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fenplan n.2 / maggio-giugno 2006 Periodo dell'Associazione Culturale Amici di San Bevignate, via del Bosso. 13 - 06131. Montemalbe, Perugia - Direttore responsabile Luciano Gianfilippi II ciclo pittorico di San Bevignate U tilizzare un metodo di ricerca, la scuola di Warburg. L'iconologia è lo studio dei significati che sono propri al soggetto prescelto nella raffigurazione artisti- ca, propri alle immagini, e quindi lo studio del contenuto storico, sociale, religioso, filosofico, culturale di cui i soggetti, le immagini, sono diretta espressione, anche se talora indipen- dente dalla consapevolezza di chi quei soggetti ha utilizzato. La scoperta e l'interpretazione di que- sti valori "simbolici" (generalmente sconosciuti allo stesso artista, e che possono persine differire in modo radicale da quanto consciamente egli intendeva esprimere), è l'oggetto di quanto può chiamarsi "iconografia in senso più profondo". E l'oggetto di quella che possiamo chiamare "iconologia", in opposizio- ne a "iconografia"; il suffisso "grafia" deriva dal verbo greco graphein, scri- vere, e sta a significare un modo di procedere puramente descrittivo spes- so addirittura statistico. L'iconografia è perciò una descrizione e classifica- zione delle immagini come l'etnogra- fia è una descrizione e classificazione delle razze umane. E cioè uno studio limitato che ci dice quanto e dove certi determinati temi trovarono for- mulazione visiva attraverso certi determinati motivi. Ci dice dove e quando il Cristo Crocefisso appare panneggiato con un semplice perizo- ma oppure chiuso in una lunga tunica; quando e dove è fissato alla Croce con quattro chiodi oppure con tre. Non ci fa cogliere il messaggio di responsa- bilità e di gratitudine che essa contie- ne, che ha come fondamento il senso del sacrificio. Facendo questo, l'iconografia è d'in- calcolabile aiuto per fissare date, sta- bilire provenienze, eventualmente assicurare l'autenticità delle opere; e naturalmente fornisce la base necessa- ria per ogni interpretazione successi- Primo Maestro di San Bevignate. Crocifissione, aftresco. seconda metà sec. XIII. Chiesa di San Bcvignatc va. È tenendo presente tutte queste gravi limitazioni che l'uso corrente annette al termine "iconografia". Uno dei grandi maestri dell'iconologia, Erwin Panofsky, propone di far rivi- vere l'antico bel termine di "iconolo- gia" per tentare di risolvere con ogni altro metodo storico, psicologico, filosofico o critico-interpretativo l'e- nigma della sfinge. L'iconologia dunque è un metodo che ci pone di fronte alla "evocazione dei simboli" (Ernest Gombrich) ovvero, in realtà come il suffisso "grafia" indi- ca qualche cosa di descrittivo, il suf- fisso "logia" derivato da logos che vuoi dire "pensiero", o "ragione" indi- ca qualcosa di interpretativo. Le immagini raccontano storie che vengono da secoli lontani, avveni- menti, testimonianze di profonda reli- giosità, di anelito alla crescita spiri- tuale ci confermano che la nostra vita è una continua ricerca di un segno, di una ipotesi, di una possibilità interpre- tativa che possa in qualche modo darci la spinta e il coraggio di percor- rere una strada. Questo è il filo di Arianna; dai grandi cicli musivi di Pomposa, Ravenna. Otranto. Monreale, ai stupendi gruppi marmorei delle piccole e grandi catte- drali romaniche, ai cicli pittorici murali, ai dipinti su tavola, alle candi- de luminose architetture cistercensi armonizzate sulle sette note musicali. Un immenso patrimonio artistico che si trasmuta in patrimonio spirituale che non ha bisogno di prove inconfu- tabili per potersi esprimere. Era il Medioevo quando c'erano Benedetto da Norcia, Bernardo di Chiaravalle, Francesco d'Assisi. Ma è anche d'og- gi, questa sfida cristiana dura. La storia del Cristianesimo è stata scritta da una moltitudine di uomini che attraverso i secoli l'hanno vissuta. Basta fare il primo passo che i grandi

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fenplanjn.2 / maggio-giugno 2006

Periodo del l 'Associazione Culturale Amici di San Bevignate, via del Bosso. 13 - 06131. Montemalbe, Perugia - Direttore responsabile Luciano Gianfil ippi

II ciclo pittoricodi San Bevignate

Utilizzare un metodo di ricerca,la scuola di Warburg.L'iconologia è lo studio dei

significati che sono propri al soggettoprescelto nella raffigurazione artisti-ca, propri alle immagini, e quindi lostudio del contenuto storico, sociale,religioso, filosofico, culturale di cui isoggetti, le immagini, sono direttaespressione, anche se talora indipen-dente dalla consapevolezza di chi queisoggetti ha utilizzato.La scoperta e l'interpretazione di que-sti valori "simbolici" (generalmentesconosciuti allo stesso artista, e chepossono persine differire in modoradicale da quanto consciamente egliintendeva esprimere), è l'oggetto diquanto può chiamarsi "iconografia insenso più profondo".E l'oggetto di quella che possiamochiamare "iconologia", in opposizio-ne a "iconografia"; il suffisso "grafia"deriva dal verbo greco graphein, scri-vere, e sta a significare un modo diprocedere puramente descrittivo spes-so addirittura statistico. L'iconografiaè perciò una descrizione e classifica-zione delle immagini come l'etnogra-fia è una descrizione e classificazionedelle razze umane. E cioè uno studiolimitato che ci dice quanto e dovecerti determinati temi trovarono for-mulazione visiva attraverso certideterminati motivi. Ci dice dove equando il Cristo Crocefisso apparepanneggiato con un semplice perizo-ma oppure chiuso in una lunga tunica;quando e dove è fissato alla Croce conquattro chiodi oppure con tre. Non cifa cogliere il messaggio di responsa-bilità e di gratitudine che essa contie-ne, che ha come fondamento il sensodel sacrificio.Facendo questo, l'iconografia è d'in-calcolabile aiuto per fissare date, sta-bilire provenienze, eventualmenteassicurare l'autenticità delle opere; enaturalmente fornisce la base necessa-ria per ogni interpretazione successi-

Primo Maestro di San Bevignate. Crocifissione, aftresco. seconda metà sec. XIII . Chiesa di San Bcvignatc

va. È tenendo presente tutte questegravi limitazioni che l'uso correnteannette al termine "iconografia". Unodei grandi maestri dell'iconologia,Erwin Panofsky, propone di far rivi-vere l'antico bel termine di "iconolo-gia" per tentare di risolvere con ognialtro metodo storico, psicologico,filosofico o critico-interpretativo l'e-nigma della sfinge.L'iconologia dunque è un metodo checi pone di fronte alla "evocazione deisimboli" (Ernest Gombrich) ovvero,in realtà come il suffisso "grafia" indi-ca qualche cosa di descrittivo, il suf-fisso "logia" derivato da logos chevuoi dire "pensiero", o "ragione" indi-ca qualcosa di interpretativo.Le immagini raccontano storie chevengono da secoli lontani, avveni-menti, testimonianze di profonda reli-giosità, di anelito alla crescita spiri-tuale ci confermano che la nostra vitaè una continua ricerca di un segno, di

una ipotesi, di una possibilità interpre-tativa che possa in qualche mododarci la spinta e il coraggio di percor-rere una strada.Questo è il filo di Arianna; dai grandicicli musivi di Pomposa, Ravenna.Otranto. Monreale, ai stupendi gruppimarmorei delle piccole e grandi catte-drali romaniche, ai cicli pittoricimurali, ai dipinti su tavola, alle candi-de luminose architetture cistercensiarmonizzate sulle sette note musicali.Un immenso patrimonio artistico chesi trasmuta in patrimonio spiritualeche non ha bisogno di prove inconfu-tabili per potersi esprimere. Era ilMedioevo quando c'erano Benedettoda Norcia, Bernardo di Chiaravalle,Francesco d'Assisi. Ma è anche d'og-gi, questa sfida cristiana dura.La storia del Cristianesimo è statascritta da una moltitudine di uominiche attraverso i secoli l'hanno vissuta.Basta fare il primo passo che i grandi

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S B

ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SAN BEYIGNATE

.S-

Primo Maestro di San Bcvignatc. Crocifissioneparticolare

Primo Maestro di San Bcvignate, Crocifissioneparticolare

portali di Gloria delle Cattedrali ciinvitano a compiere, per passare da unluogo terreno temporale, situato all'e-sterno della costruzione, a uno spazioceleste destinato all'accesso all'eter-nità. Tornando all'oggetto dei-lanostra indagine analitica: la letturadella simbologia contenuta nel ciclopittorico di San Bevignate già parzial-mente accennata da Pietro Scalpellinidell'Università di Perugia e GaetanoCurzi dell'Università di Chieti, si puòconcludere come sintetizzato dalCurzi, "trattarsi di un linguaggiosegnico che allo stato attuale, restitui-sce solo frammenti di vocabolario,dotato di una grammatica e una sin-tassi propria, utilizzato per comporretesti voluminosi".Il lavoro che ci attende nel prossimofuturo, auspichiamo con la collabora-zione di studiosi, sarà di aprire questitesti voluminosi e riscoprire paginaper pagina una storia che si nascondenella più autentica tradizione cristia-na. Credo che sia per noi, non solocome ricercatori, ma come uomini,l'unica condizione per restituire qua-lità all'esistenza umana, per renderlacioè capace di risurrezione.

Alberto Polidori

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Primo Maestro di San Bevignate, Crocifissioneparticolare

II simbolo del pesce

nello del pesce è uno dei più(frequenti simboli catacombali.Diffuso nei graffiti fin dal II

secoT», deriva dall'acrostico INOLIO(ichzos = pesce), che origina dallelettere iniziali delle parole greche chein italiano si traducono in: "lesusChristos theu hyios Soler" (GesùCristo figlio di Dio Salvatore). Era ilsegno qualificante dei primi cristiani,che si configuravano come pesci;soprattutto di riconoscimento, un po'quella che noi oggi, in chiave infor-matica, chiameremmo la password.Storie apocrife riferiscono che essi, icristiani perseguitati, mettevano allaprova le nuove "amicizie" tracciandonella polvere una curva qualsiasi del-Yichthus. Se lo straniero era a cono-

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testo battesimale. Tetulliano scrive:"Ma noi. piccoli pesci, nasciamo nel-l'acqua" (Bapt.. I, 3) e Ambrogio: "Tiè stato riservato che le acque ti rige-nerino con la grazia, come esse hannogenerato gli altri (esseri viventi) allavita terrestre. Imita questo pesce"(Sacram. III). Così molte delle pittu-re catacombali testimoniano il lega-me fra il pesce e l'acqua battesimale.Del resto anche nell'arte ebraica l'ac-qua è rappresentata come pescosa e ilpesce significa risurrezione. In Eze-chiele. a proposito del fiume di acquache scaturisce dal Tempio, leggiamo:"Queste acque si dirigono verso laregione orientale; esse scendono nellapianura ed entrano nel mare; e leacque del mare saranno risanate.Qualunque essere che si muove,dovunque entrerà la doppia corrente.

Terzo Maestro di San Bevignate. motivi decorativi della parete sinistra della navata della Chiesa di Safl Bcvignate

scenza della "chiave", completaval'immagine del pesce con la curvaopposta. Nella scelta di questa imma-gine, come simbolo distintivo del cri-stiano, tra le motivazioni più impor-tanti va considerato il legame fra l'ac-qua viva e che genera gli alberi dellavita (la ricostituzione del Paradisoterrestre con la cancellazione del pec-cato originale). Questo legame sotto-linea l'aspetto dell'acqua viva, chenon è soltanto acqua corrente in con-trapposizione all'acqua stagnante, maè l'acqua che comunica la vita inopposizione alle acque che danno lamorte. Ecco dunque il pesce, comecarta d'identità del cristiano, nel con-

Pesce con la croce, calcare. V sec., Ermcnt. Parigi.Musccs du Louvrc

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l iHiASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SAN BEVIGNATE

vivrà; e qui il pesce diventerà moltoabbondante. Sulle rive di questo maresi fermeranno i pescatori" (XLVII, 8-11 ). Tenendo conto del ruolo che que-sto capitolo di Ezechiele occupa nellateologia dell'acqua viva, sembra evi-dente che è ugualmente ad esso che siricollega il simbolismo battesimaledel pesce: indica il cristiano vivifica-to dall'effusione dell'acqua escatolo-gica che sgorga da Gerusalemme.Paolo ne aveva parlato con terminigrandiosi appunto nella Lettera aiRomani (capo 6) dove sottolinea cheattraverso il rito battesimale l'uomomuore e risorge misticamente conCristo, e dall'efficacia di questo attoredentorio è associato alla vita divina.In una delle più antiche pitture neicosiddetti Cubicoli dei Sacramenti.un pescatore siede davanti ad unospecchio d'acqua da cui. con la lenza,trae fuori un pesce. Si trova in SanCallista e rappresenta il Battesimo.Nel personaggio si configura un apo-stolo, che ubbidisce al comando diGesù: "Seguitemi; vi farò diventarepescatori di uomini" (Me 1.17).

Luisa ProiettiUniversità degli Studi. Perugia

Fra Jacopo di MontecucchoII processo control'Ordine dei Templarifa tappa a Gubbio

.... il 13 ottobre 1307, Filippo ilBello. Re di Francia, diede l'ordine diarrestare tutti i Cavalieri Templari inFrancia. Le accuse mosse sono quat-tro. Tutti gli storici le consideranofalse ed "espressione di una campa-gna calunniosa". Basta conoscere ilmotivo della loro impostazione perrendersene conto:-La cerimonia di ammissioneall'Ordine si concludeva con un ritosegreto durante il quale si rinnegavaCristo e si sputava sul Crocefìsso;-il Gran Maestro e le più alte carichedell'Ordine adoravano un idolo aforma di testa (Baphomet):-L'Ostia durante la celebrazionedella Messa non veniva consacrata;-I confratelli potevano praticareimpunemente la sodomia.Il Pontefice, da qualche tempo, eravenuto a conoscenza dell'intenzionedel re di Francia di combattere, finoall'annientamento. l'Ordine deiTemplari. Ma, quando venne a cono-scenza delle accuse, si rese conto cheil Sovrano si appropriava di un pote-

re "spirituale" non di sua competen-za. Con una serie di Bolle informòl'opinione pubblica.È del 22 novembre 1307 \aPastoralispraeminentiae - del 12 agosto 1308la Faciens mìsericordiam — del 22marzo 1312 la Vox in exelso - delmaggio 1312 la Ad providam e laConsiderantes duduni — mentre laDiidiim in generali concilio è deldicembre 1312.Il Pontefice chiese pertanto a tutti isovrani d'Europa di appoggiare la sualotta; toglieva così al re di Francia"l'esclusiva" a procedere e, nellostesso tempo, avocava a se tale dirittoa giudicare i Templari autorizzando isuoi Tribunali d'inquisizione ad agirein qualunque Stato Cattolico.Questi Tribunali agirono in Francia.Provenza, Spagna, Germania, GranBretagna, Scozia, Manda. Stati dellaPenisola Italiana. Molto interessanteil lavoro condotto nello Stato dellaChiesa (Patrimonio del Beato Pietroin Tuscia, Ducato di Spoleto,Abruzzo e in "Campanie e Marittimepartibus ").

La cronaca del Processo ai Templarinello Stato della Chiesa è contenutoin un Codice, conservato nell'Archi-vio Segreto Vaticano. È stato trascrit-to da Anne Gilmow-Bryson recente-mente in Tlie Trial ofthe Templars inthè Papal State and thè Abruzzi.Si tratta di un rotolo di "cartapecora"lungo metri 33,75 e largo centimetri26, ottenuto dalla cucitura di 57sezioni membranacee. Questo codice,come un aggiornato diario, ci traman-da la procedura usata dalle autoritàecclesiastiche inquirenti in questoprocesso contro l'Ordine dei Tem-plari e il Gran Precettore, Fra Jacopoda Montecuccho suo rappresentante, iTemplari, e tutti i fautori, ricettatori,difensori. 11 Tribunale d'Inquisizione"itinerante" era composto da inquisi-tori, notai, scrivani, nunzi: Johannisde Vassano — Johannis Silvestri deBalneoregio - Petrus Thebaìdi deTybure - Silvester de Albana -Pandulphus de Sabello - JacobusVescovo di Sutri - Nicolaus medicode Tybure - Johannis archipresbiterodi San Pietro de Albana — Matheus deCavalhttis de Urbe - Hugolinuscanonico de Chableis.Le tappe di questo processo furono:Roma, autunno del 1309 - Viterbo,20-30 dicembre -Assisi, 25 febbraio-1 marzo 1310 - Gubbio, 3-7 marzo1310- L'Aquila, 3-13 aprile - Penne,16-28 aprile - Chieti, 11 maggio -Roma. 23 maggio - Viterbo. 28 mag-gio-21 giugno- Albano. 3 lualio -Velletri, 16-17 luglio - Segni, 17-18

luglio - Castel Fajola, 20 luglio -Tivoli, 21 luglio - Palombara, 27luglio.Gli articoli con i quali si investigavacontro l'ordine della Milizia delTempio Gerosolimitano erano 127. AGubbio. il processo iniziò il 3 marzo1310 e si concluse il 7 non essendosipresentato alcuno a testimoniare.Facevano parte del Tribunaled'Inquisizione, oltre i membri "itine-ranti", anche cittadini di rilievo diogni città o sede di inquisizione, aGubbio furono presenti: Nicola, abatedi S. Pietro di Gubbio - Franciscus,priore della chiesa di Santa Croce diGubbio - Deotefece, priore dellachiesa cattedrale di GubbioHubaldus, priore di Insula (FiliorumManfredi-Costacciaro?) DiocesiEugubina-Petrus, canonico dellachiesa cattedrale di GubbioAlleuritio, canonico della chiesa cat-tedrale di Gubbio - D.nus Rayneriusd.ni Saxi - D.nus Brunus de Tebaldode Tebaldo de Eugubio - D.nusAbrunamonte de Serra - D.nus BrunoGabrielli (Binus?), e una fitta schieradi nobili e personalità eugubine.La sede del tribunale fu, per i giorni 3e 4 il "Palazzo della Chiesa di SantaCroce di Gubbio - mentre per i gior-ni 6 e 7 il Palazzo del Vescovado diGubbio. Ecco il testo della primaseduta del 3 marzo 1310:<il giorno 3 marzo 1310, nel Palazzodi Santa Croce in Gubbio, alla pre-senza di me Giovanni di Vassano, diGiovanni di Silvestre da Bagnoregio,di Piero di Tebaldo da Tivoli, e diSilvestre da Albano, notati e inquisi-toli dei sopraddetti signori, e anchealla presenza del venerabile Padresignor Francesco, per grazia di diovescovo di Gubbio, del SignorAbrunamente di Serra, del Signor

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ASSOCIAZIONE CULTURALE AMICI DI SAN BEVIGNATE

Bruno Gabrielli, di Ramerò delsignor Sassi e di molta altra discretamoltitudine di nobili e di abili viventidi Gubbio.I predetti signori inquisitori disserodi essere venuti a Gubbio, oggi, nelgiorno del detto 3 marzo, per aspetta-re, prima del termine, entro il termi-ne, e nel termine, l'Ordine dellaMilizia del Tempio Gerosolimitano eil grande Precettore del detto Ordinenel Ducato di Spoleto e negli altriterritori con quei decreti costituito, eil Frate Giacomo da Montecuccho,che per grande Precettore, in quelleparti si dice generato per ultimo,come anche i Fautori, i Ricettatori, ei Difensori dei Frati, del granPrecettore e di Frate Giacomo pre-detti, citati pubblicamente, per unaloro ordinanza di citazione e compa-rizione degli stessi, citati dagli stessi

Cattedrale SS. Giacomo e Mariano. Gubbioportale d'ingresso

signori inquisitori, intenzionalmentee primariamente, per pubblico edittodi citazione nella città di Assisi, affin-chè nel giorno 6 del detto marzo nellacittà di Gubbio, nel Palazzo vescovi-le della stessa città, davanti a lorodovessero comparire, per rispondereall'inquisizione che, per autoritàapostolica, sopra quegli artìcoli, adessi trasmessi con Bolla, contro ildetto Ordine, e il Gran Precettore di

www.amicisanbevignate.it

Registrazione Tribunale di Perugian.26/2006del 1.02.2006

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Studio Fabbri, Perugia

detto Ordine e gli altri precitati fannoe intendono fare e a procedere in essi,affinchè si provveda a tutte le cose ealle incombenti, come è di diritto.Nell'attesa, quindi, di questo terminedi comparizione del predetto Ordinee del grande Precettore e degli altriprecitati, gli stessi signori inquisitoriresteranno nel detto luogo del palaz-zo vescovile in Gubbio al quale pre-detto Ordine, il grande Precettore egli altri precitati sono convocati ecitati dai Signori inquisitori predet-ti.Nota- Questo formulario notarile, deiprimissimi anni del Trecento, è statotradotto letteralmente da me,Domenico Bartoletti (delegato vesco-vile e parroco di Sigillo-Monsignoree prelato domestico del papa), secon-do i formulari antichi, carichi di ripe-tizioni, come viene sufficientementeillustrato da Salustio Tiberio daCorneto, nella sua opera in tre parti,dal titolo: "Formulari Instrumen-torum".Alcuni nomi, poi. e certi luoghi, oggi,sono difficili a reperire. Forse nonesistono più o, hanno altri nomi.

A questa prima seduta, con la qualeil Tribunale di Inquisizione porta aconoscenza il motivo della sua pre-senza a Gubbio, ne fanno seguitoaltre tre. Il 7 marzo non essendosipremurati di comparire né il GrandePrecettore, né Fra Jacopo da Monte-cuccho, né gli altri citati (fautori,ricettatori, difensori), né alcun'altrapersona da loro delegata, vengonotutti dichiarati contumaci.Il portavoce del Tribunale dichiarainoltre che "trascorse queste ore, purnon recedendo dalla dichiarazione di

contumacia, il Tribunale è dispostoad ascoltarli ancora ogni ora delgiorno e per qualche giorno. In casocontrario verrà pronunciata sentenzadi scomunica".

Il processo contro i Templari nelloStato della Chiesa, iniziato nell'au-tunno 1309. si conclude a PalombaraSabina il 27 maggio 1310. Tra iConfratelli che si sono presentati atestimoniare solo sei hanno confessa-to in parte quanto veniva contestatoall'Ordine. Essi sono: "CeccusNicolai Ragoni da Ladano (28-1V-1310 a Penne) ~ Andreas Armanni deMonte Oderisio (ll-V-1310 a Chieti)— Guillelmus de Ventuno (7-VI-1310a Viterbo) - Gerardus de Placentia(8-VI-1310 a Viterbo)- lìvolus de lavilla Sancii Justini (diocesi dePerugia 10-V1-1310 a Viterbo)-Gualterius lohannis de Neapoli l2~-¥11-1310 a Palombara Sabina). "Si ignora quale fine abbiano fattoquesti Templari.(La notizia è stata trasmessa a meGiuseppe Pellegrini di Sigillo dalDott. Piero Luigi Menichetti medicoin Gubbio (recente-mente scomparso).La traduzione deltesto latino èstata curata daM o n s i g n o rD o m e n i c oB a r t o l e t t i(recentemen-te scom-parso).

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