Feste tradizionali

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Presepe Vivente (5 Gennaio) Rivisondoli (AQ) - " La magia della Natività si rinnova nel più famoso presepe vivente d’Italia: il presepe di Rivisondoli. La manifestazione ebbe origine nell’immediato dopoguerra, nel 1951, per ricordare le vittime dell’eccidio di Pietransieri e nella prima edizione fu una ragazza scampata miracolosamente alla strage a ricoprire il ruolo della Madonna. Quest’anno la rappresentazione della Natività ha avuto un contatto simbolico con quella prima edizione e con l’attualità dei giorni nostri. A ricoprire i ruoli della Madonna e di San Giuseppe sono stati infatti chiamati due giovani palestinesi Ruba Saleh e Jacopo Al Adavvi, ragazzi che conoscono cosa sia la guerra, l’odio tra i popoli. Il bambinello, invece, come vuole la tradizione, è stato interpretato dall’ultimo nato a Rivisondoli, Daniel Iarussi. Circa 300 sono i personaggi che proiettano i dintorni di Rivisondoli in un’atmosfera d’altri tempi. Uno scenario davvero suggestivo sotto l’abile regia di Marcello Ferrara. Con lo sfondo del grazioso paese, al calar delle tenebre, intorno alla stalla che ospita Gesù bambino, prende vita il presepe. Le luci delle case si accendono, il suono delle campane echeggia nella vallata. Inizia a formarsi un lungo corteo che si avvia verso il luogo dove è venuto alla luce il figlio di Dio. Sulla scena compaiono gli angeli che, suonando le trombe e gridando "Pace in terra", danno l’annuncio della natività. I pastori, con le loro pecore, suonano le loro zampogne mentre i Re Magi, a cavallo, portano i doni, l’oro, l’incenso e la mirra a Gesù. In ogni dove soldati romani che controllano la situazione. La folla di turisti che, come ogni anno assiste in religioso silenzio alla manifestazione, resta estasiata, si sente completamente coinvolta in un clima di pace e serenità. Circa 20.000 le persone, tra turisti, gli abitanti di Rivisondoli e dei paesi vicini, e gli emigrati che tornano appositamente per assistere alla sacra rappresentazione del 5 Gennaio, sfidano il freddo pungente pur di essere presenti al Presepe, con la sua colonna sonora suggestiva che si conclude con il rituale "Gloria". Davvero forti le emozioni per gli spettatori che, come sempre accade, al termine della rappresentazione, si recano nella capanna per rendere personalmente omaggio a Gesù. Un Bambino, portatore di un messaggio di amore e di fratellanza fra gli uomini, come gli Angeli cantarono in quella notte palestinese di 2000 anni fa e come ripeteranno sempre a tutti La Panarda (16 Gennaio) Villavallelonga (AQ) - Si racconta che secoli fa una donna vide il figlio in bocca ad un lupo. La madre invocò Sant’Antonio e il lupo lasciò il piccolo. La donna giurò che ogni anno avrebbe fatto festa in onore del santo. Così, al calar del sole del 16 Gennaio, si dà inizio, in questo paese della Valle Roveto, alla Panarda. Si tratta di un banchetto pantagruelico, che solitamente raggiunge le cinquanta portate, dove i commensali devono rispettare l’etichetta di mangiare tutto ciò che viene loro proposto. Il banchetto, dove imperano le

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Presepe Vivente (5 Gennaio) Rivisondoli (AQ) - " La magia della Natività si rinnova nel più famoso presepe vivente d’Italia: il presepe di Rivisondoli. La manifestazione ebbe origine nell’immediato dopoguerra, nel 1951, per ricordare le vittime dell’eccidio di Pietransieri e nella prima edizione fu una

ragazza scampata miracolosamente alla strage a ricoprire il ruolo della Madonna. Quest’anno la rappresentazione della Natività ha avuto un contatto simbolico con quella prima edizione e con l’attualità dei giorni nostri. A ricoprire i ruoli della Madonna e di San Giuseppe sono stati infatti chiamati due giovani palestinesi Ruba Saleh e Jacopo Al Adavvi, ragazzi che conoscono cosa sia la guerra, l’odio tra i popoli. Il bambinello, invece, come vuole la tradizione, è stato interpretato dall’ultimo nato a Rivisondoli, Daniel Iarussi. Circa 300 sono i personaggi che proiettano i dintorni di Rivisondoli in un’atmosfera d’altri tempi. Uno scenario davvero suggestivo sotto l’abile regia di Marcello Ferrara. Con lo sfondo del grazioso paese, al calar delle tenebre, intorno alla stalla che ospita Gesù bambino, prende vita il presepe. Le luci delle case si accendono, il suono delle campane echeggia nella vallata. Inizia a formarsi un lungo corteo che si avvia verso il luogo dove è venuto alla luce il figlio di Dio. Sulla scena compaiono gli angeli che, suonando le trombe e gridando "Pace in terra", danno l’annuncio della natività. I pastori, con le loro pecore, suonano le loro zampogne mentre i Re Magi, a cavallo, portano i doni, l’oro, l’incenso e la mirra a Gesù. In ogni dove soldati romani che controllano la situazione. La folla di turisti che, come ogni anno assiste in religioso silenzio alla manifestazione, resta estasiata, si sente completamente coinvolta in un clima di pace e serenità. Circa 20.000 le persone, tra turisti, gli abitanti di Rivisondoli e dei paesi vicini, e gli emigrati che tornano appositamente per assistere alla sacra rappresentazione del 5 Gennaio, sfidano il freddo pungente pur di essere presenti al Presepe, con la sua colonna sonora suggestiva che si conclude con il rituale "Gloria". Davvero forti le emozioni per gli spettatori che, come sempre accade, al termine della rappresentazione, si recano nella capanna per rendere personalmente omaggio a Gesù. Un Bambino, portatore di un messaggio di amore e di fratellanza fra gli uomini, come gli Angeli cantarono in quella notte palestinese di 2000 anni fa e come ripeteranno sempre a tutti

La Panarda (16 Gennaio) Villavallelonga (AQ) - Si racconta che secoli fa una donna vide il figlio in bocca ad un lupo. La madre invocò Sant’Antonio e il lupo lasciò il piccolo. La donna giurò che ogni anno avrebbe fatto festa in onore del santo. Così, al calar del sole del 16 Gennaio, si dà inizio, in questo paese della Valle

Roveto, alla Panarda. Si tratta di un banchetto pantagruelico, che solitamente raggiunge le cinquanta portate, dove i commensali devono rispettare l’etichetta di mangiare tutto ciò che viene loro proposto. Il banchetto, dove imperano le

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tipiche ricette abruzzesi, ha termine solo all’alba del 17 Gennaio con l’ultima portata di pane e fave, un bicchiere di vino ed un Pater Noster

Le Farchie (16 Gennaio) Fara Filiorum Petri (CH) - Le farchie sono delle grandi fasce di canne lunghe circa dieci metri cui viene dato fuoco la sera della vigilia della festa di Sant’Antonio. Sono dodici le farchie c he vengono bruciate perché tante sono le contrade del paese. Ogni contrada prepara la sua farchia per poi trasportarla sino allo spiazzo antistante la piccola chiesa di S.Antonio. Qui

vengono innalzate ed accese e l’effetto è davvero notevole. Gli abitanti di Fara Filiorum Petri ballano e cantano fino a quando le fiamme si spengono. Si usa ancora raccogliere alcuni tizzoni per segnare gli animali il giorno seguente nel corso della festa di Sant’Antonio. La leggenda vuole che il santo avrebbe impedito l’invasione del paese trasformando un vicino bosco in un’enorme torcia che spaventò l’esercito nemico

Festa della Madonna Che

Scappa (Pasqua) Sulmona (AQ) – La mattina di Pasqua Sulmona festeggia, in Piazza Garibaldi, la resurrezione di Cristo con questa bella manifestazione che simboleggia la gioia della Madonna che va incontro al figlio ritrovato. A

Mezzogiorno, dalla chiesa della Madonna di Loreto, esce la processione con la statua di Gesù risorto, e con quelle di S. Giovanni e San Pietro. Sul limitare della piazza la statua di Gesù si ferma mentre quelle dei santi vanno verso la chiesa di San Filippo Neri all’interno della quale si trova il simulacro della Vergine Maria. I Santi portano la lieta novella alla Madonna la cui statua comincia a muovere nella piazza. A metà percorso, i portatori a correre in direzione della statua del Cristo mentre il velo nero della Madonna cade lasciando volare bianchi colombi

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Festa dei Serpari (Primo

Giovedi di Maggio) Cocullo (AQ) – In questo piccolo paese di montagna si svolge quella che forse è la manifestazione popolare dell’Abruzzo più conosciuta nel mondo. La mattina del giorno di festa si vedono tanti giovani con i serpenti in mano

che vanno in giro per le vie del paese. I serpenti vengono catturati nei giorni precedenti la manifestazione nelle campagne circostanti e, ovviamente, sono innocui. Il momento topico arriva quando inizia la processione, con la statua di San Domenico Abate (protettore dei serpari) che viene vestita con i serpenti che si attorcigliano intorno al simulacro. Un’immagine tutta da vedere ed unica nel suo genere. Nel corso della festa i devoti baciano la reliquia del Sacro Dente

La Perdonanza Celestiniana (29 Agosto) L’Aquila (AQ) – È una rappresentazione storica di risonanza nazionale che rievoca l’indulgenza straordinaria che Celestino V (il papa del gran rifiuto) concesse dopo che fu incoronato papa nella basilica di Santa Maria

di Collemaggio, a L’Aquila, il 29 Agosto del 1294. La bolla papale venne chiamata appunto Perdonanza ed è conservata presso il municipio aquilano. Il corteo storico con la Bolla si snoda per le vie della città sino alla basilica dove il Vescovo, dopo aver aperto la porta santa, rinnova l’indulgenza plenaria a coloro che, dopo essersi confessati, visiteranno la basilica. Negli ultimi anni la Perdonanza Celstiniana si è arricchita di una serie di manifestazioni che si svolgono i giorni precedenti il 29 Agosto

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I Corsi Mascherati

Francavilla al Mare (Ch)

Da cinquantanni, Francavilla organizza per Carnevale una serie di manifestazioni, spettacoli, sfilate che coinvolgono il centro rivierasco per quasi una settimana.

I Fuochi di San Giuseppe (19 marzo)

Fara San Martino (Ch)

I tradizionali falò di primavera si sono trasformati a Fara San Martino in una gara di fuochi pirotecnici che illuminano nelle ore notturne il vallone in cui sorge il paese

Processione Penitenziale

Giovedi Santo Lanciano (Ch)

Per tradizione, un membro dell'Arciconfraternita di Orazione e Morte percorre, nel corso di una solenne processione, le vie a piedi scalzi e sotto il peso di una grande croce di legno. Il sodalizio organizza anche la processione di Cristo Morto.

La Processione di Cristo Morto Venerdi Santo

Chieti La storica processione organizzata dall'Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti è caratterizzata dalla struggente melodia del Miserere di Selecchy, eseguita da una formazione di oltre centocinquanta violini.

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Il Lupo 1a domenica di maggio

Pretoro (Ch)

Una compagnia di uomini ripete un'antica sacra rappresentazione che narra il miracolo con cui San Domenico Abate comanda ad un lupo di restituire ai genitori il bambino rapito nel bosco.

I Banderesi

(dalla domenica prec.il 24 maggio al 27 maggio)

Bucchianico (Ch)

Con una complessa cerimonia che si articola in molte fasi, gli abitanti della campagna e del paese, capeggiati rispettivamente dal Banderese e dal Sargentiere, festeggiano Sant'Urbano Papa.

La Madonna dei Miracoli 11 giugno

Casalbordino (Ch)

In ricordo della miracolosa apparizione della Vergine il santuario è meta di pellegrini che ripetono un antico rituale descritto da Gabriele d'Annunzio nel Trionfo della morte.

Pellegrinaggio alla Madonna dell'Altare

2 luglio Palena (Ch)

Dal 2 luglio la piccola chiesa, che fu il primo eremo abruzzese di Celestino V è meta di pellegrinaggi che continuano fino al 12

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settembre, con un'affluenza maggiore nella domenica successiva al 15 agosto, in occasione della festa di San Falco.

Il Giglio di Sant'Antonio 16 agosto Giuliano Teatino (Ch)

Giuliano Teatino festeggia la conclusione del ciclo agrario con un carro cereale offerto alla chiesa anche per ricordare la miracolosa fioritura del giglio di Sant'Antonio di Padova.

Il Mastrogiurato Ultima domenica di agosto

Lanciano (Ch) La rievocazione della investitura del Mastrogiurato, storico reggitore delle

famose fiere di Lanciano, è l'occasione per attribuire a personaggi famosi lancianesi

un pubblico riconoscimento.

La fiera di Sant' Egidio 31 agosto Lanciano (Ch)

Detta anche delle “canestrelle”, vi si vendono soprattutto giocattoli, stoviglie di terracotta e campanelle che gli sposi danno alle fidanzate da cui ricevono in cambio un panierino ricolmo di frutta.