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DOMENICA 23 AGOSTO 3www.rivieraweb.it EVENTI

Ardore:Ristorante “La Torretta”, ore 20:00, Apericena diSolidarietà

Gioiosa Jonica:Palazzo Amaduri, ore 21:30, IX edizione“Gioiosani Illustri”

Marina di Gioiosa Jonica: Teatro Romano, ore 21:30,Mystia Festival: “Racconto di un viaggio”, dalla Gabbianella

e il Gatto… Cursus…; Marina di Gioiosa Jonica: Camoncelli, Festa di San

Giuseppe; Marina di Gioiosa Jonica:Teatro Romano, ore 21:30, Festival Nazionale Teatro

Magna Grecia “Giocasta Edipo”Roccella Jonica: Lungomare, ore 19:00, Notte Verde

Siderno: Lungomare Centro, Evento CinofiloStilo:Piazza Vittorio Emanuele, ore 21:30, “La Donna nelMondo”, un magico viaggio in treno ideato dall’artista

Bruno Lelli

23Agosto

Bianco: Piazza Cinque Martiri, ore 21:00, convegno “Un fazzoletto di terradell’Aspromonte Jonico: quattro grandi scrittori del novecento”

Gioiosa Jonica: Palazzo Amaduri, fino al 31/08 dal lunedì al venerdì ore 8:30 - 13:00,15:00 - 20:00, sabato ore 16:00 - 20:00, Mostra: “L’Armata di Mare del Regno delle

Due Sicilie”; Gioiosa Jonica: Piazza Plebiscito e vie del Centro Storico, fino al 25/08, ore 21:00,

“Gustando il Borgo”,Festival Internazionale di Artisti di StradaMonasterace:Piazza Portosalvo, fino al 29/08 dalle ore 20:00 alle ore 21:30,

Distribuzione gratuita di prodotti biologici calabresiPortigliola:Parco Archeologico Locri Epizephiri, ore 21:00, Teatro Greco Romano

“Odi et Amo”Riace: ore 19:00, Presentazione del libro: “Ti ho

vista che ridevi” di Lou PalancaRoccella Jonica: ex Convento dei minimi,ore 19:00, Caffè Letterari: “Persone Viste DaVicino”, testimonianze del secolo breve, di

Giulio PapandreaSan Luca: ore 21:00 “Serata astronomi-

ca”: Osservazione del Cielo a occhionudo, con i telescopi a cura dello Staff delPlanetario Pythagoras di Reggio Calabria

Siderno Superiore: Borgo Medievale, finoal 25/08 dalle ore 18:00, Biennale

Internazionale “La Ruota della Memoria”

24Agosto

25Agosto

27Agosto

Ardore: Via Lungomare, fino al 26/08 dalle ore 17:00 alleore 00:00 Artigianato &…Dintorni

Samo: Piazza Municipio, dalle ore 18:30 Degustazione deiProdotti Tipici Locali e della Porchetta;

Samo: Piazza Municipio, dalle ore 20:30 Presentazione dellibro: “Realismo Meridiano” scritto da Gianfranco Cordì;

Samo: ore 21:00, “Serata astronomica”: Osservazione delCielo a occhio nudo, con i telescopi a cura dello Staff del

Planetario Pythagoras di Reggio Calabria; Samo: Piazza Municipio, dalle ore 22.00, Gara di

Organetto e Tamburello, a seguire esibizione del MaestroAttilio Nucera

Gioiosa Jonica:PalazzoAmaduri, ore 18:00 Apertura

Festival – Convegno: “Ilsuono di San Rocco”; Gioiosa Jonica: AreaConcerti, ore 22:00“Tamburello Cafè,i Tamburellisti di

Torrepaduli”

Gioiosa Jonica:Palazzo Amaduri, ore 17:00Percussion Contest: “Premio Franco Lucà”;Gioiosa Jonica: Area Concerti, ore 22:00Premiazione Percussion Contest:“Skunchiuruti Band”Locri: Lungomare Lato Nord, fino al29/08, ore 21:00, Beer Village –Locridexpo 2015Portigliola:Parco Archeologico LocriEpizephiri, ore 21:00, Teatro GrecoRomano”Clitennestra o del Crimine”

28Agosto

Gerace:ore 19:30, Laboratorio del gusto: “Idolci della tradizione aspromontana”Gioiosa Jonica: Area Concerti, ore 22:00,

I Tamburi di Luca Scorziello, SpecialGuest Badara SeckMammola: raduno LargoMagenta, ore 06:00,Pellegrinaggio al Santuariodi S. Nicodemo

Gioiosa Jonica:Piazza Plebiscito, ore 21.00Esibizione Complesso Bandistico: “Città diAilano”

Monasterace: Area del Museo,ore 21.30 Teatro: “Racconto

di un viaggio”, dallaGabbianella e ilGatto…Cursus…Samo: Festadi S.GiovanniBattista

29Agosto

26Agosto

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DOMENICA 23 AGOSTO 4ATTUALITÀ www.rivieraweb.it

el contesto di un’indaginecondotta dalla SezioneAnticrimine Ros Carabinieridi Perugia si è registrataun’alleanza tra dei soggetticampani legati al c.d. “clan

dei casalesi” che ha intessuto rapporti cri-minosi con un gruppo ritenuto vicino alla‘ndrangheta.Nella prima fase investigativa si è delineatol’esistenza in territorio umbro di un sodali-zio criminoso di tipo mafioso costituito dasoggetti campani legati al c.d. “clan deicasalesi” e insediatosi nel territorio regio-nale dove, pur mantenendo strutturali lega-mi con l’organizzazione madre, opera auto-nomamente e in sinergia con settori dellacriminalità locale, stringe rapporti e allean-ze con soggetti calabresi e albanesi residen-ti in territorio umbro. Il gruppo campanostabilisce collusioni criminose al fine di con-trollare e orientare molteplici aspetti dellarealtà produttiva e imprenditoriale dellaregione (prima fra tutte quella edilizia,senza peraltro trascurare quella del com-mercio di autovetture e degli investimentiimmobiliari), opera con metodologia tipica-mente mafiosa attraverso ripetute estorsio-ni e minacce rivolte sia nei confronti deisodali che della popolazione, giungendocosì attraverso l’intimidazione reiterata aimporre l’omertà anche in un territorioquale l’Umbria, non caratterizzato storica-mente dalla presenza di organizzazioni cri-minali mafiose radicate sul territorio.Il fenomeno si inquadra in una progressiva“mafizzazione” di territori, quali l’Umbria,generalmente considerati a bassa “densitàmafiosa” ma considerati “terra di conqui-sta” dalle organizzazioni criminali sia italia-ne che straniere (elevatissimo è ad esempioin grado di infiltrazione della criminalitàalbanese e nigeriana sia nel settore deglistupefacenti che dello sfruttamento dellaprostituzione) che stanno procedendo a unavera e propria colonizzazione criminaledella regione.La seconda fase investigativa, di ben piùelevato spessore (tenuto conto della perso-nalità criminale dei soggetti coinvolti, deglielevatissimi interessi economici sottesi non-ché della evidenziata capacità di infiltrazio-ne e corruzione di alcuni apparati dellostato) trae origine dallo sviluppo degli ulte-riori rapporti criminali intessuti dai “cam-pani” con dei “calabresi” ritenuti legati aconsorterie della ‘ndrangheta calabrese. Daquel momento assumono rilievo gravemen-te indiziante delle nuove strategie delleorganizzazioni di tipo ‘ndranghetista volte aspostare dagli storici territori di apparte-nenza l’attività soprattutto economica dellefamiglie, tendendo nel contempo a instau-rare accordi fra più famiglie e una condizio-ne di sostanziale pax mafiosa, al fine digestire gli interessi illeciti senza attirarel’attenzione delle forze dell’ordine.

RIVIERA

N

GIUDIZIARIA

La “mafizzazione”dell’Umbria

Cartelli contro la'ndrangheta: a Reggioè iniziata la fuga di boss e capibastone

cco cos'era quella strana sensazione divuoto che ha assalito i pochi reggini par-titi per qualche giorno di ferie e rientra-ti in città dopo Ferragosto. Girando perle strade si sono resi immediatamenteconto che qualcosa di strano era accadu-

to durante la loro assenza: in tanti mancavanoall'appello, ma non ne conoscevano il motivo.Esausti del tran tran quotidiano avevano deciso,durante il periodo di vacanza, di non consultarecompulsivamente tablet e smartphone: il modomigliore per non essere investiti dal consueto flus-so di notizie. Dunque, nulla sapevano, neanche persommi capi, di cosa fosse successo di tanto epocale.Enorme è stato lo stupore quando sono venuti aconoscenza che coloro che mancavano all'appello,nella fattispecie boss e capibastone della 'ndranghe-ta, se l'erano data a gambe. Con il terrore negliocchi sono scappati nottetempo perché sì, poteva-no sfuggire alle retate delle forze dell'ordine, macerto niente avrebbero potuto di fronte alla mossadel cavallo decisa con un improvviso lampo digenio dal sindaco Giuseppe Falcomatà: piazzare,da qui a un paio di settimane, lungo le strade dellacittà cartelli anti 'ndrangheta. Mai avrebbero potu-to resistere alla forza devastante di frasi dirompen-ti come "Comune vietato alla 'ndrangheta" o, addi-rittura, venendo meno ai precetti dell'accoglienzatipicamente meridionale, l'ardita asserzione: "Quile cosche mafiose non sono benvenute". Pagato ilgiusto pegno al gusto dell'ironia, siamo consapevo-li che questa scelta ci costerà l'accusa di essere faci-li prede di "demagogia e populismo", ma purtroppoper i nostri eventuali critici, siamo ben convinti delcontrario: che siano cioè gesti di questa natura adavere le caratteristiche tipiche della facile propa-ganda. Immagine a costo zero, la ricetta miglioreper individuare scorciatoie semplici da battere, mache non conducono da nessuna parte, come inse-

gna in tanti, troppi casi, la storia recente. Se i risul-tati della guerra alla criminalità organizzata cala-brese fossero proporzionali alla quantità di ame-nità simili partorite negli anni, al numero di targheaffisse all'ingresso degli edifici istituzionali, oggiparleremmo della 'ndrangheta come di un fenome-no appartenente ad antichi retaggi buoni solo perriempire pagine e pagine di libri di storia. Di fron-te ai sorrisi e al sarcasmo dei tanti che sui socialnetwork hanno commentato in queste ore la deci-sione del Primo Cittadino, è sceso in campo l'asses-sore alla Legalità Giovanni Muraca, il quale haspiegato con pazienza a noi ingenui e sprovvedutiche: "Quello dei cartelli non può certamente rap-presentare l’unico strumento per combattere lemafie. Ma essi rappresentano un “simbolo”, unostimolo al dibattito e allo smuovere le coscienze". Eil nodo vero della questione sta proprio in questamotivazione a cui si è appigliato l'esponente dellaGiunta comunale presieduta da Falcomatà: laricerca, costante e ossessiva di 'simboli' vuoti di effi-cacia, con un deficit strutturale di forza reale ebuoni solo, appunto, per "stimolare dibattiti". Cisarebbe da preoccuparsi se nel 2015, dopo decenniimpegnati inutilmente a "smuovere le coscienze",

qualcuno fosse ancora convinto della bontà, ancheminima, di questo genere di operazioni. Iniziativetutte concepite nel solco della sempre più pernicio-sa antimafia sterile che ormai è un filone capace dispaziare senza costrutto dalla politica alla letteratu-ra, dall'associazionismo all'imprenditoria. E di scar-so significato è anche la considerazione fatta dallostesso Muraca che ha sostenuto trattarsi di un'ideapartorita dall'ANCI (Associazione NazionaleComuni Italiani) a cui Palazzo San Giorgio ha ade-rito con entusiasmo. Sfortunatamente per i tanti"esperti" dell'ultima ora, che affollano convegni etalk show, radio e televisioni, sebbene gli interessidella 'ndrangheta si siano spostati a migliaia di chi-lometri dalla culla d'origine, la mafiosità dei com-portamenti non ha ancora pervaso il tessuto cultu-rale che connette le relazioni sociali in Lombardiao in Veneto. Sposare, quindi, visioni a effetto chepossono avere un senso, sia pur residuale, aPordenone, oltrepassano abbondantemente i con-fini del ridicolo se realizzate in Calabria.Raccogliendo l'invito di chi, su Facebook, ha conuna lucida provocazione consigliato il sindaco diriempire la città di Reggio con cartelli contro topi escarafaggi per provare a debellare così il fenomeno,ci permettiamo anche noi di suggerire che, inassenza dei drastici provvedimenti indispensabili afrenare l'inciviltà di un numero enorme di padronidi cani che insozzano con i loro animali le vie delcentro e della periferia, un paio di insegne potreb-bero essere destinate a obiettivi concreti e più facil-mente perseguibili dall'Amministrazione:"Comune vietato all'inciviltà", "Qui i padroni deicani che insudiciano la città non sono benvenuti".Magari, un passo alla volta, riportiamo la città suibinari della normalità, al momento non rintraccia-bile nemmeno negli anfratti più nascosti dei sogni.

Nicola Martino, pubblicato su il Redattore.it

Si consiglia il sindaco di riempire lacittà di Reggio con cartelli controtopi e scarafaggi per provare adebellare così il fenomeno.

Mentre per i padroni dei cani cheinsudiciano la città si suggerisce il cartello “Comune vietato all’inciviltà”

E

L’ultimo week end di settembre, a Siderno, sarà dedicato completamente alla politica delCentro Democratico. 25, 26 e 27 settembre, infatti, il Centro Polifunzionale sito in viaFrancesco Macrì sarà il teatro di un ciclo di incontri che avranno come argomento principa-le il Mezzogiorno e i suoi problemi. Il CD, che afferma di avere sempre avuto un sincerointeresse programmatico per il meridione, ha preso parte attiva ai suoi problemi soprattut-to con le elezioni del 31 maggio in Calabria, Campania e Puglia, cui mancano da decenniuomini di rilievo nazionali in grado di riscattare il suo settore economico-commerciale.Dopo il successo della prima festa nazionale svoltasi a Torre del Greco, la scelta di appro-dare Siderno è stata dettata dalla schiacciante vittoria alle ultime amministrative di PietroFuda, candidatosi con il partito e indubbiamente suo elemento cardine. Il piano organizza-tivo, oltre a essere coordinato dall’esecutivo regionale, è gestito dal segretario locale LuigiFraietta.

Siderno sede della festa nazionale del CD, segno di un vento che sta cambiando

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RIVIERA

Attualità

ILARIO AMMENDOLIA

Qualche anno fa il dottor ClaudioLa Camera, presidente delmuseo della ‘ndrangheta, in unadichiarazione all’Espresso, miindicava come appartenente alla

“zona grigia”.Quasi un invito a darmi la caccia per punireun eretico, e silenziare una voce fuori dalcoro.La mia colpa? Aver criticato alcuni magi-strati per l’uso smodato, arbitrario e inutiledella carcerazione preventiva. Posizione checonfermo!Oggi il dottor La Camera è sotto indagineper le spesse pazze di quasi un milione dieuro impiegati per fare antindrangheta.La sua è stata una “militanza” antindran-gheta costosa, svolazzante, variopinta e inu-tile, ma noi siamo seriamente garantisti esiamo sicuri che nessuno – proprio nessuno– abbia rubato un solo centesimo. Altracosa è lo sperpero.Questo ci sembra evidente, così come ciappare grave il fatto che le sigle antimafiaabbiano scialacquato milioni di euro sot-traendoli alla prevenzione, alla povertà,all’emarginazione e ai giovani a rischio didevianza criminale. Ma questo, comevedremo, è stato il danno minore che costo-ro hanno fatto. In Calabria “eroi” e associa-zioni antimafia nascono come funghi.Le costosissime scorte, a spese del contri-buente, saranno centinaia ma i morti si con-tano sempre tra le persone normali.L’esperienza ci insegna che, il più delle volte,alcune di queste associazioni hanno fatto dascudo ad avventurieri in cerca di fama,

denaro, privilegi, incarichi ben remunerati,nomine, prebende.Oggi molti guardano con sospetto alle varieassociazioni antimafia. Qualche magistratoinvita a non dar loro soldi. Ha pienamenteragione anche se con notevole ritardo, manon basta!Molti “eroi” sono falsi e molte associazionihanno contribuito solo a ferire la democra-zia, la Giustizia, la Costituzione ma sononate dal nulla. Hanno avuto origine da com-portamenti anomali e pericolosi di unaparte della magistratura.Alcuni PM hanno assunto atteggiamenti daayatollah islamici consentendo a costoroatteggiamenti da pasdaran. Hanno sostitui-to la legge con una loro personale “sharia”.Si sono autoproclamati custodi del “Bene”e del “Giusto”, diffondendo una “dottrina”che è un concentrato di disprezzo per i dirit-ti della persona umana, di demagogia, disuperficialità. Un magistrato è una personaumana! Un dipendente dello Stato.Tuttavia il suo ruolo è così delicato cheavrebbe bisogno di lavorare nella discrezio-ne e nel silenzio perché la verità - e solo que-sta - dovrebbe essere il fine del suo lavoro.Invece molti PM hanno avuto atteggiamen-ti da “Guida Suprema” che in nome dellaincontaminata purezza, di un impegno mis-sionario, di un disegno politico, si sono arro-gati il diritto di collocarsi al di sopra dellalegge e della Costituzione.Per far questo hanno oggettivamente inco-raggiato i pasdaran dell’antimafia parolaia evociante ad assumere posizioni ruffianeschee servili.Costoro a ogni arresto emettono un pode-roso “olè” come se stessero assistendo a una

corrida. A ogni “retata” manifestano unagoduria senza fine, quasi un tifo da stadio.Giubilano perché qualcuno, spesso inno-cente, viene gettato nelle prigioni di Stato.Vanno in visibilio quando si criminalizza unintero paese con lo scioglimento di un con-siglio comunale o agitando un “inchino”.Non hanno pudore a gioire quando unapersona umana viene esposta alla pubblicagogna. Innocente o colpevole non ha nessu-na importanza. L’importante è gridare all’al-trui “crucifiggi”!Ho detto che hanno ferito la Giustizia e laCostituzione ma, contemporaneamente,hanno contribuito a criminalizzare la nostraTerra e a trasformare la “questione meridio-nale” in una mera questione criminale. Illoro compito è stato quello di gridare all’un-tore e di diffondere la paura della “peste”. La paura paralizza la ragione ed è ciò che sivuole. Quando la ragione dorme il fanati-smo si diffonde.Intanto però la ‘ndrangheta è cresciuta inmaniera esponenziale e non c’è da meravi-gliarsi. È il frutto avvelenato delle cose cheabbiamo appena detto!Concludiamo con le parole che il grandeBrecht mette in bocca a Galileo che avevaappena subito una vergognosa condannadal Tribunale del Sant’Uffizio: “Beati ipopoli che non hanno bisogno di eroi”.A distanza di secoli questo grido di dolore ciappare ancora come uno squarcio di veritàtra tanto interessato fanatismo e tanta tea-tralità.Se ne sente veramente un gran bisogno!

Il frutto avvelenatodell’antimafiamarciante esvolazzante.

I nemic e il lage MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Li avrebbero usciti in terrazza per sfuggireal tanfo che alberga nelle stanze. In realtàsu quei divani Shawesh e i suoi amici lasera si stendevano per guardare le stelle.Shawesh e gli altri avrebbero potuto

esprimere i loro desideri nelle notti di mezz'ago-sto su quei divani. Invece qualcuno, con artificio einganno, vi ha gettato sopra dei piumoni e distri-buito degrado in scaglie. È stato piazzato un cesti-no a mo' di comodino con sopra una pentola a cuiscappa da ridere per il ruolo forzato che le è statochiesto di recitare. "Non so cosa stia succedendo ultimamente -dichiara l'educatrice che ci ha accompagnatenella visita dell'orfanotrofio-lager. - Hanno aspet-tato che andassi in ferie per distruggere in un atti-mo tutti i miei sacrifici". Manca la porta del ripo-stiglio dove ci sono arredi e accessori in disuso. Lihanno presi e sparpagliati in giro perchè regnasseil caos. Nessuno sa chi è stato. Nemmeno i ragaz-zi. Qualcuno ha creato una scena del "crimine"degna dei più grandi registi, per poter scattarefoto che dessero l'impressione di un luogo cheavrebbero potuto battezzare Lager. Per darlo inpasto alla stampa nazionale. Perchè vuoi che noncrei un cortocircuito semantico da restarne stec-chiti la parola "lager" affiancata a "curia"?Capita che manchi il cibo e l'acqua calda - riportaAlessia Candito su l'Espresso - i ragazzi sono sti-pati nelle stanze. L'ho visto con i miei occhi: il ciboavanza e la caldaia funziona perfettamente. Nonci sono celle alveare o purè di letti ma camereampie e luminose con tre, massimo quattro letti,

CopertinaLa contro-inchiesta

IL CIBO C’È E AVANZA

PINETA CON AREA PIC-NIC

L’esperienza ci insegnache, il più delle volte,alcune associazioniantindrangheta hanno fatto da scudoad avventurieri in cercadi fama, denaro,privilegi, incarichi ben remunerati,nomine, prebende.

Alcuni PM hannoassunto

atteggiamenti daayatollah islamiciconsentendo a

costoroatteggiamenti dapasdaran. Hannosostituito la legge

con una loropersonale “sharia”.

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DOMENICA 23AGOSTO 7www.rivieraweb.it

SETTIMANALE

ci della Calabria er della cattiveria

Martedì mattina ho ricevuto un messaggio da parte di Antonio Marziale: "Chiamami con urgenza!". Erapreoccupato per i bambini dell'Unitas Catholica, la stampa nazionale con un articolo a firma di una giornalistacalabrese ha scritto che la loro casa è un Lager. Dopo essere andato di persona a verificare che i bambini stesserobene, mi ha invitato a fare altrettanto e "giudicare serenamente con i miei occhi". Così ho fatto.

e la maggior parte dispone anche di bagno priva-to. I piatti non vengono lavati nelle vasche dabagno, ci sono cucine lucenti come scarafaggi. Èvero, gli infissi sono "zoppi" e servirebbe qualchelavoretto di manutenzione, come servirebberimettere a nuovo le ali chiuse da anni per lavoridi adeguamento mai portati a termine perchè

mancano i fondi. È la Regione che sifa carico di pagare le rettedell'Unitas Catholica concui si mantengono iragazzi e si pagano glistipendi degli opera-tori. Ma è in ritardocon i pagamenti eda 39 mesi educa-trici, mediatoriculturali e assi-stenti sociali nonpercepiscono lostipendio. Perquesto ci sonostate dimissioni dimassa. Eppure qual-cuno è rimasto, nono-

stante tutto. "Per passio-ne, questo è" - dichiara l'e-

ducatrice. Si prova ad andare avanti per i

ragazzi che grazie al cielo possono fare affida-mento su qualche provvida donazione e sullagenerosità di medici che risolvono gratuitamentefastidi alle orecchie - spesso dovuti all'umiditàdopo giorni di arrischiate traversate in mare -regalano visite oculistiche e dentistiche. Grazie albuon cuore, l'Unitas Catholica tenta di rimanda-

re il peggio. E per i poveri mezzi di cui dispone cista riuscendo egregiamente. Le celle frigoriferefunzionano. Dentro ci sono cassette di verdurafresca e le teglie con la cena suddivisa per comu-nità - egiziana, maliana, gambiana e italiana - pre-parata dal mattino, perchè per adesso le cuochesono in ferie e lavorano mezza giornata. Sarannole educatrici a scaldarla la sera. "Appena arrivatimolti di questi ragazzi aspettavano che aprissimola cella frigorifera per potersi lanciare sulle casset-te di cipolle e pomodori e divorarli a morsi. Nonsapevano cosa significasse mangiare seduti inmaniera composta a un tavolo. Consumavano ipasti sdraiati a terra. Serve tanta pazienza per abi-tuarli alle nostre regole. Ma quanta soddisfazionequando ci riesci!". Shawesh e i suoi amici si rivedono nei raccontidella loro educatrice e ridono divertiti.Probabilmente e per fortuna non avranno vite dabambole di porcellana sul comò e servizi da tèLimoges, e probabilmente nel loro futuro comenel loro passato ci saranno le spine, in buonaparte conficcate dal pregiudizio, ma anche i cac-tus sono tempestati di spine, eppure sono capacidi fiori bellissimi. Per l'intero pomeriggioShawesh e i suoi ci hanno seguiti con simpatia edisciplina. E nessuno su di loro ha usato "duenerbi di gomma, quello pieno e quello vuoto permantenerla", come scriveva Primo Levi nella suadescrizione del Lager di Monowitz. "Cosa fatestasera?" - chiedo. "Niscimu" - risponde Shaweshche conosce bene anche il dialetto reggino - "Mel'hanno insegnato i miei compagni di scuola" -dice fiero mostrando un sorriso a forma di barcaegiziana. Quest'anno si è diplomato insieme adaltri otto ragazzi che vivono all'Unitas Catholica.

Ma questo non lo dicono i nemici della Calabria.Non dicono nemmeno che due dei suoi amicinonostante siano stati trasferiti in un altro centro,ogni giorno tornano nella loro vecchia casa per-chè qui hanno trovato amore, dispensatore diessere, che ha tolto ai loro giorni il cattivo saporedi vuoto. All'Unitas Catholica gli amici diShawesh stanno bene. Come stanno bene i trefratellini di Gioia Tauro Armando, Sabrino eRossana. "Stasera andiamo al circo", trionfaArmando, il più piccolo, con la felicità posatasulla guancia.Bisogna mettersi una mano sulla coscienza e aiu-tare Don Antonello Foderaro, da due anniamministratore delegato, a fare luce su cosa siaandato storto prima che lui arrivasse. L'UnitasCatholica non può e non deve chiudere battenti.Da più di 60 anni dalla sua fondazione, fortemen-te voluta da suor Maria Grazia, ha salvato vite diragazzi divenute carte da gioco nelle mani di uncartaio mostruoso che non ama i bambini. Haaccolto i figli della 'ndrangheta: qui famiglie diPlatì e San Luca hanno mandato i loro pargoliper salvarli da botte e fame negli angoli, per sal-varli dalla lupara bianca. E per 60 anni l'Unitas Catholica ha dispensatosperanza affinchè facesse da scudo al futuro dicentinaia di ragazzi. Quella speranza l'ho vistanegli occhi di Shawesh e dei suoi amici, negliocchi di Armando e dei suoi fratelli. E quasi quasila prendo in prestito un po' della loro speranzaper immaginare un giorno in cui inizieranno afare cilecca i fiammiferi con cui i nemici dellaCalabria tentano di dare fuoco a questa terra, evenga sbaragliato il lager della loro cattiveria.

L’editoriale di Antonio Marziale*

Quando mi è giunta la telefonata di Ilaria Raffaele, delTg3 Calabria, che mi invitava a visitare con una troupela Fondazione Unitas Cattolica di Reggio Calabria, nonero ancora al corrente del servizio del settimanalel’Espresso che la descriveva, con tanto di foto, alla stre-gua di un lager.Ho risposto “si!” perentoriamente e così, all’indomani,ci siamo ritrovati sul luogo con l’aggiunta dell’amicogiornalista ed editore di Approdonews.it, Luigi Longo.La realtà che si è parata ai nostri occhi è stata certamen-te quella di una struttura che abbisogna di trattamenti,ma non un lager.Le stanzette dove i bimbi dormono, descritte come unammasso di lettini, erano tutt’altro che indecorose, puli-te e ornate da gioiosi disegnini fatti dai piccoli ospiti.Bagni igienicamente puliti e odoranti, cucine ordinatecon tanto di celle frigorifere e deposito degli alimenti aregola. Tra i meandri, uno stuolo di signore indaffarate e“non pagate” ci ha riferito il direttore Mons. AntonelloFoderaro, “perché la Regione non versa le rette dovutee l’ultimo sollecito risale a un anno fa, antecedente all’in-sediamento dell’attuale governo”. Con il sacerdote, l’avv. Aurelio Chizzoniti, che ci porgeun dossier con elencate tutte le denunce del sacerdote,rimaste inascoltate e una nota spese dettagliata. “Perchéquesta distorsione della visone reale?” abbiamo chiesto. “Perché quando mi sono insediato ho preteso un rigoregestionale che prima non esisteva”: è stato chiaro donAntonello.E poi i bambini, incontrati con due educatrici al seguito,anch’esse deluse, amareggiate: “Già non ci pagano eadesso anche questo fango addosso”.I piccolini erano gioiosi, provenienti da storie dramma-tiche e quando hanno visto arrivare la Polizia, “ci è bat-tuto forte il cuore per la paura” ha detto una di loro. Gliinquirenti hanno sequestrato quelle stanzette – quattrosu decine – già bandite all’utilizzo e “artatamente altera-te, finanche con pentole vicine ad un water, che guardacaso non si trovavano da qualche giorno al loro posto”,ci dice una signora attempata ma elegante e lucida.Lasciamo che la Giustizia compia il proprio decorso intutta serenità, ma resta il fatto che mentre pochi ognigiorno lavorano per vedere “cosa poter fare” per i bam-bini, altri remano al contrario. Perché?

*Sociologo, giornalista, presidente dell’Osservatoriosui Diritti dei Minori

MENÙ CHE TIENE CONTO DEI GUSTI DI TUTTI SHAWESH IN CAMERA SUA

SALA GIOCHI PER BIMBI REFETTORIO (UNO PER OGNI COMUNITÀ) CUCINA ATTREZZATA E SPLENDENTE

Dalla terrazzavista panoramicasu ReggioCalabria.

Foto apparsa sul’Espresso in cui èstato costruito ildegrado

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DOMENICA 23 AGOSTO 8ATTUALITÀ

L’intervistaparla il sindaco di Siderno

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he cosa l’ha spinta davvero a fare ilsindaco?Le motivazioni da me elencate incampagna elettorale sono semprestate sincere. In ogni caso, al di là della

risaputa affermazione relativa al mio intento diridare a Siderno la dignità sottrattale con la forzada questi anni di commissariamento, le motiva-zioni sono da ricercarsi nel bisogno che la cittàaveva di avere una guida esperta. La mia lungacarriera politica mi ha permesso indubbiamentedi imparare moltissimi meccanismi che voglioadesso mettere al servizio della città, perchéquesto è un centro urbano che ha indubbiamen-te bisogno di sfruttare fino all’osso le proprierisorse e che può risorgere a partire innanzituttoda ciò che possiede. Per il resto, vista la mia età,non ho certo il desiderio o il bisogno di parlaredi Siderno come di una mia conquista, errore nelquale spesso cadono gli amministratori giovani.Non ho alcun intento di ricandidarmi, alla pros-sima tornata elettorale, ma voglio istruire qual-cuno che possa prendere il mio posto conse-guendo risultati almeno pari a quelli che contodi ottenere io.Gli indicatori di Siderno e della Locride sonotutti negativi Quali sono le proposte per risolle-vare la città?Come dicevo prima è necessario innanzituttosfruttare intensivamente le risorse che abbiamoa disposizione, che non sono poche. In campa-gna elettorale ho spesso parlato di otto milioninon utilizzati che si sarebbero potuti sfruttareper sanare il lungomare o cominciare la ripara-zione delle strade. Ebbene, io stesso sono rima-sto sorpreso di sapere che quei milioni eranodieci e, con un corretto dialogo con Regione eProvincia potrei farli crescere in tempi brevissi-mi. Non meno importante è cercare di ricrearele condizioni ideali per un’espansione economi-ca grazie a progetti di sviluppo finanziati dallaComunità Europea nel tentativo di far restare igiovani che oggi sono tentati dalle opportunitàche offre il nord Italia o l’estero o, meglio anco-ra, far tornare chi se n’è andato. Credo poi indi-spensabile spingere affinché la ZES che si vor-rebbe istituire nell’area del Porto di Gioia Taurovenisse ampliata anche su questo versante della

costa. Se rimanesse davvero confinata al porto ea Rosarno, infatti, la ZES avrebbe poco sensoper lo sviluppo della regione e finirebbe addirit-tura per costituire un danno per la fascia jonicae le zone limitrofe, che necessitano invece diquelle condizioni peculiari che lo ZonaEconomica Speciale potrebbe donare loro,diventando così un viatico per lo sviluppo.In questo ambito, crede che potrebbe servireavere aiuti e suggerimenti proprio da quelleeccellenze che sono scappate via dal territorio?I consigli sono sempre ben accetti, dunque cer-tamente sì. Le esperienze professionali deinostri concittadini che si sono ritrovati costretti alavorare fuori dal proprio territorio d’originetestimoniano che le nostre scuole danno un’ec-cellente preparazione che, purtroppo, continuaa fornire dirigenti all’estero. avere delle consu-lenze da queste persone, che sono riuscite adottenere un successo professionale che sarebbebene cominciare a osservare anche all’internodel territorio, sicuramente potrebbe dare all’am-ministrazione degli spunti interessanti per snelli-re il sistema burocratico. Per quanto riguarda gliaiuti concreti, invece, ritengo che i tempi nonsiano ancora maturi per chiedere a queste per-sone di investire nel proprio territorio d’origine.Si sta procedendo a pianificare il territorio, ser-vono idee ed anche occhi diversi da chi lo vive,per cui chi vuole può inviare idee e proposte scri-vendo a [email protected] e rifiuti. Quali soluzioni intendeattuare?

Esattamente quelle già pianificate in campagnaelettorale. A tale proposito, è già stato pianifica-to l’inizio della raccolta differenziata porta aporta, un servizio con il quale, progressivamen-te, vorremmo riuscire a trasformare i rifiuti inrisorsa. La chiave per il risparmio energetico eper il contestuale abbattimento delle tasse, infat-ti, risiede proprio nel riciclaggio che garantisce,dall’umido, di ricavare grosse quantità di com-post in grado di dare energia pulita e veramentealternativa, senza limitarsi all’eolico o al solare,che sono incredibilmente costosi e garantisconoun risparmio effettivo solo sul lunghissimo ter-mine. Oggi, in Calabria, l’umido viene raccoltoper produrre già questo compost e trattarlocome un qualunque scarto da abbandonare indiscarica. Se, invece, con un trattamento corret-to, questo diventasse una fonte di energia non sidovrebbe più essere dipendenti dalle societàpubbliche, si potrebbero svuotare le discariche, epersino l’intasamento odierno degli impianti didepurazione potrebbe venire gradualmenterisolto. Naturalmente questo puo essere risoltosolo a livello consortile con i comuni vicini.È entrato a gamba tesa nelle vicende del PD.Pensa che si potrà appianare la situazione?Per quanto mi riguarda la situazione non è maistata così tesa come è stato fatto intendere daigiornali. Certo, non posso negare che ci sia stataqualche discrepanza di vedute, ma generata noncredo tanto da un mio tentativo di imporre alPartito Democratico di scegliere un candidatoche mi facesse comodo, quanto da una presa di

posizione da parte dei vertici del partito locale.In definitiva, comunque, ritengo che da partemia non vi sia stato torto nei confronti del parti-to senza il quale certamente la vittoria elettoralenon sarebbe stata così scontata. Al contempo,siccome l’interesse principale di tutti è quello difare il bene di Siderno e della sua comunità, gra-zie a un dialogo costruttivo siamo riusciti a met-tere immediatamente da parte le difficoltà ini-ziali e continueremo certamente a comportarciin questo modo, considerato che riteniamo tuttiche la strada che abbiamo cominciato a percor-rere sia quella corretta.Visto il largo numero di consensi, è pressochécerto che la ‘ndrangheta abbia votato per lei.Come pensa di affrontare questa nota dolentedel territorio?Non credo che il voto della ‘ndrangheta siaandato a me esclusivamente per il largo consen-so elettorale ottenuto. La storia ci insegna che lacriminalità organizzata, anche quando si sale alComune con una maggioranza risicata, si schie-ra comunque dalla parte del vincitore, indipen-dentemente da chi abbia votato in precedenza.Detto ciò, il problema indubbiamente c’è, nonbisogna assolutamente farne mistero ed è scon-tato che un sindaco di questo comprensoriodebba farvi fronte, prima o poi. Il modo miglio-re per farlo, a mio parere, è utilizzare un metroequo in ogni situazione nel pieno rispetto dellalegalità, riservando a tutti i cittadini lo stesso trat-tamento senza alcun tipo di favoritismo. Labilancia dovrà essere sempre in perfetto equili-brio perché è quando comincia a pendere anchesolo di pochi millimetri da un lato piuttosto chedall’altro che cominciano i guai.Qual è il bilancio dei suoi primi due mesi da sin-daco?Indubbiamente positivo. Sono contento di esse-re al servizio di una comunità che merita sicura-mente più del già grande impegno che tuttal’amministrazione sta mettendo nell’ammini-strare e, benché le cose non vadano speditecome vorremmo, credo che abbiamo raggiuntogià ottimi risultati che costituiscono solo la baseper il futuro della città.

Ilario Ammendolia

È già statopianificato l’inizio

della raccoltadifferenziata portaa porta, un servizio

conil quale vorremmo

riuscire atrasformare i rifiutiin risorsa. La chiave

per il risparmioenergetico e

l’abbattimentodelle tasse, infatti,

risiede nelriciclaggio

Trascorsi ormai due mesi di amministrazione intensa, abbiamo raggiunto ilsindaco Pietro Fuda per fare il punto della situazione. Abbiamo parlato degliindicatori di Siderno, e fatto un bilancio del lavoro al Comune, passandoattraverso i progetti di sviluppo della città e dell’intero comprensorio.

RIVIERA

CFuda: «Siderno ha bisogno dei sidernesi»

La mia lungacarriera politica mi

ha permessoindubbiamente di

impararemoltissimi

meccanismi chevoglio adesso

mettere al serviziodella città, perché

questo è un centrourbano che haindubbiamente

bisogno disfruttare fino

all’osso le proprierisorse

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DOMENICA23 AGOSTO 10www.larivieraonline.com IN COPERTINA

RIVIERA

Sono cominciati da oltre due mesi i lavori dimessa in sicurezza di una strada sterrata checollega alcune abitazioni private alla stradastatale che da Merici giunge fino adAntonimina. La strada, secondo laProvincia di Reggio Calabria insicura aseguito di una frana, non solo ha visto la pro-pria carreggiata ristretta, ma è stata comple-tamente chiusa al traffico da entrambi i lati,rendendola completamente inaccessibile.Ciò che è stato totalmente ignorato, tutta-via, è che la chiusura di questo collegamen-to obbliga i residenti delle suddette abitazio-ni o chi necessita di recarsi al vicino gommi-sta, a compiere un lungo giro di oltre un chi-lometro verso Antonimina prima di poterriprendere lo svincolo che torna indietro epermette loro di raggiungere la propriameta. Se a questo si aggiunge che, dopo l’ap-posizione delle delimitazioni di cantiere nes-sun operaio si è fatto vivo per sistemare ilmanto stradale che, benché dissestatosarebbe comunque praticabile, è facileimmaginare la rabbia e la frustrazione degliabitanti, completamente ignari di quandopotranno tornare alla normalità.

I Beni Culturali come idea di sviluppoper la nuova della Città Metropolitana

INTERVISTA A BENIAMINO CORDOVA

Una meridiana per PlautoL’INTERVISTA IMMAGINARIA DI LIDIA ZITARA

- Egregio dottor Plauto, grazie del suotempo…- Tempo, tempo! Ancora il tempo! Basta,non ne posso più!- Ma perché, cosa è successo?- Non lo sai? Hanno appena inventato unterribile marchingegno, un aggeggio checalcola il tempo! - E cosa sarebbe?- Una meridiana! Una vera e propria diavo-leria moderna!- aaaah… una meridiana, eh?Modernissima, dottò. - È terribile, non riesco più a vivere, a dor-mire, a fare nulla! Prima avevo un solo oro-logio: il mio stomaco. Ora devo mangiarequando non ho fame oppure aspettare oreprima di potermi sedere a tavola. Nonposso andare a dormire se ho sonno e nonposso uscire per fare una passeggiata, seprima non me l’ha ordinato la meridiana!- Scusi, dottò, ma la sua meridiana li mandagli sms?- I che?- Ce l’ha il wi-fi?- Il “guai fai”? Che guaio vuoi fare?

- WhatsApp ce l’ha, la meridiana? - Scusa, ma non parlo il greco…- Insomma, dottò, la sua meridiana conta iltempo?- Sì.- Solo di giorno, immagino.- Sì.

- Di notte si sta bene, non si suda, comediceva Neruda?- Io questo Neruda non lo conosco, tel’ho detto che il greco non lo parlo.Comunque di notte non funziona, èovvio. - E la meridiana non le manda il mes-saggio con la foto dell’hamburger per-ché è ora di pranzo, no?- No. - La chiama mentre è in seduta plena-ria?- No!- Vibra?- Che cosa?- Fischia?- Ma no!- Zufola, canta, suona, gorgheggia, cica-leggia, sbrilluccica, soffia, o parla con lavoce di sua moglie?

- No, no, certo che no!- Dottò, sa che le dico?- Cosa?- Di aspettare altri duemila anni a lamen-tarsi davvero di quanto scassano le palle lemeridiane.

Città Metropolitana, questa sconosciuta. Insieme aBeniamino Cordova, autore di MetropolitanMetamorphosis, una sorta di prontuario, di manuale pergli addetti e non addetti ai lavori, abbiamo discusso diquesto nuovo percorso che Reggio Calabria più altri 96comuni della provincia si accingono a intraprendere.Affinchè l’Ente metropolitano sia il frutto di un proces-so di coesione, quali sono, secondo lei, i criteri ipotizza-bili?La legge Delrio prevede l’istituzione delle zone omoge-nee che, sebbene siano facoltative, sono fondamentaliper un’area come Reggio Calabria in quanto aiutano acompensare lo squilibrio economico che porterebbe ine-vitabilmente a uno squilibrio territoriale. Le zone omo-genee aggregano sulla base di modelli di sviluppo, e suquesto Torino sta facendo scuola. Non possiamo azzar-dare a criteri di divisione privi di senso, come quello dichi suggerisce di rispettare il perimetro dei colleggi pro-vinciali o addirittura il perimetro delle Asl.Nell’individuazione delle zone omogenee si potrebbefare riferimento a una suddivisione in Aree in ritardo disviluppo, Aree in transizione e Aree più sviluppate, cheavranno rispettivamente come priorità il potenziamen-to, il riequilibrio e la razionalizzazione. Così facendo, lerisorse verranno destinate in base al grado di arretratez-za: più sarà alto, più risorse necessiterà.Le Unioni dei Comuni possono costituire una base didialogo?Certamente, le Unioni dei Comuni e l’organizzazione inbase a zone omogenee rappresentano l’ossatura dellaLegge Delrio. Le Unioni dei Comuni prevedono lagestione di funzioni e servizi in forma associata; le zoneomogenee sono indispensabili per veicolare gli investi-menti. Tutti i Comuni con popolazione inferiore a 5000abitanti devono associarsi obbligatoriamente per lagestione dei servizi entro il 2016. Visti gli obblighi dilegge, sarebbe auspicabile che le Unioni dei Comunicorrispondessero o fossero interne alla medesima zonaomogenea così da coniugare e rendere funzionale lagestione associata alla capacità di investimento.Quali strategie suggerisce per la metamorfosi metropo-litana?Nel ciclo di programmazione 2014-2020 la CommissioneEuropea ha dato grande enfasi al ruolo delle città nellagestione diretta delle risorse. Attraverso il ProgrammaOperativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020(“PON Metro”), nato nel contesto dell’Agenda urbanaeuropea per le politiche di coesione, si punta a rafforza-re il ruolo delle grandi città e dei loro territori. Il pro-gramma si articola in cinque assi: Agenda digitale,Sostenibilità urbana, Servizi per l’inclusione sociale,

Infrastrutture per l’inclusione sociale, Assistenza tecni-ca. In base a questo programma a Reggio Calabria, cherientra tra le Città Metropolitane delle Regioni menosviluppate, andranno dagli 80 ai 100 milioni di euro. AlPON Metro occorrerà affiancare politiche di SmartGovernance strettamente legate alla creazione di unvero sistema di cittadinanza digitale, garanzia di effi-cienza e trasparenza.Quale potrebbe essere un elemento aggregante per lanuova Città Metropolitana?Una forza trainante per lo sviluppo strategico dell’areametropolitana di Reggio Calabria è senz’altro la valoriz-zazione dei beni culturali. Un’esperienza importante inquesto campo è stata sviluppata dalla Regione Calabriaattraverso un progetto con cui è stato realizzatol’Atlante digitale dei Beni culturali suddiviso in quattrosezioni: Musei, Castelli, Edifici Storici, Strutture diArcheologia Industriale della Calabria.

Maria Giovanna Cogliandro

Merici: i lavoridella provinciaimpedisconoai residenti ditornare a casa

Aveva Aderito all’ideologia vendoliana diSinistra, Ecologia & Libertà con grandissi-mo entusiasmo, Rosario Rocca, Sindaco diBenestare. Il suo sogno meridionalista, neera convinto, poteva avverarsi grazie all’im-pegno di una classe politica che superasse levecchie logiche partitiche e riuscisse a trova-re la chiave di lettura per una ripresa chenon si limitasse alla Puglia, ma abbracciassetutto il Mezzogliorno. Venerdì pomeriggio,tuttavia, Rocca, dopo aver fatto un’analisiattenta di ciò che il partito ha effettivamen-te ottenuto in questi anni, ha deciso di fareun passo indietro e di dimettersidall’Assemblea Regionale senza rinnovarela tessera del partito. Le motivazioni di que-sta seclta da lui definita difficile e dolorosa,sono da ricercarsi nel fallimento delle aspi-razioni con cui SEL era nato e in un futuroche il sindaco vede più oscuro di quanto nonsi voglia faccia credere.

“SEL hafallito”.Il sindaco diBenestarelascia il partito

Indispensabilialla

metamorfosimetropolitanail Pon Metro,che porterà a

ReggioCalabria dagli

80 ai 100milioni di euro,

e una SmartGovernance,garanzia diefficienza etrasparenza.

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ECCELLENZE

Una giornata di sport, di divertimento e soprattuttocondivisione di piacevoli emozioni per un’atleta checon il suo progetto “Volando sulle onde della vita” hatoccato a nuoto, in venti tappe, località di mare e dilago di tutta Italia per portare in giro il messaggio forteche nessun traguardo è precluso alle persone chedevono convivere con il diabete. Un tour faticoso chepartito a giugno da Gallipoli in Puglia si è concluso aMeta di Sorrento il 21 Agosto. La tappa calabrese diRoccella Jonica è stata organizzata localmente in col-laborazione con il Centro di Diabetologia Pediatricadell’Ospedale di Locri e l’Associazione Giovani conDiabete della Locride. Importante è stato anche ilsupporto che ha dato l’Amministrazione della Citta’di Roccella Jonica che, con grande entusiasmo, haaderito all’iniziativa.

IL DIABETE OGGI SI PUO’ CURARE BENEAlla presentazione dell’iniziativa che si è tenuta aSiderno, presso la Sala Mondadori, il dott. FrancoMammì e la dott.ssa Mariella Bruzzese hanno illustra-to l’attività assistenziale della Rete diabetologicapediatrica calabrese e dell’Azienda SanitariaProvinciale di Reggio Calabria con il Centro dell’Ospedale di Locri e i Servizi di diabetologia pediatri-ca dei Distretti di Siderno, Palmi e Reggio Calabria.Un modello organizzativo che, da quando è stato atti-vato nel 2009, ha consentito a tutti i ragazzi e giovanicon diabete calabresi di potersi curare nei territori diresidenza, evitando così la migrazione sanitaria versoaltre regioni o presso centri di diabetologia dell’adul-to. I dati epidemiologici, raccolti nel registro regiona-le di patologia la cui gestione è affidata al Centro diLocri, documentano che il diabete di tipo 1 inCalabria ha un tasso di incidenza tra i più elevatirispetto alle restanti regioni italiane, esclusa laSardegna. In Italia ci sono circa 20.000 bambini, ragaz-zi e giovani con diabete di tipo 1 in età pediatrica, unamalattia complessa la cui gestione si basa sulla terapiacon insulina, sulla corretta alimentazione e sulla rego-lare attività fisica, oltre all’impegno per l’autogestione.In Calabria, ogni anno, si verificano circa 50 nuovi casidi diabete tipo 1 nella fascia di età 0-14 anni. Ma ildato più preoccupante riguarda il fatto che l’età diesordio della malattia si sta abbassando sempre di piùed i nuovi casi nella fascia di età tra 1-5 anni mostranoun incremento annuo del 3 % circa. Anche se la causadella malattia rimane ancora non nota, i progressi chenegli ultimi anni sono stati fatti nel trattamento sononotevoli e questo , soprattutto, all’utilizzo di nuovistrumenti sia per l’automonitoraggio che per la som-

ministrazione dell’insulina. La dott.ssa Bruzzese hafatto vedere nel corso dell’incontro gli strumenti piùinnovativi, già in uso presso il Centro di Locri ed iServizi distrettuali dell’Azienda Sanitaria Provincialedi Reggio Calabria, con i quali i bambini ed i giovanicon diabete possono essere curati in maniera ottima-le e che consentono di personalizzare al massimo iltrattamento. La gamma di questi strumenti è moltoampia: autoiniettori d’insulina, microinfusori tradizio-nali e con funzioni avanzate, microinfusori senza filo,i-port per la terapia ad iniezioni multiple, sensori gli-cemici integrati, holter glicemici ed il nuovissimo glu-cometro che consente di determinare il valore dellaglicemia senza necessità di dover pungere il dito perprelevare una goccia di sangue capillare. Tecnologie incontinua e rapida evoluzione che a breve promettonodi arrivare al micro pancreas artificiale, già in faseavanzata di sperimentazione anche in soggetti in etàpediatrica. A tal proposito, molto interessante è statol’intervento della dott.ssa M. Novella Luciani,Direttore dell’ Ufficio Ricerca Sanitaria e Biomedicadel Ministero della Salute. Compiacimento è stato espresso dal Presidente delConsiglio Regionale, Arch. Nicola Irto, presente all’incontro, per i risultati che la “Rete” e il Centro diDiabetologia pediatrica dell’ASP di Reggio Calabriahanno raggiunto in questo settore. Il Presidente hacolto l’occasione per ribadire il suo impegno, già presoancor prima della sua nomina alla massima caricaregionale, a far sì che i centri della rete possano conti-nuare a effettuare i soggiorni educativi-terapeutici, i

cosiddetti Campi scuola, che in Calabria si svolgonodal 2012 e che sono ormai da tutti riconosciuti comeparte integrante della cura. Soddisfazione è stataespressa anche dal Sindaco di Siderno, On. PietroFuda e dal suo Vice-sindaco Anna Maria Romeo, dalVice-sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito. Tra iPolitici e i Rappresentanti istituzionali presenti anchel’On. Mimmo Bova, l’ On. Giuseppe Lombardo ePeppe Panetta, il Consigliere Regionale Sebi Romeoe Maria Teresa Fragomeni.

VOLANDO NEL MARE DI ROCCELLA JONICA Ventisei minuti il tempo impiegato da Monica Prioreper percorrere la distanza di circa 1,3 km nel mare diRoccella Jonica e tornare al punto di partenza in unasplendida cornice organizzata dalla AssociazioneGiovani con Diabete della Locride e dall’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica.Puntuali, alle ore 10.00 di Ferragosto, si sono ritrovatisul Lungomare Nuovo Belevedere grandi e piccoli perdare tutto il sostegno possibile a Monica Priore, gran-de campionessa di nuoto, conosciuta dalle cronachenazionali per aver attraversato a nuoto lo Stretto diMessina e percorso il tratto di mare nel Golfo diNapoli che separa Capri da Meta. In acqua i mezzi della Capitaneria di Porto che, grazieal Comandante T.V. Massimiliano Mastrodirocco e aisuoi collaboratori, hanno garantito la sicurezza pertutto il percorso. A fare da cornice ragazzi e istruttori

del Discovery SUP di Soverato, il nuovo sport acqua-tico della tavola con la pagaia da poco sbarcato inItalia. Monica nella sua nuotata è stata accompagnatadai ragazzi e dagli istruttori della Piscina KSC diArdore. Sulla barca di appoggio, guidata da ToninoStrangio, sono saliti la dott.ssa Mariella Bruzzese ed ildott. Pierdomenico Mammì pronti ad intervenire incaso di necessità. Tutto si è svolto con regolarità e laritmica bracciata di Monica, in un mare calmo e tran-quillo, è stata applaudita lungo tutto il percorso.All’arrivo grande entusiasmo e soddisfazione per labellissima prestazione. Un risultato che premia l’im-pegno di quanti hanno concorso alla riuscita dellamanifestazione.

MONICA PRIORE -ROCCELLA J. 15 AGOSTO

La prima tappa Calabra è terminata, anche qui hoincontrato delle persone eccezionali, dal Dott.Mammì alla Dott.ssa Bruzzese che dedicano vera-mente anima e corpo al loro lavoro, riuscendo adinstaurare con i loro piccoli pazienti e con le loro fami-glie dei rapporti di vera amicizia e collaborazione, agliassociati dell’AGD Locride che sono riusciti a creareuna grande famiglia supportandosi a vicenda e lavo-rando per il bene dei propri figli.Grazie anche a Fausto Certomà e al suo entusiasmo,per aver messo a disposizione della collettività la suaesperienza professionale inducendo la gente a pratica-re regolarmente attività fisica e per aver realizzato unapasseggiata di fitwalking in mio onore, alla quale hopartecipato simbolicamente solo per un piccolissimotratto.Grazie anche all’osteopata del ROI GiuseppeBrindisi che nonostante la festività di ferragosto mi hamesso a disposizione la sua professionalità.Gente semplice, con un gran cuore che mi ha accoltaa braccia aperte nella terra Calabra, è stato come se liconoscessi da una vita, eppure per me fino a pocotempo prima erano dei perfetti sconosciuti, mi sonosentita come a casa, tenendo conto che da casa miasono assente dal 28 di Giugno sentendone decisamen-te la mancanza. Sono arrivata al sud indubbiamente,lo si constata da cene e pranzi impegnativi quasi inter-minabili, che fanno ricordare le vecchie abitudini.Nonostante fosse il 15 Agosto, c’è stata molta parteci-pazione all’evento sportivo, solo 1,3 km in 26 min, unamini tappa considerando che oggi ne ho un altra sem-pre in Calabria ma questa volta su Crotone.Monica Priore (dal suo sito web “Volando sulle ondedella vita”)

Il giro d’Italia a nuotoper urlare che il diabete non conosce limiti

Il giorno di Ferragosto MONICA PRIORE, grande campionessa di nuoto che dall’età di 5 anni convive con il diabete, ha nuotato nella zona di mare antistante ilLungomare Nuovo Belvedere di Roccella Jonica.

RIVIERA

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DOMENICA 23 AGOSTO 13www.larivieraonline.com

Mezzogiorno Italiano è unprogramma che sta andan-do in onda dallo scorso giu-gno su Rai Uno nella tardamattinata. Lo scopo della

trasmissione, condotta da AriannaCiampoli, è parlare di Expo e, soprat-tutto, far conoscere i vari territori delnostro magnifico Paese grazie alla par-tecipazione di chef provenienti da tuttele regioni d’Italia.Mercoledì scorso è toccato al nostroRiccardo Sculli, chef del GamberoRosso di Marina di Gioiosa Jonica, por-tare i sapori della Locride nella segui-tissima trasmissione Rai.«Sono stato contattato davvero a sor-presa dalla produzione pochi giorniprima della diretta, tanto che non sonostate poche le difficoltà organizzative,considerata la stagione estiva. Dato chel’occasione era davvero irripetibile, tut-tavia, pur di essere a Roma alle 11.30,per l’inizio del programma, ho viaggiatola notte, con un borsone di prodotti tipi-ci della nostra terra che mi sarebberostati utili per presentare un piatto tipicodurante la trasmissione.«Mi era stato chiesto, infatti, di prepa-rare un piatto semplice ma originale,che potesse essere facilmente replicatodai telespettatori che, ovviamente,quasi mai sono chef professionisti. Eccodunque che, dopo aver presentato lamateria prima tipica della Locride (hoportato ricotta di Mammola eCaciocavallo di Ciminà), ho creato unpiatto con prodotti che fossero vera-mente a km 0.«Per rappresentare bene la Locride, hopensato di portare la Cernia di fondale,un pesce che si riesce a trovare solo inmari profondi, come lo Jonio, e di pre-pararla con una semplice doppia cottu-ra prima di avvolgerla in un croccantecon crumble salato ai gusti mediterranei(pomodoro, capperi e basilico) per poicondirla con una salsa ai profumi medi-terranei (datterini, olive nere e rosmari-no).«Nonostante la stanchezza, si è trattatodavvero di una bellissima esperienza,che mi ha fatto incontrare le personesplendide che compongono la produzio-ne. Mi sono inoltre stati fatti i compli-menti da tutti e, benché non possa sape-re quale sia stata la reazione del pubbli-co alla preparazione del mio piatto,credo che la cosa più importante siastata proprio quella di poter mettere inuna vetrina così importante Marina diGioiosa Jonica, la Locride e, in genera-le, tutta la Calabria, riuscendo a cattu-rare l’attenzione degli spettatori anchesenza inserire degli sponsor».La soddisfazione di Riccardo non ècerto vana. A noi il suo piatto è piaciu-to davvero moltissimo e non vediamol’ora di replicarlo per proporlo a paren-ti e amici.

Jacopo Giuca

Riccardo Sculli porta la Locridesu Rai 1

Lo chef del Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Jonica porta consuccesso i sapori della Locride a Mezzogiorno Italiano, la trasmissionedella televisione pubblica che indaga i sapori della nostra terra.

TELEVISIONE

SETTIMANALE

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Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECOComunication srl - Via Gramsci, 72/A info 0964383251GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi edei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore nonrisponde per eventuali dichiarazioni, violazioni didiritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportatisono registrati dai legittimi proprietari.

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Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDROEditorialista: ILARIOAMMENDOLIA

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rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali,sono da ritenersi direttamente responsabili.

Ma dove va la mia Roccella con queste estati cosìabbondanti, così gravide di note musicali svolazzanti,dove in ogni luogo, in ogni piazza, slargo o angolourbano partoriscono suoni ed emozioni acustiche chet’avvolgono e riecheggiano lievi e originali melodiejazz. Roccella è come una cassa acustica; eppure siamonati, vissuti, qui, per anni e non sapevamo fino in fondodi vivere in un contesto urbano inzuppato di questogenere musicale che penetra senza aggredire e chesembra fatto apposta per questa ambiziosa città. Siamo cresciuti qui, attorno a queste mura e a questaroccia che pare essere imbibita di note musicali e melo-die che imprigionate per anni, secoli, sono ad un certopunto esplose invadendo i nostri animi ed arricchendole nostre coscienze; chi mai poteva immaginare chequesta era, o sarebbe diventata, anzi è, anche la nostravera Roccella? Non sapevamo di questa straordinariae intrisa identità musicale.Come in una sorta di vaso di Pandora bisognava chequalcuno o qualcosa disostruisse il percorso e liberassele note dal pentagramma idealmente disegnato neinostri vicoli e nelle nostre piazze.Ma, in fondo in fondo, la musicalità, se ci si pensa unpo’, è già qui, è nel nome stesso della città: Ro-cce-lla(Roc-cel-la), sentite com’è musicale!Sin da giovanissimo, e anche ora quando viaggio e mitrovo fuori e devo dichiarare a qualcuno la mia prove-nienza, senza esitare, con un vezzo d’orgoglio, dico:sono di Roccella! Perché già so che la musicalità delnome incuriosisce e si memorizza facilmente nellamente d’ognuno.Dove va la mia Roccella, con la sua bella passeggiatapanoramica, così paesaggistica, che cinge e adorna lavecchia rupe, con i suoi straordinari silenzi ai piedidelle mura del Castello, dove i suoni della città giungo-no a te e ti basta chiudere gli occhi e sentire che ognisuono lentamente s’avvicina verso di te, e tu sei al cen-tro di uno spazio senza tempo, e ciò ti crea una quieteprofonda dell’anima. Comprendi, quindi, la consape-volezza che in verità non sono i luoghi ad infondere ilsilenzio, giacché questo è già dentro di te, nel centrodella tua anima, poiché è esso stesso il silenzio, proprio

perché il centro è silenzio assoluto, privo d’ogni rumo-re, è capace di cogliere i suoni che ti giungono, che tipenetrano dentro, che ti avvolgono: suoni di jazz, chedal tuo silenzio ti fanno sentire al centro del mondo edel tuo tempo.Dove va la mia Roccella dunque, con i suoi teatri e lesue chiese, con le sue piazze e le sue marine, con le suemanifestazioni e la sua bella gente, la mia gente;Roccella a questo punto, come nelle descrizioni delle“Città Invisibili” di Calvino, non so se va verso le cittàfelici o quelle infelici, perché, oltre a non aver sensodividere in queste due specie le città, occorre piuttostoragionare sull’oggi, sulle reali prospettive di sviluppoeconomico-occupazionale di una comunità; del restoun antico detto orientale dice: “l’uomo non pensaattraverso la testa ma con la pancia”. Certo è che il“diritto alla felicità” dei roccellesi non può essere misu-rato solo con il positivo dinamismo culturale, arricchi-to in questi ultimi anni dalla costruzione e recupero diottime location distribuite in tutto il centro urbano. Ciòappare positivo ma, forse, non sufficiente per soddisfa-re bisogni primari e per creare nuove occasioni di svi-luppo e di crescita economica se non con il varo di unasana progettualità occupazionale.Le potenzialità e possibilità del territorio nel suo com-plesso rimangono ancora sostanzialmente “presuppo-ste”, come nelle “Affinità elettive” di Goethe, senzatradursi in vere capacità e certezze per le giovani gene-razioni che, in definitiva, restano inespresse soprattut-to per colpa di un “contesto ambientale”, quello meri-dionale e calabrese in particolare, sempre più distantedal resto del Paese ed incapace di offrire occasioni perla libera e indipendente formazione dell’uomo-cittadi-no. Roccella, per questa via, rimane, come peraltro giàsottolineato pubblicamente da molti, un caso a se, unapositiva eccezione, una bella città-isola contornata dalpoco e talvolta dal nulla, fisicamente lontana dai circui-ti nazionali, dove la sua bella gioventù continua adandar via, questa volta senza rimpianti e senza ritorno.

Vincenzo Asprea, architetto in Roccella Jonica

Dove va la mia Roccella

Nei mesi estivi, grazie al nostro illustre paesa-no Bruno D'Agostino che annualmente, daMilano, torna nella sua Siderno, la Pineta cheper tutto l'inverno rimane muta, finalmente sirianima.Lui, Bruno D'Agostino riesce in questo perio-do ad attirare con la sua presenza persone diogni età e di ogni ceto formando ogni anno unbel gruppo misto( di cui Lui stesso è stato elet-to Presidente) ed appartenenti anche a partitidiversi.Si parla un po' di tutto dalla politica alla storia,da Renzi a Manzoni, di problemi Nazionali elocali come il dissesto del nostro Comune , dellungomare, di conseguenza si parla moltobene anche del nostro Sindaco Fuda che ce lasta mettendo veramente tutta per riportareSiderno ai valori di una volta. Però, è severa-mente vietato parlare di lutti... (il Presidentenon lo consente).Il pregio dei pinetari è quello che spesso sifanno sentire a distanza e le discussioni sono

cosi animate ma così animate che fanno ecocontro le pareti del Municipio e tornandoindietro vanno a sbattere pure contro le paretidella Carime almeno per tre quattro volte, E'TUTTU 'NU RIBEGLIU! AVUNDI LAMPAE AVUNDI TRONA" diversi impiegati delComune si affacciano dalle finestre e sorrido-no, i passanti impressionati dalle grida di qual-che componente si fermano anche loro, eperò, poi gioiscono molto divertiti nel sentirele animate discussioni dei pinetari che a tuttovolume si esibiscono nei loro discorsi.Il Presidente Bruno cerca di mettere un po'd'ordine...e di tanto in tanto ci riesce.Il divertimento, però, è assicurato. Chi vuole rilassarsi venga alla Pineta, le portesono aperte a tutti ma...attenzione ...bisognaavere una bella voce e soprattutto non bisognamai parlare di malattie e di lutti( Il Presidenteè severo). Evviva la Pineta e il suo ideatoreBruno D'Agostino.

Mimmo Massara

La pineta che parla e si esprime ad alta voce

Ecco, ora la parola c’è: Mezzogiornexit. È anche brutta,suona male, si scrive con difficoltà. Ma senza questaparola l’Italia non poteva ancora annientarci. Ora chec’è, state tranquilli, è solo una questione di tempo. Possiamo fare armi e bagagli, signori: il Sud è finito e nonc’è più niente che si possa fare. L’invenzione di questa stupida e cacofonica parola hascatenato le potenze della Fisica Quantistica e dellaStoria: non c’è più possibilità che l’elettrone che ci tene-va vivi, incollati con lo sputo, come il gattonella scatola di Schrödinger, si spostida dove è stato collocato. Latrappola si è azionata, il veleno èfuoriuscito dall’ampolla, il gattoè morto. Non siamo sul punto di cadere,siamo già caduti. La terra ci mancada sotto i piedi, l’attimo in cui potevamo anco-ra aggrapparci a una radice sporgente dal diru-po, è trascorso, inghiottito dalla freccia unidire-zionale del Tempo. Ora la velocitàaumenterà con una accelerazioneuniforme fino a portarci al momentopiù buio della nostra storia: qualcosache oggi solo i più pessimisti tra gliautori di distopie riescono a immagi-nare. Ciò che è sempre mancato aglistudiosi di storia è la capacità di ipotizzare un futuro.Non è un luogo comune che gli storici siano dotti enoiosi, categorici e tanto tetragoni quanto un bieco pro-fessore di algebra. La lettura di fantascienza dovrebbeessere obbligatoria dei corsi universitari di Storia e inparticolare somministrata come terapia d’urto ai mem-bri della Deputazione di Storia Patria, in cannula giugu-lare aperta. Se Marx, Gramsci e Zitara avessero lettofantascienza, forse oggi una speranza ci sarebbe. Ma non è stato così e i giochi sono fatti. Il rapportoSvimez non è una terribile sirena d’allarme che segnala

un pericolo imminente: è una marcia funebre a un cada-vere in stato di putrefazione. Il Sud è morto nel 1861, e solo dopo 150 e più anni, qual-cuno ha deciso di cantarci la messa. Berlusconi, la Lega,il federalismo fiscale, D’Alema, l’euro, sono stati solometastasi di un cancro incurabile. Saviano contro Renzi, Flora Sculco su Saviano controRenzi, Falasca dalle pagine di Italia Oggi, Neoborboniciincazzati, Duosiciliani agguerriti, Separatisti in fermento. Sono tutte balle.

Chiudete tutto, preparatevi i bunker, fatescorta di farmaci, antibiotici, acquademineralizzata e di scatolette a lungascadenza. Fate fuggire i vostri figli, met-teteli in salvo, non insegnategli il dialet-to, non fategli amare questa terra.Cantategli l’inno di Mameli per farliaddormentare, insegnategli il tedescoin culla, inculcategli l’anglofilia e fate-gli lezioni di legalità. Nient’altro che seguire il vento potrà

salvare qualcuno di noi, quelli piùfortunati, che hanno spirito e gio-vinezza per andarsi a cercare una

salvezza altrove. Qui morirà tutto. E non ci vuole H.G.

Wells per un facile pronostico. Il coraggio di una rivoluzione non l’ab-

biamo, è inutile che stiamo a raccontarcifrottole, nessuno metterà i sacchi di sabbiasulla Salerno-Reggio Calabria per fermare ilcamioncino Galbani.

Renzi è un fascista, Saviano un coglione, Sculco unaburocrate, Falasca un giornalista prezzolato. Volete una ricetta per la salvezza? Il protocollo di salva-taggio del Mezzogiorno dal default? Be’, non c’è. Chi dice il contrario lo fa per convenienza.

Lidia Zitara

Mezzogiornexit: ilsalto quantico versola morte del Sud

Foto ricordo 2 raduno studenti I.T.C. Marconi aa.ss. 1974/1979 presso il ristor. Piatto Matto di Siderno la sera del 19/08allietata dalla presenza di due insegnanti. In senso orario:Muia' Franco -prof Calauti Brullo Letizia- prof LoschiavoVittorio - Longo Barbara - Sainato Aldo - Zelferino Beatrice- Pacecca Annamaria - Larosa Caterina - SgambelloneLeonardo - Macri Maria Conc - Spagnolo Anna T - Mittica Antonio - Repaci Costantino - Romeo Giancarlo -Filocamo Vincenzo - Rubinace Davide - Leoncini Salvatore - Gennaro Rocco - Pasqualino Carlo - Benzone Fausto(non compare)..

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“Porterò sempre nel cuore la bontà diPasquino, terrò sempre in mente alcuni suoiinsegnamenti.Due cose spero cherimangano di lui: la sua umiltà giornalistica e l’onestà intellettuale”.

DOMENICA 23 AGOSTO 15www.larivieraonline.com

SETTIMANALE

La nostalgia

Ho conosciuto Pasquino nel1977, avevo 9 anni e miopadre aveva organizzatouna delle tante cene traamici. Ricordo ancora il suoarrivo a casa mia in macchi-na con l'autista, e ricordosolo che dopo cena vidi tuttiscomparire per andare incantina mentre io dovevosalire per andare a letto.Crescendo l’ho rivisto solo

in qualche occasione legata al partito, e quando fucandidato alla presidenza della Regione. Quando hointrapreso l’impresa de la Riviera iniziarono a colla-borare in molti, da Rocco Ritorto a Paolo Catalano,più avanti Nicola Zitara e Totò Delfino, mentrePasquino faceva il prezioso. Dopo la morte di miopadre, lui mi fu vicino e volle organizzare una giorna-ta in ricordo. Da quel giorno iniziò a collaborare conil giornale, prima con articoli politici e successiva-mente con una rubrica dal nome simbolico “Il fessodella settimana”, inutile spiegare il senso. In occasio-ne del matrimonio di una figlia di Fortunato Noceraabbiamo avuto modo di ritrovarci al tavolo. Io rac-contavo che Nicola Zitara mi aveva chiamato perdirmi che gli rimanevano pochi mesi di vita e chevoleva morire come direttore de la Riviera. Prima chefinissi Pasquino guardò mia madre e mi disse: “DopoZitara, il direttore lo faccio io”. Da quel momento lanostra collaborazione divenne intensa, l’ho vissutagiorno dopo giorno fino al 19 agosto del 2013. È statauna bellissima esperienza, porterò sempre nel cuorela bontà di Pasquino, terrò sempre in mente alcunisuoi insegnamenti. Due cose spero che di Pasquinorimangano: la sua umiltà giornalistica - per lui nonesistevano differenze tra le persone - e l'onesta intel-lettuale.Il Professore aveva il vezzo di chiamare tutti con nomiparticolari o soprannomi: il mio era “Mondadori” chevoleva dire tante cose, e usava chiamarmi così ancheal telefono o per email; addirittura se prendevaappuntamento diceva “vengo con Mondadori”.Dopo 4 anni vissuti intensamente ora faccio i conticon la sua assenza, che si manifesta in varie forme,sicuramente nell’analisi delle notizie del giorno, chelui riusciva a capire prima degli altri. La sua presenzaci rendeva più forti, perché con Pasquino alle spallenon temevamo nessun attacco, anzi erano gli altri adoversi preoccupare della sua penna. Come ultimiallievi ci rimane l’obbligo di portare avanti le sue bat-taglie, giornalistiche e politiche. Concludo riportandodi seguito la chiusura del suo editoriale di salutocome nuovo direttore de “la Riviera”:La linea del settimanale, se una linea c’è, rimane immu-tata. Io scriverò da giornalista tra i tanti giovani giorna-listi, che in questi anni hanno lavorato e continuano alavorare a «la Riviera» con entusiasmo, coraggio, senzairretimento nelle verità ufficiali e nelle veline. Liberoognuno di correre secondo le proprie inclinazioni. Mac’è un punto che deve unirci: operare «a nome del meri-dionalismo, o, quanto meno, di ideologie che in essos’incentrano», come ammoniva Guido Dorso. È questoil «memento» che il grande meridionalista avellinese ciha lasciato. E «memento» – conclude Crupi – nonsignifica solo ricordare, ma più precisamente: assolvereun dovere. Il nostro dovere – c’è bisogno di dirlo? – daassolvere è quello che ci obbliga alla difesa dialetticadella Calabria come uomini e come giornalisti”.

Rosario Vladimir Condarcuri

del tuo “Mondadori”

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RIVIERA

ATTUALITÀ

Classe 1958, Ettore Fioravanti la musica ce l’ha nel sangue fin dalla più tenera età. Ha solamente 15 anni quando comincia a percuotere la batteria sotto la guida di un mae-stro sapiente, che gli insegna le basi e lo instrada verso un successo indiscutibile, considerato il suo talento innato. A partire da quel momento, infatti, la sua carriera, cheascende in maniera quasi verticale, gli garantisce la partecipazione a festival del jazz di grande prestigio e che lo portano a girare davvero tutto il mondo. Avere un nomecome il suo all’interno del palinsesto della 35ª edizione del Roccella Jazz Festival era da considerarsi una grande vittoria, per gli organizzatori, sicuri che il suo sound melo-

dico e originale, completato dall’eguale bravura dei suoi accompagnatori Marcello Alluli, Francesco Poeti e Riccardo Gola, avrebbe incantato il pubblico della Locride. Oggi,che quel concerto tanto atteso si è svolto a Siderno assieme a quello particolarissimo dei Biogroove di Nino Errera e Vito Amato con un successo oltre ogni più rosea aspettati-va, nell’ambito della manifestazione “Orti Urbani”, che si sta tenendo alla Villa Comunale, è tempo di bilanci. Bilanci che possono essere fatti non soltanto grazie alle espressio-ni estasiate ed entusiaste del pubblico, ma anche attraverso le parole dell’Ettore Fioravanti Quartet che, affascinato dalla cornice che è stata riservata alla sua performance, nonha esitato a ringraziare gli organizzatori e la città affermando di aver suonato in uno dei posti più incantevoli che abbia mai visto. E un’affermazione del genere, fatta con sicurasincerità, non può che riempire d’orgoglio i sidernesi che ancora credono nelle potenzialità della propria città e, soprattutto, l’Amministrazione Comunale che, con grande impe-gno e una spesa ridotta all’osso, è riuscita a sviluppare un’idea dell’Assessore alla Cultura Ercole Macrì realizzando una delle manifestazioni di maggior successo dell’estate.

Non c'è stata sfida, non c'è stato antagoni-smo ma solo il dolce vortice della danzache volteggiando ha dato vita a una gio-stra di emozioni. Un vero successo quellodella II edizione del Roccella DanceFestival che, nella suggestiva cornice delteatro al castello di Roccella Jonica, il 9agosto scorso ha visto esibirsi una commi-stione di generi artistici, dal classico alcontemporaneo, dal tango all'hip hop aiballi caraibici e latino americani. La mani-festazione, ideata e fortemente voluta dainsegnanti di altissimo livello e pluripre-miati come Lidia Strangio dellaTersicoree di Roccella Jonica, Ivana Sancidella Dyonisos di Siderno, e NataleNucera della A.Jo.D. di Bianco, ha vistola partecipazione di numerose scuole didanza: New Exedra di Janaina DeOliveria, Soverato; ASD Oriental Balletdi Valentina Montoro, Roccella; Body

Center di Silvana Calautti, Marina diGioiosa; Associazione Danza inMovimento di Stefano Infusini, Siderno;Kines Sporting Club di Mary Varacalli,Ardore; Dance Time di Sergio

Frangipane, Reggio Calabria; GioiosaDance di Francesca Rigitano, GioiosaJonica; Note Danzanti di MariannaAgostino, Gioiosa Jonica; Free Life diKatya Sotira, Gioiosa Jonica, e tante altre.

Colori, evoluzioni, giravolte, sensazionihanno contribuito alla vittoria delladanza, che è riuscita nel suo intento piùnobile: diventare modello di sociabilitàgrazie alla sua capicità di unire, tessere efondere rapporti di sincera condivisione eamicizia.Tra le novità di quest'anno il matrimoniotra danza e fitness grazie al Welldance,nuovo metodo di allenamento ideato daAnnarosa Petri, rimasta abbagliata dallabellezza del posto, e Raffaele Paganini.Anche quest'anno il Roccella DanceFestival è riuscito a stupire gli appassiona-ti di danza e il pubblico intero favorendol'incontro del talento di grandi professio-nisti che hanno espresso il meglio di que-st'arte e contribuito a portare in alto ilnome delle eccellenze calabresi.Adesso si chiede a gran voce un bis perquest'inverno.

Ettore Fioravanti incanta i sidernesi e rimaneaffascinato da Siderno

DEDICATI AMIMMO MAREM-MANO e Piero Cusato I concerti di questa sera a Sidernosono dedicati al Prof. Edoardo“Mimmo” Maremmano, per moltianni collaboratoredell’Associazione Culturale Jonica,dell’ISMEZ (Istituto Nazionale perlo Sviluppo Musicale delMezzogiorno) e del Roccella JazzFestival. Mimmo si è spento 10 mesifa (a soli 50 anni) mentre svolgevaalcuni lavori domestici insieme aisuoi familiari. Una scomparsaimprovvisa che ha lasciato un vuotoincolmabile in tutti quelli che loconoscevano e gli erano affezionati. La sua scomparsa presenta alcuneanalogie con quella di un altrosidernese, il suo amico e collegaPiero Cusato (anch’egli prematura-mente stroncato da un infarto quat-tro anni fa) con il quale aveva con-diviso l’esperienza della “JonicaEnsemble” (diretta da GiancarloSchiaffini) che negli anni ottanta èstata una delle formazioni concerti-stiche più prestigiose della Locride.Con la Jonica Ensemble, oltre asuonare nell’ambito del RoccellaJazz Festival, entrambi avevanopartecipato al FestivalInternazionale della Gioventù diMarrakesh in Marocco e ad alcunetournée in Spagna e in Grecia pro-mosse dall’ISMEZ e dall’associa-zione Culturale Jonica-ONLUS.Mimmo era conosciuto da tutticome persona creativa, generosa eleale. Era un lavoratore instancabi-le. Ultimamente si dedicava princi-palmente alla sua attività di docen-te di musica e nella scuola dovelavorava aveva messo su un labora-torio musicale molto attrezzato esofisticato di cui andava moltoorgoglioso.Precedentemente, per alcunidecenni, Mimmo (così come Piero)aveva ricoperto diversi ruoli nel-l’ambito delle attività musicali,didattiche e culturali promosse dal-l’associazione Culturale Jonica edall’ISMEZ. Era stato, infatti, permolto tempo docente dei corsi dimusica organizzatidall’Associazione Culturale Jonicanelle scuole della Locride e, poichéaveva grandi doti anche nel campodegli allestimenti, era stato permolti anni responsabile di tale set-tore nell’organizzazione delRoccella Jazz Festival, quando lamanifestazione era ancora ospitatadal “mitico” cortile delle scuole ele-mentari di Roccella Jonica, unospazio spoglio e veramente difficileda gestire.Ringraziandolo ancora per quantoha fatto per Festival, Il Presidente,la Direzione Artistica e lo Staff conla dedica di questa sera intendonoonorare la sua memoria e rinnovarei più forti sentimenti di affetto evicinanza alle persone a lui care.

Roccella Dance Festival, la vittoria della danza e il trionfo dell'amicizia

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DOMENICA23 AGOSTO 17www.larivieraonline.com

SETTIMANALE

La disciplina degli appalti pubblici è spesso al centrodi discussioni e polemiche. Tutte le volte in cui emer-gono episodi di malcostume e corruzione si riaccendeil dibattito sull'adeguatezza delle norme che regolanol'affidamento e l'esecuzione delle opere pubbliche.Oggi il tema è reso ancora più attuale dal prossimorecepimento, nel nostro ordinamento, delle nuovedirettive comunitarie. L’occasione è stata interpretatadal Governo, dal Parlamento e dai principali attorieconomici e sociali, come una favorevole opportunitàdi cambiamento e di soluzione dei nodi critici delsistema degli appalti e delle concessioni in Italia.Offerte anormalmente basse, varianti in corso d’ope-ra con conseguente lievitazione del costo finale dell’o-pera, scarsa attenzione al valore del progetto e nell’e-secuzione dei lavori hanno alimentato opacità e spre-chi. Si tratta di difficoltà e limiti derivanti anche dalconfronto quotidiano di professionisti e pubblicheamministrazioni con disposizioni complesse e proce-dure elaborate in continua evoluzione. Le nuovedirettive europee puntano ad un uso strategico degliappalti per assicurare una spesa pubblica di qualità inlavori, forniture e servizi, nel contesto di una ridottadisponibilità di risorse. Una spesa non fine a se stessama capace di promuovere una crescita sostenibile,intelligente e inclusiva. Da Bruxelles arriva lo stimoloa considerare le commesse pubbliche come strumen-

to forte di sviluppo, a percepire il sapere tecnico delleimprese come una straordinaria risorsa anche per lapubblica amministrazione, a colmare le distanze tra ilsistema degli appalti pubblici e il mondo imprendito-riale privato, a semplificare, eliminando gli ostacoli allibero e corretto gioco dei legittimi interessi nel mer-

cato delle opere pubbliche, dei servizi e delle fornitu-re. Ma anche l’invito agli Stati a qualificare sempre dipiù le proprie stazioni appaltanti rendendole traspa-renti, competenti, capaci di spendere bene e di dialo-gare e negoziare alla luce del sole con le imprese. Il testo della legge delega, ora all’esame della Camera

dei deputati, è stato approvato dal Senato il 18 giugno2015, con un voto a larga maggioranza, sulla base deltesto incardinato dal relatore Sen. Stefano Esposito.Mentre la legge delega è in corso di approvazione nel-l’altro ramo del Parlamento, la Presidenza delConsiglio dei Ministri e il Ministero delleInfrastrutture hanno istituito una commissione diesperti di cui è componente il prof. Pierluigi Mantini,per la scrittura dei decreti delegati. La disciplina degli appalti pubblici costituisce unaspetto assai rilevante per i progettisti, perché sulleregole che normano i bandi di gara per i servizi diarchitettura e ingegneria si gioca la possibilità stessaper la maggior parte dei professionisti di potervi acce-dere. Per tale ragione, in questo lungo processo che havisto tutte le componenti del mondo delle costruzioniproporre le migliori soluzioni per questa importanteopera di riforma anche il mondo degli architetti hafatto la sua parte. Oggi la Calabria, con le sue forzemigliori, vuole offrire un contributo eccellente al cam-biamento: il rilancio della politica infrastrutturale èinfatti un settore strategico per costruire una Regionemoderna, competitiva, più inclusiva, in grado di salva-guardare il proprio territorio e di garantire qualitàdella vita ai cittadini.I comuni della Locride si mettono in cammino pergestire insieme i processi di trasformazione necessari.

Lo scorso 10 agosto a Siderno, presso il GrandHotel President, i giovani soci del Rotaract diLocri hanno rinnovato la presidenza e proclama-to il nuovo direttivo. Alla cerimonia hanno parte-cipato il governatore del distretto 2100 Rotary,ing. Giorgio Botta, il presidente del Rotary club diLocri, dott. Sergio Hyeraci, il rappresentantedistrettuale Rotaract, dr. Stefano Scarpa, i rota-ractiani provenienti dalla Campania e dallaCalabria, molti rotariani, rotaractiani, SuaEccellenza il Vescovo Mons. Francesco Oliva, irappresentanti del Corsecom prof. Mario Dianoe l’ing. Edmondo Crupi, i soci del club e simpatiz-zanti. Il nuovo presidente del Rotaract di Locri èil giovane Giuseppe Pelle di Antonimina, studen-te in farmacia all’Università della Calabria.L’intervento del Vescovo Oliva, incoraggiante eaffettuoso, con parole dirette ed efficaci haespresso l’importanza di affiancare i giovani, aiu-tandoli a diventare protagonisti, permettendoglidi usare il loro entusiasmo per migliorare le sortidel territorio. Dopo il simbolico scambio del col-lare, Giuseppe Pelle ha ringraziato i presenti, inparticolare Sua Eccellenza e ha espresso l’orgo-glio del club per l’elevato incarico di governatoredel distretto 2100 ricoperto da un membro delRotary di Locri, l’ing. Giorgio Botta e il profon-do riconoscimento per l’eccellente lavoro svoltodalla dr.ssa Annamaria Crupi. Il presidente Pelleha poi individuato nel connubio continuità-cam-biamento la fonte di indirizzo del suo prossimooperato, preannunciando che il Rotaract di Locrisarà parte integrante e attiva di un tavolo di con-certazione per lo sviluppo turistico della Locride,che si sta istituendo e a cui parteciperanno i rap-presentanti delle amministrazioni pubbliche loca-li, provinciali, regionali, esperti, operatori privati ealtri enti. Infine ha ringraziato, per avergli fornitoquesta occasione, il prof. Mario Diano, presiden-te del Corsecom. Ma soprattutto il neopresidenteha posto l’accento sulla speranza che questa ini-ziativa faccia emergere nei giovani la responsabi-lità di operare, senza molti piagnistei, per questoterritorio. Non è una sfida facile, ma va intrapre-sa e vinta. La serata è proseguita a Gioiosa Ionicacon una raccolta di fondi destinata all’acquisto diun defibrillatore da donare al Tennis Club diSiderno.

IL 26 AGOSTO ALLE 17:00 PRESSO L’EX CONVENTO DEI MINIMI DI ROCCELLA SI TERRÀ IL CONVEGNO

Il nuovo direttivo delRotaract di Locri

Nuovi appalti pubblici, anche la Locride si mettein cammino per le trasformazioni necessarie

A mia sorellaQuesta mia ultima composizionea mia sorella, voglio dedicare.È lei che me ne dà l’ispirazionesenza neppur doverla ricercare.

Tanti i miei carmi scritti sinora,quarantanove le sue primavere.Preludio di un inizio perché ancora,fulgidi esempi ci farà vedere!

Sembra ieri: bambina capricciosae poi serena e brava adolescente.Giovane fidanzata, dopo sposa,professoressa e madre intraprendente.

Ma il purosangue sai! quello di razzasi distingue rispetto ad un ronzinonelle difficoltà: l’uno ci sguazza,mentre l’altro v’annaspa, poverino!

Così Rosanna; le virtù migliorinelle ore più tristi, nere e amare,tu sei sempre riuscita a tirar fuori,

qualunque esame fosse da affrontare.

Se; anche patologie e giorni duri,t'imposero di portare un gran fardello,proprio allora compresi, in quei dì oscuri,il privilegio d’esser tuo fratello!

Buon CompleannoGiuseppe Lupis

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CULTURA E SOCIETA’

RIVIERA

In uno dei magistrali punti dellaFilosofia della storia il filosofo G.F.W.Hegel, dopo aver esposto le categorieche caratterizzano gli accadimentiumani tra cui quella del mutamento ,

scrive: “Il lato negativo dell’idea di muta-mento ci arreca dolore.” E questo doloreè causato dal fatto che la vita più bella, laformazione più ricca trovino nella storiail loro tramonto. Tutto è caduco dunque,tutto è transeunte e a distruggere questapienezza sono state le passioni, gli inte-ressi. “Chi – continua il filosofo – avreb-be potuto fermarsi tra le rovine diCartagine, Palmira, Persepoli, Roma,senza essere mosso a considerazioni sullacaducità dei regni umani e degli uomini aforte rimpianto per la ricca e forte vita diun tempo?”. Credo che queste conside-razioni non siano solo calzanti per il sot-toscritto che prova un profondo senso dimalinconia ogni volta che si trova aGrotteria e che in quelle case aggrappatel’una sull’altra, con in cima l’alto torrionedel castello, in quei monasteri e chiese acui è stata cambiata la fisionomia origina-ria o che sono addirittura scomparsi,affonda le sue millenarie radici, ma sianosentimenti che ogni viaggiatore prova esente ogni volta che la vede. È vero: evitosempre di passare da quel centro medie-vale, di fermarmi, di accettare il caffè chei miei concittadini rimasti mi offrono perdenotare la loro attestazione di stima;evito di partecipare ad attività ricreative eanche culturali a cui non mi dovrei sot-trarre; evito di recarmi nel centro e quan-do lo faccio, lo faccio perché qualche“dovere” me lo impone: il decesso di per-sone che conosco da sempre oppure deiloro familiari, il matrimonio o qualcheavvenimento simile, l’acqua di Cridone,il mio parrucchiere Pasquale, le passeg-giate nei boschi. Evito persino di andarea rivendicare i miei diritti alla CasaComunale, come per esempio il fatto dichiedere di mettere una nuova lampadi-na nel lampione di casa mia in contradaAblacì perché quella precedente si è ful-

minata da ben tre anni. Evito soprattuttodi vedere questo centro medievale, nonsecondo a nessuno, che non moltotempo sprizzava vita e gioia da tutti i pori.Non so a chi tributare la colpa di taledegrado e francamente non è giustoneanche attribuirlo solo alla “politica” ealla pessima amministrazione. Pur tutta-via conoscendo bene queste mie “debo-lezze” l’altra sera, come per i funerali dicui sopra, non mi sono potuto sottrarre diandarci e di sera per giunta. Pensavo distare male invece è stato bellissimo.Vedere il borgo illuminato, popolato digente, soprattutto giovani, per unmomento mi è sembrato che il passatonon esistesse e che esistesse solo il pre-sente, quel presente meraviglioso che miha coinvolto facendomi dimenticare diavere i capelli bianchi. È vero c’era ancheuna inutile e insignificante rappresentan-za politica di cui non si capisce il ruolo eil significato, ma transeat la bellezza del-l’indimenticabile serata è stata quellamarea di gente che tracimava da piazzaPalermo e la magistrale interpretazionedegli attori: Raffaele Cagliuso, ChiaraFemia, Mariella Bruzzese in Femia,Domenico Femia, il giovane Condorelli,Marrapodi, la Jannizzi e di tutto il grup-po Teatro che lavora dietro le quinte espesso non compare mai al pubblico.Complimenti per il programma cheavete offerto. Complimenti perché avetesaputo proporre tematiche come i diritticivili riuscendo a coinvolgere l’intera pla-tea. Ebbene sì, a Grotteria, in provinciadi Reggio Calabria, si è parlato di discri-minazione razziale, sessuale, di violenzedomestiche, di emigrazione, di diritti, diambiente e senza essere a Copenhagenoppure ad Amsterdam!

Grazie Gruppo Teatro. Domenico Angilletta

Una distrazione imperdonabile: ho tra-lasciato nell’incipit un’altra categoria:Verjugung= ringiovanimento. Che

Grotteria stia ringiovanendo?

Il primo atto di un successoche fa sognare Siderno

«Oh Vi, ‘ndavimu u facimu u teatro in vernaco-lo. ‘ta senti?»«Sì, che ci vuole?»«Allura ta vidi tu».Così è iniziata l’avventura organizzativa che haportato alla nascita della prima e si spera nonultima rassegna teatrale in vernacolo della cittàdi Siderno, con un brevissimo botta e rispostatelefonico tra l’Assessore alla cultura ErcoleMacrì e Vincenzo Muià, diventato poi direttoreartistico di questa meravigliosa rassegna. Eccoche dal 4 al 7 agosto si sono avvicendate sulpalco allestito in Piazza Portosalvo compagnieprovenienti da Reggio Calabria, Melito diPorto Salvo, Vibo Valentia e Barcellona Pozzodi Gotto, «quest’ultima - ci confessa Muià, cheha trascorso tanti anni al Ministero dellaGiustizia - finalmente conosciuta non solo per iltribunale ma anche per un teatro amatorialedalle notevoli capacità.«Nonostante le vicissitudini - continua il tea-trante - si è riusciti a compiere una vera e pro-pria operazione di restauro di un’intera comu-nità che si è rivelata amante del teatro oltre ognipiù rosea aspettativa. Dal primo all’ultimo gior-

no l’affluenza e l’interesse sono stati davveroeccezionali.«Ampio merito va dato al regista Nino Denaroche ha fatto da tramite per l’arrivo a Sidernodelle compagnie Luna Gialla, la melitese LaFucina e l’amatoriale de “I Commedianti diSoveria Mannelli”. Altro ringraziamento va aSabina Bruzzese, scenografa dell’associazioneartistico culturale Ettore Petrolini di BarcellonaPozzo di Gotto originaria di Siderno, nonché aTonino Pasqualino e Vincenzo D’Agostino, icui locali hanno sponsorizzato la promozionedell’evento.«Attraverso l’uso del dialetto sono state messein scena tematiche di assoluta contempora-neità, dal fenomeno Facebook alle testimonian-ze reticenti passando attraverso le dinamichesocio-familiari, il tutto condito da simpatia epartecipazione di pubblico».Il direttore artistico della rassegna, impegnatoormai da tre anni presso “Locri Teatro” in qua-lità di insegnante, ritiene che se in poche setti-mane, con l’attuale stato delle cose dal punto divista amministrativo, si è potuti giungere a untale risultato, sia possibile, attraverso l’impegnoe la volontà di tutti, cominciare a ragionare sul-l’utilizzo del teatro come effettivo elementolegante di una comunità fino a qualche mese fadisgregata.«In ciascun calabrese - continua il direttore -risiede un’anima recitante. Ne è prova la qualitàdelle farse di un tempo, ormai perse. Che sitratti di teatro contemporaneo o di farsa, siparla sempre della possibilità di dare qualchecosa di sé al di fuori di sé, con la voglia di rac-contare quelle che sono le storie del passato e lestorie di oggi. Che tu sia un bravo attore omeno, l’importante è che tu faccia succederequalcosa, così iniziano tutti i racconti. È ancheper questo che in questi giorni si sta parlando diun laboratorio permanente di teatro che possalavorare su nuovi spettacoli sia in vernacolo chein lingua italiana anche in città, per essere pron-ti ad accogliere la prossima rassegna magari conuna produzione locale. Un’altra storia, che sivorrebbe vedere attuata al più presto, è quelladi un luogo aperto a tutti, rispettato da tutti,dove tutti possano comunicare le proprie idee ele possano vedere messe in pratica. Che si chia-mi “Casa della Cultura” o “Teatro di Siderno”ha poca importanza, deve essere esclusivamen-te un luogo dove tornare a sognare insieme».Che questo sogno abbracci tutta Siderno, per-mettendo al teatro in vernacolo di non fermar-si al suo primo atto.

Jacopo Giuca

Grotteria: l’orgogliodell’appartenenza

TEATRO IN VERNACOLO

La manifestazione del teatro in vernacolo, che si è svolta aSiderno all’inizio del mese sotto la direzione artistica di VincenzoMuià, è l’occasione perfetta per tornare a parlare del teatro edel futuro artistico culturale del nostro comprensorio.

Si è riusciti acompiere unavera e propriaoperazione di

restauro diun’intera

comunità che siè rivelata

amante delteatro oltre ogni

aspettativa”

DELLERA, è autore, cantante e polistrumentista.Inglese d’adozione, respira per oltre 10 anni la scenamusicale inglese e internazionale. Ritornato in Italia nel2006 diventa membro degli Afterhours con i quali realiz-za tre Tour americani, compone e registra l’album “IMilanesi ammazzano il Sabato” e vince al Festival diSanremo il premio della critica nel 2008. A settembre 2010, dopo un bellissimo concerto alMArteLive Festival, l’incontro con Giuseppe Casa epochi mesi dopo la firma di un contratto di managementcon l’omonima etichetta discografica MArteLabel, concui nell’ottobre nell’ottobre del 2011 pubblica l’album“Colonna Sonora Originale”. .Nel mese di marzo DELLERA registra “Effetto Notte” unfilm studio Live dell’album al quale prendono parte ilmeglio dello scenario Indie italiano con artisti quali:Giovanni Gulino (Marta sui Tubi), Diego Mancino,Dente, Calibro35, Rodrigo d’Erasmo, Enzo Moretto (AToys Orchestra), Gianluca de Rubertis (Il Genio).

Nel mese di aprile 2012 DELLERA, insieme agli Afterhourspubblica il nuovo disco “Padania”.Nel mese di maggio 2012 DELLERA si aggiudica il premioMiglior Voce 2012 KeepOn . Sempre nel mese di maggio 2012 esce il secondo singolo “LeParole” che immediatamente entra nella Top Ten della IndieMusic Like. Nel mese di settembre 2012 “Colonna SonoraOriginale “ viene votato dalla giuria del Premio Tenco comefinalista per la migliore opera prima dell’anno.A settembre 2014 esce il primo singolo “Ogni cosa una volta” ;il brano, contenuto nella colonna sonora del nuovo film diPierfrancesco Favino, "Senza nessuna Pietà", viene presentatoal Festival di Venezia.Il 15 Gennaio 2015 esce in tutti gli store digitali “Stare bene èpericoloso”.Nel mese di Febbraio Torna a ricoprire il ruolo di Bassista neltour Teatrale degli “Afterhours”Il 6 Aprile inizia “Stare bene è pericoloso Tour” Partendo dallaCittà di Taranto.

27 agosto nuovo appuntamento con la musica dialtissima qualità al Ombligo de la Luna.

Unica data in Calabria per DELLERA.

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www.larivieraonline.com CULTURA E SOCIETA’ DOMENICA23 AGOSTO 19

RIVIERA

QUANDO ANCHE LE TELLE PIANGONO

La morte di un genio : BeethovenQuelle mani che volavano sulla tastiera di un pianoforte ,quelle note che riempivano cieli e mari e procu-ravano emozioni straordinarie agli uomini di tutti i tempi ,ora erano lì , abbandonate su un lettuccio frale cui lenzuola circolano delle cimici come sulle pareti di una stanza fredda ,in un freddo marzo del 1827

; gli occhi perduti nel vuoto , in un vuoto assurdo , senza suoni ,senza musica .Solo .Col niente intorno .Un amico guarda quel

genio e scriverà : “ l’ispida testa grigia appare spenta , un mucchiodi arida cenere sul guanciale “. Beethoven è ormai lontano , molto

lontano . Non ha mai sentito una sola nota , un solo applauso.Niente . Perché la vita gli ha negato il dono dell’udito . Neppure

quell “Inno alla gioia ,, che ha sfidato e sfiderà i secoli fino a che ci saranno orecchie umane ad ascoltarlo,potrà dare gioia al suo cuore la soddisfazione di mani che applaudono . Beethoven si sta spegnendo .Non ha ancora compiuto 57 anni . Lascia all’umanità , per sempre , il dono più grande , l’eredità più

grande , l’armonia di cui era colma l’ anima sua . Quella che sentiva soltanto lui dentro di sé e mentrevola verso l’infinito, quell’inno impregnerà di sé l’umanità sotto tutti i cieli e in tutte le epoche e sventolerà

come una bandiera di vittoria su ogni male e su ogni circostanza avversa .

Ancora una volta un grande successo per la Festa delTurista, organizzata dalla Pro Loco di Siderno, con ilpatrocinio del comune e della provincia di ReggioCalabria.L’evento giunto alla sua XVIII edizione ha visto la parte-cipazione di un pubblico nutrito e attento dall’inizio allafine della serata. In apertura, Agostino Santacroce eAntonella Scabellone, il presidente e la segretaria dellaPro Loco, hanno salutato il numerosissimo pubblico eringraziato l’amministrazione comunale, rappresentatatra il pubblico, dal vice sindaco Anna Romeo e dall’as-sessore alla cultura Ercole Macrì. È stata espressa grati-tudine anche al Vespa Club di Siderno, il quale ha espo-sto le coloratissime e leggendarie vespe; ai pittoriRosanna Trimboli e Alessandro Allegra, presenti inpiazza a mettere in mostra le proprie opere. Inoltre sonostate ringraziate le aziende “Il Podere dei Leoni”, “ISapori dell’Orto” di Caterina Caruso, quest’ultima, haesibito i suoi prodotti, facendo degustare le tipiche pan-nocchie arrostite, il “Consorzio dei Produttori delCaciocavallo” di Ciminà, il caseificio “Monti delChiaro”, il “Mammola Funghi”, “Silvia Scali”, “AnticoForno”, “Santa Barbara”, tutti di Mammola, infine laPro Loco di Ciminà e di Mammola, le quali hanno col-laborato alla buona riuscita dell’evento.In seguito, come da programma, è andata in scena lacommedia brillante in vernacolo calabrese “NU GIRU‘NTA TELEVISIONI” in tre atti dai titoli: “C’è Postaper Te”, “Il Turista” e “La Prova del Cuoco”, diretta daCosimina Leuzzi, dell’Associazione Amici Felici, com-pagnia teatrale di Stignano che dal 2008, con i suoi lavo-ri, ci permette di conoscere uno spaccato della nostra

cultura locale. La lingua della memoria, il dialetto, si èfusa con l’arte teatrale in un connubio ironico e frizzan-te, rivelatore di emozioni, espressioni e valori dellanostra realtà territoriale e capace di tenere alta l’atten-zione di adulti e bambini.Da evidenziare anche, che, negli intervalli dei tre atti del-l’opera teatrale si sono esibiti tre ballerini della scuola didanza “Dancing for you” di Riace che per bravura ecoreografie hanno entusiasmato tutti i presenti.Siamo quindi arrivati al momento clou della serata, tra ilsecondo e il terzo tempo della commedia, sono stati con-segnati i Premi Fedeltà. I turisti selezionati, quali vincitori del premio Fedeltà2015 sono stati: Lidia Mittoro e Diego Savastano prove-nienti da Saronno (VA) e ospiti di Siderno da 25 anni,Ornella Galuppi e Fancesco Boraso da Vigliano Biellese(BI), turisti sidernesi da 45 anni e Francesca Lombardoe Mario Lombardo da Grugliasco (TO), anche loro affe-zionati turisti sidernesi da oltre 40 anni. I vincitori hanno ricevuto una pergamena ricordo e deigraditissimi cesti di prodotti tipici del nostro territorio;consegnati loro dal vice sindanco Anna Romeo, dall’as-sessore al turismo e alla cultura Ercole Macrì e dal pre-sidente della Pro Loco Agostino Santacroce.Il vice presidente della Pro Loco Giuseppe Badia insie-me a Mariagrazia Barbieri, Angelica Terrioti e GiuseppeVitale anch’essi componenti dell’organigramma dellaPro Loco e la volontaria Tiziana Panetta hanno attiva-mente partecipato alla realizzazione della serata.

Il suggestivo scenario del Castello medievaledi Ardore Superiore ha fatto da cornice, neigiorni scorsi ad una importante quanto sin-golare serata culturale nel corso della qualeè stato presentato l’ultimo libro di GiuseppeVaracalli dal titolo “Viaggio attraverso lapoesia russa- il romanticismo e oltre”.Un’opera decisamente singolare che ripro-pone, con la traduzione in italiano, una seriedi poesie scritte dai piu’ popolari poeti sovie-tici e si sofferma anche sull’influenza cheebbe la letteratura europea sugli autori diquel Paese. Un’opera decisamente singolarefrutto della passione di Varacalli , già cultoredi letteratura e linguistica, per la lingua russache iniziò a studiare e approfondire nel 2004,con varie puntate a San Pietroburgo città allaquale ha dedicato la sua prima opera “Quando l’autunno”. La serata culturaleintrodotta e coordinata da Aristide Bava haavuto per protagonisti oltre allo stessoGiuseppe Varacalli, professionista di Ardoretrapiantato a Roma ( è ingegnere) che,appunto, ha scoperto la sua passione per lalingua russa e per la scrittura in tarda età, ilsindaco di Ardore Giuseppe Grenci chedopo i saluti istituzionali si è soffermato, aiu-

tato da appositi video, in alcuni apprezzatiinterventi e la docente Beatrice Bumbacache ha sviluppato una attenta relazione sul-l’opera di Varacalli che comprende non solouna raccolta di liriche tradotte in versi italia-ni ma anche un’ampia introduzione lettera-ria dal romanticismo al futurismo. Nel corsodella serata sono state anche declamate alcu-ne delle poesie contenute nel volume daFranco Nicita e da Ugo Mollica particolar-mente apprezzate dal pubblico che ha segui-

to con interesse anche le interessanti “emo-zioni” che hanno accompagnato la stradaletteraria di Giuseppe Varacalli dopo l’esplo-sione della sua passione per la lingua russa.Varacalli oltre alle due opere già citate hascritto anche “Autunno”, raccolta di versianch’essa bilingue. Tra l’altro nel 2008 con lasua prima opera ha ottenuto a Roma il pre-mio della giuria al Concorso nazionaleOrient Express.

Festa del Turista, una ventata di fresche suggestioni

La lingua della memoria,

il dialetto, si èfusa con l’arteteatrale in un

connubio ironicoe frizzante,

rivelatore diemozioni,

espressioni evalori della

nostra realtà territoriale e

capace di tenerealta l’attenzione

di adulti e bambini.

LA ROSA DEI VENTI

Al Castello medievale di Ardore si parla russo

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RIVIERA

Davide Ruso e Mario Spataro, i protag-onisti dell’estate della Locride si incon-trano a Caulonia e ci concedono unselfie d’autore!

Minuetto itineranteEufemia Valeri ed Enzo Scarfò si pren-dono una serata di pausa dalle cucinedel Minuetto per farsi una passeggia-ta e parlare (animatamente) con gliamici…

Direttori artistici a confrontI direttori artistici del Roccella JazzFestival, Paola Pinchera e VincenzoStaiano, approfittano un momento direlax per parlare dell’arte nella Locride.

Gioia FanciullescaFranco Galluzzo vive unmomento di gioia fanciullesca. In compag-nia di un palloncino, mostra la serenità diun uomo a cui però manca la fanciullezza.

Orti Urbani pigliatuttoNemmeno Luigi Errigo e FrancescoD’Agostino hanno resistito al fascino nat-uralistico di “Orti Urbani”, l’evento che haportato Siderno alla Villa Comunale!

Platì viene a SidernoIl commissario di Platì Luca Rotondi torna aSiderno per capire che cosa offre l’estate cul-turale della Locride. In questa foto conMimmo Panetta.

Il Barone passeggia per SidernoAnche Bruno Venuto, meglio conosciutocome il Barone di Siderno, non puòresistere a un’estiva passeggiata mattutinalungo corso della Repubblica.

Un’estate da sognoAbbiamo pizzicato AntonioCeraudo (detto Plis) e RaffaeleSalerno a passeggiare serena-mente lungo corso dellaRepubblica, a Siderno. Ah, quant’èbella l’estate!

Sidernesi di ritornoMariateresa e, sullo sfondo, Agnese, duenostre conterranee che da tanti anni vivonoe lavorano a New York, posano conCarmelina al KukuMerla, a Siderno.

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SETTIMANALE

DOMENICA23 LUGLIO 23www.larivieraonline.com

Latin Lover (quasi) in pensione VincenzoArchinà approfitta di una sdraio per rilassare lesue stanche membra prima di riprendere l’attivitàdi latin lover. Perde il pelo ma non il vizio!

Funghi di Calabria Enzo delManhattan e il suo amico di Canoloci mostrano i meravigliosi funghiraccolti nei boschi del nostroAspromonte. Locreide: che terrafantastica!

Una bianca notte magicaPino Carella e Maria Teresa Criniti ricor-dano la bianca notte magica diRoccella con uno scatto che li proiettaverso l’infinito del cielo stellato.

Il Loccisano battenteLa “Chitarra Battente"Francesco Loccisano,una volta tanto senzachitarra, si gode unabella serata estivaassieme alla sua ragaz-za Ilenia Caccamo.

Una passeggiata serale Elio Pezzanoe la sua bella moglie siedono su unapanchina durante la sosta da unapasseggiata serale, fatta di incontri congli amici e di aria fresca.

Carmelo Scarfò, Peppe Figliomeni,Giuseppe Belcastro, StefanoPalmanova e, in primo piano,Cosimo Tropiano e il laureatoFrancesco Simone

Tirare il fiato e ricominciare a lavorarePino Albanese e Giuseppe Giarmoleo siprendono una pausa dal freneticolavoro che si svolge quotidianamente aSiderno. Inspirare, ripartire!

Filcar, auto dal futuroPietro Filippone e Francesco Prochilo posano ailati all’avveniristica auto esposta da Filcar fuoridalla Villa Comunale di Siderno durante OrtiUrbani.

I tre del ClubinoJimmy Calabrese, Vito Lacopo e Alessandro Origlia cos-tituiscono un terzetto delle meraviglie, che si diverte efa divertire: sono “I tre del Clubino”!

La Provincia in mostraRoy Biasi, Pasquale Brizzi, il presidentedella Provincia Raffa, Vincenzo Loiero ePier Paolo Zavettieri costituiscono i verticidell’ultima (geograficamente) Provinciadel Paese.

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