#fateciuscire num. 02 Cosa c'è al centro di un lago · social come Instagram, Wha-tsApp, Facebook,...

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#fateciuscire num. 02 1 Alice Gasparotti Valentina Giacomelli S i sentono sempre più casi di femminicidio, di donne che vengono ammazzate dall’ex marito,convivente o fidanzato. In ogni caso la ragione è sempre la stessa: La possessività. L'uomo, il più delle volte, non accetta che la donna, che un tempo era "sua", si sia messa con un altro o che semplice- mente l'abbia lasciato o rifiuta- to. Di solito si inizia con lo stal- king, la violenza psicologica, per poi finire con l'omicidio. La uccide perché la considera una sua proprietà, perché non concepisce che una donna ap- partenga a se stessa e sia libera di vivere come vuole lei e di innamorarsi di un altro...E loro, che sono ingenue spesso scam- biano tutto per amore, ma l'a- more con la violenza e le botte non c'entra nulla. Vedere la per- sona che una volta amavi con tutto il cuore nelle mani di un (Continua a pagina 3) Serena L. Veronica G. Fabiana R. L a maggior parte della gente pensa che le ragazze con i capelli biondi siano “ stupide”, mentre, al contrario, i ragazzi non sono considerati ugualmen- te. Noi la pensiamo diversa- mente. Perché proprio le bionde? Tutto ciò non ha senso. Non dobbiamo giudicare gli altri dall’apparenza, ma dal caratte- re. Le persone che la pensano così sono solamente INVIDIO- SE. Noi siamo venute a cono- scenza di questo fatto mediante i social (tra cui youtube, insta- gram ecc.), i film, programmi televisivi e gossip, perché è li che le bionde vengono giudicate senza nessun valido motivo. Inoltre pensiamo che alcuni in- dividui prendono in giro le bionde e subito dopo qualche giorno escono dal parrucchiere con la tinta di biondo. (Continua a pagina 3) Le bionde NON sono stupide Violenza sulle donne «L'amore con la violenza e le botte non c’entra nulla» Riscopriamo il piacere di leggere e scrivere Chiara Bruschi I tempi cambiano, le mode e gli interessi pure. Con il passare del tempo le cose che ci interessano si sono total- mente stravolte, a partire dall’approccio che abbiamo svi- luppato con le nuove tecnolo- gie. E-mail, chat e messaggi hanno preso il posto delle buon vecchie lettere e cartoline… I primi ad essere stati travolti da questa nuova moda e da questo nuovo tipo di comunicazione, siamo senza dubbio noi, i gio- vani, i quali sembra non riuscia- mo più farne a meno. La tecnologia, con l’avvento dei social come Instagram, Wha- tsApp, Facebook, Twitter… dunque viene usata da noi ra- gazzi come “schermo protetti- vo”, facendoci cambiare note- volmente il nostro modo di ap- prociarci e di affrontare deter- minate situazioni. Spesso infatti ci capita di tro- varci davanti a un problema che, visto direttamente faccia a faccia, ci appare difficile e com- (Continua a pagina 3) Bullismo Insieme si smonta facilmente Articoli a pagina 6 Attualità Non meritava di morire così Articoli da pagina 4 Cosa c'è al centro di un lago Storia in due puntate scritta da Emma Benedetti Prima puntata a pagina 22 La Top 10 delle battute più squallide A pagina 24

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#fateciuscire num. 02

1

Alice Gasparotti

Valentina Giacomelli

S i sentono sempre più casi di

femminicidio, di donne che

vengono ammazzate dall’ex

marito,convivente o fidanzato.

In ogni caso la ragione è sempre

la stessa: La possessività.

L'uomo, il più delle volte, non

accetta che la donna, che un

tempo era "sua", si sia messa

con un altro o che semplice-

mente l'abbia lasciato o rifiuta-

to. Di solito si inizia con lo stal-

king, la violenza psicologica,

per poi finire con l'omicidio.

La uccide perché la considera

una sua proprietà, perché non

concepisce che una donna ap-

partenga a se stessa e sia libera

di vivere come vuole lei e di

innamorarsi di un altro...E loro,

che sono ingenue spesso scam-

biano tutto per amore, ma l'a-

more con la violenza e le botte

non c'entra nulla. Vedere la per-

sona che una volta amavi con

tutto il cuore nelle mani di un

(Continua a pagina 3)

Serena L.

Veronica G.

Fabiana R.

L a maggior parte della gente

pensa che le ragazze con i

capelli biondi siano “ stupide”,

mentre, al contrario, i ragazzi

non sono considerati ugualmen-

te. Noi la pensiamo diversa-

mente.

Perché proprio le bionde?

Tutto ciò non ha senso. Non

dobbiamo giudicare gli altri

dall’apparenza, ma dal caratte-

re. Le persone che la pensano

così sono solamente INVIDIO-

SE. Noi siamo venute a cono-

scenza di questo fatto mediante

i social (tra cui youtube, insta-

gram ecc.), i film, programmi

televisivi e gossip, perché è li

che le bionde vengono giudicate

senza nessun valido motivo.

Inoltre pensiamo che alcuni in-

dividui prendono in giro le

bionde e subito dopo qualche

giorno escono dal parrucchiere

con la tinta di biondo.

(Continua a pagina 3)

Le bionde NON sono stupide

Violenza sulle

donne «L'amore con la violenza e le botte

non c’entra nulla»

Riscopriamo

il piacere di

leggere e scrivere Chiara Bruschi

I tempi cambiano, le mode e

gli interessi pure.

Con il passare del tempo le cose

che ci interessano si sono total-

mente stravolte, a partire

dall’approccio che abbiamo svi-

luppato con le nuove tecnolo-

gie. E-mail, chat e messaggi

hanno preso il posto delle buon

vecchie lettere e cartoline…

I primi ad essere stati travolti da

questa nuova moda e da questo

nuovo tipo di comunicazione,

siamo senza dubbio noi, i gio-

vani, i quali sembra non riuscia-

mo più farne a meno.

La tecnologia, con l’avvento dei

social come Instagram, Wha-

tsApp, Facebook, Twitter…

dunque viene usata da noi ra-

gazzi come “schermo protetti-

vo”, facendoci cambiare note-

volmente il nostro modo di ap-

prociarci e di affrontare deter-

minate situazioni.

Spesso infatti ci capita di tro-

varci davanti a un problema

che, visto direttamente faccia a

faccia, ci appare difficile e com-

(Continua a pagina 3)

Bullismo Insieme si smonta

facilmente Articoli a pagina 6

Attualità Non meritava di

morire così Articoli da pagina 4

Cosa c'è al centro di un

lago Storia in due puntate

scritta da Emma Benedetti

Prima puntata a pagina 22

La Top 10 delle

battute più squallide A pagina 24

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#fateciuscire num. 02

2

La storia

Il vino risale ad epoche antiche,

alcune voci dicono che il frutto

proibito non fosse la famosa

mela ma fosse addirittura il

frutto della vite: l’uva. Altri di-

cono che Mosè nella sua arca

insieme agli animali avesse ri-

cavato un piccolo spazio

nell’arca per continuare a colti-

vare la vite. Sempre parlando

della Bibbia,un altro episodio

che coinvolge il vino è il primo

miracolo di Gesù: a Cana in Ga-

lilea, al matrimonio di 2 sposi

finisce il vino. La festa si rattri-

sta e i festeggiamenti finiscono.

Maria dice ai servi di ascoltare

suo figlio, Gesù il quale fa ri-

empire due anfore di acqua che

successivamente trasformerà in

vino. Il vino viene citato anche

nell’ultima cena, oggi l’odierna

eucarestia. Gesù riferendosi al

vino dice: “ Saziatevi del mio

sangue e bevetene tutti.” Il vino

veniva prodotto già all’epoca

degli Egizi e anche prima.

La produzione del vino

La produzione del vino inizia

con la vendemmia dove si rac-

cogli l’uva per poi levarle le

foglie e i rami. Essa viene fatta

circa a meta settembre. Dopo

aver diraspato l’uva che viene

triturata e appunto separata da

rami e foglie essa viene messa

in una botte e fatta riposare per

poi essere torchiata dopo un po’

di giorni o anche una settimana

(se si vuole dare al vino una

colorazione ancora più scura ed

intensa), dopo essa viene fatta

fermentare e poi viene torchia-

ta, questo procedimento viene

più comunemente usato per pro-

durre il vino rosso e quello ro-

sato(che viene fatto con l’uva

bianca). Per produrre il vino

bianco dopo la deraspazione e

quindi anche la tritatura

dell’uva, essa viene subito tor-

chiata nel torchio, un macchina-

rio a pressione che schiaccia

l’uva in modo tale da ricavare il

“Mosto” il succo dell’uva che

viene fatto fermentare per alcu-

ni mesi nella botte con dello

zucchero.

I vini più importanti in Italia.

L’Italia, la Francia e la Spagna

sono i maggiori produttori di

vino al mondo. Ma parliamo del

nostro paese. In Italia i vini più

pregiati sono quelli con la deno-

minazione D.O.C o D.O.C.G

( di origine controllata e di ori-

gine controllata genuina). Alcu-

ni dei vini più importanti

d’Italia sono

Toscana: Chianti classico, Bru-

nello di Montalcino

Veneto : Amarone

Liguria : Sciacchetrà e il Ver-

mentino

Piemonte : Barbaresco e Baro-

lo.

Il vino Passito

Il vino passito segue la normale

produzione del vino, ma dopo

aver fatto la Vendemmia, l’uva

viene lasciata essicare su delle

griglie in un luogo freddo e bu-

io, oppure nell’industria, gli a-

ceri vengono separati dalle buc-

ce e vengono fatti essiccare in

dei forni appositi. Il risultato di

questo processo da al vino un

colore e un sapore molto diver-

so da quello del vino tradiziona-

le. Esso, solitamente, accompa-

gna un dolce a fine del pasto.

Francesca M

Emma C.

Cultura

Il vino Nei tempi più antichi in tutte le

parti del mondo si scriveva in-

cidendo i caratteri su pietra, su

mattoni o sul legno. Gli antichi

romani incidevano su tavolette

metalliche coperte da uno stra-

to di cera. Erano modalità di

scrittura molto grossolane e

primitive che permettevano

solo una scarsa diffusione degli

scritti molto ingombranti.

Successivamente nelle diffe-

renti parti del mondo si scrive-

va su supporti diversi.

Le fibre delle foglie di papiro

venivano intrecciate fittamente

e si otteneva così senza collanti

un foglio molto liscio sul quale

si potevano scrivere i caratteri.

Questa carta però si poteva

produrre solo nelle zone calde

dove cresce la pianta di papiro

Nei Paesi freddi del nord Euro-

pa come supporto per scrivere

si utilizzava la pergamena fatta

con pelli di animali diversi

conciata in modo da renderla

più fine possibile. La pergame-

na era però costosissima: dalla

pelle di una pecora si otteneva

solo un foglio.

In Cina e in altri Paesi orientali

si usavano per scrivere la seta o

la superficie delle grosse canne

di bambù. La seta però era

molto costosa e poteva quindi

essere utilizzata solo dai ricchi.

La canna di bambù era econo-

mica ma molto ingombrante.

STORIA DELLA CARTA

Sembra che la carta sia stata

inventata in Cina, circa

nell’anno 2000 prima di Cristo,

utilizzando la corteccia di alcu-

ni alberi triturata, impastata

con colla ed essiccata.

Questa carta si diffuse in O-

riente trasportata da mercanti

arabi. Dall’Oriente la carta arri-

vò in Europa e anche in Italia.

Nel corso degli anni l’uso della

corteccia per fabbricare la carta

venne abbandonato per utiliz-

zare gli stracci opportunamente

trattati. Si otteneva così una

carta molto meno costosa e di

migliore qualità.

In tempi moderni l’uso delle

tecnologie ha permesso di ab-

bandonare, per la fabbricazione

della carta, l’uso degli stracci

per tornare al legno e più preci-

samente alla pasta di cellulosa.

La prima vera e propria fabbri-

ca di carta in Italia è stata rea-

lizzata a Fabriano (Marche)

intorno al 1100 d. C.

PRODUZIONE MODERNA

DELLA CARTA

Modernamente la carta si pro-

duce dalla cellulosa ottenuta,

attraverso vari passaggi’ dal

legno di alberi di consistenza

abbastanza tenera come l’abete,

il pioppo o l’eucalipto.

Il legname scelto viene prima

di tutto triturato in modo da

essere fatto bollire in autoclave

a p r e s s i o n e

La poltiglia quindi formatasi

viene poi sbiancata con oppor-

tuni solventi. Dopodichè si dà

la formazione voluta ai fogli e

si pressano I fogli ottenuti ven-

gono poi essiccati passando

d e n t r o u n t u n n e l

( e s s i c c a m e n t o )

Vengono poi effettuati tratta-

menti superficiali dei fogli, di-

versi a seconda dei differenti

usi che si vogliono ottenere

ESEMPIO DI PRODUZIO-

NE MODERNA

Il cellophane è un foglio di car-

ta che può essere di diversi co-

lori che viene plastificato con

l a v i s c o s a

Viene poi resa impermeabile

con la PARAFFINA per evitare

(Continua a pagina 3)

La carta

(Rotolo di Papiro)

(Foglio di Pergamena)

(Antico manoscritto cinese)

Cultura

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#fateciuscire num. 02

3

Le bionde NON sono

stupide

Violenza

sulle donne

c h e s i d e f o r m i c o n

l’umidità e infine viene sotto-

messo a processi di stiratura

tramite macchine continue.

Il tetrapak viene usato per la

conservazione di alimenti fre-

schi come il latte e di alimenti

a lunga conservazione grazie

al confezionamento asettico è

formato da strati di polietile-

ne,carta e un foglio di allumi-

nio.

(Continua da pagina 2)

(Tetrapak)

(Cellophane)

È un simbolo che indica la

chiave del pensiero cinese.

Lo yin e lo yang sono parte di

una teoria molto antica che

tutti dovrebbero conoscere

utile ancora oggi per capire il

mondo che ci circonda e per

capire e riequilibrare il nostro

corpo.

L’amore è anche la felicità

dell’incontro: yin e yang , fem-

minile e maschile, nero e bian-

co, notte e giorno, cielo e terra.

Lo yin è il nero e lo yang è il

bianco il loro concetto si riferi-

sce al giorno che si tramuta in

notte.

Lo yin e lo yang sono due for-

ze che scorrono nell’essere

vivente: pianta, animali e uma-

no nell’universo.

Erik L

LO YING E LO

YANG

plesso da risolvere, ma, se ci si

presenta davanti a un display,

sembra la cosa più banale del

mondo; come se questo proble-

ma venisse chiuso in una cartel-

la e subito dopo archiviato, e

tutte le altre cose che prima si

presentavano come ulteriori dif-

ficoltà, ad esempio i sentimenti,

non valessero più nulla.

Spesso sul web si dicono le più

brutte offese e prese in giro che

a voce non si avrebbe mai il

coraggio di dire, è proprio per

questo che nascono episodi di

cyberbullismo. Il significato sul

vocabolario della parola cyber-

bullismo è “Atto aggressivo,

prevaricante o molesto compiu-

to tramite strumenti telematici

(sms, e-mail, siti web, chat,

ecc.)”,dunque è un tipo di bulli-

smo che forse fa molto più male

di un pugno in faccia, che non

fa bruciare la pelle e le ferite,

ma dove le ferite si creano nel

cuore e nella mente. Un tipo di

bullismo che ha portato al suici-

dio tanti ragazzi e ragazze, che

si sono sentiti inutili e fuori po-

sto in questo mondo. Un libro

che consiglio di leggere è “Bulli

con un clik”, che tratta la storia

vissuta da una ragazza, la quale

è vittima di cyberbullismo da

parte di una studentessa della

sua stessa scuola.

Tanti ragazzi della nostra età

trascorrono più di quattro ore

davanti a uno schermo lumino-

so e a poco a poco il gusto di

scrivere una lettera, l’odore dei

libri nuovi ancora incelofanati,

e di quelli vecchi ricoperti dalla

polvere, delle mani sporche di

inchiostro e del sapore della

penna smangiucchiata per farsi

venire le idee in testa, stanno

svanendo… Ovviamente non

dico che non bisogna più usare

internet e social, perché non

metto in dubbio la loro comodi-

tà, utilità e i loro aspetti positi-

vi, dico solo che qualche volta

sarebbe meglio che prendessi-

mo carta e penna per riscoprire

l’emozione di mettere un punto

alla fine di un racconto, di im-

medesimarsi nel protagonista di

un libro… perché diciamocelo,

nessun telefono e computer ci

danno le stesse sensazioni…

(Continua da pagina 1)

Riscopriamo

il piacere di

leggere e scrivere

altro, può ferire, però, ci sono

modi e modi per reagire e

l’omicidio non è uno di questi.

Si possono comunque mantene-

re rapporti di amicizia che per-

mettono di non perdersi.

A nostro parere, gli uomini do-

vrebbero prendere esempio dai

bambini. Essi nelle azioni che

svolgono, belle o brutte che sia-

no, non impiegano alcuna mali-

zia. Ci insegnano il significato

del volersi bene, dell’amore,

della condivisione …. Le cose

che al contrario, noi avremmo

dovuto insegnare a loro. Per

evitare il femminicidio, biso-

gnerebbe educare gli uomini sin

da bambini, al rispetto delle

donne.

Chi ama veramente, mette il

bene della persona interessata

prima del suo, augurandogli

tutta la felicità.

Si tratta di “Zapatos Rojas”

Scarpe Rosse, ovvero una diste-

sa di scarpe rigorosamente rosse

che identificano il numero delle

violenze, delle morti e dei mal-

trattamenti che le Donne hanno

subito nella loro vita.

Ogni paia di scarpe rappresenta

una storia di paura, caratterizza

l’enorme forza di volontà di

voler combattere questo dolore

per via che venga definitiva-

m e n t e s c o n f i t t o .

Il colore rosso è stato scelto in

quanto simbolo dell’amore, del-

la passione che si trasforma in

male ed in violenza.

(Continua da pagina 1)

E poi dicono che le bionde sono

stupide?

Tesori, un po’ di intelligenza

nella vita. A questo punto, le

bionde si dovrebbero fare tutte

pelate?

Ma anche NO.

Certe bionde, essendo abituate a

sentirselo dire, si giudicano an-

che da sole. Questo non è nor-

male.

Per mostrare che i capelli bion-

di non sono correlati a una mi-

nore intelligenza, lo Us Bureau

of Labor Statistics ha fatto un

sondaggio.

Ne è risultato che le bionde

hanno un quoziente intellettivo

medio di 103,2, leggermente

maggiore del 102,7 delle casta-

ne, del 101,2 delle rosse e del

100,5 delle more. Detto tutto

LE BIONDE NON SONO

STUPIDE, ma lo è chi lo pensa.

Alla fine, non bisogna essere

bionde o more per volersi bene.

(Continua da pagina 1)

La Fortezza Firmafede è una

fortezza antica che si trova a

Sarzana.

Giovanni Targioni Tozzetti,

grandissima fonte di notizie,

s c r i v e :

"Sommamente ragguardevole

rendesi la Cittadella eretta dal

Magnifico Lorenzo de' Medici

l'anno 1488 nel sito dov'era

un'antica Fortezza fabbricatavi

dai Pisani l'anno 1262, che si

ch i amava Ferma Fede .

Così è notata in un rogito del

notaio Antonio da Villa del dì

19 marzo 1444. L'antica rocca

fu demolita dai Fiorentini l'anno

1487, subito che ebbero ricupe-

rata Sarzana, che si era ribellata

loro nel 1479 per opera di fra'

Manfredi Domenicano e resti-

tuitasi a Lodovico e Agostino

Fregoso Capitani della Riviera

Orientale di Genova.”

La Fortezza Firmafede si trova

a Sarzana in provincia di La

Spezia, via Cittadella in Italia.

La Fortezza Firmafede

(Reese Whiterspoon, protagonista del

film La Rivincita delle Bionde)

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#fateciuscire num. 02

4

ROMA - "Io, Fabiano Anto-niani, Dj Fabo, nato a Milano il 9 febbraio 1977, all'età di sette anni, frequento la scuo-la di musica per imparare a suonare la chitarra . Da bam-bino spesso suono come pri-mo chitarrista e partecipo a numerosi saggi. Visto il ta-lento, i miei genitori mi co-stringono a frequentare il Conservatorio di Milano, villa Simonetta, ma a causa del mio comportamento ribelle vengo espulso": inizia così il testo autobiografico inedito consegnato all'associazione Luca Coscioni dal ragazzo che ieri ha scelto di morire in S v i z z e r a . Ripercorrendo le tappe prin-cipali della sua vita e soffer-mandosi sull'incidente sparti-acque tra il prima, a colori, e il dopo, buio, Dj Fabo conclu-de: "Le mie giornate sono intri-

se di sofferenza e disperazione

non trovando più il senso della

mia vita ora" motivando così la scelta di chiedere di mori-re. Tornando al racconto dei suoi 40 anni, nel testo Fabia-no scrive che, dopo quel pri-mo contatto, da bambino, con il mondo delle sette no-te, lascia il mondo della mu-sica.L'amore per la musica e la

voglia di viaggiare e scoprire

altri posti del mondo, spinge Dj

Fabo ad una scelta importante. In India "inizio ad avere un no-

me e successo, mi cercano spes-

so per suonare nei locali più

importanti". Ma purtroppo, in uno dei rientri in Italia, "dopo aver suonato una sera in un locale di Milano, tornando a

casa, un rovinoso incidente mi spezza i sogni e la mia vita", racconta ricordando il giorno in cui divenne cieco e tetraplegico. Dj Fabo parla ancora di sè come di un "giovane adulto sempre viva-ce e vero amante della vita". "Non riesco a fare a meno degli amici per esserne al centro trascinandoli con me. Generoso forse un po' insi-curo quando si tratta di scel-te importanti da fare da so-lo. Vittima spesso della mia

stessa vivacità, facilmente mi

annoio, pronto a gettarmi per

primo nelle situazioni piu' di-

sparate. Un trascinatore. Inca-

pace di sopportare il dolore sia

fisico che mentale. Preferisco stare solo ora - si legge an-cora nel testo autobiografico - che non poter vivere come prima. Vivo oggi a casa di mia madre a Milano con una persona che ci aiuta e la mia fidanzata che passa piu' tempo possibile con me. Mi portano fuori ma spesso non ne ho voglia. Le mie giornate

sono intrise di sofferenza e di-

sperazione non trovando piu' il

senso della mia vita o-

ra. Fermamente deciso - conclude - trovo piu' dignitoso

e coerente, per la persona che

sono, terminare questa mia ago-

nia". Da qui il contatto con l'Associazione Luca Coscio-ni, "una realtà che difende i diritti civili in ogni fase dell'e-sistenza dei cittadini. Com-preso il diritto sacrosanto di morire. Grazie.

Fabiano Antoniani.

ATTUALITÀ

DJ FABO Donald Trump, per chi non lo

sapesse, è il 45esimo presidente

degli Stati Uniti d’America, dal

20 gennaio 2017.

Probabilmente, molti di voi vi

chiederete: “Quanti dollari ha

Trump?” Ebbene, ecco la rispo-

sta. Nel 2016 Forbes (rivista

statunitense di economia e fi-

nanza) ha stimato il patrimonio

di Trump in 3,7 miliardi di dol-

lari, mentre Bloomberg ha sti-

mato 3 miliardi di dollari. Que-

ste cifre, lo rendono comunque

uno dei politici più ricchi nella

storia degli Stati Uniti

d’America. Queste cifre gli per-

mettono di guadagnarsi il

156esimo posto nella lista delle

persone più ricche in America,

mentre è al 324esimo posto nel-

la lista delle persone più ricche

al mondo.

DONALD

TRUMP

Il famoso imprenditore statuni-

tense Elon Musk ha d’asempre

l’idea di trasformarci un una

specie “multi planetaria” colo-

nizzando il Pianeta Rosso: Mar-

te

Musk ha presentato al mondo

un veicolo di trasporto spaziale

alto più di 100 metri , secondo

la sua “tabella di marcia “ do-

vremmo essere riusciti a colo-

nizzare il pianeta Rosso entro

40-100 anni.

Il viaggio durerebbe 80 o 150

giorni a differenza della posi-

zione di marte rispetto alla ter-

ra.

Ovviamente non è così sempli-

ce , ad esempio c’è il problema

delle radiazioni.

quando si parla di viaggio su

marte il dibattito è del fatto del-

le risorse di primo genere , dei

veicoli , le abitazioni …

noi ragioniamo così perché ab-

biamo una mentalità umana e

per questo noi pensiamo a pro-

blemi che si hanno sulla terra e

non a quelli che sono su marte

ad esempio le radiazioni che

interessano sia la parte del viag-

gio sia quella locale una volta

atterrati.

Mattia Tenerani

Un’idea del

tutto futuristica

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#fateciuscire num. 02

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Emanuele Morganti operaio

ventenne di Alatri, massacrato

di botte fino alla morte, tra la

notte di venerdì 24 e sabato 25

Marzo. Emanuele ha difeso la

fidanzata da commenti volgari

ed è stato aggredito. I carabinie-

ri di Frosinone hanno convocato

in caserma venticinque ragazzi,

ma sono nove gli indagati: si

tratta di cinque clienti e quattro

buttafuori, di cui tre italiani e

un albanese. L’attenzione è ri-

volta a due giovani italiani, di

24 e 27 anni, sospettati di aver

inflitto i colpi mortali con una

spranga di ferro.

La lite nel locale è ancora da

chiarire con precisione, negli

interrogatori c’è molta reticenza

e omertà. Al circolo musicale

«Mirò Music Club» era in corso

una serata con uno spettacolo

musicale. Il concerto aveva ri-

chiamato molti ragazzi, tra cui

anche Emanuele Morganti e la

sua fidanzata. La coppia, intor-

no alle 3 della notte stava be-

vendo tranquillamente un drink

al bancone del bar. Da un ra-

gazzo poco distante è partita

una battuta di troppo, una consi-

derazione sgarbata sulla fidan-

zata della vittima e ne è nato un

diverbio.

La musica era alta e in molti

non si sono neppure accorti di

quel litigio che ha invece attira-

to l’attenzione dei buttafuori. In

due hanno scaraventato Ema-

nuele fuori dal locale, dove già

in passato si era verificato un

pestaggio . Ed è qui, in piazza

Regina Margherita, che si è sca-

tenato l’inferno; il branco si è

accanito sul giovane operaio

con una violenza brutale, barba-

rica. Accerchiato e pestato a

sangue: calci, pugni, colpi con

la spranga di ferro, tanti colpi,

troppi colpi. Emanuele non ha

avuto modo di difendersi. È ri-

masto a terra in una pozza di

sangue.

"Me l'hanno strappato dalle ma-

ni e mi hanno scansato via. Non

riesco a credere che fossero così

feroci: sembravano delle be-

stie": così la fidanzata di Ema-

nuele Morganti, Ketty, ricorda

il brutale pestaggio.

Di quei terribili momenti la fi-

danzata di Emanuele ricorda

"tutto e niente":

"Tutto, perché ho ancora davan-

ti agli occhi quei maledetti che

lo picchiavano e gli davano ad-

dosso nonostante io e gli amici

di Emanuele provassimo a di-

fenderlo. Niente, perché è dura-

to tutto pochissimi minuti. Ma è

stato un inferno vero e proprio".

“A un certo punto Emanuele ha

replicato 'E adesso basta' e lì è

cominciato il litigio". "M'hanno

scavato un buco dentro, non ce

la faccio, è un peso troppo gran-

de da sopportare"

La fidanzata di uno degli assas-

sini ha addirittura sputato sui

resti di Emanuele urlando "così

impari!"

Devo dire di essere rimasta ab-

bastanza percossa per ciò che è

accaduto, non avrei mai imma-

ginato tanta brutalità da parte

dell’uomo stesso nei confronti

di un altro uomo, che da un pic-

colo diverbio la situazione sia

degenerata fino ad arrivare a

tanto. A quanto pare l’uomo ne

è capace e ne è stato capace,

come diceva Salvatore Quasi-

modo in “Uomo del mio tem-

po”.

“Non riesco ancora a realizzare

tutto quello che è successo. Non

meritavi tutto questo, non hai

fatto niente di male. Una morte

così. Ricordo uno dei tuoi ulti-

mi messaggi di venerdì pome-

riggio: "ti amo più di ogni altra

cosa".. E continuerò a ricordar-

lo per sempre, come continuerò

a ricordare anche te. Ti amo e lo

farò per sempre. Il mio cuore

ora sta lì con te. Ci rivedremo

presto, ciao amore mio.” Così

lo ricorderà la sua ragazza

Ketty.

Chiara Bruschi

Francesca De Simone

Ilaria Tendola

III A

Non meritava di morire così

Chi sono?

Sono chiamati anche migranti

coloro che vengono attraverso

barconi e sbarcano a Lampedu-

sa(punto più a sud d’Italia).

Vengono qua perché nei loro

paesi c’è molta povertà e guer-

re.

Da quando vengono?

Non si sa precisamente da

quando vengono perché sono

sempre esistiti. Hanno avuto

una forte influenza dal 2014 e

sempre di più.

STATISTICHE DAL 2012

Nel 2012 ci sono state 22 mila

persone

Nel 2013 ci sono state 60 mila

persone

Nel 2014 ci sono state 216 mila

persone

Nel 2015 ci sono state 153 mila

persone

Nel 2016 ci sono state 187.405

mila persone

Da dove vengono?

Nel 2016 tra le 187 mila perso-

ne che sono venute da:

Nigeria 21%

Eritrea 12%

Guinea,Cambia e Costa

D’Avorio 7%

Senegal 6%

Sudan e Mali 5%

La mia opinione

Io sono del parere di accoglierli

insieme agli altri paesi. Anche

in politica ci sono stati molti

dibattiti e vagamente un giorno

ho sentito alla televisione un

messaggio dall’Europa:”CHI

ACCOGLIE I PROFUGHI SE

LI DEVE ANCHE TENERE”.

Questa frase mi ha fatto pensare

molto sul significato e sono ar-

rivata alla conclusione che

all’Unione Europa non importa

più di tanto di queste persone

che fuggono e vengono qua di-

sperati.

Anita Pupuleku

Negli ultimi anni il tasso di im-

migrazione è aumentato , l’ im-

migrazione è il trasferimento di

un gruppo di persone da un luo-

go a un altro. Le cause di questa

fenomeno sono: le continue

guerre, l’economia,la salute,i

d i s a s t r i n a t u r a l i

“frane,alluvioni,valanghe…”

Loro arrivano via mare e circa

più della metà arrivano clande-

stinamente cioè senza un per-

messo di soggiorno. Per attra-

versare il mare e andare negli

altri paesi usano dei barconi, ma

con il peso di tutti affondano e

molti muoiono. Arrivati gli fan-

no degli esami per impedire di

diffondere le malattie che han-

no.

Palma Irene

Moruzzo Dyan

Rossi Viola

“Chi accoglie i profughi se li deve tenere” Immigrazione

Migranti

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#fateciuscire num. 02

6

Bullismo

In questi ultimi tempi sui gior-

nali ci sono stati molti episodi

di bullismo e non sono andati a

finire molto bene.

Alcuni ragazzi si sono suicida-

ti , altri non sono più usciti di

casa e i loro amici si preoccupa-

rono.

Esistono vari tipi di bullismo:

BULLISMO FISICO: il bullo

colpisce la vittima con pugni,

calci, spintoni, sputi o la mole-

sta fisica

BULLISMO VERBALE: il

bullo prende in giro la vittima,

dicendole frequentemente cose

cattive e spiacevoli o chiaman-

dola con nomi offensivi, sgra-

devoli o minacciandola, dicen-

do il più delle volte parolacce e

offese contro il ragazzo;

BULLISMO PSICOLOGI-

CO: il bullo ignora o esclude la

vittima completamente dal suo

gruppo o mette in giro false vo-

ci sul suo conto;

CYBERBULLYING O BULLI-

SMO ELETTRONICO: il bullo

invia messaggi molesti alla vit-

tima tramite sms o in chat o la

fotografa/filma in momenti in

cui non desidera essere ripreso

e poi invia le sue immagini ad

altri per diffamarlo, per minac-

ciarlo o dargli fastidio.

Il bullismo indiretto è meno vi-

sibile di quello diretto, ma non

meno pericoloso, e tende a dan-

neggiare la vittima nelle sue

relazioni con le altre persone,

escludendola e isolandola per

mezzo soprattutto del bullismo

psicologico e quindi con pette-

golezzi e calunnie sul suo con-

to.

Thomas Pantani

IL bullo solitamente se la

prende con i più deboli e con i

più piccoli perché si crede

grande e li prende in giro e li

gonfia di botte . Quando succe-

de i professori prendono misu-

re drastiche è i bullo si sente

un po’ umiliato ma il bullo non

smette di prendere di mira gli

altri alunni i professori chiama-

no i suoi genitori alla fine il

bullo smette di prendere in giro

gli altri

I bulli non smetteranno mai di

prenderci in giro.

Michele Airaghi

Il bullismo: si dice bullismo

quando un ragazzo si crede

“ganzo” e prende in giro altri

ragazzi più piccoli di lui. E se

non fanno quello che dice lui

vengono anche picchiati.

Da due anni frequento la II

media a Castelnuovo Magra

dove ho conosciuto un sacco di

amici nuovi e dove per fortuna

non ho né subito né assistito ad

episodi di bullismo. Però quan-

do ero alla scuola primaria qual-

che volta io stesso sono stato

vittima di bulli molto cattivi.

Allora lo dicevo alla maestra

che interveniva dando loro una

nota o semplicemente rimprove-

randoli. Quando mi accadevano

certe cose io soffrivo più di

quanto davo a vedere.

I bulli non smettono di prendere

in giro i bambini più piccoli.

Moreno Zicari

I bulli nella

mia scuola…

BULLO…

MAI BULLISMO

Il bullismo è situato in tutto il

mondo, infatti c’è una giornata

contro il bullismo ed è il 7 feb-

braio.

Il bullismo interessa un bullo e

la vittima.

Secondo noi due i bulli sono

portati a picchiare perché sono i

più deboli e lo fanno per farsi

vedere forti oppure i genitori

non gli danno affetto o li pic-

chiano e loro pensano che sia

giusto usare la violenza.

Esiste un'altra forma di bulli-

smo il cyber bullismo, che av-

viene tramite i social network

dove ti insultano o ti minaccia-

no con foto compromettenti.

Degli esempi possono essere

Carolina Picchio o Anna Tood

che si sono suicidate per via di

alcune foto o video intimi che

sono stati resi pubblici senza la

loro volontà.

La vittima invece in tutti e due i

casi soffre lo stesso per via del-

le parole,gesti (video,foto

ecc….) o per dolore fisico.

Nel bullismo la maggior parte

delle vittime non denunciano i

fatti perche hanno paura delle

minacce che gli sono state fatte

e hanno pure paura che il mal-

trattamento fisico aumenti.

Invece se si tratta di cyber bul-

lismo la vittima non vuole de-

nunciare la questione alla poli-

zia postale per via delle minac-

ce.

Purtroppo anche se si cerca di

far finire una volta per tutte il

bullismo e il cyber bullismo ci

saranno sempre nel mondo delle

persone cosi stupide da picchia-

re o minacciare e insultare gli

altri.

Linda b.

Sharon l.

I bulli sono deboli In questi ultimi tempi giornali e

televisioni riportano spesso gra-

vi episodi di bullismo soprattut-

to nelle scuole ma non solo.

Ma che cos’è il bullismo?

Il bullismo è una forma di vio-

lenza esercitata spesso da un

gruppo di persone, capeggiato

da un leader, su una persona.

Consiste nel deriderla perché è

diversa fisicamente o caratte-

rialmente, o perché è di un’ al-

tra religione, o per altre cose

banali.

Perché viene praticato il bulli-

smo?

Viene praticato perché una o

più persone (i bulli) hanno pau-

ra del “diverso” (la vittima).

Chi sono quindi i bulli?

I bulli sono ragazzi che spesso

vivono in brutte condizioni fa-

miliari (es.: padre in carcere e

madre che spaccia droga) e si

divertono a far provare dolore

agli altri.

In che condizioni agiscono?

I bulli agiscono quasi sempre

nei corridoi della scuola (o fuori

scuola) quando c’è caos in mo-

do da non farsi beccare dagli

insegnanti.

A che cosa porta il bullismo?

Il bullismo può avere conse-

guenze gravi sulla vittima: può

portare alla depressione,

all’autolesionismo o ad altre

cose gravi tra le quali il suici-

dio.

Cos’è il Cyber Bullismo?

Il Cyber Bullismo è il bullismo

sui social. Consite nell’ insulta-

re e minacciare una persona via

internet. E’ spesso praticato da

bambini dai 10 ai 16 anni e por-

ta alle stesse conseguenze del

bullismo normale.

Spero che con questo articolo

abbiate capito che il bullismo è

una cosa inutile praticata da ra-

gazzi insensibili e che non ti fa

guadagnare niente.

Anonimo

Bullismo,

una cosa inutile

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#fateciuscire num. 02

7

N e l t e r z o m i l l e n n i o

l’intolleranza nei confronti de-

gli emarginati,delle donne e dei

diversi è ancora una drammati-

ca realtà.

Il bullismo consiste in compor-

tamenti aggressivi ripetitivi per-

petrati da una o più persone nei

confronti di una vittima incapa-

ce di difendersi.

Esistono diversi tipi di bulli-

smo:

Il bullismo fisico (diretto) o

bullismo maschile.

Il bul l ismo psicologico

(indiretto) o bullismo femmini-

le.

Il bullismo verbale.

Il bullismo in famiglia

Cyberbullismo e bullismo in

rete

Omofobia

Razzismo

BULLISMO FISICO

Il bullo utilizza la forza fisica

per spaventare la sua vitti-

ma. Con calci, schiaffi e qualsi-

asi altro tipo di aggressione fisi-

ca, il bullo cerca di umiliare e

sottomettere la sua vittima.

È importante ricordare che que-

sto tipo di maltrattamento scola-

stico di solito si produce in

compagnia, vale a dire che il

bullo viene incitato a picchiare

ulteriormente la sua vittima sot-

to richiesta di altre persone. In

questo modo, il bullo si sente

potente, importante e più forte.

Anche se probabilmente le botte

più forti non vengono date pub-

blicamente, si possono ricono-

scere alcune manifestazioni ag-

gressive di minore entità. Uno

sgambetto, una spinta, un calcio

al banco, uno zaino nascosto

possono essere piccoli indicato-

ri che il bambino in questione è

vittima di bullismo.

BULLISMO PSICOLOGICO

Il bullismo psicologico è di tipo

indiretto, più difficile da indivi-

duare rispetto al bullismo fisico

ma non meno dannoso, perché

agisce sui punti deboli della vit-

tima. Questo tipo di bullismo è

detto psicologico proprio per-

c h é c o l p i s c e l a p a r -

te psicologica della vittima: di-

strugge la sua immagine interio-

re e sociale.

BULLISMO VERBALE

Il bullismo diretto verbale impli

ca azioni come minacciare, in-

sultare e offendere. Le persone

che vengono denigrate ne sof-

frono parecchio e fanno fatica

ad uscire da questa difficile si-

tuazione di isolamento. Infatti,

durante il periodo dell'adole-

scenza l'accettazione da parte

dei compagni di classe è molto

importante, tanto che, il dolore

causato dagli abusi verbali, an-

che se all'apparenza invisibile, è

capace di lasciare profondi se-

g n i s u l l a p e r s o n a .

Il modo migliore per allontana-

re i bulli e toglierli sicurezza è

quello di ignorarli e di scrollarsi

di dosso gli insulti, le voci e i

pettegolezzi; anche se è molto

difficile.

BULLISMO IN FAMIGLIA

È interessante notare come

i genitori, purtroppo, recitino

una parte fondamentale nel fe-

nomeno del bullismo tra fratelli,

pur non essendo consapevoli

del loro ruolo. Questo succede

quando i bisticci, le offese, gli

insulti, ma anche le violenze

fisiche perpetrati da uno sull'al-

tro, vengono liquidati come

normale menage tra fratelli: al-

lora si insidia il bullismo. Al

contrario, se il genitore intervie-

ne attivamente in queste dina-

miche il "bullo" dovrà ridimen-

sionarsi e la "vittima" si sentirà

accolta e capita, il seme del bul-

lismo non troverà terreno ferti-

l e .

Insomma, l'ascolto e l'acco-

glienza, oltre alla sensibilità e

all'attenzione dei genitori verso

i figli, sono sempre un'incredi-

bile protezione per i bambini.

Non solo per contrastare il fe-

nomeno del bullismo, ma in ge-

nerale per far crescere futuri

adulti sicuri di se stessi.

CYBERBULLISMO

Internet ha aperto nuove possi-

bilità per tutti noi. L’altra faccia

della medaglia è però rappre-

sentata dai rischi legati ad un

uso improprio di questo stru-

mento: t r a ques t i c ’è

il cyberbullismo.

Per i giovani che stanno cre-

scendo a contatto con le nuove

tecnologie, la distinzione tra

vita online e vita offline è dav-

vero minima. Le attività che i

ragazzi svolgono online o attra-

verso i media tecnologici hanno

quindi spesso conseguenze an-

che nella loro vita reale. Allo

stesso modo, le vite online in-

fluenzano anche il modo di

comportarsi dei ragazzi offline,

e questo elemento ha diverse

ricadute che devono essere pre-

se in considerazione per com-

prendere a fondo il cyberbulli-

smo.

Qui trovate le risposte alle do-

mande che più frequentemente

ricorrono su questo tema: avrete

modo di capirne le cause e gli

effetti e cosa fare per aiutare

bambini ed adolescenti a mette-

re in atto comportamenti re-

sponsabili, senza essere autori,

vittime o coloro che guardano

senza reagire.

Si può definire cyberbullismo

l’uso delle nuove tecnologie

per intimorire, molestare, met-

tere in imbarazzo, far sentire a

disagio o escludere altre perso-

ne.

Tutto questo può avvenire uti-

lizzando diverse modalità offer-

te dai nuovi media. Alcuni di

essi sono:

Telefonate

Messaggi (con o senza immagi-

ni)

Chat sincrone

Social network (per esempio,

Facebook)

Siti di domande e risposte

Siti di giochi online

Forum online

Ginevra Boni

NON ESSERE UN BULLO!!!

Molte persone (vittime, profes-

sori, esperti...) vanno contro i

ragazzi che istigano e praticano

violenza verso i loro simili, det-

ti bulli.

Ma com'è che nascono questi

soggetti?

I bulli sono principalmente ra-

gazzi problematici che accumu-

lano dentro di loro rabbia e ran-

core, successivamente sfogati

sugli altri. Talvolta questi pro-

blemi nascono in famiglia per-

ché spesso, o sono trascurati, o

sono picchiati e indotti alla vio-

lenza.

Possiamo quindi dire che i prin-

cipali colpevoli di queste ripetu-

te azioni sono i genitori.

Di solito come vittime di questi

atti vengono scelte persone de-

boli ed indifese.

Le azioni vengono indotte an-

che dalla non-accettazione delle

differenze altrui; gli elementi

vengono aggrediti fisicamente e

psicologicamente,talvolta pos-

sono essere esclusi socialmente.

Le aggressioni psicologiche

possono essere ripetuti anche

nella vita privata tramite i social

network.

Questo tipo di comportamento

porta le vittime in uno stato di

tristezza e depressione,inoltre

sono stati registrati molti casi di

suicidio in varie parti del mon-

do anche se si può risolvere tut-

to denunciando i fatti ad un ge-

nitore o ad un adulto.

È pur sempre vero che a volte la

scuola non prende provvedi-

menti e soluzioni adeguati.

Alessia Andreani

Irene Calzolani

NoViolenza

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#fateciuscire num. 02

8

Televisione,giornali e telegior-

nali stanno molto parlando del

bullismo nelle scuole. gruppi

(un singolo) di ragazzi/e in cui

offendono o arrivano a violenze

fisiche e psicologiche attuate,

dove dopo tante offese o botte

si ammazzano. Di solito i

“bullizzati” sono alunni più

“secchioni”, “deboli”ce……

Il bullo di solito si comporta

cosi perché a volte succede

che :i suoi genitori lo picchiano

oe qundi essi si sfoga con ra-

gazzi Si tratta di più piccoli

“deboli”di lui, o molto spesso

che si sentono superiori di lui.

Però dobbiamo ricordare che il

bullo è il più debole e assoluta-

mente non il più forte

(mentalmente) anche se molte

persone pensano o dicono il

contrario.

Una storia vera il ragazzo con i

pantaloni rosa

«Andrea si è ucciso il 20 no-

vembre del l ’anno scor-

so, impiccato in casa a 15 anni

con una sciarpa stretta intorno

al collo. «Il ragazzo dai pantalo-

ni rosa vittima dell’omofobia»,

si disse, anche se la famiglia ha

sempre tenuto a rimarcare che

Andrea non era gay e veniva

solo percepito come tale (vero

o non vero, l’omofobia fa male

comunque). Ora per la sua mor-

te ci sarebbe una prima persona

indagata: la preside del Liceo

Cavour Tecla Sannino, scrive il

quotidiano romano Il Messag-

gero. L’ipotesi di reato sarebbe

omissione di controllo: la diri-

gente scolastica non avrebbe

preso le misure necessarie a vi-

gilare sui compagni di scuola di

Andrea. Né avrebbe avvertito i

genitori quando a scuola sono

comparse scritte contro di lui.

La più dolorosa è quella nella

sua classe: «Non fidatevi del

ragazzo coi pantaloni rosa, è

frocio». Una professoressa,

d’accordo con la preside,

l’avrebbe fatta cancellare ma

senza dire ai genitori di Andrea

quanto accaduto.

Sofia Ricci

Il ragazzo con i pantaloni rosa

IL bullismo e’ un comporta-

mento sempre più diffuso tra i”

giovani “, vi sono varie tipolo-

gie di bullismo: bullismo elet-

tronico , bullismo psicologico e

il bullismo fisico . Esso viene

solitamente sviluppato in luo-

ghi extra scolastici: nelle scuo-

le , nei parchi pubblici , nel tra-

gitto casa / scuola ecc/ ecc. Il

bullo solitamente vive in una

situazione familiare disagiata

dove non ha ricevuto un educa-

zione familiare adeguata ; non

ha ricevuto affetto dalla fami-

glia ; quindi ha bisogno di di-

scriminare gli altri per sentir-

si“il più forte” , anche se mol-

te volte non e’ così .La vittima è

la più debole e non riesce a rea-

gire a certi comportamenti. La

vittima solitamente viene esclu-

sa dal” gruppo” creatosi tra a-

mici, per il suo modo di vesti-

re magari diverso dagli altri ,

per le proprie culture , e per le

sue caratteristiche.

Secondo me e’ una cosa ingiu-

sta e inappropriata discriminare

gli altri per le proprie culture e

le proprie caratteristiche fisiche

perche ‘ ogni persona e’ diversa

da noi come noi siamo diversi

da lui/lei.

Gloria Pasquali

Il bullismo è la manifestazione

di atteggiamenti denigratori nei

confronti di alcuni da parte di

altri. Il bullo è un carnefice che

insidia la propria vittima pren-

dendola in giro, offendendola e

talvolta la costringe a compiere

dei servizi a suo favore o persi-

no a dare dei soldi.

Noi adolescenti viviamo spesso

situazioni di bullismo negli am-

bienti che frequentiamo come la

scuola.

Il bullismo è sbagliato e rovi-

na i sentimenti di chi ne è vit-

tima per questo motivo non

bisogna aver paura di parlare.

Il bullismo va sconfitto in tutte

le scuole di tutto il mondo.

P.S. Cari bulli vi vorrei ricor-

dare che dei ragazzi muoiono

per colpa vostra, quindi vi in-

vito a fare una riflessione su

quello che fate. Firmato

ANONIMUS

Spacca il bullo

Il bullismo è un comportamen-

to pericoloso che a volte causa

molte lesioni alle vittime.

Le lesioni possono essere sia

mentali che corporee e in alcuni

casi possono lasciare dei veri e

propri traumi.

Il bullo di solito è accompagna-

to e non è mai da solo e chi fa

finta di niente o assiste senza

agire è di conseguenza colpevo-

le anche lui.

Molte volte la vittima rimane

chiusa in se stesso e nel peg-

giore dei modi può arrivare a

togliersi la vita .

Ci sono vari tipi di bullismo

fisico, verbale, psicologico e

cyber bullying.

Davide Gianfranchi

Un

comportamento

pericoloso Andare a scuola dovrebbe esse-

re divertente ma questo non ac-

cade per i ragazzi che vengono

presi in giro, anche i ragazzi

che prendono in giro, hanno

molte insicurezze e spesso agi-

scono in questo modo perché si

sentono deboli loro stessi; in

questo periodo il bullismo è

molto frequente nelle scuole.

molte volte ci possono essere

comportamenti violenti e a vol-

te si arriva al ricatto;

di solito i bulli prendono di mi-

ra i bersagli facili o non in gra-

do di difendersi , le vittime del

bullismo arrivano anche al sui-

cidio.

Bullismo a

scuola Ingiusto e inappropriato

Un carnefice

che insidia

la vittima

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#fateciuscire num. 02

9

Il canguro è molto grande e vi-

ve nella boscaglia australiana.

Esso salta molto in alto e rim-

balza .quando partorisce la fem-

mina di canguro nasce il piccolo

canguro nel marsupio .

Quando i canguri attaccano ten-

gono il piccolo al sicuro nel

marsupio e si nasconde dentro

molto bene .Il canguro ha i pelli

rossiccio- marrone. Esso man-

gia le radici, le foglie e i frutti.

Il canguro ha le orecchie a for-

ma di foglia lunghe e appuntite .

Il canguro

Il koala vive nelle foreste di eu-

calipto. Il koala ha la testa gran-

de,occhi piccoli e le zampe lun-

ghe,è nel gruppo mammiferi

marsupiali. Ha un aspetto cosi

tenero e dolce, il koala, da far

pensare a un orsacchiotto di

pezza, perché ha una grande

tasca (marsupio) appunto dove

alleva il piccolo. Ha le zampe

anteriori molto lunghe, con arti-

gli per arrampicarsi sugli alberi.

Il koala

Gli squali sono gli animali

preferiti di Samuel. Sono pe-

sci carnivori. Respirano attra-

verso le branchie e per muover-

si usa le pinne laterali e quelle

caudali.

Samuel Parente

Squalo

Il titano boa è un genere di ser-

pente vissuto in America Meri-

dionale (circa 60 milioni di anni

fa!)è il serpente più lungo, il più

largo e il più pesante mai cono-

sciuto fino ad’ oggi.

Titano boa

Animali

Cos’è l’ amicizia?

L’ amicizia è qualcosa di forte

che lega due persone: non im-

porta se maschio o femmina,

ma come l’amore lei è cieca. Ci

s’incontra per sbaglio e ci si

tiene per scelta.

L’amicizia è:

proteggersi a vicenda (aiutare

l’amica a risolvere i problemi e

a volte, se necessario, prendersi

la colpa); ridere insieme (anche

come delle mucche doloranti);

avere idoli in comune (cantanti,

youtuber, attori). E tante altre

cose che sapete solo voi.

L’amicizia è l’unico cemento

capace di tenere assieme il

mondo, molte persone entreran-

no e usciranno dalla tua vita,

ma solo i veri amici lasceranno

impronte nel tuo cuore. La vera

amicizia resiste al tempo, alla

distanza e al silenzio. Una gran-

de amicizia ha due ingredienti

principali: il primo è la scoperta

di ciò che ci rende simili e il

secondo è il rispetto di ciò per

cui siamo diversi.

“Io e lei non ci abbracciavamo

quasi mai, non ci ripetevamo in

continuazione quanto ci volessi-

mo bene, non passavamo ore al

telefono ogni giorno. La nostra

amicizia non aveva bisogno di

continue conferme. Noi

c’eravamo sempre una per

l’altra. Quando l’amicizia vera

ti tocca il cuore non se ne va.”

Best friends 4 ever

Sentimenti, Emozioni

Il tradimento non può essere

prevenuto, è un atto impulsivo

di cui non si capisce il motivo;

non si può curare, resta come

un ombra che ci perseguita e

continuiamo a chiederci se a-

vremmo dovuto agire diversa-

mente, se avremmo dovuto per-

donare, se avremmo dovuto ca-

pire. Il tradimento fa male è co-

me uno schiaffo datoci da qual-

cuno di cui ci fidiamo, a cui vo-

gliamo bene e tutto questo av-

viene dentro di noi, all’interno

di una nostra sfera intima e fa

ancora più male perché credia-

mo che siamo noi contro il resto

del mondo, siamo noi contro

tutte le altre persone; talvolta

però scopriamo di non essere

soli: persone che pensavi com-

battessero al tuo fianco hanno

invece dei fili conduttori, dei

rapporti amichevoli con persone

che ritenevi e ritieni ancora ne-

miche, è in quel momento che

avviene il tradimento.

Il tradimento può essere prolun-

gato, questa data persona amica

si può man mano allontanare da

noi senza un specifico motivo;

ci allontaniamo sempre di più

fino a quando quella persona

diventa solo un ricordo sfocato

nella nostra mente e l’unico ri-

cordo nitido di lei e il nostro

pensiero, del desiderio di avere

quella persona con noi per tutta

la vita, quando ci ripensi hai

solo che rimpianto e perciò non

pensi nemmeno più a quell’ ul-

timo ricordo.

Ci si può riavvicinare dopo una

tradimento, ma non sarà più co-

me prima: la fiducia si è inde-

bolita, il rapporto è cambiato e

rimane l’ombra del tradimento,

qualcosa è andato storto, qual-

cosa è andato estremamente

storto, un errore quasi imperdo-

nabile. Prima del tradimento il

rapporto era cambiato, era fra-

gile, si sentiva il bisogno di al-

lontanarsi; si crede nel perdono

dopo il tradimento, ma in realtà

è come non essersi mai riavvici-

nati perché se c’è stato un tradi-

mento il rapporto già debole è

morto ancora di più, quindi pos-

siamo dire che dopo un tradi-

mento l’amicizia o l’amore non

esiste più.

Irene Calzonani

Il tradimento

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#fateciuscire num. 02

10

L ’ animale che per me è l’

animale più bello del mon-

do è il cane; infatti mio fratello

era d’accordo con me, e per il

suo compleanno se ne è preso

uno. Da lì abbiamo avuto un

cane meticcio tra un cocker e un

labrador. Il suo nome è Dado è

un cane fantastico quando lo

avevo preso l’ avevamo messo

in casa per abituarsi al luogo.

Però quando era un po’ cresciu-

to e non riusciva più ad andare

sotto i mobili; quando mia

mamma accendeva l’ aspirapol-

vere lui si andava a rifugiare

sotto ai mobili. Ma quel giorno

non lo trovavamo più, sotto ai

mobili non c’ era passa un quar-

to d’ ora ma niente da fare, al

piano terra non c’ era, fuori non

era andato; eravamo disperati.

In un certo momento alzo la

testa e lo vedo con le zampe

pendolanti e la testa abbassata

con la faccia triste e disperata.

Dado ha il pelo marroncino e le

orecchie penzolanti. Un perso-

nalità che non mi posso dimen-

ticare di lui è molto giocoso e

non vuole mai che andiamo via.

Infatti quando andiamo in va-

canza più di una settimana lui

impazzisce, quando torniamo e

scendiamo dalla macchina lui

inizia subito a correre più di

dieci volte introno alla casa.

Voi vi chiederete se ha dei di-

fetti ma non li ha è perfetto.

Quasi dimentica lui ha 10 anni,

è vecchiotto ma è ancora per-

fettamente in salute in salute.

Simone Masini

Il mio amico

a quattro zampe

Lasciamoli vivere

Il mio animale è unico al mon-

do: è un gatto nero, magro,pur

mangiando tanto,con occhi di

vistoso giallo; si chiama

Puuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu. Io

gli voglio un mondo di bene e

sono sicura che anche lui me ne

vuole. E’ veramente pigro: o-

gni giorno mangia davvero tan-

to, va a letto, si alza solo per

fare bisogni e per prendere coc-

cole, e subito dopo ritorna nella

sua piccola cuccetta …… CHE

PIGRONEEE!!! Il mio gatto, da

quando è insieme a me, è un

vero casinista: quando si conce-

d e u n a p a s s e g g i a t i n a ,

Puuuuuuuu, va sempre in came-

ra di mia sorella Sara e ne com-

bina di tutti i colori: rovescia

tutti i fiori secchi dentro il vaso,

buttando tutto per terra e spor-

cando il pavimento. Un giorno,

addirittura, grazie alla sua agili-

tà ha saltato, e con la zampa, ha

provato a fare cadere i CD.

Il mio

gatto nero

La nascita di un puledro

Io penso che non melo vogliono

prendere perché avere un cane

richiede molti impegni, tipo:

portarli fuori a fare la cacca,

portarli fuori a fare una passeg-

giata, farli giocare e poi portarli

ad addestrare che richiede molti

soldi, bisognerebbe anche dargli

da mangiare e da bere perché

sennò muore. Diciamo che però

prima di avere un cane, io do-

vrei fare i compiti a casa perche

non li faccio mai. Però io il ca-

ne lo vorrei perché cosi avrei un

amico e diventerei e mi sentirei

meno solo, sarà difficile convin-

cere i miei genitori, i miei fra-

telli non vogliono il cane perché

a loro non interessa

Gabriele Bechini

Vorrei

un cane

Ciao sono Carlotta e oggi vi

racconterò cosa ho fatto giovedì

26. Sono partita alle sette di

mattina con mio papà e mia so-

rella per andare a vedere il pule-

drino del cavallo di mia sorella

nascere a Brescia, siamo arriva-

ti alle dieci al maneggio dove il

puledrino è nato di pomeriggio.

Intanto che aspettavamo siamo

andati al ristorante il Leone;

dove ho mangiato benissimo,

tornati al maneggio ho visto il

puledrino nascere è stato bellis-

simo! Subito dopo a provato ad

alzarsi ma è caduto, era proprio

carino: il colore del pelo è gri-

gio, il pelo di sua mamma Ti-

guy è marrone e quello di suo

babbo Caston è nero quindi è

venuto fuori un bellissimo in-

crocio.E’ una femmina, abbia-

mo deciso di chiamarla Farfalla.

Carlotta Ambrosini

Per quale motivo noi insulsi

esseri umani dobbiamo rovinare

delle vite ? è una domanda che

mi pongo molte volte e purtrop-

po non mi so dare una risposta.

Noi viviamo serenamente e

quando acquistiamo un cane ci

prendiamo l’impegno e la re-

sponsabilità di mantenerlo ma

soprattutto di donargli tanto af-

fetto. Molte persone abbando-

nano i proprio cani al loro desti-

no ecco da dove sorge la do-

manda noi perche li abbando-

niamo come possiamo essere

cosi crudeli da far morire una

vita? Gli esseri umani sono del-

le bestie sono degli autentici

inresponsabili dal cuore di pie-

tra!ovviamente non tutti io par-

lo semplicemente della stra-

grande maggioranza che dimen-

tica il proprio compagno di vita

con un semplicissimo ge-

sto………questa cosa è assur-

da! Decido di concludere con

un annuncio:una cagnetta dolce

e bisognosa di tanto affetto è in

cerca di una casa ma soprattutto

è in cerca di una famiglia per

maggiori informazioni contatta-

temi!

Ratti simonetta

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#fateciuscire num. 02

11

Classifiche

1posto

Bill Gates

Patrimonio netto di 75 miliardi

di dollari. Ha 61 anni, nel 1975

ha fondato la Microsoft, insie-

me al suo amico Paul Allen. Ha

sviluppato il sistema Windows.

E’ diventato l’uomo più ricco

del mondo, in cima alla classifi-

ca di Forbes da 23 anni.

2 posto

Amancio Ortega

67 miliardi di dollari. 80 anni,

spagnolo, è il fondatore della

catena di abbigliamento Zara.

Ha iniziato a lavorare a 14 anni

come fattorino per una sartoria.

Nel 1975 ha aperto il primo ne-

gozio Zara. Oggi il gruppo, di

cui è fondatore, presidente e

maggiore azionista, possiede

anche i marchi Massimo Dutti,

Pull and Bear, Stradivarius, O-

ysho.

3 posto

Warren Buffet

60,8 miliardi di dollari. Buffett,

86 anni, è considerato il più

grande investitore di sempre.

Ha partecipazioni in Coca Cola,

Ibm, American Express e Proc-

ter&Gamble. Per anni è stato

l’uomo più ricco del mon-

do. Vive nella stessa casa dal

1958, la stessa comprata per

31.500 dollari, e invita gli inve-

stitori con cui fa business in ri-

storanti economici.

4 posto

Carlos Slim Helu

50 miliardi di dollari. Messica-

no di origini libanesi, 76 anni, è

il fondatore del Grupo Carso,

leader nel settore delle teleco-

municazioni in America Latina.

Insieme a Amancio Ortega, è

l’unico non americano tra gli

otto miliardari della lista. Dopo

la laurea in ingegneria civile,

iniziò subito a lavorare per a-

ziende di settore, come Alcatel,

fino a mettersi in proprio nel

1990.

5 posto

Jeff Bezos, 45,2 miliardi di dol-

lari

Imprenditore lungimirante, Jeff

Bezos ha lasciato il lavoro per

fondare Amazon nel 1994. Ha

lanciato Amazon dal garage

della sua casa in affitto a Seat-

tle, quando aveva 30 anni. Og-

gi, a 53, Bezos è considerato il

quinto uomo più ricco del pia-

neta. Nel 2013 ha comprato

il Washington Post, uno dei

quotidiani più prestigiosi

d’America, salvandolo dal falli-

mento. Ancora prima di Elon

Musk, ha avviato una compa-

gnia spaziale con il nome Blue

Origin LLC e l’obiettivo di dare

a tutti la possibilità di viaggiare

nello spazio.

6 posto

Mark Zuckerberg, 44,6 mi-

liardi di dollari

Ha 32 anni, il fondatore di Fa-

cebook è il più giovane dei mi-

liardari in classifica. Program-

matore precoce, ha lanciato il

social network più utilizzato del

mondo nel 2004, quando ancora

era uno studente universitario

ad Harvard (insieme a quattro

amici). Nel 2014 ha acquistato

WhatsApp.

7 posto

Larry Ellison, 43,6 miliardi di

dollari

Come altri imprenditori della

lista, anche Larry Ellison, fon-

datore di Oracle, non ha iniziato

a fare impresa con l’obiettivo di

diventare un miliardario. Ha

lasciato il college e ha imparato

a sviluppare software seguendo

l a s u a p a s s i o n e p e r

l’informatica. Nel 1977 ha fon-

dato la società, poi denominata

Oracle. La sua fortuna è legata

alla creazione di database. Oggi

Ellison ha a 72 anni.

8 posto

Michael Bloomberg, 40 miliar-

di di dollari

Nato a Boston, ha studiato inge-

gneria elettronica e Business

Administration ad Harvard. Do-

po la laurea, ha fondato Bloom-

berg, nel 1981 a New York. La

sua società opera nel settore

media a livello internazionale e

comprende tv, radio, agenzia di

stampa e un canale web per le

notizie economiche. Bloom-

berg, 74 anni, è stato sindaco di

New York dal 2002 al 2013.

Tratto da www.millionaire.it

Andrea Bologna

Gli otto uomini più ricchi del mondo

Attenzione: Tutti i record qui

presenti sono stati presi dal li-

bro ufficiale del 2017.

Al primo posto troviamo il biz-

zarro record di Alias Harry

Sperl, detto anche “Hamburger

Harry” che possiede attualmen-

te la più grande collezione di

oggetti ispirati agli hamburger.

Il caro Harry vanta attualmente

di 3724 oggetti.

Goloso? Noi pensiamo che devi

essere un vero fanatico degli

hamburger!

Ok, tutti amano gli hamburger,

ma non fino a questo punto!

A seguire troviamo il record

estremamente pericoloso ese-

guito dal surfista Jamie O’

Brien (USA) , che è stata la pri-

ma persona a cavalcare surfan-

do un’ onda dopo essersi dato

fuoco!

Lui ha definito quest’ esperien-

za “la scarica di adrenalina più

forte della sua vita”

E noi che eravamo orgogliosi di

aver fatto la Colorado Boat a

Gardaland!

Noi pensiamo che tra tutti i re-

cord che implicano il fuoco,

questo è il più peculiare, perché

implica anche l’ acqua.

Tiriamo un calcio (nel vero sen-

so della parola) a tutti i record

sfrenati e spostiamoci … sul

divano di casa! Infatti questa è

la maratona più lunga su fifa

giocata dal 5 al 7 novembre

2014 da Christopher Cook (UK)

giocò a fifa per 48 ore e 49 mi-

nuti. Questa maratona serviva a

raccogliere fondi per un ente

benefico che produce controller

per persone disabili.

Chissà che occhiaie dopo! Noi

pensiamo che è stata un azione

molto bella nei confronti delle

persone disabili, dando anche a

loro delle possibilità per gioca-

re.

Ora passiamo dall’ Inghilterra,

la patria della pizza all’ ananas,

e spostiamoci in Italia, precisa-

mente a Roma, dove Dovilio

Nardi, ha preparato la pizza con

una superfice di 1,261.65 m².

La pizza prende il nome di Ot-

tavia, in omaggio al primo im-

peratore Romano Octavian Au-

gustus.

Infine spostiamoci sul mondo di

Minecraft, dove troviamo il re-

cord di Lachlan Etherton, che

ha scavato un tunnel più lungo,

che misura 10.502 blocchi

(10.502 metri)

Avrà avuto i crampi alle mani

per qualche ora!

Anche nel mondo del basket,

troviamo dei record pazzeschi.

Come quello del cinese Chen

Weiwei, che ha tenuto ben due

palloni da pallacanestro in rota-

zione su un solo dito, uno sopra

l’ altro per 4min e 31sec.

Il record è stato eseguito a “Lo

show dei record” a Milano.

Questa è roba da cartone anima-

to!

Noi pensiamo che è incredibile

tenere non una, ma due palle in

equilibrio su un solo dito!

E per concludere, ecco il breve

record del Tedesco Ralf Laue,

che ha tenuto il numero strato-

sferico di 326 carte da gioco a

formare un ventaglio.

E noi che non riusciamo nem-

meno a tenerne 13 a scala qua-

ranta.

Noi pensiamo che deve essere

stato difficile più che altro per l’

altezza.

Per questo articolo abbiamo fi-

nito, speriamo di riuscire a far-

ne altri simili.

Ci vediamo nei corridoi.

BONUS: pianeta più rosa: il

pianeta GJ 504b appare proprio

di colore magenta. Strano.

FRASE POETICA DEL GIOR-

NO: Fino a che il tuo cane ab-

baia dagli da mangiare la ghia-

ia.

Tommaso Traversi

Matteo Manfredi

I Guinness World Record 2017 Più Strani

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#fateciuscire num. 02

12

Snitecs/Luca Virno è la persona

più bella di YouTube Italia.

Ha iniziato la sua avventura su

youtube portando gameplay su

LoL(league of legends).

Ha fatto e continua a fare paro-

die divertenti su delle canzoni.

È uno youtubers adatto per ra-

gazzi e ragazze portando vlog,

gameplay.

RAGAZZI: i video che snitecs

porta sul canale più adatti per i

maschi sono: minecraft i vlog

sabaticale

i caschi miei.

RAGAZZE: i video più adatti

alle ragazze sono VPMR(vi pre-

sento il mio ragazzo) e i caschi

miei.

La sua crescita improvvisa su

youtube è dovuta alle sue paro-

die ,che sono i video più cliccati

del suo canale, e alla sua simpa-

tia e modestia.

Il suo social network preferito è

instagram.

Se come me adorate snitecs e

volete sapere di più di lui anda-

te a guardare il suo draw my

life.

Passate dalla fanpage snitecshe-

ro su insta.

È una PerZona FalZa e fa you-

tube per soldi.

Guadagna 100000000$ al se-

condo.

È VOLEVI!! GUARDA CHE

FACCIA NON SE LO ASPET-

TAVA!!

Snitecs è anche il re del cli-

ckbait!!

212.821 visualizzazio-

ni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Indovinelli su snitecs

Come si chiama suo figlio?

___________________

Come si chiame snitecs?(anche

cognome)

_____________________

Che nome ha dato al suo canale

e ai suoi iscritti?

_________________________

Quanto è bello snitecs da uno a

10?_______________

Speciale 200 parole(di questo

articolo)

DRAW MY LIFE con banani-

to!!!!

Chi è il maschio dei due???^

Intro: ciao bimbi sono sni-

tecs????

data di nascita: Snitecs - 2017-

03-15

Ablandandera!!

Questo video è bello

Lilly meraviglia

Bella sta song

Se non lo capisci sei un male-

detto BUFU.

BUFU

Snitecs - #banana

Molti alunni hanno un canale

Youtube,alcuni sono diventati

famosi anche fuori dalla scuola.

Ne è un esempio Claudio Maio-

rana,alunno della 2D che ha

creato un canale youtube da 5

anni e ha gia “69” iscritti.

I canali yuotube sono usati da

molti alunni per parlare e di-

scutere di videogiochi, situazio-

ni scolastiche e vari eventi sia

all’interno che all’esterno della

scuola.

Ovviamente esistono Yuotuber

più famosi che possiedono più

iscritti e eseguono questa atti-

vità informatica da più tempo

ma soprattutto come lavoro.

Ad esempio St3pny,

uno degli youtuber più famosi

al mondo, che all’incirca ha

2282000 iscritti. Il suo stile di

video è il gameplay (vlog,live)

riesce a far divertire i fan per la

sua simpatia e il modo di far

video,(editing,intro…) lo youtu-

ber piu famoso e divertente di

youtube italia.

Secondo noi scrittori, yuotube è

un metodo divertente per strap-

pare un sorriso e per comunica-

re le proprie idee al mondo, per

condividere passioni con perso-

ne che hanno le tue stesse idee.

Altri famosi yuotuber della

scuola sono XxMatty04...

Elia Simonini

Matteo Peroni

YouTubers

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13

Musica

Laura Pausini ha iniziato la sua

carriera nel 1993,vincendo il

festival di sanremo con il brano

La Solitudine.E nel 1994 alla

sie e classificata come terza con

il titolo della canzone Strani

Amori.

Ha raggiunto il mercato disco-

g r a f i co i n t e r n a z i o n a -

le,soprattutto nei numerosi pae-

si dell’ Europa

America del nord, America La-

tina, ed ha inciso dei brani in

P o r t o g h e -

se,Francese,Inglese,Catalano,La

tino .Duettando con artisti di

alto calibro: Madonna, Phil

Collins, James Blunt, Kylie Mi-

nogue, Ricky Martin, Luciano

Pavarotti, Julio Iglesias, Andrea

Bocelli, Michael Bublé, Alejan-

dro Sanz, Ennio Morricone, Mi-

guel Bosé e Marc Anthony.

Dotata di una voce potente e

anche corposa,ed a anche uno

stile moderno la sua musica e

una musica pop.

Giovanni

Gabbani è nato a Carrara nel

1982, oggi abita a Casano

(Ortonovo) e ama le Colline del

sole dove si diverte a andare in

bicicletta.

Gabbani fino a due anni fa non

era per niente conosciuto e la-

vorava con i suoi genitori in un

negozio di strumenti musicali,

ma un anno fa con la sua canzo-

ne Amen ha vinto Sanremo

Giovani, anche se all’inizio del-

la competizione è stato scartato.

Poi dopo questa canzone gabba-

ni ne fece un’altra che si chiama

“Occidentali’s Karma”, una

canzone che spopolò totalmente

nel mondo che la messa prima

nelle classifiche di moltissimi

paesi.

Per lo più i brani che canta sono

scritti da lui con suo fratello

(cosa molto rara).

è un cantante molto sociale,ha

molti followers , e nelle sue

canzoni è molto ironico.

Quest’ultima canzone fece mol-

tissime visualizzazioni in po-

chissimo tempo per la sua bra-

vura nel scrivere e cantare le

sue canzoni.

Laura Pausini Francesco Gabbani

Bello Figo Gu è un cantante che

provoca le persone italiane con

frasi tipo: non pago affito/non

faccio opraio/e offese alle don-

ne italiane.

La gente però non capisce che

quello che dice e solo per ironia

e non vuole offendere nessuno

soprattutto perché lui abita in

Italia da quando aveva 4 anni.

Un’inviata di Striscia la Notizia

che si chiama Rajae, ha rag-

giunto Bello Figo a Parma

(posto dove abita) per chieder-

gli spiegazioni riguardo alle sue

canzoni. Già famoso sul web

con la canzone “Pasta col ton-

no”, il rapper originario del

Ghana ha fatto aumentare la sua

popolarità grazie a quest’ultima

canzone, ma anche ad uno scon-

tro in diretta tv a “Dalla vostra

parte” con Alessandra Mussoli-

ni

In questa trasmissione televisi-

va cercava di spiegare che era

ironia ma c’èra la Mussolini che

gli parlava sopra dicendogli di

trovarsi un vero lavoro, di anda-

re a zappare o dicendogli che la

gente così andrebbe presa a cal-

ci nel… sedere.

Bello figo continua a far discu-

tere e a parlare di lui da Matteo

S a l v i n i c h e d u r a n t e

u n ’ i n t e r v i s t a r i l a s c i a t a

al programma la Zanzara su Ra-

dio 24, ha consigliato al rapper

di andare a raccogliere banane e

cotone.

Nel frattempo Bello Figo dovrà

aggiungere nella lista dei nemi-

ci, dopo Alessandra Mussoli-

ni con cui si era scontrato du-

rante un programma tv, anche

Matteo Salvini, che non sembra

proprio sopportare il rapper di

origini ghanesi.

In ogni suo video parla di pasta

col tonno perché è il suo cibo

preferito e perché una volta a-

veva fatto una canzone dove

diceva che tutti quelli che non

mangiano pasta col tonno o piz-

za non è suo amico.

lui dice di essere ricco, di essere

swag (facendo la dab) e dice

anche che vive in un albergo a 4

stelle.

[email protected]

[email protected]

om

Bello Figo Gu

1)in prima posizione c’è un

rapper che nei suoi ultimi sin-

goli sta spaccando di brutto .

lui è LowLow e il suo nome

normale Giulio Elia Sabatello

la canzone che ha spaccato il

tasto di mi piace su tutti i social

è “ Ulisse. Qualche settimana fa

è uscito un nuovo singolo chia-

mato “Il sentiero dei nidi di ra-

gno”

2)in seconda posizione c’è

Marracash, Gue Pequenio e

Sfera che insieme hanno fatto

“Scooteroni” raggiungendo un

sacco di views.

3)in terza posizione c’è Vacca

che ha fatto il singolo “Zero

punto zero” dove poi nel video

si è tagliato i capelli rasta

4)in quarta posizione c’è Ge-

mitaiz e Madman che insieme

hanno fatto un sacco di di-

schi .il nuovo singolo di Gemi-

taiz uscito il 19 dicembre 2016

del disco “qvc7” (quello che vi

consiglio)si chiama “il primo”

il nuovo singolo di Madman si

chiama “Bollapapale”

5)in quinta posizione c’è Ghali

che il 21 gennaio 2017 ha mes-

so online “Pizza kebab” dopo il

grande successo della canzone

“Ninna nanna” (prod. Charlie

Charles)

6) nella 6’ posizione troviamo

Fedez con Assenzio ft. J-ax,

Stush e Levante. Oltre a quella

canzone Fedez e J-ax hanno

fatto “Piccole cose” ft Alessan-

dra Amoroso

7) per 7’ c’è Emis Killa che

non lo sta ascoltando più nessu-

no, anche se sta producendo

molto non è più piaciuto dalla

gente ma resterà sempre “il

king”

Mattia Stagnari

Tommaso Fagandini

I RAPPER TOP 7

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14

Il film del quale stiamo per par-

lare lo abbiamo visto al cinema.

IL REGISTA DEL FILM E’:

Rawson Marshall Thurber

IL film parla di due amici

dell’liceo,il suo amico the rock

era un ragazzo grasso, e il suo

amico veniva chiamato freccia

doro nella scuola non possono

mai mancare i bulli che a the

rock lo prendono in giro perche

era piu grasso e lo trascinano in

palestra dove stavano eleggen-

do il nuvo preside della scuola

che era freccia doro ad un tratto

si apre la porta con lui tutto nu-

do perche si stava facendo la

doccia e lo lanciarono in pale-

stra dove tutti lo guardavano e

lo ridevano e freccia doro lo ha

aiutato a vestirsi e farlo coprire

nelle parti posteriori,loro poi

dopo venti anni si danno ap-

puntamento su facebook e poi

si incontrano in un bar devo

freccia doro non lo riconosceva

più e the rock gli disse:mi sono

allenato tutti i giorni per 20 anni

6 ore.

TIPO FILM:FILM GIALLO/

AZIONE/COMMEDIA

IL film ci e piaciuto molto per-

che tutte le scene erano molto

divertenti.

Le parti del film che non ci so-

no piaciute non esistono perché

il film non ha parti brutte sono

tutte belle.

UNA SPIA E MEZZO

Premetto che io non ne so quasi

niente di cinema quindi se cre-

dete che questa sia una recen-

sione seria; cambiate articolo.

The Terminal, uno dei miei film

preferiti, uscito nel 2004 penso

che sia uno dei tanti capolavori

di Tom Hanks. Prima del mio

giudizio vi spiego in breve la

trama (quello che io ho capito):

Victor Navorski (Tom Hanks)

originario della Cracozia attera

a New York, ma non può entra-

re negli States né tornare nel

suo paese, che ha subito un col-

po di stato; ciò lo rende un

“Inaccetabile” perché grazie a

quello che è successo il suo pas-

saporto è inutilizzabile. Costret-

to a vivere nell’ aeroporto inizia

a comportarsi come se fosse la

sua casa, ciò infastidisce il di-

rettore della sicurezza (Stanley

Tucci) che cerca in tutti i modi

di cacciarlo violando la legge

ma Victor rifiuta: « Io aspetto. »

Intanto nel Terminal inizia a

farsi delle nuove amicizie e si

innamora di una hostess

(Catherine Zeta-Jones)che è già

fidanzata. Grazie a un nuovo

lavoro e a diversi favori inizia a

guadagnare un po’ di soldi che

vorrebbe spendere in una cena

con l’hostess; nonostante lei lo

reputi un uomo di classe lo

“rifiuta” (non si sa il perché).

Victor dopo essere stato stressa-

to da tutti svela il motivo per

cui si trovava a New York: Suo

padre aveva una grande passio-

ne per il Jazz e aveva tutte le

firme dei maggiori artisti tranne

uno; Victor decide di onorarlo

andando a farsi fare l’ultima

firma. Ricordandosi del nobile

motivo di viaggio il nostro pro-

tagonista decide ,sostenuto da

tutto lo staff dell’aeroporto, di

uscire e andare a New York. Il

film finisce con lui, contento di

aver avuto quello che voleva,

torna a casa. The Terminal è

una “pellicola” che ho apprez-

zato dall’ inizio alla fine, mi ha

fatto ridere ma mi ha anche fat-

to riflettere.

E per finire vi dico che è stato

diretto da Steven Spielberg, vi

ho detto tutto.

Claudio Maiorana

The Terminal

La fabbrica di cioccolato è un

romanzo di Roald Dahl da cui è

stato tratto un film omonimo

dal regista Tim Burton, noi ab-

biamo letto il romanzo e guar-

dato il film, tra i due ci sono

alcune differenze nella trama

come spesso accade. Il romanzo

analizza altri aspetti ma il film,

molto bello, riesce comunque a

cogliere il significato del film,

aggiungendo anche scene m

olto significative che riguarda-

no per esempio la giovinezza di

Willy, proprietario della fabbri-

ca. Il romanzo come il film rac-

contano di un bambino di nome

Charlie Bucket che trova

l’ultimo biglietto d’oro messo

in palio da un proprietario di

una fabbrica di cioccolato Willy

Woka con un passato difficile

visto che per coronare i propri

sogni aveva dovuto lasciare la

famiglia. Charlie e gli altri 4

bambini che avevano trovato il

biglietto entrano nella fabbrica.

Mentre gli altri si dimostrano

disonesti e capricciosi e non

superano le prove, Charlie si

dimostra corretto e per questo

Woka vorrebbe lasciargli la fab-

brica visto che ormai è vecchio.

Charlie però non vuole lasciare

la sua famiglia come invece a-

veva fatto il direttore molti anni

prima e dimostra di vedere il

mondo in modo diverso rispetto

agli altri bambini. In un secon-

do momento il direttore propor-

rà ancora il posto a Charlie.

Charlie accompagna Willy dal

padre dentista che lo riconosce

grazie alla sua dentatura. Char-

lie andrà a vivere nella fabbrica

con la sua famiglia e Willy che

sarà felice di avere ritrovato il

padre.

Il film ci insegna che possiamo

coronare i nostri sogni senza

rinunciare alle persone che ci

vogliono bene e che bisogna

saper riconoscere e preservare

le cose importanti nella nostra

vita.

LA FABBRICA DI

CIOCCOLATO

UNA VOLTA NELLA VITA Il 27 gennaio in occasione del

giorno della memoria le classi

seconde accompagnate dai loro

professori sono andate al centro

sociale per la proiezione del

film “Una volta nella vita”.

Il film è tratto da una storia vera

che racconta di un liceo nella

periferia di Parigi, in cui c’è

una classe con tanti ragazzi di

origine, religione ed etnie diver-

se. Questa classe viene affidata

alla professoressa Gueguen,

che, dimostrando molta fiducia

nei ragazzi propone loro di par-

tecipare tutti assieme ad un con-

corso, il concorso nazionale

della resistenza e della deporta-

zione.

La sceneggiatura di questo film

è tratta da una storia vera e rac-

contata da un ragazzo che ha

vissuto lui stesso questa

“avventura”, e che tramite una

produttrice ha realizzato questo

film.

A mio parere il contenuto del

film è molto bello anche se il

finale è un po’ scontato e la gra-

fica non è delle migliori, inoltre

non mi è piaciuto molto il fatto

che non è ben chiaro il passare

del tempo, visto che le scene si

susseguono con molta velocità

sulla vita quotidiana dei vari

personaggi.

La parte probabilmente più toc-

cante è quella in cui un ex de-

portato va a parlare ai ragazzi, i

quali sono talmente interessati e

coinvolti che cambiano addirit-

tura il loro comportamento

l’uno verso l’altro e cominciano

a essere tutti amici e a collabo-

rare tra loro.

Paita Alessia.

Film, Cartoon

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#fateciuscire num. 02

15

Come ispirarsi liberamente alla

trama di un film e seguire il filo

della propria immaginazione…

attenzione questo testo contiene

spoiler se siete facilmente im-

pressionabili non leggete questo

testo

Buona lettura!!!!!!!!!!

Jessica è una ragazza orfana :la

madre è scomparsa in un inci-

dente , a causa del suo lavoro da

astronauta ,il padre è morto di

cancro poco tempo fa .quindi è

lei a dover mandare avanti la

carrozzeria di famiglia .però le

cose non vanno tanto bene per-

ché non hanno nessun clien-

te .un giorno prima dell’ orario

di chiusura arrivano degli uomi-

ni in giacca e cravatta che gli

dicono : abbiamo bisogno di lei.

Jessica risponde che la carroz-

zeria è chiusa , gli uomini ag-

giungono che hanno notizie su

sua madre lei stupita lascia ca-

dere le chiavi e gli chiede che

cosa sanno ,però loro aggiungo-

no che devono parlarne in pri-

vato e così salgono sul furgone

e partono .

Gli uomini gli dicono che han-

no trovato delle informazioni su

sua madre tramite un suo vec-

chio compagno di missione di

nome Marlow e che potrà par-

largli ……. Sull’ astronave Se-

phora ; Jessica accettò anche se

non era sicura di riuscire ad an-

dare sull’ astronave .

Arrivati al centro di comando,

Jessica era molto eccitata e spa-

ventata allo stesso tempo, appe-

na partita svenì dall’ emozione .

quando si risvegliò vide che era

già arrivata all’ astronave non

era esattamente come se l’ a-

spettava infatti non c’ era nes-

suno così si mise ad esplorare la

nave, aperta la prima porta sen-

ti una voce che disse : “ muoviti

e ti buco il cervello “ .

Si girò lentamente e vide un

uomo che teneva in mano una

pistola ;Jessicachiese:”sei per

caso tu Marlow “ l’uomo rispo-

se :” sì chi lo vuole sapere ?”

lei rispose :”la figlia di Jane

“lui mise giù la pistola e con

faccia stupita gli disse che se

era veramente la figlia di Jane

lui doveva proteggerla perché

non erano soli sulla nave e così

andarono in un'altra stanza così

Marlow gli spiegò cosa era suc-

cesso a sua madre :”era il 19

Aprile del 2088 ,dovevamo fare

un’ esplorazione su un pianeta

dove dei satelliti avevano visto

cadere una sorta di astronave o

qualcosa del genere ….... però

noi dovevamo esplorare e così

siamo andati armati di tute adat-

te alla missione e rilevatori di

radiazioni per trovare ed esplo-

rare la nave . dopo diverse ore

la trovammo , però non sem-

brava tecnologia umana aveva

un aspetto … alieno .Ancor più

incuriositi entrammo , superata

la prima porta sembrava tutto

normale ; ma superata la secon-

da porta entrammo in una stan-

za enorme con dentro delle sor-

ta di … di … UOVA! Si po-

trebbe dire . Così tua madre mi

passò davanti e si avvicinò a un

uovo e quest’ ultimo lentamente

si aprì , io e tua madre ci avvi-

cinammo nuovamente e qualco-

sa simile ad un ragno enorme

con una coda né saltò fuori e si

attaccò alla faccia di tua madre

…. Io tentai di staccarlo ma tut-

te le uova si aprirono …….

Tentai di salvare tua madre ma

i ragni si avvicinarono sempre

più e così … fui costretto a

scappare .

Fui l’ unico a sopravvivere ;

viaggiai per anni nello spazio,

fortunatamente ero attrezzato

per resistere tutto quel tempo.

Un giorno trovai il quartier

generale Sephora non c’ era più

nessuno ; girai dappertutto e

dopo qualche minuto sentii un

sibilo nelle condutture trovai

istintivamente un nascondiglio ,

guardai verso una gigantesca

grata d’ aria e ne vidi uscire ….

Quello che gli scienziati defini-

scono XENOMORFO!

È da anni che sono rinchiuso

qui con lui “.

I due si misero in cammino ver-

so “l’ accampamento “ di Mar-

low ; Jessica si fermò nella

stanza prima dell’ accampa-

mento e chiese :” che cos’ è di

preciso uno Xenomorfo ?”

Marlow rispose :” è una forma

di vita aliena molto furba , velo-

ce e forte ; il suo sangue è acido

capace di sciogliere i muri e

può sputarlo con precisione mil-

limetrica ; la sua coda è l’ arto

più forte e pericoloso del suo

corpo”

Proprio quando Marlow stette

per aprire la porta un sibilo rim-

bombò in tutta la stanza e solo

quel punto si accorse di avere

qualcosa sulla spalla e prima

che poté dire qualcosa fu come

risucchiato da una conduttura

sopra di lui .

Jessica non sapendo cosa fare si

mise sotto il condotto e chiamò

Marlow, ma nessuno gli rispo-

se.

Dall’ altra parte del condotto

vide cadere qualcosa, si avvici-

nò e vide marlow tutto intatto.

Jessica chiese:”stai be-

ne?”Marlow da quanto era spa-

ventato non riuscì a parlare ,

Jessica richiese :”STAI BE-

NE?”Marlow non rispose , lei

disse :” cosa è successo la so-

pra!?”non rispose, allora lei la-

sciò stare. Dopo tre giorni di

pura paura; la pancia di Marlow

cominciò a gonfiarsi, Jessica

non capiva come mai quindi

andò a cercare un kit medico,

ma quando ritornò trovò solo il

cadavere di Marlow con un bu-

co sul ventre, lei scioccata si

avvicinò e vide che le tracce di

sangue conducevano ad un con-

dotto per la ventilazione .

Lei volle investigare però dove-

va trovare qualcosa con la quale

si potesse difendere, dopo si

ricordò del revolver di Marlow

lo prese e andò al condotto, lo

aprì e seguì le tracce che la por-

tarono in una stanza molto umi-

da; appena entrata una sottospe-

cie di girino gli saltò addosso

ma lei fortunatamente riuscì a

liberarsene e gli sparò.

Dopo questo sparo si sentì un

sibilo, lei non sapendo cosa fare

si nascose, quando alzò la testa ,

vide una cosa enorme che si

stava avvicinando a lei, spaven-

tata cercò di non farsi sentire …

la cosa non sembrò accorgersi

di lei e quindi se ne andò via

dai condotti.

Jessica se ne approfittò andò in

sala controllo e cercò di chia-

mare i rinforzi, ma la cosa la

raggiunse ;minacciosa la attac-

cò ,lei cercò di scappare ma

non ci riuscì e la cosa gli saltò

addosso …

Quando Jessica si svegliò si tro-

vò all’ ospedale; chiamò l’ in-

fermiera e gli chiese

Cosa era successo, lei rispose

che una squadra di marine ha

ricevuto una richiesta di aiuto

ed è venuta a salvarla .

In quel momento un brivido

attraversò la schiena di Jessica

e le passò un pensiero per la

testa : perché quella cosa mi ha

lasciata libera ?

Samuele Gentile

Luca Giovanelli

ALIEN isolation

Philip J. Fry, un ragazzo come

tanti, lavora come fattorino per

la pizzeria Panucci. Il 31 dicem-

bre 1999, mentre consegna una

pizza al laboratorio di criogenia

applicata, entra accidentalmente

in una capsula, in cui rimane

congelato per 1000 anni; appe-

na uscito si ritrova spaesato in

un mondo avanzato dove farà la

conoscenza dei suoi nuovi ami-

ci che incontra per caso : Leela

e Bender il robot. Dopo entre-

ranno ha fare parte della Planet

Express, che è di proprietà

dell’unico parente ancora vivo

di Fry, ovvero prof. Farnsworth,

è un anziano scienziato di 160

anni. Egli li assumerà come e-

q u i p ag g i o i n t e r s p az i a l e

(viaggiano con una navicella).

La serie vanta 140 puntate in

sette stagioni , la serie fu can-

cellata al termine della quarta

stagione per pochi ascolti per

poi essere ripresa circa cinque

anni dopo dove proseguì fino

alla settima stagione,dove fu

nuovamente cancellata per mo-

tivi di palinsesto.

Dalla serie TV, sono stati estrat-

ti quattro lungometraggi: Il col-

po grosso di Bender, La bestia

con un miliardo di schiene, Il

gioco di Bender e Nell'immenso

verde profondo. Nati per rilan-

ciare la popolarità della serie,

sono stati poi separati in mini

episodi per creare la quinta sta-

gione della serie.

La serie tratta i problemi dei

giorni d’oggi risolti nel futuro

tutto questo con un umorismo

molto ironico ,anche le soluzio-

ni del futuro sono molto ironi-

che.. Noi vediamo la serie mol-

to positivamente J dato che trat-

tare temi bruschi facendo ridere

non è da tutti

Lanes R.

Daniel P.

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#fateciuscire num. 02

16

La professoressa Giuliana Sil-

vano ha organizzato , anche

quest’anno, una vacanza-studio

a Londra.

Questa vacanza durerà dal 6

luglio al 14 . Avremmo un

“ostello” dove troveremo tutto

ciò che avremo bisogno.

Il costo è abbastanza alto e se

non vengono più di otto bambi-

ni la vacanza non si potrebbe

fare ma sarebbe un peccato per-

ché è sempre interessante sco-

prire nuovi luoghi nel mondo.

Alla mattina dalle ore 9.00 alle

12.00 saremo in una “scuola di

lingua” dove perfezioneranno il

nostro inglese . Di pomeriggio

faremo un pranzo a base di pa-

nini e subito dopo andremo ad

un museo . oltre questo anche

al : London Eye , il Big Ben ,

Backingam Palace , il Cancello

della principessa…

A Londra ci sono 2 negozi mol-

to conosciuti anche in Italia :

Starbucks = è una caffetteria

fondata il 30 marzo 1971 a Se-

attle da Howard Schultz a Pike

Place Market e vendono cap-

puccini, frappuccini, cioccolata,

frullati,caffe… e inoltre quando

ti vendono un bicchiere conte-

nente la bevanda a volte ti scri-

vono il tuo nome sulla carta che

avvolge il bicchiere

Hard Rock =è una catena di ri-

storanti tematici fondata nel

1971 a Londra . Il marchio è poi

diventato celebre in tutto il

mondo grazie all’ampia diffu-

sione dei caffè che sono circa

143 in 42 paesi del mondo.

Vendono : magliette, souvenir e

oggetti vari.

Bea

Gaja

Kelly

Castelnuovo Magra is a won-

derful town, in the North of

Ligury.

There is a tall ancient tower!!!

What is it??? It is the symbol

of city, in Querciola square, in

the historic centre of the town.

Think!! Some years ago… a

lot of years ago, in the Middle

Ages, Dante Alighieri came to

Castelnuovo Magra to sign a

famous peace between Mar-

quis Malaspina and the Bi-

shop of Luni.

Cas te lnuovo Magra i s

a municipality in the Province

o f L a S p e z i a i n

the Italian region Ligury, loca-

ted about 90 kilometres sou-

theast of Genoa and about 15

kilometres east of La Spezia.

The municipality of Castel-

nuovo Magra is divided in to

the hamlets of Colombiera,

Molicciara, Palvotrisia, Moli-

no Del Piano and Vallecchia.

You can visit the town drin-

king a glass of Vermentino

… , under the town hall, there

is a famous historic winery

where you can drink all kinds

of wine produced in the zone.

The Enoteca Regionale of Li-

gury is located in the magnifi-

cent architecture of blocks of

marble from Carrara.

Albania is a country in South-

Eastern Europe, in the West of

the Balkan Peninsula.Albania is

almost midway between Equa-

tor and the North Pole, and co-

vers a surface of 28.748 km2.

The overall length of the bor-

derline of the Republic of Alba-

nia is 1094 km; out of which

657-km is land-border, 316-km

sea-border, 48-km river-border

and 73 km lake-border. The Re-

public of Albania, on the North

borders with Montenegro and

North-East with Kosovo, on the

East with Macedonia, and in the

South and South-East with Gre-

ece. On the West, Albania is

washed by the Adriatic and Io-

nian seas.Albania is included in

the humid sub-tropical zone of

the Northern Hemisphere, and it

belongs to the Mediterranean

climatic zone.Coastal areas:

Central Mediterranean, mild

and wet winter, hot and dry

s u m m e r .

Alpine areas: Central Continen-

tal, cold and wild winter, wet

summer.

The population of Albania num-

bers 3,150,886. The vast

majority of inhabitants are Al-

banian, with ethnic minorities

representing only about 2% of

the population.The minority

population is comprised prima-

rily of Greeks and Macedo-

nians.

The Capital City is Tirana(since

1920) and the main cities of Al-

bania are:

D u r -

res,Vlore,Sarande,Shkoder,Bera

t,Korce,Gjirokaster,Elbasan.

Albanian is an Indo-European

language and it represents a se-

parate branch of this family on

the bases of its idiosyncrasy.

The Greek geographer, Pthole-

meous, has witnessed the exi-

stence of Albanians and Alba-

nian language in the second

century AD. The name

"Shqipëri" (Albania) replaced

the "old" name "Arberi" (or Ar-

bani) by the end of the eighteen

century, to the new historical

conditions created, and aimed at

giving importance to the

connection between the nation

notion and the use of the Alba-

nian language, which was by

that time called "Shqip". The

Albanian language is also used

in the parts of Kosovo, Serbia,

Montenegro, and Macedonia,

where ethnic Albanians live.

The national flag of the Repu-

blic of Albania represents a

black bicephalous eagle with

open wings situated in the

middle of a red background.

Castelnuovo

Magra

Albania

Londra

Gite, luoghi del Mondo

1. Sicurezza. Microcriminalità

inesistente, un posto ideale per

far crescere i figli.

2. Trasporti pubblici puliti e fun-

zionanti.

3. Mentre l’Italia importa cibi

dalla Cina, quelli veri vengono

esportati in Giappone (ed altrove

ovviamente).

4. La gente non va in giro armata.

Alle 3 di notte è come alle 3 del

pomeriggio.

5. Pulizia ovunque, efficienza

pubblica, tutto funziona perfetta-

mente

6. Pagamenti: Niente furberie. Se

lavori vieni pagato e bene.

7. Pulizia, pulizia, pulizia.

8. Avere solo i vantaggi di essere

straniero senza gli svantaggi (o

relativamente pochi).

9. I Giapponese fanno ancora i

lavori “umili”, ciò limita

l’immigrazione selvaggia

10. Nonostante tutto quanto so-

pra, è un paese con una cultura,

arte, letteratura e storia.

Motivi per vivere

in Giappone

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#fateciuscire num. 02

17

Il giorno 11\04\2017 noi secon-

de siamo andate a Siena (e a

San Gimignano). La storia dell’

arte di Siena ci ha interessato

così tanto che abbiamo fatto

una ricerca sulle bellezze della

città; più precisamente, Piazza

del Campo.

Famosa in tutto il mondo per la

sua bellezza architettonica e la

sua forma a “conchiglia”.

Si trova sul punto di congiun-

zione tra le tre colline su cui

sorge Siena. Ogni anno milioni

di turisti da tutto il mondo visi-

tano questo posto.

Già dal 1169 si hanno notizie:

allora comprendeva anche la

vicina piazza del mercato; dalla

quale venne divisa nel 1193.

Durante il governo dei Nove,

fino al 1270, veniva utilizzata

per fiere e mercati; e venne pa-

vimentata durante la costruzio-

ne del palazzo comunale (sede

del governo della città). Il profi-

lo e la struttura hanno impiega-

to anni per essere stati costruiti,

mediante leggi del governo di

Siena per definire gli spazi.

LE COSTRUZIONI

La fonte Gaia

È la fontana collocata nel punto

più alto della piazza; costruita

tra il 1409 e il 1419 in marmo

da Jacopo della Quercia. Fu

chiamata così per ricordare la

gioia dell’ acqua che sgorga. Al

momento nella piazza si trova

una copia realizzata da Tito

Sarrocchi nel 1869; la fontana

originale si trova al museo dell’

ospedale di Santa Maria della

Scala.

IL PALAZZO PUBBLICO

Costruito tra il 1288 e il 1342,

fu sede del governo dei nove e

oggi ospita il museo civico e l’

amministrazione comunale.

Dentro ospita il salone del gran

consiglio, che è diviso tra il cor-

po principale e due ali; il corpo

principale ha tre piani, le ali

due.

LA TORRE DEL MANGIA

Alta 102 metri, sorge sulla sini-

stra del palazzo comunale, co-

struita dai perugini (stirpe di

architetti) Muccio e Francesco

di Rinaldo. All’ interno ha ben

400 gradini, e fu chiamata così

dal suo primo campanaro, Gio-

vanni di Duccio, detto Il Man-

giaguadagni.

IL MUSEO CIVICO

Casa di alcuni dei più grandi

capolavori senesi. La stanza

più interna è detta

“mappamondo” (nome dovuto

all’ affresco di un planisfero

che, nonostante si sia scolorito,

continua ad essere il simbolo

della stanza), e al suo interno ha

opere di Simone Martini, il

Vecchia e il Sodomia. Nella

stanza della pace (adiacente al

mappamondo) si trova “Gli ef-

fetti del buon governo e del cat-

tivo governo” (infatti è chiama-

ta anche “stanza del governo”).

Sono presenti anche molte scul-

ture e opere di molti artisti ita-

liani.

Piazza del Campo è solo una

delle bellezze di Siena, città

molto piacevole che consiglia-

mo a tutti di visitare (a parte il

lungo viaggio).

Fatto da: Matteo e Iacopo (che

se ne è andato a metà…).

Gita a Siena e San Gimignano

(Piazza della Cisterna a San Gimignano)

(Piazza del Campo a Siena)

Hollywood is a suburb of Los

Angeles, California and it is

considered the film capital in

the world. The history of Hol-

lywood began when America

film makers from New York

realised that California was the

ideal place for making films

because the land was cheap, the

weather was good and there we-

re a lot f wonderful scenaries.

So, they went there and made

the first films; they date back to

1920s and they were: black &

white, silent and comedies...

The most famous film makers

were Paramount, MGM and

Warner Brothers studios. The

actors were handsome men with

no acting experience and the

location was often the same for

two or three films at the same

time. Among the actors of this

period, we remember the Italian

Rudolph Valentino, He was a

professional dancer and a

“Latin Lover”, but unfortuna-

tely he died when he was 31.

He acted in some films

like The Four Horsemen of the

Apocalypse, Blood and Sand,

The Eagle. Charlie Chaplin be-

came a worldwide icon through

his screen person The Tramp

and is considered one of the

most important figures in the

history of the film industry.

Chaplin’s childhood in London

was one of poverty and har-

dschip. As his father was absent

and his mother struggled finan-

cially, he was sent ti a work

house twice before the age of

nine. When he was 14,his mo-

ther was commited to a mental

asylum. Charlie began perfor-

ming at an early age, Touring

music halls and later working as

a stage actor and comedian. At

19 he was sigled t the presti-

gious Fred Karlo company,

wich took him to AMERICA.

Angelica,

Cecilia

Hollywood Per prima cosa,se le professo-

resse dicono di arrivare pun-

tuali,si deve rispettare questa

regola, altrimenti il pullman

partirà , voi rimarrete lì e ciao

ciao.

Bisogna stare tranquilli duran-

te il viaggio, non gridare trop-

po e non fare risse!! J

Quando arrivate in città,state

vicini ai/alle prof. E state at-

tenti alle spiegazioni,sono

molto interessanti.

Cercate con tutte le vostre for-

ze di non combinare guai,e

non fate foto in chiesa!!!

In caso voi vi perde-

ste,rimanete lì fermi,qualcuno

tornerà a riprendervi. Tenete

calmi gli altri compagni,non

spostatevi e chiamate i profes-

sori se avete il numero,o aspet-

tate. E non andate nel pani-

co,mi raccomando!

Divertitevi e niente compiti!!!!

Matilde Merluzzi

Cosa

bisogna fare

durante le gite ?

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#fateciuscire num. 02

18

Ingredienti :

300g di farina 0

3 cucchiai di olio

150ml d’ acqua

q.b sale

farcitura :

4 cucchiaini di pesto

100g di mozzarella

100g di stracchino

2 cucchiai di parmigiano

Procedimento

appena la pasta avrà riposato,

ne prendiamo una metà e la

stendiamo sottilissima su di un

foglio di carta forno, poi rico-

priamo la superficie con lo

stracchino (lasciate un paio di

cm ai bordi per permetterne la

chiusura) e spalmiamo bene.

Aggiungiamo 4 cucchiaini di

pesto, spalmiamo bene ed infine

aggiungiamo la mozzarella ta-

gliata a pezzettini ed il parmi-

giano grattugiato.

Prendiamo l’altra metà di pasta,

la stendiamo sottilissima

e la posiamo sopra alla focac-

cia, avendo cura di sigillare be-

ne i bordi. Ungiamo delicata-

mente la superficie ed infornia-

mo , in forno statico, a 180* per

circa 20/25 minuti.

Lasciate raffreddare la vostra

focaccia con pesto e stracchino

e gustatela tiepida o già fredda,

sarà ancora più saporita! Buon

appetito e piatto pulito !!!!!!!!

Anna Airaghi

La Scherpada è tipica di Ponza-

no Superiore, borgo nel comune

di Santo Stefano Magra. Come

la maggioranza dei prodotti del-

la Lunigiana, è di derivazione

contadina e fatta con ingredienti

molto semplici. Ha la forma di

una torta, o di un grosso ravio-

lo. Viene cotta su testi di terra-

cotta e si mangia preferibilmen-

te calda. Nonostante la sagra di

fine agosto a Ponzano, è un

piatto tipicamente invernale.

È formata da due strati leggeri

di un impasto amalgamato con

acqua, farina e sale, che avvol-

ge le erbe coltivate e spontanee

dei campi. Per la sua prepara-

zione servono per la sfoglia 750

gr. di farina di grano, acqua e

sale; per il ripieno, 1,5 kg di

bietole, 500 gr. di zucca gialla,

3 porri, 100 gr. di pecorino, 100

gr. di formaggio di mucca, 1

bicchiere d’olio, 200 gr. di

mollica di pane.

Dopo aver ottenuto una sfoglia

morbida impastando acqua e

farina con sale, si fanno bollire

le bietole e la zucca tagliata a

pezzi. Poi si strizzano e si trita-

no molto fini e si mettono in

una terrina dove si aggiungerà

la mollica già ammorbidita

dall’acqua e strizzata. Si sof-

friggono poi i porri già tritati in

padella e si aggiungono le ver-

dure con il formaggio e si amal-

gama il tutto.

Dopo aver preparato dischi di

sfoglia di 20 cm circa, si ag-

giunge il ripieno e si chiudono

con un altro disco. Cuocere nei

testi per 20 minuti, 10 minuti

per lato.

Martina & Agnese

La Scherpada Pizza pesto e stracchino

Ricette

Carlotta, Nicole e Virginia, a-

lunne della classe 2A , vi consi-

gliano di eseguire una ricetta

molto buona e facile, che hanno

praticato in classe per approfon-

dire il testo regolativo: il salame

di cioccolato.

Per eseguirla occorrono:

100 g di cacao.

100 g di zucchero.

150 g di burro.

250 g di biscotti secchi.

3 cucchiai di yogurt.

2 cucchiai di miele.

Per iniziare, sbriciolate i bi-

scotti secchi; potete aiutarvi av-

volgendoli in un sacchetto e

pestandoli con un batticarne.

Lavorate lo zucchero con il bur-

ro in un tegamino a fiamma len-

ta, fino ad ottenere un composto

omogeneo; aggiungetevi poi 3

cucchiai di miele, 2 di yogurt e

250 g di biscotti secchi, ormai

sbriciolati.

In seguito amalgamate il tutto.

Formate poi, con l’ impasto ot-

tenuto un salame, avvolgendolo

in una carta oleata e successiva-

mente in una da forno.

Per finire lasciatelo posare in un

freezer per circa 24 ore.

La classe 2A può confermare

che la ricetta svolta ha vera-

mente un gusto piacevole e in-

vitante, grazie anche alla colla-

borazione della professoressa

Pollone e alla sua conoscenza

nell’ ambito alimentare.

Salame di cioccolato La scarpazza è una torta salata a

base di erbe, molto simile al-

la torta d’erbi della Lunigiana in-

terna. È composta da un impasto

di bietole e porri, precedentemente

scottati, uova, e formaggio parmi-

giano, ricoperto da una pasta sfo-

glia cotta in forno dentro una te-

g l i a .

Può essere anche di soli spinaci o

con aggiunta d i uvet ta .

Per quattro persone, bisogna pren-

dere 200 gr. di farina, tre cucchiai

d’olio d’oliva, un bicchiere

d’acqua e un po’ di sale e amalga-

mare il tutto fino ad avere la sfo-

glia, che si adagierà su una teglia

di 35/40 cm. di diametro, ben unta

d ’ o l i o .

Per il ripieno, tagliare i porri a

rondelle e farli rosolare per cinque

minuti, e quindi aggiungere 500

gr. di bietole previamente lessate e

tritate e lasciare in padella per altri

10 minuti. A parte si sbattono 5

uova con un pizzico di sale e 80

gr. di parmigiano grattuggiato e si

uniscono quindi i porri, le verdu-

r e .

L’impasto viene posto nella teglia

e guarnito con striscioline di pasta.

La cottura è di 40 minuti a 200.

Martina & Agnese

La

Scarpazza

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19

È difficile poter descrivere i

professori e sinceramente non

vedo il perché io lo debba fare

mi sembra una cosa assurda il

dover giudicare o lodare i miei

prof. ma visto che sono qui or-

mai lo faccio. Ci tengo però a

dire una cosa prima di comin-

ciare: sarò totalmente sincera

senza preferenze! Per iniziare

vorrei parlare del mio prof.

Rossi, ha un carattere molto de-

ciso e forte , una grande passio-

ne per la letteratura e questo mi

piace molto l’unica cosa che

cambierei di lui: è il fatto di es-

sere troppo schietto; ma anche

se ha questo piccolo difetto è

bravo lo stesso. Andando avan-

ti troviamo la prof. Bonamini è

molto calma lei non parla ma

agisce; è la tipica persona che

usa sia il bastone ma quando

serve anche la carota. Sa dire le

cose in faccia non ha timore , è

una persona molto riservata , tu

non fai gli affari suoi e lei non

fa gli affari tuoi! Dopodichè

viene la prof Vincenzo una per-

sona straordinaria e non lo dico

per essere la cocca, ma lo dico

perché ho imparato a conoscer-

la; c’è una cosa che mi piace di

lei ed è la determinazione. La

sua passione sono gli ukulele

ma detto in generale la musica,

ed è fantastico l’aver portato

questo passatempo nel suo lavo-

ro . Poi troviamo la prof. Cap-

piello è davvero WOW! Dicia-

mo che è una di quelle persone

molto all’antica, non fraintende-

temi non ho detto vecchia, ho

detto semplicemente che fa ri-

spettare le regole , ha occhi o-

vunque anche dove non li do-

vrebbe avere e per lei

l’attenzione e il silenzio sono

fondamentali. Proseguendo pos-

siamo trovare la prof Neri è

davvero ganzissima , insegna

molto bene è molto professiona-

le e a volte quando dobbiamo

staccare per un attimo il cervel-

lo ci racconta le sue sventure. È

molto brava in ciò che fa e sa

cosa vuole dalla vita, e ciò che

vuole ottiene; il suo motto è

Volere è Potere. La prof Ferlaz-

zo invece è una delle mie prefe-

rite e non riesco a trovare difetti

in lei, è molto difficile non a-

verne insomma è perfetta! che

dire, è una persona fantastica e

una cosa molto bella di lei è che

è sempre con il sorriso e per lei

non esistono problemi, ma solo

soluzioni. Il suo opposto è la

prof Burzi, una professoressa

molto temuta dagli alunni ma

allo stesso tempo molto apprez-

zata dai genitori. La sua vita è il

suo lavoro, quando insegna dà il

100%. È una donna molto forte

e detto sinceramente anche se

non sembra, io la adoro. Poi c’è

La prof De Gioia: non voglio

parlare di lei ma delle sue mani

che, quando toccano un foglio,

lo fanno diventare un’opera

d’arte; quando hanno una mac-

china fotografica sono davvero

esplosive e fanno di quelle foto

da urlo. La sua rivale è la prof

Macchiarini; le due competono

molto spesso e la gara consiste

nell’essere la più cattiva ….. e

potete ben capire che a noi stu-

denti questo tipo di gara non

piace molto. Tralasciando com-

petizioni, secondo me ciò che

rende perfetta questa professo-

ressa è il suo metodo di lavoro;

la prof spiega molto bene anche

gli argomenti più difficili; sa

quando scherzare ma sa anche

quando è l’ora di mettere un

rapporto! E per me è davvero

SUPER! Per ultimo ma non me-

no importante vorrei parlarvi

del prof Ponzanelli; io lo consi-

glio alle scuole a corto di do-

centi perché è un eccellente in-

segnante, molto solare e ……

non fatevi ingannare dal suo

aspetto e non giudicatelo prima

di averlo conosciuto perché,

fidatevi, è la persona più pa-

ziente e dolce di questo mondo.

Vorrei concludere col dirvi che

io sarò sempre d’accordo con i

miei prof anche perché mi con-

viene ... noooo scherzo . Il tema

finisce qui spero vi sia piaciuto

e g r a z i e m o l t e p e r

l’attenzione!!!

A ME NON PIACE GIUDICARE!

La nostra scuola è molto grande e

si chiama “Dante Alighieri “.

Nella nostra scuola c’è una pic-

cola biblioteca con molti libri e

noi il venerdì mattina ci andiamo

sempre per leggere dei libri e per

prenderli in prestito .C’è anche

un laboratorio di arte dove noi

andiamo sempre per fare dei di-

segni e per studiare l’Arte delle

civiltà antiche . Abbiamo un

grande laboratorio di scienze pe-

rò per nostra sfortuna non ci sia-

mo mai andati,speriamo che un

giorno ci andremmo anche noi.

Le nostre aule preferite sono

l’aula di musica dove suoniamo

l’ukulele e cantiamo tante belle

canzoni e l’aula di computer do-

ve ora stiamo scrivendo e ci sono

14 computer. La cosa che ci pia-

ce di meno della nostra scuola è

che la ricreazione è troppo corta

e per precisione dura solo dieci

minuti e noi dovremmo riuscire a

mangiare ,andare in bagno e gio-

care un po’ però alla fine riuscia-

mo solo a mangiare, che dispera-

zione! In fine c’è una mensa mol-

to grande però noi non ci man-

giamo mai perché non facciamo i

rientri e perciò noi mangiamo

sempre a casa

La scuola che vorremmo è così :

in classe vorremmo i muri tutti

tappezzati di cartine geografiche

che rappresentano tutto il mondo

e soprattutto l’Italia e la Liguria.

vorremmo anche una biblioteca

molto più grande e che ci siano al

posto delle sedie delle poltrone

velluto rosso (tipo come i salotti-

ni americani ), ma la cosa che ci

interessa di più e che vorremmo

una ricreazione più lunga , non

chiediamo tanto ma almeno 20

minuti ce li potreste lasciare. Pe-

rò vorremmo anche una palestra

tutta nostra senza dover andare

ogni volta alle elementari; un bar

privato dentro la nostra scuola

media. Se è possibile vorremmo

gli armadietti come le scuole in-

glesi e infine vorremmo una

squadra di chirleader con gruppo

basket a cui tifare. Le nostre ri-

chieste finiscono qua.

Martina Autolitano ,

Camilla Giuliani

Descriviamo la nostra scuola

e come la vorremmo

Prof e Scuola

Nella nostra scuola anche noi

abbiamo il potenziamento di

inglese e di storia dell’ arte, cio-

è un’altra insegnante ci appro-

fondisce gli argomenti scolasti-

ci. Porta di volta in volta i due

gruppi (A e B, a partire dalla

lettera del cognome dalla A alla

F, e il secondo gruppo dalla F

alla S) fuori dalla classe per ri-

spiegarci meglio la lezione

svolta la volta precedente oppu-

re aiuta la professoressa di in-

glese a interrogare in un’altra

aula.

Potenziamento di Storia dell’

Arte

L'altro potenziamento, invece, è

quello di storia dell’arte e dise-

gno. Anche in questo caso la

professoressa ci porta fuori

dalla classe per aiutarci con le

nostre presentazioni di storia

dell’arte, correggerle, aggiunge-

re parti in più e vedere se van-

no bene oppure aiutarci a farle

( ma attenzione: ce le lascia fa-

re, logicamente, da soli, sempre

stando attenta a ciò che faccia-

mo e scriviamo).

Dopo che lei e la professoressa

di Storia dell’arte ci hanno con-

trollato le presentazioni, le e-

sponiamo alla classe e le inse-

gnanti le rispiegano a tutti noi.

Di arte (disegno artistico) dob-

biamo preparare una copia di un

quadro degli artisti fatti durante

l’anno scolastico.

Sofia Antognetti

Veronica Patierno

Il potenziamento

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#fateciuscire num. 02

20

I miei

Prof preferiti Vi elencherò i miei prof preferi-

ti: Ponzanelli, De Gioia, Nicola,

Riccardo, Ferlazzo, Vilardo,

Arena e il Preside che è molto

simpatico e sta insegnando

volano il giovedì di sera alle

09:10 alle scuole elementari

nella palestra, l’ entrata è di

fianco all’entrata dove si fa gin-

nastica con la Bonamini.

Per chi vuole venire: è gratis!

Vi aspettiamo!!!

Rossella Zicari

Alla mattina quando ci sveglia-

mo e andiamo a scuola ci fa

male sempre la schiena .

Ci sono libri che durano tutti i

tre anni , come quelli di scien-

ze , e sono enormi e pesantissi-

mi.

Ci sono molti rimedi come met-

tere degli armadietti nel corri-

doio , uno per ogni alunno.

Ogni alunno dovrebbe avere

un suo codice per garantire la

sicurezza .

L’ideale sarebbe la scelta del

bianco per permetterci di deco-

rare il proprio armadietto in

modo originale e creativo.

Un’altra utile proposta potreb-

be essere quella di concedere

agli alunni l’utilizzo del proprio

computer o tablet sul quale vi-

sualizzare i libri interattivi di

tutte le materie .

Poi si potrebbe fare che ogni

prof ha una sua aula e che non

sono più loro a spostarsi ,ma

siamo noi che al cambio

dell’ora andiamo nelle varie

aule .

SAREBBE BELLO!!!!!!!

Thomas Pantani

Davide Fiorini

Gli zaini troppo pesanti !!! La nostra aula di musica è abba-

stanza grande.

Ci sono tantissime sedie per gli

alunni, e tante Chitarre e

Ukulele. Ognuno ha il suo uku-

lele , c’è anche una lavagna con

fogli di carta.

La professoressa Elisabetta

Vincenzo per scrivere note, ac-

cordi, canzoni da far imparare

ai ragazzi, usa dei pennarelli

colorati.

All’inizio della lezione la prof

ci fa accordare gli ukulele a uno

a uno. Durante la lezione la prof

suona insieme ai ragazzi. Inol-

tre c’è la prof Katia Cecchinelli

che suona il pianoforte. Ogni

tanto ci divide in due gruppi un

gruppo suona e un gruppo suo-

na .

Una volta sono venuti insieme a

noi le classi di terza e seconda

media.

A Natale e alla fine dell’anno

scolastico la prof Vincenzo ci fa

fare un concerto.

La nostra aula di musica

La scuola media di Castelnuovo

Magra si trova a Molicciara, in

un edificio giallo di tre piani.

La scuola ha dodici aule , alcuni

laboratori , una biblioteca e una

mensa. Di fronte alla scuola c’è

un grande cortile adibito a par-

cheggio.

Le classi sono formate da ven-

ticinque alunni ciascuno

Secondo noi la scuola di Castel-

nuovo Magra è consigliabile a

tutti i ragazzi. Infatti gli stu-

denti si trovano a loro agio e la

mattina entrano volentieri…per

i professori ma meno per la

mensa.

De Gioia : potenzierei il laboratorio di arte tecni-

ca cambierei la mensa farei dei murales e ralle-

grerei .

Macchiarini : aggiungerei una palestra e più libri

in biblioteca i computer più recenti e non cambie-

rei niente .

Ferlazzo : aggiungerei la palestra e toglierei i

muri .

Prof Rossi : aggiungerei la palestra e cambierei

la mensa.

Burzi : aggiungerei un bel campo per correre e

toglierei le macchine.

Professoressa Rossi : aggiungerei una palestra e

non toglierei niente.

Logli : aggiungerei una palestra e cambierei

qualche regola di istituto.

Franciosi : aggiungerei una palestra e non cam-

bierei nulla .

Neri : aggiungerei il laboratorio delle lingue e

cambierei la tettoia deve essere più grande

Ferrari : i pulmini devono essere più puntuali

regolamentare l’ uso della bottiglia .

Capiello : aggiungerei la palestra e non cambierei

niente.

Pellegrini :aggiungerei una piscina e una palestra

e una mensa con pareti insonorizzate

Marchini : aggiungerei una classe senza libri in-

terattiva e toglierei le scale

Vincenzo : aggiungerei l’ insonorizzazione

Nicola educatore : aggiungerei una sala

d’ascolto musicale fornita di materiale d’ ascolto

e un’ ora di storia della musica contemporanea

Ponzanelli : aggiungerei la palestra e internet ma

non toglierei nulla .

Cosa aggiungeresti e cambieresti a questa scuola,

Prof?

La scuola media di

Castelnuovo Magra

Immagino che vi stiate chieden-

do chi è la “dottora”!

Ebbene in questo articolo parle-

rò di lei senza svelare il suo ve-

ro nome

Se deve leggere porta gli oc-

chiali gialli e neri. Ha capelli

lunghi. Frequenta la mia classe

perché è una prof. di sostegno e

di francese. Per me è gentile

con tutti gli alunni e si veste

sempre con jeans e giubbino di

pelle. Come mai il nome

“dottora”? E’ stata una idea

mia e dei miei compagni prefe-

riti, Michele e Moreno. Ci aiuta

a studiare in classe e a ripassare

prima di un’interrogazione. E’

molto brava e non ci fa mai an-

noiare perché sa essere diver-

tente. Inoltre quando la chia-

miamo lei viene sempre e ci

aiuta. A lei piace scrivere. La

dottora ci porta I pensieri. La

scorsa settimana ha portato I

profumi per tutta la classe.

La Dottora

Chi: Linda De Gioia

Come: simpatica e severa quan-

ti 300 Ponzanelli

Quando: 08/01/1974

Perché: per rendere la vita com-

plicata agli alunni della sua

scuola

Dove: Carrara

Tecnica: fatta di organi… omi-

cida

Dimensioni: 1.75 cm x 70kg

Ubicazione attuale: Sarzana

(SP),Italia

Il ritratto è in stile Leonardesco.

Si può riconoscere la malvagità

del moto dell’animo, ma allo

stesso tempo (dal punto di vista

estetico) molto dolce. Le rap-

presentazioni di questo ritratto,

sono molte, ma purtroppo tutte

imitazioni fatte dai suoi alunni;

quindi il ritratto originale non è

mai stato trovato. Ci sono diver-

se rappresentazioni: di una per-

sona dolce, ma una discreta rap-

presentazione di una professo-

ressa che tira fuori le unghie.

Ma vediamo quando tira fuori

le unghie! Quando ha visto

l’articolo del prof. Ponza, quan-

do le linee in prospettiva non

vanno a fuga (la maggior parte

delle volte). Intorno a lei è pre-

sente una vasta architettura mo-

numentale che non sta mai zitta:

noi alunni!!!! La prospettiva

aerea è rappresentata dai suoi

occhi che al minimo rumore ti

lanciano un’occhiataccia. Im-

portanti sono le sue delicate

mani da cui escono fuori dei

bellissimi disegni. Non sono

semplici mani, sono mani che

f a n n o p r o d i -

gi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Comun-

que sia è la nostra prof., buona

o cattiva che sia, a noi piace

così e le vogliamo un mondo di

bene.

Commissionato da:

Monfroni Francesca

Pupuleku Anita

Ratti Simonetta

Per Leonardo da Vinci

LA PROF DE GIOIA

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#fateciuscire num. 02

21

Storie, racconti, testi

C ara chiara,

Come stai? Io abbastanza

bene spero anche tu. Sono pas-

sati alcuni mesi da quando ci

siamo scritti l’ ultima volta .Ho

deciso anche per questa volta di

tradire il cellulare e il computer

per scrivere una vera lettera in

carta e penna come facevano i

nostri genitori quando erano

piccoli. Qualche tempo fa mi

veniva da ridere quan-

do,accompagnando mio padre

in cartoleria,chiese alla com-

messa: “una busta e un foglio”.

Meravigliata li chiesi a cosa

servissero e mi rispose che do-

veva scrivere una lettera ad un

amico che lavorava a Milano.

Pensai “ma non lo sente per

telefono almeno una volta alla

settimana?” Ma oggi a pensarci

bene credo che nei telefonini,

messaggi, cellulari ed e-mail,

viene a mancare qualcosa. Non

so precisamente cosa, ma sem-

bra che non riesci mai adire

tutto quello che senti o pensi.

Comunque, mi è venuta voglia

di scriverti proprio oggi pome-

riggio, quando ripulendo in un

cassetto ho trovato una nostra

fotografia sulla spiaggia di Por-

tovenere. Non ho potuto non

pensarti e farmi il conto di

quanto giorni mancano per le

vacanze, in modo da rivederci

di nuovo. Pensa allo scorso an-

no e …. ai tuffi in mare, gite in

barca, pizze e panini.

Nell’ultima lettera mi avevi

chiesto che scuola volevo fare.

Io non so ancora che scuola vo-

levo fare? Io non so ancora che

scuola fare vorrei fa ma mi pia-

cerebbe fare la geometra o la

estetista.

Ma lasciamo perdere queste ini-

ziative e continuiamo a parlare

del futuro prossimo o remoto

che sia. Ti ho già riferito che mi

sono iscritta,come te, a pallavo-

lo a proposito come va? Già

penso quante nuove amici mi

trovero davanti: è la mia prima

volta che gioco a pallavolo

( non è vero perché a scuola ci

ho a volte giocato)….. Ma ades-

so è proprio tardi e devo salu-

tarti , tra non molto ci rivedre-

mo e parleremo più ampiamente

d e i n o s t r i p r o b l e m i

……..Voglio dirti solo che stare

lontano da te significa non ave-

re una parte di me..... TI VO-

GLIO BENE .

Anna Airaghi

ENTRA NICOLE:

ehi chi sei?

ENTRA GIOVANNI:

sono un folletto e tu?

E N T R A N I C O L E :

non ci credo sei un folletto!!!

E io sono una regina ma stare

qui

È troppo pericoloso vai via.

E S C E N I C O L E :

E N T R A G I O V A N N I :

MA come io vivo qui da molto

tempo e tutto solo

E qui non verrà mai nessuno

tranne lei regina.

E N T R A N I C O L E :

Scherzi?

E N T R A G I O V A N N I :

Non scherzo e reale.

E N T R A N I C O L E :

Allora devi costruirti una casa

sul albero più alto.

E N T R A G I O V A N N I :

p e r c h é ?

E N T R A N I C O L E :

Perché si dice in giro che in

questo bosco era pieno di gi-

ganti

Molto malvagi e grandi.

E N T R A G I O V A N N I :

QUALE SAREBBE IL PRO-

BLEMA?

E N T R A N I C O L E :

che sono cacciatori di folletti

molto grandi e cattivi.

ENTRA NICOLE:

E si dice anche che in questo

bosco c e nascosto un tesoro!!!.

E N T R A G I O V A N N I :

ALLORA I GIGANTI SONO

LÌ A CONTROLLARE IL

TESORO PREZIOSO.

E N T R A N I C O L E :

Si e molto vero!!!.

E N T R A G I O V A N N I :

Allora dobbiamo costruire in-

sieme un piano.

E N T R A N I C O L E :

Si ma come?

E N T R A G I O V A N N I :

Mi faccio attirare dai giganti ok

per lei regina.

E N T R A N I C O L E :

Ok piccolo folletto

E N T R A G I O V A N N I :

allora andiamo a prendere il

tesoro nascosto e prezioso ecco-

li arrivano

Entra adesso molto velocemen-

te!!!.

E N T R A N I C O L E :

Preso ,adesso scappa insieme a

me!!!.

E N T R A G I O V A N N I :

IO vado a vedere cosa c e li

dentro a quello specchio magico

E N T R A N I C O L E :

Quello specchio ci farà diventa-

re bambini allora vengo anche

i o ! ! !

E N T R A G I O V A N N I :

Allora entriamo!!!.

E N T R A N O I D U E :

C E L ABBIAMO FATTA EV-

VIVA SIAMO DIVENTATI

DUE BAMBINI!!!.

Grazie per l’attenzione da

NICOLE E GIOVANNI

I BAMBINI IN

UN BOSCO

MAGICO C’è stato un periodo della mia

infanzia in cui trascorrevo ogni

minuto della giornata fuori a

giocare con le mie amiche o da

sola.

Mi piaceva correre e sentire il

vento tra i capelli, il sole che mi

riscaldava il viso e ascoltare i

cinguettio degli uccellini sulle

palme.

Allora abitavo vicino al mare,

dove c’era una pineta piena di

panchine. Ogni giorno, dopo

scuola, con la mia amica, pas-

seggiavo lungo la riva del mare,

raccontandone i pensieri, segreti

e ricordi.

Mi è sempre piaciuto quel posto

sia di estate che di inverno, mi

incantava guardare il movimen-

to grazioso delle onde del mare

e il piacevole bianco della

s c h i u m a

formata grazie allo schiantarsi

di esse sugli scogli, quegli sco-

gli su cui non facevo altro che

saltare e giocare.

Spesso la spiaggia in inverno

era sporca ed io con l’aiuto di

alcuni miei amici, e abitanti la

pulivamo da plastica e carta.

D’estate era bello perché piena

di gente. Il mare di quel verde-

azzurrino mi faceva sorridere

ogni volta che ci immergevo i

piedi. Nuotare mi faceva sentire

me stessa, libera … una sirena.

Oltre al mare mi piaceva andare

in campeggio e alla notte uscire

dalla tenda in compagnia di mia

cugina a guardare le stelle vici-

no al focolare del fuoco.

La natura per me è sempre stata

un aiuto per ritornare allegra ;

lo è tutt’ora: i sabati sera con le

mie amiche fuori a passeggiare

sono i miei preferiti. Le notti di

estete fuori fino l’una di mattina

sono ancora piacevoli.

Amo la natura, sia di giorno

che di notte e adoro tutto ciò

che la riguarda.

Antonella 3D

Io e...

la natura

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#fateciuscire num. 02

22

Qualcuno penserà:- Che bello

vivere in campagna immersi nei

boschi tra graziosi animaletti,

fiori strepitosi, torrentelli limpi-

di, e scuri spaventosi grossi la-

ghi. Allora già che ci siamo

possiamo tranquillamente entra-

re nei panni di un semplice ra-

gazzino di dieci anni che viveva

in quei luoghi in Germania.

Questi era un ragazzino sempli-

ce come tutti gli altri, biondo,

con pelle bianchiccia, occhi az-

zurro-ghiaccio, lentiggini sulle

guance, e labbra rossissime: era

molto simile a un vichingo. Si

chiamava Robert, e spesso era

felice, perchè andava bene a

scuola, era il più divertente e il

più seguito fra i suoi amici, e

aveva una famiglia molto acco-

gliente. Quando era più piccolo

Robert non usciva mai, perchè

in quel periodo circolava una

grave malattia e quindi restava

a casa a giocare con i puzzle o a

dormire e mangiare. Un bel

giorno quando ebbe compiuto

sei anni volle andare fuori con il

suo migliore amico Lucas; la

malattia pericolosa era andata

via quindi poteva divertirsi libe-

ramente. Robert e Lucas così

uscirono e... sorpresa! Videro

un ammasso d'acqua scura e

nera come la pece verso il cen-

tro, questi così si presero paura

e a gambe levate ritornarono in

casa. A Robert rimase la paura

fino ai dieci anni e se la portò

con sè facendola diventare sem-

pre più atroce, immaginandosi

pesci dai denti aguzzi gigante-

schi nuotare furiosamente in

quel lago, specialmente verso il

centro, che ogni giorno si face-

va sempre più nero. Era il di-

ciannove Marzo, e Robert era

molto felice perchè il giorno

dopo sarebbe stato il suo deci-

mo compleanno, così prese il

suo zaino, e andò a scuola pas-

sando vicino al grosso lago.

Lui, ormai stufo di soffrire per

quest' inutile paura, prese un

grosso masso e con tutta la sua

forza lo lanciò vicino al centro

del grosso lago urlando:-Sono

stufo di avere paura di te, non

sei niente per me, e sparisci su-

bito dalla mia vista sennò, sen-

nò...- Non fece in tempo a dire,

perchè qualcosa di affilato

spuntò dall'acqua, e in meno di

dieci secondi si rituffò dentro.

Robert stette qualche minuto a

osservare quel lago, e poi corse

subito a scuola. La lezione fu

molto divertente, ma non per il

ragazzo:continuava a pensare

alla cosa affilata, e per questo

non si accorse neanche che l'in-

segnante lo stava chiamando già

da un quarto d'ora. Lui si risve-

gliò dai suoi pensieri grazie alla

possente strattonata di Lulù

brumbrum, lo chiamavano tutti

così perche era molto paffuto e

divertente, ed era famoso anche

per le sue strattonate a sorpresa.

Dopo il colpo disse la maestra:-

Bene Robert vedo che ti sei sve-

gliato, dunque, oggi facciamo

ripasso degli anni precedenti,

quindi tu mi ripeterai che cosa è

un lago!- Ci fu un momento di

silenzio e il bambino ritornò a

pensare al grosso lago vicino a

casa sua, e poi finalmente riuscì

a parlare:-U-un lago è una di-di

-distesa d'ac-c-cqua!- -Ah ah-

brofonchiò la maestra; -Ed è

molto profondo, di colore nero,

con p-pe-pesci, ta-tanti pesci

che mangiano gli gli...- -Stop

basta così-Disse la maestra; -

Ma, ma...-continuò Robert, -

Taci!- rimproverò l'insegnante,

-Non ho finito!- la implorò -

Ho detto taci!- urlò infine l'inse-

gnante. Robert si risedette, e

alla fine dell'ora ritornò a casa

con tutti i suoi compagni, stra-

namente non parlava con nessu-

no, e con la faccia rossa per la

rabbia, fece in tempo a prendere

per il braccio Lucas e trascinar-

lo senza fermarsi a casa sua.

Una volta arrivati Robert disse

all'amico:-Vieni, ti presto ma-

schera e bombole d'ossigeno, tu

ed io esploreremo quel lago!- -

Ma, io non posso, siamo in pie-

no inverno, fa freddo, potrebbe

essere pericoloso, mi avevi det-

to che è molto profondo, io non

ci vengo...ho paura!- -No Lu-

cas, tu devi venirci, forza...- co-

sì i due di nascosto fecero me-

renda e velocemente si misero

addosso la loro imbragatura e

con passo furtivo si avvicinaro-

no verso il maestoso lago. Insie-

me arrivarono alle sponde e

dall'altra parte videro una figura

umana che assomigliava ad una

ragazza. Robert ritrascinò l'ami-

co dall'altra sponda dove c'era

la ragazza, e una volta arrivati

la videro perfettamente:era mol-

to magra dalle gambe e braccia

sottili e fini molto pallide, ave-

va grandi occhi verde smeraldo

molto inquietanti, i lunghi ca-

pelli color paglia le arrivavano

fino alle ginocchia lasciandoseli

scorrere lungo le spalle dal ven-

to, e infine la bocca era larga

con labbra screpolate e denti

leggermente appuntiti che le

sporgevano dal davanti. Lucas

provò a parlarle dicendole:-

Ciao! Mi chiamo Lucas e lui è

il mio migliore amico Robert, tu

come ti chiami? Sei di qui? Io

non ti ho mai vista!- Ella sem-

brava non volesse rispondere, e

dopo due minuti disse:-Io sono

Lidya, non sono di qua, mi sono

appena trasferita vicino a questo

lago e volevo venire a vederlo,

peccato che non possa andarci

dentro!- -Perchè no! Ho dell'at-

trezzatura anche per te! La

vuoi?- rispose Robert, e di corsa

l'andò a prendere. Una volta

tornato insegnò a Lidya come

usarla e insieme si tuffarono nel

lago. Quel posto era molto buio,

e dentro ci nuotavano pesci da

occhi enormi e altri di colore

grigio, marrone, o verde alga.

Non c'era nessun'atmosfera di

felicità, tutto era ricoperto di

melma verdastra e appiccicosa

che galleggiava, ramoscelli di

alberi ormai disfatti, e tanta al-

tra roba schifosa; infine quel

poco che si vedeva del fondale

sembrava anche quello melmo-

so e sabbia che svolazzava fa-

cendo polvere, e grandi alghe

bucherellate ai lati. -Robert non

hai mica delle torce, io non ve-

do niente!- sbiascicò Lucas -Ne

ho solo una, rimaniamo in grup-

po e... e tu Lidya rimani con

noi.- rispose Robert, e prenden-

do Lidya per il polso incomin-

ciarono l'esplorazione. -A che

punto siamo, inizia a fare più

buio qui.- disse Robert -Mhh,

dovremmo essere verso il fon-

dale più vicino al centro.- disse

la ragazza, -E tu come fai a sa-

perlo, non sei di qui!- -Lo so

perchè sento dei pizzichii alla

coscia, questi sono piccoli pesci

che stanno verso il fondo.-

spiegò compiaciuta Lidya, e

guidando gli altri due verso il

fondo, li condusse vicino ad una

grotta ricoperta di alghe, com-

pletamente lontana da ogni for-

ma di vita animale. -E ora dove

siamo?- domandò Lucas, -

Siamo in questa grotta ho pen-

sato che voi potreste essere

stanchi di nuotare così poteva-

mo fermarci e stare qui a cerca-

re sotto la sabbia delle pietre, o

monete antiche!- disse la bam-

bina, e con le sue mani secche

incominciò a scavare, -E tu co-

me lo sai?- chiese Robert, -Non

lo sapevate che sotto i fondali di

qualcosa di profondo come que-

sto lago, c'è sempre qualcosa di

antico o prezioso?!- rispose cal-

ma Lidya,e invitò gli altri a sca-

vare con lei. -Guardate ho tro-

vato uno specchio, è contornato

d'oro e ci sono conficcati rubini,

potrei venderlo, è in ottime con-

dizioni!- esclamò Robert alzan-

do il prezioso oggetto in aria.

Questa cosa stupì molto Lucas e

disse -Wow che fortuna , ci

specchia anche è...- -Cosa c'è

che è successo ora?!- rimprove-

rò preoccupato Robert, -Guarda

lo specchio oltre a noi due c'è

una faccia di profilo lunga,

guarda...i denti sono affilati e le

sporgono dal labbro inferiore!-

esclamò Lucas e si girò, dietro

c'era solo Lidya che li osserva-

va con aria interrogativa; -Tu,

tu sei un mostro, non poteva

essere nessun'altro Lidya, c'eri

solo tu dietro di noi, forza sputa

il rospo!- -Io? Non sono così di

profilo io ho la faccia sì un po'

allungata, ma non così tanto.- si

lamentò la ragazza, che era se-

duta a terra, -E allora chi può

essere stato, forza andiamo, no

anzi chiediamo consigli a Lidya

lei è cosi intelligente!- i ragazzi

si girarono, ma dietro non c'era

nessuno, la ragazza come era

comparsa sulla sponda del lago

era scomparsa sul suo fondale. -

E ora dov'è finita, era qui dietro

di noi pochi secondi fa!- escla-

mò Lucas, -Non so dove sia fi-

nita ma noi dobbiamo cercarla!-

così i due ragazzi ripresero la

"camminata" e cercarono Lidya.

Dopo trenta minuti l'acqua si

faceva sempre più scura,e le

figure ormai si vedevano sfuo-

cate, fino a quando una sfuma-

tura scura e gigantesca, non atti-

rò l'attenzione di Robert:era una

figura scura dai contorni incerti,

e non si poteva capire bene cosa

era, quella strana figura intanto

nuotava lontano ai due, agitan-

do le sue enormi pinne. Dopo

un po'che il ragazzo osservava

quella figura si girò a parlarne

all'amico, e quando si rigirò a

fargliela vedere la creatura non

c'era più. -Tu inizi ad avere gli

incubi amico, procedi senza

guardarti intorno.- gli sussurrò

Lucas, e insieme continuarono.

Dopo un po'Robert si rigirò per

vedere se quella cosa fosse ri-

comparsa, ed era lì come prima

a nuotare, lui non esitò a dirlo a

Lucas:-Guarda, guarda è di

nuovo lì su, vieni a vedere.- Ma

quell'immagine come prima era

scomparsa; -Robert,ho detto di

non disturbarmi!- sbraitò l'altro

amico, ma Robert fu pronto a

ribattere:-Ah sì, se ti dò tanto

fastidio posso pure andarmene a

Cosa c'è al centro di un lago

(Prima Puntata) Emma Benedetti

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#fateciuscire num. 02

23

Il gatto arrabbiato La storia della volpe C’era una volta un gatto che

aveva un carattere molto arrab-

biato per una cosa che gli era

successo molto tempo fa, di cui

non ci si può nemmeno imma-

ginare. Aveva visto alla televi-

sione un concorso, per trovare

una lampada speciale che si

accendeva con lo schiocco del-

le dita. Il gatto era MOLToooo-

oooo interessato a questo con-

corso al quale volle partecipare.

Quando arrivò vide che c’erano

già molti concorrenti, circa 40,

che volevano a tutti i costi quel-

la lampada, ma ad un certo pun-

to entrò un ORCO GIGANTE-

SCOooooo che era più alto de-

gli alberi del bosco e ogni passo

era GRANDE come un campo

da tennis. La gara cominciò al

calar del sole, quando tutti co-

minciarono l’orco li schiaccio

sotto il suo PIEDONE. Si salvò

solo il gatto arrabbiato che era

fuggito come una SAETTAaaa-

aa!!! Ma l’orco continuò a inse-

guirlo e dopo pochi minuti lo

RAGGIUNSEeee!

Il gatto trovò una cosa luccican-

te per terra sì, era proprio una

bacchetta MAGICAaaa, e la

prese in mano pensando di rim-

picciolire l’orco. L’orco diventò

come una FORMICAaa! Quindi

l’orco non poté più gareggiare

contro l’unico SUPERSTITEee-

e.

Infine il gatto uscì vincitore da

quella paurosa gara e vinse

quella bellissima e SPECIALE-

eee lampada, il gatto dopo aver

vinto questa gara e questa lam-

pada non fu più ARRABBIA-

TOooo!

C’era una volta una volpe ingle-

se che viveva in Inghilterra nel-

la cucina di una casa abbando-

nata in un villaggio vicino al

mare. Un giorno una nave pirata

attraccò nel villaggio e lo attac-

cò.

Il capitano nella battaglia vide

la volpe. Era una specie rarissi-

ma dal valore inestimabile e

decise di portarla con sé in

Francia per venderla.

Depredato il villaggio ritornaro-

no in Francia con il bottino. La

volpe si ritrovò spaesata nella

stiva della nave che era illumi-

nata da una lanterna e scoprì

presto , sollevata, che dentro la

lanterna si trovava una fata che

vedendo la volpe disse:”se mi

farai uscire da questa lanterna ti

farò scappare da questa nave”.

La volpe accettò e lanciando un

sasso contro la lanterna la fran-

tumò in mille pezzi facendone

uscire la fata.

Questa la ringraziò e con una

magia la fece uscire dalla stiva.

I pirati le videro subito e corse-

ro verso di loro per prenderle,

allora la fata disse alla vol-

pe:”Volpe tappati le orecchie,

ora ci penso io!”.

La volpe ubbidì, quindi, la fata

fece apparire un’ arpa dorata

che si suonava da sola.

La volpe notò anche che al suo-

no dell’ arpa i pirati rallentava-

no il passo finché ad un certo

punto non caddero a terra rus-

sando! “WOW” esclamò la vol-

pe tutta contenta dell’ incantesi-

mo.

La volpe e la fata allora scappa-

rono con una scialuppa di salva-

taggio e tornarono felici e con-

tenti in Inghilterra.

Mattia Bernardi

Deniel Bertolini

esplorare quuesto maledetto

lago da solo!!- E nuotando Ro-

bert se ne ando nella direzione

di quella figura lasciando Lucas

solo e a bocca aperta. Intanto

codesto nuoticchiava intorno a

se stesso, senza vedere dove

andava finchè non si ritrovò

faccia a faccia con una tripla

fila di denti giallastri un po'con-

sumati tutti imbevuti di sangue,

rosso fuoco, e con incastrati

dentro pezzi di carne di pesce

tutta maciullata, e con lische

schifose. Lucas terrorizzato

guardò in alto e vide un paio di

occhi rossi come il sangue. Do-

po il bambino guardò in basso,

e questa volta vide qualcosa

ancora di più terrorizzante,

sempre più in basso scendevano

dei vestiti femminili con ricami

e un paio di ballerine nere...

proprio quelle che aveva Lidya!

Il dubbio era uno solo: Lidya

era appena stata mangiata! Do-

po questo pensiero Lucas ri-

guardò il mostro in faccia

ma...non c'era più, era scompar-

so improvvisamente, e i vesti-

ti... anche quelli erano scompar-

si nell'oscurità del lago. Il ra-

gazzo cercò di urlare ma dalla

sua bocca uscivano solo bolle.

Robert intanto proseguiva tran-

quillo per la sua strada alla ri-

cerca di quell'ombra fino a

quando non si accorse che le

sue bombole d'ossigeno si sta-

vano per scaricare, così andan-

do più veloce che poteva tornò

sulla costa del lago, immagi-

nandosi che il suo amico fosse

gia li, ma... non era ancora arri-

vato! E Robert pensava e pensa-

va a quello che gli sarebbe po-

tuto accadere. Lucas si accorse

pure lui che le bombole ormai

erano esaurite, e cercava di ri-

tornare in superficie ma invano,

il giovane non si poteva più

muovere, da quando aveva visto

quel mostro era impazzito, la

testa gli era andata su di giri.

Ma un'altra ombra scura si levò

sullo sfondo melmoso del gros-

so lago, questa però era una fi-

gura femminile, alta e magra...:-

Lidya!- pensò il ragazzo,

ma...non era affatto Lidya: era

una ragazza di cui non si poteva

capire bene l'età: i lineamenti le

cambiavano età ogni cinque se-

condi, e lo stesso le mani, quan-

do Lucas la vide comparire ce

le aveva proporzionate al corpo,

ma quando gli si avvicinò ce le

aveva da sessantenne. La ragaz-

za dai lunghi capelli neri, e da-

gli occhi color del mare disse a

Lucas:-Io potrei aiutarti a torna-

re in superficie!- aveva una vo-

ce balsamica, molto dolce, che

però non convinse granchè il

bambino:- Che cosa vuoi, non ti

conosco e, dato che non ti cono-

sco non mi fido di te! E poi co-

me ti chiami?!- -Shhh, tranquil-

lo, sono un normalissimo fanta-

sma, aiuto le persone che entra-

no in questo lago, e che non rie-

scono ad uscirne;il mio nome

non posso dirtelo.- - Ma allora

hai aiutato anche il mio amico

Robert?!- disse Lucas, -

Robert?...mmm Robert. Non

conosco nessun Robert, forse è

riuscito a tornare su da solo.-

spiegò il fantasma. :- E allora

perchè io non dovrei riuscirci?!-

le urlò il ragazzo, - Ora ti spie-

go: credo tu sappia di aver visto

un mostro, e dei vestiti scendere

in basso, e questa non era affat-

to una visione, ma la realtà, e

quel che hai visto poco negli

occhi ti... ti...paralizza in un

certo senso, non hai più la for-

za, non vedi bene come prima,

ti indebolisce insomma!- :- Ma

una cosa, perchè c'erano dei

vestiti li sotto, erano di una no-

stra amica quindi vuol dire che

è stata mangiata?- domandò Lu-

cas. :-Tu hai conosciuto la pro-

prietaria dei vestiti?!? Una leg-

genda narra che è stata maledet-

ta, e appena compiuti otto anni

nessuno la voleva come amica,

io non so perchè ma nessuno la

voleva... così lei riflettè a lungo

su come vendicarsi, e meditò

talmente tanto che ottenne dei

poteri... riuscì a creare il lago, e

dentro ci depositò oggetti pre-

ziosi e di valore per attirare le

persone anche da lontano, come

lo specchio che tu reggi in ma-

no; dopo aver fatto tutto questo

si mise sulla sponda e lì aspettò

e aspettò qualche persona, e

quando una di queste arrivava

la portava nel lago dando le in-

dicazioni sbagliate e facendolo

imbattere in un mostro che poi

si sarebbe mangiato la persona.

Questa ragazza di nome Lidya,

sapeva tutto di tutti, e tutt' ora

sta aspettando altre vittime da

uccidere come te, quindi presto,

seguimi così ti porto insieme al

tuo amico sulla sponda.- rac-

contò la ragazza trascinando

Lucas verso la superficie, :- Ma

adesso Lidya ha noi come ami-

ci, e non va bene lo stesso?!-

domandò il ragazzo, ma nessu-

no rispose: il fantasma di quella

ragazza non c'era più e lui era

già arrivato sulla sponda di

quella massa d' acqua senza ac-

corgersene. Appoggiando le

mani secche sulle ginocchia Lu-

cas si alzò senza molta fatica e

guardando dall'altra sponda in-

travide in mezzo a degli alberi il

suo amico Robert, inciampando

sui ciottoli raggiunse il suo ami-

co chiedendogli come avesse

fatto a ritornare sulla sponda

dato che aveva visto quel mo-

stro nel lago, ma l'amico rispo-

se:-Come vuoi che abbia fatto,

nuotando verso la superficie

ovvio!- -Ah è vero tu non sai la

leggenda.- rispose Lucas, -

Quale leggenda?!-ribattè Robert

e così Lucas raccontò all'amico

quello che gli aveva riferito il

fantasma. -Wow, quindi se ve-

diamo Lidya dobbiamo scappa-

re, e non vederla mai più!- disse

Robert, -Esatto!-concluse l'altro

amico, e insieme si incammina-

rono per tornare a casa, perchè

ormai il sole stava tramontando,

e se non fossero tornati a casa

prima delle sette, i due ragazzi

sarebbero stati messi in punizio-

ne anche per un mese. Intanto

Lidya ricomparve sulla sponda

urlando:- Rooobert, Lucaaass,

dove siete, eiiiii c'è nessuno, vi

prego rispondetemi!- calciando

sassolini inciampò, e senti una

voce fredda trapassarle le orec-

chie, una mano grinzosa la af-

ferrò per il braccio facendoglie-

lo scricchiolare, e di colpo ven-

ne trascinata dentro il lago. Ro-

bert era a casa con il suo amico

Lucas, che per quella notte a-

vrebbe dormito insieme a lui,

avevano appena finito di legge-

re un fantastico libro di fanta-

scienza, la mamma di Robert

arrivò con un po' d'acqua dentro

grossi bicchieri di vetro giallo

limone, e appoggiandoli sul co-

modino della cameretta, rim-

boccò le coperte a i due bambi-

ni, e diede loro la buona notte

chiudendo la porta.

(Continua nel prossimo numero)

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#fateciuscire num. 02

24

Barzellette Come fai se

le barzellette non le hai? -Gruppo musicale cerca vec-

chietto affetto da parkinson per

suonare le maracas!

-Non prendo l'erPES perché ho

FIFA!

-"Papà, cosa sono le icone?"

"sono immagini sacre!"

"e perché windows ne ha tan-

te?" "perché ci vogliono mira-

coli per farlo partire!!"

-Un daltonico è stato arrestato

perché ne ha fatte di tutte i co-

lori!

-Sapete cosa dice un pulcino

colpito dai raggi solari? PioFo-

co!

-Un tizio va in un ristorante e

chiede un piatto di spaghetti al

sugo e il cameriere glielo porta

e il tizio urla che c'è un capello

e i l cameriere spiega:

"impossibile perché l'abbiamo

fatto con i pelati".

-"Dottore dottore...mia moglie

crede di essere una Ferrari!"

"..una Ferrari?

Ma dov'è ora sua moglie"

"..l'ho parcheggiata qui fuori!

-Un uomo va dal medico:

"dottore, dottore mia moglie in

macchina si sente male!"

e il dottore: "allora gli metta

l'antenna!"

- U n a m a e s t r a d i c e

all’alluno :”Se io ho 1 torta, la

divido in 100 parti e te ne do

una, come si chiama questa o-

perazione?” “Tirchieria” rispose

l’alunno

Freddure Come hai dormito scalato-

re? ...ho dormito come un gran

sasso!

Ho saltato il pranzo!...non era

alto!

Che cosa ti passa per la testa?..il

pettine.

Gli animalisti contro la fiat!...i

panda si fanno in 4 per 4!

Che cosa fa un pittore al polo

nord?...un affresco!

È morto un water!...ha avuto un

de-cesso

Cameriere, avete riso?

Ahahahahahahahahah!

La vita è bella!...è solo un film!

Vuoi andare via per sempre dal

polo nord?...vattene con fred-

dezza!

Una donna è caduta ai miei pie-

di!...era inciampata!

Qual è il tuo piatto forte?...il

piatto che non si rompe!

L'infinito del verbo avere? ave-

re avere avere avere avere avere

avere avere avere avere avere...

Un caffè ha fatto la corte a un

caffè!...alla fine si è espres-

so! Che cosa ha detto un ristora-

tore a Mosè?...prepara 10 tavo-

le!

Che cosa ha detto un prete al

navigatore satellitare?..le vie

del signore sono infinite!

Dove puoi vedere una mosca

che sta sempre ferma?...in rus-

sia!

Perché non ti fidi della mor-

te?...bara!

"Pronto c'è Cristiano?"

"qui siamo tutti cristiani"

Hai un debole?...per forza!

Vuoi compiere cento anni?...ci

metterai un secolo!

Il tuo aspirapolvere è norma-

le?...no è folletto!

Dove è andato a vivere un dro-

gato francese?...a Cannes!

Questo aereo è uno schianto!...è

caduto!

Come comincia la favola di un

bevitore di birra?...ceres una

volta!

Sei un infame?...quando ho ap-

petito!

Antico Egitto: la faraona dice al

faraone: "sono di nuovo incin-

ta!"...faraona ripiena!

Come si mantiene in forma un

termosifone?...facendo riscalda-

mento!

La pecorella studia geografi-

a!...non vuole fare la pecorella

smarrita!

Perché il polo nord è simpati-

co?..è pieno di freddure.

Se voi state leggendo questo

articolo per ridere bhe…

cambiate articolo….

10° cosa fa una mucca con un

fucile…vaccaccia

9° signora le mele le vuole ver-

di rosse o gialle?... È uguale

tanto a casa le sbuccio…

8° se esistono i repubblicani

esistono anche i repubbligatti?

7° non fanno piu wrestling la

sera perché a quell’ora john ce-

na…

6° ieri ho dormito su un mobi-

le... era comodino!

5° perché il calendario è sempre

triste?....perchè ha i giorni con-

tati

4° una ragazzaa dice al suo ra-

gazzo:

-Amore ho appena visto il mio

ex

-Chi,gabriele?

-No….tu!

3° un pescivendolo va a prende-

re un caffè e scrive sulla porta :

tonno subito!

2° Cosa dice uno specchio che

ha fatto qualcosa di male ad un

a l t r o s p e c c h i o ? :

- "Che ho fatto di così ma-

le..non c'era bisogno di metter-

m i a l l ' a n g o l o "

- "Zitto e rifletti!

1° Un ragazzo dice alla sua ra-

gazza: "amore, per me vali zero,

però non preoccuparti, ti ricor-

do che lo zero avviene prima di

tutti!".

Top 10 battute più squallide