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Facoltà di Medicina Veterinaria Corso di Laurea in Tutela e Benessere Animale Tesi di Laurea in Ecologia e Ecotossicologia FLORITERAPIA AUSTRALIANA: UN VALIDO AIUTO NELLA PRATICA AMBULATORIALE GIORNALIERA Candidato: Giovanna Papitto Relatore: Ch.mo Prof. Michele Amorena Matricola n° 71998 Correlatore: Dr.ssa Maria Mayer Anno accademico 2016 2017

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Facoltà di Medicina Veterinaria

Corso di Laurea in Tutela e Benessere Animale

Tesi di Laurea in Ecologia e Ecotossicologia

FLORITERAPIA AUSTRALIANA:

UN VALIDO AIUTO NELLA PRATICA

AMBULATORIALE GIORNALIERA

Candidato:

Giovanna Papitto

Relatore:

Ch.mo Prof. Michele Amorena

Matricola n°

71998

Correlatore:

Dr.ssa Maria Mayer

Anno accademico 2016 – 2017

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Facoltà di Medicina Veterinaria

Corso di Laurea in Tutela e Benessere Animale

Tesi di Laurea in Ecologia e Ecotossicologia

FLORITERAPIA AUSTRALIANA:

UN VALIDO AIUTO NELLA PRATICA

AMBULATORIALE GIORNALIERA

Candidato:

Giovanna Papitto

Relatore:

Ch.mo Prof. Michele Amorena

Matricola n°

71998

Correlatore:

Dr.ssa Maria Mayer

Parole chiave: Floriterapia, Floriterapia australiana, pratica

ambulatoriale, supporto emotivo

Anno accademico 2016– 2017

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Alla mia famiglia,

ai miei veri amici e

all’amore più profondo e sincero.

Ma soprattutto a te, Nonno,

che con la tua luce illumini

anche le giornate più buie.

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Indice:

1 INTRODUZIONE ……………………………………………………………5

2 FLORITERAPIA: STORIA DAGLI ANTICHI A BACH …………………..7

2.1 LA FITOTERAPIA …………………………………………………8

2.2 L’OMEOPATIA ………………………………………………...10

2.3 L’OMEOPATIA CURA ANCHE GLI ANIMALI ………………..12

2.4 LA FLORITERAPIA ……………………………………………….13

3 FLORITERAPIA DI BACH ………………………………………………...15

3.1 METODI DI PREPARAZIONE DELLE ESSENZE ……………....17

3.1.1 IL METODO DEL SOLE ………………………………….....18

3.1.2 IL METODO DELLA COTTURA …………………………...19

3.2 POSOLOGIA E METODI DI SOMMINISTRAZIONE …………...21

3.3 I FIORI DI BACH (LE 38 ESSENZE+IL RESCUE) ……………....24

4 FLORITERAPIA AUSTRALIANA ………………………………………...45

4.1 STORIA DI IAN WHITE E SCOPERTA DELLE ESSENZE ….......47

4.2 PREPARAZIONE DELLE ESSENZE DEL BUSH ………………...49

4.3 POSOLOGIA E METODI DI SOMMINISTRAZIONE ………….....51

4.3.1 MISCELA INDIVIDUALIZZATA …………………………....52

4.3.2 LE MISCELE PREFORMATE …………………………………54

5 LE ESSENZE DEL BUSH AUSTRALIANO: APPLICAZIONI PRATICHE

NELLA CLINICA/AMBULATORIO VETERINARIO …………………55

5.1 FIORI PER LA VISITA CLINICA …………………………………...57

5.1.1 ANIMALE AGGRESSIVO …………………………………….58

5.1.2 ANIMALE PAUROSO …………………………………………60

5.1.3 ANIMALE AGITATO ………………………………………….66

5.2 FIORI PER I RICOVERATI …………………………………………..69

5.2.1 FIORI DA NEBULIZZARE PER PULIRE L’AMBIENTE …….71

6 CONCLUSIONI ………………………………………………………………73

7 RINGRAZIAMENTI ………………………………………………………....74

8 BIBLIOGRAFIA …………………………………………………………….75

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1 INTRODUZIONE

“Oggi sappiamo per certo, ma lo abbiamo istintivamente sempre saputo, che gli

animali possono soffrire esattamente come gli esseri umani. Le loro emozioni e la loro

sensibilità sono spesso più forti di quelle umane. Diversi filosofi e capi religiosi hanno

cercato di convincere i loro discepoli e seguaci che gli animali non sono altro che

macchine senz’anima, senza sentimenti. Chiunque però abbia vissuto con un animale

– sia esso un cane, un uccello o persino un topo – sa che questa teoria è una sfacciata

menzogna, inventata per giustificare la crudeltà”

(Isaac Bashevis Singer).

Come afferma lo scrittore polacco Isaac Bashevis Singer anche gli animali sono in

grado di provare emozioni e stati d’animo come ad esempio gioia, paura, rabbia e

dolore. Hanno un’anima potremo dire. Proprio queste emozioni sono il punto cardine

del seguente elaborato di laurea, che ha lo scopo di illustrare e descrivere alcuni metodi

di trattamento della psiche animale che si servono dell’utilizzo di particolari essenze

floreali. L’idea nasce da un convegno sulla floriterapia australiana tenutosi

all’Università di Teramo e coordinato dalla Dr.ssa Maria Mayer, medico veterinario

omeopata nel Novembre 2015. Da subito, questa disciplina ha suscitato in me grande

interesse, tanto da approfondire l’argomento attraverso la lettura di libri e articoli.

Un’idea cresciuta piano piano che mi ha portato a scegliere questo particolare campo

di interesse. La floriterapia è una tecnica olistica energetica, non atto medico, che

utilizza le essenze di fiori selvatici per prevenire e curare problemi emozionali, stati

d’animo negativi, disturbi fisici e (quindi a cascata) malattie del soma.

Nella prima parte vengono introdotte, attraverso un excursus storico, le antichissime

origini della floriterapia. Anche migliaia di anni fa, piante e fiori, venivano utilizzati a

scopo curativo. La seconda parte descrive il primo sistema floriterapico sistemizzato:

la floriterapia di Bach. Infatti Edward Bach, medico omeopata inglese, individuò 38

essenze floreali dalle proprietà straordinarie. La terza parte analizza il sistema

floriterapico australiano, nato grazie al naturopata australiano di origini aborigene Ian

White. L’ultima parte è incentrata infine sui problemi comportamentali ed emozionali

degli animali domestici: aggressività, paura, agitazione e stress. Vengono

ulteriormente elencate le combinazioni di essenze floreali australiane chiamate

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“Univers Pets”, ideali per migliorare il benessere psicofisico dell’animale e

dell’ambiente in cui si trova.

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2 FLORITERAPIA : STORIA DAGLI ANTICHI A BACH

La medicina alternativa comprende ogni forma di pratica medica o terapeutica che si

pone al di fuori dell’ambito della medicina moderna occidentale. Gli approcci della

medicina alternativa alla guarigione e al mantenimento della salute sono numerosi e

originali, dall’omeopatia alla chiropratica, dallo yoga al reiki, fino all’agopuntura. La

medicina olistica invece pone particolare attenzione sugli aspetti mentali, emozionali

e spirituali della salute, che viene considerata qualcosa di più del semplice benessere

fisico dell’individuo. Chi pratica la medicina olistica si occupa quindi dell’intera

persona, cercando di unire il corpo con la mente, arrivando infine ad essere capaci di

guarire interiormente. La medicina naturale è qualsiasi tipo di pratica medica o

terapeutica che fa rendita sulle potenzialità di guarigione dell’organismo. La

fitoterapia, l’omeopatia o anche l’alimentazione biologica ne sono validi esempi

(Marzorati P.,2003).

Per comprendere al meglio le origini della Floriterapia è opportuno parlare prima dei

suoi due grandi precursori : la fitoterapia e l’omeopatia.

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2.1 LA FITOTERAPIA

La fitoterapia, dal greco phitòn (pianta) e therapéia (cura) è l’arte medicinale più antica

al mondo. Consiste sostanzialmente in una pratica che prevede l’uso di piante ed erbe

per la cura di malattie o per la difesa del benessere psicofisico. Le società preistoriche

erano fortemente attaccate alla natura tanto da essere in costante contatto con essa

praticando rituali mistici e religiosi. Inoltre le piante fornivano alle popolazioni

primitive cibo, abbigliamento, rifugio e protezione. I primi usi risalgono a circa 10000

anni fa in India, mentre i primi documenti datati al 3000 a.C appartengono ai sumeri e

ai cinesi. Ci sono state anche numerose testimonianze del mondo egizio che contano

più di 700 rimedi basati sull’utilizzo delle piante, che annoverano 160 tipi di droghe

vegetali tra cui l’oppio.

Nel 700 a.c nella regione di Ninive, in Mesopotamia, vennero rinvenute 660 tavolette

di argilla in scrittura cuneiforme scritte per ordine di Assurbanipal, Re di Assiria. Tra

le 250 erbe usate da questo popolo si annoverano l’oppio, la canapa indiana, lo

zafferano, la mandragola e anche la belladonna, usata anche oggi, con proprietà

antispasmodiche e antisecretorie. Questi popoli mantenevano questo sapere

circoscritto al mondo mistico,creando una forte relazione tra religione e medicina.

Anche gli indigeni americani avevano una profonda conoscenza delle piante, gli

Atzechi infatti usavano il cacao, la vaniglia, il pepe e il tabacco mentre gli indiani del

Nord America avevano l’aloe, la cascara, la bella di notte, il salice e la lobelia. In

Grecia si ebbe il primo trattato di botanica farmaceutica, scritto da Teofastro (372-287

a.C), filosofo peripatetico e successore di Aristotele. Un’altra figura di spicco fu il

medico Ippocrate (460-377 circa a.C) che classificò scientificamente circa 300 tipi di

piante medicinali, influenzando tutto il mondo romano e il Medioevo.

Nel Medioevo si sviluppa il commercio di spezie e droghe, e quindi comincia ad

incrementare anche la diffusione delle piante medicinali. Nel XIII secolo nascono le

prime coltivazioni e tra il 400’ e il 500’ si inizia a parlare di scienza botanica. Con la

scoperta dell’America si aprono nuove rotte commerciali e vengono introdotte nuove

piante che guidano la medicina, tra cui : il caffè, l’ipecacuanha, la china ecc.

Anche nelle università si diffondono le prime cattedre di botanica sperimentale. Il

primo tentativo di nomenclatura botanica fu opera di Leonardo Fuchs (1501-1566).

Durante lo stesso periodo Peracelso (1493-1541) affrontò studi di chimica

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concentrandosi sui principi attivi delle piante, le sue idee ebbero uno sconvolgimento

sulle terapie, che si modificarono con l’introduzione delle droghe del Nuovo Mondo,

come la corteccia della china per curare la malaria (La storia della fitoterapia,

www.phytosefak.com ). Fino alla fine del XX secolo la maggior parte della medicina

convenzionale era strettamente derivata dalla tradizione erboristica delle popolazioni

indigene. Anche oggi circa il 25% dei farmaci d’uso comune contengono almeno una

sostanza attiva derivata dalle erbe. Alcune sono elaborate a partire da estratti di piante,

altre sono sintetizzate chimicamente cercando di riprodurre il composto naturale della

pianta (Marzorati P.,2003).

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2.2 L’OMEOPATIA

La medicina omeopatica nacque in Germania negli ultimi anni del XVIII secolo per

opera del medico e farmacologo tedesco Samuel Hahnemann, che intuì l’importanza

delle diluizioni infinitesimali nella cura delle malattie. Nel 1784 Hahnemann

sperimentò su di sé la corteccia della china, all’epoca utilizzata per curare la febbre

malarica mediante un’azione positiva sulle funzioni dello stomaco. Il risultato fu

stupefacente e osservò che l’estratto della china, utilizzato per la cura della malaria

era in grado di provocarla in un individuo sano. Da qui Hahnemann iniziò una lunga

serie di esperimenti intossicativi, prima su di sé e poi su amici e parenti, attraverso

l’uso di sostanze vegetali, animali, minerali e chimiche. Grazie alle sperimentazioni,

si constatò per esempio, che i soggetti che assumevamo ripetutamente il veleno

omeopatizzato dell’ape sviluppavano dolori e gonfiori simili a quelli derivanti dalla

puntura dell’insetto (arrossamento, gonfiore, dolore pungente migliorato da

applicazioni fredde). Hahnemann verificò che questi sintomi venivano curati con

l’assunzione del Rimedio omeopatico corrispondente (Omeopatia: cosa è e quando

nasce, www.centrostudilaruota.org). Il problema della tossicità venne risolto da

Hahnemann diminuendo le dosi dei rimedi fino alla diluizione estrema, eliminando il

rischio di sostanze tossiche. Più tardi nacque il “principio di similitudine del farmaco”

secondo cui una sostanza che scatena una malattia in un individuo sano, può anche

guarirla in un individuo malato. La parola “omeo-patia” deriva dal greco : “homoios”

(simile) e “phatos” (malattia). I concetti base su cui si fonda sono “il simile cura il

simile” e “diluizione e dinamizzazione”. Per diluizione si intende “la potenza”, che

può essere centesimale, decimale, C, CH o D, DH. Nelle diluizioni centesimali ad

esempio, si mescola una goccia di prodotto con 99 gocce di solvente ottenendo una

diluizione a 1 CH. Generalmente, si parla di bassa (5 CH o 7 CH),di media (9 CH o

12 CH), e di alta diluizione (15 CH o 30 CH). Più una diluizione è bassa, più agisce

localmente su uno stato acuto e sul piano fisico. Più è alta, meglio agisce a livello

generale, su uno stato cronico e sul piano psichico. L’omeopatia cura attraverso

diluizioni tali che, secondo i dati della chimica classica, oltre un certo grado di

diluizione nel medicamento non rimane più neanche la minima molecola del principio

attivo d’origine (Salva & Portell,2000). La dinamizzazione , è quel processo attraverso

il quale una sostanza viene agitata con forza secondo un procedimento chiamato dagli

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omeopati “successione”. Ogni sostanza omeopatica pronta per l’impiego riporta il tipo

di diluizione e la potenza.

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2.3 L’OMEOPATIA CURA ANCHE GLI ANIMALI

Nel 1796 Hahnemann scriveva: “Se le leggi della medicina che riconosco e proclamo

sono reali, vere, naturali, dovranno trovare sugli animali la medesima applicazione che

hanno sull’uomo”. All’inizio del XIX secolo infatti, un veterinario di Lipsia fabbricava

già medicamenti omeopatici che somministrava ai cavalli e ai bovini.

Centocinquant’anni più tardi, nel nord della Francia, il dottor Dehecq, fece produrre

un rimedio omeopatico che permetteva a migliaia di femmine del mondo animale di

partorire senza problemi. Negli anni cinquanta all’ospedale Lariboisière di Parigi,

alcuni topi furono imbottiti di estrogeni e poi trattati con diluizioni omeopatiche dei

medesimi ormoni. Risultato: i sintomi provocati dagli estrogeni diminuirono in

maniera significativa. Nel 1955 a Strasburgo, i professori Lapp e Wurmser

somministrarono a dei ratti precedentemente intossicati con l’arsenico una diluizione

in 7 CH di questo veleno; i ratti eliminarono la sostanza e sopravvissero. Qualche anno

fa, le ostriche piatte di Belon vennero decimate da una rara malattia. Solo una parte di

loro fu salvata da un veterinario che ebbe l’idea di fare diluizioni omeopatiche di

ostriche malate con cui aspergere le larve. Utilizzata da moltissimi anni, l’omeopatia

veterinaria, il cui sviluppo corrisponde a quello dell’allevamento intensivo e

dell’agricoltura biologica, permette di curare gli animali in modo efficace, senza

alcuna controindicazione né effetto tossico (Salva & Portell,2000).

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2.4 LA FLORITERAPIA

Il primo utilizzo documentato dei fiori risale a Peracelso, alchimista, astrologo ,grande

guaritore e mistico, vissuto nel XVI secolo durante il periodo del rinascimento

europeo. Egli raccolse la rugiada dai fiori per curare gli squilibri emozionali dei

pazienti e scrisse numerosi trattati sulle proprietà guaritrici delle piante e dei fiori.

Peracelso credeva che la malattia si originasse da uno squilibrio della propria

spiritualità essenziale, e che bilanciando i quattro elementi, si creasse una sostanza

speciale chiamata “quintessenza”, che aveva le proprietà di guarire l’anima e quindi

anche il corpo (Guarire con i fiori, salute.leonardo.it). Con Peracelso, la cosiddetta

“teoria delle segnature” o “firma delle cose” secondo cui, una pianta con struttura o

forma somigliante a un organo corporeo avrebbe effetti benefici, divenne una vera e

propria teoria medica. Infatti con la dottrina della “firma delle cose”, Peracelso notò

che le qualità delle piante si riflettono spesso nel loro aspetto. Teorizzò così che la

natura interna delle piante potesse essere scoperta dalle sue forme esteriori o “firme”.

Applicò questo principio al cibo come alla medicina, sottolineando che “non è nella

quantità di cibo, ma nella sua qualità”. Ad esempio piante con fiori gialli, come la

calendula, servivano a curare l’ittero mediante la segnatura del colore, mentre le piante

rosse venivano usate per le malattie del sangue. Anche i petali dell’iris venivano usati

per le contusioni sempre tramite la segnatura del colore. Al contrario, se una parte della

pianta riproduceva la forma di un organo o di una parte del corpo umano, poteva essere

usata per curarne le patologie attraverso la segnatura della forma. I frutti della

Portulaca venivano usati per curare le patologie renali proprio per la loro forma

somigliante a quest’organo. L’iperico invece veniva utilizzato per curare le patologie

cutanee, perché le tasche lisigine che caratterizzano le foglie di questa pianta,

assomigliano a delle bolle (dottrina della Segnatura, www.dionidream.com ).

Attraverso questa lunga digressione, più comunemente associata alla fitoterapia che

alla floriterapia, possiamo evincere quanto sia abbastanza differente la prima dalla

seconda e quanto invece la floriterapia abbia molto più in comune con l’omeopatia.

Infatti la nascita della floriterapia la dobbiamo grazie al medico inglese Edward Bach,

che abbandonò la medicina tradizionale per dedicarsi all’omeopatia, riportando

successivamente alla luce il metodo floreale. La floriterapia è una tecnica olistica

energetica che utilizza essenze di fiori e piante selvatiche per prevenire e curare

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svariati problemi. E’ una cura dolce ed assolutamente naturale che considera l’essere

umano nella sua totalità di parti fisiche, psichiche e spirituali agendo sui piani più

sottili dell’organismo e riequilibrandolo in profondità. A differenza dei farmaci

chimici, i fiori non combattono né sopprimono un sintomo, ma agiscono sbloccando

l’energia del paziente con progressione e gradualità, avviando un naturale processo di

auto guarigione (Le origini della floriterapia, blog.bimbonaturale.org ).

Tabella 1. Principali differenze tra omeopatia e floriterapia

Omeopatia Floriterapia

Si basa sul principio: “il simile cura il

simile”

Si basa sul principio trasformatore: ogni

fiore è collegato ad uno stato d’animo

bloccato che assumendo il fiore si

trasforma da negativo a positivo

I rimedi omeopatici derivano

dall’estrazione di minerali

polverizzati,pietre,animali e vegetali,con

veleni e tessuti morti

I rimedi floreali sono solamente fiori e

piante prelevati senza nuocere agli stessi

I rimedi omeopatici sono a basse,medie

e alte diluizioni

In floriterapia esiste una sola

diluizione,quella della miscela

Ha tempi di guarigione brevi,medi e

lunghi

Ha tempi di guarigione medi

Ci possono essere effetti negativi a causa

di una diagnosi errata

Non si hanno effetti collaterali

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3 FLORITERAPIA DI BACH

Edward Bach nasce il 24 settembre del 1886 a

Moseley, un paesino nei pressi di Birmingham in

Inghilterra. La sua famiglia è di origine gallese ed

il padre è proprietario di una piccola fonderia di

ottone, per la quale Bach lavora sin da giovane,

venendo a contatto con le problematiche sanitarie

del tempo: le condizioni di scarsa salute e

l’assistenza medica degli operai. Studia medicina

all’università di Birmingham e successivamente si reca a Londra per completare il suo

percorso di studi presso l’ University College Hospital dove si laurea nel 1912.

Conseguita la laurea, nel 1918, diventa responsabile del Pronto Soccorso

dell’University College. Qui si interessa maggiormente di batteriologia ed

immunologia arrivando a scoprire il nesso tra la presenza di ceppi batterici intestinali

e l’insorgenza di alcune malattie croniche. Attraverso gli studi della scuola omeopatica

di Hahnemann introduce e sperimenta i nosodi, vaccini orali divisi in sette categorie e

classificati in base all’azione dei relativi ceppi batterici sulla fermentazione degli

zuccheri (Borino L.,2002).

Nel 1920 Bach apre un laboratorio a Crescent Park e uno studio professionale nella

prestigiosa Harley Street di Londra. In questo periodo prevale in lui l’interesse per

l’omeopatia, la quale tiene conto non solo dei sintomi fisici, ma anche delle

caratteristiche psicologiche dei pazienti. Alcuni anni dopo, si fa strada in lui l’idea che

la scuola omeopatica abbia dei limiti e che fosse necessario cercare rimedi più puri dei

nosodi, qualcosa di totalmente naturale da non richiedere l’intervento e la

manipolazione dell’uomo. Bach si rende conto che ogni farmaco, anche di tipo

omeopatico, possiede una polarità negativa. Da questa intuizione nasce un nuovo

metodo di potenziamento determinato da valenze psicologiche che escluderà

completamente la polarità. Nel 1922 abbandona l’ospedale omeopatico e si dedica

interamente alla ricerca.

Fin da bambino aveva dimostrato una sensibilità particolare per la natura, sensibilità

che lo porterà a tornare nel paesaggio natio. Da qui, mette le basi per il suo metodo di

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ricerca. Durante una gita in Galles viene attirato dal primo fiore, Impatiens. Il fiore che

premia la pazienza gli si rivela nel 1928, seguito da Mimulus e da Clematis. Nasce

dunque la floriterapia, dove trovano spazio solo fiori non velenosi e non destinati

all’alimentazione, a differenza dell’omeopatia che faceva largo uso delle sostanze più

svariate, anche tossiche, seppure in piccole quantità (Mazzarella B.,1998).

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3.1 METODI DI PREPARAZIONE DELLE ESSENZE

Dopo aver compreso che il nuovo metodo di Bach è basato sui fiori, bisogna

specificare che tali rimedi naturali non hanno niente a che vedere con alcun

procedimento chimico, nessuna spremitura, percolazione o filtrazione. Non sono

insomma dei fitoterapici. Il primo step da compiere per la realizzazione dei rimedi è

raccogliere il prodotto base: i fiori. Lo stesso Dott. Bach nei suoi scritti definiva la

modalità di raccolta del prodotto: “…I fiori vengono raccolti nelle prime ore del

mattino, di una giornata di tempo sereno, con il cielo privo di nuvole, avendo la cura

di scegliere solo le corolle che hanno raggiunto la piena fioritura; i fiori devono essere

raccolti da piante diverse e in luoghi dove crescono in quantità. L’ acqua da usare per

la preparazione delle essenze deve essere pura acqua di fonte esente da qualsiasi

traccia di inquinamento, meglio se si tratta di acqua di una sorgente della zona dove

crescono i fiori…..” (La piazza del benessere, www.benessere.com). Il secondo step

consiste nella creazione della tintura madre dalla quale verrà ricavata la prima bottiglia

di stock e i flaconcini per i trattamenti.

I metodi per “estrarre” dal fiore le sue potenzialità vibrazionali e per ottenere la tintura

madre sono due:

1) il metodo del sole

2) il metodo della cottura.

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3.1.1 METODO DEL SOLE

E’ un metodo molto semplice e naturale. Bach consigliava di cogliere i fiori della

pianta madre nel periodo di completa maturità, in luoghi non affollati da presenza

umana e durante il silenzio delle prime ore del mattino. Tale attimo della giornata

viene considerato il più propizio poiché permette di cogliere il fiore in un momento

vibrazionale particolarmente positivo al fine di ottenere maggiore potere terapeutico.

Infatti, dopo le ore buie della notte, le prime luci del giorno caricano di energie

“psicotelluriche” le piante e l’erba.

Dopo averli raccolti, i fiori vengono disposti in una ciotola di vetro (della capienza di

circa mezzo litro) riempita di acqua di fonte pura, della sorgente più vicina.

Successivamente, vengono esposti al sole per circa tre o quattro ore stando attenti che

non si creino zone d’ombra. Quando i fiori saranno afflosciati e scoloriti, la tintura

madre sarà pronta e con un ramoscello della stessa pianta bisognerà toglierli senza

toccarli con le dita. L’acqua che viene ricavata da questo procedimento dovrà essere

conservata con una quantità di alcool (Brandy) pari al 39% (Borino L.,2002). Con il

metodo del sole vengono preparati diversi Fiori, tra cui:

• Agrimony

• Clematis

• Gentian

• Impatiens

• Mimulus

• Rock Rose

• Water Violet

• White Chestnut

• Wild Oat

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3.1.2 IL METODO DELLA COTTURA

Bach scoprì il metodo della cottura o bollitura nel marzo 1935. Per questo metodo

valgono le stesse precedenti condizioni atmosferiche del metodo del sole. Si riempia

per tre quarti un contenitore di ceramica con steli, fiori e foglie della pianta prescelta.

Si coprano con un litro di acqua di sorgente e si facciano bollire per circa mezz’ora.

Una volta raffreddata, la miscela viene filtrata più volte e lavorata come nel caso del

metodo del sole. Tale metodo viene impiegato per fiori ed arbusti che fioriscono nei

primi mesi dell’anno quando il sole non ha ancora raggiunto il periodo di maggiore

calore (Borino L.,2002). Alcune delle piante che vengono preparate con il metodo

della cottura sono:

• Aspen

• Beech

• Cherry Plum

• Elm

• Holly

• Pine

• Walnut

• Larch

• Willow

• Wild Rose

• Mustard

• Star of Bethlem

Dalla tintura madre vengono poi preparate le bottiglie stock (stock bottle). Per

preparare la bottiglia di stock bisogna versare all’interno di una bottiglia di vetro scuro

piena di Brandy, due gocce di tintura madre ogni 30 ml. Lo stock bottle è molto

importante poiché ci consente di formare le varie miscele.

Infine, per ottenere i composti utilizzati per i trattamenti (mix o boquet floreali),

bisognerà usare un flaconcino di vetro scuro dotato di contagocce, seguendo i dosaggi

indicati:

• ¾ di acqua minerale naturale

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• ¼ di Brandy (per animali o bambini è consigliato utilizzare aceto di mele

biologico)

• 2 o 4 gocce della bottiglia di stock utilizzata per 30 ml di liquido

Per quanto riguarda il metodo di conservazione, le boccette possono essere conservate

a temperatura ambiente. Si raccomanda di non conservarle in frigorifero o vicino a

fonti elettromagnetiche quali pc, telefoni, TV affinché non venga alterata la loro azione

vibrazionale.

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3.2 POSOLOGIA E METODI DI SOMMINISTRAZIONE

Per quanto concerne la posologia, è la stessa sia che si tratti di cuccioli o di adulti, di

cani o di gatti (o di persone). E’ consigliabile infatti somministrare ai pazienti quattro

gocce per tre o quattro volte al dì, direttamente in bocca o in acqua. Il tempo di

somministrazione è variabile di paziente in paziente, a seconda dei casi. Sarebbe

meglio non mettere le gocce nel cibo, ma si può fare ugualmente nella pratica clinica.

Se vengono date direttamente in bocca all’animale, non sarà comunque necessario

porre le gocce sotto la lingua. Se l’animale lecca la pipetta contagocce o la imbratta

con la saliva, è necessario sciacquarla per bene in acqua fredda prima di riporla

nell’apposita scatola. La quantità di gocce non è categorica, se ne vengono date di più

l’animale non corre alcun pericolo, si consuma solamente più velocemente il rimedio

senza alcuna ulteriore efficacia. Non esistono controindicazioni all’uso dei fiori, anche

in coincidenza con terapie tradizionali (Cutullo L., 2014).

In caso di shock e situazioni particolarmente gravi, il riflesso della deglutizione

potrebbe essere momentaneamente alterato, perciò è preferibile non diluire troppo le

gocce in maniera tale da essere già assorbibili a livello di mucosa orale. Gli intervalli

di prescrizione variano da qualche minuto fino a venti, a seconda della gravità del caso.

Nei mammiferi più piccoli basta una goccia ogni cinque-dieci minuti, come nei volatili

più grandi (piccioni e rapaci), mentre per i volatili più piccoli sarà sufficiente

solamente una goccia nell’acqua da bere (Borino L., 2002).

I metodi di somministrazione più usati vengono suddivisi in diverse categorie:

-Metodi di somministrazione via orale

-Applicazioni esterne o dirette

-Metodo del bagno

I metodi di somministrazione via orale comprendono: il metodo della ciotola, il

metodo del cucchiaio e il metodo del flaconcino.

Il metodo della ciotola viene applicato riempiendo di acqua una ciotola di ceramica o

di plastica, non di metallo, inserendo due gocce di bottiglia di stock utile per il

soggetto, l’acqua dovrà essere sostituita ogni giorno re-inserendo le gocce. Questo

metodo viene utilizzato soprattutto per la gastrite nervosa.

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Il metodo del cucchiaio consiste nel riempire un cucchiaino di vetro o di plastica (non

di metallo) con dell’acqua inserendo due gocce del rimedio prescelto. Bisogna

lasciarlo per un po' di tempo nella bocca in modo tale che l’essenza venga a contatto

con più parti della mucosa e di seguito far deglutire il soggetto. Questo metodo viene

somministrato ogni due ore e viene utilizzato in situazioni acute come i tremori da

spavento.

Il metodo del flaconcino viene impiegato per la sfera psichica, di conseguenza per i

disturbi derivati dal comportamento. Il flacone deve essere di 30 ml e di vetro scuro

(blu o marrone) e avere un tappo con chiusura ermetica e contagocce. Il flaconcino va

riempito di ¾ di acqua minerale non gasata, ¼ di Brandy e due gocce di ogni fiore

prelevate dalla bottiglia stock originale. Il brandy ha solo azione conservante, infatti

può essere sostituito con aceto di mele. Una volta pronta la miscela bisogna agitare

bene il flacone, premere la pipetta contagocce e somministrarne quattro all’animale.

L’operazione va ripetuta tre o quattro volte al giorno.

Le applicazioni esterne o dirette più comuni sono: il metodo dell’impacco, la pomata,

il massaggio e i colliri.

Il metodo dell’impacco consiste nel mettere all’interno di una piccola ciotola di vetro

con acqua tiepida dalle quattro alle sei gocce del fiore appropriato. Successivamente

si dovrà applicare alla zona interessata una garza sterile o un batuffolo di ovatta

bagnata per circa 10/15 minuti. L’applicazione deve essere ripetuta due o tre volte in

modo da trattare la parte per una mezz’ora continuata. Si raccomanda di non intiepidire

l’acqua con il microonde poiché potrebbe alterare le molecole dell’essenza.

La pomata viene preparata partendo da una crema di base neutra, non troppo grassa,

possibilmente comprata in farmacia. Se la crema è in un tubo è consigliabile travasarla

in un piccolo contenitore di vetro scuro, mentre se è all’interno di un barattolo di

plastica la si può lasciare lì. Dopodiché, sarà necessario trasferire la crema in un piatto

aggiungendo quattro gocce di rimedio ogni 10 ml di crema (si calcoli che per 50 ml di

pomata sono necessarie almeno venti gocce di essenza floreale). Nel momento in cui

gocce e crema si saranno amalgamate perfettamente si potrà applicare la pomata nella

zona interessata per due o tre volte al giorno con movimenti circolari.

Il massaggio viene utilizzato attraverso l’uso di oli che vengono applicati in una zona

del corpo interessata. Gli oli per i massaggi devono essere oli vettori e non essenziali

poiché questi ultimi possiedono particolari essenze che potrebbero non adattarsi con i

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fiori. Gli oli vettori da poter utilizzare sono l’olio di semi di sesamo, oli di vinaccioli,

olio di mandorle dolci adatti in linea di massima in tutti i casi. L’olio di iperico è

consigliato in caso di dolori e bruciature. Una volta acquistato uno di questi oli,

possibilmente in erboristeria, bisognerà aggiungere quattro gocce ogni 10 ml di olio.

Agitando bene il tutto prima di ogni utilizzo, si potrà applicare gli olii con un

messaggio.

I colliri si formano a partire da 10 ml di soluzione fisiologica o acqua sterile alla quale

si aggiungono due gocce del fiore scelto. Il tutto dovrà essere versato all’interno di un

flaconcino di vetro scuro. A differenza degli altri rimedi la conservazione del collirio

è differente, infatti non potendo inserire il brandy nella soluzione sarà opportuno

gettarlo dopo una settimana. Un fiore utilissimo per congiuntiviti o infezioni batteriche

è il Crab Apple.

Con il metodo del bagno il prodotto non viene assunto ma viene a contatto con tutto

il corpo. Per realizzare questo metodo bisogna versare in un vasca da bagno, 1 o 2

centimetri di acqua tiepida, lasciando cadere in punti diversi della vasca venti gocce

dei rimedi presi dalla bottiglia di stock. Dopo aver mescolato l’acqua all’interno della

vasca, aggiungendone altra di seguito per riempirla definitivamente, potremmo

immergere il soggetto per circa dieci minuti. L’acqua deve essere calda, elemento base

nella creazione dei fiori (La piazza del benessere, www.benessere.com).

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3.3 I FIORI DI BACH (LE 38 ESSENZE+IL RESCUE)

Bach ha indicato 38 rimedi floreali per la sua terapia: Agrimony, Aspen, Beech,

Centaury, Cerato, Cherry Plum, Chestnut Bud, Chicory, Clematis, Crab Apple, Elm,

Gentian, Gorse, Heather, Holly, Honeysuckle, Hornbeam Impatiens, Larch, Mimulus,

Mustard, Oak, Olive, Pine, Red Chestnut, Rock Rose, Rock Water, Scleranthus, Star

of Bethlehem, Sweet Chestnut, Vervain, Vine, Walnut, Water Violet, White Chestnut,

Wild Oat, Wild Rose e Willow. Infine per le situazioni di emergenza vi è il Rescue

Remedy, una miscela di cinque fiori che rappresenta il preparato più famoso e più

potente utilizzato dallo stesso dottor Bach. Egli suddivise i fiori scoperti secondo il

tipo di atteggiamento negativo che essi tendono a migliorare. Vengono dunque

raggruppati in sette gruppi ai quali corrispondono i sette problemi esistenziali che Bach

ha reputato l’origine di ogni tipo di malattia:

1)La paura

2)La mancanza di interesse per il presente

3)L’incertezza

4)La solitudine

5)Lo scoraggiamento e la disperazione

6)La preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri

7)L’ipersensibilità alle influenze e alle idee

Al primo gruppo di fiori appartengono i fiori per la paura : Aspen, Mimulus, Rock

Rose, Cherry Plum e Red Chestnut. La paura è un sentimento complesso che molte

volte provoca agitazione e dolore. L’oggetto della paura può essere reale o

immaginario. Essa può manifestarsi negli animali in varie forme: il panico, il terrore e

la fobia. L’ansia le accomuna tutte. Il panico e il terrore rappresentano il grado estremo

della paura dove il cuore sembra fermarsi. La fobia invece è una rappresentazione

distorta della realtà e viene spesso paragonata all’angoscia, ad un’emozione violenta

che si manifesta attraverso tremori, sudorazione, nausea e palpitazioni. Oggetto delle

fobie sono i luoghi aperti e quelli chiusi, la folla, l’altezza, le macchine, i piccioni,

l’acqua, gli estranei ecc.

Gli animali vengono colpiti da un senso di ansia e di profonda angoscia che occupa

totalmente il pensiero, pertanto vivono una sofferenza continua. Nel gatto la paura si

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manifesta attraverso comportamenti improvvisi e ripetitivi quali: pupille semi dilatate,

increspatura del pelo sul dorso, mordersi le unghie, agitazione con movimenti

improvvisi.

Nel cane invece viene manifestata attraverso atteggiamenti frequenti soprattutto in

determinate razze. Ad esempio ruotare su se stessi è tipico del Bull Terrier, succhiarsi

il fianco è caratteristico nel Dobermann. Altri fenomeni possono essere: mordersi la

coda, autograttarsi, latrare in continuazione, mordere zampe e unghie, leccarsi in punti

precisi della zampa, polifagia e polidipsia. La paura può essere causata da esperienze

vissute passate quali per esempio la morte o l’allontanamento di qualcuno oppure viene

scatenata da un “tilt” derivato da due comportamenti opposti come l’aggressione e la

fuga.

Aspen è il fiore che viene utilizzato per le

paure vaghe e sconosciute. I soggetti Aspen

oltre ad essere ombrosi sono anche molto

sensibili e tutta questa sensibilità li porta ad

essere timorosi di qualcosa che loro

percepiscono ma che per noi non ha alcuna

spiegazione. Il gatto più del cane è

considerato particolarmente bisognoso di

questo rimedio. In alcuni casi gli animali

colpiti da questo strano tipo di paure possono

sfiorare forme di aggressività. L’ansia può

dar luogo ad allucinazioni e il sonno può

essere disturbato da incubi interrompendosi con un terribile panico.

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Mimulus rappresenta la paura classica, la

paura di cose vere e reali. E’ dunque il

rimedio delle paure della vita quotidiana. Il

soggetto Mimulus è timido e timoroso,

preferisce restare in solitudine piuttosto che

vivere la propria socialità. E’ il cane che

non ama stare al buio da solo e senza la

presenza rassicurante del padrone, o che si

nasconde sotto il letto quando sente i tuoni del temporale, o che riconosce la porta

dello studio veterinario e tira per non entrarvi. E’ il gatto sempre pronto a scappare

non appena qualcosa gli sembra essere al di fuori della normalità, o che miagola

disperatamente in macchina perché non ama viaggi e spostamenti o, ancora, che è

molto sensibile a minimi rumori o vibrazioni sotto le sue estremità. E’ il cavallo pronto

a scappare al più piccolo rumore o pronto alla difesa appena sente movimento intorno

a lui. (Borino L.,2002). Il gatto e il cane Mimulus sono spaventati dai rumori

improvvisi, sono ipersensibili agli odori forti e sobbalzano per nulla. Mimulus è anche

adatto alla solitudine, per i casi in cui il cane abbaia e guaisce se viene lasciato solo o

per i gatti che miagolano di continuo quando rimangono senza compagnia (Cotullo

L.,2014).

Rock Rose è indicato per coloro che

soffrono di una forma di paura ben precisa:

il panico e il terrore. Viene usato soprattutto

per coloro che vivono lo spavento come un

evento molto traumatizzante. Lo stato di

panico si manifesta attraverso uggiolii e

miagolii o addirittura grida. Inoltre

l’animale può respirare in modo affannoso

e presentare tachicardia. La

somministrazione di questo fiore può essere

molto utile a seguito di un evento negativo

del passato (un intervento chirurgico, un

incidente, maltrattamenti). Possono essere

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considerati episodi di terrore anche una semplice visita veterinaria o la toelettatura.

Rock Rose è un rimedio adatto anche alle malattie improvvise, in casi di urgenza e in

stato di shock. Per le sue caratteristiche è uno dei cinque componenti del Rescue

Remedy, il rimedio che viene utilizzato nelle situazioni di pericolo.

Cherry Plum rappresenta la paura disperata.

Questo fiore incarna il sentimento derivato da una

perdita di controllo in cui il soggetto perdendo

tutte le sue inibizioni può diventare violento. Il

soggetto animale presenta spesso occhi sbarrati e

segni di agitazione nervosa. Il cane può abbaiare

furiosamente o avventarsi contro cose, persone o

altri animali senza ragione. Il gatto invece può

improvvisamente increspare il pelo e soffiare a

qualcosa che vede solamente lui. Cherry Plum va

somministrato da solo nella cagna che vede i propri cuccioli morire o nel cavallo che

viene privato del suo compagno di box. E’ un rimedio ottimo per le forme di autismo,

le fissazioni, le ossessioni e l’epilessia. Fa parte dei cinque rimedi che compongono il

Rescue Remedy.

Red Chestnut è il fiore per chi è troppo

ansioso e si preoccupa per gli altri. E’ un

rimedio più utilizzato nei cani al contrario di

Aspen. E’ indicato per la madre che non

taglia il cordone ombelicale con i suoi

cuccioli e per chi proietta ansia sotto forma di

eccessiva apprensione verso gli altri. I

soggetti Red Chestnut sono animali molto

possessivi, vorrebbero sempre rassicurarsi

che nulla di male possa accadere a coloro che

amano.

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Il secondo gruppo di fiori è quello della mancanza di interesse per il presente, di cui

fanno parte: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Chestnut Bud

e Mustard.

Questo gruppo copre tipologie caratteriali come l’assenza che può essere di natura

psicologica o fisica. Si può trattare di un coma o di una forte tendenza a dormire in

continuazione. La mancanza di interesse per il presente può essere espressa sotto forma

di pigrizia e mancanza di volontà, abulia e rassegnazione, svenimenti, perenne

stanchezza e sfinimento nelle malattie terminali. Questi fiori sono in grado di aiutare

soggetti tristi e malinconici con poca vitalità, gli anoressici e i bulimici, sono utili ai

gatti nei gattili e ai cani ricoverati che diventano tristi e non mangiano più. Vengono

utilizzati in tutti i casi di malinconia e abbattimento morale.

Clematis è il rimedio per i

sognatori, i distratti e gli

addormentati. E’ adatto per

i soggetti che dormono

molto, animali adulti e

cuccioli. Anche se di norma

i cuccioli tendono a fare

lunghe dormite intervallate

da momenti di gioco e

curiosità, al contrario nei

cuccioli Clematis questo non accade e anche da svegli appaiono un po’ assenti, meno

gioiosi e sempre tristi. Questo fiore viene utilizzato nei cuccioli appena adottati, per

affrettare il ritorno allo stato di coscienza dopo un’anestesia generale, per i piccoli

appena partoriti (li aiuta ad effettuare i primi atti respiratori), per coloro che sono stati

traumatizzati da un incidente ed infine per le cagne affette da pseudo-gravidanze. Per

queste sue azioni entra a far parte del Rescue Remedy.

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Honeysuckle è il fiore

della nostalgia, utile per

coloro che sono ancora

legati al passato. Questo

rimedio aiuta a spezzare i

legami che possono

essere di vario tipo:

legame con il padrone,

con un altro animale o

legame ad un posto

fisico. Viene utilizzato in

caso di traslochi, cambiamenti d’ambiente, morte del proprietario e in cani e gatti che

prendono male le novità e vivono i cambiamenti con malinconia. Il gatto e il cane sono

inclini alla depressione e potrebbero arrivare al punto di non nutrirsi e muoversi più da

un angolo. Tale fenomeno psicologico viene riscontrato soprattutto nei soggetti messi

in pensione durante le vacanze, perciò bisogna valutare bene un eventuale futuro

ricovero in caso di malattia. In caso si necessiti di un ricovero è bene somministrare

Honeysuckle in aggiunta alla terapia classica.

Wild Rose è il rimedio della rassegnazione,

per coloro che rinunciano alla lotta per la

vita. I soggetti Wild Rose sono freddi e

distaccati, mancanti di vitalità e circondati

di apatia. Gli animali possono diventare

letargici sopraffatti da debolezza e

scarsamente reattivi. Necessitano di questo

fiore le cagne che vanno in depressione al

momento dell’estro, i gatti sterilizzati e i cavalli nel maneggio che vanno sempre spinti.

Wild Rose è il fiore che evoca vitalità, energia e dinamicità.

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Olive viene impiegato per le forme di stanchezza

che portano all’esaurimento fisico o morale.

Spesso si trovano in questo stato le cagne e le gatte

primipare con gravidanza e travaglio molto

impegnativi, tanto da presentare la cosiddetta

“depressione post partum”. Può essere

somministrato: ai cuccioli nati prematuramente o

con sofferenza neonatale, nelle astenie ,nelle

sindromi da malassorbimento, dopo eccessi

sessuali nei riproduttori e in casi di particolare

stanchezza dovuta ad un eccesso di attività in cani

sportivi.

White Chestnut è indicato per i

soggetti caricati di pensieri

persistenti e ripetuti. In fitoterapia

veniva utilizzato per disturbi

dovuti alla cattiva circolazione,

Bach invece lo usa per le fissazioni

della mente, ovvero per riattivare la circolazione delle idee. In veterinaria viene

adoperato per granulomi da leccamento, polifagia, tic, ninfomania ecc.

I soggetti che necessitano di questo fiore sono soprattutto quegli animali ossessivi

costretti a vivere in gabbia, nello zoo o in un circo. E’ un rimedio consigliato anche

per la pseudo-gravidanza nelle cagne.

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Chestnut Bud è il fiore per i recidivi, per

coloro che commettono sempre gli stessi

errori e fanno fatica ad apprendere. E’ adatto

per i cani che hanno incapacità di apprendere

velocemente. Viene utilizzato anche nei

cuccioli che non imparano bene a sporcare nei

luoghi più opportuni, in casi di ritardo

mentale, durante le terapie riabilitative, in

caso di ictus o dopo traumi e malattie che

hanno leso le capacità motorie.

Mustard è il rimedio floreale per chi avverte il

buio nella propria vita e viene invaso da un

senso di malinconia. La positività di questo

fiore è la luce, intesa come barlume di speranza

e di felicità.

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Il terzo gruppo rappresenta l’incertezza ed è composto dai fiori: Cerato, Scleranthus,

Gentian, Gorse, Wild Oat e Hornbeam.

L’incertezza è uno stato d’animo che troviamo frequentemente anche negli animali. E’

caratterizzata da una serie di comportamenti quali : l’ansia da separazione, la

mancanza di equilibrio interiore (può causare mal di auto) e la mancanza di autostima

e di fiducia in se stessi. Tutti questi fenomeni innescano nell’animale un perenne stato

di insicurezza emotiva che potrebbero portarlo addirittura ad allontanarsi dal padrone.

Cerato è il fiore dell’insicurezza, del

soggetto che dubita delle proprie

capacità. Viene utilizzato per coloro

che non hanno fiducia in se stessi, in

particolare nei cuccioli che hanno

subito un distacco traumatico dalla

madre e dai fratelli, nei cavalli sportivi

che continuano a sbagliare pur avendo

buona preparazione fisica ed atletica, nei cani che trovano difficoltà a scendere e a

salire le scale e nei brevi spostamenti in auto. Alcuni soggetti soffrono anche di

anoressia, poiché pur avendo la ciotola piena non mangiano fino all’arrivo del

proprietario. Il rimedio è utile proprio per riacquisire con il tempo la sicurezza persa.

Schleranthus viene somministrato

ai soggetti che soffrono di non

sapersi decidere fra due cose. E’ il

cane “diviso” tra due padroni che

non sa quale scegliere, a causa di una

separazione o di un divorzio. Questa

forma di indecisione è uno stato di

sofferenza interiore da non

sottovalutare che causa

un’alternanza psicologica e fisica. Psicologicamente questi soggetti cambiano spesso

umore passando dalla calma più assoluta a scatti di ira mentre fisicamente soffrono di

diarrea e stitichezza, di periodi di voracità e altri di anoressia. Spesso questo fiore viene

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somministrato prima di un viaggio che sia in aereo o in auto, poiché aiuta molto per i

problemi dovuti agli spostamenti (ipersalivazione, vomito, perdita di escrementi e

urina).

Gentian è destinato a quelli che si

scoraggiano facilmente. E’ il fiore

per gli animali tristi che spesso si

ammalano e si deprimono per

motivi futili (es. un rimprovero). E’

molto utile nella fase di

convalescenza da una malattia. Gli

animali Gentian devono essere

continuamente lodati e incoraggiati per ogni piccolo ostacolo.

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Gorse è il rimedio per lo scoraggiamento

massimo che può portare alla vera

disperazione. Viene utilizzato nelle malattie

terminali e invalidanti.

Wild Oat è rivolto a coloro che sono attanagliati dal

dubbio. Può essere utile ai cuccioli abbandonati che

non riescono bene a relazionarsi con l’ambiente

circostante.

Hornbeam viene prescritto ai soggetti che

soffrono di una forma di stanchezza che

sfocia nel disinteresse. Ad esempio nei

cani e nei gatti che soffrono per il distacco

dal padrone anche se per un periodo di

tempo limitato e nel cavallo che non ha un

buon rapporto con il padrone o con il suo

conduttore.

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La solitudine è l’asse portante del quarto gruppo di essenze, composto da: Water

Violet, Impatiens e Heather.

Questo sentimento accomuna un po' tutti i gruppi di fiori. In questo gruppo viene intesa

come frutto di un comportamento solitario e può essere scandita da egoismo,

impazienza e egocentrismo. Negli animali questi atteggiamenti possono manifestarsi

tra conspecifici ,verso persone o verso entrambi. Spesso i soggetti afflitti dalla

solitudine amano stare per fatti loro evitando i conspecifici (maschi e femmine).

Water Violet si usa negli animali in

salute o malati che amano stare soli.

Sono animali tranquilli e intelligenti ma

socializzano poco ritenendosi avvalsi da

un senso di superiorità. E’ il rimedio

perfetto per i gatti malati e per quelli che

non amano molto le coccole, ma viene

impiegato anche in casi di rigidità

articolare della colonna. La qualità

positiva del fiore è la condivisione, che

porta il soggetto a non isolarsi e a

condividere con gli altri i propri

sentimenti.

Impatiens dal nome del fiore stesso

è utile per l’impazienza e fa parte dei

cinque componenti di Rescue

Remedy. E’ l’animale che gioca

rumorosamente, spesso accade in

soggetti di razza Boxer. I cani e i gatti

bisognosi di questo rimedio sono

irritabili e impulsivi, non riescono a

rimanere fermi ed hanno pochissima pazienza con i cuccioli dimostrando scarso istinto

materno. Questi animali sono sempre esagitati e predisposti agli incidenti. La loro

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solitudine è dovuta spesso al fatto che nessuno riesce a stare al loro ritmo, così

preferiscono giocare da soli. Soffrono di tensione muscolare, spasmi e torcicollo.

Heather è il rimedio per coloro che

soffrono di solitudine per un bisogno

esagerato di compagnia. Questi soggetti

hanno la tendenza di voler stare sempre

al centro dell’attenzione, sono vivaci,

egocentrici ed a volte indisponenti.

Temono la solitudine con la quale hanno

un rapporto conflittuale. La mancanza

del padrone, soprattutto in alcuni cani di razza Dobermann, toglie loro la vitalità. I cani

ululano e si agitano in continuazione mentre i gatti miagolano spesso e si strusciano

contro le gambe. La somministrazione di Heather aiuta questi animali a vivere in modo

più rilassato acquisendo maggiore serenità.

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Crab Apple, Elm, Larch, Oak, Pine, Star of Bethlem, Sweet Chestnut e Willow sono i

fiori appartenenti al quinto gruppo di essenze, quello dello scoraggiamento e della

disperazione.

Lo scoraggiamento è tipico di coloro che hanno perso la speranza a causa di un

avvenimento, uno stress o una fatica. E’ un senso di fallimento, è disperazione che

abbatte e fa crollare anche il più forte, spalancando la via ad una malattia.

Crab Apple è un rimedio di

depurazione, utile per chi

deve essere ripulito e curato.

Viene maggiormente

utilizzato nei trovatelli

sporchi, con parassiti interni

ed esterni, con cute malsana

e con intestino in disordine.

Aiuta anche ad eliminare le

infezioni, le tossine e i veleni. Viene usato anche nelle diarree da intossicazione, per

risanare le piaghe e per contenere gli effetti tossici degli antibiotici.

Elm è il fiore dello stress. Aiuta a ritrovare la

sicurezza per chi si scoraggia troppo in situazioni

di stress opprimenti. Si utilizza in particolare

quando l’animale è costretto a stare in spazi

stretti come il bagagliaio degli aerei oppure nella

cagna ansiosa e preoccupata per la gravidanza e

per il parto imminente.

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Larch rappresenta il complesso di

inferiorità. Lo troviamo negli

animali molto sottomessi che hanno

difficoltà nella riproduzione e

nell’atto sessuale. Aiuta ad

aumentare l’autostima nei gatti e

nei cani trattati con prepotenza

eliminando il senso costante di

fallimento.

Oak si utilizza nei soggetti che si dimostrano sempre

forti ma che nelle malattie perdono fiducia. Sono molto

protettivi con i membri della famiglia ma non diventano

aggressivi e questa caratteristica è tipica dei cani di razza

Boxer. Sono colpiti da astenia, mancanza di forza e

volontà e crollano psicologicamente quando sono

ammalati. Riscontrano problemi legati alla stanchezza :

articolazioni, zampe, dorso e cuore.

Pine è il fiore per chi vive con un

perenne senso di colpa. Questo senso

di colpa può essere scaturito da un

evento passato, accaduto nella prima

fase d’età, che tende a far soffrire

molto il soggetto. Nei cani può essere

dovuto a causa di un rifiuto della

madre di allattare la prole o per

schiacciamenti durante l’allattamento

e porta a delle vere e proprie crisi durante l’età di sviluppo facendo vivere al cucciolo

un rapporto complicato con la propria sessualità. Alcuni soggetti arrivano addirittura

a rifiutare l’accoppiamento assumendo atteggiamenti aggressivi con il partner.

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Star of Bethlem è utile per chi di

recente ha subito un trauma, che può

essere un incidente, una caduta, la morte

di una persona cara, l’abbandono.

Questo fiore aiuta a guadagnare più

sicurezza, ma viene usato anche per

traumi fisici oppure subito dopo il parto

sia per la madre che per i cuccioli per superare lo shock della nascita. Proprio perché

viene utilizzato negli incidenti e nei grandi spaventi fa parte dei cinque rimedi che

compongono il Rescue Remedy.

Sweet Chestnut è il rimedio per l’angoscia disperata.

E’ molto difficile capire quando sia necessario questo

fiore, poiché gli animali manifestano le loro sensazioni

in modo confuso. Può essere utilizzato nei momenti in

cui gli animali si trovano in condizioni psicologiche e

fisiche estreme ma anche nei soggetti che nascondo la

propria sofferenza ritrovandosi poi annientati dal peso

del dolore.

Willow è per coloro che si piangono

addosso e sono gelosi e invidiosi degli

altri. Questi individui sono sempre

insoddisfatti e scontenti, diventano spesso

litigiosi e dietro a questi atteggiamenti vi

è un grande bisogno di attenzione. Tale

fiore li aiuterà proprio a riacquisire

l’interesse verso gli altri.

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Il sesto gruppo rappresenta la preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri

e comprende i fiori : Beech, Chicory, Rock Water, Vervain e Vine.

Negli animali questo gruppo può essere tradotto come l’eccessivo attaccamento per

iperprotezione. E’ tipico dei cani e dei gatti che sono molto attaccati ai proprietari

diventando ingestibili a causa di possessività, dominanza e invadenza. Non accettano

i rimproveri e potrebbero attaccare gli estranei ma il loro lato positivo è la dedizione.

Questi fiori vengono di norma affiancati da terapie comportamentali.

Beech è il soggetto insoddisfatto. Lo possiamo

riconoscere nel cane che si lamenta e piange in

continuazione o nei gatti che spruzzano urina sugli

oggetti del proprietario.

Chicory è per coloro che sono

troppo possessivi e invadenti. Questi

individui vocalizzano di continuo

per ricercare attenzione. Il cane di

solito compie disastri in assenza del

padrone, mentre il gatto urina

ovunque. La loro possessività può

farli diventare aggressivi e invadenti.

Può essere utilizzato insieme ad

Holly per la gelosia, quando entra a far parte un nuovo membro in famiglia. E’utile

anche per la perdita di qualcuno che si ama.

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Rock Water è l’unico rimedio non

vegetale. E’ acqua pura di sorgente

che viene utilizzata per coloro che

sono sempre controllati nel modo di

vivere. Agisce sulla rigidità ed è

molto utile per gli animali che

soffrono di rigidità articolare e

muscolare.

Vervain è il fiore dei testardi. Sono

dei soggetti sempre in movimento,

iperattivi, come i Border Collie o i

cani da pastore che corrono e

lavorano molto prendendosi cura del

gregge. I gatti sono molto testardi e

nelle malattie sono molto forti e

reattivi. Tipica di questo rimedio è

anche la sensibilità, i soggetti che vengono delusi infatti soffrono molto.

Vine viene impiegato nei gatti

e nei cani dominatori. Sono

molto estroversi e dispotici e

possono diventare pericolosi

esplodendo in episodi di

violenza. L’uso di Vine aiuta

a prevenire o a correggere i

leggeri impulsi negativi prima

che peggiorino con il tempo.

Per le fasi acute è necessario affiancarlo ad una rigida terapia comportamentale.

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Il settimo e ultimo gruppo di rimedi è quello dell’ipersensibilità alle influenze e alle

idee di cui fanno parte: Agrimony, Centaury, Holly e Walnut.

Questi quattro fiori sono adatti a chi è psicologicamente fragile e si lascia facilmente

influenzare. L’annullamento della personalità capita specialmente nel cane che viene

sottomesso dal padrone, nel gatto invece è molto raro.

Agrimony è il soggetto allegro e

pieno di vita, sempre pronto a dare.

Sono quegli animali che non

sopportano i litigi e i momenti di

tensione e a volte sembrano quasi

mettersi in mezzo alle discussioni

richiamando l’attenzione. Sono

giocosi e festosi come ad esempio i

cani di razza Boxer o Springer Spaniel

ma anche molto nervosi al punto da

perdere l’urina durante le feste. Si

dimostrano allegri anche durante una malattia ma in realtà soffrono molto fisicamente

e sanno nasconderlo bene. Lo sforzo per apparire così felici porta a manifestazioni

fisiche di dolore muscolare, al collo e al dorso. Il rimedio è utilizzabile anche nelle

parassitosi intestinali o per il cambio di dentizione nei cuccioli.

Centaury è il rimedio floreale per coloro che sono

buoni, tranquilli e sottomessi. E’ tipico dei cani

ubbidienti che rendono soddisfatti i loro

addestratori. E’utile nelle gare di agility e nelle

mostre per migliorare le performance e per

aumentare la sicurezza ma anche per gli

allontanamenti temporanei dal padrone.

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Holly è per quelli che sono sopraffatti dalla gelosia e da

un senso di vendetta. Queste forme sono spesso dovute a

maltrattamenti, vessazioni o esperienze negative. Holly è

il sostegno delle terapie comportamentali effettuate con i

cani aggressivi.

Walnut è il fiore di chi ha bisogno

di protezione dalle influenze

esterne. Aiuta a rompere i legami e

ad accettare i cambiamenti se usato

insieme a Honeysuckle. E’ utile

nelle agonie e nelle malattie

ereditarie ma viene utilizzato anche

per il cambio dei denti. E’ un

rimedio di protezione per gli

avvenimenti esterni: traslochi, cambio di proprietario, di maneggio o di pascolo.

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RESCUE REMEDY

E’ il rimedio di emergenza, viene utilizzato in caso di shock, agitazione, terrore e

perdita di coscienza. E’ adatto in tutti quei casi in cui c’è bisogno dell’intervento

immediato in una situazione dolorosa : un incidente, una grossa ferita, coliche, punture

d’insetto ecc.

L’uso più importante però è in caso di rischio di perdita della vita, poche gocce sono

in grado di dare al veterinario il tempo necessario per arrivare in ambulatorio e visitare

l’animale. Rescue Remedy è una miscela di cinque fiori composta da: Rock Rose,

Cherry Plum, Impatiens, Star of Bethlem e Clematis. In questi casi di shock gli organi

che più ne risentono sono quelli deputati alla respirazione e il sistema circolatorio. Può

essere utilizzato anche per ferite, piaghe e scottature diluendo quattro gocce del

flaconcino in un po’ di acqua.

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4 FLORITERAPIA AUSTRALIANA

Le essenze floreali australiane del Bush hanno una lunghissima storia, che abbraccia

molte culture. Già prima della nascita di Cristo venivano usate a scopo curativo da

antiche civiltà esoteriche, Lemuria e Atlantis. Gli aborigeni australiani consideravano

l’impiego dei fiori come un rito piacevole, tanto da mangiare direttamente il fiore

intero scegliendolo in base al gusto, oppure assorbendo le vibrazioni terapeutiche

sdraiati su tappeti di fiori non commestibili. Queste pratiche venivano effettuate

impiegando una grandissima varietà di piante e fiori, al fine di risolvere specifici

squilibri emotivi (White I., 1991).

Con il passare dei secoli la conoscenza delle proprietà floreali, soprattutto di quelle

aborigene è andata perduta. Nonostante il dr. Edward Bach cercò di ripristinare parte

di queste conoscenze, dopo la sua morte, la ricerca sulle essenze floreali tornò ad

indebolirsi. Nell’ultimo decennio invece, la ricerca è tornata a svilupparsi in diverse

parti del mondo, soprattutto in Australia.

L’Australia, chiamata anche “continente fossile” per la sua antichità, è una terra molto

vasta, dotata di spazi sconfinati e diverse varietà paesaggistiche. E’ l’unico continente

sul quale non si sono combattute guerre e le popolazioni antiche, gli aborigeni, erano

molto pacifici e saggi, tanto che ancora oggi il continente ha mantenuto una forte

energia ancestrale del tutto incontaminata. L’Australia è una terra predominata dalla

natura dove cresce il più alto numero di piante fiorite al mondo, la maggior parte delle

quali endemiche. Qui si sono sviluppati ben due sistemi floreali, come desiderava

Bach, il suo “sogno” era che ogni area geografica trovasse i propri rimedi ricorrendo

a fiori autoctoni. In entrambi i sistemi australiani, per l’individuazione dei fiori, si è

ricorso a due metodi: l’antichissima conoscenza della tradizione aborigena e la

Dottrina delle Segnature, ideata da Peracelso e già precedentemente usata da Bach per

individuare le sue 38 essenze floreali. I due sistemi floreali sono : il metodo Barnao e

i fiori del Bush. Il metodo Barnao prende il nome dai coniugi Vasudeva e Kadambii

Barnao, che scoprirono e studiarono le specie floreali nella zona australiana di Perth,

rendendosi conto che queste avevano una forte energia curativa. In 30 anni di studi, i

coniugi Barnao riuscirono ad individuare le caratteristiche, le sinergie, le proprietà

terapeutiche di ben 88 fiori, ricavandone altrettanti rimedi. Questo sistema floreale è

però diverso sia da quello bachiano sia da quello del bush: pur rifacendosi alla filosofia

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di Bach, il metodo floreale dei Barnao è integrato con le tradizioni aborigene del

popolo dei Nyoongah. I Barnao compongono i loro rimedi usando il passaggio delle

vibrazioni energetiche del fiore senza però che vi sia necessariamente la diluizione in

acqua. I rimedi dei coniugi Barnao sono particolarmente utili nel trattamento del

dolore fisico: hanno la stessa efficacia della morfina senza però presentare effetti

collaterali. La particolarità di questo sistema floreale è l’uso dei rimedi in

associazione con l’agopuntura ,ma possono essere anche usati con

la balneoterapia – durante un bagno caldo o un pediluvio – oppure nel modo più

classico, per assunzione orale.

I fiori del bush (il tipico territorio selvaggio che ricopre gran parte del continente

australiano in cui cresce una vegetazione a metà fra la prateria e la boscaglia, definito

anche “macchia”) sono il sistema più conosciuto (Floriterapia australiana,

www.macrolibrarsi.it ). Nel 1986 in Australia, ci fu una rinascita di fiori selvatici

grazie alle abbondanti piogge in zone di solito molto aride. L’anno successivo, lo

scopritore Ian White e sua moglie Kristin partirono per un lungo viaggio dedicato

interamente alla ricerca dei rimedi floreali del bush australiano, proprio come aveva

fatto Bach cinquant’anni prima con le essenze inglesi. Anni dopo, White divenne il

padre fondatore dell’Australian Bush Flower Essences society.

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4.1 STORIA DI IAN WHITE E SCOPERTA DELLE ESSENZE

Ian White, naturopata e omeopata di Sidney, proviene da una famiglia di guaritori con

le erbe e appartiene alla quinta generazione di

erboristi australiani. Da bambino trascorreva

molto tempo nel bush dell’area di Sidney in

compagnia della nonna, la quale nutriva

profondo interesse nel potere terapeutico delle

piante originarie dell’Australia. Nonostante

questo però, Ian decise di non seguire le orme della famiglia, iscrivendosi all’università

al corso di psicologia. La svolta della sua vita arriva durante un viaggio in India, da

cui torna molto debilitato sia sul piano fisico che psichico. E’ in questo momento che

decide di dedicarsi alla medicina alternativa iscrivendosi al New South Wales College

of Natural Therapies diventando naturopata e omeopata. La sua formazione iniziale fu

con i rimedi di Bach ma poco più tardi, in un momento particolare della sua vita,

nacquero le Australian Bush Flower Essences. In quel periodo infatti un suo caro

amico stava morendo per un cancro all’intestino, allora Ian avviò un circolo di

meditazione per indirizzare la guarigione all’amico. Col tempo questo morì, ma

attraverso la sua morte nacquero le essenze del bush. Un giorno, infatti, durante la

meditazione con il gruppo di guarigione, Ian visualizzò l’immagine di una pianta e il

luogo più indicato per ricavarne l’essenza. Nel corso del tempo le visioni continuarono,

ogni volta con un fiore diverso. Nel libro Essenze floreali australiane egli scrive: “se

non conoscevo un fiore, sotto l’immagine potevo leggere il nome corrispondente.

Inoltre, riuscivo a comprenderne le proprietà terapeutiche” (Matthews M.,2007).

Nel corso del 1987, Ian poco prima di partire con sua moglie alla ricerca delle essenze

floreali, visualizzò durante una meditazione le proprietà terapeutiche di tre piante

fiorite che crescono soltanto nel Territorio del Nord. Il primo fiore ad essere scoperto

fu Tall Yellow Top (Senecio magnificus), la sua essenza è indicata per l’isolamento e

la solitudine. Continuando il viaggio, lungo la strada per la Palm Valley, i coniugi

White avvistarono il primo esemplare di Sturt Desert Rose (Gossypim sturtianum),il

rimedio per i sensi di colpa. Nei pressi di Kulgera scoprirono lo Sturt Desert Pea, una

delle essenze più potenti del bush insieme a Waratah. Sturt Desert Pea è il fiore

indicato per eliminare ferite e sofferenze molto profonde. Nella zona compresa tra

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Alice Springs e Katherine Ian e sua moglie prepararono l’essenza ricavata dal Wild

Potato Bush (Solanum quadriloculatum). Questo fiore può aiutare a superare la

difficoltà a progredire delle persone lente. A seguire venne scoperta Spinifex, che

rispetto alle altre piante può essere impiegata localmente in presenza di tagli, vesciche

ed herpes o per via orale. Nei pressi di Katherine venne scoperto Turkey Bush

(Calytrix extipulata) utile per cancellare la distrazione e la frustrazione. Il viaggio si

concluse al Parco nazionale del Kadaku, dove precisamente a Obiri, venne trovato il

Billy Goat Plum (Planchonia careya), indicato per il disgusto verso se stessi e la

repulsione del corpo, in particolare degli organi sessuali. Ritornando a Obiri Rock Ian

ricavò il rimedio Bush Gardenia (Gardenia megasperma), quest’essenza aiuta a

rafforzare i rapporti. L’ultimo fiore ad essere scoperto fu Red Lily (Nelumbo nucifera).

Il giglio rosso, noto come fior di loto, è anche un ortaggio commestibile ed aiuta a

equilibrare il piano spirituale e quello terreno. Dopo questo lungo viaggio Ian White

continuò la sua scoperta di essenze. Ad oggi se ne contano ben 69 ,oltre a una trentina

di combinazioni già pronte in cui sono mescolati sinergicamente diversi rimedi.

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4.2 PREPARAZIONE DELLE ESSENZE DEL BUSH

Le Australian Bush Flower Essences vengono ottenute con un metodo simile a quello

degli altri repertori floreali, cioè ponendo le corolle dei fiori in una ciotola di vetro

piena d’acqua di sorgente ed esponendoli al sole per alcune ore. Per alcuni fiori la

preparazione segue modalità diverse, come per esempio l’esposizione notturna alla

luce lunare (Campanini M.E.,2005). Durante il tempo di esposizione al sole o alla luce

lunare, si verifica uno scambio di energia grazie al quale le qualità terapeutiche

vengono rilasciate dai fiori nell’acqua. Il contenuto viene poi filtrato e diluito con una

pari quantità di brandy, per la conservazione. In questo modo si ottiene la tintura

madre. Per preparare il concentrato, o stock bottle, si versano sette gocce di tintura

madre in una boccetta da 15-30 ml contenente 2/3 di brandy e 1/3 di acqua pura. Sette

gocce di concentrato vengono aggiunte a una boccetta da 15-30 ml con 2/3 di acqua

pura e 1/3 di brandy per ottenere il flacone pronto per l’uso (Matthews M.,2007).

Durante la preparazione di alcune essenze

floreali del bush australiano si sono verificati

degli eventi particolari. Il logo della Australian

Bush Flower Essences rappresenta il Waratah,

per l’estrema importanza delle sue proprietà.

Waratah è il fiore che protegge e sostiene in

caso di eventi dolorosi che portano estrema

disperazione e grande sofferenza, favorisce lo

spirito di sopravvivenza, la fiducia e

l’ottimismo e può servire nei momenti di crisi per comprendere e acquisire

consapevolezza. Durante il primo anno dedicato alla preparazione delle essenze, Ian

White non riuscì a ricavare il Waratah poiché il periodo di fioritura era giunto al

termine. Dopo numerose ricerche, grazie a John Dixon, ricercatore universitario e

autore di un’opera fondamentale sul Waratah, Ian ottenne il contatto di una società che

conosceva il luogo dell’ultima fioritura della pianta. Prima di partire per il viaggio,

durante una seduta di meditazione, gli apparve una gola profonda che conduceva al

letto di un torrente dove c’era una pianta di Waratah fiorita. Il giorno successivo la

gola era piena di circa 300 Waratah e White poté preparare l’essenza. Il tempo però

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non fu molto favorevole, era nuvoloso e minacciava pioggia. Poco più tardi una piccola

area fu inondata di luce e diede giusto il tempo di estrarre l’essenza. Successivamente

lo scopritore, ricavò una seconda essenza nel momento esatto della luna piena che

venne preparata con la sola luce lunare.

Un’altra essenza molto particolare è Sturt Desert Pea, insieme a Waratah sono

considerate le essenze dalla maggior forza energetica tra gli Australian Bush Flowers.

Entrambi i rimedi dimostrano una notevole velocità di azione e potenti proprietà

antidepressive, ma la differenza tra loro è da ricondurre al diverso livello di gravità

della problematica da trattare. Sturt Desert Pea è più indicato per la rielaborazione dei

dolori che covano nell’animo anche da molto tempo, mentre Waratah agisce su stati

emozionali estremi, urgenti e molto gravi, come in caso di reale rischio di suicidio

(Campanini M.E., 2005).

I semi di Sturt Desert Pea possono fiorire anche dopo trenta o quarant’anni. E’ questa

caratteristica che, per analogia, esprime la peculiare attività terapeutica dell’essenza

floreale di Sturt Desert Pea che aiuta a eliminare i ricordi tristi e le sofferenze interiori

sedimentate e serbate nell’animo. A livello psichico il rimedio è utile per rielaborare

le vecchie ferite e i dispiaceri profondi, come ad esempio la perdita di una persona

cara, un abbandono, una separazione; è indicato anche in caso di relazioni sentimentali

fallite, episodi e circostanze angosciose. Queste esperienze anche se appartengono a

un passato ormai lontano, possono aver lasciato tracce nel presente condizionando la

vita attuale e causando un costante senso di tristezza e di dolore. Sturt Desert Pea aiuta

a far riaffiorare i ricordi tristi permettendo la rielaborazione delle tracce lasciate dagli

eventi dolorosi. Questo rimedio, che svolge un’azione rapida e intensa e facilita

profondi cambiamenti, è consigliato, in particolare alle persone chiuse e riservate, poco

portate ad esternare i propri sentimenti. A livello fisico, questa essenza può essere

usata come coadiuvante nel trattamento di disturbi polmonari e respiratori, come le

bronchiti (Campanini M.E.,2005).

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4.3 POSOLOGIA E METODI DI SOMMINISTRAZIONE

Il dosaggio standard degli Australian Bush Flower Essences è di 7 gocce da assumere

oralmente due volte al giorno: la mattina e la sera. Le gocce vengono assunte dal

flacone pronto per l’uso tramite un contagocce e possono essere versate direttamente

sotto la lingua oppure miscelate a poca acqua. Il primo sistema ne favorisce

l’assorbimento, ma si deve evirare di toccare il contagocce con la bocca, poiché

possono svilupparsi batteri nell’essenza. Generalmente il periodo di somministrazione

è della durata di due settimane ma è comunque possibile modificare la posologia

adattandola alle esigenze personali. E’ fondamentale che l’assunzione avvenga

regolarmente al fine di aumentarne il potenziale (White I.,1991). Le gocce sono

utilizzabili anche per le applicazioni locali, aggiungendole a lozioni o pomate, oppure

nella vasca da bagno. L’impiego delle essenze del bush negli animali è simile a quello

nell’uomo, pertanto la posologia rimane invariata. Le essenze possono essere

somministrate per via orale o applicate sulla testa o sul resto del corpo dell’animale.

Si possono aggiungere nel cibo o nell’acqua, anche se quest’ultima è più indicata,

oppure spruzzarle sull’animale o nell’ambiente immediatamente circostante. Le

essenze del bush sono molto delicate, sicure e adattabili. In molti casi è sufficiente

un’unica somministrazione per risolvere il problema, sebbene la durata del trattamento

consigliata sia di due settimane. Inoltre, un trattamento prolungato oltre il periodo

necessario non provoca alcuna controindicazione (Matthews M.,2007).

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4.3.1 MISCELA INDIVIDUALIZZATA

Esistono molti modi per valutare le essenze o la combinazione di essenze del bush più

appropriata. Si può leggere semplicemente la descrizione di ciascuna di esse e

scegliere la più attinente alla propria situazione o personalità; si può selezionare il fiore

in base all’aspetto dal quale ci si sente maggiormente attratti; si può individuare la

giusta essenza attraverso la kinesiologia, oppure in base alla propria carta numerologia

o al ciclo dell’anno. Dopo aver individuato alcuni rimedi che sembrano essere i più

appropriati è possibile assumere una singola essenza o una miscela. In genere, l’effetto

ottenuto con un solo rimedio è più mirato e potente, nonché più rapido e duraturo. La

combinazione di due o più essenze non correlate può produrre diverse azioni a livello

dell’organismo. Per tale ragione, è preferibile decidere di restringere la scelta al

rimedio che si associa nella maniera più completa al problema, alla situazione o

all’emozione che si intende trattare (WhiteI.,1991). Dopo un’accurata visita di un

paziente posso decidere e individuare l’essenza più adatta a lui, somministrandogli una

miscela individualizzata, ovvero quell’essenza che contiene le caratteristiche valide

per un singolo e specifico individuo.

Negli animali, occorre per primo raccogliere dal proprietario quante più informazioni

possibili sull’animale e sulla situazione familiare in cui vive. Nel caso degli animali

selvatici o smarriti è importante individuare il luogo di ritrovamento e le eventuali

lesioni subite. Dopo aver esaminato l’animale e individuato il problema si potrà

osservare gli squilibri emozionali sottostanti e selezionare una o più essenze

appropriate. Si possono selezionare le essenze per gli animali attraverso una serie di

metodi: consultando il repertorio di sintomi che corrispondono a determinate essenze

scegliendo quelle più adatte, attraverso le carte ABFE o con un test muscolare. Le carte

sono una serie di immagini fotografiche raffiguranti le singole essenze floreali. Questo

metodo consiste nel lasciare libero il cane in una stanza con delle carte sparse sul

pavimento aspettando che l’ animale sceglierà la propria essenza accucciandosi sopra

una carta, annusandola con insistenza o dimostrando in altro modo particolare

interesse. Un’ altro metodo è la Kinesiologia, un test muscolare che sfrutta l’energia

muscolare della persona che esegue il test e dell’animale trattato per accedere al Sé

Superiore. Può essere eseguito su diversi muscoli, ma quelli più comunemente

utilizzati sono il deltoide, la spalla, e i muscoli del pollice e dell’indice. Quando viene

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posta una domanda e la pressione di resistenza è debole significa che il responso è

negativo; al contrario, se il muscolo oppone resistenza, la risposta è negativa. Questi

metodi richiedono che l’attenzione sia sempre rivolta all’animale e che vengano

chiarite le nostre intenzioni prima di iniziare. Le domande dovranno essere formulate

con precisione e utilizzando le informazioni ottenute dal colloquio-esame sarà

possibile scoprire rapidamente i sintomi dell’animale (Matthews M.,2007).

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4.3.2 LE MISCELE PREFORMATE

Le miscele preformate al contrario di quelle individualizzate, sono quelle miscele che

possono essere somministrate in modo generico a diversi individui in seguito a

determinate situazioni. Per esempio, in situazioni traumatiche, di pericolo e di

emergenza, la miscela preformata più adatta è l’Emergency. L’essenza di pronto

soccorso o per l’emergenza comprende i seguenti fiori : Fringed Violet, Grey Spider

Flower, Sundew e Waratah. Ha un effetto calmante sulla mente, sul corpo e sulle

emozioni durante le crisi più o meno importanti. Allevia rapidamente la paura, il

panico, lo stress mentale e fisico in forma grave, la tensione nervosa e il dolore. Il

rimedio va somministrato ogni ora o, in caso di necessità, anche più frequentemente.

Può essere anche aggiunto alle pomate. Tra le essenze preformate ritroviamo anche:

l’essenza per l’esposizione alle radiazioni, l’essenza per il “superapprendimento”,

l’essenza del potere personale e l’essenza della vitalità. La miscela preformata per le

radiazioni è composta da Bush Fucsia, Crowea, Fringed Violet, Mulla Mulla, Paw Paw

e Waratah. Può essere utilizzata per eliminare o ridurre gli effetti delle radiazioni

elettriche emesse da apparecchiature quali la televisione, linee di tensione sospese, luci

fluorescenti; per le radiazioni solari o per la radioterapia usata nel trattamento di

tumori, ma anche per le radiazioni nucleari. L’essenza per il “superapprendimento”

induce chiarezza mentale e concentrazione, nonché favorisce la capacità e le doti di

apprendimento. E’ composta da Bush Fuchsia, Isopogon, Paw Paw e Sundew.

L’essenza del potere personale risveglia le qualità positive innate, legate all’autostima

e alla sicurezza di sé. Inoltre aiuta ad assumersi la responsabilità delle situazioni e degli

eventi che si verificano nel corso dell’esistenza. La combinazione è composta da Dog

Rose, Five Corners, Southern Cross e Sturt Desert Rose. L’essenza della vitalità invece

infonde entusiasmo e gioia di vivere, stimolando le ghiandole associate all’energia: la

tiroide, con Old Man Banksia, e le surrenali, con Macrocarpa. La miscela contiene

inoltre Crowea, che equilibra gli organi e i muscoli, e Banksia robur, per la perdita

temporanea di motivazioni e di entusiasmo (White I.,2007).

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5 LE ESSENZE DEL BUSH AUSTRALIANO: APPLICAZIONI PRATICHE

NELLA CLINICA/AMBULATORIO VETERINARIO

Gli animali domestici e non solo, provano emozioni e sentimenti forti esattamente

come noi. L’arrivo di un nuovo ospite in casa, la nascita di un bambino, un trasloco o

un cambio di ambiente, un viaggio, la visita dal veterinario, l’allontanamento dal

padrone, o del cucciolo dalla mamma, possono creare stress e disagio anche a cani e

gatti. Si tratta di circostanze differenti della normale routine quotidiana a cui ogni

animale reagisce in modo diverso: l’importante è non sottovalutare i segnali che i

nostri amici a quattro zampe ci lanciano (www.biancofarma.it). Per interagire

positivamente e comprendere gli animali è importante capire come esprimono le loro

emozioni. Già da parecchi anni, la floriterapia è stata introdotta in campo veterinario

e viene spesso utilizzata dai medici come supporto nelle visite ambulatoriali.

L’applicazione della floriterapia nella veterinaria non soltanto è possibile, ma le sue

“semplici” gocce si rilevano un potente mezzo terapeutico proprio dove altri metodi di

cura, convenzionali e no, non riescono ad arrivare, agendo sullo stato d’animo del

singolo animale e permettendogli di liberarsi da sentimenti negativi quali: paura,

tormento, abulia, conseguenze da traumi, attaccamento ecc. (Cutullo L.,2016). In

natura infatti, gli animali cercano le piante che migliorano la loro salute. Un esempio

comune è il cane che mangia l’erba, o il gatto che si rotola con piacere tra le foglie

dell’erba gattaia. Nel libro “Hidden Powers of Animals” il dottor Karl Shuker racconta

molte storie di animali che cercano attivamente la propria terapia tra le piante che li

circondano. In India, le foglie delle strelizie sono ricche di chinina e si è osservato che

i passeri se ne cibano e le utilizzano per rivestire il nido alla comparsa della malaria.

In Africa, la femmina mestruata del babbuino mastica le foglie della senna, che ha

proprietà analgesiche e allevia dolori e crampi. Gli scimpanzé della Tanzania

mangiano regolarmente le foglie dell’aspilia, pianta che contiene un antibiotico

efficace contro batteri e funghi dannosi. Le essenze floreali vanno oltre l’erboristeria.

La loro energia guaritrice vibra ad una frequenza molto alta, che consente un’azione

non solo a livello fisico, come le erbe, ma anche ai confini dei campi energetici che

circondano il corpo. Questi campi o corpi energetici sono inclusi in tutte le specie

animali, compreso l’uomo. Chiron Healing, descrive 26 corpi energetici suddivisi in

cinque classificazioni principali: corpo fisico, eterico, astrale, mentale, causale o

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spirituale. L’energia che circonda gli esseri viventi è come un campo che varia

gradatamente dalle energie più dense al corpo fisico, per terminare con la vibrazione

molto sottile del perimetro esterno. Le tradizioni ayurvedica e yogica descrivono i

chakra come speciali centri energetici nel campo eterico del corpo fisico. Nell’uomo i

chakra principali sono sette e si trovano lungo la linea della colonna vertebrale. Negli

animali il numero di chakra varia in base alla specie. Per esempio i cani hanno il chakra

del cuore attivo (Matthews M.,2007). Gli animali dunque, come tutti gli esseri viventi,

hanno vibrazioni energetiche proprie e l’equilibrio di tale energia è fondamentale per

il loro benessere. Le Australian Bush Flower Essences aiutano ad armonizzare i

disequilibri vibrazionali che possono influire negativamente. Aiutano a elaborare gli

effetti delle esperienze negative e agiscono sui modelli comportamentali che possono

influire negativamente sulla qualità di vita di ogni essere vivente. Le Essenze del Bush

sono particolarmente utili per ristabilire l’equilibrio naturale e fisiologico, favoriscono

l’armonia ristabilendo la connessione con le energie positive della Natura

(www.bushflower.it).

Tra i problemi comportamentali più frequenti che riscontriamo nella pratica

ambulatoriale vi sono: l’aggressività, la paura, l’agitazione e lo stress. Parliamo

ovviamente di problematiche semplici, che non richiedono l’intervento di figure

professionali specializzate, ma che sono limitate nel tempo e nell’entità,

rappresentando una particolare risposta adattativa momentanea non grave. Gli

Australian Bush Flowers sono un’ottima soluzione in questi casi e un valido aiuto per

un professionista. Si tratta di rimedi naturali ottenuti dai fiori australiani che nascono

nel bush, la boscaglia selvaggia tipica dell’Australia, dove si trovano una grandissima

varietà di fiori e piante dalle proprietà benefiche. La linea delle essenze del bush

dedicata agli animali è la “Univers Pets”,la quale offre dieci diversi rimedi per i

disturbi comportamentali più diffusi (www.biancofarma.it ).

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5.1 FIORI PER LA VISITA CLINICA

Non tutti gli animali amano la visita dal veterinario. Per loro è estranea l’idea che il

medico li stia visitando per il loro bene. A maggior ragione non comprendono il motivo

della visita e le strane manovre che il veterinario effettua su di essi: essere sollevati sul

tavolo, subire svariati controlli o addirittura punture. La floriterapia può dimostrarsi lo

strumento ideale per il medico veterinario e per i suoi pazienti, affinché la visita clinica

possa creare meno stress possibile all’animale. Inoltre può aiutare a correggere disturbi

comportamentali lievi di svariata natura, o essere particolarmente utile in casi di

emergenza quali un incidente o un trauma. Molti animali durante la visita dal

veterinario e in tante altre occasioni della vita quotidiana possono dimostrarsi paurosi,

agitati o addirittura aggressivi. Per questi casi esistono le essenze “Univers Pets”,

essenze già pronte di pratico uso quotidiano per qualsiasi ambulatorio veterinario o

proprietario. Le Univers Pets sono dieci ed aiutano a migliorare il benessere

emozionale degli animali:

• Aggressive

• Agitation & Calm

• Detox Pets

• Diffidence & Timidity

• Emergency Pets

• Instinct Balance

• Training & Education

• Transition Pets

• Travel Pets

• Vigor & Energy

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5.1.1 ANIMALE AGGRESSIVO

Negli animali l’aggressività nell’ambito della comunicazione intra ed extraspecifica è

un’espressione naturale e perfettamente iscritta nei comportamenti normali di un

animale. L’aggressività è uno dei problemi più difficili da gestire: il cane mostra i

denti, ringhia e può mordere senza un vero motivo, mentre il gatto soffia e tira fuori le

unghie. E’ fondamentale capire l’origine dell’aggressività e imparare a rassicurare i

propri animali (www.biancofarma.it). Di base, l’aggressività di un cane o di un gatto

può dipendere da come è stato allevato o dalle varie situazioni di vita che ha dovuto

affrontare e con cui ha dovuto misurarsi. Gli animali non nascono aggressivi ma lo

diventano come adattamento ad emozioni esterne. Esistono svariate classificazioni

dell’aggressività, in base alle diverse scuole di medicina comportamentale veterinaria.

Ad esempio potremo avere:

• Aggressività legata all’alimentazione

• Aggressività verso bambini o persone

• Aggressività verso conspecifici

Qualsiasi forma di aggressività lieve ovviamente e non richiedente l’intervento di un

medico veterinario comportamentalista, potrebbero beneficiare della miscela

Aggressive di Univers Pets. Tenendo presente che è sempre importante ascoltare ed

osservare l’animale per capire quali sono il dosaggio e le modalità di somministrazione

giuste per l’individuo.

La combinazione Aggresive è composta dalle essenze: Bluebell, Dagger Hakea, Dog

Rose, Flanne Flower, Fringed Violet, Gymea Lily, Mountain Devil e Rough Bluebell.

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• Bluebell: libera l’amore, permettendo di esprimerlo e riceverlo. Riequilibra il

chakra del cuore rendendolo ricettivo in caso di chiusura dopo profonde sofferenze.

• Dagger Hakea: è specifico per la rabbia repressa e per il risentimento che emergono

ogni volta che l’animale vive in una situazione di stress o sensazione di pericolo.

• Dog Rose: favorisce il riequilibrio degli stati di paura che possono condizionare la

tranquillità dell’animale rendendolo aggressivo per difesa.

• Flannel Flower: ha effetto calmante e aiuta l’animale a reagire in modo tranquillo

alle persone e alle varie situazioni, nonché ad accettare il contatto fisico e le

carezze.

• Fringed Violet: aiuta a proteggere l’animale dall’energia negativa assorbita dalla

famiglia o dall’ambiente circostante e favorisce una sensazione di padronanza

equilibrata del proprio territorio.

• Gymea Lily: è specifico per gli animali che hanno la tendenza ad essere al centro

dell’attenzione e a primeggiare sugli altri, ad esempio, nel momento del pasto.

• Mountain Devil: aiuta nelle situazioni di gelosia e rabbia repressa.

• Rough Bluebell: è specifico per gli animali con carattere aggressivo e predisposti

a primeggiare, con tendenza manipolatrice.

Aggressive è una formulazione utile per quegli animali sempre in conflitto con se

stessi e con gli altri, che manifestano atteggiamenti reattivi e di controllo. Favorisce

la docilità e il rapporto di equilibrio con il gruppo, permettendo di esprimere e ricevere

affetto, superando gelosie relative a periodi di cambiamento. Il dosaggio standard di

questa miscela è di 4 gocce per gli animali di piccola taglia e 7 gocce per gli animali

di media e grande taglia mattina e sera nell’acqua o nel cibo (www.bushflower.it).

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5.1.2 ANIMALE PAUROSO

Traumi e situazioni di shock possono turbare molto gli animali. I cani e i gatti impauriti

temono rumori, voci, movimenti e persone nuove, tremano e si nascondono in qualsiasi

angolo. La paura, come risposta a una situazione spaventosa è normale ed è una

reazione di difesa presente in tutti gli animali. Quasi tutte le paure degli animali sono

legate alla loro storia e molti problemi derivano dall’ambiente in cui vivono. La paura

provoca il rilascio di ormoni che attivano nel corpo cambiamenti a breve e lungo

termine. Tali cambiamenti permettono all’animale di entrare in azione e difendere se

stesso o il gruppo dall’attacco. Ogni volta che un animale prova paura, l’evento viene

memorizzato e quando si ripresenta una situazione simile, il ricordo viene richiamato

alla memoria. Questo processo aiuta l’animale a evitare situazioni pericolose per la sua

incolumità ed è quindi un’emozione con funzione organica importante.

Tuttavia, la paura può diventare un problema se è scatenata da un ricordo in situazioni

che non sono rischiose e che fanno parte della vita quotidiana. Un animale spaventato

è infelice e in alcuni casi può diventare aggressivo e pericoloso. Le cause della paura

sono molteplici. Un animale può essere timido per natura o per carattere. Se un animale

ha avuto scarsi contatti con l’uomo o altri animali da giovane, ovvero durante il

periodo critico di socializzazione, può sviluppare paura e non essere ricettivo al

contatto fisico e all’interazione.. Anche un animale che ha subito maltrattamenti o

traumi fisici ed emotivi può diventare molto pauroso. Esistono anche altri motivi di

paura, più sottili. Un animale potrebbe affliggersi per la separazione dai compagni di

cuccia o di stalla, dalla madre o dal padrone precedente (paura dell’abbandono),

potrebbe soffrire di dolori cronici o avere delle piccole lesioni (paura che gli venga

fatto male), oppure essere vecchio e stanco e avere dolori cronici (paura che i dolori

peggiorino se toccato, avvicinato). Un’altra causa può essere un’aspettativa esagerata

da parte del padrone nei confronti di un animale da competizione, soprattutto se viene

rimproverato per gli insuccessi (paura di non farcela). Anche la malattia può

direttamente generare uno stato di paura, agendo a livello neurologico, ma questo sarà

ovviamente materia per un medico veterinario comportamentalista. Diverse patologie

fisiche però possono portare a paura del dolore, che si potrebbe riflettere ad esempio

in riluttanza al movimento. Per questo è ’ importante raccogliere tutte le informazioni

possibili sul passato dell’animale per individuare le eventuali ragioni alla base di un

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certo comportamento e nel dubbio riferire sempre il caso a un medico veterinario

esperto in comportamento animale, che potrà escludere cause organiche ed emettere

una diagnosi (Matthews M.,2007). Le essenze floreali del bush indicate per supportare

un animale timido o spaventato sono racchiuse nella miscela Diffidence & timidity.

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La combinazione Diffidence & timidity è stata creata con le essenze di: Crowea, Dog

Rose, Flannel Flower, Fringed Violet, Grey Spider Flower, Illawarra Flame Tree,

Mountain Devil, Pink Mulla Mulla, Tall Mulla Mulla, Tall Yellow Top e Wisteria.

• Crowea: utile per l’animale tendenzialmente insicuro che esprime con l’ansia il

suo disagio.

• Dog Rose: per la tensione determinata dalla paura che porta l’animale a sviluppare

difficoltà nella gestione dell’ambiente esterno.

• Flannel Flower: aiuta l’animale ad accettare il contatto e ad interagire in tranquillità

con i suoi simili e con gli esseri umani. Specifico per i maschi che hanno subito

maltrattamenti.

• Fringed Violet: utile per ritrovare l’armonia dopo qualunque shock di vecchia data

o recente che ha causato diffidenza verso l’ambiente esterno. Aiuta a ripristinare il

proprio spazio vitale dal punto di vista energetico.

• Grey Spider Flower: per i vissuti di paura intensa e terrore. Aiuta gli animali che

soffrono di incubi.

• Illawarra Flame Tree: utile per quegli animali che sono stati rifiutati o abbandonati

e che temono di rivivere la medesima esperienza.

• Mountain Devil: è per gli animali sospettosi che non riescono a fidarsi di coloro

con cui entrano in contatto.

• Pink Mulla Mulla: è indicato per l’animale che appare spaventato da qualcosa che

si ripete e che gli ha già provocato una grande ferita emozionale.

• Tall Mulla Mulla: aiuta gli animali che temono il rapporto con gli altri esseri

viventi e preferiscono stare soli.

• Tall Yellow Top: indicato per la paura dell’interazione sociale, spesso dovuto a

episodi di rifiuto o abbandono che generano tendenza alla solitudine o

all’alienazione.

• Wisteria: specifico per le femmine traumatizzate da maltrattamenti fisici.

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Diffidence & Timidity è quindi utile per gli animali timidi, diffidenti e in un costante

stato di difensiva che li porta a rimanere in disparte e a non accettare il contatto fisico.

Aiuta ad accrescere la fiducia, la tranquillità e a interagire con sicurezza con coloro

che li circondano. Si possono aggiungere ad acqua o cibo, 4 gocce per gli animali di

piccola taglia e 7 gocce per quelli di taglia media e grande, mattina e sera

(www.bushflower.it).

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In alcuni casi, la paura può trasformarsi in panico, fatto particolarmente evidente

spesso nei gatti e nei cavalli, ma anche negli animali selvatici che restano intrappolati

o che si sentono minacciati. Di solito, un animale terrorizzato non risponde ai comandi

verbali e il suo comportamento può diventare preoccupante o addirittura pericoloso

per se stesso e per l’uomo. Un animale, dopo un episodio particolarmente stressante in

cui si è sentito in pericolo di vita, oppure dopo una semplice visita dal veterinario, può

attaccare spinto dalla paura anche il suo stesso padrone. In queste situazioni

bisognerebbe sempre avere a portata di mano Emergency che può essere associato

alla miscela Diffidence & timidity. Per gli animali che vengono colti spesso e

facilmente dal panico, si può aggiungere Dog Rose e somministrare la miscela due

volte al giorno, per due mesi, aumentando la frequenza al bisogno (Matthews

M.,2007).

La combinazione Emergency pets è stata creata con le essenze di: Crowea, Dog Rose

of the Wild Forces, Fringed Violet, Grey Spider Flower, Red Suva Frangipani, Sundew

e Waratah.

• Crowea: è per l’animale tendenzialmente ansioso e molto agitato.

• Dog Rose of the Wild Forces: aiuta a mantenere il controllo delle emozioni,

affinchè quelle più intense non travolgano l’animale inducendo comportamenti

esagerati.

• Fringed Violet: è utile per ritrovare l’armonia dopo qualunque shock.

• Grey Spider Flower: è per le paure intense e il terrore.

• Red Suva Frangipani: aiuta gli animali che soffrono per un distacco, per un

abbandono o che stanno elaborando un lutto. È un’essenza non contenuta nella

miscela Emergency ad uso umano, essendo questa particolare paura più

caratteristica dei nostri animali domestici.

• Sundew: favorisce il ritrovamento della stabilità in quegli animali che, sotto la

pressione emotiva forte, hanno perso il contatto e il controllo con l’ambiente

circostante.

• Waratah: favorisce il coraggio, la tenacia, la fiducia e la perseveranza. Aiuta a non

mollare nei momenti difficili.

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Emergency pets è quindi utile in caso di emozioni molto intense caratterizzate da

grande agitazione, spesso dovute a traumi o paure intense. Aiuta a ritrovare

tranquillità, calma e serenità necessari per superare i momenti più intensi e delicati. I

consigli d’uso sono di aggiungere 4 gocce per gli animali di piccola taglia e 7 gocce

per quelli di taglia media e grande mattina e sera in acqua o cibo (www.bushflower.it).

Emergency può essere usato durante la visita clinica per calmare quei cani o gatti molto

agitati, oppure essere nebulizzato nelle gabbie ricovero per aiutare i degenti a superare

questo momento di particolare intensità per loro.

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5.1.3 ANIMALE AGITATO

Molti animali possono manifestare problemi comportamentali. Tra le varie cause vi

possono essere un accudimento insufficiente, mancanza di comunicazione efficacie o

empatia da ambe le parti della relazione. Altri aspetti da considerare nel trattamento

dei problemi comportamentali sono l’età, lo stato di salute e un’eventuale frustrazione

sessuale. Il passaggio all’età adulta infatti, può portare una serie di problemi

comportamentali anche in un animale. Come il ragazzo adolescente infatti, anche il

cane sta in quel periodo definendo la sua personalità e, come tutti i genitori ben sanno,

questo percorso non è spesso indolore.

Quando questa agitazione diventa patologica, passando da una banale iperattività

dovuta alla fase organica in essere ad un problema comportamentale patologico, si

parla di sindrome di ipersensibilità-iperattività (HS-HA). Tolti i problemi

comportamentali gravi, di cui come abbiamo detto si deve occupare in prima battuta

un medico veterinario esperto in comportamento, nella pratica clinica ambulatoriale

possiamo facilmente distinguere un cane iperattivo, anche se non patologico: è un

animale che non sta mai fermo, irrequieto, sempre alla ricerca di qualcosa. È un cane

che cerca sempre cibo, corre per casa o per l’ambulatorio senza un apparente motivo,

salta addosso a persone sconosciute, gratta le porte come se volesse sempre uscire,

chiede insistentemente di giocare etc.(www.addestramentocaniblog.it). Per aiutare gli

animali in queste problematiche può risultare utile la miscela Agitation & Calm.

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Agitation & Calm è stata creata con le essenze di: Black-eyed Susan, Boronia,

Bottlebrush, Bush Fucsia, Crowea, Dog Rose, Hibbertia e Jacaranda.

• Black-eyed Susan: aiuta a rallentare i ritmi e a trovare dei momenti di calma e

tranquillità. Per gli animali in costante attività.

• Boronia: favorisce la calma soprattutto quando lo stress assume forme ossessive

che portano l’animale alla ripetizione continua di comportamenti come scavare,

mordicchiare o leccarsi continuamente una zona del corpo e abbaiare.

• Bottlebrush: aiuta l’animale ad accettare e ad adattarsi ai cambiamenti che possono

essere alla base di stress e agitazione.

• Bush Fucsia: è utile nei momenti di agitazione e stress perché aiuta a ritrovare

armonia, coordinazione e un contatto con la propria sfera intuitiva.

• Crowea: ha un notevole effetto tranquillizzante e tonificante per corpo e mente,

donando un intenso senso di benessere e quiete.

• Dog Rose: è utile per l’animale che sembra essere sempre in ansia per qualcosa e

quando si ha la sensazione che questo stato origini da paura.

• Hibbertia: aiuta nelle situazioni di iper-vigilanza che possono originare da

situazioni traumatiche e che rendono l’animale particolarmente nervoso.

• Jacaranda: è il rimedio specifico per lo stato di sovra-eccitazione. Conferisce

equilibrio, chiarezza e focalizzazione.

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Agitation & Calm è quindi utile per gli animali stressati che manifestano iperattività,

agitazione e che possono avere comportamenti nervosi ripetitivi. Favorisce la calma,

il rilassamento e la tranquillità. Si possono aggiungere, come per tutte le miscele, 4

gocce per gli animali di piccola taglia e 7 per quelli di taglia media e grande mischiate

con l’acqua o con il cibo, mattina e sera (www.bushflower.it).

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5.2 FIORI PER I RICOVERATI

Durante il ricovero in una clinica veterinaria molti animali potrebbero risultare

sensibili allo stress, che può compromettere la salute e causare comportamenti

inaccettabili. Spesso lo stress è associato alla paura ed esiste una connessione diretta

con gli ormoni della “lotta o fuga” prodotti dalle ghiandole surrenali. Se queste

vengono stimolate a lungo, da una condizione di stress corretta, finalizzata a salvare la

vita o superare una condizione di difficoltà, si può passare ad una condizione di stress

cronico, assolutamente nocivo per l’organismo. A lungo termine, lo stress può

indebolire l’organismo e ridurre il funzionamento del sistema immunitario. Ciò può

provocare numerosi disturbi a cascata, come dimostra la psico-neuro-endocrino-

immunologia, branca medica il cui fine è proprio quello di studiare la correlazione fra

stress cronico o acuto e disturbi quali allergie, infezioni ricorrenti, disturbi alla tiroide,

sindrome di Cushing e sindrome dell’intestino irritabile. I sintomi dell’ansia indotta

dallo stress possono variare a seconda dell’individuo e della specie. I cani ansiosi sono

spesso assillanti, rimangono turbati quando vengono separati dal padrone, richiedono

attenzioni costanti e si sovreccitano per le cose ordinarie. Possono manifestare tremori

nervosi, sobbalzare al minimo rumore e sbattere gli occhi. I gatti possono smettere di

mangiare, marchiare e urinare e riscontrare disturbi alla vescica. I cavalli nitriscono

debolmente, dondolano, fanno il cribbing con i denti e percorrono insistentemente su

e giù lo spazio dove sono rinchiusi. Gli uccelli che perdono le piume e si beccano il

corpo soffrono spesso di ansia. Il livello di ansia manifestato da un animale può essere

influenzato o da una situazione attuale o da esperienze trascorse. Gli animali lasciati

da soli per molto tempo sono sottoposti a una forte condizione di stress.

Per tutte queste ragioni, l’animale ricoverato che viene posto in un contesto a lui

estraneo è soggetto a soffrire di ansia e stress, con ricadute negative anche sull’out-

come clinico.

Analogamente possono influire sullo stress, le continue interferenze o fastidi da parte

di persone di passaggio o altri animali in un contesto del tutto nuovo. Oltre ad alcune

accortezze gestionali quindi, come il collocare ad esempio la degenza gatti se possibile

lontano e non visibile dalla degenza cani, nebulizzare o somministrare tramite cibo o

acqua essenze floreali del bush, può facilitare il lavoro del medico veterinario e

migliorare l’out-come clinico. Esistono numerose essenze floreali del bush australiano

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indicate per alleviare lo stress (Matthews M.,2007). La miscela che le racchiude tutte

è senza dubbio Emergency pets.

Emergency pets è quindi il rimedio da tenere sempre a portata di mano in ambulatorio,

sia durante le visite che per gli animali ricoverati, prendendolo sempre in

considerazione quando l’animale dimostra di essere impaurito, stressato o

eccessivamente ansioso per la situazione contingente. Può inoltre essere prescritto da

somministrare una volta a casa da parte del proprietario per aiutare al superamento di

esperienze negative eventualmente vissute durante la visita/ricovero, o per rimuovere

traumi vecchi che inficiano l’attuale rapporto con il medico veterinario e il suo staff.

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5.2.1 FIORI DA NEBULIZZARE PER PULIRE L’AMBIENTE

Gli edifici e i luoghi in genere possono conservare le energie di persone o animali che

vi sono vissuti e degli eventi accaduti in passato. Alcuni animali possono essere

particolarmente sensibili alle energie circostanti e raccogliere le vibrazioni persistenti

di eventi terrificanti, oppure percepire la presenza di energie di altre persone o animali

passati in quelle stanze. Ambiente Purity spruzzata nelle stalle, nei canili o nei

ricoveri delle cliniche veterinarie può eliminare le vecchie energie negative favorendo

l’ambientamento dell’animale (Matthews M.,2007).

La combinazione Ambiente Purity è stata creata con le essenze di: Angelsword, Boab,

Fringed Violet, Lichen e Red Lily.

• Angelsword: favorisce la comprensione spirituale ed aiuta ad eliminare le energie

psichiche negative e i legami energetici eccessivi con altre persone.

• Boab: aiuta ad eliminare gli schemi di pensiero negativi e dona libertà personale.

• Fringed Violet: favorisce la protezione generale dell’individuo rafforzando il

campo energetico, l’aura. Aiuta a rimuovere gli effetti negativi dei campi

elettromagnetici o la carica energetica di persone che tendono ad invadere il

proprio spazio personale.

• Lichen: aiuta a captare e a godere delle energie positive emanate dalla terra.

Favorisce l’accettazione dei momenti di cambiamento.

• Red Lily: favorisce una maggior concretezza e concentrazione aiutando a vivere il

presente e stimola il coinvolgimento spirituale nelle attività quotidiane.

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Ambiente Purity quindi spruzzato nell’ambiente crea un luogo armonioso ed

equilibrato, liberandolo da situazioni negative e permettendo alle persone di vivere

in un luogo armonico. Molto utile in ambienti frequentati da persone e in luoghi

dove si stanno vivendo momenti difficili. Utilizzato in qualunque momento, in

ogni luogo chiuso dona nuova energia positiva e una sensazione di ritrovato

benessere. Si può spruzzare spesso e ogni qualvolta se ne senta la necessità

nell’ambiente frequentato (www.bushflower.it).

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6 CONCLUSIONI

Durante lo svolgimento della tesi è emerso chiaramente come la floriterapia stia

prendendo sempre più piede nelle prescrizioni medico veterinarie, negli ambulatori e

nelle cliniche veterinarie. La Dr.ssa Maria Mayer utilizza spesso i fiori australiani sia

durante le visite cliniche sia per gli animali ricoverati, traendo enormi benefici. La

veterinaria Laura Cutullo impiega i fiori di Bach e i fiori californiani per risolvere ed

alleviare i problemi comportamentali dei suoi pazienti. La SISCA (Società Italiana

Scienze del Comportamento Animale) ha inserito corsi di floriterapia all’interno del

percorso di formazione in medicina comportamentale. Ho avuto io stessa modo di

sperimentarla, somministrando le essenze del bush australiano al mio cane e ottenendo

ottimi risultati. La floriterapia australiana si presenta quindi come una tecnica di facile

attuazione che attraverso l’utilizzo delle essenze floreali del bush risulta essere un

ottimo supporto per riequilibrare gli stati emozionali alterati degli animali. Non

presenta effetti collaterali né controindicazioni, è totalmente atossica e naturale. In

questa tesi non si è voluto quindi discutere la validità di questa disciplina olistica

energetica, ma riportarne i suoi facili utilizzi clinici, che potrebbero vederla applicata

come metodo complementare alle cure mediche convenzionali. Migliorando la psiche

degli animali ricoverati e dei pazienti di un ambulatorio veterinario dobbiamo infatti

ricordare che interverremo sul complesso asso dello stress, toccando in ultimo tutti i

sistemi organici e quindi migliorando potenzialmente l’out-come di terapie

tradizionali. La floriterapia poi, non essendo atto medico, potrebbe rappresentare una

buona prospettiva lavorativa per un’assistente veterinario, laureato in Tutela e

Benessere Animale, aumentandone le competenze relazionali e dandogli una chiave di

lettura e azione in clinica o in ambulatorio, migliorando la gestione dei pazienti e

contribuendo al buon risultato del medico.

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7 RINGRAZIAMENTI

Vorrei ringraziare il professore Michele Amorena per aver approvato il mio percorso

di ricerca e per il suo sostegno; la Dott.ssa Maria Mayer, una guida molto paziente che

con i suoi suggerimenti mi ha fatto scoprire il meraviglioso mondo dei fiori; tutti i

docenti e il personale dell’università di Teramo, compresa la segreteria, che mi ha

supportato ed aiutato contribuendo alla crescita del mio bagaglio culturale. Un

ringraziamento speciale va ai i miei genitori, Sisto e Alessandra, per avermi

economicamente ed emotivamente aiutato a realizzare il mio sogno più grande; a mio

fratello Gabriele, sempre presente; a mia nonna Anna, che con il suo sorriso colora le

mie giornate; ai miei colleghi di università, che hanno condiviso con me questo

percorso di gioie e dolori; ai miei amici e alle mie amiche sempre pronti ad ascoltarmi

e a dare buoni consigli; alle mie coinquiline che sono state per me la mia seconda casa;

al mio fidanzato Lorenzo che è sempre al mio fianco e a Mila, compagna fedele di

giochi e di vita.

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8 BIBLIOGRAFIA

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