#fateciuscire num. 02 Cosa c'è al centro di un lago · social come Instagram, Wha-tsApp, Facebook,...
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#fateciuscire num. 02
1
Alice Gasparotti
Valentina Giacomelli
S i sentono sempre più casi di
femminicidio, di donne che
vengono ammazzate dall’ex
marito,convivente o fidanzato.
In ogni caso la ragione è sempre
la stessa: La possessività.
L'uomo, il più delle volte, non
accetta che la donna, che un
tempo era "sua", si sia messa
con un altro o che semplice-
mente l'abbia lasciato o rifiuta-
to. Di solito si inizia con lo stal-
king, la violenza psicologica,
per poi finire con l'omicidio.
La uccide perché la considera
una sua proprietà, perché non
concepisce che una donna ap-
partenga a se stessa e sia libera
di vivere come vuole lei e di
innamorarsi di un altro...E loro,
che sono ingenue spesso scam-
biano tutto per amore, ma l'a-
more con la violenza e le botte
non c'entra nulla. Vedere la per-
sona che una volta amavi con
tutto il cuore nelle mani di un
(Continua a pagina 3)
Serena L.
Veronica G.
Fabiana R.
L a maggior parte della gente
pensa che le ragazze con i
capelli biondi siano “ stupide”,
mentre, al contrario, i ragazzi
non sono considerati ugualmen-
te. Noi la pensiamo diversa-
mente.
Perché proprio le bionde?
Tutto ciò non ha senso. Non
dobbiamo giudicare gli altri
dall’apparenza, ma dal caratte-
re. Le persone che la pensano
così sono solamente INVIDIO-
SE. Noi siamo venute a cono-
scenza di questo fatto mediante
i social (tra cui youtube, insta-
gram ecc.), i film, programmi
televisivi e gossip, perché è li
che le bionde vengono giudicate
senza nessun valido motivo.
Inoltre pensiamo che alcuni in-
dividui prendono in giro le
bionde e subito dopo qualche
giorno escono dal parrucchiere
con la tinta di biondo.
(Continua a pagina 3)
Le bionde NON sono stupide
Violenza sulle
donne «L'amore con la violenza e le botte
non c’entra nulla»
Riscopriamo
il piacere di
leggere e scrivere Chiara Bruschi
I tempi cambiano, le mode e
gli interessi pure.
Con il passare del tempo le cose
che ci interessano si sono total-
mente stravolte, a partire
dall’approccio che abbiamo svi-
luppato con le nuove tecnolo-
gie. E-mail, chat e messaggi
hanno preso il posto delle buon
vecchie lettere e cartoline…
I primi ad essere stati travolti da
questa nuova moda e da questo
nuovo tipo di comunicazione,
siamo senza dubbio noi, i gio-
vani, i quali sembra non riuscia-
mo più farne a meno.
La tecnologia, con l’avvento dei
social come Instagram, Wha-
tsApp, Facebook, Twitter…
dunque viene usata da noi ra-
gazzi come “schermo protetti-
vo”, facendoci cambiare note-
volmente il nostro modo di ap-
prociarci e di affrontare deter-
minate situazioni.
Spesso infatti ci capita di tro-
varci davanti a un problema
che, visto direttamente faccia a
faccia, ci appare difficile e com-
(Continua a pagina 3)
Bullismo Insieme si smonta
facilmente Articoli a pagina 6
Attualità Non meritava di
morire così Articoli da pagina 4
Cosa c'è al centro di un
lago Storia in due puntate
scritta da Emma Benedetti
Prima puntata a pagina 22
La Top 10 delle
battute più squallide A pagina 24
#fateciuscire num. 02
2
La storia
Il vino risale ad epoche antiche,
alcune voci dicono che il frutto
proibito non fosse la famosa
mela ma fosse addirittura il
frutto della vite: l’uva. Altri di-
cono che Mosè nella sua arca
insieme agli animali avesse ri-
cavato un piccolo spazio
nell’arca per continuare a colti-
vare la vite. Sempre parlando
della Bibbia,un altro episodio
che coinvolge il vino è il primo
miracolo di Gesù: a Cana in Ga-
lilea, al matrimonio di 2 sposi
finisce il vino. La festa si rattri-
sta e i festeggiamenti finiscono.
Maria dice ai servi di ascoltare
suo figlio, Gesù il quale fa ri-
empire due anfore di acqua che
successivamente trasformerà in
vino. Il vino viene citato anche
nell’ultima cena, oggi l’odierna
eucarestia. Gesù riferendosi al
vino dice: “ Saziatevi del mio
sangue e bevetene tutti.” Il vino
veniva prodotto già all’epoca
degli Egizi e anche prima.
La produzione del vino
La produzione del vino inizia
con la vendemmia dove si rac-
cogli l’uva per poi levarle le
foglie e i rami. Essa viene fatta
circa a meta settembre. Dopo
aver diraspato l’uva che viene
triturata e appunto separata da
rami e foglie essa viene messa
in una botte e fatta riposare per
poi essere torchiata dopo un po’
di giorni o anche una settimana
(se si vuole dare al vino una
colorazione ancora più scura ed
intensa), dopo essa viene fatta
fermentare e poi viene torchia-
ta, questo procedimento viene
più comunemente usato per pro-
durre il vino rosso e quello ro-
sato(che viene fatto con l’uva
bianca). Per produrre il vino
bianco dopo la deraspazione e
quindi anche la tritatura
dell’uva, essa viene subito tor-
chiata nel torchio, un macchina-
rio a pressione che schiaccia
l’uva in modo tale da ricavare il
“Mosto” il succo dell’uva che
viene fatto fermentare per alcu-
ni mesi nella botte con dello
zucchero.
I vini più importanti in Italia.
L’Italia, la Francia e la Spagna
sono i maggiori produttori di
vino al mondo. Ma parliamo del
nostro paese. In Italia i vini più
pregiati sono quelli con la deno-
minazione D.O.C o D.O.C.G
( di origine controllata e di ori-
gine controllata genuina). Alcu-
ni dei vini più importanti
d’Italia sono
Toscana: Chianti classico, Bru-
nello di Montalcino
Veneto : Amarone
Liguria : Sciacchetrà e il Ver-
mentino
Piemonte : Barbaresco e Baro-
lo.
Il vino Passito
Il vino passito segue la normale
produzione del vino, ma dopo
aver fatto la Vendemmia, l’uva
viene lasciata essicare su delle
griglie in un luogo freddo e bu-
io, oppure nell’industria, gli a-
ceri vengono separati dalle buc-
ce e vengono fatti essiccare in
dei forni appositi. Il risultato di
questo processo da al vino un
colore e un sapore molto diver-
so da quello del vino tradiziona-
le. Esso, solitamente, accompa-
gna un dolce a fine del pasto.
Francesca M
Emma C.
Cultura
Il vino Nei tempi più antichi in tutte le
parti del mondo si scriveva in-
cidendo i caratteri su pietra, su
mattoni o sul legno. Gli antichi
romani incidevano su tavolette
metalliche coperte da uno stra-
to di cera. Erano modalità di
scrittura molto grossolane e
primitive che permettevano
solo una scarsa diffusione degli
scritti molto ingombranti.
Successivamente nelle diffe-
renti parti del mondo si scrive-
va su supporti diversi.
Le fibre delle foglie di papiro
venivano intrecciate fittamente
e si otteneva così senza collanti
un foglio molto liscio sul quale
si potevano scrivere i caratteri.
Questa carta però si poteva
produrre solo nelle zone calde
dove cresce la pianta di papiro
Nei Paesi freddi del nord Euro-
pa come supporto per scrivere
si utilizzava la pergamena fatta
con pelli di animali diversi
conciata in modo da renderla
più fine possibile. La pergame-
na era però costosissima: dalla
pelle di una pecora si otteneva
solo un foglio.
In Cina e in altri Paesi orientali
si usavano per scrivere la seta o
la superficie delle grosse canne
di bambù. La seta però era
molto costosa e poteva quindi
essere utilizzata solo dai ricchi.
La canna di bambù era econo-
mica ma molto ingombrante.
STORIA DELLA CARTA
Sembra che la carta sia stata
inventata in Cina, circa
nell’anno 2000 prima di Cristo,
utilizzando la corteccia di alcu-
ni alberi triturata, impastata
con colla ed essiccata.
Questa carta si diffuse in O-
riente trasportata da mercanti
arabi. Dall’Oriente la carta arri-
vò in Europa e anche in Italia.
Nel corso degli anni l’uso della
corteccia per fabbricare la carta
venne abbandonato per utiliz-
zare gli stracci opportunamente
trattati. Si otteneva così una
carta molto meno costosa e di
migliore qualità.
In tempi moderni l’uso delle
tecnologie ha permesso di ab-
bandonare, per la fabbricazione
della carta, l’uso degli stracci
per tornare al legno e più preci-
samente alla pasta di cellulosa.
La prima vera e propria fabbri-
ca di carta in Italia è stata rea-
lizzata a Fabriano (Marche)
intorno al 1100 d. C.
PRODUZIONE MODERNA
DELLA CARTA
Modernamente la carta si pro-
duce dalla cellulosa ottenuta,
attraverso vari passaggi’ dal
legno di alberi di consistenza
abbastanza tenera come l’abete,
il pioppo o l’eucalipto.
Il legname scelto viene prima
di tutto triturato in modo da
essere fatto bollire in autoclave
a p r e s s i o n e
La poltiglia quindi formatasi
viene poi sbiancata con oppor-
tuni solventi. Dopodichè si dà
la formazione voluta ai fogli e
si pressano I fogli ottenuti ven-
gono poi essiccati passando
d e n t r o u n t u n n e l
( e s s i c c a m e n t o )
Vengono poi effettuati tratta-
menti superficiali dei fogli, di-
versi a seconda dei differenti
usi che si vogliono ottenere
ESEMPIO DI PRODUZIO-
NE MODERNA
Il cellophane è un foglio di car-
ta che può essere di diversi co-
lori che viene plastificato con
l a v i s c o s a
Viene poi resa impermeabile
con la PARAFFINA per evitare
(Continua a pagina 3)
La carta
(Rotolo di Papiro)
(Foglio di Pergamena)
(Antico manoscritto cinese)
Cultura
#fateciuscire num. 02
3
Le bionde NON sono
stupide
Violenza
sulle donne
c h e s i d e f o r m i c o n
l’umidità e infine viene sotto-
messo a processi di stiratura
tramite macchine continue.
Il tetrapak viene usato per la
conservazione di alimenti fre-
schi come il latte e di alimenti
a lunga conservazione grazie
al confezionamento asettico è
formato da strati di polietile-
ne,carta e un foglio di allumi-
nio.
(Continua da pagina 2)
(Tetrapak)
(Cellophane)
È un simbolo che indica la
chiave del pensiero cinese.
Lo yin e lo yang sono parte di
una teoria molto antica che
tutti dovrebbero conoscere
utile ancora oggi per capire il
mondo che ci circonda e per
capire e riequilibrare il nostro
corpo.
L’amore è anche la felicità
dell’incontro: yin e yang , fem-
minile e maschile, nero e bian-
co, notte e giorno, cielo e terra.
Lo yin è il nero e lo yang è il
bianco il loro concetto si riferi-
sce al giorno che si tramuta in
notte.
Lo yin e lo yang sono due for-
ze che scorrono nell’essere
vivente: pianta, animali e uma-
no nell’universo.
Erik L
LO YING E LO
YANG
plesso da risolvere, ma, se ci si
presenta davanti a un display,
sembra la cosa più banale del
mondo; come se questo proble-
ma venisse chiuso in una cartel-
la e subito dopo archiviato, e
tutte le altre cose che prima si
presentavano come ulteriori dif-
ficoltà, ad esempio i sentimenti,
non valessero più nulla.
Spesso sul web si dicono le più
brutte offese e prese in giro che
a voce non si avrebbe mai il
coraggio di dire, è proprio per
questo che nascono episodi di
cyberbullismo. Il significato sul
vocabolario della parola cyber-
bullismo è “Atto aggressivo,
prevaricante o molesto compiu-
to tramite strumenti telematici
(sms, e-mail, siti web, chat,
ecc.)”,dunque è un tipo di bulli-
smo che forse fa molto più male
di un pugno in faccia, che non
fa bruciare la pelle e le ferite,
ma dove le ferite si creano nel
cuore e nella mente. Un tipo di
bullismo che ha portato al suici-
dio tanti ragazzi e ragazze, che
si sono sentiti inutili e fuori po-
sto in questo mondo. Un libro
che consiglio di leggere è “Bulli
con un clik”, che tratta la storia
vissuta da una ragazza, la quale
è vittima di cyberbullismo da
parte di una studentessa della
sua stessa scuola.
Tanti ragazzi della nostra età
trascorrono più di quattro ore
davanti a uno schermo lumino-
so e a poco a poco il gusto di
scrivere una lettera, l’odore dei
libri nuovi ancora incelofanati,
e di quelli vecchi ricoperti dalla
polvere, delle mani sporche di
inchiostro e del sapore della
penna smangiucchiata per farsi
venire le idee in testa, stanno
svanendo… Ovviamente non
dico che non bisogna più usare
internet e social, perché non
metto in dubbio la loro comodi-
tà, utilità e i loro aspetti positi-
vi, dico solo che qualche volta
sarebbe meglio che prendessi-
mo carta e penna per riscoprire
l’emozione di mettere un punto
alla fine di un racconto, di im-
medesimarsi nel protagonista di
un libro… perché diciamocelo,
nessun telefono e computer ci
danno le stesse sensazioni…
(Continua da pagina 1)
Riscopriamo
il piacere di
leggere e scrivere
altro, può ferire, però, ci sono
modi e modi per reagire e
l’omicidio non è uno di questi.
Si possono comunque mantene-
re rapporti di amicizia che per-
mettono di non perdersi.
A nostro parere, gli uomini do-
vrebbero prendere esempio dai
bambini. Essi nelle azioni che
svolgono, belle o brutte che sia-
no, non impiegano alcuna mali-
zia. Ci insegnano il significato
del volersi bene, dell’amore,
della condivisione …. Le cose
che al contrario, noi avremmo
dovuto insegnare a loro. Per
evitare il femminicidio, biso-
gnerebbe educare gli uomini sin
da bambini, al rispetto delle
donne.
Chi ama veramente, mette il
bene della persona interessata
prima del suo, augurandogli
tutta la felicità.
Si tratta di “Zapatos Rojas”
Scarpe Rosse, ovvero una diste-
sa di scarpe rigorosamente rosse
che identificano il numero delle
violenze, delle morti e dei mal-
trattamenti che le Donne hanno
subito nella loro vita.
Ogni paia di scarpe rappresenta
una storia di paura, caratterizza
l’enorme forza di volontà di
voler combattere questo dolore
per via che venga definitiva-
m e n t e s c o n f i t t o .
Il colore rosso è stato scelto in
quanto simbolo dell’amore, del-
la passione che si trasforma in
male ed in violenza.
(Continua da pagina 1)
E poi dicono che le bionde sono
stupide?
Tesori, un po’ di intelligenza
nella vita. A questo punto, le
bionde si dovrebbero fare tutte
pelate?
Ma anche NO.
Certe bionde, essendo abituate a
sentirselo dire, si giudicano an-
che da sole. Questo non è nor-
male.
Per mostrare che i capelli bion-
di non sono correlati a una mi-
nore intelligenza, lo Us Bureau
of Labor Statistics ha fatto un
sondaggio.
Ne è risultato che le bionde
hanno un quoziente intellettivo
medio di 103,2, leggermente
maggiore del 102,7 delle casta-
ne, del 101,2 delle rosse e del
100,5 delle more. Detto tutto
LE BIONDE NON SONO
STUPIDE, ma lo è chi lo pensa.
Alla fine, non bisogna essere
bionde o more per volersi bene.
(Continua da pagina 1)
La Fortezza Firmafede è una
fortezza antica che si trova a
Sarzana.
Giovanni Targioni Tozzetti,
grandissima fonte di notizie,
s c r i v e :
"Sommamente ragguardevole
rendesi la Cittadella eretta dal
Magnifico Lorenzo de' Medici
l'anno 1488 nel sito dov'era
un'antica Fortezza fabbricatavi
dai Pisani l'anno 1262, che si
ch i amava Ferma Fede .
Così è notata in un rogito del
notaio Antonio da Villa del dì
19 marzo 1444. L'antica rocca
fu demolita dai Fiorentini l'anno
1487, subito che ebbero ricupe-
rata Sarzana, che si era ribellata
loro nel 1479 per opera di fra'
Manfredi Domenicano e resti-
tuitasi a Lodovico e Agostino
Fregoso Capitani della Riviera
Orientale di Genova.”
La Fortezza Firmafede si trova
a Sarzana in provincia di La
Spezia, via Cittadella in Italia.
La Fortezza Firmafede
(Reese Whiterspoon, protagonista del
film La Rivincita delle Bionde)
#fateciuscire num. 02
4
ROMA - "Io, Fabiano Anto-niani, Dj Fabo, nato a Milano il 9 febbraio 1977, all'età di sette anni, frequento la scuo-la di musica per imparare a suonare la chitarra . Da bam-bino spesso suono come pri-mo chitarrista e partecipo a numerosi saggi. Visto il ta-lento, i miei genitori mi co-stringono a frequentare il Conservatorio di Milano, villa Simonetta, ma a causa del mio comportamento ribelle vengo espulso": inizia così il testo autobiografico inedito consegnato all'associazione Luca Coscioni dal ragazzo che ieri ha scelto di morire in S v i z z e r a . Ripercorrendo le tappe prin-cipali della sua vita e soffer-mandosi sull'incidente sparti-acque tra il prima, a colori, e il dopo, buio, Dj Fabo conclu-de: "Le mie giornate sono intri-
se di sofferenza e disperazione
non trovando più il senso della
mia vita ora" motivando così la scelta di chiedere di mori-re. Tornando al racconto dei suoi 40 anni, nel testo Fabia-no scrive che, dopo quel pri-mo contatto, da bambino, con il mondo delle sette no-te, lascia il mondo della mu-sica.L'amore per la musica e la
voglia di viaggiare e scoprire
altri posti del mondo, spinge Dj
Fabo ad una scelta importante. In India "inizio ad avere un no-
me e successo, mi cercano spes-
so per suonare nei locali più
importanti". Ma purtroppo, in uno dei rientri in Italia, "dopo aver suonato una sera in un locale di Milano, tornando a
casa, un rovinoso incidente mi spezza i sogni e la mia vita", racconta ricordando il giorno in cui divenne cieco e tetraplegico. Dj Fabo parla ancora di sè come di un "giovane adulto sempre viva-ce e vero amante della vita". "Non riesco a fare a meno degli amici per esserne al centro trascinandoli con me. Generoso forse un po' insi-curo quando si tratta di scel-te importanti da fare da so-lo. Vittima spesso della mia
stessa vivacità, facilmente mi
annoio, pronto a gettarmi per
primo nelle situazioni piu' di-
sparate. Un trascinatore. Inca-
pace di sopportare il dolore sia
fisico che mentale. Preferisco stare solo ora - si legge an-cora nel testo autobiografico - che non poter vivere come prima. Vivo oggi a casa di mia madre a Milano con una persona che ci aiuta e la mia fidanzata che passa piu' tempo possibile con me. Mi portano fuori ma spesso non ne ho voglia. Le mie giornate
sono intrise di sofferenza e di-
sperazione non trovando piu' il
senso della mia vita o-
ra. Fermamente deciso - conclude - trovo piu' dignitoso
e coerente, per la persona che
sono, terminare questa mia ago-
nia". Da qui il contatto con l'Associazione Luca Coscio-ni, "una realtà che difende i diritti civili in ogni fase dell'e-sistenza dei cittadini. Com-preso il diritto sacrosanto di morire. Grazie.
Fabiano Antoniani.
ATTUALITÀ
DJ FABO Donald Trump, per chi non lo
sapesse, è il 45esimo presidente
degli Stati Uniti d’America, dal
20 gennaio 2017.
Probabilmente, molti di voi vi
chiederete: “Quanti dollari ha
Trump?” Ebbene, ecco la rispo-
sta. Nel 2016 Forbes (rivista
statunitense di economia e fi-
nanza) ha stimato il patrimonio
di Trump in 3,7 miliardi di dol-
lari, mentre Bloomberg ha sti-
mato 3 miliardi di dollari. Que-
ste cifre, lo rendono comunque
uno dei politici più ricchi nella
storia degli Stati Uniti
d’America. Queste cifre gli per-
mettono di guadagnarsi il
156esimo posto nella lista delle
persone più ricche in America,
mentre è al 324esimo posto nel-
la lista delle persone più ricche
al mondo.
DONALD
TRUMP
Il famoso imprenditore statuni-
tense Elon Musk ha d’asempre
l’idea di trasformarci un una
specie “multi planetaria” colo-
nizzando il Pianeta Rosso: Mar-
te
Musk ha presentato al mondo
un veicolo di trasporto spaziale
alto più di 100 metri , secondo
la sua “tabella di marcia “ do-
vremmo essere riusciti a colo-
nizzare il pianeta Rosso entro
40-100 anni.
Il viaggio durerebbe 80 o 150
giorni a differenza della posi-
zione di marte rispetto alla ter-
ra.
Ovviamente non è così sempli-
ce , ad esempio c’è il problema
delle radiazioni.
quando si parla di viaggio su
marte il dibattito è del fatto del-
le risorse di primo genere , dei
veicoli , le abitazioni …
noi ragioniamo così perché ab-
biamo una mentalità umana e
per questo noi pensiamo a pro-
blemi che si hanno sulla terra e
non a quelli che sono su marte
ad esempio le radiazioni che
interessano sia la parte del viag-
gio sia quella locale una volta
atterrati.
Mattia Tenerani
Un’idea del
tutto futuristica
#fateciuscire num. 02
5
Emanuele Morganti operaio
ventenne di Alatri, massacrato
di botte fino alla morte, tra la
notte di venerdì 24 e sabato 25
Marzo. Emanuele ha difeso la
fidanzata da commenti volgari
ed è stato aggredito. I carabinie-
ri di Frosinone hanno convocato
in caserma venticinque ragazzi,
ma sono nove gli indagati: si
tratta di cinque clienti e quattro
buttafuori, di cui tre italiani e
un albanese. L’attenzione è ri-
volta a due giovani italiani, di
24 e 27 anni, sospettati di aver
inflitto i colpi mortali con una
spranga di ferro.
La lite nel locale è ancora da
chiarire con precisione, negli
interrogatori c’è molta reticenza
e omertà. Al circolo musicale
«Mirò Music Club» era in corso
una serata con uno spettacolo
musicale. Il concerto aveva ri-
chiamato molti ragazzi, tra cui
anche Emanuele Morganti e la
sua fidanzata. La coppia, intor-
no alle 3 della notte stava be-
vendo tranquillamente un drink
al bancone del bar. Da un ra-
gazzo poco distante è partita
una battuta di troppo, una consi-
derazione sgarbata sulla fidan-
zata della vittima e ne è nato un
diverbio.
La musica era alta e in molti
non si sono neppure accorti di
quel litigio che ha invece attira-
to l’attenzione dei buttafuori. In
due hanno scaraventato Ema-
nuele fuori dal locale, dove già
in passato si era verificato un
pestaggio . Ed è qui, in piazza
Regina Margherita, che si è sca-
tenato l’inferno; il branco si è
accanito sul giovane operaio
con una violenza brutale, barba-
rica. Accerchiato e pestato a
sangue: calci, pugni, colpi con
la spranga di ferro, tanti colpi,
troppi colpi. Emanuele non ha
avuto modo di difendersi. È ri-
masto a terra in una pozza di
sangue.
"Me l'hanno strappato dalle ma-
ni e mi hanno scansato via. Non
riesco a credere che fossero così
feroci: sembravano delle be-
stie": così la fidanzata di Ema-
nuele Morganti, Ketty, ricorda
il brutale pestaggio.
Di quei terribili momenti la fi-
danzata di Emanuele ricorda
"tutto e niente":
"Tutto, perché ho ancora davan-
ti agli occhi quei maledetti che
lo picchiavano e gli davano ad-
dosso nonostante io e gli amici
di Emanuele provassimo a di-
fenderlo. Niente, perché è dura-
to tutto pochissimi minuti. Ma è
stato un inferno vero e proprio".
“A un certo punto Emanuele ha
replicato 'E adesso basta' e lì è
cominciato il litigio". "M'hanno
scavato un buco dentro, non ce
la faccio, è un peso troppo gran-
de da sopportare"
La fidanzata di uno degli assas-
sini ha addirittura sputato sui
resti di Emanuele urlando "così
impari!"
Devo dire di essere rimasta ab-
bastanza percossa per ciò che è
accaduto, non avrei mai imma-
ginato tanta brutalità da parte
dell’uomo stesso nei confronti
di un altro uomo, che da un pic-
colo diverbio la situazione sia
degenerata fino ad arrivare a
tanto. A quanto pare l’uomo ne
è capace e ne è stato capace,
come diceva Salvatore Quasi-
modo in “Uomo del mio tem-
po”.
“Non riesco ancora a realizzare
tutto quello che è successo. Non
meritavi tutto questo, non hai
fatto niente di male. Una morte
così. Ricordo uno dei tuoi ulti-
mi messaggi di venerdì pome-
riggio: "ti amo più di ogni altra
cosa".. E continuerò a ricordar-
lo per sempre, come continuerò
a ricordare anche te. Ti amo e lo
farò per sempre. Il mio cuore
ora sta lì con te. Ci rivedremo
presto, ciao amore mio.” Così
lo ricorderà la sua ragazza
Ketty.
Chiara Bruschi
Francesca De Simone
Ilaria Tendola
III A
Non meritava di morire così
Chi sono?
Sono chiamati anche migranti
coloro che vengono attraverso
barconi e sbarcano a Lampedu-
sa(punto più a sud d’Italia).
Vengono qua perché nei loro
paesi c’è molta povertà e guer-
re.
Da quando vengono?
Non si sa precisamente da
quando vengono perché sono
sempre esistiti. Hanno avuto
una forte influenza dal 2014 e
sempre di più.
STATISTICHE DAL 2012
Nel 2012 ci sono state 22 mila
persone
Nel 2013 ci sono state 60 mila
persone
Nel 2014 ci sono state 216 mila
persone
Nel 2015 ci sono state 153 mila
persone
Nel 2016 ci sono state 187.405
mila persone
Da dove vengono?
Nel 2016 tra le 187 mila perso-
ne che sono venute da:
Nigeria 21%
Eritrea 12%
Guinea,Cambia e Costa
D’Avorio 7%
Senegal 6%
Sudan e Mali 5%
La mia opinione
Io sono del parere di accoglierli
insieme agli altri paesi. Anche
in politica ci sono stati molti
dibattiti e vagamente un giorno
ho sentito alla televisione un
messaggio dall’Europa:”CHI
ACCOGLIE I PROFUGHI SE
LI DEVE ANCHE TENERE”.
Questa frase mi ha fatto pensare
molto sul significato e sono ar-
rivata alla conclusione che
all’Unione Europa non importa
più di tanto di queste persone
che fuggono e vengono qua di-
sperati.
Anita Pupuleku
Negli ultimi anni il tasso di im-
migrazione è aumentato , l’ im-
migrazione è il trasferimento di
un gruppo di persone da un luo-
go a un altro. Le cause di questa
fenomeno sono: le continue
guerre, l’economia,la salute,i
d i s a s t r i n a t u r a l i
“frane,alluvioni,valanghe…”
Loro arrivano via mare e circa
più della metà arrivano clande-
stinamente cioè senza un per-
messo di soggiorno. Per attra-
versare il mare e andare negli
altri paesi usano dei barconi, ma
con il peso di tutti affondano e
molti muoiono. Arrivati gli fan-
no degli esami per impedire di
diffondere le malattie che han-
no.
Palma Irene
Moruzzo Dyan
Rossi Viola
“Chi accoglie i profughi se li deve tenere” Immigrazione
Migranti
#fateciuscire num. 02
6
Bullismo
In questi ultimi tempi sui gior-
nali ci sono stati molti episodi
di bullismo e non sono andati a
finire molto bene.
Alcuni ragazzi si sono suicida-
ti , altri non sono più usciti di
casa e i loro amici si preoccupa-
rono.
Esistono vari tipi di bullismo:
BULLISMO FISICO: il bullo
colpisce la vittima con pugni,
calci, spintoni, sputi o la mole-
sta fisica
BULLISMO VERBALE: il
bullo prende in giro la vittima,
dicendole frequentemente cose
cattive e spiacevoli o chiaman-
dola con nomi offensivi, sgra-
devoli o minacciandola, dicen-
do il più delle volte parolacce e
offese contro il ragazzo;
BULLISMO PSICOLOGI-
CO: il bullo ignora o esclude la
vittima completamente dal suo
gruppo o mette in giro false vo-
ci sul suo conto;
CYBERBULLYING O BULLI-
SMO ELETTRONICO: il bullo
invia messaggi molesti alla vit-
tima tramite sms o in chat o la
fotografa/filma in momenti in
cui non desidera essere ripreso
e poi invia le sue immagini ad
altri per diffamarlo, per minac-
ciarlo o dargli fastidio.
Il bullismo indiretto è meno vi-
sibile di quello diretto, ma non
meno pericoloso, e tende a dan-
neggiare la vittima nelle sue
relazioni con le altre persone,
escludendola e isolandola per
mezzo soprattutto del bullismo
psicologico e quindi con pette-
golezzi e calunnie sul suo con-
to.
Thomas Pantani
IL bullo solitamente se la
prende con i più deboli e con i
più piccoli perché si crede
grande e li prende in giro e li
gonfia di botte . Quando succe-
de i professori prendono misu-
re drastiche è i bullo si sente
un po’ umiliato ma il bullo non
smette di prendere di mira gli
altri alunni i professori chiama-
no i suoi genitori alla fine il
bullo smette di prendere in giro
gli altri
I bulli non smetteranno mai di
prenderci in giro.
Michele Airaghi
Il bullismo: si dice bullismo
quando un ragazzo si crede
“ganzo” e prende in giro altri
ragazzi più piccoli di lui. E se
non fanno quello che dice lui
vengono anche picchiati.
Da due anni frequento la II
media a Castelnuovo Magra
dove ho conosciuto un sacco di
amici nuovi e dove per fortuna
non ho né subito né assistito ad
episodi di bullismo. Però quan-
do ero alla scuola primaria qual-
che volta io stesso sono stato
vittima di bulli molto cattivi.
Allora lo dicevo alla maestra
che interveniva dando loro una
nota o semplicemente rimprove-
randoli. Quando mi accadevano
certe cose io soffrivo più di
quanto davo a vedere.
I bulli non smettono di prendere
in giro i bambini più piccoli.
Moreno Zicari
I bulli nella
mia scuola…
BULLO…
MAI BULLISMO
Il bullismo è situato in tutto il
mondo, infatti c’è una giornata
contro il bullismo ed è il 7 feb-
braio.
Il bullismo interessa un bullo e
la vittima.
Secondo noi due i bulli sono
portati a picchiare perché sono i
più deboli e lo fanno per farsi
vedere forti oppure i genitori
non gli danno affetto o li pic-
chiano e loro pensano che sia
giusto usare la violenza.
Esiste un'altra forma di bulli-
smo il cyber bullismo, che av-
viene tramite i social network
dove ti insultano o ti minaccia-
no con foto compromettenti.
Degli esempi possono essere
Carolina Picchio o Anna Tood
che si sono suicidate per via di
alcune foto o video intimi che
sono stati resi pubblici senza la
loro volontà.
La vittima invece in tutti e due i
casi soffre lo stesso per via del-
le parole,gesti (video,foto
ecc….) o per dolore fisico.
Nel bullismo la maggior parte
delle vittime non denunciano i
fatti perche hanno paura delle
minacce che gli sono state fatte
e hanno pure paura che il mal-
trattamento fisico aumenti.
Invece se si tratta di cyber bul-
lismo la vittima non vuole de-
nunciare la questione alla poli-
zia postale per via delle minac-
ce.
Purtroppo anche se si cerca di
far finire una volta per tutte il
bullismo e il cyber bullismo ci
saranno sempre nel mondo delle
persone cosi stupide da picchia-
re o minacciare e insultare gli
altri.
Linda b.
Sharon l.
I bulli sono deboli In questi ultimi tempi giornali e
televisioni riportano spesso gra-
vi episodi di bullismo soprattut-
to nelle scuole ma non solo.
Ma che cos’è il bullismo?
Il bullismo è una forma di vio-
lenza esercitata spesso da un
gruppo di persone, capeggiato
da un leader, su una persona.
Consiste nel deriderla perché è
diversa fisicamente o caratte-
rialmente, o perché è di un’ al-
tra religione, o per altre cose
banali.
Perché viene praticato il bulli-
smo?
Viene praticato perché una o
più persone (i bulli) hanno pau-
ra del “diverso” (la vittima).
Chi sono quindi i bulli?
I bulli sono ragazzi che spesso
vivono in brutte condizioni fa-
miliari (es.: padre in carcere e
madre che spaccia droga) e si
divertono a far provare dolore
agli altri.
In che condizioni agiscono?
I bulli agiscono quasi sempre
nei corridoi della scuola (o fuori
scuola) quando c’è caos in mo-
do da non farsi beccare dagli
insegnanti.
A che cosa porta il bullismo?
Il bullismo può avere conse-
guenze gravi sulla vittima: può
portare alla depressione,
all’autolesionismo o ad altre
cose gravi tra le quali il suici-
dio.
Cos’è il Cyber Bullismo?
Il Cyber Bullismo è il bullismo
sui social. Consite nell’ insulta-
re e minacciare una persona via
internet. E’ spesso praticato da
bambini dai 10 ai 16 anni e por-
ta alle stesse conseguenze del
bullismo normale.
Spero che con questo articolo
abbiate capito che il bullismo è
una cosa inutile praticata da ra-
gazzi insensibili e che non ti fa
guadagnare niente.
Anonimo
Bullismo,
una cosa inutile
#fateciuscire num. 02
7
N e l t e r z o m i l l e n n i o
l’intolleranza nei confronti de-
gli emarginati,delle donne e dei
diversi è ancora una drammati-
ca realtà.
Il bullismo consiste in compor-
tamenti aggressivi ripetitivi per-
petrati da una o più persone nei
confronti di una vittima incapa-
ce di difendersi.
Esistono diversi tipi di bulli-
smo:
Il bullismo fisico (diretto) o
bullismo maschile.
Il bul l ismo psicologico
(indiretto) o bullismo femmini-
le.
Il bullismo verbale.
Il bullismo in famiglia
Cyberbullismo e bullismo in
rete
Omofobia
Razzismo
BULLISMO FISICO
Il bullo utilizza la forza fisica
per spaventare la sua vitti-
ma. Con calci, schiaffi e qualsi-
asi altro tipo di aggressione fisi-
ca, il bullo cerca di umiliare e
sottomettere la sua vittima.
È importante ricordare che que-
sto tipo di maltrattamento scola-
stico di solito si produce in
compagnia, vale a dire che il
bullo viene incitato a picchiare
ulteriormente la sua vittima sot-
to richiesta di altre persone. In
questo modo, il bullo si sente
potente, importante e più forte.
Anche se probabilmente le botte
più forti non vengono date pub-
blicamente, si possono ricono-
scere alcune manifestazioni ag-
gressive di minore entità. Uno
sgambetto, una spinta, un calcio
al banco, uno zaino nascosto
possono essere piccoli indicato-
ri che il bambino in questione è
vittima di bullismo.
BULLISMO PSICOLOGICO
Il bullismo psicologico è di tipo
indiretto, più difficile da indivi-
duare rispetto al bullismo fisico
ma non meno dannoso, perché
agisce sui punti deboli della vit-
tima. Questo tipo di bullismo è
detto psicologico proprio per-
c h é c o l p i s c e l a p a r -
te psicologica della vittima: di-
strugge la sua immagine interio-
re e sociale.
BULLISMO VERBALE
Il bullismo diretto verbale impli
ca azioni come minacciare, in-
sultare e offendere. Le persone
che vengono denigrate ne sof-
frono parecchio e fanno fatica
ad uscire da questa difficile si-
tuazione di isolamento. Infatti,
durante il periodo dell'adole-
scenza l'accettazione da parte
dei compagni di classe è molto
importante, tanto che, il dolore
causato dagli abusi verbali, an-
che se all'apparenza invisibile, è
capace di lasciare profondi se-
g n i s u l l a p e r s o n a .
Il modo migliore per allontana-
re i bulli e toglierli sicurezza è
quello di ignorarli e di scrollarsi
di dosso gli insulti, le voci e i
pettegolezzi; anche se è molto
difficile.
BULLISMO IN FAMIGLIA
È interessante notare come
i genitori, purtroppo, recitino
una parte fondamentale nel fe-
nomeno del bullismo tra fratelli,
pur non essendo consapevoli
del loro ruolo. Questo succede
quando i bisticci, le offese, gli
insulti, ma anche le violenze
fisiche perpetrati da uno sull'al-
tro, vengono liquidati come
normale menage tra fratelli: al-
lora si insidia il bullismo. Al
contrario, se il genitore intervie-
ne attivamente in queste dina-
miche il "bullo" dovrà ridimen-
sionarsi e la "vittima" si sentirà
accolta e capita, il seme del bul-
lismo non troverà terreno ferti-
l e .
Insomma, l'ascolto e l'acco-
glienza, oltre alla sensibilità e
all'attenzione dei genitori verso
i figli, sono sempre un'incredi-
bile protezione per i bambini.
Non solo per contrastare il fe-
nomeno del bullismo, ma in ge-
nerale per far crescere futuri
adulti sicuri di se stessi.
CYBERBULLISMO
Internet ha aperto nuove possi-
bilità per tutti noi. L’altra faccia
della medaglia è però rappre-
sentata dai rischi legati ad un
uso improprio di questo stru-
mento: t r a ques t i c ’è
il cyberbullismo.
Per i giovani che stanno cre-
scendo a contatto con le nuove
tecnologie, la distinzione tra
vita online e vita offline è dav-
vero minima. Le attività che i
ragazzi svolgono online o attra-
verso i media tecnologici hanno
quindi spesso conseguenze an-
che nella loro vita reale. Allo
stesso modo, le vite online in-
fluenzano anche il modo di
comportarsi dei ragazzi offline,
e questo elemento ha diverse
ricadute che devono essere pre-
se in considerazione per com-
prendere a fondo il cyberbulli-
smo.
Qui trovate le risposte alle do-
mande che più frequentemente
ricorrono su questo tema: avrete
modo di capirne le cause e gli
effetti e cosa fare per aiutare
bambini ed adolescenti a mette-
re in atto comportamenti re-
sponsabili, senza essere autori,
vittime o coloro che guardano
senza reagire.
Si può definire cyberbullismo
l’uso delle nuove tecnologie
per intimorire, molestare, met-
tere in imbarazzo, far sentire a
disagio o escludere altre perso-
ne.
Tutto questo può avvenire uti-
lizzando diverse modalità offer-
te dai nuovi media. Alcuni di
essi sono:
Telefonate
Messaggi (con o senza immagi-
ni)
Chat sincrone
Social network (per esempio,
Facebook)
Siti di domande e risposte
Siti di giochi online
Forum online
Ginevra Boni
NON ESSERE UN BULLO!!!
Molte persone (vittime, profes-
sori, esperti...) vanno contro i
ragazzi che istigano e praticano
violenza verso i loro simili, det-
ti bulli.
Ma com'è che nascono questi
soggetti?
I bulli sono principalmente ra-
gazzi problematici che accumu-
lano dentro di loro rabbia e ran-
core, successivamente sfogati
sugli altri. Talvolta questi pro-
blemi nascono in famiglia per-
ché spesso, o sono trascurati, o
sono picchiati e indotti alla vio-
lenza.
Possiamo quindi dire che i prin-
cipali colpevoli di queste ripetu-
te azioni sono i genitori.
Di solito come vittime di questi
atti vengono scelte persone de-
boli ed indifese.
Le azioni vengono indotte an-
che dalla non-accettazione delle
differenze altrui; gli elementi
vengono aggrediti fisicamente e
psicologicamente,talvolta pos-
sono essere esclusi socialmente.
Le aggressioni psicologiche
possono essere ripetuti anche
nella vita privata tramite i social
network.
Questo tipo di comportamento
porta le vittime in uno stato di
tristezza e depressione,inoltre
sono stati registrati molti casi di
suicidio in varie parti del mon-
do anche se si può risolvere tut-
to denunciando i fatti ad un ge-
nitore o ad un adulto.
È pur sempre vero che a volte la
scuola non prende provvedi-
menti e soluzioni adeguati.
Alessia Andreani
Irene Calzolani
NoViolenza
#fateciuscire num. 02
8
Televisione,giornali e telegior-
nali stanno molto parlando del
bullismo nelle scuole. gruppi
(un singolo) di ragazzi/e in cui
offendono o arrivano a violenze
fisiche e psicologiche attuate,
dove dopo tante offese o botte
si ammazzano. Di solito i
“bullizzati” sono alunni più
“secchioni”, “deboli”ce……
Il bullo di solito si comporta
cosi perché a volte succede
che :i suoi genitori lo picchiano
oe qundi essi si sfoga con ra-
gazzi Si tratta di più piccoli
“deboli”di lui, o molto spesso
che si sentono superiori di lui.
Però dobbiamo ricordare che il
bullo è il più debole e assoluta-
mente non il più forte
(mentalmente) anche se molte
persone pensano o dicono il
contrario.
Una storia vera il ragazzo con i
pantaloni rosa
«Andrea si è ucciso il 20 no-
vembre del l ’anno scor-
so, impiccato in casa a 15 anni
con una sciarpa stretta intorno
al collo. «Il ragazzo dai pantalo-
ni rosa vittima dell’omofobia»,
si disse, anche se la famiglia ha
sempre tenuto a rimarcare che
Andrea non era gay e veniva
solo percepito come tale (vero
o non vero, l’omofobia fa male
comunque). Ora per la sua mor-
te ci sarebbe una prima persona
indagata: la preside del Liceo
Cavour Tecla Sannino, scrive il
quotidiano romano Il Messag-
gero. L’ipotesi di reato sarebbe
omissione di controllo: la diri-
gente scolastica non avrebbe
preso le misure necessarie a vi-
gilare sui compagni di scuola di
Andrea. Né avrebbe avvertito i
genitori quando a scuola sono
comparse scritte contro di lui.
La più dolorosa è quella nella
sua classe: «Non fidatevi del
ragazzo coi pantaloni rosa, è
frocio». Una professoressa,
d’accordo con la preside,
l’avrebbe fatta cancellare ma
senza dire ai genitori di Andrea
quanto accaduto.
Sofia Ricci
Il ragazzo con i pantaloni rosa
IL bullismo e’ un comporta-
mento sempre più diffuso tra i”
giovani “, vi sono varie tipolo-
gie di bullismo: bullismo elet-
tronico , bullismo psicologico e
il bullismo fisico . Esso viene
solitamente sviluppato in luo-
ghi extra scolastici: nelle scuo-
le , nei parchi pubblici , nel tra-
gitto casa / scuola ecc/ ecc. Il
bullo solitamente vive in una
situazione familiare disagiata
dove non ha ricevuto un educa-
zione familiare adeguata ; non
ha ricevuto affetto dalla fami-
glia ; quindi ha bisogno di di-
scriminare gli altri per sentir-
si“il più forte” , anche se mol-
te volte non e’ così .La vittima è
la più debole e non riesce a rea-
gire a certi comportamenti. La
vittima solitamente viene esclu-
sa dal” gruppo” creatosi tra a-
mici, per il suo modo di vesti-
re magari diverso dagli altri ,
per le proprie culture , e per le
sue caratteristiche.
Secondo me e’ una cosa ingiu-
sta e inappropriata discriminare
gli altri per le proprie culture e
le proprie caratteristiche fisiche
perche ‘ ogni persona e’ diversa
da noi come noi siamo diversi
da lui/lei.
Gloria Pasquali
Il bullismo è la manifestazione
di atteggiamenti denigratori nei
confronti di alcuni da parte di
altri. Il bullo è un carnefice che
insidia la propria vittima pren-
dendola in giro, offendendola e
talvolta la costringe a compiere
dei servizi a suo favore o persi-
no a dare dei soldi.
Noi adolescenti viviamo spesso
situazioni di bullismo negli am-
bienti che frequentiamo come la
scuola.
Il bullismo è sbagliato e rovi-
na i sentimenti di chi ne è vit-
tima per questo motivo non
bisogna aver paura di parlare.
Il bullismo va sconfitto in tutte
le scuole di tutto il mondo.
P.S. Cari bulli vi vorrei ricor-
dare che dei ragazzi muoiono
per colpa vostra, quindi vi in-
vito a fare una riflessione su
quello che fate. Firmato
ANONIMUS
Spacca il bullo
Il bullismo è un comportamen-
to pericoloso che a volte causa
molte lesioni alle vittime.
Le lesioni possono essere sia
mentali che corporee e in alcuni
casi possono lasciare dei veri e
propri traumi.
Il bullo di solito è accompagna-
to e non è mai da solo e chi fa
finta di niente o assiste senza
agire è di conseguenza colpevo-
le anche lui.
Molte volte la vittima rimane
chiusa in se stesso e nel peg-
giore dei modi può arrivare a
togliersi la vita .
Ci sono vari tipi di bullismo
fisico, verbale, psicologico e
cyber bullying.
Davide Gianfranchi
Un
comportamento
pericoloso Andare a scuola dovrebbe esse-
re divertente ma questo non ac-
cade per i ragazzi che vengono
presi in giro, anche i ragazzi
che prendono in giro, hanno
molte insicurezze e spesso agi-
scono in questo modo perché si
sentono deboli loro stessi; in
questo periodo il bullismo è
molto frequente nelle scuole.
molte volte ci possono essere
comportamenti violenti e a vol-
te si arriva al ricatto;
di solito i bulli prendono di mi-
ra i bersagli facili o non in gra-
do di difendersi , le vittime del
bullismo arrivano anche al sui-
cidio.
Bullismo a
scuola Ingiusto e inappropriato
Un carnefice
che insidia
la vittima
#fateciuscire num. 02
9
Il canguro è molto grande e vi-
ve nella boscaglia australiana.
Esso salta molto in alto e rim-
balza .quando partorisce la fem-
mina di canguro nasce il piccolo
canguro nel marsupio .
Quando i canguri attaccano ten-
gono il piccolo al sicuro nel
marsupio e si nasconde dentro
molto bene .Il canguro ha i pelli
rossiccio- marrone. Esso man-
gia le radici, le foglie e i frutti.
Il canguro ha le orecchie a for-
ma di foglia lunghe e appuntite .
Il canguro
Il koala vive nelle foreste di eu-
calipto. Il koala ha la testa gran-
de,occhi piccoli e le zampe lun-
ghe,è nel gruppo mammiferi
marsupiali. Ha un aspetto cosi
tenero e dolce, il koala, da far
pensare a un orsacchiotto di
pezza, perché ha una grande
tasca (marsupio) appunto dove
alleva il piccolo. Ha le zampe
anteriori molto lunghe, con arti-
gli per arrampicarsi sugli alberi.
Il koala
Gli squali sono gli animali
preferiti di Samuel. Sono pe-
sci carnivori. Respirano attra-
verso le branchie e per muover-
si usa le pinne laterali e quelle
caudali.
Samuel Parente
Squalo
Il titano boa è un genere di ser-
pente vissuto in America Meri-
dionale (circa 60 milioni di anni
fa!)è il serpente più lungo, il più
largo e il più pesante mai cono-
sciuto fino ad’ oggi.
Titano boa
Animali
Cos’è l’ amicizia?
L’ amicizia è qualcosa di forte
che lega due persone: non im-
porta se maschio o femmina,
ma come l’amore lei è cieca. Ci
s’incontra per sbaglio e ci si
tiene per scelta.
L’amicizia è:
proteggersi a vicenda (aiutare
l’amica a risolvere i problemi e
a volte, se necessario, prendersi
la colpa); ridere insieme (anche
come delle mucche doloranti);
avere idoli in comune (cantanti,
youtuber, attori). E tante altre
cose che sapete solo voi.
L’amicizia è l’unico cemento
capace di tenere assieme il
mondo, molte persone entreran-
no e usciranno dalla tua vita,
ma solo i veri amici lasceranno
impronte nel tuo cuore. La vera
amicizia resiste al tempo, alla
distanza e al silenzio. Una gran-
de amicizia ha due ingredienti
principali: il primo è la scoperta
di ciò che ci rende simili e il
secondo è il rispetto di ciò per
cui siamo diversi.
“Io e lei non ci abbracciavamo
quasi mai, non ci ripetevamo in
continuazione quanto ci volessi-
mo bene, non passavamo ore al
telefono ogni giorno. La nostra
amicizia non aveva bisogno di
continue conferme. Noi
c’eravamo sempre una per
l’altra. Quando l’amicizia vera
ti tocca il cuore non se ne va.”
Best friends 4 ever
Sentimenti, Emozioni
Il tradimento non può essere
prevenuto, è un atto impulsivo
di cui non si capisce il motivo;
non si può curare, resta come
un ombra che ci perseguita e
continuiamo a chiederci se a-
vremmo dovuto agire diversa-
mente, se avremmo dovuto per-
donare, se avremmo dovuto ca-
pire. Il tradimento fa male è co-
me uno schiaffo datoci da qual-
cuno di cui ci fidiamo, a cui vo-
gliamo bene e tutto questo av-
viene dentro di noi, all’interno
di una nostra sfera intima e fa
ancora più male perché credia-
mo che siamo noi contro il resto
del mondo, siamo noi contro
tutte le altre persone; talvolta
però scopriamo di non essere
soli: persone che pensavi com-
battessero al tuo fianco hanno
invece dei fili conduttori, dei
rapporti amichevoli con persone
che ritenevi e ritieni ancora ne-
miche, è in quel momento che
avviene il tradimento.
Il tradimento può essere prolun-
gato, questa data persona amica
si può man mano allontanare da
noi senza un specifico motivo;
ci allontaniamo sempre di più
fino a quando quella persona
diventa solo un ricordo sfocato
nella nostra mente e l’unico ri-
cordo nitido di lei e il nostro
pensiero, del desiderio di avere
quella persona con noi per tutta
la vita, quando ci ripensi hai
solo che rimpianto e perciò non
pensi nemmeno più a quell’ ul-
timo ricordo.
Ci si può riavvicinare dopo una
tradimento, ma non sarà più co-
me prima: la fiducia si è inde-
bolita, il rapporto è cambiato e
rimane l’ombra del tradimento,
qualcosa è andato storto, qual-
cosa è andato estremamente
storto, un errore quasi imperdo-
nabile. Prima del tradimento il
rapporto era cambiato, era fra-
gile, si sentiva il bisogno di al-
lontanarsi; si crede nel perdono
dopo il tradimento, ma in realtà
è come non essersi mai riavvici-
nati perché se c’è stato un tradi-
mento il rapporto già debole è
morto ancora di più, quindi pos-
siamo dire che dopo un tradi-
mento l’amicizia o l’amore non
esiste più.
Irene Calzonani
Il tradimento
#fateciuscire num. 02
10
L ’ animale che per me è l’
animale più bello del mon-
do è il cane; infatti mio fratello
era d’accordo con me, e per il
suo compleanno se ne è preso
uno. Da lì abbiamo avuto un
cane meticcio tra un cocker e un
labrador. Il suo nome è Dado è
un cane fantastico quando lo
avevo preso l’ avevamo messo
in casa per abituarsi al luogo.
Però quando era un po’ cresciu-
to e non riusciva più ad andare
sotto i mobili; quando mia
mamma accendeva l’ aspirapol-
vere lui si andava a rifugiare
sotto ai mobili. Ma quel giorno
non lo trovavamo più, sotto ai
mobili non c’ era passa un quar-
to d’ ora ma niente da fare, al
piano terra non c’ era, fuori non
era andato; eravamo disperati.
In un certo momento alzo la
testa e lo vedo con le zampe
pendolanti e la testa abbassata
con la faccia triste e disperata.
Dado ha il pelo marroncino e le
orecchie penzolanti. Un perso-
nalità che non mi posso dimen-
ticare di lui è molto giocoso e
non vuole mai che andiamo via.
Infatti quando andiamo in va-
canza più di una settimana lui
impazzisce, quando torniamo e
scendiamo dalla macchina lui
inizia subito a correre più di
dieci volte introno alla casa.
Voi vi chiederete se ha dei di-
fetti ma non li ha è perfetto.
Quasi dimentica lui ha 10 anni,
è vecchiotto ma è ancora per-
fettamente in salute in salute.
Simone Masini
Il mio amico
a quattro zampe
Lasciamoli vivere
Il mio animale è unico al mon-
do: è un gatto nero, magro,pur
mangiando tanto,con occhi di
vistoso giallo; si chiama
Puuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu. Io
gli voglio un mondo di bene e
sono sicura che anche lui me ne
vuole. E’ veramente pigro: o-
gni giorno mangia davvero tan-
to, va a letto, si alza solo per
fare bisogni e per prendere coc-
cole, e subito dopo ritorna nella
sua piccola cuccetta …… CHE
PIGRONEEE!!! Il mio gatto, da
quando è insieme a me, è un
vero casinista: quando si conce-
d e u n a p a s s e g g i a t i n a ,
Puuuuuuuu, va sempre in came-
ra di mia sorella Sara e ne com-
bina di tutti i colori: rovescia
tutti i fiori secchi dentro il vaso,
buttando tutto per terra e spor-
cando il pavimento. Un giorno,
addirittura, grazie alla sua agili-
tà ha saltato, e con la zampa, ha
provato a fare cadere i CD.
Il mio
gatto nero
La nascita di un puledro
Io penso che non melo vogliono
prendere perché avere un cane
richiede molti impegni, tipo:
portarli fuori a fare la cacca,
portarli fuori a fare una passeg-
giata, farli giocare e poi portarli
ad addestrare che richiede molti
soldi, bisognerebbe anche dargli
da mangiare e da bere perché
sennò muore. Diciamo che però
prima di avere un cane, io do-
vrei fare i compiti a casa perche
non li faccio mai. Però io il ca-
ne lo vorrei perché cosi avrei un
amico e diventerei e mi sentirei
meno solo, sarà difficile convin-
cere i miei genitori, i miei fra-
telli non vogliono il cane perché
a loro non interessa
Gabriele Bechini
Vorrei
un cane
Ciao sono Carlotta e oggi vi
racconterò cosa ho fatto giovedì
26. Sono partita alle sette di
mattina con mio papà e mia so-
rella per andare a vedere il pule-
drino del cavallo di mia sorella
nascere a Brescia, siamo arriva-
ti alle dieci al maneggio dove il
puledrino è nato di pomeriggio.
Intanto che aspettavamo siamo
andati al ristorante il Leone;
dove ho mangiato benissimo,
tornati al maneggio ho visto il
puledrino nascere è stato bellis-
simo! Subito dopo a provato ad
alzarsi ma è caduto, era proprio
carino: il colore del pelo è gri-
gio, il pelo di sua mamma Ti-
guy è marrone e quello di suo
babbo Caston è nero quindi è
venuto fuori un bellissimo in-
crocio.E’ una femmina, abbia-
mo deciso di chiamarla Farfalla.
Carlotta Ambrosini
Per quale motivo noi insulsi
esseri umani dobbiamo rovinare
delle vite ? è una domanda che
mi pongo molte volte e purtrop-
po non mi so dare una risposta.
Noi viviamo serenamente e
quando acquistiamo un cane ci
prendiamo l’impegno e la re-
sponsabilità di mantenerlo ma
soprattutto di donargli tanto af-
fetto. Molte persone abbando-
nano i proprio cani al loro desti-
no ecco da dove sorge la do-
manda noi perche li abbando-
niamo come possiamo essere
cosi crudeli da far morire una
vita? Gli esseri umani sono del-
le bestie sono degli autentici
inresponsabili dal cuore di pie-
tra!ovviamente non tutti io par-
lo semplicemente della stra-
grande maggioranza che dimen-
tica il proprio compagno di vita
con un semplicissimo ge-
sto………questa cosa è assur-
da! Decido di concludere con
un annuncio:una cagnetta dolce
e bisognosa di tanto affetto è in
cerca di una casa ma soprattutto
è in cerca di una famiglia per
maggiori informazioni contatta-
temi!
Ratti simonetta
#fateciuscire num. 02
11
Classifiche
1posto
Bill Gates
Patrimonio netto di 75 miliardi
di dollari. Ha 61 anni, nel 1975
ha fondato la Microsoft, insie-
me al suo amico Paul Allen. Ha
sviluppato il sistema Windows.
E’ diventato l’uomo più ricco
del mondo, in cima alla classifi-
ca di Forbes da 23 anni.
2 posto
Amancio Ortega
67 miliardi di dollari. 80 anni,
spagnolo, è il fondatore della
catena di abbigliamento Zara.
Ha iniziato a lavorare a 14 anni
come fattorino per una sartoria.
Nel 1975 ha aperto il primo ne-
gozio Zara. Oggi il gruppo, di
cui è fondatore, presidente e
maggiore azionista, possiede
anche i marchi Massimo Dutti,
Pull and Bear, Stradivarius, O-
ysho.
3 posto
Warren Buffet
60,8 miliardi di dollari. Buffett,
86 anni, è considerato il più
grande investitore di sempre.
Ha partecipazioni in Coca Cola,
Ibm, American Express e Proc-
ter&Gamble. Per anni è stato
l’uomo più ricco del mon-
do. Vive nella stessa casa dal
1958, la stessa comprata per
31.500 dollari, e invita gli inve-
stitori con cui fa business in ri-
storanti economici.
4 posto
Carlos Slim Helu
50 miliardi di dollari. Messica-
no di origini libanesi, 76 anni, è
il fondatore del Grupo Carso,
leader nel settore delle teleco-
municazioni in America Latina.
Insieme a Amancio Ortega, è
l’unico non americano tra gli
otto miliardari della lista. Dopo
la laurea in ingegneria civile,
iniziò subito a lavorare per a-
ziende di settore, come Alcatel,
fino a mettersi in proprio nel
1990.
5 posto
Jeff Bezos, 45,2 miliardi di dol-
lari
Imprenditore lungimirante, Jeff
Bezos ha lasciato il lavoro per
fondare Amazon nel 1994. Ha
lanciato Amazon dal garage
della sua casa in affitto a Seat-
tle, quando aveva 30 anni. Og-
gi, a 53, Bezos è considerato il
quinto uomo più ricco del pia-
neta. Nel 2013 ha comprato
il Washington Post, uno dei
quotidiani più prestigiosi
d’America, salvandolo dal falli-
mento. Ancora prima di Elon
Musk, ha avviato una compa-
gnia spaziale con il nome Blue
Origin LLC e l’obiettivo di dare
a tutti la possibilità di viaggiare
nello spazio.
6 posto
Mark Zuckerberg, 44,6 mi-
liardi di dollari
Ha 32 anni, il fondatore di Fa-
cebook è il più giovane dei mi-
liardari in classifica. Program-
matore precoce, ha lanciato il
social network più utilizzato del
mondo nel 2004, quando ancora
era uno studente universitario
ad Harvard (insieme a quattro
amici). Nel 2014 ha acquistato
WhatsApp.
7 posto
Larry Ellison, 43,6 miliardi di
dollari
Come altri imprenditori della
lista, anche Larry Ellison, fon-
datore di Oracle, non ha iniziato
a fare impresa con l’obiettivo di
diventare un miliardario. Ha
lasciato il college e ha imparato
a sviluppare software seguendo
l a s u a p a s s i o n e p e r
l’informatica. Nel 1977 ha fon-
dato la società, poi denominata
Oracle. La sua fortuna è legata
alla creazione di database. Oggi
Ellison ha a 72 anni.
8 posto
Michael Bloomberg, 40 miliar-
di di dollari
Nato a Boston, ha studiato inge-
gneria elettronica e Business
Administration ad Harvard. Do-
po la laurea, ha fondato Bloom-
berg, nel 1981 a New York. La
sua società opera nel settore
media a livello internazionale e
comprende tv, radio, agenzia di
stampa e un canale web per le
notizie economiche. Bloom-
berg, 74 anni, è stato sindaco di
New York dal 2002 al 2013.
Tratto da www.millionaire.it
Andrea Bologna
Gli otto uomini più ricchi del mondo
Attenzione: Tutti i record qui
presenti sono stati presi dal li-
bro ufficiale del 2017.
Al primo posto troviamo il biz-
zarro record di Alias Harry
Sperl, detto anche “Hamburger
Harry” che possiede attualmen-
te la più grande collezione di
oggetti ispirati agli hamburger.
Il caro Harry vanta attualmente
di 3724 oggetti.
Goloso? Noi pensiamo che devi
essere un vero fanatico degli
hamburger!
Ok, tutti amano gli hamburger,
ma non fino a questo punto!
A seguire troviamo il record
estremamente pericoloso ese-
guito dal surfista Jamie O’
Brien (USA) , che è stata la pri-
ma persona a cavalcare surfan-
do un’ onda dopo essersi dato
fuoco!
Lui ha definito quest’ esperien-
za “la scarica di adrenalina più
forte della sua vita”
E noi che eravamo orgogliosi di
aver fatto la Colorado Boat a
Gardaland!
Noi pensiamo che tra tutti i re-
cord che implicano il fuoco,
questo è il più peculiare, perché
implica anche l’ acqua.
Tiriamo un calcio (nel vero sen-
so della parola) a tutti i record
sfrenati e spostiamoci … sul
divano di casa! Infatti questa è
la maratona più lunga su fifa
giocata dal 5 al 7 novembre
2014 da Christopher Cook (UK)
giocò a fifa per 48 ore e 49 mi-
nuti. Questa maratona serviva a
raccogliere fondi per un ente
benefico che produce controller
per persone disabili.
Chissà che occhiaie dopo! Noi
pensiamo che è stata un azione
molto bella nei confronti delle
persone disabili, dando anche a
loro delle possibilità per gioca-
re.
Ora passiamo dall’ Inghilterra,
la patria della pizza all’ ananas,
e spostiamoci in Italia, precisa-
mente a Roma, dove Dovilio
Nardi, ha preparato la pizza con
una superfice di 1,261.65 m².
La pizza prende il nome di Ot-
tavia, in omaggio al primo im-
peratore Romano Octavian Au-
gustus.
Infine spostiamoci sul mondo di
Minecraft, dove troviamo il re-
cord di Lachlan Etherton, che
ha scavato un tunnel più lungo,
che misura 10.502 blocchi
(10.502 metri)
Avrà avuto i crampi alle mani
per qualche ora!
Anche nel mondo del basket,
troviamo dei record pazzeschi.
Come quello del cinese Chen
Weiwei, che ha tenuto ben due
palloni da pallacanestro in rota-
zione su un solo dito, uno sopra
l’ altro per 4min e 31sec.
Il record è stato eseguito a “Lo
show dei record” a Milano.
Questa è roba da cartone anima-
to!
Noi pensiamo che è incredibile
tenere non una, ma due palle in
equilibrio su un solo dito!
E per concludere, ecco il breve
record del Tedesco Ralf Laue,
che ha tenuto il numero strato-
sferico di 326 carte da gioco a
formare un ventaglio.
E noi che non riusciamo nem-
meno a tenerne 13 a scala qua-
ranta.
Noi pensiamo che deve essere
stato difficile più che altro per l’
altezza.
Per questo articolo abbiamo fi-
nito, speriamo di riuscire a far-
ne altri simili.
Ci vediamo nei corridoi.
BONUS: pianeta più rosa: il
pianeta GJ 504b appare proprio
di colore magenta. Strano.
FRASE POETICA DEL GIOR-
NO: Fino a che il tuo cane ab-
baia dagli da mangiare la ghia-
ia.
Tommaso Traversi
Matteo Manfredi
I Guinness World Record 2017 Più Strani
#fateciuscire num. 02
12
Snitecs/Luca Virno è la persona
più bella di YouTube Italia.
Ha iniziato la sua avventura su
youtube portando gameplay su
LoL(league of legends).
Ha fatto e continua a fare paro-
die divertenti su delle canzoni.
È uno youtubers adatto per ra-
gazzi e ragazze portando vlog,
gameplay.
RAGAZZI: i video che snitecs
porta sul canale più adatti per i
maschi sono: minecraft i vlog
sabaticale
i caschi miei.
RAGAZZE: i video più adatti
alle ragazze sono VPMR(vi pre-
sento il mio ragazzo) e i caschi
miei.
La sua crescita improvvisa su
youtube è dovuta alle sue paro-
die ,che sono i video più cliccati
del suo canale, e alla sua simpa-
tia e modestia.
Il suo social network preferito è
instagram.
Se come me adorate snitecs e
volete sapere di più di lui anda-
te a guardare il suo draw my
life.
Passate dalla fanpage snitecshe-
ro su insta.
È una PerZona FalZa e fa you-
tube per soldi.
Guadagna 100000000$ al se-
condo.
È VOLEVI!! GUARDA CHE
FACCIA NON SE LO ASPET-
TAVA!!
Snitecs è anche il re del cli-
ckbait!!
212.821 visualizzazio-
ni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Indovinelli su snitecs
Come si chiama suo figlio?
___________________
Come si chiame snitecs?(anche
cognome)
_____________________
Che nome ha dato al suo canale
e ai suoi iscritti?
_________________________
Quanto è bello snitecs da uno a
10?_______________
Speciale 200 parole(di questo
articolo)
DRAW MY LIFE con banani-
to!!!!
Chi è il maschio dei due???^
Intro: ciao bimbi sono sni-
tecs????
data di nascita: Snitecs - 2017-
03-15
Ablandandera!!
Questo video è bello
Lilly meraviglia
Bella sta song
Se non lo capisci sei un male-
detto BUFU.
BUFU
Snitecs - #banana
Molti alunni hanno un canale
Youtube,alcuni sono diventati
famosi anche fuori dalla scuola.
Ne è un esempio Claudio Maio-
rana,alunno della 2D che ha
creato un canale youtube da 5
anni e ha gia “69” iscritti.
I canali yuotube sono usati da
molti alunni per parlare e di-
scutere di videogiochi, situazio-
ni scolastiche e vari eventi sia
all’interno che all’esterno della
scuola.
Ovviamente esistono Yuotuber
più famosi che possiedono più
iscritti e eseguono questa atti-
vità informatica da più tempo
ma soprattutto come lavoro.
Ad esempio St3pny,
uno degli youtuber più famosi
al mondo, che all’incirca ha
2282000 iscritti. Il suo stile di
video è il gameplay (vlog,live)
riesce a far divertire i fan per la
sua simpatia e il modo di far
video,(editing,intro…) lo youtu-
ber piu famoso e divertente di
youtube italia.
Secondo noi scrittori, yuotube è
un metodo divertente per strap-
pare un sorriso e per comunica-
re le proprie idee al mondo, per
condividere passioni con perso-
ne che hanno le tue stesse idee.
Altri famosi yuotuber della
scuola sono XxMatty04...
Elia Simonini
Matteo Peroni
YouTubers
#fateciuscire num. 02
13
Musica
Laura Pausini ha iniziato la sua
carriera nel 1993,vincendo il
festival di sanremo con il brano
La Solitudine.E nel 1994 alla
sie e classificata come terza con
il titolo della canzone Strani
Amori.
Ha raggiunto il mercato disco-
g r a f i co i n t e r n a z i o n a -
le,soprattutto nei numerosi pae-
si dell’ Europa
America del nord, America La-
tina, ed ha inciso dei brani in
P o r t o g h e -
se,Francese,Inglese,Catalano,La
tino .Duettando con artisti di
alto calibro: Madonna, Phil
Collins, James Blunt, Kylie Mi-
nogue, Ricky Martin, Luciano
Pavarotti, Julio Iglesias, Andrea
Bocelli, Michael Bublé, Alejan-
dro Sanz, Ennio Morricone, Mi-
guel Bosé e Marc Anthony.
Dotata di una voce potente e
anche corposa,ed a anche uno
stile moderno la sua musica e
una musica pop.
Giovanni
Gabbani è nato a Carrara nel
1982, oggi abita a Casano
(Ortonovo) e ama le Colline del
sole dove si diverte a andare in
bicicletta.
Gabbani fino a due anni fa non
era per niente conosciuto e la-
vorava con i suoi genitori in un
negozio di strumenti musicali,
ma un anno fa con la sua canzo-
ne Amen ha vinto Sanremo
Giovani, anche se all’inizio del-
la competizione è stato scartato.
Poi dopo questa canzone gabba-
ni ne fece un’altra che si chiama
“Occidentali’s Karma”, una
canzone che spopolò totalmente
nel mondo che la messa prima
nelle classifiche di moltissimi
paesi.
Per lo più i brani che canta sono
scritti da lui con suo fratello
(cosa molto rara).
è un cantante molto sociale,ha
molti followers , e nelle sue
canzoni è molto ironico.
Quest’ultima canzone fece mol-
tissime visualizzazioni in po-
chissimo tempo per la sua bra-
vura nel scrivere e cantare le
sue canzoni.
Laura Pausini Francesco Gabbani
Bello Figo Gu è un cantante che
provoca le persone italiane con
frasi tipo: non pago affito/non
faccio opraio/e offese alle don-
ne italiane.
La gente però non capisce che
quello che dice e solo per ironia
e non vuole offendere nessuno
soprattutto perché lui abita in
Italia da quando aveva 4 anni.
Un’inviata di Striscia la Notizia
che si chiama Rajae, ha rag-
giunto Bello Figo a Parma
(posto dove abita) per chieder-
gli spiegazioni riguardo alle sue
canzoni. Già famoso sul web
con la canzone “Pasta col ton-
no”, il rapper originario del
Ghana ha fatto aumentare la sua
popolarità grazie a quest’ultima
canzone, ma anche ad uno scon-
tro in diretta tv a “Dalla vostra
parte” con Alessandra Mussoli-
ni
In questa trasmissione televisi-
va cercava di spiegare che era
ironia ma c’èra la Mussolini che
gli parlava sopra dicendogli di
trovarsi un vero lavoro, di anda-
re a zappare o dicendogli che la
gente così andrebbe presa a cal-
ci nel… sedere.
Bello figo continua a far discu-
tere e a parlare di lui da Matteo
S a l v i n i c h e d u r a n t e
u n ’ i n t e r v i s t a r i l a s c i a t a
al programma la Zanzara su Ra-
dio 24, ha consigliato al rapper
di andare a raccogliere banane e
cotone.
Nel frattempo Bello Figo dovrà
aggiungere nella lista dei nemi-
ci, dopo Alessandra Mussoli-
ni con cui si era scontrato du-
rante un programma tv, anche
Matteo Salvini, che non sembra
proprio sopportare il rapper di
origini ghanesi.
In ogni suo video parla di pasta
col tonno perché è il suo cibo
preferito e perché una volta a-
veva fatto una canzone dove
diceva che tutti quelli che non
mangiano pasta col tonno o piz-
za non è suo amico.
lui dice di essere ricco, di essere
swag (facendo la dab) e dice
anche che vive in un albergo a 4
stelle.
om
Bello Figo Gu
1)in prima posizione c’è un
rapper che nei suoi ultimi sin-
goli sta spaccando di brutto .
lui è LowLow e il suo nome
normale Giulio Elia Sabatello
la canzone che ha spaccato il
tasto di mi piace su tutti i social
è “ Ulisse. Qualche settimana fa
è uscito un nuovo singolo chia-
mato “Il sentiero dei nidi di ra-
gno”
2)in seconda posizione c’è
Marracash, Gue Pequenio e
Sfera che insieme hanno fatto
“Scooteroni” raggiungendo un
sacco di views.
3)in terza posizione c’è Vacca
che ha fatto il singolo “Zero
punto zero” dove poi nel video
si è tagliato i capelli rasta
4)in quarta posizione c’è Ge-
mitaiz e Madman che insieme
hanno fatto un sacco di di-
schi .il nuovo singolo di Gemi-
taiz uscito il 19 dicembre 2016
del disco “qvc7” (quello che vi
consiglio)si chiama “il primo”
il nuovo singolo di Madman si
chiama “Bollapapale”
5)in quinta posizione c’è Ghali
che il 21 gennaio 2017 ha mes-
so online “Pizza kebab” dopo il
grande successo della canzone
“Ninna nanna” (prod. Charlie
Charles)
6) nella 6’ posizione troviamo
Fedez con Assenzio ft. J-ax,
Stush e Levante. Oltre a quella
canzone Fedez e J-ax hanno
fatto “Piccole cose” ft Alessan-
dra Amoroso
7) per 7’ c’è Emis Killa che
non lo sta ascoltando più nessu-
no, anche se sta producendo
molto non è più piaciuto dalla
gente ma resterà sempre “il
king”
Mattia Stagnari
Tommaso Fagandini
I RAPPER TOP 7
#fateciuscire num. 02
14
Il film del quale stiamo per par-
lare lo abbiamo visto al cinema.
IL REGISTA DEL FILM E’:
Rawson Marshall Thurber
IL film parla di due amici
dell’liceo,il suo amico the rock
era un ragazzo grasso, e il suo
amico veniva chiamato freccia
doro nella scuola non possono
mai mancare i bulli che a the
rock lo prendono in giro perche
era piu grasso e lo trascinano in
palestra dove stavano eleggen-
do il nuvo preside della scuola
che era freccia doro ad un tratto
si apre la porta con lui tutto nu-
do perche si stava facendo la
doccia e lo lanciarono in pale-
stra dove tutti lo guardavano e
lo ridevano e freccia doro lo ha
aiutato a vestirsi e farlo coprire
nelle parti posteriori,loro poi
dopo venti anni si danno ap-
puntamento su facebook e poi
si incontrano in un bar devo
freccia doro non lo riconosceva
più e the rock gli disse:mi sono
allenato tutti i giorni per 20 anni
6 ore.
TIPO FILM:FILM GIALLO/
AZIONE/COMMEDIA
IL film ci e piaciuto molto per-
che tutte le scene erano molto
divertenti.
Le parti del film che non ci so-
no piaciute non esistono perché
il film non ha parti brutte sono
tutte belle.
UNA SPIA E MEZZO
Premetto che io non ne so quasi
niente di cinema quindi se cre-
dete che questa sia una recen-
sione seria; cambiate articolo.
The Terminal, uno dei miei film
preferiti, uscito nel 2004 penso
che sia uno dei tanti capolavori
di Tom Hanks. Prima del mio
giudizio vi spiego in breve la
trama (quello che io ho capito):
Victor Navorski (Tom Hanks)
originario della Cracozia attera
a New York, ma non può entra-
re negli States né tornare nel
suo paese, che ha subito un col-
po di stato; ciò lo rende un
“Inaccetabile” perché grazie a
quello che è successo il suo pas-
saporto è inutilizzabile. Costret-
to a vivere nell’ aeroporto inizia
a comportarsi come se fosse la
sua casa, ciò infastidisce il di-
rettore della sicurezza (Stanley
Tucci) che cerca in tutti i modi
di cacciarlo violando la legge
ma Victor rifiuta: « Io aspetto. »
Intanto nel Terminal inizia a
farsi delle nuove amicizie e si
innamora di una hostess
(Catherine Zeta-Jones)che è già
fidanzata. Grazie a un nuovo
lavoro e a diversi favori inizia a
guadagnare un po’ di soldi che
vorrebbe spendere in una cena
con l’hostess; nonostante lei lo
reputi un uomo di classe lo
“rifiuta” (non si sa il perché).
Victor dopo essere stato stressa-
to da tutti svela il motivo per
cui si trovava a New York: Suo
padre aveva una grande passio-
ne per il Jazz e aveva tutte le
firme dei maggiori artisti tranne
uno; Victor decide di onorarlo
andando a farsi fare l’ultima
firma. Ricordandosi del nobile
motivo di viaggio il nostro pro-
tagonista decide ,sostenuto da
tutto lo staff dell’aeroporto, di
uscire e andare a New York. Il
film finisce con lui, contento di
aver avuto quello che voleva,
torna a casa. The Terminal è
una “pellicola” che ho apprez-
zato dall’ inizio alla fine, mi ha
fatto ridere ma mi ha anche fat-
to riflettere.
E per finire vi dico che è stato
diretto da Steven Spielberg, vi
ho detto tutto.
Claudio Maiorana
The Terminal
La fabbrica di cioccolato è un
romanzo di Roald Dahl da cui è
stato tratto un film omonimo
dal regista Tim Burton, noi ab-
biamo letto il romanzo e guar-
dato il film, tra i due ci sono
alcune differenze nella trama
come spesso accade. Il romanzo
analizza altri aspetti ma il film,
molto bello, riesce comunque a
cogliere il significato del film,
aggiungendo anche scene m
olto significative che riguarda-
no per esempio la giovinezza di
Willy, proprietario della fabbri-
ca. Il romanzo come il film rac-
contano di un bambino di nome
Charlie Bucket che trova
l’ultimo biglietto d’oro messo
in palio da un proprietario di
una fabbrica di cioccolato Willy
Woka con un passato difficile
visto che per coronare i propri
sogni aveva dovuto lasciare la
famiglia. Charlie e gli altri 4
bambini che avevano trovato il
biglietto entrano nella fabbrica.
Mentre gli altri si dimostrano
disonesti e capricciosi e non
superano le prove, Charlie si
dimostra corretto e per questo
Woka vorrebbe lasciargli la fab-
brica visto che ormai è vecchio.
Charlie però non vuole lasciare
la sua famiglia come invece a-
veva fatto il direttore molti anni
prima e dimostra di vedere il
mondo in modo diverso rispetto
agli altri bambini. In un secon-
do momento il direttore propor-
rà ancora il posto a Charlie.
Charlie accompagna Willy dal
padre dentista che lo riconosce
grazie alla sua dentatura. Char-
lie andrà a vivere nella fabbrica
con la sua famiglia e Willy che
sarà felice di avere ritrovato il
padre.
Il film ci insegna che possiamo
coronare i nostri sogni senza
rinunciare alle persone che ci
vogliono bene e che bisogna
saper riconoscere e preservare
le cose importanti nella nostra
vita.
LA FABBRICA DI
CIOCCOLATO
UNA VOLTA NELLA VITA Il 27 gennaio in occasione del
giorno della memoria le classi
seconde accompagnate dai loro
professori sono andate al centro
sociale per la proiezione del
film “Una volta nella vita”.
Il film è tratto da una storia vera
che racconta di un liceo nella
periferia di Parigi, in cui c’è
una classe con tanti ragazzi di
origine, religione ed etnie diver-
se. Questa classe viene affidata
alla professoressa Gueguen,
che, dimostrando molta fiducia
nei ragazzi propone loro di par-
tecipare tutti assieme ad un con-
corso, il concorso nazionale
della resistenza e della deporta-
zione.
La sceneggiatura di questo film
è tratta da una storia vera e rac-
contata da un ragazzo che ha
vissuto lui stesso questa
“avventura”, e che tramite una
produttrice ha realizzato questo
film.
A mio parere il contenuto del
film è molto bello anche se il
finale è un po’ scontato e la gra-
fica non è delle migliori, inoltre
non mi è piaciuto molto il fatto
che non è ben chiaro il passare
del tempo, visto che le scene si
susseguono con molta velocità
sulla vita quotidiana dei vari
personaggi.
La parte probabilmente più toc-
cante è quella in cui un ex de-
portato va a parlare ai ragazzi, i
quali sono talmente interessati e
coinvolti che cambiano addirit-
tura il loro comportamento
l’uno verso l’altro e cominciano
a essere tutti amici e a collabo-
rare tra loro.
Paita Alessia.
Film, Cartoon
#fateciuscire num. 02
15
Come ispirarsi liberamente alla
trama di un film e seguire il filo
della propria immaginazione…
attenzione questo testo contiene
spoiler se siete facilmente im-
pressionabili non leggete questo
testo
Buona lettura!!!!!!!!!!
Jessica è una ragazza orfana :la
madre è scomparsa in un inci-
dente , a causa del suo lavoro da
astronauta ,il padre è morto di
cancro poco tempo fa .quindi è
lei a dover mandare avanti la
carrozzeria di famiglia .però le
cose non vanno tanto bene per-
ché non hanno nessun clien-
te .un giorno prima dell’ orario
di chiusura arrivano degli uomi-
ni in giacca e cravatta che gli
dicono : abbiamo bisogno di lei.
Jessica risponde che la carroz-
zeria è chiusa , gli uomini ag-
giungono che hanno notizie su
sua madre lei stupita lascia ca-
dere le chiavi e gli chiede che
cosa sanno ,però loro aggiungo-
no che devono parlarne in pri-
vato e così salgono sul furgone
e partono .
Gli uomini gli dicono che han-
no trovato delle informazioni su
sua madre tramite un suo vec-
chio compagno di missione di
nome Marlow e che potrà par-
largli ……. Sull’ astronave Se-
phora ; Jessica accettò anche se
non era sicura di riuscire ad an-
dare sull’ astronave .
Arrivati al centro di comando,
Jessica era molto eccitata e spa-
ventata allo stesso tempo, appe-
na partita svenì dall’ emozione .
quando si risvegliò vide che era
già arrivata all’ astronave non
era esattamente come se l’ a-
spettava infatti non c’ era nes-
suno così si mise ad esplorare la
nave, aperta la prima porta sen-
ti una voce che disse : “ muoviti
e ti buco il cervello “ .
Si girò lentamente e vide un
uomo che teneva in mano una
pistola ;Jessicachiese:”sei per
caso tu Marlow “ l’uomo rispo-
se :” sì chi lo vuole sapere ?”
lei rispose :”la figlia di Jane
“lui mise giù la pistola e con
faccia stupita gli disse che se
era veramente la figlia di Jane
lui doveva proteggerla perché
non erano soli sulla nave e così
andarono in un'altra stanza così
Marlow gli spiegò cosa era suc-
cesso a sua madre :”era il 19
Aprile del 2088 ,dovevamo fare
un’ esplorazione su un pianeta
dove dei satelliti avevano visto
cadere una sorta di astronave o
qualcosa del genere ….... però
noi dovevamo esplorare e così
siamo andati armati di tute adat-
te alla missione e rilevatori di
radiazioni per trovare ed esplo-
rare la nave . dopo diverse ore
la trovammo , però non sem-
brava tecnologia umana aveva
un aspetto … alieno .Ancor più
incuriositi entrammo , superata
la prima porta sembrava tutto
normale ; ma superata la secon-
da porta entrammo in una stan-
za enorme con dentro delle sor-
ta di … di … UOVA! Si po-
trebbe dire . Così tua madre mi
passò davanti e si avvicinò a un
uovo e quest’ ultimo lentamente
si aprì , io e tua madre ci avvi-
cinammo nuovamente e qualco-
sa simile ad un ragno enorme
con una coda né saltò fuori e si
attaccò alla faccia di tua madre
…. Io tentai di staccarlo ma tut-
te le uova si aprirono …….
Tentai di salvare tua madre ma
i ragni si avvicinarono sempre
più e così … fui costretto a
scappare .
Fui l’ unico a sopravvivere ;
viaggiai per anni nello spazio,
fortunatamente ero attrezzato
per resistere tutto quel tempo.
Un giorno trovai il quartier
generale Sephora non c’ era più
nessuno ; girai dappertutto e
dopo qualche minuto sentii un
sibilo nelle condutture trovai
istintivamente un nascondiglio ,
guardai verso una gigantesca
grata d’ aria e ne vidi uscire ….
Quello che gli scienziati defini-
scono XENOMORFO!
È da anni che sono rinchiuso
qui con lui “.
I due si misero in cammino ver-
so “l’ accampamento “ di Mar-
low ; Jessica si fermò nella
stanza prima dell’ accampa-
mento e chiese :” che cos’ è di
preciso uno Xenomorfo ?”
Marlow rispose :” è una forma
di vita aliena molto furba , velo-
ce e forte ; il suo sangue è acido
capace di sciogliere i muri e
può sputarlo con precisione mil-
limetrica ; la sua coda è l’ arto
più forte e pericoloso del suo
corpo”
Proprio quando Marlow stette
per aprire la porta un sibilo rim-
bombò in tutta la stanza e solo
quel punto si accorse di avere
qualcosa sulla spalla e prima
che poté dire qualcosa fu come
risucchiato da una conduttura
sopra di lui .
Jessica non sapendo cosa fare si
mise sotto il condotto e chiamò
Marlow, ma nessuno gli rispo-
se.
Dall’ altra parte del condotto
vide cadere qualcosa, si avvici-
nò e vide marlow tutto intatto.
Jessica chiese:”stai be-
ne?”Marlow da quanto era spa-
ventato non riuscì a parlare ,
Jessica richiese :”STAI BE-
NE?”Marlow non rispose , lei
disse :” cosa è successo la so-
pra!?”non rispose, allora lei la-
sciò stare. Dopo tre giorni di
pura paura; la pancia di Marlow
cominciò a gonfiarsi, Jessica
non capiva come mai quindi
andò a cercare un kit medico,
ma quando ritornò trovò solo il
cadavere di Marlow con un bu-
co sul ventre, lei scioccata si
avvicinò e vide che le tracce di
sangue conducevano ad un con-
dotto per la ventilazione .
Lei volle investigare però dove-
va trovare qualcosa con la quale
si potesse difendere, dopo si
ricordò del revolver di Marlow
lo prese e andò al condotto, lo
aprì e seguì le tracce che la por-
tarono in una stanza molto umi-
da; appena entrata una sottospe-
cie di girino gli saltò addosso
ma lei fortunatamente riuscì a
liberarsene e gli sparò.
Dopo questo sparo si sentì un
sibilo, lei non sapendo cosa fare
si nascose, quando alzò la testa ,
vide una cosa enorme che si
stava avvicinando a lei, spaven-
tata cercò di non farsi sentire …
la cosa non sembrò accorgersi
di lei e quindi se ne andò via
dai condotti.
Jessica se ne approfittò andò in
sala controllo e cercò di chia-
mare i rinforzi, ma la cosa la
raggiunse ;minacciosa la attac-
cò ,lei cercò di scappare ma
non ci riuscì e la cosa gli saltò
addosso …
Quando Jessica si svegliò si tro-
vò all’ ospedale; chiamò l’ in-
fermiera e gli chiese
Cosa era successo, lei rispose
che una squadra di marine ha
ricevuto una richiesta di aiuto
ed è venuta a salvarla .
In quel momento un brivido
attraversò la schiena di Jessica
e le passò un pensiero per la
testa : perché quella cosa mi ha
lasciata libera ?
Samuele Gentile
Luca Giovanelli
ALIEN isolation
Philip J. Fry, un ragazzo come
tanti, lavora come fattorino per
la pizzeria Panucci. Il 31 dicem-
bre 1999, mentre consegna una
pizza al laboratorio di criogenia
applicata, entra accidentalmente
in una capsula, in cui rimane
congelato per 1000 anni; appe-
na uscito si ritrova spaesato in
un mondo avanzato dove farà la
conoscenza dei suoi nuovi ami-
ci che incontra per caso : Leela
e Bender il robot. Dopo entre-
ranno ha fare parte della Planet
Express, che è di proprietà
dell’unico parente ancora vivo
di Fry, ovvero prof. Farnsworth,
è un anziano scienziato di 160
anni. Egli li assumerà come e-
q u i p ag g i o i n t e r s p az i a l e
(viaggiano con una navicella).
La serie vanta 140 puntate in
sette stagioni , la serie fu can-
cellata al termine della quarta
stagione per pochi ascolti per
poi essere ripresa circa cinque
anni dopo dove proseguì fino
alla settima stagione,dove fu
nuovamente cancellata per mo-
tivi di palinsesto.
Dalla serie TV, sono stati estrat-
ti quattro lungometraggi: Il col-
po grosso di Bender, La bestia
con un miliardo di schiene, Il
gioco di Bender e Nell'immenso
verde profondo. Nati per rilan-
ciare la popolarità della serie,
sono stati poi separati in mini
episodi per creare la quinta sta-
gione della serie.
La serie tratta i problemi dei
giorni d’oggi risolti nel futuro
tutto questo con un umorismo
molto ironico ,anche le soluzio-
ni del futuro sono molto ironi-
che.. Noi vediamo la serie mol-
to positivamente J dato che trat-
tare temi bruschi facendo ridere
non è da tutti
Lanes R.
Daniel P.
#fateciuscire num. 02
16
La professoressa Giuliana Sil-
vano ha organizzato , anche
quest’anno, una vacanza-studio
a Londra.
Questa vacanza durerà dal 6
luglio al 14 . Avremmo un
“ostello” dove troveremo tutto
ciò che avremo bisogno.
Il costo è abbastanza alto e se
non vengono più di otto bambi-
ni la vacanza non si potrebbe
fare ma sarebbe un peccato per-
ché è sempre interessante sco-
prire nuovi luoghi nel mondo.
Alla mattina dalle ore 9.00 alle
12.00 saremo in una “scuola di
lingua” dove perfezioneranno il
nostro inglese . Di pomeriggio
faremo un pranzo a base di pa-
nini e subito dopo andremo ad
un museo . oltre questo anche
al : London Eye , il Big Ben ,
Backingam Palace , il Cancello
della principessa…
A Londra ci sono 2 negozi mol-
to conosciuti anche in Italia :
Starbucks = è una caffetteria
fondata il 30 marzo 1971 a Se-
attle da Howard Schultz a Pike
Place Market e vendono cap-
puccini, frappuccini, cioccolata,
frullati,caffe… e inoltre quando
ti vendono un bicchiere conte-
nente la bevanda a volte ti scri-
vono il tuo nome sulla carta che
avvolge il bicchiere
Hard Rock =è una catena di ri-
storanti tematici fondata nel
1971 a Londra . Il marchio è poi
diventato celebre in tutto il
mondo grazie all’ampia diffu-
sione dei caffè che sono circa
143 in 42 paesi del mondo.
Vendono : magliette, souvenir e
oggetti vari.
Bea
Gaja
Kelly
Castelnuovo Magra is a won-
derful town, in the North of
Ligury.
There is a tall ancient tower!!!
What is it??? It is the symbol
of city, in Querciola square, in
the historic centre of the town.
Think!! Some years ago… a
lot of years ago, in the Middle
Ages, Dante Alighieri came to
Castelnuovo Magra to sign a
famous peace between Mar-
quis Malaspina and the Bi-
shop of Luni.
Cas te lnuovo Magra i s
a municipality in the Province
o f L a S p e z i a i n
the Italian region Ligury, loca-
ted about 90 kilometres sou-
theast of Genoa and about 15
kilometres east of La Spezia.
The municipality of Castel-
nuovo Magra is divided in to
the hamlets of Colombiera,
Molicciara, Palvotrisia, Moli-
no Del Piano and Vallecchia.
You can visit the town drin-
king a glass of Vermentino
… , under the town hall, there
is a famous historic winery
where you can drink all kinds
of wine produced in the zone.
The Enoteca Regionale of Li-
gury is located in the magnifi-
cent architecture of blocks of
marble from Carrara.
Albania is a country in South-
Eastern Europe, in the West of
the Balkan Peninsula.Albania is
almost midway between Equa-
tor and the North Pole, and co-
vers a surface of 28.748 km2.
The overall length of the bor-
derline of the Republic of Alba-
nia is 1094 km; out of which
657-km is land-border, 316-km
sea-border, 48-km river-border
and 73 km lake-border. The Re-
public of Albania, on the North
borders with Montenegro and
North-East with Kosovo, on the
East with Macedonia, and in the
South and South-East with Gre-
ece. On the West, Albania is
washed by the Adriatic and Io-
nian seas.Albania is included in
the humid sub-tropical zone of
the Northern Hemisphere, and it
belongs to the Mediterranean
climatic zone.Coastal areas:
Central Mediterranean, mild
and wet winter, hot and dry
s u m m e r .
Alpine areas: Central Continen-
tal, cold and wild winter, wet
summer.
The population of Albania num-
bers 3,150,886. The vast
majority of inhabitants are Al-
banian, with ethnic minorities
representing only about 2% of
the population.The minority
population is comprised prima-
rily of Greeks and Macedo-
nians.
The Capital City is Tirana(since
1920) and the main cities of Al-
bania are:
D u r -
res,Vlore,Sarande,Shkoder,Bera
t,Korce,Gjirokaster,Elbasan.
Albanian is an Indo-European
language and it represents a se-
parate branch of this family on
the bases of its idiosyncrasy.
The Greek geographer, Pthole-
meous, has witnessed the exi-
stence of Albanians and Alba-
nian language in the second
century AD. The name
"Shqipëri" (Albania) replaced
the "old" name "Arberi" (or Ar-
bani) by the end of the eighteen
century, to the new historical
conditions created, and aimed at
giving importance to the
connection between the nation
notion and the use of the Alba-
nian language, which was by
that time called "Shqip". The
Albanian language is also used
in the parts of Kosovo, Serbia,
Montenegro, and Macedonia,
where ethnic Albanians live.
The national flag of the Repu-
blic of Albania represents a
black bicephalous eagle with
open wings situated in the
middle of a red background.
Castelnuovo
Magra
Albania
Londra
Gite, luoghi del Mondo
1. Sicurezza. Microcriminalità
inesistente, un posto ideale per
far crescere i figli.
2. Trasporti pubblici puliti e fun-
zionanti.
3. Mentre l’Italia importa cibi
dalla Cina, quelli veri vengono
esportati in Giappone (ed altrove
ovviamente).
4. La gente non va in giro armata.
Alle 3 di notte è come alle 3 del
pomeriggio.
5. Pulizia ovunque, efficienza
pubblica, tutto funziona perfetta-
mente
6. Pagamenti: Niente furberie. Se
lavori vieni pagato e bene.
7. Pulizia, pulizia, pulizia.
8. Avere solo i vantaggi di essere
straniero senza gli svantaggi (o
relativamente pochi).
9. I Giapponese fanno ancora i
lavori “umili”, ciò limita
l’immigrazione selvaggia
10. Nonostante tutto quanto so-
pra, è un paese con una cultura,
arte, letteratura e storia.
Motivi per vivere
in Giappone
#fateciuscire num. 02
17
Il giorno 11\04\2017 noi secon-
de siamo andate a Siena (e a
San Gimignano). La storia dell’
arte di Siena ci ha interessato
così tanto che abbiamo fatto
una ricerca sulle bellezze della
città; più precisamente, Piazza
del Campo.
Famosa in tutto il mondo per la
sua bellezza architettonica e la
sua forma a “conchiglia”.
Si trova sul punto di congiun-
zione tra le tre colline su cui
sorge Siena. Ogni anno milioni
di turisti da tutto il mondo visi-
tano questo posto.
Già dal 1169 si hanno notizie:
allora comprendeva anche la
vicina piazza del mercato; dalla
quale venne divisa nel 1193.
Durante il governo dei Nove,
fino al 1270, veniva utilizzata
per fiere e mercati; e venne pa-
vimentata durante la costruzio-
ne del palazzo comunale (sede
del governo della città). Il profi-
lo e la struttura hanno impiega-
to anni per essere stati costruiti,
mediante leggi del governo di
Siena per definire gli spazi.
LE COSTRUZIONI
La fonte Gaia
È la fontana collocata nel punto
più alto della piazza; costruita
tra il 1409 e il 1419 in marmo
da Jacopo della Quercia. Fu
chiamata così per ricordare la
gioia dell’ acqua che sgorga. Al
momento nella piazza si trova
una copia realizzata da Tito
Sarrocchi nel 1869; la fontana
originale si trova al museo dell’
ospedale di Santa Maria della
Scala.
IL PALAZZO PUBBLICO
Costruito tra il 1288 e il 1342,
fu sede del governo dei nove e
oggi ospita il museo civico e l’
amministrazione comunale.
Dentro ospita il salone del gran
consiglio, che è diviso tra il cor-
po principale e due ali; il corpo
principale ha tre piani, le ali
due.
LA TORRE DEL MANGIA
Alta 102 metri, sorge sulla sini-
stra del palazzo comunale, co-
struita dai perugini (stirpe di
architetti) Muccio e Francesco
di Rinaldo. All’ interno ha ben
400 gradini, e fu chiamata così
dal suo primo campanaro, Gio-
vanni di Duccio, detto Il Man-
giaguadagni.
IL MUSEO CIVICO
Casa di alcuni dei più grandi
capolavori senesi. La stanza
più interna è detta
“mappamondo” (nome dovuto
all’ affresco di un planisfero
che, nonostante si sia scolorito,
continua ad essere il simbolo
della stanza), e al suo interno ha
opere di Simone Martini, il
Vecchia e il Sodomia. Nella
stanza della pace (adiacente al
mappamondo) si trova “Gli ef-
fetti del buon governo e del cat-
tivo governo” (infatti è chiama-
ta anche “stanza del governo”).
Sono presenti anche molte scul-
ture e opere di molti artisti ita-
liani.
Piazza del Campo è solo una
delle bellezze di Siena, città
molto piacevole che consiglia-
mo a tutti di visitare (a parte il
lungo viaggio).
Fatto da: Matteo e Iacopo (che
se ne è andato a metà…).
Gita a Siena e San Gimignano
(Piazza della Cisterna a San Gimignano)
(Piazza del Campo a Siena)
Hollywood is a suburb of Los
Angeles, California and it is
considered the film capital in
the world. The history of Hol-
lywood began when America
film makers from New York
realised that California was the
ideal place for making films
because the land was cheap, the
weather was good and there we-
re a lot f wonderful scenaries.
So, they went there and made
the first films; they date back to
1920s and they were: black &
white, silent and comedies...
The most famous film makers
were Paramount, MGM and
Warner Brothers studios. The
actors were handsome men with
no acting experience and the
location was often the same for
two or three films at the same
time. Among the actors of this
period, we remember the Italian
Rudolph Valentino, He was a
professional dancer and a
“Latin Lover”, but unfortuna-
tely he died when he was 31.
He acted in some films
like The Four Horsemen of the
Apocalypse, Blood and Sand,
The Eagle. Charlie Chaplin be-
came a worldwide icon through
his screen person The Tramp
and is considered one of the
most important figures in the
history of the film industry.
Chaplin’s childhood in London
was one of poverty and har-
dschip. As his father was absent
and his mother struggled finan-
cially, he was sent ti a work
house twice before the age of
nine. When he was 14,his mo-
ther was commited to a mental
asylum. Charlie began perfor-
ming at an early age, Touring
music halls and later working as
a stage actor and comedian. At
19 he was sigled t the presti-
gious Fred Karlo company,
wich took him to AMERICA.
Angelica,
Cecilia
Hollywood Per prima cosa,se le professo-
resse dicono di arrivare pun-
tuali,si deve rispettare questa
regola, altrimenti il pullman
partirà , voi rimarrete lì e ciao
ciao.
Bisogna stare tranquilli duran-
te il viaggio, non gridare trop-
po e non fare risse!! J
Quando arrivate in città,state
vicini ai/alle prof. E state at-
tenti alle spiegazioni,sono
molto interessanti.
Cercate con tutte le vostre for-
ze di non combinare guai,e
non fate foto in chiesa!!!
In caso voi vi perde-
ste,rimanete lì fermi,qualcuno
tornerà a riprendervi. Tenete
calmi gli altri compagni,non
spostatevi e chiamate i profes-
sori se avete il numero,o aspet-
tate. E non andate nel pani-
co,mi raccomando!
Divertitevi e niente compiti!!!!
Matilde Merluzzi
Cosa
bisogna fare
durante le gite ?
#fateciuscire num. 02
18
Ingredienti :
300g di farina 0
3 cucchiai di olio
150ml d’ acqua
q.b sale
farcitura :
4 cucchiaini di pesto
100g di mozzarella
100g di stracchino
2 cucchiai di parmigiano
Procedimento
appena la pasta avrà riposato,
ne prendiamo una metà e la
stendiamo sottilissima su di un
foglio di carta forno, poi rico-
priamo la superficie con lo
stracchino (lasciate un paio di
cm ai bordi per permetterne la
chiusura) e spalmiamo bene.
Aggiungiamo 4 cucchiaini di
pesto, spalmiamo bene ed infine
aggiungiamo la mozzarella ta-
gliata a pezzettini ed il parmi-
giano grattugiato.
Prendiamo l’altra metà di pasta,
la stendiamo sottilissima
e la posiamo sopra alla focac-
cia, avendo cura di sigillare be-
ne i bordi. Ungiamo delicata-
mente la superficie ed infornia-
mo , in forno statico, a 180* per
circa 20/25 minuti.
Lasciate raffreddare la vostra
focaccia con pesto e stracchino
e gustatela tiepida o già fredda,
sarà ancora più saporita! Buon
appetito e piatto pulito !!!!!!!!
Anna Airaghi
La Scherpada è tipica di Ponza-
no Superiore, borgo nel comune
di Santo Stefano Magra. Come
la maggioranza dei prodotti del-
la Lunigiana, è di derivazione
contadina e fatta con ingredienti
molto semplici. Ha la forma di
una torta, o di un grosso ravio-
lo. Viene cotta su testi di terra-
cotta e si mangia preferibilmen-
te calda. Nonostante la sagra di
fine agosto a Ponzano, è un
piatto tipicamente invernale.
È formata da due strati leggeri
di un impasto amalgamato con
acqua, farina e sale, che avvol-
ge le erbe coltivate e spontanee
dei campi. Per la sua prepara-
zione servono per la sfoglia 750
gr. di farina di grano, acqua e
sale; per il ripieno, 1,5 kg di
bietole, 500 gr. di zucca gialla,
3 porri, 100 gr. di pecorino, 100
gr. di formaggio di mucca, 1
bicchiere d’olio, 200 gr. di
mollica di pane.
Dopo aver ottenuto una sfoglia
morbida impastando acqua e
farina con sale, si fanno bollire
le bietole e la zucca tagliata a
pezzi. Poi si strizzano e si trita-
no molto fini e si mettono in
una terrina dove si aggiungerà
la mollica già ammorbidita
dall’acqua e strizzata. Si sof-
friggono poi i porri già tritati in
padella e si aggiungono le ver-
dure con il formaggio e si amal-
gama il tutto.
Dopo aver preparato dischi di
sfoglia di 20 cm circa, si ag-
giunge il ripieno e si chiudono
con un altro disco. Cuocere nei
testi per 20 minuti, 10 minuti
per lato.
Martina & Agnese
La Scherpada Pizza pesto e stracchino
Ricette
Carlotta, Nicole e Virginia, a-
lunne della classe 2A , vi consi-
gliano di eseguire una ricetta
molto buona e facile, che hanno
praticato in classe per approfon-
dire il testo regolativo: il salame
di cioccolato.
Per eseguirla occorrono:
100 g di cacao.
100 g di zucchero.
150 g di burro.
250 g di biscotti secchi.
3 cucchiai di yogurt.
2 cucchiai di miele.
Per iniziare, sbriciolate i bi-
scotti secchi; potete aiutarvi av-
volgendoli in un sacchetto e
pestandoli con un batticarne.
Lavorate lo zucchero con il bur-
ro in un tegamino a fiamma len-
ta, fino ad ottenere un composto
omogeneo; aggiungetevi poi 3
cucchiai di miele, 2 di yogurt e
250 g di biscotti secchi, ormai
sbriciolati.
In seguito amalgamate il tutto.
Formate poi, con l’ impasto ot-
tenuto un salame, avvolgendolo
in una carta oleata e successiva-
mente in una da forno.
Per finire lasciatelo posare in un
freezer per circa 24 ore.
La classe 2A può confermare
che la ricetta svolta ha vera-
mente un gusto piacevole e in-
vitante, grazie anche alla colla-
borazione della professoressa
Pollone e alla sua conoscenza
nell’ ambito alimentare.
Salame di cioccolato La scarpazza è una torta salata a
base di erbe, molto simile al-
la torta d’erbi della Lunigiana in-
terna. È composta da un impasto
di bietole e porri, precedentemente
scottati, uova, e formaggio parmi-
giano, ricoperto da una pasta sfo-
glia cotta in forno dentro una te-
g l i a .
Può essere anche di soli spinaci o
con aggiunta d i uvet ta .
Per quattro persone, bisogna pren-
dere 200 gr. di farina, tre cucchiai
d’olio d’oliva, un bicchiere
d’acqua e un po’ di sale e amalga-
mare il tutto fino ad avere la sfo-
glia, che si adagierà su una teglia
di 35/40 cm. di diametro, ben unta
d ’ o l i o .
Per il ripieno, tagliare i porri a
rondelle e farli rosolare per cinque
minuti, e quindi aggiungere 500
gr. di bietole previamente lessate e
tritate e lasciare in padella per altri
10 minuti. A parte si sbattono 5
uova con un pizzico di sale e 80
gr. di parmigiano grattuggiato e si
uniscono quindi i porri, le verdu-
r e .
L’impasto viene posto nella teglia
e guarnito con striscioline di pasta.
La cottura è di 40 minuti a 200.
Martina & Agnese
La
Scarpazza
#fateciuscire num. 02
19
È difficile poter descrivere i
professori e sinceramente non
vedo il perché io lo debba fare
mi sembra una cosa assurda il
dover giudicare o lodare i miei
prof. ma visto che sono qui or-
mai lo faccio. Ci tengo però a
dire una cosa prima di comin-
ciare: sarò totalmente sincera
senza preferenze! Per iniziare
vorrei parlare del mio prof.
Rossi, ha un carattere molto de-
ciso e forte , una grande passio-
ne per la letteratura e questo mi
piace molto l’unica cosa che
cambierei di lui: è il fatto di es-
sere troppo schietto; ma anche
se ha questo piccolo difetto è
bravo lo stesso. Andando avan-
ti troviamo la prof. Bonamini è
molto calma lei non parla ma
agisce; è la tipica persona che
usa sia il bastone ma quando
serve anche la carota. Sa dire le
cose in faccia non ha timore , è
una persona molto riservata , tu
non fai gli affari suoi e lei non
fa gli affari tuoi! Dopodichè
viene la prof Vincenzo una per-
sona straordinaria e non lo dico
per essere la cocca, ma lo dico
perché ho imparato a conoscer-
la; c’è una cosa che mi piace di
lei ed è la determinazione. La
sua passione sono gli ukulele
ma detto in generale la musica,
ed è fantastico l’aver portato
questo passatempo nel suo lavo-
ro . Poi troviamo la prof. Cap-
piello è davvero WOW! Dicia-
mo che è una di quelle persone
molto all’antica, non fraintende-
temi non ho detto vecchia, ho
detto semplicemente che fa ri-
spettare le regole , ha occhi o-
vunque anche dove non li do-
vrebbe avere e per lei
l’attenzione e il silenzio sono
fondamentali. Proseguendo pos-
siamo trovare la prof Neri è
davvero ganzissima , insegna
molto bene è molto professiona-
le e a volte quando dobbiamo
staccare per un attimo il cervel-
lo ci racconta le sue sventure. È
molto brava in ciò che fa e sa
cosa vuole dalla vita, e ciò che
vuole ottiene; il suo motto è
Volere è Potere. La prof Ferlaz-
zo invece è una delle mie prefe-
rite e non riesco a trovare difetti
in lei, è molto difficile non a-
verne insomma è perfetta! che
dire, è una persona fantastica e
una cosa molto bella di lei è che
è sempre con il sorriso e per lei
non esistono problemi, ma solo
soluzioni. Il suo opposto è la
prof Burzi, una professoressa
molto temuta dagli alunni ma
allo stesso tempo molto apprez-
zata dai genitori. La sua vita è il
suo lavoro, quando insegna dà il
100%. È una donna molto forte
e detto sinceramente anche se
non sembra, io la adoro. Poi c’è
La prof De Gioia: non voglio
parlare di lei ma delle sue mani
che, quando toccano un foglio,
lo fanno diventare un’opera
d’arte; quando hanno una mac-
china fotografica sono davvero
esplosive e fanno di quelle foto
da urlo. La sua rivale è la prof
Macchiarini; le due competono
molto spesso e la gara consiste
nell’essere la più cattiva ….. e
potete ben capire che a noi stu-
denti questo tipo di gara non
piace molto. Tralasciando com-
petizioni, secondo me ciò che
rende perfetta questa professo-
ressa è il suo metodo di lavoro;
la prof spiega molto bene anche
gli argomenti più difficili; sa
quando scherzare ma sa anche
quando è l’ora di mettere un
rapporto! E per me è davvero
SUPER! Per ultimo ma non me-
no importante vorrei parlarvi
del prof Ponzanelli; io lo consi-
glio alle scuole a corto di do-
centi perché è un eccellente in-
segnante, molto solare e ……
non fatevi ingannare dal suo
aspetto e non giudicatelo prima
di averlo conosciuto perché,
fidatevi, è la persona più pa-
ziente e dolce di questo mondo.
Vorrei concludere col dirvi che
io sarò sempre d’accordo con i
miei prof anche perché mi con-
viene ... noooo scherzo . Il tema
finisce qui spero vi sia piaciuto
e g r a z i e m o l t e p e r
l’attenzione!!!
A ME NON PIACE GIUDICARE!
La nostra scuola è molto grande e
si chiama “Dante Alighieri “.
Nella nostra scuola c’è una pic-
cola biblioteca con molti libri e
noi il venerdì mattina ci andiamo
sempre per leggere dei libri e per
prenderli in prestito .C’è anche
un laboratorio di arte dove noi
andiamo sempre per fare dei di-
segni e per studiare l’Arte delle
civiltà antiche . Abbiamo un
grande laboratorio di scienze pe-
rò per nostra sfortuna non ci sia-
mo mai andati,speriamo che un
giorno ci andremmo anche noi.
Le nostre aule preferite sono
l’aula di musica dove suoniamo
l’ukulele e cantiamo tante belle
canzoni e l’aula di computer do-
ve ora stiamo scrivendo e ci sono
14 computer. La cosa che ci pia-
ce di meno della nostra scuola è
che la ricreazione è troppo corta
e per precisione dura solo dieci
minuti e noi dovremmo riuscire a
mangiare ,andare in bagno e gio-
care un po’ però alla fine riuscia-
mo solo a mangiare, che dispera-
zione! In fine c’è una mensa mol-
to grande però noi non ci man-
giamo mai perché non facciamo i
rientri e perciò noi mangiamo
sempre a casa
La scuola che vorremmo è così :
in classe vorremmo i muri tutti
tappezzati di cartine geografiche
che rappresentano tutto il mondo
e soprattutto l’Italia e la Liguria.
vorremmo anche una biblioteca
molto più grande e che ci siano al
posto delle sedie delle poltrone
velluto rosso (tipo come i salotti-
ni americani ), ma la cosa che ci
interessa di più e che vorremmo
una ricreazione più lunga , non
chiediamo tanto ma almeno 20
minuti ce li potreste lasciare. Pe-
rò vorremmo anche una palestra
tutta nostra senza dover andare
ogni volta alle elementari; un bar
privato dentro la nostra scuola
media. Se è possibile vorremmo
gli armadietti come le scuole in-
glesi e infine vorremmo una
squadra di chirleader con gruppo
basket a cui tifare. Le nostre ri-
chieste finiscono qua.
Martina Autolitano ,
Camilla Giuliani
Descriviamo la nostra scuola
e come la vorremmo
Prof e Scuola
Nella nostra scuola anche noi
abbiamo il potenziamento di
inglese e di storia dell’ arte, cio-
è un’altra insegnante ci appro-
fondisce gli argomenti scolasti-
ci. Porta di volta in volta i due
gruppi (A e B, a partire dalla
lettera del cognome dalla A alla
F, e il secondo gruppo dalla F
alla S) fuori dalla classe per ri-
spiegarci meglio la lezione
svolta la volta precedente oppu-
re aiuta la professoressa di in-
glese a interrogare in un’altra
aula.
Potenziamento di Storia dell’
Arte
L'altro potenziamento, invece, è
quello di storia dell’arte e dise-
gno. Anche in questo caso la
professoressa ci porta fuori
dalla classe per aiutarci con le
nostre presentazioni di storia
dell’arte, correggerle, aggiunge-
re parti in più e vedere se van-
no bene oppure aiutarci a farle
( ma attenzione: ce le lascia fa-
re, logicamente, da soli, sempre
stando attenta a ciò che faccia-
mo e scriviamo).
Dopo che lei e la professoressa
di Storia dell’arte ci hanno con-
trollato le presentazioni, le e-
sponiamo alla classe e le inse-
gnanti le rispiegano a tutti noi.
Di arte (disegno artistico) dob-
biamo preparare una copia di un
quadro degli artisti fatti durante
l’anno scolastico.
Sofia Antognetti
Veronica Patierno
Il potenziamento
#fateciuscire num. 02
20
I miei
Prof preferiti Vi elencherò i miei prof preferi-
ti: Ponzanelli, De Gioia, Nicola,
Riccardo, Ferlazzo, Vilardo,
Arena e il Preside che è molto
simpatico e sta insegnando
volano il giovedì di sera alle
09:10 alle scuole elementari
nella palestra, l’ entrata è di
fianco all’entrata dove si fa gin-
nastica con la Bonamini.
Per chi vuole venire: è gratis!
Vi aspettiamo!!!
Rossella Zicari
Alla mattina quando ci sveglia-
mo e andiamo a scuola ci fa
male sempre la schiena .
Ci sono libri che durano tutti i
tre anni , come quelli di scien-
ze , e sono enormi e pesantissi-
mi.
Ci sono molti rimedi come met-
tere degli armadietti nel corri-
doio , uno per ogni alunno.
Ogni alunno dovrebbe avere
un suo codice per garantire la
sicurezza .
L’ideale sarebbe la scelta del
bianco per permetterci di deco-
rare il proprio armadietto in
modo originale e creativo.
Un’altra utile proposta potreb-
be essere quella di concedere
agli alunni l’utilizzo del proprio
computer o tablet sul quale vi-
sualizzare i libri interattivi di
tutte le materie .
Poi si potrebbe fare che ogni
prof ha una sua aula e che non
sono più loro a spostarsi ,ma
siamo noi che al cambio
dell’ora andiamo nelle varie
aule .
SAREBBE BELLO!!!!!!!
Thomas Pantani
Davide Fiorini
Gli zaini troppo pesanti !!! La nostra aula di musica è abba-
stanza grande.
Ci sono tantissime sedie per gli
alunni, e tante Chitarre e
Ukulele. Ognuno ha il suo uku-
lele , c’è anche una lavagna con
fogli di carta.
La professoressa Elisabetta
Vincenzo per scrivere note, ac-
cordi, canzoni da far imparare
ai ragazzi, usa dei pennarelli
colorati.
All’inizio della lezione la prof
ci fa accordare gli ukulele a uno
a uno. Durante la lezione la prof
suona insieme ai ragazzi. Inol-
tre c’è la prof Katia Cecchinelli
che suona il pianoforte. Ogni
tanto ci divide in due gruppi un
gruppo suona e un gruppo suo-
na .
Una volta sono venuti insieme a
noi le classi di terza e seconda
media.
A Natale e alla fine dell’anno
scolastico la prof Vincenzo ci fa
fare un concerto.
La nostra aula di musica
La scuola media di Castelnuovo
Magra si trova a Molicciara, in
un edificio giallo di tre piani.
La scuola ha dodici aule , alcuni
laboratori , una biblioteca e una
mensa. Di fronte alla scuola c’è
un grande cortile adibito a par-
cheggio.
Le classi sono formate da ven-
ticinque alunni ciascuno
Secondo noi la scuola di Castel-
nuovo Magra è consigliabile a
tutti i ragazzi. Infatti gli stu-
denti si trovano a loro agio e la
mattina entrano volentieri…per
i professori ma meno per la
mensa.
De Gioia : potenzierei il laboratorio di arte tecni-
ca cambierei la mensa farei dei murales e ralle-
grerei .
Macchiarini : aggiungerei una palestra e più libri
in biblioteca i computer più recenti e non cambie-
rei niente .
Ferlazzo : aggiungerei la palestra e toglierei i
muri .
Prof Rossi : aggiungerei la palestra e cambierei
la mensa.
Burzi : aggiungerei un bel campo per correre e
toglierei le macchine.
Professoressa Rossi : aggiungerei una palestra e
non toglierei niente.
Logli : aggiungerei una palestra e cambierei
qualche regola di istituto.
Franciosi : aggiungerei una palestra e non cam-
bierei nulla .
Neri : aggiungerei il laboratorio delle lingue e
cambierei la tettoia deve essere più grande
Ferrari : i pulmini devono essere più puntuali
regolamentare l’ uso della bottiglia .
Capiello : aggiungerei la palestra e non cambierei
niente.
Pellegrini :aggiungerei una piscina e una palestra
e una mensa con pareti insonorizzate
Marchini : aggiungerei una classe senza libri in-
terattiva e toglierei le scale
Vincenzo : aggiungerei l’ insonorizzazione
Nicola educatore : aggiungerei una sala
d’ascolto musicale fornita di materiale d’ ascolto
e un’ ora di storia della musica contemporanea
Ponzanelli : aggiungerei la palestra e internet ma
non toglierei nulla .
Cosa aggiungeresti e cambieresti a questa scuola,
Prof?
La scuola media di
Castelnuovo Magra
Immagino che vi stiate chieden-
do chi è la “dottora”!
Ebbene in questo articolo parle-
rò di lei senza svelare il suo ve-
ro nome
Se deve leggere porta gli oc-
chiali gialli e neri. Ha capelli
lunghi. Frequenta la mia classe
perché è una prof. di sostegno e
di francese. Per me è gentile
con tutti gli alunni e si veste
sempre con jeans e giubbino di
pelle. Come mai il nome
“dottora”? E’ stata una idea
mia e dei miei compagni prefe-
riti, Michele e Moreno. Ci aiuta
a studiare in classe e a ripassare
prima di un’interrogazione. E’
molto brava e non ci fa mai an-
noiare perché sa essere diver-
tente. Inoltre quando la chia-
miamo lei viene sempre e ci
aiuta. A lei piace scrivere. La
dottora ci porta I pensieri. La
scorsa settimana ha portato I
profumi per tutta la classe.
La Dottora
Chi: Linda De Gioia
Come: simpatica e severa quan-
ti 300 Ponzanelli
Quando: 08/01/1974
Perché: per rendere la vita com-
plicata agli alunni della sua
scuola
Dove: Carrara
Tecnica: fatta di organi… omi-
cida
Dimensioni: 1.75 cm x 70kg
Ubicazione attuale: Sarzana
(SP),Italia
Il ritratto è in stile Leonardesco.
Si può riconoscere la malvagità
del moto dell’animo, ma allo
stesso tempo (dal punto di vista
estetico) molto dolce. Le rap-
presentazioni di questo ritratto,
sono molte, ma purtroppo tutte
imitazioni fatte dai suoi alunni;
quindi il ritratto originale non è
mai stato trovato. Ci sono diver-
se rappresentazioni: di una per-
sona dolce, ma una discreta rap-
presentazione di una professo-
ressa che tira fuori le unghie.
Ma vediamo quando tira fuori
le unghie! Quando ha visto
l’articolo del prof. Ponza, quan-
do le linee in prospettiva non
vanno a fuga (la maggior parte
delle volte). Intorno a lei è pre-
sente una vasta architettura mo-
numentale che non sta mai zitta:
noi alunni!!!! La prospettiva
aerea è rappresentata dai suoi
occhi che al minimo rumore ti
lanciano un’occhiataccia. Im-
portanti sono le sue delicate
mani da cui escono fuori dei
bellissimi disegni. Non sono
semplici mani, sono mani che
f a n n o p r o d i -
gi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Comun-
que sia è la nostra prof., buona
o cattiva che sia, a noi piace
così e le vogliamo un mondo di
bene.
Commissionato da:
Monfroni Francesca
Pupuleku Anita
Ratti Simonetta
Per Leonardo da Vinci
LA PROF DE GIOIA
#fateciuscire num. 02
21
Storie, racconti, testi
C ara chiara,
Come stai? Io abbastanza
bene spero anche tu. Sono pas-
sati alcuni mesi da quando ci
siamo scritti l’ ultima volta .Ho
deciso anche per questa volta di
tradire il cellulare e il computer
per scrivere una vera lettera in
carta e penna come facevano i
nostri genitori quando erano
piccoli. Qualche tempo fa mi
veniva da ridere quan-
do,accompagnando mio padre
in cartoleria,chiese alla com-
messa: “una busta e un foglio”.
Meravigliata li chiesi a cosa
servissero e mi rispose che do-
veva scrivere una lettera ad un
amico che lavorava a Milano.
Pensai “ma non lo sente per
telefono almeno una volta alla
settimana?” Ma oggi a pensarci
bene credo che nei telefonini,
messaggi, cellulari ed e-mail,
viene a mancare qualcosa. Non
so precisamente cosa, ma sem-
bra che non riesci mai adire
tutto quello che senti o pensi.
Comunque, mi è venuta voglia
di scriverti proprio oggi pome-
riggio, quando ripulendo in un
cassetto ho trovato una nostra
fotografia sulla spiaggia di Por-
tovenere. Non ho potuto non
pensarti e farmi il conto di
quanto giorni mancano per le
vacanze, in modo da rivederci
di nuovo. Pensa allo scorso an-
no e …. ai tuffi in mare, gite in
barca, pizze e panini.
Nell’ultima lettera mi avevi
chiesto che scuola volevo fare.
Io non so ancora che scuola vo-
levo fare? Io non so ancora che
scuola fare vorrei fa ma mi pia-
cerebbe fare la geometra o la
estetista.
Ma lasciamo perdere queste ini-
ziative e continuiamo a parlare
del futuro prossimo o remoto
che sia. Ti ho già riferito che mi
sono iscritta,come te, a pallavo-
lo a proposito come va? Già
penso quante nuove amici mi
trovero davanti: è la mia prima
volta che gioco a pallavolo
( non è vero perché a scuola ci
ho a volte giocato)….. Ma ades-
so è proprio tardi e devo salu-
tarti , tra non molto ci rivedre-
mo e parleremo più ampiamente
d e i n o s t r i p r o b l e m i
……..Voglio dirti solo che stare
lontano da te significa non ave-
re una parte di me..... TI VO-
GLIO BENE .
Anna Airaghi
ENTRA NICOLE:
ehi chi sei?
ENTRA GIOVANNI:
sono un folletto e tu?
E N T R A N I C O L E :
non ci credo sei un folletto!!!
E io sono una regina ma stare
qui
È troppo pericoloso vai via.
E S C E N I C O L E :
E N T R A G I O V A N N I :
MA come io vivo qui da molto
tempo e tutto solo
E qui non verrà mai nessuno
tranne lei regina.
E N T R A N I C O L E :
Scherzi?
E N T R A G I O V A N N I :
Non scherzo e reale.
E N T R A N I C O L E :
Allora devi costruirti una casa
sul albero più alto.
E N T R A G I O V A N N I :
p e r c h é ?
E N T R A N I C O L E :
Perché si dice in giro che in
questo bosco era pieno di gi-
ganti
Molto malvagi e grandi.
E N T R A G I O V A N N I :
QUALE SAREBBE IL PRO-
BLEMA?
E N T R A N I C O L E :
che sono cacciatori di folletti
molto grandi e cattivi.
ENTRA NICOLE:
E si dice anche che in questo
bosco c e nascosto un tesoro!!!.
E N T R A G I O V A N N I :
ALLORA I GIGANTI SONO
LÌ A CONTROLLARE IL
TESORO PREZIOSO.
E N T R A N I C O L E :
Si e molto vero!!!.
E N T R A G I O V A N N I :
Allora dobbiamo costruire in-
sieme un piano.
E N T R A N I C O L E :
Si ma come?
E N T R A G I O V A N N I :
Mi faccio attirare dai giganti ok
per lei regina.
E N T R A N I C O L E :
Ok piccolo folletto
E N T R A G I O V A N N I :
allora andiamo a prendere il
tesoro nascosto e prezioso ecco-
li arrivano
Entra adesso molto velocemen-
te!!!.
E N T R A N I C O L E :
Preso ,adesso scappa insieme a
me!!!.
E N T R A G I O V A N N I :
IO vado a vedere cosa c e li
dentro a quello specchio magico
E N T R A N I C O L E :
Quello specchio ci farà diventa-
re bambini allora vengo anche
i o ! ! !
E N T R A G I O V A N N I :
Allora entriamo!!!.
E N T R A N O I D U E :
C E L ABBIAMO FATTA EV-
VIVA SIAMO DIVENTATI
DUE BAMBINI!!!.
Grazie per l’attenzione da
NICOLE E GIOVANNI
I BAMBINI IN
UN BOSCO
MAGICO C’è stato un periodo della mia
infanzia in cui trascorrevo ogni
minuto della giornata fuori a
giocare con le mie amiche o da
sola.
Mi piaceva correre e sentire il
vento tra i capelli, il sole che mi
riscaldava il viso e ascoltare i
cinguettio degli uccellini sulle
palme.
Allora abitavo vicino al mare,
dove c’era una pineta piena di
panchine. Ogni giorno, dopo
scuola, con la mia amica, pas-
seggiavo lungo la riva del mare,
raccontandone i pensieri, segreti
e ricordi.
Mi è sempre piaciuto quel posto
sia di estate che di inverno, mi
incantava guardare il movimen-
to grazioso delle onde del mare
e il piacevole bianco della
s c h i u m a
formata grazie allo schiantarsi
di esse sugli scogli, quegli sco-
gli su cui non facevo altro che
saltare e giocare.
Spesso la spiaggia in inverno
era sporca ed io con l’aiuto di
alcuni miei amici, e abitanti la
pulivamo da plastica e carta.
D’estate era bello perché piena
di gente. Il mare di quel verde-
azzurrino mi faceva sorridere
ogni volta che ci immergevo i
piedi. Nuotare mi faceva sentire
me stessa, libera … una sirena.
Oltre al mare mi piaceva andare
in campeggio e alla notte uscire
dalla tenda in compagnia di mia
cugina a guardare le stelle vici-
no al focolare del fuoco.
La natura per me è sempre stata
un aiuto per ritornare allegra ;
lo è tutt’ora: i sabati sera con le
mie amiche fuori a passeggiare
sono i miei preferiti. Le notti di
estete fuori fino l’una di mattina
sono ancora piacevoli.
Amo la natura, sia di giorno
che di notte e adoro tutto ciò
che la riguarda.
Antonella 3D
Io e...
la natura
#fateciuscire num. 02
22
Qualcuno penserà:- Che bello
vivere in campagna immersi nei
boschi tra graziosi animaletti,
fiori strepitosi, torrentelli limpi-
di, e scuri spaventosi grossi la-
ghi. Allora già che ci siamo
possiamo tranquillamente entra-
re nei panni di un semplice ra-
gazzino di dieci anni che viveva
in quei luoghi in Germania.
Questi era un ragazzino sempli-
ce come tutti gli altri, biondo,
con pelle bianchiccia, occhi az-
zurro-ghiaccio, lentiggini sulle
guance, e labbra rossissime: era
molto simile a un vichingo. Si
chiamava Robert, e spesso era
felice, perchè andava bene a
scuola, era il più divertente e il
più seguito fra i suoi amici, e
aveva una famiglia molto acco-
gliente. Quando era più piccolo
Robert non usciva mai, perchè
in quel periodo circolava una
grave malattia e quindi restava
a casa a giocare con i puzzle o a
dormire e mangiare. Un bel
giorno quando ebbe compiuto
sei anni volle andare fuori con il
suo migliore amico Lucas; la
malattia pericolosa era andata
via quindi poteva divertirsi libe-
ramente. Robert e Lucas così
uscirono e... sorpresa! Videro
un ammasso d'acqua scura e
nera come la pece verso il cen-
tro, questi così si presero paura
e a gambe levate ritornarono in
casa. A Robert rimase la paura
fino ai dieci anni e se la portò
con sè facendola diventare sem-
pre più atroce, immaginandosi
pesci dai denti aguzzi gigante-
schi nuotare furiosamente in
quel lago, specialmente verso il
centro, che ogni giorno si face-
va sempre più nero. Era il di-
ciannove Marzo, e Robert era
molto felice perchè il giorno
dopo sarebbe stato il suo deci-
mo compleanno, così prese il
suo zaino, e andò a scuola pas-
sando vicino al grosso lago.
Lui, ormai stufo di soffrire per
quest' inutile paura, prese un
grosso masso e con tutta la sua
forza lo lanciò vicino al centro
del grosso lago urlando:-Sono
stufo di avere paura di te, non
sei niente per me, e sparisci su-
bito dalla mia vista sennò, sen-
nò...- Non fece in tempo a dire,
perchè qualcosa di affilato
spuntò dall'acqua, e in meno di
dieci secondi si rituffò dentro.
Robert stette qualche minuto a
osservare quel lago, e poi corse
subito a scuola. La lezione fu
molto divertente, ma non per il
ragazzo:continuava a pensare
alla cosa affilata, e per questo
non si accorse neanche che l'in-
segnante lo stava chiamando già
da un quarto d'ora. Lui si risve-
gliò dai suoi pensieri grazie alla
possente strattonata di Lulù
brumbrum, lo chiamavano tutti
così perche era molto paffuto e
divertente, ed era famoso anche
per le sue strattonate a sorpresa.
Dopo il colpo disse la maestra:-
Bene Robert vedo che ti sei sve-
gliato, dunque, oggi facciamo
ripasso degli anni precedenti,
quindi tu mi ripeterai che cosa è
un lago!- Ci fu un momento di
silenzio e il bambino ritornò a
pensare al grosso lago vicino a
casa sua, e poi finalmente riuscì
a parlare:-U-un lago è una di-di
-distesa d'ac-c-cqua!- -Ah ah-
brofonchiò la maestra; -Ed è
molto profondo, di colore nero,
con p-pe-pesci, ta-tanti pesci
che mangiano gli gli...- -Stop
basta così-Disse la maestra; -
Ma, ma...-continuò Robert, -
Taci!- rimproverò l'insegnante,
-Non ho finito!- la implorò -
Ho detto taci!- urlò infine l'inse-
gnante. Robert si risedette, e
alla fine dell'ora ritornò a casa
con tutti i suoi compagni, stra-
namente non parlava con nessu-
no, e con la faccia rossa per la
rabbia, fece in tempo a prendere
per il braccio Lucas e trascinar-
lo senza fermarsi a casa sua.
Una volta arrivati Robert disse
all'amico:-Vieni, ti presto ma-
schera e bombole d'ossigeno, tu
ed io esploreremo quel lago!- -
Ma, io non posso, siamo in pie-
no inverno, fa freddo, potrebbe
essere pericoloso, mi avevi det-
to che è molto profondo, io non
ci vengo...ho paura!- -No Lu-
cas, tu devi venirci, forza...- co-
sì i due di nascosto fecero me-
renda e velocemente si misero
addosso la loro imbragatura e
con passo furtivo si avvicinaro-
no verso il maestoso lago. Insie-
me arrivarono alle sponde e
dall'altra parte videro una figura
umana che assomigliava ad una
ragazza. Robert ritrascinò l'ami-
co dall'altra sponda dove c'era
la ragazza, e una volta arrivati
la videro perfettamente:era mol-
to magra dalle gambe e braccia
sottili e fini molto pallide, ave-
va grandi occhi verde smeraldo
molto inquietanti, i lunghi ca-
pelli color paglia le arrivavano
fino alle ginocchia lasciandoseli
scorrere lungo le spalle dal ven-
to, e infine la bocca era larga
con labbra screpolate e denti
leggermente appuntiti che le
sporgevano dal davanti. Lucas
provò a parlarle dicendole:-
Ciao! Mi chiamo Lucas e lui è
il mio migliore amico Robert, tu
come ti chiami? Sei di qui? Io
non ti ho mai vista!- Ella sem-
brava non volesse rispondere, e
dopo due minuti disse:-Io sono
Lidya, non sono di qua, mi sono
appena trasferita vicino a questo
lago e volevo venire a vederlo,
peccato che non possa andarci
dentro!- -Perchè no! Ho dell'at-
trezzatura anche per te! La
vuoi?- rispose Robert, e di corsa
l'andò a prendere. Una volta
tornato insegnò a Lidya come
usarla e insieme si tuffarono nel
lago. Quel posto era molto buio,
e dentro ci nuotavano pesci da
occhi enormi e altri di colore
grigio, marrone, o verde alga.
Non c'era nessun'atmosfera di
felicità, tutto era ricoperto di
melma verdastra e appiccicosa
che galleggiava, ramoscelli di
alberi ormai disfatti, e tanta al-
tra roba schifosa; infine quel
poco che si vedeva del fondale
sembrava anche quello melmo-
so e sabbia che svolazzava fa-
cendo polvere, e grandi alghe
bucherellate ai lati. -Robert non
hai mica delle torce, io non ve-
do niente!- sbiascicò Lucas -Ne
ho solo una, rimaniamo in grup-
po e... e tu Lidya rimani con
noi.- rispose Robert, e prenden-
do Lidya per il polso incomin-
ciarono l'esplorazione. -A che
punto siamo, inizia a fare più
buio qui.- disse Robert -Mhh,
dovremmo essere verso il fon-
dale più vicino al centro.- disse
la ragazza, -E tu come fai a sa-
perlo, non sei di qui!- -Lo so
perchè sento dei pizzichii alla
coscia, questi sono piccoli pesci
che stanno verso il fondo.-
spiegò compiaciuta Lidya, e
guidando gli altri due verso il
fondo, li condusse vicino ad una
grotta ricoperta di alghe, com-
pletamente lontana da ogni for-
ma di vita animale. -E ora dove
siamo?- domandò Lucas, -
Siamo in questa grotta ho pen-
sato che voi potreste essere
stanchi di nuotare così poteva-
mo fermarci e stare qui a cerca-
re sotto la sabbia delle pietre, o
monete antiche!- disse la bam-
bina, e con le sue mani secche
incominciò a scavare, -E tu co-
me lo sai?- chiese Robert, -Non
lo sapevate che sotto i fondali di
qualcosa di profondo come que-
sto lago, c'è sempre qualcosa di
antico o prezioso?!- rispose cal-
ma Lidya,e invitò gli altri a sca-
vare con lei. -Guardate ho tro-
vato uno specchio, è contornato
d'oro e ci sono conficcati rubini,
potrei venderlo, è in ottime con-
dizioni!- esclamò Robert alzan-
do il prezioso oggetto in aria.
Questa cosa stupì molto Lucas e
disse -Wow che fortuna , ci
specchia anche è...- -Cosa c'è
che è successo ora?!- rimprove-
rò preoccupato Robert, -Guarda
lo specchio oltre a noi due c'è
una faccia di profilo lunga,
guarda...i denti sono affilati e le
sporgono dal labbro inferiore!-
esclamò Lucas e si girò, dietro
c'era solo Lidya che li osserva-
va con aria interrogativa; -Tu,
tu sei un mostro, non poteva
essere nessun'altro Lidya, c'eri
solo tu dietro di noi, forza sputa
il rospo!- -Io? Non sono così di
profilo io ho la faccia sì un po'
allungata, ma non così tanto.- si
lamentò la ragazza, che era se-
duta a terra, -E allora chi può
essere stato, forza andiamo, no
anzi chiediamo consigli a Lidya
lei è cosi intelligente!- i ragazzi
si girarono, ma dietro non c'era
nessuno, la ragazza come era
comparsa sulla sponda del lago
era scomparsa sul suo fondale. -
E ora dov'è finita, era qui dietro
di noi pochi secondi fa!- escla-
mò Lucas, -Non so dove sia fi-
nita ma noi dobbiamo cercarla!-
così i due ragazzi ripresero la
"camminata" e cercarono Lidya.
Dopo trenta minuti l'acqua si
faceva sempre più scura,e le
figure ormai si vedevano sfuo-
cate, fino a quando una sfuma-
tura scura e gigantesca, non atti-
rò l'attenzione di Robert:era una
figura scura dai contorni incerti,
e non si poteva capire bene cosa
era, quella strana figura intanto
nuotava lontano ai due, agitan-
do le sue enormi pinne. Dopo
un po'che il ragazzo osservava
quella figura si girò a parlarne
all'amico, e quando si rigirò a
fargliela vedere la creatura non
c'era più. -Tu inizi ad avere gli
incubi amico, procedi senza
guardarti intorno.- gli sussurrò
Lucas, e insieme continuarono.
Dopo un po'Robert si rigirò per
vedere se quella cosa fosse ri-
comparsa, ed era lì come prima
a nuotare, lui non esitò a dirlo a
Lucas:-Guarda, guarda è di
nuovo lì su, vieni a vedere.- Ma
quell'immagine come prima era
scomparsa; -Robert,ho detto di
non disturbarmi!- sbraitò l'altro
amico, ma Robert fu pronto a
ribattere:-Ah sì, se ti dò tanto
fastidio posso pure andarmene a
Cosa c'è al centro di un lago
(Prima Puntata) Emma Benedetti
#fateciuscire num. 02
23
Il gatto arrabbiato La storia della volpe C’era una volta un gatto che
aveva un carattere molto arrab-
biato per una cosa che gli era
successo molto tempo fa, di cui
non ci si può nemmeno imma-
ginare. Aveva visto alla televi-
sione un concorso, per trovare
una lampada speciale che si
accendeva con lo schiocco del-
le dita. Il gatto era MOLToooo-
oooo interessato a questo con-
corso al quale volle partecipare.
Quando arrivò vide che c’erano
già molti concorrenti, circa 40,
che volevano a tutti i costi quel-
la lampada, ma ad un certo pun-
to entrò un ORCO GIGANTE-
SCOooooo che era più alto de-
gli alberi del bosco e ogni passo
era GRANDE come un campo
da tennis. La gara cominciò al
calar del sole, quando tutti co-
minciarono l’orco li schiaccio
sotto il suo PIEDONE. Si salvò
solo il gatto arrabbiato che era
fuggito come una SAETTAaaa-
aa!!! Ma l’orco continuò a inse-
guirlo e dopo pochi minuti lo
RAGGIUNSEeee!
Il gatto trovò una cosa luccican-
te per terra sì, era proprio una
bacchetta MAGICAaaa, e la
prese in mano pensando di rim-
picciolire l’orco. L’orco diventò
come una FORMICAaa! Quindi
l’orco non poté più gareggiare
contro l’unico SUPERSTITEee-
e.
Infine il gatto uscì vincitore da
quella paurosa gara e vinse
quella bellissima e SPECIALE-
eee lampada, il gatto dopo aver
vinto questa gara e questa lam-
pada non fu più ARRABBIA-
TOooo!
C’era una volta una volpe ingle-
se che viveva in Inghilterra nel-
la cucina di una casa abbando-
nata in un villaggio vicino al
mare. Un giorno una nave pirata
attraccò nel villaggio e lo attac-
cò.
Il capitano nella battaglia vide
la volpe. Era una specie rarissi-
ma dal valore inestimabile e
decise di portarla con sé in
Francia per venderla.
Depredato il villaggio ritornaro-
no in Francia con il bottino. La
volpe si ritrovò spaesata nella
stiva della nave che era illumi-
nata da una lanterna e scoprì
presto , sollevata, che dentro la
lanterna si trovava una fata che
vedendo la volpe disse:”se mi
farai uscire da questa lanterna ti
farò scappare da questa nave”.
La volpe accettò e lanciando un
sasso contro la lanterna la fran-
tumò in mille pezzi facendone
uscire la fata.
Questa la ringraziò e con una
magia la fece uscire dalla stiva.
I pirati le videro subito e corse-
ro verso di loro per prenderle,
allora la fata disse alla vol-
pe:”Volpe tappati le orecchie,
ora ci penso io!”.
La volpe ubbidì, quindi, la fata
fece apparire un’ arpa dorata
che si suonava da sola.
La volpe notò anche che al suo-
no dell’ arpa i pirati rallentava-
no il passo finché ad un certo
punto non caddero a terra rus-
sando! “WOW” esclamò la vol-
pe tutta contenta dell’ incantesi-
mo.
La volpe e la fata allora scappa-
rono con una scialuppa di salva-
taggio e tornarono felici e con-
tenti in Inghilterra.
Mattia Bernardi
Deniel Bertolini
esplorare quuesto maledetto
lago da solo!!- E nuotando Ro-
bert se ne ando nella direzione
di quella figura lasciando Lucas
solo e a bocca aperta. Intanto
codesto nuoticchiava intorno a
se stesso, senza vedere dove
andava finchè non si ritrovò
faccia a faccia con una tripla
fila di denti giallastri un po'con-
sumati tutti imbevuti di sangue,
rosso fuoco, e con incastrati
dentro pezzi di carne di pesce
tutta maciullata, e con lische
schifose. Lucas terrorizzato
guardò in alto e vide un paio di
occhi rossi come il sangue. Do-
po il bambino guardò in basso,
e questa volta vide qualcosa
ancora di più terrorizzante,
sempre più in basso scendevano
dei vestiti femminili con ricami
e un paio di ballerine nere...
proprio quelle che aveva Lidya!
Il dubbio era uno solo: Lidya
era appena stata mangiata! Do-
po questo pensiero Lucas ri-
guardò il mostro in faccia
ma...non c'era più, era scompar-
so improvvisamente, e i vesti-
ti... anche quelli erano scompar-
si nell'oscurità del lago. Il ra-
gazzo cercò di urlare ma dalla
sua bocca uscivano solo bolle.
Robert intanto proseguiva tran-
quillo per la sua strada alla ri-
cerca di quell'ombra fino a
quando non si accorse che le
sue bombole d'ossigeno si sta-
vano per scaricare, così andan-
do più veloce che poteva tornò
sulla costa del lago, immagi-
nandosi che il suo amico fosse
gia li, ma... non era ancora arri-
vato! E Robert pensava e pensa-
va a quello che gli sarebbe po-
tuto accadere. Lucas si accorse
pure lui che le bombole ormai
erano esaurite, e cercava di ri-
tornare in superficie ma invano,
il giovane non si poteva più
muovere, da quando aveva visto
quel mostro era impazzito, la
testa gli era andata su di giri.
Ma un'altra ombra scura si levò
sullo sfondo melmoso del gros-
so lago, questa però era una fi-
gura femminile, alta e magra...:-
Lidya!- pensò il ragazzo,
ma...non era affatto Lidya: era
una ragazza di cui non si poteva
capire bene l'età: i lineamenti le
cambiavano età ogni cinque se-
condi, e lo stesso le mani, quan-
do Lucas la vide comparire ce
le aveva proporzionate al corpo,
ma quando gli si avvicinò ce le
aveva da sessantenne. La ragaz-
za dai lunghi capelli neri, e da-
gli occhi color del mare disse a
Lucas:-Io potrei aiutarti a torna-
re in superficie!- aveva una vo-
ce balsamica, molto dolce, che
però non convinse granchè il
bambino:- Che cosa vuoi, non ti
conosco e, dato che non ti cono-
sco non mi fido di te! E poi co-
me ti chiami?!- -Shhh, tranquil-
lo, sono un normalissimo fanta-
sma, aiuto le persone che entra-
no in questo lago, e che non rie-
scono ad uscirne;il mio nome
non posso dirtelo.- - Ma allora
hai aiutato anche il mio amico
Robert?!- disse Lucas, -
Robert?...mmm Robert. Non
conosco nessun Robert, forse è
riuscito a tornare su da solo.-
spiegò il fantasma. :- E allora
perchè io non dovrei riuscirci?!-
le urlò il ragazzo, - Ora ti spie-
go: credo tu sappia di aver visto
un mostro, e dei vestiti scendere
in basso, e questa non era affat-
to una visione, ma la realtà, e
quel che hai visto poco negli
occhi ti... ti...paralizza in un
certo senso, non hai più la for-
za, non vedi bene come prima,
ti indebolisce insomma!- :- Ma
una cosa, perchè c'erano dei
vestiti li sotto, erano di una no-
stra amica quindi vuol dire che
è stata mangiata?- domandò Lu-
cas. :-Tu hai conosciuto la pro-
prietaria dei vestiti?!? Una leg-
genda narra che è stata maledet-
ta, e appena compiuti otto anni
nessuno la voleva come amica,
io non so perchè ma nessuno la
voleva... così lei riflettè a lungo
su come vendicarsi, e meditò
talmente tanto che ottenne dei
poteri... riuscì a creare il lago, e
dentro ci depositò oggetti pre-
ziosi e di valore per attirare le
persone anche da lontano, come
lo specchio che tu reggi in ma-
no; dopo aver fatto tutto questo
si mise sulla sponda e lì aspettò
e aspettò qualche persona, e
quando una di queste arrivava
la portava nel lago dando le in-
dicazioni sbagliate e facendolo
imbattere in un mostro che poi
si sarebbe mangiato la persona.
Questa ragazza di nome Lidya,
sapeva tutto di tutti, e tutt' ora
sta aspettando altre vittime da
uccidere come te, quindi presto,
seguimi così ti porto insieme al
tuo amico sulla sponda.- rac-
contò la ragazza trascinando
Lucas verso la superficie, :- Ma
adesso Lidya ha noi come ami-
ci, e non va bene lo stesso?!-
domandò il ragazzo, ma nessu-
no rispose: il fantasma di quella
ragazza non c'era più e lui era
già arrivato sulla sponda di
quella massa d' acqua senza ac-
corgersene. Appoggiando le
mani secche sulle ginocchia Lu-
cas si alzò senza molta fatica e
guardando dall'altra sponda in-
travide in mezzo a degli alberi il
suo amico Robert, inciampando
sui ciottoli raggiunse il suo ami-
co chiedendogli come avesse
fatto a ritornare sulla sponda
dato che aveva visto quel mo-
stro nel lago, ma l'amico rispo-
se:-Come vuoi che abbia fatto,
nuotando verso la superficie
ovvio!- -Ah è vero tu non sai la
leggenda.- rispose Lucas, -
Quale leggenda?!-ribattè Robert
e così Lucas raccontò all'amico
quello che gli aveva riferito il
fantasma. -Wow, quindi se ve-
diamo Lidya dobbiamo scappa-
re, e non vederla mai più!- disse
Robert, -Esatto!-concluse l'altro
amico, e insieme si incammina-
rono per tornare a casa, perchè
ormai il sole stava tramontando,
e se non fossero tornati a casa
prima delle sette, i due ragazzi
sarebbero stati messi in punizio-
ne anche per un mese. Intanto
Lidya ricomparve sulla sponda
urlando:- Rooobert, Lucaaass,
dove siete, eiiiii c'è nessuno, vi
prego rispondetemi!- calciando
sassolini inciampò, e senti una
voce fredda trapassarle le orec-
chie, una mano grinzosa la af-
ferrò per il braccio facendoglie-
lo scricchiolare, e di colpo ven-
ne trascinata dentro il lago. Ro-
bert era a casa con il suo amico
Lucas, che per quella notte a-
vrebbe dormito insieme a lui,
avevano appena finito di legge-
re un fantastico libro di fanta-
scienza, la mamma di Robert
arrivò con un po' d'acqua dentro
grossi bicchieri di vetro giallo
limone, e appoggiandoli sul co-
modino della cameretta, rim-
boccò le coperte a i due bambi-
ni, e diede loro la buona notte
chiudendo la porta.
(Continua nel prossimo numero)
#fateciuscire num. 02
24
Barzellette Come fai se
le barzellette non le hai? -Gruppo musicale cerca vec-
chietto affetto da parkinson per
suonare le maracas!
-Non prendo l'erPES perché ho
FIFA!
-"Papà, cosa sono le icone?"
"sono immagini sacre!"
"e perché windows ne ha tan-
te?" "perché ci vogliono mira-
coli per farlo partire!!"
-Un daltonico è stato arrestato
perché ne ha fatte di tutte i co-
lori!
-Sapete cosa dice un pulcino
colpito dai raggi solari? PioFo-
co!
-Un tizio va in un ristorante e
chiede un piatto di spaghetti al
sugo e il cameriere glielo porta
e il tizio urla che c'è un capello
e i l cameriere spiega:
"impossibile perché l'abbiamo
fatto con i pelati".
-"Dottore dottore...mia moglie
crede di essere una Ferrari!"
"..una Ferrari?
Ma dov'è ora sua moglie"
"..l'ho parcheggiata qui fuori!
-Un uomo va dal medico:
"dottore, dottore mia moglie in
macchina si sente male!"
e il dottore: "allora gli metta
l'antenna!"
- U n a m a e s t r a d i c e
all’alluno :”Se io ho 1 torta, la
divido in 100 parti e te ne do
una, come si chiama questa o-
perazione?” “Tirchieria” rispose
l’alunno
Freddure Come hai dormito scalato-
re? ...ho dormito come un gran
sasso!
Ho saltato il pranzo!...non era
alto!
Che cosa ti passa per la testa?..il
pettine.
Gli animalisti contro la fiat!...i
panda si fanno in 4 per 4!
Che cosa fa un pittore al polo
nord?...un affresco!
È morto un water!...ha avuto un
de-cesso
Cameriere, avete riso?
Ahahahahahahahahah!
La vita è bella!...è solo un film!
Vuoi andare via per sempre dal
polo nord?...vattene con fred-
dezza!
Una donna è caduta ai miei pie-
di!...era inciampata!
Qual è il tuo piatto forte?...il
piatto che non si rompe!
L'infinito del verbo avere? ave-
re avere avere avere avere avere
avere avere avere avere avere...
Un caffè ha fatto la corte a un
caffè!...alla fine si è espres-
so! Che cosa ha detto un ristora-
tore a Mosè?...prepara 10 tavo-
le!
Che cosa ha detto un prete al
navigatore satellitare?..le vie
del signore sono infinite!
Dove puoi vedere una mosca
che sta sempre ferma?...in rus-
sia!
Perché non ti fidi della mor-
te?...bara!
"Pronto c'è Cristiano?"
"qui siamo tutti cristiani"
Hai un debole?...per forza!
Vuoi compiere cento anni?...ci
metterai un secolo!
Il tuo aspirapolvere è norma-
le?...no è folletto!
Dove è andato a vivere un dro-
gato francese?...a Cannes!
Questo aereo è uno schianto!...è
caduto!
Come comincia la favola di un
bevitore di birra?...ceres una
volta!
Sei un infame?...quando ho ap-
petito!
Antico Egitto: la faraona dice al
faraone: "sono di nuovo incin-
ta!"...faraona ripiena!
Come si mantiene in forma un
termosifone?...facendo riscalda-
mento!
La pecorella studia geografi-
a!...non vuole fare la pecorella
smarrita!
Perché il polo nord è simpati-
co?..è pieno di freddure.
Se voi state leggendo questo
articolo per ridere bhe…
cambiate articolo….
10° cosa fa una mucca con un
fucile…vaccaccia
9° signora le mele le vuole ver-
di rosse o gialle?... È uguale
tanto a casa le sbuccio…
8° se esistono i repubblicani
esistono anche i repubbligatti?
7° non fanno piu wrestling la
sera perché a quell’ora john ce-
na…
6° ieri ho dormito su un mobi-
le... era comodino!
5° perché il calendario è sempre
triste?....perchè ha i giorni con-
tati
4° una ragazzaa dice al suo ra-
gazzo:
-Amore ho appena visto il mio
ex
-Chi,gabriele?
-No….tu!
3° un pescivendolo va a prende-
re un caffè e scrive sulla porta :
tonno subito!
2° Cosa dice uno specchio che
ha fatto qualcosa di male ad un
a l t r o s p e c c h i o ? :
- "Che ho fatto di così ma-
le..non c'era bisogno di metter-
m i a l l ' a n g o l o "
- "Zitto e rifletti!
1° Un ragazzo dice alla sua ra-
gazza: "amore, per me vali zero,
però non preoccuparti, ti ricor-
do che lo zero avviene prima di
tutti!".
Top 10 battute più squallide