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Consiglio di Facoltà del 25 Maggio 2011 1 FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE Verbale del Consiglio di Facoltà del 25.5.2011. Presenti i professori ordinari e straordinari: Pietro Costa, Paolo Tonini, Francesco Palazzo, Paolo Cappellini, Giovanni Furgiuele, Antonio Brancasi, Anna Maria De Vita, Silvana Sciarra, Carlo Marzuoli, Alfredo Corpaci, Bernardo Sordi, Riccardo Del Punta, Patrizia Giunti, Remo Caponi, Maria Cristina Grisolia, Adelina Adinolfi, Massimo Carli, Lorenzo Stanghellini, Giovanni Passagnoli, Leonardo Ferrara, Filippo Donati, Ilaria Pagni, Giuseppe Conte, Giovanni Tarli Barbieri, Paola Lucarelli. Assenti giustificati i professori ordinari e straordinari: Nicolò Trocker, Paolo Caretti, Maurizio Fioravanti (per scritto), Giovanni Flora (per scritto), Stefano Grassi (per scritto), Giuseppe Vettori (per scritto), Fausto Giunta (per scritto), Umberto Tombari (per scritto), Michele Papa, Vittoria Barsotti, Orlando Roselli (per scritto). Assente il professore ordinario: Roberto Cordeiro Guerra. Presenti i professori associati: Gianna Claudia Giannelli, Alessandro Simoni, Beatrice Gambineri, Vincenzo Putortì, Luciano Zannotti, Roberto Bartoli, Wladimiro Gasparri. Assenti giustificati i professori associati: Emilio Santoro (per scritto), Francesco D’Angelo (per scritto). Presenti i ricercatori: Federigo Bambi, Leonardo Bianchi, Francesco Cingari, Alessandra De Luca, Vincenzo Durante, Cristina Giachi, Antonio Gorgoni, Sara Landini, Philip Laroma Jezzi, Marta Picchi, Mariangela Ravizza, Lucia Re, Filippo Ruschi, Marco Sabbioneti, Alessandra Sanna, Domenico Siciliano, Caterina Silvestri, Simone Torricelli, Elena Urso, Maria Luisa Vallauri, Simona Viciani. Assenti giustificati gli assistenti e i ricercatori: Alessandra Albanese, Carlotta Conti (per scritto), Paola Felicioni (per scritto), Massimiliano Gregorio (per scritto), Giovanni Gulina (per scritto), Gianfranco Martiello (per scritto), Andrea Parigi (per scritto), Irene Stolzi. Assenti gli assistenti e i ricercatori: Gianpaolo Chiesi, Giulio Conticelli, Andrea Del Re, Olivia Lopes Pegna, Laura Riccio. Presenti i rappresentanti degli studenti: Francesco Amistà, Irene Bellucci, Sofia Braschi, Elia Cremona, Giovanni Giorgetti, Alberto Giovannini, Marta Lavacchini, Andrea Poggianti, Erica Schiavoncini, Giuseppe Zuzze’. Presiede il Preside prof. Paolo Cappellini. Funge da segretario il prof. Giovanni Tarli Barbieri. La seduta ha inizio alle ore 11.30.

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Consiglio di Facoltà del 25 Maggio 2011

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FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE

Verbale del Consiglio di Facoltà del 25.5.2011. Presenti i professori ordinari e straordinari: Pietro Costa, Paolo Tonini, Francesco Palazzo, Paolo Cappellini, Giovanni Furgiuele, Antonio Brancasi, Anna Maria De Vita, Silvana Sciarra, Carlo Marzuoli, Alfredo Corpaci, Bernardo Sordi, Riccardo Del Punta, Patrizia Giunti, Remo Caponi, Maria Cristina Grisolia, Adelina Adinolfi, Massimo Carli, Lorenzo Stanghellini, Giovanni Passagnoli, Leonardo Ferrara, Filippo Donati, Ilaria Pagni, Giuseppe Conte, Giovanni Tarli Barbieri, Paola Lucarelli. Assenti giustificati i professori ordinari e straordinari: Nicolò Trocker, Paolo Caretti, Maurizio Fioravanti (per scritto), Giovanni Flora (per scritto), Stefano Grassi (per scritto), Giuseppe Vettori (per scritto), Fausto Giunta (per scritto), Umberto Tombari (per scritto), Michele Papa, Vittoria Barsotti, Orlando Roselli (per scritto). Assente il professore ordinario: Roberto Cordeiro Guerra. Presenti i professori associati: Gianna Claudia Giannelli, Alessandro Simoni, Beatrice Gambineri, Vincenzo Putortì, Luciano Zannotti, Roberto Bartoli, Wladimiro Gasparri. Assenti giustificati i professori associati: Emilio Santoro (per scritto), Francesco D’Angelo (per scritto). Presenti i ricercatori: Federigo Bambi, Leonardo Bianchi, Francesco Cingari, Alessandra De Luca, Vincenzo Durante, Cristina Giachi, Antonio Gorgoni, Sara Landini, Philip Laroma Jezzi, Marta Picchi, Mariangela Ravizza, Lucia Re, Filippo Ruschi, Marco Sabbioneti, Alessandra Sanna, Domenico Siciliano, Caterina Silvestri, Simone Torricelli, Elena Urso, Maria Luisa Vallauri, Simona Viciani. Assenti giustificati gli assistenti e i ricercatori: Alessandra Albanese, Carlotta Conti (per scritto), Paola Felicioni (per scritto), Massimiliano Gregorio (per scritto), Giovanni Gulina (per scritto), Gianfranco Martiello (per scritto), Andrea Parigi (per scritto), Irene Stolzi. Assenti gli assistenti e i ricercatori: Gianpaolo Chiesi, Giulio Conticelli, Andrea Del Re, Olivia Lopes Pegna, Laura Riccio. Presenti i rappresentanti degli studenti: Francesco Amistà, Irene Bellucci, Sofia Braschi, Elia Cremona, Giovanni Giorgetti, Alberto Giovannini, Marta Lavacchini, Andrea Poggianti, Erica Schiavoncini, Giuseppe Zuzze’.

Presiede il Preside prof. Paolo Cappellini. Funge da segretario il prof. Giovanni Tarli Barbieri. La seduta ha inizio alle ore 11.30.

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Ordine del giorno

1. Approvazione del verbale del Consiglio di Facoltà con studenti del 12.4.2011. 2. Comunicazioni. 3. Valutazione comparativa ad 1 posto di ricercatore universitario settore scientifico-disciplinare - IUS/01 - Diritto privato: designazione del membro della Facoltà nella Commissione giudicatrice. 4. Commissione per l’affidamento dei compiti didattici ai ricercatori: criteri e valutazioni. 5. Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL: modifica. 6. Nomina della Commissione per la valutazione delle ricadute della riforma L. 240/2010 sul Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL. 7. Completamento dell’offerta formativa della Facoltà per l’a.a. 2011-2012. 8. Regolamento del corso di laurea magistrale in giurisprudenza per il conseguimento del titolo congiunto italo francese. 9. Riconoscimento dell’attività lavorativa tra i crediti a scelta libera del corso di laurea magistrale in giurisprudenza (9 CFU): proposta di adeguamento tra i regolamenti dei corsi di laurea. 10. Dott.ssa Lucia Re, ricercatore confermato: relazione triennale sull’attività scientifica e didattica; giudizio della Facoltà. 11. Dott. Marco Sabbioneti, ricercatore confermato: relazione triennale sull’attività scientifica e didattica; giudizio della Facoltà. 12. Rinnovo dell’accordo di collaborazione scientifica e culturale con la Universidade do Estado da Bahia (Brasile). 13. Programma LLP Erasmus: riconoscimento esami sostenuti all’estero. 14. Varie ed eventuali.

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1. Approvazione del verbale del Consiglio di Facoltà con studenti del 12.4.2011. Il Preside pone in approvazione il verbale del Consiglio di Facoltà con studenti del 12.4.2011. Il Consiglio approva. 2. Comunicazioni. Il Preside, ricollegandosi a quanto già comunicato nel precedente Consiglio del 12.4.2011 in ordine all’esito delle lezioni studentesche del 6 e 7 aprile 2011, e dopo aver ringraziato i rappresentanti uscenti per l’attività proficuamente svolta in questi anni, dà, anche a nome della Facoltà tutta, il più caloroso benvenuto alle nuove rappresentanze studentesche – sono presenti i Rappresentanti Francesco Amistà, Irene Bellucci, Sofia Braschi, Elia Cremona, Giovanni Giorgetti, Alberto Giovannini, Marta Lavacchini, Andrea Poggianti, Erica Schiavoncini, Giuseppe Zuzzè – ed in particolare a coloro che intervengono per la prima volta in assoluto in Consiglio. A tutti esprime un augurio di buon lavoro e preannuncia che si metterà in contatto con loro per le indicazioni relative alla loro partecipazione alle Commissioni di Facoltà al fine di giungere alle necessarie nomine. Informa poi il Consiglio che è pervenuta la richiesta di rinnovo anticipato del rappresentante di spettanza nel Consiglio Utenti dello CSIAF. Dopo essersi consultato con il rappresentante uscente prof. Leonardo Ferrara, al quale esprime l’apprezzamento della Facoltà per l’attività prestata, comunica di aver designato per il nuovo mandato il Dott. Federico Bambi, che ringrazia per la disponibilità, augurandogli buon lavoro. Partecipa altresì al Consiglio con soddisfazione la notizia senz’altro positiva della intervenuta concreta attuazione del Protocollo d’intesa del 28 ottobre 2009 firmato per la facoltà dall’allora Preside Michele Papa con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze e con la Fondazione per la Formazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Firenze. Infatti in data 20 maggio 2011 i Presidenti Sergio Paparo e Fabrizio Ariani comunicano l’avvenuto stanziamento di un cofinanziamento di 18.000 EU per ciascuno dei tre assegni di ricerca che la Facoltà e i Dipartimenti coinvolti, per il tramite dell’apposita Commissione, avevano concordato; e precisamente: per la ricerca proposta dal prof. Francesco Palazzo “La mediazione in materia penale, con particolare riferimento ai reati contro la persona e il patrimonio e alla disciplina della perseguibilità a querela (da parte del Consiglio dell’Ordine); per quella proposta dalla prof.ssa Adelina Adinolfi “Il diritto internazionale privato ”europeo” della famiglia: l’incidenza rispetto all’ordinamento italiano delle recenti normative dell’UE riguardo alla separazione, al divorzio e alla tutela dei minori”; per quella, infine, proposta dalla prof.ssa Ilaria Pagni “Il giudice, la prova scientifica e la prova economica” (da parte della Fondazione per la Formazione Forense). Il Preside dà infine notizia che nel Senato Accademico dell’11 maggio 2011 è stata approvata – dopo il Regolamento in materia di contratti per attività di insegnamento ai sensi dell’art. 23 della legge 30 dicembre 2010 n.240, emanato con decreto rettorale del 19 aprile 2011, n. 352, che disciplina tuttavia esclusivamente i “contratti di insegnamento” e non trova quindi applicazione in riferimento a professori e ricercatori universitari cui gli incarichi sono conferiti mediante “affidamento” (cfr. incipit dell’art.23, secondo comma, l.240/2010) – anche la disciplina transitoria riguardante questi ultimi, al fine di garantire la continuità delle attività didattiche, nelle more dell’emanazione del nuovo regolamento didattico che disciplini compiutamente la procedura degli affidamenti, coordinandola con tutta la disciplina relativa quale risulterà dall’applicazione dell’articolato della riforma, completata dai decreti attuativi ancora da emanare e soprattutto dall’entrata in vigore dello Statuto e delle connesse nuove strutture. Di tale disciplina, denominata “Disposizioni transitorie in materia di affidamenti di incarichi di insegnamento”, il Preside dà lettura, illustrandone i punti salienti. (allegato A). 3. Valutazione comparativa ad 1 posto di ricercatore universitario settore scientifico-disciplinare - IUS/01 - Diritto privato: designazione del membro della Facoltà nella Commissione giudicatrice. Il Preside informa il Consiglio che, con circolare n . 6 dell’8 aprile 2011 prot. n. 23972 (Bando di valutazioni comparative a n. 25 posti di ricercatore universitario di ruolo – seconda sessione 2010 – di cui al D.R. n. 1241 del 26.11.2010), è stato chiesto alla Facoltà di designare il membro interno per la nomina

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della Commissione giudicatrice della valutazione comparativa a n. 1 posto di ricercatore universitario di ruolo per il settore scientifico-disciplinare IUS/01 – Diritto privato. La Facoltà unanime, udito il Preside, procede alla seguente designazione: Prof. Giovanni Furgiuele, ordinario nel settore scientifico-disciplinare IUS/01 Diritto privato, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. La presente delibera è immediatamente operativa. 4. Commissione per l’affidamento dei compiti didattici ai ricercatori: criteri e valutazioni. Il Preside introduce la discussione, che ha come punto di riferimento i lavori della Commissione per la definizione dei compiti didattici dei ricercatori, ed in particolare la seduta del 16/5/2010. Richiama l’attenzione soprattutto sulla prospettiva di breve medio periodo che, anche in forza della riforma appena intervenuta – la quale ha indubbiamente tra le sue finalità quella di una razionalizzazione e riduzione dell’offerta formativa (previsione di una riduzione di contratti e bandi esterni, anche mediante una loro aggravata onerosità, etc.), commisurata sulle forze di volta in volta effettivamente a disposizione – , prospetta quantomeno alla Facoltà una riflessione e forse revisione delle prassi sin qui accolte; ma non soltanto su quella: si tratta infatti in realtà di un problema culturale più ampio che richiede un dialogo approfondito a più voci, che non ha un esito prefigurato sin da principio come migliore od univoco; e che, più in profondità, dovrebbe forse tendere ad una Abwägung tra l’esigenza che ai giovani ricercatori sia assicurata primariamente la libertà di ricerca e di studio nella prospettiva di una progressione di carriera alla quale adesso si aprono percorsi anche molto diversi da quelli sinora ipotizzabili, e la considerazione che forse, in determinati casi e con una determinata tempistica, i cui criteri si tratta appunto di identificare, la stessa attività di insegnamento – anche connessa ad esigenze oggettive della Facoltà (o della futura struttura dipartimentale) di cui sono partecipi – può costituire un momento importante di crescita. Prende a questo punto la parola il prof. Francesco Palazzo che entra nel merito dei lavori della Commissione, sottolineando come la Commissione di Facoltà ha affrontato il tema senza particolari rigidità, partendo dalle sofferenze nell’offerta formativa, comprensive ovviamente anche di quelle relative agli insegnamenti facoltativi. Si precisa poi che la Commissione non si è limitata ad iniziare ad affrontare la questione circoscrivendola al problema della emersione di eventuali necessità relative agli insegnamenti impartiti nel Corso di LMG o di SSG, ma l’ha visto anche in relazione all’offerta complessiva, includente quindi anche quella della SSPL. Tale indicazione non è priva d’interesse, perché, per quanto riguarda quest’ultima, la Facoltà tradizionalmente affida gli insegnamenti al personale universitario traendolo dalle proprie fila, ma proprio di recente – a seguito di alcuni trasferimenti ad altro Ateneo di docenti della Facoltà – era emersa la possibilità, peraltro controversa nelle modalità e nel merito, di ricorrere a Colleghi di altro Ateneo. Comunque il prof. Palazzo, interpretando una posizione largamente condivisa in commissione, si fa portatore di una prospettiva che, anzitutto, sottolinea come si debba partire come premessa dalla sostanzialità della attività di ricerca e , d’altro canto, nella valutazione del lato questa volta oggettivo della carenza di docenza, evidenzia come si debba guardare a una dimensione un po’più ampia che non sia quella del solo settore, andando eventualmente a ricercare in primis competenze segnate da affinità culturale. Valorizzata in tal modo la continuità con la posizione sinora condivisa negli anni dalla Facoltà, si tratterebbe dunque, eventualmente, di individuare un criterio rigoroso e sottratto alle controversie. La Commissione si è dimostrata sensibile alle differenze tra affidamento diretto e necessità di predisposizione di un bando. Si tratta di una differenza non solo tecnica, ma tale da incidere, non solo sui requisiti richiesti ma anche sull’atteggiamento della Facoltà nei confronti dei propri componenti più giovani. Sul punto indicato allora dal prof. Palazzo, ovvero il requisito almeno della conseguita idoneità a professore associato, convergono anche gli interventi in discussione del prof. Marzuoli, del prof. Sordi – secondo il quale non è opportuno irrigidire eccessivamente la casistica, ma occorre invece deliberare su criteri direttivi generali, non rinunciando ad un minimo di elasticità nella loro applicazione – e del prof. Brancasi. In particolare il primo, qualora si procedesse a riconoscere l’opportunità di utilizzare i ricercatori (in generale, sia in Facoltà sia nella SSPL), ritiene si debba essere per utilizzare solo coloro che hanno conseguito un’idoneità; e poi, soprattutto, per un’utilizzazione limitata a situazioni di grave necessità, risultante da una specifica attività e da conseguente relazione istruttoria che tenga conto (tra l’altro) dell’insieme degli insegnamenti impartiti ( in Facoltà e alla SSPL), della loro essenzialità, della distribuzione e del carico di lavoro dei professori. La Commissione ha tenuto conto del sistema dei concorsi quale criterio oggettivo di idoneità. A questo punto, allora, ritiene che sia opportuno che il problema delle

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sofferenze nell’offerta formativa debba essere risolto innanzitutto coniugando una più razionale utilizzazione del personale docente con un processo di razionalizzazione dell’offerta formativa. Il prof. Antonio Brancasi ritiene per parte sua che qualora si sia in presenza di quelle possibili situazioni di grave necessità, ma non ci si trovi di fronte ad idoneo, lo strumento utilizzabile sia solo la procedura di bando, che non esclude che anche ricercatore non idoneo ma meritevole possa fare domanda, ma fa sì che i candidati siano sottoposti comunque a valutazione comparativa. Sul punto occorre considerare che l’idoneità in questione è requisito assai diverso dall’idoneità nazionale prevista dalla legge 240/2010. Il prof. Donati ribadisce che la Commissione ha individuato un criterio oggettivo e coerente. Prende la parola la prof.ssa Lucarelli la quale, pur riconoscendosi nelle conclusioni della Commissione, ritiene possibile che la Facoltà scelga anche a prescindere dal requisito dell’idoneità. La prof.ssa Sciarra, per parte sua, sostiene che tra i requisiti da prendere in considerazione ai fini di cui si discute, debbano trovare rilievo anche la collocazione del soggetto nell’ambito della discussione culturale della sua disciplina e, per così dire, l’impatto delle sue ricerche. La prof.ssa Adinolfi interviene a ribadire la necessità di utilizzare parametri più flessibili della sola idoneità, e che attengano anch’essi ai profili della raggiunta maturità culturale (eventualmente valutata da apposita commissione o dalla stessa Facoltà), perché altrimenti in situazioni di evidente ed oggettiva sofferenza, non altrimenti riparabile, si dovrebbe rinunciare ad una soluzione anche in presenza di persona che abbia altrove e altrimenti già mostrato le sue capacità didattiche. La prof. De Vita si associa alle considerazioni della prof.ssa Adinolfi. La discussione prosegue ancora su queste linee direttrici ma, come segnala bene il prof. Alfredo Corpaci nel suo puntuale intervento, che tira un po’ le fila del discorso e lo apre ai futuri sviluppi, avrebbe probabilmente bisogno di un momento di decantazione, che avrebbe potuto essere rappresentato da un testo scritto da valere come proposta su cui ulteriormente riflettere e proveniente dal Preside o dalla stessa Commissione, e che, come da più parti richiesto, contenesse almeno per le grandi linee i carichi di lavoro e le ‘zone’ di seria necessità, aiutando con tale cartografia il prosieguo della discussione. Si chiede insomma se la Commissione abbia redatto o possa provvedere a redigere un documento al riguardo. Premesso che le sue considerazioni non attengono al merito delle conclusioni della Commissione, trattandosi di una questione importante, ritiene opportuno appunto che si apra una discussione su una proposta scritta nella quale siano evidenziate con chiarezza le premesse, le ragioni ed i criteri della determinazione che il Consiglio di Facoltà dovrebbe assumere. In tal modo il Consiglio sarebbe agevolato a deliberare, disponendo di queste opportune precisazioni che invece sono necessarie riguardo ad una decisione relativa ad un tema delicato che riguarda insieme l’offerta formativa, le risorse e la loro utilizzazione da parte della Facoltà. Anche il prof. Carli si associa alle considerazioni del prof. Corpaci, ritenendo necessario un approfondimento ulteriore. Prende la parola il dott. Torricelli il quale omette ogni considerazione riguardo ai criteri formali e sostanziali elaborati dalla Commissione di Facoltà, essendo parte in causa. Chiede di precisare meglio quali siano le esigenze che legittimano la scelta per l’affidamento diretto. Prende la parola la prof.ssa Gambineri, secondo la quale il requisito dell’idoneità a professore associato dovrebbe essere necessario ma non sufficiente. Occorre valutare anche il merito scientifico dei candidati. Prende ancora la parola il prof. Palazzo, secondo il quale le considerazioni espresse dal prof. Corpaci sono condivisibili, ritenendo quindi che le proposte della Commissione possano essere affidate ad un testo scritto. Prende la parola il prof. Del Punta il quale evidenzia la positività della discussione. Il profilo di maggiore interesse è la definizione del concetto di sofferenza, anche per non dare l’impressione che la classe docente non dia un contributo massimo Il Preside ringraziando tutti i Colleghi per la passione mostrata nella partecipazione al dibattito su questo che certo costituisce un punto non di secondo piano delle prospettive di sviluppo della Facoltà, si fa carico, anche a nome della Commissione, di questa e delle altre richieste emerse in discussione e preannuncia la sua prosecuzione ‘supportata’ in prossimi consigli, dopo un ulteriore lavoro istruttorio della Commissione. 5. Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL: modifica. Il Preside dà la parola al Direttore della Scuola prof. Paolo Tonini, il quale illustra alla Facoltà le risultanze della riunione del Consiglio Direttivo del 13 aprile 2011, ed in particolare del punto 6.dell’o.d.g. che prevedeva la modifica dell’art. 4 del Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL, a seguito della richiesta dell’Ufficio della Didattica di adeguamento al Decreto rettorale del 16 luglio 2010 n.636 (prot. n.46607) “Regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Scuole di Specializzazione”, poiché

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questo all’art.5, comma 1 prevede per il Direttore una durata in carica di quattro anni, invece dei due attualmente previsti per la SSPL. Pur ritenendo che non sussista a stretto rigore una necessità di adeguamento – posto che la SSPL è disciplinata da fonti normative (Decreto 21 dicembre 1999, n.537 del Ministero dell’Università e del Ministero della Giustizia in adempimento della legge 15 maggio 1997, n.127, art. 17 commi 113 e 114, c.d. legge Bassanini; norme che, tra l’altro, regolamentano nel dettaglio un peculiare percorso formativo che si svolge a stretto contatto con Magistratura, Avvocatura e Notariato) che ne indicano la specialità, ed anzi ribadendosi da più parti nella discussione la necessità di far meglio evidenziare a livello di Ateneo tale specialità, come risulta anche dal deliberato al successivo punto dell’o.d.g. – , tuttavia, anche in considerazione del fatto che il su citato Decreto interministeriale del 1999, n. 537 consente una durata fino a quattro anni, la proposta che viene posta in approvazione, sulla base del verbale del Consiglio Direttivo è la seguente, ovvero che l’art. 4, comma 1 del Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL ( D.R. 18 maggio 2010 n.33576) sia così modificato: art. 4, comma 1: “Il Direttore dura in carica quattro anni e può essere rieletto una sola volta consecutivamente”. Il Consiglio unanime approva. 6. Nomina della Commissione per la valutazione delle ricadute della riforma L. 240/2010 sul Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL. Il Prof. Tonini prosegue il suo intervento e sottolinea la necessità di approfondire, anche a seguito della su richiamata specificità che va attribuita alla SSPL, se vista nel più ampio quadro delle Scuole di Specializzazione di Ateneo, in forza della normativa nazionale che ne ha regolato la nascita e che ne disciplina funzioni e finalità, l’analisi delle conseguenze dell’applicazione della riforma L. 240/2010 sul Regolamento didattico e di funzionamento della SSPL. Tale approfondimento dovrebbe essere svolto da apposita Commissione nominata dalla Facoltà; questo anche al fine di giungere, se del caso, e nelle forme adeguate, a far valere quella specificità mediante inserimento di norme ad hoc nel regolamento di Ateneo concernente le Scuole di Specializzazione, che attualmente non le prevede. Il Preside pone dunque in votazione la proposta che prevede che la Commissione sia composta di quattro membri: i professori Paolo Tonini, Francesco Palazzo, Carlo Marzuoli, Fausto Giunta. Il Consiglio unanime approva. 7. Completamento dell’offerta formativa della Facoltà per l’a.a. 2011-2012. Il Preside segnala alla Facoltà l’esigenza di procedere, in applicazione di quanto disposto dal DM 17/2010, a due ulteriori adempimenti riguardanti rispettivamente il Corso di Laurea di Scienze dei Servizi giuridici e il nuovo Corso interateneo di Giurisprudenza magistrale italiana e francese. Per quanto riguarda il primo infatti, bisogna ricordare che il DM 17/2010, al fine di limitare la parcellizzazione delle attività didattiche, stabilisce che alle Attività di base e caratterizzanti debbano corrispondere non meno di 6 CFU, o comunque non meno di 5, previa delibera del Senato accademico a livello di Ateneo. Si tratta quindi di modificare il regolamento del corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici a seguito dell'intervenuta necessità di adeguamento di una attività formativa, appunto rientrante fra quelle definite di base e caratterizzanti; attività che, per motivi funzionali all'articolazione del corso medesimo, negli scorsi anni era stata distinta in due attività formative (da 3 CFU ciascuna), e precisamente Conoscenze informatiche per giuristi (I anno comune) e Ricerca del materiale giuridico (II anno comune). Tale modifica appare necessaria, anche a seguito di una consultazione intervenuta con i competenti Uffici di Ateneo, in ordine ad un possibile rilievo ministeriale in merito, anche se in realtà nell'ordinamento il settore di riferimento di tale attività formativa (ING/INF-05) è già a 6 CFU. Il Presidente del Corso di Laurea prof. Stanghellini propone pertanto di unificare le due attività funzionalmente distinte sotto l’unica denominazione di Informatica giuridica - (ING/INF-05) (6 CFU) collocandola al II anno comune. Il Consiglio unanime approva. Il Preside riprende la parola e richiama l’ulteriore previsione del DM 17 /2010 che, invece, offre una diversa possibilità per quanto concerne una ulteriore griglia di materie. Infatti “per quanto riguarda gli insegnamenti e le altre attività formative affini e integrative è possibile prevedere un numero di crediti inferiore a 6, ovvero a 5, previa delibera motivata dei Consigli di Facoltà”. Ciò era già stato deliberato per

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la LMG/01 e riguarda adesso appunto anche il nuovo Corso interateneo di Giurisprudenza magistrale italiana e francese. Infatti il relativo regolamento all’ Art.4 “Articolazione delle attività formative” prevede al c.5 che “I crediti relativi agli insegnamenti facoltativi e alle attività a scelta libera dello studente come previsti nel percorso ordinario saranno acquisiti a) per 22 CFU mediante l’insegnamento di Droit international public – IUS/13 (6 CFU), Droit pénal général IUS/17 (6 CFU) 3° anno, Parigi; Droit Pénal international – IUS/17 (6 CFU) 4° anno Parigi; Le tutele giurisdizionali nel diritto francese e italiano – IUS/15 (3 CFU), Questions d'actualités de droit public franco-italien – IUS/08 (3 CFU) 5° anno; b) per 9 CFU mediante tirocini”. Si rende perciò necessario motivare sul punto del mantenimento delle due attività formative, ovvero, rispettivamente, Le tutele giurisdizionali nel diritto francese e italiano – IUS/15 (3 CFU), e Questions d'actualités de droit public franco-italien – IUS/08 (3 CFU); si tratta, in entrambi i casi, di corsi di sola frequenza che si svolgono presso l’Università di Paris I, Panthéon Sorbonne. Si propone pertanto di mantenere i due insegnamenti non soltanto a motivo della peculiarità del Corso di Laurea al quale afferiscono, che è tra l’altro strutturato sulla base di accordo convenzionale, ma anche, sentita la parte francese, per salvaguardare un’armonia di strutturazione del corso e la specificità del contenuto comparativo dei medesimi che tocca con approfondimenti rilevanti due momenti essenziali della formazione comune, quale il piano processuale delle garanzie e quello della continua accelerazione del mutamento del diritto pubblico nei due paesi. Il Consiglio unanime approva. Inoltre, anche a seguito dei primi risultati della discussione di cui al punto 4 dell’ordine del giorno – discussione che andrà comunque, come detto, proseguita onde giungere eventualmente alla formulazione di linee-guida valide per la generalità dei casi – , il Preside sottopone al Consiglio l’esigenza che la programmazione sia precisata per quanto riguarda l’insegnamento della seconda cattedra di Diritto processuale penale – IUS/16 (15 CFU), in conformità a quanto previsto dall’art. 1 , comma 2 , lettera c), proponendone l’affidamento alla dott. ssa Carlotta Conti, in quanto ricercatore che è stato giudicato idoneo ad associato. Il Consiglio unanime approva. Per quanto riguarda gli altri aspetti relativi alla predisposizione dei bandi e contratti che vengono determinati dalla recentissima nuova normativa e dalla riforma, il Preside preannuncia che saranno trattati a breve nel prossimo Consiglio, dopo aver assunto le più precise informazioni possibili presso gli Uffici di S. Marco in ordine all’individuazione di linee comuni ed eventualmente anche di uno schema comune di Ateneo. Il Preside ricorda di aver segnalato, in sede di approntamento della programmazione (e anche nella prospettiva di una articolazione della medesima che in un futuro prossimo dovrà essere verosimilmente ulteriormente riorganizzata per meglio adeguarla alle risorse disponibili), un’esigenza di semplificazione, ovvero di verificare se già da ora non risultassero ridondanze in qualche misura riducibili. A seguito di tale ricognizione è emersa la conclusione di far tacere per quest’anno nel settore IUS/02- Diritto privato comparato - l’insegnamento di Diritto Privato comparato europeo. Il Consiglio approva. Viene anche precisato che l’insegnamento di Diritto comparato del lavoro in inglese si svolgerà nel II semestre. Il Preside informa la Facoltà – a seguito di una segnalazione pervenutagli dalla prof.ssa Adelina Adinolfi in merito ad una richiesta della prof. ssa Bardazzi, Presidente del Corso di laurea in Relazioni internazionali e Studi europei della Facoltà di Scienze Politiche, di consentire ai suoi studenti di frequentare e dare l’esame del corso di Diritto dell’Unione europea della nostra Magistrale (9 CFU) – di aver scritto il 22 aprile 2011 alla Collega Preside di Scienze Politiche in ordine alla richiesta ufficiale di mutuazione; la risposta del 26 aprile rinviava a decisioni di un prossimo Consiglio di Facoltà e definiva tali contatti come informali e avviati per sondare la possibilità di una mutuazione il prossimo anno. Allo stato ancora nessuna richiesta è pervenuta e il Preside si impegna, restando in stretto contatto informativo con la Collega Adinolfi anche in relazione agli attuali dati, ad aggiornare il Consiglio in proposito, sottolineando ancora una volta l’esigenza, che porterà ancora all’attenzione nelle sedi competenti, che l’attività didattica prestata dalla Facoltà verso l’esterno venga valutata anche dagli organi di Ateneo nei parametri adottati, e non semplicemente quasi come un servizio ‘dovuto’, magari da svolgere in via di fatto.

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In connessione al tema appena trattato il Preside segnala al Consiglio che il giorno 24 maggio 2011, in seguito a brevi consultazioni – che hanno ovviamente visto coinvolti i colleghi di materia – dovute anche in questo caso alle difficoltà alle quali oggettivamente tutti stanno andando incontro quest’anno nel preparare la configurazione definitiva dell’offerta formativa, a causa del continuo accavallarsi della nuova e frammentata normativa (resa anche più impervia dalla sua traduzione da parte dei rigidi sistemi informatici adottati) con le interpretazioni che di volta in volta ne vengono fornite, è pervenuta da parte del Preside della Facoltà di Architettura, prof. Saverio Mecca, una richiesta di poter concorrere alla sopravvivenza di un Corso di laurea non secondario della sua Facoltà. Infatti è accaduto che al momento dell'inserimento dei dati nella banca dati del Cineca per la verifica di soddisfacimento dei requisiti necessari per il corso di laurea L4, Disegno industriale,si sia avuta dal sistema la segnalazione di una copertura insufficiente che avrebbe potuto essere colmata dalla attribuzione di un docente del SSD IUS/01 per l’insegnamento di “Diritto della proprietà industriale”. Verificata la disponibilità del dott. Antonio Gorgoni, che il Preside coglie l’occasione per ringraziare, e vista l’eccezionalità della situazione venutasi a creare si è ritenuto di accedere alla richiesta e di indicarlo ,limitatamente al prossimo anno accademico quale docente del settore IUS/01 per la copertura dei requisiti necessari per il corso di laurea L4, Disegno industriale. Il Consiglio approva. Il Preside comunica il seguente schema di Calendario Didattico delle Lezioni per l’a.a. 2011-2012, sottolineando come anche per quest’anno si sia riusciti, in sede di Commissione Didattica, a mantenere una interpretazione orientata alla flessibilità (ovvero a ritenere le date fissate nel Manifesto degli Studi per la fine delle lezioni dei semestri come non rigide per tutte le Facoltà dell’Ateneo, ma invece date ‘oltre le quali’ non è possibile andare, e quindi disponibili in ordine ad una eventuale anticipata conclusione ove questo sia praticabile), in modo da mantenere il tradizionale appello di Dicembre. Calendario Lezioni I SEMESTRE Il corso introduttivo allo studio del diritto si svolgerà nei giorni 14 e 15 settembre 2011. Le lezioni del I anno inizieranno il giorno martedì 19 settembre 2011; le lezioni del II anno e successivi inizieranno lunedì 26 settembre 2011; tutte le lezioni del primo semestre termineranno il 7 dicembre 2011. II SEMESTRE Le lezioni del secondo semestre inizieranno tutte il 1 marzo 2012 e termineranno il 25 maggio 2012. ESAMI DICEMBRE Gli esami inizieranno il 12 dicembre 2011 e termineranno il 22 dicembre 2011. ESAMI GENNAIO- FEBBRAIO 2012 Gli esami inizieranno il 9 gennaio 2012 e termineranno il 24 febbraio 2012. ESAMI GIUGNO-LUGLIO 2012 Gli esami inizieranno il 28 maggio 2012 e termineranno il 27 luglio 2012 ESAMI SETTEMBRE 2012 Gli esami inizieranno il 3 settembre 2012 e termineranno il 27 settembre 2012. Il Consiglio unanime approva. Il Preside ricorda che da quest’anno dovrà essere attivato il Diploma Supplement, che prevede il rilascio di un certificato di formato internazionale in italiano ed in inglese per le carriere studentesche; a tal fine ciascun Docente sarà personalmente abilitato, con la propria password, all’utilizzazione del sistema Syllabus per l’inserimento bilingue dei programmi di insegnamento ed esame in U-GOV. A questo punto prende nuovamente la parola il prof. Paolo Tonini, che illustra l’organigramma dell’affidamento dei compiti didattici presso la SSPL, rispettivamente per il I e II anno.

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A seguito della discussione che ne consegue il Consiglio unanime approva l’offerta secondo il seguente schema:

DOCENTI A.A. 2011 – 2012 2° ANNO

• DIRITTO CIVILE ……(20 + 18 + 4 prova finale) 42 ore • DIRITTO PENALE Prof. Giovanni Flora (20 + 18 + 4 prova finale) 42 ore • DIRITTO AMMINISTRATIVO Prof. Leonardo Ferrara (20 + 18 + 4 prova finale) 42 ore • DIRITTO PROCESSUALE CIVILE Prof.ssa Ilaria Pagni (18 + 16) 34 ore • DIRITTO PROCESSUALE PENALE ……………………………. (18 + 16) 34 ore. • DIRITTO COSTITUZIONALE Prof. M.Cristina Grisolia (15 + 5) 20 ore

• IRITTO TRIBUTARIO Prof. Roberto Cordeiro Guerra (5 + 5) 10 ore • DIRITTO COMMERCIALE Prof. Umberto Tombari (5 + 5) 10 ore

• DIRITTO DEL LAVORO Prof. Riccardo Del Punta (5 + 5) 10 ore • DIRITTO INTERNAZIONALE …………………….……….. (15 + 5) 20 ore • DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA ……………………………... (6 + 4) 10 ore • DIRITTO ECCLESIASTICO Prof. Luciano Zannotti (6 + 4) 10 ore

1° ANNO

• DIRITTO CIVILE Prof. Giuseppe Conte (18 + 18 + 4 prova finale) 40 ore • DIRITTO PENALE Prof. Fausto Giunta (18 + 18 + 4 prova finale) 40 ore • DIRITTO AMMINISTRATIVO Prof. Alfredo Corpaci (18 + 18 + 4 prova finale) 40 ore • DIRITTO PROCESSUALE CIVILE Prof.ssa Beatrice Gambineri (10 + 8) 36 ore • DIRITTO PROCESSUALE PENALE Prof. Paolo Tonini (20 + 16) 36 ore • DIRITTO COMMERCIALE Prof. Francesco D’Angelo (10 + 10) 20 ore • DIRITTO DEL LAVORO Prof. Riccardo Del Punta (10 + 10) 20 ore • DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Prof.ssa Adelina Adinolfi (14 + 6) 20 ore • CONTABILITA’ PUBBLICA Prof. Antonio Brancasi (6 + 4) 10 ore e decide invece di rinviare al prossimo Consiglio, una volta maturata più articolatamente la riflessione inauguratasi al punto 4.dell’o.d.g., la deliberazione per quanto riguarda gli

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insegnamenti di II anno di Diritto Civile,Diritto processuale penale, Diritto Internazionale e Diritto dell’Unione Europea (che nello schema sottoposto restano infatti al momento privi di specifico affidamento). 8. Regolamento del corso di laurea magistrale in giurisprudenza per il conseguimento del titolo congiunto italo francese.

Il Preside ricorda di avere più volte nel corso degli ultimi mesi dovuto affrontare in più sedi con i Colleghi i problemi collegati alla necessità , fatta emergere inizialmente dal DM 17/2010, di estrapolare il Corso italiano e francese dal percorso formativo della LMG/01, e soprattutto dal fatto che la sua obbligata autonomizzazione abbia in realtà fatto fatica ad inserirsi in un quadro normativo adeguato che lo collocasse decisamente, come sarebbe stato opportuno, nel quadro di quell’internazionalizzazione che spesso viene considerata in via di principio obbiettivo primario, ma che poi, in concreto, viene all’ultimo momento regolata da circolari ministeriali che usano il modello interno del corso interateneo e provvedono a solo parziali sconti in tema di requisiti minimi (quando altre realtà ben più ‘locali’ se li vedono invece ridurre sin quasi all’irrilevanza). Questo preambolo serve in realtà di parziale scusa se la questione, quasi continuativo work in progress, viene nuovamente all’ordine del giorno. Infatti il Consiglio aveva avuto , in una fase non lontana, già avuto modo di pronunciarsi su modifiche del regolamento della LMG/01 per le parti riguardanti il corso di cui in epigrafe. Tuttavia si trattava di un momento nel quale ancora sembrava che il sistema informatico, più volte richiamato, non richiedesse anche una completa riformulazione del regolamento del nuovo corso di laurea, in quanto questo doveva ritenersi ‘omologo’ al corso ‘madre’, dal quale traeva origine, e dal quale per la parte italiana in realtà mutuava la maggioranza degli insegnamenti, e, quindi , fatti salvi appunto i requisiti minimi e altri connessi elementi, potesse informaticamente costruirsi una propria griglia più ridotta , intersecando per il resto il regolamento di partenza. In particolare si ricorderà la riformulazione LMG/01 per tempo approvata dell’art. 17 del regolamento LMG/01 che qui si riproduce quale utile specimen.: Art.17 Corso di Studio Interateneo per il conseguimento dei titoli di studio italiano e francese (doppio titolo).

1.E’ istituito un Corso di Studio Interateneo per il conseguimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza, rilasciata dall’Università di Firenze, e della Maîtrise en Droit e del Master 2 rilasciati dall’Università di Paris I, Panthéon Sorbonne in conformità all’accordo stipulato in data 20.7.2007 a firma dei rispettivi Rettori. 2.Il Corso di Studio Interateneo(doppio titolo italo francese) ha durata di cinque anni, articolati nel modo seguente: i primi due anni a Firenze, il terzo e quarto anno a Parigi, il quinto anno in parte a Firenze e in parte a Parigi. A conclusione del percorso formativo verranno rilasciati dalle rispettive Università i titoli di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, corredata da un diploma supplement specificativo del percorso speciale seguito e di Maîtrise en Droit. 3.Al Corso di Studio Interateneo (doppio titolo italo francese) sono ammessi fino a 15 studenti per parte francese e fino a 15 per parte italiana. Dalla parte italiana possono concorrere studenti che abbiano conseguito il diploma di scuola media superiore o altro titolo di studio ottenuto all’estero e riconosciuto idoneo, e che richiedano l’iscrizione all’Università di Firenze. Potranno altresì concorrere gli studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università di Firenze o altre Università, ai quali potranno essere riconosciuti gli esami già superati, che trovino corrispondenza nel piano di studi previsto per il conseguimento dei titoli di studio italiano e francese. 4.La graduatoria di ammissione sarà stabilita sulla base dei risultati di una prova scritta e di un colloquio che valuterà l'idoneità all'ammissione. Le prove valuteranno la cultura generale dei candidati, con particolare riferimento ai loro interessi per il mondo francese, nonché la buona conoscenza della lingua francese. 5.In caso di rinuncia di uno o più studenti ammessi entro tre mesi dalla selezione, subentreranno al loro posto coloro che nella graduatoria siano stati dichiarati idonei. 6.La commissione italiana di selezione è composta da due professori ufficiali della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Firenze e da due rappresentanti dell'Université Paris I Panthéon Sorbonne. Due rappresentanti della Facoltà partecipano alla commissione di selezione francese.

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7.Gli studenti ammessi dovranno pagare le tasse universitarie presso la sola Università di provenienza. Per Università di provenienza si intende quella presso la quale gli studenti hanno superato la selezione. 8.Agli studenti di parte italiana potrà essere accordato un sostegno finanziario per il soggiorno in Francia nella misura consentita dai fondi concessi al programma. 9.Gli insegnamenti sono impartiti nella lingua del Paese in cui vengono frequentati i corsi. 10.Lo studente è tenuto ad acquisire i seguenti crediti relativi agli insegnamenti obbligatori secondo la seguente suddivisione per anni e distribuzione tra l’Università di Firenze e l’Università di Paris I, Panthéon Sorbonne:

1° ANNO (Firenze) - Diritto privato I – IUS/01 (9 CFU) - Economia politica – SECS/01 (9 CFU) - Istituzioni diritto romano – IUS/18 (9 CFU) - Diritto costituzionale generale – IUS/08 (9 CFU) - Filosofia del diritto – IUS/20 (9 CFU) - Storia del diritto – IUS/19 (9 CFU)

2° ANNO (Firenze) - Diritto amministrativo I – IUS/10 (9 CFU) - Diritto penale I – IUS/17 (9 CFU) - Diritto ecclesiastico – IUS/11 (6 CFU) - Diritto dell’Unione europea – IUS/14 (9 CFU) - Diritto commerciale – IUS/04 (6 CFU) - Diritto del lavoro – IUS/07 (6 CFU) - Introduzione al diritto processuale – IUS/15 (12 CFU di cui 6 relativi al Diritto processuale civile (IUS/15) e 6 relativi al Diritto processuale penale(IUS/16)

3° ANNO (Parigi) - Droit civil I e II corrispondente a Diritto privato II – IUS/01 (9 CFU) - Procédure civile d’exécution corrispondente a Diritto processuale civile – IUS/15 (9 CFU) - Droit constitutionnel I e II corrispondente a Diritto costituzionale – IUS/08 (6 CFU) - Droit administratif I e II corrispondente a Diritto amministrativo II – IUS/10 (9 CFU) - Droit et Fiscalité des Societés I e II corrispondente a Diritto commerciale – IUS/04 (9 CFU) - Droit fiscal corrispondente a Diritto tributario – IUS/12 (9 CFU)

4° ANNO (Parigi) - Droit international privé I e II corrispondente a Diritto internazionale privato – IUS/13 (9 CFU) - Procédure pénale corrispondente a Diritto processuale penale – IUS/16 (9 CFU) - Droit du travail corrispondente a Diritto del lavoro – IUS/07 (9 CFU) - Droit civil I e II corrispondente a Diritto civile – IUS/01 (9 CFU) - Histoire de la vie politique e Histoire des relations internationales corrispondenti a Storia del diritto II – IUS/19 (12 CFU) - Libertés fondamentales corrispondente a un insegnamento del settore IUS/20 (6 CFU) - Droit Pénal Spécial corrispondente a un insegnamento del settore IUS/17 (9 CFU)

5° ANNO (Parigi e Firenze) - Méthodologie comparative (3 CFU) - Droit privé comparé (3CFU) - Fondamenti ed evoluzione del diritto delle obbligazioni franco-italiano (3 CFU) corrispondenti a Diritto comparato – IUS/02 per un totale di 9 CFU 11. I crediti relativi agli insegnamenti facoltativi e alle attività a scelta libera dello studente come previsti nel percorso ordinario saranno acquisiti a) per 22 CFU mediante l’insegnamento di Droit international public – IUS/13 (6 CFU), Droit pénal général IUS/17 (6 CFU) 3° anno, Parigi; Droit Pénal international – IUS/17 (6 CFU) 4° anno Parigi; Le tutele giurisdizionali nel diritto francese e italiano – IUS/15 (2 CFU), Questions d'actualités de droit public franco-italien – IUS/08 (2 CFU) 5° anno; b) per 11 CFU mediante tirocini. 12.Lo studente è tenuto ad acquisire 3 CFU relativi a conoscenze informatiche per giuristi. 13.Il superamento della selezione di accesso comporta l’attribuzione di 6 CFU relativi a conoscenze di una lingua straniera. 14.Lo studente dovrà infine acquisire 24 CFU relativi alla prova finale.

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15.Gli studenti selezionati sono tenuti alla frequenza obbligatoria di almeno metà degli insegnamenti. Una dispensa più ampia può essere accordata dal Coordinatore solo in presenza di gravi motivi. La mancata frequenza comporta la decadenza dal corso che viene dichiarata dal Coordinatore decorsi 20 giorni dall'invio di una lettera raccomandata di sollecito. 16.Gli studenti sono tenuti a sostenere tutti gli esami impartiti a Firenze entro il mese di ottobre del secondo anno. Qualora il debito didattico accumulato entro quel termine sia tale da non consentire la proficua prosecuzione del programma, lo studente sarà iscritto al secondo anno ripetente.

Come poi si è invece evinto in sede di effettiva implementazione del sistema informatico ministeriale e di U-GOV ( che tuttavia inizialmente non prevedevano lo sdoppiamento previsto ‘su carta’ dal DM.17/2010, ed hanno quindi reso a più riprese improbo il lavoro del personale amministrativo ed in particolare di Eleonora Biagiotti, che qui terrei particolarmente a ringraziare anche a nome della Facoltà), invece si trattava di procedere alla riformulazione completa di un nuovo regolamento, che è quello che qui si presenta – ulteriormente modificato poi a fronte della richiesta di adeguarlo alla sequenza degli articoli con la denominazione approvata dagli organi in via generale per i regolamenti dei corsi ‘interni’, nonostante la più volte fatta rilevare , e in parte riconosciuta anche dal legislatore, peculiarità di tale impostazione ‘ a doppio titolo’ – : il lavoro di redazione nei tempi ristrettissimi concessi dalla ricorrere delle scadenze è stato altresì reso possibile dalla meritoria collaborazione della prof. Beatrice Gambineri e di Cristina Panerai, alle quali pure va il ringraziamento della Facoltà. La nuova redazione ha reso comunque possibile apportare qualche miglioramento in sede di razionalizzazione dell’offerta formativa, per ora italiana, ed esplicitare con maggiore precisione alcune procedure, quali ad esempio quella del riconoscimento esami e CFU, fatta salva sempre la peculiarità della possibilità offerta di familiarizzarsi con le due culture giuridiche coinvolte in modo approfondito in entrambi i sistemi universitari. Questo percorso ha alle viste anche una riconsiderazione comune alle parti interessate, in particolare a seguito degli avvicendamenti dei responsabili di sponda francese, che potrà costituire occasione anche per la Facoltà per ulteriori sviluppi migliorativi. Il regolamento che viene sottoposto alla Facoltà risulta dunque così articolato:

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN GIURISPRUDENZA MAGISTRALE ITALIANA E FRANCESE (DOPPIO TITOLO)

Art.1 Denominazione del corso di studio e classe di appartenenza

È istituito presso l'Università degli Studi di FIRENZE (Facoltà di GIURISPRUDENZA) il Corso di Laurea Magistrale Ciclo Unico 5 anni in GIURISPRUDENZA italiana e francese (doppio titolo), della Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza (LMG/01), in conformità con il relativo Ordinamento Didattico disciplinato nel Regolamento Didattico di Ateneo.

Art.2 Obiettivi formativi specifici del Corso

Il Corso di Studio Interateneo per il conseguimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza, rilasciata dall’Università di Firenze, e della Maîtrise en Droit français et italien e del Master 2 en Droit français et italien rilasciati dall’Università di Paris I, Panthéon-Sorbonne in conformità all’accordo stipulato in data. 20.7.2007 a firma dei rispettivi Rettori (doppio titolo italiano e francese), conseguente alla trasformazione, sulla base del DM 17/2010 e delle successive circolari ministeriali,del percorso speciale di laurea per il conseguimento dei titoli di studio italiano e francese, fino all’anno accademico 2009/2010 percorso interno della LMG/01 quinquennale in Giurisprudenza, si propone di fornire una formazione completa e preparazione approfondita nelle materie giuridiche in particolare di entrambi gli ordinamenti nazionali, favorendo l’acquisizione di approfondite competenze di base e specialistiche, compiute e metodologicamente organizzate, tali da far conseguire il sicuro dominio, con riferimento all’ordinamento italiano e francese dei saperi afferenti all’area giuridica negli ambiti in esso inclusi (costituzionalistico, filosofico-giuridico, privatistico, storico-giuridico, amministrativistico, commercialistico, comparatistico, e comunitaristico, economico e pubblicistico, internazionalistico, laburistico, penalistico, processualcivilistico, processualpenalistico). Tale acquisizione di

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conoscenze e capacità di comprensione, che si dovrà tradurre nella capacità di applicare conoscenza e comprensione con autonomia di giudizio e abilità comunicativa nella lingua italiana e francese, connessa anche all’adeguata e progredita conoscenza di base delle lingue straniere di più frequente uso nell’ambito europeo, avrà come finalità primaria quella di far conseguire ai suoi laureati italiani e francesi la preparazione indispensabile per poter accedere al mondo delle professioni legali classiche, ovvero dell’avvocatura, del notariato, nonché alle cariche dirigenziali della pubblica amministrazione e alle carriere universitarie e della ricerca scientifica in entrambi gli ordinamenti giuridici. I laureati del Corso di Laurea Magistrale doppio titolo italo-francese, oltre ad indirizzarsi alle carriere suindicate, potranno svolgere attività ed essere impiegati, in riferimento a funzioni caratterizzate da elevata responsabilità, e con peculiare, ma non esclusivo, riferimento ai due paesi interessati, nei vari campi di attività sociale, socio-economica e politica ovvero nelle istituzioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell'informatica, nel settore del diritto comparato, internazionale e comunitario (giurista europeo), oltre che nelle organizzazioni internazionali in cui le capacità di analisi, di valutazione e di decisione del giurista si rivelano feconde anche al di fuori delle conoscenze contenutistiche settoriali. In particolare i laureati del corso saranno tenuti ad acquisire e a dimostrare di possedere in modo approfondito: - gli strumenti tecnici fondamentali della cultura giuridica di base e specialistica nazionale, francese, europea e internazionale, anche con tecniche e metodologie casistiche, in rapporto a tematiche utili alla comprensione, alla valutazione e applicazione di principi o istituti del diritto positivo; - le conoscenze teoriche e storico-giuridiche che consentano di valutare gli istituti del diritto positivo anche nella prospettiva dell'evoluzione e dell’innovazione legislativa, giurisprudenziale e amministrativa degli stessi, in particolare con riferimento agli sviluppi dei due paesi interessati; - la capacità di predisporre testi giuridici in lingua italiana e francese (atti normativi e/o negoziali e/o processuali e/o amministrativi) chiari, pertinenti ed efficaci in rapporto ai contesti di impiego, ben argomentati, anche con l'uso di strumenti informatici; - le capacità interpretative, di analisi casistica, di qualificazione giuridica (rapportando fatti a fattispecie), di comprensione, di rappresentazione critica, e di adeguata qualificazione dei fatti giuridici e dei problemi che da essi emergono, di valutazione e di consapevolezza per affrontare problemi interpretativi ed applicativi del diritto, anche con particolare e specifico riferimento agli ordinamenti italiano e francese; - gli strumenti fondamentali per l'aggiornamento delle proprie competenze.

Art.3 Requisiti di accesso ai corsi di studio

1. Al Corso di Studio Interateneo (doppio titolo italiano e francese) sono ammessi fino a 15 studenti per parte francese e fino a 15 per parte italiana. Dalla parte italiana possono concorrere studenti che abbiano conseguito il diploma di scuola media superiore o altro titolo di studio ottenuto all’estero e riconosciuto idoneo, e che richiedano l’iscrizione all’Università di Firenze. Potranno altresì concorrere gli studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università di Firenze o altre Università, ai quali potranno essere riconosciuti gli esami già superati, che trovino corrispondenza nel piano di studi previsto per il conseguimento dei titoli di studio italiano e francese. 2. Anche al fine di fornire agli studenti uno strumento di autovalutazione in ordine alla scelta del Corso di laurea, in particolare quanto al possesso delle caratteristiche attitudinali e delle conoscenze minime necessarie, la Facoltà prevede che nell’ambito della prova di selezione sia predisposto dalla Commissione mista, nominata in conformità agli accordi interateneo previsti dalla Convenzione, sulla base di quanto indicato dall’art.4 comma 5, un accertamento specifico diretto a rilevare la presenza delle conoscenze di base, necessarie per intraprendere gli studi giuridici con particolare riferimento agli ordinamenti italiano e francese. 3. L’esito positivo di tale accertamento è condizione indispensabile per poter essere ammessi alla partecipazione al Corso di Studio secondo le modalità previste dal successivo art.4. L'esito negativo della prova non preclude la riproposizione della domanda per gli anni

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successivi. 4. La graduatoria di ammissione sarà stabilita sulla base dei risultati di una prova scritta e di un colloquio che valuterà l'idoneità all'ammissione. Le prove valuteranno, oltre le conoscenze di base, come specificato all’art.3, comma 2, la cultura generale dei candidati, con particolare riferimento ai loro interessi per il mondo francese, nonché la buona conoscenza della lingua francese e, rispettivamente, della lingua italiana, per quanto riguarda la lingua italiana. 5. In caso di rinuncia di uno o più studenti ammessi entro tre mesi dalla selezione, subentreranno al loro posto coloro che nella graduatoria siano stati dichiarati idonei. 6. La Commissione italiana di selezione è composta da due professori ufficiali della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Firenze e da due rappresentanti dell'Université Paris I Panthéon-Sorbonne.I suoi lavori si svolgono presso l’Università di Firenze. Due rappresentanti della Facoltà partecipano alla Commissione di selezione francese, i cui lavori si svolgono presso l’Università di Paris I, Panthéon Sorbonne. 7.Gli studenti ammessi dovranno pagare le tasse universitarie presso la sola Università di provenienza. Per Università di provenienza si intende quella presso la quale gli studenti hanno superato la selezione. 8.Agli studenti potrà essere accordato un sostegno finanziario per il soggiorno in Francia nella misura consentita dai fondi concessi al programma.

Art.4 Articolazione delle attivita' formative

1. Il Corso di Studio Interateneo (doppio titolo italiano e francese) ha durata di cinque anni. Lo studente che abbia acquisito 300 crediti adempiendo a tutto quanto previsto dal presente regolamento può conseguire il titolo prima della scadenza quinquennale.

2. I cinque anni sono articolati nel modo seguente: i primi due anni a Firenze, il terzo e quarto anno a Parigi, il quinto anno in parte a Firenze e in parte a Parigi. A conclusione del percorso formativo verranno rilasciati dalle rispettive Università i titoli di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, corredata da un diploma supplement specificativo del percorso speciale seguito, di Maîtrise en Droit. français et italien e di Master 2 en Droit français et italien . 3.Gli insegnamenti sono impartiti nella lingua del Paese in cui vengono frequentati i corsi. 4.Lo studente è tenuto ad acquisire i crediti relativi agli insegnamenti obbligatori secondo la seguente suddivisione per anni e distribuzione tra l’Università di Firenze e l’Università di Paris I, Panthéon-Sorbonne:.

1° ANNO e 2° ANNO (Firenze) - Diritto privato I – IUS/01 (9 CFU) - Economia politica – SECS/01 (9 CFU) - Istituzioni diritto romano – IUS/18 (9 CFU) - Diritto costituzionale generale – IUS/08 (9 CFU) - Diritto penale I – IUS/17 (9 CFU) - Storia del diritto – IUS/19 (9 CFU) - Filosofia del diritto – IUS/20 (9 CFU) - Diritto amministrativo I – IUS/10 (9 CFU) - Diritto ecclesiastico – IUS/11 (6 CFU) - Diritto dell’Unione europea – IUS/14 (9 CFU) - Diritto commerciale – IUS/04 (6 CFU) - Diritto del lavoro – IUS/07 (6 CFU) - Introduzione al diritto processuale – IUS/15 (12 CFU di cui 6 relativi al Diritto processuale civile (IUS/15) e 6 relativi al Diritto processuale penale(IUS/16)

3° ANNO e 4° ANNO (Parigi) - Droit civil I e II corrispondente a Diritto privato II – IUS/01 (9 CFU) - Procédure civile d’exécution corrispondente a Diritto processuale civile – IUS/15 (9 CFU) - Droit constitutionnel I e II corrispondente a Diritto costituzionale – IUS/08 (6 CFU) - Droit administratif I e II corrispondente a Diritto amministrativo II – IUS/10 (9 CFU) - Droit et Fiscalité des Societés I e II corrispondente a Diritto commerciale – IUS/04 (9 CFU)

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- Droit fiscal corrispondente a Diritto tributario – IUS/12 (9 CFU) - Droit international privé I e II corrispondente a Diritto internazionale privato – IUS/13 (9 CFU) - Procédure pénale corrispondente a Diritto processuale penale – IUS/16 (9 CFU) - Droit du travail corrispondente a Diritto del lavoro – IUS/07 (9 CFU) - Droit civil I e II corrispondente a Diritto civile – IUS/01 (9 CFU) - Histoire de la vie politique e Histoire des relations internationales corrispondenti a Storia del diritto II – IUS/19 (12 CFU) - Libertés fondamentales corrispondente a un insegnamento del settore IUS/20 (6 CFU) - Droit Pénal Spécial corrispondente a un insegnamento del settore IUS/17 (9 CFU)

5° ANNO (Parigi e Firenze) - Méthodologie comparative - Droit privé comparé - Fondamenti ed evoluzione del diritto delle obbligazioni franco-italiano corrispondenti a Diritto comparato – IUS/02 per un totale di 9 CFU 5. I crediti relativi agli insegnamenti facoltativi e alle attività a scelta libera dello studente come previsti nel percorso ordinario saranno acquisiti a) per 22 CFU mediante l’insegnamento di Droit international public – IUS/13 (6 CFU), Droit pénal général IUS/17 (6 CFU) 3° anno, Parigi; Droit Pénal international – IUS/17 (6 CFU) 4° anno Parigi; Le tutele giurisdizionali nel diritto francese e italiano – IUS/15 (3 CFU), Questions d'actualités de droit public franco-italien – IUS/08 (3 CFU) 5° anno; b) per 9 CFU mediante tirocini. 6. Lo studente è tenuto ad acquisire 3 CFU relativi a conoscenze informatiche per giuristi. 7. Il superamento della selezione di accesso comporta l’attribuzione di 6 CFU relativi a conoscenze di una lingua straniera. 8. Lo studente dovrà infine acquisire 24 CFU relativi alla prova finale. 9. La conversione dei voti ottenuti all’estero è compiuta dalla Commissione allo scopo nominata o da un delegato del Preside sulla base di una tabella approvata e accessibile agli studenti. 10. Gli studenti selezionati sono tenuti alla frequenza obbligatoria di almeno metà degli insegnamenti. Una dispensa più ampia può essere accordata dal Coordinatore solo in presenza di gravi motivi. La mancata frequenza comporta la decadenza dal corso che viene dichiarata dal Coordinatore decorsi 20 giorni dall'invio di una lettera raccomandata di sollecito. 11. Gli studenti sono tenuti a sostenere tutti gli esami impartiti a Firenze entro il mese di settembre del secondo anno. Qualora il debito didattico accumulato entro quel termine sia tale da non consentire la proficua prosecuzione del programma, lo studente sarà iscritto al secondo anno ripetente. 12 Il Consiglio di Facoltà nomina il Coordinatore o i Coordinatori del Corso di studio, fino ad un massimo di due, per la parte italiana. I Coordinatori di parte francese sono nominati in base alle procedure previste presso l’Università di Paris I, Panthéon-Sorbonne. 13. Ove dovessero intervenire modifiche o richieste di modifica da parte dell’Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne, il Consiglio di Facoltà provvederà al necessario adeguamento del percorso formativo. 14. Nel rispetto delle norme previste dai Regolamenti Didattici dei due Atenei, il Consiglio di Facoltà dell’Università di Firenze, per quanto di sua competenza ed in eventuale attuazione di quanto previsto al comma 13, provvede ogni anno alla programmazione dell’attività didattica ivi compresa la discussione e l’approvazione dei programmi dei corsi di insegnamento. 15. L'attività didattica presso l'Università di Parigi è programmata dai competenti organi nel rispetto di quanto stabilito dal rispettivo Regolamento di Ateneo.

Art.5 Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del

profitto

5.1. Organizzazione della didattica

Le lezioni si svolgono secondo un calendario definito dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza, nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento didattico di Ateneo. Il Consiglio di Corso di Laurea, su proposta del Presidente e con l’assenso dei docenti interessati, potrà autorizzare l’adozione di specifiche modalità didattiche a distanza. Le lezioni presso l'Università di Parigi si svolgono secondo il calendario predisposto dai competenti organi nel rispetto di quanto stabilito dal rispettivo Regolamento di Ateneo

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5.2. Organizzazione degli esami e delle altre verifiche del profitto

1. Fermo restando quanto disposto dal successivo comma 3,e fatte salve le modalità specifiche previste per le prove di profitto secondo l’ordinamento francese, al termine di ogni corso di insegnamento è previsto un esame di profitto. 2. L’esame di profitto potrà svolgersi in forma scritta, o in forma orale, o in forma scritta ed orale. 3. L’esame in forma esclusivamente scritta non potrà consistere in un questionario a risposta sintetica. 4. L’esame in forma scritta ed orale potrà articolarsi sia in una prova scritta il cui superamento sia condizione per l’ammissione alla prova orale, sia in una prova scritta integrata dalla prova orale. 5. Per i corsi che si svolgano in forma seminariale, e per cui sia richiesta la frequenza, nonché per i moduli aventi ad oggetto attività didattiche integrative, non è richiesto un esame di profitto finale. 6. Nell’ambito dei corsi di insegnamento possono essere previste prove intermedie, da tenersi esclusivamente nei periodi stabiliti annualmente dal Consiglio di Corso di laurea, con le modalità che saranno indicate compiutamente nella “Guida per gli studenti”. Le prove intermedie dovranno riferirsi a parti del programma già trattate, e potranno comportare scomputo dall’esame finale di ciò che ne è oggetto, fermo restando che in sede di esame finale si richiede comunque la conoscenza delle nozioni di base riferibili a tali parti. 7. Le commissioni di esame per quanto concerne le prove svolte in Italia, sono composte secondo quanto stabilito dal Regolamento Didattico di Ateneo. In caso di insegnamenti suddivisi in più moduli deve essere prevista la possibilità di sostenere un unico esame. Il calendario degli appelli di esame per le prove da svolgersi in Italia, è organizzato in modo da non sovrapporsi al calendario delle lezioni, e garantisce la seguente articolazione: - 4 appelli alla fine del primo semestre a distanza di almeno 14 giorni l'uno dall'altro; - 4 appelli alla fine del secondo semestre a distanza di almeno 14 giorni l'uno dall' altro; - 2 appelli a settembre, a distanza di almeno 14 giorni l'uno dall'altro. Il Consiglio di Facoltà approva annualmente il calendario. Il Preside della Facoltà di Giurisprudenza coordina le date degli appelli in ciascun periodo e ne garantisce un’omogenea distribuzione. Con riferimento ai corsi di insegnamento che si svolgono presso l’università di Parigi, gli esami di profitto si svolgono secondo le modalità e nei tempi stabiliti dal ripettivo Regolamento di Ateneo

5.3. Organizzazione delle sessioni di laurea

In ogni anno solare si svolgono sei sessioni di laurea, nei mesi di febbraio - prima settimana di marzo, aprile, giugno, luglio, ottobre e dicembre. Il relativo calendario è tempestivamente comunicato agli studenti a cura del Preside della Facoltà di Giurisprudenza.

Art.6 Modalità di verifica della conoscenza delle lingue straniere

La verifica delle conoscenze delle lingue straniere viene effettuata durante le selezioni per l’ammissione al corso, attraverso una prova scritta ed un colloquio. Il livello minimo richiesto è il post- intermedio.

Art. 7 Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini

Lo studente è tenuto ad acquisire 9 CFU mediante lo svolgimento di tirocini, la cui documentazione viene valuta ed approvata dall’apposita Commissione di cui all’art.8.

Art.8 Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all’estero e relativi CFU

Con riferimento al fatto che il Corso in Giurisprudenza italiana e francese è un Corso regolato a seguito di convenzione, vale in via generale e in quanto applicabile la regola secondo cui i Corsi seguiti nelle Università europee, con le quali la Facoltà di Giurisprudenza ha in vigore accordi, progetti e/o convenzioni riconosciuti dal competente Ministero, vengono riconosciuti secondo le modalità previste dagli accordi.

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In particolare, come previsto dal piano di studi, lo studente segue gli insegnamenti del terzo, quarto e quinto anno presso l’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, secondo le modalità in uso presso l’Ateneo parigino. I risultati degli esami sostenuti dallo studente in Francia vengono inviati in tempo utile alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. Il riconoscimentodi voti e crediti è effettuato dalla apposita Commissione, nominata dal Preside, sulla base di tabelle esemplate su quelle in uso per il programma LLP/Erasmus studio e debitamente portate alla conoscenza degli studenti interessati.

Art.9 Eventuali obblighi di frequenza ed eventuali propedeuticità

Il Consiglio di corso di laurea, in relazione a particolari attività formative potrà stabilire, sentita la Commissione di cui all’articolo 13 del presente Regolamento, un obbligo di frequenza. Il Consiglio di Corso di laurea adotta disposizioni che, in quanto possibile, facilitino gli studenti nella frequenza alle lezioni. Gli esami di Diritto privato I e di Diritto costituzionale generale sono propedeutici a tutti gli altri con l’eccezione di Economia politica, Filosofia del diritto, Storia del diritto, Istituzioni di diritto romano. Eventuali altre propedeuticità, per singoli insegnamenti, sono indicate dal Consiglio di Corso di Laurea nell’ambito della programmazione didattica. L’esame sostenuto senza l’osservanza della propedeuticità viene annullato d’ufficio. Per quanto concerne alle condizioni di iscrizione al terzo anno si rinvia all’art.4 comma 10.

Art.10 Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time

Il Corso di Laurea potrà prevede, previo specifico accordo con i responsabili di parte francese, a possibilità di immatricolare studenti part-time, i quali potranno essere chiamati a conseguire un numero di CFU annui compreso fra un minimo e un massimo previsti dalle norme generali stabilite dall’Università di Firenze. Il Consiglio di Corso di Laurea potrà in tal caso prevedere apposite forme di organizzazione dei servizi didattici che tengano conto in particolare delle esigenze degli studenti part-time impegnati in attività lavorative. Per la disciplina dei diritti e dei doveri degli studenti part-time si rimanda alle norme generali stabilite dall’Università di Firenze.

Art.11 Regole e modalità di presentazione dei piani di studio

Vista la particolare conformazione della didattica, non è di norma necessaria la presentazione di piani di studio individuali. Il percorso formativo francese, per quanto concerne la scelta di materie facoltative o a scelta libera, è soggetta alle corrispondenti regole dell’ordinamento universitario francese.

Art.12 Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo

1. Alla prova finale sono attribuiti 24 crediti. 2. La prova finale consiste nella predisposizione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore, nonché nella sua discussione orale, che dimostri, con specifico riferimento all’insegnamento prescelto dal candidato, l’acquisizione della preparazione giuridica e delle conoscenze previste dagli obiettivi formativi del Corso di Laurea, con particolare riguardo ai metodi di ricerca e alla capacità di esporre ed argomentare. L’elaborato scritto potrà anche essere collegato ad una attività formativa o di ricerca presso organizzazioni, uffici, amministrazioni, strutture di ricerca italiani o stranieri, concordati con il docente. 3. La preparazione dell’elaborato scritto impegnerà lo studente per un numero di ore corrispondente al numero di crediti attribuito alla prova finale. 4.Il Consiglio di Corso di Laurea provvederà ad individuare forme di incentivo per gli studenti che si laureino entro i cinque anni di corso.

Art.13 Procedure e criteri per trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio

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Trattandosi di un corso di studi a numero programmato, l'unica modalità di accesso consiste nel superamento della selezione iniziale nei tempi e modi previsti dal presente regolamento, fatto salvo in particolare quanto previsto all’art. 3, comma 1, in relazione agli studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università di Firenze o altre Università. Non sono pertanto ammessi trasferimenti da altro Corso di laurea, se non nel caso che si tratti di trasferimento da omologo Corso di laurea italiano e francese di altro Ateneo. In tale ipotesi trasferimento ed il relativo riconoscimento sono deliberati dalla Commissione di cui all’art.8, integrata con i due Coordinatori.

Art.14 Servizi di tutorato

Sono istituiti i seguenti servizi, che vengono assicurati dal Centro per l’orientamento istituito presso la Facoltà: a) servizio di orientamento in ingresso destinato agli studenti delle scuole medie superiori e a coloro che, anche nel mondo del lavoro,siano interessati all’iscrizione. b) orientamento in itinere, che è costituito da 1) orientamento agli studenti del primo anno, anche con riferimento alla verifica degli esami sostenuti nel primo semestre; 2) servizio di tutorato elettivo per l’assistenza agli studenti durante tutto il percorso di studio e 3) servizio di recupero didattico, destinato agli studenti che siano in difficoltà nel proseguimento degli studi. c) servizio di orientamento in uscita, destinato agli studenti prossimi alla laurea e ai laureati del Corso di laurea.

Art.15 Pubblicità su procedimenti e decisioni assunte

1. Ai sensi dell’art. 6 del Regolamento Didattico di Ateneo, è istituita la Commissione didattica paritetica quale osservatorio permanente delle attività didattiche. Essa è composta da quattro docenti, nominati dal Presidente del Consiglio di Corso di Laurea, su designazione del Consiglio, e da quattro studenti, designati fra le rappresentanze studentesche in Consiglio. 2. La Facoltà garantisce adeguate forme di pubblicità dei procedimenti e delle decisioni assunte in materia didattica anche attraverso la rete informatica dell'Ateneo.

Art.16 Valutazione della qualità

1. Il Corso di Laurea, per tutti i corsi di insegnamento tenuti e per tutti i docenti, adotta al suo interno il sistema di rilevazione dell’opinione degli studenti frequentanti gestito dal Servizio di valutazione della didattica dell’Ateneo. I risultati di tale valutazione sono resi disponibili al docente interessato, al Presidente del Corso di Laurea e al Preside della Facoltà di Giurisprudenza, in modo da poter essere utilizzati per effettuare, ove necessario, un adeguamento dei metodi e un miglioramento della qualità della didattica. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso un’analisi delle criticità e l’elaborazione di azioni correttive, nelle modalità stabilite con cadenza annuale dal Consiglio di Corso di Laurea. 2. Sono inoltre previsti questionari di rilevazione dell’opinione degli studenti , sia relativamente alle prove d’esame, sia rivolti ai laureati. 3. Il sistema di valutazione della qualità del Corso di Laurea è attivato in coerenza con il modello e le modalità approvate dagli Organi Accademici.

Art.17 Altro

Laddove necessario, e in riferimento ad aspetti ulteriori non esplicitamente regolati nel presente articolato, si farà riferimento, tenuto conto della specificità del Corso e fatti salvi accordi specifici assunti nel quadro della Convenzione, al regolamento del Corso di Laurea Magistrale quinquennale italiana (LMG/ 01), alla quale il Corso italo-francese doppio titolo è omologo.

Ulteriori disposizioni in ordine all’organizzazione e allo svolgimento dell’attività didattica in Italia sono assunte dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza. La Facoltà unanime approva. 9. Riconoscimento dell’attività lavorativa tra i crediti a scelta libera del corso di laurea magistrale in giurisprudenza (9 CFU): proposta di adeguamento tra i regolamenti dei corsi di laurea. Il Preside introduce la questione, segnalando che è stata a più riprese posta da studenti-lavoratori, i

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quali, a motivo della dizione letterale dell’art. 4.3, lettera c, comma 3, del regolamento della LMG/01 (“I crediti di cui al presente articolo possono essere acquisiti anche mediante tirocini o attività di ricerca presso organizzazioni, uffici, amministrazioni, strutture di ricerca italiane o straniere, collegate alla prova finale e concordate con il docente ovvero mediante la frequenza con profitto verificabile di corsi offerti da istituzioni universitarie e preventivamente accreditati dal Consiglio di Corso di Laurea”; in questo diversa dall’equivalente articolo del regolamento SSG) si vedono rispondere dall’ufficio tutorato che dovrebbero interrompere il contratto lavorativo, e farsi riassumere dall’ente come stagisti, perché il contratto lavorativo non può sostituire lo stage. Prende la parola ,anche in qualità di Presidente della Commissione riconoscimenti e cambi di corso, il prof. Wladimiro Gasparri, il quale concorda sulla necessità di trovare una soluzione che consenta, allo stato in via interpretativa, di arrivare a riconoscere, ovviamente quando sussistano le condizioni di pertinenza, l’attività lavorativa come stage (e a valutarne anche la consistenza in CFU). Verificata quindi l’opportunità di far fronte alla esigenza degli studenti lavoratori, qualora sussistano giustificati motivi, il Preside formula la proposta che tale riconoscimento sia demandato allo stato alla Commissione riconoscimenti e cambi di corso, in vista di una modifica della lettera dell’articolo del regolamento, non appena essa sarà tecnicamente matura e possibile. Il Consiglio approva.

10. Dott.ssa Lucia Re, ricercatore confermato: relazione triennale sull’attività scientifica e didattica; giudizio della Facoltà. Si allontana la dott.ssa Re. Il Preside rende noto che la dott.ssa Lucia Re, ricercatore confermato, ha presentato la relazione sull’attività scientifica e didattica svolta nel triennio 1.1.2008 – 31.12.2010. Il Dipartimento di teoria e Storia del diritto nella seduta del 7 marzo 2011 ha espresso parere positivo con riguardo all’attività scientifica. La Facoltà, visto il parere positivo del Dipartimento di Teoria e Storia del diritto quanto all’attività scientifica, udito il Preside che riferisce sul parere positivo espresso dal prof. Emilio Santoro con riguardo all’attività didattica, esprime giudizio positivo sul lavoro scientifico e sull’attività didattica integrativa svolta dalla dott.ssa Lucia Re. Rientra la dott.ssa Re. 11. Dott. Marco Sabbioneti, ricercatore confermato: relazione triennale sull’attività scientifica e didattica; giudizio della Facoltà. Si allontana il dott. Marco Sabbioneti. Il Preside in relazione a questa pratica precisa che pur avendo il dott. Marco Sabbioneti, ricercatore confermato, presentato la relazione sull’attività scientifica e didattica svolta nel triennio, corredata comunque dal parere positivo del Dipartimento di teoria e Storia del diritto nella seduta del 7 marzo 2011 con riguardo all’attività scientifica e dal parere positivo espresso dal prof. Paolo Cappellini con riguardo all’attività didattica, e quindi sussistendo i presupposti del giudizio positivo della Facoltà sul lavoro scientifico e sull’attività didattica integrativa svolta dal dott. Marco Sabbioneti, tale giudizio sarà da riproporre al momento effettivo della scadenza del triennio, che ad una più precisa rilevazione scade in realtà nell’ottobre 2011 (1.11.2008 – 31.10.2011). Rientra il dott. Marco Sabbioneti. 12. Rinnovo dell’accordo di collaborazione scientifica e culturale con la Universidade do Estado da Bahia (Brasile). Il Preside informa il Consiglio che dagli uffici di Ateneo è stata trasmessa a firma del Rettore una proposta di rinnovo di accordo di collaborazione scientifica e culturale tra l’Università di Firenze e Univerdidade do Estado da Bahia (Brasile). Dai contatti avviati in Ateneo è emerso l’interesse ad estendere l’accordo anche al settore giuridico.

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Il Preside sottopone il testo dell’accordo all’approvazione del Consiglio e propone pertanto una adesione all’accordo e che sia indicato a tale fine come Docente coordinatore il Prof. Alessandro Simoni, proprio per la sua veste istituzionale di Delegato della Facoltà alle relazioni internazionali e alla mobilità Erasmus. Il Consiglio approva. 13. Programma LLP Erasmus: riconoscimento esami sostenuti all’estero. Il Consiglio di Facoltà, vista la relazione della Commissione per le Relazioni Internazionali del 24 maggio 2011, viste le richieste di riconoscimento presentate, riconosce gli esami sostenuti all’estero dai sottoelencati studenti, determinando la corrispondenza per materia e per votazione come segue: 1. Giulia Bucherelli (LM) Università di Ulster (certificato provvisorio) Esami sostenuti Discrimination Law 54 10 crediti Human Rights Law 42 10 crediti Introduction to Crime/Deviance 68 10 crediti Esami riconosciuti Diritto antidiscriminatorio 28/30 9 CFU Tuterla dei diritti umani 20/30 9 CFU Criminologia 30/30 9 CFU 2. Mattia Capecchi (LM) Università di Stoccolma Esami sostenuti Introduction to Swedish Law B 15 crediti Pubblic International Law AB (A) 15 crediti Esami riconosciuti Diritto privato comparato 25/30 9 CFU Diritto costituzionale speciale 25/30 9 CFU Diritto internazionale 30/30 8 CFU Diritto internazionale avanzato 30/30 6 CFU Il corso “Pubblic International Law” è valutato come equivalente al corso obbligatorio “Diritto Internazionale”, con l’esigenza di una integrazione pari a 1 CFU, secondo un programma da concordare con il docente della materia.

3. Aaron Masi (L.M.) Università di Ulster (certificato provvisorio) Esami sostenuti Introduction to Law 69 10 crediti Contract Law 55 10 crediti Legal Writing 72 10 crediti Esami riconosciuti Diritto angloamericano 30/30 9 CFU Diritto privato comparato 28/30 9 CFU Argomentazione giuridica 30/30 e lode 6 CFU

4. Caterina Natalini (LM) Università di Nijmegen Esami sostenuti European Immigration Law 7 (C) 7 ECTS crediti Sociology of Law 7 (C) 7 ECTS crediti

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Esami riconosciuti Diritto dell’Uniobe Europea avanzato 28/30 9 CFU Sociologia del Diritto 28/30 9 CFU

5. Valentina Paparo (LM) Università Autonoma di Madrid Esami sostenuti Sociología del Derecho 7 4,5 crediti Derecho matrimonial de las confesiones religiosas 8,2 6 crediti Derecho internacional público 7 6 crediti Esami riconosciuti Sociologia del Diritto 27/30 6 CFU Diritto ecclesiastico comparato 28/30 9 CFU Diritto internazionale 27/30 8 CFU Il corso “Derecho Internacional Públicos” è valutato come equivalente al corso obbligatorio “Diritto Internazionale”, con l’esigenza di una integrazione pari a 1 CFU, secondo un programma da concordare con il docente della materia.

6. Maria Giovanna Pietropaolo (LM) Università di Leuven

Esami sostenuti Ethics of Peace, War and International Relations 18/20 4 ECTS crediti The Law of International Organisations 17/20 6 ECTS crediti Esami riconosciuti Diritto internazionale avanzato 30/30 e lode 6 CFU Organizzazioni internazionali 30/30 e lode 6 CFU

7. Valentina Scarpa (LM) Università di Bonn Esami sostenuti Grundzüge des Europarechts C (7) 4 ECTS crediti Esami riconosciuti Diritto dell’Unione Europea 28/30 6 CFU Il corso “Grundzüge des Europarechts” è valutato come equivalente al corso obbligatorio “Dirittodel’Unione Europea”, con l’esigenza di una integrazione pari a 3 CFU, secondo un programma da con il docente della materia.

8. Marta Viganò (LM) Università di Leuven

Esami sostenuti European Family Law 13/20 4 ECTS crediti European Legal History 10/20 4 ECTS crediti Esami riconosciuti Diritto di famiglia 27/30 6 CFU Storia del Diritto europeo 20/30 6 CFU 14. Varie ed eventuali.

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Il Preside segnala che è pervenuta, da parte dei Colleghi professori Lorenzo Stanghellini, Umberto Tombari, Paola Lucarelli e Francesco D’Angelo, la proposta di nomina quale cultore della materia del dott. Sergio Gilotta e che sussistono i requisiti di rito. Il Consiglio approva. Null’altro essendovi da deliberare, la seduta è tolta alle ore 13.45. Il Segretario Il Presidente prof. Giovanni Tarli Barbieri prof. Paolo Cappellini