FESTA DI FATIMA 2016 · 2016-04-22 · FESTA DI FATIMA 2016 ore 19,45 S. MESSA all’aperto con...

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Parrocchia Madonna di Fatima Piazzale Madonna di Fatima 1 20141 MILANO Tel 02/5391750 e-mail: [email protected] http://www.parrocchiamadonnadifatima.it Anno Pastorale 2015/2016 34 24 aprile 2016 Informatore parrocchiale ciclostilato in proprio Un comandamento nuovo…come io ho amato voi […] Qual è il distintivo, la caratteristica di noi discepoli di Gesù? Da che cosa ci ricono sce- ranno? Gesù dice: "Da questo tutti vi riconosceranno, se avete amore gli uni per gli altri". Di quale amore si tratta? Tutti amano qualcuno, ma appena sorgono difficoltà, questo senti- mento sembra venir meno. D'altronde chi penserebbe, vedendo due innamorati baciarsi, che per questo sono discepoli del Risorto? "Vi do un comandamento nuovo.." dice Gesù. A parte che l'unica cosa che non si può comandare è di amare, perché appartiene all'intimo delle persone, dove nessuno può entrare, Gesù contrappone questo ai comandamenti di Mosè: amare Dio in modo totale e amare il prossimo come se stessi. Il cap. 13 dell’Evan- gelista Giovanni inizia con questa espressione: "Gesù, stando con i suoi, portò al massimo la sua capacità di amore e lavò loro i piedi..". Per cui "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato", si riferisce al servizio concreto, significa come io vi ho servito. L'unico comandamento all'interno della comunità cristiana è amarsi tra noi, servendoci. Non c'è amore se non si esprime nel servizio concreto. Quando Gesù dà il comandamento nuovo dell'amore, Giuda è appena uscito per tradirlo. Perché Gesù dice che questo comandamento è nuovo? Prima la gente non amava? Proprio quando sta per essere tradito Cristo dice di essere stato glorificato e che Dio, in lui, è stato glorificato. "Glo- ria" in ebraico è la parola che significa peso. Dar gloria a qualcuno è riconoscergli tutto il suo peso, la sua importanza. Ora sappiamo che Dio è amore. Dargli gloria, dargli tutta la sua ragione d'essere nella nostra vita, è dunque far posto all'amore, permettergli di amare attraverso i nostri gesti. Così Gesù ama Giuda e ogni uomo, che sia peccatore o meno. Il traditore è, come ogni persona, immagine del Bene, immagine di Dio; è dunque infinita- mente amabile e amato da Dio. La scommessa stava nel fatto che l'uomo Gesù continuasse a volere bene all'uomo nel momento stesso in cui questi lo tradiva. E ce l'ha fatta! Allora sì l'Amore è stato glorificato, perché si è dimostrato più forte del male! Ecco l'amore nuovo, quello che ancora non era stato inventato sulla terra, quell'amore verso chi ti fa del male, ma al quale continui a volere bene, perché nonostante tutto, sai che questa persona è un bene, anche se per ora pensa di trovare il suo piccolo bene facendoti del male. Da quando Gesù ha permesso che l'amore del Padre continuasse a bruciare in lui per Giuda, tutti pos- sono riconoscere anche nel nemico una persona da amare, perché infinitamente preziosa per il Bene di cui è immagine. Come temere ancora un Dio che ci ama a questo punto? Gesù dà il comandamento nuovo a degli uomini che appena poco prima bisticciavano per sapere chi fosse il più grande: l'unico rimedio al male è l'amore, perché ogni male è man- canza di amore. È come se per il cristiano, la pace fosse a portata di mano in ogni circo- stanza, perché ogni nemico diventa un amico da guarire dal suo male con l'amore. Chi mi fa del male mi è affidato perché io lo ami come Dio lo ama. Allora tutti sapranno che l'amore che pulsava nel cuore del Nazareno è presente oggi nei suoi amici. Come fare? Ci ricono- sciamo incapaci di amare in questo modo! Ed è vero! Ricordiamoci che questo "coman- damento" è soprattutto un "dono", è la forza dello Spirito che ci permette di amare così: neanche impegnandoci con tutte le nostre forze ci riusciremmo, ma solo accogliendo l'azione di Dio attraverso la sintonia con la presenza di Dio in noi. Gesù ha detto: "Come il Padre ha amato me e io rimango nel suo amore, così io ho amato voi, rimanete nel mio amore." Questo è il segreto; "rimanere nel suo amore" ci rende capaci di amarci gli uni gli altri. Chiediamoci quale forma di amore oggi la vita potrà esprimere in me. [] (Carla Sprinzeles) La Parola V domenica di Pasqua At 4,32-37; 1Cor 12,31-13,8a; Gv 13,31b-35

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Parrocchia Madonna di Fatima

Piazzale Madonna di Fatima 1 – 20141 MILANO

Tel 02/5391750 – e-mail: [email protected]

http://www.parrocchiamadonnadifatima.it

Anno Pastorale

2015/2016

34 24 aprile

2016

Informatore

parrocchiale

ciclostilato

in proprio

Un comandamento nuovo…come io ho amato voi

[…] Qual è il distintivo, la caratteristica di noi discepoli di Gesù? Da che cosa ci riconosce-ranno? Gesù dice: "Da questo tutti vi riconosceranno, se avete amore gli uni per gli altri". Di quale amore si tratta? Tutti amano qualcuno, ma appena sorgono difficoltà, questo senti-mento sembra venir meno. D'altronde chi penserebbe, vedendo due innamorati baciarsi, che per questo sono discepoli del Risorto? "Vi do un comandamento nuovo.." dice Gesù. A parte che l'unica cosa che non si può comandare è di amare, perché appartiene all'intimo delle persone, dove nessuno può entrare, Gesù contrappone questo ai comandamenti di Mosè: amare Dio in modo totale e amare il prossimo come se stessi. Il cap. 13 dell’Evan-gelista Giovanni inizia con questa espressione: "Gesù, stando con i suoi, portò al massimo la sua capacità di amore e lavò loro i piedi..". Per cui "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato", si riferisce al servizio concreto, significa come io vi ho servito. L'unico comandamento all'interno della comunità cristiana è amarsi tra noi, servendoci. Non c'è amore se non si esprime nel servizio concreto. Quando Gesù dà il comandamento nuovo dell'amore, Giuda è appena uscito per tradirlo. Perché Gesù dice che questo comandamento è nuovo? Prima la gente non amava? Proprio quando sta per essere tradito Cristo dice di essere stato glorificato e che Dio, in lui, è stato glorificato. "Glo-ria" in ebraico è la parola che significa peso. Dar gloria a qualcuno è riconoscergli tutto il suo peso, la sua importanza. Ora sappiamo che Dio è amore. Dargli gloria, dargli tutta la sua ragione d'essere nella nostra vita, è dunque far posto all'amore, permettergli di amare attraverso i nostri gesti. Così Gesù ama Giuda e ogni uomo, che sia peccatore o meno. Il traditore è, come ogni persona, immagine del Bene, immagine di Dio; è dunque infinita-mente amabile e amato da Dio. La scommessa stava nel fatto che l'uomo Gesù continuasse a volere bene all'uomo nel momento stesso in cui questi lo tradiva. E ce l'ha fatta! Allora sì l'Amore è stato glorificato, perché si è dimostrato più forte del male! Ecco l'amore nuovo, quello che ancora non era stato inventato sulla terra, quell'amore verso chi ti fa del male, ma al quale continui a volere bene, perché nonostante tutto, sai che questa persona è un bene, anche se per ora pensa di trovare il suo piccolo bene facendoti del male. Da quando Gesù ha permesso che l'amore del Padre continuasse a bruciare in lui per Giuda, tutti pos-sono riconoscere anche nel nemico una persona da amare, perché infinitamente preziosa per il Bene di cui è immagine. Come temere ancora un Dio che ci ama a questo punto? Gesù dà il comandamento nuovo a degli uomini che appena poco prima bisticciavano per sapere chi fosse il più grande: l'unico rimedio al male è l'amore, perché ogni male è man-canza di amore. È come se per il cristiano, la pace fosse a portata di mano in ogni circo-stanza, perché ogni nemico diventa un amico da guarire dal suo male con l'amore. Chi mi fa del male mi è affidato perché io lo ami come Dio lo ama. Allora tutti sapranno che l'amore che pulsava nel cuore del Nazareno è presente oggi nei suoi amici. Come fare? Ci ricono-sciamo incapaci di amare in questo modo! Ed è vero! Ricordiamoci che questo "coman-damento" è soprattutto un "dono", è la forza dello Spirito che ci permette di amare così: neanche impegnandoci con tutte le nostre forze ci riusciremmo, ma solo accogliendo l'azione di Dio attraverso la sintonia con la presenza di Dio in noi. Gesù ha detto: "Come il Padre ha amato me e io rimango nel suo amore, così io ho amato voi, rimanete nel mio amore." Questo è il segreto; "rimanere nel suo amore" ci rende capaci di amarci gli uni gli altri. Chiediamoci quale forma di amore oggi la vita potrà esprimere in me. […]

(Carla Sprinzeles)

La Parola V domenica di Pasqua At 4,32-37; 1Cor 12,31-13,8a; Gv 13,31b-35

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Prossimi incontri COMMISSIONI PARROCCHIALI: oratorio (martedì 3 maggio, ore 21,00); educatori (sabato 7 maggio, ore 18,30); caritas (lunedì 9 maggio, ore 18,30); amministrazione/manutenzione (sabato 28 maggio, ore 9,30).

Prossime date celebrazione BATTESIMI: domenica 8 maggio (ore 16,00); domenica 22 maggio (ore 16,00); domenica 29 maggio (ore 16,00); domenica 5 giugno (durante la S. Messa delle ore 18,30).

Sabato 7 maggio ore 16,00, oppure lunedì 9 maggio ore 21,00 oppure martedì 10 maggio ore 16,00 sesto incontro dei GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO (pagg. 87/96 del sussidio).

Lunedì 9 maggio ore 16,00 riunione CONFERENZA DI S. VINCENZO.

Un occhio in avanti

FESTA DI FATIMA 2016 Giovedì 12 maggio

ore 19,45 S. MESSA all’aperto con RITO DELL’ALLEANZA per i ragazzi/e di 5a ELE-MENTARE. Seguono festeggiamenti.

Venerdì 13 maggio

ore 16,00 S.MESSA (preceduta dal S. Rosario) con particolare attenzione ai nostri AMMA-LATI. Segue rinfresco. Gli ammalati che necessitano di aiuto per il trasporto, sono

pregati di telefonare in segreteria parrocchiale.

ore 21,15 PROCESSIONE con i flambeaux (partenza via Broni, altezza nuovi palazzi, ar-

rivo chiesa di Fatima passando da via Wolf Ferrari, via Montemezzi)

Maggio:

Mese Mariano

Oltre alla riscoperta della recita del S. Rosario indivi-

duale, in famiglia o a pic-

coli gruppi, proponiamo i seguenti momenti comuni-

tari:

Recita del Rosario in chiesa prima della S.

Messa feriale delle ore

9,00 (transetto Assunta) e

dopo quella delle ore

18,00 (a Fatima).

VENERDÌ 27 MAGGIO nella chiesa di Fa-

tima, ore 20,45 Rosario missionario con breve

testimonianza di Lena e Pino, di ritorno dal Bur-

kina Faso.

Per i BAMBINI/E E RAGAZZI/E: i lunedì,

mercoledì e venerdì (fino all’11 maggio) in

chiesa di Fatima, prima di recarsi a scuola, re-

cita di 10 Ave Maria: medie ore 7,45 – 5a ele-mentare ore 8,00 – 2a, 3a e 4a elementare ore

8,10. Nella prima settimana di maggio, alle ore

17,00, prima dell’incontro di catechesi, recita di

10 Ave Maria in chiesa di Fatima.

Per i fedelissimi, i Nazaretti, molto preziosi

per acquistare i biglietti della speciale “lotte-

ria” del 12 maggio.

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Sono una parrocchiana che osserva, ascolta e vedo una comunità, già grande, in continua espan-

sione, che è rimasta con un solo prete. Perciò mi stupisco che i ministri straordinari dell’Euca-

restia siano quasi disoccupati, mentre sento che qualcuno dice di sentirsi abbandonato. Faccio parte anch’io di una generazione abituata a ricorrere per ogni cosa al Parroco, ma mi rendo

conto che i tempi sono cambiati e, soprattutto nella nostra attuale situazione, non possiamo

ricorrere sempre a lui. Dobbiamo imparare a ”farci visita” rivolgendoci al don solo per le si-tuazioni in cui la presenza del prete è indispensabile e non possiamo assolutamente sostituirci

a lui.

Diamoci tutti una mano e la nostra comunità sarà più bella (Uno dei ministri straordinari dell’Eucarestia)

Molte delle esperienze cristiane

sono senza Chiesa, senza un

qualsiasi legame significativo con

una comunità. Alcuni coltivano

riferimenti al Papa, a un insieme

dottrinale (a volte acritico e non

“aggiornato”), etico o normativo

(insieme di regole),…ma il tutto senza volti, nomi, situazioni esi-

stenziali portate avanti da perso-

ne precise. Per loro la vita di fede

è soprattutto (solo?!) spiritualità

liturgico-devozionale priva di

sensi di appartenenza, sia nel

chiedere custodia, sia nell’offrir-la. La nostra Parrocchia, compo-

sta di circa 13/14 mila abitanti,

vede circa 1800/2000 praticanti

abituali e conta su circa 300 “col-laboratori” (catechisti/e, educa-

tori, animatori sportivi oratoriani,

coristi, lettori, ministri straordi-

nari dell’Eucaristia, volontari Ca-

ritas, componenti varie Commis-

sioni, volontari del verde e della

manutenzione, segretarie,…). Di tutti questi “collaboratori”, solo 80 circa hanno partecipato all’ul-timo meeting del 3 aprile scorso.

Tanti verrebbe da dire. Pochi, di-

co io, pastore di questa Comuni-

tà, perché il collaborare presup-

pone una carica motivazionale in

più che si dovrebbe manifestare

anche nel far tesoro delle oppor-

tunità di ricarica, di conoscenza e

di aiuto reciproci, tra chi si sente

coinvolto nella medesima avven-

tura pastorale. Ma facciamo un

passo indietro. Nella nostra Par-

rocchia abbiamo una forte pre-

senza di praticanti che stanno vi-

vendo una significativa esperien-

za di fede, di cui ringraziare sem-

pre il Buon Dio, ma che, riguardo

al senso di appartenenza alla Co-

munità parrocchiale, sono ai

margini, come se si sentissero e-

stranei (estraniati?!). La stragran-

de maggioranza degli abitanti del

nostro quartiere, quando avverte

un bisogno “religioso” (magari al-

talenante, parziale,…ma sempre grazia!) si rivolge alla Parrocchia.

Si chiedono i Sacramenti, la cele-

brazione delle esequie, la cate-

chesi propria e dei propri figli, un

aiuto educativo,…e chi dovrebbe accogliere e valorizzare tali a-

spettative? I “collaboratori par-rocchiali” per l’appunto! Ci si ri-

volge alla Parrocchia sperando di

non sentirsi giudicati, forzati, ri-

cattati, ma stimati ed apprezzati

per quanto si è capaci di mettere

in gioco. La parrocchia ha (meglio

dovrebbe avere!) tale feriale, na-

scosta (come il lievito), familiare

capacità di valorizzare i tratti di

cammino dei “prossimi”, di coloro cioè che vivono una prossimità/

vicinanza abitativa/territoriale

come condizione favorevole per

una prossimità più profonda e

coinvolgente. Trecento “collabo-

ratori” in una parrocchia delle no-

stre dimensioni, in una città come

Milano, con un tessuto sociale

sempre più sbrindellato, che ali-

menta le tendenze ad appartarsi

e non certo le appartenenze, sono

sufficienti? NO! Tanto più se ne-

anche i “trecento” hanno consa-

pevolezza e preciso intento di la-

vorare insieme. I meeting (2 al-

l’anno) hanno obiettivi molto mo-

desti: creare qualche condizione

per una minimale conoscenza-

addomesticamento; puntare, pur

con sensibilità e punti di vista

diversi, su qualche sinergia pa-

storale comune. Ad esempio l’ul-

timo meeting voleva indicare

qualche dinamica per valorizzare

le diversità come risorsa e senza

discapito all’unità. Trovare mo-

menti comuni dove supportare

questi intenti diventa un proble-

ma se non c’è una puntuale vo-

lontà di tratti di cammino condi-

visi e propositivi verso l’intera

Comunità. Diversi parrocchiani

sono contenti di frequentare la

nostra Parrocchia. Non mancano

persone che ci invidiano la viva-

cità e la freschezza di molte ini-

ziative. Spero non manchi anche

la gratitudine verso coloro che,

per sensibilità e possibilità, han-

no scelto un qualche ruolo di col-

laborazione all’interno della Par-

rocchia. Proprio a loro chiediamo

ancor più consapevolezza della

responsabilità comunitaria che si

sono assunta e, soprattutto, un

più preciso lavoro d’insieme. È la

grazia che chiederò alla Madonna

nella prossima ricorrenza del 13

maggio, nostra Festa Patronale.

Fuori dal coro

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Sabato 30 aprile 2016 Incontro per le famiglie

Programma: S. Messa delle ore 17.30, pizzata in-sieme alle ore 19.00 in salone parrocchiale e, a se-

guire, film/giochi per i bambini e, per i genitori, vi-

sione, guidata dal nostro seminarista Davide, del film LA FAMIGLIA BELIER di Eric Lartigau.

Segnalare la propria partecipazione inviando una mail

a [email protected]

Vi aspettiamo! La Commissione Famiglia

domenica 17 aprile, euro 1904,00. Nella settimana precedente (candele, celebrazioni Sacramenti, intenzioni SS. Messe), euro 1316,63. Pro parrocchia, euro 50,00.

Domenica 24 5a domenica di PASQUA

Lunedì 25 S. Marco

Martedì 26 ore 10,00 (sala Tettamanzi) incontro AMICI IN RICERCA. Il Magistrato Dr. PIETRO CACCIALANZA presenterà LA REPUBBLICA ITALIANA COMPIE 70 ANNI. Tutti sono invitati.

Mercoledì 27 Bb. Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese

Giovedì 28 S. Gianna Beretta Molla

ore 16,00 – 18,00 ADORAZIONE EUCARISTICA settimanale

ore 20,45 (a Medaglia Miracolosa) terzo incontro lectio divina adulti MOSTRACI, SIGNORE, LA TUA MISERICORDIA proposta da Azione Cattolica Decanato Vigentino. Info: http://www.parrocchiamadonnadifatima.it

ore 21,00 GRUPPO DELLA DOMENICA

(letture At 21,40b-22,22; Eb 7,17-26; Gv 16,12-22)

Venerdì 29 S. Caterina da Siena - patrona d’Italia e d’Europa

ore 21,00 incontro per genitori, padrini/madrine e nonni dei BATTEZZANDI (presso il Centro Parrocchiale)

Sabato 30 ore 14,30 – 17,00 RITIRO CATECHISTI/E

ore 17,30 incontro GRUPPO FAMIGLIE (vedi riquadro)

Domenica 1

maggio

6a domenica di PASQUA – Inizio mese Mariano (vedi riquadro)

ore 11,30 S. MESSA con celebrazione comunitaria, con rinnovo Promesse Spon-sali, degli ANNIVERSARI significativi di MATRIMONIO (5, 10, 20, 25,…40, 50…60… anni o comunque qualsiasi tappa intermedia che rivesta particolare signi-ficato per la coppia). Segue aperitivo per festeggiati, parenti e amici. Iscrizioni presso la segreteria parrocchiale.

ORARIO NORMALE SS. MESSE

FERIALI ore 9,00 all’Assunta

ore 18,00 a Fatima

FESTIVE ore 8,30 all’Assunta ore 10,00 a Fatima ore 11,30 a Fatima ore 18,30 a Fatima

PREFESTIVE ore 17,30 a Fatima

In

se

ttim

an

a

Offerte raccolte

Il nostro don Mario ringrazia con tutto il cuore i parroc-

chiani per il generoso dono di compleanno. Lui ha con-

traccambiato regalandoci la sua presenza durante la S.

Messa delle 9,00 di sabato 9 aprile, nel transetto dell’As-

sunta.

Cogliamo anche l’occasione per rivolgere sentiti ringra-

ziamenti alla signora Carla e al figlio Stefano, della La-

vanderia Bonizzoni di via Ripamonti 190, che si è presa

carico, gratuitamente, del lavaggio di tutta la biancheria

di don Mario.