filologia germanica minima

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1 Adele Cipolla Lezioni di ‘Filologia germanica’ La linguistica germanica Modulo per gli Anglisti Anno accademico 2008/2009

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rudimenti minimali di filologia germanica destinata ad uso universitario

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    Adele Cipolla

    Lezioni di Filologia germanica

    La linguistica germanica

    Modulo per gli Anglisti

    Anno accademico 2008/2009

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    Legenda agg. aggettivo ags. anglosassone ata. altotedesco antico atm. altotedesco medio c. consonante cap./capp. capitolo/capitoli cfr. confronta cl. classe dat. dativo db. debole/-i des. desinenza doc./docc. documento/documenti es./ess. esempio/esempi f. femminile fr.a. francese antico fris.a. frisone antico ft. forte germ. germanico germ.com. germanico comune germ.occ. germanico occidentale got. gotico gr. greco id. idem ie. indoeuropeo ind. indicativo ingl. inglese ingl.m. inglese medio kent. kentiano lat. latino lat.arc. latino arcaico lat.m. latino medio lit. lituano masch. maschile ms./mss. manoscritto/manoscritti nom. nominativo norr. norreno part. participio pl. plurale pres. presente pron. pronome rad. radicale sass.a. sassone antico sass.occ. sassone occidentale sec./secc. secolo/secoli sg. singolare suff. suffisso ted. tedesco ted. sup. tedesco superiore

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    tem. tematico vb. verbo voc. vocale

    Premessa generale

    La filologia germanica include tra i suoi aspetti fondativi uno studio della linguistica germanica, ossia dei tratti che determinano la cosiddetta famiglia delle lingue germaniche in seno alla pi vasta (nel tempo e nello spazio) famiglia linguistica indoeuropea. A monte di entrambi i gruppi, com noto, la linguistica storica (tra et romantica ed et positivista) postul lesistenza di due protolingue (ted. Ursprachen), ossia il cosiddetto indeuropeo, da una parte, e il cosiddetto germanico1 dallaltra. In entrambi i casi si tratta di lingue inattestate, astrazioni che rappresentano la somma delle invarianti registrabili nel complesso delle lingue storiche delle suddette due famiglie. Come le altre lingue indeuropee, quelle germaniche sono nelle fasi per noi ricostruibili o per quelle documentariamente attingibili a livello cronologico pi alto, lingue flessive o sintetiche, nelle quali, cio, da un medesimo tema nominale o verbale, con laggiunta di affissi, suffissi e desinenze, si danno lessemi che trasmettono sinteticamente, oltre al mero significato lessicale della radice, significati morfologici e sintattici, indicando la funzione grammaticale e sintattica del lessema nel contesto della frase. A causa di fattori di differenziazione determinatisi nel tempo le lingue germaniche oggi parlate, in modo pi o meno accentuato,mostrano una obsolescenza dellantico sistema flessivo indeuropeo.

    Laccento

    La rizotonia o accentazione radicale La prosodia delle lingue germaniche presenta una trasformazione del sistema accentuativo che, da un accento mobile e musicale qual quello delle altre lingue indoeuropee, porta a un accento intensivo che cade sulla sillaba radicale o, nel caso di composti nominali con prefisso, sulla sillaba del prefisso stesso (mentre, nei composti verbali col medesimo prefisso, laccento cade ancora sulla radice)2. Infatti, mentre nelle altre lingue ie. laccento pu cadere su prefissi, radice, affissi, suffissi e desinenze, ossia su tutte le sillabe che costituiscono la parola, talora con lo spostamento del tono allinterno delle forme di un medesimo paradigma (cfr. gr. patr, il padre, nominativo o caso del soggetto; patrs, del padre, genitivo o caso del complemento di specificazione, etc.; patr, al padre, dativo o caso dei 1 Urgermanisch e stratificazione cronologica 2 r-laub vs. er-luben

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    complementi di termine, stato in luogo, etc., patra, il padre, accusativo caso del complemento oggetto, del complemento di moto a luogo, etc., pter, padre, vocativo o caso del complemento di vocazione), e comporta variazioni timbriche delle vocali toniche, nelle lingue germaniche laccento cade tendenzialmente sulla prima sillaba di parola e la sua forte azione dinamica provoca, nel tempo, un generale indebolimento delle sillabe atone (con riduzione dei suoni consonantici postonici, monottongazione degli originari dittonghi, abbreviamento delle originarie vocali lunghe, scomparso e/o riduzione a tono indistinto delle originarie brevi). La rizotonia (attraverso una riduzione delle possibilit di avere morfemi distinti e significativi in fine di parola) una delle cause principali dellobsolescenza del sistema flessivo di cui si detto nella premessa. Si parla, in questo caso, di sincretismo delle forme nominali e verbali, quale elemento caratterizzante la morfologia delle lingue germaniche.

    Il consonantismo

    Prima Lautverschiebung

    Trasformazione sistematica (spontanea) del modo di articolazione delle consonanti indoeuropee in germanico (protogermanico/Urgermanisch) 1) Alle occlusive sorde (tenui) indoeuropee corrispondono in germanico delle spiranti (o fricative) sorde omorganiche (cio pronunciate con lo stesso organo articolatorio) labiali dentali velari labiovelari p>f t> [] (ingl. th) k>h [] kw>hw [w] Esempi a) Labiali

    p ie. *peku ricchezza, bestiame3 (cfr. lat. pecus bestiame, pecunia denaro) > germ. *fehu-4 > 3 Per tutti i comparatisti li.-e. *peku designa il bestiame o, in un senso pi ristretto il montone. Il senso di ricchezza, quando compare per questo termine o qualcuno dei suoi derivati (per esempio il lat. pecunia), quindi considerato secondario e spiegato come il risultato di una estensione semantica del termine, che designava in origine la ricchezza per eccellenza, cio il bestiame. Lo studio di *peku e dei suoi derivati nei tre grandi dialetti in cui rappresentato - indoiranico, italico, germanico porta a rivedere linterpretazione tradizionale: *peku designa originariamente la ricchezza mobile personale; ed solo attraverso specificazioni successive, che in certe lingue, ha potuto designare il bestiame [] (Emile Benveniste, Il vocabolario delle istituzioni indeuropee, vol. I: Economia, parentela, societ, trad. it. a c. di. M. Liborio, Torino, Einaudi, 1976, I ed.: Paris 1969). 4 Il termine anche il nome ricostruito, secondo il sistema acrofonico, per il primo segno [f] del fuark (il cosiddetto alfabeto runico).

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    got. faihu5 propriet, denaro; norr. f6 bestiame, propriet, moneta; ags. feoh7 bestiame, denaro, sass.a. fehu bestiame, ata. feho/fihu bestiame (ted. Vieh). La spirante derivata dalla rotazione germanica di ie. p si conserva: ingl. fee, propriet terriera, tassa, termine che non continua direttamente quello anglosassone, ma il fr.a. feu (derivato a sua volta dal lat. m. feudum, un germanismo < *fehu-d propriet di bestiame) > anglonormanno fee > ingl. fee. b) Dentali

    t ie. *(s)ten- risuonare, tuonare (cfr. gr. stno gemo; lat. tonre, tonitrus tuonare, tuono) > germ. *unaraz8 > ags. unor; sass.a. thuner, ata. donar (ted. Donner), tutti tuono; norr. rr, nome del dio del tuono. La spirante derivata dalla rotazione germanica di ie. t si conserva nella lingua moderna [], viceversa luso del grafema (inaugurato nelle minuscole anglosassoni) si mantiene, discontinuamente, nei mss. del periodo inglese medio, ma oggi sostituito dal digramma th (ingl. thunder, dove si osserva, inoltre, lepentesi di d- omorganica tra la nasale e la liquida). c) Velari

    k ie. *ker()- testa, corno (cfr. gr. kras; lat. cornu, corno9) > germ. *hurna-10 > got. haurn11; norr. horn; ags. horn, sass.a., ata. horn12 (ted. Horn), tutti corno. La spirante derivata dalla rotazione germanica di ie. k si conserva nella lingua moderna (ingl. horn). 5 Lesito della vocale radicale (e > ai) determinato dalla frattura gotica provocata da h-. 6 Con caduta di h- intervocalica e allungamento di compenso della vocale radicale (secondo gli usi, nelle grafie normalizzate del norreno, un apice, , sovrapposto a una vocale, ne segnala la lunghezza). 7 Lesito della vocale radicale determinato dalla frattura anglosassone provocata dall-h- (v. sotto). 8 Il sostantivo germanico e i suoi derivati rappresentano il grado zero della radice (ie. *t- > germ. *un-, in cui la u- lesito germanico della -- sonante); la forma greca e le latine derivano invece, rispettivamente, dal grado normale, ie. *(s)ten-, e dal grado forte, ie. *(s)ton-, della medesima radice. 9 A differenza del termine greco, quello latino mostra il medesimo ampliamento n- presente nelle realizzazioni germaniche. Dalla stessa radice, ma con ampliamento wo-, in lat. si ha anche cervus, animale munito di corna. 10 La forma del protogermanico deriva dal grado zero della radice, di cui quella greca e latina rappresentano, rispettivamente, grado normale e grado forte. 11 Lesito della vocale radicale (u > au) determinato da frattura gotica provocata da r- (v. sotto) 12 Nelle forme settentrionali e occidentali lesito della vocale radicale determinato dalla cosiddetta metafonia da a (fenomeno del germanico comune: *-u-+-a > -o-, v. sotto).

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    d) Labiovelari

    kw ie. *kwo-d che cosa? (cfr. lat. quod che, la qual cosa)13 > germ. *hwat > got. hva14; norr. hvat; ags. hvt15, sass.a. hvat, ata. (h)waz16 (ted. was), tutti che, ci che, che cosa (?). In inglese la fricativa velare h [] del gruppo hw cade se segue vocale diversa da o (cfr. ingl. what) e si conserva solo nella grafia wh; davanti ad o, invece, cade regolarmente la semivocale bilabiale del gruppo hw, dando esito di [] (cfr. ags. hwa, chi?, > ingl.m. hw > ingl. who [u:]). 2) Alle occlusive sonore (medie) indoeuropee corrispondono delle occlusive sorde in germanico labiali dentali velari labiovelari b > p d > t g > k gw > kw Esempi a) Labiali

    b ie. *dheub- (cfr. lit. dubs profondo) > germ. *deupa-17 > got. diups18; norr. djpr19; ags. dop20, sass.a. diop, ata. tiof21 (ted. tief), tutti profondo. In inglese locclusiva sorda risultato della rotazione di ie. b si conserva: ingl. deep (in cui, regolarmente, il dittongo ags. o > ee > [i:]). 13 Dalla forma pronominale interrogativa indoeuropea, di cui qui si considera il neutro, le singole lingue derivano pronomi che ricoprono anche funzioni differenti da quella interrogativa. 14 Con caduta della *-t. 15La realizzazione di germ. *a come normale in ags. (v. sotto). 16 La spirante velare dinanzi alla semivocale si conserva solo nei docc. pi antichi dellata.; la consonante finale mostra gli esiti della II rotazione consonantica (germ. *-t> ata. z [s]). 17 Lesito della consonante iniziale determinato dal terzo comma della prima Lautverschiebung (v. sotto). 18E la forma del nom. masch. dellagg. La des. s esito della desonorizzazione gotica delle spiranti sonore in posizione finale e risale a un germ. *-z (v. sotto). 19 In norr. la *-z del protogermanico si rotacizza, conservandosi sempre come r. 20 In germ. occ. la *-z si rotacizza, conservandosi per solo negli originari monosillabi. 21 Sotto laspetto consonantico, la forma tedesca mostra gli esiti della II rotazione consonantica.

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    b) Dentali

    d ie. *dek- (cfr. gr. dka, lat. decem) > germ. *tehun22 > got. taihun23; norr. tu24; ags. tn(e)25, sass. a. tehan, ata. zehan26 (ted. zehn), tutti dieci. In inglese locclusiva sorda risultato della rotazione di ie. d si conserva: ingl. ten c) Velari

    g ie. *gen-w- (cfr. gr. gnys mascella inferiore, lat. genaguancia) > germ. *kinn-a-27 mento > got. kinnus guancia; norr. kinn guancia; ags. cinn mascella, sass.a. kinni mascella, ata. chinne mascella (ted. Kinn). Le minuscole anglosassoni non distinguono tra gli allofoni [k] e [] derivati dalla k germanica (che, seguita da vocale palatale, per unisoglossa ingevonica - cfr. fris.a. szin, mento - si palatalizza dando esito [])28 e usano in tutti i casi la lettera c. Lopposizione che sussiste oggi nella pronuncia dellinglese (resa da c vs. ch) tra cow mucca (< ags. c) e chin mento, denuncia la presenza dei due allofoni nel periodo antico della lingua. d) Labiovelari

    gw ie. *gwiwo-s vivere (cfr. gr. bos vita, lat. vivus vivo)29> germ. *kwi(k)wa-z30 > got. qius; norr. kvikr; ags. cwicu, sass.a. quik, ata. quek/chek31, tutti vivo (ted. keck sfacciato). 22 La desinenza *-m dellie. > a germ. *-n. 23 Con esiti di frattura gotica davanti ad h-. 24 Con restringimento della vocale radicale davanti ad u- e allungamento di compenso per la caduta di h-. 25 Con caduta di h- intervocalica. 26 Con esiti della II rotazione consonantica. 27 Con assimilazione di *-nw- in *nn- e restringimento della vocale radicale davanti a *n+c (cio ie. *e+nw > germ. *i+nn). 28 V. sotto il capitolo sulla palatalizzazione anglo-frisone. 29 Con perdita dellelemento velare della consonante iniziale.

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    Nella grafia dellinglese la labiovelare sorda viene resa con qu- (cfr. ingl. quick vivace). 3) Alle occlusive sonore aspirate (medie aspirate) indoeuropee corrispondono in germanico delle spiranti sonore e, come loro varianti posizionali, in principio di parola e dopo consonante, delle occlusive sonore. labiali dentali velari labiovelari bh > []/b dh > /d gh >[]/g gwh > [(w)]/g(w) Esempi a) Labiali

    bh ie. *bhrter fratello (cfr. lat. frter) > germ. *brar > got. broar; norr. brir32; ags. bror, sass.a. brar, ata. bruoder (ted. Bruder), tutti fratello. Locclusiva sonora derivata, come variante posizionale della corrispondente spirante, dalla rotazione di ie. bh, in inglese si conserva (cfr. ingl. brother, per il cui vocalismo radicale, nonostante la grafia sia conservativa, dobbiamo ricostruire una trafila da ags. > ingl.m. >u, che regolarmente si apre in inglese). b) Dentali

    dh ie. *dhur- porta (cfr. gr. thra, lat. fores, pl., id.) > germ. *dura- > got. daur33; norr. dyrr, f. pl.34; ags. dor, sass.a. dor, ata. tor35 (ted. Tor), tutti porta, portone. 30 Lampliamento in k- presente in tutte le lingue germaniche salvo che in gotico. 31 E questultima variante, con la perdita dellelemento labiale, a continuare, seppure con senso alterato, nella lingua moderna. 32 La -, derivante da spirantizzazione di ie. t-, per il primo paragrafo della I legge di Grimm, in posizione intervocalica, nelle lingue germaniche settentrionali si sonorizza, mentre le grafie talora presentano lalternanza, non significativa sul piano fonologico, tra / . 33 La vocale radicale mostra gli esiti della frattura gotica davanti a r-. 34 La forma norrena mostra gli esiti di metafonia palatale della vocale radicale, per loriginaria presenza di una vocale palatale di desinenza del plurale. 35 Nelle forme del germanico occidentale u- radicale passa ad o- per effetto della cosiddetta metafonia da a.

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    Locclusiva sonora derivata, come variante posizionale della corrispondente spirante, dalla rotazione di ie. dh, in inglese si conserva (ingl. door, che deriva da ingl. m. dr, con allungamento secondario della vocale e successiva apertura davanti a vibrante). c) Velari

    gh ie. *ghosti-s straniero, ospite (cfr. lat. hostis straniero, nemico, e hospes [< *hosti-pet-< *hosti-potis] ospite) > germ. *gasti-z straniero, ospite > got. gasts; norr. gestr36; ags. giest37, sass.a. gast, ata. gast, pl. gesti (ted. Gast, pl. Gste)38. In inglese, in questo termine, la consonante iniziale per influsso nordico ha oggi pronuncia velare (rappresentata con gu-, su modello di grafie francesi: ingl. guest). In ags., invece, essa aveva subito la palatalizzazione ingevonica davanti alla vocale palatale primaria (< da germ. a). Perci germ. *gastiz >ags. *gst [jst], che, dopo la palatalizzazione della velare, subisce metafonia palatale, con esito giest. La regolare evoluzione inglese della palatale anglosassone si constata invece in yester-day (< ags. giestra-dg, cfr. ted. gestern). d) Labiovelari

    gwh ie. *sengwh- cant(ilen)are (cfr. gr. omph voce, profezia) > germ. *singw-an-an39 cant(ilen)are > got. siggwan40; norr. syngva41; ags. singan (ingl. sing), sass.a. singan, ata. singan (ted. singen), tutti cantare. In inglese (e tedesco) gi nelle fasi antiche delle lingue, la labiovelare d esito di velare semplice.

    36La vocale radicale mostra esiti di metafonia palatale provocata dalla i- tematica. 37 La grafia gi- dellanglosassone indica la pronuncia palatale della consonante velare. 38 In altotedesco antico (e quindi in tedesco moderno) gli originari temi in i- non mostrano mai la metafonia palatale al singolare. 39 Con restringimento delloriginaria e- radicale davanti a n+c. Si tratta di un verbo forte della III cl. (v. sotto i capp. relativi). 40 In gotico, su modello delle grafie greche, -gg- rappresenta [g]. 41 In norreno loriginaria desinenza n dellinfinito cade. La vocale radicale mostra gli esiti della metafonia velare (-i-+w > y), v. sotto.

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    Alla legge cos formulata si danno delle eccezioni (tutte riguardanti il primo comma: tenue ie. > spirante sorda germ.), determinate dal contesto dei suoni tra i quali le consonanti occlusive sorde originarie vengono a trovarsi.

    I Spirante + occlusiva Unocclusiva sorda ie. non si spirantizza qualora sia preceduta da altra spirante, sia essa originaria o esito della I rotazione. a) Nei gruppi sp, st, sk le occlusive non ruotano. Esempi

    sp ie. *spek-/spok- spiare (cfr. gr. skptesthai42, lat. specere spiare, guardare, osservare) > germ. *spek- ( > ata. spehn, ted. sphen spiare), *spak- ( >norr. sp prevedere, profetizzare). Lingl. spy spiare, pur appartenendo alla stessa famiglia di termini, non derivazione diretta dallanglosassone, ma un imprestito dal fr.a. espier, che a sua volta derivato dal germanico.

    st ie. *ster- astro (cfr. gr. astr, lat. stella [da *ster-la], id.) > dalla radice indoeuropea, derivano in germanico due allotropi, germ. *sterrn > ags. steorra, sass.a. sterro, ata. sterra; germ. *sternn >got. stairno43; norr. stjarna44; ata. sterno (ted. Stern), tutti astro, stella Nellingl. star (in cui laspetto consonantico del termine anglosassone rimane inalterato) il vocalismo presuppone una trafila da ags. -eo- (per frattura) > ingl.m. e (per livellamento) > [a :], aprendosi e allungandosi per la caduta della vibrante.

    sk ie. *skot-/skt- (cfr. gr. sktos oscurit) > germ. *skawa- > got. skadus; ags. sceadu, sass.a. skado, ata. scato (ted. Schatten)45, ombra .

    42 Con metatesi di p con k. 43 Con frattura della vocale radicale. 44 Con frattura della vocale radicale, causata dalla desinenza a. 45 In tedesco la palatalizzazione del gruppo sk- si realizza nel periodo medio, mentre il nuovo nom. in n, realizzato analogicamente sui casi obliqui, attestato dalla lingua moderna.

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    In germanico occidentale la spirante dentale sonora esito della legge di Verner [], che si mantiene in gotico, si occlusivizza (cio > d). In anglosassone si osserva, inoltre, la metafonia velare della vocale radicale (- [< germ. a] + w> ea, che si livella successivamente in [], dando lesito attuale) e la palatalizzazione ingevonica del gruppo sk-, da cui lattuale grafia sh- (ingl. shade/ shadow). Viceversa, i termini inglesi con sc- e sk- denunciano unorigine scandinava o un riavvicinamento secondario alla pronuncia scandinava (ad es. scat, tassa, tributo, cfr. norr. skattr, tesoro; skerry, scoglio roccioso, cfr. norr. sker id.). b) Nei gruppi pt e kt ruota solo il primo elemento Esempi

    pt > ft ie. *skap-t (cfr. gr. skptron, scettro) > norr. skapt46; ags. sceaft; sass.a./ata. scaft; (ted. Schaft), tutti , asta. Anche per questo sostantivo, lesito ingl. shaft, mostra la palatalizzazione ingevonica di germ. sk-.

    kt > ht ie. *nokt- (cfr. lat. nox/noctis notte) > germ. naht- > got. nahts, norr. ntt47; ags. neaht/niht, sass.a., ata. naht (ted. Nacht). Lingl. night < da ingl.m. niht < ags. niht (< germ. naht > ags neaht, per frattura di a + h > niht, per metafonia palatale, poich il sostantivo viene flesso con laggiunta di un suff. ja-.). Dal XIV sec., la spirante del gruppo - ht - si indebolita fino a cadere, provocando allungamento di compenso di - i - > [i:] e quindi regolare dittongazione moderna, [i :] > [ai].

    II Legge di Verner Qualora loriginaria occlusiva sorda indoeuropea si trovi in ambiente sonoro, cio tra vocali e sonanti, e nel caso in cui laccento mobile originario non cada sulla sillaba immediatamente precedente, lesito della rotazione non sar di spirante sorda ma di

    46 La grafia norrena pt- corrisponde a [ft]. 47 Con assimilazione secondaria ht > tt e allungamento di compenso della vocale radicale.

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    spirante sonora. A questo processo di lenizione partecipa anche loriginaria spirante sorda ie. s, che, alle medesime condizioni > *z. labiali dentali velari labiovelari spirante p > [] t > [] k > [] kw > [w] s > [] Esempi

    p ie. *sep(t) (cfr. gr. (h)ept, lat. septem) > germ. *seun > got. sibun48; norr. sjau49; ags. seofon, sass.a. sibun, ata. sibun50 (ted. sieben), tutti sette. In inglese la fricativa sonora labiale derivante dalla legge di Verner (rappresentata nelle grafie ags. con - f -, seofon) si conserva e viene resa con -v- (cfr. seven, dove si osserva il livellamento dello pseudodittongo da metafonia velare dellags.: eo > e).

    t ie. *pt r (cfr. gr. patr, lat. pater) > germ. *faar > got. fadar51; norr. fair; ags. fder, sass.a. fadar, ata. fatar (ted. Vater)52. In germanico occidentale > d. Successivamente in inglese, a partire dal XV sec., d > th [] davanti a r sillabica (ingl. father).

    k da ie. *dek- dieci (> germ. *tehun), deriva un sostantivo astratto, con accentazione originaria sul suffisso (cfr. gr. deks decina), ossia germ. *tius, in cui si realizza la legge di Verner e lalternanza grammaticale (v. sotto) col sostantivo di base (germ. *tehun vs. *tius). Germ. *tius > got. tigus; norr. tigr (usati come lessemi autonomi); ags. tig (ingl. -ty), sass. a. tig, ata. -zug (ted. -zig), usati come suffissi nella formazione dei cardinali per le decine (ess. ingl. twen-ty, ted. zwan-zig). Come mostra lesito ingl. ty, nel suffisso anglosassone la g in posizione finale dopo i - veniva palatalizzata [j], dando esito vocalico. 48 La e germanica resa in gotico con i; conseguentemente al modello greco, nella grafia b non si distingue la labiale sonora occlusiva [b] dalla spirante []. 49 Rimodellato analogicamente su altri numerali. . 50 Con e > i a causa della u successiva. 51 Anche per la dentale sonora, il gotico non distingue nelle grafie la spirante [] dallocclusiva [d]. 52 In tedesco d > t per la II rotazione consonantica.

  • 13

    kw

    ie. *sekw- notare, vedere, sapere> germ. *saw -ja- (I cl. vb. db.) > norr. segja; ags. secgan, sass.a. seggian; germ. *saw-- (III cl. vb. db.) > ata. sagn (ted. sagen). Tutte le forme germaniche sono derivate dal grado forte (-o-) della radice e, salvo quella tedesca, si formano con un suffisso ja- (caratteristico della I classe dei verbi deboli) che provoca metafonia palatale e, in germanico occidentale, geminazione consonantica. La pronuncia del digramma cg dellags. doveva essere di affricata palatale rafforzata [d]. La geminata si vocalizza in inglese e viene scritta y, in posizione finale, -i- nel corpo di parola (es. said)

    s ie. *ws- orecchio (cfr. lat. auris> lat. arc. *aus-is) > dal quale derivano in germ. due allotropi, *ausan > got. auso; *auzan > norr. eyra; ags. are, sass.a., ata. ra (ted. Ohr). Il vocalismo di ingl. ear viene dalla trafila germ au > ags. > a > ingl.m. . Lulteriore passaggio > [i] si avuto dal XVIII sec., per caduta della vibrante r.

    Alternanza grammaticale (grammatischer Wechsel)

    A causa delloriginaria variabilit della posizione dellaccento (in fase pregermanica), tra lessemi corradicali o tra le diverse forme di un medesimo paradigma, in germanico, qualora la radice termini con una tenue o con una sibilante, si osserva lalternanza tra spiranti sorde o, viceversa, spiranti sonore e loro esiti. Queste variazioni testimoniano loriginaria alternanza tra forme con accento radicale (presente e preterito sg.) e forme con suffisso tonico (preterito pl. e part. preterito). Come esempio si possono considerare le forme del presente (radice ie. *es-/s-: per es. lat. sum, es, I e II persona sg., sumus, estis, I e II persona pl.) e del preterito (radice ie. *wes-, ags. wesan, vb. ft. della V cl.) del verbo essere, che in germanico, come nel resto delle lingue indoeuropee, formato con suppletivismo radicale. Presente ags.: sg. 1: eom, 2: eart; 3: is; pl. 1/2/3: earon. Lalternanza grammaticale si mantiene in ingl: sg.: 1: am; 3: is; pl. 1/2/3: are Preterito

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    ags.: sg. 1: ws, 2. wre (col grado vocalico e consonantico del plurale); 3: ws; pl. 1/2/3: wron (di qui ingl. was/were).

    Evoluzioni spontanee delle vocali in sillaba tonica. Il sistema vocalico indoeuropeo da tenere come base di partenza per le successive evoluzioni del germanico conosce sei vocali brevi (a, e, i, o, u, 53) e cinque corrispondenti lunghe (, , , , ), pi i dittonghi ai, ei, oi e au, eu, ou.

    In germanico a, o e si conguagliano con esito a (conseguentemente anche i dittonghi ai e oi, au e ou, danno rispettivamente esito ai e au). Le altre vocali brevi si conservano come tali, ma in got. e>i54; in anglosassone, invece, germ. a>, salvo che non sia seguita da vocale velare, nel qual caso si conserva come a, o da consonante nasale, nel qual caso >o. Viceversa e si conguagliano, dando come esito . Il dittongo ie. ei d in germ. esito di . La di ascendenza indoeuropea (detta ) si mantiene come tale in gotico, mentre nelle lingue del gruppo settentrionale e di quello occidentale55 ha una pronuncia aperta (> norr. ; ags. , sass.a., ata. ). Ma in germanico si registra anche una nuova (), che si mantiene come tale in tutte le lingue, mentre in ata. >ea, ia (ted. ie). I dittonghi germanici subiscono poi ulteriori evoluzioni nelle singole lingue: ie. *ai/oi > germ. *ai > got. ai; norr. ei; ags. ; sass.a. , ata. ei/ 56. ie. *ei > germ. *, che si conserva come tale in tutte le lingue germaniche e in got. viene rappresentato graficamente da ei, che indica [i:] . ie. *au/ou > germ. *au > got. au; norr. au; ags. a; sass.a. ; ata. ou/57. ie. *eu > germ. *eu > got. iu; norr. j/j58; ags. o, sass.a. iu/eo/io, ata. iu/eo/io.

    Trattamento delle sonanti indoeuropee

    Le sonanti, liquide e nasali dellie., sviluppano in germanico una vocale dappoggio u ( questa una delle isoglosse costitutive del raggruppamento linguistico germanico). >ul, >ur, >um, >un 53 Lo schwa una vocale breve, media, di timbro indistinto. 54 Salvo casi di esiti diversi per fonetica combinatoria (frattura gotica). 55 Nei dialetti angli dellanglosassone si ha , ma dubbio se si tratti di un fenomeno primario o secondario. 56 Se seguono h, r, w. 57 Qualora seguano h o una dentale 58 Questo secondo esito si ha qualora segua una vocale di timbro aperto.

  • 15

    Fenomeni di fonetica combinatoria nel consonantismo

    1. Nasale pi spirante Nel gruppo anglofrisone, la nasale cade davanti alle fricative f, e s (mentre davanti alla spirante velare, nel gruppo n + [], cade gi in germanico), con allungamento di compenso della vocale. Esempi: a) *-voc. + n + f- > -voc. lunga + f got. fimf; norr. fimm59; ata fimf, ma, sass.a., fris.a. e ags. ff (da ie. *penkwe, cfr. gr. pnte, lat. quinque), tutti cinque, da cui con regolare dittongazione moderna di [i:], ingl. five. b) *-voc. + n + - > -voc. lunga + got. anar, norr. annarr60; ata. andar (ted. ander), ma ags. er, sass. a. dhar, altro. c) *-voc. + n + s > -voc. lunga + s got. uns; ata. uns, ma ags/sass.a./fris.a. s (dat. del pron. di I persona pl.). Lattuale forma dellinglese non deriva da quella anglosassone citata sopra, dove la vocale lunga avrebbe dato ingl. ou (cfr. our < ags. ser/re), ma da un variante con vocale atona (breve), che regolarmente si apre.

    2. Palatalizzazione anglo-frisone Nelle lingue del gruppo ingevonico, le velari germaniche k (nelle minuscole ags. reso prevalentemente con c e occasionalmente con k davanti a y) e g hanno un doppio trattamento.

    a) Rimangono velari davanti a consonanti, a vocali velari o a vocali palatali dovute a metafonia.

    Esempi: 59 Con assimilazione di *mf > mm. 60 Con assimilazione di *n > nn.

  • 16

    ags. cno > ingl. knee, ginocchio ags. c > ingl. cow, mucca ags. kyning/cyning > ingl. king (per metafonia palatale da germ. *kun-inga-z), re ags. god > ingl. god, dio

    b) Diventano palatali ([t] e [j], che la grafia inglese oggi rappresenta con ch e y)

    1) in iniziale di parola se seguite da vocali palatali primarie, dittonghi e pseudo-

    dittonghi esito di frattura. Esempi: ags. cild > ingl. child, bambino ags. geard > ingl. yard, iarda

    2) in mezzo alla parola, se la velare si trova tra voc. palatale e consonante e davanti a unoriginaria j.

    Esempi: ags. sgde > ingl. said, disse ags. rce (< germ. *rkja-) > ingl. rich (la vocale breve da un allotropo inglese medio derivato dal fr.a. riche).

    3) in fine di parola, g si palatalizza dopo tutte le vocali palatali; c solo dopo i. Esempi: ags. dg > ingl. day, giorno ags. lc > ingl. lich, corpo, cadavere

    c) Il nesso cg indica laffricata palatale [dj] rafforzata. Es.: ags. brycg > ingl. bridge ponte

    d) Il gruppo consonantico sc in anglosassone ha sempre pronuncia palatale, resa in inglese con sh

  • 17

    Esempi: ags. sceal, ingl shall, devo, deve ags. scip, ingl ship, nave Il suono velare si mantiene in taluni imprestiti dal latino (es. ags. scl, ingl. school, scuola), dal francese o dal nordico (cfr. ingl. skin < norr. skinn, mentre in ags. il termine scinn, pelle) e viene rappresentato in ingl da sch (nei latinismi, es.: scholium, scolio) o sk/sc (negli scandinavismi, ess.: ingl. sky cielo < norr. sk nuvola; ingl. scathe danno < norr. skai oltraggio).

    3) germ. > germ. occ. d Il fenomeno riguarda tutto il germanico occidentale e, in tedesco locclusiva germ.occ. d subir a sua volta la seconda Lautverschiebung dando esito t. ie. *mtr > germ. *mor > norr mir, ags. mdor, ata muoter, tutti madre Nellesempio in questione (ingl. mother), locclusiva sonora d dellanglosassone subisce una spirantizzazione secondaria davanti a r sillabica, come in father (< ags. fder).

    4) Geminazione Tutte le consonanti dellanglosassone, tranne le semivocali j e w, possono apparire come doppie (geminate). Alcune doppie possono risalire al germanico (es.: ingl./ags. all < germ. *al-na-z, con ln- > ll), altre al germanico occidentale (tra gli altri, nella serie voc. breve + c. semplice + j > voc. breve + c. doppia). E questo il caso dei verbi deboli della I cl. (formati con un suff. *jan-), ad es. ags. sellan (ingl. sell vendere), sass.a. selljan, ata. sellen, ma got. saljan e norr. selja, tutti dare.

    Fenomeni di fonetica combinatoria nel vocalismo in sillaba tonica.

    Si registra unampia serie di evoluzioni del vocalismo in sillaba tonica, alcune assegnabili al livello del protogermanico, altre al germanico comune, altre ancora peculiari di singole lingue, tutte per spiegabili come conseguenza dellabbattimento della barriera di sillaba provocata dalla rizotonia e quindi attribuibili al fenomeno della metafonia (assimilazione regressiva, ted. Umlaut).

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    1) Restringimento. Questo fenomeno riguarda il protogermanico e caratterizza quindi tutte le lingue storicamente attestate. ie. *e+j/i>germ. *i; ie. *e+n+c> germ. *i+n+c Esempi ie. *medhjos mediano > germ. *mijaz > got. midjis61; norr. mir; ags. midd; sass.a. middi; ata. mitti62 mediano. Ingl. mid- usato esclusivamente nella composizione di sostantivi (es. mid-day), mentre con funzione aggettivale subentrato, come nel ted. mittel, un originario composto (germ.*mij-ila- z), da cui lingl middle. ie. *bhendh- legare > germ. bindan-an > got. bindan; norr. binda; ags. bindan, sass. a. bindan, ata. bintan (ted. binden) legare.

    2) Apertura Il fenomeno, anche noto come metafonia da a riguarda il germanico comune e, tra le lingue germaniche storicamente attestate, il gotico ne escluso. Esso presenta inoltre esiti variabili a seconda delle singole lingue e pu essere disturbato da conguagli analogici allinterno dei paradigmi. ie. *i > germ. *i > germ. com. *e ie. *u> germ. *u> germ. com. *o ie. *eu> germ. *eu > germ. com. *eo se seguono *a/o e qualora non si interponga il nesso nasale + c. Esempi

    61 Si ricorda che nellalfabeto gotico uno stesso grafema, che traslitteriamo con d, rappresenta sia locclusiva [d] che la spirante dentale sonora []. 62 Nelle lingue del gruppo occidentale > d e successivamente si raddoppia, per effetto della cosiddetta geminazione consonantica provocata dalla presenza di j in posizione seguente (v. sopra). In altotedesco antico si osservano inoltre gli esiti della II rotazione consonantica.

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    ie. *wiros uomo (cfr. lat. vir) > germ. *wiraz > norr. verr; ags. wer, sass.a. wer, ata. wer-63, ma got. wair64, tutti uomo. ie. *k -no-m testa, corno > germ. hurna > got. haurn65; norr. horn; ags. horn (ing. horn), sass.a., ata. horn66 (ted. Horn), tutti corno. ie. *teut massa, popolo > germ. *eu > norr. j; ags. od, sass.a. thioda, ata. diota, ma got. juda, tutti popolo.

    3) Metafonie

    Si tratta di fenomeni pi recenti rispetto a quelli sin qui esaminati (essi vengono datati allincirca a partire dal VI sec.), che non ricorrono in tutte le lingue (il gotico ne infatti assolutamente escluso) e presentano esiti differenti nelle singole aree linguistiche che ne sono interessate. Si distinguono essenzialmente due tipi di metafonia.

    a) Metafonia palatale Provocata da i/j in sillaba postonica, su vocali e dittonghi velari in sillaba radicale, attestata in nordico, anglosassone e, parzialmente in alto tedesco antico e sassone antico; i risultati della metafonia palatale si generalizzeranno poi in alto tedesco medio.

    b) Metafonia velare

    Provocata da u/w in sillaba postonica, su vocali e dittonghi palatali in sillaba radicale, attestata, ma con esiti distinti, esclusivamente in norreno e anglosassone. In questultima lingua, perch essa si verifichi, la vocale o semivocale labiale postonica deve essere preceduta da consonante liquida o labiale. Esempi a) Metafonia palatale 63Il termine semplice in altotedesco antico non attestato, ma esso si riscontra in parecchi composti, tra i quali ricordiamo wer-alt, confrontabile con ags. weorold, formato con germ. *ald- et. Il composto, che significa inizialmente vita delluomo, vita terrena, per influsso del lat. saeculum, in accezione cristiana, tempo finito, mondo terreno, passa a designare, appunto, il mondo terreno, poi anche in accezione fisica (cfr. ingl. world, ted. Welt). 64 Con esiti di frattura della i- radicale. 65 Lesito della vocale radicale determinato da frattura gotica provocata da r- (v. sotto) 66 Nelle forme settentrionali e occidentali lesito della vocale radicale determinato dalla metafonia da a.

  • 20

    germ. *a+ j/i > norr. e; ags. e, sass. a., ata. e, ma got. a germ. *namnjan-an nominare67 > got. namnjan; norr. nefna68; ags. nemnan (ingl. name)69, sass. a. nemnan, ata. nemnen (ted. nennen)70. germ. *+ j/i > norr. ; ags. , ma sass.a., ata. > germ. *mri- famoso > got. waila-mreis lodevole; germ. com. *mri-, famoso > norr. mrr ags. m ri, ma sass. a., ata. mri (atm. mre). germ.*u+ j/i > norr. y; ags. y, ma got., sass.a., ata. > u germ. *unkjan-an- sembrare71 > norr. ykkja72 ags. yncan (ingl. think), ma got. ugkjan73; sass. a. thunkjan, ata. dunchen (ted. dnken) . germ. *+ j/i > norr. ; ags. , ma sass.a., ata. > germ. *msiz topi > norr. mss, ags. ms (ingl. mice)74, ma sass. a., ata. msi (atm. miuse, ted. Muse). Come si osserva dal caso precedente, la risultato di metafonia palatale di in anglosassone, in inglese medio si delabializza, dando , che poi regolarmente dittonga, con esito moderno [ai]. germ. *+ j/i > norr. ; ags. , ma sass.a. , ata. uo germ. *skjan-an cercare > norr. skja; ags. scan (con [] palatale, davanti alloriginaria j del suff.: cfr. ingl. be-seech)75, ma got. skjan; sass.a. skian; ata. suohhen (ted. suchen)76.

    67 Si tratta di un verbo denominativo (da germ. *nama nome), derivato per mezzo del suffisso -ja- e appartenente quindi alla prima classe dei verbi deboli. 68 Con dissimilazione di *-mn- in -fn-. 69 La grafia analogica a quella del sostantivo di base name (ags. nama). 70 Con assimilazione di mn- in nn-. 71 Si tratta di un deverbativo, derivato per mezzo del suffisso -ja- e appartenente quindi alla prima classe dei verbi deboli. 72 Con assimilazione di nk- in kk-. 73 Got. gk = [k]. 74 Con c per influsso francese sulla grafia. 75 Nella forma base dellingl.. to seek prevalsa la pronuncia velare, forse per interferenza del norr. skja. 76 In altotedesco antico germ. > uo ( > ted. [], cfr. suchen).

  • 21

    germ. *au+j/i > norr. ey; ags. e, ma ha i consueti esiti del medesimo dittongo in gotico, sassone antico e alto tedesco antico. germ. *hauzjan-an ascoltare > norr. heyra; ags. heran (ingl. hear) ma got. hausjan; sass. a. hrian, ata. hren77 (atm. hren, ted. hren). b) Metafonia velare

    1) norreno

    *a > , germ. *handu- (cfr. got. handus, ags. hand, sass.a. hand, ata. hant) > norr. h nd, tutti mano * > , germ. *tum noi mangiammo (cfr. got. tum, ags. ton, sass.a. tun) > norr. tom *e >, germ. *rekwiz oscurit (cfr. got. riqis) > norr. rkkr * i > y, germ. *singwan-an cantare (cfr. got. siggwan, ags., sass.a., ata. singan) > norr. syngva * > germ. *twaz , nome di una divinit, (cfr. ata. Ziu) > norr. Tr *ai > ey germ. *aiw- (cfr. got. aiws eternit) > norr. ey sempre

    2) anglosassone * > ea (tratto caratteristico del dialetto della Mercia; negli altri dialetti ags. la presenza della u/w postonica evita la palatalizzazione di germ. a > ags. ) sass. occ. appul (ingl. apple) > merciano eappul mela *e > eo (meno diffuso nel sassone occidentale; presente in tutti i dialetti se la e seguita da l/r o labiale) 77 Nelle lingue settentrionali e occidentali si osserva la rotacizzazione di [z].

  • 22

    germ. *herutaz cervo (cfr. norr. hjrtr; sass. a. hirut, ata. hiruz, ted. Hirsch) > ags. heorot (ingl. hart) *i > io (avviene alle stesse condizioni del caso precedente; nel sass.occ. io/eo alternano). germ. *silura- argento (cfr. got. silubr; norr. silfr; sass.a. silubhar; ata. silbar, ted. Silber) > ags. siolufr (ingl. silver)

    4) Frattura

    E un fenomeno che riguarda vocali palatali in sillaba radicale che, per effetto di suoni velari, vocalici o consonantici, in sillaba postonica, si frangono, sviluppando tra s e il suono velare un elemento vocalico intermedio di timbro velare. La frattura si realizza esclusivamente in norreno e anglosassone, e in condizioni differenti: in norreno, infatti, essa provocata da a oppure u postonica; in anglosassone dai gruppi l+c, r+c oppure h. In anglosassone, inoltre, essa d luogo ad esiti estremamente instabili: gli pseudodittonghi derivanti da frattura, gi alla fine del periodo antico inglese, tornano a monottongarsi, per il cosiddetto livellamento. Esempi a) Norreno *e+a > ja germ. *herta- cuore (cfr. got. hairto78, sass.a. herta, ata. herza) > norr. hjarta *e+u > j germ. er terra (cfr. got. aira79, sass.a. erhta, ata. erda, ted. Erde) > norr. jr (>*eru) b) Anglosassone * > ea r + c.

    78 Il vocalismo radicale provocato dalla cosiddetta frattura gotica 79 Il vocalismo radicale provocato dalla cosiddetta frattura gotica

  • 23

    Cfr. got. arms, norr. armr, sass.a., ata. arm, ma ags. earm (ingl. arm) l + c. (si ha solo nel kentiano e nel sass.occ., non nei dialetti angli) Cfr. ata. fallan (ted. fallen), anglo fallan (ingl. fall), ma sass.occ./kent. feallan, tutti cadere h Cfr. germ. *naht->got. nahts, norr. ntt;, sass.a., ata. naht (ted. Nacht), ma ags. ags. neaht. *e > eo r + c. Cfr. germ. *herta- cuore (cfr. got. hairto, norr. hjarta sass.a. herta, ata. herza), ma ags. heorta (ingl. heart) l + c. (si ha solo con i gruppi lh/lk) Cfr. ata. elaho (ted. Elch), ags. eolh (ingl. elk), tutti alce h Cfr. germ. *fehu->got. faihu, norr. f;, sass.a. fehu, ata. fihu (ted. Vieh), ma ags. feoh (ing. fee). *i > io r + c. (si ha solo nel northumbrico e nel kent.) Cfr. sass.a. hirdi, ata hirti (ted. Hirt), sass.occ. hierde/hirde, ma north./kent. hiorde (ingl. herd), tutti pastore l + c. (casi rari e dubbi) h (casi rari e instabili)

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    Livellamento dei dittonghi in ags. I dittonghi antichi e gli pseudodittonghi da frattura sono instabili. Soprattutto nei dialetti anglici, dove a, o > o > ea > eo > e io > i Diamo solo un esempio fra i pi significativi: sass. occ. age, anglo ge (ingl. eye, che mostra lesito vocalizzato della consonante palatale dellanglosassone) occhio

    Lapofonia

    Lapofonia (ted. Ablaut), o alternanza vocalica, la variazione sistematica di vocali contenute negli stessi elementi formativi di parola (radici, suffissi, desinenze). Il fenomeno caratteristico del sistema delle lingue del gruppo indoeuropeo, in cui viene utilizzato per distinguere semanticamente e funzionalmente lessemi e morfemi dello stesso etimo: cfr. gr. lep lascio, perfetto lloipa, aoristo lipon; lat. fdus fedele, fidato, foedus patto (lat. arc. *foidos) fides fede, fiducia). Si hanno due tipi di variazione, la prima, in cui cambia il timbro, la qualit della vocale (apofonia qualitativa: es. lat. tego copro, toga veste), la seconda in cui cambia la sua quantit (apofonia quantitativa: es. lat. vx voce, vocare chiamare). Spesso i due tipi di apofonia concorrono alla variazione di ununica serie di elementi coetimologici. Si osservano quindi diverse serie apofoniche, allinterno delle quali si distinguono, sotto il profilo quantitativo, tre gradi, quello normale (o grado pieno: con vocale breve), il grado zero (con scomparsa della vocale) e il grado allungato (con vocale lunga). Allinterno del grado normale e di quello allungato, possono contemporaneamente verificarsi variazioni qualitative (ie. e/o, > germ. e/a: lalternanza pi frequente per il grado pieno e la vocale o vi viene definita grado forte). La vocale in alternanza apofonica pu trovarsi in unione con semivocali (j/w) o sonanti (l, r, m, n) dando luogo a dittonghi. In questo caso, quando la vocale si trovi al grado zero, sussister il solo elemento semivocalico o sonante. Assai pi rara dellalternanza e/o al grado pieno, in ie. si osserva anche unalternanza a/o, che potr alternare con un grado allungato /.

    Verbi forti Il germanico, che a causa della rizotonia, conosce solo in forma di relitto lapofonia suffissale e desinenziale, conserva comunque le possibilit di variazioni apofoniche

  • 25

    ereditate, in modo pi massiccio di qualsiasi altro raggruppamento linguistico indoeuropeo, grammaticalizzandole nel sistema formativo dei cosiddetti verbi forti. Questi ultimi, che sono verbi primari, derivati, cio, direttamente da radici verbali, distinguono, in base a variazioni apofoniche della vocale radicale, le quattro forme primarie del paradigma, quella dellinfinito presente, del preterito singolare, del preterito plurale e del participio preterito. In base alle serie apofoniche rappresentate, nel sistema dei verbi forti del germanico (non pi produttivo nelle lingue moderne) si distinguono convenzionalmente sette classi, lultima delle quali, per, raggruppa alternanze apofoniche differenti e non omogeneamente rappresentate in tutti gli ambiti linguistici del germanico.

    1) Prima classe. La vocale in apofonia unita alla semivocale palatale e si registra unalternanza tra grado normale (e) allinfinito presente, grado forte (o) al preterito singolare e grado zero al preterito plurale e al participio preterito.

    1) Prima classe. La vocale in apofonia unita alla semivocale palatale e si registra unalternanza tra grado normale (e) allinfinito presente, grado forte (o) al preterito singolare e grado zero al preterito plurale e al participio preterito.

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *ei *oi * -i * -i germ. * * ai * -i * -i Esempi got. greipan graip gripum gripans norr. grpa greip gripom gripinn ags. grpan grp gripon gripen sass.a. grpan grp gripun gi-gripan ata. grffan greif griffum gi-griffan80 (ted. greifen, ingl. gripe) afferrare

    2) Seconda classe

    80 Nelle lingue settentrionali e occidentali la i- del participio preterito non mostra la metafonia da a- (che dovrebbe essere causata dal suffisso participiale *-ana-) per adeguamento analogico sul grado - del presente. In altotedesco antico si osservano gli esiti della II rotazione consonantica.

  • 26

    La vocale in apofonia unita alla semivocale velare e si registrano le medesime alternanze della prima classe.

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *eu *ou *-u * -u germ. *eu * au * -u * -u Esempi got. biudan bau81 budum budans norr. bja bau buom boinn ags. bodan bad budon boden sass. a. biodan bd budun gi-bodan ata. beotan bt butun gi-botan82 (ingl. bid, ted. bieten) offrire

    3) Terza classe La vocale in apofonia unita a una sonante seguita da altra consonante e, come nelle prime due classi, a livello indoeuropeo, si registra unalternanza tra grado normale (e) allinfinito presente, grado forte (o) al preterito singolare e grado zero al preterito plurale e al participio preterito. Poich gli sviluppi consonantici delle sonanti nasali e liquide, in unione con unaltra consonante, producono sulle vocali radicali esiti di tipo combinatorio opposti (restringimento vs. fratture), trattiamo separatamente i due sottogruppi. a)

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *e +c *o +c * +c * +c germ. *in+c *an+c * un+c *un+c Esempi got. bindan band bundum bundans norr. binda batt 83 bundom bundinn ags. bindan band bundon bunden sass.a. bindan band bundun gi-bundan

    81 Si rammenta che in gotico tutte le spiranti sonore in posizione finale si trasformano nelle corrispondenti sorde. 82 Nelle lingue settentrionali e occidentali, nel participio preterito, si osserva la metafonia da a-. Nelle forme dellaltotedesco antico, si registrano gli esiti della II rotazione consonantica. 83 Con assimilazione (nt > tt).

  • 27

    ata. bintan84 bant buntum gi-buntan85 (ingl. bind, ted. binden) legare b)

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *e +c *o +c *- +c *- +c germ. *er+c * ar+c *ur+c * ur+c Esempi got. wairpan86 warp waurpum waurpans87 norr. verpa varp urpom orpinn88 ags. weorpan89 wearp90 wurpon worpen sass.a. werpan warp wurpun gi-worpan ata. werfan warf wurfum gi-worfan91 (ingl. warp, ted. werfen) gettare

    4) Quarta classe La vocale in apofonia unita a una sonante, che per non seguita da unaltra consonante. A livello indoeuropeo, si registra unalternanza tra grado normale (e) allinfinito presente, grado forte (o) al preterito singolare, grado allungato () al preterito plurale e grado zero al participio preterito. Per gli stessi motivi della seconda classe, se ne distinguer la trattazione in due sottogruppi, a seconda che la radice contenga una nasale o una liquida.

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *e+ /+ /+/+ *o+ /+ /+/+ *+ /+ /+/+ * /+ /+/+ germ. *el/er/em/en *al/ar/am/an *l/r/ m/ n *ul/ur/um/un

    84 In tutte le lingue germaniche, al presente, ie. *e+n+c > *i+n+c (restringimento). 85 Nelle lingue settentrionali e occidentali la metafonia da a- impedita dallinterporsi del nesso n+c- tra la vocale radicale u- e il suff. *ana-. In altotedesco antico si osservano gli esiti della II rotazione consonantica. 86 Con *e- > -ai- per frattura provocata da r. 87 Con *-u- > -au- per frattura provocata da r. 88 In norreno la semivocale w- cade davanti a vocali velari (u, y, o, ). 89 Con *-e- > -eo- per frattura provocata da r+c. 90 Con germ. *-a- > ags. *- > -ea- per frattura provocata da r+c. 91 Nelle lingue settentrionali e occidentali, al participio preterito, si osserva la metafonia da a- causata dal suff. *ana-. In ata. si osservano gli esiti della II rotazione consonantica.

  • 28

    Esempi a) got. niman92 nam nemum93 numans norr. nema nam n mom94 numinn ags. niman nam nmon numen sass.a. neman nam nmun gi-numan95 ata. neman nam nmum gi-noman96 (ingl. nim , ted. nehmen) prendere b) got. bairan97 bar berum98 baurans99 norr. bera bar b rom100 borinn ags. beran br bron101 boren sass.a.beran bar brun gi-boran ata. beran bar brum gi-boran102 (ingl. bear, ted. ge-bren) portare

    5) Quinta classe. La vocale in apofonia unita a una consonante. A livello indoeuropeo, si registra unalternanza tra grado normale (e) allinfinito presente e al participio preterito, grado forte (o) al preterito singolare e grado allungato () al preterito plurale.

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret.

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *e *o * *e 92 Con germ. e > got. i. 93 Germ. > got. e [e :]. 94 Norr. , per metafonia velare (provocata dalla desinenza um) su * (< germ. ). 95 In norreno, anglosassone e sassone antico, la metafonia da a- impedita dalla successiva nasale. 96 Con metafonia da a-. 97 Germ. e > got. ai per frattura provocata da r. 98 Germ. > got. e [e :] . 99Germ. u > got. au per frattura provocata da r. 100 Norr. , per metafonia velare (provocata dalla desinenza um) su * (< germ. ). 101 Nelle forme preteritali dellanglosassone si osserva, al singolare, germ. *a > ; al plurale, germ. > germ. occ. * > . 102 Al participio preterito, nelle lingue settentrionali e occidentali, si ha la metafonia da a-.

  • 29

    germ. *e *a * *e Esempi got. lisan103 las lesum104 lisans norr. lesa las l som105 lesinn ags. lesan ls lson lesen sass.a. lesan las lsun gi-lesan ata. lesan las lrum gi-leran106 (ingl. lease, ted. lesen) raccogliere, leggere

    6) Sesta classe. A livello indoeuropeo, si registra unalternanza a/o, /; in germanico, a seguito dei conguagli vocalici, si oppongono a, allinfinito presente e al participio preterito, e al preterito singolare e plurale.

    inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret. ie. *a/o * / */ *a/o germ. *a * * * a Esempi got. faran for forum farans norr. fara fr from farinn ags. faran fr f ron faren sass.a. faran fr frun gi-faran ata. faran fuor fuorum107 gi-faran (ingl. fare , ted. fahren) viaggiare

    103 Con germ. e > got. i. 104 Germ. > got. e [e :] . 105 Norr. , per metafonia velare (provocata dalla desinenza um) su * (< germ. ). 106 In altotedesco antico il preterito plurale e il participio preterito presentano alternanza grammaticale (risolta con un conguaglio analogico nella lingua moderna: ted. lesen / las / ge-lesen). 107 In ata. > uo.

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    7) Settima classe

    . In questa classe si raggruppano verbi con diversi tipi di alternanza, accomunati per dal fatto di essere tutti caratterizzati, nel preterito del gotico, dal cosiddetto raddoppiamento. In indoeuropeo, il raddoppiamento, cio la ripetizione della lettera iniziale di parola (seguita da [] se si tratta di consonante), il contrassegno del perfetto (cfr. gr. l-loipa ho lasciato: da lepo; lat. ce-cini ho cantato: da cano). In gotico, dove la sillaba di raddoppiamento costituita con ai [], i verbi della settima classe possono presentare o meno alternanza tra le forme del presente/participio preterito rispetto a quelle del preterito. Nelle altre lingue non si conosce pi raddoppiamento, che sopravvive solo, come relitto, in forme isolate. Poich taluni di questi verbi settentrionali e occidentali presentano, al preterito, la , lorigine di questa vocale lunga stata spiegata, tra laltro, come risultato di contrazione tra la vocale radicale e quella di raddoppiamento, dopo lassimilazione di questultimo alla radice. Si distingueranno, nella trattazione, i verbi che in gotico presentano alternanza, da quelli che non la presentano. a) Verbi che mostrano in gotico alternanza / Esempi Esempi inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret got. letan lai-lot lai-lotum laitans norr. lata lt ltom latinn ags. l tan lt lton l ten sass.a. ltan lt ltun gi-ltan ata. lzan liaz liazum108 gi-lzan (ingl. let, ted. lassen) lasciare b) Verbi che, in gotico, presentano raddoppiamento senza alternanza vocalica. Essi mostrano in gotico, nella radice, una a breve seguita da pi consonanti, oppure ai o au. Esempi 108 In ata. > ia e si osservano gli esiti della seconda rotazione consonantica.

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    (got.: a+cc) inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret got. haldan hai-hald hai-haldum haldans norr. halda hlt hldom haldinn ags. healdan hold holdon healden sass.a. haldan hld hldun gi-haldan ata. haltan hialt hialtum109 gi-haltan (ingl. hold, ted. halten) tenere (got.: ai) inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret got. haitan hai-hait hai-haitum haitans norr. heita ht htom heitinn ags. htan ht hton hten sass.a. htan ht htun gi-htan ata. heizan hiaz hiazum110 gi-heizan (ted. heissen) chiamarsi (got. : au) inf. pres. pret. sg. pret. pl. part. pret got. aukan aiauk aiaukum aukans aumentare, confrontabile con norr. hlaupa hljp hljpom hlaupinn ags. hlapan hlop hlopon hlapen sass.a. hlpan hliop hliopun gi-hlpan ata. loufan liof liofum gi-loufan111 (ingl. leap, ted. laufen) saltare, correre. 109 In ata. > ia e si osservano gli esiti della seconda rotazione consonantica. 110 In ata. > ia e si osservano gli esiti della seconda rotazione consonantica. 111 In altotedesco antico, caduta di h- davanti a l- e seconda rotazione consonantica

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    Appendice

    Frattura gotica

    Viene, da taluni, cos definito un fenomeno di fonetica combinatoria, esclusivo della lingua gotica, che comporta lapertura (rappresentata graficamente da un digramma modellato su analoghi pseudodittonghi nelle grafie greche alle quali lalfabeto vulfiliano sispira) di vocali brevi radicali, per effetto di suoni consonantici in sillaba postonica. germ. *e112/i > got. ai se seguono r/h/hv germ. *herta > got. hairto cuore germ. *u > got. au se seguono r/h/hv germ. *hurna- corno > got. haurn.

    Rotazione consonantica altotedesco-antica.

    II Lautverschiebung E lisoglossa che oppone il consonantismo dei dialetti altotedeschi agli altri dialetti germanici e si diffonde, dallestremo sud, a partire dal V sec., prima dellinizio della documentazione scritta. Riguarda le occlusive sorde e sonore del germanico occidentale (derivate, rispettivamente, dalle occlusive sonore e dalle sonore aspirate dellindoeuropeo) e, pur corrispondendo nelle linee di tendenza agli esiti della prima rotazione consonantica, d luogo, sul territorio tedesco, a risultati dialettalmente diversificati e, a differenza della prima, con unincidenza della posizione che la consonante ha nel corpo di parola. Come esito secondario, rispetto alla rotazione altotedesca vera e propria, va considerata la trasformazione che porta la germanica (< da ie. t) a passare a ted. d. Esamineremo, in primo luogo, la trasformazione delle occlusive sorde germaniche e quindi quella delle sonore. 1) Rotazione delle tenui. Per questo primo comma della Lautverschiebung tedesca, va considerata la posizione della consonante nella parola. a) Le tenui in posizione media intervocalica e finale postvocalica danno come esito

    delle spiranti sorde doppie, che si scempiano dopo vocale lunga e in posizione finale. Queste trasformazioni includono lintera area dialettale tedesca.

    112 Si rammenta che in gotico ogni e germanica passa a i.

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    p > ff t > zz [ss] k > hh/ ch Esempi

    sass.a. slpan dormire, ata. slffan > slfan (ted. schlafen) sass.a. ft piede, ata. fuoz (ted. Fuss) sass.a. skian cercare, ata. suohhen, suochen (ted. suchen) b) Le tenui in posizione iniziale e postconsonantica danno come esito delle affricate.

    La rotazione della velare limitata al solo tedesco superiore. p > pf t > tz/z k > kh

    Esempi sass.a. werpan gettare, ata. werphan (ted. werfen) sass.a. tehan dieci, ata. zehan (ted. zehn) sass.a. korn, francone korn (ted. Korn) grano, ted. sup. chorn Come nella prima rotazione consonantica, locclusiva sorda rimane invariata qualora sia preceduta da spirante, originaria (nei gruppi sp/st/sk) o secondaria (pt >ft, kt >ht); inoltre, in altotedesco antico, nel gruppo tr locclusiva non ruota: sass.a. triuwi fedele, ata. gi-triuwi (ted. treu) 2) Rotazione delle medie. Le medie danno come esito le corrispondenti tenui. Solo per la dentale (d > t), la trasformazione include tutti i dialetti dellaltotedesco. Per la labiale e la velare la trasformazione riguarda, inizialmente, il solo tedesco superiore (alemanno, bavarese, estreme propaggini meridionali dei dialetti franconi), non si afferma nella lingua letteraria tedesca, e, dopo il mille, regredisce anche al sud. Solo nel caso di consonanti doppie si conserva in tutta larea e nel tedesco standard. b > p d > t g > k

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    Esempi: sass.a. bwan, francone b(w)an (ted. bauen), ted. sup. pwan dimorare sass.a. sibbia, ata. sippa (ted. Sippe) famiglia sass.a. dura, ata. tura (ted. Tr) porta sass.a. biddian, ata. bitten (ted. bitten) pregare sass.a. god, francone got, ted. sup. cot (ted. Gott) dio sass.a. hruggi, ata. (h)rucki (ted. Rcken) spina dorsale