EXPO 2015 - CENTRO ESTER · 2015. 11. 18. · Zootropolis: il nuovo film targato Walt Disney pag....

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ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015 PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE CENTRO ESTER - ENTE MORALE ONLUS - VIA G.B.VELA 91 - 80147 NAPOLI TEL. 081.5653111 - FAX 081.5653225 - E-MAIL: [email protected] - COPIA GRATUITA Domenica 15 novembre dalle 12 alle 13:30 al Centro Ester Expo sì, Expo no? Il dilem- ma che ha infervorato per mesi l'opinione pubblica ita- liana è giunto ormai al capo- linea. Chi ha avuto ragione? Probabilmente nessuno. Perché nessuno ha il reale potere di invertire la rotta di tendenza in un mondo ipo- crita che applaude o critica da dietro uno schermo, e se scende in piazza per manife- stare distrugge e finisce in manette. E se non distrugge direttamente si ritrova accu- sato per la distruzione semi- nata da chi col corteo non c'entrava nulla, ma che, guarda caso, era lì per ac- cendere la tensione da infil- trato e far di tutta l'erba un fascio. Come distinguere, allora, la vittima dal carnefi- ce quando fanno entrambi parte di un sistema corrotto chiamato società dell'ideolo- gia del danaro ed il coltello dell'uno insanguina alla stes- sa stregua della moneta lu- cente dell'altro? Schiera- menti contro che nutrono il pianeta di odio e ipocrisia, più che di "energia per la vita", come recita beffarda- mente il tema di Expo. Dal primo maggio al 31 otto- bre le televisioni e i giornali hanno aperto una finestra sulla qualità e la sicurezza del cibo, sul diritto ad una alimentazione sana per tutti, sull'innovazione e la tecnolo- gia, lo stile di vita, la tradizio- ne e le bio-diversità. Oltre 20 milioni di persone hanno attraversato i padiglioni dell'Esposizione universale di Milano, di cui quasi sette milioni provenienti dall'este- ro. Scolaresche, turisti, im- prenditori, 60 capi di Stato, volontari: una fiumana di umanità in un posto solo, come topi intorno ad uno stesso, ghiotto, pezzo di formaggio, grande quanto il mondo intero. Peccato che le finestre chiu- se, come il formaggio, se non passa aria, causano muffa e cattivi odori. Non bastano finestre sul mondo. Occorre la ventata di aria nuova, che dia luce alla giu- stizia del lavoro del "volontario" più che agli ap- palti degli imprenditori, che sfami i poveri piuttosto che mettere in vetrina il cibo, che costruisca luoghi abitabili in città a misura d'uomo, piutto- sto che cittadelle da sman- tellare dopo pochi mesi. Un progetto da "fast food", che alletta, divora e avvele- na il sangue, non può nutrire il pianeta, nè dare energia alla vita. L'energia di un drink zuccherato con tante bollicine ed un panino con salsine e patatine possono darti il sorriso e accenderti di entusiasmo, darti l'energia ipercalorica per uno sprint, ma alla lunga, ti avvelenano il fegato e il cuore. Cosa resta allora dell'albero della vita, quando le luci e lo scintillio dei flash si spengo- no e muore quella linfa me- diatica che ha nutrito il pia- neta degli imprenditori, dei giornalisti e delle televisioni, tenendo accesa la curiosità di una umanità assetata di giustizia e di lavoro e sfama- ta di scandali e sfruttamen- to? Colpo dopo colpo, le ruspe abbattono i padiglioni e il deserto avanza, restituendo al vuoto il non senso di que- sta misera economia e delle sue logiche inumane. E lo stesso sistema sarà ripropo- sto altrove. Torneremo ad interrogarci di diritto al cibo per tutti, ma gli affamati li lasceremo fuori dai padiglio- ni, a pagare le pene di una economia per soli ricchi, ad elemosinare il tozzo di pane duro, mentre dentro si discu- te di intercultura ed etica dell'alimentazione. Cambierà la città, ma la fame resterà. Si chiudono, ora, i battenti e guardandoci di striscio allo specchio ci torna in mente un celebre verso sbirciato un tempo tra i libri di scuola... "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie". Foglie spar- se, foglie accartocciate. Il ricordo dell'albero. L'autun- no. La storia. Gli uomini. EXPO 2015 Dall'albero della vita alle foglie d'autunno... Tutto in una manciata di parole di Massimo Ricchiari

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  • ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    PERIODICO D’INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE CENTRO ESTER - ENTE MORALE ONLUS - VIA G.B.VELA 91 - 80147 NAPOLI TEL. 081.5653111 - FAX 081.5653225 - E-MAIL: [email protected] - COPIA GRATUITA

    Domenica 15 novembre dalle 12 alle 13:30 al Centro Ester

    Expo sì, Expo no? Il dilem-ma che ha infervorato per mesi l'opinione pubblica ita-liana è giunto ormai al capo-linea. Chi ha avuto ragione? Probabilmente nessuno. Perché nessuno ha il reale potere di invertire la rotta di tendenza in un mondo ipo-crita che applaude o critica da dietro uno schermo, e se scende in piazza per manife-stare distrugge e finisce in manette. E se non distrugge direttamente si ritrova accu-sato per la distruzione semi-nata da chi col corteo non c'entrava nulla, ma che, guarda caso, era lì per ac-cendere la tensione da infil-trato e far di tutta l'erba un fascio. Come distinguere, allora, la vittima dal carnefi-ce quando fanno entrambi parte di un sistema corrotto chiamato società dell'ideolo-gia del danaro ed il coltello dell'uno insanguina alla stes-sa stregua della moneta lu-cente dell'altro? Schiera-menti contro che nutrono il pianeta di odio e ipocrisia, più che di "energia per la vita", come recita beffarda-mente il tema di Expo. Dal primo maggio al 31 otto-bre le televisioni e i giornali hanno aperto una finestra sulla qualità e la sicurezza

    del cibo, sul diritto ad una alimentazione sana per tutti, sull'innovazione e la tecnolo-gia, lo stile di vita, la tradizio-ne e le bio-diversità. Oltre 20 milioni di persone hanno attraversato i padiglioni dell'Esposizione universale di Milano, di cui quasi sette milioni provenienti dall'este-ro. Scolaresche, turisti, im-prenditori, 60 capi di Stato, volontari: una fiumana di umanità in un posto solo, come topi intorno ad uno stesso, ghiotto, pezzo di formaggio, grande quanto il mondo intero. Peccato che le finestre chiu-se, come il formaggio, se non passa aria, causano muffa e cattivi odori. Non bastano finestre sul mondo. Occorre la ventata di aria

    nuova, che dia luce alla giu-stizia del lavoro del "volontario" più che agli ap-palti degli imprenditori, che sfami i poveri piuttosto che mettere in vetrina il cibo, che costruisca luoghi abitabili in città a misura d'uomo, piutto-sto che cittadelle da sman-tellare dopo pochi mesi. Un progetto da "fast food", che alletta, divora e avvele-na il sangue, non può nutrire il pianeta, nè dare energia alla vita. L'energia di un drink zuccherato con tante bollicine ed un panino con salsine e patatine possono darti il sorriso e accenderti di entusiasmo, darti l'energia ipercalorica per uno sprint, ma alla lunga, ti avvelenano il fegato e il cuore. Cosa resta allora dell'albero

    della vita, quando le luci e lo scintillio dei flash si spengo-no e muore quella linfa me-diatica che ha nutrito il pia-neta degli imprenditori, dei giornalisti e delle televisioni, tenendo accesa la curiosità di una umanità assetata di giustizia e di lavoro e sfama-ta di scandali e sfruttamen-to? Colpo dopo colpo, le ruspe abbattono i padiglioni e il deserto avanza, restituendo al vuoto il non senso di que-sta misera economia e delle sue logiche inumane. E lo stesso sistema sarà ripropo-sto altrove. Torneremo ad interrogarci di diritto al cibo per tutti, ma gli affamati li lasceremo fuori dai padiglio-ni, a pagare le pene di una economia per soli ricchi, ad elemosinare il tozzo di pane duro, mentre dentro si discu-te di intercultura ed etica dell'alimentazione. Cambierà la città, ma la fame resterà. Si chiudono, ora, i battenti e guardandoci di striscio allo specchio ci torna in mente un celebre verso sbirciato un tempo tra i libri di scuola... "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie". Foglie spar-se, foglie accartocciate. Il ricordo dell'albero. L'autun-no. La storia. Gli uomini.

    EXPO 2015 Dall'albero della vita alle foglie d'autunno...

    Tutto in una manciata di parole

    di Massimo Ricchiari

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    QUARTIEREQUARTIERE

    Tra gli eventi folkloristici che co-stellano il panorama culturale nel territorio della nostra VI Municipali-tà, quello più atteso è certamente la festa dei gigli, la cui celebrazio-ne ha avuto luogo proprio di re-cente, in maniera rituale, l‟ultima domenica di settembre nel popolo-so quartiere di Barra. E‟, insom-ma, una tradizione popolare dagli aspetti piuttosto suggestivi e sin-golari per gli abitanti del territorio orientale partenopeo e delle zone limitrofe. Nonostante le molte diffi-coltà organizzative e burocratiche, nonché i notevoli costi per il loro allestimento, anche quest‟anno si è raggiunto il numero di ben undici gigli. Per i barresi questa festa è tutta un‟esplosione di gioia, di alle-gria, di divertimento. Pur non es-sendo un conoscitore e un appas-sionato, devo dire di essere rima-sto enormemente sorpreso e im-pressionato nell‟assistervi e os-servare questa festa da vicino. Guardare, infatti, obelischi che si stagliano in altezza tra i vari edifici, è qualcosa di emozionante, sia per il loro numero che per la loro rap-presentazione. Sono rimasto, al-tresì, estasiato nel vedere tanti giovanotti trasportare a spalla il giglio, mentre questo avanzava lentamente, ballava, ondeggiava, oscillava….!! Le strade e i vicoli erano tutti assiepati di gente di o-gni età e di ogni estrazione socia-le. Termini come “paranza“, “alzata”, “-pusata” sono diventate, sia pure per pochi giorni, parole comuni sulla bocca dei numerosi

    fans, i quali indossavano per l‟occasione magliette variopinte, il cui colore contraddistingueva an-che l‟appartenenza ad una deter-minata paranza. Per qualche setti-mana l‟intero quartiere si è riempi-to di luci e di colori e si è trasfor-mato in una maniera fantasmago-rica. Si direbbe fin qui tutto bene. Invece ho sentito dire da qualche persona più attempata che la festa di oggi è alquanto diversa da come si svolgeva una volta. Si di-ce, altresì, che essa , in questi ulti-mi anni, è sempre più minata da logiche consumistiche e sembra essersi allontanata ulteriormente dalle sue vere origini, ovvero dal suo significato iniziale, che vor-rebbe essere non soltanto di tra-dizione, ma di dare alla festa an-che un senso di sacralità, di reli-giosità e di appartenenza. Personalmente non so se tale af-fermazione corrisponda al vero oppure essa sia solo frutto di una interpretazione soggettiva e, quin-

    di, di una mera sensazione. Fatto sta che molta gente, in questi gior-ni, assiepando vicoli e piazze, sembrava vivere, quasi inconsape-volmente e inconsciamente, mo-menti di euforia collettiva. E‟ lecito chiedersi, però, se tutto ciò possa rappresentare solo e soltanto un semplice evento folkloristico, os-sia una manifestazione popolare, una festa paesana a sé stante, in grado di esorcizzare la marginalità del degrado di periferia, oppure, potrebbe e dovrebbe entrare anch‟essa – con autorità e merite-volezza - a far parte di quel patri-monio culturale, di cui si è fatto cenno. Certamente per raggiungere un tale nobile obiettivo, questo even-to dovrebbe fornirsi di ulteriori elementi innovativi e di significativi miglioramenti, sia sotto l‟aspetto organizzativo che istituzionale. I-noltre, bisognerebbe continuare a curare la raccolta di testimonianze storiche di vita vissuta, unitamente alle già copiose immagini di foto-grafie remote e presenti e a tutti quei frammenti, cogenti e caratte-rizzanti, della manifestazione o-dierna. Solo così, forse, essa po-trebbe aspirare e assurgere a di-ventare una vera festa tradiziona-le, (univoca, singolare e per tutti), valorizzando in questo modo an-cor di più le radici del popolo bar-rese, che si sente ancora tanto legato al suo territorio e alle sue origini. Giulio Giliberti

    Festa dei Gigli: manifestazione popolare o patrimonio culturale?

    Torna il crocifisso ligneo nell‟ex Cirio pag. 4 A Napoli è sempre vivo il ricordo di P.Daniele pag. 5 Maratona napoletana di cinema in 80 giorni pag. 5 Il fenomeno di Raynaud pag. 6 Caro giornale ti scrivo… pag. 7 WellDan-Sport Village...Emozioni e benessere pag. 7 L‟alba di un nuovo mattino pag. 8 La Festa della Castagna pag. 8 Farmacia degli Incurabili: un gioiello dell‟arte Napoletana pag. 9 A poco... Assunzioni per seimila precari pag. 10

    Zootropolis: il nuovo film targato Walt Disney pag. 11 Inside Out, ancora un capolavoro pag. 11 The Broken Key, set internazionale in Italia pag. 12 Calcio femminile pag. 13 Danza, al via l‟anno accademico pag. 14 Anno buono per il Tennis pag. 14 Basket inizio promettente pag. 14 Acquaticità neonatale pag 14 Al top la stagione calcistica 2015-2016 pag. 15 Scherma Under 14 prima gara con i colori del Centro Ester pag. 15

    SOMMARIO

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    ATTUALITA‟ATTUALITA‟

    La legge di stabilità che ogni anno il Governo presenta entro il 15 ottobre ha sostituito la legge che fino al 2009 veniva chiamata “la finanziaria”. La legge, ovviamen-te, dovrà avere l‟approvazione del Presidente della Repubblica, del Parlamento Italiano e di quello Europeo prima di diventare legge dello Stato. Con questa legge il Governo indi-ca gli obiettivi che si propone di conseguire nei prossimi tre anni, l‟ammontare delle risorse che ser-viranno e dove reperirle. Un pro-gramma molto impegnativo che prevede benefici ma anche sacrifi-ci e che dovrebbe favorire l‟occupazione e combattere la po-vertà. I provvedimenti previsti so-no tantissimi. Riguardano tutti: giovani, anziani, famiglie, regioni, comuni, sanità, giustizia etc... Nel seguito mi limiterò ad analizzarne soltanto quattro: quelli che inte-ressano i pensionati ed i pensio-nandi e cioè : LA NO TAX AREA - IL PART TIME INCENTIVATO - LA SALVAGUARDIA PER GLI ESODATI - L’OPZIONE DONNA.

    NO TAX AREA La “no tax area” è la parte di red-dito al di sotto di una soglia pre-stabilita per la quale non si paga l‟irpef. Per i pensionati con età su-periore a 75 anni la soglia attuale di 7750 euro passa a 8000 euro così come avviene per i lavoratori dipendenti. Per tutti quelli di età inferiore a 75 anni la “no tax are-a“ aumenta da 7500 a 7750. Il beneficio per i pensionati si tradu-ce in un risparmio sulle tasse pari al 23% di 250 euro. Circa 60 euro all’anno e quindi 5 euro al me-se.

    PART TIME INCENTIVATO

    I lavoratori dipendenti del settore privato a cui mancano al massimo tre anni per maturare i requisiti per

    il pensionamento di vecchiaia (63 anni e sette mesi) possono, in accordo con l‟azienda di apparte-nenza, optare per un lavoro ri-dotto al 50%. Il datore di lavoro paga metà stipendio ma versa al lavoratore i contributi che avrebbe versato all‟Inps. Cosi facendo il lavoratore riceve ogni mese il 65% dell’ultima bu-sta paga relativa al tempo pieno. Per coprire figurativamente i mino-ri contributi versati all‟Inps dall‟azienda, il Governo metterà a disposizione circa 100 milioni per ogni anno. In questo modo al ter-mine del periodo part time al lavo-ratore sarà assicurato un asse-gno pensionistico identico a quello che avrebbe ricevuto se avesse lavorato fino alla fine a tempo pie-no.

    E S O D A T I Con la famosa riforma delle pen-sioni, decisa dall‟allora Ministro del lavoro ELSA FORNERO, furo-no modificate le regole per l‟accesso alla pensione. Molti la-voratori avevano concordato con le aziende il licenziamento con la garanzia di maturare il diritto alla pensione con le scadenze vigenti al momento dell‟accordo. Con il conseguente a l lungamento dell‟età pensionabile si sono ritro-vati senza lavoro e senza pensio-

    ne. All‟inizio le persone interessa-te erano circa 300mila. Il governo è intenzionato ad attivare la setti-ma salvaguardia e con un impe-gno di circa un miliardo di euro salvare altri 25 mila esodati.

    OPZIONE DONNA Le lavoratrici che entro il 2016 maturano 58 anni di età e 35 an-ni di servizio possono decidere di andare in pensione. In anticipo, quindi, rispetto alle regole attuali. Con l‟aggravante però che il cal-colo per determinare l‟importo del-la pensione sarebbe tutto con il sistema contributivo con una per-dita di almeno il 30% rispetto al retributivo.

    LEGGE DI STABILITA’ di Gennaro Ferraris

  • V enerdì 16 ottobre 2015, alle ore 11, nel nuovo com-plesso universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio, ac-canto alla vecchia ciminiera della ex Cirio, ha avuto luogo una ceri-monia per la messa in posa di un crocifisso ligneo, voluto ardente-mente dagli ex operai di quello sta-bilimento, ormai dismesso. Hanno presenziato alla cerimonia il Cardinale Sepe, Monsignor Adolfo Russo, con la partecipazione di numerose personalità accademi-che, tra cui l‟attuale rettore della Federico II Prof. Gaetano Manfre-di, l‟ex e instancabile rettore Fulvio Tessitore, la Presidente della VI Municipalità e tanti comuni cittadi-ni. Apprezzata e commovente è stato l‟intervento dell‟ex operaio Antonio Durante, detentore e custode per tanti anni del prestigioso crocifisso. Non sono mancati alcuni eredi del-la famiglia “Signorini”. Dunque, San Giovanni a Teduccio, da zona di periferia e quartiere degradato, a luogo di riqualificazio-ne e di riscatto, sia per i giovani che, i quali vivono in situazioni di emarginazione, sia per i laborio-si abitanti di Napoli Est. Tra i tanti problemi irrisolti e le numerose contraddizioni esistenti, sembra ormai che si incomincia a intrave-dere un barlume di futuro per que-ste persone. Con l‟Università, infatti, - inteso come laboratorio di conoscenza e forme di cultura - si evincono evi-denti segnali di speranza. Molte volte, forse fin troppe volte, le po-tenzialità di questi giovani sono state offuscate a causa di un diffu-so disagio sociale e dalle estesa illegalità. Ma oggi a Napoli Est si riscopre, invece, un dinamismo di un reale, concreto cambiamento. L‟Università di San Giovanni ga-rantisce al nostro sistema territo-riale un ruolo e un valore aggiunto con l‟apertura, altresì, verso

    l‟esterno allo scopo di fertilizzarne il contesto locale. La cultura, dunque, in funzione di contrasto al disagio sociale della periferia, valorizzandone le struttu-re originali. L‟Università di San Giovanni, inol-tre, può rappresentare il centro propulsore di idee e di progetti, rivolti al riscatto e al rilancio della qualità e attività pubblica: Una si-nergia tra Università e Comunità dei cittadini, (ossia istituzioni, as-sociazioni, ordini professionali, co-mitati di quartiere, giovani studen-ti). Questo dipartimento, attualmente è composto da aule didattiche, la-boratori, spazi multifunzionali, bi-blioteche. E‟ previsto anche un auditorium e alcuni lavori di rifinitu-ra. Si dice, spesso, che le periferie rappresentano il vuoto, la margina-lità, dimenticando che, qualora vengano attuate alcune condizioni atte a valorizzare le risorse umane esistenti, si scoprono tante poten-zialità nascoste tra i giovani, i quali

    sono pieni di idee innovative e so-no coloro che formeranno la Socie-tà del domani anche in questo ter-ritorio di confine.

    Giulio Giliberti

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    ASSOCIAZIONE

    CENTRO ESTER Ente Morale

    CENTRO ESTER Reg. Trib. di Napoli n.22 del 30/01/2003

    REDAZIONE Direttore Responsabile

    Gianluca Veluscek

    STAMPA Tipografia “La Stampa” s.n.c.

    San Giuseppe Vesuviano - NA -

    CULTURACULTURA Torna il crocifisso ligneo nella vecchia Cirio, oggi campus universitario

    Il momento della banadizione da parte del Cardinale Sepe

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    È cominciata a settembre e durerà fino a dicembre una “maratona di cinema”, con una programmazione unica di circa 80 giorni. Il 28 settem-bre infatti, con una serata dedicata al regista napoletano dell‟anno, Mario Martone, è stata inaugurata la XVII edizione del Napoli Film Festival du-rato fino al 4 ottobre; tale festival ha coinvolto diversi spazi della città di Napoli, il Metropolitan, il PAN, l‟Institut Francais, e l‟ Instituto Cer-vantes, con numerosi concorsi e proiezioni, tra cui Rabin the last days di Amos Gitai, in collaborazione con “Venezia a Napoli”, e A Napoli non piove mai, con il debutto in regia di Sergio Assisi. Il 15 ottobre il Napoli Film Festival ha poi ceduto il posto a “Artecinema”, che ha inaugurato la sua XX edizione al teatro San Carlo, con film in prima nazionale, come Art War di Marco Wilms, dedicato

    all‟impiego della street art come mezzo di opposizione in Egitto nel corso della primavera araba, ed il film di Jill Nicholls Imagine…Jeff Ko-ons: Diary of a Seducer” incentrato sull‟unicità di tale artista eclettico. Ha fatto seguito poi, la V edizione di “Venezia a Napoli” con 20 incontri, e 16 film in 7 sale cinematografiche diverse, ma la maratona non finisce qui, anzi è ancora in corso con l‟ VIII edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani in vari luoghi della città che ha lo scopo di proporre attraver-so proiezioni, incontri e testimonian-ze, l'idea di "Napoli, Capitale dei Di-ritti Umani", con il “Festival del cor-tometraggio 'O Curt”, che offrirà una finestra sul mondo del cinema breve con opere provenienti da tutti i conti-nenti, e infine, terminerà con “Omovies”, il primo Festival LGBTQ del Sud Italia, che parlerà dell‟amore

    e delle sue differenze. “Considero positivo che da qualche anno il lavo-ro dei diversi organizzatori di questi 'appuntamenti' napoletani del cinema si vada sempre più coordinando, e sono fiero che l'Assessorato alla Cul-tura si sia fatto promotore di questo incontro. Durerà quasi tre mesi que-sta 'Maratona del Cinema' ma sarà tutt'altro che una corsa defatigante. E' al contrario un viaggio di esplora-zione, che ci offre paesaggi diversi ad ogni sosta e suggestioni inattese; un unico percorso articolato, nel qua-le ogni rassegna svolge tematiche proprie, ha un suo pubblico di elezio-ne, ma, contemporaneamente, sa e vuole rivolgersi ad un pubblico più ampio di appassionati, offrendo loro una ricca serie di opportunità”, que-ste le parole dell‟assessore alla cul-tura Nino Daniele.

    Anna Castagnola

    Napoli sa come tenere vivo il ricor-do di Pino Daniele. Dopo spettacoli, manifestazioni e persino una strada in suo onore (l'ex vico Donnalbina nel cuore del quartiere di San Giu-seppe), ecco una mostra fotografi-ca. Merito è di Alessandro D'Urso, ideatore di "20 anni con Pino (addòve!)", la mostra fotografica a cura di Roberta de Fabritiis inaugu-rata lo scorso 15 ottobre al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, e che proseguirà fino al 10 gennaio. La mostra sarà accessibile tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 tranne il mar-tedì (chiuso) e la domenica (aperta solo la mattina, dalle 9.30 alle 14.00). D'Urso, con la sua fotografia, ha voluto tradurre in concreto un ven-tennio di amicizia con Pino, anni in cui ha condiviso gran parte della sua carriera professionale realiz-zando ben 8 copertine e molti dei suoi video più famosi. Il titolo della mostra è emblematico, ma spicca una particolarità: "Addòve", una

    delle parole più usate da Pino nel quotidiano, lontano dalle luci del palco, quando si divertiva con gli amici più stretti. Le immagini, molte delle quali inedite, raccontano Pino Daniele negli anni dal 1990 al 2008 sia nel pubblico che nel privato; uno sguardo dall'interno attraverso gli anni delle grandi collaborazioni con i mostri sacri della musica interna-

    zionale, da Pat Metheney ad Al di Meola, passando per Peter Erskine, Rachel Z e Jimmy Earl, oltre ai tanti artisti italiani che hanno duettato con lui negli album "Non calpestare i fiori nel deserto" e "Dimmi cosa succede sulla terra". Ma la mostra ha in sé un'altra particolarità: le foto che la compongono sono state rea-lizzate su pellicola e non con le mo-derne tecniche digitali. Attraverso la pellicola ogni minimo particolare contribuisce alla perfetta (o imper-fetta) resa dell'immagine: una luce soffusa, un'esposizione particolare, la grana. La pellicola, infatti, au-menta il senso di autenticità dell'im-magine, fa trasparire le emozioni dei soggetti e rende originale ogni singolo scatto dell'autore. Non una semplice mostra, dunque. Una testimonianza d'affetto e di sti-ma (quasi d'amore) per chi ha con-tribuito con la sua musica a portare alto il nome di Napoli nel mondo.

    Anna Castagnola

    CITTA‟CITTA‟ A Napoli

    è sempre vivo il ricordo di Pino Daniele

    Maratona di cinema in 80 giorni

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    MEDICINAMEDICINA

    Era tempo che non ricevevo tele-fonate. Eccone una, l‟ultima. “Dottore, non capisco che mi sta succedendo (la voce forte, seppu-re tremante, visibilmente allarma-ta) . Ho dovuto applicare del ghiaccio sul ginocchio di mio figlio per una contusione e subito dopo alcune dita della mano hanno as-sunto un colorito bluastro ed ho sentito anche dolore”. Ovviamente per prima cosa ho cercato di tran-quillizzarla dandole delle brevi in-formazioni ed invitandola a legge-re quanto poi avrei scritto (cogliendo questa occasione) sul giornale del Centro Ester. Questa condizione clinica è abbastanza nota e diffusa. Si stima che il 3-4% della popolazione generale ne sia affetta. E‟ causata da un improvvi-so restringimento delle piccole arterie a livello dei distretti corpo-rei più esposti al freddo come le dita delle mani o dei piedi. Anche il naso, le orecchie, i capezzoli e la stessa lingua possono essere coinvolti. Questo restringimento, più propriamente vasocostrizione, causa una improvvisa e rapida riduzione di afflusso di sangue arterioso, ossigenato, alle dita con conseguente modificazione del colore della cute e, talvolta, dolo-re. Queste modificazioni sono di breve durata e si risolvono

    nell‟arco di pochi minuti. Rara-mente possono durare di più. Tale fenomeno prende il nome di chi lo descrisse per primo ( 1862) Ra-ynaud. La sintomatologia è abba-stanza tipica e solitamente evolve in tre fasi anche se, talvolta, le tre fasi non sono sempre evidenti. Nella prima fase le dita o le parti più distanti di esse diventano bian-che e fredde e ciò e causato dalla vasocostrizione delle piccole arte-rie che riduce il flusso di sangue. Successivamente, seconda fase, le dita diventano di colorito blua-stro o violaceo ( se più grave). La rapida estrazione di ossigeno da parte dei tessuti è causa di tale colorazione. Il sangue arterioso, ricco di ossigeno assume una co-lorazione rosso vivo, al contrario quello povero di ossigeno una co-lorazione rosso scuro tendente al blu. La vasocostrizione riduce l‟arrivo di sangue ossigenato e costringe i tessuti ad estrarne quanto più possibile con il risultato di una maggiore quantità di san-gue non ossigenato e conseguen-te colorazione blu della cute. La terza fase, infine, è caratterizzata dalla risoluzione della vasocostri-zione con il ripristino dell‟afflusso di sangue ossigenato. Le dita ri-prendono un colorito rosso acceso per una vasodilatazione (detta compensatoria), spesso accompa-gnata da formicolii, dolore e modi-ficazione della sensibilità locale. Come già anticipato non sempre,

    nei soggetti affetti da tale fenome-no, le tre fasi sono sempre pre-senti. Talvolta è presente il solo pallore, in altri può mancare la fa-se delle dita bluastre in altri è pre-sente la sola vasodilatazione. La diagnosi, comunque, non è legata alla presenza di tutte e tre le fasi ma al la carat ter is t ica d i ”intermittenza”. Il fenomeno deve essere acuto ed episodico. Com-parire improvvisamente e risolver-si rapidamente. Ne consegue che una condizione di cronica presen-za di dita pallide o di colorito cia-notico non deve far pensare ad un fenomeno di Raynaud né a patolo-gie che a volte si associano ad esso. La durata del fenomeno di Raynaud e la frequenza con la quale si presenta è molto variabi-le. Episodi brevi ( pochi minuti) c h e c o m p a i o n o d u r a n t e l‟esposizione delle estremità a temperature basse o all‟acqua fredda. Anche un forte stress e-mozionale ne può essere la cau-sa. Nei casi più gravi può essere provocato da minime variazioni di temperatura, da eventi stressanti minimi o comparire spontanea-mente. Di primario e secondario, di eventuali esami, delle cure ne parleremo la prossima volta.

    Il fenomeno di Raynaud di Ciro Battaglia

    Associazione CENTRO ESTER Ente Morale ONLUS

    Presidente Gino Russo CENTRO ESTER

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    Info-line Centralino 081.5653111 Fax 081.5653225 Segreteria sanit. 081.5653207 Radiologia 081.5653234 Poliambulatorio 081.5653217 Segreteria calcio 081.5653228 Palazzetto R.Mar. 081.2552315 Ufficio Comunica- zione e Marketing 081.5653250

  • Da alcuni anni sto affrontando un immenso dolore per una malattia invalidante che ha colpito un mio figliolo. Trattasi di una patologia progressiva che costringe un po’ tutti noi di famiglia (in particolar modo me e mio marito) dentro limiti ristretti come agli arresti do-miciliari. Ho letto libri, per saperne di più e ho cercato aiuto in altre persone e rifugio nella fede. Ma niente e nessuno riesce a darme-ne un convincimento. Vedo un fu-turo che mai appare e ricordo un passato che non è mai avvenuto. Lotto ogni giorno pensando a ciò che è accaduto e cerco di farmene una ragione, ma non la trovo. Su-bentra, allora, una solitudine abis-sale, mentre io continuo a chieder-mi e a domandare: - perché – per chi e perché? -

    Elsa Cara Elsa, ci sono domande asso-lutamente legittime, come quella

    che tu poni. Ma spesso, purtroppo, queste domande non trovano ri-sposta. Molti vissuti tristi e doloro-si, come per esempio la malattia fisica o mentale mettono a con-fronto con il concetto di limite: un limite che viene oltrepassato. Si tratta del limite dell‟immaginabile, del limite di quanto pensiamo di poter reggere, del limite della sop-portazione. La possibilità di poter

    accettare certe situazioni rappre-senta l‟unico modo per poter so-pravvivere ad esse e non morirne. Naturalmente, non è semplice. Oltre a cercare di fare su di te ed insieme a tuo marito questo duro e lento lavoro di accettazione, potre-sti provare a contare sulla rete di affetti che vi circondano, parenti o amici che siano, in modo da sen-tirti meno sola e meno fragile nella battaglia che stai combattendo. Tuo figlio ha bisogno di sentire il vostro affetto e la vostra presenza e, affinché avvenga, puoi fare in modo di vivere con lui intensa-mente tutti i momenti possibili. I-noltre, non smettere mai di prega-re e di credere. La forza della di-sperazione è la stessa forza che nonostante il dolore ci permette di andare avanti. Ed è, in fin dei con-ti, la forza della Vita.

    Anna Sara Cutolo

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

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    LETTERA LETTERA

    ININ REDAZIONEREDAZIONE

    Malattia invalidante e solitudine abissale Caro giornale ti scrivo...

    WellDan - Sport Village....Emozioni e benessere WellDan offre programmi di allenamento personalizzati realizzati dopo attenta valutazione individuale. Il nostro team di esperti ti consiglierà il percorso più adatto alle tue esigenze, migliorando il tuo stile di vita e le tue abitudi-ni alimentari. Resterai in contatto con il nostro staff 24h e potrai controllare i tuoi progressi attraverso un' App sul tuo smartphone! Lo Sport Village è aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 22. Lo trovi in Via Santella - Parco Rosanna (Ingresso da V.le Europa,54) Santa Maria Capua Vetere (CE), 80155 Santa Maria Capua Vetere . Per contatti: http://www.welldansportvillage.com/

    http://www.welldansportvillage.com/

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    AL CENTROAL CENTRO

    La Festa della Castagna per vivere l’Autunno con gli amici di Armonia

    Domenica 15 novembre accorrete numerosi per gustare le deliziose castagne che saranno cotte e pre-parate dagli amici della comunità per trascorrere una mattinata in-sieme ai ragazzi diversamente abili del Settore Armonia del Cen-tro Ester. Dopo la celebrazione della Messa, infatti, saranno allestiti degli stand con ogni tipo di specialità che ri-guarda le castagne: ballotte, les-se, glacè e… non potranno man-care le saporitissime caldarroste che saranno servite nei caratteri-stici “cuppetielli”. Perché una festa dedicata alla ca-stagna? Innanzitutto per trovare un motivo che faccia trasformare un po‟ di tempo in tempo di amicizia e soli-

    darietà da vivere con chi è meno fortunato di noi. Un secondo motivo è quello di fe-steggiare una di quelle stagioni che sembra non esistere più. E invece, l‟Autunno è un‟esplosione di colori che ci invita a guardare in alto, così come afferma il filosofo Kierkegaard: “preferisco di gran lunga l‟autunno alla primavera, perché in autunno si guarda il cie-lo.,in primavera la terra”. Un terzo motivo è perché abbiamo scoperto tutti i benefici che ci dona la castagna. È un frutto ricco di carboidrati e molto nutriente, se ne può fare anche un uso cosmetico, infatti l'acqua in cui vengono cotte può essere usata come maschera do-po lo shampoo per esaltare i rifles-

    si dei capelli biondi e come emol-liente. Ancora un uso curativo, in quanto l‟infuso e il decotto sono indicati per affezioni bronchiali e diarrea, mentre l‟infuso delle foglie di castagno è ottimo per i gargari-smi in caso di infiammazioni della bocca e della gola. In cucina, possono essere utilizza-te anche nella preparazione di vari dolci.

    Smarrire la ragione dell‟andare è l‟esperienza dello studente di fron-te all‟ennesimo esame rimandato che lo allontana dal traguardo. È l‟agonia del lavoratore privato del suo salario o del disoccupato che non sa più che fare del suo tem-po. È la sconfitta dell‟imprenditore che tiene uniti i cocci di un‟azienda in perdita e ricompone il puzzle delle famiglie mandate in frantumi da dietro una scrivania. È la frustrazione dell‟insegnante, fagocitato dal sistema delle politi-che per l‟innovazione della edu-cazione e dei “fantacrediti”. È il vagare di chi opera senza più un progetto e si affanna dietro le sca-denze in un mare di non senso. È lo spaesamento dell‟attore senza più un copione da recitare o del consacrato che non ha più un mi-nuto per pregare, per incontrare e comunicare Dio. Di fronte a que-sta società malata che ha smarrito la ragione dell‟andare, c‟è un ri-schio ulteriore: disinnamorarsi del-

    la vita. Perderne la sacralità profa-nando il valore del proprio tempo, riempiendolo senza avere il co-raggio di sprofondare in uno sguardo, senza sciogliersi alla presenza del calore di una carez-za sul viso, senza vivere le rela-zioni che colorano il quotidiano. E, tu, a che punto sei? Quanto fred-do sta diventando la tua anima? Quanto gelo hai negli occhi e nel-le mani? Fermati. Abbi il coraggio di fermarti e parla. Parlati. Ascolta ciò che il tuo cuore ha ancora il potere di sussurrarti. E ascoltati. Vali più del tuo dolore, o uomo! Vali più del tuo girovagare in ton-

    do, senza meta! Ma fermati! Fer-mati, dannazione! Anche il lupo di mare più esperto ha bisogno di una terra da abbracciare prima o poi. Cerca la terra, quella che può salvarti. Riparti da quei gra-nelli di sabbia, contali, accarezza-li. Per quanto piccoli possano es-sere, daranno sollievo al tuo cor-po e all‟andare forsennato per il mondo. E se non sai da dove rico-minciare a ricostruire la tua esi-stenza, stendi le mani nella sab-bia, allunga le braccia e accarez-zala. Accarezzala teneramente. Saprà consolare il tuo dolore. O-gni tuo dolore. E accoglierà le tue lacrime senza tradirle. Sarà lieve il tuo ristoro. La notte passerà e l‟alba donerà luce ai tuoi occhi lucenti. Sarà di nuovo giorno. Le onde del mare benediranno il tuo sereno risveglio. E quando sarai capace di rialzarti, un nuovo mon-do per te avrà inizio. Sarà l‟alba di un nuovo mattino. L‟alba. Di un nuovo mattino.

    L‟ALBA DI UN NUOVO MATTINO

    di Massimo Ricchiari

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    CENTROCENTRO Farmacia degli Incurabili:

    un gioiello dell’arte napoletana

    Continua il tour tra i musei di Na-poli e di tutta la nostra Regione. Un progetto dell‟Associazione “Amici dei Musei” di Napoli che, nella persona del Presidente, pro-fessor Lucio Fino, accoglie circa 50 ragazzi del Centro Ester per acculturarli nell‟arte e per offrire loro la possibilità di ammirare le bellezza della Città e di coltivare il gusto del bello. Domenica 1 novembre è stata la volta della visita alla Farmacia de-gli Incurabili e al Museo delle arti mediche. Ad attenderci, il professor Gennaro Rispoli, direttore della Chirurgia generale dell‟Ospedale Ascalesi e della Chirurgia generale e d‟urgenza dell‟Ospedale San Gio-vanni Bosco di Napoli, oltre che Presidente dell‟Associazione Cul-turale per l‟arte e la storia della medicina „Il Faro di Ippocrate‟. Con competenza e maestria, il Pri-mario ha guidato i ragazzi incan-tandoli quasi come in un percorso di alchimia, per scoprire i misteri della chimica e della medicina con-tenuti nei vasi della Farmacia. Interessante è stato anche il muse-o delle arti mediche i cui reperti hanno fatto comprendere ai ragaz-zi la differenza tra le cure che si usavano un tempo e quelle di oggi. Dopo la visita al Chiostro, c‟è stata la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di S.Maria di Gerusalemme all‟interno del complesso delle mu-ra del Convento delle suore Cap-puccine di vita claustrale. E qui si è creato quasi un connubio spirituale tra giovani, adulti e reli-giose, dopo aver ascoltato la testi-monianza di vita di una delle mo-nache che è stata una campiones-sa di pallavolo ed ha giocato an-che sui campi del Centro Ester. Davvero una magia, questo incon-tro, dove, realtà che sembrano lon-tane, ti sfiorano, ti toccano concre-tamente per farti sentire la loro ap-partenenza, per comunicarti che solo l‟umano può essere attratto

    dal Divino e non c‟è nulla in esso, se vissuto nell‟autenticità e nella naturalezza, che possa contrastare con quegli stili di vita che spesso

    l‟immaginario collettivo definisce impossibili o talvolta conseguenza di delusioni o di stati di amarezza.

    Mariolina Cutolo

    Il Professor Rispoli introduce la visita alla Farmacia

    I ragazzi del Centro Ester con Padre Adolfo Russo e il Prof. Lucio Fino

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    SCUOLASCUOLA

    Una scadenza per le assunzioni ancora non c'è. Si parla di un peri-odo che va dalla fine di novembre alla prima quindicina di dicembre. Per prendere servizio, probabil-mente, dal prossimo anno scola-stico. Non c'è la scadenza, ma la strada è segnata. E in Campania 6 mila insegnanti usciranno da anni, talvolta decen-ni, di precariato e firmeranno un contratto a tempo indeterminato. Al di là delle critiche e delle pole-miche che ancora investono la legge 107, al di là della farragino-sità di procedure che hanno obbli-gato tanti a trasferirsi al Nord o al Centro per ottenere una cattedra, il piano di stabilizzazione del pre-cariato varato dal governo signifi-ca, per la Campania, 6 mila posti in più nelle scuole elementari, me-die e superiori. Significa 6 mila docenti strappati all'incertezza lavorativa, pur non avendo chiaro il ruolo che verrà loro assegnato nel nuovo assetto organizzativo delle scuole. Parte la cosiddetta "fase C" del programma, che in tutta Italia ve-drà assumere oltre 50 mila inse-gnanti a tempo indeterminato. Il direttore scolastico regionale della Campania, Luisa Franzese, ha definito l'organico di potenzia-mento della nostra regione sulla base delle cifre fornite dal Miur e ha ripartito i 6005 docenti in più per province e per ordini di scuo-la. Ben 2.689 saranno i professori che andranno a rimpolpare le schiere dei docenti delle scuole superiori, 1.815 i nuovi insegnanti di scuola elementare, 810 i pro-fessori destinati alle scuole medie, e, fanalino di coda, i docenti di sostegno che si vedranno infoltiti di 691 persone, tutte destinate, comunque, alle scuole superiori, dove storicamente il drappello de-gli insegnanti di sostegno è meno consistente. Guardando alle singole province, quella di Napoli ottiene gran parte

    del nuovo contingente, legato al numero di istituti scolastici e dun-que di studenti: 968 maestri in più alle elementari, 416 alle medie, 1490 alle superiori e ben 524 per il sostegno. "Si è guardato al fabbisogno se-gnalato dalle istituzioni scolasti-che - spiega Luisa Franzese - nonché alle esigenze territoriali. Per le scuole secondarie di I e di II grado i posti assegnati alle sin-gole province sono ripartiti per classe di concorso". Ogni scuola dovrebbe avere, secondo calcoli ancora molto approssimativi, tre insegnanti che rientrano nell'orga-nico aggiuntivo, tre docenti scelti sulla base dei piani dell'offerta formativa delle scuole. C'è gran richiesta, alle superiori, di inse-gnanti di matematica, ad esempio, per potenziare un settore che ve-de più deboli i nostri studenti. No-tevole anche la richiesta di prof di lingue, Inglese, soprattutto, ma anche Francese e solo marginal-mente Tedesco (che invece è ri-chiestissimo al Nord). Ma la clas-se di concorso più richiesta, quel-la che dovrebbe avere il maggior

    numero di nuovi immessi in ruolo, è quella per le Discipline economi-che e giuridiche. Seguita dall'In-glese e, poi, dall'Educazione arti-stica nelle scuole medie, discipli-na alla quale molti istituti faranno variamente ricorso per arricchire la loro offerta. Gli istituti scolastici restano in attesa di conoscere il contingente loro assegnato: solo dal 12 al 20 novembre gli uffici del MIUR destineranno ad ogni scuo-la i posti dell'organico potenziato. L'avvio della "fase C" del piano di stabilizzazione (che val la pena ricordarlo è stato varato per dar seguito a una sentenza della Cor-te di giustizia europea che aveva condannato l'Italia per il gran nu-mero di precari che per anni ave-vano lavorato nel settore) rinfoco-la le polemiche e dà la stura ai ricorsi, da parte delle centinaia di docenti che sono rientrati nella "fase B" delle assunzioni e sono stati costretti a spostarsi al Nord, pur avendo punteggi superiori ai colleghi che, nei prossimi mesi, prenderanno servizio in Campa-nia.

    Alfonso Buonagura

    A poco... Assunzioni per seimila precari in Campania

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    CINEMACINEMA

    Il 7 Ottobre scorso, a Milano, il

    produttore Clark Spencer ha pre-

    sentato alla stampa italiana il nuo-

    vo lungometraggio targato Walt

    Disney, intitolato Zootropolis.

    Il film è diretto da Byron Howard

    (Rapunzel – L’Intreccio della Torre,

    Bolt) e Rich Moore (Ralph Spac-

    catutto, I Simpson – Il Film) e co-

    diretto da Jared Bush (Penn Zero:

    Part-Time Hero) ed arriverà nelle

    sale cinematografiche italiane a

    Febbraio 2016.

    Spencer ha mostrato in esclusiva

    alcune immagini del film e ha illu-

    strato il lavoro che c‟è stato dietro

    la creazione di questa nuova av-

    ventura d‟animazione.

    Il tutto è ambientato in una moder-

    na metropoli, Zootropolis, abitata

    da ogni tipo di animale, dal più

    grande al più piccolo, in cui tutti

    convivono serenamente. Qui di

    seguito vi lascio la trama del film.

    “La moderna metropoli di Zootro-

    polis è una città diversa da qualsi-

    asi altra. Composta da quartieri

    differenti come l’elegante Sahara

    Square e la gelida Tundratown,

    accoglie animali di ogni tipo. Dal

    gigantesco elefante al minuscolo

    toporagno, a Zootropolis tutti vivo-

    no insieme serenamente, a pre-

    scindere dalla razza a cui appar-

    tengono. Ma al suo arrivo in città,

    la simpatica e gentile agente Judy

    Hopps, scopre che la vita di una

    coniglietta all’interno di un corpo di

    polizia dominato da animali grandi

    e grossi, non è affatto facile.

    Decisa comunque a dimostrare il

    suo valore, Judy si lancia nella ri-

    soluzione di un caso misterioso

    per cui dovrà lavorare al fianco di

    una volpe loquace e truffaldina di

    nome Nick Wilde”.

    Michela Langella

    Zootropolis: ha presentato a Milano il nuovo film targato Walt Disney

    Inside Out è il nuovo capolavoro

    Disney/Pixar uscito nelle sale ci-nematografiche lo scorso settem-

    bre con una trama geniale: un

    team di emozioni che cooperano

    tra loro per permettere alla piccola

    Riley di fare la scelta migliore.

    Così grazie ai protagonisti della

    pellicola, Gioia, Disgusto, Tri-

    stezza, Rabbia e Paura, il film ha

    conquistato la vetta del box office

    italiano ottenendo il record come

    miglior opening di sempre per un

    film Disney/Pixar nel nostro paese,

    superando anche altri film di suc-

    cesso come Up e Ratatouille.

    Solo in Italia, infatti, il lungometrag-

    gio d‟animazione ha guadagnato

    6,5 milioni di euro, che vanno ad

    aggiungersi al box office interna-

    zionale di oltre 761 milioni di dolla-

    ri. Daniel Frigo, amministratore de-

    legato di The Walt Disney

    Company Italia, ha dichiarato:

    “Inside Out è definibile a pieno tito-

    lo con l’appellativo di “capolavoro”.

    Già acclamato da critica e pubblico

    internazionali, ora anche gli italiani

    hanno dimostrato di apprezzare la

    carica di originalità e di divertimen-

    to del film, riconoscendosi nei pro-

    tagonisti che appaiono universali

    come in tutte le grandi storie che

    hanno reso unico e sempre attuale

    l’universo Disney•Pixar.

    E’ così che Gioia, Rabbia, Tristez-

    za, Paura e Disgusto sono diventa-

    ti i nuovi beniamini di un pubblico

    di tutte le età: dai bambini, agli a-

    dolescenti, a noi adulti.

    Le mie congratulazioni vanno a

    tutto il team Disney Italia, che an-

    che in questa occasione ha saputo

    agire in base ad una strategia inte-

    grata, grazie al supporto di tutti i

    rami aziendali, e ai nostri partner,

    che hanno contribuito al raggiungi-

    mento di questo risultato davvero

    trionfale”.

    Michela Langella

    Inside Out, ancora un capolavoro della Disney/pixar

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    CINEMACINEMA

    Nelle prime settimane di Ottobre, un altro set internazionale ha a-perto i battenti in Italia, precisa-mente a Torino. The Broken Key è il titolo del film, scritto e diretto da Louis Nero, che vanta tra i protagonisti Geraldine Chaplin, figlia del famoso Charlie Chaplin, e Rutger Hauer, F. Murray Abra-ham, Michael Madsen, Franco Nero, Keith Carradine, Maria de Medeiros e Philippe Leroy. Gli attori hanno girato numerose scene sul set piemontese e in par-ticolare nei pressi della Mole An-tonelliana. La pellicola è prodotta da L’AltroFilm e Torino Film Production e sarà distribuito a li-

    vello internazionale da Fantastic Films International. Qui di seguito la trama ufficiale. “In un futuro prossimo, per effetto di una rigida legge sull’eco-sostenibilità, la car-ta è diventata un bene raro. Stam-pare è reato. Tutte le informazioni fluiscono attraverso un’unica rete-dati gestita dalla “Grande Z”: la Zimurgh Corporation.

    Una serie di omicidi e di relativi indizi porteranno il protagonista, uno studioso inglese di lontane origini italiane, a percorrere la tor-tuosa strada tracciata secoli prima da Dante e dal pittore Hieronymus Bosch. L’indomito Arthur scoprirà che il movente è la volontà di pre-servare un segreto antico quanto il mondo stesso e che i killers fan-no parte di una setta segreta. Ma non prima di aver indagato nel complesso universo della simbo-logia e superare le sue paure più recondite, facendo luce sugli omi-cidi rituali ispirati proprio ai Sette Peccati Capitali.”

    Michela Langella

    The Broken Key:

    un altro set internazionale in Italia

    In questi giorni i docenti della scuola stanno vedendo accredi-tarsi sul proprio conto i 500 euro del bonus formazione della Buona scuola di Renzi. Ma l‟incertezza su come spender-lo frena i beneficiari dal correre agli acquisti: troppo generiche ap-paiono, infatti, le informazioni con-tenute nel decreto dello scorso 23 settembre sulle spese ammissibili e sulla rendicontazione per ri-schiare di andare incontro a san-zioni. In ogni modo, il principio cardine delle spese permesse è rappresentato dal fatto che i do-centi dovranno aggiornare la pro-pria preparazione professionale: gli acquisti, dunque, dovranno es-sere orientati a questo obiettivo. Il quotidiano Italia Oggi spiega, con qualche esem-pio, come non uscire “fuori trac-cia” dal personale aggiornamento professionale: abbonarsi alla sta-gione concertistica è per l‟insegnante di musica pienamen-te in linea con il proprio curricu-lum, ma lo stesso non può dirsi per il docente di matematica ap-

    passionato di musica. Comprare un codice civile di ultima edizione rientra pienamente nella ragione-volezza degli acquisti di un docen-te di diritto o di lettere (per via dell‟educazione civica), ma la stessa cosa non può dirsi se lo stesso codice dovesse acquistarlo un insegnante di matematica. Pertanto, una delle spese ammis-sibili che però ha destato più di un dubbio, l‟acquisto di software, do-vrà essere collegata alla materia insegnata. Resta il fatto che, data la natura estremamente sintetica dell‟elenco delle spese ammissibili fatta dall‟articolo 4 del decreto del 23 settembre, la possibilità di fare acquisti difformi, anche in buona fede, è parecchio alta. Per quanto riguarda l‟hardware, poi, si naviga a luci spente: una

    recente inchiesta de La Stampa tra i siti internet più influenti sull‟argomento, arriva alla conclu-sione che con i 500 euro si po-trebbe comprare un tablet, ma non lo smartphone. In tal caso, l‟acquisto della tavolet-ta potrebbe essere giustificata, ad esempio, con la necessità di ag-giornare in rete il registro elettroni-co. E qui le motivazioni non manche-rebbero affatto: la non distribuzio-ne della scuola del tablet, le po-che postazioni pc sempre occupa-te e così via. La discrezionalità lasciata ai do-centi dal decreto del 23 settembre può essere un boomerang: se è vero, infatti, che un docente di materie umanistiche ha meno “collegamenti” di un docente di materie tecniche nell‟acquisto di un tablet, è altrettanto vero il con-trario. E cioè che il primo possa dimo-strare, in sede di rendicontazione, che il tablet sia indispensabile per la didattica.

    Bonus insegnanti, cosa comprare per non sbagliare di Alfonso Buonagura

    http://it.blastingnews.com/lavoro/2015/10/scuola-accreditati-i-500-euro-docenti-prudenti-nell-uso-la-beffa-e-dietro-l-angolo-00616165.htmlhttp://it.blastingnews.com/lavoro/2015/10/scuola-accreditati-i-500-euro-docenti-prudenti-nell-uso-la-beffa-e-dietro-l-angolo-00616165.htmlhttp://it.blastingnews.com/lavoro/2015/10/contratto-scuola-rinviato-a-fine-2016-per-ora-ai-prof-aumento-di-pochi-euro-da-renzi-00614547.htmlhttp://it.blastingnews.com/lavoro/2015/10/contratto-scuola-rinviato-a-fine-2016-per-ora-ai-prof-aumento-di-pochi-euro-da-renzi-00614547.htmlhttp://it.blastingnews.com/lavoro/2015/10/bonus-500-euro-scuola-tablet-si-smartphone-no-e-i-biglietti-di-ingresso-senza-importo-00617859.htmlhttp://it.blastingnews.com/lavoro/2015/10/bonus-500-euro-scuola-tablet-si-smartphone-no-e-i-biglietti-di-ingresso-senza-importo-00617859.html

  • SPORTSPORT

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    Una sola domanda, nata quasi per caso: “Mimmo, cosa significa per te fare il Dirigente del Calcio femminile al Centro E-ster?” La risposta è bella e fat-ta, concreta, lineare e confezionata a mo‟ di racconto per il nostro giornale. L‟articolo che segue è quanto ci ha scritto il no-stro amico Domenico che, insieme alla moglie Lina, segue con passio-ne e senza sosta le no-stre ragazze del Calcio femminile, considerando tale sport un‟autentica possibilità di crescita per le ragazze. Questo articolo non si pregia certo di essere una vera e propria inter-vista, si tratta piuttosto di un padre che accompa-gna le proprie figlie nella scelta di avvicinarsi al mondo del calcio femmi-nile, incuriosito e insieme stupito dal fervore dimo-strato. Quindi sarà il racconto di una storia semplice e vera che si sta lentamen-te concretizzando, con la consapevolezza e la vo-lontà di costruire qualco-sa di bello, pulito, utile per il calcio femminile, ma anche e soprattutto per le ragazze che sono già coinvolte o che vor-ranno farsi coinvolgere e travolgere da questo sport, forse ambizioso ma sicuramente positivo e concreto. L’idea di diventare Diri-gente sportivo nasce cir-ca cinque anni fa quan-do, seguendo le mie figlie calciatrici al Centro

    Ester di Barra (NA), mi avvicino al mondo del calcio femminile e resto stupito, meravigliato e favorevolmente colpito dalla dedizione totalmen-te no-profit dei dirigenti, dei tecnici e atlete. La mia passione aumen-ta di pari passo con l’interesse delle figlie per questo sport, tanto da decidere e di accetta-re la proposta di diventa-re Dirigente sportivo e di dare subito una mano a tutto il gruppo di Dirigen-za settore Femminile, una mano per questo sport anche in una città come Napoli dove il cal-cio femminile non è ben visto da tutti. Da Dirigente mi rendo subito conto della neces-sità di dover programma-re, strutturare e articola-re in maniera precisa e attenta, per poter dare vita ad una società di calcio femminile in gra-do di dare l’opportunità alle giovani atlete di cre-scere consapevoli del loro valore sportivo e personale. Uno stile di vita quindi oltre che un impegno sportivo che possa responsabilizzar-le, insegnando loro che nello sport così come

    nella vita bisogna impa-rare anche a trarre bene-ficio dalle sconfitte e considerare le vittorie in maniera misurata, senza eccessi. Alla base di tutto c’è una ricetta semplice ma effi-cace: seminare saggia-mente per poi raccoglie-re i risultati col tempo, senza fretta, ponendosi di volta in volta obiettivi ambiziosi ma concreti e realizzabili. E il mio o-biettivo più ambizioso è quello di far crescere una realtà calcistica che possa diventare un pun-to di riferimento sul terri-torio, creando con capa-cità e professionalità un vivaio di giovani atlete, in grado di competere alla pari sul territorio. E in questa mia avventu-ra ho avuto la fortuna di avere avuto accanto del-le persone speciali, che

    mi hanno consigliato co-me svolgere il mio ruolo nel migliore dei modi. Ho trovato una grande intesa tra i colleghi Diri-genti, le ragazze e i tec-nici che mi hanno dato da subito grande consi-derazione. Il mio ruolo da Dirigente sportivo è di seguire la squadra , con un costan-te ed impegnativo lavoro quotidiano, insieme agli allenatori e colleghi diri-genti. Quindi presto tutti di nuo-vo al lavoro in casa Cen-tro Ester che si presente-rà ai nastri di partenza della prossima stagione partecipando a ben tre campionati! Infatti sotto l’occhio at-tento ed esperto dei Diri-genti e Tecnici, le ragaz-ze del Centro inizieranno presto a prepararsi per essere pronti ad affronta-re e ben figurare in serie C calcio a 11, serie C2 calcio a 5 e settore gio-vanile Under 17. Alle atlete come a tutti i colleghi dirigenti e colla-boratori del Centro Ester auguro buon lavoro e un grosso in bocca al lupo me compreso.

    Domenico Beato

    Calcio femminile: punto di riferimento sul territorio Intervista al Dirigente Domenico Beato

  • Basket inizio promettente

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    DANZADANZA

    L'anno accademico della scuola danza Centro Ester riapre alla grande con un programma che prevederà più di u-no stage per le nostre allieve con maestri di chiara fama, professioni-sti del mondo della dan-za e del musical che or-mai sono diventati punti di riferimento per le no-stre ragazze: ROBERTO COLOMBO, FLORIANA MONICI, MARIANGELA LEPRE e magari anche qualche sorpresa! Gli esami sono previsti

    per il mese di maggio e lo spettacolo al teatro Cilea è in fase di programmazione. La bella notizia che comunico con orgoglio è che la nostra allieva del terzo corso PA-TRIZIA IOELE ha superato l'audizione alla prestigiosa accademia LYCEUM di Mara Fusco, ottenendo una borsa di studio per merito e talento. Questo ci dimostra che stiamo andando nella giusta direzione e che quan-do il terreno è fertile, con la cura delle nostre maestre possono nascere frutti meravigliosi. in bocca al lupo alla piccola Patrizia e a tutte le allieve che continueran-no a studiare con noi.

    Altea Russo

    Anche quest‟anno lo staff del settore tennis è partito con grande entusiasmo per affrontare un nuovo anno sportivo con il mas-simo impegno e passio-ne. Lo staff è composto dal direttore tecnico Mae-stro nazionale Bruno Pen-narelli, dall‟Istruttore di 1° livello Lorenzo Mazza, dalla Preparatrice atletica Anna Borrelli e dal diri-gente responsabile del settore Giovanni Improta. Le attività saranno tante per tutti gli allievi a partire dalla metà di Novembre con l‟inizio della 1° tappa del circuito Kid‟scup. Un‟attenzione particolare vi è sul gruppetto di bam-bini e ragazzi che sta di-ventando sempre più nu-meroso e che si sta ap-passionando sempre di più a questo sport. In questo mese organiz-zeremo la solita braciata di inizio anno sociale che

    coinvolge tutti gli iscritti e genitori che rappresenta un grande momento di unione e socializzazione e si svolgerà nella bellissi-ma location del bosco del Centro Ester. I ragazzi già dall‟anno scorso non hanno mai perso lezioni per pioggia in quanto il Centro Ester ci mette a disposizione una palestra che ci permette di fare attività normalmente. Un saluto dallo staff e ve-nite a provare questo me-raviglioso sport.

    Bruno Pennarelli

    Al via l’anno

    accademico

    Anno buono per il Tennis

    SPORTSPORT

    Come tutti gli altri settori sportivi, anche il Basket a Centro Ester è ormai a pieno ritmo. Abbiamo chiesto all‟allenatore Andrea Levano quali sono le sue prospettive per la scuola di minibasket. "Si continua il percorso con tutto il settore minibasket, spe-rando in un incremento del numero dei bambini. Io e il mio amico/collega Amedeo abbiamo tanta voglia di divertirci e far divertire i bambini, portandoli come sempre ad appas-sionarli a questo sport, rispettando sempre le regole di ba-se che li porteranno ad essere uomini nella vita cestistica e non. Abbiamo l'U14 quest'anno con cui stiamo lavorando tanto per provare a toglierci dovute soddisfazioni per tutti i sacrifici profusi in tutti questi anni. Infine, ritorna la prima squadra allenata con orgoglio da me, con l'intento di ridare una gloriosa pagina di basket al Centro Ester, magari l'ini-zio di un nuovo e meraviglioso libro cestistico."

    Anna Castagnola

    SPORTSPORT Acquaticità neonatale

    il sabato mattina - orari per fascia di età

    10.00/10.30 7 mesi 13 mesi

    10.30/11.00 14 mesi / due anni

    11.00/11.30 due/tre anni - 11.30/12.00 tre / sei mesi

  • La stagione calcistica del settore calcio ma-schile del centro Ester anno 2015/16 è iniziata il 01/09/2015. Le forma-zioni iscritte alla FIGC Campania sono le se-guenti: A) Piccoli amici anno 2010/2011 guidati dagli istruttori: Eugenio Testa e Andrea Fantini. B) Piccoli amici anno 2008/9 guidati dagli i-struttori: Antonio Mirra e Salvatore Onice. C) Pulcini anno 2007 guidati dagli istruttori Clemente Tramparulo e Nino Cordone. D) Pulcini anno 2005 guidati dagli istruttori Clemente Tramparulo e

    Livio Candide. E) Esordienti anno 2003/4 guidati dagli i-struttori Luca Polito e Carmine Russo affianca-ti dal dirigente Enzo pa-gano. F) Esordienti anno 2002 guidati dal istrutto-

    re Gianfranco Lembo. G) Giovanissimi regio-nali anno 2001/2 guidati dagli istruttori Salvatore Salvio e Nino cordone affiancati dal dirigente Salvatore De Caro. H) Allievi regionali anno 1999/2000 guidati

    dagli istruttori Antonio Amoroso e Nello Buono-core affiancati dal diri-gente Giuseppe Esposi-to. La parte amministrati-va è espletata, dal se-gretario Ciro Scognami-glio e dal dirigente vitto-rio russo. La parte ge-stione magazzini vestia-rio, attrezzi, spogliatoi, campo e piccola manu-tenzione è gestita da Luigi Morriale e Giusep-pe D‟antonio. Anche questo anno si cercherà di ottenere risultati lusin-ghieri con fermezza e volontà. Tutta la struttura è gestita dal tecnico Sal-vatore Frezza.

    Vittorio Russo.

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    ANNO XIII N.9 NOVEMBRE 2015

    CALCIOCALCIO Al top la stagione calcistica 2015-2016

    Scherma Under 14 prima gara con i colori del Centro Ester

    Si è svolto ad Ariccia dal 23 al 25 ottobre il primo Gran Prix U 14. La sezione scherma del Centro Ester ha calato i suoi assi . Gli atleti Marco Abate, Elisa Petrone e Sal-vatore Giacchino hanno ben figu-

    rato sulle pedane del Palariccia portando in alto i colori sociali. A-bate ha conquistato un ottimo ter-zo posto battendo avversari di ca-libro a lui superiore, La Petrone ha mantenuto le aspettative raggiun-

    gendo la finale affrontando avver-sarie di una categoria superiore alla sua. Infine il più giovane Giac-chino, al secondo anno di scher-ma, si è piazzato tra i primi sedici in una gara con oltre 50 parteci-panti. Soddisfatto il Maestro Ca-serta che ha, giustamente, sottoli-neato che siamo solo all'inizio del-la stagione e che c'è molto da la-vorare anzi è il caso di affilare le armi!! La sezione al Centro conta già una quindicina di atleti allenati dal Maestro Raffaello Caserta, coa-diuvato nella preparazione atletica dal tecnico Anna Borrelli. Il setto-re è formato da principianti e esor-dienti non agonisti, da atleti under 14 che partecipano a circuiti di gare, da atleti under 20 e assoluti. Auguriamo ai Maestri e agli allievi di questo nuovo sport, una strada in salita per raggiungere i vertici delle vittorie sportive.

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    RELAXRELAX

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    Orizzontali 1. Un celebre Oreste, 7. Periodo geologico, 13. Antico pallot-toliere, 14 Razza di bestiame, 15. Sigla di Verona, 16. Il mi-gliore in Inghilterra, 17. Finestra sul tetto, 19. La usa il taglia-legna, 21. Amo Cibale, 22. La lingua di Tel Aviv, 23. Non so-no spenti, 24. La K nelle carte, 25. Illusioni, 26. Fratello di Giocasta, 27. Benevento, 28. Un modello Alfa Romeo, 29. Nodi, 30. Bottega, 32 Avanti Cristo, 33. Un po‟ … ottuso, 34. Merce non desiderata, 35. Il famoso Klammer, 37. Esprime perplessità, 39. Vi si trova la foresta umbra, 41. Un deserto, 42. Un dittongo in piedi, 43. E’ pericoloso se fugge, 44. Prime dell‟alfabeto, 45. Ego, 46. Compagno fedele, 48. Quasi unico, 49. Voto favorevole, 51. Provincia piemontese, 52. Lingua delle Isole Filippine, 53. Il soprannome di Gandhi, 54. Tessu-to per abiti eleganti. Verticali 1. Insegna degli imperatori romani, 2. Stupido, 3 Verde nel deserto, 4. Nuovo Comitato Territoriale, 5. Leo...senza testa, 6. Amanuensi, 7. Hanno le corna anellate, 8. Si può averla storta, 9. Punto opposto a ESE, 10. La fine della buca, 11. Celati, 12. Le Alpi con il monte Bianco, 14. Incitamento gita-no, 15. Notati, 17. Comunità monastica, 18. Si sogna caldo, 19. Simile al Platano, 20. Prima pranzo poi… 22. Il famoso Biagi, 23. Desinenza poco lecita, 25. Contesa fra Orlando e Rinaldo, 26. Centimetro cubo, 27. Monte inglese, 29. Il teatro di Milano, 31. Amò la Monaca di Monza, 32. Lo sono quelle demaniali, 35. Perdita, 36. Ha nipoti anche se non ha figli, 37. Venne ucciso dalla Corday, 38. Fu residenza della regina di Cipro, 39. Autorizzazione ad accedere, 40. ….. et orbis, 41. Il cappotto a bridge, 43. Lo zerbinotto d‟anteguerra, 47. Com-pagnia telefonica, 48. Titolo dopo il negus, 50. Iniziali di A-scari ex pilota di F1, 52. Sigla di Trieste.

    Parole crociate

    La ricetta dell‟Autunno il Castagnaccio

    Preparazione Per preparare il castagnaccio, setacciate la fari-na di castagne in una ciotola: aggiungete cir-ca 350 ml di acqua. Aggiungete l’acqua lenta-mente e mescolate con una frusta in modo da evitare che la formazione di grumi. Dovrete ottenere un impasto omogeneo e non troppo liquido: se necessario aggiungete ancora mezzo bicchiere di acqua. La farina di castagne è molto dolce, non sarà perciò ne-cessario aggiungere zucchero all‟impasto. Mettete quindi in ammollo l‟uvetta e lasciatela per una decina di minuti, il tempo necessario perché si ammorbidisca. In una padella tostate legger-mente i pinoli in modo da renderli croccanti e più gustosi. Aggiungete poi l‟uvetta ben strizzata e i pinoli all‟impasto e mescolate tutto. Ritagliate un pezzo si carta da forno sufficiente a coprire la teglia che userete per la cottura: bagna-telo leggermente e strizzatelo. Con questa proce-dura la carta da forno aderirà perfettamente al-la teglia. Spennellate la carta da forno con un filo di olio d’oliva: versate poi nella teglia la pastella del castagnaccio. Decorate la superficie del castagnaccio con de-gli agi di rosmarino, qualche pinolo e qualche aci-no di uvetta sultanina. Completate il castagnaccio versando qua e là qualche goccia di olio. Il casta-gnaccio è quindi pronto per essere infornato: fate-lo cuocere per i primi 10 minuti a 200°, poi alzate il forno a 250° e lasciate cuocere per ancora u-na ventina di minuti. Il castagnaccio sarà pronto quando la sua superficie sarà ben dorata a leg-germente crepata.

    DETTI SULL’AUTUNNO A meno che un albero abbia mostrato i suoi fiori in primavera, sarà invano cercare i suoi frutti in autunno. (Walter Scott) Nell’amara radice del cuore sento il vento d’autunno (Jan Fleming) L’autunno è una seconda primavera quando ogni foglia è un fiore (Albert Camus)

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