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PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologia con il contributo della Fondazione CARIPLO Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI FONDO GHISI, N° 29 Beatrice di Tenda : tragedia lirica in due atti da rappresentarsi nel teatro grande di Brescia la fiera d’agosto 1845 / [poesia di Felice Romani] ; musica del maestro signor cavaliere Vincenzo Bellini. – Brescia : tipografia della Minerva, 1845. – 48 p. ; 18 cm. – È contenuto anche: Kooly-Kan re di Persia, azione mimica spettacolosa in 6 atti di Tommaso Casati. – Prefazione di Felice Romani. – £ 1. FONDO GHISI, N° 29

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PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologiacon il contributo della Fondazione CARIPLO

Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI

FONDO GHISI, N° 29

Beatrice di Tenda : tragedia lirica in due atti da rappresentarsi nel teatro grande di Brescia la fiera d’agosto 1845 / [poesia di Felice Romani] ; musica del maestro signor cavaliere Vincenzo Bellini. – Brescia : tipografia della Minerva, 1845. – 48 p. ; 18 cm. – È contenuto anche: Kooly-Kan re di Persia, azione mimica spettacolosa in 6 atti di Tommaso Casati. – Prefazione di Felice Romani. – £ 1.

FONDO GHISI, N° 29

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3DIA LIRICA IN DUE ATrJ

DA RAPI

-n nln

L DEL MAES1 rn0 SIGNOR

- -

STO i 8

DELLA MI:

84B.

NERQA

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AVVERTIMENTO -a-

Beni t i ce IU Lascori, confessa cli Te&, verioin rli ~ n -

cino Cntzr, giic ~ I L ~ O I - C TleJJigli di Giovatzni Gnleazzo Vi-

sconti primo d ~ ~ c a di IC3ilarzo, persua.cn, o c i ~ nn~tiziotze~

o cla anzore che fosse, L~posossi n Filkpo iciaria, il qnn!e

rlogli .+tnri paterni non conservava che una tenue porziorrc,

<,H n lili rrcò N L dote, non solo il rrtnggio rle'siioi atztr-

nati, n7a 1711te It: ci112 e cnrlella, d i erri I'ncino si era fntro

signor?. Cotal nzarilnggio pose le fondan:enta dell~z grntz-

rlezzn rli Filippo, il quale regnò solo srr tutta la Lowbm.-

dia ed ztna pnrfe ckl Pirmonte; nza rir~cci J;~izesto a Bcn-

trice. Jrnperciocch2 gi2 d' et2 avanzalo, d' animo generose,

e mrmoJ'e della sibn potenza, rlr cra venuta iir odio a E-

iijil~o, giovane c!isiolznto, si~7zzllatore, anztizioso, e mal sof-

ferente dei ricrvz~ti benefij. .Tnt>agI~ifosi qursti d i Agtzr~e

Bel ~Yfnitzo, rrnn drlle clanze d'onore di B~)entricr, nzncchiiih

col ft-alello di qi~clla la rovina della nzoglie; e serviro7:n

di pretesto le n2orn7oraeiorzi dcgli nntichi vnssalli di Facino

che nzal tollerac~ar~o la don-2itzaziotze cli Filippo e la ser- . cile soggezione i t ~ cui egli teneva Beatrice, ed nggir~nrrro

~ P S O le gilisfe, ma ~overchl'r nzinnccie di qrnrsfn, e I' anzi-

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c ;:in la stri~?gerra arl r~n gioi~ìtze suo C O I Z ~ ~ ( L I Z ~ O , Or017z-

brllo di TJ/c-~ttinziglin, il quale ne alleviava le pene colla

pìrt;' r colln ntlrsica. +Fu quindi accusata di congiura e di

nrlrrlfr-r.in, ccl~osta ai tornzerzti insieme ad Orontbello, chv

nrnl ,r:;qrrtdo al do~ot-e confess; I'crpposlo delitlo, e celc-

i rr~z(~tzlr co~zdantzata e dccupilata i r z Binasco.

15'1s questa storia, cl~e si pi~i> leggere nel Bigli, nel I ~ P -

rfrlrio, i t ~ l Ripamonti, e in parecchi altri scrittori di quei

&tlzpi e dei nostri, fortdato il frammento drl presrntc.

Afelodrnnznza. Dico Ji.nnrmc~zlo, perclzi circostanze itzesita-

Lili nc Irarzno carrzbinto l'ordiiurn, i color-i, i cnratteri. Esvtr

hn d' z10/)0 di liilfa I'ind/~lge~zza dei Lrtfori.

PER SBNslGGI -*-

FILIPPO MARIA VISCONTI, Duca di Milano Sig. Bcrzeventano ficlerico.

HEATIIICE DI TENDA, di Liii moglie Signora Scotta Enzilia.

AGLYESE DEL - MAJNO, a m a t a da Filippo, i11 s c g i c t ~ amante d' Oroml>ello

Signora Fdscioui Yirgitzia.

ORORIDELLO, Signore di Ventimiglia Sig. CaZzolari Enrico.

ANICI-IIKO, antico ministro di Facino ecl amico di Oronibello

Sig. Gabetli Teohnlrlo.

RIZZARDO DEL-31AJN0, rratcllo di Agnese e coni;- d e i ~ t e di Filippo

Sig. N. N.

Suppliineiito alla prima Donna Signora . Patriosi Arlzalia.

-0-

CORI e COMPARSE. -O-

Coriigiani, Giudici, Uffiziali, Armiseri, Dame, Damigelle e Soldati.

-0-

L a scena 2. nel Castello TEL Birzasco, 2'cpoca 5 dell'anno 1418. --

Il virgolcrfo si onzetfe -0-

Musica del Maestro Cav. VINCENZO BCLLIMI. Poesia d i FELICE RQMAXI.

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3Inestro a l Cembalo ,Fig. Barfolorneo Brescicztzi.

I'rimo Violino per l'Opera Sig. Conti Dffcndente.

Fiirno Violino pei Balli Sig. Gannzza Snverio.

Vestiarista Sig. Pie [ro Rovaglia e Conzpng~zo ~est iar is t i dei Rcgi Teatri di Rlilano.

Pittore delle Decorazioni Sig. Zoccntrlli I;i.am-esco.

ATTO PRIMO S C E N A P R I M A .

Atrio interno del Castello di Binasco. Vedesi in piospetto il Palazzo illuminato.

Cortigiani che aftrave~sano la Scena, e s' irzco?tlrano in Filippo.

( 0 1 o

Fl l.

Coro Fil.

' ? l 1 Coro

1 Fil. Coro

T , Signor! lasciar sì presto Così sple~idida assemblea? M' è importuna ... io la clctesto . . m

P e r colei clie n ' è la Dea. Beatrice !

Sì: di peso Emmi il nodo a cui son preso. Non regnar che per costei ! Simular gli affelti miei! Un molesto amor suffrii.e, Un geloso rampogiiar!

È tal noia, è tal martire Cli' io non basto a tollerai.

Sì : bei, Z>iìrli ... 6 grave il giogo ... Mia spezzarlo non potrai 7 l o lo bratno.

E pieno sfogo A L~ia brama a clie non dei? Qiii t u imperi ... Diica sei, Sei maggior, Signor di lei ... S e piìi soffri, se piìi laci, Non mai paghi, ognor più audaci,

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A T T

in lei Gd: clì riiaric

clie piìi 5 . . .

-inti a r di fe. , i vanti . . t

Coro Di spezzar gli ocliati nodi 11 pcrisier depor non d S e d 'un 'al t rn ainante s

segni Aiu

éi : ei,

( sono intrrrollr ' Palnuzo. Odesi

3 I l

i1e. parte dai ;e clie ca

L' arti 1 Porse g

Ne h: -

sue t' in ià disposi i fortuna

or.

iegrelo ;

xsica che di Agrle~

I .

i i modi io suo r . mi.. E nor

Clie s

L manca i

orprencle

1 f i l l~ - : - ' l l f Li

rne il fai Ayt. Ali ! non ~ ~ e n w r c c l i e pieno

Sia nel noier diletto: 1

enza un lena ancl

soave aSf ie io trol

elt0 10 un coi

C t,.- m,,,,"

P.

) Agnes ,-..n

vello.

Ani. S oli siam qui - Liberamente io posso 9, Svelarli il mio ti

0 1 - 0 .

AILI. .. Io temo 39 11 cicco nmor clie oguun in volto. ~7 O figlio! in te rivolto $7 E r a ogni sguardo, e pii1 hgncse Y, Di spiar non cessava i mori L L I U I :

7, Ah l Beatrice c te perder t u vuoi. Oro, n Salvarla io voglio. - Ti1 propi,ia Corte schia

3 L a compiangon le genti: e qiianti hail pro Del Tanaro le sponde e clel Ticinn Clie del icino L a viclei ino, appr A vendi( a spezzar

Ani. r Di Fi!ippv ~ IV IL >ai I' arti t: AG IIULLL.

E dove aiicor sol Foss'ella apliieiir Iroppo Gelosa cli sua fC1i

a, P e r i i ~ ~ l r i r I L I ~ s~ Oro. D Ella pi n a . Ani. 77 Clie dici Oro. m' a m a .,. -- --;di ...

e! e vero. 1 l

L11111 I .C

;iorno non v iia spI.pnn: ti legge ion Iia la e non lo

I vita 1111

nutre A rli tutti i' .. .: 1.. . :

Con J g !2

D'un sol fiore la mia! 7 Ge, . Ali ! se t u fos5i librrc

Come gioir i,olresti Di quante R01>11 clesi Tiitte a P Tiitie le avrcsti a i

Jfi% Tut te ! ( O divina Agi Tu basteresti a nic

Come t'acloro, e q u a Solo i l inio cor pii" ~ i i i i :

sei nel pi mio f~ i ro i rra il tro

ia to mi fosse oSfri

1;elle l i a o saresli: iacerti in1 .. m

i Italia L'eroe F; -0 siil lrc :aria ed -- --.n n

estaii l 'a cuoi no

I.. C-.-.

rmi di. 1:

lese, . < nip

kioja mi 'ace nel della T e . . . ,

rti, il dono, :or. )

Tremar I Mira.

< a un big1 io!

*

li! non . :ara, del

varrebbe tuo bel

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\ I 1 6 1 0

ulo il suoiio. ( Preludio s i~ l I

lr S I ni'rrsfa e porge l'orrc ,....

I 19

Oro. Profoncl T i sia cl

n notte. luce, airic

N?( iulo, rh io.

hlc 'i dir fiiri M O t l i ... f1.n poclii istant 8 . 1'1, i i t in tlell' al stanza

fili : ~ ~ t e n d e r i . )mniesso l* I I i i suoiio di 9- Oi.oinl)ello ! ... ai1 se vai, tu sei perduto. >i Ile's N Itisid

ri i i Clie . , , ,m ." .,l>! Vedi ... intorno 99 Eegna silenzi[ 99 Lasciami.

n Illi

ivo, e mi sparì d' 1,

Udiamo l i 5' applY

ENh IV.

uoi nenii ia è fors

fpperza scopre ) d'intorno.

er iin du ,?, . l ,;7 n1

Oro. Agrz. O n d e così

Iaullrale. Periiono.

Soavi note, ... e rnc Di saper ( la clie a Perdoiio, Agnese ...

Oro. Non

» Morl tii ibar la e pur sia

lie

ito ! ...

- uclla. traea v

i a t i venia

.. passanao ... agliezza ... 11 destate.

( - per partin.

i niia nio'a ... I n c~iielle sog a. l

i ... !a sfido. sa O h ! forsenn: - " ')'.' t11 te ] > i ~ t i .

n Me tranne i l si scio- glie da Anich., ed entra Ji rnte n, i pairzrzo. Anich. si allontarza dolente.

fato. ( -etlolosnnz . .

Uscite vo

I n ~ n - '

Oro. Oro. Azn.

ciel ! ) Sei .,.,. - Il: lia p u r vero

SCENA I Clie ciirio Sol vi spii

Oro. Agn . L I 1 1 r l l l l U

Desir f ~ i il vo<lro Y E

e s O r e sì tarde 11011 pirò toise un ~ 0 1 . 2

Teglior co' suoi p c i ' do :onfi<lnr al Iiiito LI

1 nonic ci' Oioilibt 1

Apesc siede ìngrriefn vr'esso. Dopo nlrcirzi porta cconze ~lersctzn LI'e t r c c , u c ~ I , U L L . W <

qual, C O I

. "

oro. Agri.

Brrà - fl I' lo vide, . t

'on ment, , e l'ainc!

,,

11 caro :l!cY?

T I -. H I'reniersl al crir - ULI I si, verra. - I I caiilìa H Diil)l)iosn e titnici' nlnia, 3, R'è sosnetlo ti dia breve climora:

wro.

Agri. Oro. g . v o i fPa i l drical corLcggio

Non v e g o io f u ~ s e ? Sospii: Gerner soii~messo?

11 111

aceilo? A

L

Dio ) , vri

( Gran I

n Forse ogni loggia noli è sgombra aiicor 93 Regi olta, o sonno... E t u pih t

fiiga- t' aff,iccia, o gioi no. h notte intorno,

l a iina v c n e l ~ r e a izio. - l

ir non v'

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A T T ( )

Un giorr Si rsiscorilrai. n o s l i occhi inteilli e fissi - l*:t;li : I I~I : I (,gli al l i<.::tio C CI' aiilor: I ' I I I clie l'altero

( ( / / z ~ ~ ~ ~ J o . s i \ Sì: ri i l regnanle.

( C ascolio I ) Ma che g

Nulla e un regno ad alnin aiilante: Pii1 che un trono in voi rilrova ... Qgui ben che in [erra i dato ]I< per essa i! vosli,o airiai..

( Tritto, :ili l iiitto 6 n lei svelati itilar clie giova ar

hasta ? ... O Agnese

I L

incendio i in prin, ,. ..-' .~... l

l i ! che t:

. .. i ia ine d si: Iri lo

>.... ...- t

nai sento Al1 ! l' estalo Spegii puoi ... F a chC Ullll,l a ~ f i r i ~ sia

a pena c ora ... al1 th ncr le

ina, io di , p1ì1 cile suo riva1

S S I , ... non sia

L a nii E d al1 Di pie

- m , 3 .

l'oiiin I

or capacl i sarò. i ... ali ! t

... Rivale !

l

Oro. ni ocii, ali ! in' od. ... .LI non sei raggiala, 116 scher ilinaiti io spender,

sangue, la mia v

va1 ... riv: iel ! clie

N 6 oli P e r ca 11 mio M" n,

nita. ei ita ..,

se costreitc Da polcnle, imriiei~so a l Tut lo i l prezzo del tuo Il mio cor sentir non p--.

Agu. Taci, taci. oro . Ah! n o . Agn.

L' ira mia d i p Oro. Ah l crudele, da te soia

L a sua vita oinai dipenc Agn . F a che un' otnbi~a, uii si

L a mi;i pena e l 'onta n Ecl alloi,n, allor capace Di pieti per lei sarò.

A h ! perdona, se costretto D a potente, iininenso af lar~u. T ~ ~ t l o i l prezzo clcl t ~ i o Il mio cor senlir noti pi

( Agtiese lo ncc ntinaccic nrnnabello si nllotzicrran.

'fetto, cLiore ,,n

l1 471.0.

i ,,f,qtz ; oro.

icor? ) T' invol,

iii s' acct ri iin fo,oiln

U 11 reste? L'e nr mi r o Nel iiiio care appien leggeste. Aino, C vero, e in questo amc 15 riposto i l ciel per

( A l piacer rciisii, o co Clii beato :il p:ir di

O l i ! JIII

suo fogli :hbi ,.. ali

-le. 3gno sin iin,

m e. re. l e ? )

Oro.

l n'g1z. Oln. Agrz.

l! Oro. Ap1.

orrendo a " l . 1

ìdo . 'tifo.

:on un gr ! lei sbigot

U I I m e iriiciice i Cicl ! che f e

( con disperazioni ta ell' 6 ! Ella ariiata l cc rnita! ...

In delusa! ... ..,.. ,,.,do arcanb.

- -

ci P e ) Ama :l io sclie

"1%; o,,.,

... la sua vita, I è i n vostra mano!

Agtzese sola.

r O g n i mia spen>c 6 al ve 9, Sotlentrò la velidetta ... Essa, o Filippo, n A te m i getta in braccio - A l i ! n e ~ l i abissi n Mi gctli ancora, piircli; sia punito

nlo... A - .

E l Nul

la m i a ? ... la mia ... spietal( Ila C dunque agli occhi t~ic

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R I M O m,,A nri s(:lici

i i o ~ I I S ~ :

in Ciel sl ol raggio os1noz;i a

?erar s i , ] di pietti,

t noi d<ir . ..

Ma se Un s La C

Se la pace n e i:isoio. Dnrn. ( Ah! per seiiipi

\T- 11ipes:i . Iri t i

J'iìi coiileiiln e Delia I

C l ~ i nsli inulic W 11 11 io corclop I, hli i i , i coinpeilso ci u ro i i~uc i io . .. u n so;..-.

( pat-[P. SCENA

.--l P ! - .

VI.

. J : - - n--

: pene sa

SCI

irgerà. )

ENA VI[. 1 ,;i-n. ]Resp i ro io q i . . ... . ... queste piante omhmse,

i j 1\11, olezzar de' fiori a me piìi dolce Sembra il raggio del dì.

1 1 ( siede.

I Dntn. Come ogni cosa Il suo sorriso alleera. A voi dolente I

Rcclii conforto ì?(sn. ! mie fe(

Qiinnclo offeso i11 suo stelo il f o r vien nicno, : l 1 ) ' .

i i i rnvvivar no 'l puotc i l sol sereno.

, i Q ~ i e l Gor con i o : così langciir ni' è forzci

I ~ e t i t n i n e n l e perir. - Ali! non 6 questa Ln rricrci. C I , ' i l

E tlifcso, o IJil Bf~nt. Misera l 6 vcr.

Mentre Bentr

enirano fil;]?p >

io.

Rir. V e d i ? .., . L a tua egriosn.

Ovt

presenza

e liiggir Fugge sd

Fil. può tante Clie non ia segua i i inio vegliante sgunrao'l Va, la raggiiiiigi (*). l o fre I ed ardc D' esser da lei tradito ) ( Ris. , Duolmi co&? non lo I)i*arn ? iUon ne C

inlo d'ira (*'

ai Gnora d'averti E

31 soglio 1ccolt0, alzalo I

:eicai, i10

SC' .-. . .

n ne spe

ENA VI1 n . 7 .

rai le pr

1. l ncn. c~~~ IIVII t t 1 I C t c i I I L t x t d L U t

'n in sol:), oliim;! son io, ,lic penai. pcr I ~ i i s i vede?

B P ~ . T u qui, Filippo Fil, L aitiVove

Poss' io trovarli, clie in se Ove misteii'i~sa ogiioiS L' agg Sì ... non vo' tcstiinooj n' IT

E a te cclaili io I'lù clic Già da p

Fil. Stati sarian, se ia cngion r Detta ne avessi.

Bta. Oli! ben t

) inie grnti! o sii01 n3tio! !i clii inai v i cli(~tli in pred :(l io stessa, ed io potei oggettnivi a la1 Sigiior? ) Ila piange. )

( 011 ! regni miei ; frenie ... )

( Oh ! mio rossor! ) in lor piornbò

;h;,

ri. Dori Ron

iiei sospii

i -L<..

Dan Ben.

~l

Smania, L T L I I " ,

, Troppo )O.

Ne rno

ti son molesti

Iesti inai ieii nrntrr clie mi perdt.; martir.' dovuti a n)e

I desiino a lor serbò.

rei'ace

i è n o l a .

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A T T O 1%'.

i 1 1 iiir In rcii<l ' l I I 1 1 ' i;:tiort~i,la,

r 1 . Kriii L. l i c . 1 1 ~ i luoi l~cnsi 1: i I I I I I segreti, e i piìi 1 1 1 l i leggo negli occlii, i

7 lo i,ci pensieri! e clunli? r ':l

Ic il siinri

E cli' io

Dea.

R2. Bca. Fil. Bcn. FL /. Ben.

Pii. Oca.

m.

popoli i sono. nssi, o b:

Quesli cl' amanti Voti e larnent S'io gli ascolt Meco saresti i11 lroiio 1 011 1 li011 volcr frn quc Tili ccrcnr pretesti. Sc aii-iar non puoi, i'isk- .- - Bili l a

Quci fogli Infami

rlar clie 1

la ignori speri i eri, gelosi C

i l fronte, rei iii core 7

sli

3PItami ... re. ,scia :ilrnc

, o Filip] il tuo no

:n l' onoi po: - qat l i rcndi .

idi ?

110 e iivo i.a to I l credi.

i e livore I i l pensi . - l - .l, iuiu u i111 cor pianaio.

IJi moi' vi vc

C F isa, e sm I) i cr11tlcl. niiin grliiw, 3 vcio, Yegli occlii tiioi si stampa ... \T:i gc,losin d'iiiipero, *In <I'alti.o ariiore è vampa, "T l' ira i i i q i ~ ~ i ~ c C l' '

aoio O' a U - 3

di, ania

Non fai3ii qucst' No, I ~ l t t O t' . iCCUI

Filippo! czole. Ti scosta.

T e '1 chicdo Le piultoslo ...

A ttenc Spit-tutu : coclardo ! eccesso LULCILIIU i ? V 1 5 1 ~ ~ & .

R4i reode a m e stessa, irnpietra il m i o pianto: Paventa lo sdegno cl'iiii' niiimn offesa, I l grido cl' il11 corc, che inaccliia no11 ha.

11 Moliclo che iiivoco, ch' io cliiamo in difesa Il Mondo d' entrambi giustizia fa r i .

Del fallo cancella, distriiggi la traccia ... Annientala, indegria! poi fremi e ininaccia. Po i ~ a r l t a costaaiz~, poi spera clie Sarà la toa vita, tua fama sarà.

Il mondo clie invoclii, clie cliiati2i in Il M o n r l ~ d' entrambi venclelta far,, .

-.

L a mor

..:..t..,.. 8

I piangen

lila ... va. -n&,..-&fi

i i i i ' anirii; po!

Sì: SI . . . ira. l ' i t i simtil;ir non gic

l?iIippo !! 110 i11 riinn

n c l ILIO fn111r la Trema.

l'ilippo! ! ! Ba La t i la pri,litlia è ([i z portofoglio.

Cicl ! ... violare osasti ... Ti

illesa Rrn. ./.)l. Bca.

sti. li . ( cavc

i ... i mie

di ribelli ,-n . 1

i segreti i l

siiclditi

TI-

Qili Sotiri lc iuiie aiidac D'i111 temerario giov Qui dell' nrclor ti pi 'F; a me delitti appo E a riie d ' amor ragioni? Oli ! non li avrei 51 pertido Giammai creduto il cor.

SCE ,. . ine aci ... iii?

Riz. m Udii. n 1.iliero troppo ali' ira

I l frcno io diedi. Se Orombello movesse

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A T T O .4 Aiilicn soll: "9

*. 0 nic*nznjirirrn ie 9. A 1:111(i csstrcin anno ! I 1 . 0

I 3 9 1; \ri\prttar d' inganno 5. I't,ii.r,ti Bgnese? 0ili-e 'a i TI r [/i 9 , 1,:scn non L' a m a ? e del 99 I'rova pur diaozi a te non aav:

T-;/. l /il:.

iiilo ! ... e , nii trae IO, a irre

se dclus sse Ague! parabil d

C> i l

clii scc nvan: I' 1. . . t

ggirn, non Iin. t .

1 L'a

l ;t

Qual Finge il i!'

A traairsi i i portei,ai Arte egnnl si poiiga iri 01

N~illa sfiigga agli occlii Ma spiarlo alcun iioti I

N 6 seguirlo ov Ve1 non fia, per

Che da noi n( S' ei si sliina .,,,,,,., . ,, S' ei

ogni cos: suo cor

1

a i t i Ter i sincero

l ? .

7, F r a 1 Se' t~

Beatrice I

i sospeso e lei ancor?

P

V E vero

n;:. ,."m.,.

unque va quaolo

lo sia sq I n n C C o C . / n l

il copra, riaiciato, :o, ' V ... L,," yiu giii.2,

,7 Onde giusto apparir d' Italia al guardo, 3, Vuolsi cagione cile non sia pretesto. 7, E l'avrai tale, e prcsto,

SP vinci i cliibbj L~ioi, se intera fedi:

si crede

SCE

l . ( S i

- - .

., Ripor

.. 1 ) .... .

Beatrice sola, ii in nie. >9 Il mio dolore. e I util ira ...

- - . - - . t 1 - S' ascoiida a tutii. - \ ,t i i uotesb io celarla A te, Faci e o b l ~ l i a ~

., LDLhL", k,""L".".

, Vieni ; n lun siiora, e a te ini fid ( 19l

no! ... a I tinlo, a I io ventlel

.o, o pro' >rse o r n niio scor

de, iiri, 11 O,

O. artono. Appena es e, clie rt

Sicconie Li .la, ogni ( si proslra sz~l n20121(1121

n e l i ! se mi aiilasti un gioiiio, Non 131' accusar. - Sola, deserta, iiicrme I O mi lasciai sedurre ... e caro assai Della riiia I io pagc R l i abbaiid :[in.

Ciascun Clii vedo? r L i vi umbello l TLI qui, f~

SCEWA Y L.

Ilo cli 13ir ncl C:iste' - ",m,..,.

cri esce c

guardingo

clrbolezz; loira ciasc

il fio.

: non io. ino1tr.n

Oro. Ben.

l I Oro.

T.. n..,

In tiia sx2 dpi.0 . sol ,

eiitiir-a io. - Lc . . n

Favellan ti Dubbiezze tue vincer tu cievi aitine, Usar c1t.i luo pnler. l o iutte L e terre a lc suggelte, e nii Fedeli braccia a tua cliftsa Vieni. - Si spieglii ornai Di F'ncino il ressillc Vendica i dritti off

J .O JIAO veaesie r 2." ente

l c011fu Si: frem

, e insieir 4 0 .

ise ? N'. . thbb#..b

e rinchitiso.

ci parve, Ila ei di'

i non t-

si tenne, dov' è ?

iie gciili rop1.j insi

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L-

SC ' 1 saranno t i , : di Tori

So11 rqsi : \ l coli^ I inulti. Oli cinj.i f Appc I"iig;;ii~c*i~i riiiesle rnui.a, i onR (;i ;i(.r*i ripari ... ]vi raggi

I ' I

3 ) ; l i 1) i i arai ... Solo psome ( : l ic r i r pii1 incianipo al ;n 0, I Clict III,,, ,,. .,,ilso ti vedrà l'atirora ... O11 I cl

? l

h cin

unta ilti, mio diseg

I;i'l;/?p O, R ~ z indi

Anichino,

'i. I 'grzcsc co>

*i, Dame

le mai m ii consigli

ir voi.reì, i. 1- -

? E indug

Agn. ( n FiI. ) FiL. Trac Ben. 0170. Fil.

Cua Bed. FiZ.

Poter s ì che L a tua colpa

Ben. Ella esiste i11 L L t U U c a b

T i C

Fit'. conc

01.0. ( L' lio pcrciuta i Ben. Iril. Puoi Co r 70 D - r Al tuo UUIC, '11 isu r r i v t

Lascio, indegno, il clis Cerclii invano, o tradi D' avvilirmi, ci' infamai Ah! tal onta io iiieiiti Quanclo a ìne qucsl' C

Dcli' ainor clie rn i lia Sol tal f i ~ ~ t t o u rne rc

litori ! Oli! (

inr ciic : :0111.

1 ... e cre . .

1.

;!io illesa. L : io I

Sì: la fede CI pongo ... anior si 1

L a lxetii clic l i i riudrisci ... . .... l ..i.

ancor ì ' c ...

Non s ' +..- ,T,.?:

eguire : re.

11:i picCi. lo so.

B; i l --- l-

onosco. E a mia ve

sei t ~ i c \

r*o na. a. g

[Ul. norridisci -e-.. ...- 1 Ali 1 ~ I I J I I I C X X C ~ LICI 1111~1 ~ L I I .

Qiial favcllo ! A l i n i letto.

l o ! ... L' acr ilesi ... in1 Sì: CI' imii-ienso, estremo affe ",i' liiinii niiiii in t (

011' rt:i si fr' niagg I i iu~i ' i dcl tiio do i sforzai crlarlo i l l vL l l lu . ..

1 pciclono o inorte aviò. ... parti ... aucliace! insano! I l ! in c1ua1 cor piìl fiderò?

~ c l n l perdou:

l l ! 111 v' ' [iicto ... i i- tesi ...

t10

L11

O Taci

O - . 1.

Sorgi. Fil. h ben

Di t;,, LLU,,,,,, n riiiiiiib.

Se il disprezzo E in ine maggiore O lo sdegno io dir non so.

Oro. ( Sconsiglialo! iil qual la trassi

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A 1 1 0

I l i niisriin abisso orrendo ! Giii\to Ciel, neppur morenclo I.' c,rior mio scooiai~ potrò. )

( (;citli, esulta, o cor sprezzato, Ijcl dolor di questo ingrato: F7ide il tuo, lo vide estremo, N; pietà per te piovò. )

Ciel, tu sai con]' io v c Prevenir s ì ria sveni Ah l fu vana ogni tr

I l cleslino 1' aflieitò. Tutto, a h ! tulto a fail

Qrii coiigiurn a rin tesso : Giusto Cirl, d'innanzi aci esso Coine mai

Al castigo a l Ambo in fi E tii l'osi?

10 iisolti L' osa!

Diicn, Iiinoccnte h la Duc ... Iniiiltntn n toi.10 C L+i!iinniala ...

Tc, non 'r~.aclito~., difender C

I Oro. Deh ! un inoinerito, un sol moniciilo Un acciaro n irie porgele ...

l3 Se è colpevole, s' io niento, Alme pei fìcle, ve(lrete. Oli! fiiror! ... inerme ic Ah! pii1 fe, pih onor I

Fil. Itc, iniqui! all' imposseuit Ira vostra io v' abbando Ogni core A rjui frernenl Sn ciascun che offeso io Pena estrenia a fallo e s t t ~ ~ ~ i u T e r r a e Ciel cluinandn a me.

Agtz. ( Questo, ingrato, il prinio E queslo Colpo in te di mia vendetta: Altro in breve, e piìi "

-

Piìi terribile r Ambo m i ~ c r i Si ... ma tu... piu assai di me. )

Atzi.Coro (Al]! quel nobile suo sd Quel rossor di cui s'n D' innocenza è certo r D' ogni accusa la difer A le, Noto

2 fremo .. non v';.

no: le,

sono: ..n-- -

ilea tura ! iia cura .,

a rea tempo is . .

scolpar z ois dovutc erri custo

,i piiò'? 3

dite. ie aspett: sareino: . .

to. l empio 1'

udite ... I i p ~ c a ..

legno, ide ..,

supreme I reo qti:

sono cir

dessa ... ( &a. ed Oro ?alle Gilnrdie. lei,

1 i.:

po eccess ) i pcnlir. :nsa : anc

n . . 1.12. ('oro Ali! cei to E

Ccrto appien del su R'è fra vii, fra voi si

CI in rnia difesa l U C i ~ v i clie si rnova A donna offesa? A l . . ",,diq pii1 non ragioii: Se la terra in' abba A te, Vindice supre Io mi volgo e fido

clesso, io fal!ii.. Irova

ii simevi 3m non : faror di

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L

SECONDO 2 T Sol coli profoncli gem Prima i l siio (I~iol ino

Quiildi sposmto r livido, D' atro pallor dipinto, Cliina la fronte e inutolo, Esanirne seiiibrb.

Dnnz, Alli, ferrei cori l alii , Larl->ari I Taiito i l mescbin peli

Coro Ma poi che gli occhi la E b b e dischiusi appena

an o I ci-oce clra: QLI d ' I f

iti 1sti.ò.

CENA Pi RIMA. Anca apprestar miib . P i h non potendo reggen

Ali' insoffi-ibil pena, Sè confessò colpevole, Coinplice lei griclb.

Dam. Ahi, sveiit~irata! alii, mis Niuil salvar la può.

lo cli Bin . ,. asco, .. ., l ~ r c p " t q ~ e r tenci. lril~uticile. I~uar t l i e alla porta-

Q~ics to giucli7.io in l ( 'oro Ella non p u ò soitri

Gi:i corniiiciò I' csa . "osa tliiianzi ai Giudici )aivi ICtlclc aiiiore 'oizn e virtìi rnaggiore

Clic ad Oronil~el non di;! f ) n r i z . Conic ! 1,' incaulo, i l

I-'oi.sc al tiiuor ced ('u1.0 Da1 tenebroso cnrcerc

9 v c r iachi~iso ci veiiuc. l tribuna1 teriibilt 'ermo si presentò. vi minacce e insic

lntrepick~ sosteilne; Quivi martiri e spc Q~ial i t i pctea, sfidò

Danz. Alli, sventurato ! ahi misero ! N6 i b a i l ~ a r i placò

Coro TratLo tre volte in ai T r e volte in giù so

Ornai del suo destino arbitra sol, Esser deve la Legqe-

Alzi. E qual v' ha LLebL. Clie a voi non ceda I - 811 1 ve ne prego, o I Per 1' util vostro. h voi funesto io teillo Questo gi~iciizio: g i i ne corse il grido P e r le vicine terre. e il nonol freiri E lei cor

Fìl. Fino al i

Chiuse le porte, ne venir v i possn, Nè uscir alcuno - Allor che il popc Q~iest ' idol suo cli tanto error cooii Dirà giustizia quel clle forza or dic

Ani. E clii di PiCatrice Retto giudice fia, Filippo intenti 1

Fil.

debole t . ?

L

A F

Q u i

e,

(ai sob

npiange. N è

iovello dì lie Filippo

I siati di il teme. Bioasco

>I veda l l t 0 , e.

? :re, spinto,

dove l'ac cusa

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,l(; i m m

'l O

/ ,C I . O i. : ,l 0 1 1 i : i i 1'0" n ~ o d zelo.

I l coiisiglio s' ac 11 ,,/l/;. l ! )

~ ~ ~ n n r n n

Gli occlii sorpresi, Clie miei vnssalli.

Fil. E i l L I I U J U V I ~ L L LIUU

11 tradito iuo spos< Ben. I

Clie i beneficj niiei L'amor mio di verb ,,.....

Fil. A rn T r < =mici, Ri1 i, e far I

Campo cii rresciie Con citai.( Chiami F i

Ben. Ferma iidir posso ogni aitr: Accusa t u a . . ma il coi. si r A s ì vi1 taccia. 011 ! noil vc De'Lascari la figlia, e ci' ui-. ,.,, L a vedove

C01.0 Complicc

Bcn. La mia vi

C0 ro

, U L Y U V

altro nor

1 i..- C - .

i veggio i

...-e --.. inloriio

vedi ? soverchio

h ! istanti

I I. . .

> 7 o veggo

paga CI' *nun $8

(0

SCENA I

vn i Gii~dici, e si vanno n colloca :znrc?o presiede n1 Corisiglio. Flhj~po I clronto. La scena si empie di Dnn

.,. n1czzo alle D a n ~ e vedesi A ~ ~ F P ~ P

,re ai lon siede in

ze e di CL;

o posti. - un srg- ic~nlieri:

or ti1 dic

nia Cortc

:I

l :

taci.

3' niiei ni i vassall i 1-

aniar cc iellarmi . I . Oscelle

to abbiet a r ?

T a . .

O""-"

Iiiere ti, audac '

ci, deh !

d i , ILI IN^ lippo a m mie preg . . *- t t

Sortlo Oioni1,elio ! i' LI pi.esago le Il mio timor ! ) ( va n srtlersi nnch'esso.

AT:I~. ( vendetta ì: giunta L' oisn bramsta non sono io lieta.

freme 'p02

' Di inia ... eppur

.-S.. :.- -- ()tini mi sgorneiira 111 cur voce segreta 1 ) l . (;iii(lici, nl inio cospetto

Non v 'adunask inni P e r piìi grave cagion; p tenza Dovete voi di così nero Clie n drnunziarlo fui C

Piirc ol giii<lizio vost1.0 Forza noti f'accia alcuna LJnr(:usnfor, 116 I'acc~isatii; C 111 inente Ali1)i~itc sol clic i chiedo Cui proferir poi Sovrana aiiloril - 3

i avvilir. 11

1110. - T? reo t'acci enga Orc

isn imbello. ortar sen'

P r r n c c n Oli Cielo ! o stesso: rtìi sostit

SCE

2111.

Eccc

: a voi sc lea a.

Ag~z. LO ridusse infelicc

Oro. A quai nuovi m a i Coro Ti rinfranca; a

enga la W I l mio ! soil io!

I come il fiiror

tii' tintlo noi t' npl

SCENA 1

ern.

I * . .

; e i l ve1 Oro. s' iri abello !

( C isa i l pes rave acct

I 01.0. 1 1 1 i V V b L i XA L I b J J O

E morire i o non potei Oroinbello ! - Oli ! sc Dal mentir che Iiai ti1

l'entle s ~ i i capo rosiro. - n noi a inuanzi Vi possiate scolpar 1

l i i vi diec Di giudicarmi i Ovunqt~ t

1 ) ingcirato ! sperato ?

l e ? io volga

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ONDO A T T O SEC ion posso > isso ?

V' Iia poter cli Ccclercsii ai loi Ne saresti o co No: soticntri n vi1 picla loflessil~ilc risai.. )

dgii.Dani.( Ali ! sul coi., siil cor ii l i

Qiici compianto e qur l Uoior. ) Zjrl. P o i clie i l rco sn3

Fia sospesa la Ani. Scioili entrami

F i a eiusiizia la C I C I I I L L I L

ivcais Toi.~c 7 ;il1 ! dove io rnc ii:i spr i i da costoi-o? 11 ir~orrai, con me morrai,

31,i c~ii,~l reo, qual traciilor. n . ( : ( '5~a , cessa. - Ah ! t t i non s

Di me stesso io son I'orroi.. Io sofl;,ii ... soffrii tortura

iii pensiero non cc 011 potè la fra1 n a ) ~ ) p o i t a r le pene (

.-a, mia meote van .,,.,.... ... Il dolor, non io, parl,iva ... &la q ~ i i teco, al Rlonclo in O r clic iiiorLe iic riiiiinccia, '~iiiocciile io ti oror'----

riclo perfi c~e, o Cie

cei~leiiza. )i è mio

- 1 - . - - .m-

U

Scioili

TT..,l

? Oli ! gio

Fil. Ag12. com . .,,, la Legge i diitli S

Ruovo esanie infra i t0 Denno in pri:i subir coi

sccia, n puo i , :li n i

rmenti stor.

111.

icli costoi ,lo ! Oli ! iilio --

Allt. (

( L' odi, o i)iicn 7 il.

coro ( 1

Troppo omai tu sei I3all;i e trema.

01.o. Io piìt non tremo. ) I cli'io 1noi.n pcrtloiiato i c ~ u c s t L ' A i i ~ ~ ~ l o d' ariior l

I?(. Gir~. V'Ji;iii sup[1li7.j, o forcciinato. A sti,al)~nrLi i l vero (Oro. si str.acirln

U r t ~ . io l';i110 ninine~icla verso Beu. eneiosa, i1i;ispeltat coraggio mi ienrl ,....,

oro pura ed onorata ... i perdoni i l Ciel clemente, 11 mio labbro, col mio cor

A T U I ~ morra i : 116 Ciel. 11; Ter ra

rimorso

Ben. 01.0.

~ i i i poriSa su. lei le mai Tiioni piia sui Tuoni il Cielo

C0 ro Ben (aGiil ) Del]! un istante ... (nkzl.) ULI solo accenlc

Non terrier di iiclii. Iaiiienlo ... Sol t' avverto ... P 1 Ciel ti vede .. O Filippo ! Iiai tempo ancor.

Al. 8-a : pe' re1 non v' è incrcedc ... Ti al)bcintlono a1 suo iigor.

010. e n L I I L Eco. Vicni, amico ... iiisiem soffriamo,

A soffrir 1)cr 1 Il clesliii per l Ci r isci l~a etci

01.0 . Teco io soiio. ( l o I esso appena. )

( Oh pieti ! si s p e z ~ a il coi..)

S C

I): - .. .

capi vos .S .

Si allor . itani.

-*

ancor. festi

a. o c t ;

(si vo@c ' si avvlc

poco abbi ireve peri 11 0 CI li 0 1..

tffrirà i ì me stant me sia r . ,.e..

3ss0, ta guerra icesso ...

iicro ecc1 :o in tan norir coi?

1VIi ofiriro col tuo peidoiio Lieto innanzi al mio Sigoor.

?oro ( 111 quegli alti, i n quegli acceuli

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SECONDO Tltlli

e poi cli non vi ci

I .

i Geatrice il soglic ilralti.

dgtz. Ali ! mio Si; i (scv~rnnzerzte~ " ' * tli ... il v~iijiiu. (Agrt.

parte ]~iang

E/. C i ~iifrni~i l~i , i.iinorso

i i supplizio ciie v i aspetta \'i costringa, e strappi il vcl.

( Clii mi cela al Mondo intero l ( O misfatto ! Iio in core u n gel ! )

Alt ! se in Ter ra a tn 1': virtiicle abbaiidon l)' iiria vita sventiira E la molte men ci.[

0 1 . 0 . Oen. Di costanza ariniarno il core: QLII s~~ppl iz j , onore i n Ciel. ( 01.0. c Bea. pnt9roizo f i n le Ci~ard;. c?aILz'lnli

o~)r)oa~i. IL Consislio si scioglie.

rc. Itc F

I I I I

le il vero etta, . .

Filippo solo. ~ i c l~ i~zo . Danze, L'or~iginni. i tiranui :ita, !ta del.

, irzcli Ari

~ i l , o r s o ion 110 rimorso Altri lo av,, , o,,, ...,,.. , . abbia, il celi: Il mostrarlo è accusarmi. E! loillo, Sereno io voglio. - 15 il soni : e il posso l No : da teiror nereosso Ali seiito io pur, qual se vicino avessi Terribil larva, q ~ i o l se iidis: 1

Una iniiinccia ririif~oriibai. si - XZ'iogailiili? ... o mi culpì fle i to ! ( porge No, iioii in' inganno 6 dessa, or~cchio.

I I

SCENA T ;i intoriio i l vento. bil lamer

Fr'rlil)po rirtinnc pcnsoc.~, e pns.rt-ggra a Iuttgl~i passi. Agtzrse si avvicirza ad esso trenzntzte.

Drssa clie dn'tormenti al carcer passa . Cli' io non li' od,i In vocc ! - Oli! chi s'appi.escn?

( crll'i~~cii- di Anich. si r.icori~pot?c. F~l ippo , 1;) Ilii l

Kon coiifessò ... pui Tut to il Coi~siglio, Alla rnorial sentenz

Non confessò ! ! c o i

Ti a p r i dir tua v

'essa ... occ.

laiina a I

e tuo sol Il il. rtcecv

r l a cood e il noin a. ( A

/*-il, D' uopc

Agri. I'ictoia sì, clie al percloi~

i . Sei [ci clic pi.cglii, Agnesc Vieni : ogni tcnia sgomb I l regal serto 6 t~ io .

cor ti . .

sccncla m. Atii. Coro

Oli I al a r lo pie : ! E per I

ra : , tante 6 l , Signore, fato :

- .-

È in vostra iniiu: Dcll'infclice il Ceda il rigor placato A1 grido di pielh.

No ... si I l decreto fatal si segni alfiiit: .,. (s i apprcssia

al t, ' r segnare W

11 ! non ini si sol: Qui ri i i 3111)ressn,

Qiii (.[le line a niie sventure ... 10 preparo a lei la sci1 P e r anior siipplizio io

Sert de' penii Si aspe

Agnese tta a m e ! r

Fil. APR . 1 Cielo. 1LInanzi a

Innanzi al lklonclo, io rea ini sent Della morte c ~ i i danni iin' innocei Quai d ~ i b b j o r volgi, strani duhbj l o sol rispondo, io solo Di que . Oinai t' acquela, e Che ad :i, f ~ i o r che ii11' aino

O ... rea ite. , in inen'

Z O O ~ N L O /,e poss' io: accolse c .. .

la serzfen leva il ci errai] te,

penso re

I reo san altri tu

gue. - non d i

i re ! clo l

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A l i ! iii:li pii1 (I' iiman sembiniite So~lvi ic~r poti ?I 1' aspetto : A l i ! iicl iaondo inalcdetto, (;oiitlaiinato iii Ciel sarò.

i (1ìll:i e salva, se 1111 istante Il rimorso udire ci può. )

l i l . I:l!a viva. ( per stracciare In sentrnzn. I fragore essa 1 - l Corli-

~ t to lo vi.

Mai non salì di mariire Prcce al Signor piìi grata: N6 mai p i ì ~ puro sliiiito Ei contemplò dal I;ic'log Santo' d' amor, cli zelo, Santo del suo sorfilr.

Oh ! la costanza impavicla Onde sfìdb i torrnenti, Data le sia nc>gli ultimi Terribili momenti ! E la v i r i ì~ clic tentano Maccliinie i suoi tirnilii Provin gli estremi arial Suggelli un pio morir l

I te - vedei

ginni I

te. ( I PSCOIIO .fi

? Ignoie, te. .,,,1;,.1,a

1 , ini,

Di . ,,L,,, ,<. j t . t I t , t ~ c E . o . a c L . c

S I palesano neinichc, O5nn cliiedcr la Ducliessa, E Eiiiasco minacciar.

i

F, /. m . in, vi] , gcJincn per ' !l' ncciiigcv.~ n perd eseguisca la sen teiiz oscr2ivr.

Cn ri A l i I Signor, pietà, (

fii. ~n sori io cile la coiidanno In S I I R , l' :ilIrui I>aldanza.

npi;i Ici, non iiic tiranno lo Ter ia io ninstrrrb.

( Cnd:t alGiie, Sia COSI [li Un sol tio1 Vivi entrniiii~i L L L I I I I I ~ J L I I JUV.

SCI

z prig.iolzc D(~atric7e esce dn2L :&p ~ 2 l i sugli omeri: passeggia lenlanaetzte e n Jaticrr. lu t l i dn circondano itzleraer~li e i

te vestito " , e coi 1 . r r essa

onar ! a. :lernenza

Ben. N u l l a d i s i io ... Di aovrrirnma forza nIi armava il Cielo ... l o nulla dissi, oli ! gio Tiionfai del dolor. - Peicliè piangete ? Nè con me v'allegrate? Io nroio, o amici, Ma gloriosa, ma d i ute Bel inanto avvolte. i gl' iniqui, Che calprsiatn e al i l' inuocenza ... Dell' iniqua senteni L' iiniversi

Coro Ben.

Filippo 1, ~ ~ t ~ ~ ~ t ~ 1 I g 1 u y c . 3 - L "

'ioinbi sii , qualiin< 18

:he dell' i ocnplice )io l i pur ~ l l n vita.

C Ll~ollco siia Ticla

io, 11 n rc . I . . ... " ...

i il volo nza. gli0 solo -n- -..n

inia viri Non co;

n i t t a liar 7

Cori ( A l i I l

! per lei desiin 1'

S 1

a s l ~ w a n : iò. ) 111.

La. (par!ono.

D gli acci

L----: ,. :l

ibolo tcri

>elle e F orzo tritii

reno clie inelte aiie prigioni dei Caslello.

dì Benlr-ice escono dulle prigioni. /ritto. - LP'og~i lato serzri/zel/c:.

m Coro )i_ rega - Ali ! 11011 sin la misera

Nci suo pregar turbaia.

'anz i,dia~*i 0 .

vestih n

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S'ilga con q i i ~ s i c lagrime A iin Dio ( l i pncc C amor.

Agri. Ali ! In virLìi di virciee Beatrice, Da te iiccvo i i i tloiio .

Vivrb, vivi-ò T>CI' piniijt nzerzte. Ii'inclit. si s l ie~zi i l cor

Ani.Coro Salga q111'1 11i:inio al tron D'un : orleai mare ia

7 ! ber^. C l ~ i gi i i i~s j tn rbrc . Agnese ! Agn.

Bea. L i G i " ... scia 11 f ~ ~ i i e b r e

SCENA

1 ode le

'O e scelzl

)nce e r i i

Pietà ... L 1 l 1 0 L . U l l l l d l l L I

Noti pi-oft,rir.. i

Morir cl'angnsci

Riinorso in I C I E',

Ti spingo io so Oli ! clie dì tu

C a iaivale . tuoi scril

Coli' onor rnio. erfida!. .

Cli' io ('ggn ... CI In q"( iic>sla COI cor imoreiice a male

con Ala2 >arrlieri e

ori.

Irrno. A I'Oroi11be

niorle 110 ardea.

i tue star saclgue I

ize, :i10 conip rai prine noi

4en. Non ini ~nglirte. A F i a vuotato del tu QLICS~O calice ania

rzitti 15 lclciio Dal tuo labbro i1o11 p u b ?

Ben. Mi di6 coraggio P e r consiim:irlo Itlclio. ( Riz. s'i~zolrra cog!i Eccomi pronta ... 2 --

Agn. piìi no11 reggo. Bcrr. A

Deli ! s ia 6 a me concess Senza 1111 tior iion la lasciate, E sovr' rssu il Ciel pregate, I'er Filippo, C non per me.

Raccontate a c~iic\ta oppi essa. ~ g n . sc1cnutu. Clic morendo io I 'abb Clie all'Eieriio il core A iitiplorar per Ici me1

P non ti v

:st'orn fu

cessa ... f Ii ' io non

iiclie una ctta tto e ina

ro. . . ..

&LIe io, 11 suon !

CT.1

rri iin j l e

. . i scuole.

Ecn. Corc

Ah- -3.'. .~:

L1l t & G . altra Y I I ~ ~ . . . ~ ~ L' ullimo canto iniiiona. Angiol tii pace, iill'aniina 'le torri. L a voce tiia ini suoiia. C . -..: - --ieloso: e insuiram

( dai Io

C LI^' n urn <sLi;, u, p r i r t ~ ~ di 1

(Cent. r

P

,gl 1 e

Agri. A ~ g u e 11 cnr~lo d~ Uro. Con quel perdono, o inisci-3,

Iiicevi il xiiio pcrdonu.

( s'nvvìc

i acciai : alzai

cc;.

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36 A T T O Alli.Com Ob ! infclice ! 011 ! a qual serbate

Piii. le gcnii orrendo esempio ! Tristo il suolo in cui lo scempio Di tal donna, oli Dio, si fè!

Crn. I'er chi resta il Ciel pregate, P e r chi resta, e non per me

Io vi seguo. So l& ti. " Deh ! iin amplesso ...

n amplesso concedete ... I vi abbraccio ... no11 piangete.

(,'ori ,hi non pianqe non ha cor. Hca. Ah! la morte a c ~ i i m'appresso

E trionfo, e non è pena. Qual clii fiigqe a snn catena Lascio in Ter ra il mio cloloi..

E tlel Giusto al sommo seggio CIi' io gih miro e già vaglieggio, Della vita a cui m'involo " )rto solo - i l vostro sinor.

( Ben. si ollon~nrza fra le guardie, si volge e pronuncia 1' ril~inzo addio. Tritti gli nstnnti s' inginocchiano. . . Cori 11 suo spirto, ,,,a-.

E perclona al o Ciel, i.!

I' uccisor

RE DI PERSIA

A Z I O N E M I M I C A S P E T T A C O L O S A

DIVISA IN SEI ATTI

DI 'FOMAaASO GASXJTI

DA RAPPRESENTAXSI

EL TEATRO GRANDE DI BRE

LA FIERcl L

SCIA

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:i accinse ~ Z O , che I

'cito, ass

con .ieri- ediò

~ o l i , r t a n o I sulinno & ~o~/nr t i i l iop ~ i f o delle va- ste e ricche proviricic, rl<,lln firsirr, rlic,hicrrìj gii<.~-ra n Kooly- Xan 8ignor.e [li qr~i.1 r-iJglro , qffii~c r/i ii.~rrr/,argli col trono anche la sposa, In di citi brllrszn ero J I I I I ~ che vi~~cesse tutte le donne &l KnluZi,~tni~. Y(:rirzlrr NI~J>o.F.<.;/)I~c l' i ~ n ~ r e ~ a , stante slrnordit,nr.i/z rc~si.stc'ir:o clvi I'rt~.~intzi, Solinznno fece dire a I l o ~ / ~ - / G l n ('.s.F,'I <$I (J;.Y/)OS[O a k'sciarli In sovranitic de'si~oi Slizci, Lirltlove d i ~ I L O I L grado gli cedesse la bella A z a , co.6 cl~initrcrvn.~i la principissa ). II re di Persia ricz~sò qrtt>.sto oilrngglo.rn j)r-c ogni sforzo a J;zr jfi.o/zre nl ~ I I I I I L L ~ L - ~ trato in canzpnjirca <:oi~ / I O ~ I ' O . C I : F . F

Kooly-Kan ira Ispnhnrz. La firr~zezza rfcy$r nv.rediali stnizr.6 le tr-z~,17pe di 'iFolinrnno,

il quale ricot-t.rizrio ari ilira ~ I L I / ( , ~ ! I B n.c.:rlzia, czfftze di or- tenere la ck,sitlrrntn ~lnii,in, ~~inrr/fì> N I nnihrr..rcintn un srco r is i , a l re di F'c~r.$in, oridr g l i r~,nir$.stns.re che ntrrichrunl-

d

nzetzle egli ri~iravo le srLr Irrrppe, OVL' t~ccordn!o gli j 1172 annuo tribi~lo. K o o b ~ < / I I Z ori%/% nlle pr.oposizio, s' irtdusse ad nccoglre,.e i r r2il:r srin cnp ;~nl(: il pt.c;prio mico per istrirrgervi I' ?ffir.t/r pnce. Ln . F O I ) Z ; / ~ ~ lrgsrr:B ~lella regina estrOò piìr clr i r r l ( r r I'cirzinzo di,/ cB'olta!z~, la( nel rnorizento in cui i J%~t:sicrr~i g ! ~ ~~rt.)forzrlcn~lo i più gtz;fici onori, ,fe' rnpir-c A;n e ,tio.te n I/n /?;?L di.rpernt tirazione lioo(y-iiara, chic ( I co.c!o ri-[la pr-oprin vita r

nnlo e g gr~nle vic raccomn

SATI .

- - fosse rzi e I ne- >..; ... L', < , L

wzde nza-

a si- . .

nda .

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71otze nel palazzo

: I<ooly-l; L' oltraggi

la sposa "nm",.,-., m

fl Persiani f~ i rono respinti tlagli Oitoiri:ini, t La n sta provveduto ai riparo tlell'nl~l)attiitii citl:~. l o sa proposta test; av~i ta del S~i l t ano ( l i ccdcrgli 9 0

(li rin~inziare a l S I I O clorninio, IIi li,c,ineie i l n,,.,,,,,. per- siano che intrepido si tlispcine atl iin'oslinnta difesa. I minacciati Persiani, iricoraggiati dal valore tlel loro so- vraiio , mostrailsi pronti a morire anziclih aireridersi a1 neniico ; e la stessa Aea sti~irigei~dc ' ' n o il teneio

nopoli Costanti]

IF~LUI. DaruuL runcesco.

xltano di .- -,,: T.. -.

tana favo

3stnnfitii

Re di P e

tesi Gas, rsia

oare.

)si al se L. cl'affron esso del ! ~inatio, ec

Lira siil C

gli0 piia ziasi Lin . --

apo clell' di cnderi p a r l a m ~ n

figlio, gj innoccntc cjue peri : in poss

Alinun [ario otto de'suoi Jiooiy.,iitin perrilette che gli sia condot Questi 6 Faiior clie espone come il SLIO si; d'ammiiazioiie pel fermo di lui coraggio, 4 I sisiere dnll'ostilit:~, cd iiicontiare iinn ~c;iml)ievoie allea1 quando gli sia a ' 3 t r i l ~ ~ ~ t o . dalla difficile stia s in aderisc ste, ed asseilte ric ano onde desiata pace.

Al replicato suono delle tu r~be gt 11 fragore dei bellici oricalchi, ecl aucompngnato CI isa sua coite, si approssima i l Sultano precetl~ito iizzeii recan- tlo gli olivi di pace. - La giojn ra....,, ,, .olfo ilegli -- pressi pei-siaoi, e Kooly-Iian co'suoi cliici gli si fa in, ~ r o per tributargli i doviiii o m a g ~ i , e tlargli segno d piìi cortese ospitalità. Ma non aliiimcnti leale t. I' ac polimano, clie cova oell'animo il piìi turpe iiadimen

Termin:ite le danze intese a festeggiare Iii siabilila jeanza, viene da sii1110 i sovrani segnato ed accettato I' \~ iL~t ta r io . Solimmm, non x o r p n d o A m , c l ~ i c ~ l e . con .

ito riguardo, d i jserluiare :

acclarnat lell 'amm, Jlcucliè iooly-I<au

lare qual jultano. - 1 alle ista

AIJR sua uposa

J avinn Est

ABEAu loro piccolo fig

5

FANO C

1.-

eno de- nza,

'ignora 6 - Astr :e alle prc : stipular

etto Jpo- C la

'n.

li Solimano

~err iere , a lalla festa dai cianr ,T,.,;',,, ; l - 7 ,

" : Capo (I

BECT J

rlle Torr i

IO.

al. atto

potcre o! oggetto (

CLlore, I<

, senza v irazione I

i lon r i c ~

elo, la t i iiiiversale iia sodclis

a regina, a mal in

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4 2

In, c tosto Aza c o n d o t t ~ alla presenza del Sultano, clie colpito cla t:infa I.)ellezza, si decide a compiere il medi- tato tradirnenlo, inteso a condurla in suo potere. - Egli 1.ii dono di iina preziosa collana di perle ad Aza. - Que- sto è il convenulo secilale. - L a regina è sull' islante rapita col piccolo Abbas. -

Troppo tardi si avvisa Kooly-Kan dell'orribile trama, e cirnc:iilariclo la propria vita, tenta di togliere la sposa dalle in:iiii dei vili rapitori: ma invaao, chè circondato in un istante d a innumeral~ili truppe, vien respinto e privalo d i ogni speranza. - Estremo è il dolore clel misero Kooly- liari, ma il f~ i rore succede al cordoglio, e l'unico partito cui pensa appigliarsi è q~iel lo di vestire una delle assise dei trafitti ottoinani e penetrare nelle milre,nemiclie, onde tentare la libertà della sposa e clel figlio. - In questo cli- visamento è imitato da'suoi fedeli, che al colmo dell'indi- gnwionc lo seguono per annichilare il traditore proterro. -

ATTO SECOiSDO

L a scena rappresentn In nic l ,n~ca sala del divailo

nella residenza di Solirnano.

Leggiiic1r.e oclalisce e diverse scliiave, danznno a l suono cli armoniosi strumcnli, procurano di divagare Almaicle , che assorta in mesti pensieri, esprime la sua agitazione per la non crrla evetitciaiità d e l h pogoa. - Uti festoso suono aniicinzia i l rilorno di Solimano. - Lieta Alinaide le muove ii~coiiiro. ina dal Siillano essa vien accolta coi1 somma frecldezza , e per maggior suo cordoglio l e vieti8 presentala la bella Aza siccome s ~ i a prigioniera. - L o 4 soi.prendente sembiante suscila nel cuore della Sultana i piìi forti sospctbi ; rna dissim~ilondo, cerca impietosire So4 Iiinano percliè la vaqa periiana sia ridoriata alla libertà1 - Finge piegarsi i l fall,ice Solimaoo alle insinuazioni d \ Aliiiaide, ma in pria perb egli fa conoscere di volere conr ferire con Aza d a solo a sola. - Un tale desicleiio poiib la regina nel pii1 alto sgomento, ma non ilieno agitata i: Alniaide, clie punta d:i l~ ines ta gclosia viene obbligata dal superbo Soliinano a ritirarsi collc doilzelle. - I

l

Il Sciltano s i studi;i cnllc piii affett~iose cure di vincere I:i ritrosi11 t1cll.i regiii:i; ni;i (~u(:stt", dopo inutili tentativi, I ~ I rcspirigc c gli i~iiiiprovcr,~ i l siio vile procedere. - Noii si sgoiiioiit:~ pcrcib Solirii;iiio, nì: cosa alcuna lascia inten- h t a a fine di ottenere i l 1,rairiaio scopo; laontle ad iin di I i i i cenno scliiuclesi il i;r;in divano, e tliciio al medesimo s' innalza 1111 sontuoso trono, adornato (lei pii1 preziosi lesori: ma iiè lo spleticlore di questo, 11; le pi-omesse di ripudiare Alinnide per fiirln stia spos:i, possono viiicere la f'ermezza della viriuoia Aza, la cl~inle gcitniidogli ai piedi la collana fata!e, a tutto riilunzia pcr conservarsi fedcle n Booly-Knn. -

L'irascibile Solimano iri.oinpe nelle pii1 fiere rninaccie e tenta per mezzo del trrrore (li farla ,restare dal rifiuto. L'innoceiite Abbas è per di I L I ~ cenno quivi condotto d;i nlcuiii scliiavi. Il c r~ ide le se ne iinp;idronisce e minaccia ( l i svenarlo innanzi agli occlii clella matlre, ove la stessa non pieghi a1 voler suo. Uri grido di spaveiiti, manda Az;i i11 cib vedendo e precipitarido sul figlio gii fa s c ~ i d o cul proprio petto, imprccando al brirl>ai-o tiranno. Acceso del pii1 indomito fiirore, il disuinnno ordina ad uno scliiavo ( l i trafigsere all'istante il pargoletto. Ma, oli sorte! ... q~ie l io cui venne afiiclata In vittiiiia è lo stesso Hooly- Ibn , che approfittatido delle mentite spoglie di cui è coperto, si assicura clel piaoprio figlio, e si scopre al suo nemico.-Estre- ino furore di Soliin:ino. Gioja di Aza, la quale vola in seno al consorte, clie, assalito dal si.io persecutore, si difende gagliarclameilte; mn vicne (lisarmato dagli accorsi gian- iiizzeri, e pcr orclioe immediato condaiiiiato nel capo.

Non è a dirsi la desolazione di lizn, che coll'accento della disperazione si getia ai piedi del liraiino onde ini- pctrare la salvezza (leilo sposo. - Soliinano cecle, ma cede n. coiiclizione cli' essa rinunzi per sempre a1 consorte. -

, La turpe proposta fa freiiierc i rea'li coniugi ; n ~ a Aza, assi- ciirando fiirtivameote Iiooly-Kaii (li siia iiiviola1,ile fedelth, cliiede al Sultano q~ialclir: tempo alla riflessione. - Ciò I(! viene accortlato, restando pcrb i l re di I'ersia in po- t i . ~ . ~ di Solimano g<:lr>sarnerite c~istorlito nel castello delle !;r.i~c torri. - Aza etl il figlio vengono violentemente divisi 11.1 Iiooly-Kan, e necessitati a seguire il prepotente Sullaiics.

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/i i. ATTO TERZO

P,/? .c.crizn rctjl/u.rwe'zto. una rleliziosa villa nella reric?~n- zn (li So/i~trntzo. Alla destra, parte inferiore deil'irtz- I ) ( , I " / ( ~ p(ik~~zzo.

IJn:i rcstosa e gi~iliva marcia introdotta dalle Odalische, d:ill(: fimrnine del Seri~nglio e (la numeroso corteggio pre- ccclc: I'arr'ivo del Sultano, clie esulianie giunge coocliiceiido . R mano l'interessante, ma pur sempre afflitta Aza. - Al- niaide, alibenchi. straziata da gelose smanie, è costretia a c!issin~ulare il suo dolore, e Solirnano, invitando al suo fitinco la preferita del suo cuore, occupa con essa i l seg- gio imperiale, menti-e hanno luogo piacevoli danze, intese n festeggiare la regina persiana.

Al terminare della fcsta il Gran Sultano rivela a tutta I'assemblea essere sua inerite clie Aza sia rigiiarclata come sua sposa, ed impone a tutti di umiliarsi al di lei cospet- to. - Esacei.bata Almaicle di vedersi all'altra pospo"a ne fa i pii1 crudi riniproveri nl Sultano, clie irisoSfereiitc al- le gagliarde niioaccie, ferocemcate le strappa i reali or- nameliti, donandogli acl Aza; e quindi sta per f;dr cingere la Sultana di pesanti catene, quando I' addolorata regi- na, introm~ttendosi alla furente clisc~~ssioi~e del Sultano, offre il proprio petto , oncle clnr fine co! suo sangiie ai loro oeem.enti alterclii. - Finge comporsi Solirnano alle siippli- che di Aza, ma simulando la sua veiic-letta, orcliiia a tutta I'ad~innriza cli ritirarsi, mentr' egli con Aza ed Almaide rientra nella reeitlenzn, seguito cla'suoi fecleli Giarinizzeri.

Inoltrata la notte vcclonsi giungere alcuni Persiani con Caguz, i c~uali incerti della soi,te del loro sovrano si clarino ad esplorare il luogo a ilne di averne contezzn. - Un leggiero accorrer cli passi li fa esser gcaidinglii. - 11 piccolo Abbris, clie si è iovolato alla vigilante custodia si incoiitra in Oguz che, riconosciatolo, gli cliiede con ansia novelle dei genitori. Con ingenuo candore narra i l fail- ci~illetto quiinto d'infiiusto occorresse a SLIO padre. - Nel- l ' u d i i ~ la tristc sorte del loro signore, non possono a nie- n o i I'>ersiani di innnifèstare la loro indignazione, per cui progettai10 ( l i far fuoco alla residenza, ed in tal guisa punire I' iizdrgno Siiltauo.

4; Egli 4 in ~ I I ~ ~ O monicnto clie hlinnide, piìt commossa

clic oSfcs;i clt.11;i sorici c l i :Im, cogli(: i l favore della notie piSi. I w o c ~ ~ r : ~ i ~ l c i i i i ; ~ l'tig;i, oiitlc solli.:iiln alle insidie dello sIt.:iIc: Solimano; inn I:+ l~rsi.lilc:.;~:i rc!;irin, priva cl,elio spciso t: tlcl tiglio, riial sii clccicli:i.si ntl ;icccltarc il pietoso soc- coi,so. - la tanto un giovoiic scliinvo vic~iie incaricato di virncttere un di lei foglio a I<ooly-linn, oiitle farlo ioteso ~lell'occorreiiza.

Iri tal punto le fiamine investono In resi(lenzn - Soli- niano, scosso dnll'improvviso disnsiro , qiiivi precipita , e sorprende le due ferurnirie clic invano tealano soltrarsi alla feroce ira sua. Alrnaicle viene iinp~itatn incendiaria e perciò vilineilte r ip~idiata dal S u l t a i ? ~ , il quale proclama sua sposa la gentile persiani], che dal suo canto protesta non esser valida nessuuia forza a farla mancare rli fede nd uno sposo che adoix. - Questa decisa ripulsa pone al colnio del f~1roi.e Soliinano, i l quale ordina che la sen- tenza di morte cla cui era colpito Kooly-Kan abbia il suo corso, ed impscli*oriitosi di Aza, in onta alle sue resisten- ee, l a tragge seco.

ATTO QUARTO La scena rappresenfn l' irztrr~~o di i ~ n n clelle Sette torm:

r.ischinrato da utz angusto spiraglio. - Stl-arnazuo da Z C I L lato con sasso da sedere. - Dal lato opposlo porta z irzgresso.

L o sventurato Kooly-Yian dornie argitali sonni. - Un interno terrore lo scuote C lo fa balzare dcil siio ,letto, ~n isurando con incerti passi il suo carcere: ci sognava che la scure del manigoldo stava per troncare il suo C ~ P O . - Un convulso arfanrio lo assale; la sposa ed il tenero figlio è il solo pensiero che lo sirrigse, e colpito clal pii1 pro- lònrlo dolore ... vacilla ... cade. - Un r ~ ~ ~ n o r e di chiavi- stclli annuncia il venire del caieceriere, segiiito d a uno scliiavo che porla I 'o rd ina~io nutrirnento al detenuto, il q t ide scBrto d a Dectar a l suolo giacente, gli presta mano : i sollcvarsi, e conimiserando freclclainente, chiaro gli mo- ~ i i ~ : i clie nulla vi ha a sperare per lui. - l<oolyrI<ao resta ~ l l~~l . r i to , e nienlre il cnrceriere fa le usate perlus'trazioni, I ~ ~ , ~ l l i n r o rimette f~irtivaiiiente al liirigioniero lo scritto

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4 riccviito da hza. - Frattanto dall'angusta porta soprag-, giiiiige inaspeilato Soliinano, e fierarrieiite rivela a Kooly- l i ; ~ r i csscre l ~ - r lui estremo quel giorno, 1,icldove nirglii lii,innir: si11 li~glio che gli vien presentato l i i rinunzia ad Azn. - Stlcgno di I<ooly.I<an per coiì vile proposizione; siie rimostr;inze fierlssiine all'aborrito nemico, che defiiii- tiv:~ii~ibiite gli cliicde qiial sia il rfi lui partito. - Impa- vitlo ICooly-Iian risponde Morte ...

Ncll'atto stesso alciiiii ottomani riferiscono al lor signore clie d'ogni intorno infesta il nemico persiano. - I'iiroie tli Solimario e di lui ortline a Pnnor percli2. il prigioniero sia tosto tratto ai supplizio, e sia il castello guardato da <Iiiplici t ruppe , e c~iii~idi nel c r ~ i d o c!ivisarilenlo di voler estinto i l re (li Persia si alloritana co'suoi seguaci.

Noil viltà (li perdere In vila, ma ral)l>i;i di al,l,antlonare /;I sposa in potere del suo mortale nemico, cccita in Kooly- Kail la piìi alta disperazione; il foglio tesi; ricevuto gli viene fi,a le rn;ini, e scorgendo con estrema sua soi~picsa le linee dell' aclor:ita sua Aza, rapidamente ne legge il contenuto: Svrntrlrnto sposo! UIZ cuor pietoso in questo istante nzi procura rrnn jlgz d a l t enlpio Solin2ano; lu pure rn~t,z una via rEi scnrnl~o e fra pochi nzonleriti o liberi en- tranzhi, o In ;zooella cli~ror-a 1 2 ~ verlriì spenti entra~izbi. Vi- vainente scosso riniatie IQooly-I<an da tale avviso. L'iclea (li veder salva la sposa avvalora i l suo coraggio. Un gn- gliardn vigore l'investe; ei si arrampica allo spiraglio della torre, ne misura con avido sguardo la profondità, e con sovrumana Soi,za nc strappa diveissi ferri rosi d,il tempo; cpaindi tratto un Ienzciolo i11 Iiingl-ie fasce, ciascuii capo iic annotla, ed a c~iiello e nel provvido ciclo affida la di ! u i salvezza.

ATTO QUINTO

La scena rnppre.oci~ta eslerr~o &l castello $lle Sefte torri; nel n~czzo domina la p i ì ~ elevata - X ~zolte.

Noil Sì tosto Solimano lia einanato i rigorosi suoi de- creti, clie immediatarneiite scorgesi tutto il castello gliar- dato da nuinerose sentinelle. Trascorsi brevi momenti, veg- gonsi appressare circospetti diversi Persiani sotto assise ottomane, decisi di trarre in salvo il loro monarca. I1 pii1

tiilifn, accos~:inelosi :ilI.i giiar~lin ilella torre superiore, 6 4 . 1 1 1 p ~ ~ n t o ( l i I';ii.ln (!clirilii ceiii i i i i colpo di put;n:tle, i i i : ~

iItt;tIc s1ii1ieit~c: i l S I I O nc.1 i.ic:oiiosi:ci.c i11 rltiesti Aza, che iic\pitlnritc cli giojn p?] sospir~ilo socccii.w, rivela a' siioi I'vilcli esser per suo nnezzo ctlotlo ICooly-Kari del meditato rli\isarnento. Ogiliino ne gioiscc*, etl Azn viciie intesa coirie il ( l i lei figlio sia in luogo di siciirczi.;~.

In c~uesto pciiglioso istante le noitiii.iic voci clelle sen- tiiielle si danno il segnale d i 01-dine C ciì) pone i n estre- iiia agitazione i Persiani, clic per non esscrc scoperti si gettarlo sdrajati sul s~iolo. Le scolte si nllontana!io, ed iiitli a poco si vede claiio spiraciio c1ell;i torre l ' intrepido Iiooly-Bari, clie giunto al piano trovasi f'1.a le braccia del- I'nmaia siia sposa. I fedeli persiani .lo sollecitano a fng- ,?ire: uii naviglio g i i pronto alle vele li accoglie, e ce1ei.i Iciidono le onde coi rcnii.

Accortasi una sentioclln clell'evasione del prigioniero, <là il grido cl' allarine. L' inaspettato frastuono fa accor- rere Solimano, clie gih fiii,ibondo per non rinvenire Aza, ora esterna il piìi terril~ile sdegno per la ~ L I L ~ J ~ di Kooly- I\:in, e minacciantlo tli t ~ i t l a Iii siin collera il carcerirre c le guardie per la mal pr;iticntn ciistodia, orclinri iinme- rliatamente che i fiiggitivi si:ioo inseguili. Ma il fugace legno che fende le oiicle si presenta all'inferocito di lui s g ~ ~ a r d o , talcliè, vinto dall' ira e dalla rabbia s' incsmmina c:olla sua armata deliberato di esterininare Ispahan.

ATTO SESTO La scena rclpplrsellla la gran n~ul-n cl'Ispclhnrz.

Drrl lato desha nliis.sinze rzcpi.

T i i diversi cornpassioncvoli i1irntli.i si 1-ii.escntano gli aT- iliiti Persiani per 1' asscnza dell'otlinio loro sovrano. Molti I I ~ : pnveiitano la morte, altri le calcoe. L:I trista novella t i l c~nla cln Oguz clie ivi gitiiige coi1 fil~bas, ne auinerita 1':igitazione; e ineiitre quelle sconsolate i'eti-irnii~e genu- i l i -<se stenrlono le l~ iacc ia al cielo irnl)lornndo la salvezza ~Ii. ' loro inonarclii, diversi Pcrsiani sulle vedette ne esplo- 1 l i i o il ritorno. Ad i111 tratto i l generale cordoglio can-

I,.; nella pii1 viva Iciizia: Kooly-R:in i- fra i suoi che ' , l , , i (li gioja lo circoiitlnno per uclirc I' infausto avveiii-

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ctl iiitli a poco anelanti giungono gli esploratori n ",~riii:ire In veniita del nemico. Lutlgi dall 'ai terrirsi , il !,<,;io eli rlue' prodi s' accresce all'avvicinarsi del peri- , 'l'osio ogiiuno pone riiario alle armi , e ICoolv-Kan. ;licnclosi tlalla spo :o'suoi gli i il I~aldanzoso nei -eine la niisera pei ;liosa sor! itre delirante, col Caru pegno dell'aiirui a u u n t t l l ; L L c l a L

ferve la p u g n q viene sorpresa cla L I esultanza vuole irripaclronirsi d i es a d i piign;tle, dislieratnriiciiie SI' irnpc lei , a c c e n ~ ~ a i i d o di uccitlei ' ' S I , ove

inno tale il pulito (

iizie de l t il loro s

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radi tore, ,ignare a .;+n <I.- . . , .

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clie con B z a , a r - )ntanai<si . . .

osaise avrTicinarsi. iiiiiiaccia, ed anzi,

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mi si a r r ,-.l,,,,

pentlo r e iato. e ~ i d o u o F c.c..,,.ncc.3

a re il d a ;una rrieraviglia clesta nel tir; ;tendo gagliartlainentr, 6 SL

inetlitato colpo. .ooly-ICon, giunge a ~ r a r ~ e n e r l e il fer ro; m a luto Solirnano clie suo potere Abbas , e clie darnetite lo h a nl'l u n suo seguace, d ichiara à r io nrecipitare claiia r ~ i p t . ttelle onde , ove Aza n o n

lui* lail' istante. Barbara alternativa IjilT! Invano Iiool y-Tinri sa a r r ende i clie fiirciltc p c ~ + I' ostinata csitaazo,

bohua,'. I> iniailte nel pi.eci!~izio. M a o11 p r r - . , ... ... pioinbare il fanciullo, uri leilibo del d i lu i abi to si

cca ad uii spoi.gcriie r a m o e rnirabilmeilte r imane iii

sospeso, e rlniiicli ],eri Losto 6 tratto i11 salvo. ia t tanto il fragore dell 'artiglieria clie accompagoa I'as-

alle miira d i Ispaliart cresce rapirlsiliente. I Persiani ispongono alla difesa. Kocly-Kan; infiaiiitnando i suoi 3riei.i a vincere o morire, si scaglia ferocemente sopra [nano, cli cistere a 5ì violent' ' '

i. Pun i to

! Dibat- si al suo accenna

> d i e i c ~ l . .

irie vinto li Ottomi etlto, e 1;. ,,,,.,,, , , i , , ~od~ . con 1111 generale quadro di

i a alla ci

- Persia.