filarmonicaTRT--0115libretto02 02 15 · laura Quaglia miriam lucia maltagliati elio lercara...

7
02_02_2015 TeaTRO RegIO Torino, h 20.30 Lü Jia direttore Sergey Galaktionov violino FILaRMONIca TeaTRO RegIO T ORINO I cONceRTI 2014 - 2015 Ivano©Buat CoN Il CoNTRIBuTo sTRAoRdINARIo dEllA MAIN PARTNER

Transcript of filarmonicaTRT--0115libretto02 02 15 · laura Quaglia miriam lucia maltagliati elio lercara...

02_02_2015teatro regIotorino, h 20.30

Lü Jia direttoreSergey Galaktionov violino

FIlarmonIca teatro regIo torIno

I concertI2 0 1 4 - 2 0 1 5

Ivan

o©Bu

at

coN Il coNTRIbuTo sTRAoRdINARIo dEllA MAIN PARTNER

La cultura arricchisce la qualità della vita. A noi piace soprattutto immaginare il valore emotivo che producono l’arte, il teatro, la musica. Questo è il motivo per cui UniCredit si impegna nella promozione della cultura in tutte le sue espressioni. Perché la cultura fa bene alla nostra vita.

are’lleNi fo sttut d leonc

elatigi daa f fa

.ati d

Consiglio di Amministrazione

Presidenteevelina christillin

Presidente Onorario Walter Vergnano

Vice Presidenteatos canestrelli

Coordinatore Artisticogastón Fournier-Facio

Relazioni EsterneBarbara Botto

Consulenza Musicaleenrico m. Ferrando

Consiglieriluciano maroccoroberto Baioccoenrico carraroluigi Finettomiriam lucia maltagliatiFranco morialessio murgia

Programma

Lü Jia, direttoreSergey Galaktionov, violino

Filarmonica Teatro Regio Torino

Ludwig van Beethoven (1770-1827)Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61

allegro ma non troppolarghetto

rondò. allegro

Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1947)Sinfonia n. 3 in la minore, op. 56 (Scozzese)

andante con moto - allegro un poco agitatoVivace ma non troppo

adagioFinale. allegro vivacissimo - allegro maestoso assai

concerto realizzato in collaborazione con il teatro regio

Seguiteci su www.filarmonicatrt.it

Orchestra

“La Filarmonica Teatro Regio Torino, in oltredieci anni di attività, è straordinariamente cre-sciuta con risultati significativi sia in termini dipubblico, sia nel riconoscimento della criticaspecializzata.

L’affetto costante degli appassionati di musicatorinesi e italiani e il riconoscimento dei palco-scenici internazionali ne testimoniano il valoree la qualità e ci esortano a portare, con grandeorgoglio, il nome della Filarmonica TRT e di To-rino in tutto il mondo.”

evelina christillinPresidente Filarmonica trt

la Filarmonica teatro regio torino è la prima orchestra italiana a offrire ai propri sostenitori, at-traverso il programma di sostegno del ruolo “cHaIr”, la possibilità di instaurare una relazione di-retta con i componenti dell’orchestra. l’aspetto originale di questa donazione risiedenell’opportunità di creare, attraverso incontri concordati, un legame con i musicisti che ricopronoil ruolo supportato e di abbinare al ruolo scelto all’interno dell’organico orchestrale (es. primoviolino, primo violoncello, primo oboe, prima tromba, ecc.) il nome del finanziatore, sia esso unapersona singola, una famiglia, un’organizzazione o una società. Per questa prima stagione si può aderire o richiedere informazioni circa l’ini-ziativa – già entusiasticamente accolta dal rotarY club torino - Sancarlo con il sostegno alla “cHaIr” del primo violino – visitando lapagina dedicata su www.filarmonicatrt.it e [email protected].

nob

uki©

shim

abu

kuro

Per diventare Amicidel la Fi larmonica TRT:www.�larmonicatrt . it

S O C I O R D I N A R IAlbesano MassimoAmbrosini Amalia ViolaAquatica TorinoCantoni AldoCarena MauroCaselli Gian CarloCoda EugeniaComba AndreaDe Stefani AntonellaDuretto SilvanaFondazione Spinola BannaGribaudo EzioHaldi MarianneManzella AlbertoMaranzana LuigiMartina MarcoNesi NerioOttolenghi LaurettaPagnacco NovellaPatricola Fratelli - Strumenti MusicaliPerugini LauraPiazza AlbertoRicca FrancoRomeo LauraRotary Club - Susa ValsusaRotary Club - Torino San CarloRuata AdaSalza EnricoSerra LucianoStudio GMRZanchetta Manuela

S O C I F O N D A T O R I Acuto Enrica

Ambrosio Renato Anfora Giovanni

Cavalitto Giorgio Cillu!o Francesca

el Haddad Elias Fisio Centro Medico Lingotto

Lodi Nicola Marocco Luciano

Villata Piero

P R E S I D E N T EFiorenzo Al"eri

Filarmonica Teatro Regio Torino

la Filarmonica teatro regio torino è stata fondata nel 2003 su iniziativa dei professori d’orchestradel teatro regio, originariamente con il nome di Filarmonica ‘900 in ragione dell’intento diesplorare il variegato panorama musicale del novecento, con un’attenzione particolare per ipunti d’incontro tra l’idea di musica «colta» e i nuovi linguaggi che con essa si sono confrontatie mescolati, come il jazz, la musica per i film e la musica popolare. ne deriva un ricco repertorioformato per una parte consistente dalle opere dei grandi autori alternate a progetti originali, etalvolta inediti, come il progetto gershwin’s World di Herbie Hancock o la partecipazione alrestauro della colonna sonora di cabiria di Pastrone eseguita dal vivo durante la proiezione delfilm. Dal 2004 la Filarmonica trt, insieme al teatro regio di torino, realizza la stagione sinfonicade “I concerti”, giunta quest’anno alla undicesima edizione.nel novembre 2012 il riconoscimento del prestigio internazionale viene sancito dalla entusiasticaaccettazione da parte del maestro Yutaka Sado della carica di Direttore ospite Principale dellaFilarmonica trt. Di grande importanza i progetti discografici realizzati per le etichette chandose avie records imperniati sulla musica di nino rota, alfredo casella e Francis Poulenc. Di recentepubblicazione è il cd Pietro mascagni - mascagni in concert, registrato per edizioni chandossotto la direzione di gianandrea noseda.la Filarmonica trt in questi anni è stata ospite di numerosi festival internazionali partecipandoal Festival Berlioz di côte-Saint-andré, al Festival di Santander - con il maestro Jan latham-Koenig, primo direttore ospite dal 2006 fino al 2009 - al romanian athenaeum di Bucarest, alFestival Violinistico Internazionale gasparo da Salò, al Festival murten classics in Svizzera, alFestival delle Dolomiti e a sette edizioni del festival internazionale mIto Settembremusica.Degni di nota gli incontri i grandi compositori contemporanei, con esecuzioni di prime assolutedi: Francesco antonioni, Pascal Dusapin, toshio Hosokawa, Fabio nieder, michael Daugherty,carlo Boccadoro e James Hartway. negli ultimi anni si è, inoltre, stretta un’intensa collaborazionecon il compositore ezio Bosso del quale la Filarmonica trt ha eseguito in prima assoluta laSinfonia n. 2 e ha registrato la Sinfonia n. 1 e le colonne sonore per i film Il dolce e l’amaro e Le alidi andrea Porporati. nel luglio 2014 la Filarmonica trt ha eseguito “Warum” di Sofia gubaidulina in Prima mondialeai Festival di Forlì, cividale e lubiana e nel mese di agosto è stata presente al festival di chamoisper un concerto in collaborazione con Jocelyn Pook, compositrice di colonne sonore tra le qualiquella del celebre Eyes wide shut di Stanley Kubrik, Di particolare rilievo artistico inoltre la partecipazione al ravello Festival, sempre nell’agosto2014, sotto la direzione del maestro gianandrea noseda e la partecipazione del soprano lindaWatson.

sele

bot

to

Orchestra

Violini PrimiWalter Zagato *

“Chair" sostenuta da

Rotary Club Torino - San Carlo

marina Bertoloclaudia Zanzottomonica tasinatoalessio murgiaenrico luxardolaura Quagliamiriam lucia maltagliatielio lercaragiuseppe tripodiDaniele Soncinalessia Pallaoro

Violini Secondicecilia Bacci *tomoka osakabeBartolomeo angelilloIvana nicolettaSilvana BaloccoSilvio gasparellaPaola BettellaFation Hoxholliroberto lirellimarta tortia

Viole enrico carraro *alessandro cipollettaFranco morialessandro Saccomaria elena eusebiettitamara Bairoangelo conversaclaudio Vignetta

Violoncellirelja lukic *giulio arpinatiluisa miroglioarmando matacenaFabrice De Donatisamedeo Fenoglio

ContrabbassiDavide ghio *atos canestrelliFulvio caccialupimichele lipani

FlautiFederico giarbella *maria Siracusa

Oboiluigi Finetto *alessandro cammilli

Clarinettiluigi Picatto *luciano meola

Fagottiandrea azzi *orazio lodin

Corninatalino ricciardo *evandro merisioFabrizio Dindoantonino amico

TrombeSandro angotti *Paolo Paravagna

Timpanimassimiliano Francese *

* Prime Parti

Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori cecilia bacci (violino santoserafino, Venezia 1725), Marina bertolo (violino carlo Ferdinando landolfi, Milano 1751), Tomoka osakabe (violino bernardo calcagno, Genova1756) ed Enrico carraro (viola Giovanni Paolo Maggini, brescia 1600 ca.).

Lü Jia

lü Jia è un direttore d’orchestra di grande fama internazionale. nato in una famiglia di musicistia Shanghai, lü Jia è stato avviato alla musica dai suoi genitori in tenera età. In seguito ha studiatodirezione d'orchestra al conservatorio centrale di musica di Pechino e sotto la guida della celebredirettore d'orchestra signora Zheng Xiaoying.all'età di 24 anni lü è risultato vincitore del Primo Premio al concorso Internazionale diesecuzione antonio Pedrotti di trento e da quel primo traguardo è cominciata la sua carriera didirettore d'orchestra.a partire dall'età di 26 anni lü ha ricoperto incarichi di direttore musicale in diversi teatri d'operae orchestre in europa, tra cui il teatro comunale giuseppe Verdi di trieste, Dortmund Statz oper,orchestra della toscana, orchestra Internazionale d'Italia, orchestra di roma, norrkopingSymphony orchestra e Fondazione arena di Verona.lü è stato il primo direttore asiatico a ricoprire l’incarico di direttore musicale di un grande teatrod’opera in Italia, il primo direttore cinese ad aver mai diretto la chicago Symphony orchestra, ilprimo direttore cinese ad aver registrato le opere orchestrali complete del compositore tedescoFelix mendelssohn-Bartoldhy e anche il primo ad aver registrato tutte le opere orchestrali delfamoso compositore svedese Ingva lidholm. nel 2007 la gazza ladra diretta da lü Jia è statapremiata come miglior opera dell'anno al rossini opera Festival di Pesaro.come riconoscimento dell'importante contributo di lü Jia alla cultura musicale, il maestro è statoinsignito della coppa del Presidente da parte di giorgio napolitano. nel 2012 il Domingo VocalInternational competition ha invitato lü Jia come giudice in commissione, primo giudice cinesein assoluto al concorso.Per molti anni lü ha diretto opere e concerti ad alto livello in europa, americhe e asia, per untotale di più di 2.000 esibizioni, e ha registrato 10 dischi; questa intensa attività ha fatto di lü Jiauna figura molto rispettata e influente sulla scena musicale internazionale.attualmente lü è il Direttore Principale dell'orchestra china national center of Performing arts(ncPa), Direttore musicale e Direttore Principale dell'orchestra di macao. nell’ambito di questiincarichi lü ultimamente ha diretto importanti produzioni come turandot, la Boheme, elisird'amore, rigoletto, tosca, Der fliegende Hollander, Un Ballo in maschera, lohengrin, otello, lenozze di Figaro e nel prossimo futuro dirigerà Il trovatore e cavalleria rusticana.nei prossimi anni lü è stato invitato a dirigere presso il teatro la Scala di milano, il teatrodell'opera di genova, il rossini opera Festival, la British Philarmonic, la KonzerthausorchesterBerlino nonché presso varie orchestre in malesia, Hong Kong e taiwan.

Sergey Galaktionov

nato nel 1970 in russia, ha iniziato lo studio del violino a soli quattro anni frequentando la centralSpecial music School del conservatorio di mosca. Ha proseguito gli studi al conservatorio Supe-riore di mosca con il maestro andrei Korsakov, ottenendo nel 1994 il diploma di solista e nel 1996il titolo di Dottore in musica. In veste di solista ha partecipato a numerosi concerti con l’orchestraFilarmonica di mosca, l’orchestra da camera di Stato della russia, l’orchestra guido cantelli di mi-lano, l’orchestra Sinfonica di Bari, l’orchestra Sinfonica Siciliana, l’orchestra e la Filarmonica delteatro regio torino e I Pomeriggi musicali di milano collaborando a fianco di maestri e musicistiquali Vladimir Ponkin, claudio abbado, michail Pletnev, gianandrea noseda, alexander rudin, Vla-dimir Jurowsky, Bruno aprea, mario Perusso, giuliano carmignola. Sempre come solista si è esibitoin prestigiose sale e teatri in Italia e nel mondo: Salle gaveau di Parigi, cancelleria del Vaticano,teatro coccia di novara, teatro Politeama di Palermo, teatro carignano di torino, teatro Valli direggio emilia, Sala cajkovskij della Filarmonica di mosca, Suntory Hall di tokyo, Kyoto music centere Sony Hall di toronto. Ha collaborato come Primo Violino Solista con i “cameristi della Scala” intournèe in Israele e canada. nel Dicembre 2014 ha eseguito in veste di solista concertatore le Quat-tro Stagioni di Vivaldi con l’orchestra del teatro regio di torino presso il Palazzo di Vetro dell’onU(new York), evento trasmesso in diretta streaming in tutto il mondo. Di particolare rilevanza arti-stica si evidenzia l’esecuzione del concerto n. 2 “la campanella” di niccolò Paganini a milano, con-certo eseguito con lo Stradivari “Il cremonese” (1715) concesso dalla Fondazione negri e dalcomune di cremona. Ha concertato e diretto diversi programmi per orchestre da camera con mu-siche di Bach, mozart, Vivaldi, mendelssohn, Bruch, Hadzon, Sulema de la cruz, ecc., che lo hannovisto grande protagonista nelle stagioni del teatro regio di torino e della Sala Verdi di milano conl’orchestra guido cantelli. È ospite dei Festival Internazionali d’autunno di mosca, delle Settimanemusicali di Stresa, del Festival echos e del luzern Festival. nel 2000 ha vinto il concorso Interna-zionale Viotti. Il suo repertorio spazia da Bach fino ai più importanti compositori del novecento.esegue regolarmente brani di alcuni dei più rappresentativi compositori italiani quali giacomomanzoni, armando gentilucci, adriano guarnirei, luca mosca, alberto colla e azio corghi. Dal2004 ricopre il ruolo di Primo Violino di Spalla dell’orchestra e della Filarmonica teatro regio torino.nel 2005 è stato insignito del “Premio Protagonisti nella musica”. con la Filarmonica e l’orchestradel teatro regio ha suonato come solista il concerto n.1 di Shostakovich e la Suite da concerto ditaneyev diretti dal maestro noseda e, diretto dallo stesso compositore, il “concerto grosso” di luisBacalov. Suona un violino g.B guadagnini (torino, 1772) della Fondazione Pro canale di milano.

Note al Concerto

al suo arrivo a Vienna Beethoven - come mozart prima di lui - cercò di accreditarsi come pianista, e in effetticonquistò l’aristocrazia viennese proprio per il suo stile esecutivo, di grande fascino per quanto distante dal vir-tuosismo spettacolare di clementi, cramer o Hummel che si andava affermando in quegli anni. come mozart,Beethoven ovviamente diede il meglio di sé - per quanto riguarda la forma del concerto - nei lavori per il piano-forte. e, così come mozart aveva scritto i suoi concerti per violino per il primo violino dell’orchestra di Salisburgo,anche Beethoven compose il suo unico concerto per violino su richiesta di Franz clement, il grande violinistache dal 1802 dirigeva l’orchestra del teatro an der Wien, e che Beethoven apprezzava, prima ancora che per ledoti virtuosistiche, per la purezza del suono. Il concerto fu composto nella seconda metà del 1806: pare che Bee-thoven abbia finito la parte del solista così tardi che clement, il 23 dicembre 1806, fu costretto a leggerla a primavista. la leggenda vuole che, per ripicca, o per dimostrare al pubblico cosa fosse in grado di fare, tra il primo e ilsecondo movimento clement eseguisse un proprio pezzo suonandolo su una sola corda e tenendo il violino ca-povolto. In ogni caso, tra la prima esecuzione nel 1806 e la pubblicazione, nel 1808, Beethoven tornò più voltesul proprio lavoro per trovare una soluzione soddisfacente alla scrittura della parte del solista: Il testo definitivodel concerto è in effetti dovuto all’intervento del violinista Franz alexander Pössinger, al quale Beethoven si erarivolto per una revisione specialistica. nel frattempo (1807) Beethoven aveva accettato la richiesta di muzio cle-menti di realizzarne una versione per pianoforte e orchestra: clementi, editore e costruttore di pianoforti oltrechépianista virtuoso, considerava ovviamente più appetibile per il mercato amatoriale una versione pianistica, eper Beethoven la nuova versione - una sfida non trascurabile, trattandosi di rispettare i contenuti musicali del-l’originale senza deludere le aspettative di una scrittura specificamente pianistica di adeguato spicco - rappre-sentava verosimilmente un mezzo per assicurare una circolazione anche alla versione originale.contemporaneo di pagine come la Quinta e la Sesta Sinfonia, i Quartetti rasumowsky e il Quarto concerto perpianoforte, il concerto per violino si colloca nel cuore della creatività beethoveniana. In particolare è solitamenteconsiderato una sorta di contraltare violinistico del Quarto concerto per pianoforte, con il quale condivide ilclima espressivo sereno e luminoso. così nel primo movimento - che con l’ampio respiro sinfonico reinventa ilgenere del concerto per violino e stabilisce un modello per gli autori romantici - i due nuclei tematici tipici dellaforma sonata condividono l’impronta lirica, anziché contrapporsi dialetticamente, in una concezione cantabileevidentemente ispirata dalla natura dello strumento solista. l’omogeneità del primo movimento è sottolineatadal motivo ritmico col quale i timpani - con gesto sorprendente e davvero innovativo - aprono il concerto: motivoche ritorna incessantemente quasi a governare una costruzione sinfonica che nell’effusione melodica tende atrascendere le proporzioni della sonata classica. a fronte del respiro monumentale del primo movimento, la con-cisione del larghetto, concepito come una romanza in forma di tema con sei variazioni, è stata talvolta additatacome un limite alla coerenza complessiva del concerto. Una vistosa modulazione conduce infine, senza soluzionedi continuità, al rondò, il cui tema principale è esposto - come da tradizione - dal solista, e che conclude il concertosenza sussulti formali, in un vena di umorismo popolareggiante favorito dalla levità dell’incessante ritmo didanza. accolto freddamente dal pubblico, il concerto suscitò nella critica reazioni ottuse e miopi. ripreso da to-masini a Berlino (1812), da Baillot a Parigi (1828) e da Vieutemps a Vienna (1833), entrò veramente nel repertoriosolo da quando, nel 1844, il dodicenne Joseph Joachim ne diede una storica esecuzione con l’orchestra dellalondon Philharmonic Society diretta da Felix mendelssohn.Mendelssohn era nato ad amburgo in una cospicua famiglia di origine ebraica: figlio del banchiere abrahammendelssohn, era nipote del filosofo illuminista moses mendelssohn. abraham e la moglie lea Salomon si eranotuttavia allontanati dalla tradizione ebraica: nel 1816 fecero battezzare i figli da un ministro della chiesa riformata,e nel 1822 abbracciarono essi stessi il cristianesimo - non sapremmo quanto per affinità spirituale e quanto perconvenienza sociale. Di lì l’adozione del cognome Bartholdy, suggerito dal fratello di lea, Jacob Salomon. Jacobaveva ereditato una tenuta a luisenstadt con questo nome, e aveva deciso di adottarlo per sé. abraham più tardispiegò a Felix che «non può esserci un cristiano di nome mendelssohn più di quanto non possa esserci un ebreodi nome confucio».

Note al Concerto

abraham e lea, che intanto avevano trasferito la famiglia a Berlino, diedero comunque ai figli - Felix, Fanny, Paule rebecka - un’istruzione di prim’ordine. I ragazzi crebbero in un ambiente raffinatissimo: il salotto di famigliaera punto di incontro di artisti, scienziati e intellettuali. In questo contesto il talento musicale di Fanny e di Felixvenne riconosciuto e opportunamente coltivato: i due fratelli replicarono a qualche decennio di distanza la vi-cenda di Wolfgang e nannerl mozart. con la differenza che il talento di Wolfgang fu immediatamente coltivatonella prospettiva di un futuro professionale, mentre Felix dovette superare le resistenze paterne per dedicarsiinteramente alla musica. Il fatto che un giovane alto-borghese diventasse uno dei più importanti musicisti delsuo tempo è tuttavia significativo della profonda trasformazione del ruolo anche sociale della musica: da attivitàdi intrattenimento praticata da artigiani, a forma di elevata espressione culturale, appannaggio di artisti-intel-lettuali. così mendelssohn - enfant prodige, bello, ricco e acclamato - pur contraddicendo il cliché dell’artista ro-mantico (la sua biografia non offre appigli per dipingere un ritratto umano tormentato) consacra la nuova figuradel musicista-intellettuale a tutto tondo, che nell’ottocento soppianta quella del tradizionale musicista-artefice.l’educazione musicale di mendelssohn, basata essenzialmente sui classici, si riflette nelle sinfonie giovanili: 12lavori scritti tra il 1821 e il 1823 per orchestra d’archi, destinati a esecuzioni domestiche, e una sinfonia (n. 1) perun’organico completo, composta nel 1824. Il progetto della prima sua sinfonia matura è del 1829, quando, ven-tenne, visita le isole britanniche. Fu l’impressione delle cupe memorie suscitate dalla visita del castello di Holyroode delle rovine della cappella dove maria Stuarda era stata incoronata che, come scrisse ai familiari, gli suggerì lospunto iniziale del lavoro. mendelssohn avrebbe poi abbozzato il primo tempo della “Scozzese” nel corso del suosoggiorno romano del 1831, ma incontrò tali difficoltà nello sviluppare la composizione che la accantonò, perriprenderla solo un decennio più tardi. così la Scozzese fu l’ultima delle sue sinfonie ad essere completata: laloro numerazione è stata determinata da complesse vicende legate alla pubblicazione, e l’ordine in cui sonostate composte è in effetti 1, 5, 4, 2, 3.conclusa nel gennaio 1842, la terza Sinfonia fu diretta dall’autore il 3 marzo, al gewandhaus di lipsia, e poi il 13giugno presso la Società Filarmonica di londra, con un esito trionfale a seguito del quale mendelssohn fu ricevutodalla giovane regina Vittoria, cui la Scozzese è dedicata.Il lungo periodo di gestazione della Scozzese è significativo del radicale mutamento della sinfonia tra classicismoe romanticismo, da forma di intrattenimento a espressione di un impegno di natura etica e morale, funzione allaquale è stata consacrata dall’opera di Beethoven: di qui la difficoltà incontrata dai compositori romantici nel trat-tare il genere. In effetti la contraddizione tra soggettività espressiva e reverenziale ammirazione per le formeereditate dai maestri viennesi che afflisse altri musicisti può apparire estranea a mendelssohn: la razionalità clas-sica si attaglia al suo temperamento, cosicché il suo recupero di strutture sonatistiche è apparentemente menoproblematico di quanto non accada per i contemporanei. nondimeno nella Scozzese la rievocazione “paesaggi-stica” riflette suggestioni profonde (non dimentichiamo il ruolo della Scozia - da Walter Scott a macpherson -nell’immaginario romantico) e le colorature folkloriche vanno al di là della descrizione esornativa per evocare leimpressioni vissute nel viaggio giovanile, conferendo coesione alla sinfonia - i cui movimenti, non a caso, si sus-seguono senza soluzione di continuità.così il primo movimento, preceduto da un’introduzione di carattere elegiaco (andante con moto) dissimula imeccanismi della forma-sonata in una tematica di stampo liederistico trattata conformemente all’assunto pae-saggistico. Il successivo Vivace ma non troppo è una concisa forma-sonata che sostituisce il consueto scherzo,ma ne conserva la funzione di luogo della maggiore caratterizzazione ritmica; perciò allude a forme di danza,anche a evocare il colore locale: il primo tema echeggia un’aria di cornamusa, il secondo è vivacizzato da un’ac-centuazione più marcata. la contrapposizione “classica” di due nuclei tematici caratterizza ancora sia l’adagio,sia il finale (allegro vivacissimo), di sapore appunto “scozzese”, che si conclude con un’ampia, maestosa coda nelmodo maggiore.

enrico m. Ferrando

Prez

zo: e

uro

1,00

(IVa

incl

usa)