Firenze dispari #04 - Speciale Elezioni

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firenze*dispari #04, maggio 2014 Speciale elezioni Cinque domande ai candidati sindaco del centrosinistra

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Leggi le 5 domande rivolte ai candidati sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative

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firenze*dispari

#04, maggio 2014

Speciale elezioni

Cinque domande ai candidati sindaco del centrosinistra

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In occasione dell’appuntamento con le elezioni amministrative fiorentine la redazione di Firenze Dispari vuole fornire un ulteriore momento di informazione pubblicando un’edizione speciale delle rivista in cui sono state rivolte cinque domande a tutti i candidati sindaco dell’area del centrosinistra. Ai candidati sono state rivolte le stesse domande e gli è stato garantito un uguale spazio a disposizione. Da qui la pubblicazione delle interviste che seguono a Bennati, Grassi e Scaletti che hanno aderito e che perciò ringraziamo.

Scegliere è importante e perché ciò avvenga è necessario votare in modo informato. Ogni occasioni che contribuisce a consentire un voto consapevole è certamente utile e costituisce un modo per contrastare il crescente distacco dalla politica, testimoniato dall’andamento negativo dell’affluenza alle urne in Italia negli ultimi cinque anni.

Sicuramente le 6000 battute messe a disposizione dei candidati a sindaco non sono esaustive ma rappresentano uno spazio in più, così come quello che sul nostro sito mettiamo a disposizione di tutti i candidati di centrosinistra al Consiglio comunale e ai Consigli di quartiere. Uno spazio a cui si può accedere scrivendo a [email protected].

Il futuro della città è il nostro futuro. Per questo l’appuntamento del prossimo 25 maggio è importante e per questo vogliamo ricordare sinteticamente anche le modalità “tecniche” di espressone del voto.

Per il Consiglio comunale è possibile:

1) tracciare un segno solo sul simbolo di una lista. In questo modo si vota, oltre alla lista, anche il candidato Sindaco sostenuto dalla lista.

2) tracciare un segno su una lista e anche su un candidato Sindaco non collegato alla lista votata e, così facendo, effettuare il cosiddetto “voto disgiunto”. 

In tutti e due i casi sopra menzionati è possibile tracciare il segno sulla lista ed esprimere per la stessa la propria preferenza per uno o due candidati al Consiglio. Nel caso si esprimano due preferenze è necessario rispettare la “parità di genere” ovvero scrivere il cognome, meglio nome e cognome, di un uomo e una donna.

3) tracciare un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non direttamente per la lista o le liste a quest’ultimo collegate.

Viene eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).

Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti.

Dario Cafiero

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Laura Bennati

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Tommaso Grassi

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Cristina Scaletti

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Per sapere e conoscere cosa pensano i candidati al Consiglio comunale

e ai Consigli di quartiere visita www.firenzedispari.it.

Se sei un candidato di centrosinistra al Consiglio Comunale o di Quartiere e vuoi

utilizzare lo spazio disponibile su www.firenzedispari.it, scrivi a [email protected].

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LauraBennati

una città incomune

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LauraBennati

una città incomuneLaura

BennatiIl trasporto deve essere

pubblico, efficiente e capillare

Una città in comune

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Le principale priorità per Firenze, da iniziare ad affrontare tutte dal primo anno di mandato sono:1) Mobilità: pensiamo sia indispensabile

strutturare un piano integrato della mobilità tra ferro, gom­ma, bici e piedi.Il trasporto deve essere pubblico, efficiente e capillare e dotar­si di infrastrutture adeguate per la mobilità privata leggera, questi sono prerequisiti essenziali per la vivibilità della città e la ripresa dell’economia localePensiamo che si debba partire dal recupero e dalla valorizza­zione delle strutture già esistenti, pensiamo alla riqualificazio­ne delle sette stazioni fiorentine, all’uso dei parcheggi scam­biatori che già ci sono a nord e a sud della città, a ridisegnare i percorsi dell’attuale mobilità su gomma in modo che non tutte le linee debbano passare dalla Stazione di Santa Maria Novella.Immaginiamo percorsi circolari che sfruttino la conformazio­ne di Firenze.Accanto a questo vogliamo aumentare i km di piste ciclabili che devono però essere spaziose e sicure, non devono cioè es­sere tagliate all’improvviso da strade private o arterie cittadi­ne ne interrompersi bruscamente.Ultimo aspetto ma non ultimo data anche l’età anziana del­la popolazione fiorentina residente mantenere in modo ade­guato marciapiedi e piazze per permettere di muoversi libera­mente anche alle persone con difficoltà motorie.2) Diversa gestione degli spazi per uso abitative e sociale: Fi­renze è una città piena di edifici sfitti di varie tipologie.Ci sono spazi che potrebbero essere recuperati a livello abitati­vo e spazi molto grandi da recuperare ad uso sociale.Sull’uso abitativo pensiamo che il Comune debba recuperare gli immobili pubblici al momento non utilizzati e accanto alla creazione di alloggi popolari per le fasce meno abbienti è ne­

Quali sono le principali priorità di Firenze e quali le prime da affrontare

nel primo anno di mandato?

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cessario sperimentare forme di autorecupero da parte dei cit­tadini singoli o consorziati che hanno a disposizione un picco­lo capitale e che usufruendo di una concessione in comodato gratuito possono avviare una ristrutturazione.Sull’uso sociale pensiamo che il Comune debba affidare gli spazi vuoti alle persone che in quel quartiere vivono, alle real­tà sociali che in quella zona operano e favorire momenti di in­contro e socializzazione annullando la parte burocratica.3) Recupero della dignità dei quartieri e diversa gestione cul­turale della città.Immaginiamo un centro non più cartolina dipinta solo per i

turisti ma che si ripopola di cittadine e cit­tadini e accanto a questo una nuova vitali­tà per i quartieri che non vengono più usati come dormitorio ma come zone vivaci, ric­che di piccole botteghe e artigiani, centri di incontro sociale e culturale attorno ai quali ricostruire il senso di appartenenza al luogo in cui si vive.Vogliamo le piazze che tornino a vivere come luogo di socializzazione e per questo il Co­mune dovrebbe farsi promotore di iniziative ed eventi durante tutto l’anno, non lavarsi la coscienza con una sola ‘Notte Bianca’.

Il Comune dovrebbe farsi promotore di iniziative ed eventi durante tutto l’anno, non lavarsi la coscienza con una sola ‘Notte Bianca’

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Vogliamo opporre all’uso consumistico della cultura e dell’ar­te cittadina messe a bilancio come una qualsiasi merce un lo­ro rilancio nel senso di fruizione da parte di tutte le donne e gli uomini che vivono, lavorano o studiano in città. Vogliamo il patrimonio artistico di questa città messo a disposizione de­gli abitanti come strumento di emancipazione.

Riteniamo che l’Amministrazione uscen­te con il tanto osannato ‘decisionismo’ ren­ziano abbia dato il peggio rispetto a quello che è il dovere di quest’organo politico di ge­

Un suo giudizio sull’operato dell’amministrazione uscente.

Cosa va positivamente proseguito e cosa invece occorrerebbe cambiare?

Laura Bennati

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stione della città che è: ascoltare le esigenze di chi sul territorio vive prima di prendere qualsiasi decisione. Ha applicato questo modo di procedere rispetto ad ogni decisione cittadina quindi sottolineiamo il metodo sbagliato.

Firenze ha riacquisito visibilità solo in quanto trampolino di lancio di un politico che ha usato la città per ottenere maggiore potere e soddisfare i propri smisurati appe­titi. Non vogliamo mantenere alta la fama di Firenze per questo ma farci carico di riscat­

tare questa città agli occhi dell’intero Paese come città da ri­cordare non solo per l’ambizione di un singolo ma anche come città da cui riparte un nuovo modo di fare politica, dal basso, partendo dalla credibilità delle persone che si impegnano sul territorio e basata su un metodo collettivo e trasparente.

Questo passaggio è ancora da studiare in modo approfondito, i tempi non sono certi né lo è il processo di avvicinamento. Certo è che la Città Metropolitana può es­sere una grande occasione per un piano di mobilità integrata serio che tenga conto di tutta la cintura intorno a Firenze e per uno

snellimento nelle procedure di interesse del cittadino.

Per scegliere la mia squadra di governo utilizzerò una procedura pubblica e traspa­rente ma sarà formata da persone che la loro competenza l’hanno acquisita sul campo con l’ esperienza diretta, non mi baserò solo

su titoli ‘accademici’. Ad occuparsi di lavoro, per capirci, ci sarà una persona che ha lavorato, non una che ha studiato il lavoro.

Firenze, durante l’amministrazione Renzi, ha certamente riacquisito visibilità

a livello nazionale. Quali onori e, nel caso, quali oneri ha portato

questa maggiore visibilità?

Uno dei passaggi obbligati del prossimo sindaco di Firenze sarà quello di condurre

la trasformazione della Provincia nella nuova Città Metropolitana.

Che benefici avrà il Comune da questa novità?

Chi pensa di scegliere, se eletto sindaco, a formare la sua squadra di governo?

Quali saranno i criteri che utilizzerà per scegliere i componenti della Giunta?

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TommasoGrassi

La primissima cosa da fare

è una riunione con tutti

i dipendenti di Palazzo Vecchio

Firenze a sinistra

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C’è una visione complessiva della città da mettere in atto, e non è una cosa soltanto. Il programma di Governo per la città nasce da sinistra, ma parla a tutti i fiorentini, sen­za escludere nessuno ed ascoltando ogni singola esigenza. In concreto, la primissima cosa da fare è una riunione con tutti i di­pendenti di Palazzo Vecchio. Tutti, nessuno escluso. Sono loro la macchina che muove Firenze e le loro professionalità vanno valo­rizzate. I dipendenti saranno coinvolti e sa­ranno parte attiva nell’attuazione delle pri­me azioni. Innanzitutto andremo a vedere cosa è rimasto in sospeso, e le cose sono moltissime. Faremo una “task force sugli appalti per evitare il massimo” e ne verifi­

cheremo la correttezza. Partiremo dalle cose realizzabili nel­l’immediato e tra queste ci sarà anche un gruppo di lavoro sui fondi europei: non dobbiamo perderli come è avvenuto in questi anni. Possono essere realizzate tantissime cose, possia­mo dare servizi migliori: ci sono opportunità non colte in que­sti anni che saremo in grado di sfruttare.

Dopo cinque anni di dura e incessante opposizione all’amministrazione, spesso po­co attenta e teleguidata da un sindaco assen­te, siamo pronti a proporre un’idea di Firenze alternativa, credibile, possibile. In nanzitutto

bisogna cambiare il modo di affrontare le questioni, sia in ter­mini di metodo che nel merito. Anche la migliore delle scelte fatte dalla giunta uscente, se viene presa senza alcuna concer­tazione, senza coinvolgere i cittadini, senza ascoltare le esigen­ze di chi lavora (un esempio lampante della mancata comuni­

Quali sono le principali priorità di Firenze e quali le prime da affrontare

nel primo anno di mandato?

Un suo giudizio sull’operato dell’amministrazione uscente.

Cosa va positivamente proseguito e cosa invece occorrerebbe cambiare?

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cazione è il mercato di San Lorenzo), diventa un errore. Mai più imposizioni, decisioni calate dall’alto, soluzioni tampone provvisorie come il Patto per la Notte che va cestinato imme­diatamente. È necessaria poi una trasparenza reale: non basta riempire il web di montagne di dati illeggibili, difficili da con­sultare e quasi impossibili da reperire. Rendendo anche que­sto aspetto più fruibile il Comune e la macchina dell’ammini­strazione si apre in modo vero ai cittadini. Bisogna far comprendere ai fiorentini ogni passaggio: ad ogni scelta va spiegato loro dove vengono presi i soldi che servono per por­tarla a termine in modo concreto. Non faremo mai spot irrea­lizzabili. I fiorentini sono stanchi di promesse non mantenute e devono essere rispettati.

È Firenze che ha acquisito visibilità na­zionale o è l’ex sindaco ora premier segreta­rio del Pd ad averla avuta sfruttando Firen­ze? Al centro del futuro sindaco devono esserci Firenze e i fiorentini. Io sarò un sin­daco a tempo pieno e non userò mai la città

come trampolino di lancio. Non ho alcun paracadute e se mi lancio in questa sfida è solo per il bene della mia città. Che senso ha tagliare nastri ogni giorno se l'opera inaugurata non parte? Penso alla tramvia, alla linea 2 formalmente inaugura­ta anni addietro che ancora non c’è. È una vergogna, un bluff

Firenze, durante l’amministrazione Renzi, ha certamente riacquisito visibilità

a livello nazionale. Quali onori e, nel caso, quali oneri ha portato

questa maggiore visibilità?

Non faremo mai spot irrealizzabili. I fiorentini sono stanchi di promesse non

mantenute e devono essere rispettati

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che i fiorentini non meritano. Le cose le farò, questo lo garan­tisco: mai le annuncerò senza farle per avere una foto sul gior­nale. Voglio  una Firenze che investire nel trasporto per mi­gliorare i servizi in modo complessivo, con uno sguardo all’intero sistema di collegamenti cittadino. Senza operazioni che prevedono speculazioni su aree ferroviarie, senza detur­pare la città, senza danneggiare il commercio. Firenze deve essere vivibile, deve essere la città dei servizi, non delle pro­messe. Se penso a qualcosa che è stato fatto e che mi trova d’ac­cordo penso al percorso avviato per il recupero delle vecchie caserme. Ma anche qui c’è da chiedersi: quale sarà il ruolo del privato? Meglio pensare a una gestione e ad un recupero da parte del comune tramite risorse proprie, statali e dell’Euro­pa. Si può fare. Non a caso abbiamo pensato a task force del Comune sui progetti europei. Lo ripeto: non vanno persi più milioni di euro come in passato.

Le politiche legate all’area metropolita­na sui temi chiave che riguardano Firenze e i territori limitrofi seguiranno una linea co­mune. Saranno uniformate e la pianifica­zione di un’azione complessiva è obbligato­ria per organizzare i servizi sulla base di un’area più vasta. Basta guardare l’urbani­

stica: anche in questi anni, senza città metropolitana, l’ammi­nistrazione avrebbe dovuto studiare un piano che tenesse conto maggiormente dei collegamenti con i comuni limitrofi. A maggior ragione in futuro: il mio non sarà un governo fio­rentino­centrico, e questa scelta sarà proprio per il bene dei fiorentini ai quali garantisco comunque che non verranno pe­nalizzate le periferie né il centro. Basta una concertazione se­ria, basta volerlo pensando a un unico obiettivo: il bene dei fiorentini e non dei poteri forti.

Uno dei passaggi obbligati del prossimo sindaco di Firenze sarà quello di condurre

la trasformazione della Provincia nella nuova Città Metropolitana.

Che benefici avrà il Comune da questa novità?

Tommaso Grassi

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Ho intenzione di puntare molto sulla cultura e chiederò a Tomaso Montanari, con il quale ho avuto modo di confrontar­mi, la sua disponibilità per questo assesso­rato. Ci sono persone valide anche in altri

settori che vanno scelte per le loro competenze, non perché hanno nomi altisonanti o per “piazzare” qualche politico ami­co. I miei amici sono i fiorentini ed soltanto a loro che darò ri­sposte credibili con personaggi affidabili e capaci. Penso allo sport, un assessorato che avrebbe bisogno di essere guidato da un ‘allenatore’ preparato per un gioco di squadra che tenga conto, oltre al calcio, di tutti gli sport cosiddetti minori. E co­munque basta chiamarli minori: di minore c’è stata solo la po­litica nei loro confronti, che su questo aspetto culturale, for­mativo, di aggregazione e importante sul piano sociale, non ha mai investito abbastanza.

Chi pensa di scegliere, se eletto sindaco, a formare la sua squadra di governo?

Quali saranno i criteri che utilizzerà per scegliere i componenti della Giunta?

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CristinaScaletti

Ristabilire la priorità culturale

nelle politiche della città

La Scaletti sindaco

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Una su tutte: ristabilire la priorità cultu­rale nelle politiche della città. Insistere su tu­tela, valorizzazione e salvaguardia dei luoghi di cultura, incentivare la produzione e lo

spettacolo dal vivo, preservare cinema, teatri, librerie, ma an­che stimolare la creatività e il talento attraverso una grande azione verso la contemporaneità. Far dialogare le varie istitu­zioni culturali, i musei, le biblioteche, i teatri con il tessuto pro­duttivo della città: le botteghe, gli artigiani, le varie filiere della cultura. Insistere sulla formazione e sull’utilizzo dei contenito­ri dismessi a fini culturali e sociali. Basta svendere la città al miglior offerente. Vogliamo tornare a valorizzare la nostra tra­dizione, le nostre eccellenze e la nostra storia e proporre me­stieri che ruotano intorno alla cultura e favorirli. Poi dalla cul­tura derivano i principali temi della nostra città e del nostro paese: i diritti sono una questione culturale, la sostenibilità, il welfare, l’integrazione, la condivisione, la partecipazione, la buona urbanistica sono questioni assolutamente prioritarie la cui attuazione piena necessita di un approccio e, probabilmen­te, di una rivoluzione culturale.

Quali sono le principali priorità di Firenze e quali le prime da affrontare

nel primo anno di mandato?

È inaccettabile il modo in cui Firenze sia stata venduta e svenduta

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Ripeto quanto sopra: è inaccettabile il modo in cui Firenze sia stata venduta e sven­duta. Firenze ha bisogno di un sindaco pre­sente. Vogliamo superare l’Amministrazio­ne dell’apparenza e dello spot per restituire

a Firenze un Comune attento alle esigenze della città trecento­sessantacinque giorni l’anno e ventiquattr’ore su ventiquattro. Le persone sono state lasciate sole.

Un suo giudizio sull’operato dell’amministrazione uscente.

Cosa va positivamente proseguito e cosa invece occorrerebbe cambiare?

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Gli onori attengono appunto alla visibi­lità. Firenze è indubbiamente tornata al centro del dibattito pubblico e politico a li­vello nazionale. Una visibilità che è stata, di fatto, quasi sempre fine a se stessa. Gli oneri sono stati ben più percepibili e pesanti: usa­

re Firenze come trampolino di lancio per altri obiettivi di car­riera personale ha infatti significato troppo spesso che l’Am­ministrazione non fosse sempre presente. In sintesi: molta apparenza ma ben poca sostanza.

La Città Metropolitana è un percorso importante e necessario che avrà bisogno ancora di più di una visione multicentrica che purtroppo è mancata nella gestione del­la città e dei suoi rapporti con i quartieri e i rioni. La città Metropolitana avrà bisogno di

Firenze, durante l’amministrazione Renzi, ha certamente riacquisito visibilità

a livello nazionale. Quali onori e, nel caso, quali oneri ha portato

questa maggiore visibilità?

Uno dei passaggi obbligati del prossimo sindaco di Firenze sarà quello di condurre

la trasformazione della Provincia nella nuova Città Metropolitana.

Che benefici avrà il Comune da questa novità?

Usare Firenze come trampolino di lancio per altri obiettivi

di carriera personale ha significato troppo spesso che l’Amministrazione

non fosse sempre presente

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una prospettiva ampia sullo sviluppo del tessuto urbano, eco­nomico e commerciale. Parlare al Paese, all’Europa e al Mondo come Città Metropolitana significa rafforzare l’offerta econo­mica, turistica e culturale delle nostre città, significa snellire la burocrazia, significa pianificare uno sviluppo infrastruttu­rale, urbanistico e sociale più armonioso e coeso.

Un solo criterio: il merito e la compe­tenza. Senza lottizzazioni, accordi e criteri spartitori. Con il metro della competenza e della cultura sarà possibile garantire tutti gli altri principi fondamentali per una città

di tutti, del saper fare, aperta e competitiva

Chi pensa di scegliere, se eletto sindaco, a formare la sua squadra di governo?

Quali saranno i criteri che utilizzerà per scegliere i componenti della Giunta?

Parlare al Paese, all’Europa e al Mondo come Città Metropolitana significa

rafforzare l’offerta economica, turistica e culturale delle nostre città

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Direttore editoriale: Claudio FantoniRedazione: Dario CafieroGrafica e impaginazione: Marco Catarzi

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