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Progetto realizzato per favorire la partecipazione e la democrazia quali elementi di inclusione ed eguaglianza sia all'interno della scuola che più in generale a livello sociale.

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MODULO C- ISTITUTI SCOLASTICI (ver. Giugno 2011) AUTORITÀ REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE

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SCHEDA PROGETTO

RICHIESTA DI SOSTEGNO DELLA REGIONE L.R. 69/2007

MODULO C: ISTITUTI SCOLASTICI

Le richieste vanno inviate entro le scadenze indicate alla:

Autorità Regionale per la Partecipazione

presso Consiglio Regionale della Toscana Via Cavour n. 18

50129 Firenze

e per email: [email protected]

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Titolo del progetto (max 30 caratteri):

“FILE PDF”

Partecipazione, Democrazia e Futuro

Qualora il progetto venga approvato, dovrà essere previsto un logo del pro-

getto (non occorre inserirlo nella richiesta).

RICHIEDENTE

1. Denominazione: I.I.S. Ferraris-Brunelleschi

2. Codice Fiscale (omissis) P.I. (omissis)

3. Sede legale: Via R.Sanzio, 187

CAP 50053 Località: Empoli Prov. Firenze Tel. 0571-81041 Tel. mobile ===

E-mail: [email protected] Fax 0571-81042

4. Rappresentante legale: Daniela Mancini, Dirigente Scolastico

tel 0571-81041 e-mail: [email protected]

5. Responsabile del progetto: Maria Grazia Quirici,Coordinatore di Progetto

Tel. 0571-81041

email: [email protected]

Il Comune/i nel cui ambito territoriale si svolge il processo partecipativo ha a-

derito al Protocollo Regione-Enti locali (art. 18; art. 15.4 b)? SI

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DESCRIZIONE DEL PROGETTO

1. AMBITO TERRITORIALEa) Indicare il numero totale di studenti che fre-

quenta la scuola:

La scuola si compone di 4 plessi che ospitano i seguenti istituti:

- ITI (chimico, elettrotecnico, informatico) - ITG (geometri)

- IPIA (meccanico, termoidraulico)

per complessivi 1300 studenti circa.

2. CONTESTO generale in cui si inserisce il progetto: elementi utili di inqua-

dramento

Numerosi studi sociologici indicano quale denominatore comune della

condizione giovanile odierna, un pervasivo senso di abulico disincanto che si riflette nel disinteresse che molti giovani manifesterebbero nella partecipazione, a qualsiasi livello, sia alla vita pubblica che all’interno degli organi di rappresentanza studenteschi.

La scuola è il posto migliore dove imparare ad essere cittadini interessati e partecipi della cosa pubblica, ma per imparare questo è necessario

imparare ad ascoltare gli altri e mettersi in discussione. Saper gestire i rapporti con gli altri significa anche gestire gli inevitabili conflitti che sca-

turiscono dalla complessità dei rapporti sociali, sia all’interno che all’esterno della Scuola.

a) Il territorio presenta particolari situazioni di disagio sociale o territo-

riale (art. 16.1 b)? SI

L’eterogenea provenienza dei nostri studenti: territoriale (comuni anche

di province diverse), sociale, etnica e culturale, condiziona fortemente le

possibilità di dialogo “fra” e “con” i giovani, generando una sorta di anal-fabetismo relazionale di ritorno, e la scarsa formazione di quel senso cri-

tico indispensabile per l’esercizio consapevole e costruttivo della cittadi-

nanza attiva.

b) Il progetto ha per oggetto opere o interventi con potenziali rilevanti im-

patti su paesaggio o ambiente (art. 16.1 c)? NO

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3. FINALITÀ del processo partecipativo a) Descrivete le finalità generali del progetto

Risvegliare il senso della cittadinanza e il coinvolgimento degli studenti

nella costruzione del futuro, attraverso la creazione di linguaggi e formu-le innovative e adeguate che intercettino le energie, di fatto sinora laten-

ti, tipiche della popolazione scolastica delle scuole superiori.

Il progetto si propone di attivare uno spazio dedicato a un’esperienza di

gruppo che accompagni i giovani in un percorso di riscoperta e valorizza-

zione delle risorse partecipative e di cittadinanza attiva. L’applicazione concreta è finalizzata alla definizione condivisa, al termine del processo

partecipativo, di ruoli, responsabilità, diritti e doveri legati alla figura dei

rappresentanti degli studenti.

b) Quali obiettivi specifici vi aspettate di raggiungere alla fine del pro-

getto?

Creazione di una cultura della rappresentanza democratica, integrata da

una formazione propedeutica sulle tecniche di gestione dei conflitti quale base per un’appropriata educazione alla convivenza sociale.

Sperimentazione dei diversi linguaggi di ascolto e comunicazione tra

gruppi: tra deleganti (studenti tutti), rappresentanti delegati e organi de-cisionali superiori, per facilitare i processi di partecipazione e assunzione

di decisioni/soluzioni condivise nel contesto scolastico di riferimento. Realizzazione di un processo partecipativo per la definizione di forma e

contenuti della rappresentanza studentesca, anche attraverso la redazio-ne di un Codice Etico di Comportamento.

4. OGGETTO (art.15.1 a) del progetto

a) In cosa consiste l’oggetto del processo?

Fornire agli studenti le conoscenze di base e le tecniche necessarie per “governare” in maniera costruttiva le assemblee di classe e, attraverso

un percorso partecipativo concreto, arrivare alla definizione di un Codice

Etico di Comportamento che regolerà i rapporti tra gli studenti ed i rap-

presentanti di classe, e tra questi e il Consiglio di Classe.

In teoria i rappresentanti di classe dovrebbero esporre al Consiglio di Classe

(formato da docenti e genitori) le istanze degli studenti (orari, crediti formativi, calendario interrogazioni, attività formative, gite scolastiche, sussidi didattici,

etc.), monitorare lo stato dell’arte di tali richieste e riferirne ai compagni.

Molto spesso però, le assemblee di classe che dovrebbero definire le richieste

degli studenti, non raggiungono i loro obiettivi e di conseguenza non li raggiun-

gono nemmeno i rappresentanti di classe, indebolendo così il loro ruolo di dele-gati e la funzione.

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b) In quale fase del processo decisionale complessivo si colloca il pro-

cesso partecipativo (art. 15.1 b)? Se sì, spiegare

5. TEMPI E DURATA (la durata massima è di norma di 6 mesi; art. 15.1 c)

a) Data di inizio: 13/10/2011 Data di fine: 6/04/2012

b) Includete un cronogramma (GANTT), con l’eventuale indicazione delle

fasi (cfr. n.6 sotto)

Vedere Allegato 1- Cronogramma Attività

Trattandosi di un Polo Scolastico, la distribuzione delle ore dei laboratori

destinati agli studenti sarà concordata successivamente, tenendo conto delle esigenze della didattica ordinaria.

Infatti in caso di assenze numerose dovute ad eventi non prevedibili (e-pidemia di influenza, scioperi, maltempo, etc) le date degli incontri do-

vranno essere riprogrammate.

c) Qualora s’intenda chiedere un’estensione della durata, motivatene le ragioni (art. 15.2)

6. LE FASI DEL PROGETTO

Se applicabile, esponete le fasi in cui si articola il progetto, la loro fun-

zione all’interno del processo, facendo riferimento agli approcci/ metodi

impiegati (cfr. n.7 sotto), le principali risorse necessarie (cfr. n. 17 sotto)

Vedere Allegato 1- Cronogramma Attività

7. METODI, APPROCCI O TECNICHE

a) Illustrate i metodi, le tecniche o gli approcci (art. 15.1 d) impiegati nel processo (eventualmente per fasi; cfr. n. 6 sopra); spiegate la con-

gruità con le finalità del progetto (20 righe max; se lo ritenete utile,

potete aggiungere altre informazioni in allegato)

Partendo dall’assioma “se non partecipi alla soluzione… sei parte del pro-

blema” l’approccio utilizzato sarà fortemente interattivo e teso a contra-

stare un diffuso ripiegamento individualistico, sospeso in un codice esi-stenziale vissuto all’insegna di un eterno presente. Nei fatti ciò impedisce

agli adolescenti la formazione di un senso critico sufficientemente svilup-

pato per ipotizzare la creazione di modelli diversi da quelli proposti dai

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mass media e quindi la possibilità di proiettarsi come attori-creatori del

loro stesso futuro.

Nella prima fase, relativa alla gestione dei conflitti, la metodologia e le

tecniche di simulazione sono quelle prodotte ed abitualmente utilizzate

dal progetto Workable Peace www.workablepeace.org) del Consensus

Building Institute di Cambridge (MIT and Harvard Program on Negotia-

tion) adattati al contesto specifico del progetto.

Nella seconda fase l’accento sarà posto sull’apprendimento dell’arte dell’ascolto e della restituzione quali basi per la costruzione di un proget-

to dialogico strutturato sotto la guida di facilitatori.

Nella terza fase sarà utilizzata la tecnica OST (Open Space Technology)

adattata ai partecipanti e al contesto, per stimolare nuove idee e un di-battito collettivo, opportunamente supervisionato dagli esperti incaricati.

Tutte le tecniche saranno utilizzate per risvegliare l’interesse e le energie

latenti, superando gli atteggiamenti diffusi del parlare per lamentarsi o il

tacere per disinteresse, incanalando e guidando gli studenti nel percorso partecipativo fino al raggiungimento dell’obiettivo finale. Costituzione del tavolo per la redazione del Codice Etico.

b) Le procedure (NB: questo non riguarda non il reclutamento dei par-tecipanti!) previste sono inclusive, e pongono particolare attenzione alla

piena parità di espressione di tutti i punti di vista e di eguaglianza di ac-cesso al dibattito (art. 15.1 f)? SI

Se sì, spiegare:

La parità di espressione è assicurata dal metodo utilizzato: l’Open Space

Technology. L’agenda tipica dell’OST prevede infatti tre fasi: nella prima

parte si discute in maniera informale, cominciando ad esporre, e cono-

scere, i vari punti di vista; nella seconda parte si discute approfondita-

mente del tema in questione e nella terza parte si prendono le decisioni. L’OST sarà coordinato da facilitatori esperti il cui compito principale sarà

quello di definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere e seguire i lavori per assicurarsi che tutti abbiano avuto modo di esprimere il pro-

prio punto di vista.

8. I PARTECIPANTI

a) CHi e quanti sono i partecipanti che vi riproponete di coinvolgere nel

processo, nelle sue diverse fasi?

Gli alunni delle seconde e terze classi candidati e/o eletti quali rappresen-

tanti di classe ed altri studenti interessati, fino al raggiungimento di una

popolazione compresa fra 60 e 100 studenti.

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b) Come vengono reclutati o selezionati?

Invito ai rappresentanti di classe eletti, ai candidati non eletti, quota in-

tegrativa di autoselezione, compresi gli alunni diversamente abili e gli a-

lunni stranieri (circa il 10% degli eletti dello scorso anno sono risultati

stranieri, con una percentuale pari alla presenza totale di alunni stranieri

nel nostro Istituto). Per incrementare la partecipazione saranno invitati

anche alunni sorteggiati nelle varie classi per un numero pari al 10% del totale.

c) E’ previsto il coinvolgimento di soggetti deboli o svantaggiati, com-presi i diversamente abili (art. 16.1 a)? SI

I partecipanti saranno integrati con una componente di alunni sorteggiati

tra i diversamente abili fino al raggiungimento di una percentuale pari al 20% rispetto alla loro presenza totale nella popolazione scolastica. Per

tali alunni sarà assicurata la presenza di docenti di sostegno.

d) E’ previsto il coinvolgimento di gruppi sociali o culturali diversi

(art. 15.1 g)? SI Se sì, spiegare

I partecipanti saranno integrati con una componente di alunni sorteggiati

tra i gli alunni stranieri fino al raggiungimento di una percentuale pari

al 20% rispetto alla loro presenza totale nella popolazione scolastica.

e) Il progetto si fa carico di agevolare la partecipazione paritaria di

genere (art. 16.1 d)? SI Se sì, spiegare

I partecipanti saranno integrati con una componente di alunni sorteggiati

tra la popolazione femminile fino al raggiungimento di una percentuale

pari al 20% rispetto alla loro presenza totale nella popolazione scolastica.

9. NEUTRALITÀ E IMPARZIALITÀ (art. 15.1 e)

a) Descrivete le misure, procedure o accorgimenti che saranno utiliz-zate per garantire l’imparzialità

La neutralità e l’imparzialità del percorso partecipativo saranno assicura-

te da una commissione mista composta dagli esperti/consulenti, da alcu-ni studenti (volontari, eletti o delegati) e da docenti.

Questa commissione si farà carico di validare come imparziali i materiali

informativi e gli elaborati finali.

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b) Intendete affidare la gestione del processo a un soggetto terzo? SI

Se sì, spiegare e descrivere le competenze professionali del soggetto

(se già individuato)

La realizzazione di questo progetto complesso prevede l’utilizzo di meto-

dologie e tecniche non reperibili all’interno della nostra Scuola, ha reso indispensabile l’apporto di figure professionali altamente qualificate e

specifiche.

Sono stati individuati due docenti/consulenti esterni in possesso di speci-

fiche competenze: Laura Calciolari, consulente e docente esperto in rela-zioni pubbliche e comunicazione interpersonale, e Anna Rita Panetta, psi-

cologa delle organizzazioni e psicoterapeuta.

10. MONITORAGGIO EX POST a) Sono previsti meccanismi o procedure di monitoraggio ex post che

coinvolgano i partecipanti dopo la fine del processo partecipativo, nella fase di attuazione delle decisioni adottate? SI

Se sì, descriveteli

E’ previsto un incontro di follow up organizzato dalla scuola nell’anno

scolastico successivo a quello di completamento del progetto. E’ prevista la formazione di una Commissione di Monitoraggio composta

da alcuni rappresentanti eletti o delegati, che dovrà vigilare sulla effetti-va realizzazione del follow up.

11. RESTITUZIONE a) Sono previste modalità di ‘restituzione’ ai partecipanti alla fine del

processo? Se sì, spiegare

Verrà redatto un rapporto finale da parte del Responsabile di questo pro-getto che sarà diffuso a tutta la popolazione scolastica mediante affissio-

ne nelle bacheche dei vari plessi e pubblicato sul sito web della Scuo-

la, fruibile dai cittadini e da tutte le scuole.

Per quanto possibile saranno pubblicati sul sito web della scuola video,

immagini e documenti realizzati nel corso del progetto.

12. COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

a) Il progetto prevede forme di comunicazione e interazione inno-

vative con gli abitanti durante le diverse fasi del processo (art. 16.1 f)?

NO Se sì, spiegare

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b) Descrivete le azioni previste per diffondere fra la popolazione e

nella comunità interessate la conoscenza del processo, le informa-zioni anche tecniche necessarie per la partecipazione, e i suoi esiti, pri-

ma, durante e dopo il processo (e relativi costi) (art. 15.1 h)

SI

Il progetto sarà comunicato agli studenti mediante affissione di manifesti

e attività di informazione e sensibilizzazione saranno svolte dai docenti all’interno delle singole classi.

E’ prevista la realizzazione di un booklet riassuntivo dell’esperienza par-

tecipativa e dei risultati conseguiti, da distribuire a tutti gli studenti del

polo scolastico perché possano condividere l’esperienza e farne partecipi anche le loro famiglie. Tale booklet sarà pubblicato anche sul sito della

scuola.

E’ previsto inoltre un evento pubblico di presentazione del progetto e dei

risultati con inviti diffusi a tutti gli studenti, ai loro genitori, insegnanti, esperti, autorità e giornalisti.

I costi di queste attività sono evidenziati nella Tabella 2.

13. RISULTATI E BENEFICI ATTESI

a) Quale impatto avrà il processo partecipativo (ad es. sulla specifica

scelta in oggetto, e più in generale sulla comunità):

Il maggiore impatto previsto è la consapevolezza che, pur non essendo

cittadini aventi diritto al voto perché minorenni, i giovani studenti speri-

menteranno il valore e i risultati, frutto del loro impegno personale alla partecipazione democratica, delle scelte che si contribuiranno a definire

in futuro diritti e doveri dell’intera comunità scolastica dell’Istituto.

b) Elencate i risultati specifici attesi dal progetto e gli indicatori che in-

tendete usare per valutarne il grado di conseguimento, utilizzando la ta-bella (aggiungete righe se necessario)

Tabella 1. Risultati e indicatori

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Risultati Indicatori

Interesse per l’iniziativa Alunni partecipanti

Partecipazione 1.) Numero delle proposte

avanzate e di quelle discus-

se

2.) Ore complessive dedica-

te alle attività e agli incontri

Rappresentatività Età, genere, soggetti svan-

taggiati e stranieri.

Informazione e soddisfazione Questionario

Perfezionamento delle capacità di ascol-

to, analisi e sintesi, durante le riunioni e i dibattiti

Questionario

Approfondimento delle competenze

chiave della negoziazione e della me-

diazione

Questionario

Completezza e applicabilità dell’eventuale Codice Etico di Compor-

tamento prodotto alla fine del progetto

Questionario

14. IMPREVISTI

a) Descrivete le difficoltà che potrebbero insorgere e come intendete

farvi fronte

L’unico tipo di imprevisto può essere legato a fenomeni di protesta stu-

dentesca che potrebbero generare irregolarità nello svolgimento, se non addirittura al blocco, delle normali attività nel periodo fine ottobre-metà

novembre . C’è comunque la possibilità di poter recuperare a marzo e

aprile.

15. CONTINUITÀ DEI PROCESSI PARTECIPATIVI

a) E’ stato approvato un Regolamento locale della partecipazione nel

Comune/i interessato/i? NO

16. SI È PRESO CONTATTO CON L’AMMINISTRAZIONE COMPETENTE IN MERITO

AL PROGETTO? (ART. 17.2) SI

17. Eventuali altri elementi ritenuti utili

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17. RISORSE E COSTI (art. 15.1 i)

Nota: nel caso di richieste di istituti scolastici è ammissibile mettere a disposi-

zione del progetto anche solo risorse organizzative (art. 15.3).

A) RISORSE FINANZIARIE

NOTA: in sede di consuntivo i costi sostenuti dovranno attenersi ai costi previ-

sti; sono ammessi spostamenti massimi da una voce all’altra del 10%; spo-

stamenti superiori debbono essere preventivamente concordati con l’Autorità.

a) Descrivete le eventuali attrezzature eventualmente impegnate e relativi

costi

… Omissis…

c) Descrivete le consulenze esterne o l’affidamento di servizi cui

s’intende far ricorso per la progettazione, gestione e conduzione del processo partecipativo (società di consulenza, facilitatori); in particolare se

l’Ente intende ricorrere all’affidamento di servizi o a consulenze esterne, indica-re la procedura che intende seguire nell’aggiudicazione o il nominativo del con-

sulente già individuato, le azioni affidate al consulente, e il costo. Indicate qui anche l’eventuale ricorso a facilitatori (non forniti dal consulente)

e/o ad associazioni del terzo settore, e i relativi eventuali costi (max 10 righe)

I consulenti esterni cui affidare quanto indicato al punto 8 dalla lettera “a”

alla lettera “e” sono:

Laura Calciolari, facilitatore, consulente e docente esperto in relazioni pubbliche e comunicazione interpersonale, delegato per la Toscana della

Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (FERPI), esperta di gestione di processi partecipativi locali (attestato della Regione Toscana e dell’Istituto

Italiano di Scienze Umane SUM) già membro del Comitato di indirizzo del

Corso di Laurea di Comunicazione Pubblica, sociale e d’impresa presso

l’Università di Pisa.

Anna Rita Panetta, psicologa e psico-sociodrammatista, iscritta all’Ordine della Regione Toscana, così come richiesto dalla Legge 56/1989 (la figura

dello psicologo è specificamente richiesta “per la realizzazione di progetti

formativi diretti promuovere lo sviluppo delle potenzialità di crescita indivi-duale di integrazione e facilitare i processi di comunicazione”) e ciò a tutela

dei partecipanti e del committente.

Entrambe le professioniste incaricate sono inoltre:

- esperte nella gestione dei conflitti secondo il metodo Workable Peace del Consensus Building Institute di Cambridge (MIT and Harvard Program

on Negotiation) come attestato da specifico certificato relativo

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all’insegnamento della gestione dei conflitti nelle scuole superiori e nelle u-

niversità, rilasciato dall’Università di Pisa - esperte in “Cittadinanza attiva e partecipazione al femminile” come at-

testato dal Corso promosso dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università

di Pisa e dall’Assessorato alla Partecipazione della Regione Toscana.

… omissis…

B) RISORSE ORGANIZZATIVE

Tabella 3. Unità di personale (dipendenti del proponente), ruoli e mesi/persona impegnati nel progetto e relativo costo.

… omissis…

C) RISORSE COMPLESSIVE

Tabella 6. Riassunto delle risorse finanziarie e organizzative coinvolte nel pro-

getto.

… omissis…

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