Febbraio 2011

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Valle di Suèssola Nobile Petroli Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Anno XXX n.02 Febbraio 2011 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi Sanfelice Oggi VIAGGI E TURISMO Via Napoli - CANCELLO SCALO tel. 0823.801262 telefax 0823. 802657 www.villaggidavedere.com [email protected] SANTA MARIA A VICO - Via Nazionale-tel. 0823. 808675 MADDALONI - Via Caudina, 271 - tel. 0823. 437837 Abbigliamento, accessori e calzature sportive: LOTTO - ADIDAS - NIKE e Devil’ Sport Via Circumvallazione (Pal. Marino) tel. 0823. 753478 San Felice a Cancello Estetica Michela Marino Gas liquidi in bombole e serbatoi Via S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali di Letterese Via Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029 S. MARIA A VICO Mario Campagnuolo continua a pag. 2 Via Nazionale Appia 4/6 telefax 0823. 808488 e-mail: [email protected] SANTA MARIA A VICO Via Nazionale Appia - ARIENZO - 0823. 805283 Progettazione e manutenzioni giardino Addobbi floreali S.r.l. Centro di estetica, bellezza, relax. Trattamenti viso-corpo, fangoterapia. Bar Pasticceria cerimonia donna Santa Maria a Vico Gelateria SANTA MARIA A VICO Via Nazionale, 328, tel.0823.808507 Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 La Grande Patisserie Unità d’Italia: idea ottima, attuazione pessima La guerriglia post unitaria - Dal 1860 – 1870 Dal gennaio ad ottobre del 1861 si contavano nel Regno delle Due Sicilie 9.860 uomini fucilati, 40 donne e 60 ragazzi uccisi, 10.604 feriti, 918 case arse, 6 paesi bruciati, 12 chiese devastate, 1.428 Comuni insorti in armi, 13.629 imprigionati - Intere famiglie arrestate senza il minimo pretesto. Il governo piemontese ha obbligato sempre a credere che 1.500 uomini comandati, da due o tre vagabondi, tennero testa a un esercito regolare di 120 mila uomini! - Pontelandolfo (BN): 5.000 abitanti, rasa al suolo dai piemontesi - Nino Bixio, autore dell’eccidio di Bronte (in Sicilia), nel 1863 proclamò in Parlamento: “Un sistema di sangue è stato stabilito nel Mezzogiorno”. Calcio: 5 nostri ragazzi vincono la Coppa Italia I santamariani Florese, De Luca, Pascarella, Luce e l’arienzano Bizzarro in forza all’Ippogrifo Sarno, si aggiudicano l’ambito trofeo regionale nel campionato Eccellenza. Ed ora alle finali interregionali - Sempre per il calcio, in evidenza anche due portieri: Terracciano, in serie C2 coi siciliani del Milazzo, e Fincato negli allievi del Napoli. Lotta stile libero categoria esordienti Emmanuele De Lucia campione italiano Arienzo Due milioni per la chiesa dell’Annunziata Emmanuele De Lucia bissa il titolo che aveva già vinto nella categoria giovanissimi San Felice a Cancello Il Museo della civiltà contadina della nostra valle Il 27 febbraio 2011 è il pri- mo anniversario della nostra sede in Via Elevata - dichiara Giovanni De Rosa presidente dell’Associazione Terra Nostra Aperto tutte le domeniche dalle 9,00 alle 12,00 continua a pag. 2 Da Gibilterra al Cairo l’Afri- ca s’affaccia sul Mediterraneo e ha di fronte l’Unione Euro- pea. Questa rappresenta, agli occhi degli abitanti di quella parte d’Africa, il posto dove si vive meglio al mondo. I programmi delle nostre te- levisioni vengono captati da quelle dei nostri dirimpettai africani e vi appare descritto un mondo fantastico e variopinto che nemmeno riescono a im- maginare. La pubblicità che puntualmente accompagna ogni programma dà loro l’illu- sione che qui da noi tutti ab- I nostri dirimpettai in rivolta biano un lavoro che consenta loro d’acquistare le stupende automobili, i mobili favolosi e ogni tipo di elettrodomestico tra quelli che vengono pubbli- cizzati. Le notizie di quanto ac- cade in politica, e mi riferisco all’Italia, sono ancora più scon- volgenti. Da noi si dice che il Presidente del Consiglio può pagarsi un harem infinito di donne piacenti e che oltre a loro può acquistare anche uo- mini. Non vi scandalizzate, vi prego, si dice che compri solo quelli che possono sostenere il suo governo in Parlamento. Dalle immagini televisive pos- Nella conferenza stampa del 17 scorso, il sindaco Giu- seppe Medici ha presentato agli intervenuti il lavoro svolto dalla sua amministrazione non solo in questi primi diciot- to mesi, ma anche quello fatto nel primo quinquennio del suo mandato elettorale. I primi cinque anni di attività amministrativa - così esordi- sce il sindaco - hanno rappre- sentato un’esperienza nuova e stimolante che, oltre al raggiun- gimento dei risultati sperati, ha permesso di incamminarmi verso la programmazione e la realizzazione di progetti utili alla comunità. Scorrendo le pagine del- l’opuscolo , che in questi gior- ni verrà distribuito a tutte le fa- miglie arienzane, il cittadino La notizia che più interessa il nostro territorio, in queste settimane, al di là dello scan- dalo nazionale Ruby-Berlusco- ni, riguarda la posizione del- l’ex-sindaco di S. Felice a Can- cello ed eletto consigliere re- gionale UDC dr. Pasquale De Lucia. Il giorno 4 febbraio la Prima sezione della Corte d’Ap- pello di Napoli, in seguito al ri- corso presentato da Angelo Consoli, primo dei non eletti UDC in provincia di Caserta, ha pronunciato la sentenza di ineleggibilità del De Lucia di- chiarandolo decaduto dalla carica di consigliere regiona- le. In effetti, il De Lucia non avrebbe inoltrato la domanda di aspettativa dal servizio es- sendo dipendente regionale. Un po’ poco per cancellare la volontà popolare, una questio- ne formale che rischia, però, di danneggiare il nostro terri- torio, la libera espressione del voto, ma che dimostra, anche, il livello di decadenza raggiun- to da certa politica. Una politi- ca, un modo di pensare e di agire discutibile e una deca- denza che è in sintonia con il livello nazionale laddove si an- tepongono gli interessi “ad personam” a quelli collettivi. Il dr. Pasquale De Lucia, nel- la sua ascesa, ha girovagato tra varie formazioni politiche fino a giungere, da Sindaco della città sanfeliciana, alla Presidenza del Consiglio Pro- vinciale di Caserta in quota Partito Democratico, quale consigliere più votato dall’elet- torato. Con la sua presenza, è opinione diffusa, vi è stata una maggiore attenzione dell’Ente Il caso De Lucia e il degrado della politica Arturo Morgillo L’on. Pasquale De Lucia continua a pag. 2 Provincia verso un territorio martoriato quale S. Felice a Cancello e, pur tra scelte am- ministrative discutibili nel lun- go sindacato da primo cittadi- no, con la elezione ottenuta sul campo a consigliere regiona- le nel 2010, passando dal PD all’UDC, il dr. De Lucia ha dato prova di radicamento nell’elet- torato della provincia : e la po- polazione sanfeliciana entu- siasta ha rivolto a questo suo figlio elogi, speranze e aspet- tative di riscatto per un futuro migliore. Alla Regione al De Lucia veniva assegnata la Pre- sidenza della Commissione Agricoltura e territorio e in que- sti pochi mesi l’ex-sindaco si è impegnato con iniziative a sostegno dei lavoratori del set- tore. “Io continuo – ha dichia- rato De Lucia – a lavorare per fare l’interesse del territorio”. Ma il contesto politico, la corsa sfrenata alla poltrona e al po- tere doveva consigliare, al De Lucia, maggiore prudenza so- prattutto da quando in alcuni partiti il dibattito, la disciplina, il confronto delle idee hanno lasciato il posto all’arrivismo, dr. Giuseppe Medici San Felice a Cancello Elezioni di primavera D’Andrea sfiderà De Lucia, Campagnuolo o Palmieri? Continuano gli incontri diur- ni e notturni tra le forze politi- che sanfeliciane per le candi- dature a sindaco in vista delle elezioni amministrative di pri- mavera. Numerosi sono i can- didati in pectore sia del centro destra che del centro sinistra, ma si parla anche di possibili liste civiche. In pole position c’è il dott. Luca Alfredo D’Andrea che in un manifesto ha dichia- continua a pag. 2 S. Maria a Vico Tre anni di carcere per chi scarica abusivamente L’amministrazione comuna- le santamariana vuole tenere il paese pulito e colpire chi ab- bandona abusivamente ogni tipo di rifiuto sul proprio territo- rio. Perciò con un pubblico manifesto ha diffidato chiun- que dallo scaricare rifuiti di qualsiasi genere lungo le stra- de, nei terreni abbandonati, nelle piazze o altrove. Chi verrà pizzicato andrà in contro a tre anni e sei mesi di carcere con tutte le conseguenze civili e penali. Finalmente si comincia a fare sul serio! Carmine Palmieri continua a pag. 2 verrà a conoscenza anche di iniziative che non sono state opportunamente pubblicizzate, ma che anche sortito il loro ef- fetto. E così si va dalle politiche

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Politica sport cultura storia dalle famiglie usi e costumi

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Valle di SuèssolaNobile Petroli

Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola

Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo MorgilloAnno XXX n.02 Febbraio 2011

Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola(Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi

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Via Circumvallazione(Pal. Marino)

tel. 0823. 753478San Felice a Cancello

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Via S. Marco, 133S. MARIA A VICO

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Serramenti e finiturePagamenti rateali

di LettereseVia Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029

S. MARIA A VICOMario Campagnuolo

continua a pag. 2

Via Nazionale Appia 4/6 telefax 0823. 808488 e-mail: [email protected] MARIA A VICO

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La GrandePatisserie

Unità d’Italia: idea ottima,attuazione pessima

La guerriglia post unitaria - Dal 1860 – 1870Dal gennaio ad ottobre del 1861 si contavano nel Regno

delle Due Sicilie 9.860 uomini fucilati, 40 donne e60 ragazzi uccisi, 10.604 feriti, 918 case arse, 6 paesi

bruciati, 12 chiese devastate, 1.428 Comuni insorti in armi,13.629 imprigionati - Intere famiglie arrestate senza il

minimo pretesto.Il governo piemontese ha obbligato sempre a credere che1.500 uomini comandati, da due o tre vagabondi, tennerotesta a un esercito regolare di 120 mila uomini! - Pontelandolfo(BN): 5.000 abitanti, rasa al suolo dai piemontesi - Nino Bixio,autore dell’eccidio di Bronte (in Sicilia), nel 1863 proclamò inParlamento: “Un sistema di sangue è stato stabilito nelMezzogiorno”.

Calcio: 5 nostri ragazzivincono la Coppa ItaliaI santamariani Florese, DeLuca, Pascarella, Luce e

l’arienzano Bizzarro in forzaall’Ippogrifo Sarno, si

aggiudicano l’ambito trofeoregionale nel campionato

Eccellenza. Ed ora alle finaliinterregionali - Sempre per il

calcio, in evidenza anchedue portieri: Terracciano, in

serie C2 coi siciliani delMilazzo, e Fincato negli

allievi del Napoli.

Lotta stile libero categoria esordienti

Emmanuele De Luciacampione italiano

Arienzo

Due milioni per lachiesa dell’Annunziata

Emmanuele De Lucia bissa il titolo che aveva già vinto

nella categoria giovanissimi

San Felice a Cancello

Il Museo della civiltàcontadina della nostra valle

Il 27 febbraio 2011 è il pri-mo anniversario della nostrasede in Via Elevata - dichiaraGiovanni De Rosa presidentedell’Associazione Terra Nostra

Aperto tutte le domenichedalle 9,00 alle 12,00

continua a pag. 2

Da Gibilterra al Cairo l’Afri-ca s’affaccia sul Mediterraneoe ha di fronte l’Unione Euro-pea. Questa rappresenta, agliocchi degli abitanti di quellaparte d’Africa, il posto dove sivive meglio al mondo.

I programmi delle nostre te-levisioni vengono captati daquelle dei nostri dirimpettaiafricani e vi appare descritto unmondo fantastico e variopintoche nemmeno riescono a im-maginare. La pubblicità chepuntualmente accompagnaogni programma dà loro l’illu-sione che qui da noi tutti ab-

I nostri dirimpettai in rivoltabiano un lavoro che consentaloro d’acquistare le stupendeautomobili, i mobili favolosi eogni tipo di elettrodomesticotra quelli che vengono pubbli-cizzati. Le notizie di quanto ac-cade in politica, e mi riferiscoall’Italia, sono ancora più scon-volgenti. Da noi si dice che ilPresidente del Consiglio puòpagarsi un harem infinito didonne piacenti e che oltre aloro può acquistare anche uo-mini. Non vi scandalizzate, viprego, si dice che compri soloquelli che possono sostenereil suo governo in Parlamento.Dalle immagini televisive pos-

Nella conferenza stampadel 17 scorso, il sindaco Giu-seppe Medici ha presentatoagli intervenuti il lavoro svoltodalla sua amministrazionenon solo in questi primi diciot-to mesi, ma anche quello fattonel primo quinquennio del suomandato elettorale.

I primi cinque anni di attivitàamministrativa - così esordi-sce il sindaco - hanno rappre-sentato un’esperienza nuova estimolante che, oltre al raggiun-gimento dei risultati sperati, hapermesso di incamminarmiverso la programmazione e larealizzazione di progetti utilialla comunità.

Scorrendo le pagine del-l’opuscolo , che in questi gior-ni verrà distribuito a tutte le fa-miglie arienzane, il cittadino

La notizia che più interessail nostro territorio, in questesettimane, al di là dello scan-dalo nazionale Ruby-Berlusco-ni, riguarda la posizione del-l’ex-sindaco di S. Felice a Can-cello ed eletto consigliere re-gionale UDC dr. Pasquale DeLucia. Il giorno 4 febbraio laPrima sezione della Corte d’Ap-pello di Napoli, in seguito al ri-corso presentato da AngeloConsoli, primo dei non elettiUDC in provincia di Caserta,ha pronunciato la sentenza diineleggibilità del De Lucia di-chiarandolo decaduto dallacarica di consigliere regiona-le. In effetti, il De Lucia nonavrebbe inoltrato la domandadi aspettativa dal servizio es-sendo dipendente regionale.Un po’ poco per cancellare lavolontà popolare, una questio-ne formale che rischia, però,di danneggiare il nostro terri-torio, la libera espressione delvoto, ma che dimostra, anche,il livello di decadenza raggiun-to da certa politica. Una politi-ca, un modo di pensare e diagire discutibile e una deca-denza che è in sintonia con illivello nazionale laddove si an-tepongono gli interessi “adpersonam” a quelli collettivi.

Il dr. Pasquale De Lucia, nel-la sua ascesa, ha girovagatotra varie formazioni politichefino a giungere, da Sindacodella città sanfeliciana, allaPresidenza del Consiglio Pro-vinciale di Caserta in quotaPartito Democratico, qualeconsigliere più votato dall’elet-torato. Con la sua presenza, èopinione diffusa, vi è stata unamaggiore attenzione dell’Ente

Il caso De Lucia e ildegrado della politica

Arturo Morgillo

L’on. Pasquale De Lucia

continua a pag. 2

Provincia verso un territoriomartoriato quale S. Felice aCancello e, pur tra scelte am-ministrative discutibili nel lun-go sindacato da primo cittadi-no, con la elezione ottenuta sulcampo a consigliere regiona-le nel 2010, passando dal PDall’UDC, il dr. De Lucia ha datoprova di radicamento nell’elet-torato della provincia : e la po-polazione sanfeliciana entu-siasta ha rivolto a questo suofiglio elogi, speranze e aspet-tative di riscatto per un futuromigliore. Alla Regione al DeLucia veniva assegnata la Pre-sidenza della CommissioneAgricoltura e territorio e in que-sti pochi mesi l’ex-sindaco siè impegnato con iniziative asostegno dei lavoratori del set-tore. “Io continuo – ha dichia-rato De Lucia – a lavorare perfare l’interesse del territorio”.Ma il contesto politico, la corsasfrenata alla poltrona e al po-tere doveva consigliare, al DeLucia, maggiore prudenza so-prattutto da quando in alcunipartiti il dibattito, la disciplina,il confronto delle idee hannolasciato il posto all’arrivismo,

dr. Giuseppe Medici

San Felice a Cancello

Elezioni di primaveraD’Andrea sfiderà De Lucia, Campagnuolo o Palmieri?

Continuano gli incontri diur-ni e notturni tra le forze politi-che sanfeliciane per le candi-dature a sindaco in vista delleelezioni amministrative di pri-mavera. Numerosi sono i can-didati in pectore sia del centrodestra che del centro sinistra,ma si parla anche di possibililiste civiche. In pole position c’èil dott. Luca Alfredo D’Andreache in un manifesto ha dichia- continua a pag. 2

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Tre anni di carcere perchi scarica abusivamente

L’amministrazione comuna-le santamariana vuole tenereil paese pulito e colpire chi ab-bandona abusivamente ognitipo di rifiuto sul proprio territo-rio. Perciò con un pubblicomanifesto ha diffidato chiun-que dallo scaricare rifuiti di

qualsiasi genere lungo le stra-de, nei terreni abbandonati,nelle piazze o altrove. Chi verràpizzicato andrà in contro a treanni e sei mesi di carcere contutte le conseguenze civili epenali. Finalmente si cominciaa fare sul serio!

Carmine Palmieri

continua a pag. 2

verrà a conoscenza anche diiniziative che non sono stateopportunamente pubblicizzate,ma che anche sortito il loro ef-fetto.

E così si va dalle politiche

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Direttore: Alfonso MorgilloDirettore Responsabile: Arturo Morgillo

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Collaboratori: Mario Campagnuolo; Antonio Crisci; Vincenzo Crisci;Alfredo D’Addio; Asmà Es-Souni; Valerio Esca; Alfonso, Clemente e MayraFerrara; Carmela e Fortuna Fico; Vincenzo Guadagnino; Domenico e VincenzoGuida; Vincenzo Isernio; Diego Martinisi; Maria Sofia Massaro; Marco Mauro;Luigi Mazzone; Ivan e Selenia Morgillo; Tiziana Morgillo; Valerio Nobile;Gelsomina Nuzzo; Claudio Onorati; Antonio Passariello; Francesco e MariaPerrotta; Andrea Piscitelli; Alfonso Russo; Antonio Solli.

Gli articoli firmati esprimono il pensiero dell’autore. La collaborazione,aperta a tutti, è a titolo completamente gratuita. Foto e manoscritti, anche senon pubblicati, non si restituiscono.

S.O.Valle di Suèssola assicura che i dati personali acquisiti per l’invio delperiodico “via posta” vengono trattati secondo la legge 675/96

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e fondatore-promotore del Mu-seo della civiltà contadina del-la Valle di Suèssola. I locali cheil Comune di San Felice misea disposizione di De Rosa edegli altri soci dell’associazio-ne si trovano a ridosso dellascuola media Francesco Gio-suè di San Felice centro. E’ sta-to un anno con pochissimesoddisfazioni - continua il pre-sidente.

Che significa?Abbiamo aspettato con an-

sia che si facessero vive lescuole della nostra valle, mainvano. Eppure, si parla tantodi cultura...

In che giorni è aperto il mu-seo?

Per ora solo la domenicamattina dalle ore 9,00 alle12,00. Però in caso di necessi-tà, basta telefonare al n.347.6289556.

Quando avete costituito ilnucleo originario del museo?

Nel 1994. Facevo parte delGruppo Talanico Solidarietà elanciai l’idea di allestire un

Il museo della civiltà contadina della...

sono costatare che da noi èconsentito a coloro che muo-iono d’invidia per non poterimitare il Primo Ministro, scen-dere in piazza a protestare e ainsolentire colui che il popoloha eletto.

Tra loro ci sono, ma nonsono sufficienti per sostituirlo,anche coloro che vorrebberogovernare al suo posto. Quel-lo che più ci invidiano i nostridirimpettai africani è che lapolizia non disperda i dimo-stranti sparando loro addosso.

Non basta ancora, dai loroschermi vedono i nostri mini-stri, che hanno giurato fedeltàalla Repubblica Italiana e allaCostituzione, infangare l’una el’altra senza essere cacciati viaa pedate.

Pensano: “E’ proprio il regnodel Bengodi. Vorremmo viverecome loro.”

Si capisce allora come inmigliaia rischino la vita, su bar-cacce fatiscenti, riempite finoall’inverosimile, per venire danoi verso una miseria forse piùtriste di quella che hanno la-sciato.

Quelli che sopravvivono e rie-scono a sbarcare hanno paga-to a caro prezzo quel posto inbarca, sacrificando i loro ri-sparmi e quelli della famigliae questo rende ancor più tristela loro sorte. Se poi ci mettia-mo nei panni di coloro che nonhanno neppure i soldi per pa-garsi il viaggio e come unicarisorsa hanno la rabbia che lispinge a ribellarsi alla loro sor-te, comprendiamo che rischi-no la vita per avere il diritto discegliere chi amministri la loropovertà e sperare che i nuovigovernanti sappiano ricavarefrutto dalla loro voglia di lavo-rare.

Tra loro ci sono, certamente,anche i fanatici religiosi che ri-tengono colpevoli noi Europeidi averli colonizzati in passatoe di costituire, oggi col nostroesempio, motivo di scandaloper i loro giovani compatrioti edi corruzione per coloro che ligovernano. Se dovessero pre-valere i fanatici, e mi auguroche questo non avvenga, vivre-mo giorni ancora più tristi diquelli che stiamo vivendo.

I nostri dirimpettai in rivolta

Il prossimo 12 marzo, nella Cap-pella Lauretana di Santa Maria aVico, alle ore 19.00, l’onorevoleVincenzo D’Anna presenterà il li-bro di Mario Campagnuolo“Come il mare”.

L’incontro è stato organizzato conil patrocinio del Sindaco nell’ambitodelle manifestazioni cittadine pro-

mosse per ricordare i 150 anni del-l’Unità d’Italia.

I lettori della “Valle di Suessola”che da oltre venti anni leggono, coninteresse, gli articoli del nostro col-laboratore sono invitati ad interve-nire per conoscere questa suapregevole opera.

E.P.

S. Maria a Vico

Come il mare per i 150anni d’Italia

al personalismo, all’omologa-zione. Una politica spesso di-ventata “centro commerciale”con mercanti e truffatori, pa-gliacci ed “escort” che si muo-vono senza pudore e in modotrasversale, rinnegando lasera ciò che dichiarano la mat-tina e dove si lavora per la“mors tua vita mea” (la mortetua per la vita mia! Sic!).

In altri tempi, mai e poi maiun amico di lista, compagno dilotta per il bene collettivo,avrebbe fatto un simile ricorsoe per di più per motivazioni for-mali e meschine. Un ricorsoche danneggia grandementeun territorio con tanti problemicome il nostro. In altri tempi sisarebbero fatte valutazioni in-telligenti e atteso, paziente-mente e disciplinatamente, ilproprio turno evitando di inne-scare spirali che possono por-tare al rancore e all’odio anzic-ché al confronto delle idee ealla solidarietà di partito e diterritorio. Tempi passati quan-do la stima e la dignità aveva-no un senso.

Ma, ormai, la politica domi-nante ha toccato veramente ilfondo e dovrebbe fare più noti-zia l’esercito di invertebrati che,scevro da un pur minimo sus-sulto di indignazione, plaudeinteressato e si omologa ipo-

critamente al pensiero e all’agi-re del “capo-padrone” senzaopinare il suo comportamentoimmondo. Ormai, tale moda hainvaso molte menti e coscien-ze e ci si attiva nell’affermareche tutto ha un prezzo. Puòdarsi! Ma bisogna vedere laqualità del prezzo: c’è chi siimpegna e si sacrifica onesta-mente per raggiungere unobiettivo e chi, invece, prenden-do la “scorciatoia”, vendendo-si per un posto o pochi denari,facendo il furbo o diventando“escort”, avvilisce la dignità, lapropria coscienza, gli elettoriche l’hanno votato, dando unoschiaffo alla meritocrazia.

L’on. Pasquale De Lucia, pererrore o distrazione, coscien-temente o furbescamente, èincappato il questo gioco poli-tico e il suo amico di partito èdiventato un nemico. Eccoquesto è il gioco sporco, que-sta è il segnale terribile di unapolitica distorta, inquinata cheha preso il posto di quell’altra :di quella “politica che non c’è”.E i problemi della gente, delterritorio? Possono aspettare!L’importante è il tornacontopersonale, il potere, lo stipen-dio sostanzioso a fine mese! Ilvitalizio! Come siamo caduti inbasso! Che vergogna! Chemonnezza di politica!

Il caso De Lucia e il degrado ...

museo. Il Gruppo non seguìl’iniziativa, allora insieme adalcuni amici di Talanico costi-tuimmo l’Associazione TerraNostra con il preciso scopo diapprontare il museo.

Come avete reperito gli at-trezzi esposti?

Non è stato facile. Ho comin-ciato con i miei ferri del me-stiere da solo e poi, aiutato daamici, abbiamo chiesto in giro;abbiamo bussato a molte por-te, come si dice, e continuia-mo a farlo per salvare la me-moria storica della nostra ter-ra, dei nostri mestieri, dellenostre arti...

Quali sono le difficoltà odier-ne?

Come sempre la mancanzadi fondi. Non abbiamo contri-buti e non è facile tenere apertii locali del museo. Altrove le isti-tuzioni di qualsiasi ordine egrado fanno a gara nel soste-nere iniziative similari.

Auspichiamo una maggioresensibilità da parte soprattuttodelle scuole. E.P.

rato di voler capeggiare una li-sta del fare; egli raccogliereb-be i favori e le aspettative delcentro destra.

Per il polo di centro la candi-datura del dott. Carmine Cam-pagnuolo, quasi certa fino adieri, è messa in discussionein seguito alla sentenza dellaCorte d’Appello di Napoli diquesti giorni riguardante l’ele-zione a consigliere regionaledel dott. Pasquale De Lucia;infatti, tranne sviluppi clamoro-si, l’onorevole sanfeliciano do-vrebbe lasciare il posto al pri-mo non eletto del suo partito,cioè Angelo Consoli, che haprodotto il ricorso.

Elezioni di primaveraA questo punto al De Lucia

non resterebbe altro da fareche candidarsi di nuovo a sin-daco di San Felice a Cancelloper mantenere il contatto conil suo elettorato, e Campa-gnuolo potrebbe rimanere inlista come consigliere.

Anche il Nuovo PSI di Car-mine Palmieri e FrancescoBuonomano sarà presentenella competizione con un pro-prio candidato a sindaco e unalista che farebbe parte dell’or-bita di centro destra. Mentre èancora tutto da costruire lacandidatura a sindaco del Par-tito Democratico.

Clemente Ferrara

scolastiche, culturali ed edili-zia scolastica alle politiche eservizi socio-assistenziali, allosport, turismo e spettacolo;dall’acquedotto alla pubblica il-luminazione; dall’urbanisticaal campo sportivo, al cimitero,a tutti i lavori pubblici, all’asset-to del territorio, alla riqualifica-

Due milioni per la chiesa dell’Annunziata

zione delle fra-zioni, alla viabi-lità e sicurezza,all’ambiente.

In questolungo elenco,secondo il pri-mo cittaidnoarienzano cisono alcuneciliegine sullatorta come idue milioni perla riparazioneed il restaurod e l l ’ a n t i c ot e m p i odell’Annunziata di proprietàcomunale. Tale progetto do-vrebbe consentire l’apertura edil riutilizzo del sacro tempio, ric-co di storia, e centro pulsantedi tutta la cittadella medioeva-le detta Terra Murata. E sem-

pre in tema di recupero delcentro storico, il Comune è inattesa di conoscere se il pro-getto presentato alla Regioneverrà accolto. In tal caso saràdisponibile un altro milione emezzo di euro per gli interven-ti su piazzetta sant’Agostino,piazzetta del pozzo della Terra

Murata. Nonconosciamo ilprogetto per ilrecupero diPiazzetta delpozzo perchél’Amministra-zione comu-nale non l’hamai resop u b b l i c o ,però sarebbev e r a m e n t einteressantese venisse ri-pristinato ilpozzo che era

al centro della Terra Murata eche per secoli ha dato da dareagli arienzani. Un grave errorecommise, alcuni decenni orsono, l’amministrazione comu-nale che ne ordinò la demoli-zione. C.F.

Riparazione e restauro dellachiesa dell’Annunzita

Per quanto riguarda la tutelae la conservazione dei beni ar-tistici della plurisecolare chie-sa dell’Annunziata, il dr. Giu-seppe Medici, primo cittadinoarienzano, ad una ben precisadomanda, ha assicurato cheprima dell’inizio dei lavori, il Co-mune pretenderà un dettaglia-

to inventario di quanto esisten-te in loco. Scorrendo le paginedell’opuscolo offertoci, e di cuisi vede il frontespizio qui in alto,a pag. 14 sta scritto che per lariparazione della chiesadell’Annunziata: I lavori sonoiniziati i primi di dicembre2010.!

Page 3: Febbraio 2011

Febbraio 2011 3Valle di Suèssola

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Unità d’Italia: idea ottima, attuazione pessimaLa guerriglia post unitaria

Il periodo storico: 1860 – 1870Dal gennaio ad ottobre del 1861 si contavano nel Regno delle Due Sicilie 9.860 uomini

fucilati, 40 donne e 60 ragazzi uccisi, 10.604 feriti, 918 case arse, 6 paesi bruciati,12 chiese devastate, 1.428 Comuni insorti in armi, 13.629 imprigionati - Intere famiglie

arrestate senza il minimo pretesto -Possibile, come il governo piemontese ha obbligato sempre a credere, che 1.500 uomini

comandati da due o tre vagabondi tennero testa a un esercito regolare di 120 mila uomini?-Pontelandolfo (BN): 5.000 abitanti, rasa al suolo dai piemontesi -

Domenico Guida(Seconda parte)ll Nord si arricchì e il Sud

sprofondò nella desolazione enella miseria.

Qui non si vuole stabilire se i“nostri” briganti erano “veri” bri-ganti, cioè solo delinquenti co-muni, o invece “guerriglieri opartigiani”; si vuole soltantodocumentare quel fenomenodefinito “brigantaggio” che fupresente anche nella nostravalle, e di quei figli della nostraterra che nei processi, spessogià scontati, furono accusati econdannati per esserlo, diquelli che li combatterono e diquelle che furono le vittime diuna guerra non voluta e maidichiarata al popolo meridiona-le.

Certo che è semplice sen-tenziare che i “briganti” eranosoltanto ladri, rapinatori,stupratori ed assassini. Ran-cori, vendette, il doversi impor-re al rispetto dei compagni edella popolazione che dovevatemerli e non denunciarli, con-ti pendenti con la giustizia, ap-profittare del momento buonoper arricchirsi, ma soprattuttoodio per gli invasori che aveva-no invaso la loro terra, bruciatoil loro paese e massacrato leloro famiglie erano motivi chespingevano ad ingrossare lefila del brigantaggio, che con-tò 135.000 uomini male arma-ti e divisi in 488 bande senzaalcun coordinamento tra loro ecomposte dai 5 ai 900 guerri-glieri.

Quella che dal 1860 al 1880fu una vera e propria “GuerraCivile”, ebbe a scrivere DenisMarch Smith, “…fu la guerrapiù grave, sanguinosa e lungadel Risorgimento, con un nu-mero di morti superiore a quel-lo di tutte le guerre del Risorgi-mento messe insieme” . Infatti,come pubblicò G.M. deVillefranche, nei soli primi die-ci mesi,”…dal gennaio ad ot-tobre del 1861 si contavano nelRegno delle Due Sicilie 9.860uomini fucilati, 40 donne e 60ragazzi uccisi, 10.604 feriti, 918case arse, 6 paesi bruciati, 12chiese devastate, 1428 Comu-ni insorti in armi, 13.629 impri-gionati”.

Per riscrivere la storia di san-gue del brigantaggio e dei suoistorici capi, bisogna partiredall’analisi di Pasquale Villari

Nola - 10 Settembre 1863 - Un bersagliereesibisce il cadavere del brigante nolano Nicola

Napolitano alias “Crapariello” dopo lafucilazione.

che con onestà, e lucida anali-si dei fatti, scrisse: “…Il brigan-taggio può dirsi la conseguen-za d’una questione agraria esociale che travaglia quasi tut-te le province meridionali. Leprime cause sono quelle pre-disponenti e prima fra tutte lacondizione sociale, lo statoeconomico del campagnolo,che è assai infelice: i contadininon hanno nessun vincolo cheli stringa alla terra, mangianoun pane che non mangereb-bero neppure i cani…Per di-struggere il brigantaggio noiabbiamo fatto scorrere il san-gue a fiumi, ma ai rimedi radi-cali abbiamo poco pensato…”

Il “genocidio” a danno degliabitanti del Sud ebbe ripercus-sioni anche nel primo Parla-mento.

A proposito del brigantaggiodel Sud, stroncato in anni spie-tati dal Regno d’Italia, PatrickK. O’Clery riporta voci di dibat-titi parlamentari a Torino. Il de-putato Giuseppe Ferrari, libe-rale, il 29 aprile 1862 disse allaCamera: «Non potete negareche intere famiglie vengono ar-restate senza il minimo prete-sto; che vi sono, in quelle pro-vincie, degli uomini assolti daigiudici, che restano in carcere.Si è introdotta una nuova leg-ge in base alla quale ogniuomo preso con le armi in pu-gno viene fucilato... Se la vo-

stra coscienzanon vi dice chestate sguazzandonel sangue, nonso più come espri-mermi” e, nel no-vembre 1862, gri-da in aula: “Pote-te chiamarli bri-ganti, ma com-battono sotto laloro bandiera na-zionale; potetechiamarli brigan-ti, ma i padri diquei briganti han-no riportato duevolte i Borboni sultrono di Napoli. E’possibile, come ilgoverno vuol farcredere, che 1500uomini comanda-ti da due o tre va-gabondi tenganotesta a un eserci-to regolare di 120mila uomini? Hovisto una città di 5

mila abitanti completamentedistrutta e non dai briganti”(Ferrari allude a Pontelandolfo,paese raso al suolo dal regioesercito il 13 agosto 1861) “.Come mai al sud del Trontosono necessari sessanta bat-taglioni e sembra non bastino”:“Deve esserci stato qualcheerrore; e bisogna cangiare attie principii e sapere dai Napo-letani, una volta per tutte, se civogliono o no… agli Italianiche, rimanendo italiani, nonvolessero unirsi a noi, credonon abbiamo diritto di daredelle archibugiate

Persino Nino Bixio, autoredell’eccidio di Bronte, nel ‘63proclamò in Parlamento: “Unsistema di sangue è stato sta-bilito nel Mezzogiorno. C’è l’Ita-lia là, signori, e se volete chel’Italia si compia, bisogna farlacon la giustizia, e non con l’ef-fusione di sangue” e Disraeli,ex cancelliere dello Scacchie-re (e futuro primo ministro), allaCamera dei Comuni di Londra,nel 1863 chiede: «Desiderosapere in base a quale princi-pio discutiamo sulle condizio-ni della Polonia e non ci è per-messo discutere su quelle delMeridione italiano. E’ vero chein un Paese gl’insorti sono chia-mati briganti e nell’altro patrio-ti, ma non ho appreso in que-sto dibattito alcun’altra differen-za tra i due movimenti».

Già dal 1861 il 30° battaglio-ne del Sesto corpo dei bersa-glieri, di stazza a Maddaloni,eseguiva ogni giorno, perlu-strazioni per prevenire le azio-ni di bande reazionarie tra leMasserie (San Marco Evange-lista), Cancello, Nola, Cervino,Arienzo, Cervinara, Limatola eMorrone.

A Nola arrivò perfino una se-zione di artiglieri di montagnae cavalleggeri di Lucca, cheeffettuò immediate perlustra-zioni generali con il 180° batta-glione tra Cancello, Arienzo,Arpaia, Cervinara, Montesar-chio e Benevento.

Ad Arienzo, nei primi mesidel 1861, fu formato un batta-glione di volontari, molti deiquali erano di Santa Maria aVico e costituivano la Guardianazionale nel Circondario chedoveva tener testa ai briganti.Nel Settembre dell’anno se-guente, ben ventidue di essi,santamariani, accusati di pocozelo contro il brigantaggio, fu-rono licenziati.

Nel Maggio del 1861 ad Acer-ra fu denunciata la presenza dinumerose persone armate ebandiere bianche borbonichelungo la linea di Cancello-Me-fito fino a Cicciano.

A Maddaloni, il 24 giugno1861, Vincenzo Trecio, Silve-

Briganti e brigantaggio nella Valle di Suessola

La banda dei fratelli Giona e Cipriano La Gala

stro Simonelli, Antonio Colon-na e Michelangelo Papa, alcu-ni di essi certamente madda-lonesi, furono arrestati dai ber-saglieri per essere accusati“reclutatori” di gruppi sovversi-vi.

Il 4 agosto 1861 a Santa Ma-ria a Vico gli insorti misero infuga un drappello di truppe eguardie nazionali e pochi gior-ni dopo, il nove agosto, a Can-cello, i soldati uccidono 29 ci-vili che manifestavano controgli occupanti e, nei pressi diCancello, i guerriglieri dei LaGala assaltano un treno caricodi truppe che subiscono nume-rose perdite.

Il 22 agosto 1861 invece,nella zona dei Fusari di Mad-daloni, nel corso di una azionecongiunta, tesa ad intercetta-re i briganti tra i fusari di Mar-cianise e Maddaloni, condottada carabinieri, guardie di Pub-blica sicurezza, quaranta uomi-ni del Terzo reggimento grana-tieri, venticinque cavalleggeridella Guardia Nazionale edalte unità, accompagnati dalbrigante Michelangelo Marse-glia, presentatosi spontanea-mente, ne furono arrestati daicarabinieri dieci che apparte-nevano alla banda di AngeloPascarella di Cervino dettoCaporalagnolillo. Nello scon-tro coi carabinieri venne ucci-so, dal caporale dei cavalleg-geri Francesco Moschetti e dalluogotenente Tommaso Ba-recchia il brigante “Cappottiel-lo di Maddaloni”. Tra gli altri,furono arrestati PasqualeQuintavalle della MasseriaLanzetti della zona Monaca diMaddaloni, che era un noto ar-ruolatore di briganti ai quali, perl’ingaggio, prometteva un com-penso di venti piastre, il venti-duenne erbaiolo e farmacistaBiagio Righi di Arienzo e Silve-stro Bove di Cervino che, arre-stato in località Lima di Mad-daloni, affermò, durante l’inter-rogatorio, di conoscere Iadere-

sta di Cervino e MichelangeloRicca di Acerra che indossavala giacca del caporale MicheleRocco, ucciso e fatto a pezzidai briganti nel conflitto del 16agosto.

Nel Settembre 1861 adArienzo ci fu un attacco alla fan-teria da parte di duecento bri-ganti respinti verso Cancello.Erano note e pericolose per leloro scorrerie le bande dei fra-telli Papa di Montedecore e diGennaro De Lucia di S. Mariaa Vico che, tra i componenti,vantavano elementi pericolosicome un certo “Vitiello” e Fran-cesco Campagnolo alias Ca-pitone di Messercola.

In zona, oltre la banda di An-gelo Pascarella operava an-che quella di Cipriano La Gala,tra le quali si configuravanoanche i fratelli Vigliotti, Luigi DeRosa e Domenico Suppa.

Cipriano La Gala aveva sta-bilito il suo quartiere generalesulla montagna del Taburno eda lì, manovrando una bandadi ben trecento uomini, orga-nizzata in gruppi di non oltredieci persone, effettuava conti-nue sortite contro i territori diVisciano, Cervino, Cancello,Durazzano e Montedecore checontrollava, ma anche di Nola,Caserta, Limatola, Arpaia, San-t’Agata de’ Goti e Cervinara.

I fratelli La Gala, nativi di Nola,a venti anni già erano stati con-dannati dalla Corte Criminaledi Terra di Lavoro all’ergastoloper furto con violenza, ma giàprima Cipriano si era macchia-to dell’omicidio di un suo riva-le in amore. Evasi dal carceredi Nisida si diedero al brigan-taggio vivendo alla macchiaterrorizzando l’avellinese ed ilnolano. Il loro obiettivo era larestaurazione di Francesco IIsul trono di Napoli ed arruola-no i loro uomini pagandoli coni soldi che il comitato centraleborbonico gli inviano, ma,quando le sovvenzioni termi-nano, provvedono a procacciar-seli con le estorsioni.

Caserta è entrata nella sto-ria del così detto brigantaggio,sviluppatosi tra il 1861 ed il1865, non soltanto perchésede del Tribunale di Guerra,istituito, insieme con il Coman-do militare affidato al generaleEmilio Pallavicini di Priola perla repressione del fenomeno,nato a sostegno del legittimi-smo borbonico con la detroniz-zazione post unitaria, ma an-che per il clamore che suscitòil blitz per liberare Giona LaGala, fratello minore del piùfamoso Cipriano dal carcere diCaserta con un’azione di com-mando in piena regola e contutti gli ingredienti per la sce-neggiatura di un film d’azione.(Continua sul prossimo numero)

Page 4: Febbraio 2011

Febbraio 20114 Valle di Suèssola

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Florilegio poetico napoletano proposto da Claudio Onorati

FatalitàMo c’affare mieie nun vanno,nun me voglio appecundrì.Passo ‘a vita a ghì magnanno,tu a chi vuo’ ammalincunì?

Sorde mo nun se ne fanno?Nun da’ retta, ha da fernì!Si venesse nu malanno?Nun è meglio a sta’ accussì?

‘A salute ‘a tiene? e ghiesce;mo se campa p’ ‘a jurnata.Faie na cosa, nun riesce?Lasse chella e ne faie n’ata.

Fa schiatta’ ‘o destino niro.Ca t’arragge e pierde ‘a flemma?Si’ arrivato cu ‘o suspiro,c’ ‘o nervoso e cu ‘a jastemma...

Ogne cosa è destinata,chi va a galla e chia va a funno.

Giesù Cristo ha regolatal’esistenza ‘e tutt’ ‘o munno.

Chi ha da vivere stentatonun se sose ‘a dint’ ‘a famma.‘A furtuna l’ha schifato,pe’ principio, per programma.

Chi s’arraggia è n’imbecille,perde ‘a calma e perde ‘o sciato.‘Mmiez’ a ciento, ‘mmiez’ a mille,ce ha da sta’ ‘o predestinato.

Quanno ‘e ccose vanno male,ca dicimmo e ca facimmo?Tu addeviente n’animale?Chelle vanno peggio ‘e primma.

Passarrà, tutto fernesce,mo cuntientete ‘e magna’.‘A salute ‘a tiene? e ghiesce:tu quant’anne vuo’ campa’?

Raffaele Viviani (1931)

Incipit - Il vero medico è colui il quale vive questo lavoro come unamissione, onorando giorno per giorno il sacro giuramento di

Ippocrate; per costui il paziente non sarà mai un numero.

Il sole sorgerà ancoraDietro le poche parolesi cela il suo sorriso.Un sorriso dolce,sfumato, rassicurante.

E’ schietto e sincero.E’ puntiglioso e garbato.

Pesa le parolecome il bilancino dell’orefice:poche, ma precise.Brevi, ma essenziali.

Legge nell’animo.Va alla fonte dello spirito.

Sa alleviare le sofferenzespalmando sulle ferite più graviil miele del suo sapere.

Mette la passionenella sua missione.Non calca mai la mano.Ma non ne fa mistero.

Il pazienterassicurato dalle parolevede un nuovo spiraglio di vita.Tutto passerà. Sì. Tutto passerà.Il sole farà capolinoal nuovo giorno.La vita continuerà il suo andare.La serenità inculcata affievoliràla paura dell’aldilà.Il sole sorgerà ancora.

Augusto Alighieri (Elogio al mio dottore)

Arienzo: memoriePanorami visti da viaggiatori e studiosiLa Valle, che si estende da occi-

dente ad oriente, ed il Convento deiFrati Cappuccini sono oggetto del-l’attenzione del grande giurista Ni-cola Valletta, nato in Arienzo(1748) e deceduto a Napoli (1814).Alberto Consiglio, nella sua In-troduzione alla Jettatura, conside-rava il Valletta un giurista del livel-lo e della importanza di un De Ni-cola di oggi.

Le immagini della valle e dell’ere-mo dei Cappuccini invitono a rile-vare gli aspetti panoramici, chesuscitano la nostra attenzione.

Ed ora, con la presente descri-zione, diamo inizio ai quadri pano-ramici, esposti al lettore.Il sonetto dedicato all’eremo

sacro e alla valle

‘A muglieraQuanno ‘o Padreterno facette a Evacertamente nun s’aspettava‘e crià nu danno accussì seriodànno all’ommo chella mugliera.

Facette subbeto ‘o primmo guajoe po’ ll’ati s’e procurajeappenna ascette d’ o Paravisodoppo fatto ‘a primma offesa.

‘A chillu juorno s’aizaje ‘o siparioe se pruspettaje n’atu scenario;s’abbiaje na vita tutt’ o cuntrarioe accumminciaje ‘o vero calvario.

E tutto chesto pe na sentenza,na cundanna pe chella mancanzaca nuje pavammo ‘e conseguenzacu pene, deluri e mali ‘e panza.

‘A discennenza d’a stirpe umanapavaje cu ‘o travaglio stu fatto strano,e appena scennette n’copp’a terraaccumminciaje subbeto n’ata guerra

Pecché ‘a femmina dopp’o peccato

ne facette subbeto n’atoquanno facette ‘ate ccriaturecu ‘a stessa capa e d’a stessa natura.

Tutt’e disgrazie d’o genere umanoteneno ‘a stessa matrice comune,pecché ‘a femmina tene ‘a putenza‘e te fa perdere ‘a calma e ‘a pazienza.

‘A matina appena fa juornoaccummencia cu nu latuorno,e po’ quant’è longa ‘a jurnatafa nu capriccio appriesso a n’ato.

Nun staje nu minuto tranquillo,è comme a nu tarlo dint’o cerviello,nu vulcano in perenne eruzionecu mille richieste d’a sera ‘a matina.

E quanno t’assitti pe n’attimo ‘e pacenun te dico quante nne dicesempe e comunque avanzanno richie-

stefino a quanno nun dici: mò abbasta!

Denara

Riportato sulla parete, che fa luo-go all’ingresso, canta: una confes-sione autobiografica (in questacara a me cella romita / piangol’error); una varietà di quadri pa-noramici (“isolato poggio in balzaestesa”; “alle spalle più elevatocolle”; “innanzi, una valle angusta”;“si dilata al suol campano molle”);al quadro drammatico di guerre fe-roci (“il folle Sannita, quì, al Romanfe’ oltraggio e offesa”; suolo ” cheoscurò d’Anniballe ogni alta im-presa”); la brama di quiete e il mi-raggio della speranza (“... l’aerpuro, eguale, il ciel sereno / gliultimi giorni miei a trar m’invita /della virtude e della pace in seno”).

Viaggiatori e studiosi, citatinei “Ricordi di Benevento” di

A. GentileLa pubblicazione, curata dalla

Società Editrice Napoletana nel1983, era presentata da Roberto

Costanzo. Tra gli scrittori citati,abbiamo la possibilità di riceveresquarci panoramici da Nuzhat AlMushtàq Fi Ikhtiràq Al Afàq

(1138?); Brcislak (1748-1826); A.Maiuri (1886-1963).

1875 - Da Emmanuele Faccia(Gita estiva in Arienzo) ricaviamola notizia panoramica sul Bel vede-re dei Cappuccini.

Nuzhat Al Mushtàq FiIkhtiràq Al Afàq (1138?)

Tratteremo, qui di seguito, diqueste città litorali e di quelle li-mitrofe dell’entroterra... Ora, nonci rimane che accennare ai paesi- tra cui Benevento e Avellino - chefanno parte di questo comparti-mento e confinano con Salerno...

Da Benevento alla città di Mon-te Sarchio diciotto miglia, versoovest.

Da Monte Sarchio ad Arienzo -che è bella, popolata e in condi-zioni floride - trenta miglia.

Abbiamo, così, completato ladescrizione delle località compre-se in questo compartimento e nesia tributata lode a Dio.Scipione Brcislak (1748 - 1826)

La pianura dell’Acerra s’insinua,all’est, tra gli Appennini nel luogoin cui è situato Arienzo... Nel latosettentrionale di questa valle pas-sava quella parte della Via Appiache fu aggiunta alla medesima,

prolongandola da Capua dov’erail suo antico termine sino a Bene-vento, e quindi sino a Brindisi. Ilsuo fondo è totalmente vulcanico.

Sono frequenti in Arienzo i tufi conpomici; frammenti di lave e ... an-cora la pozzolana ed il lapillo...Ho voluto seguirne le tracce. Leho incontrate presso Monte Sar-chio e nelle vicinanze di Beneven-to.Amedeo Maiuri (1886 - 1963):Passeggiate campane (1941)

Il Maiuri, archeologo di fama eu-ropea e docente di antichità pom-peiane nell’Università di Napoli, nellesue Passeggiate si soffermò mi-nutamente sulla Valle di Arienzo. Silegge, nel volume curato di A. Gen-tile: Paesaggio multanime questodella Valle di Arienzo, tutta perva-sa da luci di sole e da saettii distrade, tra borghi e paesi, con lecase disperse, aggruppate, tenta-colari, allineate e a volte... con leacque dei torrenti giù giù per lachina dei monti, per riposarsi e di-stendersi pacatamente al piano.Sotto il castello, Caianello, Pieded’Arienzo, Arienzo; di faccia lecase di S. Maria a Vico, del VicusNovanensis, sul margine dell’Ap-pia e il fianco del Tairano incisodal taglio obliquo dello ferrovia edallo squarcio della bocca dellagalleria ... Tutta la valle si dispie-

ga sotto i nostri occhi. La pianuracampana gravata dalla nebbia pi-gra e stagnante dei campi del-l’acerrano entra come un largoseno di mare opalino entro l’am-pio abbraccio dei monti, fra la sel-vosa catena del Fellino e del S.Angelo da un lato, e i fianchi delTaurano e del Burrano dall’altro,simili alle branchie aperte a tena-glia di un enorme crostaceo: stanell’estremità dell’una il quadratoe massiccio Castello di Cancello;spuntano all’estremità dell’altra letorri del Castello di Maddaloni.

Ed, infine, E. Faccia osserva,dal “Bel vedere” dell’ Eremo sacrodi Arienzo (1875), la valle.

Il Faccia, cappellano della con-sorte del conte Ajassa, venne inArienzo per il pietoso ufficio di daresepoltura al conte, ucciso in duel-lo, e di fondare il cimitero.

Nella relazione, da consegnarealla duchessa, descrive la valle:“Ecco Arienzo, a sinistra, paesedi circa quattromila abitanti, chese ne giace alle falde dei monti ...e che, quasi per rispetto, lo inchi-nano.

A destra, l’amenissima valle dicirca 12 chilometri di larghezza,coronata da montagnuole covertequa e là di ombrose selve di ca-stagni, e da boschetti di verdeg-gianti e pacifici ulivi ... Là, pure asinistra, i campi nolani per andarecontro Annibale ... Eccolo là, adestra, quel monte Tifata, che ri-corda il travertino che diede percostruire l’anfiteatro campano, latorre di Santa Chiara in Napoli, ilpalazzo reale di Caserta ed altrigrandi edifici.

Non potei in un tempo mirare,dal posto del Bel vedere, il foltoannoso bosco di Acerra, che èvera città antichissima degli Osci,di origine osca, confinante conSuèssola e con Atella.

Ai lettoriHo il dovere di comunicare che

la redazione odeporica, di questipanorami, precede altre tematichedi Memorie: un compito a me sol-lecitato dai direttori di Valle di Suès-sola. Come potevo dire di no?

Il colle Cappuccini con l’eremo

Valle di Suèssola: panoramica da Arienzo verso S. Maria e Messercola

Sono titolare di un’azienda chedà lavoro a molti dipendenti. A cau-sa della crisi economica degli ul-timi anni, i miei debiti col Fiscosono cresciuti notevolmente etemo che, per farvi fronte, saròcostretto a chiudere. E’ già statafissata la data per la vendita for-zata di alcuni beni aziendali: esi-ste un modo per “far pace” col fi-sco

Quando l’azione esecutiva ri-schia di compromettere l’esistenzastessa di un’azienda (che per di-mensioni, numero di occupati, tipo-logia di lavorazione ed impatto so-ciale rappresenta una ricchezzaper il Paese) il legislatore ha previ-sto la possibilità di definire la prete-sa tributaria con l’istituto della “tran-sazione fiscale”.

Questa norma consente di ac-cordare un abbattimento del debitotributario alle aziende in difficoltà(o anche solo una dilazione) pro-prio in ragione del valore pubblicoche le viene riconosciuto o dellasua rilevanza sociale per i territo-

La transazione fiscaleDiego Martinisi

rio.Per poter accedere alla transa-

zione fiscale è necessario che l’im-presa soddisfi determinati requisitidimensionali e si trovi in stato dicrisi.

E’ importante precisare che at-traverso la transazione fiscalel’Amministrazione finanziaria nonaccorda uno ”sconto” all’imprendi-tore, ma valuta l’interesse pubblicoa mantenere in vita un’azienda coni suoi risvolti occupazionali e so-ciali, condividendo con l’imprendi-tore un piano di risanamento e diripresa dell’attività.

In caso di rateazione, la propo-sta formulata dal contribuente, inlinea di principio, può anche ecce-dere i limiti normalmente previsti perla dilazione dei debiti iscritti a ruolo(72 rate) ma in tal caso diventa es-senziale produrre elementi che ga-rantiscano il puntuale adempimen-to delle obbligazioni assunte.

Per accedere alla transazionefiscale il contribuente deve presen-tare la proposta all’ufficio dell’Agen-zia delle Entrate competente inbase all’ultimo domicilio fiscale non-ché all’Agente della Riscossione.

Memorie di ArienzoCalendario delle pubblicazioni nel 2011

Il preside Marco Mauro, a cui la redazione di Valle di Suèssola avevarivolto l’invito a preparare un lavoro organico per tutto il corrente anno2011 delle Memorie arienzane, ha fatto pervenire il seguente calenda-rio:

Gennaio - Dante e l’Unità d’ItaliaFebbraio - Panorami della valleMarzo - Ricordo del sindaco Stefano CaprielloAprile - Ricordo dei sindaci Crescenzo Guida,

Pasquale Falco, Pasquale ScampertiMaggio - Istituzioni: A.G.P. - San Filippo NeriGiugno - 1997: 1° Anno Giubilare - S. Clemente m.Luglio - Templi e culto in Arienzo -

Giovannella Stendardo (1450)Agosto - Sacra Rappresentazione -

Pretura, Giudice di paceSettembre - Ospedale - Pionieri della medicinaOttobre - Stemmi: storia raffigurata suessolanaNovembre - Carlo Ajassa e il duello -

Costruzione del cimiteroDicembre - Storia: Personaggi e Aneddotica

Oltre ai su accennati temi, ve ne sono altri che il nostro collaboratorepreparerà senz’alcun indugio come: la costruzione dell’edificio scolasti-co delle elementari in Arienzo centro e la sua intitolazione; l’accorpamentodi Arienzo e di San Felice a Cancello in un unico Comune, Arienzo SanFelice, e poi di nuovo la separazione. Come reagì la popolazione.

La frequentazione dei cittadini alle sacre funzioni nelle plurisecolarichiese dell’Annunziata, di Sant’Agostino, del Carmine... Majra

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27 febbraio1° anniversario della morte di

Giuseppe Piscitellidi anni 49.

La famiglia lo ricorda a quantilo amarono e stimarono

Il 12 febbraio ha spento lasua quinta candelinaAgnese Basilicata.

Auguri dal papà Carmine,dalla mamma Giovanna

Librera e dai cugini.

Il 10 febbraioElio Fincato

ha compiuto 16 anni.Auguri

dal papà Giuseppe, dalla mamma Adelaide

e dal giornale Valle di Suèssola

Il 13 dicembre scorso Felice di Benedetto,di Nicola e di Carmela Campana, già in possesso della

laurea in Scienze dell’educazione, ha conseguito pressol’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, la

laurea specialistica in Scienze pedagogiche con la votazionedi 110 su 110 e lode.

Al neo dottore magistrale gli auguri del papà, della mamma,della sorella Sabina, dei nipotini Arianna e Mariano, e della

redazione di Valle di Suèssola

3 febbraio san BiagioAuguri a:

dott. Biagio Mauroprof. Biagio Viscusidr. Biagio SavinelliBiagio Razzano,Biagio Piscitelli

28.01.2011Nel trigesimo della morte di

Agostina D’Addio(vedova Giuseppe Nuzzo)

i figli Filomena, Arturo,Benedetta, Alfonso

ed i familiari tutti, la ricordanoa quanti la stimarono.

1 marzo 2011Nel 1° anniversario della

morte di Francesco Ruotoloil figlio Domenico lo ricorda

sempre con affetto e conamore

Quando furono giunti al luo-go detto “ il Teschio”, vi croci-fissero Lui e i malfattori, uno adestra e l’altro a sinistra. Gesùdiceva: “Padre, perdona loro,perché non sanno quel chefanno”. (Luca 23: 33)

I vangeli ci riportano questefrasi pronunciate da Gesùquando era inchiodato sullacroce. La sua prima frase è unapreghiera: “ Padre , perdonaloro, perché non sanno quelloche fanno”. Anche se i chioditrafiggono le sue mani e i suoipiedi, egli interviene in favoredegli altri. Chi è che pregacosì? E’ il Figlio di Dio che staper morire. Egli insegna l’amo-re per i nemici. Comprendia-mo che il Cristianesimo è mol-to di più di una morale. Ma c’èdi più. Solo Gesù può pronun-ciare quella preghiera così ele-vata, perché il perdono che Luichiede riguarda il più orribiledei peccati: quello di aver cro-cifisso il Figlio di Dio. Per mez-zo della sua preghiera Gesù haottenuto la sospensione delgiudizio di Dio per quel crimi-ne. Cinquanta giorni dopo,l’apostolo Pietro ha potuto pro-clamare con potenza la buonanotizia della salvezza, per mez-zo di Gesù. Parecchie miglia-ia di persone hanno accettatoquesta buona notizia ed han-

Padre, perdona lorono ricevuto il perdono di Dio.La crocifissione di Gesù , hadimostrato tutta la malvagitàumana, ma soprattutto hamesso in evidenza l’immensi-tà dell’amore divino. L’amoredel Padre che da il Figlio per lasalvezza di tutti coloro che cre-dono in Lui, l’amore del Figlioche si da volontariamente perdei colpevoli. Ed al ladronesulla croce che ha chiesto per-dono, Egli dice “Oggi tu saraicon me in Paradiso”. E’ unapromessa di salvezza fatta dalGiudice supremo ad un con-dannato. Non si tratta di unperdono temporaneo, ma del-la pace eterna, non la vita checontinua sulla terra, ma il re-gno di Dio e la resurrezione peruna nuova vita in cielo. All’ini-zio, i due malfattori lo insulta-vano„ in seguito uno dei due ,cambia atteggiamento. Egli ri-conosce la sua colpa e procla-ma l’innocenza di Gesù: Noiriceviamo la pena che ci meri-tiamo per le nostre azioni, maQuesti non ha fatto nulla dimale. In quel momento crucia-le, è l’unico a rendersi contodella perfezione di Gesù e apregarlo: Gesù, ricordati di mequando entrerai nel tuo regno .La risposta è immediata, lapromessa è certa: “Oggi tu sa-rai con me in paradiso”. Nes-suna frase transitoria, nessu-

na minaccia di giudizio. Il mal-fattore condannato dagli uomi-ni è assolto da Dio e ciò solograzie al fatto che Gesù avreb-be espiato le sue colpe davan-ti a Dio. Egli riceve la certezzadi una salvezza personale, allapresenza del Salvatore stesso.

Avvenire meraviglioso checondivideranno tutti coloro chesi saranno affidati a Cristo!Gesù è il Salvatore di qualun-que vita rovinata. Non disperar-ti a causa del male che haicommesso. Gesù è potenteper salvare ancora oggi. Egliha conosciuto la più grandeumiliazione, il più profondoabbassamento, la morte diso-norevole della croce, per farciconoscere l’ amore di Dio, suoPadre per l’eternità. Egli offreoggi al mondo, “ l’acqua vivadella salvezza”, per noi che era-vamo lontani da Dio (Giovanni4:14).

L’opera di Gesù alla croce èperfetta e completa. “ Nientec’è da aggiungere, niente datogliere”. La nostra fiducia nel-la salvezza eterna, non può ri-posare nelle nostre azioni, nésui nostri meriti, né su ciò chescaturisce da noi stessi, masemplicemente nel sacrificio diGesù, perfetto, completo, ac-cettato da Dio. Mentre le reli-gioni umane dicono: “Fate” ,Gesù proclama al mondo inte-ro: “ E’ compiuto”. Meditate!

L’8 gennaio 2011il preside Marco Mauro

ha compiuto 91 anniAuguri

da tutta la redazione delgiornale

Valle di Suèssola

Enzo Capriccio al Festival di SanremoDal 21 febbraio la nuova sede in Via Cappella ad Arienzo

Enzo Capriccio con Roberto Vecchioni vincitore del Festival di Sanremo 2011

Ancora una volta la Valle diSuèssola viene rappresentataal Festival della Canzone Ita-liana di Sanremo. Il sanfelicia-no Enzo Capriccio, titolare diCapriccio parrucchieri con lo-

cali in Arienzo ed in Airola, an-che quest’anno è stato invitatonella città ligure per la sua arte.Sono molti, infatti, gli artisti e leartiste della canzone italiana estraniera che si servono di lui

quando partecipano alla com-petizione canora sanremese.

Enzo da oltre un ventennio siè fatto apprezzare per la suatecnica e per il garbo delle sueacconciature.

Ed è proprio di questi giorni,al ritorno dalla rassegna ca-nora ligure, che Capriccio havoluto dare un tocco di classein più alle sue affezionate clien-ti. Infatti lunedì 21 febbraioscorso ad Arienzo, in Via Cap-pella, ha inaugurato i nuovi lo-cali della sua attività: veramen-te accoglienti, oseremmo direspendidi, all’avanguardia, pie-ni di ogni tipo di confort.

In questo modo, con le duesedi, una ad Arienzo e l’altra adAirola, Enzo Basilicata Capric-cio, ha creato delle opportunitàdi lavoro per alcuni giovani/edella nostra valle.Noi del gior-nale Valle di Suèssola abbia-mo incoraggiato, e lo faremosempre, coloro che, in man-canza di industrie nella nostraterra, creano occasioni di lavo-ro grazie al loro successo pro-fessionale in campo naziona-le. A Capriccio felicissime con-gratulazioni non solo per il suc-cesso a Sanremo, ma ancheper i nuovi locali ad Arienzo.

Emanuela

Il 2 marzo compirà 18 anni

Jessica Guida.

Augurida tutta la sua famiglia

e dal giornaleValle di Suèssola

Nel mentre andiamo in stampa, apprendiamo del decessodel dott. Claudio Salerno. Condoglianze alla famiglia tutta

PremioMia Martini

Selezione provinciale alBistrot Caffè Letterario

di ArienzoDomenica 20 febbraio l’Asso-

ciazione musicale “Fa Re Musi-ca” ha organizzato la selezioneprovinciale per la 17esima edizio-ne del premio “Mia Martini –Nuove proposte per l’Europa2011", con la partecipazione del “Bi-strot Caffè Letterario” di Arienzo,locale presso il quale si è tenutol’evento.

“Dopo aver insegnato ai nostrialunni – affermano Daniele Do-gali e Carlo Feola -, come faccia-mo ogni giorno ed aver dato loro lapossibilità di imparare dai miglio-ri, come testimoniato dal succes-so della clinic di Ford, è giustoche possano confrontarsi con al-tri aspiranti musicisti. Organizza-re un evento del genere è per noimotivo di grande soddisfazione.Viviamo di musica, di buona mu-sica, e per questo vogliamo offrirea chi ha del talento di metterlo inmostra”. E.P.

Carnevale 2011Fervono i preparativi per il

carnevale santamariano, chemolto successo ha riscossonegli ultimi anni. Il Comitato IRagni sta lavorando alacre-mente per dare ancora unavolta a tutti l’opportunità di tra-scorrere delle ore spensieratee gioiose.

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Page 6: Febbraio 2011

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da qui; non è un bosco, ma tutti anticamente e ancora oggi lachiamano “Il bosco...”. Qui nascono le

Lettere da un bosco del sociologo dott. Carlo Petrella

“Si alza in contesail folle serpente,il drago infernale.Ma Michele lo atterra,e la schiera che lo circonda,fa precipitareil malvagio Satana”

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il raccoglimento e le celebrazioni liturgiche.In questo luogo si respira veramente la presenza di Dio

che, attraverso l’intercessione di san Michele Arcangelo,coinvolge tutti i devoti e i pellegrini.

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Il culto a sant’Apollonia: già dal 1674Negli ultimi quindici anni la santa messa viene celebrata non più nella vetusta cappellina a

bordo strada, ma nel dirimpettaio cortile della famiglia Pirozzi - Anziani da Santa Maria,Piedarienzo, Caianiello, Arienzo, San Felice, a piedi, con auto ed anche con biciclette

Sono circa quindici anni, -esordisce il rag. Andrea Piroz-zi, assessore al Comune san-tamariano - che la santa mes-sa viene celebrata non piùnell’antica cappella di San-t’Apollonia, che è lungo la stra-da provinciale, ma per eviden-ti problemi di incolumità e dicapienza dell’edificio sacro nelcortile dirimpetto.

Una volta all’anno la contra-da Sant’Apollonia si veste afesta, e ciò cade il 9 febbraioquando la chiesa cattolica ce-lebra la festa religiosa di Apol-lonia, vergine e martire, a cuiper ordine del tiranno ... furonostrappati i denti che tanto didecoro aggiungevano all’ ...angelico volto... E, (leggendodietro l’immaginetta che è sta-ta data ai fedeli presenti), perquello inaudito coraggio con

cui al primo impulso dello Spi-rito Santo, vi slanciaste spon-taneamente in mezzo al fuo-co, senza che i carnefici vi tra-scinassero dentro...

E sono secoli che i valligiani

onorano questa ragazza cheebbe il coraggio di non cederealle lusinghe che la società diallora proponeva.

Il documento più antico, rin-venuto dal gruppo di studiosi

La plurisecolare cappellinadi sant’Apollonia fra SantaMaria a Vico e Piedarienzo

del Centro Studi Valle di Suès-sola, che attesta la presenzadella contrada sant’Apollonianella nostra valle, è del 1674e, verosibilmente, il culto allasanta è anteriore a questa data.

La cappellina, oggi di pro-prietà della famiglia Ruggiero-Campagnuolo, da anni non cela fa più a contenere i numero-sissimi fedeli che accorrononel pomeriggio del 9 febbraio

9 febbraio ore 15,30: inizia la santa messa celebrata dalparroco Santi Ardiri della basilica Maria SS. Assunta. Comesi evince, i fedeli - più di centocinquanta - sono nel cortile e,principalmente, sotto la terrazza. Al centro della foto, tra i

rami si intravede la cappellina di sant’Apollonia

Sant’Apollonia, da unaimmaginetta del 1906

per la celebrazione della san-ta messa. I proprietari hannoprovveduto, qualche anno fa, afar eseguire lavori di restauro,di tinteggiatura delle pareti edella facciata, ma l’opera eda-ce del tempo è insuperabile.

La santa messa, che ognianno viene celebrata dal par-roco della basilica Maria SS.Assunta o da un altro religiosodella famigia dei padri Oblatidi Maria Immacolata, ha inizioalle 15,30 e vede la partecipa-zione di numerosissimi valli-giani provenienti non solo daSanta Maria a Vico, ma daPiedarienzo ( i cui abitanti han-no sempre considerato la con-trada loro periferia), San Feli-ce, Caianiello, Arienzo Al termi-ne, un nutrito sparo di bombecarte e di fuochi pirotecnicisaluta i presenti e comunicaalla valle il termine della fun-zione religiosa. Majra

I cittadini interessati a dare un contributo economico per eliminare le infiltrazioni di acqua piovana dalla cappellina e a fareseguire qualche altro lavoro, possono contattare il parroco della basilica di Maria SS. Assunta telefonando al n. 0823. 755 301

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Caro Pietro,ti ho visto una sola volta e già ti scrivo la mia lettera dal bosco di

questo mese. Non meravigliarti. Io vivo in un mondo di simboli, favole.Io convivo con 10 drogati. Una contraddizione grande come una mon-tagna. Amo i simboli e vivo con i drogati. Coltivo favole ed ogni giornoho scarpe sporche di fango.

Caro Pietro, sono incuriosito dalla tua attività di creatore di presepi.Quando con la Preside Caterina Genovesi sei venuto in Locanda ti hodetto che conoscevo Teresa, una mia straordinaria parente, artista dipresepi. Ogni anno fa un presepe per l’asta in Locanda. Ora conoscoanche te e sono contento che intorno alla Locanda ci sono questefigure, questi personaggi che amano l’arte, i simboli, le tradizioni tene-re e delicate della nostra storia. Anche per te sarà difficile vivere.Fare presepi in un mondo di calcoli e razionalità esasperata è unaimpresa difficile. Come per fare simboli in un mondo di drogati.

Caro Pietro, non mollare. Continua a costruire presepi. Insegna ainostri figli che i pastori, le stelle, i colori, il bambino, la capanna … sonocategorie da non buttare tra i rifiuti. Perché non si usano più. I pastori,le stelle, i colori … sono dimensioni educative da non perdere.

Io spesso ripeto:” Ne esci (dalla droga), se incontri una personache ti racconta una favola”.

Caro Pietro, le favole cambiano il mondo. Ma nessuno ha il coraggiodi dirlo. Tutti stancamente ripetono: i soldi, l’economia, il lavoro.

Andai, un giorno lontano, da Maurizio Costanzo Show. Accanto ame c’era un ragazzo di S. Patrignano. Era una storia tremenda didroga e degrado. Raccontata in termini agghiaccianti.

Alla fine, Maurizio Costanzo mi coinvolse, dicendomi con un pizzicodi ironia: “Petrella, e tu gli racconti una favola a questo ragazzo?”

Mi feci coraggio e sfidando la folla risposi: “Si, gli racconterei unafavola”.

Caro Pietro, è necessario tanto coraggio per raccontare favole ecostruire presepi. In un mondo di matematica e di tecnica!

Il nostro amico Mimmo Campagnuolo mi ha promesso che un giornoinviterà un po’ di gente per ascoltare le mie favole. Devo dirti che nonmi dispiace vivere una serata con le favole. Lui, Mimmo, ha il coraggiodi amare le favole. Certo, raccontiamo favole e costruiamo presepiper campare. Ma non è una vergogna.

Meglio le favole che le torture. Meglio le favole che le prediche, leconferenze.Meglio i presepi che le esperienze di violenza e di conflitti.

Se i nostri paesi ed amministratori potessero intuire l’immenso po-tenziale delle arti tradizionali.

Se comandassi io, spenderei tanti soldi per creare un borgo nelpaese di artigianato antico, perché non si perdano le nostre radici. Unpaese senza radici si essicca e gli abitanti diventano poveri, miseri.

Caro Pietro, buona fortuna dalla Locanda del Gigante. Se hai voglia,costruisci un presepe in una trincea. Lo so, il contrasto è forte ma èreale. In questo mondo di numeri e di violenze non c’è spazio per unpresepe. Ma tu sei coraggioso e non ti arrendi. Anch’io non mi arrendoe continuo imperterrito, a raccontare favole. Carlo Petrella

Cento-settanta-due ‘allie-vi’, prove-nienti datutta laCampa -nia maa n c h edalle cittàdi Cam-pobasso

Da tutta la Campaniaper Robben Ford

I dirigenti di Fa Re Musica con Robben Ford

ed Isernia, hanno sancito il successodella clinic di Robben Ford, venerdì 4febbraio dall’associazione ‘Fa Re Musi-ca’ di Santa Maria a Vico e dal ‘CentroChitarre’, con la collaborazione di ‘Fa ReEventi’. Il chitarrista americano per dueore ha dispensato consigli e mostratopraticamente quanto diceva, anche suo-nando alcuni pezzi con i musicisti del-l’associazione santamariana Ciro Man-na (chitarra), Antonio Muto (batteria)ed Alessandro Anzalone (basso). Il tuttocon grande simpatia. “Mi piace fare leclinic, ne faccio da tempo – ha detto nelcorso della lezione il chitarrista “autodi-datta”, che ha anche risposto a tutte ledomande provenienti dal pubblico -. La

prima cosa che un musicista deve impa-rare è saper ascoltare, “sentire” la musi-ca. Poi viene la tecnica. Per me la musi-ca ha significato tanto, quasi sopravvi-vere. Suono blues, che è il genere chepiù esprime la mia personalità. Il sasso-fono è stato il mio primo amore, è dal suoascolto che traggo la mia musica. Anzi, vido un consiglio: per fare musica nonascoltate chi suona il vostro strumento,in questo caso la chitarra. A meno chenon siano geni assoluti come B.B. King,Eric Clapton o Jimi Hendrix”.

“Robben Ford è sempre una garanziadi successo, come quando due anni favenne nella sede della nostra associa-zione – ha dichiarato Daniele Dogali,fondatore dell’associazione con CarloFeola – e stette tutta la giornata, anchea pranzo, con dieci nostri allievi. Questaserata è un investimento sulla formazio-ne dei nostri allievi. Investimenti redditizie di cui riceviamo riscontri sempre piùpositivi. La nostra realtà si afferma sem-pre più come polo della musica di qualità,anche grazie alla collaborazione con ilCentro Chitarre”.

“Crediamo tanto nella collaborazionecon ‘Fa Re Musica – dichiara Cristiano

Cerruti del ‘Centro Chitarre’ – per dif-fondere la musica di alto livello in Cam-pania. Questo è un progetto destinato adurare nel tempo”.

Robben Ford nasce a Woodlake, il16 dicembre 1951. E’ cresciuto a Ukiah,dove ha cominciato a prendere lezioni dichitarra dal 1965 e dove ha comprato lasua prima chitarra nel 1969. Il padreCharles aveva una propria band (chia-mata, appunto, “Charles Ford BluesBand”) nella quale suonavano ancheRobben ed i suoi fratelli Mark (armonicaa bocca) e Patrick (batteria). Quest’ulti-mo è oggi il leader della “Ford Blues Band”,che vede alla chitarra e alla voce VolkerStrifler (il secondo chitarrista di Rob-ben). Robben Ford si è guadagnato una

fama mondiale come chitarrista nel tourdi Miles Davis del 1986, nel quale univagli espedienti tecnici del blues e del jazz.Robben ha anche suonato, tra gli altri,nei dischi e nei concerti di GeorgeHarrison e Joni Mitchell. Il suo primoalbum - “Discovering the Blues” - è del1972. I successivi “Schizophonic” (1976)e “The Inside Story” (1979) hanno otte-nuto il disco d’oro nel 1980. Nel 1983 hapubblicato “WordS AnD MusiC”, seguitoda “Robben Ford” nel 1986. L’album suc-cessivo, “Talk to Your Daughter” (1988),ha ottenuto il disco d’oro nel 1989. Neglianni Novanta i suoi lavori migliori sonostati “Handful of Blues”, “BluesConnotation” e “Tiger Walk”, con un ri-torno alle sue radici blues. Valerio N.

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Un mese fa moltisuessolani ammi-rarono in tv, du-rante l’incontro dicalcio Latina-Mi-lazzo di serie C,Terracciano Pie-tro, cresciuto nel-la Scuola CalcioSuèssola Arien-zo, difendere laporta della squa-dra siciliana delMilazzo, contro lacapolista. L’incon-tro terminò colpunteggio di 1-1 eTerracciano si di-simpegnò moltobene. L’anno scor-so Terracciano di-sputò l’intero cam-

Emmanuele De Lucia campioneitaliano di lotta stile libero

Festa gran-de nella pale-stra Aris diAlessandro eFranco Iadare-sta di SantaMaria a Vico.

Ad inizio feb-braio, nel pala-sport di Ostia(Roma), Em-manuele DeLucia, non an-cora quindicen-ne, ha vinto il ti-tolo italiano dilotta stile libe-ro per la cate-goria esor-dienti.

Emmanueleha eliminatonegli ottavi il romano Giuffrida,nei quarti il barese Sgherza, insemifinale l’altro romano Rol-lo, in finale il trevigiano Di Gran-de.

Ai campionati italiani di Ostiahanno partecipato 37 societàcon 133 atleti: i più forti dellacategoria esordienti in tutta Ita-lia.

Emmanuele De Lucia sul podio dei vincitori

Emmanuele non è nuovo adimprese tricolori. Vinse il titoloitaliano anche quando era nel-la categoria giovanissimi.

Il giornale Valle di Suèssolaesprime le più vive congratula-zioni ad Emmanuele, alla suafamiglia, alla palestra Aris edal suo allenatore RaffaelePerillo. Alfonso F.

Elio Fincato: unapromettente speranza

pionato in serie C con la Nocerinaed ora è richiesto da varie societàdi serie superiore.

C’è un giovane santamariano,proveniente dalla Polisportiva Ruo-tolo, che in questo mese ha com-piuto sedici anni e si sta compor-tando bene nella fila della SocietàCalcio Napoli del presidente De Lau-rentis, e gioca anche lui in porta. Sitratta di Elio Fincato, di Giuseppee di Adelaide Valentino, nato il 10febbraio 1995; è nelle fila della so-cietà Calcio Napoli da tre anni. Altom. 1,80 per un peso di kg. 70, di-

sputa il campionato allievi. I tecnicidel settore giovanile del Napoli han-no individuato in questo allievodelle potenzialità che fanno bensperare e puntano molto su di luiper rinverdire i fasti dei grandi por-tieri del Napoli: da Sentimenti IV aCasari, da Bugatti a Bandoni, daZoff a Pino Taglialatela, e da DeSantis a Gennaro Iezzo. Ma men-tre la maggior parte dei suddettiestremi difensori veniva da altresocietà, Elio viene dal vivaio delCalcio Napoli e per questo è benvoluto da tutti. Alfonso F.

Pallavolo maschile serie D

Il San Marco Cancellostraccia Maddaloni

Un perentorio e secco 3-0 con-tro il Red Maddaloni consente ai ra-gazzi del presidente Fabrizio diNuzzo di riagguantare il secondoposto proprio a spese dei madda-lonesi. Anche all’andata a Madda-loni ci fu lo stesso punteggio e ciòfu un buon viatico per il campiona-to. Nelle ultime gare il San Marco

Cancello ha perso solo contro ilSant’Agnello in modo strano; infattisulla penisola sorrentina il risultatofinale sfavorevole di 3-0 maturòproprio nelle ultime battute di ognigioco ed oltre il fatidico 25.

La sconfitta con la capolistaVairano era nelle previsioni.

MajraPallacanestro maschile serie C2

S. Maria a Vico: gliinfortuni frenano

Il calendario di questa fasedi promozione era sfavorevoleai santamariani del presiden-te Giancarlo Bernardo e nonconsentiva illusioni; ma si ag-giunga a ciò anche qualcheinfortunio (al regista Cozzolinoin modo particolare) e la fritta-ta è fatta. Se erano nelle previ-sioni le sconfitte con il Madda-loni, con l’Euroservice, con ilSenise, non lo erano quellecon il Marigliano, il CalaMaresca. Con quest’ultima for-

mazione, dopo essere stati invantaggio per tutta la gara (an-che di dodici punti), ci si è fattiraggiungere e superare per unsolo misero punto proprio ne-gli ultimi istanti.

Che dire! A causa degli in-fortuni dei titolari, i ragazzi delvivaio giocano di più e, quindi,fanno esperienza.

Ma ora bisogna serrare lefila e cominciare a conquista-re punti importanti per unasalvezza anticipata. C.F.

Calcio - La Sanfeliciana, sotto la guida dell’esperto Mimmo Santonastaso, blocca fuoricasa il San Martino Valle Caudina, terzo in classifica - Il Messercola allunga il passo, ilS. Marco fermato sul 2-2 ad Airola - Vittoria per il Santa Maria a Vico, il San Felice

soccer - Sconfitto il Talanico, pareggiano il Real S. Maria e il Real SuèccolaDopo essere precipitata al

penultimo posto in classifica,la Sanfeliciana si è affidata allecure dell’esperto Mimmo

Santonastaso, ed i risultaticominciano ad essere positi-vi. Il tecnico maddalonese, chenel recente passato aveva fat-to molto bene con il Real Suès-sola in Promozione, non haavuto remore del San MartinoValle Caudina, terzo in classifi-ca, e lo ha bloccato fuori casaper 1-1. Con questo punto ilReal Sanfelice arriva a 17 inclassifica a sole tre lunghezzedalla Bisaccese e a quattro daldall’Ariano V.U. e dalla Scan-done Avellino. Nell’ultima delmese di febbraio giocherà incasa contro il Rione Mazzini BN.

Per Mimmo Santonastaso,che ha sostituito il tecnicoCinquegrana, l’obiettivo dichia-

Mimmo Santonastaso neo tecnico del Real Sanfelice

rato è la salvezza e se il buongiorno si vede dal mattino, aSan Felice tutti cominciano asperare.

Sempre per il campionato diPromozione, il Real Suèssolapareggia fra le mura amichecon la Bisaccese per 1-1 e re-sta in terza posizione in clas-sifica dietro la Vis San Nicolaa quota 43. Ma il Torrecuso èsempre primo con 54 puntiavendo sconfitto nell’ultimagara fuori casa proprio la VisSan Nicola per 2-1. Ad otto gior-nate dal termine del campio-nato avere 11 punti di vantag-gio vuol dire che i giochi sonoquasi già fatti perché il Torre-cuso ha vinto 16 gare, ne hapareggiate 6 e non ha maiperso.

In Prima categoria il Messer-cola supera negli ultimi minu-ti il Real Solopaca, terzo in clas-sifica, per 2-1. Con questo ri-sultato gli uomini del tecnicoMarco Suppa, che continua afare un ottimo lavoro, allunga-no il passo ed ora hanno duepunti di vantagigo sul San Mar-co Trotti e tre sul Montesarchio.Le due formazioni suessolanesi confermano ancora reginedel girone C del campionato diPrima categoria.

In Seconda categoria il San-ta Maria a Vico, sotto la guidatecnica di Michele Dogali sta

cercando di agguantare le pri-me due della classifica: il SanMarco Evangelista e il San Ni-cola La Strada. Nell’ultima dicampionato ha sconfitto sono-ramente l’Intercales per 5-0 edha raggiunto a quota 31 il ProPiedimonte, ma le due princi-pali avversarie hanno vinto fuoricasa: il San Marco ha liquidatoil Talanico per 4-0 e il San Ni-cola per 3-2 l’Ettore Fieramo-sca di Capua, quindi le distan-ze dal vertice sono immutate:punti 38 per il S. Marco, 33 peril S. Nicola.

Nell’ultima del mese di feb-braio il S. Maria a Vico andrà agiocherà a San Marco Evange-lista e nel turno successivo ri-ceverà in casa il San Nicola.

Detto del Talanico, sconfittoin casa dal San Marco Ev., cheresta a metà classsifica con 17punti, in Terza categoria sisottolinea la quinta vittoria peril San Felice soccer, 2-0 a LeMasserie, ed il settimo pareg-gio per il Real S. Maria a Vico,0-0, con il San Martino.

Il San Felice è a metà clas-sifica con 16 punti, il Real S.Maria ha solo 10 punti avendoottenuto solo una vittoria, 7 pa-reggi, 4 sconfitte.

Nel campionato di Eccellen-za l’Alba Durazzano sconfig-ge il San Vitaliano per 4-1 eraggiunge il quarto posto.

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Febbraio 20118 Valle di Suèssola

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