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________________________________________________________________________________________________________________________________________________ pag. 1-14 Fisica Tecnica G. Grazzini UNIVERSITA’ DI FIRENZE Facoltà di Ingegneria Superfici estese Nella legge di Newton per la convezione compare la superficie di scambio insieme al coefficiente di convezione; perciò se non riusciamo ad aumentare quest'ultimo, tenteremo di accrescere la superficie di scambio creando delle sporgenze dette alette. Vediamo come sia possibile valutare il calore scambiato da una superficie alettata. Consideriamo, con riferimento alla figura, una barra rettangolare sporgente per una lunghezza l dalla parete S e con il lato L ad essa unito molto maggiore dell'altro; il materiale sia omogeneo, isotropo con conducibilità termica k; la sezione costante di spessore 2s; lo scambio termico avvenga con un fluido a temperatura T f . Assumiamo trascurabile la variazione di temperatura sulla sezione A di perimetro P rispetto a quella lungo l'asse della sbarra, così da porci in condizioni di monodimensionalità, infine consideriamo una situazione stazionaria. Utilizzando la legge di Fourier e quella di Newton nel bilancio energetico eseguito alla coordinata x per un volume L·2s·dx, potremo scrivere: T f l L 2s dx x T s

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Fisica Tecnica G. Grazzini

UNIVERSITA’ DI FIRENZE

Facoltà di Ingegneria

Superfici estese

Nella legge di Newton per la convezione compare la superficie di scambio insieme al

coefficiente di convezione; perciò se non riusciamo ad aumentare quest'ultimo, tenteremo

di accrescere la superficie di scambio creando delle sporgenze dette alette. Vediamo come

sia possibile valutare il calore scambiato da una superficie alettata.

Consideriamo, con riferimento alla

figura, una barra rettangolare sporgente per

una lunghezza l dalla parete S e con il lato L

ad essa unito molto maggiore dell'altro; il

materiale sia omogeneo, isotropo con

conducibilità termica k; la sezione costante

di spessore 2s; lo scambio termico avvenga

con un fluido a temperatura Tf. Assumiamo

trascurabile la variazione di temperatura

sulla sezione A di perimetro P rispetto a

quella lungo l'asse della sbarra, così da porci

in condizioni di monodimensionalità, infine

consideriamo una situazione stazionaria.

Utilizzando la legge di Fourier e quella di Newton nel bilancio energetico eseguito alla

coordinata x per un volume L·2s·dx, potremo scrivere:

Tf

l

L

2s

dx

x

Ts

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−+

−+−=− dxdx

dTk

dx

d

dx

dTkAdxTThP

dx

dTkA f )(

che con h e k costanti diviene

)(2

2

fTTkA

hP

dx

Td−=

se si pone m2 = hP / k A si può scrivere )(2

2

2

fTTmdx

Td−=

equazione differenziale che ha per soluzione generale

T - Tf = C1 emx

+ C2 e-mx da cui imponendo le condizioni al contorno, cioè che per

x = 0 T = Ts

(temperatura alla base eguale a quella della parete)

e

x = l Q = hl A (T1- Tf)

(Perdite convettive all'estremità)

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si ottiene la distribuzione di temperatura:

[ ]

[ ]

[ ][ ]ml

xlm

mltghmk

h

xlmtghmk

h

TTTTl

l

fsfcosh

)(cosh

1

)(1

)()(−

⋅+

−+⋅−=−

ricordando la definizione delle funzioni iperboliche:

cosh(x)=(ex + e-x)/2 ; senh(x)=(ex - e-x)/2 ; tgh(x)= senh(x)/cosh(x)

Imponendo: 0=

−=xdx

dTkAQ

si ottiene la potenza termica dispersa verso il fluido:

[ ]

[ ]mltghmk

h

mltghmk

h

TTmAkQl

l

fs

+

+⋅−=1

)(

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Ci sono due casi in cui hl=0, quando l'aletta è adiabatica all'estremità o quando l=∞ per cui la temperatura di estremità è eguale a quella del fluido; per ambedue:

[ ]mltghTTmAkQ fs )( −=

Se invece abbiamo hl=h essendo dalla definizione di m: hPAkmAk =

si ha:

[ ]

[ ]

+

+⋅−=

mltghmk

h

mltghh

mk

TTAhQ fs

1

1

)(

Se indichiamo con B il termine racchiuso nella parentesi quadra, notiamo che se esso vale

1, il calore disperso è pari a quello in assenza di aletta e che solo se B>1 si ha un

vantaggio.

Avremo

B = 1 se m = h/k

B > 1 se m > h/k

B < 1 se m < h/k.

D'altra parte si può scrivere:

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1)()( 222 =⇒=⇒=⇒=hA

kP

k

h

kA

hP

k

hm

k

hm

da cui, se L>>2s e quindi P/A ≅ 1/s , si ottiene

Bihs

k

shL

LsLk

shL

sLk

hA

kP 1

2

)/21(2

2

)2(2=≅

+=

+=

dove Bi = h s / k è il numero di Biot per cui si vede che se Bi < 1 conviene utilizzare

alette, oppure che in questo caso una struttura si comporta effettivamente come un' aletta.

Definiamo infine il rendimento dell'aletta come il rapporto tra il flusso termico

effettivamente scambiato ed il flusso termico che verrebbe scambiato se l'intera aletta

fosse a temperatura uniforme uguale a Ts, ossia:

1)(<

−=

fsa

aTThS

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Se l'aletta è adiabatica, è:

η=tgh(mL)/mL

con ktL

hLmL

32=

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Il rendimento totale di una superficie S alettata si ottiene considerando insieme la

superficie libera dalle n alettature (S - nA) avente rendimento unitario e la superficie

alettata nSa con il suo rendimento :

[ ]S

nSnAS

TTSh

TThnSnAS

Q

Q aa

fs

fsaa

T

S

s

ηηη

+−=

−+−==

)(

)(

)()(

Tale rendimento è >1

Q= ηS S h (TS- Tf)

Per una parete come da figura avremo

Q = (Tf1-Tf2)/Rt

con

222111

11

hSR

hSR

S

c

S

t ηη++=

Tf2 Tf1

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TRANSITORIO Per un corpo solido in raffreddamento il I° Principio della Termodinamica comporta:

)( fs TThAQU

−==∆∆θ con T superficie uniforme.

Se anche all'interno T è uniforme e pari a quella della superficie, allora:

- c m dT = h AS (T - Tf ) dθ (modello a parametri concentrati) Con una sostituzione e separando le variabili:

θdcm

hA

TT

TTd

TT

dT s

f

f

f

−=−

−=

− )(

)(

)( che può essere integrata assumendo h, m, c

costanti. Essendo T0 la temperatura iniziale, si ottiene:

θcm

hA

TT

TTs

f

f −=−

)(

)(ln

0 da cui:

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θcm

hA

f

fs

eTT

TT −=

)(

)(

0

costante di tempo = c m/ h AS ⇒ (T - Tf ) = 0.368(T0 - Tf )

)(

)(

0 f

f

TT

TT

La linea rossa indica la

costante di tempo, cioè quando

l'esponente di e è pari all'unità

0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

0.9

1

0 5000 10000 15000 20000 25000

tempo [s]

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Se V = As L si può scrivere:

FourierBiot

FoBiL

ak

hL

Lc

k

k

hL

LLkc

Lkh

Lc

h

Vc

hA

cm

hA ss

⋅=

=

====22

θθρρ

θρθ

ρθθ