Focus brasile

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Fare affari in Brasile

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Focus sul Brasile

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QUADRO ECONOMICO GENERALE DEL BRASILE Introduzione

.

BRASILE IN CIFRE

Superficie 8.514.876,60 Kmq

Popolazione 190.010.647

Tasso di crescita 1,01%

Densità di popolazione 22,2 ab./kmq

Struttura etaria 0-14 anni = 25,3%; 15-64 anni = 68,4%; + 65

anni = 6,3% Speranza di vita 72,24 anni

Lingua Portoghese (ufficiale), idiomi amerindi

Religione Cattolici (73,6%), protestanti (15,4%), altri (11%)

Capitale Brasilia

Forma istituzionale Repubblica federale (26 stati e 1 distretto

federale) Sistema di governo Bicamerale (513 deputati e 81 senatori)

Relazioni internazionali Membro di Mercosur, OAS e ONU

Unità monetaria Real (R$)

Principali risorse naturali Bauxite, oro, minerale di ferro, nichel, fosfati,

platino, stagno, rame, zinco, manganese, diamanti,

uranio, petrolio, energia idroelettrica, legname Agricoltura e allevamento (principali

prodotti)

Caffè, succo d'arancia concentrato, soia, riso,

mais, canna da zucchero, cacao, banane, carne di

manzo e pollame Industria (principali prodotti) Tessuti, scarpe, prodotti chimici, cemento,

legname, minerale di ferro, stagno, acciaio; aerei,

autoveicoli, componentistica e assemblaggio di

veicoli a motore, altri macchinari e attrezzature Elettricità Produzione = 546 mld Kw-ora; Consumo = 416

mld Kwora Petrolio Produzione = 1,6 mln barili/giorno Consumo = 2,1

mln barili/giorno Giacimenti = 26,2 mld barili

Ferrovie 29.252 Km

Autostrade 1.751.868 Km

Idrovie 50.000 Km

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Il Paese è sensibilmente maturato negli ultimi anni e ha definitivamente conquistato la

stabilità macroeconomica. Ciò è dimostrato dalla tenuta delle finanze pubbliche e del

sistema finanziario, in particolare durante la crisi dello scorso anno. Vale la pena

ricordare che nel corso del 2008 due delle principali compagnie di rating mondiali

(Standard and Poor’s e Fitch) hanno promosso il Brasile al primo gradino del

cosiddetto “grado di investimento”. A conferma di ció, nel corso del periodo in esame,

anche la terza compagnia di rating (Moody’s) ha concesso al Brasile la promozione al

primo step della fascia considerata grado di investimento. Alla luce della valutazione del

rischio politico, economico, finanziario ed operativo del Paese, il Country Risk Rating

complessivo assegnato al Paese da SACE é stato innalzato a L3, equivalente a 3 in

una scala da 1 a 9, dove 1 è il rischio minimo.

L‟offerta al FMI di 10 miliardi di dollari è un ulteriore elemento che ha di fatto

modificato la percezione del Brasile nella comunità internazionale, dal momento

che da paese tradizionalmente debitore verso le istituzioni finanziarie internazionali è

ormai divenuto paese creditore.

Verranno spesi 958,9 miliardi di reais (circa 410 miliardi di euro) entro il 2014. La

maggior parte degli investimenti sarà destinata ai progetti di energia per un valore

totale di 1.092 miliardi di reais (circa 470 miliardi di euro). Subito dopo viene l‟edilizia

con 278,2 miliardi di reais (circa 120 miliardi di euro) per il programma Minha Casa

Minha Vida.

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PAC 2

BLOCCHI 2011-2014 DOPO IL 2014 TOTALE

PAC CITTÀ MIGLIORE 57,1 - 57,1

PAC COMUNITÀ CITTADINA 23,0 - 23,0

PAC MINHA CASA, MINHA

VIDA

278,2 - 278,2

PAC AQUA E LUCE PER TUTTI 30,6 - 30,6

PAC TRASPORTI 104,5 4,5 109,0

PAC ENERGIA 461,6 626,9 1.088,5

TOTALE 955,0 631,4 1.586,4 Valori espressi in miliardi di Reais.

Invece il PAC - Programa de Aceleração do Crescimento, ovvero, Programma di

Accelerazione della Crescita - è un programma di sviluppo per promuovere la crescita

economica, l‟aumento dell‟impiego ed il miglioramento delle condizioni di vita della

popolazione brasiliana. Rappresenta la principale sfida del governo di Lula per la crescita

economica, attraverso il mantenimento della crescita del PIL almeno al 5 per cento

all‟anno.

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Il PAC 2, che dovrà entrare in sinergia e complementarietà ai progetti del PAC, ha

anche l‟obiettivo di migliorare i sistemi di gestione attraverso:

- la ristrutturazione delle aree di formulazione dei progetti;

- la semplificazione dei procedimenti di offerta pubblica, affidamento e pagamento con

controllo di trasparenza;

- strutturazione di una rete di assistenza tecnica ai municipi, in particolar modo ai più

piccoli;

- perfezionamento dei modelli settoriali: concessioni di strade e ferrovie, idrovie,

navigazione di cabotaggio, aeroporti e irrigazione.

PAC 2 – BLOCCO CITTÀ MIGLIORE

AREA 2011-2014 BONIFICA 22,1 PREVENZIONE IN AREE DI

RISCHIO

11,0 MOBILITÀ URBANA 18,0 PAVIMENTAZIONE 6,0 TOTALE 57,1

Valori espressi in miliardi di Reais.

Questo blocco del PAC 2 ha come obiettivo di affrontare le principali sfide delle

grandi

agglomerazioni umane, per raggiungere una migliore qualità di vita. Le opere di

bonifica

intendono aumentare la raccolta e il trattamento delle reti fognarie ed il trattamento

dei residui solidi. Con la prevenzione in aree di rischio si intende governare il pericolo

di inondazioni ricorrenti ed di smottamenti. Gli interventi nella mobilità urbana intendono

migliorare il sistema di trasporto pubblico collettivo nei grandi centri urbani. La

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6 pavimentazione delle strade urbane prevede interventi soprattutto i regioni di basso

reddito con alta densità di popolazione e infrastrutture carenti.

PAC2 – BLOCCO COMUNITÀ CITTADINA

AREA 2011-2014 UPA – UNITÀ DI PRONTO

SOCCORSO

2,6 UBS – UNITÀ DI SALUTE DI BASE 5,5 ASILI NIDO E ASILI 7,6 STRUTTURE SPORTIVE NELLE

SCUOLE

4,1

PIAZZE DEL PAC 1,6 COMMISSARIATI DI POLIZIA 1,6 TOTALE 23,0

Valori espressi in miliardi di Reais.

Il blocco del PAC 2 Comunità cittadina ha come obiettivo aumentare la presenza dello

Stato nei quartieri popolari attraverso la copertura dei servizi. È previsto di creare 500

unità di pronto soccorso e 8.694 unità di unità di salute di base per garantire una

risposta adeguata ad urgenze di bassa e media complessità e per ampliare l‟offerta di

salute di base della famiglia. Saranno realizzate 6.000 nuove unità tra asili nido ed

asili, oltre a 10.116 infrastrutture sportive nelle scuole per garantire l‟accesso alla

pratica sportiva ai giovani e agli adolescenti. Si amplierà l‟offerta degli spazi pubblici

per la popolazione, soprattutto dei giovani, con finalità di ridurre le opportunità di

delinquere, attraverso la fornitura di servizi sociali attualmente inesistenti (Cineteatri,

biblioteche, sale multiuso, ecc.) e 2.883 nuovi commissariati di quartiere.

PAC 2 - BLOCCO MINHA CASA, MINHA VIDA

AREA 2011-2014 MINHA CASA, MINHA VIDA 71, 7 FINANZIAMENTO SBPE1 176,0 URBANIZZAZIONE DI AREE

PRECARIE

30,5 TOTALE 278,2

Valori espressi in miliardi di Reais.

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Il blocco PAC 2 Minha Casa, Minha Vida ha come finalità la riduzione del deficit di

abitazioni,

attraverso lo stimolo del settore delle costruzioni civili e la generazione di lavoro e

reddito. Le

aree di intervento, infatti, non prevedono solamente la realizzazione di immobili per le

famiglie a basso reddito, ma si vuole anche metterle in condizione di poterle acquistare

per permettere ai quartieri più poveri di trasformasi in quartieri popolari.

PAC 2 - BLOCCO ACQUA E LUCE PER TUTTI

AREA 2011-2014 LUCE PER TUTTI 5,5 ACQUE IN AREE URBANE 13,0 RISORSE IDRICHE 12,1 TOTALE 30,6

Valori espressi in miliardi di Reais.

Il blocco PAC 2 acqua e luce per tutti intende, oltre a rendere universale l‟accesso

all‟acqua e all‟energia elettrica, realizzare l‟ampliamento di infrastrutture di

immagazzinamento di acqua per facilitare lo sviluppo dell‟agricoltura. La maggioranza

dei progetti interessano il Nord Est del Paese. Tra i più importanti, vale la pena citare

quello del bacino di São Francisco.

PAC 2 - BLOCCO TRASPORTI

AREA 2011-

2014

DOPO

2014

TOTALE AUTOSTRADE 48,4 2,0 50,4 FERROVIE 43,9 2,1 46,0 PORTI 4,8 0,3 5,1 IDROVIE 2,6 0,1 2,7 AEROPORTI 3,0 - 3,0 STRUTTURE PER STRADE

STATALI

1,8 - 1,8 TOTALE 104,5 4,5 109,0

Valori espressi in miliardi di Reais.

Con il PAC 2 Trasporti si intende consolidare ed ampliare la rete logistica del paese

attraverso un sistema integrato dei vari mezzi di trasporto, garantendo qualità e

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8 sicurezza. La logistica presenta ancora non pochi problemi che devono essere risolti per

favorire il processo di sviluppo. Per quanto riguarda la rete stradale, oltre ad effettuare

interventi di duplicazione, manutenzione e sicurezza, sono previsti studi e progetti per la

concessione di tratti con elevato volume di traffico e necessità di investimento che

possano anche garantire tariffe economiche. Un altro punto dolente è la rete ferroviaria.

Il progetto di espansione è basato su due direttrici, da una parte, il miglior utilizzo della

rete, integrandola ad altri mezzi di trasporto, dall‟altra, la connessione dei principali

centri urbani del Paese con treni ad alta velocità, che possano rendere più facile la

mobilità, il confort, il tempo e la sicurezza. Per l‟espansione del sistema degli aeroporti,

sono già previsti 22 interventi in 14 aeroporti, mentre per ampliare, recuperare e

modernizzare i porti gli interventi previsti sono 48 ed i porti interessati 21.

PAC 2 - BLOCCO ENERGIA

AREA 2011-

2014

DOPO

2014

TOTALE

GENERAZIONE DI ENERGIA

ELETTRICA

113,7 22,9 136,6 TRASMISSIONE DI ENERGIA

ELETTRICA

26,6 10,8 37,4 PETROLIO E GAS NATURALE 281,9 593,2 875,1 INDUSTRIA NAVALE 36,7 - 36,7 COMBUSTIBILI RINNOVABILI 1,0 - 1,0 EFFICIENZA ENERGETICA 1,1 - 1,1 RICERCA MINERALI 0,6 - 0,6 TOTALE 461,6 626,9 1.088,5

Valori espressi in miliardi di Reais.

Il PAC 2 Energia è senza dubbio il più importante ed è quello a cui sono state

destinate la maggior parte delle risorse per cercare di ridurre il fabbisogno energetico del

Paese. Le misure comprese in questo blocco hanno l‟obiettivo di garantire la sicurezza

delle forniture energetiche del Brasile a partire da una matrice energetica basata su fonti

rinnovabili e pulite. Tuttavia, lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e di gas naturale

scoperti di recente nel bacino di Santos, nel cosiddetto strato del “Pré-sal”, rappresenta

la maggiore preoccupazione del governo poiché le tradizionali fonti di energia sono

ancora irrinunciabili.

Determinante per lo sviluppo delle infrastrutture è anche l‟organizzazione della fase

finale dei campionati del mondo di calcio del 2014 e, sulla scia di questo impegnativo

evento, i giochi olimpici di Rio 2016. Al presidente Lula sta particolarmente a cuore la

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9 mobilità urbana, come il trasporto, il traffico, l‟accesso alle capitali dei singoli stati, per la

Fifa le priorità sono il sistema aeroportuale e i collegamenti aerei, visto che il mondiale si

svolgerà in varie città e, al contrario dell‟Europa, in Brasile le distanze sono molto

maggiori.

Oltre all‟espansione delle linee di metropolitana e ai miglioramenti degli accessi alle

principali arterie stradali, degli aeroporti e della rete stradale, dovranno essere

ristrutturati i porti, in cui alcune capitali potranno risolvere un altro problema

sensibile e, cioè, l‟ampliamento della ricettività alberghiera attraverso lo stazionamento

di navi da crociera.

Strettamente legato alle infrastrutture, altro punto sensibile è rappresentato dai servizi,

la cui carenza riguarda parecchi settori: salute, sicurezza, ospitalità, trattamento dei

rifiuti. Il denaro pubblico, pertanto, sarà posto nella qualificazione dei servizi per

raggiungere il livello adeguato all‟evento. Questo non impedirà, tuttavia, che capitali

privati intervengano in progetti di miglioramento e di ampliamento nell‟area della

salute e della sicurezza. L‟idea alla base dell‟azione di governo risiede nella

concentrazione dei fondi pubblici in azioni di ampio respiro che diano dei benefici di

durata superiore allo svolgimento della manifestazione sportiva.

Gli stadi, le reti alberghiere e gastronomiche dovranno essere finanziate da investimenti

privati. L‟aspetto che rende appetibile l‟investimento al settore privato è l‟utilizzo che se

ne può fare oltre agli eventi calcistici. Si vorrebbe ricreare la logica che è alla base

dello stadio inglese di Wembley, in cui gioca la nazionale inglese e si disputano le finali

di vari tornei, si organizzano spettacoli, eventi politici e religiosi.

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Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti

esteri

Il real, che si è apprezzato di circa il 40% contro il dollaro statunitense negli ultimi due

anni, e la crescita economica accelerata stanno sostenendo le importazioni dall‟estero e

rendono il Brasile un mercato di sbocco di estremo interesse.

Il Brasile ha iniziato ad aprirsi al commercio internazionale dopo la fine della dittatura

militare e, in particolare, nel 1990, durante la presidenza di Fernando Collor de Mello,

che ha avuto il merito di aprire il Paese a molti beni di largo consumo importati, in

primis le automobili.

Il processo di apertura dura quindi da relativamente pochi anni e risente ancora del

fatto che molti settori della vita socio-economica brasiliana sono influenzati largamente

da impostazioni fortemente protezionistiche.

Data l‟impasse che si registra nella tornata di Doha, la soluzione che viene

attualmente perseguita per giungere ad una più ampia liberalizzazione degli scambi tra

Brasile ed Unione Europea è quella dell‟Accordo bi-regionale, i cui negoziati, interrotti

nel 2004, sono stati riattivati nel maggio del 2010 con l‟obiettivo di giungere alla firma

dell‟accordo entro il 2011. Scopo del complesso negoziato è di trovare un equilibrio tra

la liberalizzazione dei prodotti industriali (interesse europeo) e quella dei prodotti

agricoli (interesse brasiliano).

In ambito internazionale il Governo Lula ha difeso il libero commercio e si è mantenuto

coerente con l‟impegno profuso in sede OMC e G20 affinché non fossero

introdotte pratiche protezionistiche nella risposta alla crisi.

Il processo di apertura dell‟economia brasiliana è anche coinciso con una

marcata internazionalizzazione del suo sistema produttivo. Le fusioni e acquisizioni

verificatesi in Brasile a partire dal 2009 hanno portato alla costituzione di grandi

imprese in grado di primeggiare sul mercato interno e di competere su quello

internazionale. Tale processo è sostenuto dal Governo attraverso i finanziamenti della

banca pubblica per lo sviluppo economico BNDES. Le più importanti aziende

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11 brasiliane hanno ormai una struttura internazionale e figurano tra le multinazionali

più grandi del mondo nei settori minerario (VALE), dell‟acciaio (Gerdau, gruppo OMX),

aeronautico (EMBRAER), dell‟energia (PETROBRAS), bancario (Itaù, Banco do Brasil,

Bradesco), alimentare (JBS-FriBoi).

Ai tradizionali partner commerciali, quali sono Argentina, Stati Uniti ed UE, si è aggiunta,

in anni recenti, una diversificazione dell‟interscambio. La maggiore presenza brasiliana in

nuovi mercati - quali la Cina, principale mercato di sbocco col 15,3 percento sul totale

dell‟export brasiliano, ma anche l‟India, sedicesimo mercato di sbocco con l‟1,73

percento - è conseguenza sia dell‟andamento della domanda delle materie prime, sia

della ricerca di partenariati con altre economie emergenti. Questo approccio economico

diversificato è stata una delle priorità del Governo Lula ed aveva l‟obiettivo di rendere il

Paese meno dipendente dai mercati tradizionali.

Nel complesso, il Brasile resta ancora fortemente esposto alle dinamiche dei prezzi e

della domanda internazionale delle proprie materie prime, che continuano a rappresentare

la fetta più consistente dell‟export brasiliano. Le produzioni di beni industrializzati

brasiliani sono prevalentemente orientati verso il Mercosud, mentre risultano di

minore rilevanza sugli altri mercati. Il Brasile soffre peraltro la concorrenza di

manufatti cinesi sia nel mercato interno che nei tradizionali mercati di sbocco del

Mercosud.

Il Brasile è promotore dell‟utilizzo delle valute nazionali al posto del dollaro ed ha

introdotto un sistema sperimentale in questo senso con l‟Argentina, recentemente esteso

anche all‟Uruguay. In ambito bilaterale, il Parlamento brasiliano non ha ratificato alcun

accordo sulla protezione e promozione degli investimenti, a causa di elementi di

incompatibilità con la propria Costituzione. Sta scaturendo la volontà – per l‟Italia e

anche per altri Stati - di passare alla formulazione di un altro tipo di testo che non

presenti queste problematiche.

La tutela giuridica interna è comunque soddisfacente, sebbene persistano alcune

difficoltà burocratiche per l‟investitore straniero – che, tuttavia, non lo fanno recedere

generalmente dalla decisione di effettuare l‟investimento. Ci si riferisce al settore doganale,

dei visti di lavoro, della fitosanitaria e della burocrazia in genere. Risultano anche alcuni

casi di disconoscimento degli esiti delle gare internazionali. Gli operatori lamentano

anche una tendenza della magistratura brasiliana a favorire le aziende locali in caso di

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12 controversie commerciali con imprese straniere. Per contro, quando vengono presentati

alle autorità politiche e amministrative brasiliane progetti validi e bene impostati, queste

ultime non mancano di appoggiarli, anche con interventi concreti, inclusi finanziamenti

agevolati ed incentivi fiscali. Esistono inoltre delle restrizioni agli investimenti stranieri in

alcuni settori ritenuti strategici, quali sanità, navigazione, editoria, diffusione di suoni e

immagini, attività mineraria, energia idraulica, trasporto merci, trasporto aereo

nazionale, acquisto di terreni rurali.

Al fine di permettere ricavi in dollari e garantire la giusta remunerazione degli

investitori, senza

creare pregiudizio alla bilancia dei pagamenti, è molto importante per il Brasile

associare

l‟ingresso degli IDE ai progetti di sviluppo. In questo modo è possibile aumentare la

propria capacità di produzione, di innovazione e gli scambi con l‟estero. Dal punto di vista

della capacità produttiva, l‟attrazione di IDE votati alle infrastrutture e alla creazione di

nuovi progetti può contribuire al superamento delle restrizioni nel processo produttivo.

In relazione alle innovazioni, gran parte di queste ultime sono realizzate a livello

mondiale da imprese multinazionali, che hanno un interesse crescente

all‟internazionalizzazione. Infine, dal punto di vista del commercio internazionale le stesse

imprese multinazionali hanno una naturale forte propensione all‟import e

all‟export (circa due terzi del commercio internazionale è realizzato da imprese

multinazionali). Però tutti questi potenziali benefici non sono automatici. Manca ancora

in Brasile una chiara e attiva strategia di sviluppo del paese, in cui sia esplicito il ruolo

degli IDE ed in cui si faccia uso degli strumenti di incentivo per il raggiungimento degli

obiettivi stabiliti.

La sfida per il Brasile, economia fortemente internazionalizzata, non è solo attrarre

investimenti per quelle aree nelle quali il paese è debole, ma approfittare maggiormente

delle imprese multinazionali che già operano nel mercato brasiliano per un

miglioramento del quadro macroeconomico e delle politiche di competitività specifiche.

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13 Nel corso del 2010 l‟interscambio commerciale tra il Brasile e il resto del Mondo è

cresciuto del 36 per cento, a oltre 380 miliardi di dollari, superando così i livelli

raggiunti prima della crisi finanziaria (370 miliardi nel 2008). Il surplus commerciale si è

ulteriormente ridotto a 20,3 miliardi, tornando al di sotto dei livelli del 2003, a causa

della dinamica particolarmente vivace delle importazioni (+42,3 per cento a 181,6

miliardi). Le esportazioni sono cresciute del 32 per cento a 201,9 miliardi, grazie

soprattutto all‟incremento dei prezzi delle materie prime: l‟indice di prezzo delle

“commodities” esportate dal Brasile (l‟indice IC-Br, calcolato dal Banco Central do Brasil) è

aumentato infatti del 35,4 per cento nel 2010.

La Cina si conferma il principale mercato di sbocco per le merci brasiliane, con una

quota del 15,2 per cento sul totale; le esportazioni verso quel paese sono cresciute del

46,6 per cento, superando i 30 miliardi di dollari. L‟aumento del peso della Cina

continua ad essere il riflesso della dinamica delle esportazioni di materie prime, che

rappresentano ormai l‟83 per cento delle esportazioni verso quel paese (77 per cento un

anno fa). Oltre il 60 per cento della soia esportata dal Brasile ha come destinazione il

mercato cinese, così come quasi il 50 per cento del minerale di ferro imbarcato nei porti

brasiliani. Gli stati Uniti si confermano al secondo posto (9,6 per cento nel 2010, dal

10,2% dell‟anno precedente) mentre l‟Argentina consolida la terza posizione (9,2 per

cento da 8,4). La Cina cresce anche dal lato delle importazioni e si conferma al secondo

posto (14,1 per cento, da 12,5), in una classifica guidata ancora dagli Stati Uniti (14,9

per cento, da 15,7). Un terzo delle merci provenienti dalla Cina è riconducibile a prodotti

dell‟elettronica di consumo. Le crescenti importazioni dalla Cina vengono percepite con

una certa preoccupazione nella misura in cui spesso sostituiscono produzioni

nazionali. Alcune misure tariffarie e non tariffarie introdotte nei mesi recenti (quali ad

esempio l‟aumento del dazio sui giocattoli) hanno avuto come obiettivo le merci cinesi,

pur finendo per penalizzare anche altri Paesi.

Considerando i dati aggregati in blocchi economici, l‟Asia si consolida come il principale

mercato di sbocco per le merci brasiliane (56,3 miliardi di dollari, pari al 27,9 per cento

del totale delle esportazioni brasiliane) grazie anche al dinamismo di paesi quali la

Corea del Sud e Taiwan, oltre al Giappone. L‟Unione Europea (43,1 miliardi di dollari di

export, pari al 21,4 per cento del totale) si conferma al secondo posto, seguita dal

Mercosul (22,6 miliardi, pari all‟11,2 per cento). Si rafforza il modello di specializzazione

del commercio estero brasiliano per aree geografiche. Il Brasile esporta materie prime

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14 soprattutto in Asia (45 per cento del totale delle esportazioni di prodotti primari, da 42

per cento di un anno fa) e in parte in Europa (23,7 per cento, da 26,1). Le esportazioni di

prodotti manufatti sono invece destinate principalmente ai paesi dell‟America Latina

(43,5 per cento, rispetto a 38,5 per cento nel 2009), all‟Unione Europea (19,4 per cento,

da 20,3) e agli Stati Uniti (12,7 per cento, dal 14). Solo il 7,2 per cento delle

esportazioni di prodotti manufatti brasiliani raggiunge i mercati asiatici.

Tra le regioni brasiliane, nel 2010 si è consolidata l‟importanza del sud-est del paese –

composto dagli stati di San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais e Espirito Santo – che,

con 115 miliardi di dollari, ha aumentato la quota di esportazioni sul totale del Brasile

(57,2 per cento, da 53,6 nel 2009). Il sud-est è molto importante per l‟industria di

trasformazione del paese; oltre il 60 per cento delle esportazioni di prodotti finiti

brasiliani proviene, infatti, da uno degli stati di questa regione. Con il 56,2 per cento di

quota sul totale, il sud-est è anche la regione più attiva anche con riferimento alle

importazioni.

I dati del 2010 mostrano una forte ripresa del commercio brasiliano dopo la contrazione

registrata a seguito della crisi finanziaria mondiale. La vivace dinamica delle importazioni

rende il Brasile un mercato assai interessante e con grandi potenziali di sviluppo. Va

altresì ricordato che tale dinamica, riducendo il surplus commerciale, potrebbe a lungo

termine indebolire la posizione esterna del paese. Tale processo potrebbe essere

aggravato qualora diminuisse il corso delle materie prime esportate dal Brasile. Si

calcola che ai prezzi del 2002, prima cioè del boom registrato dalle “commodities”, la

bilancia commerciale segnerebbe un deficit di oltre 12 miliardi di dollari, rispetto

all‟effettivo surplus di 20,3 miliardi facendo aumentare il deficit di conto corrente dal 2,3

al 3,9 percento del PIL.

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15

Orientamento settoriale

Nel corso del 2010 si è ulteriormente rafforzata la tendenza alla crescita del peso delle

materie prime sul totale delle esportazioni brasiliane, che costituisce fonte di

preoccupazione per la autorità brasiliane in quanto indice di una certa debolezza

dell‟industria nazionale. Esso si attesta oggi al 45,3 per cento (91,4 miliardi) rispetto al

23,7 per cento (13 miliardi) del 2000. Circa due terzi delle esportazioni di prodotti

primari (28 per cento circa del totale delle esportazioni) è riconducibile a tre tipologie di

merci: a) minerali di ferro (14,3 per cento del totale delle esportazioni), b) derivati del

petrolio (8 per cento), c) soia (5,5 per cento). Negli ultimi dieci anni il peso dei beni

manufatti si è ridotto dal 60 al 40 per cento del totale delle esportazioni, pur

aumentando in valore assoluto (da 32,6 a 80,1 miliardi). I principali prodotti esportati in

questa categoria sono: 1) automobili e pezzi di ricambio per auto e trattori (3,9 per cento del

totale delle esportazioni), 2) aerei (2 per cento), 3) zucchero raffinato (1,7 per cento). Per

quanto concerne le importazioni, nell‟ultimo decennio la quota di prodotti manufatti è

rimasta stabile all‟83 per cento del totale, aumentando in valore da 46,4 a 150,7 miliardi

di dollari.

Andamento dell'interscambio commerciale con l’Italia

Negli ultimi 15 anni, mentre le esportazioni brasiliane verso l‟Italia perseguono un

trend di crescita, con brevi periodi di flessione (in particolare tra il 2001 ed il 2002 a

seguito degli attentati terroristi che hanno colpito gli Stati Uniti), le nostre esportazioni

verso la principale economia del Sudamerica possono essere suddivise in quattro periodi

che si contraddistinguono:

1991-1997, arco di tempo nel quale le importazioni

brasiliane dall‟Italia sono

cresciute di oltre il 300%, contro un incremento delle importazioni totali del 184%;

1998-2003, periodo in cui le nostre esportazioni verso il

Brasile sono diminuite dell‟87% per giungere il più basso livello dal 1994, anno di lancio

del Piano Real e da quando si è iniziato il processo di stabilizzazione dell‟inflazione. Nello

stesso periodo, le importazioni totali brasiliane sono diminuite solo del 16,3%;

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16 2004-2007, con l‟apprezzamento del Real nei confronti delle

principale valute estere, è tornato l‟interessamento dei brasiliani ai prodotti importati,

incluso quelli provenienti dall‟Italia, anche se a ritmi piuttosto diversi: le importazioni

brasiliane sono cresciute nel periodo del 92,13%, mentre quelle provenienti dall‟Italia del

63,41%, facendo dedurre che il nostro paese ha reagito ma che non è riuscito a sfruttare

appieno le grandi opportunità di penetrazione commerciale, avendo mantenuto

ondivaga la propria quota di mercato;

2008-2010, periodo in cui a partire dallo scoppio della crisi

finanziaria internazionale (fine 2008) le importazioni dall‟Italia hanno dimostrato di

tenere bene nei confronti della concorrenza internazionale, mantenendo

sostanzialmente stabile la propria quota di mercato.

Per quanto concerne i rapporti bilaterali, lo scorso anno l‟interscambio commerciale è

cresciuto del 36 per cento rispetto al 2009, riportandosi sui livelli pre-crisi (9,1 miliardi

di dollari nel 2010, rispetto a 9,4 nel 2008). In particolare hanno ripreso vigore le

importazioni dall‟Italia (4,8 miliardi di dollari, +32 per cento), che hanno superato il

precedente record del 2008 (4,6 miliardi). La nostra economia conferma l‟ottava

posizione tra i paesi esportatori in Brasile (seconda tra gli europei dopo la Germania e

davanti alla Francia) con una quota di mercato del 2,7 per cento. Le importazioni di beni

dall‟Italia sono essenzialmente composte da prodotti manufatti (pezzi di ricambio,

valvole, macchinari, veicoli, prodotti farmaceutici e vaccini). Viceversa, le esportazioni

brasiliane all‟Italia sono ancora inferiori di oltre dieci punti percentuali rispetto al picco

pre-crisi(4,2 miliardi nel 2010 rispetto a 4,8 nel 2008), malgrado un aumento del 40,4 per

cento rispetto al 2009. Esse sono costituite per oltre tre quarti da materie prime o

prodotti semilavorati (caffè, soia, minerali di ferro, cellulosa). Complessivamente nel 2010

si è registrato per il secondo anno consecutivo un surplus commerciale a favore dell‟Italia

(602 milioni, rispetto a 647 nel 2009).

Se si analizza la bilancia commerciale del Brasile, si può notare che nel 2010 le

importazioni totali sono aumentate del 42,22% rispetto al 2009, ed hanno raggiunto il

valore di 181,6 miliardi di dollari. Nello stesso periodo l‟import dall‟Italia è aumentato

del 32,00% per un valore di 4,8 miliardi di dollari. Di conseguenza la quota di mercato

italiana è diminuita tornando ai livelli del 2008, passando dal 2,87% al 2,66%.

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17 I dati ci mostrano che, prima del manifestarsi della crisi finanziaria internazionale, gli alti

e bassi della nostra quota non erano tanto dovuti alle negative performance dell‟Italia, le

cui importazioni stavano aumentando in maniera più che soddisfacente fino alla

fine del 2008, ma dall‟eccezionale aumento delle importazioni dei paesi asiatici. Da

sottolineare che il nostro paese nel 2009 ha scavalcato la Francia e tuttora mantiene il

vantaggio, difendendo l‟ottava posizione tra i paesi fornitori del Brasile. Come lo scorso

anno, è stato immediatamente preceduto dalla Nigeria, le cui esportazioni verso il

Brasile sono composte quasi solo ed esclusivamente da combustibili fossili. Nel 2008,

l‟Italia occupava la nona posizione e nel 2007 la decima.

L‟andamento dell‟export dell‟Italia in Brasile nel 2010 è, tutto sommato, in linea con

l‟andamento dell‟export di tutti i paesi che la precedono in classifica. Le uniche eccezioni

la Corea del Sud (al quinto posto) e la Cina, con crescite rispettive del 74,79% e del

60,85%.

Tra i nostri più diretti concorrenti europei, la Germania ha fatto peggio dell‟Italia

facendo crescere il proprio export solamente del 27,20% ma sembra ancora ben salda la

quarta posizione tra i fornitori esteri del Brasile e la prima posizione tra i fornitori

europei anche se non sembra in grado di poter impensierire i paesi che la precedono in

classifica. La Francia, invece, pur avendo ottenuto un risultato migliore dell‟Italia, con un

aumento del 32,74% del proprio export è rimasta alla nona posizione di paese fornitore

del Brasile ed al terzo posto tra i fornitori europei.

Circa due terzi delle esportazioni brasiliane in Italia sono rappresentate da materie prime

(caffè, soia, minerali di ferro, etc.) o prodotti semilavorati mentre solo un terzo è

costituito da prodotti manufatti. Le importazioni di beni dall‟Italia sono invece

essenzialmente composte da prodotti industriali manufatti (pezzi di ricambio per

trattori ed automobili, valvole, macchinari per imballaggi, elicotteri, barche, etc.).

Oltre ai settori in cui l‟export italiano è affermato (principalmente la meccanica

strumentale ed altri prodotti a media tecnologia), alcune opportunità per le nostre

imprese sono possibili nei settori della tecnologia medio-alta (gestione della sicurezza,

tecnologie medicali e ambientali) e dei prodotti agroalimentari di qualità. Per i beni di

consumo di alto livello (moda, calzature e casa arredo), a parte le grandi griffe affermate

internazionalmente, le nostre aziende soffrono le alte tariffe e il carattere ancora

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18 sostanzialmente protezionistico del mercato brasiliano, nonostante presentino un

prodotto di qualità ineccepibile. Attualmente, il forte apprezzamento del Real,

registratosi a partire della seconda metà del 2009, sembra aprire un qualche spiraglio

anche per questo settore.

Sul fronte dell‟export, nel 2010 il Brasile ha aumentato le proprie vendite all‟estero verso

il resto del mondo del 31,98% rispetto al 2009, ed ha raggiunto il valore di quasi 202

miliardi di dollari. Il Brasile ha aumentato le proprie vendite in Italia del 40,42% nel

2010 rispetto al 2009, raggiungendo i 4,2 miliardi di dollari. Tale aumento, risultando

proporzionalmente superiore a quella dell‟export totale, ha permesso un‟aumento della

quota delle esportazioni brasiliane in Italia, che è passata dall‟1,97% al 2,10%. Questa

buona performance dell‟export brasiliano verso il nostro paese ha generato un surplus

della bilancia commerciale a favore dell‟Italia di per un valore di 603 milioni di dollari,

valore più contenuto rispetto ai 647 milioni di dollari del 2009.

Passando ad un‟analisi più dettagliata dell‟andamento dell‟export dell‟Italia verso i

principali Stati brasiliani, si evince che l‟andamento è sostanzialmente in linea con

quello generale. Nello Stato di San Paolo, la porta commerciale del Brasile con il resto

del mondo, l‟import paulista dall‟Italia nel 2010 è aumentato del 27,24% rispetto al

2008, attestandosi ad un valore prossimo ai 2 miliardi dollari e consentendoci di non

erodere eccessivamente la nostra quota di mercato in questo stato (2,93% contro il

3,09% del 2009). Da sottolineare che nello Stato di San Paolo le importazioni dall´UE, pur

registrando un aumento del 31,38%, hanno perso ulteriore distacco dalla prima

posizione, persa nel 2008 a favore di quelle provenienti dall´Asia (escluso il Medio

Oriente), e si sono fermate ad un valore di 19,2 miliardi di dollari. La loro quota si è

ridotta, passando dal 29,00% del 2009 al 28,38% del 2010. Le esportazioni dell‟Asia

(escluso il Medio Oriente) verso il Brasile hanno accelerato maggiormente, crescendo

nel 2010 del 45,10% rispetto al 2008 e hanno totalizzato un valore di 20,8 miliardi di

dollari per una quota del 30,65% (nel 2009 avevano raggiunto la quota del 28,36%).

Oltre allo Stato di San Paolo, che per importanza si distacca di gran lunga

dagli altri in quanto da solo assorbe quasi la metà dell‟import dall‟Italia, meritevole di

nota è lo stato di Minas Gerais che con un valore di quasi 830 milioni di dollari ha

aumentato il proprio import dall‟Italia del 50,38% nel 2010 rispetto al 2001. Male,

invece, lo stato di Rio de Janeiro che ha aumentato solamente del 2,60% l‟import

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19 dall‟Italia, non riscendo ad andare oltre al valore di 341,2 milioni di dollari. La nostra

quota di mercato ha subito una riduzione sensibile, passando dal 2,86% al 2,05%. Questo

Stato però merita un‟attenzione speciale da parte dei nostri operatori economici dal

momento che è quello in cui avranno luogo i principali eventi sportivi dei prossimi anni

(Giochi Mondiali Militari nel 2011, finale della Coppa del Mondo di Calcio nel 2014 e

Olimpiadi nel 2016) e offrirà certamente opportunità per l‟intensificazione degli scambi

nel prossimo futuro.

Anche quegli stati tradizionalmente importanti per il “made in Italy” non hanno brillato

come ci si attendeva nel 2010. In particolare, i tre stati del cosiddetto cono Sud e cioè,

Parana, Santa Catarina e Rio Grande do Sul, pur facendo registrare la crescita

dell‟import dall‟Italia, hanno perso quote di mercato. L‟importanza per il nostro export

in questa regione è da ricercare nel fatto che, dopo lo stato di San Paolo, è la parte più

industrializzata del paese e registra la presenza di una nutrita colonia di abitanti di

origine italiana.La crescente integrazione del Brasile nei mercati internazionali si

sostanzia anche in un aumento dei flussi di capitale. Il Brasile è, infatti, grande

ricettore di investimenti diretti esteri (IDE). Nel 2009 questi hanno raggiunto la cifra di

30,4 miliardi di dollari che, seppur in calo rispetto all‟anno precedente (43,9 miliardi) per

effetto della crisi finanziaria, rappresentano comunque un livello estremamente

ragguardevole. Secondo la Banca Centrale, nel 2010 gli IDE hanno superato

ampiamente i livelli precedenti la crisi, superando i 48 miliardi di dollari. Se si escludono le

piazze finanziarie internazionali (Lussemburgo, Paesi Bassi, Cayman Islands, etc.) i

principali Paesi da cui provengono gli investimenti sono Stati Uniti, Spagna, Germania e

Francia.

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20

L‟Italia lo scorso anno ha scalato tre posizioni in questa speciale classifica. Pur

scendendo da 326 milioni di dollari di investimenti nel 2008 a 215 milioni di dollari nel

2009, è passata dal ventunesimo al diciottesimo posto. I primi dati del 2010 indicano

peraltro un aumento di circa l‟80 percento dei nostri investimenti diretti in Brasile. Al di

là del dato contabile, si registra un sostenuto interesse degli imprenditori italiani ad

investire in Brasile. Negli ultimi anni, anche grazie agli interventi della SACE e al

sostegno della SIMEST, la presenza economica italiana è cresciuta significativamente.

Abbiamo censito finora 370 filiali e uffici di rappresentanza di imprese italiane. Oltre

a circa 50 grandi imprese produttive, commerciali e di servizi, 4 istituti bancari, 6

imprese di costruzione, sono presenti circa 300 filiali di PMI italiane, senza contare il

numero molto più ampio di investimenti da parte di imprenditori italo -brasiliani

non necessariamente vincolati ad una casa madre in Italia.

La distribuzione geografica della nostra presenza imprenditoriale riflette in parte la

storia dell‟immigrazione italiana ed europea dei secoli scorsi: il 57 percento delle imprese

italiane sono infatti radicate nello Stato di San Paolo. La restante quota è distribuita

negli Stati di Minas Gerais (10 percento), Rio de Janeiro (9 percento), Paraná (7 percento),

Rio Grande do Sul (4 percento), Espirito Santo (4 percento) e Santa Catarina (3 percento).

Merita peraltro segnalare l‟interesse manifestato negli ultimi anni da imprenditori italiani

per l‟avvio di investimenti negli Stati del Nord-Est, geograficamente più marginali ma che

offrono interessanti potenzialità (energia, ambiente e infrastrutture).

Finora gran parte del sistema produttivo italiano ha puntato prevalentemente ad un

aumento dell‟export verso il Brasile, senza utilizzare appieno le opportunità derivanti

dallo stabilimento in loco di attività economiche. I margini di crescita del nostro export

appaiono oggettivamente limitati a causa della progressiva industrializzazione e

specializzazione brasiliana. Ne deriva che, come hanno compreso i nostri principali

concorrenti, occorre rafforzare la presenza in loco attraverso partenariati con imprese

brasiliane se si vuole continuare a crescere su questo mercato dalle enormi

potenzialità.

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21 La quota di investimenti italiani se confrontata con quella di altri paesi può sembrare

modesta. Però alla luce dei limiti strutturali del sistema produttivo italiano, la cui

dimensione aziendale rappresenta un grosso ostacolo per generare processi

consistenti e diffusi nel tempo di investimenti esteri, dimostra un rinnovato interesse

verso il Brasile e, soprattutto una modifica di atteggiamento nei confronti dei mercati

esteri. Le imprese italiane, anche quelle di dimensioni medio piccole, stanno

lentamente percependo ed assimilando il concetto secondo cui un approccio “mordi e

fuggi” verso i mercati internazionali non è più redditizio. È necessario cominciare a

strutturarsi, concepire piani di sviluppo di medio/lungo periodo per essere presenti sui

mercati esteri e fronteggiare la concorrenza internazionale.

Attualmente casi di eccellenza si riscontrano tra le aziende di grandi dimensioni nei vari

settori della struttura produttiva del nostro paese, che pionieristicamente si sono

stabilite in Brasile in tempi in cui gran parte del nostro sistema produttivo non aveva

ancora raggiunto la maturità necessaria per affrontare le sfide globali e che

progressivamente hanno esercitato un effetto traino sul resto dell‟industria italiana.

Le migliori opportunità per le aziende italiane in Brasile si presentano attraverso un

radicamento nel mercato, che può essere attuato attraverso investimenti diretti, accordi

di collaborazione industriale o joint-venture, e che preveda trasferimento di tecnologia.

In questi ultimi anni, gli investimenti delle PMI italiane si sono andati moltiplicando,

segno dell‟interesse verso il Brasile e delle possibilità economiche che il Paese offre a

chi si presenti con piani seri e articolati. Il numero di aziende italiane che ha aperto una

propria filiale brasiliana è giunto a quasi 400, nei settori più diversi. Se in passato la

maggior parte delle aziende italiane si stabilivano nelle regione più sviluppate, oggi molte

aziende preferiscono impiantarsi in quegli Stati che offrono piani di

incentivi/agevolazioni più attraenti, oppure più vicini a determinati mercati od

approvvigionamenti di materie prime. Vi sono poi le aziende piccole e medie

dell‟indotto che si sono trasferite a seguito dei grandi gruppi industriali e che si sono

ben inserite nel contesto locale.

Gli investimenti brasiliani in Italia sono per ora limitati.

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22 Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato

locale

Le relazioni tra Italia e Brasile stanno vivendo una fase di forte rilancio e intensità, che

poggia non solo sugli storici legami esistenti tra i due popoli (circa 30 milioni di brasiliani

hanno una discendenza italiana) e sulle loro naturali affinità culturali e linguistiche, ma

anche su interessi economici di grande concretezza.

Da un lato le aziende italiane guardano al mercato brasiliano con rinnovato interesse per

via dei suoi elevati tassi di crescita, della sana gestione macroeconomica dell‟ultimo

decennio e delle potenzialità esistenti in una pluralità di settori strategici, dalle

telecomunicazioni all‟energia, dalle infrastrutture all‟organizzazione dei grandi eventi

sportivi dei prossimi anni. Dall‟altro, con la crescita del reddito e delle ambizioni del

Paese, il Brasile rivolge la propria crescente attenzione alle aree di eccellenza italiane e al

contributo decisivo che il Sistema Italia può tornare a dare per la crescita del Brasile, in

termini di tecnologia, innovazione e modelli di sviluppo, dopo quello fornito nel secolo

scorso che ha caratterizzato il decollo industriale di alcune aree del Paese, come la

regione Paulista o gli Stati del Sud.

I settori significativi in termini di penetrazione commerciale italiana nel mercato

brasiliano continuano ad essere quelli della meccanica e delle medie tecnologie.

Tradizionalmente si tratta di tutte le varie tipologie di attrezzature e macchinari per

l‟industria manifatturiera leggera, in cui il nostro Paese è riconosciuto tra i leader

mondiali. Si va quindi dalle macchine tessili, a quelle per la lavorazione dei metalli, della

ceramica, del legno, della pietra.

Pur affermate, ma non quanto le potenzialità del mercato consentirebbero, sono

tutte le attrezzature collegate alla filiera dell‟agro-industria, dell‟alimentare e

dell‟imballaggio.

Esistono poi ampi margini di penetrazione commerciale nel comparto del lusso, delle

tecnologie medicali/ospedaliere (sottoposto tuttavia ai complessi controlli dell‟ente

governativo per i controllo di qualità ANVISA), delle energie alternative, delle

telecomunicazioni, della nautica, delle due ruote, delle infrastrutture, dei servizi

all‟industria petrolifera e della sicurezza.

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23 Nel settore delle tecnologie ambientali, a partire da settembre 2006 il Ministero italiano

per l‟Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare ha creato presso l‟Ufficio ICE di San

Paolo un proprio “Desk” dedicato a identificare i progetti collegati al protocollo di

Kyoto. In stretta collaborazione con l‟Ambasciata, questa struttura e‟ a disposizione delle

aziende italiane per individuare e sostenere iniziative di sviluppo del Clean

Development Mechanism in Brasile. Grandi potenzialità esistono inoltre nell‟eolico, per

il quale dal 2009 il Governo ha iniziato a bandire gare annuali (una delle quali vinta

da Enel Green Power), coerentemente con le indicazioni del Piano Energetico Nazionale

2008-2017. Lo sviluppo del solare, anch‟esso molto promettente, dipende

dall‟introduzione di un quadro regolatorio incentivante, che l‟Ambasciata sta cercando

di promuovere attraverso il progetto “Ambasciata Verde” (impianto fotovoltaico collegato

alla rete elettrica cittadina), condotto in collaborazione con ENEL e con l‟autorità‟

nazionale per l‟energia elettrica ANEEL.

Per quanto riguarda le infrastrutture, il Brasile ha lanciato nel primo semestre la gara

per il più ambizioso progetto esistente attualmente al mondo, relativo al collegamento

ferroviario ad alta velocità tra Rio de Janeiro e San Paolo-Campinas (15 miliardi di euro

circa). In vista dei grandi eventi sportivi dei prossimi anni il Paese sta inoltre

potenziando porti, aeroporti e linee di trasporto urbane, palesemente insufficienti

rispetto ai volumi di domanda previsti. Tra i porti in fase di ampliamento si segnalano

in particolare quelli di Suape (Pernambuco) e Manaus (Amazonas). Anche la

ristrutturazioni di stadi e la costruzione di hotel costituiscono settori di sicuro afflusso

di investimenti, così come il recupero urbano di alcune aree quali la zona di Porto Maravilha

in Rio de Janeiro. Due memorandum di cooperazione, rispettivamente nel settore delle

infrastrutture e delle attività sportive, sono stati firmati in occasione della visita a San

Paolo del Presidente del Consiglio del 29 giugno 2010.

Un recente studio commissionato dall`Associazione delle industrie petrolifere brasiliane

(ONIP) ha stimato in 400 miliardi di dollari il volume di affari indotto dallo sfruttamento

degli enormi giacimenti petroliferi del “pre-sal” nei prossimi dieci anni. Occorreranno

petroliere, piattaforme, navi appoggio, sicurezza, tubi, valvole e quant‟altro. Aumenterà la

domanda di energia e acciaio, nonché la movimentazione di merci lungo le coste del

Brasile. In base alla regolamentazione attuale, Petrobras è obbligata ad assicurare

almeno il 65 percento di “contenuto nazionale” nelle sue attività. La sfida per la debole

industria cantieristica e manifatturiera locale è immensa, così come per il sistema

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24 infrastrutturale e dei trasporti brasiliano, ritenuto del tutto insufficiente a sostenere

un tale livello di crescita economica. É evidente come emergano da tutto ciò

straordinarie opportunità per le nostre aziende fornitrici di beni e servizi all‟industria del

petrolio, che per essere colte richiedono anche di investire sul posto e di allacciare

legami di collaborazione con l‟industria brasiliana.

Per quanto riguarda la nautica, nello Stato di Rio de Janeiro è concentrato l‟80 percento

della produzione navale brasiliana, attratta dalla soppressione dell‟Imposta sulla

Circolazione delle Merci e dei Servizi (ICMS), imitata nel corso di quest‟anno da altri

Stati come Santa Catarina e San Paolo. E‟ attesa un‟importante commessa per la

fornitura di traghetti da utilizzare nella baia di Rio al fine di decongestionare il traffico

su gomma. Nello Stato di Santa Catarina le nostre aziende del settore diporto hanno

deciso di creare un distretto integrato, su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico

italiano. La Marina Militare brasiliana, inoltre, prevede di rinnovare un certo numero di

unità, in linea con le indicazioni della Strategia Nazionale di Difesa adottata a dicembre

2008.

L‟industria italiana delle due ruote, riunita nella associazione ANCMA, sta invece

orientando i suoi investimenti verso la Zona Franca di Manaus, con la quale il nostro

Ministero dello Sviluppo Economico ha stipulato nel semestre scorso un accordo di

collaborazione volto a facilitare la creazione di un distretto industriale italiano.

I settori dei beni di consumo (principalmente moda, calzature e casa/arredo) e dei

prodotti agroalimentari, cavalli di battaglia italiani in molti mercati mondiali, hanno

ancora un peso marginale nel nostro export verso il Brasile. Le difficoltà di penetrazione

di mercato sono legate, oltre che all‟incidenza dei dazi doganali, anche alla particolare

stratificazione del mercato brasiliano, costituito da una limitata fascia di consumatori

dal potere d‟acquisto elevato ed elevatissimo, e da una serie di fasce di consumatori con

potere d‟acquisto medio, basso.

Negli ultimi tempi l‟Italia sta tentando di competere con la Francia sul mercato del

vino di

massimo livello (e massimo prezzo) sulla base di una acquisita immagine di prodotto

di alta

qualità. Riguardo le Denominazioni di Origine di Paesi stranieri, finora, in Brasile ne

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25 sono state concesse quattro: Regione dei Vini Verdi (Portogallo) per i vini; Cognac

(Francia) per il distillato di vino; San Daniele (Italia) per le cosce del suino fresche e per il

prosciutto crudo; Franciacorta (Italia), per i vini, vini spumanti e bevande alcoliche.

I bio-combustibili costituiscono un altro terreno di grande interesse per gli investitori

italiani. La soia, con una percentuale vicina al 90 percento, è la principale materia prima

utilizzata per la produzione nazionale, ma il Brasile dispone di oltre 200 materie prime

di origine vegetale ed animale impiegabili per la produzione di biodiesel di seconda e

terza generazione.

Il settore della sicurezza, infine, merita un‟attenzione particolare, anche in vista dei

prossimi eventi sportivi (Mondiali di Calcio e Olimpiadi).

Grandi prospettive di sviluppo presentano inoltre alcune località, quali Porto Açu, nei

pressi di Rio de Janeiro, dove il gruppo OMX di Eike Batista sta creando un centro

produttivo e logistico per rispondere alla crescente domanda dell‟industria petrolifera;

oppure la regione di Marabá (Pará), dove gli investimenti previsti dalla VALE per lo

sfruttamento della miniera di ferro di Karajá trasformerà l‟area in uno dei poli a più alto

tasso di sviluppo del nord est brasiliano.

Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad

alto contenuto tecnologico

Il Brasile registra un forte bisogno di tecnologie avanzate, in parte sviluppate

autonomamente, grazie a una rete di centri universitari e di ricerca di buona qualità e

in fase di crescente internazionalizzazione; e in parte acquisite all‟estero attraverso la

collaborazione scientifica e tecnologica con i paesi partner. Vale la pena rilevare che il

Paese non lesina risorse finanziarie a questo fine ed è pronto ad investire massicciamente

in progetti e iniziative di qualità. Si aprono pertanto prospettive di grande interesse per

l‟Italia, le cui numerose aree di eccellenza sono riconosciute e apprezzate dai brasiliani.

La cooperazione scientifica e tecnologica con il Brasile, coordinata dall‟apposito gruppo

di lavoro in seno al Consiglio bilaterale di Cooperazione deve conciliare da un lato le

esigenze della crescita brasiliana in termini di trasferimento di conoscenze e, dall‟altro, il

nostro interesse come sistema Paese ad utilizzare questo strumento a supporto

all‟inserimento di aziende italiane nello scenario economico-commerciale locale.

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26 Le possibilità nei settori ad alto contenuto tecnologico sono notevoli; esse possono

riguardare sia campi di azione tradizionalmente riferiti ad aziende di medie/grandi

dimensioni, come le telecomunicazioni e l‟aerospazio, sia i sistemi di produzione nei

quali le PMI italiane possono offrire le loro esperienze e le loro tecnologie. I settori nei

quali si concentrano le relazioni attuali sono: energia, ambiente, risorse naturali e

sviluppo sostenibile, informatica, elettronica e telecomunicazioni, sistemi di

produzione, agroalimentare, beni culturali, salute, trasporti, nanotecnologie,

biotecnologie e nuovi materiali.

Esiste inoltre una rete di accordi di cooperazione tra universita‟ italiane e brasiliane, dai

quali possono emergere iniziative di rilievo anche sotto il profilo della cooperazione

economico-industriale. Alcuni di queste trovano sostegno finanziario nell‟ambito del

protocollo esecutivo bilaterale per la cooperazione scientifica e tecnologica. L‟estensione

del programma “Invest Your Talent in Italy” al Brasile, deciso nel primo semestre di

quest‟anno, aggiunge ora nuove opportunita‟ di scambio bilaterale.

In occasione della visita del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del 28-29 giugno

2010, l‟ICE ha voluto rivitalizzare la collaborazione con la Fondazione Getulio Vargas

(FGV una prestigiosa Università privata brasiliana) attraverso la firma di un Accordo che

pone le basi per una cooperazione concreta tra l‟ateneo brasiliano e il sistema

universitario italiano sia a livello di scambio di informazioni sia a livello formativo.

L‟accordo di partenariato strategico tra Italia e Brasile, firmato dal Presidente del

Consiglio Berlusconi e il Presidente Lula il 12 aprile 2010 ha rinforzato le relazioni anche

nel campo della scienza e tecnologia e ha individuato le linee di azione verso le quali le

imprese dei due Paesi potranno proficuamente indirizzare le loro attività.

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27

POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO

Barriere tariffarie

Nonostante si operi in un contesto normativo in continua evoluzione, la legislazione

brasiliana in materia non oppone particolari difficoltà alle importazioni di prodotti

italiani. Tuttavia, oltre ad esistere problemi legati alle lungaggini burocratiche che

incidono notevolmente su tempi e costi di gestione, esistono altresì vincoli inerenti

all‟applicazione delle tariffe d‟importazione sui prodotti stranieri, spesso non convenienti

se rapportate alla tipicità della produzione nazionale nostrana. Ci si riferisce in

particolare alle imposizioni applicate ai beni di consumo ed ai prodotti alimentari ma

anche nei confronti dei beni industriali. In quest‟ultimo settore vanno segnalate una serie

di agevolazioni fiscali introdotte con la facilitazione detta “ex-tariffaria” che prevede la

definizione di un elenco di beni tecnologici “non prodotti in Brasile”, che possono godere

di un dazio pari al 2% (in alcuni casi vi è la completa esenzione) anziché del comune

14%.

Le principali imposte che gravano sulle importazioni in Brasile di merce includono:

1. il Dazio (I.I. = Imposto de Importação), imposta che incide su

tutti i prodotti importati provenienti da paese con i quali il Brasile non ha un accordo

di collaborazione che preveda la sua esenzione totale o parziale. Tra detti paesi, possono

essere citati quelli appartenenti al Mercosud, olte a Cile, Bolivia, Venezuela, Messico ecc.

Detta imposta viene calcolata direttamente sul valore CIF della merce e la relativa

aliquota varia da prodotto a prodotto.

2. l‟IPI (Imposto sobre Produtos Industrializados, ovvero Imposta

sui Beni Lavorati). Tale imposta incide anche sui prodotti fabbricati in Brasile, ma con

una diversa base di calcolo. Nel caso di un prodotto importato, l‟IPI viene calcolata sul

valore CIF + Dazio. Come succede con il dazio, l‟aliquota dell‟IPI varia da prodotto a

prodotto e gode di esenzioni in alcuni casi e per alcune origini.

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28 3. l‟ICMS (Imposto sobre a Circulação de Mercadorias e Serviços,

ovvero Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi). Viene calcolata sul valore

CIF + Dazio + IPI + Altre Spese di Sdoganamento/Imposte e sull‟ICMS stessa (detto calcolo

“sotto cento”). È un‟imposta statale (ovvero dello Stato membro della Federazione), che

incide su tutti i livelli dell‟operazione di vendita, dal produttore fino al consumatore

finale. L‟ICMS, imposta equivalente all‟IVA, è dovuta/pagata dal fabbricante e/o

commerciante. L‟aliquota ICMS è territoriale, nel senso che varia da uno Stato all‟altro della

Federazione brasiliana, con oscillazioni dal 7% al 18% in conformità con la legislazione

interna dello Stato dove transita la merce. A San Paolo, per la maggior parte dei prodotti,

le aliquote variano dall‟8,8% al 18%.

4. l‟AFRMM (Adicional de Frete para Renovação da Marinha

Mercantil, ovvero Addizionale sul Nolo Marittimo). È un‟imposta che è stata creata alfine

di generare un fondo per favorire il rinnovo della Marina Mercantile Brasiliana e quindi, del

25% sul valore del nolo marittimo. In base ad una recente disposizione doganale,

l‟aliquota del 25% viene applicata non solo al puro nolo marittimo, ma anche a tutte le

spese in qualche modo collegate al trasporto marittimo, incidendo quindi anche sul

trasporto terrestre o ferroviario all‟origine, sui costi di messa a bordo e magazzinaggio

all‟origine ecc. (è quindi molto importante consultare preventivamente uno

spedizioniere con base in Brasile per sapere cosa menzionare nei documenti di imbarco).

5. PIS (Programma de Integração Social) e COFINS (Contribuição

para o Financiamento da Seguridade). Il calcolo di tali imposte nell‟importazione (la

metodologia di calcolo è diversa per i prodotti fabbricati in Brasile) è piuttosto complesso e

dipende da un grande numero di variabili che includono, oltre al valore CIF della merce, il

dazio, l‟IPI, l‟ICMS e altre tasse inerenti allo sdoganamento:

PIS = c x ( VA x X + D x Y ) COFINS = d x ( VA x X + D x Y )

dove, X = [ 1 + e x [ a + b x (1 + a) ] ]

(1 – c – d – e)

Y = [ e ]

(1 – c – d – e)

VA = Valore CIF della merce

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29 a = dazio

b = IPI (imposta sui prodotti industrializzati)

c = aliquota del PIS nell‟importazione = 1,65% (nella maggior parte dei casi)

d = aliquota del Cofins nell‟importazione = 7,6% (nella maggior parte dei casi)

e = ICMS (imposta sulla circolazione delle merci e dei servizi)

D = tassa per l‟apertura della pratica di sdoganamento (R$ 40,00) + (se il trasporto viene

realizzato per via marittima) + AFRMM.

Si sottolinea che l'ICMS regolato nelle operazioni di importazioni va a credito di imposta,

ovvero

potrà essere dedotto dalla ICMS inerente all‟attività aziendale da essere versata

mensilmente. Quindi, se in un certo mese una determinata ditta deve per esempio versare

R$ 100 relativi alle vendite realizzate ed ha un credito di R$ 20,00 di un'importazione

fatta precedentemente, alla fine dovrà versare R$ 80,00. Attenzione: nel caso

dell'importazione di beni che andranno a finire nell'attivo fisso dell'azienda, i crediti pari

all'ICMS dovranno essere scalati in 48 mesi. Nel caso del succitato esempio, i R$ 20,00

verrebbero "rimborsati" in 48 rate mensili di circa R$ 0,42.

Vale la stessa regola per l'IPI. Nel caso di tale imposta, però, attivo fisso o no, il credito

fatto può essere utilizzato immediatamente e non in varie rate.

PIS e COFINS nell'importazione sono nella quasi totalità dei casi un costo per l'azienda.

Altre tasse/spese inerenti allo sdoganamento includono:

Magazzinaggio presso il Magazzino Doganale: ufficialmente può

arrivare allo 0,65% sul valore CIF, ma con un buon spedizioniere si possono contrattare

condizioni migliori, sia come costi che come criterio di addebito;

Tassa di Desconsolidação (una sorta di sdoganamento dei

documenti di imbarco): ogni doganalista ha un prezzo. Quindi, c‟è chi chiede da US$ 50 a

US$ 100,00 per polizza di carico e chi chiede intorno a US$ 80/container;

Liberazione della polizza di carico c/o l‟armatore (B/L free): intorno a US$ 50;

Capatazia (THC di sbarco) per un container da 20‟ = R$ 340,00

(infatti, il costo varia da agenzia ad agenzia);

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30 Capatazia (THC di sbarco) per un container da 40‟ = R$ 460,00

(infatti, il costo varia da agenzia ad agenzia);

Onorario del dichiarante doganale: in media dello 0,8% sul

valore CIF (ammontare minimo di R$ 450,00 e massimo di R$ 1.500,00). È consigliabile

contrattare un valore fisso per l‟operazione doganale;

SDA (una sorta di minimo sindacale per gli spedizionieri

doganali): 2% sul valore CIF (ammontare minimo di R$ 292,00 e massimo di R$

584,00). Da contrattare assolutamente assieme al valore dell‟onorario;

Spese Varie (fotocopie, trasporto ecc): circa R$ 150,00.

Barriere non tariffarie

L‟Italia ha ottenuto a fine 2008 la prerogativa del “Pre-listing”, in base alla quale le

autorità italiane possono indicare le aziende autorizzate ad esportare in Brasile senza

attendere lo svolgimento di controlli individuali. Tale procedura si applica sia ai prodotti

di carne suina che a quelli a base di latte.

L‟importazione in Brasile di tutti gli insaccati con maturazione inferiore ai dodici mesi,

come i salami e le mortadelle, permane tuttora interdetta. In quest‟ultimo caso, la cottura

oltre i 120 gradi per lungo tempo non è stato considerato dalle autorità sanitarie

pubbliche brasiliane un elemento di assicurazione circa l‟eliminazione del rischio di

diffusione di malattie infettive. Le motivazioni addotte dalle autorità di salute pubblica

brasiliane sono quelle della possibile diffusione, attraverso la libera circolazione del

prodotto sul territorio brasiliano, di malattie infettive (in particolare, peste suina

vescicolare e peste suina classica) da cui il Brasile sarebbe indenne. Le autorità brasiliane

hanno altresì opposto la non applicabilità del principio della regionalizzazione, asserendo

che lo stesso non è applicato neanche alla circolazione della stessa produzione

nazionale all‟interno dei confini del Brasile.

Si registrano occasionalmente casi di blocchi di importazione di generi alimentari

italiani per ragioni sanitarie e fitosanitarie, peraltro normalmente risolti con mirate

azioni di sensibilizzazione di quest‟Ambasciata presso le Autorità locali. Nel 2009 é stato

concordato un nuovo modello di certificato sanitario con le autorità brasiliane che ha

permesso di risolvere buona parte dei problemi.

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31 Il Brasile ha varato una nuova regolamentazione, in vigore dal 1 gennaio 2011, per

le etichettature dei prodotti di origine animale importati, che appesantisce in maniera

esagerata le procedure per i nostri esportatori. L‟Unione Europea ne ha chiesto la

modifica e si e‟ tuttora in attesa delle decisioni del Ministero dell‟Agricoltura brasiliano.

Per quanto riguarda i cosmetici, è stato riscontrato un allungamento delle procedure

per la certificazione sanitaria dei suddetti prodotti da parte dell‟ente governativo

ANVISA. Si tratta di forme protettive delle aziende locali e di quelle straniere ormai

stabilmente insediate nel paese, come ad esempio le aziende francesi qui operanti con

propri impianti produttivi. Il Brasile, in questo settore è il terzo mercato mondiale dopo

gli USA e il Giappone, per le aziende italiane quindi il potenziale di mercato è

estremamente alto e giustificherebbe un investimento produttivo nel paese.

Analoghe difficoltà sono state riscontrate anche nel comparto dei macchinari

industriali; nonostante l‟importatore locale possa ufficialmente adottare una procedura

più semplificata per importare i macchinari esteri di cui necessita, le associazioni

produttrici brasiliane del settore possono opporsi adducendo l‟esistenza di un prodotto

nazionale simile avente le stesse caratteristiche del prodotto importato, rendendo quindi

quanto mai complesse le procedure per l‟importazione.

Per quanto concerne i vini, è stata modificata in senso meno restrittivo la legislazione

brasiliana laddove prevedeva che un prodotto per essere considerato vino non potesse

eccedere i 13 gradi alcolici (oltre i quali il prodotto veniva considerato “vino liquoroso” e

pertanto veniva applicata una imposta del 40 percento contro il 27 percento dei vini

comuni). In base ad una nuova normativa adottata a fine giugno di quest‟anno, le

bottiglie di vino dovranno avere un‟etichetta anticontraffazione della “Receita Federal”,

la cui apposizione rischia di ritardare ulteriormente le procedure di sdoganamento dei

vini importati.

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32 La legislazione brasiliana prevede che al momento dell‟importazione del vino (che deve

essere accompagnato da un certificato di analisi) possano essere prelevate due bottiglie

per ogni partita per effettuare le analisi di controllo.

Altro aspetto molto importante è l‟ assenza di una normativa che regoli l‟importazione in

Brasile di campioni di prodotto, che si traduce in complessità amministrative

decisamente anomale e prive di trasparenza, dove l‟applicazione della normativa doganale

viene spesso effettuata in maniera piuttosto arbitraria. Infatti, è praticamente

impossibile, per le aziende intenzionate a saggiare il mercato locale, introdurre

campionature di prodotto senza prima aver ottenuto la preventiva autorizzazione del

Ministero dell‟Agricoltura, che deve essere tra l‟altro necessariamente richiesta per il

tramite di un importatore locale.

Nel settore medico esistono ostacoli burocratici dovuti all‟eccessiva regolamentazione

prevista dall‟ANVISA (Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria) a cui si aggiungono complicati

processi di concessione (a seguito di visita ispettiva di ogni singola azienda esportatrice)

del certificato GMP – Good Manufacturing Practice, necessario per commercializzare

apparecchiature mediche e farmaci in Brasile.

Oltre alla presenza di barriere non tariffarie che riduce la competitività dei nostri prodotti,

esiste la concorrenza di prodotti locali che, sotto bandiera italiana, presentano la

dicitura “tipo italiano”. Tutto ciò trae in inganno il consumatore brasiliano il quale

pensa di acquistare un prodotto italiano che effettivamente è brasiliano, il quale

comunque soddisfa i gusti del consumatore medio. Se consideriamo che i nostri

prodotti si collocano già ad un livello alto di qualità/prezzo, non trovando spazio nelle

classi medie, vengono automaticamente spinti fuori dal mercato. Il mercato è conteso da

grandi gruppi nazionali ed esteri oltre che da una serie di cooperative di produttori. Il

consumo di questi prodotti avviene maggiormente nel Sudest e Sud del Paese, dovuto

alla forte presenza di colonie italiane e tedesche ed al clima più adatto, se paragonato a

quello delle altre regioni del Paese.

Il settore del trasporto marittimo mantiene varie restrizioni tra cui imposte

discriminatorie e l‟impossibilità per gli operatori marittimi dell‟UE di essere attivi.

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33 Esistono restrizioni anche nel settore delle riassicurazioni. Infatti, dal 2007, anno in cui è

stato smantellato il monopolio brasiliano di riassicurazione, le autorità brasiliane

continuano a rifiutare l‟offerta internazionale di servizi di riassicurazione.

Anche il mancato allineamento con le pratiche OECD (Organization for Economic Co-

operation and Development) in materia di prezzi di trasferimenti, profitti e regole fiscali

intra-gruppo, combinato con il complesso sistema tributario interno (che include

molteplici imposte a cascata), crea una serie di difficoltà alle imprese europee che

intendono operare in Brasile.

Documentazione richiesta all’importazione

Fattura commerciale

Deve essere redatta in portoghese o in inglese e presentata in nº 5 copie alle autorità

doganali al momento dello sdoganamento.

Fattura consolare

Il pagamento di servizi realizzati in Brasile da aziende estere prevede la presentazione

all‟INPI - Istituto Nazionale della Proprietà Industriale – della relativa fattura proforma,

in originale e in copia dovutamente vidimati da un Consolato Brasiliano nel Paese di

origine dell‟azienda prestatrice del servizio. Dopo le verifiche del caso, l‟INPI restituirà

l‟originale della fattura al richiedente unitamente all‟autorizzazione per l‟effettuazione del

contratto di cambio relativo al pagamento del servizio.

Certificazioni attestanti l'origine

Tutti i prodotti di origine animale (latticini, salumi ed ittici), cosmetici e

farmaceutici ed agroalimentari devono essere accompagnati dal certificato di origine. Lo

stesso certificato viene richiesto anche per i prodotti provenienti dai paesi membri del

MERCOSUD ai fini delle esenzioni previste.

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34

Normative/Procedure speciali

Procedure per l’abilitazione all’esportazione verso il Brasile di prodotti di

origine animale.

Per poter esportare in Brasile prodotti di origine animale, in linea generale, è necessario

che l‟azienda produttrice italiana acquisisca una previa autorizzazione dal Ministero

italiano del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Tale autorizzazione verrà

concessa dopo la presentazione di idonea documentazione e di parere favorevole da parte

dei Servizi Veterinari territorialmente competenti, a seguito dell‟accertamento che gli

standard di produzione degli stabilimenti interessati siano conformi a quanto

previsto anche dalla normativa brasiliana.

Per l’esportazione di prodotti a base di carne suina, latte e prodotti a base di latte

l‟azienda italiana, registrata presso il Ministero della Salute, dovrà inviare richiesta di

autorizzazione al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali –

Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli

Alimenti – Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione – Ufficio

IX) per il tramite dei Servizi Veterinari Regionali (Nota DGSAN no 3590 del 13/02/2009).

La richiesta, redatta su carta intestata dell‟azienda e sottoscritta dal responsabile, dovrà

indicare: a) un elenco dei prodotti che s‟intende esportare verso il Brasile; b) l‟ubicazione

esatta degli stabilimenti produttivi; c) il numero di autorizzazione CE; d) una

dichiarazione del veterinario ufficiale dello stabilimento che attesta l‟idoneità del

medesimo ad esportare verso il Brasile.

Dal 1 gennaio 2009, per i prodotti a base di carne suina a lunga stagionatura, latte e

prodotti a base di latte, il Brasile ha concesso all‟Italia la prerogativa del “pre-

listing”. Si tratta dell‟inserimento - da parte del Ministero del Lavoro, della Salute e

delle Politiche Sociali italiano - del nominativo dell‟azienda italiana interessata ad

esportare verso il Brasile in una lista speciale che viene aggiornata ed inoltrata al

Ministero dell‟Agricoltura brasiliano con cadenza trimestrale. Sono quindi “de facto”

accettati dal Brasile gli esami e i certificati sanitari rilasciati dalle autorità italiane.

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35

Trattandosi di una “concessione”, non è possibile assicurare per quanto tempo questa

pratica sarà mantenuta in vigore.

Per la normativa relativa all‟etichettatura dei prodotti (“rotulagem”), si rimanda

all‟apposito paragrafo nella seguente sezione dedicata ai prodotti ittici.

2) Per l’esportazione di prodotti ittici, la procedura prevede inizialmente la

presentazione da parte dell‟azienda interessata di una domanda di autorizzazione

redatta in lingua italiana indirizzata al:

Ministério da Agricultura, Pecuária e Abastecimento

Departamento de Inspeção de Produtos de Origem Animal – DIPOA

Divisão de Inspeção de Pescado e Derivados – DIPES

Esplanada dos Ministérios – Bloco D – Anexo A

70043-900 – Brasília (DF) – Brasil

(Tel.: +55/61-3218-2775 )

per il tramite dell’:

Ambasciata d‟Italia a Brasilia

Ufficio Commerciale

SES – Avenida das Nações – Quadra 807 – Lote 30 70420-900 – Brasília (DF) – Brasil

(Tel.: +55/61-3342-9900)

Tale domanda potrà essere redatta dall‟impresa interessata in lingua italiana e

trasmessa all‟Ufficio Commerciale dell‟ Ambasciata che provvederà alla sua traduzione e

al successivo invio della stessa alla competente Divisione brasiliana. Come indicato

sull‟apposito modello, la domanda in questione dovrà essere accompagnata dal

certificato rilasciato dall‟ASL dove appaiano l‟esatta ubicazione dello stabilimento, la

lista dettagliata dei prodotti che lo stabilimento è autorizzato a produrre, nonché il

numero di registro CE che attesti i requisiti igienico-sanitari.

Si raccomanda di specificare se si tratta di prodotti freschi, congelati o in conserva. Una

volta ricevuta la domanda, la DIPES rilascia di norma il numero di autorizzazione

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36 (omologazione) in circa due settimane, ma non comunica automaticamente l‟esito della

domanda all‟impresa richiedente. Dall‟ Ambasciata e‟ in ogni caso disponibile per

ottenere il numero di registro da fornire all‟azienda italiana.

Una volta ottenuto il numero di registro, l‟azienda potrà procedere con l‟invio della

RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DELL‟ETICHETTATURA (“ROTULO”), attraverso un

apposito formulario ("FORMULÁRIO DE REGISTRO DE RÓTULO DE PRODUTO DE

ORIGEM ANIMAL IMPORTADO").

Tale passaggio - che riguarda tutti i prodotti di origine animale – è regolato dalla circ.

n. 125/98/DCI/DIPOA (vedi anche gli emendamenti apportati dalla circ. n.

416/98/DCI/DIPOA) e dal relativo allegato “Regulamento técnico para rotulagem de

produto de origem animal embalado” ed è gestito in loco dall‟importatore brasiliano o

da un agente locale dell‟impresa italiana. Ove la documentazione sia presentata in

maniera completa e corretta, questo secondo passaggio prende in media due mesi.

Certificati sanitari per l'esportazione di prodotti alimentari a base di carne e di

latte disponibili accedendo al sito internet dell‟ Ambasciata d’ Italia a Brasilia nella

sessione denominata “Fare affari in Brasile” al seguente indirizzo:

~ http://www.ambbrasilia.esteri.it/AmbasciataBrasilia/Menu/Informazionieservizi/Far

eaffarinelPaese/

Vino, derivati dell’uva e del vino

Secondo la Normativa N°54 del 18 novembre 2009 del Ministero dell‟Agricoltura

brasiliano è necessario fornire, per ogni spedizione, i Certificati di Origine e di Analisi

del vino. Questa norma innova la legislazione precedente che richiedeva la registrazione

dell‟impressa e dei vini presso gli organi competenti locali.

In base agli artt. 48 e 49 della stessa normativa, è possibile inviare in Brasile una

campionatura di vini (per degustazione senza fini commerciali). In questo caso, però,

sarà di competenza dell’importatore richiedere al Ministero dell‟Agricoltura brasiliano

attraverso la compilazione del formulario X (10) (denominato Anexo X – Modelo de

Requerimento para Importação Sem Fins

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37

Comerciais2) annesso alla Norma sopra indicata, e compilato con le informazioni da

fornire all‟importatore brasiliano secondo lo schema seguente:

Denominazione del Prodotto: Vino

Marchio: ................................................................................................

Imballaggio: ............................................................................................

Quantità di bottiglie3: .............................................................................

Punto di entrata nel paese: .....................................................................

Data dell‟imbarco: ..................................................................................

Data probabile dello sbarco .....................................................................

Sottolineiamo che la spedizione della campionatura dovrà essere effettuata come una

normale esportazione, pertanto sarà soggetta al pagamento delle imposte dovute

normalmente. Si esplicita, altresì, che non è più permesso utilizzare il corriere

espresso per l'invio della CAMPIONATURA. Dal momento che la normativa è cambiata di

recente, sono possibili eventuali disguidi in dogana a causa degli adattamenti che si

stanno effettuando in applicazione delle nuove regole.

L‟etichetta potrà anche essere in lingua di origine ma con retro-etichetta aggiuntiva

tradotta in portoghese con la stessa dimensione grafica di quella italiana,

proporzionale alla bottiglia e dovrà contenere tutte le informazioni di una etichetta

normale per il vino secondo il Decreto nº 99.066, de 1990 art.47 e 49 , secondo lo

schema riportato di seguito con la relativa traduzione:

Nome Do Produto: (Nome Del Prodotto)

Representante Importador: (Rappresentante Importatore) End: (Indirizzo)

C.N.P.J. (Registro Che Il Rappresentante Vi Deve Fornire) Produtor: (Produttore)

End.:..(Vostro Indirizzo)

Ingredientes : Uvas Viníferas (Ingredienti: Uve vinifere) Conservantes: Anidrido

Sulforoso – INS 220 (Conservanti) Origem: (Origine delle Uve)

Capacidade: (Capacità della bottiglia : 700ml, 1 litro ecc.) Grad. Alcoólica:

(Graduazione alcolica)

Lote N.º _____(N °Lotto secondo la Vostra qualifica del vino ) Safra (Annata)

Contem o Não contem Gluten (Contiene o non Contiene GLUTINE) Validade.:

Indeterminada desde que conservado

em local seco, fresco e ao abrigo da luz.(Validità: indeterminata, etc.....)

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38 2 http://extranet.agricultura.gov.br/sislegis-

consulta/consultarLegislacao.do?operacao=visualizar&id=21052

3 Dipende dall'approvazione e decisione del Ministero dell'Agricoltura che valuterà le

necessità secondo

l'evento, degustazione, o promozione commerciale e comunicherà all'importatore la

quantità permessa.

Evite os riscos do consumo excessivo do alcool (Evitare il rischio del consumo eccessivo di alcol)

L’importatore dovrà richiedere la Licenza d’Importazione (L.I.) relativa al prodotto

specifico. Per lo sdoganamento la merce dovrà essere accompagnata da:

A) certificato di origine della merce, rilasciato dalla autorità

competente del paese di origine.

B) certificato di analisi, il quale dovrà contenere

obbligatoriamente i seguenti parametri analitici di cui si può prendere visione

direttamente nell ”Anexo VIII” della normativa sopra citata scaricabile nel sito del

Ministero Brasiliano dell‟Agricoltura mediante l‟accesso al seguente link:

http://extranet.agricultura.gov.br/sislegis-

consulta/consultarLegislacao.do?operacao=visualizar&id=21052

ETICHETTA (ROTULO) Per tutti i prodotti alimentari

Per l‟esportazione in Brasile di prodotti alimentari in generale (non di origine

animale) la legislazione locale prevede che l’importatore protocolli l’etichetta

(denominata “ROTULO” in Brasile) presso il Ministero dell’Agricoltura brasiliano al

momento dell’export del prodotto.

Si deve rispettare la normativa RDC nº 360, de 23 dicembre 2003 la quale

stabilisce che:

Il “rotulo”, dei prodotti in generale, deve essere in lingua portoghese. Tuttavia, può

anche essere in lingua d’origine ma con una controetichetta aggiuntiva tradotta

in portoghese e riportante le seguenti informazioni:

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39 > Denominazione del prodotto: (esempio: riso, prodotto a base di pomodoro, ecc) >

Lista degli ingredienti: (per prodotti composti come quelli a base di pomodoro) >

Imballaggio: descrizione dell’imballaggio se plastica, cartone, vetro o scatola >

Contenuto liquido: peso

> Ragione sociale e indirizzo dell’importatore

> Istruzioni d‟utilizzo quando necessario....

> Origine del prodotto: nome, indirizzo del fabbricante e dell’imballatore (quando il

prodotto è frazionato), paesi di origine e città identificando le ragioni sociali e la

registrazione presso l’autorità responsabile.

> Per identificare l‟origine dovrà essere utilizzata una delle tre seguenti diciture:

“fabbricato in ...”; “prodotto da...”; “industria di...”; e se “imballato da” .... >

Identificazione del lotto

> Validità: giorno, mese, anno e “da consumare preferibilmente prima di... ”

> Contiene o non contiene: Glutine (a causa della malattia Celiaca) LEI No 10.674,

de 16 de maio de 2003.

> Contiene o non contiene: Grasso Trans - tutte le etichette (rotulo) dei prodotti alimentari

dovranno riportare il valore trans anche se è 0 (che è il tenore del grasso vegetale)

(vedi modello etichetta).

La dichiarazione sui componenti nutrizionali è la lista dei componenti nutrizionali di

un alimento, mentre le informazioni complementari comprendono tutte le notizie

che illustrano le proprietà nutrizionali che un prodotto possiede (se le possiede) in

relazione al suo valore calorico ed al contenuto in carboidrati, in proteine, in grassi e

fibre alimentari, in vitamine e minerali.

Inoltre, viene spiegato in che cosa devono essere espressi i componenti nutrizionali, come

vengono calcolati e come vanno apposti nell‟etichetta. Così pure l‟eventuale informazione

complementare.

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40 Modello di etichetta.

Valor calorico 2 (Kcal) 0,1% Carboidratos 0 (g) 0% Proteina 0,4 (g) 0,1% Gorduras totais 0 (g) 0% Gorduras Saturadas 0 (g) 0% Gorduras Trans Colesterol 0 (mg) 0% Fibra Alimentar 0 (g) 0% Calcio 0 (mg) 0% Ferro 0 (mg) 0% Sodio 2,0 (mg)% 0% Acidez 6% - Gluten (se ne contiene)

Altri gruppi alimentari non specificamente individuati

Per esportare in Brasile altri prodotti alimentari, (esclusi i gruppi già menzionati), la

legislazione brasiliana prevede che l‟importatore registri l‟etichetta presso il MAPA e che

la stessa rispetti la regolamentazione prevista dall‟ANVISA (Agencia de Vigilancia

Sanitaria).

Normativa che regola l’importazione in Brasile di prodotti cosmetici

Per esportare cosmetici in Brasile è necessario che il produttore, (normalmente

registrato presso il Ministero della Sanità - Direzione generale Servizi Veterinari -

Divisione III), registri l‟azienda e il prodotto presso la Agência Nacional de Vigilância

Sanitaria (ANVISA) del Governo Federale brasiliano.

La richiesta di registrazione dell‟azienda e dei prodotti presso l‟ANVISA deve

essere

presentata da una persona di fiducia locale, (il quale può essere l‟importatore stesso),

ovvero

da figure professionali locali autorizzate (despachante, ossia doganalista) e deve essere

corredata dai seguenti documenti:

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41

A) Dati tecnici del prodotto:

I Formula centesimale completa, con tutti i suoi componenti spec ificati nella

denominazione chimica e nella quantità, espressa attraverso il sistema metrico

decimale, nel rispetto dei limiti, restrizioni e divieti stabiliti dalla legge (lista dei

conservanti permessi, dei coloranti permessi ecc)

B) Citare la funzione di ognuno dei componenti della formula.

I Dichiarazione che tutti i componenti Conservanti, Coloranti e filtri Solari sono

conformi a quelli contemplati dal Resolução nº 79, de 28 de agosto de 2000

dell‟ANVISA.

I Tutti i componenti della formula dovranno avere i requisiti di qualità minimi stabiliti dal

Codice Ufficiale Farmacuetico del Paese. Nel caso alcuni componenti non siano

contemplati nel regolamento di cui sopra, sarà necessario accompagnare il prodotto con

una analisi dettagliata dei componenti, loro composizione chimica e

un‟informativa circa la modalità d‟uso e l‟efficacia del prodotto.

Le analisi dovranno essere tradotte in lingua portoghese.

C) Dati complementari del prodotto:

I Modalità d‟uso

I Finalità del prodotto I Restrizioni d‟uso

D) Analisi fisico-chimica completa e microbiologica.

E) L‟esportatore dovrà produrre un documento che indichi i

componenti dell‟imballaggio del prodotto (foglio di istruzioni e etichetta), in due copie

(originale e copia), menzionando le finalità, restrizioni e modalità d‟uso del prodotto,

nonché le avvertenze di ordine generale e specifica. I componenti dell‟imballaggio

dovranno rispettare i requisiti previsti dalla norma che regola l‟etichettatura. Infine tutto il

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42 documento dovrà essere tradotto in lingua portoghese.

Riportiamo un esempio di etichettatura che rispetta la relativa norma vigente:

Oggetto Imballaggio

Nome del prodotto e gruppo/tipo al

quale appartiene, nel caso non sia

implicito nel nome.

Primario e Secondario

Marca Primaria e Secondario

Numero di Registro Secondario

Lotto o Partita Primario

Data di scadenza (Mese e Anno) Secondario

Contenuto Secondario

Paese di Origine Secondario

Fabbricante/Importatore Secondario

Domicilio del

Fabbricante/Importatore

Secondario

Modalità d‟Uso (quando sia il caso

)

Primario o Secondario

Avvertenze /Restrizioni d‟uso

(quando sia il caso )

Primario e Secondario

Avvertenze specifiche del prodotto Primario e Secondario

Composizione/Ingredienti Secondario

Inscrizione alla Camera di

Commercio

Secondario

Finalità del prodotto, quando non

sia implicita nel prodotto

Secondario

F) Dati generali dell‟impresa:

I Indirizzo completo, incluso il codice postale

I N.° di telefono, fax, e-mail e nome del responsabile relazioni esterne I Nome del

procuratore e rispettiva procura, quando necessaria

G) L‟esportatore dovrà provvedere inoltre alla traduzione in

portoghese dell‟etichetta incorporata al prodotto, nel rispetto dei requisiti stabiliti

dalla norma relativa all‟etichettatura, degli atti pertinenti alla Legislazione Sanitaria e del

Codice di Difesa al Consumatore.

H) L‟originale o copia autenticata del Certificato di Libera Vendita o

il documento che provi la libera commercializzazione del prodotto nel paese di origine,

emesso dall‟Autorità Sanitaria o dall‟organo competente e vidimato dal consolato

brasiliano a Roma.

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43 I) Copia autenticata della formula quali-quantitativa del prodotto,

emessa dal fabbricante, vidimata dal Consolato.

J) Dichiarazione, firmata dal responsabile tecnico e legale, che i

componenti della formula rispettano la legislazione brasiliana. Dovrà essere tradotta in

portoghese.

K) Comunicazione dei dati identificativi dell‟importatore, il quale è

responsabile della merce in Brasile e si occupa della registrazione presso il Ministero della

Salute, nonché la sua dichiarazione o del suo rappresentante, attestante la veridicità

delle informazioni pervenute dall‟esportatore.

Tale complessità procedurale mira a proteggere le aziende locali e quelle straniere

ormai stabilmente insediate nel paese, come ad esempio le aziende francesi qui operanti

con propri impianti produttivi. Il Brasile, in questo settore, è il terzo mercato mondiale

dopo gli USA e il Giappone, e quindi, per le aziende italiane il potenziale di mercato è

estremamente alto e giustificherebbe un investimento produttivo nel paese che

ovvierebbe altresì al problema delle barriere non tariffarie di cui sopra e di quelle

tariffarie. Sui prodotti cosmetici importati gravano, infatti, dazi “a cascata” e altre

imposte che si aggirano in media al 40% del valore CIF della merce.

Normativa che regola l‟importazione in Brasile di farmaci, sangue, derivati di sangue e

apparecchiature medicali.

Farmaci, sangue e derivati e apparecchiature medicali sono soggetti ad analoghe

procedure valide per i prodotti cosmetici.

Documenti per il trasporto

Polizza di carico o lettera di vettura in nº 5 copie. Ogni copia deve essere datata dal

trasportatore e deve essere allegata alle copie della fattura commerciale; deve inoltre

specificare il valore del trasporto in numeri e lettere.

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44 La normativa è in continua evoluzione: indicazioni aggiornate della stessa così come

di nominativi di professionisti specializzati in materia (i cosiddetti despachantes ovvero,

doganalisti) potrà essere richiesta a sanpaolo@ ice.it.

Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale

Il processo di ammodernamento della legislazione brasiliana in materia di Proprietà

Intellettuale, avviato ormai da diversi anni, sta cominciando a dare i suoi frutti.

Sulla spinta all‟adeguamento della propria legislazione in base agli standards

internazionali, il Brasile ha promulgato tre leggi relative alla protezione della proprietà

intellettuale :

1) Legge sulla Proprietà Intellettuale, L. 9.279/96 del 14 maggio 1996.

2) Legge sul Diritto d‟Autore, L.9.610 del 19 febbraio 1998.

3) Legge sulla Tutela del Software, L. 9.609 del 19 febbraio 1998.

Il principale ente di riferimento della proprietà intellettuale, per quanto attiene alla

registrazione di marchi e brevetti, in Brasile è l‟INPI (Istituto Nazionale della Proprietà

Intellettuale, con sede a Rio de Janeiro).

L'INPI (Istituto Nazionale per la Proprietà Industriale), in base alla Legge della

Proprietà Industriale (L. 9.279/96) è un'autarchia federale vincolata al Ministero dello

Sviluppo Economico, Industria e Commercio Estero, responsabile della registrazione dei

marchi e dei brevetti, visto dei contratti di trasferimento e tecnologia, registrazione del

software, disegno industriale ed indicazioni geografiche.

Quando venne fondato l'11 dicembre del 1970 dalla Legge 5.468 in un periodo di intensi

sforzi per l'industrializzazione del paese, l'INPI si limitava alla concessione di marchi e

brevetti e al controllo dell'importazione di nuova tecnologia. L'ente brasiliano ha

avviato una profonda ristrutturazione a partire dal 2004 con l'obiettivo di

modernizzare i processi amministrativi conseguendo risultati apprezzabili.

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45 Il processo di informatizzazione continua a produrre ottimi risultati, e nel 2008 è stato

lanciato lo strumento degli e-marchi, permettendo la registrazione dei marchi attraverso

internet. L'INPI mantiene relazioni con le principali istituzioni del Sistema Nazionale

dell'Innovazione - associazioni imprenditoriali, federazioni, università e agenzie di

sviluppo oltre ai principali centri industriali del paese.

Un altro preziosissimo attore nel campo della proprietà intellettuale è il Conselho

Nacional do Combate a Pirateria – CNCP, (Consiglio Nazionale della Lotta alla

Contraffazione). Il CNCP è un organo collegiale consultivo, legato al Ministero della

Giustizia, con il compito di elaborare le direttrici per la formulazione e la proposizione

del piano nazionale per la lotta alla contraffazione, al danno erariale che ne deriva e ai

delitti contro la proprietà intellettuale. Il CNCP è un interlocutore di rilievo nel campo

della lotta alla contraffazione in Brasile e possiede varie competenze, tra cui

l'incentivazione ed il sostegno alla pianificazione di operazioni speciali ed investigative di

prevenzione e repressione della contraffazione e dei delitti contro la PI.

Il Governo Italiano è da tempo attivo nella lotta alla contraffazione del Made in

Italy, promuovendo, in tal senso, una completa assistenza alle imprese a riguardo della

difesa dei diritti di proprietà intellettuale.

In Brasile, dal mese di aprile 2008, è operativo presso l‟Ufficio ICE di San Paolo il “Desk

per la Tutela della Proprietà Intellettuale”, indicato comunemente come IPR Desk

(Intellectual Property Rights Desk). L‟IPR Desk di San Paolo fa parte di una rete che,

attualmente, consta di 11 uffici operativi, buona parte dei quali localizzati

principalmente nei paesi asiatici presso le strutture dell‟ICE. L‟obiettivo dei Desk si

sostanzia nel fornire assistenza e consulenza, formazione ed informazione, monitoraggio

del mercato. È prevista inoltre la possibilità di individuare un caso significativo legato alle

problematiche della proprietà intellettuale, che vede coinvolta un‟azienda

italiana e che sarà interamente sostenuto dal Desk con l‟ausilio di uno studio legale

locale. Per quanto riguarda l‟esperienza diretta del Desk di San Paolo, durante la prima

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46 fase di attivazione, si è privilegiata l‟assistenza alle aziende fornendo loro le informazioni

necessarie soprattutto per le varie forme di registrazione di brevetti e marchi.

In merito al fenomeno della contraffazione, da un‟analisi accurata è emerso che in

Brasile è presente il problema, seppure in dimensioni minori rispetto ad altri mercati, quali

quelli asiatici. Le problematiche circa la Proprietà Intellettuale che coinvolgono imprese

italiane ed europee in Brasile attengono soprattutto alla tipologia della concorrenza

sleale. Sono frequenti in particolare i casi in cui il distributore legale si appropria in

maniera indebita del marchio dell‟azienda italiana. Di solito, buona parte di questi casi

si risolvono con una prima comunicazione di diffida da parte dello studio legale

rappresentante la ditta italiana danneggiata. Casi di contraffazione veri e propri di

marchi Made in Italy, con relativo avvio di azione legale, sono ancora limitati, sebbene

anche in Brasile stia prendendo sempre più piede il fenomeno dei venditori ambulanti

che propongono a prezzi irrisori prodotti tipici della moda italiana, come occhiali e

borse di grandi marchi.

Sono, invece, sotto osservazione prodotti enogastronomici, venduti come produzione

italiana, ma di dubbia provenienza. Mentre per i beni contraffatti veri e propri non

sembra esserci una produzione locale, in quanto i maggiori canali della contraffazione

partono da paesi limitrofi come il Paraguay e l‟Uruguay, i prodotti enogastronomici,

invece, sono spesso prodotti in loco, anche se non è facile risalire alla fonte, in quanto i

riferimenti sulle etichette, quali indirizzo, etc, non sono attendibili.

Bisogna, infine, osservare che la difesa della proprietà intellettuale comincia ad essere

percepita anche in Brasile come una tematica particolarmente importante, visto il boom

delle registrazioni di marchi e brevetti negli ultimi anni, tale da indurre l‟INPI (Istituto

Nazionale per la Proprietà Industriale) ad indire concorsi pubblici per reperire

esaminatori al fine di poter far fronte al numero crescente di deposito di marchi. Sul

fronte brevetti, invece, non si assiste ad un analogo aumento di depositi, anzi, negli ultimi

anni si è addirittura registrato un lieve calo. La scarsità di esaminatori di brevetti rispetto

a quelli che si occupano di marchi, dovuta anche al periodo di formazione relativamente

lungo (in media di due anni), è un altro fattore penalizzante. Pertanto, per armonizzare

questa situazione, dal 2005 (anno in cui furono concessi 17.878 marchi), l'INPI organizza

corsi e seminari per spiegare più diffusamente e rendere più familiare il concetto e

l‟importanza della registrazione di marchi e brevetti. Oltre all‟INPI, si stanno muovendo

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47 anche gli studi legali, in particolare quelli di grandi dimensioni, con la costituzione al

proprio interno degli uffici dedicati esclusivamente alla Proprietà Intellettuale. Si

stima, infatti, che gli studi legali

ricavino dalle pratiche relative alla proprietà intellettuale l'8% circa del proprio fatturato

totale, mentre fino a 4 anni fa, questa percentuale si attestava intorno al 2%.

Il monitoraggio del fenomeno della contraffazione è ormai costante. Di fatti, con una

crisi ormai alle spalle, i dati economici registrano una crescente ripresa dei consumi,

soprattutto da parte della classe media, che sta comportando anche un aumento dei reati

legati al fenomeno della contraffazione, e che non riguarda solo i prodotti di largo

consumo come abbigliamento, accessori, etc, ma anche generi alimentari e prodotti

farmaceutici. Nel primo semestre dell‟anno, nella regione metropolitana di San Paolo,

che conta circa 20 milioni di abitanti, le autorità giudiziarie hanno svolto numerosi

controlli volti a contrastare la contraffazione. Nel corso dei controlli, sono stati

sequestrati beni per un ingente valore. San Paolo è la regione del paese dove si concentra

il maggior traffico, unitamente al transito, di merce contraffatta.

Anche in Brasile, con l‟espansione economica degli ultimi anni e la sempre maggiore

apertura al commercio internazionale, cominciano a segnalarsi casi di violazione della

proprietà intellettuale, sia di pura contraffazione del prodotto sia di concorrenza sleale, e

così via.

Esiste inoltre il problema dell‟”Italian Sounding” (imitazione evocativa di prodotti

d‟origine italiana), che riguarda circa il 40 per cento dei prodotti alimentari

commercializzati in Brasile per un giro d‟affari di 1,46 miliardi di dollari. Si tratta di un

fenomeno, come rilevato da una ricerca commissionata dall‟ICE, che penalizza il nostro

export, ma che contribuisce anche in chiave positiva a evocare il nostro Paese più spesso

rispetto a quanto potrebbe accadere se venissero commercializzati esclusivamente prodotti

genuini.

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48 Brevetti e marchi

La proprietà industriale in Brasile è regolata dalla legge n° 9.279/96 che ha

sostituito la precedente normativa n° 5.772/71. Prevede la tutela di brevetti (relativi ad

invenzioni, disegni e modelli industriali), marchi (nomi, parole, segni distintivi ecc.) ed

altri diritti di proprietà industriale.

Brevetti

Il Codice della Proprietà Industriale (CPI) assicura all‟autore di un‟invenzione, modello o

disegno industriale il diritto di ottenere un brevetto, che gli garantisca la proprietà e

l‟uso esclusivo. Secondo quanto stabilito dalla legge, il CPI assicura all‟autore di qualsiasi

nazionalità, il diritto di brevettare la propria invenzione, purché alla data della richiesta

del deposito abbia i caratteri di novità, attività inventiva ed applicazione industriale. Il

brevetto dovrà contenere la nazionalità, professione e domicilio dell‟inventore e del

proprietario dell‟invenzione (eventuale concessionario), il titolo e la natura del

privilegio e la sua durata.

La durata del brevetto è di 20 anni a partire dalla data del deposito (15 anni nel caso di

modelli e 50 anni nel caso di software). I tempi per l‟approvazione definitiva variano in

media dai 4 ai 6 anni.

Secondo quanto disposto dalla succitata legge, l‟invenzione del dipendente è di

proprietà all‟azienda e si considera appartenente all‟azienda anche l‟invenzione del

dipendente che sia stata registrata entro un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro

con l‟azienda.

Secondo il Trattato di Parigi, del quale il Brasile è firmatario, chiunque depositi una

domanda di brevetto ha diritto per il periodo di un anno dalla data del primo deposito, a

depositare in qualsiasi momento, analoghe domande di brevetto in altri paesi della

Convenzione.

La legge sulla proprietà industriale obbliga ciascun titolare di brevetto a registrare il

contratto di licenza presso l‟INPI – Istituto per la Tutela della Proprietà Industriale

(www.inpi.gov.br) – ai fini della possibilità di far valere il diritto di privativa nei confronti

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49 dei terzi. Inoltre, tale obbligo è di fondamentale importanza nel caso s‟intenda ottenere il

pagamento ed il trasferimento del canone periodico (royalty) all‟estero, in quanto

l‟iscrizione all‟INPI costituisce documento indispensabile per l‟operazione.

In genere, il canone periodico che può essere detratto dai costi dell‟impresa ai fini fiscali,

varia dall‟1% al 5% dell‟importo netto delle vendite, in base alla categoria di prodotto

oggetto del contratto di licenza. Secondo la legislazione, tale percentuale non può essere

superiore al 5%.

Qualora il brevetto non sia sfruttato per un periodo di 3 anni, qualunque impresa

concorrente ha la possibilità di chiederne la licenza forzosa, sostituendosi al licenziatario

oppure al possessore iniziale.

Marchi

Il deposito di un marchio in Brasile ha validità di 10 anni dalla registrazione, ma può

decadere prima della scadenza per mancato uso o perché il titolare ha interrotto l‟uso

per un periodo superiore a 5 anni successivi. Possono essere depositati anche i marchi

esteri, di proprietà di qualsiasi persona fisica o giuridica, senza l‟obbligo della

nazionalità, domicilio o residenza brasiliani. Tuttavia, le persone non residenti in

Brasile potranno presentare la richiesta di deposito solo attraverso un

rappresentante (normalmente un ufficio legale specializzato) residente e domiciliato in

Brasile, con poteri per ricevere citazioni.

Inoltre, secondo l‟art. 6 è garantita la proprietà in Brasile di un marchio non registrato

di una società straniera, nel caso detta società possa provare il riconoscimento

internazionale del suo marchio. A tal fine, dietro apposita richiesta, i marchi illegalmente

richiesti in Brasile potranno essere annullati, con la condizione che sia richiesta la

registrazione per tale marchio presso ufficio competente del Governo brasiliano (INPI).

Ai fini fiscali, le royalty pagate per la licenza di un marchio possono essere detratte dai

costi aziendali fino all‟1% del fatturato netto.

I nomi geografici usati per indicare un prodotto determinato, diventati nel frattempo

di uso comune (per esempio, Champagne), non potranno godere della tutela.

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50 Durante il processo di analisi della richiesta del marchio o brevetto, nell‟ipotesi di

comprovata contraffazione, il titolare del deposito avrà capacità di azioni contro eventuali

contraffattori, sia nel campo civile che penale. Il periodo di validità del brevetto è variabile

tra quindici e venti anni dalla data della richiesta.

Trasferimento di Tecnologia

L‟Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI), attraverso l‟Ato Normativo 135 del

15/4/97, ha stabilito i concetti basilari e le norme per la firma dei contratti di

trasferimento di tecnologia per

favorire l‟acquisto di conoscenze e competitività adeguata allo sviluppo industriale del

Paese.

In Brasile, perché un contratto di trasferimento di tecnologia produca determinati

effetti economici, quest‟ultimo deve essere analizzato e vistato dall‟INPI.

I canoni periodici possono essere detratti dai costi aziendali fino al 1-5% sul fatturato

netto, secondo la categoria di prodotto oggetto della licenza.

I contratti di assistenza tecnica e consulenze in materia tecnica, altamente

specializzata, possono essere sottoscritti da un‟impresa brasiliana, e in seguito trascritti

presso l‟INPI al fine del trasferimento dei pagamenti all‟estero.

Contratti per l’Utilizzo della Proprietà Industriale

L‟Istituto Nazionale della Proprietà Industriale riconosce 4 tipi possibili di contratti:

contratti per lo sfruttamento dei brevetti;

contratti di licenza per l‟utilizzo di marchi;

contratti che regolano le condizioni attraverso le quali verrà

effettuato il trasferimento di tecnologia;

contratti di prestazione di assistenza tecnica.

I contratti che regolano i trasferimenti di tecnologia devono specificare chiaramente gli

obiettivi ed i diritti di proprietà coinvolti nell‟accordo, nonché il modo in cui verrà fatto il

trasferimento della relativa tecnologia.

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51 Già gli accordi che prevedono l‟utilizzo di un marchio o brevetto devono specificare se

la concessione verrà fatta in esclusiva nonché il termine di scadenza dell‟accordo che

non potrà mai essere superiore alla validità del brevetto in Brasile. Infine, gli accordi di

prestazione di servizi devono specificare il numero di addetti necessari, la forma di

pagamento e gli eventuali programmi di addestramento.

Come già accennato nei paragrafi precedenti, è essenziale avere l‟autorizzazione

dell‟INPI (Istituto Nazionale Proprietà Industriale) per avviare tali accordi in Brasile. Tale

esigenza viene dalla necessità che il relativo accordo sia registrato presso un organo

ufficiale in maniera tale da permettere all‟azienda brasiliana di giustificare l‟invio della

royalty e di inserire tale trasferimento nelle spese di gestione.

La remunerazione potrà essere un ammontare fisso oppure in base al fatturato o ai

profitti netti.

La richiesta di registrazione dei suddetti accordi devono pervenire all‟INPI, su scheda

propria, assieme ad una copia del contratto. Di solito, l‟autorizzazione viene rilasciata entro

30 giorni dalla richiesta

DISCIPLINA DEGLI AFFARI Agenzia/Rappresentanza

I principi generali e gli istituti che disciplinano i contratti d‟agenzia e di

rappresentanza commerciale in Brasile non presentano grandi divergenze rispetto a

quelli italiani, ricalcando in generale quelli del diritto commerciale europeo.

Il contratto di agenzia è stato introdotto dal codice civile in vigore dal 2002 (NCC),

mentre il contratto di rappresentanza commerciale è disciplinato esclusivamente dalla

legge n. 4.886 del 9 dicembre 1965 modificata dalla legge n. 8.420 del 8 maggio del 1992.

È importante osservare la differenza tra i contratti sopra indicati, in base alla

quale il rappresentante commerciale realizzerà affari in nome e per conto della società

straniera, mentre l‟agente è dotato, in linea di principio, soltanto di poteri per

promuovere gli affari di una società terza, senza poteri per impegnare la stessa,

realizzando pertanto soltanto un‟attività preparatoria ed agevolatrice.

In relazione all'agenzia, l‟esclusiva è prevista dalla legge, salvo patto contrario. Essa

comporta l‟obbligo del proponente di non nominare più di un‟agente nella stessa zona e di

corrispondere le commissioni per tutti gli affari direttamente o indirettamente conclusi

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52 dall‟agente nella zona affidatagli. Allo stesso tempo, all‟agente è fatto divieto di vendere

prodotti dello stesso genere e quindi, eventualmente non uguali.

Nei contratti di rappresentanza commerciale, invece, è necessario che le parti

indichino espressamente l'attribuzione o meno dell'esclusiva al rappresentante.

Nell'ipotesi di risoluzione del contratto di rappresentanza commerciale, qualora la stessa

avvenga senza giusta causa è previsto un risarcimento del danno al rappresentante, non

inferiore a 1/12 del totale delle commissioni ricevute durante il periodo di esecuzione

dell‟incarico.

Il tribunale competente a dirimere le eventuali controversie in merito è esclusivamente

quello brasiliano.

All‟agente spettano le provvigioni, anche nei casi in cui l‟affare non sia stato portato a

termine a causa del proponente.

Il contratto di agenzia a termine indeterminato può essere risolto mediante disdetta

scritta da inviarsi alla controparte, con preavviso di 90 giorni, mentre la legge sulla

rappresentanza commerciale prevede un termine minimo di 30 giorni. Al termine del

contratto, all‟agente spettano comunque, tutte le provvigioni per gli affari conclusi e

per quelli pendenti, oltre a quelli eventualmente non portati a termine per causa del

proponente.

É vietato inserire nel contratto la clausola del credere.

In entrambi i casi conviene porre in essere le opportune cautele per evitare che il rapporto

possa essere caratterizzato come lavoro subordinato, con le conseguenze previste dalla

legislazione locale.

Concessione commerciale - Distribuzione

Modalità di contratto regolato dal Nuovo Codice Civile (Legge 10.406/02, art. 710 a 721)

e dalle Leggi 6.729/79, 8132/90. Si tratta di un rapporto di stabile collaborazione che si

instaura tra due soggetti – concedente e concessionario – secondo il quale il concessionario

acquista e rivende in nome e per conto proprio i prodotti del concedente, in una

determinata area geografica. D‟altra parte, il concessionario assume la responsabilità per

la promozione della vendita dei prodotti. Il contratto di concessione è normalmente

caratterizzato da clausole di esclusività territoriale. Le leggi speciali citate si riferiscono

al contratto di distribuzione, quale specifico istituto, per il settore dei prodotti derivati

dal petrolio, bevande, automobili e mezzi di trasporto. In queste ipotesi, tra l‟altro, sono

previste specifiche indennità in caso di risoluzione senza giusta causa del rapporto.

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53 Franchising

L‟attività di franchising è regolata dalla legge nº 8.955 del 15 dicembre

1994 (http://www.planalto.gov.br/CCIVIL/leis/L8955.htm). E‟ definita come la

collaborazione tra due soggetti indipendenti attraverso la quale il franchisor affida al

franchisee il suo know-how e segni distintivi per la distribuzione esclusiva o semi-

esclusiva dei propri prodotti o servizi, mediante il pagamento di una entry fee e/o di

royalties.

Tale normativa obbliga il concedente a fornire ai potenziali concessionari informazioni

esaurienti relativamente al suo profilo, l‟eventuale esclusività su un determinato

territorio, e le condizioni relative alla formazione, il trasferimento di know-how, il

valore finanziario del contratto, le clausole di non-concorrenza e il profilo dell‟affiliato

ideale.

Gli obblighi del concessionario devono essere esplicitamente definiti. Le suddette

informazioni devono pervenire al potenziale concessionario con un anticipo di almeno dieci

giorni dalla data dell‟accordo o pre-accordo di franchising. In caso contrario, il

concessionario può richiedere l‟annullamento dell‟accordo ed il rimborso di quanto già

versato al concedente (royalties, spese varie, eventuali danni o perdite, ecc).

Il contratto deve essere sottoscritto dinnanzi a due testimoni e sarà valido

indipendentemente della relativa registrazione.

Accordi di licenza (Joint Venture contrattuali)

Una delle forme più utilizzate nella prassi internazionale degli accordi tra le imprese è

costituita

dalla formazione di Joint Ventures. Trattasi di forme di accordo sui generis che possono

dar vita

alla creazione di nuovi soggetti giuridici o meno. Non esiste alcuna distinzione di

trattamento nella normativa locale tra società con partecipazioni interamente locali,

miste (joint venture) o società al 100% di capitale estero.

La legislazione brasiliana sugli investimenti esteri è regolata principalmente dalla legge

n. 4.131 del 03 settembre 1962, modificata successivamente con la legge n. 4.390 del 29

agosto 1964 e regolamentata nel decreto 55.762 del 17 febbraio 1965.

In conformità a tali norme, sono compresi nel concetto di capitali stranieri “beni,

macchine e impianti entrati in Brasile senza una spesa valutaria iniziale, destinati alla

produzione di beni o servizi, nonché le risorse finanziarie o monetarie introdotte nel

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54 Paese, e destinate ad attività economiche, a condizione che, in entrambe le ipotesi,

appartengano a persone fisiche o giuridiche residenti, domiciliate o con sede all‟estero”.

NORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI

Non esistono particolari vincoli e difficoltà. La legislazione federale e dei singoli stati

della Repubblica Federativa spesso mettono in atto politiche di attrazione di capitali

esteri tramite agevolazioni fiscali, snellimenti burocratici e canali di finanziamento che

già in passato hanno attratto diversi investitori stranieri, tra cui molte aziende italiane

(vedi ad esempio gli insediamenti italiani operati soprattutto negli stati di San Paolo,

Minas Gerais, Ceará, Bahia e Espírito Santo).

Restrizioni

È vietata la partecipazione di capitale estero nelle seguenti attività:

sviluppo di attività nel settore dell'energia nucleare;

prestazione di servizi postali e telegrafici;

prestazione di servizi sanitari;

industria aerospaziale.

Esistono restrizioni alla partecipazione di capitale estero in istituzioni finanziarie, società

o enti assicurativi e società prestatrici di servizi di trasporto aereo.

L‟investimento estero nel mercato interno di titoli e beni mobiliari è limitato ai seguenti

soggetti:

società di investimento;

fondi di investimento;

portafogli di beni immobiliari di persone fisiche e giuridiche residenti all‟estero.

A partire dalla modifica costituzionale n. 36 del 28.05.2002, regolata dalla Legge 10.610

del 20.12.2002, è possibile la partecipazione di investitori stranieri in aziende editoriali e di

diffusione radiotelevisiva, purché la partecipazione azionaria sia limitata al 30%.

La riforma della Costituzione Federale, nella parte economica, approvata nel 1995 ha:

eliminato la definizione di impresa brasiliana come quella a

capitale esclusivamente nazionale e, pertanto, l‟impresa brasiliana è definita come tale se

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55 costituita in base alle leggi brasiliane e se ha la propria sede o gli uffici amministrativi in

Brasile;

reso flessibile il monopolio dello Stato in modo da permettere la

contrattazione di capitale privato per la ricerca, il raffinamento, il commercio ed il

trasporto di petrolio e per lo sfruttamento dei gasdotti;

permesso ai diversi Stati della Federazione brasiliana di sfruttare

direttamente o per concessione i servizi del gas canalizzato;

• eliminato, per le imprese straniere, le restrizioni costituzionali riguardanti la

navigazione mercantile all‟interno del Paese.

La legge ordinaria andrà a disciplinare queste materie.

A seguito della riforma costituzionale sopra menzionata, le società brasiliane, anche

se controllate da capitale estero, possono acquistare, affittare ed acquisire l‟usufrutto di

terre rurali (dietro previa autorizzazione del Congresso Nazionale).

La partecipazione di imprese private nei settori di generazione e trasmissione di energia

elettrica, gestione di depositi doganali ed autostrade a pagamento é disciplinata dalla

normativa sulle concessioni (Legge 8.987/95).

Investimenti in Valuta

Non è necessaria l‟autorizzazione previa per gli investimenti in valuta in Brasile. La

conversione in valuta locale del versamento del capitale sociale ovvero del pagamento

per l‟acquisto di partecipazioni in una società brasiliana già esistente, dovrà essere

effettuato tramite istituzione bancaria autorizzata ad operare in materia di cambio.

La registrazione dell‟investimento dovrà essere fatta alla locale Banca Centrale da

parte dell‟impresa brasiliana beneficiaria, entro 30 giorni dal relativo contratto di

cambio.

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56

Investimenti mediante Conversione di Crediti Esteri

È permesso ai soggetti ed enti stranieri di convertire, i propri crediti verso società

brasiliane in investimento diretto.

A tal fine, sarà necessario compiere un‟operazione simbolica di contrattazione del

cambio, dovendo successivamente formalizzare l‟investimento presso la locale Banca

Centrale.

Investimenti mediante importazione di beni

Anche l‟investimento mediante conferimento di beni importati dovrà essere registrato

presso la locale Banca Centrale.

I prodotti, le macchine e le attrezzature importate dovranno essere destinati alla

fabbricazione di beni od alle prestazioni di servizi.

A seguito dello sdoganamento, l‟impresa destinataria ha l‟obbligo di formalizzare il

conferimento entro i successivi 180 giorni, con la relativa richiesta di registrazione

dell‟investimento alla Banca Centrale, come sopra indicato. Il valore dell‟investimento

estero registrato, in questo caso, sarà costituito dal valore FOB dei beni.

Reinvestimento di Utili

In accordo con la Legge 4.131, i reinvestimenti sono rappresentati dagli utili

“ricevuti dalle

imprese stabilitesi nel Paese ed attribuiti a residenti e domiciliati all‟estero, che

siano stati

reinvestiti nelle stesse imprese da cui provengono od in un altro settore dell‟economia

nazionale”.

È data facoltà all‟investitore estero di reinvestire gli utili a cui avrebbe diritto, con relativa

registrazione quale nuovi conferimenti.

Rimesse verso l’estero

Il trasferimento internazionale di fondi fra residenti (comprese le sussidiarie di imprese

straniere) e non residenti per la rimessa di utili e rimpatrio di capitale basati su un

investimento estero registrato, deve essere realizzato tramite le banche autorizzate ad

operare con il cambio in Brasile ed è esente da rilascio di autorizzazioni.

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57 Mediante la presentazione di specifici documenti, è libero ai residenti in Brasile di

inviare all‟estero capitali in valuta, limitati a US$ 5 milioni, destinati ad investimenti.

Cifre superiori ai US$ 5 milioni richiedono oltre a detti documenti, un autorizzazione

previa della Banca Centrale brasiliana.

Trasferimenti Esteri di Investimenti in Brasile

I diritti di partecipazione detenuti dall‟investitore straniero in un‟impresa brasiliana

potranno essere ceduti o trasferiti all‟estero in altro modo. L‟acquirente estero avrà

diritto a registrare il capitale investito ed avrà sempre diritto allo stesso sulla base del

relativo valore patrimoniale ed indipendentemente dal valore corrisposto per

l‟investimento all‟estero. Nel caso in cui si verifichi un capital gain a favore del cedente,

lo stesso sarà soggetto a tassazione mediante aliquota del 15% a pagare in Brasile.

Monopoli pubblici e leggi sulla concorrenza (Antitrust)

Monopoli Pubblici

Durante gli anni 90 il Brasile ha promosso una politica di liberalizzazione della sua

economia, sostituendo la precedente politica di gestione diretta nei settori delle

telecomunicazioni, energetico e dei trasporti, con un‟attività di regolamentazione

dell‟attività economica privata.

Tuttavia, settori strategici dell‟economia brasiliana sono tuttora sotto il monopolio

statale, poiché è ancora aperto il dibattito sull‟opportunità di trasferirli all‟iniziativa

privata.

Tra questi settori, si evidenzia quello del trattamento delle acque, dei servizi postali e

della distribuzione dell‟energia elettrica.

Leggi Antitrust

La legge n. 8.884 del 13 giugno 1994, stabilisce le misure antitrust in conformità con i

principi costituzionali della libera iniziativa e concorrenza e delle restrizioni agli abusi

di posizione dominante.

Al CADE, Consiglio Amministrativo per la Difesa dell'Economia, è stato attribuito il

compito di far rispettare i provvedimenti della legge n. 8.884/94 in tutto il Brasile,

supervisionando tutti gli accordi o pratiche ritenuti lesivi o potenzialmente restrittivi

della concorrenza.

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58 Parametri di valutazione degli accordi lesivi della concorrenza restano, come nel

diritto statunitense e comunitario europeo, i concetti di "quota di mercato" e "fatturato"

nel mercato brasiliano.

Attualmente, il CADE sta focalizzando la sua attenzione sulla vigilanza delle

pratiche anticoncorrenziali, concentrandosi nel combattere i cartelli commerciali e le

altre attività lesive della concorrenza, come l‟imposizione di restrizioni territoriali, gli

accordi di esclusiva, i rifiuti di negoziazione, la vendita vincolata, e le discriminazioni sui

prezzi dei prodotti.

Come risultato di questa politica, la CADE ha erogato negli ultimi tre anni circa

cinquanta sanzioni al pagamento di multe che possono arrivare fino al 15% del fatturato

annuo della società colpevole.

Legislazione societaria

La normativa brasiliana in materia societaria é applicabile alle persone fisiche e

giuridiche, nazionali ed estere. Infatti, tutti gli atti o le operazioni compiute in Brasile

dalle società estere, sono soggetti alle leggi ed ai tribunali brasiliani.

Distinguiamo alcune forme possibili di presenza formale da parte di soggetti esteri in

Brasile:

Succursale di società straniera

Definita e regolata dall‟articolo 64 e seguenti del Decreto-Legge n. 2.627 del 26.09.40,

articolo 300 della Legge n. 6.404/76, articolo 84, comma IV della Costituzione 1988,

articoli 1134/1147 NCC ed Istruzione Normativa n. 81 del 25.09.1999. Forma rara e

sconsigliata, in quanto dipende da decreto di autorizzazione da parte del potere

esecutivo, quindi vincolata da formalità costitutive e da rigidità procedimentali.

Società Semplice (S/S)

Tale tipo di costituzione societaria, definito negli articoli 997 a 1038 della legge

10.406/2002 - NCC, possiede flessibilità organizzativa e non persegue finalità

commerciali e/o industriali.

L‟atto costitutivo deve essere registrato presso il Registro Civile delle Persone

Giuridiche e richiede la presentazione dei seguenti documenti:

. contratto od atto costitutivo sottoscritto dai soci;

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59

• copia autenticata dei documenti di identificazione dei soci;

procura speciale con poteri per ricevere citazione, legalizzata

presso il Consolato all‟estero, dei soci residenti o con sede all‟estero;

visto di un avvocato.

La società semplice adotta, normalmente, le caratteristiche della società a responsabilità

limitata. È adatta alla costituzione di holding, società di servizi (consulenza, assistenza

tecnica, studi professionali, trasferimento know-how).

Attualmente, la società semplice non gode di vantaggi fiscali rispetto alle società

commerciali.

Tuttavia, per la sua particolare semplicità organizzativa, viene preferita soprattutto

dagli investitori esteri che hanno interesse ad installare società per prestazione di

servizi di consulenza, ingegneria ed altri.

Per quanto riguarda specificamente la responsabilità dei soci, questo modello societario

prevede la responsabilità illimitata, ossia, se il patrimonio sociale non è sufficiente per

soddisfare i creditori, i soci, sussidiariamente, risponderanno con i loro beni in

proporzione alla propria partecipazione nel capitale sociale, ad eccezione dell‟ipotesi in

cui i soci decidano di adottare la forma della società di responsabilità limitata,

modificando, pertanto, il regime di responsabilità dei soci.

Società Limitata (Ltda.)

Tale tipo di società, simile alle Limited Liability Companies americane ed alla srl italiana,

viene regolata negli articoli 1052 a 1087 della legge n. 10.406 del 10/01/02. I soci

possono essere residenti (brasiliani o stranieri) e/o non residenti o con sede all‟estero

(purché abbiano un rappresentante legale residente e domiciliato in Brasile con poteri

per ricevere citazione).

Le semplicità ed economicità costitutive, funzionali e organizzative (non esiste l‟obbligo

della pubblicazione di bilanci, atti e verbali – salvo nei casi in cui il numero di soci sia

superiore a 10 ed in altri casi particolari) rendono tali società molto più agili delle

società per azioni (S/A) e conseguentemente le stesse costituiscono l‟opzione preferita

dalle società straniere che decidono di installarsi in Brasile, siano esse piccole, medie o

grandi imprese. Inoltre la LTDA è uno strumento molto agevole per la costituzione di

joint-venture o di società con pochi soci.

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60 La responsabilità dei soci verso i creditori è limitata al solo capitale sottoscritto e

versato. I soci non rispondono, pertanto, dei debiti sociali, a meno che, ai sensi dell‟art.

50 NCC, si versi nell‟ipotesi in cui possa essere revocata la personalità giuridica.

Gli utili possono essere distribuiti in proporzione alle quote od in base a criteri stabiliti di

comune accordo tra i soci.

L‟amministrazione spetta ai soci, persone fisiche, che possono essere nominati membri

di un Consiglio di amministrazione, essendo in ogni caso necessario che i poteri di firma

siano attribuiti ad un amministratore necessariamente residente e domiciliato in Brasile.

Pertanto, i soci persone giuridiche con sede all‟estero, non potranno pertanto

esercitare direttamente l‟amministrazione della società, ma potranno nominare un

amministratore, residente in Brasile, che svolgerà tale funzione. La scelta

dell‟amministratore deve essere approvata da 2/3 dei soci, se realizzata dopo il

versamento totale del capitale, oppure dalla totalità dei soci, se fatta prima del

versamento totale del capitale.

L‟attuale normativa (NCC) prevede nel paragrafo unico dell‟articolo 1053 la possibilità

per le società a responsabilità limitata di sottoporsi alle regole delle società per azioni. In

tal senso, le società a responsabilità limitata potranno stabilire nel contratto sociale

l‟organo amministrativo, ossia, il consiglio di amministrazione, la cui forma dovrà

seguire la previsione della Legge 6404/76 ed ulteriori modifiche.

L‟attuale normativa prevede la possibilità, anche per le società a responsabilità

limitata, di nominare un consiglio fiscale (collegio sindacale), composto di 3 o più

membri residenti e domiciliati in Brasile, che non possono essere gli amministratori od i

responsabili di altri organi della società, il coniuge od i loro parenti fino al terzo grado. La

società è costituita mediante un contratto, normalmente predisposto e necessariamente

sottoscritto da un avvocato iscritto presso il relativo albo professionale. Deve essere

stipulato tra due o più persone fisiche o giuridiche, rappresentate eventualmente da

procuratori. I soci residenti all‟estero devono in ogni caso nominare un procuratore

residente in Brasile con poteri per ricevere citazioni. Non è prevista la necessità di un

capitale minimo (salvo per alcuni tipi di società come le trading company e le società di

import-export), né di versamenti anticipati, dovendosi indicare il termine per il deposito

del capitale stesso, il quale dovrà essere espresso in valuta locale, potendo essere

versato in denaro od in natura.

Il contratto sociale dovrà essere presentato (originale più due copie) alla Junta

Comercial (Camera di Commercio) dello Stato ove avrà sede la società, al fine di

procedere all‟omologazione ed all‟iscrizione.

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61 Il trasferimento di quote di una società a responsabilità limitata tra soci già esistenti è

libero, mentre il trasferimento ad un terzo è subordinato alla non opposizione del 75% dei

soci. Anche il trasferimento delle quote richiede una modifica del contratto sociale.

Per quanto riguarda il Codice Fiscale, dal 01/12/2002, è obbligatorio, per tutte le

persone residenti e non residenti in Brasile, in possesso di beni in Brasile od interessati

all‟acquisto, o all‟apertura di conti correnti bancari, o ad investire in capitali o nel

mercato finanziario. Le istruzioni per l‟ottenimento da parte di una persona fisica

straniera, sono reperibili nel seguente link:

http://www.receita.fazenda.gov.br/Aplicacoes/ATCTA/CpfEstrangeiro/fcpf.asp,

selezionando il paese ITALIA e cliccando su FICHA. (Avvertenza: il sistema non

permette di compilare il documento a video o di salvarlo nel proprio PC; l‟interessato

per forza deve stamparlo e compilarlo a macchina od a stampatello).

In seguito all‟omologazione (circa 15 giorni) la società riceve la partita IVA (CNPJ –

Cadastro Geral de Pessoas Jurídicas, ovvero Anagrafe Generale delle Persone

Giuridiche).

Per poter operare, inoltre, deve richiedere le seguenti iscrizioni, allegando agli appositi

formulari la copia autenticata del contratto omologato e dei documenti di identità dei soci

persone fisiche e degli amministratori:

iscrizioni municipali (CCM – Registro Contribuenti

Immobiliari) - necessario normalmente per le imprese che prestano servizi, al fine di

poter adempiere al versamento dei tributi comunali gravanti sugli stessi (ISS);

iscrizione statale – equivalente alla partita IVA italiana,

necessaria alle imprese industriali e commerciali (import/export) per l‟emissione di fatture

fiscali di acquisto e vendita;

iscrizione all‟Albo degli Importatori/Esportatori – necessaria

per poter operare in qualsiasi attività d‟importazione ed esportazione.

Oltre ai documenti sopra indicati, dovrà essere presentata la documentazione

probatoria dell‟acquisto o dell‟affitto dell‟immobile ove ha sede la società, nel cui

indirizzo, in linea di principio, non potrà esistere un‟altra impresa.

Per l‟apertura di conti correnti bancari dovranno essere presentati, agli Istituti di

Credito, una copia dei documenti societari e la documentazione relativa agli

amministratori ed agli eventuali procuratori.

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62

Società per Azioni (S/A)

La S/A brasiliana è simile alla Corporation americana ed alla S.p.A. italiana. È la

forma più idonea per medie e grandi imprese, come strategia di mercato, o per

l‟accesso al mercato azionario e alla Borsa valori, e la sua costituzione è regolata dalla

legge n. 6.404 del 15 dicembre 1976 ed ulteriori modifiche – Legge n. 10.303 del

31.10.2001, art. 1.088-9 NCC).

Rispetto alla società limitata presenta maggiore complessità strutturale e funzionale,

onerosità dei costi operativi ed esposizione pubblica (vige l‟obbligo della pubblicazione

dei bilanci e dei verbali assembleari).

I soci azionisti devono essere al minimo due persone fisiche o giuridiche.

La S/A può essere classificata come aperta o chiusa. In questo primo caso, le sue

azioni potranno essere negoziate nella Borsa Valori. Le società a capitale aperto devono

effettuare una previa registrazione presso la Commissione per i Valori Mobiliari (CVM),

sottoponendosi alla specifica regolamentazione. La negoziazione delle azioni nella

Borsa Valori dipende dall‟intermediazione di un‟istituzione finanziaria.

Nella sottoscrizione del capitale, gli azionisti devono versare almeno il 10% in denaro.

Tale importo viene in seguito depositato presso un istituto bancario, potendo essere

prelevato soltanto in seguito alla registrazione del verbale di costituzione della società

presso la Junta Comercial (sorta di Camara di Commercio) dello Stato ove ha sede ed alla

pubblicazione della stessa sulla stampa locale.

Le azioni potranno avere o meno un valore nominale ed in base alla natura dei diritti e

delle facoltà concesse ai loro titolari possono essere comuni, privilegiate od

usufruttuarie. Le azioni comuni o privilegiate possono essere di uno o più tipi, in base

alle prerogative concesse dalla società ad ogni titolo. Il diritto al voto spetta solo agli

azionisti detentori di azioni comuni e di azioni privilegiate in casi specifici. Il numero

delle azioni privilegiate senza diritto di voto o con limitazioni di tale diritto (secondo

quanto stabilito nello statuto) non può superare il 50% delle azioni emesse, salvo rare

eccezioni previste dalla legge.

Per ottenere l‟iscrizione della società presso la Junta Comercial territorialmente

competente, è necessario presentare i seguenti documenti:

atto di costituzione (atto pubblico o verbale d‟assemblea), sottoscritto dagli azionisti;

prova del deposito bancario dei conferimenti effettuati;

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63 bollettino di sottoscrizione autenticato dagli azionisti o dai

responsabili per la direzione delle operazioni assembleari;

dati completi dei sottoscriventi;

procure per nominare un residente con poteri per ricevere

citazioni, dei sottoscriventi residenti all‟estero, opportunamente autenticate e/o

legalizzate;

copie autenticate dei documenti di identificazione dei direttori e consiglieri;

moduli relativi, opportunamente compilati

La struttura della S/A prevede le seguenti figure giuridiche:

® Assemblea: generale ordinaria (controlla i conti degli amministratori, vota i bilanci,

decide sulla destinazione dei profitti e sulla distribuzione dei dividendi, elegge gli

amministratori o i membri del consiglio fiscale) e generale straordinaria (delibera su

qualsiasi materia che non rientri nei compiti dell‟assemblea ordinaria e specialmente

sulle modifiche dello statuto sociale);

® Consiglio di Amministrazione: organo strategico, di deliberazione collegiale,

intermediario tra l‟assemblea generale ed il consiglio direttivo, con il compito tra l‟altro, di

stabilire le strategie da perseguire e di eleggere i direttori, fissando loro le relative

competenze; minimo 3 membri soci azionisti (se non residenti nel Paese, con

procuratore abilitato a ricevere citazioni).

4.10 Fallimento

Il presupposto delle diverse azioni fallimentari previste dalla legislazione brasiliana, è

l‟incapacità delle persone giuridiche di far fronte ai propri debiti. I procedimenti

giudiziali e stragiudiziali previsti, iniziano quando la società non riesce più a pagare i

suoi debiti, sia con soggetti privati che pubblici. La precedente legge brasiliana sul

concordato fallimentare e sul fallimento è stata ultimamente abrogata da una nuova

disciplina regolante l‟intera materia, entrata in vigore in data 9.06.2005, ispirata a favorire

il risanamento aziendale.

Le disposizioni relative al fallimento sono rimaste pressoché invariate: dichiarato il

fallimento, i

lavoratori avranno diritto in ogni caso ad un credito privilegiato sugli altri creditori,

limitato dalla

nuova normativa ad un ammontare equivalente a 150 stipendi minimi (attualmente,

pari a R$

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64

69.750). I creditori con garanzie reali, come generalmente le banche, continueranno a

mantenere la precedenza sul fisco per la riscossione dei propri crediti (importante novità

introdotta).

Le norme relative al concordato fallimentare, invece, sono state modificate. Esiste oggi

la possibilità di effettuare una sorta di concordato stragiudiziale, definito “recupero

stragiudiziale”, mediante un accordo fra i creditori. Questa nuova disciplina presenta i

seguenti vantaggi:

I) rendere più celere il pagamento dei creditori;

II) assicurare il pagamento dei lavoratori dell‟azienda, nei limiti dei

150 stipendi minimi, anche se, nel caso di aziende esportatrici, tale importo viene ridotto

a 5 stipendi minimi e avrà prelazione sugli altri creditori il risarcimento dei

finanziamenti concessi per le operazioni di esportazione;

III) nel concordato stragiudiziale solo i creditori più cospicui sono

chiamati a negoziare la riscossione dei propri crediti, rendendo così possibile al debitore

di proseguire la sua attività e quindi, onorare gli ulteriori impegni presi nei confronti di

altri creditori minori.

È altresì previsto il “recupero giudiziale”, più formale perché realizzato sotto controllo del

giudice, richiedendo che i creditori si uniscano in maggioranza intorno ad un piano

d‟azione per il recupero dell‟azienda e dei loro crediti. Inoltre, se non si riesce ad arrivare

ad un accordo, oppure se non si riesce a rispettare il piano, sarà compito del giudice

decretare il fallimento.

Una volta deliberato il “recupero giudiziale”, sono automaticamente sospese, per la durata

di 180 giorni (prorogabili di ulteriori 90 giorni), tutte le azioni od esecuzioni istruite

separatamente dai creditori nei confronti del debitore, incluse eventuali procedure fiscali.

I lavoratori hanno sempre diritto alla prelazione nella riscossione dei loro crediti; gli

ulteriori crediti saranno regolati secondo quanto stabilito nel piano di recupero, che potrà

prevedere la vendita dell‟impresa oppure la sua fusione con un‟altra.

Non vi sono termini temporali stabiliti dalla legge per la conclusione del concordato

giudiziale.

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65

COSTITUZIONE DI SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE STRANIERA

Oltre ai documenti normalmente richiesti per l‟apertura e la registrazione di società

brasiliane, gli operatori italiani devono produrre i seguenti documenti:

Certificato CCIAA relativo all‟esistenza della società in Italia,

ed ai poteri del legale

rappresentante che firmerà il contratto sociale costitutivo o rilascerà procura a tal fine;

Eventuale fotocopia autenticata verbale del CdA ove richiesto dallo

statuto della società italiana;

Procura, con firma autenticata da un notaio, per la nomina di un

procuratore con poteri minimi per ricevere citazioni, od altri poteri più ampi, ove

desiderato.

Tutti i documenti sopra indicati devono essere legalizzati dal Consolato Brasiliano

territorialmente competente. Gli atti notarili devono essere autenticati dalla Procura della

Repubblica prima della legalizzazione indicata.

Inoltre i soci stranieri devono provvedere a richiedere:

conferimento dell‟iscrizione C.N.P.J. (codice fiscale impresa) presso

la “Secretaria da Receita Federal” (Registro Nazionale delle Persone Giuridiche”4. In

alternativa, il CNPJ sarà emesso mediante l‟iscrizione della società straniera presso il relativo

Cadastro de Empresa (Cademp), e successiva presentazione dei documenti.

Attribuzione del numero C.P.F (codice fiscale) presso la Secretaria da

Receita Federal (Registro Nazionale Persone Fisiche), a tutte le persone fisiche

estere con partecipazione diretta al capitale della ditta brasiliana5;

La successiva documentazione è la seguente:

omologazione del contratto sociale presso la “Junta Comercial”;

solo per le società che di servizi, è necessaria, l‟Iscrizione

Municipale (CCM - Cadastro Contribuintes Mobiliários);

Alvará de localização e funcionamento - necessario per

l‟esercizio dell‟attività desiderata, e rilasciato dal Municipio di localizzazione;

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66

4 L‟interessato potrà ottenere il modulo di richiesta entrando

nel sito del Ministero delle Finanze del Brasile.

http://www.receita.fazenda.gov.br/PessoaJuridica/CNPJ/Exterior/default.htm

5 L‟interessato potrà ottenere il modulo di richiesta entrando nel sito del Ministero delle

Finanze del

Brasile.http://www.receita.fazenda.gov.br/Aplicacoes/ATCTA/CpfEstrangeiro/fcpf.as

p.

(Selezionare il paese ITALIA, cliccare su “FICHA”, stampare il modello, compilarlo in

stampatello leggibile. Verificare se il n° di “CODIGO DE ATENDIMENTO” assegnato in

alto a destra è lo stesso assegnato sul protocollo in basso a destra.

Avvertenza: il sistema non permette di compilare il documento a video o di salvarlo nel

proprio PC.

• iscrizione statale (equivalente alla partita IVA), per le imprese che si occupano del

commercio di beni (I.E.);

iscrizione all‟Albo degli Importatori/Esportatori (RADAR),

richiesta per le società che si occupano di import-export;

Iscrizione al SISBACEN (Sistema del Banco Central),

necessaria per le

registrazioni delle operazioni relative agli investimenti o finanziamenti stranieri;

per lo svolgimento di attività effettivamente o potenzialmente

inquinanti è richiesta un apposita licenza preventiva, sia d´installazione che

operativa, dietro presentazione di uno Studio/Relazione di Impatto Ambientale

(EIA/RIMA).

I tempi previsti per l‟apertura di una società in Brasile variano da un minimo di 34 giorni

ad un massimo di 152, secondo la località dove si intende aprire la nuova società e del

settore di appartenenza della stessa.

Il rappresentante legale della società straniera deve essere residente in Brasile; al

momento della sua sostituzione, i poteri a lui attribuiti al momento della sua nomina,

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67 devono essere esplicitamente revocati, tranne se scaduti, e conferiti al nuovo

rappresentante.

Per l‟ottenimento del visto per risiedere in Brasile, secondo la risoluzione n. 84/2009 è

necessario che l‟investimento minimo realizzato sia di 150.000,00 reais (al cambio

attuale, circa 75.000,00 dollari USA). L'investimento deve avere, come finalità, la creazione

di nuovi posti di lavoro (non è specificato il minimo né il massimo), migliorare la

professionalità della manodopera locale, contribuire all'aumento della produttività, come

anche l'assimilazione di tecnologia e il ricorso a settori specializzati. Tale normativa non

è applicabile per l'investitore che abbia come solo interesse l'acquisto di beni

immobiliari e/o latifondiari.

Nell'ipotesi in cui il valore dell'investimento sia inferiore al minimo indicato dalla

normativa, in base all'art. 3 della su citata Risoluzione, il Consiglio Nazionale

d'Immigrazione analizzerà i seguenti aspetti:

➪ l'interesse sociale dell'investimento;

➪ la quantità di posti di lavoro generati in Brasile, mediante la presentazione di un Piano di

Investimento che costituirà il programma annuale di creazione di posti di lavoro per i

brasiliani;

➪ il valore dell'investimento e la zona del paese dove sarà eseguito l'investimento; ➪ il

settore economico dell'investimento;

➪ la misura del contributo relativo all'aumento di produttività o all'assimilazione di

tecnologia.

L'investimento dovrà essere registrato nel Sistema di Informazioni della Banca

Centrale - SISBACEN tramite la documentazione prevista per l'investimento esterno

diretto nel paese, o tramite un contratto di cambio emesso dalla banca che riceve

l'investimento.

Nel momento iniziale dell'investimento, l'investitore potrà richiedere la concessione del

visto permanente a Brasilia, presso il Ministero del Lavoro e dell'Impiego, in prima

persona o tramite un proprio procuratore.

In base all'art.4 della su citata Risoluzione, va presentata la seguente documentazione : ➪

modello predisposto;

➪ procura ad personam, nel caso l'interessato si faccia rappresentare;

➪ contratto sociale o atto costitutivo dell'impresa beneficiata dall'investimento, registrato

presso l'organo competente, con il capitale straniero interamente versato;

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68 ➪ registrazione presso il SISBACEN o contratto di cambio emesso dalla banca che

riceve

l'investimento, e attestante il tipo di codice relativo all'investimento effettuato;

➪ ricevuta del versamento della tassa individuale di immigrazione a nome dell'impresa che

effettua la registrazione;

➪ ricevuta di consegna dell'ultima dichiarazione dell'imposta di rendita dell'ultimo esercizio

fiscale dell'impresa;

➪ piano di investimento sulla base di quanto detto sopra.

Quando il Ministero del Lavoro brasiliano concede l'autorizzazione, viene inviata

una comunicazione al Ministero delle Relazioni Estere (Ministero degli Affari Esteri

brasiliano), che, a sua volta, invierà tale comunicazione al consolato estero del paese

dell'interessato indicato nella richiesta di autorizzazione. Normalmente, per l'autorizzazione

da parte del Ministero del Lavoro occorrono dai 15 ai 30 giorni.

Dal momento che il consolato del paese dell'interessato riceve l'autorizzazione, questi

avrà 180 giorni di tempo per ritirare il visto presso il suddetto consolato.

Infine, con il compimento di tutte le formalità previste in base alla Risoluzione

n.84/2009 (quella più recente di cui sopra), l'investitore straniero riceverà una carta di

identità con la qualifica di investitore, valida per 3 anni, e che dovrà essere sostituita

dalla Polizia Federale allo scadere della validità dei 3 anni (così come stabilisce l'art.7

della Risoluzione di cui sopra), tramite la presentazione della seguente documentazione:

➪ ricevuta del pagamento della tassa per la sostituzione della carta di identità dello

straniero di cui sopra;

➪ carta di identità dello straniero in originale;

➪ copia autenticata dello statuto dell'impresa, debitamente registrato presso l'organo

competente;

➪ dichiarazione dell'imposta di rendita dell'ultimo esercizio fiscale dell'impresa e relativa

ricevuta di consegna;

➪ copia della relazione annuale di informazioni sociali relativa agli ultimi due anni, e che

dimostri il raggiungimento del numero di posti di lavoro previsto nel piano di investimento,

qualora applicabile;

➪ copia dell'ultimo resoconto dei versamenti effettuati al Fondo di Garanzia della Durata di

Servizio (una specie di TFR italiano), in relazione al numero di impiegati.

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69

NORMATIVA RIGUARDANTE GLI INVESTIMENTI ESTERI

L‟entrata di capitale deve essere registrata presso la Banca Centrale del Brasile.

La registrazione è obbligatoria in quanto la sua mancata effettuazione, oltre

all‟applicazione di una multa di $USD 50.000, comporta l‟impossibilità di rimettere gli

utili all‟estero, di reinvestirli e di rimpatriare definitivamente il capitale investito.

L‟investimento iniziale di capitale può essere realizzato secondo le seguenti modalità:

in cash;

in conversione di crediti esteri;

importazione di beni senza copertura cambiaria.

6.1 Incentivi agli investimenti esteri

Gli incentivi/agevolazioni disponibili a livello federale, statale e comunale prevedono:

la semplice assistenza consulenziale;

la donazione del terreno/capannone industriale e la fornitura di

tutta l‟infrastruttura necessaria;

l‟addestramento della manodopera;

il finanziamento del capitale di giro (lungo termine ed a costi

inferiori a quelli di mercato);

il differimento del pagamento della ICMS (imposta sulla

circolazione delle merci e dei servizi);

l‟esenzione/riduzione tasse e tributi comunali (imposta sui

servizi, imposta sui beni immobili ecc.);

l‟ottenimento facilitato di licenze ambientali e permessi;

la prestazione di garanzie finanziamento ecc.

La definizione dei termini degli incentivi/agevolazioni variano secondo la

tipologia dell‟investimento che si intende realizzare, l‟ammontare di tale investimento,

la necessità e l‟interesse ad utilizzare tecnologia e materie-prime/componenti locali, il

numero di posti di lavoro creati, l‟interesse ad esportare, il fatturato, la possibilità di

creare indotto ecc.

Di particolare interesse sono gli incentivi offerti nell‟ambito della Zona Franca di Manaus,

che prevedono l‟esenzione da una serie di imposte federali e statali per quelle az iende

che si insediano in questa regione.

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70 Tuttavia, la maggior incidenza dei trasporti ed il clima particolarmente inclemente

rendono spesso poco appetibile l‟investimento in tale area.

Allo scopo di favorire lo sviluppo dell‟industria nazionale e laddove il Brasile non sia in

grado di produrre un determinato tipo di tecnologia, il Governo offre, inoltre, riduzioni

delle imposte federali (dazio e IPI) relativi all‟importazione di talune tecnologie.

Non esiste però, come succede in altri paesi, l‟esenzione dalle imposte sugli investimenti in

conto capitale.

Regolamentazione degli investimenti di portafoglio

Non esistono divieti che impediscono agli operatori non residenti in Brasile di accedere

agli investimenti di portafoglio del paese. È necessario però munirsi dell‟apposita

registrazione rilasciata dalla CVM (Commissione per i Valori Mobiliari). Per l‟ottenimento

di tale registrazione, l‟investitore estero deve avvalersi di un‟istituzione finanziaria e di un

rappresentante legale, che può essere la stessa istituzione finanziaria, entrambi

residenti e domiciliati in Brasile ed in grado di mantenere in custodia oppure in conto

deposito gli attivi finanziari negoziati e di prestare informazioni alla CVM o alla Banca

Centrale, quando richieste. Così come mantenere i dati anagrafici aggiornati, abbinare

la firma dell'investitore non residente, assolvere gli obblighi tributari, ecc.

È necessario, altresì, l‟ottenimento del codice fiscale brasiliano: CPF (Cadastro de

Pessoas Físicas), nel caso di persone fisiche, oppure CNPJ (Cadastro Nacional de

Pessoas Jurídicas), nel caso di persone giuridiche.

Non sono ammesse trattative private nel caso di acquisto/vendita di azioni di

compagnie a capitale aperto e cioè, tutte le operazioni devono essere realizzate in Borsa.

Inoltre, sono vietate operazioni all‟estero di cessione e trasferimento di titolarità degli

investimenti detenuti dall'investitore non residente nel Paese, salvo casi di

trasferimenti risultanti da successione ereditaria oppure fusione, scissione,

incorporazione ed altre alterazioni societarie accadute all'estero.

Gli investitori non residenti in Brasile sono esenti dall‟imposta sul reddito inerente ai

guadagni di capitale sulle operazioni realizzate in Borsa. Gli utili, però, ottenibili sugli

investimenti in titoli a reddito fisso o variabile sono soggetti alla seguente tassazione:

(i) l'aliquota del 10% quando provengano da investimenti in fondi

a reddito variabile, operazioni di swap e operazioni realizzate sui mercati di liquidazione

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71 futura, fuori borsa;

(ii) l'aliquota del 15% negli altri casi, compresi gli investimenti

finanziari a reddito fisso e gli interessi sul capitale proprio.

Gli investitori esteri provenienti dai cosiddetti paradisi fiscali sono soggetti alle stesse

regole stabilite per i residenti e domiciliati in Brasile.

Oltre all'Imposta sul Reddito, gli investimenti dei non residenti sono soggetti alla

Contribuzione Provvisoria sul Movimento Finanziario (CPMF) pari allo 0,38%, salvo quegli

investimenti realizzati in Borsa oppure nel mercato "over the counter". Inoltre, sono soggetti

all'Imposta sulle Operazioni Finanziarie (IOF) calcolata sul controvalore in R$

dell‟investimento al tasso di cambio in vigore alla data d‟ingresso del capitale, la cui

aliquota attualmente è dello 0%, potendo tuttavia essere aumentata fino al 25%, se

ritenuto opportuno dal Ministero delle Finanze.

È in corso di approvazione una normativa che esenta dal pagamento di imposte l‟acquisto

di titoli pubblici da parte di investitori stranieri.

NORMATIVA TRIBUTARIA E DEL LAVORO

Normativa Tributaria

La legislazione brasiliana prevede a carico dei contribuenti molteplici imposte, tanto

dirette quanto indirette, in ambito federale, statale e comunale. Qui di seguito sono

riportate le principali:

Imposta sul reddito delle persone giuridiche

In linea generale, l‟imposta sul reddito delle persone giuridiche incide per il 15% sugli

utili; esiste inoltre un‟addizionale del 10% sugli utili mensili oltre i R$ 20.000.

Per il calcolo dei profitti soggetti ad imposizioni tributarie possono essere utilizzati i seguenti metodi:

~ presunto – possono godere dei vantaggi di questo metodo semplificato di calcolo, le

imprese con ricavi lordi annui uguali o inferiori a R$ 48 milioni (sono escluse alcuni

tipi di società, soprattutto banche ed affini). Gli utili imponibili sono stimati

trimestralmente in quota percentuale sul fatturato lordo, variabile dall‟1,6% al 32%,

secondo il tipo di attività svolta dall‟azienda:

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72 Rivendita di carburante 1,6%

Attività industriale 8,0%

Rivendita di merci 8,0%

Trasporto di merci 8,0%

Servizi ospedalieri 8,0%

Attività rurale 8,0%

Servizi di trasporto (salvo merci) 16,0%

Alberghi e parcheggi 32,0%

Servizi di rappresentanza, consulenza ed affini 32,0%

Gestione, affitto o cessione di beni o diritti di qualsiasi 32,0% natura (inclusi gli

immobili)

o reale – Accertamento trimestrale sulla base del bilancio patrimoniale, rispettando le

regole previste nella legislazione fiscale (utile reale). Tale modalità di calcolo è utilizzata

sia dalle aziende che non possono usufruire del metodo precedente, sia da quelle che,

pur potendo usufruire del calcolo stimato degli utili imponibili, trovano più vantaggioso il

calcolo reale. Gli utili imponibili sono determinati a seguito della detrazione dei costi e

delle spese, tra cui anche formazione del personale, buoni pasto, incentivi alla cultura e

all‟educazione, altre spese sociali. Esistono tuttavia altri costi e spese non deducibili;

o stimato – trattasi di un sistema sostanzialmente misto, che prevede il pagamento

durante l‟ esercizio sulla base del calcolo sulle percentuali di fatturato sopra indicate

(metodo presunto), ma con successivo conguaglio annuale sulla base del sistema

dell‟utile reale;

o arbitrato – ipotesi eccezionali in cui vi è l‟impossibilità materiale di provare i profitti.

Il pagamento dell‟imposta sul reddito deve essere realizzato entro l‟ultimo giorno utile del

mese successivo al trimestre di accertamento, oppure può essere ripartita in 3 rate

mensili (maggiorate di interessi)

Non esiste alcuna differenza, ai fini fiscali, tra imprese estere stabilite in Brasile e

imprese nazionali, anche perché si reputa soggetta alla normativa brasiliana

qualunque impresa che abbia sede in Brasile.

Le holding sono soggette al medesimo regime d‟imposta applicabile alle persone

giuridiche, sopra menzionato. L‟imposta sui profitti è dovuta soltanto sul reddito

diretto ottenuto dalla holding, ovvero su quello derivante da eventuali altre attività

commerciali e non anche su quello delle sue associate.

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73 Sono inoltre soggetti ad una ritenuta del 15% a titolo di Imposta sul Reddito i pagamenti

effettuati all‟estero relativi a contratti per lo sfruttamento di brevetti, per la licenza sull‟uso

di marchi, per la prestazione di assistenza tecnica ed il trasferimento di tecnologia. Si

evince la possibilità di compensazione, disciplinata da appositi trattati contro la doppia

imposizione eventualmente esistenti con i paesi di residenza dell‟impresa estera

beneficiaria.

Nell‟ipotesi in cui le parti decidano che l‟ imposta debba essere pagata dall‟azienda

brasiliana, l‟aliquota da utilizzare è del 17,% sull‟importo dovuto al fornitore estero.

La distribuzione e l'invio all‟estero degli utili e dei dividendi, relativi ad esercizi

successivi all‟1/01/96, non è soggetta a tributo. Tra Brasile e Italia è in vigore un

trattato per evitare la doppia imposizione e quindi, l‟imposta sul reddito pagata in

Brasile, può essere utilizzata come un credito nel calcolo dell‟imposta sul reddito da

pagare in Italia.

Imposta sul reddito delle persone giuridiche

In Brasile, l‟imposizione fiscale sulla persona fisica è basta sulla tassazione dei redditi,

le cui aliquote sono state recentemente alterate dalla Misura Provvisoria n. 451/2008 del

15/12/08.

L‟art.15 della succitata Misura Provvisoria dispone alcune modifiche della normativa

precedente (che era del 2007), paragrafi 3 e 4, così come segue:

3 – per l’anno solare 2009 Tabella progressiva su base mensile

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74

Base di calcolo in Reais (R$)

Fino a 1.434,59

Aliquota (%)

-

Somma deducibile dall‟imposta di

rendita (R$)

Da 1.434,60 a 2.150,00 7,5 107,59

Da 2.150,01 a 2.866,70 15 268,84

Da 2.866,71 a 3.582,00 22,5 483,84

Superiore a 3.582,00 27,5 662,94

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75

2010 PROGRESSIVA SU BASE MENSILE

L‟imponibile non ricade su tutte le voci facenti parte della retribuzione. Infatti, in base

all‟art. 6 della Legge 7713/1988, non sono soggette al calcolo dell‟imposta di rendita le

seguenti voci:

I. pasti, trasporto e vestiario da lavoro, forniti gratuitamente dal datore di lavoro;

II. pasti e alloggio eventualmente per servizio prestato al di fuori

del luogo di lavoro abituale;

III. il valore dell‟affitto dell‟immobile occupato dal proprietario o

ceduto ad uso gratuito al coniuge o parenti di primo grado;

IV. indennizzi per incidenti sul lavoro;

V. l‟indennizzo e/o il preavviso di licenziamento o rescissione del

contratto di lavoro, fino al limite garantito dalla legge;

VI. depositi, interessi, aggiustamenti monetari e quote del conto

Base di calcolo in Reais (R$) Aliquota (%) Somma deducibile

dall‟imposta di

rendita (R$) Fino a 1.499,15 - -

Da 1.499,16 a 2.246,75 7,5 112,43

Da 2.246,76 a 2.995,70 15 280,94

Da 2.995,71 a 3.743,19 22,5 505,62

Superiore a 3.743,19 27,5 692,78

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76 individuale in seno al Programma di Integrazione Sociale e del Programma di Formazione

del Patrimonio del Dipendente Pubblico;

VII. le somme percepite a titolo di rimborso da parte

dell‟assicurazione a causa di morte o invalidità permanente del soggetto;

VIII. premi di assicurazione sia a favore degli impiegati che dei dirigenti;

IX. le somme riscattate dai Piano di Risparmio e Investimento –

PAIT (decreto Legge n. 2292/86) del soggetto;

X. i contributi dell‟impresa al Piano di Risparmio e Investimento –

PAIT (decreto Legge n. 2292/86 art.5, par.2);

XI. quanto ricevuto dal soggetto pensionato che torna al lavoro in

una attività soggetta al regime di previdenza, se aveva cessato di versare i contributi e

dai lavoratori che hanno scelto questo regime decorsi i sessanta anni di età.

L‟Istituto Nazionale diPrevidenza Sociale eroga questi fondi a beneficio dell‟assicurato

o delle persone a carico di quest‟ultimo (art. 1, Legge 6.243 del 24/09/75);

XII. pensioni e proventi concessi in base ai Decreti Legge n.8.794 e

n.8.795 del 23/01/46 e alla Legge n.2.579 del 23/08/55 e all‟art.30 della Legge 4.242

del 17/07/63;

XIII. rimborsi dell‟assicurazione o somme percepite a causa di morte

dell‟assicurato, così come i premi di assicurazione restituiti in qualsiasi caso, anche

rescissione del contratto;

XIV. somme percepite a vario titolo a seguito di pensionamento o di

incidente sul lavoro, o derivanti da vari stati patologici così come riporta la Legge

n.11.052/2004;

XV. rendimenti provenienti dai pensionamenti e da pensioni, come

trasferimenti provenienti dalla Previdenza Sociale dell‟Unione, degli Stati, del Distretto

Federale e dei Municipi (Legge n.11.482/2007);

XVI. somme percepite a titolo di donazioni e/o eredità;

XVII. somme derivanti da aumento di capitale;

XVIII . ricapitalizzazione degli investimenti;

XIX. d i v i d e n d i v a r i ;

XX. sussidi per il trasporto a favore del beneficiario o dei suoi

familiari, nel caso di trasferimento per lavoro in un‟altra città;

XXI. somme percepite a titolo di pensioni nel caso che il

beneficiario sia portatore di patologie (Legge n.8.541 del 1992);

XXII. somme erogate in particolare dagli Stati, dal Distretto Federale e

dai Municipi, in merito alle Operazioni relative alla circolazione delle merci e alle

Prestazioni di servizio di trasporto interstatale e intermunicipale e di comunicazione (testo

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77 incluso nella Misura Provvisoria n.451/2008);

Per quanto attiene ai carichi di famiglia, in Brasile la legislazione presenta delle

differenze rispetto a quella italiana:

➪ sono deducibili, in primo luogo, le spese sostenute per la propria educazione e per

quella delle persone a carico così come risulta dalla dichiarazione dei redditi annuale

(tra i soggetti a carico sono da considerarsi anche coloro che una decisione del tribunale

riconosce tali). Per educazione si intende educazione di base, come asilo ecc.,

insegnamento di primo grado (scuola elementare e media obbligatoria), insegnamento

di grado superiore (licei e istituti tecnici, corsi universitari);

➪ in ogni caso, per quanto riguarda l‟educazione esiste un limite per la deduzione

dall‟imponibile, che rimane, al momento, fissato a 2.592,29 reais (al cambio attuale circa

980 euro);

➪ Sono deducibili le spese mediche del soggetto dichiarante e delle persone a carico,

afferenti alle discipline indicate di seguito: medicina generale, odontoiatria, psicologia,

fisioterapia, esami da laboratorio, servizi radiologici ecc.;

➪ sono altresì deducibili i pagamenti, sia del contribuente che dei soggetti a suo carico,

a favore di istituti di previdenza privata brasiliani per l‟ottenimento di assistenza

complementare alla Previdenza Sociale.

La panoramica sull‟imponibile della persona fisica, fin qui esposta, è generale e non riguarda

casi particolari.

Contributi sociali:

Contributo Sociale sugli Utili Netti (CSLL – Contribuição

Social sobre o Lucro Líquido): è calcolato applicando l‟aliquota del 9% sugli utili delle

persone giuridiche, nell‟ipotesi di lavorare con metodo dell‟utile reale, o sugli utili

determinati in base all‟applicazione di coefficienti sul fatturato (il 12% quale regola

generale od il 32% per le imprese di servizi) nelle ipotesi di utile presunto o stimato (con

conguaglio in questo caso).

Programma di Integrazione Sociale – PIS: Tributo calcolato

normalmente sui ricavi, con aliquota dello 0,65% (non recuperabile) per le imprese con

utile fiscale presunto od arbitrato, e dell‟1,65% (recuperabile) per imprese il cui utile fiscale

è verificato in base al sistema dell‟utile reale.

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78 La possibilità di recuperare tale imposta, secondo la legge 10.865 del 01/05/2004, si

ottiene deducendo dalle vendite le spese per l‟acquisto di beni e servizi ed operando così

una compensazione sulla base di calcolo dell‟imposta.

I beni e servizi che acquisiti, possono generare la deducibilità sono:

1. beni acquisiti per la rivendita;

2. beni e servizi utilizzati come materie prime per la

produzione di altri beni e servizi, destinati alla vendita, inclusi i carburanti;

3. affitto di immobili, macchine, attrezzature, imbarcazioni e

velivoli, utilizzati nello svolgimento dell‟attività aziendale;

4. spese finanziarie di persone giuridiche derivanti da prestiti e finanziamenti;

5. spese di deprezzamento e ammortamento relative a

macchine ed attrezzature acquisite ed utilizzate nella produzione di altri beni;

6. spese di deprezzamento ed ammortamento relative a

miglioramenti realizzati dai conduttori d‟immobili presi in affitto;

7. beni restituiti e la cui vendita sia stata realizzata nei mesi

precedenti e tributata secondo quanto disposto dalla legge 10637/2002;

8. energia elettrica utilizzata dalle persone giuridiche.

Il pagamento del PIS di ogni mese deve essere effettuato entro l‟ultimo giorno utile della

prima quindicina del mese successivo.

Contributo per il Finanziamento della Sicurezza Sociale

– COFINS: Sui ricavi lordi, è dovuta la “Contribuição para Financiamento da

Seguridade Social“ (COFINS), consistente in un'aliquota del 3% (non recuperabile),

calcolata sui ricavi, per le imprese il cui utile fiscale è verificato in base al sistema

dell‟utile presunto o dell‟arbitrato.

Per le imprese il cui utile fiscale sia verificato sulla base dell‟utile reale, invece, l‟aliquota

sarà del 7,6% (recuperabile).

Secondo la legge 10.865 del 01/05/2004, le spese per l‟acquisto di beni e servizi (sui

quali grava il COFINS) generano un credito di imposta pari al 7,6% od al 3%, a seconda

del tipo di regime fiscale cui è sottoposto il fornitore, sul valore del bene o servizio

acquisito. Questo credito da diritto ad una compensazione su pagamenti di imposte

successive.

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79 I beni e servizi che acquisiti, possono generare un credito di COFINS sono:

1. beni acquisiti per la rivendita;

2. beni e servizi utilizzati come materie prime per la

produzione di altri beni e servizi, inclusi i carburanti;

3. affitto di immobili, macchine ed attrezzature, imbarcazioni e

velivoli utilizzati nello svolgimento dell‟attività aziendale;

4. spese finanziarie di persone giuridiche derivanti da prestiti e finanziamenti;

5. spese di deprezzamento e ammortamento relative a

macchine e attrezzature acquisite e utilizzate nella produzione di altri beni;

6. spese di deprezzamento e ammortamento relative a

miglioramenti realizzati dai locatari negli immobili presi in affitto;

7. beni restituiti e la cui vendita sia stata realizzata nei mesi

precedenti e tributata secondo quanto disposto dalla legge 10637/2002;

8. energia elettrica utilizzata dalle persone giuridiche;

9. magazzinaggio e trasporto delle merci e dei servizi

menzionati nei punti 1 e 2, nei casi in cui tale spesa sia stata affrontata dal venditore o

prestatore del servizio.

Il pagamento del COFINS di ogni mese deve essere realizzato entro l‟ultimo giorno utile

della prima quindicina del mese successivo.

Imposte sul Valore Aggiunto

Le due principali imposte sulle vendite sono l‟IPI (Imposta sui prodotti Industrializzati) e

l‟ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi), di ambito statale.

Imposta sui Prodotti Industrializzati – IPI

L‟IPI è un‟imposta federale, pagata dai produttori e dai soggetti che importano

prodotti dall‟estero.

L‟aliquota è variabile a seconda del tipo di prodotto e colpisce con aliquota maggiore i

cosiddetti beni voluttuari come sigarette, bevande alcoliche, cosmetici, articoli sportivi

ecc. L‟imposta è calcolata sul valore CIF della merce importata, oltre al dazio , oppure

sul valore aggiunto nel caso dei prodotti di fabbricazione nazionale.

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80 Nel caso di importazioni, il pagamento dell‟IPI deve essere realizzato prima dello

sdoganamento della merce, mentre nel caso di prodotti fabbricati in Brasile,

l‟accertamento dell‟imposta dovuta viene effettuato entro la fine di ogni quindicina e

regolato entro l‟ultimo giorno utile della decina successiva.

Così come il PIS e il COFINS, le spese per l‟acquisto di beni e servizi (sui quali grava

l‟IPI) generano un credito di imposta, che dà diritto ad una compensazione sulle

tassazioni successive.

Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi – ICMS

L‟ICMS è un‟imposta statale a cadenza mensile dovuta su tutti i passaggi di acquisto-

vendita (inclusi i prodotti importati) e sui servizi di trasporto dal produttore al

consumatore finale ed è già inclusa nel prezzo di vendita.

Incide, praticamente, sul tutti i tipi di prodotti e su alcuni servizi come: ristorazione,

trasporto interstatale ed intercomunale, fornitura di energia elettrica ed acqua,

nonché sui prodotti importati. In questo ultimo caso, la base di calcolo è il valore CIF

maggiorato del dazio e dell‟IPI.

Le aliquote dell‟ICMS subiscono oscillazioni dal 4% al 18% (25% per la fornitura di

servizi di comunicazioni, energia e acqua) in conformità alla legislazione di ogni Stato.

Normalmente, negli Stati meno sviluppati sotto il profilo industriale (Nord e Nordest),

l‟aliquota è più bassa. A San Paolo, la percentuale è prevalentemente del 18%.

Riduzioni ed incentivi fiscali in relazione all‟ICMS vengono concessi o eliminati per

mezzo di accordi siglati tra i diversi Stati della Federazione.

Una questione di rilievo è la non cumulabilità dell‟ICMS: in ogni operazione riguardante lo

stesso prodotto, è prevista la possibilità di recuperare l‟ammontare pagato nelle

operazioni precedenti, come avviene con l‟IPI.

Altre Imposte

. Imposta sui Servizi (ISS)

L‟ISS è un tributo di ambito comunale ed incide sui servizi prestati da un‟impresa o da un

libero professionista, secondo la legge n. 116/2003. Contrariamente all‟IPI ed all‟ICMS, non

può essere compensato con quanto ricevuto dalla vendita di prodotti e servizi.

L‟aliquota generale varia da un minimo del 2% ad un massimo del 5%. La relativa base di

calcolo è rappresentata dal fatturato dei servizi.

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81 . Imposta sulle operazioni finanziarie – IOF

L‟imposta sulle Operazioni Finanziarie (IOF) è un tributo federale, che incide sulle

operazioni di credito, assicurazione, cambio e mercato mobiliare come:

operazioni di credito negoziate da istituti finanziari;

® operazioni di cambio negoziate da istituzioni autorizzate ad operare nel mercato delle

valute; ® operazioni d‟assicurazione negoziate da società assicuratrici;

® operazioni relative a beni mobili, se negoziate da istituzioni autorizzate ad operare

nel mercato dei titoli e dei beni mobili.

L‟aliquota della IOF varia in base al tipo di operazione dallo 0% al 25% e viene ridotta

o aumentata con una certa frequenza dalle autorità competenti brasiliane.

Contributo d’Intervento nel Dominio Economico - CIDE

Tale contributo incide sulla rimessa di royalties e di pagamenti per la remunerazione di

servizi tecnici all‟estero, con aliquota del 10% degli importi rimessi.

7.1.5 Doppie imposizioni

Per evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul

reddito, l‟Italia ed il Brasile hanno sottoscritto un trattato il 3.10.78, entrato in vigore il

1º gennaio 1982, che si applica alle persone fisiche e/o giuridiche residenti in ciascuno

degli Stati contraenti nelle sue suddivisioni politiche o amministrative o dei suoi enti

locali, qualunque sia il sistema di prelievo.

Le imposte attuali su cui si applica la Convenzione sono:

Brasile: l‟imposta federale sul reddito, esclusa l‟imposta sulle

rimesse eccedenti e sulle attività di minore importanza;

Italia: l‟imposta sul reddito delle persone fisiche, l‟imposta sul

reddito delle persone giuridiche e l‟imposta locale sui redditi ancorché riscosse

mediante ritenuta alla fonte.

7.2 Normativa del lavoro

Non è necessario un contratto scritto per l‟assunzione di un dipendente, poiché la

contrattazione verbale è assolutamente valida, essendo obbligatorio che vengano

effettuate le dovute annotazioni nel libretto di lavoro e comunicato alla Previdenza

Sociale. Il libretto, infatti, è obbligatorio per qualsiasi lavoratore dipendente brasiliano

e straniero, compresi i dipendenti rurali. In realtà vige il principio dell‟effettività della

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82 prestazione lavorativa, utilizzato dalla locale giurisprudenza. In presenza di un rapporto

di lavoro, la normativa prevede diversi diritti ed obblighi inderogabili tra le parti, per

questo, non è necessario che siano specificati o ripetuti in un contratto scritto.

Come regola generale, il dipendente è assunto per un periodo indeterminato,

essendo

necessario stabilire per scritto il periodo di prova (60/90 giorni a secondo del

sindacato); i

contratti a tempo determinato costituiscono un‟eccezione alla regola e ricorrono nei casi

in cui la natura del lavoro lo richieda, come avviene nei lavori stagionali, oppure in

quei casi in cui il datore di lavoro svolge un‟attività temporanea; oppure se si tratta di un

apprendistato.

Esiste poi il contratto di formazione, che però non può superare il periodo di novanta

giorni.

Alla scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato, il datore di lavoro non è

tenuto a pagare alcuna liquidazione al dipendente. Diversamente, nel caso di

licenziamento senza giusta causa da parte del datore di lavoro, durante la decorrenza del

contratto a tempo determinato, il dipendente potrà richiedere un indennizzo,

corrispondente alla metà del salario che avrebbe percepito per la durata rimanente del

contratto. Nel caso di una risoluzione del contratto da parte del dipendente, sarà

quest‟ultimo a dover indennizzare il datore di lavoro per qualsiasi perdita a lui derivante

dal mancato rispetto delle clausole contrattuali; ciò si verifica, comunque,molto

raramente.

A seguito della legge n. 9.601/98, è stata riformata la disciplina del contratto di lavoro a

tempo determinato, le cui principali caratteristiche ora sono:

I) la durata massima viene fissata in 6 mesi e potrà essere

rinnovato fino ad un massimo di 3 volte;

II) sono previsti minori oneri per il datore di lavoro;

III) il datore di lavoro può assumere un numero limitato di persone

con contratto a tempo determinato;

IV) non si può sostituire il personale assunto a tempo

indeterminato con personale a tempo determinato.

La legge sulla disciplina del lavoro dipendente

(www.planalto.gov.br/ccivil03/DecretoLei/Del5452.htm), denominata “Consolidação

das Leis do Trabalho”, comunemente chiamata “CLT”, garantisce ai lavoratori una serie

di diritti, tra i quali:

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83 7.2.1 Giornata di Lavoro

La giornata di lavoro nelle imprese private è fissata in 8 ore e la settimana prevede un

massimo di 44 ore di lavoro. I contratti collettivi per alcune categorie stabiliscono in

genere condizioni migliori per il lavoratore.

Normalmente, gli operai possono effettuare un massimo di 2 ore di straordinario al

giorno, che devono essere pagate con una maggiorazione del 50% rispetto al valore

pagato per le ore ordinarie lavorate. La maggiorazione nel caso di ore lavorate nei giorni

festivi o domenica è del 100%.

Per il lavoro notturno è dovuto al lavoratore almeno il 20% in più della paga diurna.

Per quanto riguarda le altre classi di lavoratori, il pagamento dello straordinario è

soggetto a quanto previsto sul contratto di lavoro.

Ai dirigenti ed amministratori non sono riconosciuti gli straordinari.

Salario e remunerazione

L‟individuo che presta qualsiasi tipo di lavoro ha diritto ad una remunerazione (salario)

che può venire pagata mensilmente, ogni quindici giorni, settimanalmente o per tariffa

oraria, a seconda delle condizioni stabilite nella contrattazione collettiva o nel

contratto. Il salario pagato al dipendente non può, in nessuna ipotesi, essere inferiore al

“salario minimo” od alla base salariale stabilita dalla contrattazione collettiva per ogni

categoria professionale.

Nelle condizioni generali del contratto di lavoro, su accordo delle parti, potranno essere

inclusi anche altri eventuali benefici accessori (buoni pasto, contributo abitazione, ecc.);

qualora questo avvenga, non potrà successivamente essere ritenuta valida ed efficace

qualsiasi alterazione contrattuale che vada, pur con il consenso del lavoratore, a

“peggiorare” la condizione economica del lavoratore.

Oltre alle spese per il fondo di liquidazione e l‟INSS, di seguito indicate, sulla base del

settore di attività, il datore di lavoro dovrà pagare ulteriori tasse sul totale della busta

paga a favore di una serie di organizzazioni sindacali o similari (Sesi, Sesc, Sebrae,

Senac, Incra) e del Governo stesso.

Il regime dello straordinario nel caso di un lavoratore dipendente, è previsto dall‟articolo

58 del Testo Unico della Legge del Lavoro che stabilisce:

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84 Art. 58. La durata normale del lavoro, per i lavoratori di qualsiasi attività

privata, non eccederà le 8 (otto) ore al giorno, a meno che non sia diversamente

fissato un altro limite.

Nonostante, la costituzione brasiliana del 1988 all‟art. 7, comma 13, stabilisca che il

lavoratore avrà diritto alla durata della sua giornata non superiore alle 8 ore giornaliere o

44 ore settimanali, avendo diritto alla compensazione degli orari e alla riduzione della

giornata, mediante accordo o contratto collettivo di lavoro.

L‟articolo 59 del contratto collettivo del lavoro prevede l‟ipotesi della compensazione

delle ore extra, dove viene previsto un limite massimo di 2 ore giornaliere che potrà

eccedere l‟orario normale, senza oltrepassare il limite delle dieci ore, purché sia

mediante accordo collettivo o contratto collettivo di lavoro.

Pertanto, non è pienamente flessibile l‟accordo circa le ore extra tra il datore di lavoro

e il lavoratore, poiché bisognerà sempre osservare il limite costante nella legge e quanto

è stato stabilito nell‟accordo collettivo.

La maggiorazione delle ore extra per i giorni della settimana e i sabati è la stessa, ossia,

il 50% del valore dell‟ora normale, conformemente a quanto previsto dall‟art. 59, comma 1

del contratto collettivo di lavoro.

Un‟ulteriore maggiorazione riconosciuta in base alla legislazione brasiliana sul lavoro è

dovuta la domenica e i festivi pari al 100% della tariffa oraria ordinaria, conformemente alla

Sumula 461 del tribunale supremo federale.

Riposo settimanale retribuito (D.S.R.)

Tutti i dipendenti hanno diritto ad un giorno di riposo settimanale retribuito,

preferibilmente la domenica. Nel caso di salari pagati mensilmente, il pagamento del

riposo settimanale retribuito verrà inserito nel salario mensile.

Ferie

Per quanto concerne la regolamentazione delle ferie del lavoratore dipendente

brasiliano, bisogna riferirsi agli artt. 129, 130 e 130/A della Consolidação das Leis do

Trabalho (Legge sul Lavoro).

Articolo 129 – Ciascun lavoratore ha diritto annualmente al godimento di un periodo di

ferie, senza pregiudicare la remunerazione.

Art. 130. Dopo un periodo di 12 (dodici) mesi di vigenza del contratto di lavoro, il

lavoratore avrà diritto alle ferie, nella seguente proporzione :

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85 I – 30 (trenta) giorni consecutivi, quando non sia mancato dal servizio più di 5 (cinque)

volte.

II - 24 (ventiquattro) giorni consecutivi, quando sia mancato dal servizio dalle 6 alle 14

volte.

III - 18 (diciotto) giorni consecutivi, quando sia mancato dal servizio dalle 15 alle 23

volte.

IV - 12 (dodici) giorni consecutivi, quando sia mancato dal servizio dalle 24 alle 32 volte.

Art. 130-A. Nel caso del regime part-time, dopo un periodo di 12 (dodici) mesi di vigenza

del contratto di lavoro, il lavoratore avrà diritto alle ferie, nella seguente

proporzione: (Acrescentado pela MP-002.164-041-2001)

I – diciotto giorni, per un lavoro settimanale superiore alle ventidue ore, fino alle

venticinque ore.

II - sedici giorni, per un lavoro settimanale superiore alle venti ore, fino alle ventidue ore.

III – quattordici giorni, per un lavoro settimanale superiore alle quindici ore, fino alle

venti ore.

IV – dodici giorni, per un lavoro settimanale superiore alle dieci ore, fino alle quindici ore.

V – dieci giorni, per un lavoro settimanale superiore alle cinque ore, fino alle dieci ore.

VI –otto giorni, per un lavoro settimanale uguale o inferiore alle cinque ore.

Pertanto, dopo aver completato un anno di lavoro, l‟anno successivo il lavoratore avrà

diritto – in un periodo deciso dal datore di lavoro – al godimento delle ferie nei termini

degli articoli di legge così come descritto sopra.

È facoltà del lavoratore, in base all‟art. 143 del Testo Unico delle Leggi del Lavoro,

convertire un terzo (1/3) delle proprie ferie in denaro. Tale conversione equivale a dieci

giorni di ferie. Si fa notare, inoltre, che la legge brasiliana proibisce la conversione in

denaro di un limite di giorni di ferie non godute superiore ai dieci giorni, poiché, nel

caso accadesse, il datore di lavoro sarà tenuto al pagamento di una somma pari al

doppio del periodo di ferie lavorate e non godute.

Art. 143. È facoltà del lavoratore convertire 1/3 (un terzo) del periodo di ferie a cui ha

diritto in una somma di denaro, pari al valore della remunerazione dei giorni corrispondenti

che gli spetterebbe.

§ 1º L‟abbuono delle ferie dovrà essere richiesto entro i quindici (15) giorni del termine

del periodo acquisitivo.

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86

§ 2° Trattandosi di ferie collettive, la conversione in questione dovrà essere oggetto tra

il datore di lavoro e il sindacato rappresentativo della rispettiva categoria

professionale, indipendentemente dalla richiesta individuale della concessione

dell‟abbuono.

§ 3° Quanto esposto nel presente articolo, non si applica ai lavoratori nel regime di part-

time.

Come già detto art.143, comma 3 di cui sopra, il lavoratore in regime part-time non avrà

diritto all‟abbuono di un terzo delle ferie.

Le ferie annuali dovranno essere pagate, conformemente a quanto stabilisce l‟art.7,

capitolo XVII della Costituzione Federale brasiliana, accresciute di 1/3 del salario

normale.

Art. 7 – È diritto dei lavoratori urbani e rurali, oltre agli altri che perseguono il

miglioramento delle proprie condizioni sociali:

XVII – godimento delle ferie annuali remunerate maggiorate, perlomeno, di un

terzo rispetto al salario normale.

Le imposte sulla rendita devono essere raccolte normalmente in base ai parametri di cui alle

note precedenti, includendo o 1/3 costituzionale o escludendo l‟abbuono pecuniario.

Inoltre, nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, le ferie indennizzate non

potranno determinare una riduzione dell‟imposta di rendita nel caso di una rescissione

del contratto, conformemente alla recente decisione del Primo e Secondo Collegio del

Tribunale Superiore di Giustizia brasiliano.

Tredicesima mensilità

Nel mese di dicembre di ogni anno, il datore di lavoro deve pagare al dipendente un

salario aggiuntivo, noto come “gratifica natalizia”. Il dipendente può richiederne

anticipatamente una parte proporzionale al momento delle ferie.

Va tuttavia notato, che il periodo delle ferie estive, per la maggioranza dei brasiliani,

coincide con la fine di dicembre, per cui i valori degli stipendi, l‟addizionale delle ferie

e la tredicesima potrebbero sommarsi tra loro.

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87 7.2.6 Preavviso in caso di licenziamento

Nel caso il datore di lavoro voglia rescindere il contratto senza giusta causa, deve

concedere un preavviso al dipendente di almeno 30 giorni, se il pagamento del salario è

mensile o di 8 giorni se il pagamento è settimanale.

Durante tale periodo, la giornata lavorativa dovrà essere ridotta di due ore o, in

alternativa, il dipendente potrà essere dispensato dal lavoro per sette giorni consecutivi,

senza danni al proprio salario. Il mancato preavviso da parte del datore di lavoro

garantisce al dipendente il diritto di ricevere lo stipendio corrispondente a tale periodo.

Addizionale per lavoro pericoloso o insalubre

Il Testo unico delle Leggi del Lavoro stabilisce all‟art. 193 quello che la Legge classifica

come lavoro pericoloso:

Art. 193. Sono considerate attività o operazioni pericolose, nella forma della

regolamentazione approvata dal Ministero del Lavoro, quelle che, per la propria

natura o metodo di lavoro, implicano il contatto permanente con infiammabili o

esplosivi in condizioni di rischio accentuato.

Conseguentemente, l‟articolo su citato, al comma 1, stabilisce la percentuale di

addizionale che deve essere pagata ai lavoratori che lavorano in queste condizioni:

comma 1 – Per il lavoro in condizioni di pericolosità , al lavoratore spetta un

addizionale del 30% (trenta per cento) sul salario non accresciuto da gratificazioni,

premi o partecipazioni nei lucri dell’impresa.

Nell‟ipotesi di lavoro eventuale o di forma non abituale l‟addizionale non è dovuta nella

sua integrità, così come previsto nella Contratto collettivo di categoria. In questi

termini, la giurisprudenza consolidata del Tribunale Superiore del Lavoro stabilisce

quanto segue:

Risoluzione n° 364 - TST – Maggiorazione per la pericolosità – Esposizione

eventuale, permanente e intermittente.

I – Si ha maggiorazione di pericolosità, quando il lavoratore è esposto

permanentemente o in forma intermittente, ed è soggetto a condizioni di rischio.

II – La fissazione della maggiorazione di pericolosità, in percentuale inferiore al

tempo di esposizione al rischio, deve essere osservata, così come dagli accordi

della contrattazione collettiva (ex-OJ n° 258 – Inserita il 27.09.2002)

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88 Pertanto, sarà ammesso solo il pagamento parziale di addizionale di pericolosità se ci

sia previsione espressa nella contratto collettivo di categoria.

Con relazione, inoltre, al lavoro svolto in condizioni di insalubrità, il Testo Unico delle

Leggi del Lavoro, dispone quanto segue:

Art. 189. Sono considerate attività o operazioni insalubri quelle che, per la loro

natura (condizioni o metodi di lavoro) determinano un’esposizione dei lavoratori

agli agenti nocivi alla salute, oltre i limiti di tolleranza fissati in ragione della

natura e dell’intensità dell’agente e del tempo di esposizione ai suoi effetti.

D‟altro canto, la stessa Legge del lavoro determina anche quali sono le percentuali sul

salario che vanno corrisposte al lavoratore che svolge le proprie funzioni in condizioni

insalubri.

Art. 192. L’esercizio del lavoro in condizioni insalubri, oltre i limiti di tolleranza

stabiliti dal Ministero del Lavoro, assicura una maggiorazione rispettivamente del

40% (quaranta per cento), del 20% (venti per cento) e 10% (dieci per cento) del

salario minimo della regione, secondo la classificazione nei gradi massimo, medio

e minimo6.

Le maggiorazioni di insalubrità e di pericolosità sono considerate parte integrante del

salario, pertanto, sono soggette all‟imposta di rendita in via ordinaria.

7.2.8 Assicurazione contro gli Incidenti sul lavoro

Il datore di lavoro è obbligato a stipulare un‟assicurazione contro gli incidenti sul lavoro

per i propri dipendenti presso l‟Istituto Nazionale della Sicurezza Sociale (INSS), nella

misura del 2% sul totale della busta paga. Il premio di tale assicurazione è fissato dal

Ministero Brasiliano del Lavoro e della Sicurezza Sociale. I direttori ed i soci delle

imprese, sempre che non siano dipendenti, liberi professionisti o collaboratori

domestici, non devono essere coperti obbligatoriamente da tale assicurazione.

7.2.9 Congedo per maternità

La gestante lavoratrice dipendente ha diritto ad astenersi dal lavoro per un periodo di

120 giorni, che le saranno retribuiti sulla base del salario normale. Il congedo può avere

inizio, mediante la presentazione di apposito attestato medico, in un intervallo

compreso tra il 28º giorno antecedente il parto ed il giorno dello stesso. Il periodo di

licenza dal lavoro può essere aumentato di due settimane, tramite la presentazione di

una dispensa medica.

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89 7.2.10 Partecipazione dei dipendenti agli utili delle imprese

La legge n. 10.101/2000 (www.comerciarios.org.br/sede/plr/leiplr.html) ha stabilito la

possibilità dei dipendenti di partecipare agli utili delle imprese. La legge proibisce

qualunque anticipo o distribuzione a titolo di partecipazione degli utili, in un periodo

inferiore a 6 mesi (usualmente, il pagamento viene fatto annualmente nel mese di marzo,

all‟approvazione del bilancio e chiusura contabile dell‟esercizio).

I pagamenti effettuati a tale titolo sono deducibili dall‟Imposta sul Reddito delle imprese

e non hanno alcuna ripercussione su ferie, tredicesima, ecc..

7.2.11 Fondo di liquidazione (FGTS – Fondo di Garanzia per il Tempo di Servizio)

www.portaltributario.com.br/guia/fgts.html

Il Fondo di liquidazione è stato istituito dalla legge n. 5.107/66, che obbliga il datore di

lavoro a

depositare su un conto corrente bancario vincolato, (presso la Caixa Economica

Federal)

6 Consultare per approfondimenti

<www.mte.gov.br/legislacao/normas_regulamentadoras/nr_15.pdf>

intestato al dipendente, entro il quinto giorno lavorativo del mese successivo a quello

terminato, un importo corrispondente all‟8,5% della busta paga.

Previdenza Sociale

Ogni dipendente deve essere obbligatoriamente iscritto alla Previdenza Sociale.

La Sicurezza Sociale è finanziata in Brasile con i contributi mensili che provengono dallo

Stato e dagli stipendi (in parte a carico del datore di lavoro e in parte a carico del

lavoratore). Tali pagamenti danno diritto al dipendente a ricevere i benefici che gli

vengono assicurati dalla Previdenza Sociale in termini di pensione per invalidità,

anzianità, servizio speciale e durata di servizio.

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90

Applicazione dell’imposta Previdenza Sociale

Stipendio (R$) Contributo a carico

del

lavoratore

Contributo a carico del

datore

di Lavoro fino a R$ 840,55 7,65% 20% da R$ 840,56 a R$

1.050,00

8,65% 20% da R$ 1.050,01 a R$

1.400,91

9,00% 20% da R$ 1.400,92 a R$

2.801,82

11,00% 20% oltre R$ 2.801,82 11,00% su R$ 2.801,82 20,00% sullo stipendio

totale

Estinzione del contratto di lavoro

L‟estinzione del contratto di lavoro potrà avvenire, di regola, o per decisione del datore di

lavoro (licenziamento del dipendente, con o senza giusta causa) o del dipendente

(istanza di dimissioni).

Nel primo caso, può avvenire per giusta causa, o senza giusta causa (in quest‟ultima

ipotesi il datore di lavoro è tenuto al pagamento di una multa nei confronti

dell‟impiegato pari al 50% dell‟ammontare totale del Fondo di Liquidazione).

Tra i motivi che costituiscono giusta causa di licenziamento, possono essere elencati:

I. comportamento indisciplinato;

II. negoziazione abituale per proprio conto o per conto di terzi

se ciò costituisce concorrenza all‟impresa del datore di lavoro o se pregiudica la qualità

del servizio;

III. condanna penale, se non vi è stata sospensione della stessa;

IV. negligenza nello svolgimento delle mansioni;

V. ubriachezza abituale o durante il lavoro;

VI. abbandono dell‟impiego;

VII. atti di insubordinazione;

VIII. violazione dei segreti di impresa;

IX. ingiurie, diffamazione o aggressione nel luogo di lavoro contro qualunque soggetto;

X. abituale gioco di azzardo;

XI. comportamento disonesto.

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91 Se licenziato per giusta causa il lavoratore ha diritto al solo saldo del salario e delle

ferie maturate, aumentate di 1/3, oltre alla tredicesima in proporzione.

Lavoratori Stranieri

Come in molti altri paesi, anche in Brasile vengono adottate misure per preservare le

opportunità di lavoro ai cittadini brasiliani. In questo senso la normativa in vigore

richiede che la richiesta del visto temporaneo a favore di un lavoratore straniero possa

essere presentata, tra l‟altro, se l‟impresa provi che almeno 2/3 del proprio personale e

del totale della propria busta paga sia composto da lavoratori brasiliani. Tale

proporzione potrà essere ridotta soltanto con un‟autorizzazione governativa ed in

particolari circostanze (estrazione della pietra, minerari, attività correlate, ad esempio).

Per concedere tale riduzione di proporzione, il Dipartimento del Lavoro ed il

Dipartimento di Statistica della Previdenza Sociale devono verificare l‟ impossibilità di

manodopera brasiliana idonea a svolgere il lavoro in questione. Ai fini di cui sopra nel

computo dei 2/3, possono essere inclusi gli stranieri che risiedono in Brasile da più di

dieci anni e che abbiano un coniuge o figli brasiliani. Esistono attività ristrette ai nati

nel Paese od ai cittadini brasiliani in genere (ad esempio, i comandanti di navi

mercantili battenti bandiera brasiliana).

Il lavoratore brasiliano ha, inoltre, diritto a ricevere un salario non inferiore a quello pagato

ad uno straniero che esegua la stessa mansione, eccetto in alcune circostanze particolari

previste dalla legge.

Quando risulti necessario licenziare un lavoratore, lo straniero deve essere licenziato

prima del brasiliano che esegua la stessa mansione.

I cittadini portoghesi in Brasile usufruiscono degli stessi diritti dei brasiliani, salvo per i

posti di lavoro riservati esclusivamente ai nati in Brasile.

La giustizia specializzata in Diritto di Lavoro

In Brasile la Giustizia del Lavoro è composta da un organo di previa conciliazione

(praticamente una conciliazione stragiudiziale), seguito da una sezione specializzata

di primo grado denominata tribunale regionale del lavoro e dal tribunale superiore del

lavoro.

L‟organo di previa conciliazione è costituito da poco tempo, a causa del gran numero di

azioni di lavoro intentate negli ultimi anni. Quest‟organo non è composto da giudici,

ma soltanto da conciliatori, che tentano di far addivenire le parti ad un accordo, che

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92 poi sarà omologato in Tribunale. Va evidenziata la necessaria organizzazione preventiva

dei rapporti con i lavoratori, onde evitare vertenze, che normalmente godono del favor nei

confronti della parte considerata contrattualmente più debole.

Permessi di Soggiorno e di Lavoro

Lo straniero che abbia contratto di lavoro a tempo determinato con società brasiliana

dovrà attestare la sua qualifica ed esperienza professionale, che devono essere compatibili

con l‟attività per la quale è stato designato.

Tale attestazione sarà presentata al Ministero del Lavoro brasiliano, dalla Società

richiedente dell‟emissione del visto, a mezzo di diplomi, certificati o attestazioni rilasciate

da Enti o società presso cui lo straniero abbia svolto la sua attività, rispettando i

seguenti requisiti:

1. pregressa esperienza biennale nello svolgimento di una

professione qualificante, a partire dalla data di conclusione degli studi superiori che

l‟abbiano abilitato all‟esercizio della sua professione;

2. pregressa esperienza triennale nello svolgimento di professione

di media importanza, con per lo meno 9 anni di scuola.

I documenti redatti in lingua estera dovranno essere legalizzati presso gli Uffici

Consolari brasiliani, ed in seguito tradotti in Brasile da traduttore giurato.

La richiesta di manodopera straniera dovrà essere giustificata dalla società

richiedente.

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93

SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE

Strumenti stragiudiziali

. Accordo tra le parti

Crea, modifica o estingue preesistenti obbligazioni. . Arbitrato

Tale istituto era già previsto nella legislazione brasiliana, ma nella pratica non veniva

utilizzato, in quanto poteva essere contestata la validità escludente della giurisdizione

ordinaria della clausola arbitrale.

La Legge 9.307/96, che ha istituito nuove regole per l‟arbitrato, rende possibile la

rapida soluzione di controversie di natura patrimoniale, attraverso l‟intervento di uno o

più arbitri, che ricevono dalle parti contendenti poteri decisionali, senza l‟intervento dello

Stato.

Si tratta di un mezzo alternativo al Tribunale, di natura facoltativa, dal momento che

nessuno è obbligato ad assoggettarsi a tale procedura. La clausola arbitrale altro non è

che la previsione, tra le clausole del contratto, che in un eventuale conflitto di interessi

fra le parti, si ricorrerà per la sua soluzione ad un collegio arbitrale invece di intentare

un procedimento giudiziario. Valore analogo si attribuisce al compromesso, che sorge

dalla volontà delle parti di sottoporre a soluzione arbitrale una lite già esistente.

L‟accordo deve rivestire la forma scritta e può essere inserita tanto nel contratto, quanto

in un documento ad hoc (compromesso arbitrale), nel quale le parti si obbligano ad

accettare la decisione del collegio da loro nominato e stabiliscono chi saranno gli arbitri,

le regole di diritto o quale diritto verrà usato (es. italiano, brasiliano, francese, ecc.) e

la responsabilità per il pagamento dell‟intero procedimento. L‟arbitrato è ammesso

esclusivamente per le controversie di natura patrimoniale (relative al diritto civile) tra

persone giuridiche o fisiche, con capacità giuridica.

Il grande vantaggio dell‟arbitrato è che esso garantisce alle parti una rapida decisione,

al contrario di del Potere Giudiziario, come si vedrà più innanzi.

Il lodo arbitrale produce, tra le parti e i loro successori, gli stessi effetti di una sentenza

proferita da un Giudice togato e, in caso di condanna, costituisce titolo esecutivo, che

deve essere posto in esecuzione dal Potere Giudiziario.

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94 La parte dissenziente potrà ricorrere al Potere Giudiziario esclusivamente per richiedere

la decretazione della nullità del lodo arbitrale, ove ne ricorrano i casi e cioè, ai sensi

dell‟art. 32 della legge 9.307 del 1996:

• se è nullo il compromesso;

• se è stata emessa da chi non avrebbe potuto essere arbitro;

se non contenga i requisiti previsti dalla legge (il nome delle parti

e un riassunto del litigio; i fondamenti della decisione; il dispositivo; la data e il luogo in

cui è stata emessa);

se sia stata emessa fuori dei limiti del compromesso e

della clausola compromissoria;

se non abbia deciso su tutto il quid oggetto dell‟arbitrato;

se è stata emessa con falsità ideologica, concussione o corruzione passiva;

se sia stata proferita fuori dei termini.

Perché un lodo arbitrale proferito all‟estero, così come una sentenza giudiziale straniera,

venga riconosciuta ed eseguita in Brasile, sarà necessaria la sua omologazione da parte

del Supremo Tribunale Federale.

Sfera Giudiziaria

Tutte le controversie possono essere sottoposte al Potere Giudiziario, in ottemperanza al

precetto costituzionale e per ogni caso esiste uno strumento adeguato.

Nell‟ordinamento giuridico processuale brasiliano è possibile instaurare procedimenti

per annullare clausole contrattuali, risolvere contratti, estinguere obbligazioni e per

ogni altra fattispecie, in genere per mezzo del procedimento (rito) denominato ordinario.

Quando il valore della causa sia inferiore a 40 salari minimi (attualmente pari a €

4.600,00) non essendovi la necessità di produrre prove complesse, si adotta il rito

speciale, teoricamente più rapido.

Nel caso esista un titolo stragiudiziale come per esempio il riconoscimento del debito (nelle

forme previste dalla legislazione locale), una cambiale, un assegno bancario, si adotta

direttamente il processo di esecuzione.

Se non si dispone di un titolo, ma le circostanze mostrano un‟apparente certezza del

credito, si può optare per l‟azione “monitoria” (equivalente al decreto ingiuntivo) che

inizia con una richiesta di ingiunzione che verrà dal giudice e, in caso di mancata

opposizione da parte del comportamento del debitore, si trasforma in titolo esecutivo.

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95 Si evidenzia che l‟opposizione, che instaura un procedimento sostanzialmente ordinario,

soltanto sarà ammissibile in presenza di prova scritta da parte del presunto debitore.

Se l‟attore sia residente in Italia non c‟è la necessità di prestare la cauzione, prevista

dalla normativa locale per gli attori stranieri, d‟accordo con il Trattato relativo alla

cooperazione giudiziaria ed al riconoscimento delle sentenze in materia civile, tra la

Repubblica Federale del Brasile e la Repubblica Italiana.

Il numero delle cause a carico di ogni Giudice è eccessivo, a scapito degli interessi di

almeno una delle parti. Normalmente il primo grado ha una durata di 18/36 mesi. In

appello esiste un ritardo soprattutto nello Stato di San Paolo, in via di smaltimento.

Per questo non sempre adire le vie legali è il cammino più consigliabile, specie se si

intravede la possibilità di una soluzione stragiudiziale.

Esiste attualmente un impegno politico per la riforma del Potere Giudiziario. La

legislazione processuale è già in fase di modifica, così da garantire una prestazione

giurisdizionale più efficiente e rapida.

In ogni caso, è preferibile esperire tentativi di composizione pacifica delle controversie.

In materia di recupero crediti, per esempio, l‟Ufficio ICE di S. Paolo effettua,

istituzionalmente e su richiesta individuale delle ditte italiane, tali tentativi.

Garanzie Contrattuali

Per cautelarsi nei riguardi dell‟effettivo adempimento contrattuale e diminuire così le

possibilità del sorgere di controversie, è consigliabile utilizzare una serie di

strumenti previsti dall‟ordinamento giuridico locale, come le garanzie reali (pegno,

ipoteca, alienazione fiduciaria, ed altre) e le garanzie fideiussori (avallo, cambiali, ed

altre).

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96

SISTEMA DISTRIBUTIVO, PUBBLICITÀ E PROMOZIONE

Data la vasta dimensione del territorio brasiliano e la conseguente ampia diversità

economica e culturale, la scelta del canale distributivo dipenderà da una serie di fattori

cha vanno dalle caratteristiche del prodotto al profilo e ubicazione del consumatore. Il

mixing di tali fattori può suggerire l‟adozione dei seguenti approcci:

vendita diretta all‟utilizzatore;

vendita ad un distributore;

vendita tramite un‟agente;

vendita tramite trading company;

vendita tramite buyers residenti in Europa.

La vendita diretta all‟utilizzatore prevede l‟accesso al mercato attraverso contatto diretto

della clientela potenziale. È più comune nel caso di beni industriali o strumentali che

necessitano dell‟assistenza fornita dal produttore e nel caso di prodotti di consumo di

elevato valore aggiunto e bassi volumi di vendita. Presuppone ingenti costi di gestione,

ma rende possibile esercitare un livello più elevato di controllo dell‟immagine del

prodotto e della qualità dei servizi pre e post vendita, caratteristiche a volte più

importanti del prodotto stesso.

Negli ultimi anni, diverse aziende italiane hanno optato per questo metodo, tra le quali

costruttori di macchine e gioiellieri. Per quanto concerne quest‟ultimo gruppo, è rilevante

sottolineare che il Brasile è tra i pochi paesi del mondo ad avere negozi di Bulgari,

Tiffany, Cartier e Mont Blanc, gestiti dalle proprie case-madre.

Nei casi in cui il produttore non abbia risorse umane e finanziarie per affrontare la

vendita diretta, può essere conveniente la cessione di licenze di produzione ad un

costruttore in Brasile. Tale licenza può riguardare la produzione del bene, l‟utilizzo di

brevetti e marchi in cambio del pagamento di royalty (canone a periodo determinato) o

di lump sum (somma prestabilita).

Nell‟ipotesi di concessione esclusiva del marchio/know-how e commercializzazione dei

relativi prodotti, si può ricorrere ad accordi di franchising, piuttosto diffusi in Brasile

sin dall‟inizio degli anni „90. La joint venture è, altresì, una forma di accesso al mercato a

costi minori che offre una soluzione al problema del tasso di cambio e dei dazi elevati.

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97 Tuttavia, deve essere analizzata con molta attenzione, disciplinando contrattualmente gli

apporti finanziari, tecnici e commerciali di ciascun partner.

L‟accesso al mercato attraverso un distributore è tra le modalità commerciali più

utilizzate in Brasile: in base ad essa il distributore acquista il prodotto, mantiene una

scorta, stabilisce il prezzo di vendita e rivende i prodotti ai propri clienti, sia

all‟ingrosso che al dettaglio. Spesso lavora in esclusiva di zona e con prodotti di

diversi produttori, purché non direttamente concorrenti fra di loro. Nel settore dei

prodotti alimentari, per esempio, è una figura molto diffusa, che importa i prodotti e poi

li rivende ai supermercati, dal piccolo alla grande catena. Un sistema

distributivo siffatto ha nei bassi costi di gestione il suo punto di forza e un basso livello

di controllo di mercato, come principale fattore di debolezza.

L‟utilizzo dell‟agente prevede che lo stesso sviluppi il mercato per conto del

produttore, contattando i potenziali clienti e controllando i relativi fabbisogni. Inoltre,

può essere compito dell‟agente gestire eventuali magazzini (presso le zone doganali o di

proprietà del produttore), così come i servizi di assistenza tecnica e la promozione. È

frequente che la mansione di agente venga sviluppata da produttori alla ricerca di

prodotti che completino la propria gamma di offerta.

Tale modalità commerciale da al produttore un maggior grado di controllo sul mercato,

grazie al maggior contatto con i clienti.

La maggior parte dei distributori/agenti ha la sede principale nei principali centri

industriali del Paese, come San Paolo e Rio de Janeiro, ma possiede una rete di venditori

negli altri Stati, in modo da poter coprire tutto il paese o comunque zone più estese.

7

Le trading company invece sono prevalentemente impegnate nell‟importazione (ma

anche esportazione) di prodotti dell‟agricoltura e di materie prime.

La vendita tramite buyers residenti in Europa è una soluzione nel caso si voglia

accedere al mercato attraverso, per esempio, le grandi catene di supermercati come

Carrefour e Macro, che lavorano con prodotti importati, ma di solito realizzano gli acquisti

attraverso gli appositi uffici in Europa.

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98 Per quanto concerne la struttura di vendita al dettaglio realizzata in Brasile, una

caratteristica interessante è la presenza degli shopping-center, su modello tipicamente

americano, distribuiti su diversi piani con pluralità di negozi, cinema, ristoranti, caffè,

parcheggi, ecc, che esercitano un‟attrazione consumistica molto marcata, generata

anche dalla varietà dei punti vendita rappresentati. Uno degli elementi significativi di

differenziazione di tale struttura distributiva è costituito dalla centralizzazione degli

sforzi promozionali e pubblicitari, effettuati per conto e a favore di tutti i negozi del

center. Oggi il Brasile ha 346 shopping center, per circa 7,4 milioni di metri quadri di

spazio espositivo all‟interno dei quali trovano posto oltre 54.000 negozi che fatturano

intorno a $USD 25 miliardi. Queste strutture rappresentano oltre il 18% del commercio

al dettaglio brasiliano e sono presenti prevalentemente nei grandi centri industriali della

regione Sudest, quali lo Stato di San Paolo e lo Stato di Rio de Janeiro, che insieme,

ospitano il 46% del numero totale di shoppings centers. Tuttavia il fenomeno è in

crescita anche negli altri Stati: Distretto Federale (Brasilia), Bahia (Salvador), Minas

Gerais (Belo Horizonte), Paraná (Curitiba), ecc.

L‟industria brasiliana della comunicazione è molto sviluppata e articolata su tutte le

piattaforme di comunicazione esistenti. Raggruppa circa 31.000 aziende, che danno

lavoro ad oltre 355.000 persone fatturando annualmente più di R$ 33 mld (circa € 12

mld). Di tale fatturato, il 50% proviene dal comparto della pubblicità, il 16% da quello

della promozione delle vendite ed il 7,5% dagli eventi promozionali. Per quanto concerne

la pubblicità, trattasi di un settore che conta su 4.000 agenzie in tutto il paese (il 60%

ubicate negli stati del Sudest), che generano 30.000 posti di lavoro. Nonostante risenta

delle oscillazioni dell‟economia brasiliana, cresce annualmente ad un tasso medio del

9%.

Tale sviluppo è direttamente riconducibile al continuo processo di apertura del mercato

che sviluppa una differenziazione della domanda e una maggiore aggressività del

marketing di prodotto. Infatti, le più importanti agenzie di pubblicità brasiliane

(www.abap.com.br) sono associate a grandi gruppi internazionali e quindi, operano su

scala mondiale.

In analogia a quanto avviene in altri paesi, lo strumento di veicolazione delle

campagne pubblicitarie più utilizzato in Brasile è la televisione, che rappresenta il

60% del fatturato del settore. I quotidiani (18%) e le riviste (10%) sono altri importanti

mezzi.

La rete televisiva in chiaro conta su 9 canali (TV Educativa, SBT, Globo, Record, Rede TV,

CNT, Gazeta, MTV e Bandeirantes).

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99 La TV via cavo, diretta ad un pubblico più selezionato, ha circa 3,5 milioni di abbonati. I

quotidiani (www.anj.org.br) sono circa 3.000, con una tiratura annuale di 7 mln. di

esemplari. Fra i più importanti quotidiani figurano: “Folha de São Paulo” (tiratura

giornaliera di 336.000 copie), “O Estado de São Paulo” (tiratura giornaliera di circa

250.000), “O Globo” (tiratura giornaliera di 292.744), “Valor Econômico” (tiratura

giornaliera media di 55.000) “Gazeta Mercantil” (tiratura giornaliera media di 100.000).

Le riviste tecniche (www.anatec.org.br) ammontano a 1.676 e si dedicano a 63 settori

diversi.

L‟utilizzo della rete internet è in forte crescita: si stima che entro la fine del 2007 gli

abbonati saranno oltre 37 mln (nel 2000 erano meno di 10 mln.). La pubblicità raccolta

annualmente attraverso questo mezzo raggiunge la cifra di R$ 350 mln (circa €140 mln).

Anche in Brasile le fiere commerciali (www.ubrafe.com.br) rappresentano uno dei mezzi

più qualificanti di promozione e tra i sistemi più adeguati per portare a conoscenza

della maggior parte delle persone interessate la propria attività.

Pubblicità ingannevole

La legislazione brasiliana per la tutela dei consumatori definisce ingannevole non solo

la pubblicità che garantisce falsamente qualità o prestazioni che in seguito non

corrispondono alle aspettative create, ma anche le omissioni sufficienti ad indurre in

errore il consumatore in termini di qualità, quantità, caratteristiche, origine, prezzo, o

qualunque altro dato sul prodotto o servizio.

È altresì vietata la pubblicità che inciti alla discriminazione, che approfitti

dell‟ingenuità dei bambini, che crei timore o superstizione, che contravvenga ai valori

della tutela dell‟ambiente o che possa comportare reazioni tali da causare danni alla

salute o sicurezza delle persone.

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100

SISTEMI DI PAGAMENTO CON L'ESTERO

I mezzi di pagamento impiegati in Brasile sono in linea con quelli più abitualmente

utilizzati in tutto il mondo. Evidenzieremo, in particolare, quelli di seguito indicati

o cash on delivery;

o bonifico bancario;

o credito documentario;

o forfaiting.

Prima di decidere sulla modalità più opportuna, l‟operatore deve prendere in

considerazione una serie di variabili che vanno dal grado di rischiosità che grava sul

compratore alla tempestività ed onerosità nell‟esecuzione dell‟operazione.

Il cash on delivery rappresenta la forma di pagamento che avviene contestualmente

alla consegna delle merce. La forma più diffusa è, senza dubbio, il bonifico bancario via

swift, in quanto tutte le principali banche che operano in Brasile sono collegate a

questo sistema. È sicuramente uno dei mezzi di pagamento che più espongono a

rischio il fornitore estero, soprattutto nei casi in cui la controparte acquirente è poco

conosciuta.

Anche se poco utilizzato, dal momento in cui le garanzie richieste all'importatore

brasiliano lo rendono piuttosto costoso e di difficile ottenimento, il credito

documentario (modalità in cui la banca con la quale opera il compratore, ovvero,

l'importatore, si impegna ad effettuare il pagamento all'esportatore - a vista o

dilazionato - del valore della merce, sino alla concorrenza di una somma prestabilita ed

entro una scadenza fissata, contro la presentazione dei documenti richiesti e

l'ottemperanza di tutti i termini e le condizioni previste nel credito stesso) é uno dei

mezzi di pagamento verso l'estero più sicuri per l'esportatore. Non si riscontrano difficoltà

per le banche italiane ad apporre la propria conferma - su richiesta - su crediti rilasciati

da banche brasiliane di primaria importanza ( Banco do Brasil, Bradesco, Itau,

Unibanco, ABN Amro Bank, HSBC ecc.). Il relativo costo è pari al 2%-2,5% all'anno.

Raramente si registrano richieste di crediti documentari con dilazione superiore a 12

mesi, poichè il Brasile non ha ancora raggiunto uno stato di maturità tale da

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101 permettere alla banche da pianificare la loro attività su un orizzonte temporale più

lungo e quindi, di assumere il rischio di eventuali oscillazioni economiche.

Il forfaiting é frequentemente utilizzato e consiste nello sconto di titoli di credito

internazionali da

parte di una istituzione bancaria, in modo tale da permettere all'esportatore di ricevere a

vista ed

all'importatore di parare in tempi dilazionati. Si tratta, pertanto, della smobilizzazione

pro-soluto di titoli di credito fino a 5/8anni sulle principali banche brasiliane, a tassi

che vanno dal 4%-5% + Libor al 5%-6%.

Si segnala, inf ine che secondo la legge nº 10.755 de l 03 novembre 2003

(http://www.dji.com.br/leisordinarias/l-010755-03-11-2003.htm) le dilazioni di

pagamento devono essere inferiori a 180 giorni oppure superiori a 360 giorni.

Trasgressioni a tale disposizione sono punibili con sanzione di multa equivalente a fino

il 100% del valore della merce importata. Fanno eccezione le importazioni:

o di petrolio e derivati;

o realizzate secondo il regime del draw back;

o il cui ammontare è inferiore all'equivalente a USD 10.000,00;

o realizzate da Uffici Governativi Brasiliani (a livello Federale, Statale oppure

Comunale).

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102

SISTEMI BANCARIO E FINANZIARIO

L‟attuale struttura del sistema bancario brasiliano è regolata dalla legge n. 4.595 del

31/12/64, che considera istituti finanziari tutti quegli enti, pubblici e privati, che

svolgano come attività principale o secondaria la valutazione, intermediazione o

sottoscrizione di risorse finanziarie proprie o di terzi, in valuta brasiliana o estera, così

come la custodia di terzi.

Secondo la suddetta legge, il sistema bancario brasiliano è articolato come segue:

Consiglio Monetario Nazionale (CMN): regola le politiche

monetarie e di credito mirate allo sviluppo economico e sociale del paese;

Banca Centrale (BC): ha la funzione di far attuare e rispettare le

disposizioni stabilite dal CMN. Autorizza, in via esclusiva, la costituzione, le attività e le

cessazioni nel paese delle istituzioni finanziarie;

Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES): è

stata creata con la finalità di implementare le politiche di investimento del Governo

Federale;

altre istituzioni finanziarie pubbliche e private: banche

commerciali, banche di investimento, società di credito, finanziamento ed investimento

("Financeiras"), distributrici di titoli e valori mobiliari, società mediatrici, banche

multiple, società di leasing mercantile, cooperative di credito, agenzie/filiali.

La costituzione delle istituzioni finanziarie private è soggetta ad alcune restrizioni come,

per esempio, l'obbligatorietà della previa autorizzazione da parte della Banca Centrale del

Brasile per esercitare le proprie attività. Inoltre, l'articolo 52 dell'Atto delle Disposizioni

Costituzionali Transitorie ("ADCT"), allegato alla Costituzione Federale del Brasile del

5.10.1988 e che detta la disciplina in tema di incremento della partecipazione straniera al

Sistema Finanziario Nazionale, vieta l'aumento di tale partecipazione in Brasile la

quale non si applica alle autorizzazioni risultanti da accordi internazionali, di

reciprocità o di interesse del governo brasiliano. Tuttavia, non esiste limitazione per

quanto riguarda la costituzione di uffici di rappresentanza in Brasile. Le prime 50

banche che operano in Brasile detengono oltre l‟82% dell‟attivo totale del sistema

bancario e raccolgono quasi il 93% dei depositi. Tra le principali si possono nominare:

Bradesco, Itaú, Unibanco, ABN-Amro Bank, Banespa-Santander, Safra e HSBC Bank.

Tra le principali banche estere attualmente operanti in Brasile si possono citare: le

spagnole Santander e Bilbao Viscaya, la portoghese Caixa Geral de Depósitos, l‟inglesa

HSBC (Hong Kong & Shangai Banking Corporation), le americane Citicorp, American

Express, JPMorgan e Merryl Linch, la tedesca Deutsche Bank e la francese Société

Générale.

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103 Con riguardo agli istituti italiani, sono presenti, attraverso uffici di rappresentanza,

l‟Intesa San Paolo, l‟Unione Banche Italiane e l‟Unicredito.

CONSIGLI PRATICI

12.1 Passaporti, visti e regolamentazioni sanitarie

I cittadini italiani sono autorizzati a soggiornare, per motivi turistici e di visite d‟affari,

fino a tre mesi dalla data del loro ingresso, con possibilità di proroga, in loco, per

ulteriori tre mesi. Per quelli che hanno come destinazione la foresta delle Amazzoni,

viene richiesto il vaccino obbligatorio contro la febbre gialla.

Per informazioni più dettagliate, si rimanda al sito del Ministero del Lavoro:

www.mte.gov.br

Valuta al seguito

Il dollaro americano è la valuta più utilizzata, sia negli alberghi sia nelle banche. Non

esiste un massimale di valuta al seguito per cittadini stranieri, tuttavia vanno

dichiarati gli ammontari superiori a R$ 10.000.

Costo di inserimento nel mercato

Telefono

Con la liberalizzazione del mercato della telefonia e la relativa comparsa di molteplici

società di fornitura di servizi, le tariffe sono diventate estremamente variabili e

complesse a seconda del tipo di abbonamento che comprende ormai pacchetti integrati

per la telefonia fissa, cellulare e internet.

Le tariffe applicate hanno portato ad una riduzione complessiva del costo relativo ai

servizi di comunicazione. le tariffe piene della compagnia Telefonica

(www.telefonica.com.br

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104 Internet

Valgono le stesse osservazioni fatte per i servizi di telefonia, ossia, che i prezzi praticati

variano da fornitore a fornitore. (www.speedy.com.br) per i servizi di internet

provider e della ditta Terra (http://acesso.terra.com.br) per i servizi di connessione

ADSL:

Energia elettrica

Il costo dell'elettricità in Brasile si differenzia in base al tipo di utente, al consumo mensile, alla

dislocazione all‟interno del paese e quindi, all‟azienda fornitrice. Nella tabella riportata

qui di seguito vengono elencati i costi medi per regione, al lordo delle imposte (Icms,

Pis/Pasep, Tassa Illuminazione Pubblica), praticati dalle 35 società di distribuzione

autorizzate ad operare in Brasile:

Tariffe Medie per Classe di Consumo

(R$/MWh)

Periodo di riferimento: Marzo 2007

Classe di

Consumo

Norte Nordest Sudest Sud Centro -

Ovest

Brasile

Residenza 292,72 275,34 315,32 283,19 301,21 302,00 Industria 211,46 203,38 216,63 196,96 210,10 209,09 Commercio 290,88 288,47 275,79 251,35 276,68 274,56 Impresa agricola 219,19 189,84 204,03 163,33 210,81 188,16 Poder Público 308,90 316,15 285,99 277,39 311,89 295,84 Illuminazione

pubblica

166,05 170,79 171,54 146,22 162,79 166,29 Servizio pubblico 186,39 180,59 192,52 180,39 178,78 186,87 Media Generale 261,86 250,28 267,94 226,63 260,74 256,68

Ulteriori informazioni sulle tariffe sono disponibili nel sito della ANEEL – Agenzia Nazionale

per il Controllo dei Servizi di Fornitura di Energia Elettrica (www.aneel.gov.br).

Costi Acqua e Servizi di Fognatura

Anche in questo caso, il costo si differenzia in base al tipo di utente, al consumo

mensile, alla

dislocazione alle interno del paese e quindi, all‟azienda fornitrice. Nella tabella riportata

qui di seguito vengono elencati i costi medi, al lordo delle imposte, praticati dalla SABESP

– Società di Fornitura di Acque e Servizi di Fognatura dello Stato di San Paolo

(www.sabesp.com.br):

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105

Classe di

Consumo

(m3/mese)

Tariffa Fornitura Acqua

(R$)

Tariffa Fornitura

Servizi di

Fognatura (R$) Residenze/Sociale (i) Da 0 a 10 4,04/mese da 3,24/mese a

4,04/mese Da 11 a 20 da 0,63/m3 a 0,70/m3 da 0,51/m3 a

0,70/m3 Da 21 a 30 da 1,17/m3 a 2,47/m3 da 1,09/m3 a

2,47/m3 Da 31 a 50 da 1,68/m3 a 3,52/m3 da 1,57/m3 a

3,52/m3 Oltre 50 da 2,27/m3 a 3,89/m3 da 1,85/m3 a

3,89/m3 Residenze/Favelas Da 0 a 10 3,09/mese 3,09/mese Da 11 a 20 0,35/m3 0,35/m3 Da 21 a 30 1,16/m3 1,16/m3 Da 31 a 50 3,52/m3 3,52/m3 Oltre 50 3,89/m3 3,89/m3 Residenze/Normale Da 0 a 10 11,94/mese da 9,56/mese a

11,94/mese Da 11 a 20 da 1,66/m3 a 1,86/m3 da 1,32/m3 a

1,86/m3 Da 21 a 50 da 2,21/m3 a 4,65/m3 da 2,04/m3 a

4,65/m3 Oltre 50 da 2,99/m3 a 5,13/m3 da 2,43/m3 a

5,13/m3 Entità di Assistenza

Sociale

Da 0 a 10 11,98/mese da 9,58/mese a

11,98/mese Da 11 a 20 da 1,42/m3 a 2,34/m3 da 1,13/m3 a

2,34/m3 Da 21 a 50 da 2,32/m3 a 4,50/m3 da 1,85/m3 a

4,50/m3 Oltre 50 da 2,71/m3 a 4,66/m3 da 2,17/m3 a

4,66/m3 Commercio/Normale Da 0 a 10 23,95/mese da 19,15/mese a

23,95/mese Da 11 a 20 da 2,83/m3 a 4,65/m3 da 2,25/m3 a

4,65/m3 Da 21 a 50 da 4,60/m3 a 8,97/m3 da 3,67/m3 a

8,97/m3 Oltre 50 da 5,39/m3 a 9,34/m3 da 4,31/m3 a

9,34/m3 Industria Da 0 a 10 23,95/mese da 19,15/mese a

23,95/mese Da 11 a 20 da 2,83/m3 a 4,65/m3 da 2,25/m3 a

4,65/m3 Da 21 a 50 da 4,60/m3 a 8,97/m3 da 3,67/m3 a

8,97/m3 Oltre 50 da 5,39/m3 a 9,34/m3 da 4,31/m3 a

9,34/m3 Azienda Pubblica con

Contratto (ii)

Da 0 a 10 17,96/mese da 14,36/mese a

17,96/mese Da 11 a 20 da 2,12/m3 a 3,49/m3 da 1,70/m3 a

3,49/m3 Da 21 a 50 da 3,45/m3 a 6,73/m3 da 2,75/m3 a

6,73/m3 Oltre 50 da 4,04/m3 a 7,00/m3 da 3,24/m3 a

7,00/m3 Azienda Pubblica senza

Contratto

Da 0 a 10 23,95/mese da 19,15/mese a

23,95/mese Da 11 a 20 da 2,83/m3 a 4,65/m3 da 2,25/m3 a

4,65/m3 Da 21 a 50 da 4,60/m3 a 8,97/m3 da 3,67/m3 a

8,97/m3 Oltre 50 da 5,39/m3 a 9,34/m3 da 4,31/m3 a

9,34/m3

i. Utente con reddito famigliare inferiore a 3 stipendi minimi, abitante di strutture con area inferiore a 60mq e utilizzatore di energia elettrica monofase

inferiore a 170 Kw-ora/mese; utente disoccupato, il cui ultimo stipendio è stato inferiore a 3 stipendi minimi – l‟agevolazione sarà concessa per un periodo massimo di 12 mesi; abitazioni popolari risultanti del processo di urbanizzazione verticale delle favelas.

ii. Segreterie dello Stato e Comuni con contratto di fornitura di servizi firmato con la Sabesp.

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106

Costi Uffici e Abitazioni

Varia enormemente a seconda dalla città (addirittura da quartiere a quartiere), nonché

dalla dimensione dell‟immobile e dallo standard di rifinitura. Indicativamente, i costi

praticati nella città di San Paolo sono i seguenti:

i Acquisto Abitazioni: da R$ 1.200,00/mq a R$ 17.000,00/mq;

i Affitto Abitazioni: da R$ 8,00/mq a R$ 55,00/mq;

i Acquisto terreni: da R$ 60,00/mq a R$ 18.000,00/mq;

E] Affitto Terreni: da R$ 0,15/mq a R$ 350,00/mq;

i Acquisto Capannoni: da R$ 210,00/mq a R$ 1.000,00/mq;

i Affitto Capannoni: da R$ 1,20/mq a R$ 12,50/mq;

i Acquisto Uffici: da R$ 850,00/mq a R$ 10.000,00/mq;

i Affitto Uffici: da R$ 3,80/mq a R$ 85,00/mq.

Costi Uffici e Abitazioni

Costo indicativo medio per una giornata:

i Hostess bilingue italiano-portoghese (giornata di 8 ore): R$ 280,00;

i Interprete in simultanea: R$ 1.200,00 (giornata di 6 ore) + costi materiale tecnico. Al

riguardo si fa presente che la prestazione in simultanea non può superare 1,5 ore

consecutive. Per prestazioni più lunghe occorre quindi prevedere più interpreti.

Remunerazioni medie

Le rimunerazioni variano a seconda delle mansioni e specialità dell‟impiegato, nonché

della dimensione dell‟industria e ramo di attività. Indicativamente, sono riportati qui

alcune fasce di stipendio:

i Operaio (p.es. tecnico, operatore macchine, saldatore, assemblatore, meccanico

specializzato ecc.): da R$ 1.100 a R$ 2.800 al mese.

E] Impiegato (segretaria, assistente amministrazione, venditore, analista di marketing,

ingegnere ecc.): da R$ 1.700 a R$ 6.500 al mese;

E] Quadro (manager addetti alla produzione, all‟area commerciale, alla promozione e

pubblicità ecc.): da R$ 9.000 a R$ 12.000 al mese;

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107 E] Dirigente: > R$ 20.000,00/mese + benefici.

Alle suddette cifre vanno aggiunte le imposte e diritti del lavoratore, che ammontano

intorno al 90%-100% sul valore dello stipendio percepito.

Orari di lavoro: lun-ven 09.00 - 18.00. Uffici pubblici: dom-gio 07.30 - 14.30. Banche: lun-ven 10.00 - 16.00.

NORMATIVE

Il Brasile è uno dei paesi al mondo con il più alto tasso di crescita economica. Prossimi eventi, come il calcio World Cup 2014 e Giochi Olimpici del 2016, e l'esplorazione dei più grandi giacimenti di petrolio scoperti di recente (nel cosiddetto «pre-sale» zona, situata a 300 km dalla costa di Rio de Janeiro) Si prevede di aumentare ulteriormente l'economia brasiliana e per attrarre investimenti stranieri ancora di più. Panoramica delle leggi brasiliane selezionati fiscale nazionale e normative Uno degli aspetti più importanti che gli investitori stranieri dovrebbero prendere in considerazione per valutare se effettuare i loro investimenti in Brasile riguarda il ruolo svolto dalle norme e le disposizioni emanate dalla Banca Centrale del Brasile e dal Servizio federale brasiliano delle Entrate e il loro impatto sul trattamento fiscale di tali investimenti. Per esempio, come conseguenza delle disposizioni emanate dalla Banca Centrale del Brasile,alle aziende brasiliane non è normalmente consentito di mantenere le valute straniere in un conto bancario brasiliano (salvo eccezioni per le compagnie petrolifere). Ne consegue che tutti i fondi denominati in Euro rimessi in Brasile da parte di un investitore italiano con lo scopo, diciamo, di acquisire quote di una società brasiliana devono essere convertiti in Reais (moneta brasiliana) attraverso accordi di cambio stipulato con un istituto finanziario locale. Come regola generale, l'esecuzione di tale accordo di cambio valuta fa scattare il pagamento dell'imposta sulle operazioni finanziarie ( IOF ) ad un tasso del 0,38%.

Tuttavia, l'IOF non si applica, tra l'altro , agli accordi di cambio valuta eseguiti per i fondi di conversione (in Reais) derivanti da prestiti infragruppo (a condizione che i fondi rimangano nel territorio brasiliano per almeno 90 giorni). Inoltre, taluni obblighi di comunicazione devono essere soddisfatti al fine di consentire un corretto flusso di fondi dentro e fuori il Brasile. In particolare, la corretta registrazione degli investimenti diretti esteri con la Banca Centrale del Brasile è un pre-requisito per una società brasiliana per ricevere e / o pagare le somme ai propri azionisti italiani. Per quanto riguarda il finanziamento degli investimenti brasiliani, tradizionalmente, gli investitori stranieri utilizzavano per finanziare le loro controllate brasiliane il debito invece che mezzi propri.

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108 Ciò era dovuto al fatto che, fino alla fine del 2009, per i prestiti transfrontalieri

infragruppo era richiesto solo il tasso di interesse non superiore a Libor maggiorato di uno spread del 3%. Inoltre, queste norme non si applicavano ai prestiti intercompany registrati presso la Banca Centrale del Brasile. Alla fine del 2009, norme sulla sottocapitalizzazione sono state introdotte in Brasile. Queste disposizioni limitano la detrazione delle spese per interessi passivi relativi finanziatori stranieri, se il mutuatario brasiliano ha un rapporto debito-equity superiore a 2 a 1. Pagamenti di interessi a finanziatori stranieri sono soggetti a una ritenuta alla fonte del 15% (25% se il creditore è residente in un paradiso fiscale). Per quanto riguarda il trattamento fiscale dei dividendi, il Brasile ha adottato il sistema

di esenzione di partecipazione per cui, da un lato, i dividendi non sono deducibili a livello della società distributrice e, d'altra parte, i dividendi non subiscono alcuna imposizione sul reddito al momento della raccolta dagli azionisti. Questo sistema vale anche per gli azionisti stranieri (anche se residente in un paradiso fiscale). Un'alternativa che potrebbe essere utilizzata dalle società brasiliane per compensare gli azionisti è il pagamento del cosiddetto «interesse del capitale proprio» (« juros sobre capitale propriocettive »), che è determinato applicando il tasso TJLP (un tasso di interesse ufficiale determinato dalla Consiglio Nazionale monetario della Banca centrale brasiliana) al patrimonio netto della società. «Gli interessi sul capitale proprio» sono trattati come una spese deducibili per la società che li paga ed è soggetta a una ritenuta alla fonte del 15% in Brasile.

Un problema che sorge in presenza di «interesse sul patrimonio» riguarda la qualificazione dei redditi ai fini dell'applicazione delle convenzioni fiscali eseguite dal Brasile con altri paesi.

Se, per esempio, «interesse sul patrimonio» si qualifica come «dividendo» ai fini del DTT Italia-Brasile, in linea di principio, un azionista italiano con una quota superiore al 25% del capitale sociale della società brasiliana potrebbe avrebbe diritto ad essere sente ai sensi dall'articolo 23 del Italia-Brasile DTT (anche se questo è deducibile in Brasile) .

Tuttavia, la qualifica di «interesse del capitale proprio» in Brasile non è una questione semplice, poiché non vi è alcuna disposizione fiscale nazionale che affronta in modo chiaro la questione.

Anche se molti giuristi brasiliani e contabili ritengono che «interesse del capitale proprio» deve essere qualificato come oneri finanziari, la Securities and Exchange Commission brasiliano ha richiesto le società quotate (si veda la Delibera 207/1996) di riconoscere tale voce direttamente a riduzione degli utili accumulati, come una forma atipica di «dividendo», senza che passi nel conto economico. Questa linea guida è normalmente seguita da entrambe le società quotate e non quotate in Brasile. Infine, la legislazione fiscale brasiliana stabilisce che le rimesse in un paese straniero relativi ai servizi tecnici o amministrativi sono soggetti a ritenuta alla fonte al tasso del 15% . Se la compensazione è legata con un altro tipo di servizio (che non possono essere classificati come tecnici o amministrativi), o se il beneficiario della compensazione è situato in un paradiso fiscale, il tasso di ritenuta fiscale aumenta al 25%. Le leggi fiscali brasiliane prevedono imposte sul reddito del 15% sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di società brasiliane, che si applica indipendentemente dal fatto che il contribuente rilevante è residente in Brasile oppure no.

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109 Italia-Brasile DTT - Il confronto con il modello di Convenzione dell'OCSE

Anche se il Brasile non è un paese membro dell'OCSE, l'Italia-Brasile DTT segue sostanzialmente il modello OCSE, fatte salve alcune deviazioni importanti che vedremo. dividendi (articolo 10) Le Imposte sul reddito brasiliano sui dividendi non supera il 15% dell'importo lordo dei dividendi se pagati ad un beneficiario che è residente in Italia ai fini del trattato. Nessun tasso ridotto (accanto al tasso del 15%) viene fornito con l'Italia-Brasile DTT per gli azionisti di controllo . La nozione di dividendi sotto il DTT Italia-Brasile è sostanzialmente in linea con il Modello OCSE. Infine, l'Italia-Brasile DTT prevede una clausola, che non è incluso nel Modello OCSE, in

cui i profitti attribuibili a stabili organizzazioni brasiliane dei contribuenti italiani possono essere soggetti a una ritenuta alla fonte brasiliana (la cosiddetta «imposta sugli utili ramo») , che non può comunque superare il 15% dell'ammontare lordo di tali utili (al netto delle imposte brasiliano aziendale dovuta sugli utili stesso). Interesse (articolo 11) Imposte sul reddito brasiliano sugli interessi non supera il 15% dell'ammontare lordo degli interessi, se pagati ad un beneficiario che è residente in Italia ai fini del trattato. Il tasso di interesse è quindi superiore a quello previsto dal modello OCSE. La nozione di interesse sotto il DTT Italia-Brasile è anche sostanzialmente in linea con il Modello OCSE. Tuttavia, il paragrafo 4 del protocollo chiarisce che la nozione comprende le commissioni pagate da un residente del Brasile ad una banca o istituto finanziario in relazione a servizi resi da tale banca o istituto finanziario. Royalties (articolo 12) Imposte sul reddito brasiliano a carico delle royalties non supera il 15% dell'ammontare lordo dei canoni, se versati ad un beneficiario che è residente in Italia ai fini del trattato. Tuttavia, per royalties derivanti dall'utilizzo, o la concessione in uso di marchi, il tasso trattato è pari al 25% (anziché del 15%). Anche per i diritti d'autore, quindi, il tasso è superiore a quello normalmente previsto dal modello OCSE. La nozione di royalties si discosta da quella nella versione corrente del modello OCSE. In particolare, questo è molto più ampio poiché include compensi di qualsiasi natura corrisposti per l'uso o la concessione in uso di attrezzature industriali, commerciali o scientifiche. Inoltre, ai sensi del punto 5 del protocollo, la nozione di royalties include anche compensi per l'assistenza tecnica e servizi tecnici. Le plusvalenze (articolo 13) e reddito non espressamente menzionati (art. 22) La disposizione del Trattato sulle plusvalenze si discosta significativamente dal modello OCSE. Per il diritto Brasiliano plusvalenze source derivato dai contribuenti italiani e derivanti dalla alienazione di beni o diritti, diversi dai beni immobili e beni mobili facenti parte della proprietà aziendale di una stabile organizzazione (o relativi a un fisso di base in Brasile), in linea di principio sono imponibili non solo in Italia ma anche in Brasile. La stessa regola vale per elementi di origine brasiliana residuo di reddito. Al contrario, sotto il modello OCSE, tali redditi sono normalmente imponibili soltanto nello Stato di residenza del contribuente. Metodi per l'eliminazione della doppia imposizione (articolo 23) L'articolo 23 del DTT Italia-Brasile stabilisce diverse disposizioni fiscali interessanti volti ad affrontare la doppia imposizione («credito d'imposta estera» e «l'esenzione dei dividendi»). Articolo 23 contiene anche disposizioni per la concessione di «crediti di imposta fittizi» ai contribuenti residenti italiani che derivano alcuni elementi di origine

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110 brasiliana di reddito.

Credito d'imposta esteri Articolo 23 Italia-Brasile DTT include disposizioni che concedono ai contribuenti italiani crediti fiscali esteri nei confronti di elementi di origine brasiliana di reddito soggetto ad imposta in Brasile. Tali disposizioni, che sono in linea con il Modello OCSE, sollevano due principali questioni interpretative in Italia, che sono discussi nella sezione 4.

Credito d'imposta figurativo Articolo 23 del DTT Italia-Brasile si discosta significativamente dal modello OCSE. Ciò include una clausola che dà diritto residenti italiani da avere con un credito d'imposta figurativo in Italia (ad un tasso fisso del 25%) per quanto riguarda i dividendi di fonte brasiliana, interessi e royalties, e ciò indipendentemente dal fatto alcuna imposta sul reddito brasiliano siano state effettivamente applicate a tali redditi. Esenzione dei dividendi Articolo 23 di Italia-Brasile DTT prevede un'esenzione del dividendo del 100% per i dividendi distribuiti da società collegate e controllate brasiliane, e raccolti da società italiane residenti . Nessun credito d'imposta estera (compresi nozionale credito d'imposta estera) è disponibile in relazione ai dividendi fonte brasiliana raccolti da società italiane residenti che beneficiano dell'esenzione al 100% di cui all'articolo 23 . Come già accennato, un problema che si pone è se fonte brasiliana «interesse sul patrimonio» raccolti da aziende italiane potrebbero beneficiare in linea di massima per l'esenzione dei dividendi al 100% di cui all'articolo 23 . La questione stabile organizzazione derivanti in Brasile in relazione con l'interpretazione del DTT Italia-Brasile L'articolo 7 di Italia-Brasile DTT stabilisce che «gli utili di un'impresa di uno Stato contraente sono imponibili soltanto in detto Stato a meno che l'impresa svolge attività nell'altro Stato contraente per mezzo di una stabile organizzazione ivi situata. Se l'impresa svolge attività come avanti detto, gli utili dell'impresa sono imponibili nell'altro Stato ma soltanto nella misura in cui sono attribuibili alla stabile organizzazione ». Secondo l'interpretazione prevalente, articolo 7, disegna la linea di demarcazione tra il potere tassazione dello Stato di residenza (di un'azienda) e lo Stato della fonte (dei redditi) fino a «profitti» sono interessati. Alla luce di quanto sopra, in linea di principio, qualsiasi servizio reso alla società brasiliane per le imprese italiane che non possiedono un impianto brasiliano permanente (ad eccezione di tecnici e / o servizi di assistenza tecnica che si qualificano come canoni ai fini del trattato, come sopra discusso ) è disciplinato dall'articolo 7 del DTT Italia-Brasile e di conseguenza sono soggetti a tassazione solo in Italia. Anche se questa affermazione è tecnicamente corretta, fornitori di servizi stranieri possono incontrare alcuni ostacoli a far rispettare tale disposizione in Brasile a causa del fatto che il servizio brasiliano Internal Revenue ( IRS ) da una interpretazione dell'espressione «profitti aziendali» particolare.

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Secondo l'IRS , non è possibile applicare l'articolo 7 del trattato fiscale per la ragione che la legislazione brasiliana interna fa una distinzione tra «profitti» e «guadagni». Di conseguenza, qualsiasi rimessa da una società brasiliana è considerato dalle autorità fiscali, impropriamente, come «guadagnare» e non un «profitto» della società italiana, negando, così, l'applicazione dell'articolo 7 del DTT Italia-Brasile. Inoltre, anche se la società brasiliana destinata a sfidare questa interpretazione IRS, che avrebbe dovuto affrontare alcuni ostacoli pratici per effettuare i pagamenti dei compensi per tali servizi alla società italiana senza raccogliere la tassa richiesta alla fonte. In

realtà, tale pagamento deve essere intermediato da un istituto finanziario autorizzato dalla Banca Centrale del Brasile ad operare nel mercato dei cambi. Tale istituzione finanziaria si rifiuta di far parte del contratto di cambio valuta straniera, se la società brasiliana non raccoglie la ritenuta alla fonte applicabile a tale pagamento. Molti problemi tra fornitori di servizi italiani e clienti brasiliano possono derivare per l'interpretazione distorta di Italia-Brasile DTT dall'IRS. Normalmente, questi argomenti sono affrontati in anticipo tra le parti attraverso specifiche clausole nei contratti di servizio per definire chiaramente quale parte si fa carico di ogni eventuale onere fiscale brasiliano. Il credito d'imposta figurativo a disposizione degli investitori italiani ai sensi dell'articolo 23 del DTT Italia-Brasile e le leggi italiane fiscale nazionale Secondo l'interpretazione prevalente, il credito d'imposta figurativo a disposizione degli investitori italiani ai sensi dell'articolo 23 del DTT Italia-Brasile deve essere determinata secondo le disposizioni relative alla determinazione dei crediti d'imposta esteri previsti dall'articolo 23 di Italia- DTT e Brasile, in una certa misura, dalle leggi fiscali italiane (v., in particolare, l'articolo 165 della ITC). Sulla base della formulazione dell'articolo 23 del DTT Italia-Brasile, che viene utilizzato in molte delle convenzioni sulla doppia imposizione firmati da Italia con altri paesi, crediti d'imposta stranieri dovrebbero essere in linea di principio determinato con il metodo del cosiddetto credito ordinario , per cui lo Stato di residenza consente, come una deduzione dalla propria imposta sul proprio reddito dei suoi abitanti, un importo pari all'imposta pagata nell'altro Stato sulle entrate derivanti da detto altro Stato, ma la detrazione è limitata alla appropriata parte delle proprie imposte proprio .Il cosiddetto metodo di credito ordinario per la determinazione del credito d'imposta stranieri è previsto anche dall'articolo 165 della ITC.

Un problema che si pone è se la determinazione dei crediti d'imposta stranieri (e dei crediti d'imposta nozionale) di cui all'articolo 23 (2,4) su Italia-Brasile DTT dovrebbe essere influenzato dalla norma nell'articolo 165 (10) delle ITC, che ha definito una limitazione aggiuntiva che non è di per séprevisto con il metodo del credito ordinario in sé. Ai sensi dell'articolo 165 (10), se il reddito estero non concorrono interamente per determinare il reddito imponibile complessivo del contribuente italiano, l'imposta straniera che può essere in linea di principio lodevole in Italia è ridotto di conseguenza. Ne consegue che, per esempio, se solo il 5% del reddito estero sono soggetti a tassazione in Italia, solo il 5% dell'imposta estera può in linea di principio lodevole in Italia (in base al metodo di credito ordinario).

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Secondo l'interpretazione prevalente, le disposizioni dei trattati fiscali non dovrebbero essere interessati dalla normativa fiscale nazionale, che siano meno favorevoli per i contribuenti . Inoltre, alla luce di questo principio, alcuni commentatori fiscali hanno espresso il parere che i limiti stabiliti dall'articolo 165 (10) della ITC non si dovrebbe applicare nella determinazione dei crediti d'imposta esteri a disposizione dei contribuenti italiani sotto i trattati fiscali . In questo contesto, riteniamo che la determinazione dei crediti di imposta straniera (e crediti d'imposta figurativo) a disposizione ai sensi dell'articolo 23 su Italia-Brasile DTT dovrebbero essere soggetti al metodo di credito

ordinario, senza essere influenzato dalla ulteriore limiti stabiliti dall'articolo 165 (10) della ITC . FINANZA

L'andamento dei pagamenti da parte dei debitori brasiliani in normali transazioni commerciali può essere considerato normale, dopo un periodo di forti irregolarità nel triennio 2001-03. Negli ultimi anni, e nei primi mesi del 2009 in particolare, la media di insolvenze brasiliane è stata costantemente al di sotto della media mondiale. Le bancarotte e i fallimenti hanno subìto solo un leggero incremento del 5,7% nei primi 6 mesi del 2009 dopo anni (dal 2004) di continuo calo.

La Banca Mondiale stima un periodo piuttosto lungo per riscuotere in sede giudiziaria un pagamento a fronte di un contratto inadempiente (circa 616 giorni), e un costo abbastanza contenuto (16,5% del debito insoluto, la gran parte del quale è dovuta alle spese legali). Siamo comunque sotto le medie dei paesi latino-americani.

Il rischio commerciale rimane comunque l'aspetto più rilevante della rischiosità del paese. È quindi in ogni caso opportuno ottenere, per regolamenti a breve termine, crediti documentari aperti dalle maggiori banche del paese, mentre nel medio termine è consigliabile richiedere il pagamento con titoli di credito oppure l'inserimento del regolamento delle forniture nelle linee di credito concordate con banche italiane ed internazionali. Un'alternativa è quella di assicurare i crediti fornitori a fronte del rischio commerciale, con Sace, Sace Bt o le compagnie di assicurazioni private.

L'assicurazione francese Coface pubblica sul suo sito un'interessante analisi sugli strumenti di pagamento brasiliani. Cambiali tratte e, in misura minore, Pagherò cambiari sono utilizzati nelle transazioni commerciali locali. Relativamente comuni sono gli assegni, spesso postdatati e quindi usati come strumenti di credito. Sebbene non consigliabili nelle transazioni internazionali, questi strumenti offrono - se emessi correttamente da un punto di vista formale - un accesso privilegiato alle procedure esecutive, in caso di non pagamento. Uno strumento del tutto particolare, molto comune nelle transazioni domestiche, è la duplicata mercantil, che consiste in una copia della fattura originale, pagabile entro un massimo di 30 giorni, che il fornitore presenta al compratore per la firma. Una volta firmata, tale copia di fattura rappresenta uno strumento di credito che può essere esibito in giudizio. I bonifici bancari sono molto comuni nelle transazioni domestiche e, tramite la rete swift, cui le maggiori banche brasiliane sono connesse, in quelle internazionali. In questo ultimo caso a volte sono garantite da una standby letter of credit.

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FORFAITING

L'utilizzo di titoli di credito (cambiali e tratte) in pagamento di transazioni commerciali non è così frequente, ma il mercato del forfaiting nei confronti di debitori brasiliani è piuttosto vivace.

In genere vengono accettati sconti pro-soluto fino a 5 anni su Banco Bradesco SA, Banco Itau SA, Unibanco, e - selettivamente - su altri istituti di credito fra quelli indicati nella tavola 2, a tassi d'interesse che vanno concordati di volta in volta, e che comunque si attestano indicativamente su livelli dell'1,75-2,25% a 3 anni, 2,25-2,75% a 5 anni. È necessario peraltro avvertire il lettore che l'attuale crisi economica e finanziaria mondiale ha sconvolto tutti i mercati finanziari, e quindi controparte, quotazioni e costi vanno considerati di volta in volta, con contropartite molto affidabili e quasi esclusivamente per operazioni garantite da banche.

La soluzione alternativa al forfaiting (quella di richiedere una copertura Sace sul rischio di credito e, se si riesce ad ottenerla, tentare di smobilizzare pro-soluto i titoli di credito con voltura di polizza a favore della banca scontante) non è molto frequente, ma ampiamente possibile, per operazioni con dilazione di pagamento fino a 5-6 anni. La disponibilità di Sace per la concessione di polizze credito fornitore è buona, naturalmente se il debitore ha un buon rating creditizio o se l'operazione sottostante gode di garanzia bancaria.

CREDITI EXPORT Il Brasile è collocato dall'Ocse nella seconda categoria di Consensus (che comprende tutti i paesi che non sono dichiarati ad alto reddito dalla Banca Mondiale) . Pertanto, in linea teorica, debitori del paese possono ricevere dilazioni di pagamento su cui strutturare crediti export fino a 10 anni (salvo periodi più lunghi per settori particolari, come centrali elettriche e nucleari, navi, aerei, progetti di energie rinnovabili e nei project finance). È probabile che opere di grandi infrastrutture e progetti di impianti industriali vengano in un prossimo futuro realizzate con finanziamenti all'esportazione a lungo termine, nell'ambito di operazioni di finanza strutturata.

Sono in vigore diverse linee di credito «open » e convenzioni Sace di banche italiane a favore di banche brasiliane.

SACE Il Brasile viene collocato da Sace nella terza categoria di rischio, sulle 8 previste dall'Ocse (da 0 - rischio nullo - a 7 - rischio massimo). Per quanto riguarda le condizioni di assicurabilità, per il Brasile è prevista apertura senza restrizioni, sia per il rischio bancario sia per quello corporate, sia infine per il rischio sovrano.

La Sace, al 31 marzo 2009, aveva deliberato impegni assicurativi sul paese pari a 1,1 miliardi di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale ammontavano alla data a 800 milioni di euro, dei quali 730 erogati. Questi rilevanti importi collocano il paese fra i primi 10 verso i quali la nostra Eca ha un'esposizione assicurativa.

La Sace attribuisce al paese le seguenti valutazioni: - Country risk: rischio medio, con rating M1, e outlook stabile];

- Rischio politico: rischio basso, outlook stabile;

- Rischio economico: rischio medio, outlook stabile;

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114 - Rischio finanziario: rischio medio, outlook stabile;

- Rischio operativo: rischio medio, outlook stabile. Nel 2007 il Brasile ha ripagato anticipatamente il proprio debito di 15,5 miliardi di dollari nei confronti del Fmi ed estinto il debito complessivo verso il Club di Parigi (1,7 miliardi di dollari).

ALTRE AGENZIE ASSICURATIVE PUBBLICHE EUROPEE

Tra le altre agenzie assicurative pubbliche, sono interessanti i giudizi di Ducroire (belga) e Coface (francese).

La Ducroire, che ha una classificazione molto articolata nella valutazione del rischio assicurativo, colloca il paese:

- nella seconda categoria di rischio su 7 per il rischio politico nelle esportazioni a breve termine e per le transazioni speciali, nella terza per quelle a medio termine;

- nella categoria C (la più rischiosa in una scala che va da A a C) per il rischio commerciale per le esportazioni;

- per gli investimenti diretti, nella seconda categoria di rischio su 7 per il rischio di guerra e per quello di espropriazione e di atto ostile del Governo, e nella terza per il rischio di trasferibilità valutaria.

I plafond per il paese sono molto elevati: essi ammontano a 3.750 milioni di euro, di cui 2.250 per operazioni a breve termine e operazioni speciali, e 1.500 per operazioni a medio-lungo termine e investimenti. La disponibilità a concedere garanzie è normale. La Coface colloca il paese nel gradino più basso della categoria dei rischi «d'investimento », con la valutazione A4. Uguale è il rating del business climate (che misura il rischio corporate dei debitori del paese ed in genere la possibilità di svolgere un'attività d'affari nel paese) ]. Nella sua valutazione di rischio sul Brasile, la Coface riconosce i seguenti punti di forza per l'economia del paese: - il Brasile è dotato di risorse naturali intensive e svariate e la sua economia ha potuto diversificarsi,

- i prodotti dell'industria manifatturiera rappresentano una porzione crescente della produzione e dell'export,

- la continuità della politica di perseguimento della stabilità macroeconomica sembra assicurata,

- la capacità di far fronte effettivamente alla volatilità dei mercati finanziari internazionali è aumentata,

- il potenziale del mercato domestico brasiliano e il costo del lavoro competitivo aumentano l'attrattività per gli investitori stranieri;

e, come punti di vulnerabilità:

- per raggiungere una crescita sostenibile, saranno necessarie riforme strutturali - in particolare nell'istruzione, nel mercato del lavoro, nella tassazione, e nel quadro regolatorio - ma esse hanno trovato forti ostacoli politici,

- la mancanza di investimenti si è rivelata nel deficit energetico e infrastrutturale (porti, aeroporti, strade, ferrovie), stante la difficoltà di avviare finanziamenti in PPP (public/private partnership), - il Brasile rimane esposto alle fluttuazioni dei prezzi mondiali di alcuni beni e materie prime,

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115 - il debito pubblico rimane alto ed esposto all'andamento dei tassi d'interesse interni; le

sue scadenze inoltre sono troppo ravvicinate.

FINANZIAMENTI INTERNAZIONALI Il gruppo World Bank ha mantenuto una presenza attiva in Brasile per sostenere uno sviluppo sostenibile con tutti i benefici sociali ed economici che ne conseguono. Il Brasile è il maggior debitore della Ibrd, con un totale di quasi Usd 44 miliardi di prestiti dal 1949. Al marzo 2009, c'erano ancora 62 progetti Ibrd attivi in Brasile, per impegni totali di Usd 8,1 miliardi. A questi si aggiungono garanzie e prestiti soprattutto dei fondi per la protezione ambientale (Global Environmental Fund, Rainforest Fund, Carbon finance) per altri 271 milioni di dollari.

La Bank's Partnership Strategy per il periodo 2008-11 si focalizza soprattutto sul rapporto diretto con gli Stati della federazione, e sui seguenti settori:

- riforme fiscale e del settore pubblico;

- sviluppo del settore privato;

- infrastrutture strategiche e riduzione della povertà;

- sviluppo umano, migliorando i servizi sociali e rendendo più efficiente la spesa pubblica;

- sviluppo rurale e dell'agricoltura;

- sviluppo economico e sostenibilità ambientale dell'Amazzonia.

La Interamerican Development Bank (Iadb) ha finanziato progetti nel paese, solo negli ultimi 5 anni, per quasi Usd 13 miliardi, principalmente nei settori dell'energia, del credito, dei trasporti, e nel settore privato e degli investimenti sociali. L'ultima Country strategy approvata per il paese riguardava il periodo 2004-07 e aveva 3 obiettivi generali:

- promuovere una crescita sostenuta, stabile e ambientalmente sostenibile;

- ridurre la povertà, promuovere l'inclusione sociale e migliorare l'equità sociale e regionale;

- sostenere il rafforzamento istituzionale e promuovere la democrazia e la partecipazione dei cittadini.

Per quanto riguarda il Fondo Monetario Internazionale, dopo il rimborso del prestito nel 2007 di cui si è prima parlato, i rapporti si limitano alle consultazioni periodiche.

RATING E QUOTAZIONI DEL RISCHIO PAESE Fra le maggiori agenzie di rating internazionali, Standard & Poor's e Fitch attribuiscono una valutazione «investment grade » al paese, mentre Moody's lascia il

rischio Brasile ancora sul gradino più alto della categoria «non investment grade » .

SISTEMA VALUTARIO, CAMBI E TASSI D'INTERESSE

La valuta del paese è il real (sigla Brl). La quotazione del real fluttua liberamente. Dopo una continua rivalutazione contro dollaro dal 2005, il Brl si è indebolito fino a quota 2,5 agli inizi del 2009, per poi tornare, a settembre, allo stesso livello di un anno prima (circa 1,8). Analogo, nell'ultimo anno, l'andamento contro euro.

Le quotazioni del Brl al 18 settembre 2009 erano:

- Eur/Brl 2,6615

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116 - Usd/Brl 1,8093.

I tassi d'interesse sui Fondi Federali sono fissati dalla Banca centrale, che ha gradatamente ridotto il c.d. Selic rate dal 12,75% d'inizio anno fino all'8,75% di settembre 2009.

SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO

La Banca centrale del paese è il Banco Central do Brasil (Bcb), creato con la legge n. 4595 del 31 dicembre 1964, è un'istituzione federale autonoma e fa parte del Sistema Finanziario Nazionale (Sfn). Il Bcb ha i tradizionali compiti delle banche centrali: determinazione e applicazione della politica monetaria e dei cambi, gestione delle riserve in valuta, emissione di banconote e monete, mantenimento di un efficiente sistema dei

pagamenti e finanziario.

Il Bcb è governato da un Comitato dei direttori, presieduto dal Governatore e composto da 7 Vice Governatori, ognuno a capo di un dipartimento operativo. Essi vengono nominati dal Presidente della Repubblica; la nomina deve essere ratificata dal Senato. Il sistema finanziario del Brasile viene così descritto nella sezione della Scheda paese di Sace, di seguito riportata : In Brasile non vi sono filiali o succursali di banche italiane. La presenza italiana si limita al Desk di Banca Nazionale del Lavoro presso Unibanco e agli uffici di rappresentanza di Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Unicredit Group.