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TRASMETTIAMO ENERGIA: P roget to d i mode l l i z zaz ione
n . 1075/1/3/4 48/201 4
FARE RETE PER COMPETERE SPERIMENTARE L’INNOVAZIONE PER LA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE
E INCLUSIVA DEI SISTEMI PRODUTTIVI VENETI
FONDO SOCIALE EUROPEO IN SINERGIA CON IL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO
REGIONALE – DGR 448 DEL 04/04/2014 AMBITO: GIOVANI AL LAVORO CON I MENO GIOVANI
ARTICOLAZIONE SETTORIALE: ENERGIE RINNOVABILI – EFFICIENZA ENERGETICA
OBIETTIVI GENERALI
PROGETTO DI MODELLIZZAZIONE:
A) Mappatura dei profili professionali e condivisione/scambio di buone prassi per la rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali delle aziende del settore energia
B) Ricerca trend di settore, configurazione d’impresa e professionalità del settore energia
C) Individuazione di un modello dinamico per la mappatura dei fabbisogni formativi e professionali del settore energia
D) Analisi dei contesti organizzativi e delle prassi aziendali per la cooperazione intergenerazionale e il passaggio generazionale
E) Workshop per la condivisione del modello di intervento per favorire il passaggio generazionale
F) Realizzazione/ aggiornamento di una piattaforma di cooperazione tra imprese e istruzione e formazione
TRASMETTIAMO ENERGIA: Progetto di
modellizzazione - n. 1075/1/3/448/2014
La questione energetica
Considerazioni generali
• I prezzi energetici rimarranno strutturalmente alti;
• Le fonti rinnovabili daranno un contributo
importante ma a prezzi comunque elevati;
• La grande risorsa energetica che dobbiamo
sfruttare è l’efficienza energetica.
Il quadro generale
Il pacchetto 20-20-20 Reduce greenhouse
gas levels by 20%
Increase share of
renewables to 20%
Reduce energy
consumption by 20%
-10% Current trend to
2020 -20%
20% Current
trend to 2020
La nuova direttiva sull’efficienza
• Direttiva 2012/27/UE del 25 ottobre 2012
sull'Efficienza energetica.
La Direttiva è stata pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale dell'Unione Europea L 315 del 14
novembre e dovrà essere recepita dal
Parlamento italiano entro il 5 giugno 2014.
Contenuti della direttiva
• Rinnovamento degli edifici pubblici
• Piani di risparmio per le imprese di pubblica utilità
• Audit energetici obbligatori
• Acquisti verdi e incentivi
• Obblighi per i Distributori di energia
La diagnosi energetica
• La diagnosi energetica è il punto di partenza
fondamentale per ogni attività in ambito
energetico.
• E’ un’attività di indagine tecnica che ha lo scopo
di:
• Fornire la foto della situazione di partenza
• Individuare le opportunità di miglioramento
La diagnosi energetica
• Esistono e sono in sviluppo una serie di norme sulle
diagnosi:
• UNI 11428:2011: TR italiano sulle modalità di esecuzione
• EN 16247-1:2012: standard europeo, stanno per uscire le parti specialistiche
• ISO 50002: futuro standard mondiale sugli energy audits
Diagnosi energetica
Il TR 11428 è strutturato su dei requisiti dettagliati nei
seguenti punti:
4.1 Requisiti (ruolo del REDE)
4.2 Requisiti della procedura di diagnosi
4.3 Incontro preliminare
4.4 Raccolta dati
4.5 Attività in campo
4.6 Analisi
4.7 Procedura di dettaglio della diagnosi energetica
4.8 Rapporto di DE
Procedura di dettaglio
Procedura di dettaglio
Contenuti dell’audit energetico
• Identificazione delle aree di consumo
• Identificazione dei profili di consumo
• identificazione delle apparecchiature/processi di
maggior consumo
• Organigramma energetico
• Creazione di una energy baseline
• Opportunità di miglioramento
Identificare le aree di consumo
• Nell’audit vanno
identificate le
aree di
consumo
• Consumi diversi
(EE, gas,
carburanti,
ecc.) vengoni
riportati a una
base comune,
per esempio il
TEP o il MJ
Identificare i profili di consumo
• Nell’audit vanno
identificati i profili di
consumo (su base
gionaliera,
settimanale,
mensile, annuale)
Identificare energy baseline e indicatori
• Dai dati ottenuti occorre creare un consumo di riferimento rispetto a cui valutare i miglioramenti che si vogliono ottenere.
• Sono molto utili gli indicatori EnPI (p.e. TEP/tonn di prodotto, kWh/pezzo, ecc.)
I valori di consumo in molti casi risultano correlati alla produzione attraverso una CURVA DI REGRESSIONE LINEARE.
Correlazione statistica – ENERGIA / PRODUZIONE
Poiché il consumo non può
essere negativo si interpreta come
indicazione che l’energia
non è richiesta finché la
temperatura esterna scende al di sotto di un
certo livello di gradi giorno.
l’edificio sta ricevendo
calore da altre sorgenti, per esempio calore di
processo.
Correlazione statistica – ENERGIA / CALORE
Identificare le opportunità di miglioramento
Strumentazione per gli audit energetici
• Analizzatore dei fumi di combustione
Termocamere
Certificazione UNI EN ISO 9712
livello 1 e Livello 2
Multimetri - registratori
Smoke kit
Altra strumentazione
Fare buona gestione dell’energia
• Una buona gestione dell’energia viene dall’unione di
tecnica, organizzazione e consapevolezza delle persone.
I sistemi di gestione dell’energia
• Nella famiglia dei sistemi di gestione certificabili
l’ultima nata è la norma ISO 50001:2011. Come le
norme similari:
• È volontaria
• È adattabile a qualunque certificazione
• Si basa sul miglioramento continuo della
performance energetica
Requisiti di ISO 50001:2011
Performance energetica
Accreditamento ISO 50001
• A gennaio 2013 Accredia ha emesso l’RT32 -
“Prescrizioni per l’accreditamento degli organismi
operanti la certificazione dei sistemi di gestione
dell’Energia”
• I settori di accreditamento riconosciuti sono solo
due: industriale e civile
La famiglia 50000
Alcuni obblighi legislativi
• Obbligo nomina energy manager per le aziende energivore – 10.000 TEP industria, 1.000 TEP altri settori (L10/91);
• Obbligo controllo impianti termici (DPR 412 e ss.mm.ii.);
• Requisiti energetici in edilizia (nuove costruzioni e ristrutturazioni);
• Incentivazione all’efficienza.
Il meccanismo dei TEE
• Ogni intervento finalizzato al
risparmio energetico, può
essere misurato in
Tonnellate Equivalenti di
Petrolio (TEP).
• Il risparmio in TEP permette
l’ottenimento di 1 Titolo di
Efficienza Energetica.
Consumo pre intervento
Consumo post intervento
Risparmio
conseguente
all’intervento
Il meccanismo dei TEE
• L’incentivo è riconosciuto per 5 / 8 / 10 anni a
seconda dell’intervento;
• I titoli di efficienza sono scambiati su un mercato
dedicato (GME);
• Dal gennaio 2013 il meccanismo non è più in
capo all’AEEG ma al GSE.
I decreti 20.7.04 quantificano l’energia risparmiata in unità
di misura “tep” (mentre la legge 10/91 quantificava
l’energia primaria risparmiata in termini di gigajoule, GJ).
Tale quota di energia costituisce il “risparmio energetico”
dell’operazione; esso si configura dunque come il risultato
dell’intervento di miglioramento dell’efficienza energetica. È
utile al riguardo riportare la definizione che fornisce l’AEEG
nella delibera n. 103/03:
«Risparmio lordo è la differenza nei consumi di energia
primaria prima e dopo la realizzazione di un intervento o di
un progetto, misurata in tonnellate equivalenti di petrolio»
1 TEP = 41,868 GJ
I risparmi energetici e loro unità di misura
Gli obiettivi sono stati aggiornati dal decreto del 31.12.2012:
Obiettivi nazionali di risparmio
Gli obiettivi sono ripartiti tra le aziende soggette
all'obbligo:
Per esempio nel 2010 a fronte di un obiettivo nazionale
elettrico che era pari a 2,4 Mtep, un distributore elettrico
che aveva distribuito 3179 GWh nel 2008 sul territorio
nazionale aveva un obiettivo di:
Dove 272.000 è il totale dell'energia distribuita dai
soggetti all'obbligo.
Ripartizione degli obiettivi
Per raggiungere il proprio obiettivo, i distributori hanno
diverse alternative cui poter ricorrere:
a) realizzare essi stessi o tramite società controllate,
presso gli utenti finali, interventi in grado di generare
titoli;
b) lasciare che gli interventi siano realizzati da altri
soggetti (ESCO), ed acquisendone i relativi titoli
riconosciuti tramite contrattazione bilaterale;
c) acquisire i titoli in borsa, ossia sul mercato
appositamente organizzato dal GME.
Raggiungimento degli obiettivi
Spirito dell’incentivo TEE
• Si deve fare “meglio” in campo energetico:
All’atto della realizzazione dell’intervento di miglioramento
dell’efficienza energetica presso un utente finale, il
proponente (che siano le società di distribuzione di energia o
una ESCO) deve avviare una procedura per ottenere il
riconoscimento dei titoli.
Allo scopo il proponente deve essersi prima di tutto
accreditato presso il GSE (se soggetto volontario), e una
volta che l’intervento di efficienza sia stato
progettato/implementato, riempire on line dei moduli
informatizzati nei quali dovrà fornire tutte le informazioni
tecniche e procedurali riguardanti l’intervento medesimo.
Per potersi accreditare presso il GSE come SSE-società di
servizi energetici è sufficiente che nello statuto della
società sia prevista l’erogazione di servizi energetici.
I progetti accreditati
Esempio di scheda standard
Certificazione delle ESCo
• Dal 2010 esiste una norma italiana (UNI 11352)
che dà i requisiti minimi per certificarsi come
ESCo;
• E’ una certificazione volontaria ma sta
diventando obbligatoria per alcuni specifici
settori (per i servizi energetici alla PA, per la
richiesta TEE dall’inizio 2015)
Certificazione delle ESCo
• La norma UNI 11352 è in corso di revisione e è stata
rivista ad Aprile 2014 in senso restrittivo (rif. alla EN
15900, richiesta di erogazione di almeno 1 servizio di
efficienza, ecc.)
• Sulla versione corrente della norma Accredia
concederà accreditamenti specifici.
Certificazione delle ESCo
• La norma è strutturata nei seguenti punti principali: • 4: Requisiti generali
• 5: Attività facoltative
• 6: Lista di controllo per la verifica dei risultati
• Sono inoltre presenti due appendici. • A: Lista di controllo per la verifica dei requisiti
• B: Contenuti minimi dell'offerta di servizi energetici da parte delle ESCo
Energy Service Company (ESCo)
• La definizione di ESCO per il diritto italiano è riportato nel D.Lgs. 115/2008, la legge che recepisce la prima direttiva europea sull’efficienza energetica
• «ESCO»: persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti;
Concetto chiave “Energy performance contract”
• «contratto di rendimento energetico»: accordo
contrattuale tra il beneficiario e il fornitore
riguardante una misura di miglioramento
dell'efficienza energetica, in cui i pagamenti (…)
sono effettuati in funzione del livello di
miglioramento dell'efficienza energetica stabilito
contrattualmente;
UNI 11339:2009
• Nello stesso filone UNI ha emanato la norma che
detta i requisiti per qualificarsi come Esperto in
Gestione dell’Energia (EGE).
• L’EGE ha molti tratti in comune con l’Energy
Manager ma non è sovrapponibile con esso.
Certificazione EGE
• Autocertificazione
• Certificazione da parte dell’organizzazione
• Certificazione da parte di ente terzo (Accredia
ha già concesso 3 accreditamenti a SECEM,
TUV Italia e KHC)
ESCo e EGE
• Requisito per certificarsi alla norma UNI 11352 è
avere al proprio interno almeno una figura con le
caratteristiche della norma UNI 11339 (Esperto in
Gestione dell’Energia - EGE)
Grazie a tutti