Ferdinando Codognotto

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Italian Sculptor

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scultore

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' 7 / legno è il materiale più vicino all'uomo. L'ho scelto perdkè è materia semplice. Viene dalla natura e alla natu-ra riconduce.

Uso-un unico tipo di legno, quello di cirmolo. C 'è una similitudine tra questo legno e me: entrambi siamo forti e resistenti, ma nel contempo malleabili [•••% In questo periodo è così difficile stabilire un contatto con gli altri. L'arte è uno strumento di comunicazione. Supera le barriere e arriva al cuore dell'uomo. [...] Tutto è simbolo e sotto di lui si cela la magia, la positività che si riesce a trasmettere quando si entra in sintonia con qualcuno. E da questa positività può nascere un rapporto, un abbraccio. [...] La Nazione che più ha colto il mio messaggio è il Giappone, che ha percepito il binomio vincente tra arte e tecnologia. Lì hanno capito che le due cose, ormai, hanno un cammino comune".

Ferdinando Codognotto su IL TEMPO del 13 febbraio 1998

In prima di copertina: SFINGE SOLARE Opera monumentale (200 x h200..c|h)^in legno di cirmolo, pre-sentata alla critica nel 1986. -^BÌÉt' • Nel 1992 rappresentò la Region^Rzio all'Expo di Siviglia. CAVALLO TECNOLOGICO \Le diverse angolazioni di questa scultura (30 x h ó cm) del 1994 accompagneranno il lettore per tutto il catalogo alla sco-perta del repertorio immaginativo dell'autore./ Ne è già un primo esempio quest'opera, in cui si compendiano elementi naturalistici e tecnologici.

In ultima di copertina: " ^ IL SOLE / È una immagine ricorrente della poetica di Codognotto. La versione qui proposta ( 150 cm di diametro) ha lo stesso volto enigmatico della Sfinge Solare riprodotta a foncì© pagina.

La copertina di questo catalogo riproduce la venaturajit una tavoletta di legno di cirmolo: la ''materia dura e vitale"-di Codognotto, resa duttile da una predica di costruzione plastica che utilizza la sega a nastro elettrica con la scioltezza dello scalpello.

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CODOGNOTTO scultore

A CURA di Evaristo Pancaldi

PREMESSA di Enrica Pagella

PRESENTAZIONE D E L L ' A U T O R E di Laura Bernardellì

Via Gran Bretagna. 50-41100 Modena

Edizioni Coptip ©COPT7P ^

scultore è stato stampato in 500 esemplari

Prima edizione:giugno 1998 Seconda edizione:luglio 2000

copia N.

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l. PINOCCHIO TECNOLOGICO L'immagine riprende Ferdinando Codognotto assieme al suo gigan-tesco Pinocchio Tecnologico (70 x hl95 cm) I l primo Pinocchio codognottiano è stato realizzato nel 1980, in occasione deir"Anno del Fanciullo". A quest'opera, emblema del filone fiabesco dell'Autore, sono segui-fi diversi "fratelli", enigmatici e inquieti, ma riconoscenfi al loro artefice che ne ha collo e comunicato la voglia di esistere. Questa produzione ha incontrato un enorme successo in Giappone.

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CODOG \ OnO

La scultura, in particolare quella lignea, ha sempre avuto un posto marginale nella storia delTarte. Basta chiedersi, per esempio, quanti conoscano le straordinarie opere in legno di tiglio del Rinascimento tedesco: le fantasmagorie dei grandi altari a battenti, le madonne dai lunghi capelli, i dossali dei cori, realizzati da alcuni dei piiì grandi artisti europei, come Michel Erhart, Tilman Riemenschneider, Veit Stoss. Ma volendo restare nei confini dell'Italia, quanti sono consapevoli che uno dei massimi artisti del nostro medioevo, Giovanni

Pisano, nell'epigrafe del duomo di Pisa, si definisce "sculpens in petra, hgno, auro"?

Scarso, almeno fino ad anni recentissimi, anche l'interesse per l'arte della tarsia, che coniuga la razionalità del sapere prospet-fico alia dutfile percezione delle qualità dei legni, la venatura, il colore, la compattezza e la resistenza delle fibre; un'arte che ha lasciato, anche nelle chiese della Lombardia e del Veneto, complessi stupefacenti come quelli di Verona, Venezia, Piacenza, Mantova, Parma, per citare solo i maggiori.

Se ho ricordato quesfi episodi è perché si ha l'impressione di poterne cogliere gh echi nell'opera di Ferdinando Codognotto, un artista di formazione veneta, cresciuto in una famiglia di

)allestitori di giardini. Proprio come per le figure del passato, i l legame tra lo scultore e la sua materia, i l legno di cirmolo della Val di Fiemme, è un legame che si nutre anche di antiche credenze, di idee arcaiche e magiche. Paracelso diceva che "quelli che lavorano i l legno, carpentieri, falegnami e simili, debbono capire i l loro legno attraverso la chiromanzia, a che cosa esso sia adatto e propizio". L'immagine del Pinocchio tecnologico è, in questo senso, paradigmatica: Pinocchio è l'anima vitale che scaturisce dalla materia, la sua forma profonda, segreta; ma, insieme, forma ironica e giocosa.

A volte, dietro la rappresentazione dei soli e dei pianeti sem-bra di vedere affiorare la memoria delle sfere armillari e degli altri strumenti astronomici raffigurati dai maestri di tarsia nei cori delle chiese del Quattro e del Cinquecento; così, nel

I gusto per l'esplorazione della materia, che è amore per gli effetn dell'ornato, per la levigata politezza di certi detta-gli, per i contrasti delle tessiture di superficie, si può ^ cogliere una sorta di felice abbandono alla docilità del legno * ^ -"forte ma nel contempo malleabile", come dice Codognotto - proprio come accade nei panneggi e nelle chio-me gonfie e rovellate di certe indimenficabili figure di angelo delle chiese d'oltralpe.

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2. CERVELLO TECNOLOGICO (80xhI80 cm) Un Cervello Tecnologico, che esplode dentro la sua stessa armatura, campeggia in primo piano nel favoloso disordine dello studio di Ferdinando Codognotto. Già in questa immagine si evidenzia una caratteri-stica dell'autore: "Nel legno - annota a fianco Enrica Pagella - si muovo- i no simboli e oggetti anti-chi..., accanto alla stru-mentazione che appartie-ne alla fisiologia moderna della macchina: ruote dentate, cuscinetti a sfera, chiodi, perni e pistoni.'' "L'arte di Codognotto - continua Enrica Pagella -riflette sui concetti di natura e di artifìcio, li assume ottimisticamente come motivi necessari e complementari della rap-presentazione del mondo."

Nel legno si muovono simboli e oggetti antichi - pianeti, chi-mere, leoni, cavalli, cornucopie, segni zodiacali-, accanto alla strumentazione che appartiene alla fisiologia moderna della macchina, ruote dentate, cuscinetti a sfera, chiodi, perni e pistoni.

L'arte di Codognotto riflette sui concetti di natura e di artifì-cio, li assume otfìmisticamente come motivi necessari e com-plementari della rappresentazione del mondo, un mondo che

ci appare come una grande macchina giocosa abitata contem-poraneamente da oggetti reali e da creature mitiche, da ricordi che si intrecciano, trascolorano l'uno nell'altro, dando origine a contaminazioni sempre nuove.

In questo modo la scultura si trasforma in uno strumento per mettere in contatto mondi differenti: quello del passato e quel-lo del presente; quello di ogni giorno e quello instabile della fantasia.

Enrica Pagella Direttore Museo d'Arte Medievale e Moderna di Modena

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coDOG o o si'ultore

PRESENTAZIONE DELL'AUTORE

3. GUFO (30 X h40 cm) Statuetta in cirmolo e pietre. La si può riferire al cosiddetto filone "naturistico" di Codognotto: quello di maggiore impronta decorativa e particolarmente appetibile (per grado di spesa e collocabilità ambientale) ad un vasto mercato.

Ferdinando Codognotto nasce a San Dona di Piave i l 4 aprile 1940, figlio di un ''progettista di giardini" e nipote di un vivai-sta.

Cresce in un ambiente dove diviene quotidiano i l felice soda-lizio tra senso estetico e mondo naturale: costante questa che 10 a c c o m p a g n e r à nell 'arco di tutta la sua giovinezza. Non sembra casuale, quindi, la scelta di seguire pi l i tardi la Scuola d 'Arte di Venezia, dove apprenderà la tecnica del restauro. Nè tantomeno che in tal periodo cominci nello studente a farsi strada l'amore per la scultura e per i l legno.

Parallelamente, una vocazione cosmopolita della sua arte, mista ad una innata curiosità, lo spingeranno in seguito alla ricerca di un luogo, Roma, ove poter finalizzare le proprie aspettative di artista, in quella via dei Pianellari dove tutt 'oggi Codognotto ha i l suo studio, in pieno centro storico, nel cuore della capitale. Concretizza, da questo momento, le sue teorie sulla scultura affinando una tecnica del tutto innovativa ed unica nel suo genere (Lufilizzo della sega a nastro elettrica), prediligendo come soggetto da manipolare i l legno, prevalentemente di cir-molo (o cembro, pino montano) della Val di Flemme.

11 legno diviene i l mezzo con cui l'artista comunica i l proprio repertorio ideativo nel quale, accanto a figure del mondo natu-rale, fiabesco, cosmico e religioso, avanzano immagini e sug-gestioni della più estrema tecnologia. La sua produzione, infatti, ci offre una vasta gamma di diver-genze e solca vari campi espressivi. Le sue sculture, però, sono e rimangono comunque una mani-festazione simbolica, non metafora di quel simbolismo innal-zato dall 'uomo nella storia come figura rispondente a quesifi esistenziali, ma come rappresentazione del mondo naturale e del razionalismo scienfifico, nella loro dialetfica e nella loro sostanziale unità.

Per comprendere l'artista è necessario, a questo punto, citare le quattro principali linee di tendenza, comunque coesistenfi e parallele, individuate nella sua poliedrica attività. I l filone fiabesco, di cui l'emblema è i l Pinocchio Tecnologico; quello naturistico, i l primo ad aver preso forma nelle fantasie dell'artista, con i famosi Fiori, Spighe, Alberi codognottiani, le varie interpretazioni del Sole e della Luna, le molteplic i immagini di animali; quello tecnologico rappresentato dalle Sfere Armìllari, dal Cervello, dal Cavallo, dal Ciclope e da Totem tecnologici ed infine, ma non di minore importanza, i l filone religioso, con VAngelo, la Maternità, i l Cristo e nume-rosi bassorilievi sul tema della Crocefissione e della vita di -

E importante sottolineare come Codognotto non sia un ideali-sta. L'autore non rivendica attraverso le proprie immagini un mondo irreale, sospeso nella sua perfezione. Non eleva a pro-tagonista un singolo aspetto sul tutto prediligendo la natura o la tecnologia, ma piuttosto richiama l'attenzione sulla possibi-

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4. SFINGE SOLARE Per la presentazione di questa affascinante e vibrante scultura, qui ambientata in un esterno, rimandiamo al primo risvolto di copertina. Ci limitiamo a richiamare l'attenzione sul gatto scuro, accovacciato tra le zampe feline della Sfìnge, che contribuisce alla scenografia enigmafica e piena di contrasti creata dalla statua e dalla luce.

Nella poetica di Codognotto tutto è diversità e unità assieme. Così l'artista sente il mondo, ne rappresenta i simboli e ne comunica la magia. E del mondo racconta i misteri, proprio come quello della Sfinge Solare, che tra rufilanti raggi, sibi-lo di serpi e ruote dentate, tra orrore di chimera e attrazione solare, ci fissa impassibile col suo volto. Lo stesso volto del Sole, del Trono, di altri Totem inquietami. È un volto arcaico, indecifrabile, madre di lutti gli enigmi esistenziali. Forse solo uno specchio delle nostre paure e dei nostri, celati, desideri.

lità di una conciliazione delle parti attraverso il dialogo artistico. È molto indicativo di come l'artista sviluppi una naturale con-taminazione tra i vari filoni, quasi l'uomo potesse material-mente, e non solo idealmente, determinare una unificazione. Così V Unicorno e il Cavallo divengono tecnologici, il Dinosauro armato, i Fiori giganteschi e i Totem meccanici. Contrappone, quindi, agli immutabili assoluti l'inquieto relati-vismo della soggettività. In Codognotto il significato di libera

creazione, fondato sui soggettivi valori emozionali e fantasfi-ci, passa in primo piano.

11 crifico John Ruskin affermava che non ci può essere arte senza comprensione. Se è così, la critica e l'apprezzamento devono essere basati su conoscenza ed esperienza. Può esser-ci, quindi, posto per la sensazione e l'emozione istintiva? Secondo noi sì. Alcune persone sono trascinate verso l'arte visiva e vogliono trovare, come prima ragione, quella emotiva; a loro piace semplicemente guardare e perciò questa imphcita emozione è molto forte. E' questa emozione la forza-guida che ci rende desiderosi di conoscere l'arte e in particolare l'opera di Codognotto. Ogni opera d'arte è un mistero e per essa ogni parola inade-guata: le sculture di Codognotto parlano da sole, non c'è che da mettersi, semplicemente, davanti a queste opere con le emozioni che esse hanno saputo risvegliarci. Dobbiamo quindi essere grati a questo artista per la alfissima qualità della sua vasta produzione che sempre cambia e sem-pre migliora.

Laura Bernardelli

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5. TOTEM INFORMATICO Scultura monumentale (120xh300cm), interpretazione tecnologica-spaziale dell'informatica. E un esempio della visione del mondo dell'autore, in cui la presenza magica e affabulante coabita, senza stridori, con quella tecnologica. Come aspetti dell'unicità dell'uomo.

L'immagine totemica, riferimento obbligato delle culture prelogiche (il totem come occasione di richiamo, di incontro, di coesione tra i "credenti" e di preghiera alle forze naturah), è qui proposta insieme a quella razionale, evidenziata da! sistema informatico, dal cervello. Ma non c'è contraddizione tra i due momenti, tra i due archetipi: quel che l i unisce è i l fluire stesso della vita. La sua dialettica intema.

6. MAPPAMONDO ARMILLARE (40 X h70 cm) Cosmogonia e fiaba, insieme.

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/. PESCE ;i50xh80 cm) Le suggestioni cosmiche e :ecnologiche della pagina precedente lasciano qui il posto alla celebrazione di un mondo naturale e quoti diano: quello marino. Ma è solo apparenza. In que-sto e altri esempi si evidenzia la capa-cità di Codognotto di far passare per artificiosa la naturalità del pesce e di far risaltare naturale, trasposta in legno, l'artificiosità delle costruzioni umane.

8. CARAVELLA (30 X h45 cm) Nave, pesce o giocattolo meccanico?

9. LA CARAVELLA E L'UOVO DI COLOMBO Uopera (60xhl20 cm) rientra in una ricca produzione per la celebrazione dei 500 anni dalla scoperta deirAmerica.

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12. DINOSAURO ARMATO Particolare di un animale mostruoso, (170 x h l70 cm) creato dalla fantasia deirautore. I mostri di Codognotto non sono nè buoni nè cattivi. Sono forze della Natura o della Scienza. Spetta al cervello umano indirizzarne l'energia al proprio scopo. Anche negli orribili mostri di Codognotto si coglie, però, un fascino elementare

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13. SOLE E RUOTA DELLO ZODIACO Splendida costruzione lignea (150 x h200 cm) del 1991. Il totem irradia nello spazio la declinazione del tempo.

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TECNOLOGICO Natura animale ed elementi meccanici si fondono mirabilmente in questa grande scultura {150xh250cm) del 1976 creando un autentico capolavoro: una macchina da guerra a cavallo dell'e-ra antica e del futuro.

Di particolare suggestione l'ambientazione di fronte a Palazzo Braschi (Roma), i cui vasti saloni hanno spesso ospitato le opere monumentali di Codognotto. Gianni Barrella ne ricorda rincontro con "i vertici del potere politico {Il Capo dello Stato) e del messaggio religioso (Il Pontefice). Personaggi che emblematicamente rappresentano folle sterminate, che assommano nelle loro persone richiami e aspettative. Che sono insieme rappresentativi, emhl ematicamen te, dei momenti del computer e del totem. Dell'unità nella diversità ".

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\6, TESTA DI CAVALLO Elegante xilografia (70 X 50 cm) in legno e colore. L'equilibrio classico di questa testa rinascimentale di cavallo è appena sfiorato dal respiro cosmico e fiabesco della poetica dell'autore.

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n. ALBERO In questa complessa costruzione lignea (300 x h400 cm) la materia prima delle opere di Codognotto diventa Totem di se stessa. Anche in uno spazio urbanisticamente condizionato, l'autore riesce a conferire all'albero quel tanto di più vasto che ne trascende i l significato naturalistico per diventare reUgioso.

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FIORE Questa elegante scultura (50 hl70 cm) naturistica, nella sua perfezione formale, documenta la maestria tecnica delPartista che, prima di trasformare la sua opera in poesia, deve dimostrare di essere un provetto artigiano. A certificarne la "qualità totale" potrebbero bastare le opere di queste due pagine.

19. PESCE NELL'ACQUARIO (170xh70 cm) Qui l'Autore dimostra che con un materiale vivo e antico come il legno si può esprimere e rappresentare davvero "tutto". Anche un "elemento acquatico".

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20. PIANTA (100xh250 cm)

21. GIGANTI SPIGHE Scultura (50 x h300 cm) presentata nel 1990 alla "Festa del Pane" " in Piazza Navona a Roma.

22. FUNGO DELL'ENERGIA Scultura (50 x h50 cm) in legno di cirmolo e cristalli di rocca. Immediata l'interpretazione,

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25. ENVIRONMENT '74 Scultura simbolo monumentale (100xh320 cm) prescelta dalla Finmeccanica per i l proprio padiglione di Environment '74 (Torino). Rappresenta "l'energia nucleare che si sprigiona dalla Natura e che, governata dal cervello dell'Uomo, deve servire ai bisogni dell'Umanità nel rispetto dell'ambiente in cui l'Umanità vive". Questo è un motivo ricorrente nel filone tecnologico e cosmico di Codognotto.

Col legno-natura l'Autore eleva un canto alla irrinun-ciabile centralità del cervello dell'Uomo, meccanismo speculare della potenza divina. Le opere di Codognotto cantano di una Umanità protagonista del tempo e dello spazio, nel continuo evolversi degli orizzonti scientifici e cosmici.

Anche le pagine successive riprendono alcune delle opere riconducibili a questo fondamentale filone della produzione artistica di Codognotto.

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29. CERVELLO TECNOLOGICO (80 X h200 cm)

30. CERVELLO TECNOLOGICO Anche le dimensioni ( I 0 0 x h 2 5 0 cm) fanno di quest'opera un autentico monumento alla macchina pensante, alla fiducia nella sistemazione razionale dei problemi. Nelle opere di Codognotto "// cervello è evidenziato come un computer, che macina dati, correla pro-grammi, segnala passaggi, sottolinea combinazioni: determina ordine nel confuso svolgersi dell'esi-stenza." Così l'efficace "lettura" di Gianni Barrella. Aggiunge però Enrico Crispolti: "...anche in piena suggestione mec-canica e cibernetica la macchina è riscattata in giocattolo (...) e con un gioco contaminatorio l'au-tore fa risultare in certo modo naturale, trasposta in legno, l'artificiosità sofi-stica del meccanismo".

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-iX. SAN GIORGIO E IL DRAGO E' un altro dei monumenta-li (60 X h250 cm) capolavori di Codognotto. Questa re interpretazione solare e favolistica del mito di San Giorgio e il Drago è collocata dal 1996 presso la sede centrale della Banca di Roma.

32. TOTEM TECNOLOGICO (60 X h200 cm) Le complesse costruzioni totemiche di Codognotto pongono istintivamente interrogativi. Dipende dalla cultura e dalla sensibilità del "lettore" elaborare le risposte, inevitabilmente parziali. L'enigma spesso rimane e l'arte dell'autore si limita a rivelame la presenza.

33. COLONNA TOTEM La grandiosa opera (120xh300 cm), avvolta da simboli di "tecnologia natura e storia" è stata scolpita nel 1996, per la nuova sede della Banca d'Italia a New York.

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35. AMANTI L'immagine qui riprodotta permette di cogliere il raffmato impianto plastico di questa autentica scultura-idea (in senso platonico) dell'amore. L'opera introduce un ciclo espressivo di Codognotto in cui forma e materia si fondono e si identificano ai limiti della perfezione. ''Le forme si svolgono e si intrecciano - commenta Maura Scheggi -, in una armonica continuità di linee morbide e curve, esprimendo la mistica dell'amplesso in un linguaggio suggestivamente essenziale, conferendo all'Eros, struttura portante della vita, una religiosa nobiltà " L'opera non esprime una carica sensuale; rappresenta, semmai, una categoria dello spirito.

36. L'ANGELO (15xh40 cm)

37. IL GATTO DI GIULIA Pregevole statuetta (30 X hl5 cm) di riuscita plasticità. Anche questo gatto-idea "m cui si compendiano tutti i gatti dell'universo, presenta una lucida armonia di linee morbide e curve che si intrecciano senza fine e che conferiscono alla creatura un moto languido e scattante". Il Gatto di Giulia appartiene ad una collezione privata modenese.

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3^ e 39 MATERNITÀ' (2()xh60 cm) ''La tenerezza struggente e avvolgente dell'opera, espressa con una limpida eloquenza di sintesi, sotto vari aspetti ha pochi riscontri tra i capolavori della scultura contemporanea". Maura Scheggi su "L'effìmero" del 1989 aggiunge ancora: ''Questa Maternità emblematica, eterna, vibrante d'amore, potreb-be essere il fiore all'oc-chiello di qualunque Museo". Anche in questo caso la capacità di sintesi espres-siva di Codognotto non ha bisogno di chiave di com-prensione. La lettura dei due personaggi (che attra-verso il bacio e l'abbraccio sembrano fondersi in una sola creatura) è, infatti, di una chiarezza immediata e completa.

La versione de La Maternità qui riprodotta appartiene ad una collezione privata di Bergamo.

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40, 40 bis e 41 CROCEFISSIONE I tre bassorilievi lignei riprodotti gravitano su un tema particolarmente sentito da Codognotto: la Crocefissione. Lo spettatore è soggiogato dal ''linguaggio essenziale, dalla articolazione fluida, dalle forme avvolgenti". Ancora Maura Scheggi "E'sbalorditivo come tale essenzialità possa comunicarci con pienezza lo smarrimento, l'angoscia, il pianto senza lacrime di Maria ". "Ai lati della Croce, figure umane levano al cielo una grandiosa sinfonia di sgo-mento, di speranza, di fede, intrecciando le loro braccia senza fine con una folla

spasmodica di rami " Rami e braccia: è que-sto un motivo ricorren-te nel filone religioso di Codognotto.

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42. ^ L'ULTIMA CENA : Bassorilievo ligneo

À (70xhl20cm) in omaggio alle Missioni del Mondo. Alle superfici levigate e terse delle opere precedenti toma qui a sostituirsi la scabra rugosità del legno, dalla cui linfa vegetale emergono i volti di Cristo, degli Apostoli e dello stesso Giuda.

43. PANNELLO SACRO Ancora natura e religiosità insieme in questo grande pannello (250xhl80 cm) realizzato nel 1987.

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44. CICLOPE DELL'INFORMAZIONE Straordinario totem (100 x h300 cm) dove natura e macchina, mostruosità e scienza si sintetizzano in una scultura simbolo dell'istintiva fdosofia dell'autore. Un altro particolare di quest'opera del 1986 è riprodotto nell'imma-gine n. 27 di pagina 18.

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CODOGNOTTO scuitoi.

ATTIVITÀ'ARTISTICA opere e presenze

1960/1970 Interventi e presenze a diverse collettive. Prima Personale nel 1970 a Pratica di Mare.

1973 Personale alla Galleria " I l Triangolo" di Roma.

1974 Scultura simbolo ''Environment '74" al 1° Salone Intemazionale sull'Uomo, TAmbiente e i problemi dell'Energia -Torino.

1975 In marzo-aprile è presente alla X Quadriennale dell'Arte di Roma. Scultura ecologica "Cervello Maternità". Scultura simbolo "Cervello Mano" alla I I Mostra Biennale di Pubblicità - Palazzo dei Congressi - Roma. Scultura simbolo per la Mostra Nazionale della Resistenza -Mercati di Traiano - Roma. Personale alla "Galleria Studio A" di Milano • Targa d'oro della Provincia di Milano.

1976 Nel giugno-luglio Personale organizzata dal Comune di Roma (Assessorato alla Cultura) a Palazzo Braschi. Presentato ''Totem Tecnologico" alla Rassegna Tecnologica di Torino. Interventi scultorei in opere teatrali e cinematografiche. Natale '76: presentato "Presepe Spaziale" nella Chiesa di S. Agostfho a Roma. Presente in "Casa Idea" - Roma Interventi su Roma all'aperto. Opera "Scontro D'Uccelli"

1977 Scultura simbolo "Grande Mano" alla Mostra delle Regioni d'Italia - Tevere Expo - Roma. Esposta in permanenza la scultura "Cervello Tecnologico" alla Rassegna Mondiale Elettronica "Electro '77" - Museo della Scienza e della Tecnica di Mosca. In novembre e dicembre presente alla Mostra "Firma l'Italia' - Museo d'Arte Moderna Sao Paulo e Rio de Janeiro.

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"// Formicone": una delle opere esposte da Ferdinando Codognotto nel J973 nella casa romana delVattore Ugo Tognazzi.

Torino 1974. Codognotto presenta a Maurice F. Strong, Segretario Generale delle Nozioni Unite per rambiente, la sua scultura (nello sfondo) "Environment '74".

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A risolvere la millenaria questione tra S, Giorgio e il drago interviene Codognotto, brandendo uno spadone. Altra questio-ne risolta dall'Autore è la collocazione della scultura: dal 1996 "5. Giorgio e il Drago" è ammirabile presso la sede centrale della Banca di Roma.

1978 Presentazione alla critica della scultura-albero "Uomo e Progresso, Natura e Tecnica". Opere nel filmato "Cinemondo 37".

1979 Presentato il bassorilievo "Natura e Morte del Cristo" Create e scolpite le marionette per il teatro dei bimbi "Degli Accettella". "Intervento Solare" - Gradinata della Chiesa di S.Agostino a Roma.

1980 Mostra Personale all'Hilton Hotel in occasione della Gara mondiale di pipa - Roma. Presentato il "Pinocchio Tecnologico" in vari interventi in occasione dell'Anno del fanciullo. Scultura "// Cervello'' in permanenza al Museo d'Arte Moderna di Bucarest. In maggio e giugno Personale alla Galleria "Andicò" di Roma. Presentato il "Trono Tecnologico". Ospite alla trasmissione RAI "Apriti Sabato".

1980-1981 Sculture in scena nella commedia RAI-TV "Nemici per la pelle" con Renato Rascel e Giuditta Saltarini. Sculture "Sole e Fiore" presenti in studio nella trasmissione RAI-TV "Il pomerìggio". Esposta la scultura "Resurrezione" nella Cappella Bernini della Chiesa di S. Agostino a Roma

1981 Filmato RAI sulla scultura di Codognotto nella trasmissione "Il Pomerìggio"

Personale al Festival dei due Mondi di Spoleto.

1982 "Grande Albero di Pinocchio", simbolo del Festival per il

centenario di Pinocchio, al Palazzo delle Esposizioni - Roma. 1983 Sculture in studio nelle trasmissioni RAI-TV "Pianeta" e "Merìdiana". Ospite alla trasmissione RAI-TV "Domenica In". Presentato il "Ciclope Tecnologico".

1984 Ospite della RAI-TV in "Domenica In" con la scultura TOTEM, ora esposta in permanenza presso la sede RAI. Ospite RAI-TV della trasmissione "Pronto Raffaella", con presentazione di sculture.

1984-1985 Sculture per la scena della trasmissione RAI-TV "Estate é un'avventura".

1985 Scultura per la scena teatrale di "Giullarata pove-

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Codognotto (primo da destra) consegna a S.S. Papa Giovanni Paolo li il modellino della COMETA DI HALLEY in occasione dell'udienza {1986) con gli scienziati dell 'ESA (Agenzia Spaziale Europea) dell'Intercosmos e della NASA. Successivamente Codognotto ha completato la sua monumentale cometa di Halley: un poema ligneo lungo oltre cinque metri.

ra" di e con Ugo De Vita . Ospite RAI-TV nella trasmissione "Domenica In" presenta l'o-pera "Allegoria Tecnologica''. Interventi scultorei su strada alla "Mostra di via dell'Orso" -Roma. Allegoria tecnologica ''Trittico" collocata nella sala di controllo dell'ENEL - Roma. Scultura simbolo della Bonifica IRI {"Totem") collocato nell'atrio della Sede di Roma. Scultura Grande Pannello Tecnologico, "Dinamica Rotante", collocato nell'ingresso dell'azienda SIGE - Napoli.

1985-1986 "Totem'\a nel film "Diavolo in corpo", di Marco Bellocchio. Sculture per la scena dei "Recitals letterari" di e con Ugo De Vita, Mario Scaccia, Ileana Ghione.

1986 "Scenaper un Balletto", sculture per la scenografìa di "Buonasera Raffaella" -RAI-TV Grande cometa di m. 5, scolpita a simbolo del primo Convegno Mondiale sulla "Cometa di Halley", presentata all'Università di Roma alla presenza del Capo dello Stato On. Cossiga. Presentata "Cometa di Halley" a Sua Santità i l Papa.

Donato i l modello in legno in occasione dell'udienza con gli astrofisici rappresentanti i vari Stati del mondo. Ospite della trasmissione RAI-TV "Fantastico '86" di Pippo Baudo. Presentata la "Cometa di Halley". Presentato i l "Cervello Tecnologico" nella trasmissione RAI-TV "Domenica In" di Mino Damato.

1987 Ospite con sculture alle trasmissioni RAI-TV "Arcobaleno" di Bruno Modugno, "Pronto, chi gioca?" condotta da Enrica Bonaccorti e "Piccoli Fans" condotta da Sandra Milo.

1988 Ospite a "Domenica In" di Lino Banfi. Presentazione del "Grande Cono di Gelato" in occasione della "Festa del gelato" nella trasmissione. Presentazione dell' "Arca di Legno" nella trasmissione "Alla ricerca dell'Arca" di Mino Damato. Arche uguali sono state donate dalla RAI al Principe Cario d'Inghilterra, a Sting, a José Carreras e a Robert Redfort. In marzo-aprile, Personale a "Scala d'onore" Palazzo Comunale di Spoleto. In marzo-aprile al "Festival del Sacro'\o di S. Nicolò di Spoleto: presentata 1' "Annunciazione Cosmica". Presente sulF edizione d'arte "QueUi che contano" della Marsilio Editore, curata dal critico Ferdinando Anselmetti.

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Immagine giocosa del "Drago " e del suo autore. Roma, 1985.

Presenza con la scultura Sfinge Solare a "Domenica In" di Gianni Boncompagni. "Festa nel Parco", serata all'Hotel di SantaVenere di Maratea, in occasione del premio di regia teatrale: sculture articolate tra pubblico e palcoscenico, riprese e trasmesse da RAI2.

1989 Mostra Personale a "Tevere Expo", sezione "Arte Ottobre '89". Presentati: Cometa di Halley, Ciclope, Sfinge Solare, Ruota Spaziale, Annunciazione, Fiori.

1990 Ospite della trasmissione di RAI 3 "Va pensiero" : presentazione di Dinamica, Gamba del Calciatore. Omaggio ad Italia '90. Scultura ''Totem" al Tomeo di tennis "Ugo Tognazzi", dedicata ad Ugo con simboli della sua professionalità. Scultura simbolo "Giganti Spighe" alla "Festa del pane" in Piazza Navona - Roma. Scultura simbolo del calciatore dedicata ad Italia '90. Trofei dati dal Ministro del Turismo ad ospiti intemazionali in occasione di Italia '90. Scultura simbolo del trofeo "Festival del gelato" organizzato da Salvatore Monteforte.

1991 Ospite con sculture in quattro trasmissioni su RAI 2. Con la Galleria 'Apollo d'Oro" presente ad Art Expo di Tokio dal 29 marzo al 3 aprile. 4 maggio 1991, Premio "Città di Terracina" : medaglia d'oro per la scultura.

1992 Presente all'Expo di Siviglia. Rappresentato il Lazio con "Sfinge Solare". Presentazione del "Grande Drago" in "Partita doppia", tra-smissione RAI-TV.

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ri

"Torre Ghirlandina", simbolo della città di Modena, scolpita nel 1995 in memoria di Mario Del Monte, già Sindaco della città.

1993 Sculture per lo studio televisivo del TG scientifico "Leonardo " - Studi RAI di Torino

1994 Presente alla mostra antologia delle opere d'arte di proprietà della RAI e nel relativo cataloso.

1995 Scultura 'Torre Ghirlandina" con allegorie, alla memoria di Mario Del Monte, già sindaco di Modena e Presidente di Legacoop Modena. Ospite con sculture nello studio del programma RAI-TV "Numero Uno" con Pippo Baudo.

1995-1996 Opera ''Giornoper Giorno Sfinge Solare" in uno studio di RETE 4 (Mediaset) per un programma giornalistico.

1996 Scultura per la FAO: dono in occasione del Congresso Intemazionale, collocata nella sala dei Capi di Stato. Collocata l'opera "San Giorgio e il Drago" presso la Banca di Roma - Roma. Realizzato i l "Grande Albero della Prosperità" - Nuova sede della Banca d'Italia - Roma. Ospite con sculture nello studio del pro-gramma RAI-TV "Numero Uno" con Pippo Baudo. Scultura nello studio di un Programma cul-turale TV a Tokio - Giappone. Mostra personale alla Galleria "Artesse" di Tokio.

1997 Scultura nello studio di un programma culturale TV a Tokio. Scultura "Colonna Totem" per la nuova sede della Banca d'Italia a New York. Pannelli Sacri per la Chiesa di GesiJ e Maria in Via del Corso a Roma. "Ultima Cena" in omaggio alle Missioni nel Mondo.

1998 "S. Pietro": l'opera in cui l'autore rivisita la cupola di S. Pietro diventa la copertina del volume di Felice Bersato ("Anni Santi e dintorni") sul Giubileo.

1999 Scultura totem "Natura-Macchina-Uomo" per autosalone Carpoint di P.zza S. Giovanni di Dio a Roma: sede, in aprile, di una mostra personale con realizzazione dal vivo di nuove opere.

Le fotografie di questo catalogo "Codognotto scultore' sono di Alberto Martinangeli: tel. 06 5894383; cell. 0339 8271460.

Ferdinando Codognotto di fronte alla sua

Colonna Totem", scolpita nel '96 per la nuova sede della Banca D'Italia a New York.

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Mostra personale a Mazara del Vallo in occasione deir"Alba del 2000", con opera collocata in permanenza presso Sede Municipale. Sei sculture "Grandi Monete" realizzate per la Banca d'Italia e collocate presso il nuovo Centro Servizi "Donato Menichella" di Vermicino di Frascati.

Roma, salone Carpoint, 23 Aprile 1999. Mostra personale e opere dal vivo, ricavate da blocchi ; di legno lavorati dal maestro* Codognotto con una grande^^. sega circolare, disposta per ~ l'occasione all'interno della sala mostra.

Roma, Sala della Protomoteca del Palazzo del Campidoglio, 13 Giugno 2000. Consegna di un Premio Faber2000 all'attrice Gina LoUobrigida.

2000 Scultura "Dea Annona": rappresentazione del commercio rea-lizzata per il Comune di Roma. Scultura Totem "Verso il terzo millennio" collocata presso sede Gruppo Carpoint (Ford) di Roma. Realizzazione targhe in legno per "Premio Faber" consegnate a: Sen. Francesco Cossiga ("Timone"), Gina LoUobrigida ("Arca del Giubileo") e Carla Fracci ("L'Angelo"). Realizzazione nuove opere, tra cui "Sfera Armillare del terzo

Millennio" e "Arca del Giubileo". Presenza con sculture in legno al Padiglione "Cantàrelh & C." del Salone Pitti Uomo di Firenze. Opera "Cornucopia" donata dalia Federlegno al Capo dello Stato Carlo Azelio Ciampi come augurio di prosperità per il Paese.

Lo scultore Ferdinando Codognotto opera nel suo studio di via dei Pianellari, n. 14, in pieno centro storico di Roma. Tel. 06/6877281 06/68307716. Cell. 0335^240400.

45. CORNUCOPIA L'opera, in legno di cirmolo e pietre dure (40 X h40 cm), simbolo di prosperità e fortuna, è il saluto augurale dell'Autore al Lettore.

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Ferdinando Codognotto è nato a San Dona di Piave i l 4 Aprile 1940. Dopo gli studi alla Scuola d'Arte di Venezia, giovanissimo si è trasferito nel cuore della vecchia Roma, in Via dei Pianellari, 14, dove tuttora lavora

nella pittoresca "bottega". Dopo un secolare letargo, la scultura lignea ha ritrovato in que-sti ultimi decenni un nuovo rilancio proprio attraverso le scul-ture (fiabesche, naturistiche, tecnologiche o religiose) e i l magico linguaggio espressivo di Codognotto. Oggi i l Maestro è un artista affermato a livello mondiale e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private nelle Americhe, in Europa e in Giappone.

scullore A cura di Evaristo Pancaldi Premessa di Enrica Pagella Presentazione dell'autore di Laura Bemardelli Hanno collaborato;

Pierluigi Cossu, Alessandro Fornili e Rita Manzini.

• Ricerca iconografica e bibliografica:

Ricerche di mercato e Marketing via Calori 1/G l/F • 40122 Bologna telefono 051/6493433 • telefax 051/5280631

Composizione grafica:

cons^iso

via Malavolti, 5 • 41100 Modena telefono 059/260345 • telefax 059/260356

• Stampa:

via B. Franklin, 5/a • 41012 Carpi (Mo) telefono 059/691118* telefax 059/695039

• Editore COPHP

via Gran Bretagna, 50 • 41100 Modena telefono 059/312500 • telefax 059/312252

Si ringrazia per la collaborazione e i l contributo y la Lega Provinciale Cooperative

t . " ^ ^ '-'^^ '^f^tà m e Mutue di Modena.

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