FDS - Fedeltà del Suono...segna (Guthrie Govan e Paul Gilbert). Nomi che hanno scalato le...

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Angel Olsen: due date inItalia per la giovane re-gina dell’indie folk ame-ricano!

Angel Olsen arriva final-mente in Italia per presen-tare il suo terzo lavoro“My Woman”, uscito asettembre per JagjaguwarRecords(Goodfellas) a dueanni di distanza da quellaperla folk rock di “BurnYour Fire for No Witness”che l’aveva lanciata intutto il mondo, e già una-nimemente consideratocome una delle uscite mi-gliori dell’anno. Angel Ol-sen, da molti definitacome la Regina dell’indiefolk americano, è uno deinomi di punti della scenaindipendenteUSA, un’artista con unostile influenzato tanto dalfolk rock, quanto dall’ in-die e dall’alternative rockdegli anni ‘90. Se “BurnYour Fire For No Witness”del 2014 nella sua purezzaindie e folk era stato unadelle sorprese dell’anno, ilnuovo “My Woman” spo-sta l’asticella della qualitàdel lavoro di Angel Olsenancora più in alto confer-mandone il talento e lagrandezza. “My Woman”è un disco che lascia il se-gno, ricco di hit radiofoni-che ma anche di uno stilepersonale e riconoscibile.La nuova Angel Olsen èdifferente ma anche dan-natamente vicina al mini-malismo dei due prece-denti dischi. Oggi l’artistaha ricalibrato il suo ap-proccio alla scrittura e alla

produzione inaugurandouna nuova fase artistica,più matura e consapevole.Angel ha scritto i branodel nuovo album al piano,declinandoli poi in studioper farli suonare su synthe Mellotron o con unarock band di stampo clas-sico.“My Woman” è un discoin cui si scivola senza frat-ture dall’indie rock stileCourtney Barnett e MacDeMarco di “Shut UpKiss Me” alla melanconiacountry rock di “HeartShaped Face”, fino aisuoni classici che riman-dano a Fleetwood Mac e aNeil Young di “Sister” e“Woman”. 

31 MAGGIO 2017 – Bolo-gna – Covo Club - Iniziolive: 21,00 - Biglietto: 18euro +d.p.01 GIUGNO 2017 – Mi-lano – La salumeria dellamusica - Inizio live: 21,00- Biglietto: 18 euro +d.p.PREVENDITE DISPO-NIBILI dal 24 novembre:www.ticketone.it ewww.mailticket.it

“C’era una volta… la mu-sica” Rassegna di antiquariatomusicale - 14 e 15 gen-naio 2017 a Cesena Fiera

Tante rassegne sulla mu-sica, nessuna dedicata

all’antiquariato musicale.Una prima italiana in tuttisensi a Cesena Fiera sa-bato 14 e domenica 15gennaio: “C’era una voltala musica”. L’iniziativa,organizzata da Blu Nauti-lus, vanta il primato di es-sere l’unica in Italia nelsuo genere e si caratte-rizza per la sua imposta-zione “scientifica”, conun’attenta selezione degliespositori coinvolti e deglioggetti messi in mostra.Oltre a quelli presentatida commercianti e liutaispecializzati gli strumentiprotagonisti della fieraprovengono da impor-tanti collezioni storiche,come quelle di ArtemioVersari e Stefano Malusiper i cordofoni, o quelladi Francesco Carreras pergli aerofoni. Basterebbequesto a farne un’occa-sione di grande interessenell’ambito specifico dellacultura musicale e orga-nologica locale, regionalee nazionale, ma “Cera unavolta… la musica” offremolto di più, come adesempio la rara possibilitàche avranno musicisti eallievi di provare a cimen-tarsi con preziosi stru-menti d’epoca messi a di-sposizione dagliespositori.Tutto l’universo della mu-sica d’epoca sarà rappre-sentato: strumenti origi-nali d’ogni tipo,riproduzioni di strumentiantichi, esperti restaura-tori, editoria ed iconogra-fia musicale antica, stru-menti musicali meccanicitra Settecento e Ottocento,mezzi di riproduzionemusicale d’epoca, oggetti-stica varia di interessemusicale. Nelle rassegnasono coinvolte anche pre-stigiose istituzioni musi-cali e scuole di liuteria.Nelle due giornate sonoinoltre previsti “momentid’ascolto” per vivere pie-namente quell’atmosfera

tutta particolare che solouna musica provenientedalla viva “voce” di unostrumento del passato saregalare.

Manlio Maresca & Ma-nual For Errors - “Har-dcore Chamber Music”(Auand AU9063, distr.Goodfellas/Believe -8031697906322)

L’esaltazione dell’errore èall’origine del nuovo al-bum di Manlio Maresca.Un elogio di raffinatescorrettezze musicali daltitolo Hardcore chambermusic, in uscita il 7 otto-bre per l’etichetta Auand.Il chitarrista Maresca, lea-der del gruppo Manualfor Errors, composto daFrancesco Lento (tromba),Daniele Tittarelli (altosax), Roberto Tarenzi(piano), Matteo Bortone(contrabbasso), EnricoMorello (batteria), operain uno spazio compositivopuro, in cui il margine dierrore concesso diviene labase di una scoperta crea-tiva quasi rivoluzionaria.Ispirazioni musicaliestemporanee governanouna ricerca accurata diuna condizione “scor-retta”, di uno “sbaglio so-noro”, all’interno di unadefinita struttura jazz. Ildisco di Maresca nasceall’interno di una dimen-sione stabilita a priori, al-terata da una componentedi casualità. Nel mezzoc’è la composizione, costi-tuita da un equilibrio sta-

80 FDS 252▼ Notizie dal mondo della musica • a cura della Redazione

Libri, notizie, appuntamenti e curiosità dal mondo della musica

I ed.

www.ceraunavoltantiquariato.it

MUSICA ANTIQUARIAMostra Mercato di Antiquariato Musicale

Cesena Fiera14/15 Gennaio

81Notizie dal mondo della musica▼ FDS 252

bilito da una serie di re-gole e restrizioni, - af-ferma Maresca - che perònon impediscono all’im-prevedibile logica del casodi avventurarsi in territoriper così dire “proibiti”. “Hardcore chamber mu-sic” ha in sé un substratocromatico considerato“materiale di scarto”, incui le dissonanze acquisi-scono una ragione d’es-sere, e le “scorrettezze dimusica da camera”, in-sieme alle macchie sonoree ai rumori di fondo, di-vengono parte integrantedi un arrangiamento ori-ginale. Il titolo prendespunto dalla natura dellecomposizioni.L’ensemble di musicistiche ruota attorno alla fi-gura del compositoresuona composizioni origi-nali del chitarrista, tramesonore che consideranol’inesattezza musicalefonte di imprevedibilicambi di scena, senza maitrascurare le tradizioni deljazz, ormai radicate nellaloro sensibilità. Nel brano“Craving rag”, Maresca faappello al jazz primor-diale degli anni ’20 delNovecento, estremiz-zando, come in una sortadi desiderio compulsivo,la ricerca sonora. Esercizidi memoria, invece, dàspazio alla capacità co-struttiva dell’artista dimemorizzare una pavi-mentazione ritmica e ar-monica poco comoda.Nell’iterazione ossessivadi “Domosynth”, una spe-cie di jingle pubblicitario,si intrecciano sonorità e sialternano fasi che rivolu-zionano l’assetto formaledel brano.

J.R.R. Tolkien Il Signore del MetalloL’immaginario tolkenianonel panorama heavy me-tal, dal black al power…acura di Stefano Gior-gianni, pubblicato da Tsu-nami. “Il Signore DegliAnelli” e “Lo Hobbit” non

sono solo due capolavoridella letteratura fanta-stica, osannati da genera-zioni di lettori e oggettodi alcune delle trasposi-zioni cinematografichepiù amate di sempre: i la-vori di J.R.R. Tolkien sonoanche dei pilastri su cuiinnumerevoli band hannopoggiato l’immaginarioche si lega alla loro mu-sica. Beatles, Led Zeppe-lin, Pink Floyd sono soloalcuni dei primi gruppiad attingere all’universotolkeniano, ma è con l’av-vento dei Black Sabbathche il metal si lega a dop-pio filo con le creazionidel mite professore in-glese, che da lì in poi ispi-rerà opere appartenenti aqualsiasi sottogenere delmetallo pesante - dal po-wer metal dei Blind Guar-dian all’epic metal dei Ci-rith Ungol, sino al trash edeath metal e alle fosche econtroverse orde del blackmetal che si sono fattelargo negli anni ‘90. Que-sto libro esplora l’im-menso impatto di Tolkiensul panorama heavy me-tal, con approfondimentiche sapranno incuriosire eappassionare l’appassio-nato di musica o di librifantasy, ma anche stupiree coinvolgere i lettori piùesperti su vita e opere diquesto genio inglese dellaletteratura.

Storia leggendaria dellamusica rock - Giunti Edi-tore

Nuova edizione deluxescritto da Riccardo Ber-toncelli con Gianni Sibilla,è un agile, avvincente rac-conto dell’avventura rockdal primo disco di Elvis,nell’estate 1954, ai giorninostri, tra letteratura, sto-ria e divulgazione. Questolibro racconta il rock attra-verso una serie di storieintrecciate tra loro, a com-porre in un coloratissimomosaico la storia degli ul-

timi cinquant’anni di mu-sica giovane: con tutti igrandi eroi, gli eventi sto-rici, le novità, gli scandali,le illusioni e disillusioniche hanno segnato pro-fondamente l’immagina-rio collettivo del secoloscorso e ancora nel primodecennio del nuovo mil-lennio.Originariamente edito nel1999, il libro è diventatoun classico di riferimentoe nel 2010 è stato aggior-nato e ampliato unaprima volta. Ora la sceltadi una edizione monstre,definitiva, divisa in duegrosse parti (“prima” e

“dopo” il punk), con il ne-cessario aggiornamento eduecento pagine di ag-giunta.

Da Almendra Music ilnuovo album “Ambienti” di Giovanni

Di GiandomenicoDopo cinque album all’in-segna della diversità asso-luta di generi, arriverà ilnuovo album Almendra,anche questo realizzatoallo Zeit Studio di Pa-lermo, anche questo assaidifferente dai precedenti.Si trattadi Ambienti, quarto discodi Giovanni Di Giando-menico: un enfant prodigeche vive e opera tra Ber-lino, Palermo, Bregenz eRoma, luoghi che hannoispirato questo nuovis-simo album.Un lavoro unico nel suogenere, frutto di un giova-nissimo “non accade-mico” (pur provenendodall’accademia...) che siispira alla musica proce-durale e rifugge dal clas-sico “piano solo”.

VISIONINMUSICA 2017XIII Edizione

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“Far volare la menteesplorando nuovipercorsi” è la frase chemeglio riassume lo spiritodella XIII Stagione musi-cale di Visioninmusicache, attraverso i linguaggidel panorama musicalecontemporaneo, suscitaimmagini ed emozioni. Ilpercorso è arricchito dallemigliori novità del pano-rama internazionale attra-verso 7 concerti serali e 2seminari dedicati alla chi-tarra in parallelo alla ras-segna (Guthrie Govan ePaul Gilbert). Nomi chehanno scalato le classifi-che mondiali e quelli chele scaleranno ben presto,saranno gli ingredienti diuna stagione che da sem-pre ama la musica e amaosare. Tre i nomi italiani,Erri De Luca e Stefano DiBattista, Trio Bobo eRimbamband, un grandee attesissimo ritorno,quello dei Mountain Mena cui si accompagnerannoesclusive ed anteprimenazionali e regionali (Ti-gran Hamasyan, KingaGlyk e Banda Magda),per una stagione estrema-mente poliedrica e densadi stimoli, composta daprogetti che spaziano dalpop al rock, dal jazz allesonorità brasiliane, pas-

sando per il nord Europae le antiche atmosferedella musicaarmena. Apre la stagione,venerdì 20 gennaio, unaproduzione d’eccellenzatargata Erri De Luca eStefano Di Battista Quar-tet, con la voce di NickyNicolai su musiche diMaurizio Fabrizio. Rifles-sioni, canzoni, musiche,poi diventate uno spetta-colo teatrale a tuttotondo.

I Simple Minds sarannoin Tour in Italia ad aprile2017 con ben sei dateIl Simple Minds AcousticTour 2017 arriverà a To-rino, Ancona, Roma, Bo-logna, Firenze e Milanorispettivamente il 22, 23,25, 26 e 27 aprile. L’an-nuncio ufficiale del tourin Italia della band arrivaa pochi giorni di distanzadall’uscita dell’album“SIMPLE MINDSACOUSTIC”, una rac-colta per i nostalgici deglianni ’80 (ma non solo!)che racchiude i loro branipiù celebri, riarrangiati inchiave acustica, senza per-dere però l’essenza del-l’anima celtica. La pre-senza di Sarah Browncome backing vocal e la

meravigliosa voce di KTTunstall danno a quest’al-bum un forte tocco fem-minile!

Da Baldini & Castoldi ilnuovo libro “Lemmy. Lasottile linea bianca. Au-tobiografia”“Pochi potranno affermarecon convinzione di averpreso più droghe, bevuto piùbourbon, o intrattenuto piùdonne di Lemmy.” The Sun-day Times

A un anno dalla morte diuna delle più grandi iconerock, torna in libreria l’au-tobiografia di Lemmy.Lemmy è sinonimo di ec-cesso, e questa è la storiadel più incredibile bevi-tore, del più entusiastamalato di sesso e suoniestremi che sia mai salitosu un palcoscenico. Cre-sciuto troppo in fretta etroppo per potersi accon-tentare del piccolo girodelle band amatoriali gal-lesi, Lemmy lanciò la suaprima band, i Rocking Vi-cars, in un incredibile tourin supporto a Jimi Hen-drix. Non pago, nel 1975,si inventò un genere mu-sicale, lo speedmetal, efondò i leggendari Motor-head. In più di trent’annidi storia e concerti, i Mo-torhead hanno realizzato23 album, vinto unGrammy Award e domi-nato le scene del rock consuccessi come Ace of Spa-des, Bomber e Overkill.Nel corso di tutti questi

anni il gruppo ha subìtodiversi scossoni e cambia-menti, ma Lemmy è sem-pre rimasto in sella, colsuo cappello in testa e unabottiglia di Jack Daniel’stra le mani. La sottile lineabianca è il suo furiosoviaggio attraverso gli ec-cessi, il percorso di unuomo coerente solo nel-l’amore per la sua musicae il piacere. Una cavalcatadivertente e oltraggiosa,in linea con lo stile incon-fondibile del più ruvido erumoroso cantante delmondo.

Arenà - Renato Zero siracconta

Dopo pochi mesi da«Alt», Renato Zero tornasulla scena musicale con«Arenà - Renato Zero siracconta», lo speciale co-fanetto composto da 2 cde un dvd, contenenti ilracconto, in suoni e mu-sica, dei tre concerti al-l’Arena di Verona delloscorso giugno che hannosegnato il ritorno di que-sto grande della musicaitaliana! E non solo: all’in-terno della raccolta c’è an-che il brano inedito «Nondimenticarti di me!». Quasi tre ore di canzoni,parole e musica, ma so-prattutto emozioni egrandi incontri con amicie colleghi, sul palco e die-tro le quinte: Renato Zeroha incantato gli oltre36.000 spettatori del-l’Arena con i suoi suc-cessi di sempre e presen-tando, per la prima voltadal vivo, i nuovi branicontenuti nell’album«Alt», accompagnato sulpalco dalla sua band,

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dall’Orchestra Filarmo-nica della Franciacorta di-retta dal maestro RenatoSerio e dai Neri Per Caso.Ad impreziosire il tutto, lapresenza di Elisa, Emma,Francesco Renga con iquali nascono ineditiduetti, backstage del-l’Arena in cui Zero si rac-conta agli amici SergioCastellitto e Carlo Giuffrèe divertenti incursioni de-gli amici toscani GiorgioPanariello, Carlo Conti eLeonardo Pieraccioni.  Dal 24 novembre RenatoZero torna con ALT INTOUR nei palasport piùimportanti d’Italia peruna lunga serie di date.

AlfaMusic presenta ilnuovo album “RiccardoFassi Tankio Band meetsFabio Morgera”

La moltitudine di ele-menti si amplia nell’in-contro tra Fabio Morgerae la Tankio Band guidatada Riccardo Fassi. Ed è unfenomeno che si generaper motivi diversi, musi-cali e filosofici e, natural-mente, per le combina-zioni che si innescano tra ivari livelli di lettura. L’in-terpretazione dei brani sicostruisce via via insiemea Riccardo Fassi e ai musi-cisti della Tankio Band:arrangiamento, conduc-tion, stratificazione di li-velli sonori, la capacità dipassare dall’organicocompleto alla dimensionedel piccolo combo, un di-segno ormai abitualetanto per la formazione,quanto per il trombettista.La storia della TankioBand racconta di collabo-

razioni ben scelte, dell’in-tenzione di affrontare re-pertori importanti e di-stanti tra loro. Unavisione peculiare e il la-voro certosino fatto dalcollettivo seguendo la fi-losofia e la curiosità diRiccardo Fassi connettonola firma stilistica dellaband con la storia degliorganici ampi del passato.Fabio Morgera, dal cantosuo, ha vissuto a lungo aNew York e, come è facileimmaginare, ha maturatonegli anni, uno stile per-sonale capace di tenere in-sieme tensioni ritmiche,radici italiane e nervatureafroamericane, l’atten-zione alla pagina scritta ealla melodia. Nei suoi la-vori, ha sempre puntato adare una lettura stratifi-cata dell’attualità, una let-tura che non coinvolge so-lamente gli aspettimusicali e, quindi, anchequesto nuovo disco sipone in modo coerentecon la visione comples-siva del trombettista.

Jesper Bodilsen “SantaClaus is coming to town”La Danimarca ha unagrande tradizione di canzonidedicate al Natale, così fral’incontro di due culture,quella natia danese e quellaitaliana ormai in casa, è natoil progetto dedicato al Nataledel contrabbassista JesperBodilsen.

Canzoni italiane, danesi estandard natalizi di cuiuscirà un disco per l’eti-chetta Up Art Records edistribuito da IRD, conMads Mathias, voce e sax,una fantastica voce per la

prima volta in Italia; NicoGori, clarinetti; AntonioZambrini, piano; ReginFuhlendorf, chitarra e Je-sper Bodilsen, contrab-basso.Il nuovo album di JesperBodilsen “Santa Claus isComing To town” è unbellissimo disco di Natalecon canzoni accurata-mente scelte nel reperto-rio natalizio italiano, scan-dinavo e americano.Le voci di Mads Mathias,artista di punta dellanuova scena danese, e JoeBarbieri, noto cantautorenapoletano, guidanol’ascoltatore attraverso unalbum intimo e pieno diswing, interpretando can-zoni come Let It Snow eQuanno nascette Ninno(versione originale di “Tuscendi dalle stelle”).Undici classici della can-zone natalizia, prove-nienti da tre diverse cul-ture, arrangiati e prodottidal contrabbassista JesperBodilsen ed incisi insiemea musicisti italiani e da-nesi.Una menzione particolareper Marie Bodilsen (9anni) che canta På Loftetsidder Nissen in unanuova versione swin-gante. Santa Claus inveceè proposta in una ver-sione molto groovy.State attenti: Santa Clausis Coming To Town!

“An Arctic decade” - 10years of Glacial Move-ments

Giovedì 22 dicembre, nelterzo appuntamento dellastagione presso Masadaed ultimo per l’anno so-lare 2016, Plunge pre-senta An Arctic Decade,one-day festival celebra-tivo per i dieci anni del-l’etichetta discograficaromana Glacial Move-ments. L’evento ospitaquattro live set ad operadi altrettanti artisti chehanno fornito alcune deci-sive interpretazioni so-nore dell’area semanticadel “ghiaccio” da cui par-tire per una profonda ri-cerca nella natura sugge-stiva, immersiva edemozionale del suono,con un denominatoredella forte impronta cura-toriale della Label e delsuo catalogo. La label rappresenta oggiun punto di riferimentodiscografico chiave per gliartisti e gli ascoltatori in-teressati alla ricerca musi-cale elettronica ed elet-troacustica in sensoampio, ed è divenuta unabase fondamentale per al-cuni fra i principali espo-nenti della sperimenta-zione sonorainternazionale, fra cui Lo-scil, Bvdub, Francisco Ló-pez, Celer, Aidan Baker,Rapoon, Philippe Petit emolti altri.L’occasione vede presenzadel britannico Robin Sto-rey, in arte Rapoon, giàfondatore del seminalecollettivo e laboratoriopost-industriale ZovietFrance e autore di un

84 FDS 252▼ Notizie dal mondo della musica

lungo percorso di inda-gine dei meandri piùoscuri e tenebrosi del-l’ethno-ambient, risco-prendo tracce sonore oc-culte idealmente sepoltesotto una spessa coltre dighiaccio. Prima di lui, ilfrancese Philippe Petitpresenta un live dalla for-tissima componente per-formativa, centrato sull’interazione fra roventisuggestioni drone e rag-gelanti escursioni elettroa-custiche. Ai due ospiti in-ternazionali si affiancanole performance di due ec-cellenze italiane: EnricoConiglio, fra i maggiori ri-cercatori nell’ambito delpaesaggio sonoro e giàospite di Plunge a Feb-braio assieme a GiovanniLami, esegue una “topo-fonia” dei punti di fu-sione e solidificazione delpaesaggio acquatico.Un’introduzione teorica epratica al microambientedel “glaciale” che vedrà ilsuo punto di fuga nellaperformance conclusivaad opera di Netherworld,il progetto solista del fon-datore di Glacial Move-ments Alessandro Tede-schi, i cui elementi sonorisono in buona parte prele-vati on-site dall’ecosi-stema acustico dell’Ar-tide: l’isolazionismoatmosferico ed emotivo siincontra e sublima conpulsioni ritmiche di ma-trice dub-techno, a com-pletare le celebrazioni perla “decade artica” di unapenetrante idea di suono.

Da AlfaMusic “TravelMusic”: il nuovo albumdi Roberto Spadoni NewProject Jazz Orchestra

La “musica da viaggio” èuna costante nella vita enell’attività di molti musi-cisti. Qualsiasi luogo,qualsiasi momento puòessere quello giusto: unfoglio, un menù, il regi-stratore vocale di un cel-lulare possono trasfor-marsi in partitureprovvisorie, per appuntidi una fugace intuizionedel momento che, come isogni, potrebbe svanireper sempre in pochi mi-nuti. È importante fissarla inqualche modo, per poterin seguito riflettere, elabo-rare, sviluppare, arrivareall’opera compiuta. In

questa nuova tappa dellacollaborazione con laNew Project Jazz Orche-stra, il programma propo-sto è il frutto di quelle in-tuizioni, che si sonoampliate fino a raggiun-gere la dimensione orche-strale. Si tratta di un repertorioconcepito e sviluppato in-teramente in viaggio: dimolti frammenti è ancoraviva dentro di me l’imma-gine del luogo e del mo-mento in cui si sono con-cretizzati. Senza alcunintento descrittivo, sonopiuttosto l’espressione diluoghi e tempi interiori.

In questo ideale itinerarioabbiamo voluto coinvol-gere tre grandi musicistijazz italiani, tre ospiti pre-ziosi e speciali, costante-mente presenti in moltis-simi progetti nel riccopanorama nazionale: Gio-vanni Falzone, RobertoCipelli e Mauro Beggio. A loro mi lega, oltre allacollaborazione artistica,un affettuoso legame per-sonale che si alimenta dimusica e di momenti divita trascorsi insieme: laportata del loro eccezio-nale contributo è facil-mente apprezzabile giàdal primo ascolto di que-sta opera.

JAZZ LOVES DISNEY:Le canzoni dei film clas-sici con le voci di oggiWalt Disney amava il jazze ha sempre dedicatogrande attenzione alla mu-sica che appariva nei suoicartoni animati: anche gra-zie a questo, da Baloo delLibro della giungla aWoody di Toy Story, i per-sonaggi Disney sono e re-stano indimenticabili. In

questo nuovo progetto, igrandi artisti di oggi ri-prendono alcuni grandiclassici legati ai capolavoridisneyani, dai due film giàcitati a Pinocchio, Bianca-neve, Lilli e il vagabondo,Cenerentola. E il bello chea cantarli sono interpretistraordinari: Gregory Por-ter, Melody Gardot, NikkiYanofsky… e c’è anche Ra-phael Gualazzi, sia da soloche in duo con MelodyGardot!

BLUE BREAK BEATS eBLUE BOSSATornano alla luce due rac-colte straordinarie, chenegli anni ‘90 fecero sco-prire il jazz - e la storicaetichetta Blue Note - allagenerazione hip hop. InCD e vinile, la scoperta (oriscoperta) prenderàforma in gennaio: nonmancate!

IL NUOVO

NUMERO

IN EDICO

LA

FDS 252 ▼ IL DISCO DEL MESE • di Mauro Bragagna86

Era “un amante delle donne, romantico e porco.” Ladefinizione è sua. Fosse stato solo un donnaiolo im-penitente, come tanti, non avremmo avuto LEO-

NARD COHEN. Interessato al sesso come alla spirituali-tà, bon vivant e asceta. Si occupava dell’Invisibile anchequando era un trentenne, non è un caso se i detrattori so-stenevano che le sue canzoni non si possono ascoltare, sefuori c’è il sole. Leggendo alcuni “coccodrilli” pare inve-ce che abbia voluto dirci addio occupandosi per la primavolta di temi più adatti ad un Requiem che a un disco pop.In realtà, lo ribadiamo, Leonard si occupava di morte, scon-fitta e depressione anche quando era giovane e bello comeun divo. I temi della sua musicasono sempre stati gli stessi, e cimancherebbe altro: che cosa vuoiaggiungere, quando le tue can-zoni si occupano della vita tutta,evocando necessariamente quel-lo che vita non è? Non c’è la not-te senza il giorno, non c’è silenziosenza il rumore. My brother, mykiller, cantava in Famous BlueRaincoat. Ha passato sei anni inun monastero come discepolozen, per sconfiggere la depres-sione, e i monaci lo hanno so-prannominato “il silenzioso”.Niente male per una rockstar asua insaputa. Un artista inquietoe anomalo, un riferimento nonsolo musicale. Che si è spostato al-trove alcune settimane dopo averpubblicato You Want it Darker.“Ho sempre amato drammatiz-zare”, si scherniva come uno splendido ottantaduennedopo aver dichiarato al New Yorker che era davvero pron-to a morire, come peraltro lasciava intuire anche il prece-dente elogio alla sua musa scomparsa, Marianne Ihlen.“Beh, Marianne, siamo giunti al tempo in cui siamo talmentevecchi che i nostri corpi cadono a pezzi e penso che molto pre-sto ti seguirò. Sappi che ti sono alle spalle, così vicino che se ten-di una mano penso che riuscirai a prendere la mia”. PresentandoYou Want it Darker al consolato canadese, Leonard ave-va però rettificato il suo programma: “intendo vivere finoa 120 anni”. Bellissimo, come il suo commento alle pole-miche sul Nobel della letteratura attribuito a Bob Dylan,che è “come aver dato al monte Everest una medaglia perla montagna più alta del mondo”. Forse non è letteratu-ra in senso stretto, ma la canzone, in certi casi, non ha nul-la da invidiare alla poesia. Dispiace che uno scrittore comePhilip Roth non l’abbia ancora vinto, il Nobel, ma di fron-te a certi capolavori mancano le parole, e le parole non ba-stano a descrivere la magia. You Want it Darker è una del-le canzoni più emozionanti mai scritte da Cohen, al livellodi I’m Your man, e quindi una delle canzoni più affasci-

nanti di sempre. Accompagnato dal coro che ascoltavaquando era bambino, quello della Montreal’s Shaar Ha-shomayim Synagogue Choir, con il cantore Gideon Ze-lermyer in bella evidenza, è andato a ripescare una paro-la ebraica che si trova nell’Antico Testamento, quando Abra-mo sta per uccidere il figlio Isacco: hineni, cioè “sono pron-to”. Sono pronto Signore. I’m Ready My Lord. Ma anzichédeprimerti, questa canzone ti dà una forza incredibile. Me-rito del suo baritono irripetibile, delle immagine scintillanti,del modo in cui pronuncia you want it darker, con l’ag-gressività di un poeta tranquillo che è amato dai rocker ditutti i tempi. Forse perché non è mai scontato, se è vero che

la sua celebre Hallelujah (infla-zionata da tante brutte copie,purtroppo!) è un’ode all’estasisessuale, e non a quella mistica.Scandisce le parole con la perfe-zione di Sinatra e la drammatici-tà di Johnny Cash, con il sorrisi-no appena accennato che è solosuo. E le altre canzoni ne sono undegno corollario: Traveling Lightfa scintillare un bouzouki che ri-manda agli anni greci nel buen re-tiro dell’isola di Hydra, mentreTreaty è l’ennesimo prodigio suun amore impossibile, sincerosino alla crudeltà: “mi spiace diaver fatto di te un fantasma.”Durante il funerale del grandeErnst Lubitsch, camminando pen-sosamente con William Wyler,Billie Wilder ruppe il silenzio di-cendo “Niente più Lubitsch”.

Wyler rispose: “Peggio, niente più film di Lubitsch”. Già:niente più dischi di Cohen. Che luce immensa, ha fatto.

Il vinile uscirà quando questo numero di FDS sarà già instampa, abbiamo dovuto accontentarci del CD. Ma, comecapita ormai di rado, è un dolce accontentarsi. La dinamica,quella cosa che i discografici hanno deciso che debba es-sere una chimera per gli utenti del dischetto digitale, c’ètutta: evviva!. Bastano i primi secondi di ascolto per far-ci ricordare quello che si diceva quando era verde la no-stra valle: alzi il volume, e aumenta il piacere d’ascolto. DR13, cose d’altri tempi. La voce riempie la stanza in tutto ilsuo fascino profondo, ricca di armoniche, gli strumenti sonosullo sfondo ma scolpiti nello spazio. Prodotto da AdamCohen, mixato da Michael Chavez, masterizzato da Ste-phen Marcussen. Bravi. OTTIMO

Columbia/Sony Music 88985365072

IL DISCO DEL MESE

LEONARD COHEN “YOU WANT IT DARKER”

88 FDS 252 ▼ ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI • di Mauro Bragagna

Norah Jones “Day Breaks”LP+ Download Blue Note Records

00602547958389

I fasti commerciali di Come Away with Me, ilsuo scintillante esordio, non torneranno più, losa benissimo, ma Norah ha deciso di non far-ne un dramma e si è permessa qualche lusso,concedendosi qualche soddisfazione perso-nale che prescinde dal marketing. Così nel 2012si è affidata a Danger Mouse per realizzare unalbum di pop originale e post-moderno comeLittle Broken Hearts. Nel 2013, con Forever-ly, ha rivisitato insieme a Billie Joe Armstrongdei Green Day un album degli Everly Brotherscome Songs Our Daddy Taught Us (1959), no-stalgico già ai tempi della Guerra Fredda.Una raccolta di classici folk e country, un albumpuro che non ha venduto come speravano i di-scografici di Billie Joe e Norah, ma in un mer-cato dominato dal DUM DUM DUM è stato unatto di coraggio come vendere petali di rosa auna gang di harleysti metallari. L’idea di sedersiancora al pianoforte, ritornando in qualchemodo alle origini di Come Away with Me, leè venuta in mente durante un concerto in ono-re del 75 anni della Blue Note. Day Breaks èprodotto e composto da Norah con grande gu-sto, accompagnata da musicisti come il batte-rista Brian Blade, il sassofonista Wayne Shor-ter, il bassista John Patitucci. Uno spettacolo. Ol-tre ai brani originali, alcune cover, quelle di Ho-race Silver (Peace) e Duke Ellington (Fleuret-te Africaine), ci confermano che è prima di tut-to una musicista e poi una star. Mentre Don’tbe Denied, il brano di Neil Young, mette in evi-denza una certa mancanza di peso. La classe ri-mane intatta, anche se i detrattori troverannoche anche Day Breaks faccia l’effetto di un tran-quillante, come gli altri lavori di Norah. Il suosoft jazz non è soporifero ma impeccabile, di-staccato come quello di Diana Krall, se cerca-te il pathos e il sudore sulla fronte vi convieneguardare altrove, è sottinteso.

Il vinile è arancione e trasparente, uno spetta-colo da guardare. È privo di difetti evidenti,niente click e pop che mettono ansia, ma nonè particolarmente silenzioso. Il suono è piut-tosto caratterizzato: si è deciso di bandireogni fatica d’ascolto, un certo roll-off sulle notealte è evidente, e si è rinunciato all’effetto pre-senza a favore della profondità. Così ascoltia-mo Norah e la sua band come se ci trovassimoa qualche metro dal palco virtuale. La grana èfine, ma non finissima. Il vinile, inserito in unabella copertina apribile, è tagliato da BernieGrundman. Buone notizie anche da chi ap-prezza il CD, che è però meno dinamico (DR10 anziché DR 12). BUONO

Qualche mese fa vi abbiamo presentato uno deilive più belli di tutti tempi in versione ampliata,It’s Too Late to Stop Now di Van Morrison.Dopo quarant’anni la fiamma si è indebolita,come è logico, ma Van Morrison ha ancora tan-ta voglia di cantare, come suggeriscono il titoloe l’immagine di copertina. L’album è stato con-cepito a casa, in Irlanda del Nord, con dei mu-sicisti che lo seguono come un faro. Anche seVan è il più americano dei musicisti europei, sei costi non fossero un problema registrerebbesempre e comunque negli U.S.A.. Keep Me Sin-ging è l’ennesimo lavoro che fa sognare tutti co-loro che amano la musica “suonata” come unavolta, gli arrangiamenti sono la solita meravi-glia di soul celtico e musica nera intrecciate fraloro, anche la voce è Van al 100%: Van non rie-sce a fare a meno di ascoltare Ray Charles, noinemmeno, ma abbiamo anche bisogno di sen-tire la sua. Nessuno canta come Van Morrison,sempre in bilico fra trance artistica e ripasso deifondamentali. Ad esempio in Holy GuardianAngel. Dato a Van quello che è di Van, un mon-do sonoro che è solo e soltanto suo, dobbiamoprendere atto che la produzione, nel comples-so, appare un po’ prudente, c’è addirittura il ri-schio che qualcuno che non conosca il pedigreedell’irlandese lo possa confondere per un albumdi musica soft. No, non è un errore di battitu-ra, non abbiamo scritto soul, ma soft. Quella chesi sente di sottofondo nei locali chic, nella cer-tezza che non darà fastidio a nessun cliente.Ecco, noi preferiamo il Van che dà fastidio, al-meno un po’, anche se oggettivamente KeepMe Singing è un bel sentire.

Il master è evidentemente digitale, il vinile (dal-la copertina apribile) è talmente silenzioso estampato bene che anche l’assenza di rumoriè da CD. Pulito e ben definito, non particolar-mente ricco di armoniche e un po’ sottile. Sesuona come un buon CD, vale la pena cercarel’ellepì? Direi di sì, perché la dinamica è mi-gliore, DR 11 anziché DR 9, anche se il dischettodigitale, per una volta, non è stato oggetto diparticolari scempi. DISCRETO/BUONO

Van Morrison “Keep me Singing”LP + download Exile Productions/ Caroline

International 602557035759

Drive-By Truckers “American Band”LP + download Ato Records AT00335LP

Vengono da Athens, Georgia, come i R.E.M., esuonano un classic rock che non si accontentadi fare da colonna sonora ai fast food. Ameri-can Band non è un album patriottico come po-trebbe suggerire il titolo, rischia di esserefrainteso come Born in the USA. Preferiscel’universalità della metafora, ma ogni tanto fanomi e cognomi come il Dylan di Hurricane,o almeno li lascia intendere. Ramon Casianoapre il disco ricordando la misconosciuta vi-cenda di questo ragazzo ispanico di quindicianni, ucciso nel 1931 da quel Harlon Carter chesarebbe diventato il presidente della NationalRifle Association. Carter ha ammesso la sua re-sponsabilità solo mezzo secolo dopo l’accaduto,e i Drive-By Truckers trovano che questa vec-chia storia rappresenti bene l’America di oggi.Un paese dove attaccare la diffusione delle armiè poco popolare, ma Patterson Hood e MikeCooley rilanciano spudorati con the Guns ofUmpqua sull’omicidio di massa avvenutonell’Università di Rosenburg. Mentre What itMeans parte ancora dalla cronaca, dalla Fer-guson Decision che ha scatenato le rivolte deineri. Insomma, è il disco più politico di unaband “sudista con giudizio”, che non soppor-ta Trump e non ha mai nascosto l’amore per ilcombat-rock dei Clash, per il rock militante cheparte dal concreto per proporre domande piùuniversali e rischiare qualche risposta. Ma ol-tre al sociale, alle tensioni razziali e alle ingiu-stizie, in American Band non manca anche unosguardo poetico alle umane debolezze: la con-clusiva Baggage è dedicata al compianto Ro-bin Williams. Musicalmente non sono maistati degli innovatori – più vicini a Springste-en che a Prince - e non lo saranno mai; non siesce dagli schemi chitarra/basso/batteria e nonhanno il “physique du rôle” per diventare i pro-feti di una generazione. Ma continuare a mi-nimizzarli non è saggio, non sono artigiani delrock ma una delle migliori rock band americanesu piazza, sia in studio che dal vivo. Per la pri-ma volta rinunciano alle ormai imprescindibili,colorate illustrazioni di Wes Freed in coperti-na, sostituite da una foto con la bandiera ame-ricana a mezz’asta, su uno sfondo plumbeo.

Nelle note di copertina Patterson Hood illustrail contenuto dell’album e il percorso artisticodella band, e conclude invitando ad alzare il vo-lume secondo una delle regole auree del rock.Lo facciamo volentieri, almeno su vinile si sof-fre meno che sul CD troppo compresso, ma sipoteva e doveva fare di più, oltre ad un suonogenuino e grintoso c’è poco altro. Peccato, per-ché ci si è sforzati di proporre un disco cura-to, nel vinile oltre alla download card c’è an-che un 7 pollici come bonus. SUFFICIEN-TE/DISCRETO

ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI▼ FDS 252 89

Paolo Conte “Amazing Game”2 LP Platinum/Decca Records 5718311

Quando la Diva per antonomasia del cinemamuto è passata al sonoro, enormi manifesti pub-blicitari salutarono l’evento: “Garbo talks!”, laGarbo parla! Anche con la voce la Divina nonperse il suo fascino misterioso, e almeno un paiodi titoli, come “Ninotchka” e “Anna Karenina”,sono entrati nella storia del cinema. Si ritiròmolto presto, a soli trentasei anni, così non haconosciuto il viale del tramonto. Paolo Conteha esordito all’età in cui la Garbo è uscita di sce-na, e ha dovuto arrivare alla soglia degli ot-tant’anni per rinunciare al canto, ma vista la cri-si del mercato discografico non vedrete dei ma-nifesti che annunciano che “Conte non parla!”.Il disco esce comunque per la Decca, e in tut-to il mondo. Con la sua voce non ha mai avu-to un rapporto facile, le canzoni preferiva af-fidarle a cantanti “veri”, anche se è grazie allesue imperfezioni e al suo carattere sgraziato maconfidenziale che gli vogliamo bene. AmazingGame non è un nuovo album di Paolo Conte,ma un’antologia che raccoglie 23 brani, alcunimolto brevi, scritti su commissione per sono-rizzazioni o pièce teatrali, per fare da sfondoalle poesie di Montale o all’Arte disegnata diHugo Pratt e il suo Corto Maltese. Milonghe,valzer, jazz d’antan e temi classici in odor di Ro-manticismo, oltre ad un paio di improvvisazioniche, come ci si aspetta da un uomo concretocome lui, non sono mai fine a se stesse. La pub-blicazione di Amazing Game è stata accom-pagnata da alcune riflessioni contiane, adesempio quella sul gioco troppo pesante di per-cussioni che rovina la musica leggera degli ul-timi decenni. Mentre queste composizioni ri-maste nei cassetti, anche se difficilmente pas-seranno alla storia, hanno una leggerezza nonbanale, che conquista. In attesa di riascoltarequella voce brontolona da italiano in gita.

Abbiamo acquistato sia il CD che il vinile, dop-pio, per goderci la musica anche in macchinae in versione liquida. L’ellepì ha una grana piùfine e un po’ di respiro in più, ma la stampa nonè esemplare, qualche rumorino disturba l’ascol-to, e in definitiva la pulizia del dischetto digi-tale può risultare vincente, rende l’ascolto piùrilassante. Il bilanciamento timbrico non èamichevole come nelle migliori incisioni delMaestro Astigiano, c’è molto dettaglio ma an-che qualche asprezza. Molto interessante il mi-cro contrasto, comunque. BUONO

Post Pop Depression non è solo il miglior al-bum di Iggy Pop nel Nuovo Millennio, ma èuno dei suoi dischi più riusciti in assoluto, gra-zie all’apporto di una band che Josh Homme(Queens of the Stone Age) gli ha cucito su mi-sura e di un’ispirazione finalmente costante.L’hanno sottolineato un po’ tutti: è l’appendi-ce ideale dei lavori degli Anni Settanta realiz-zati con David Bowie, Lust for Life e The Idiot.Il concerto ripreso il 13 maggio 2016 alla RoyalAlbert Hall di Londra, la mitica sala da concertoche probabilmente non ha mai ospitato una mu-sica così selvaggia, è l’interpretazione autenticadi questo legame, tanto che la scaletta propo-ne solo canzoni provenienti dai tre dischi citati.Ed è una festa rock’n’roll che non si limita allarappresentazione di una leggenda. La giac-chettina esile con cui si presenta sul palco lo ac-compagna solo un paio di canzoni, poi se ne li-bera come se gli abiti gli impedissero di muo-versi, e mostra il petto nudo che annuncia l’ar-rivo dei barbari e della loro musica: insieme allelabbra di Mick Jagger è uno dei simboli più du-raturi della storia del rock. Non proviamo nep-pure ad avventurarci in confronti che nonportano a nulla, non diciamo che Iggy è megliodi Mick, ma solo che non è inferiore a nessu-no. Dopo averlo accompagnato su disco con irisultati che sappiamo, anche sul palco laband organizzata da Josh Homme sembranata per esaltare le naturali doti istrioniche del-l’Iguana, che domina il pubblico cui rivolge unasfilza di fuck che non lo offendono, ma sono ac-colti come un invito all’applauso. Alternandoi suoi classici come Lust for life, Tonight, ThePassenger, China Girl, con i pezzi di Post PopDepression: Gardenia, American Valhalla,Chocolate Drops e l’inarrivabile Paraguay, unadelle canzoni rock più belle del 2016, una spe-cie di L’avvelenata di Guccini cantata senza iro-nia, a muso duro e con gli ampli ben accesi. Seè stato davvero il suo ultimo album, questa ap-pendice video ne conferma la grandezza.

Meglio il Blu-ray o il Dvd, che comprende an-che il CD audio? Difficile scegliere, comunquevada sarà un successo. Di rocker come Iggy siè perso lo stampo, anche se il lato proto punkdella sua musica, orgogliosamente grezza,non sembra la tazza di tè ideale per gli audio-fili. Che poco avranno da ridire, di fronte allamusica di uno degli Originali e alla magnifi-cenza della Royal Albert Hall, esaltata dal det-taglio e dai colori del Blu-ray. DISCRETO

Iggy Pop “Post Pop Depression – Live atthe Royal Albert Hall”

Blu-ray Universal ERBRD5311

Mina Celentano “Le Migliori”Clan Celentano/PDU/Sony Music 8 89853

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Vengono dall’epoca della Rai in bianco e nero,quando si parlava di “musica leggera” e LelioLuttazzi presentava Hit Parade. 78 e 76 anni ri-spettivamente, le voci affaticate hanno logica-mente perso smalto, soprattutto quella di Ce-lentano ogni tanto sembra in difficoltà, ma seAdamo ed Eva fanno una rimpatriata nelgiardino dell’Eden è comunque una notizia. Lemigliori è un’operazione industriale, innan-zitutto, che spera di ripetere i fasti del Mina Ce-lentano di 18 anni fa: un brano cantato daAdriano (Il bambino col fucile), uno da Mina(Quando la smetterò, con il piano di DaniloRea), e poi una serie di duetti incentrati sul-l’amore e l’abbandono, toccando il melo-dramma nel pezzo che vede il ritorno di TotoCutugno con Ti lascio amore. Preferivate Ma-nuel Agnelli degli Afterhours, che con Mina hagià fatto cose splendide? Sarà per la prossimavolta, l’ambizione del team che ha costruito LeMigliori era quella di fare un album che nonfosse solo celebrativo, e ci sta, e poi che fossedi fruizione essenzialmente radiofonica: vivala sincerità. L’ottusa ritmica del singolo Ama-mi Amami è aggiornata ai (tristi) standard at-tuali, anche se cita la fisarmonica della mera-vigliosa Storia d’amore, Celentano annata‘69, forse la migliore. Per essere aggiornati han-no riletto anche la geniale Prisencolinensi-nainciusol con il dj amato da Madonna, Ben-ny Benassi, e il risultato è a dir poco discutibile.Il tentativo di essere al passo con i tempi nonè sempre infruttuoso, però, il rapper Mondo-marcio ha scritto per loro Se mi ami davvero,piacevolmente errebì, ed è probabilmente il bra-no più efficace in scaletta. Nonostante i suoi di-fetti evidenti, Le Migliori nasconde qua e là deirichiami vocali e musicali che arrivano al cuo-re, come il bellissimo finale di A un passo date, rimandando all’immaginario collettivo del-la musica italiana e agli Amarcord più perso-nali: impossibile che la nostra vita privatanon si sia intrecciata in qualche modo con leloro canzoni, anche se si ascolta da sempre solodeath-metal. Un disco italianissimo. Right orwrong my country, come dicono gli americani.

La vocazione dichiaratamente radiofonica del-l’album ci aveva preoccupato non poco, te-mevamo di essere travolti dalla compressione.Beh, il disco suona forte, al momento è dispo-nibile solo il CD, ma non tanto forte. I suonisono più curati della media, le voci sono in pri-mo piano ma non troppo, sono in un correttorapporto con la parte strumentale, anche sequella di Adriano ha avuto bisogno di qualcheaiutino in fase di missaggio. DISCRETO

Dal 2 dicembre, VeneziaChiesa della PietàI Virtuosi Italiani - Vivaldi’smusic, Le Quattro StagioniI Virtuosi Italiani, comples-so nato nel 1989, è una delleformazioni più attive e qua-lificate nel panorama arti-stico internazionale. Si sonoesibiti per i più importantiteatri e per i principali entimusicali italiani e straniericollaborando con i maggio-ri solisti e direttori di tutto ilmondo. Anche l’ attività di-scografica è ricchissima, conpiù di 100 cd registrati per lemaggiori case discograficheed oltre 400.000 dischi ven-duti in tutto il mondo, con-seguendo prestigiosi premidalle più importanti rivisteeuropee. L’attenzione de IVirtuosi Italiani alla ricerca fi-

lologica li ha condotti ad esi-birsi nel repertorio barocco eclassico anche su strumentioriginali, adottando le ac-cordature ed i temperamen-ti adeguati.Nel segno della versatilitàche contraddistingue la filo-sofia del gruppo significati-vo è altresì l’interesse dasempre dimostrato per il re-pertorio di confine, stradache I Virtuosi Italiani hannoseguito al più alto livello col-laborando con artisti del ca-libro di G. Allevi, F. Battiato,G. Bregovic, U. Craine, C. Co-rea, L. Einaudi, P. Fresu, M.Nyman e C. Picco.I Virtuosi Italiani sono idea-tori ed interpreti di tre sta-gioni musicali a Verona: ilMusica e Arte Sacra, la Sta-gione Concertistica in Sala

Maffeiana e al Teatro Filar-monico e i Concerti dellaChiesa di Vivaldi a Venezia.Prestigioso impegno è stato“il Concerto per la Vita eper la Pace”, svoltosi a Roma,Betlemme e Gerusalemmelo scorso dicembre e tra-smesso dalla RAI in Mon-dovisione il giorno di Nata-le.

28 dicembre, Orvietoteatro Mancinelli “LE RONDINI E LALUNA” Il Jazz di Lucio Dal-la e Fabrizio De André Chihiro Yamanaka UK Trio- Curreri, Fresu, Foschini,Casarano

Nella serata di apertura diUMBRIA JAZZ WINTER #24 al teatro Mancinelli (28 di-cembre, ore 21) andrà in sce-na un progetto tutto italianocon Paolo Fresu e GaetanoCurreri, voce e leader degliStadio, e con Raffaele Casa-rano (sassofono) e FabrizioFoschini (pianoforte) , dedi-cato al “jazz di Lucio Dalla eFabrizio De Andrè”. Il jazzitaliano incontra dunque lecanzoni di due dei nostripiù grandi songwriter che il

jazz lo hanno suonato, chipiù chi meno, restandonesempre innamorati. Il sug-gestivo titolo è: ”Le rondinie la luna”.

5, 6, 7 gennaio 2017, RomaAuditorium Parco della Mu-sica, Sala Santa CeciliaUna notte a Vienna - Con-certo per il Nuovo Anno

Orchestra e Coro dell’Acca-demia Nazionale di SantaCeciliaGustavo Gimeno direttoreNeri Marcorè voce recitanteMarkus Werba baritono(Gabriel von Eisenstein)Silvana Dussmann soprano(Rosalinde)Michaela Selinger mezzo-soprano (Principe Orlofsky)Jochen Kupfer baritono (Dr.Falke, un notaio)Sofia Fomina soprano (Ade-le cameriera di Rosalinde)Salutate il nuovo anno con imusicisti dell’Orchestra Na-zionale di Santa Cecilia, il di-rettore d’orchestra GustavoGimeno ed i loro ospiti spe-ciali ... o che dovrebbero es-sere ospiti speciali del prin-cipe Orlofsky? Markus Wer-ba e Sofia Fomina sono tra isolisti che interpretano il se-

90 FDS 252▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO • a cura della Redazione

Rassegna di concerti ed eventi di tutti i generi musicali per lasciare, una volta tanto, l’impianto spento. O, quantomeno, in stand-by...

91APPUNTAMENTI D’ASCOLTO▼ FDS 252

condo atto dell’incantevoleDie Fledermaus di JohannStrauss.Completate la serata con unospeciale spettacolo di galache si tiene in occasione del-la festa del Principe: una ce-lebrazione della musica, del-l’amore e, naturalmente, del-lo champagne che non po-trebbe accogliere meglio il2017 se non con un sorrisosul volto ed una canzonenel cuore.

Dal 16 al 23 dicembre, Tor-rione San Giovanni (FE)Jazz Club Ferrara

Come noto, dal 1999 il JazzClub di Ferrara opera nellaprestigiosa sede del TorrioneSan Giovanni (splendido ba-stione rinascimentale partedel complesso della cintamuraria della città) all’inter-no del quale i soci possonofruire di circa novanta con-certi annuali dalla fine disettembre a fine aprile. Mol-ti tra i massimi esponentidel panorama jazz interna-zionale hanno calcato questopalcoscenico, rendendolouno dei migliori jazz club eu-ropei. Ecco i prossimi appunta-menti.

Venerdì, 16 dicembreFRANCO BERGOGLIO“SASSOFONI E PISTOLE” +THE TOWER JAZZ COM-POSERS ORCHESTRASabato, 17 dicembreMICHEL PORTAL - BOJANZ DUOLunedi, 19 dicembreFABBRICA 5 + JAM SES-SIONVenerdì, 23 dicembreDADO MORONI TRIO

A seguito di una ormai col-laudata e vincente collabo-razione tra Il Clandestino divia Ragno e il Jazz Club Fer-rara, anche quest’anno è pre-

vista una stagione di eventimusicali alla “DowntownTower” che vi riportiamo diseguito:Martedì, 27 dicembreDowntown Tower

ALESSANDRO SCALAGROOVOLOGY TRIO Lunedì, 2 gennaio 2017Downtown TowerMINOR SWING QUINTETLunedì, 9 gennaio 2017Downtown TowerROBERTO MORBIOLI TRIOLunedì, 16 gennaio 2017Downtown TowerDUCK JUICE

16, 17, 19 e 20 dicembre, Fi-renzeNelson Mandela Forum22 e 23 dicembre, PadovaArena Spettacoli PadovaFiere6, 7, 9 e 10 gennaio, Assago(Mi)Mediolanum Forum14, 15 e 17 gennaio, LivornoModigliani Forum20 e 21 gennaio, EboliPalaSele23, 24 e 26 gennaio, BariPalaFlorio28 e 29 gennaio, AcirealePal’Art HotelRenato Zero “ALT IN

TOUR”Dopo aver incantato il pub-blico che ha gremito i treconcerti dello scorso giu-gno all’Arena di Verona coni suoi successi di sempre e ibrani contenuti nell’album“Alt”, magistralmente ac-compagnato dalla sua bande dell’Orchestra Filarmonicadella Franciacorta diretta dalMaestro Renato Serio, RE-NATO ZERO partirà con“ALT IN TOUR” una seriedi imperdibili date nei piùimportanti palasport d’Ita-lia. Unico, rivoluzionario, li-bero, in prima linea da cin-que decenni contro tutte leipocrisie, innovatore, pre-cursore, provocatore, attentocome nessuno ad ogni tipo diminoranza e alla nostra in-teriorità. RENATO ZEROè tornato, forte di rinnovatapassione e spirito di denun-cia, ai grandi temi sociali ealle battaglie civili con ilnuovo disco di inediti“ALT”, disponibile nei ne-gozi tradizionali e in digital.

92 FDS 252▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

16 dicembre, NapoliTeatro Palapartenope23 dicembre, SpoletoTeatro Nuovo27 dicembre, GenovaPoliteama Genovese5 gennaio, FirenzeOBIHall6 gennaio, TorinoTeatro Colosseo8 gennaio, RomaAuditorium Parco della Mu-sicaGiovanni Allevi “Celebra-tion Symphonic Tour”

Da dicembre due tournéeparallele, tra Italia e Europa,di pianoforte solo e con l’Or-chestra Sinfonica ItalianaContinuano i festeggiamen-ti per i 25 anni di attività livedi Giovanni Allevi. Dopol’uscita del libro “Vi porteròcon me”, edito da Rai-Eri,con immagini e pensieri chedescrivono questi anni dimusica onstage, da dicembreil compositore riparte conuna doppia tournée in dateesclusive e in Europa: il “Ce-lebration Symphonic Tour” eil “Celebration EuropeanTour”. Nel “CelebrationSymphonic Tour”, tra di-cembre 2016 e gennaio 2017,l’artista si esibirà nel tripliceruolo di compositore, piani-sta e direttore d’orchestra,alla guida dell’Orchestra Sin-fonica Italiana ed eseguiràquei brani che lo hanno resouno dei compositori italianipiù amati a livello interna-zionale. Visto il grande suc-cesso del precedente toursinfonico, questa volta, Gio-vanni Allevi, affianco alleproprie composizioni, diri-gerà dal podio eterni capo-lavori di, Puccini e Rossini.Tra questi appuntamenti nonpoteva mancare Napoli, cit-tà nella quale l’artista tenneil suo primo concerto nel1991, e sempre ricordato da

lui stesso con grande affetto. 23 dicembre, CesenaCarisport Raphael Gualazzi “ LoveLife Peace”

Anticipato dal singolo“L’estate di John Wayne”,un brano versatile ed origi-nale che si tuffa in sonoritàr’n’b ed echi vintage, “LoveLife Peace” ripercorrerà, conestro nuovo, i generi musicalipiù cari all’artista, rivesten-doli con grande creatività.Love Life Peace… tre parole,attuali e di speranza: è que-sto il titolo del nuovo albumdi 22 dicembre Reggio Emi-lia, LIME Theatre - Fiere diReggio Emiliainediti di Raphael Gualazzi,che dà anche il nome al suc-cessivo travolgente tour.Preceduto da una serata spe-ciale al Blue Note di Milano,il 21 settembre, il “LOVELIFE PEACE tour” è partitoufficialmente a novembre.In tour Gualazzi sarà ac-compagnato da una ecce-zionale band: sei musicisti(alcuni anche coristi) tuttipolistrumentisti con una se-zione fiati composta da trom-ba, sax e trombone ed una se-zione ritmica con chitarra,contrabbasso (o basso elet-trico), batteria, e Raphael chesi alternerà tra piano e ta-stiera.

24 dicembre, MilanoTeatro Nuovo

Christmas Gospel The Har-lem Voices featuring Eric B.TurnerArtisticamente, gli HarlemVoices non ne vogliono sa-pere di essere etichettati sot-to un genere preciso ma ama-no dilatare i confini del ge-nere gospel e creare melodiedinamiche arricchite di ar-monie che portano l’ascolta-tore ad assaggiare colorir’n’b, soul e funky. Amanoinoltre muoversi, ballare,creare sul palco coreografiecosicché vederli è un piace-re ed ascoltarli una gioia.Tutti i membri degli THVhanno almeno 20 anni diesperienza nel mondo dellalive music, hanno cantato esuonato nei più prestigiosigruppi gospel, soul e rock(Maray Carey, YolandaAdams, Fantasia, Shakira,Ronda Ross, U2, solo per ci-tarne alcuni). Una parola in più va spesaper il Pastore e Leader delgruppo Eric B.Turner, da al-cuni anni lead singer negli at-tuali Temptations e Drifterse attore e musicista in diver-si musical di Broadway qua-li “Sunfish-The Musical”,“Rent”, “Ain’t Misbehavin”,“Lil Shop of Horrors” , filmcome “SYNECDOCHE,NEW YORK (2008) e “AME-RICAN GANGSTER” (2007),e infine di serie televisiveceleberrime anche nel no-stro paese quali: NBC’s-“Law & Order”, CBS’s-“CSI:NY”. Ha cantato conMariah Carey, Anthony Ha-milton, Anita Baker, ChakaKhan, Michael McDonald,Jahiem, Joe, Elisabeth Wi-thers, Vickie Winans e KarenClark-Sheard. Eric si è ancheesibito durante il Ballo Inau-

gurale della Presidenza diBarack Obama nel 2009. La band è costituita da 7 ele-menti: 5 voci e una sezioneritmica costituita da tastie-ra/basso e batteria.

14 gennaio, Legnano (Mi)Teatro Galleria22 gennaio, GenovaTeatro Carlo FeliceStefano Bollani

Senza dubbio Bollani è daanni il musicista jazz italianopiù seguito e amato, questograzie anche alla sua capaci-tà di interagire con il pub-blico, come nel suo nuovoprogramma televisivo su Rai1 “L’importante è avere unpiano”, che conduce congrande verve e ironia e dovesfoggia tutta la sua straordi-naria poliedricità di musici-sta sensibile, attento e onni-voro, oltre a confermarsi qua-le talento della tastiera e pro-fondo conoscitore di ognigenere musicale. Nei suoiconcerti , Bollani ci regala unbiglietto per entrare in unodei suoi numerosi universimusicali, portandoci a Na-poli, un caleidoscopico co-smo che lo ha ispirato e spin-to a comporre nuovi brani oa improvvisare sulla musicapartenopea del passato. Eccoperché ha voluto dalla suaparte Daniele Sepe, un gran-dissimo musicista napoleta-no, suo compare di vecchiadata e Nico Gori. Questi duefiati saranno supportati daBollani al piano e al fenderrhodes e da Bernardo Guer-ra alla batteria, per condur-re letteralmente per mano lospettatore nei territori mera-vigliosi della grande musicadel mondo in questo omag-gio all’immenso patrimoniodella musica mediterranea.

93APPUNTAMENTI D’ASCOLTO▼ FDS 252

25, 26, 27 dicembre, RomaAuditorium Parco della Mu-sica, Sala SinopoliHarlem Gospel Choir

L’Harlem Gospel Choir è ilpiù famoso coro gospeld’America, nonché uno deipiù longevi. Dal 1986, AllenBailey e il suo coro, formatodalle più belle voci di Harleme New York City, girano ilmondo condividendo la gio-ia nella fede e raccogliendofondi da devolvere in operedi bene. In oltre 25 anni digrandiosa carriera l’HarlemGospel Choir ha sempre cer-cato di oltrepassare le bar-riere culturali unendo na-zioni e persone. Il coro è sta-to fondato da Allan Bailey,che ha oltre 30 anni di espe-rienza nell’industria musi-cale, apprezzato per il suo la-voro con i Commodores, Mi-chael Jackson e Prince. La no-torietà dell’Harlem GospelChoir è legata principal-mente alle numerose colla-borazioni con artisti interna-zionali come: Andre Rieu,Diana Ross, Bono, The Chief-tains, Simple Minds, Live, Si-nead O’Connor e i Gorillaz.Il repertorio comprende go-spel tradizionali e contem-poranei, jazz e blues. La par-tecipazione del pubblico èparte integrante di ogni showdel coro. Attraverso la suamusica il coro spera di crea-re una migliore compren-sione della cultura afroame-ricana e della musica gospel.

20 dicembre RomaCasa del JazzJesper Bodilsen “SantaClaus is coming to town”Mad Mathias voce e saxNico Gori clarinettiAntonio Zambrini pianofor-teRegin Fuhlendorf chitarra

Jesper Bodilsen contrabbas-so

L’estroso contrabbassista da-nese, già conosciuto per lasua esperienza con StefanoBollani, si esibirà alla Casadel Jazz guidando l’ascolta-tore alla scoperta di questasua nuova incisione, un al-bum intimo, pieno di swing,che attinge al repertorio na-talizio scandinavo, italiano eamericano, una raccolta incui l’artista ha voluto e cer-cato il contatto fra culture di-verse. ”Il progetto – dice Je-sper –ha preso il via dopoaver suonato con altri musi-cisti in un concerto dedicatoalle canzoni natalizie… conme c’erano Joe Barbieri maanche Nico Gori. Ci siamo ac-corti che questo mix funzio-nava bene…”.Un mix ardito,non solo nella scelta dei bra-ni ma anche nella loro chia-ve di lettura, come la versio-ne super-groovy del pezzoche intitola l’album, un pic-colo grande capolavoro perun musicista di livello.

21 dicembre, VeneziaTeatro La FeniceDulce Pontes

Brilla una nuova stella nelcartellone di Veneto Jazz.Dulce Pontes sarà in con-certo a Venezia per l’unicadata italiana di un concertodestinato a lasciare il segno. Considerata l’erede di Ama-lia Rodrigues, a lei si deve ilrilancio del fado, quando eraconsiderato un genere or-mai morto, e delle radici del-

la cultura popolare porto-ghese. In realtà, la sua vocelimpida e brillante non puòessere rinchiusa in nessun ge-nere definito, riuscendo arappresentare indifferente-mente stili diversi, senza chela sua impronta artistica per-da i tratti unici che la carat-terizzano. Raramente in concerto inItalia e per la prima volta sulpalcoscenico del Teatro LaFenice, la cantante nella suaesibizione sarà accompa-gnata da una band d’ecce-zione con Daniel Casaresalla chitarra, Marta PereiraDa Costa alla chitarra porto-ghese, Davide Zaccaria alvioloncello, Amadeu Ma-galhaes agli strumenti po-polari, Paulo Silva alle per-cussioni, Juan Carlos Cambasal piano.

Roma, Teatro Nazionale15 gennaio Così fan tutte 26 febbraio Il Trovatore 12 marzo Maria Stuarda 1 ottobre Fra Diavolo Lezioni di opera a cura diGiovanni Bietti

Come si ascolta un’opera li-rica? In che modo il testo, lascena, la musica interagisco-no nel creare la forma dispettacolo dal vivo più ama-ta degli ultimi quattro seco-li? Come si trasforma il tea-tro musicale nel corso dellastoria, cosa distingue le ope-re di Mozart da quelle di Ver-di, di Wagner o di Puccini?Le Lezioni di Opera rispon-dono a queste e a molte altredomande, con un linguaggiosemplice e accessibile e conl’aiuto di un gran numero diesempi musicali sia dal vivoche registrati. Affidate a Giovanni Bietti,uno dei più apprezzati di-vulgatori italiani, notissimavoce radiofonica (è uno deiconduttori delle Lezioni di

Musica su Rai- RadioTre), leLezioni di Opera prendonoin esame i brani in pro-gramma nel cartellone delTeatro dell’Opera: di ognisingola opera si illustrano ilcontesto e i contenuti musi-cali e drammatici in modo dapermettere a chiunque, dal-l’appassionato al neofita, digodersi la rappresentazioneapprezzandone ogni sfuma-tura. Ma allo stesso tempo losguardo si spinge al di là del-le singole opere: ognuna diesse può infatti essere lettacome la particolare rispostache un grande compositoreha dato, in un preciso mo-mento storico, alle domandee ai problemi che l’opera,genere “multimediale” pereccellenza, pone fin dalleorigini: il rapporto tra paro-le e musica, tra suono e sce-na, tra convenzione e inno-vazione.E tra la vita e l’arte, visto chel’opera è sempre stata consi-derata “specchio del mon-do”.

22 dicembre, MilanoTeatro alla ScalaConcerto di Natale - Coro eOrchestra del Teatro allaScala

Direttore Christoph vonDohnányiMaestro del Coro Bruno Ca-soniSoprano Camilla TillingMezzosoprano Michelle Bre-edt

94 FDS 252 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

Tenore Torsten KerlBasso Michael VolleProgramma Ludwig van Beethoven Sin-fonia n. 9 in re minore op. 125

20 dicembre, MilanoTeatro Dal Verme Orchestra i pomeriggi musicali

Direttore: Michele Gamba Gran Concerto di Natale Quadriglie, valzer e polke de-gli Strauss. La 72ª StagioneSinfonica dell’Orchestra I Po-meriggi Musicali si fregiadel titolo: La Tradizione delNuovo. Un titolo che all’ap-parenza è un ossimoro, mache in realtà rappresentaquanto ha da sempre carat-terizzato e mosso l’attività deiPomeriggi; una stagione, in-fatti, che unisce la commis-sione musicale, la ricerca dinuove possibilità d’interse-zione tra le varie arti, il lan-cio dei giovani talenti sullascena nazionale e interna-zionale in 23 doppi appun-tamenti dal 13 ottobre 2016all’11 maggio 2017, il giove-dì sera alle ore 21:00 e il sa-bato alle ore 17:00.

15, 16, 17 dicembre, RomaAuditorium Parco della Mu-sica, Sala Santa Cecilia

Antonio Pappano Janine JansenOrchestra dell’AccademiaNazionale di Santa CeciliaAntonio Pappano direttoreJanine Jansen violinoRavel Miroirs Une barquesur l’ocean / Alborada delGraciosoBernstein Serenade, afterPlato’s SymposiumSibelius Sinfonia n. 7Ravel La ValseUno sguardo sulle sugge-stioni del Novecento, attra-verso la ricercata espressivi-tà di Ravel, uno degli autoriin cui i diversi linguaggi del-la musica si incontrano inpersonali riletture di stili di-versi. Miroirs e La Valse, en-trambi composti nel pienofermento creativo che fece dasfondo alla Parigi dei primidecenni del secolo, costitui-scono due esempi di come lamusica di Ravel sia pienadelle meraviglie armoniche etimbriche che personalizza-no la tavolozza sonora delcompositore basco. Intensa,melodica, seducente, la Se-renata per violino e orchestracomposta da Leonard Ber-nstein uno dei direttori d’or-chestra più amati del XX se-colo - Direttore Onorario diSanta Cecilia - che alternava,regolarmente, l’attività sulpodio a quella di composi-tore. La Serenata è ispirata alSimposio, l’opera di Platonein cui alcuni intellettuali ate-niesi esprimono il loro pare-re sull’amore. Pura poesia in-fine con la Sinfonia n. 7di JeanSibelius, l’unico composito-re finlandese ad avere avuto

risonanza internazionale. Lasua musica evoca i suggesti-vi paesaggi nordici e gli an-tichi canti della tradizione po-polare. Al violino Janine Jan-sen, una delle grandi violi-niste contemporanee. Dopoil debutto nel 1997 al Con-certgebouw di Amsterdam lasua carriera è esplosa por-tandola a esibirsi presso leistituzioni più prestigiose.Gradita ospite delle stagionidell’Accademia di Santa Ce-cilia, ha instaurato con lanostra istituzione un rap-porto di continuità e reci-proca stima professionale,sfociato nella recente inci-sione per DECCA del Con-certo per violino e orchestra diBrahms diretto da AntonioPappano.

dal 16 al 21 dicembre 2016,NapoliTeatro di San CarloGiacomo Puccini LA BOHÈMEscene liriche in quattro qua-driDirettore | Valerio GalliRegia | Francesco SaponaroAssistente alla regia | Raf-faele Di FlorioScene e Costumi | Lino Fio-ritoLight Designer | PasqualeMari

InterpretiMimì, Irina Lungu / Olga

BusuiocRodolfo, Francesco Demuro/ Giordano LucàMusetta, Ellie Dehn / Car-men RomeuMarcello, Artur Rucinski /Bruno TaddiaSchaunard, Giulio Mastro-totaroColline, Roberto Tagliavini /Alessandro GuerzoniBenoît / Alcindoro, MatteoFerraraOrchestra, Coro e Coro diVoci Bianche del Teatro diSan Carlo

Date rappresentazionivenerdì 16 dicembre 2016ore 20.00sabato 17 dicembre 2016 ore19.00domenica 18 dicembre 2016ore 17.00martedì 20 dicembre 2016ore 20.00mercoledì 21 dicembre 2016ore 18.00

95di Francesco Peluso • JAZZ DISCHI ▼ FDS 252

BRUNO CANINO ENRICO PIERANUNZI

“Americas”CAM JAZZ CAMJ 7907-2

“Americas” è una produzione CAMJazz che vede al centro della scenaDue imponenti Steinway, perfetta-mente accordati e suonati con un’in-credibile intesa che dà una percezio-ne prospettica di un’unica voce, diun’unica anima, attraverso un forbi-to ma essenziale dialogo fra due mae-stri del pianoforte: Bruno Canino edEnrico Pieranunzi . se il primo è daconsiderarsi un protagonista del pia-no moderno, che spazia da LucianoBerio, Iannis Xenakis e WolfgangRihm a Bach e alle composizioni pia-nistiche complete di Alfredo Casella,il secondo è notoriamente uno deimaggiori pianisti “jazz” della scena in-ternazionale, che si addentra di fre-quente fra i meandri del canone clas-sico (vedi i dischi CAM JAZZ dedicatialla scrittura del compositore italianodel ‘700 Domenico Scarlatti. Come giàsottolineato, Bruno Canino ed EnricoPieranunzi si muovono quasi al-l’unisono, formando un raro e ravvi-cinato interplay a due voci che me-scola sapientemente perfezione este-tica, profonda conoscenza della scrit-tura romantica e spiccata sensibilitàinterpretativa. Il fluire dei brani si li-bra leggero, elegiaco, materico, nel-l’ambiente d’ascolto con il giusto pa-thos che intercorre fra due virtuosi se-duti dinnanzi ai magici ottantottotasti. Allora… non avendo la pre-sunzione di individuare a tutti i costichi, in quel passaggio tratteggi lamelodia, o chi, ceselli la dolce tramadel tappeto armonico, ci acconten-tiamo di respirare a pieni polmoniun’aura di “grande musica” che vadalla tradizione del Nord-America diA. Copland e G. Gershwin alle cion-dolanti sinuosità dell’America latinadi Astor Piazzolla.

Qualità artistica 9 Qualità tecnica 8,5

In casa ECM del lungimirante patronManfred Eicher nasce, dopo alcune in-crociate collaborazioni, un nuovoquartet formato da Tigran Hama-syan al pianoforte, Arve Henriksenalla tromba, Eivind Aarset alla chitarrae Jan Bang alle electronics e live sam-pling. Un doppio album, realizzato emixato a Lugano in soli tre giorni, cheesalta l’empatica e coesa sinergia rag-giunta dai tre musicisti norvegesi (siascolti ad esempio Jan Bang in “Dre-am Logic” di Eivind Aarset e gli stes-si Bang e Aarset in “Cartography” diArve Henriksen. In questa nuova av-ventura discografica dal titolo “At-mospheres” si svela, brano dopo bra-no, a chiare lettere, la cultura musicalee l’impronta nordica di Arve Hen-riksen, Eivind Aarset e Jan Bang, a cuisi intrecciano le peculiari sonoritàdella tradizione musicale armena adopera di Tigran Hamasyan che, da farsuo, effettua una sagace ed intelligentemanipolazione di alcune composi-zioni della sua terra d’origine. Inogni caso, sia che si tratti di musica an-tica, sia di musica folk, che altre for-me o strutture, i quattro protagonistidi questa nuova produzione dellaprestigiosa label tedesca s’inerpicanoverso vette creative poco esplorate,muovendosi alternativamente fratemi asiatici o tinteggiando borealipaesaggi sonori. Ne viene fuori un di-sco dalle tonalità chiaroscurali in cuila personalità dei singoli si fonde inun magma formale dalle molteplicisfumature. Queste ultime vanno as-similate ed interiorizzate nel più to-tale silenzio e la dovuta attenzione,per apprezzare appieno il rarefatto eraffinato proporsi di un progetto da-gli ampi orizzonti.

Qualità artistica 8,5 Qualità tecnica 8,5

HAMASYAN, HENRIKSEN,AARSET, BANG“Atmosphères”ECM 2414/15

FILIPPO VIGNATO“Plastic Breath”

AUAND RECORDS AU 9061

Ancor giovanissimo, ma già consi-derato fra gli under trenta più creati-vi del nostro panorama musicale, iltrombonista, compositore e arran-giatore Filippo Vignato vanta al suoattivo alcune collaborazioni di rilievoin campo europeo. Realizzato in triocon il pianista francese Yannick Lestraed il batterista ungherese Attila Gyar-fas, “Plastic Breath’” propone un mixsonoro che sovrappone atmosfereacustiche ad effervescenze elettriche,lasciando alla sensibilità improvvi-sativa dei singoli i contorni di una mu-sica rivolta verso un continuo dive-nire. L’inusuale trio (trombone, efxs,fender rhodes, bass synth, batteria epercussioni) mostra la sua continen-tale appartenenza in un lessico d’as-sieme che, fondandosi sulla costanteimprevedibilità delle sue molteplicisoluzioni stilistiche, si manifesta nel-la comune e condivisa espressione col-lettiva, utilizzando un ravvicinatodialogo tra jazz contemporaneo, rocke sperimentazione radicale. “PlasticBreath’”, come sottolineato nelle notedallo stesso Vignato è: “respiro che di-venta plastico, scolpito e tridimen-sionale nelle note di uno strumento afiato che muta in artificiale, distorto,plastificato, attraverso filtri, effetti, al-terazioni elettroacustiche”. In tal sen-so, immagini oniriche, sculture so-nore, spazi senza confini, racchiu-dono una metafora creativa che si ar-ticola nella materializzazione diun’imprevedibile concettualizzazio-ne del jazz e dintorni. “Plastic Breath’”può considerarsi il giusto disco d’esor-dio nel ruolo di band leader, in cui Fi-lippo Vignato svela il proprio presentegià proiettato verso il futuro.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 8

96 FDS 252▼ ANNUNCI COMPRO/VENDO

Si comunica a tutti gli utentidi questo mercatino che ilservizio è GRATUITO soloper i PRIVATI e solo nel li-mite massimo di UN annun-cio per CELLULARE o perEMAIL. Eventuali annuncinon rispettosi di questa rego-la verranno cancellati e, incaso di reiterazione del pro-blema, l’utente verrà bannato.Si ricorda altresì che l’AN-NUNCIO deve essere compi-lato all’interno del BOX DITESTO indicante il testo delmessaggio. Nome, Cognome,telefono ed email sono soloPER USO INTERNO e NONper il testo dell’annuncio. Apartire dall’anno 2017 gli an-nunci che non rispetterannotale logica verranno IGNO-RATI.

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