, O SION,

DI GENERAZIONE

IN GENERAZIONE.

SECONDA LETTURA Dalla 1 Lettera di San Paolo apostolo

ai Corinti 1,26-31

Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci

sono fra voi molti sapienti dal punto di vista

umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma

quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto

per confondere i sapienti; quello che è debole per il

mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo,

quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al

nulla le cose che sono, perché nessuno possa

vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in

Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza

per opera di Dio, giustizia, santificazione e

redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta,

si vanti nel Signore.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Chiamata: nel battesimo siamo diventati figli di Dio e dobbiamo vivere come Gesù.

Vista umano: cioè secondo la “carne”. Paolo usa questo termine per indicare la persona umana ricolma di beni da parte del suo Creatore, ma pur sempre caratterizzata dalla fragilità e dalla morte.

Grazie a lui: i cristiani trovano esistenza solo grazie all’amore di Dio manifestato dalla Croce di Cristo. Dio ha scelto noi, che agli occhi del mondo non valiamo nulla e non esistiamo, affinché possiamo esistere in Gesù Cristo. Quindi occorre gloriarsi non per il valore che possiamo assumere agli occhi di questo mondo, ma per quello che realmente siamo agli occhi di Dio in Cristo Gesù. Al contrario quelli che sono nel mondo si credono forti e potenti ma sono destinati al nulla e all’oblio. La vita nuova nel Signore Gesù diventa il nostro orgoglio, la nostra forza e ci spinge a vivere di Lui amando i fratelli.

Sapienza: la sapienza cristiana non è uno sforzo umano secondo la carne, ma un dono divino che viene accolto da un cuore umile. La sapienza divina è venuta a noi in Cristo Gesù (Gal 4,4) e tocca a noi accoglierla nella vita e preferirla a tutto (Fil 3,8). In lui troviamo tutti i tesori della sapienza e della scienza (Col 2,3). La sapienza di Dio ci apre alla giustizia, alla santificazione e alla redenzione, temi che Paolo svilupperà nella lettera ai Romani.

Paolo cerca di riportare all’unità la comunità di Corinto divisa, meditando sul modo di agire di Dio, che sceglie ciò che è umanamente folle (in opposto alla sapienza di questo mondo) ciò che è debole (in opposto alla potenza umana) ciò che è umile (in opposto alla prepotenza dei potenti). Paolo riflette sulla fragilità della natura umana e ribadisce che Dio ci ha salvato per pura grazia e non per i nostri meriti, “perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio”. Anche noi oggi riconosciamo di essere stati scelti e salvati per puro amore e confidiamo nella sapienza della Croce di Cristo. Gesù sceglie l’umiltà per entrare nella nostra vita, sceglie la debolezza, perché noi liberamente lo accogliamo nel nostro cuore, riconoscendo la nostra debolezza. Questa consapevolezza diventa la nostra forza, per lasciare agire la potenza di Dio nella nostra vita. Nella Croce tutto il creato trova unità nell’Amore di Dio Padre.

Page 6: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

RALLEGRATEVI ED ESULTATE,

PERCHÉ GRANDE È LA VOSTRA RICOMPENSA

NEI CIELI. ALLELUIA.

Salì sul monte: Gesù aveva cominciato ad annunciare il Regno di Dio. Molta gente lo seguiva. Sal su una collina vicino al lago di Galilea e si mise ad insegnare (sedette = l’atteggiamento dei maestri della Legge nella sinagoga). Gesù è il nuovo Mosè e la collina richiama il monte Sinai.

Insegnava: Gesù è la nuova guida che insegna con autorevolezza la nuova Legge. In lui Dio ci indica il cammino della salvezza.

Beati: felici perché hanno posto nella Legge di Dio tutto il senso della loro vita. Questa espressione la troviamo nei Salmi.

Poveri: sono quelli che confidano solo nel Signore e nella sua volontà. Poveri perché sanno che tutto viene da Dio e non confidano nelle ricchezze di questo mondo.

Perché: l’uomo che confida nel Signore sperimenta la felicità già qui, perché la sua gioia è Dio nel cuore (Regno dei cieli).

Nel pianto: quelli che piangono lacrime di pentimento per i loro peccati.

Miti: docilità del cuore a Dio. Fame e sete di Giustizia: coloro che

amano la volontà del Signore e operano attivamente per realizzarla nella loro vita a vantaggio di tutti i fratelli.

Misericordiosi: coloro che sanno portare nel mondo la pazienza e l’amore di Dio.

Puri di cuore: coloro che hanno nel cuore la Legge di Dio e la vivono ogni giorno.

Operatori di pace: coloro che portano nel mondo la pace di Cristo e guardano agli altri uomini come fratelli e cercano il bene di tutti.

Perseguitati: coloro che donano la vita per amore di Dio e dei fratelli, guardando alla croce di Cristo che ha offerto la sua vita perché ogni uomo abbia la Vita del Signore.

Per causa mia: ognuno di noi nella sua vita deve mostrare il volto di Gesù, i suoi sentimenti, le sue parole, i suoi gesti di amore

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul

monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi

discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro

dicendo:«Beati i poveri in spirito, perché di essi è

il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati. Beati i miti, perché

avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno

fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno

misericordia. Beati i puri di cuore,perché vedranno

Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno

chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la

giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno

e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di

voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate,

perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

Sul monte Sinai Dio ha donato a Mosè la Legge, che gli ebrei hanno raccolto in cinque libri, il Pentateuco (Genesi, Esodo, Numeri, Levitico, Deuteronomio). Al centro della Legge, ci sono i 10 Comandamenti, che Dio ha donato al popolo perché trovasse la felicità nel servire Dio e i fratelli. Gesù non ha soppresso la Legge antica, ma gli ha dato pienezza, rivelando a noi tutti che Dio è Padre, che desidera la nostra felicità e questa gioia noi possiamo trovarla in Gesù, suo Figlio che ci dona lo Spirito Santo, la forza di Dio per vivere i precetti della Legge. Gesù si è fatto nostro fratello, ha condiviso la nostra vita perché noi tutti conoscessimo e vivessimo la vita di Dio. Certo le beatitudini sono difficili da vivere, perché ci parlano il linguaggio difficile della croce. Esse però ci rivelano che solo quando amiamo Dio e gli altri troviamo la strada della Felicità. Le beatitudini ci indicano il cammino verso il cielo, un cammino che non facciamo da soli, ma con tanti fratelli che ci amano. Le beatitudini ci mostrano in Gesù il volto di Dio Padre.

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo,nacque da Maria Vergine,patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne,la vita eterna. Amen.

FAVOLA: La farfalla e la Bambina (tratto Racconti di Pino Pellegrino)

C’era una volta una ragazzina che mentre passeggiava nel bosco vide una bellissima farfalla impigliata in un rovo. Il suo cuore gentile le suggerì subito di salvarla dalla morte. Delicatamente la liberò e la

farfalla variopinta si mise a volare nel cielo azzurro... ma dopo qualche metro si trasformò in una splendida fata. “Tu mi hai salvato la vita, buona bambina. Ed io ora voglio fare qualcosa per te: che cosa desideri?” La bimba ci pensò un po’ e poi disse: “Donami il segreto della felicità” La fatina si avvicinò all’orecchio della bambina e le donò il segreto della Gioia senza fine. Passarono gli anni e la bambina divenne donna, poi mamma e poi nonna. Aveva vissuto una vita sempre perfettamente felice. Era diventata una vecchietta sorridente e piena di speranza nonostante le difficoltà della vita. Un giorno la sua nipotina si avvicinò e le chiese il segreto di quella felicità. “Mia dolce nipotina, è molto semplice. La Gioia nasce dal cuore quando tu sai che ogni persona che vive accanto a te, anche se a volte sembra molto sicura ed indipendente, ha bisogno del tuo amore, della tua attenzione, del tuo bene… ha bisogno di te”.

Preghiera Colui che è misericordioso vuole che tu sia misericordioso, colui che è giustizia, vuole che tu sia giusto, appunto perché il Creatore brilli nella sua creatura (san Leone Magno)

Signore Gesù, tu nelle beatitudini ci indichi la via della Santità, che è vera Felicità nel sentirci amati e amare il mondo nel tuo nome. Le beatitudini ci insegnano che il tuo Regno non conosce confini, perché abita nel cuore di ogni uomo di buona volontà. Purtroppo il mondo oggi conosce sofferenza, violenza, soprusi di ogni genere, ma guardando a te noi vogliamo oggi lavorare per un mondo “diverso” dove ogni fratello si senta amato e accolto nel tuo nome. Donaci la fame e la sete della tua giustizia, della tua misericordia, della tua pace. Donaci il coraggio di credere e lottare guardando alla tua croce che è Sapienza di amore. Signore noi siamo piccoli e deboli, ma in Te tutto diventa possibile e meraviglioso. Amen.

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Page 7: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

V Domenica del Tempo Ordinario

Cristo risorto è la luce che vince le tenebre del nostro peccato. L’incontro con Gesù deve cambiare la nostra vita: dobbiamo aprire il nostro cuore al suo amore, lodarlo amando i fratelli e

diventando noi stessi luce di speranza e di pace per il mondo intero

PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaia 58,7-10

Così dice il Signore: «Non consiste forse [il digiuno

che voglio] nel dividere il pane con l’affamato,

nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire

uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?

Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita

si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua

giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora

invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto

ed egli dirà: “Eccomi!”. Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se

aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto

di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la

tua tenebra sarà come il meriggio».

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Digiuno: il profeta probabilmente è un discepolo del profeta Isaia e parla a Gerusalemme poco dopo il ritorno dall’esilio. Deve denunciare le colpe del popolo: effettivamente sono molti quelli che compiono pratiche religiose, specialmente il digiuno, aspettandosi in compenso delle benedizioni divine.

Dividere: Isaia annuncia che il vero culto gradito a Dio non si esaurisce nella liturgia del Tempio, ma deve diventare lotta quotidiana contro l’ingiustizia e l’oppressione dei deboli, condivisione dei propri beni con quelli che non hanno pane, vestiti e alloggio.

Luce: per gli ebrei era il simbolo della rivelazione messianica, che trionfa sulle tenebre dei culti pagani. Con la fede e il culto a Dio e nell’amore concreto al prossimo il pio ebreo deve orientare, consacrare, rendere luminosa tutta l’umanità che cammina nel buio dell’ignoranza di Dio e della sua Legge.

Giustizia: preghiera e azione, sacrificio e misericordia devono andare sempre insieme nel cuore del credente. Gesù riprenderà questo passo e farà dipendere la nostra vita e felicità eterna dall’adempimento o no delle opere di misericordia e dalla carità verso i fratelli in difficoltà (leggi Matteo 25).

Al ritorno dall’esilio, i ricchi e i potenti si ristabiliscono nel paese senza preoccuparsi dei molti poveri presenti in Israele. Molti del popolo ebreo vivono in miseria, affamati e senza tetto, sottoposti alla violenza dei più forti. Il profeta Isaia ribadisce al popolo, preoccupato solo di ricostruire il Tempio, che il vero culto a Dio passa dall’amore verso il fratello in difficoltà. La predicazione del profeta resta ancora oggi molto attuale: il cristiano può cadere nella trappola di un culto formale, fatto di preghiere, rosari e santa messe, ma nella vita pratica ha il cuore chiuso alle necessità concrete dei fratelli. La bellezza della liturgia deve diventare la forza per amare, messaggio di speranza in un mondo dove gli interessi economici e politici condannano un numero crescente di persone alla miseria. Le opere dell’uomo giusto saranno luminose, perché riveleranno il volto glorioso di Dio.

Dal Salmo 111 (112)

Ritornello: IL GIUSTO RISPLENDE COME LUCE.

SPUNTA NELLE TENEBRE,

LUCE PER GLI UOMINI RETTI:

MISERICORDIOSO, PIETOSO E GIUSTO.

FELICE L’UOMO PIETOSO CHE DÀ IN PRESTITO,

AMMINISTRA I SUOI BENI CON GIUSTIZIA.

EGLI NON VACILLERÀ IN ETERNO: ETERNO SARÀ IL RICORDO DEL GIUSTO.

CATTIVE NOTIZIE NON AVRÀ DA TEMERE,

SALDO È IL SUO CUORE, CONFIDA NEL SIGNORE.

SICURO È IL SUO CUORE, NON TEME,

EGLI DONA LARGAMENTE AI POVERI,

LA SUA GIUSTIZIA RIMANE PER SEMPRE,

LA SUA FRONTE S’INNALZA NELLA GLORIA.

SECONDA LETTURA Dalla Prima Lettera di San Paolo

apostolo ai Corinti 2,1-5

Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai

ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza

della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di

non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella

debolezza e con molto timore e trepidazione. La

mia parola e la mia predicazione non si basarono

su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla

manifestazione dello Spirito e della sua potenza,

perché la vostra fede non fosse fondata sulla

sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Mistero: è il piano salvifico di Dio per tutta l’umanità: guarire l’uomo dal peccato e donarci la piena comunione di amore. Questo progetto si è realizzato una volta per tutte con la venuta di Gesù, la sua vita, la sua passione, morte e risurrezione.

Debolezza: nessun cristiano è all’altezza del vangelo che annuncia con la parola e la vita. Ma attraverso le parole povere e la testimonianza umile di ogni giorno, lo Spirito saprà tuttavia parlare al cuore di coloro che cercano la salvezza di Dio. Solo la forza dello Spirito e la potenza della croce sono in grado di far accogliere il Vangelo e convertire i cuori a Dio.

Timore: non è paura del castigo di Dio, quanto la consapevolezza della santità, bellezza, gratuità del suo amore che salva.

Potenza: è l’energia vitale di Dio, la forza del suo amore che sconfigge la durezza del cuore dell’uomo peccatore. In Gesù Dio si è fatto piccolo, umile, povero per poter esser accolto da tutti senza paura e liberamente.

Paolo, dopo aver denunciato le divisioni della comunità legata alle preferenze per i predicatori del Vangelo, ribadisce che l’annuncio di Gesù Cristo è solo sostenuto dalla forza dello Spirito. Infatti durante il suo secondo viaggio missionario, si era recato ad Atene presentandosi come abile predicatore, ma lì aveva subito un insuccesso. Andando a Corinto invece si presentò alla comunità unicamente come umile testimone di Gesù Cristo crocifisso e risorto. Ciò che interessa a Paolo è di non tacere la verità della fede cristiana: dal punto di vista umano la croce è assurda, ma la fede ci dice che la croce è sapienza misteriosa, perché ci svela il progetto amorevole e salvifico di Dio, per liberarci dal peccato, attraverso la risurrezione di Gesù Cristo. La morte di Gesù è un fallimento apparente ed un illusorio trionfo per i nemici. In verità la croce è il segno della potenza di Dio che confonde i potenti di questo mondo. Paolo annuncia con umiltà il Vangelo, confidando solo nella potenza dello Spirito che opera in lui e in noi.

Page 8: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

IO SONO LA LUCE DEL MONDO, DICE IL SIGNORE;

CHI SEGUE ME, AVRÀ LA LUCE DELLA VITA.

ALLELUIA.

Siete: per pura grazia siamo salvati e diventiamo nuove creature di luce divina, amate da Dio Padre e capaci di amare tutti.

Sale: simbolo di giudizio (Mc 9,49) e segno di purificazione. Dona sapore ma se troppo guasta i cibi e non permette la vita.

Perdere sapore: in greco “diventare pazzo” quindi vivere da stolti, da sciocchi .

Gettato: se non attingiamo alla vita divina ci escludiamo dal Regno, dal banchetto nuziale, dalla comunione con Dio e quindi dalla felicità eterna.

Calpestato: disprezzato = dannarsi, perdersi nelle tenebre del peccato.

Luce: Gesù è la luce del mondo (Gv 8,12) che illumina il mondo di salvezza (Lc 2,32).

Mondo: il creato di Dio e la vita umana. Città: richiamo a Gerusalemme sul monte Lampada: la grazia di Cristo che brilla nel

cuore e nella vita del credente. Moggio: recipiente per misurare il grano,

che veniva usato per nascondere o spegnere la fiamma della lanterna; simbolo di tutti coloro che hanno Dio nel cuore, ma si vergognano di annunciarlo e viverlo.

Risplenda: compito dei credenti illuminati dalla grazia divina è quello di diffondere la luce dell’amore di Dio nel mondo, amando i fratelli e facendo il bene.

Uomini: tutti i popoli e le genti che non conoscono Gesù e il suo Vangelo di salvezza

Opere/ Gloria: lasciando operare in noi la potenza dello Spirito attraverso di noi Dio realizza la sua opera di salvezza per tutti. Si esprime qui l’universalità della chiamata alla salvezza. Il cristiano come “luce e sale” esprime efficacemente l’azione benedicente di Dio verso tutto il creato; donandosi nella carità rende visibile Dio nello spazio e nel tempo. Dio si mostra nella nostra vita.

Cieli: la vita cristiana rende presente già qui ed ora il regno di Dio; con la nostra vita diventiamo apostoli del Vangelo di Cristo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?

A null’altro serve che ad essere gettato via e

calpestato dalla gente.

Voi siete la luce del mondo; non può restare

nascosta una città che sta sopra un monte, né si

accende una lampada per metterla sotto il moggio,

ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che

sono nella casa.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,

perché vedano le vostre opere buone e rendano

gloria al Padre vostro che è nei cieli». PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

Ciò che le beatitudini hanno descritto la scorsa settimana, si concretizza nelle immagini del sale e della luce. Usiamo il sale per condire gli alimenti: l’immagine evangelica sottolinea che i discepoli di Cristo, come fermento, devono influire sul mondo, aiutando gli uomini a scoprire il senso della loro vita, perché non si lascino sedurre dalle tendenze devianti del peccato. Inoltre il sale nell’antichità serviva per conservare i cibi: i cristiani attuano un’opera di salvezza per evitare la corruzione dell’umanità, portando a tutti la sapienza della croce di Cristo. La Parola divina (sale e luce) indirizza e dona pienezza all’esistenza umana. Senza la luce la vita diventa impossibile. Il giorno del battesimo abbiamo ricevuto una candela accesa: questa luce ci accompagna lungo tutte le tappe della vita. Il cristiano guardando a Cristo deve donare senso e gioia alla vita di tutti. Solo restando con Gesù, facendo quello che Lui ci chiede, rimanendo uniti a Lui, possiamo acquistare sapore e diventare luce per far brillare la pace e l’amore di Cristo in ogni ambito della nostra vita. Dio è la luce del mondo: i cristiani sono a loro volta luce nella misura in cui appartengono a Cristo. La Chiesa è luce permanente della presenza di Dio fra il suo popolo.

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne,la vita eterna. Amen.

FAVOLA: Un puntino di Luce (tratto Racconti di Pino Pellegrino)

Una volta centomila persone erano radunate nel Coliseum Stadium di Los Angeles, in California. All’improvviso il predicatore padre Keller, che annunciava il Vangelo a quella folla, si interruppe e disse: “Non abbiate paura; adesso si spegneranno le luci”. Lo stadio piombò nell’oscurità, ma attraverso il microfono la voce di padre Keller risuonò rassicurante: “Io ora accenderò un fiammifero. Tutti quelli che lo vedono brillare dicano semplicemente SI.” Appena quel puntino di fuoco si accese, tutte le persone che erano nello stadio dissero, forte: “SI”. Padre Keller spiegò: “Gesù è la luce del mondo, ma deve brillare nei nostri cuori. Ecco: basta una qualsiasi piccola azione di bontà per far luce nella tenebra del mondo. Per quanto piccola non passa inosservata agli occhi di Dio e degli uomini. Ma voi potete fare di più ora: tutti quelli che hanno un fiammifero l’accendano!”. Di colpo lo stadio fu illuminato dal tremolio di centomila fiammelle.

Se molti uomini di poco conto, in mille posti di poco conto, facessero diecimila cose di poco conto, la Terra sarebbe un paradiso di luce e di pace per miliardi di uomini. Accendi oggi la “luce” dell’Amore di Dio nella tua vita e tutto sarà “luce”… per tutti.

Preghiera Cristo non ha più mani, ha soltanto le nostre mani, per creare ancora oggi il mondo con sapienza e armonia. Cristo non ha più piedi, ha soltanto i nostri piedi, per guidare gli uomini su sentieri di pace e di giustizia. Cristo non ha più voce, ha soltanto la nostra voce, per raccontare ancora agli uomini di oggi il suo Vangelo di salvezza. Cristo non ha più forze, ha soltanto il nostro aiuto, per operare ancora nel mondo miracoli di amore, liberare gli uomini dal peccato e convertire il cuore del creato verso Dio Padre. Noi siamo l’unica Bibbia che tutti i popoli della Terra possono leggere ancora; siamo il meraviglioso messaggio di Dio scritto in parole e in opere di luce per tutti. Signore donaci mani che siano pronte a donare e lente a prendere; piedi che vadano verso i fratelli con amorevolezza; occhi che vedano il bello del mondo; orecchi che ascoltino il canto del cuore; parole che dicano la verità gentilmente e amorevolmente; un cuore capace di perdonare. Donaci lo Spirito della Luce. Amen.

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Page 9: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

VI Domenica del Tempo Ordinario

La nostra vita è fatta dalle quotidiane scelte personali, tanti piccoli tasselli di gioia o di dolore che fanno la nostra esistenza. Ogni giorno siamo chiamati a distinguere ciò che è bene da ciò che è male: solo Gesù può aiutarci a scegliere per una vita felice.

PRIMA LETTURA Dal libro del Siracide 15,15-20 NV 15,16-21

Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti

custodiranno; se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.

Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e

la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che

a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore;

forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono

su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera

degli uomini. A nessuno ha comandato di essere

empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Vuoi: abbiamo un grande dono, la libertà. Il Signore lascia ad ogni uomo la scelta tra il bene e il male, tra l’obbedienza alla sua legge e il suo rifiuto. Dio non vuole la morte ma la vita delle sue creature.

Comandamenti: Dio conosce ogni nostro pensiero e ogni nostra azione: per questo sa capirci meglio di quanto possiamo farlo noi. Lui sa che la nostra felicità profonda si realizza solo quando siamo fedeli alla Sua Parola, che ci invita a non scegliere comportamenti di cui potremo pentirci. Dio invita l’uomo a scegliere la vita, perché Lui è il Dio della Vita per ogni creatura del mondo.

Fiducia: l’uomo è stato creato da Dio come “essere libero e nell’amore”. Se Dio interviene nella storia, non lo fa per sostituirsi a lui, ma per illuminarlo e invitarlo a una scelta autenticamente libera; la vera fedeltà alla Legge si vive in piena libertà. Ogni uomo è chiamato ogni giorno a scegliere liberamente, come tra l’acqua e il fuoco, tra la vita e la morte, per lui e per tutti gli altri.

Temono: l’uomo non deve temere il castigo di Dio, ma di vivere una vita senza l’amore, la pace e la gioia di Dio.

Peccare: il male non viene da Dio, ma è la conseguenza del peccato dell’uomo. Il peccato viene infatti da un uso sbagliato della libertà, che rovina la nostra vita.

All’inizio del II secolo a.C., Ben Sirach dirige una scuola di Sapienza a Gerusalemme. L’originalità del suo insegnamento consiste nell’ispirarsi alla storia biblica, rivalutando la sapienza divina (14,20-27) e la legge di Mosè (15,1-10). Egli rifiuta alcune concezioni pagane o dualistiche della vita, diffuse in quell’epoca ellenistica. Ben Sirach afferma con forza che la vera felicità sta nella pienezza della vita terrestre, nella salute e nella gioia di vivere. L’onnipotenza di Dio e la sua Legge, non schiaccia l’uomo, ma al contrario aiuta l’uomo a scegliere liberamente il meglio per se e per gli altri. Questo testo è sicuramente attuale; si pensi alle domande comuni: Da dove viene il male? Perché Dio lo permette? L’uomo di oggi si crede determinato da mille cose: astri, ereditarietà, ambiente... Egli dubita della reale possibilità di determinare liberamente le scelte della propria vita. Ben Sirach, per respingere ogni falso determinismo, rivela il vero volto di Dio e la grandezza dell’uomo libero nell’amore. Solo guardando a Dio non possiamo realizzarci pienamente.

Dal Salmo 118 (119)

Ritornello: BEATO CHI CAMMINA NELLA LEGGE DEL SIGNORE.

BEATO CHI È INTEGRO NELLA SUA VIA

E CAMMINA NELLA LEGGE DEL SIGNORE.

BEATO CHI CUSTODISCE I SUOI INSEGNAMENTI

E LO CERCA CON TUTTO IL CUORE.

TU HAI PROMULGATO I TUOI PRECETTI

PERCHÉ SIANO OSSERVATI INTERAMENTE. SIANO STABILI LE MIE VIE

NEL CUSTODIRE I TUOI DECRETI.

SII BENEVOLO CON IL TUO SERVO E AVRÒ VITA,

OSSERVERÒ LA TUA PAROLA.

APRIMI GLI OCCHI PERCHÉ IO CONSIDERI

LE MERAVIGLIE DELLA TUA LEGGE.

INSEGNAMI, SIGNORE, LA VIA DEI TUOI DECRETI

E LA CUSTODIRÒ SINO ALLA FINE. DAMMI INTELLIGENZA, PERCHÉ IO

CUSTODISCA LA TUA LEGGE

E LA OSSERVI CON TUTTO IL CUORE.

SECONDA LETTURA Dalla Prima Lettera di San Paolo

apostolo ai Corinti 2,6-10

Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì,

di sapienza, ma di una sapienza che non è di

questo mondo, né dei dominatori di questo

mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo

invece della sapienza di Dio, che è nel mistero,

che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima

dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei

dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se

l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il

Signore della gloria. Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai

entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per

coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate

per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce

bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Perfetti: sono coloro che hanno raggiunto la piena maturità della vita cristiana.

Sapienza: non è la sapienza dei potenti di questo mondo; la sapienza divina è eterna, nasce dall’amore e si concretizza in un piano di amore per salvare il creato dal peccato.

Dominatori: riferimento alle potenze malvagie, i demoni che dominano questo mondo grazie all’aiuto delle autorità umane che si oppongono a Cristo e al suo Vangelo.

Mistero: è il piano salvifico di Dio per tutta l’umanità, che si è realizzato una volta per tutte con la venuta di Gesù, la sua vita, la sua passione, morte e risurrezione.

Nascosta: la rivelazione della Sapienza non è fatta ai potenti di questo mondo, come a iniziati in una religione misterica; anzi i potenti non hanno riconosciuto questa Sapienza di Dio e hanno ucciso colui che ne è l’incarnazione: Gesù Cristo. Paolo sviluppa altrove lo stesso tema in modo più esplicito: Ef 3,1-21. Gesù ne fa l’oggetto del suo rendimento di grazie al Padre (Mt 11,25-27).

Spirito: questa sapienza supera ogni conoscenza umana, non si può raggiungere con un semplice sforzo di riflessione; soltanto lo Spirito la fa conoscere e aiuta coloro che amano Dio a liberarsi definitivamente dagli influssi del Male che ci tengono schiavi.

La comunità di Corinto è divisa perché alcuni si lasciano influenzare dalle religioni misteriche, in particolare dal culto della «Sophía» (sapienza). Paolo si trova così in una situazione analoga a quella di Ben Sirach. In uno stile vivo e tagliente, senza artifici di retorica, egli definisce la sapienza di Dio, che si compie in Cristo crocifisso a favore dei credenti. C’è inoltre una sapienza umana che porta a perdizione: questa è quella del Male che si oppone al progetto salvifico di Dio per l’intero creato. L’uomo non può salvarsi da solo: solo accogliendo lo Spirito Santo può riconoscere in Gesù il Cristo salvatore. Gesù viene per liberare l’uomo dalla schiavitù delle potenze diaboliche di questo mondo. È la grazia divina offerta a tutti gli uomini, che sostiene la volontà di bene che c’è in noi, la purifica e le dà forza per vincere il Male.

Page 10: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

TI RENDO LODE, PADRE, SIGNORE DEL CIELO E

DELLA TERRA, PERCHÉ AI PICCOLI HAI

RIVELATO I MISTERI DEL REGNO. ALLELUIA.

Compimento: Gesù non annulla la Legge del monte Sinai, data a Mosè, e gli insegnamenti degli altri grandi profeti. Lui viene a completare e a perfezionare. Gesù esorta i suoi ad andare alla radice dei comandamenti: amare Dio e i fratelli (Rom 13,9) è il cuore della Legge

Giustizia: è fedeltà dei discepoli alla volontà di Dio rivelata in Gesù. La vera giustizia nasce dalla carità cristiana, dal sapersi figli di Dio e fratelli in Cristo. I paladini della osservanza della Legge erano gli scribi e i farisei, ma essi sovente si fermavano alla esteriorità e Gesù li accusò di ipocrisia. I discepoli di Gesù invece sono chiamati a vivere secondo la logica del dono, non del contratto. Si ama Dio e i fratelli come risposta al suo Amore e si vive la Legge non per assicurarsi la ricompensa, quasi per vantare dei meriti davanti al Signore.

Antichi: gli avi che guardano alla Legge mosaica, come norma di vita (Esodo 20).

Ucciderai: solo Dio è padrone e garante della vita dell’uomo.

Desiderarla: Gesù condanna il desiderio cattivo, che “cosifica” la persona come oggetto di piacere. L’intenzione cattiva del cuore porta già a progettare il peccato. Il male non viene dal di fuori ma dai pensieri cattivi del cuore.

Giurate: non possiamo chiamare Dio in causa per fondare i nostri atti. Occorre aver fiducia di Dio e della sincerità del fratello.

Si /No: parlare sempre con rettitudine e sincerità in ogni occasione della vita quotidiana.

Maligno: la falsità nasce sia dal peccato che risiede nel cuore umano, sia da Satana, principe di ogni menzogna, che rende schiavo l’uomo rendendolo infelice e cattivo nel Male.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non

crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare

pieno compimento. Io vi dico infatti: se la vostra

giustizia non supererà quella degli scribi e dei

farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete

inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai;

chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”.

Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio

fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Avete inteso che fu detto: “Non commetterai

adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una

donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non

giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i

tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate

affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no,

no”; il di più viene dal Maligno».

PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

Sarebbe bello essere sempre sinceri, vivere nella verità. Gesù è vissuto sempre con questa franchezza ed autenticità in ogni istante della vita. La sua esistenza è un modello per noi: leggendo i Vangeli noi vediamo che è possibile confidare nel Signore ed essere felici. Non dobbiamo aver paura della verità. La legge di Gesù ci aiuta a capire dov’è il bene; la grazia del suo amore a farlo. La legge del Signore non è un regolamento per avere un premio, ma una strada per fare bello il mondo, trasformare i nostri rapporti in autentici dialoghi di fraternità e rispetto reciproco, comunione di vita con tutto il creato. È bello sapere che Dio ci ama e amandoci ci indica la via per essere felici ogni giorno. L’essere umano è prezioso agli occhi di Dio. “L’amore di Dio e l’amore del prossimo sono i battenti di un'unica porta, la vita: non si possono che aprire e chiudere insieme” (S. Kierkegaard). La Legge di Dio è l’Amore per l’uomo.

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne,la vita eterna. Amen.

FAVOLA: Ciò che Dio vuole… (tratto Racconti di Pino Pellegrino)

Un re aveva un ministro che gli ripeteva sempre: “Ciò che Dio vuole è sempre per il meglio”. Una volta il re restò ferito in battaglia e anche allora il ministro gli disse: “Ciò che Dio vuole è sempre per il meglio”. Al sentire queste parole il re si arrabbiò e fece imprigionare il ministro che accettò la prigionia con queste parole: “Ciò che Dio vuole è sempre per il meglio”. Vinta la guerra il re tornò al suo passatempo preferito: la caccia. Ma proprio durante una battuta, mentre cavalcava nella foresta, fu improvvisamente circondato da una banda di briganti, adoratori della dea Kalì, alla quale ogni anno offrivano un sacrificio umano. Il re sarebbe stato proprio la vittima giusta. Per questo fu incatenato e portato nel tempio nella giungla. Ma la vittima sacrificale per Kalì doveva essere fisicamente perfetta: perciò quando il sacerdote del tempio si accorse della ferita del re, decretò che questi non poteva essere adatto per il sacrificio e lo lasciò libero di tornare al suo palazzo. La ferita aveva salvato la vita del re. Il re allora si rese conto che il ministro aveva proprio ragione e lo fece liberare. Quando fu alla presenza del re, disse ancora una volta: “Ciò che Dio vuole è sempre per il meglio. Infatti se io non fossi stato imprigionato, sarei andato a caccia accanto a voi, maestà, nella foresta; i banditi avrebbero catturato anche me e dal momento che il mio corpo è intatto, avrebbero sacrificato me al vostro posto!”

Preghiera Signore Gesù, tu hai portato a compimento la Legge antica del Sinai, ponendo l’attenzione del cuore verso i più deboli, i malati, i diversi, i miti, gli ultimi. Diventa oggi la fiamma viva della nostra vita, stella che dall’alto sempre ci guida nel bene, dolce sentiero per i nostri passi nel vivere quotidiano, pastore buono dentro di noi che parla al nostro cuore. Aiutaci con la tua Sapienza a riconoscere in ogni uomo un fratello da rispettare, custodire e amare, non solo a parole, ma con gesti concreti di bontà. Solo amando gli altri noi scopriremo la strada della felicità, perché nel fratello brilla il volto amorevole del Padre. Cammina accanto a noi Signore, oggi e sempre. Guidaci con la tua voce calda e rasserenante. Parlaci del progetto meraviglioso di Dio che si realizza nelle nostre vite. Tu hai fiducia di noi, nonostante la nostra fragilità e il nostro peccato. Donaci il coraggio della fede per credere in Te Signore della Vita e credere nell’uomo. Insieme a Te e ad ogni fratello faremo nuovo il mondo, faremo bella la vita di tutti.

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Page 11: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

VII Domenica del Tempo Ordinario

Al centro dei 10 Comandamenti c’è la richiesta di amare il prossimo come noi stessi. Gesù è venuto per dare compimento alla Legge: ci

invita ad amare anche coloro che ci fanno del male. Gesù non ci chiede una cosa impossibile: con Dio nel cuore è facile amare senza misura.

PRIMA LETTURA Dal libro del Levitico 19,1-2.17-18

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la

comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi,

perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello;

rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti

caricherai di un peccato per lui.

Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli

del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te

stesso. Io sono il Signore”».

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Mosè: è la guida che Dio ha scelto per liberare il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto. Gli ha dato sul monte Sinai una Legge per aiutare il popolo ebraico a vivere nel bene, evitando il male.

Santi: Dio comanda che la sua santità, cioè separazione dal male e pienezza di bene, sia evidente nell’agire del suo popolo. La motivazione dell’amore fraterno è la santità di Dio. Dio è santo, egli è cioè totalmente altro rispetto all’uomo, ai suoi pensieri e ai suoi modi di fare. Dio si manifesta al suo popolo per condurlo ad essere santo, imitando il suo amore. Dio è fedele nel suo amore; anche il popolo deve essere fedele all’amore di Dio seguendo i suoi comandamenti, per il bene di tutti. La comunione con Dio non è solo rituale ma si deve concretizzare anche nella giustizia verso il povero e lo straniero.

Odio: l’amore del prossimo, tuttavia, sembra ancora limitato ai «figli del tuo popolo», ai vicini, anche se in Lv 19,34 il comandamento è esteso allo straniero. L’Antico Testamento conosce l’amore dello straniero come ospite, pur continuando a predicare l’odio per colui che si considera come nemico. Siamo lontani dal Vangelo di Gesù che parla di amore per i nemici e per i persecutori.

Io sono: il nome di Dio sul monte Sinai.

Uscito dalla schiavitù dell’Egitto, il popolo ebraico riceve da Dio la Legge sul monte Sinai, una norma di vita che gli permette di crescere, svilupparsi, vivere in pace. Il libro del Levitico fa parte della Legge e raccoglie un insieme di norme legislative di epoche diverse. È stato redatto in ambiente sacerdotale nell’epoca esilica e post-esilica (VI secolo a.C.). I capitoli 17-26 sono di origine molto antica: in essi si insiste sull’importanza e la necessità per Israele di essere “santo” ad imitazione della stessa santità divina. A tale scopo, oltre alle norme propriamente cultuali o riguardanti i sacerdoti, si dettano anche norme di vita morale e sociale per l’intera comunità ebraica. In questi versetti viene indicato come vivere in concreto la santità: attraverso l’amore fraterno e togliendo dal cuore sentimenti ostili come odio, vendetta o rancore. Il patto di alleanza esige un comportamento adeguato alla logica di salvezza di Dio. Non si è credenti solo perché conviene: si crede e si ama Dio perché questo è giusto. Dio chiede all’uomo di cambiare il suo cuore. La Legge esige un comportamento di “santità”, cioè di amore.

Dal Salmo 102 (103)

Ritornello: IL SIGNORE È BUONO E GRANDE NELL’AMORE.

BENEDICI IL SIGNORE, ANIMA MIA,

QUANTO È IN ME BENEDICA IL SUO SANTO NOME.

BENEDICI IL SIGNORE, ANIMA MIA,

NON DIMENTICARE TUTTI I SUOI BENEFICI.

EGLI PERDONA TUTTE LE TUE COLPE,

GUARISCE TUTTE LE TUE INFERMITÀ, SALVA DALLA FOSSA LA TUA VITA,

TI CIRCONDA DI BONTÀ E MISERICORDIA.

MISERICORDIOSO E PIETOSO È IL SIGNORE,

LENTO ALL’IRA E GRANDE NELL’AMORE.

NON CI TRATTA SECONDO I NOSTRI PECCATI

E NON CI RIPAGA SECONDO LE NOSTRE COLPE.

QUANTO DISTA L’ORIENTE DALL’OCCIDENTE,

COSÌ EGLI ALLONTANA DA NOI LE NOSTRE COLPE COME È TENERO UN PADRE VERSO I FIGLI,

COSÌ IL SIGNORE È TENERO

VERSO QUELLI CHE LO TEMONO.

SECONDA LETTURA Dalla Prima Lettera di San Paolo

apostolo ai Corinti 3,16-23

Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che

lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il

tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è

il tempio di Dio, che siete voi. Nessuno si illuda.

Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo

mondo, si faccia stolto per diventare sapiente,

perché la sapienza di questo mondo è stoltezza

davanti a Dio.

Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per

mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani». Quindi

nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché

tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la

vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro!

Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Tempio: per il cristiano il corpo non è solo un grandissimo dono che Dio ha fatto all’uomo per poter vivere e gioire nel mondo. È il luogo in cui Dio stesso abita. L’Apostolo richiama qui il carattere sacro della Chiesa: essa è il tempio dello Spirito Santo; dividerla significa dunque distruggerla. Tempio evidenzia l’aspetto di compiutezza della comunità nella quale Dio abita, non più sotto forma di nube o di gloria (simboli dell’AT), ma nel suo Spirito che guida la comunità alla salvezza.

Santo: la comunità è consacrata a Dio; quindi ogni attentato contro la Chiesa è oltraggio a Dio che la abita con lo Spirito.

Sapiente:l’unica sapienza è quella della croce di Cristo, che ci ha rivelato il progetto salvifico del Padre.

Progetti: l’unico progetto che ha successo è quello di Dio. Se i progetti degli uomini sono contro Dio sono destinati a fallire.

Vanto: in riferimento a 1Cor 1,12 si afferma che ogni apostolo e missionario è al servizio della Chiesa e dei cristiani.

Vostro/ voi siete: i cristiani non appartengono ai predicatori, ma al contrario loro sono al vostro servizio, come tutto il resto della creazione, affinché ognuno di noi possa essere al servizio con la sua vita di Cristo e per mezzo di Cristo di Dio, signore e creatore del cielo e della terra. La nostra vita appartiene solo a Lui.

Paolo tira le conseguenze del tema della sapienza di Dio rivelatasi nella croce di Cristo. Al di là di ogni persona o predicatore, chi agisce è sempre la sapienza di Dio. I credenti sono i costruttori della Chiesa di Dio, chiamati ad agire con responsabilità per costruire un edificio unico ed indivisibile, che abbia il solo fondamento su Cristo Gesù. Ogni pietra dell’edificio è tale se inserita in Cristo. Il pericolo delle divisioni di una comunità è evitato solo se la comunità guarda a Cristo: chi non è in Cristo invece di costruire, distrugge. Paolo richiama ogni credente alle proprie responsabilità: l’unica cosa che il cristiano deve ricercare è di essere di Cristo, per essere con Cristo di Dio. Tutto il resto è al nostro servizio per fare della nostra vita una lode a Dio. Siamo liberi di fronte a tutto, per essere Tempio di Dio.

Page 12: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

CHI OSSERVA LA PAROLA DI GESÙ CRISTO,

IN LUI L’AMORE DI DIO È VERAMENTE PERFETTO.

ALLELUIA.

Occhio: è l’antica legge del taglione (riparazione proporzionata al danno) che era già un superamento della vendetta indiscriminata. Gesù radicalizza ancora di più l’esigenza di giustizia per una vita fraterna costruita su basi di pace: occorre strappare dal cuore la radice della vendetta, per giungere fino ad un amore senza rancore

Non opporvi: Gesù predica la non violenza e il perdono. I cristiani non sono invitati alla rassegnazione o alla debolezza di fronte al male, ma a dare prova di una rara fortezza, che vince il male con il bene confidando solo nella giustizia divina.

Tunica: abito che copre il corpo. Mantello: bene prezioso in Oriente,

perché riscalda, difende dalle intemperie, coperta per la notte di cui non si può privare il povero ( secondo la Legge ebraica).

Miglio: quello romano è di 1000 passi (circa 1480 m.)

Amate: ogni uomo è figlio di Dio. Dio è Padre per tutti. Vuole che ci amiamo malgrado le inevitabili divisioni legate ai nostri peccati. Dio vuole che siamo benevoli come Lui è benevolo: fa sorgere il giorno su ogni uomo, senza guardare se è buono o cattivo. Dio è misericordioso e vuole che anche noi cambiamo il mondo con l’amore.

Pubblicani: riscuotevano le tasse per l’autorità romana (es. Matteo/Levi). Per la loro collaborazione con i pagani e per la loro abitudine alla frode, erano considerati pubblici peccatori.

Perfetti: la perfezione della Legge è vivere l’amore con cui Dio ci ama senza condizioni.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al

malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla

guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi

vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu

lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad

accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.

Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un

prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo

e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i

vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro

che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi

e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Infatti, se amate quelli che vi amano, quale

ricompensa ne avete? Non fanno così anche i

pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri

fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno

così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti

come è perfetto il Padre vostro celeste». PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

Il testo è composto da due parti: la prima sviluppa il tema della beatitudine dei miti, che trova in Gesù il più splendido esempio; la seconda manifesta l’apice dell’amore senza condizioni o frontiere, cioè l’amore per i nemici (pensiamo a Gesù sulla croce). Alla legge del taglione (Es 21,23-25 e Lv 24,19-20) viene contrapposto il principio di sopportare il male e andare al di là dello stesso male subito, vincendolo con il bene. Questo amore folle è possibile solo guardando a Gesù, assumendo i suoi sentimenti e criteri di vita. Chi riproduce in sé e nella sua vita il modo di essere e agire di Dio in Cristo Gesù, manifesta già in questo mondo qualche cosa del suo Regno: la perfezione dell’amore di Dio, che è benevolo verso tutti. Siamo tutti figli di Dio

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

FAVOLA: Due Fratelli (tratto Racconti di Pino Pellegrino)

Due fratelli possedevano un campo in comune. Uno di essi era sposato, l’altro invece viveva da solo. Quando a giugno arrivò il tempo della mietitura, i due fratelli decisero di dividere i covoni in parti uguali. Di notte però il fratello che viveva da solo pensò: “Mio fratello deve mantenere una famiglia; non è giusto che la mia parte sia uguale alla sua”. Così si alzò, andò a prendere alcuni covoni dalla sua stalla e li mise nella stalla di suo fratello. Poche ore dopo, il fratello sposato si svegliò nella notte e pensò: “Mio fratello è giovane e non ha nessuno che lo aiuti. Non è giusto che abbia quanto me”. Si alzò e donò al fratello alcuni covoni della sua stalla. Il giorno dopo i due fratelli avevano lo stesso numero di covoni e non capivano perché? Per due notti i fratelli si donarono scambievolmente un numero uguale di covoni, ma la terza notte il fratello maggiore si fermò nella stalla e vide arrivare a mezzanotte suo fratello. I due si incontrarono, si guardarono e si abbracciarono felici del loro amore.

Un giorno un ragazzo domandò: “Quando la terra diventerà un paradiso?”. Il saggio pensò un istante e poi rispose: “La terra diventerà un paradiso quando il sentiero che unisce uomo a uomo sarà dissolto in un abbraccio fraterno d’amore e tutto sarà uno” .

Preghiera Signore, non ricordarti soltanto degli uomini di buona volontà, ma anche di quelli cattivi. Ma non per guardare a tutte le sofferenze che ci hanno fatto patire. Ricordati piuttosto delle cose buone che quelle sofferenze hanno fatto nascere in noi: la fratellanza tra di noi, la lealtà, l’umiltà, il coraggio, la generosità, la grandezza d’animo che ci è cresciuta dentro per tutto quanto abbiamo sofferto. E quando quegli uomini verranno al giudizio finale lascia che i buoni frutti che da noi sono nati siano il loro

perdono (preghiera scritta durante la seconda guerra mondiale e

ritrovata nel ghetto di Varsavia). Signore trasforma il nostro cuore. Sappiamo che nel silenzio e nell’ombra della vita ci sono ancora uomini e donne che fanno bello il mondo con il tuo amore. La loro bontà e il loro perdono permette a tutti noi di sperimentare la bellezza del tuo Amore senza fine. Dona anche a noi il coraggio del tuo amore perché anche qui nella nostra comunità tu sia il sole di bene che illumina il mondo di bellezza.

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Page 14: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

VIII Domenica del Tempo Ordinario

La semplicità della vita ci aiuta ad accorgerci della presenza di Dio. San Francesco infatti contemplando il creato vedeva il suo amore

benedicente. Dio è Padre sempre accanto a noi. Siamo noi che troppo spesso ci dimentichiamo di Lui e viviamo lontano dal suo Amore.

PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaia 49,14-15

Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,

il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una

donna del suo bambino,così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si

dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Abbandonato/dimenticato: Dio è Padre del suo popolo e non dimentica i suoi figli (“Il Signore, tuo Dio, è un Dio misericordioso, non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà l'alleanza che ha giurato ai tuoi padri” Dt 4,31/ “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti… perché il Signore vi ama” Dt 7,7-8)

Commuoversi: tutta la storia della salvezza è un esempio di questo amore gratuito ed eterno di Dio, fedele senza pentimenti. L’immagine usata da Isaia è commovente: ricorda un amore disposto al dono e al perdono, anche quando il figlio è infedele e peccatore. In questo amore Israele è chiamato a riconoscere il fondamento della sua fiducia e speranza in Dio che lo ha scelto come suo popolo.

Sue Viscere: esprime la gratuità e profondità dell’amore di Dio.

Non ti dimenticherò: l’affetto perenne di Dio per il suo popolo (43,4; Dt 4,37; 10,15; Ger 31,3; Sof 3,17; Ml 1,2) simile all’amore di un padre per i suoi figli (1,2; Ger 31,20; Os 2,25) e alla passione di un uomo per la sua donna (62,4-5; Ger 2,2; 31,21-22; Ez 16,8.60; Os 2,16-17.21-22; 3,1) si esprime qui in tutta la gratuità di una madre che dona la vita al figlio e per il figlio, in una fedeltà eterna (Rm 11,29) e in una potenza creatrice (1 Gv 3,1-2) che ci fa figli di Dio.

Questo brano è tratto dal libro della consolazione d’Israele (Is 40-55): è una serie di stupendi poemi, che invitano gli esiliati di Babilonia alla speranza. L’ascesi del potere persiano e la caduta di Babilonia ormai erano un fatto compiuto. Si prevedevano tempi felici. Dio libererà presto il suo popolo. I due versetti di oggi rivelano i sentimenti di Dio verso Israele e richiamano il messaggio del profeta Osea (11,4), del profeta Geremia (31,3) e del libro del Deuteronomio (7,9). A coloro che si credevano dimenticati, il profeta assicura che il cuore di Dio è fedele come quello di una madre verso i suoi bambini. Ecco la motivazione profonda che rafforza la nostra fiducia: il Signore non si dimentica mai di noi e mai ci abbandonerà, nonostante i nostri peccati. Anzi Lui solo è la salvezza e la speranza dei nostri giorni. Riponendo la nostra fiducia in Dio troveremo la forza per affrontare le difficoltà della vita. Lui sostiene i nostri passi. Nell’Antico Testamento non troveremo più un’espressione così profonda, intima e significativa per esprimere la tenerezza dell’amore di Dio: Dio è madre. In realtà Dio non ha sesso ma usa figure umane come un padre e una madre per esprimere l’eccellenza del suo amore. Solo l’amore di Dio rende possibile la nostra comunione con Lui: questo lo abbiamo contemplato nella persona di Gesù (1Gv 4,10.19) che ha donato la vita per noi.

Dal Salmo 61 (62)

Ritornello: SOLO IN DIO RIPOSA L’ANIMA MIA.

SOLO IN DIO RIPOSA L’ANIMA MIA:

DA LUI LA MIA SALVEZZA.

LUI SOLO È MIA ROCCIA E MIA SALVEZZA,

MIA DIFESA: MAI POTRÒ VACILLARE.

SOLO IN DIO RIPOSA L’ANIMA MIA:

DA LUI LA MIA SPERANZA.

LUI SOLO È MIA ROCCIA E MIA SALVEZZA,

MIA DIFESA: NON POTRÒ VACILLARE.

IN DIO È LA MIA SALVEZZA E LA MIA GLORIA;

IL MIO RIPARO SICURO, IL MIO RIFUGIO È IN DIO.

CONFIDA IN LUI, O POPOLO, IN OGNI TEMPO;

DAVANTI A LUI APRITE IL VOSTRO CUORE.

SECONDA LETTURA Dalla Prima Lettera di San Paolo

apostolo ai Corinti 4,1-5

Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo

e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che

si richiede agli amministratori è che ognuno risulti

fedele. A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io

non giudico neppure me stesso, perché, anche se

non sono consapevole di alcuna colpa, non per

questo sono giustificato. Il mio giudice è il

Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla

prima del tempo, fino a quando il Signore verrà.

Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e

manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno

riceverà da Dio la lode. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Servi/amministratori: unica volta che Paolo usa la parola greca “hypêretai” = servi di infima categoria per definire gli apostoli; tuttavia sono amministratori. Nel mondo ellenico abbastanza spesso si affidavano responsabilità di rilievo a servi di bassa condizione (cf Lc 12,42)

Misteri: sono le profondità dei pensieri di Dio (2,10), tutto ciò che Dio ha fatto e fa per la nostra salvezza (2,12). Termine frequente negli scritti di Qumram (cf Rm 11,25; 1 Cor 15,51; Ef 3,3)

Giudicato: Paolo ironizza con i Corinzi che si credono autorizzati a pronunciare un giudizio sul suo operato, che è solo di competenza del Giorno del Signore.

Il Signore Giudice: Paolo ci ricorda che l’essenziale non è piacere agli uomini ma essere fedeli alla parola di Dio, che bisogna annunciare nella sua totalità e radicalità, anche se ciò dovesse riuscire sgradito al mondo. Solo Dio è giudice dei cuori (Rm 14,10)

Segreti/intenzioni: Paolo invita la comunità ad andare al di là delle apparenze così umili dei servi di Dio. I fedeli devono imparare ad essere debitori ai loro pastori come ministri di Gesù Cristo e dispensatori delle sue grazie. Non li disprezzino, non li giudichino, ma li onorino come cooperatori di Dio, come dispensatori dei beni celesti dai quali dipende il loro profitto spirituale e la loro salvezza.

Lode: Dio vede e provvede (cf 1 Cor 3,8)

Paolo ritorna sul suo essere ministro di Cristo e amministratore dei misteri di Dio, sottolineando la fedeltà degli annunciatori del Vangelo. Vuole rispondere alle critiche di cui è stato oggetto da parte dei Corinzi. In altri passi delle sue lettere la sua giustificazione è più particolareggiata e assume la forma di un’apologia (2 Cor 11,7ss; Gal 1,13ss). Qui è piuttosto breve. Paolo si è sempre presentato come fedele servitore del Vangelo di Cristo: la sua coscienza non gli rimprovera nulla. Egli si sottomette al giudizio dei Corinzi, pur ricordando loro che è difficile giudicare rettamente. Del resto, sarebbe vano dare un giudizio, perché soltanto il Signore può giudicare: bisogna saper aspettare. Paolo parla secondo il Vangelo: non ci può essere quaggiù un giudizio definitivo (cf parabola della zizzania: Mt 13,24-30). Paolo può restare tranquillo, perché solo il Signore farà luce su tutto e su tutti, verificando se ha compiuto bene il suo ministero.

Page 15: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

LA PAROLA DI DIO È VIVA ED EFFICACE,

DISCERNE I SENTIMENTI E I PENSIERI DEL CUORE.

ALLELUIA.

Servire: “Adorerai il Signore tuo Dio e a lui solo servirai” (Dt 6,13; Mt 4,8-10; Es 34,14; Dt 32,39; Is 43,10; 1 Cor 7,23)

Ricchezza: Matteo usa il termine aramaico “mamonà”: una potenza che assoggetta il cuore dell’uomo (cf Lc 16,9). Gesù avverte sul pericolo della ricchezza (cf Lc 16,19-30; 18,24-27). Se la ricchezza diventa l’obiettivo più importante della vita assume il posto di una divinità a cui sacrificare tutto: legami, salute, interessi…

Preoccupatevi: Gesù ripete per sei volte il verbo “merimnào”: l’attaccamento ai beni terreni, porta all’affanno, e di conseguenza a vivere per essi, schiavi delle cose. Gesù non invita a oziare e a perdere tempo (2 Ts 3,10) ma alla fiducia che si esprime nella preghiera filiale (Mt 6,11; 7,7-11; Fil 4,6) rivolta a Dio, il Padre celeste che libera dalle preoccupazioni (Mt 16,5-12; 1 Pt 5,7; Mc 13,15). È l’affanno che uccide la fiducia in Dio.

Uccelli: l’uomo ha un grande valore davanti a Dio e Gesù si sforza di farcelo comprendere parlandoci del creato (Sal 8; Sal 104,27-28; Is 35,1-2; Mt 10,31; Lc 12,7)

Padre vostro: l’invito a non affannarsi è legato al fatto di avere un Padre nei cieli. Servire Dio significa primariamente collaborare con Lui, agire in comunione con Lui, che rispetta la nostra individualità e la nostra personalità e ci aiuta a realizzarla al massimo per il bene di tutti. Dio provvede ai suoi figli anche grazie ai loro fratelli che sanno condividere i beni e lottano per un mondo giusto (Mt 5,6). La provvidenza di Dio non può far dimenticare l’impegno sociale e il dovere dell’aiuto fraterno ( Mt 25)

Gigli: sono gli umili fiori selvatici del campo (Lc 12,27). Dio provvede loro. Allo stesso modo anche gli uomini, oggetto delle cure di Dio, non devono mettere il loro cuore nei beni materiali, ma piuttosto conquistare (cercate: scopo di vita) il vero tesoro: la logica del Regno di Dio e la sua Giustizia (dikaiosynē ) = la qualità della vita conforme alla volontà di Dio.

Salomone: figlio di re Davide e re nella massima prosperità del regno d’Israele.

Domani: la tensione verso il Regno spinge il credente ad impegnarsi per rendere il mondo migliore, ma sempre nella fiducia e serenità del figlio che si abbandona nelle mani provvidenti del Padre misericordioso.

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:

«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà

all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire

Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non

preoccupatevi per la vostra vita, di quello che

mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di

quello che indosserete; la vita non vale forse più

del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli

uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né

raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro

celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi

di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito,

perché vi preoccupate? Osservate come crescono i

gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure

io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua

gloria, vestiva come uno di loro.

Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi

c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di

più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi

dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa

berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste

cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro

celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia,

e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non

preoccupatevi dunque del domani, perché il

domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun

giorno basta la sua pena».

PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

La scelta del Regno di Dio si contrappone all’ansia del possesso, all’avidità, al bisogno di sicurezze umane che rendono difficile all’uomo amare il Signore e confidare nella sua provvidenza. Il Signore non solleva gli uomini dai loro impegni e doveri, ma mette l’accento su ciò che è alla base della vita : la fiducia in Dio creatore e salvatore.

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

FAVOLA: Tutto l’oro possibile (tratto Racconti di Pino Pellegrino)

Un’antica fiaba persiana racconta di un uomo che aveva un solo pensiero: possedere tutto l’oro possibile. Era un pensiero costante e vorace che gli divorava il cervello e il cuore. Non riusciva ad avere altro pensiero: pensava solo all’oro. Un giorno passò davanti alla bancarella di un orefice: vide l’oro e cominciò bramoso a metterselo in tasca. Anelli, spille, orecchini tutto era suo… ma presto fu afferrato dalle guardie del re. “Come potevi pensare di prendere quell’oro senza pagare ?” chiese il giudice. “Pagare?” disse l’uomo. “Non c’era nessuno”. Il giudice disse sorpreso: “Come non c’era nessuno? Eri nel bel mezzo del mercato, pieno di gente”. “Davvero ! Non mi ero accorto di nessuno… per me c’era solo l’oro.”

“Colui che è schiavo delle ricchezze le conserva come farebbe uno schiavo; ma colui

che ha scosso il giogo delle ricchezze dal suo cuore, le distribuisce liberamente come

se fosse un padrone.” (san Girolamo)

È bello sapere che Dio è “nostro Padre” misericordioso, ma anche “nostra Madre”

tenerissima. Lui è Amore che veglia su di noi, come veglia sugli uccelli, i fiori e le

stelle, perché sono tutte sue creature. È meraviglioso pensare che Dio custodisce e

guida sapientemente le nostre vite. Possiamo vivere sereni sotto il suo sguardo e

dirgli grazie di tutto cuore.

Preghiera O santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro. Sia santificato il tuo nome: si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà, la profondità dei tuoi giudizi. Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno. Dacci il nostro pane quotidiano: il tuo figlio diletto il Signore nostro Gesù Cristo. Amen (S. Francesco)

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Page 16: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

PARROCCHIA MADONNA di LORETO – CHIVASSO

IX Domenica del Tempo Ordinario

Per poter entrare nel Regno dei cieli non è sufficiente credere che Gesù è il Signore. Bisogna compiere la volontà del Padre, mettere in pratica la sua legge. Gesù chiede ai suoi discepoli di costruire la propria vita sulla roccia della sua Parola: con le opere si dimostra di essere figli di Dio.

PRIMA LETTURA Dal libro del Deuteronomio 11,18.26-28.32

Mosè parlò al popolo dicendo: «Porrete nel cuore e

nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi. Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto. Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi». PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Nel Deuteronomio, tutti gli insegnamenti sono messi in bocca a Mosè (Dt 4,2). Questa è la conclusione di una lunga esortazione alla fedeltà. Il popolo è invitato a scegliere fra due vie: la benedizione legata alla fedeltà o la maledizione legata all’abbandono della legge. In altre parole, la vita umana non soggiace a una fatalità, a un de-stino ineluttabile o a una necessità. Dio ha donato all’uomo la libertà di scegliere e perciò di costruirsi in modo positivo e riuscito (= benedizione) o in modo negativo e fallimentare (= maledizione) la propria vita. Dio desidera che l’uomo riceva e scelga la benedizione; Dio non ci vuole mai male e non ci maledice mai! Tuttavia noi possiamo scegliere di non ascoltare le parole del Signore, di non obbedire ai suoi comandi e di non seguire la sue vie: possiamo far cadere su di noi la maledizione, perché senza Dio non c’è vita. La Legge deve diventare vita, impegno e forza per agire bene. Soltanto nella luce della Parola si può amare e vivere.

� Cuore/Anima: il Signore invita Israele a vivere i precetti e gli insegnamenti ricevuti sul monte Sinai. È un impegno di amore, che si realizza nella decisione di vivere per Dio. Una scelta libera che impegna nel profondo l’uomo, che osservando la Legge giunge alla felicità e stabilisce con Dio un rapporto vitale.

� Legherete: prendendo alla lettera Es 13,9.16; Dt 6,8 e 11,18 si usava scrivere passi della Legge su strisce di pergamena, che poi venivano riposti dentro piccole scatolette legate tramite filatteri (strisce di cuoio) al braccio sinistro o sulla fronte. Gesù rimprovererà i farisei del suo tempo proprio per essersi formalizzati in questo culto esteriore della «Parola» senza attuarne le esigenze: «Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange» (Mt 23,3.5)

� Benedizione: l’osservanza della Legge condiziona le benedizioni future (Es 19,5-6; Dt 27,10; 28,1-14) mentre l’infedeltà all’alleanza provoca l’ira divina diventando causa di maledizione (Dt 28,15-46; 30,10) e dell’esilio del popolo (Dt 28,47-48).

� Maledizione: è immaginata come un insieme di forze ostili e mortali, come uno spazio nel quale chi entra viene preso e fatto schiavo di sventure e di morte (altri dei: Dt 6,14; Dt 13,3.7.14; 29,25; Es 20,3; Lv 19,4) . La parola di Dio esorcizza il potere della maledizione.

� Oggi: Dio estende a ogni tempo la facoltà di scegliere per la Legge e la vita.

Dal Salmo 30 (31)

Ritornello: SEI TU, SIGNORE, PER ME UNA ROCCIA DI RIFUGIO

IN TE, SIGNORE, MI SONO RIFUGIATO, MAI SARÒ DELUSO; DIFENDIMI PER LA TUA GIUSTIZIA. TENDI A ME IL TUO ORECCHIO, VIENI PRESTO A LIBERARMI.

SII PER ME UNA ROCCIA DI RIFUGIO, UN LUOGO FORTIFICATO CHE MI SALVA. PERCHÉ MIA RUPE E MIA FORTEZZA TU SEI, PER IL TUO NOME GUIDAMI E CONDUCIMI.

SUL TUO SERVO FA’ SPLENDERE IL TUO VOLTO, SALVAMI PER LA TUA MISERICORDIA. SIATE FORTI, RENDETE SALDO IL VOSTRO CUORE, VOI TUTTI CHE SPERATE NEL SIGNORE.

SECONDA LETTURA Dalla Lettera di San Paolo apostolo

ai Romani 3,21-25a.28

Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue. Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

La religione cristiana, afferma Paolo, non è un complesso di norme da osservare, che alcuni sentono come un peso insopportabile, e altri osservano formalmente sentendosi per questo “giusti” davanti a Dio. La religione cristiana consiste invece nell’accoglienza dell’amore gratuito di Dio, rivelato in Gesù. Prima di Cristo non vi erano mai stati rapporti autentici tra Dio e gli uomini. La legge di Mosè aveva indicato le esigenze per vivere nella benedizione di Dio, ma non dava all’uomo la forza per rimanere fedele al suo amore. Il quadro è volutamente pessimista per sottolineare meglio la straordinaria novità di Gesù Cristo: la nostra vita viene trasformata dal rapporto con Lui. Dio in Gesù si è dato totalmente all’uomo e l’uomo davanti alla grandezza dell’amore di Dio comprende che non gli viene chiesto che di accoglierlo in sé con stupore e gioia, lasciandosi lavorare dalla grazia. Cristo con il suo sacrificio ci ha donato il perdono e una vita nuova in Dio per i fratelli .

� Legge: la misericordia di Dio stabilisce l’innocenza o la colpevolezza non sulla base dell’osservanza della Legge, ma nella fede in Cristo. Si è aperta una era nuova di salvezza.

� Giustizia: indica l’attività salvifica di Dio; Dio salvando l’uomo si mostra “giusto” (1,17) cioè fedele alla parola data nelle promesse antiche (Legge e Profeti).

� Peccato: condizione a cui tutti sono soggetti che impedisce agli uomini di partecipare alla comunione con Dio.

� Gloria: designa qui la manifestazione prodigiosa dell’amore di Dio, salvezza per tutti gli uomini grazie al sacrificio di Gesù, Signore della gloria (1 Cor 2,8), che brilla sul suo volto in quanto immagine di Dio (2 Cor 4,4)

� Giustificati: “costituiti giusti” (5,19) non per i nostri meriti legati alla Legge, ma bensì per dono del tutto gratuito di Dio. In Cristo il peccatore che si pente diventa infatti una creatura nuova (2 Cor 5,17) partecipe della giustizia (salvezza) di Dio.

� Espiazione: richiama il gesto del sommo sacerdote nel giorno dello Yom Kippur, che riconcilia il popolo con Dio attraverso un capro espiatorio. La liberazione dell’umanità dal peccato si è attuata con la morte e la risurrezione di Gesù. Dio nel suo piano salvifico, ha destinato Cristo a svolgere questa missione redentiva: con la sua morte diventa mediatore, punto di incontro permanente tra Dio e gli uomini. Per beneficiare della salvezza portata da Cristo è necessario vivere una vita di fede.

Page 17: Foglietti della Domenica II-IX domenica Tempo Ordinario

IO SONO LA VITE, VOI I TRALCI, DICE IL SIGNORE; CHI RIMANE IN ME, E IO IN LUI,

PORTA MOLTO FRUTTO. ALLELUIA.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE, O CRISTO.

Nella vita è facile illudersi: un uomo crede di aver edificato la propria esistenza su basi solide, ma poi scoppia un temporale, la pioggia e il vento sono violenti, la casa crolla, portando alla rovina tutta la famiglia. La facciata della vita può essere perfetta, ma per superare le difficoltà occorre avere delle buone fondamenta del cuore. Puoi anche ingannare te stesso e gli altri con delle belle parole, ma per essere dei buoni discepoli di Cristo occorrono scelte di vita coerenti con il Vangelo. Tocca a noi scegliere oggi per Cristo: domani potrebbe essere troppo tardi. La Quaresima che inizia questa settimana potrebbe aiutarci a fare un po’ di discernimento delle nostre priorità e interessi: “Sto costruendo la mia vita sulle basi solide di Cristo?”

� Signore: titolo onorifico dato ai maestri, che mette in luce la relazione di sudditanza del discepolo. Durante il suo ministero terreno Gesù non fu mai chiamato Signore. Solo a partire dalla risurrezione la Chiesa lo definisce Signore (At 2,36) in quanto Dio e unico Maestro della Chiesa. Finché visse sulla terra egli si presentò come Signore umile e nascosto, ma alla fine dei tempi si presenterà come Re glorioso (Ap 19,16). Affermare che Gesù è Signore non è una cosa cattiva, anzi è necessaria, ma non basta; alla proclamazione verbale deve corrispondere l’impegno della vita concreta.

� Entrerà: esplicitazione della dimensione escatologica del Regno di Dio e della salvezza.

� Volontà: in Mt significa sia il piano della salvezza di Dio, sia l’insieme delle sue esigenze nella condotta quotidiana di vita (6,10; 12,50)

� Giorno: quello del giudizio (Mt 24,36) che manifesterà la gloria di Dio (Is 2,11) che donerà all’uomo il castigo (Is 10,3) o la salvezza (Is 49,8)

� Prodigi: profezia, esorcismi e miracoli non devono mai essere fatti senza amore fraterno.

� Iniquità: non coerenza della vita (Sal 6,9) � Pioggia: frequentemente in Palestina dopo

un forte temporale si formano torrenti che spazzano via le povere case di fango. Le difficoltà della vita rivelano le fondamenta della vita, gli ideali, gli interessi, le priorità.

� Ascolta: se la precedente sezione (vv 21-23) era incentrata sul rapporto dire/fare, qui invece si mette in luce il rapporto ascoltare/ mettere in pratica le parole di Gesù per vivere secondo la volontà di Dio ed evitare il male.

� Saggio/Stolto: sia Mt , sia Lc (6,47-49) terminano il discorso di Gesù con la parabola dell’uomo saggio e dell’uomo stolto. Il discepolo come ogni uomo ha davanti a se due vie, quindi due scelte: la vita nel Regno di Dio o la morte lontano da Dio. All’uomo è richiesto il consenso attivo e la collaborazione per fare della propria vita la casa dove il Regno di Dio si edifica attraverso le scelte quotidiane.

GLORIA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

CREDO

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

FAVOLA: FAVOLA: FAVOLA: FAVOLA: I due voltiI due voltiI due voltiI due volti (tratto Racconti di Pino Pellegrino)(tratto Racconti di Pino Pellegrino)(tratto Racconti di Pino Pellegrino)(tratto Racconti di Pino Pellegrino)

Leonardo da Vinci dipingeva con molta lentezza l’Ultima Cena nel convento di Milano perché non gli riusciva di trovare modelli adatti. Un giorno incontrò un giovane bello come un angelo, con gli occhi azzurri ed i capelli biondo oro: lo prese come modello per il volto di Gesù. Qualche anno dopo non riusciva a trovare un modello per Giuda. Finalmente una sera girando per i bassifondi della città trovò in un’osteria un giovane che gli parve adatto: consumato da una vita sregolata. Mentre dipingeva il volto di Giuda, il giovane cominciò a piangere. Leonardo gli chiese la ragione. Il giovane rispose: «Piango perché penso a come

sono cambiato. Tre anni fa servivo da modello per il volto di Gesù, oggi per quello di Giuda.»

“Una volta la quercia disse al mandorlo: «Parlami di Dio!». Il mandorlo rispose: «Certo sorella». E subito fiorì.” Illusi dalla nostra onnipotenza, constatiamo che la nostra terra si sbriciola: terremoti, torrenti in piena, carestie e pestilenze… Davanti alla tv ci stracciamo

le vesti… sul momento e poi? Come stiamo vivendo la nostra vita? Cosa amiamo e chi amiamo? Il futuro lo costruiamo giorno per giorno, perché il

futuro siamo noi con le nostre scelte, i nostri studi, i nostri gesti fraterni. Le fondamenta dell’umanità sono poste nei nostri cuori. Saremo capaci di vivere per Cristo, con Cristo e in Cristo?

Preghiera

Ho costruito un castello di sabbia … ma un onda è arrivata e l’ha fatto crollare. È bastato poco per cancellare il lavoro di una giornata. Tu vuoi Signore che io costruisca la “casa della mia vita” con saggezza, con perseveranza, nella fede… giorno per giorno, non sulla sabbia delle mode di questo mondo, così effimero, ma sulla Roccia che sei Tu, Dio che rimani per sempre. La mia vita deve essere un rifugio sicuro per accogliere tanti fratelli, che mi farai incontrare lungo le strade della mia esistenza. Voglio che la mia vita sia forte, salda sul tuo amore, che il mio cuore abbia il coraggio del leone. Così è chi ti ascolta, chi conosce la tua voce di Padre, chi vive come vuoi Tu, Signore. Tu sei il buon Pastore: con Te nulla posso temere, perché Tu sei sempre con me, nella gioia e nel dolore, nella letizia e nella prova, in estate e in inverno, ogni giorno della mia vita Tu sei il Signore. Nella tua volontà è la nostra pace. Amen Alleluja.

OFFERTORIO

Signore oggi portiamo all’altare questo

MATTONE simbolo del nostro desiderio di

costruire la nostra vita solida e forte sulla tua

Parola, rappresentata da queste strisce colorate di stoffa da legare ai polsi.

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