Facciamoci la corte con beauty farm, tutti offrono ottima ... · nua a essere uno dei migliori...

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151 150 PUGLIA: VACANZE IN MASSERIA Una formula sempre più diffusa, ma da scegliere attentamente. Ecco undici indirizzi selezionati da Dove in valle d’Itria e nel Salento, tra gli oliveti, a pochi chilometri da mare e città d’arte. Agriturismi rustici o raffinati alberghi con beauty farm, tutti offrono ottima cucina, itinerari in barca e a cavallo. E il fascino di vivere fra cortili, frantoi, giardini di antiche fattorie fortificate Facciamoci la corte “D ovunque si vada, in Puglia, si vedono pietre che si aggregano, si cercano, si compongono, come fossero calamite”, scri- veva lo storico dell’arte Cesare Brandi. Tor- rette, muretti a secco, chianche – le lastre le- vigate con cui si pavimentano lo jazzo, la corte, cuore della vita rurale, ma anche le stanze – raccontano la storia delle masserie. Le grandi case coloniche fortificate, imbian- cate a calce, che spiccano nel mare verde de- gli olivi secolari, aggrovigliati come sculture che scendono a onde verso la costa, sotto cieli color pervinca. Ce ne sono oltre 2000, attorno a Fasano e giù, nel Salento, a qual- che chilometro dal mare blu. Rustiche o ba- rocche, fortificate contro i saraceni, arricchi- te da torri, mura e garitte: la maggior parte abbandonate alla loro solitaria bellezza o La Masseria Borgo San Marco, appena inaugurata, a pochi chilometri da Fasano, foto grande. Accanto alla proprietà, un insediamento con pitture del X secolo e la cappella dedicata a San Marco. Il mare, di sabbie o scogli, è vicino. Un tratto di costa rocciosa, foto piccola. G. Oddi / DOVE

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PUGLIA: VACANZE IN MASSERIAUna formula sempre più diffusa, ma da scegliere attentamente. Ecco undici

indirizzi selezionati da Dove in valle d’Itria e nel Salento, tra gli oliveti,

a pochi chilometri da mare e città d’arte. Agriturismi rustici o raffinati alberghi

con beauty farm, tutti offrono ottima cucina, itinerari in barca e a cavallo.

E il fascino di vivere fra cortili, frantoi, giardini di antiche fattorie fortificate

Facciamoci la corte

“Dovunque si vada, in Puglia, si vedonopietre che si aggregano, si cercano, si

compongono, come fossero calamite”, scri-veva lo storico dell’arte Cesare Brandi. Tor-rette, muretti a secco, chianche – le lastre le-vigate con cui si pavimentano lo jazzo, lacorte, cuore della vita rurale, ma anche lestanze – raccontano la storia delle masserie.Le grandi case coloniche fortificate, imbian-cate a calce, che spiccano nel mare verde de-gli olivi secolari, aggrovigliati come scultureche scendono a onde verso la costa, sottocieli color pervinca. Ce ne sono oltre 2000,attorno a Fasano e giù, nel Salento, a qual-che chilometro dal mare blu. Rustiche o ba-rocche, fortificate contro i saraceni, arricchi-te da torri, mura e garitte: la maggior parteabbandonate alla loro solitaria bellezza o

La MasseriaBorgo San Marco,

appenainaugurata, a

pochi chilometri da Fasano, foto

grande. Accantoalla proprietà,

un insediamento con pitture

del X secolo e lacappella dedicata

a San Marco. Il mare, di sabbieo scogli, è vicino.

Un tratto di costa rocciosa,

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1. Primaveranegli oliveti della valle d’Itria. 2-3. MasseriaBorgo San Marco:una camera e un particolaredell’affresco di San Marconella cappella.Nelle fotopiccole, specialitàdella ricca cucinapugliese: fusillicon fagiolini e zuppa di ceci.

L’azienda agricolaSerragambetta.4. La masseria. 5. Una camera

con le volte in pietra leccese.

Per la doppia si spendono 67 €. 6. La proprietaria

Nina Lanera ha organizzato

una scuola di cucina: ricette

tradizionalipugliesi, prodotti

biologici.

nella valle d’Itria e nel Salento, e ne ha seleziona-te solo 11: accoglienti oasi di buon gusto, piccoliborghi circondati da muretti a secco, annunciatida filari di palme o di pini, trionfi di archi e colon-ne, maestosi portali dove sono incisi stemmi e i-scrizioni, simboli della nobiltà agraria.

In queste masserie il servizio è at-tento e i ritmi di un mondo agre-ste, gattopardiano, sono diventa-ti quelli della vacanza: passeggia-te a cavallo, uscite in mare a bor-do di vecchi gozzi, raccolta di oli-ve e arance. E cucina raffinata abase di prodotti dell’orto, ingre-dienti di piatti celebrati da blaso-nate riviste gourmand. Uno stile

di vita che ha sedotto una mondanità schiva, col-ta, lontana dal chiassoso circo di calciatori, lette-rine e dame del generone romano che colonizza-no la Costa Smeralda. In Puglia passa invece sot-to silenzio la vacanza dei vip. Il presidente dell’E-nel Franco Tatò e la fidanzata Sonia Raule, pro-prietari di una tenuta nella cam-pagna di Cisternino, Zucchero,Lucio Dalla, il re e la regina Paoladel Belgio, ospiti regolari nella te-nuta del regista Edoardo Win-speare, premiato al festival diSaint-Vincent e di San Sebastiánper Sangue vivo, un film in dialet-to salentino girato proprio lungoquesta costa.

LA VALLE D’ITRIA

Nella quattrocentesca torre di guardia dellaMasseria Borgo San Marco, a pochi chilo-

metri da Fasano, la proprietaria Virginia Amati dàgli ultimi tocchi al letto a baldacchino rivestito da

tende in organza della camera delCavaliere. Tutto è pronto per l’i-naugurazione a fine aprile dellanew entry dell’hotellerie pugliese,a 1 chilometro dal mare: cinquesuite e quattro camere matrimo-niali affacciate su 80 ettari di oli-veto dove dal 1580 si produce o-lio pregiato. Ultima arrivata, offrenuovi comfort. Raffinati come la

oggetto di studio di storici e architetti. Alcune so-no state ristrutturate e propongono ospitalità bu-coliche. Ma sono davvero poche, quelle che val-gono una vacanza. Le generose sovvenzioni afondo perduto date a chi acquista una masseriaper farne alberghi e agriturismi hanno dato il viaa strutture anonime e discutibili:pur elogiate da autorevoli rivisteestere e italiane, si riducono a ca-mere in stile ostello, pavimenti inceramiche cangianti, giardinid’inverno coperti da lastre di eter-nit. E i saloni di antica nobiltà so-no attrezzati per matrimoni econvegni di centinaia di persone.Dove ne ha provate una trentina,

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COME SONO LE MASSERIEFINO A POCHI DECENNI FA LE MASSERIE, ANTICHE DI NOVE SECOLI, ERANO CITTADELLE AU-

TOSUFFICIENTI, UN INSIEME DI EDIFICI (LA MASSA) CIRCONDATI DA UN MURO ORIGINARIA-

MENTE COSTRUITO A DIFESA DAI BRIGANTI. AL CENTRO LO JAZZO, LO SPAZIO COMUNE DO-

VE, AL FUOCO DI FASCINE SECCHE

DI OLIVO, CUOCEVA LA MINESTRA

PER GLI UOMINI CHE LAVORAVANO

DURAMENTE “DA SOLE A SOLE”,

DALL’ALBA AL TRAMONTO. AT-

TORNO, LE BASSE COSTRUZIONI

AD ARCHI: IL FORNO, IL MULINO, I

FIENILI, LA CANTINA, IL FRANTOIO,

I MAGAZZINI PER LA LAVORAZIONE

DEI PRODOTTI DELLA TERRA, LE CI-

STERNE PER L’ACQUA, LA CHIESET-

TA O CAPPELLA PRIVATA, E LE ABITAZIONI PIÙ UMILI, LE CASEDDE, PER I BRACCIANTI.

AL PIANO SUPERIORE, TRA LE GARITTE E I CAMMINAMENTI DI RONDA PER LA SORVEGLIANZA,

L’APPARTAMENTO DEL PADRONE AFFACCIATO SUGLI OLIVETI A PERDITA D’OCCHIO.

grande vasca idromassaggionella limonaia e le degusta-zioni di nobili vini pugliesi, ac-compagnati da verdure del-l’orto alla griglia e formaggilocali, nell’enoteca. Accanto,lo smoking bar nel frantoiocon l’antico torchio in legno ela biblioteca con un’ampiascelta di libri sulla Puglia. Lacolazione è a base di prodottinaturali, succhi di frutta fre-sca, cornetti caldi, marmella-te della casa. I nomi delle ca-mere, una diversa dall’altra, raffinate ed essenzia-li, con copriletto e tende tessuti a mano dalledonne del luogo, sono ispirati agli antenati dellafamiglia come Donna Giulia, la suite di tre localicon terrazzo, Don Vittorio, e la camera del Cava-liere di Malta, antichi proprietari del feudo. A ri-dosso della grande casa, un insediamento rupe-stre dove si ammirano pitture bizantine del X se-colo e la cappella affrescata. A un paio di chilo-metri, un solenne cancello in ferro battuto si apre

Masseria Il melograno.

1. La piazzettainterna allacostruzione

cinquecentesca.2. Una camera

doppia costa 290 € a notte.

3. Pranzo in rivaal mare.

4. La raccoltadelle olive.

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su Sant’Angelo de Graecis, al-tro gioiello di casa Amati, conla torre merlata e l’agrumetoprofumato: qui non ci sonocamere, ma si visita il Museodell’olio d’oliva, realizzato nelfrantoio stesso, dove sonoconservati macchinari usatinei secoli, le macine in pietraazionate dagli asini, i fisculi, icesti in vimini per filtrare l’o-lio. A dicembre nell’oliveto at-torno si stendono le reti sulterreno: con lunghe canneflessibili comincia la battitura, perché le olive ma-ture cadano dai rami. Cinque minuti d’auto e simonta in sella ai cavalli del maneggio per passeg-giate lungo i sentieri in terra battuta rossa, o tra lealte dune africane del Lido Azzurro, oppure, fuoristagione, sulle sabbie deserte di Torre Canne do-ve i clienti hanno a disposizione una spiaggia at-trezzata. A pranzo, ci si ferma alla Forcatella, inuna delle tante sciale, i baracchini in riva al mare,per gustare ricci, crudi o con gli spaghetti. La vita in masseria offre anche sorprese gour-mand. Marmellate, conserve di frutta e verdura ebuona cucina sono il fiore all’occhiello della pro-prietà Serragambetta, circondata da olivi, vigne-ti e mandorleti nella campagna di Savelletri, seicamere spartane che si affacciano sulla vecchiacorte. Qui la proprietaria, Nina Lanera, zia Nina,ha organizzato una scuola di cucina rielaborandoricette della tradizione, tutte a base di prodottibiologici, le stesse del menu servito alla sera. Apochi chilometri, Polignano a Mare, un pugnodi candide case, stradine e lampioni in ferro bat-tuto, vale una sosta per due indirizzi doc. Il risto-rante Da Tuccino è uno dei migliori per il pesce;

1. La costaintorno al sito

archeologico di Egnazia.

2. I ricci migliori si mangiano nellesciale, baracchini

sul mare, come la Forcatella

di Savelletri. 3. Peppino

Campanella con le sue lampade.

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IN GIRO CON L’ARCHITETTOUNA TORRE DI AVVISTAMENTO ALTA FINO A 16 METRI. E GARITTE, RONDE DI CAMMINAMENTO,

CADITOIE PER GETTARE OLIO BOLLENTE E PIETRE SUI NEMICI, IMPONENTI CINTE MURARIE IN PIETRA

A SECCO. SONO LE MASSERIE FORTIFICATE, CHE SI POSSONO VISITARE CON LA GUIDA DELL’AR-

CHITETTO GIOVANNI PERRONE (TEL. 0833.57.91.43, CELL. 329-41.36.504), COME

PANTALEI, BELLANOVA, BRUSCA, GIUDICE GIORGIO E CONSOLE, LE PIÙ BELLE, TUTTE NELLA ZO-

NA DI NARDÒ. NATE PER DIFENDERSI DA TURCHI E SARACENI, SPECIALMENTE QUELLE LUNGO LA

COSTA, E SUCCESSIVAMENTE DAI BRIGANTI CHE NELL’OTTOCENTO SCORRAZZAVANO NEL TERRI-

TORIO A CACCIA DI BOTTINO, SONO FORTEZZE A BASE POLIGONALE O CIRCOLARE, A DUE PIANI E

MUNITE DI FERITOIE. ERANO CHIUSE DA UN INGRESSO AD ARCHITRAVE CON UNA ROBUSTISSIMA

PORTA IN LEGNO; AL PIANO SUPERIORE ERANO CONSERVATI LE MUNIZIONI, LE PROVVISTE ALIMEN-

TARI E I BENI PIÙ PREZIOSI. ATTRAVERSO UNA SCALA A PIOLI E UNA BOTOLA GLI UOMINI RAG-

GIUNGEVANO LA TERRAZZA PER COLPIRE I NEMICI SENZA CORRERE PERICOLO. ATTORNO AL COM-

PLESSO FORTIFICATO, UN MURO SPESSO E ALTO ANCHE 4 METRI.

peccato il salone, più adatto a un banchetto a-ziendale che a una cenetta a due, ma gli antipastidi frutti di mare, le cascate di gamberi e i carpaccidi ricciola sono indimenticabili. La Puglia è ancheterra d’artisti. In paese, in una grotta-laboratoriosul mare che sembra la fucina di Vulcano, nasco-no le lampade-scultura di Peppino Campanella,in piombo, vetro, pietra: aeree libellule, sinuosestelle marine, inquietanti polpi, maestose stalattitiche compaiono nelle boutique e nelle case di tut-to il mondo. Polignano è nota anche per il cam-pionato mondiale che a luglio presenta i famosituffatori di Acapulco mentre si lanciano da tram-polini sulle terrazze a picco sul mare. Ci sono anche masserie trasformate in alberghi a4 e 5 stelle. Dove si rinuncia un po’ all’atmosferabucolica delle antiche proprietà rurali, ma si gua-dagna in servizi. Come Il melograno a Mono-poli, famosissimo Relais & Châteaux, che conti-nua a essere uno dei migliori hotel di Puglia. Unatenuta cinquecentesca, la Torricella, 60 ettari col-tivati a olivi, agrumi, fichi d’India e ortaggi, da cuisi ricavano olio e marmellate. Novità dell’estate,pronte quasi sicuramente per luglio, sono le 11nuove suite in riva al mare, a 7 chilometri dalla te-nuta principale. Accanto, sta sorgendo un nuovocentro di talassoterapia che aprirà per la stagione2003. Muri a secco racchiudono la piazzetta aforma di conchiglia, pavimentata con chianche.Le camere, con bagno e idromassaggio, sono ar-redate con mobili d’epoca (il proprietario, CamilloGuerra, è un famoso antiquario); immersi nel ver-

1. Uno scorcio di Alberobello.2-3. L’esternodella secentescaMasseriaMarzalossa e una camera. Costa156 € a notte.4. A cavallo sulla spiaggia.5. La MasseriaSan Domenico, a Savelletri: da qui, nelQuattrocento iCavalieri di Maltapresidiavano lacosta minacciatadai saraceni.6. La piscina del San Domenico,fra gli olivi, èricavata nell’alveo di un fiume.7. Il centro di talassoterapia.

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de, piscina e campi da tennis;in un angolo, la beauty farm.Il melograno non è un’oasinel deserto. Nel vicino risto-rante La peschiera, una pe-schiera borbonica, si gustanoa lume di candela gamberonipastellati, tagliolini con sugodi cernia, tubetti con le cozze.Davanti è ancorato il pesche-reccio che porta gli ospiti allascoperta di calette deserte. Aun paio di chilometri, in un i-pogeo del XII secolo tra gli oli-vi, la taverna Il trappeto,sempre della famiglia Guerra,propone minestre tradizionali,orecchiette di farro al ragù,strascinate di farro con cavolie pancetta e grandi grigliate di carne. A Monopo-li, invece, a un quarto d’ora di strada, si costeg-giano le mura verso il castello. Una breve passeg-giata lungo via Orazio Comes e si arriva al porto,una vera casbah. Qui si scopre l’Osteria Perricci,nota ai gourmet: quattro generazioni si sono avvi-cendate ai fornelli preparando l’eccellente fritturadi paranza o la teglia di riso, patate e cozze. L’altro tempio dell’ospitalità è a Savelletri, a 500metri dal mare. Varcato il cancello della celebreMasseria San Domenico, ci si perde nel verdedegli olivi e si attraversano distese rossastre di ter-ra bruciata: in fondo, la bianca costruzione da cui,nel Quattrocento, i Cavalieri di Malta controllava-no la costa minacciata dalle scorribande dei sara-ceni. L’attento restauro del 1996 ha conservato imateriali originali come il marmo di Trani, le vec-chie feritoie e il frantoio in una grotta naturale delgiardino. Le camere, impreziosite da decori sten-cil, camini in pietra, mobili in legno massiccio, siaffacciano sulla piscina spettacolare, ricavata dal-l’alveo di un fiume, e sull’oliveto. Cura e gusto siritrovano anche nella preparazione delle ricettepugliesi servite al ristorante, uno dei migliori del

1. Fondalirocciosi e mare

limpidissimolungo tutta

la costa da Bari fino

a Otranto.2. Le case

bianche di Ostuni.

3. Il RiccardoCafé, ritrovo

della notte a Ostuni.

4. Le ceramichedi Nicola Fasano,

artigiano di Grottaglie.

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Sud. Si gioca a tennis, e pre-sto a golf nel nuovo green a18 buche che s’inauguraquest’estate. Si passano orenell’attrezzatissimo centro fit-ness, fra massaggi, terme conacqua d’Evian e talassotera-pia. Si sale a bordo dei pe-scherecci per giornate in ma-re oppure ci si ferma sullaspiaggia, protetta da una fit-ta barriera di canne intreccia-te e attrezzata con sdraio eombrelloni. A pochi chilome-

tri, lungo la strada per Ostuni, dove l’altopianodelle Murge scivola nel Salento, due colonnebianche e una sterrata tra olivi secolari annuncia-no la Masseria Marzalossa, la secentesca pro-prietà dei conti Marzalossa d’Otranto acquistatadall’avvocato Mario Guarini e dalla moglie MariaTeresa, che l’hanno restaurata con cura. Sotto levolte a crociera di tufo, pavimenti in chianche,grandi camini, vecchi armadi, tende ricamate, lucisoffuse. Nessuna stonatura nelle sette camerematrimoniali, una diversa dall’altra, arredate con

Il frantoio.1. La sala dapranzo, dominatadal camino. 2. Il cortile della masseriafortificata. La doppia costada 134 € a notte.3. Nella cameradegli Sposi, lettoa baldacchino e salotto.

LIBRI D’ARTE E ROMANZINEI RESOCONTI DEI VIAGGIATORI DEL GRAND TOUR, COME JORDAN DE COLOMBIER,

LA PUGLIA È CAMPO DI BATTAGLIA PER FANTASTICHE LOTTE TRA UCCELLI E STORMI DI

CAVALLETTE, SCENARIO DI ROMANZI GOTICI (CASTELLO D’OTRANTO DI HORACE WAL-

POLE), INVENZIONE GEOGRAFICA (IL FALSO VIAGGIO IN PUGLIA DESCRITTO DA

STENDHAL NELLA SECONDA EDIZIONE DI ROME, NAPLES ET FLO-

RENCE). MA È ANCHE MITO (IL CASTELLO D’OTRANTO IN NO-

STRA SIGNORA DEI TURCHI DI CARMELO BENE) E RACCONTO

(VIAGGIO IN ITALIA DI GUIDO PIOVENE).

PER SCOPRIRE I DIVERSI ASPETTI DELLA REGIONE, OLTRE ALLA GUI-

DA DEL TOURING CLUB, SONO DISPONIBILI MONOGRAFIE COME

LE MASSERIE - L’ARCHITETTURA RURALE IN PUGLIA DI ANTONELLA

CALDERAZZI (SCHENA EDITORE, 36,15 €), IL SALENTO E LA SUA

CIVILTÀ DI ROSSELLA BARLETTA (SCHENA, 8,26 €), LECCE E

PROVINCIA, GUIDA AL BAROCCO (ARGO, 7,75 €), LECCE FAN-

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tessuti di gusto e mobili rusti-ci, e nella splendida suite di150 metri quadri. Nel grandegiardino convivono olivi, pal-me e pini, e un vecchio poz-zo. A tavola, tovaglie di fian-dra, pasta fatta in casa, cola-zione a base di marmellate dilimone, amarena, menta. Sifa il bagno tra limoni e bu-ganvillee nella grande piscinacircondata da colonne, comenelle terme romane; si pas-seggia e si legge nell’anticoagrumeto. Della cucina si oc-cupa personalmente la mo-glie del proprietario: lasagneal basilico, cavatelli alla cremadi carciofi, frittatine alle erbeselvatiche. Nei dintorni, le ro-

vine dell’acropoli di Egnazia, le celebri grotte diCastellana e Alberobello, il paese dei trulli, doveil ristorante Il poeta contadino delizia gli ospiticon piatti locali, dessert da applauso e una forni-tissima cantina. In estate tutta la valle d’Itria pul-lula di appuntamenti. Non si perde un concertodel Festival della valle d’Itria e una jam sessiondella rassegna Le pietre che cantano la varia e co-lorata umanità di pubblicitari e registi che ruotanoattorno all’artista di vita Leonardo Angelini, loca-tion manager che da Speziale batte metro a me-tro la sua terra alla ricerca dei set per i film da gi-rare qui. Appuntamento irrinunciabile per decide-re la serata è il bar Fod, locale anonimo tra i pa-lazzotti in pietra della piazza di Cisternino. A po-chi passi, si fa un tuffo nelle tradizioni gastrono-miche al ristorante La bell’Italia. Fa ormai partedella vita locale anche il tempio Bhole Baba, un a-shram rosa nascosto tra gli olivi, costruito dai se-guaci del guru indiano Babaji, che abitano nellazona, convinti che la valle traforata da fiumi sot-terranei che si sono guadagnati una via verso ilmare possegga un’energia favorevole alla medita-zione. Al tramonto, fra i trulli risuona il canto de-gli antichi mantra. La vecchia statale 16 corre tra ifilari di cipressi e di pini: in fondo al viale appare

1-2. La torre del Seicento cheospita la TenutaDeserto, e la suaclub-house. Una settimana costa da 440 €.3. Un particolarebarocco della chiesa di San Domenico a Martina Franca. 4. Pesca di polpi.5. Lo chef delristorante Portanova a Ostuni,celebre per i piatti a basedi crostacei.

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prodotti biologici coltivati in masseria. La colazio-ne è una festa per gli occhi e il palato: torte e yo-gurt fatti in casa serviti con salsa di arance amare,formaggi artigianali, succhi freschi. Nella sala bi-blioteca si può consultare la collezione di oltre1500 volumi antichi. Poi si può montare a cavalloo divertirsi al tiro con l’arco in campagna. Con lemountain bike, invece, ci si può spingere fino alledune di Lido Bizzarro, la spiaggia convenzionatadove si usufruisce di sdraio e ombrellone. A mezz’ora di strada, Grottaglie vale una sostaper le ceramiche, utilizzate anche nella masseria:compaiono sulle tavole più raffinate d’Europaquelle di Del Monaco, ispirate ad antichi disegni,a prezzi da amatore. Più abbordabili i pezzi di Ni-cola Fasano, decorati con tralci di frutta e fiori. Sveva Lancellotti Delfino, proprietaria della Tenu-ta Deserto a San Vito dei Normanni, vive a Ro-ma. Ma con la bella stagione si trasferisce nellamasseria sorta intorno a una torre del Seicentoche appartiene da sempre alla famiglia, incantatadal bianco delle case, il rosso della terra, il verdedegli olivi. Trulli e casette indipendenti con salottie salottini, grandi camere essenziali e l’immensaproprietà a perdita d’occhio. Dove galoppare insella ai cavalli dell’allevamento, andare in biciclet-

ta, tuffarsi nella piscina im-mersa nel verde. La strada corre tra oliveti deli-mitati da muretti a secco egrandi case coloniche imbian-cate a calce. Martina Francaesibisce loggiati in ferro bat-tuto e colonnine ornamentali.Ceglie Messapica è un pre-ludio ai vicoli bianco abba-gliante di Ostuni. Nel cuoredel paese, l’osteria Cibus èsopra un magazzino dell’annoMille dove si stivava la neve

per conservare il ghiaccio durante le lunghe esta-ti. Oggi è una cantina con oltre 300 etichette, chesi vede attraverso una griglia nel pavimento delraffinato locale, dove si gustano involtini di maia-le ripieni di verdura, profumato grano pugliesecon cime di rapa, dolci alla ricotta e fichi. Come scaglie di calcare, le case coprono i tre collisu cui sorge Ostuni, la bianca, a pochi chilometri.Semplici, impreziosite da un portale barocco, unostemma nobiliare, una porta dipinta di turchese. Igourmet si danno appuntamento all’Osteria deltempo perso, nei locali di un vecchio forno, perassaggiare la zuppa di grano e ceci, il coniglio alforno, la torta alla ricotta. Per il pesce, invece, l’in-dirizzo migliore è il ristorante Porta nova, dove sipranza sulla terrazza affacciata sul mare. Indi-menticabili i piatti a base di crostacei e le linguineal sugo di ricciola. Il popolo della notte si dà ap-puntamento al Riccardo Café (in via GaetanoTanzarella Vitale, tel. 0831.30.60.46), accoglien-te, con pouf, tavolini bassi, musica live e cocktailcon eccellenti tramezzini. In via Cattedrale, pu-gliesi d’adozione come Leonardo Mondadori se-

l’antica masseria fortificata Il frantoio. È il regnodi Rosalba e Armando Balestrazzi che hanno cam-biato vita una decina di anni fa, restaurando consapienza quest’antica proprietà di 70 ettari. Lestanze con soffitto a volta e pavimenti in cottoantico si chiamano Glicine, Viola, Rosa, Biancospi-no; deliziosa la camera degli Sposi. Sono arredatecon letti in ferro battuto (troppo morbidi), bagnicon vecchie vasche (romantiche, ma un po’ sco-

mode), ninnoli della nonna, copriletto in pizzo,cassapanche. Tutto è prodotto in casa: olio, pâtédi lampascioni, marmellate e 26 tipi diversi di ro-soli. In giardino, la vecchia auto del 1949 con cuiil proprietario porta in giro gli ospiti e una carroz-za del secolo scorso. Si passeggia tra gli orci nel-l’ottocentesco agrumeto, si legge nel giardinopensile di papiri e alberi di pepe selvatico. E si gu-stano, nella sala da pranzo dominata dal grandecamino, gli eccellenti piatti preparati dalla pro-prietaria: purè di fave alle foglie di papavero, fa-raona, polpi, tagliatelle rustiche, tutto a base di

Ostuni.1. Da Antichità

La Puglia, sipossono trovare

rare statuette e testine di

santi e madonne.2. Una lampada

di designin pietra leccese

della boutiqueMandala.

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Lecce.1. L’orangerie, b&b in unpalazzo del centro storico;costa 83 €. 2. Le sculture di AntonioMiglietta. 3. AntonioMalecore,artigiano della cartapesta.4. Il piatto piùtipico: orecchiettecon cime di rapa.

Lecce. 5. Il cortile di palazzo

Bernardini.6. Il particolare

di un balconebarocco

in ferro battuto. 7. La facciata

della chiesa di San Giovanni

Battista.8. Il formaggiofresco si gusta

con i semi del melograno.

LECCE, CITTÀ BAROCCA

Lo spettacolo si ripete una domenica l’anno. Il12 maggio, cancellate e portali istoriati di pa-

lazzi e dimore privati aprono i battenti: la manife-stazione Cortili aperti rivela al pubblico giardini

segreti, corti, patii severi, soffitti avolta decorati con stucchi, mae-stosi alberi esotici, logge con af-freschi ispirati alla storia di Pom-pei. È il trionfo della pietra lecce-se, il bianco calcare con cui è statascolpita la città più barocca d’Ita-lia, quasi una città chiesa, popola-ta di infiniti luoghi di culto comebasiliche, oratori, cappelle e con-

venti accarezzati dallo scirocco salmastro. Un’arteespressione del linguaggio popolare, esuberante,che si esprime in simboli di fertilità, donne dai se-ni turgidi, melograni. Tutta Lecce è un palcoscenico a cielo aperto: l’an-sia di meravigliare ha creato animali reali e mitolo-gici, putti, architetture ardite ches’insinuano in spazi esigui e arre-dano piazza Duomo, una delle piùbelle d’Italia, straordinario esem-pio di piazza chiusa cui fino al1761 si accedeva attraverso unportone. “Se si entra nella partevecchia”, scrive Guido Piovene nelbellissimo Viaggio in Italia, “lemolte chiese barocche e i palazzi

barocchi, ora di faccia, ora di sghembo, in piaz-zette e stradine, e disposti tra loro in angoli di gu-sto scenico, si direbbero una serie di piccoli tea-tri.” I trionfi di fiori scolpiti, le ghirlande sono lospunto dell’argentiere Pietro Paolo, proprietariodella galleria Donell’s, che trasforma elementi ar-

chitettonici e decorativi in oggettidi uso comune acquistati da casereali e capi di Stato. Così, un capi-tello della facciata della chiesa diSan Giovanni Battista diventa sa-liera, mentre un portabuste è ispi-rato al rosone centrale della basili-ca di Santa Croce, affacciata su u-na strettissima via che sembra ca-duta nel labirinto urbano dal cie-

guono con attenzione gli arrivi all’Antichità LaPuglia: il proprietario Luca Buongiorno offre pez-zi rari, legati alle tradizioni regionali. Come le sta-tuette di santi e madonne protette da campane divetro (a circa 500 euro) e i dipinti d’epoca con ipaesaggi e i colori del Tavoliere. Ma anche vecchiecaprette (i tavoli da cucina), cas-settoni pugliesi e pregiate terre-cotte di Grottaglie, Laterza e Mar-tina Franca. A pochi passi, la raffi-nata boutique Mandala è specia-lizzata in oggetti in pietra leccese:soprattutto lampade di squisitafattura, allungate a uovo, a globo,dove la luce filtra dai fori e dalleferitoie della pietra naturale.

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lo; il pozzo del Seminario si trasforma in un’ac-quasantiera, da una finestra del palazzo dei Cele-stini sormontato da un arco sommerso di statue erilievi floreali nasce la cornice di uno specchio,mentre i sei putti sulla balconata della basilica diSanta Croce sono il modello per segnaposto fine-mente cesellati. Al Barocco, opera collettiva, mondo fantasticoquasi naïf, si ispirano anche gli artigiani che neicortili dei palazzi disposti come quinte hanno rica-vato i loro atelier. Lavorata ad arte con scalpello epialla dallo scultore Antonio Miglietta, la pietraleccese dalle sfumature ambra, misto di eterno edeffimero, è protagonista di opere esposte nellepiù qualificate mostre europee. La luce dorata e-sce dai ricami delle lampade e dalle applique invendita da Artefare, mentre dai fasti del teatrobarocco deriva l’arte antica della cartapesta diAntonio Malecore, che crea personaggi delfolklore, presepi e pastori, maschere e figure diCarnevale. A pochi passi, Nugae è una miniera disorprese, dal paravento laccato e decorato con di-segni ispirati alla storia pugliese ai preziosi tessutidi San Leucio, ai copritavolo e copriletto a telaio.Per cenare, l’indirizzo alla moda è Picton: cami-no, fontana, serra rigogliosa di fiori attorno a cuisi servono saporiti maccheroncini alle erbe, mous-se di fave, agnello marinato. In uno dei più bei palazzi barocchi del centro sto-rico, affacciato su un giardino molto curato, ha

1-2. Due negozidi Lecce: Artefare,per lampade eoggetti in pietra,e Nugae, perraffinati pezzid’artigianato.3. Trionfo di frutti di mare, da mangiarerigorosamentecrudi, sul bancodi un ostricaro al mercato della Dogana di Gallipoli.4. Una stanza su due livellidella Tenuta Il gambero,ricavata in un conventodel V secolo.Per dormire, si spendono 93 €in camera doppia.5. La baia diPorto Badisco.6. Nella MasseriaMosca, la piscinafra olivi e fichi d’India.7. La camera daletto, con le voltea vela, di unappartamento: si affittano a 775 €a settimana.8. Escursione a cavallo. Quasitutte le masseriesegnalate offronoattività equestri.

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appena aperto il B&B L’orangerie: un apparta-mento con grandi camere dai soffitti a volta e unosplendido caminetto in pietra leccese.

IL SALENTO

La grandiosa cattedrale in stile romanico-puglie-se, rosata alla luce del tramonto, spunta da un

groviglio di scale e passaggi, terrazze a strapiom-bo dove i ragazzi giocano a pallone: il pavimentoè decorato con un prezioso mosaico del 1163 raf-figurante l’albero della vita. A Otranto, la cittàpiù a oriente d’Italia celebrata in Nostra Signoradei Turchi da Carmelo Bene, siamo nel Salento,l’antico finis terrae dei Romani. Quasi un’isolastaccata dalla terra madre che ha girato le spallealle costruzioni selvagge degli anni Sessanta perriscoprire sentieri e masserie. Dove la roccia ha ce-duto alla furia del mare che si insinua in calette epiccoli fiordi, e lo scirocco spazza le spiagge sab-biose, interrotte da dune. Nel borgo antico di Otranto, sul lungomare, il ri-storante Acmet Pascià è dedicato al feroce otto-mano che espugnò la città eordinò la decapitazione deisuoi abitanti. Mobili antichi,qualche tavolino sulla terraz-za sul mare e pesce, dal sautédi mare alle linguine all’Ac-met, con crema di gamberi;fra i dessert, l’Acmet, bombacalorica a base di mascarpo-ne, panna, frutta fresca. Lun-go la costa segnata da siepi difichi d’India e boschi di lecci, aPorto Badisco, si incontra laTenuta Il gambero, un con-

1. La cattedraleromanica

di Otranto.2. Il pesce

è protagonista al ristorante

Re Sole.3. L’isola

di Sant’Andrea, al largo della

costa di Gallipoli,con i faraglionidetti le Sorelle.

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masseria anomala: i proprietari non vivono qui, enon c’è ristorante. A disposizione degli ospiti, ilgrande giardino arredato con sdraio e ombrelloni,la piscina, il campo da tennis e una club-house. Apochi minuti c’è il maneggio, a 3 chilometri il mareverdazzurro della baia di Gallipoli con il borgo me-dioevale, il castello con il torrione circolare, le chie-se che fanno dimenticare la brutta città moderna,deturpata dal cemento. Il centro storico – la città bella, come la chiamavanogli antichi – è innanzitutto un appuntamento dagourmet per il pesce freschissimo, i crostacei, le a-ragoste. Un nome per tutti: il ristorante La perladello Ionio, dove si servono elaborati antipasti eraffinati primi agli scampi. Che si possono anchegustare crudi, comprati a peso e aperti al momen-

vento del V secolo immerso in una pineta. Quattor-dici camere arredate con semplicità e una cucinaraffinata che punta su piatti d’effetto, preparati almomento: dagli spaghetti ai gamberi alle linguinedel canale d’Otranto (con seppioline, calamari,vongole e cozze, tutti freschissimi), agli involtini dipesce spada o alla saporita parmigiana. Sono opposte Otranto e Gallipoli, mondi diversi,inconciliabili. Come i due mari che si fondono nelSalento, l’Adriatico e lo Ionio. A 3 chilometri dallacittà, al di là di un frutteto di 2 ettari coltivato amandorli, gelsi, melograni e viti, compare all’im-provviso la facciata gialla interrotta da archi dellaMasseria Mosca, un frantoio del Settecento inpietra leccese completamente ristrutturato e suddi-viso in appartamenti arredati con gusto. È una

1-2. Un salonedella Masseriadella Corte, di proprietà della famigliaWinspeare, e il regista EdoardoWinspeare.3. Piatti della tradizione e pranziall’apertoall’agriturismo Gli ulivi,nell’entroterrasalentino.

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In aereo: fino a Bari con Air One(n. verde 848-84.88.80) l’a-r daMilano costa 160,47 €. Da Roma,con Alitalia (n. verde 848-86.56.41), a-r da 154,21 €. Letariffe richiedono la permanenzadel sabato notte e la prenotazione14 giorni prima della partenza.In auto: con Europcar (n. verde800-01.44.10, www.europcar.it) sipossono noleggiare auto, dallaPunto alla Maserati 3200 GT,anche all’arrivo all’aeroporto diBari (tel. 080.53.16.144); per unasettimana, tariffe da 39 € al giorno tutto compreso.

Borgo San MarcoIndirizzo: contrada S. Angelo 33,Fasano, tel. e fax 080.44.13.471,cell. 338-61.30.268, Internetwww.borgosanmarco.it. Prezzi:doppia b&b 140 €. C/credito:DC, MC, Visa.

SerragambettaIndirizzo: via Conversano 204,Savelletri, tel. e fax080.49.62.181, cell. 348-25.13.659, Internet www.serragambetta.it. Prezzi: doppia b&bda 67 €. C/credito: no.

(previo accordo)

Il melogranoIndirizzo: contrada Torricella 345,Monopoli, tel. 080.69.09.030,fax 080.74.79.08, Internetwww.melograno.com. Prezzi:doppia b&b da 290 €. C/credito:tutte.

Masseria San DomenicoIndirizzo: Litoranea 379,Savelletri, tel. 080.48.27.990, fax080.48.27.978, Internet www.masseriasandomenico.com.Prezzi: doppia b&b da 221 €.

C/credito: tutte.

Masseria MarzalossaIndirizzo: contrada da PezzeVicine 65, Fasano, tel.080.44.13.024, fax 080.44.13.780, Internet www.marzalossa.it. Prezzi: doppia b&b da156 €. C/credito: Visa.

Il frantoioIndirizzo: SS 16, km 874, Ostuni,tel. e fax 0831.33.02.76,Internet www.trecolline.it.Prezzi: doppia b&b da 134 €.C/credito: MC, Visa.

Tenuta DesertoIndirizzo: San Vito dei Normanni,tel. 0831.98.30.62, fax0831.98.59.81, Internet www.tenutadeserto.it. Prezzi: da 440 €a settimana. C/credito: no.

Tenuta Il gambero

Indirizzo: litoranea Otranto -Porto Badisco, Porto Badisco, tel.e fax 0836.80.11.07, Internetwww.clio.it-tenutailgambero.clio.it. Prezzi: doppia b&b 93 €.C/credito: tutte.

Masseria MoscaIndirizzo: provinciale Gallipoli,Chiesa Nuova, km 3, tel. e fax0832.21.70.92 (per prenotazioni0836.48.46.03). Prezzi:appartamenti 775 € a settimana(max 5 persone). C/credito: no.

Masseria Li FoggiIndirizzo: contrada Lifoggi,Gallipoli, tel. e fax 0832.21.70.92, cell. 348-91.18.949(per prenotazioni 0836.48.46.03),Internet www.salentovacanze.it.

Prezzi: appartamenti da 325 € asettimana. C/credito: no.

Masseria della CorteIndirizzo: Depressa di Tricase, tel.0833.77.12.06, e-mail [email protected]. Prezzi:appartamenti 1200 € a settimana(massimo 10 persone; minimo 1settimana). C/credito: no.

LE MASSERIE

COME ARRIVARCI

Prenotare la vacanza

si affacciano gli otto appartamenti (più sei in fase diristrutturazione) con letti a baldacchino, soggiorniarredati con comodi divani, angolo cottura, terrazza.Tornando sulla costa orientale, si fa tappa a Tricase.Le ville ottocentesche attorno al delizioso porticcioloda cui prendono il largo i gozzi in legno dei proprie-tari per una giornata in mare raccontano gli ozi esti-vi della nobiltà locale. Il ritmo della tradizione batte anche al suono deltamburello della pizzica, una musica dalla vitalità tra-volgente, madre della tarantella: fra i protagonistidella rinascita culturale, il regista Edoardo Winspea-

to su un piatto di coccio, al mercato sul porto vec-chio. Si sfugge alla folla che in estate attraversa lacittà, proseguendo a nord verso le spiagge di ac-qua cristallina e sabbia bianca tra il Parco naturalePorto Selvaggio a Torre Uluzzo e l’Oasi di protezio-ne Filicchie a punta Prosciutto. Nel cuore di Lifoggi, zona protetta del Wwf vicinis-sima alle spiagge più belle di Gallipoli, che si rag-giungono a piedi o con le biciclette a disposizionedegli ospiti, si trova la cinquecentesca Masseria LiFoggi. Oggi è un resort esclusivo, con volte a velae un giardino fiorito di piante mediterranee su cui

Nella cartina qui sopra, le località

dell’itinerario proposto da Dove

nella valle d’Itria e nel Salento.

Nei tasselli, sono evidenziate

le masseriesegnalate.

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B&B L’orangerieIndirizzo: viale Lo Re, Lecce, tel.0836.48.46.03 (per prenotazioni),Internet www.sleepinitaly.com/salento, e-mail [email protected]. Prezzi: 83 €.C/credito: tutte.

Da TuccinoIndirizzo: via Santa Caterina 69-F,Polignano a Mare, tel. 080.42.49.986. Orari: mar.-dom. 13-15; 20-24 (chiuso lun.).Prezzi: da 47 €. C/credito: tutte.

La peschieraIndirizzo: contrada Capitolo,Monopoli, tel. 080.80.10.66.Orari: aperto solo da metàgiugno a metà settembre, mar.-dom. 20-24 (chiuso lun.). Prezzi:da 31 €. C/credito: tutte.

Il trappeto Indirizzo: località Cristo delleZolle, Monopoli, tel.080.60.09.111, 080.69.09.030.Orari: mar.-sab. 20.30-24; dom.e festivi 13-15 (chiuso lun.).Prezzi: da 31 €. C/credito: tutte.

Osteria PerricciIndirizzo: via Orazio Comes 1,Monopoli, tel. 080.93.72.208.Orari: gio.-mar. 12.30-14.30; 20-23 (chiuso mer.). Prezzi: da 18 €.C/credito: no.

Il poeta contadinoIndirizzo: via Indipendenza 21,Alberobello, tel. 080.43.21.917.Orari: 12.30-15.30; 19.30-22.30(mai chiuso). Prezzi: da 46 €.C/credito: tutte.

Hosteria La bell’ItaliaIndirizzo: via Duca d’Aosta 23,Cisternino, tel. 080.44.44.798.Orari: 13-15; 19.30-24; dom. 13-

15 (chiuso mar.). Prezzi: da 13 €.C/credito: tutte.

CibusIndirizzo: via Chianche di

Scarano 7, Ceglie Messapica, tel.0831.38.89.80. Orari: mer.-lun.12.30-15.30; 19-24 (chiuso mar.).Prezzi: 30 €. C/credito: tutte.

Osteria del tempo perso Indirizzo: via G. Tanzarella Vitale47, Ostuni, tel. e fax0831.30.33.20, 0831.30.48.19.Orari: mar.-dom. 17.30-24; dom.anche 12.30-15 (chiuso lun.).Prezzi: 30 €. C/credito: tutte.

Porta novaIndirizzo: via Gaspare Petrarolo38, Ostuni, tel. 0831.33.89.83.Orari: 12-15; 19-24 (chiuso mer.).Prezzi: da 26 €. C/credito: tutte.

PictonIndirizzo: via Idomeneo 14,Lecce, tel. 0832.33.23.83. Orari:

mar.-dom. 13-14.30; 20.30-23.30(chiuso lun.). Prezzi: 26 €.C/credito: tutte.

Acmet PasciàIndirizzo: lungomare degli Eroi21, Otranto, tel. 0836.80.12.82.Orari: 10-15.30; 19-24 (maichiuso). Prezzi: da 30 €.

C/credito: tutte.La perla dello IonioIndirizzo: piazza Imbriani 32,Gallipoli, tel. 0833.26.64.47.Orari: 12.30-15; 19.30-24(chiuso mar.). Prezzi: da 26 €.C/credito: tutte.

Re SoleIndirizzo: SS 275, km 36,50,Gagliano del Capo, tel.0833.54.80.57. Orari: 12.15-15;19.30-23 (chiuso lun., sempreaperto in luglio e agosto). Prezzi: 34 €. C/credito: tutte.

Gli uliviIndirizzo: contrada Palane fraMarina Serra e Tricase, tel.0833.54.44.63. Orari: gio.-dom.20.30-24 (chiuso lun.-mer.).Prezzi: 17 € tutto compreso.C/credito: no.

Peppino CampanellaIndirizzo: via Conversano 7,Polignano a Mare, tel.080.42.42.401, cell. 335-67.26.257, e-mail [email protected]. Su appuntamento.

Del MonacoIndirizzo: via Santa Sofia 2-4,Grottaglie, tel. 099.56.61.023.Orari: 8-12, 15-20; dom. 9-12(mai chiuso). C/credito: tutte.

Nicola FasanoIndirizzo: via Caravaggio 45,Grottaglie, tel. 099.56.61.037.Orari: lun.-dom. 8-13; 15-19 (maichiuso). C/credito: tutte.

Antichità La Puglia

Indirizzo: via Cattedrale 6,Ostuni, tel. 0831.30.36.91(abitazione), cell. 368-72.25.977.Orari: ven-dom. 10-13, 16-20(mai chiuso da giugno).C/credito: no.

MandalaIndirizzo: via De Santis 57,Ostuni, tel. 0831.33.18.92(0831.33.34.08 abit. proprietaria).Orari: mar.-sab. 9.30-13, 16.30-20.30; lun. 16.30-20.30 (chiusodom.). C/credito: tutte.

Donell’sIndirizzo: piazza Mazzini 44

(galleria), Lecce, tel.0832.39.64.73. Orari: mar.-dom.9-13, 16.30-20; lun. 16.30-20(mai chiuso). C/credito: tutte.

Antonio MigliettaIndirizzo: via G. Libertini 54 bis,Lecce, tel. 0832.34.33.81, cell.335-528.64.43. Orari: 8-13; 16-20 (mai chiuso). C/credito: no.

ArtefareIndirizzo: via Vittorio Emanuele II14, Lecce, tel. 0832.34.82.06,0832.24.06.29 (laboratorio).Orari: 10.30-12.30; 17.30-20.30(mai chiuso). C/credito: MC, Visa.

Antonio Malecorecartapesta Indirizzo: vicolo Alami 14, Lecce,tel. 0832.34.47.00. Orari: lun.-sab. 9-13; 16-20 (chiuso dom.).C/credito: no.

NugaeIndirizzo: via Umberto I 21,Lecce, tel. 0832.33.26.54. Orari: mar.-dom. 9-13, 16.30-20;lun. 16.30-20 (mai chiuso).

DOVE COMPRARE

DOVE MANGIARE

DOVE DORMIRE

Ristoranti e artigiani

re, erede di una nobile famiglia inglese trasferitasiqui nel Settecento. “Ma io sono, mi sento, salenti-no”, racconta, aggirandosi per le stanze dellaMasseria della Corte, nel borgo di Depressa.“Questa terra è il soggetto preferito dei miei film:Sangue vivo, girato tra Lecce, Tricase e la costa o-rientale, è dedicato a Zimba, una tamburellista dipizzica.” È il trionfo dell’understatement: uscite in mare conpiccoli gozzi, cappuccino al bar, cena all’agrituri-smo Gli ulivi. O a Gagliano del Capo, per un’irri-nunciabile tappa gastronomica al ristorante Re So-

le. Protagonista il pesce, freschissimo: dai gamberiin pasta sfoglia alle tagliatelle al nero di seppia, alleorecchiette strascinate ogni giorno. Ma soprattut-to, qui ci si scambiano inviti nelle case in mezzo al-la campagna. Si entra a far parte di questo mondoaffittando una delle masserie Winspeare: grandesalone a pianterreno, mobili e oggetti d’antiquaria-to, copriletto e tende nei colori locali. E serate asuon di pizzica sulla terrazza battuta dal vento cheprofuma di zagara.

Inviate da Dove, Giuliana Gandini e la fotografa Angela Prati