Festa dell'Aquilone - Viaggio tra le contrade

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 •• 23 URBINO MERCOLED Ì 31 AGOSTO 2011 « N o i d e l D u o m o ? E l e g a n t i »  R obe r t o Bura n i su g g e r i sce un a bel l a cr a v a t t a p e r t u t t i DISTINTI Inalt o,il capocontrada Roberto Burani. A lat o, Iso tta Pret ellilavora alla delicata forma dell’aqu ilone di bellezza. Al centro, Rob erta Mat teiè impe gnat a a fare le cod e de gli aquiloni. A de stra, fot o di gru pp o pe r tut ti i contradaio li del Duomo La v a g in e , la f orz a de l v e r d e Co nv ul si pr ep ar at iv i in tutt o il qu ar ti er e. Ob ie tt ivo? «V ince re » CORSA In alt oa sin ist ra,il capocontrada Michele Bianchin i. A sin ist ra,i bambin i esultano per l’entusi asmo. Al centro, la convulsa operazion e di spelatura delle canne. Difianco, la preparazi one delle code , in vers ione «catenell a»: belle ma fragi li LAVAGINE  ormai è par tit a e non torna più indietr o: continua- no, dopo la rico struz ione della contrada avvenuta qualche anno fa, a tornare gli urbinati nativi di via Battisti e vie limitrofe e a vo- lerrisc opr ireil lor o gi ocodi bam- binie ad ins egn arl o ai figl i. «Qua l- ch e ritorno c’è stato anche quest’anno — racconta Michele Bian chin i capo contrada di Lava- gin e —: abb iam o connoi Gab rie - le Paolucc i che ha volut o darc i unamano a conf ezio nar e l’aqu ilo- ne di bellezza, ma ci sono anche altriche lavor ano agli aqui loni da gara, a quelli per il 150˚ dell’Uni- tà d’Italia per formare il Tricolo- re.Devo dir e chesiamopartititar- di,appe na10 gio rn i fae cidivi di a- mo tra la scuola Pascoli, dove si fanno gli aquiloni di bellezza, e la cantinasotto la piaz zett a sant ’An- drea di Lucia Santini: questo è un luogostraord inario e ques t’an - no addirittura ci hanno rifatto il bagn o e la pavi mentazione, siam o dav ve ro for tun ati e dob bia mo semp re ring razi are tanti ssimo per la disponibilità data alla contrada di Lavagine». Capito ormai che Lava ginenon ha certo rinu ncia to a concorrere anche per l’aquilone di bellezza che «sta procedendo» il più veloc emente possi bile, la contrada è davvero affollata con arc hite tti e ing egn erimessi a sfil a- re la canne, le ragazze a fare code, chi a curare gli addobbi di via Mazzini ormai diventata comple- tamente verde: «Quando faccia- mo il pranzo dopo la Festa, a dire il vero, siamo anche di più, circa 60 pers one cont inuaBianchi ni — ma il bello è anche questo: la cont rada ormai non esiste solo perl’Aqui loneperch é anc he in in- ver no ci sia mo riu nitie a Car nev a- le abbiamo fatto una mascherata di grup po con de i cine si tutti ver- di». Mentre gli adulti continuano ad armeggiare tra carta, canna, fi- lo, scotch e colla, qualche bambi- no gioca a nascondino in piazzet- ta, forse troppo lontano dagli oc- chi vigile delle mamme, ma sicu- rame nte nel pien o spir ito delle contrade, quelle che vogliono ri- portare in vita certi quartieri del centro storico di Urbino, ormai abbandonati da decenni e lasciati spesso al solo dominio degli stu- denti. Un gruppo di bambine, in- vece, è indaffaratissimo a creare oggetti, ciondoli e segnalibro per allestire un mercatino in cui ven- dere i pezzi fatti a mano oltre agli aqui lonie allemagliett e persoste- ne rele spe se delgrupp o. Tut to ri - goro same nteverdiss imo:ma que- sti di Lavagine non saranno un po’ leghisti? «Assolutamente no ris pon de ilcapo con trada—: il verde era di Lavagine da sempre, ben prima della Lega Nord». l.o. URB INO— «SIAMO la contrad a più elegan te e  quest’anno per la Festa ci mettiamo la cravatta»: scherza, ma non troppo  il capo cont rada del Duo mo Rober to  Burani par lando dell a preparaz ione  dei suo i contr adaio li per i l 2, 3, 4 set- tembre per la 56ª edizione della Fe-  sta dell ’Aqui lone di Urbino . Il Duo-  mo si riuni sce anche quest ’anno  all’Orato rio di Santo Spiri to e conta  qualc he adept o in più tra i più pic co- li: i “giovani” come Burani hanno  già le nuove leve che scalpit ano per  cost ruir e gliaquilonie tra qual che an-  no davvero prende ranno in mano la  contr ada. «Di aquil onist i anzia ni il  Duomo non ne ha dice Buran i  —: rico rdo quandoio ero abbas tanza  picco lo e già mio frate llo o Isot ta face-  vano gli aqui loni. Ades so, qui ci riu-  niamoalmeno in una trent ina di per-  sone tut te le sere. Anc he noi abbi amo  comin ciat o da poco pe rché si amo sta- ti molto impegnati nella Festa del  Duca con g li arci eri, ma an che in al- tri momenti dell’anno la contrada ri-  vive, come per lo scorso Carneval e e  quest o è l’obiett ivo che vogli amo rag-  giunge re, incont rarci spess o con il  grupp o sempre p iù numero so e parte -  cipar e a iniziat ive. Dura nte la Fest a  dell ’Aqui lone , tutt i gliarcieridelleva-  riecontrad e sara nno anco ra impe gna- ti per un’esi bizio ne spet tacol are di cui  non poss o svela re tropp i detta gli» .  ANCORA POCHI  allo ra gli aqui- loni realizzati che vengono appesi ai  muri del labo rator io, come da tradi-  zione , per dare all e pareti i col ori che  cont radd isti nguon o il Duomo, marr o-  ne e bianc o, ma anche altre sono le  inizi ative già completa te: «Dal 2 al 17 sett embre abbiamo ripropost o la  most ra a temasull’a quil one con ogge t- ti art ist ici , qua dri , scu ltu re e un abi to,  che saranno esposti nelle vetrine dei  negoz i di via Mazzi ni, via Bra man- te e via Veneto — spiega Isotta Pre- telli —. Questo è il nostro modo per  addob bare i luogh i di Urbino per la  festa . Per quant o rigua rda invec e l’aquilone di bellezza, ormai possia-  mo svelare che uno sarà la crava tta,  con tanto di collett o» , «dato che noi  siamo i più belli ed ele ganti — inte r-  viene Bura ni —. Il seco ndo non vo-  glia mo invec e rivela rlo per ché un po’  di miste ro ci vuole». L’ann o scorso il  mulin o a vento avevadavvero stra bi- li atoper la suaarchi tet tur a e i col orie  dopoqualchetentati vo l’aq uilo ne, an-  che se non sembra va possib ile, avev a  volat o davvero, col pito dall a pioggia  che avevafatto inter romp ere la mani-  festa zione:chissà cosabisognerà allo -  ra atte nders i quest’ anno da quell i del  Duomo . Lara Otta viani

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URBINOMERCOLEDÌ 31 AGOSTO 2011

«Noi delDuomo?Elegant RobertoBurani suggerisce una bella cravatta per tu

DISTINTI

Inalto,ilcapocontrada

RobertoBurani.A lato, Isotta

Pretellilavoraalladelicataforma

dell’aquilone dibellezza.

Al centro, RobertaMatteiè

impegnata a farele code degli

aquiloni.A destra, foto di

gruppo per tutti icontradaioli del

Duomo

Lavagine, la forzadel verdeConvulsi preparativi in tutto ilquartiere.Obiettivo?«Vincere»

CO

IncapMiA sbapeAlconopspecanDipreco«cama

LAVAGINE ormai è partita enon torna più indietro: continua-no, dopo la ricostruzione dellacontrada avvenuta qualche annofa, a tornare gli urbinati nativi divia Battisti e vie limitrofe e a vo-lerriscoprireil loro giocodi bam-binie ad insegnarlo ai figli. «Qual-che ritorno c’è stato anchequest’anno — racconta MicheleBianchini capo contrada di Lava-gine —: abbiamo connoi Gabrie-le Paolucci che ha voluto darciunamano a confezionare l’aquilo-ne di bellezza, ma ci sono anchealtriche lavorano agli aquiloni dagara, a quelli per il 150˚ dell’Uni-

tà d’Italia per formare il Tricolo-re.Devo dire chesiamopartititar-di,appena10 giorni fae cidividia-mo tra la scuola Pascoli, dove sifanno gli aquiloni di bellezza, e lacantinasotto la piazzetta sant’An-drea di Lucia Santini: questo èun luogostraordinario e quest’an-

no addirittura ci hanno rifatto ilbagno e la pavimentazione, siamodavvero fortunati e dobbiamosempre ringraziare tantissimo perla disponibilità data alla contradadi Lavagine». Capito ormai cheLavaginenon ha certo rinunciatoa concorrere anche per l’aquilonedi bellezza che «sta procedendo»il più velocemente possibile, lacontrada è davvero affollata conarchitetti e ingegnerimessi a sfila-re la canne, le ragazze a fare code,chi a curare gli addobbi di viaMazzini ormai diventata comple-tamente verde: «Quando faccia-mo il pranzo dopo la Festa, a dire

il vero, siamo anche di più, circa60 persone — continuaBianchini— ma il bello è anche questo: lacontrada ormai non esiste soloperl’Aquiloneperché anche in in-verno ci siamo riunitie a Carneva-le abbiamo fatto una mascheratadi gruppo con dei cinesi tutti ver-di». Mentre gli adulti continuanoad armeggiare tra carta, canna, fi-lo, scotch e colla, qualche bambi-no gioca a nascondino in piazzet-ta, forse troppo lontano dagli oc-chi vigile delle mamme, ma sicu-ramente nel pieno spirito dellecontrade, quelle che vogliono ri-portare in vita certi quartieri del

centro storico dabbandonati da dspesso al solo dodenti. Un gruppovece, è indaffaraoggetti, ciondoliallestire un mercdere i pezzi fatti aquilonie allemanerele spese delggorosamenteversti di Lavagine po’ leghisti? «A— risponde ilcapverde era di Lavaben prima della L

—URBINO—

«SIAMO la contrada più elegante e quest’anno per la Festa ci mettiamola cravatta»: scherza, ma non troppo

 il capo contrada del Duomo Roberto

 Burani parlando della preparazione dei suoi contradaioli per il 2, 3, 4 set-tembre per la 56ª edizione della Fe-

 sta dell’Aquilone di Urbino. Il Duo- mo si riunisce anche quest’anno all’Oratorio di Santo Spirito e conta qualche adepto in più tra i più picco-li: i “giovani” come Burani hanno

 già le nuove leve che scalpitano per costruire gliaquilonie tra qualche an-

 no davvero prenderanno in mano la contrada. «Di aquilonisti anziani il Duomo non ne ha — dice Burani —: ricordo quandoio ero abbastanza piccolo e già mio fratello o Isotta face- vano gli aquiloni. Adesso, qui ci riu- niamoalmeno in una trentina di per- sone tutte le sere. Anche noi abbiamo cominciato da poco perché siamo sta-ti molto impegnati nella Festa del

 Duca con gli arcieri, ma anche in al-tri momenti dell’anno la contrada ri-

 vive, come per lo scorso Carnevale e questo è l’obiettivo che vogliamo rag- giungere, incontrarci spesso con il gruppo sempre più numeroso e parte-

 cipare a iniziative. Durante la Festa dell’Aquilone, tutti gliarcieridelleva- riecontrade saranno ancora impegna-ti per un’esibizione spettacolare di cui

 non posso svelare troppi dettagli».

 ANCORAPOCHI  allora gli aqui-loni realizzati che vengono appesi ai

 muri del laboratorio, come da tradi- zione, per dare alle pareti i colori che contraddistinguono il Duomo, marro- ne e bianco, ma anche altre sono le iniziative già completate: «Dal 2 al17 settembre abbiamo riproposto la

 mostra a temasull’aquilone con ogget-ti artistici, quadri, sculture e un abito,

 che saranno esposti nelle vetrine dei

 negozi di via Mazzini, via Braman-

te e via Veneto — spiega Isotta Pre-

telli —. Questo è il nostro modo per

 addobbare i luoghi di Urbino per la

 festa. Per quanto riguarda invece

l’aquilone di bellez mo svelare che un con tanto di collet siamo i più belli ed viene Burani —. I gliamo invece rive

 di mistero ci vuole mulino a vento aveliatoper la suaarc

 dopoqualchetenta che se non sembrav volato davvero, co che avevafatto inte festazione:chissà c ra attendersi quest Duomo.

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