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Eurovision Song Contest: la musica che unisce l'Europa... e non solo!

C'è chi la definisce la "Champions League" della musica e in fondo non sbaglia. L'Eurovision è una grande festa, ma soprattutto è un concorso in cui i Paesi d'Europa si sfidano a colpi di note. Tecnicamente, è un concorso fra televisioni, visto che ad organizzarlo è l'EBU (European Broadcasting Union), l'ente che riunisce le tv pubbliche d'Europa e del bacino del Mediterraneo.

Noi italiani l'abbiamo a lungo chiamato Eurofestival, i francesi sciovinisti lo chiamano

Concours Eurovision de la Chanson, l'abbreviazione per tutti è Eurovision. Oggi più che

mai è una rassegna globale, che vede protagonisti nel 2018 43 paesi: 42 aderenti all'ente

organizzatore più l'Australia, che dell'EBU è solo membro associato, essendo fuori

dall'area, ma che nel 2015 fu invitata dall’EBU per festeggiare i 60 anni del concorso per via dei grandi ascolti che la rassegna fa in quel paese e che poi a partire dal 2016 è stata ufficialmente invitata dall’organizzazione.

Con 43 paesi in concorso, viene eguagliato il numero di artisti in gara nelle edizioni di

Belgrado 2008 e Düsseldorf 2011: record assoluto L'ideatore della rassegna fu un italiano ovvero Sergio Pugliese, nel 1956 direttore della RAI, che ispirandosi a Sanremo volle creare una rassegna musicale europea. La propose a Marcel Bezençon, il franco-svizzero allora direttore generale del neonato consorzio eurovisione, che mise il sigillo sull'idea: ecco così nascere un concorso di musica con lo

scopo nobile di promuovere la collaborazione e l'amicizia tra i popoli europei, la ricostituzione di un continente dilaniato dalla guerra attraverso lo spettacolo e la tv. E oltre a questo, molto più prosaicamente, anche sperimentare una diretta in simultanea in più paesi e promuovere il mezzo televisivo nel vecchio continente. Da allora, nel corso

degli anni, la manifestazione è cresciuta in maniera costante, passando da evento da teatri e auditorium per un ristretto numero di spettatori a festa popolare. Dall'inizio degli anni 2000, quando la manifestazione comincia ad approdare nei palasport, negli stadi e nelle arene, l'Eurovision Song Contest è diventato un vero e

proprio kolossal paneuropeo. Uno spettacolo moderno, nei tempi, nell'organizzazione, dove la musica è al centro di tutto, senza inutili fronzoli e senza troppe parole a spezzare il ritmo scandito dalle canzoni.

Diretta contemporanea in tutta Europa

L'Eurovision Song Contest è il programma televisivo non sportivo più visto al mondo, con oltre 204 milioni di telespettatori che hanno seguito l'evento per almeno un minuto nel 2016, più quelli dei paesi non in concorso che trasmettono lo show in differita e quelli che lo seguono in streaming (direttamente dal canale Youtube ufficiale).

L'evento è trasmesso in diretta, in contemporanea in ciascun paese in concorso, che ha

l'obbligo di trasmettere live la finale e una delle due semifinali (quella dove deve votare). L'altra semifinale può essere irradiata in differita o non irradiata.

L'orario di inizio è sempre fissato alle 21 del centro Europa, dunque anche italiane, a

prescindere dal paese dal quale vada in onda l'evento. La conduzione sul palco è scarna: poche frasi essenziali, in inglese, talvolta con inserti in francese. Ciascun Paese, se

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vuole, può trasmettere lo show con dei commentatori fuori campo nella propria lingua oppure irradiare il segnale internazionale senza commento fuori campo.

La gara: due Semifinali e sei Paesi già in finale

I 43 paesi in concorso sono divisi in due semifinali, cui prendono parte 37 paesi. I sei rimanenti (i cosiddetti "Big 5", cioè i cinque paesi leader dell'EBU, l'ente organizzatore: Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, più il Portogallo padrone di casa) sono

ammessi direttamente in finale. Per ciascuna semifinale, accedono alla finale i 10 paesi più votati. In ciascuna delle tre serate, le canzoni si susseguono, introdotte solo da un voltapagina (le cosiddette cartoline) che rappresenta il paese chiamato a cantare. Ciò grazie ad una grandissima velocità nel cambiare le attrezzature e le scenografie fra un brano e l’altro.

L'ordine di uscita, dal 2013, non è più sorteggiato, ma stabilito dall'organizzazione sulla base di criteri televisivi e di spettacolo. Sono state sorteggiate unicamente le due semifinali di appartenenza e in quale metà delle due semifinali ciascun paese deve cantare (prima o dopo la pubblicità). Per i "Big 5" è stata sorteggiata la metà della finale nella quale devono cantare; il paese organizzatore, invece, sorteggia la propria posizione

nell'ordine di esibizione durante il meeting dei capidelegazione, che si svolge due mesi prima del concorso. Sul palco, per ciascun paese sono ammesse sei persone, indipendentemente dal ruolo che ricoprono nella performance: è capitato spesso che gruppi vocali o musicali

composti da più persone, siano stati costretti a presentarsi in gara in formazione ridotta. La stessa band che accompagnava Raphael Gualazzi nel 2011 aveva cinque componenti contro i sei presenti normalmente ai concerti.

Non possono inoltre essere portati in scena animali veri. Si canta dal vivo, ma su basi

preincise. Non sono però consentite linee vocali preregistrate, per cui se si necessita di

coristi, canteranno live anche loro. L'anno scorso, per la prima volta ed in considerazione del tipo di canzone era in gara un dj rappresentante della Norvegia a cui è stato consentito l'utilizzo di alcune voci campionate.

Sono previsti tre spazi nei quali ciascuna televisione nazionale può inserire la pubblicità. In alternativa, se si sceglie di irradiare senza interruzioni il programma, come fanno alcune televisioni nazionali, ad esempio quella spagnola, in quegli spazi vanno in onda inserti autogestiti dal paese organizzatore, solitamente promozionali della città ospitante o mini documentari su come il paese vive l'evento.

La pubblicità può essere trasmessa, volendo, anche al momento della messa in onda dell'interval act, il numero di spettacolo che fa da intermezzo fra l'ultima esibizione e

l'inizio delle votazioni.

Eurovision Song Contest: tutto nei minimi dettagli

L'organizzazione, sia quella della diretta televisiva che quella delle relazioni con la stampa ed i media, è curata nei minimi dettagli. Ogni minimo particolare è importante. Per esempio, ogni paese ospitante deve essere in grado di mettere a disposizione dei circa 3000 giornalisti che arrivano da tutto il mondo, ogni tipo di facilitazione per il loro lavoro. In

particolare, vengono allestite 400 postazioni per computer fissi più altre 800 per i portatili.

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In ogni postazione c'è un cavo di rete e la navigazione è sempre gratuita, come il guardaroba. Ogni cantante ha diritto a due sessioni di prove libere ad orari fissati in anticipo. Prima della prova sul palco, gli artisti devono essere nel backstage del palco

per ricevere le istruzioni dal regista dello spettacolo e dai suoi assistenti. A seguire, è previsto un tempo di 30-40 minuti di prova in palcoscenico, per verificare la resa delle luci, mettere a punto i livelli del sonoro, provare le inquadrature e la coreografia, oltre a cronometrare i tempi necessari per l'allestimento del palco.

Ogni delegazione viene poi ricevuta in cabina di regia per visionare il filmato dell'esibizione e mettere a punto luci, inquadrature e dettagli dello spettacolo televisivo. Ogni genere di variazione, richiesta o reclamo, è inoltrato per iscritto dal capodelegazione, e i cambiamenti sono concordati sempre per iscritto. Al termine della sessione di prove, ogni concorrente è tenuto (obbligatoriamente) a presentarsi in sala

stampa e a incontrare i corrispondenti accreditati. L'ordine di esibizione stabilito non si può più cambiare, salvo rarissime e motivate eccezioni. Eventuali richieste (come per esempio quelle di quest'anno dell'Italia di votare nella seconda nella semifinale per via della coincidenza con una importante altra diretta

nazionale) vanno presentate in anticipo. Quando si accetta la partecipazione all'Eurovision si accettano tutte queste regole, non una di meno, compresa la cessione dei diritti d'immagine del cantante. L'Eurovision diventa anche un dvd e l'organizzazione mette a disposizione sul sito una serie di

fotografie royalty-free. Il motivo è semplice: più persone parlano di questo evento meglio è per l'evento stesso. Il sito ufficiale dell'Eurovision ospita i blog dei fan oltre a una pagina di video girati dietro le quinte e messi a disposizione sulla pagina YouTube ufficiale. Non esiste invece una piattaforma ufficiale. La motivazione dell'EBU è chiara: c'è YouTube, perché spendere risorse che possono andare da qualche altra parte?

Come si vota: novità nel sistema di calcolo e sempre più trasparenza

Il vincitore è determinato dalla somma delle classifiche di ciascuno dei paesi in concorso. Ciascun paese si esprime attraverso il televoto ed una giuria composta da cinque esperti

appartenenti a qualche titolo al panorama musicale. Dal 2016 è stata introdotta una novità. Televoto e giuria hanno sempre lo stesso peso, ma non è più effettuata la media ponderata delle due classifiche. Giurie e televoto assegnano, per ciascun paese, ognuna

un set diversi di punti. Nel dettaglio, succede questo: le giurie di professionisti e il televoto

di ciascun paese assegnano un separato set di punti alle migliori dieci canzoni, dall’1

all’8, quindi 10 e 12.

Questo significa che i 10 paesi meglio piazzati al televoto in ogni paese guadagnano

punti, e così i 10 paesi più votati da ogni giuria. Come sempre i cinque giurati di ciascun paese, stilano ciascuno una classifica per poi unire i voti e formare il voto complessivo della giuria nazionale. Questo nuovo sistema di calcolo rende di fatto obbligatoria per ciascun paese la

presenza di un set di punteggio derivante dai televoti. Nei paesi dove ciò non fosse possibile per guasti tecnici o altro (a San Marino per esempio, dove sino al 2015 si era votato solo con la giuria perché i prefissi telefonici sono italiani e quindi i voti indistinguibili dagli italiani e i pochi prefissi della compagnia nazionale non bastano a fare campione

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statistico), il televoto viene “simulato” sommando i televoti di un gruppo di paesi preselezionati dall’EBU prima del concorso, ma i membri della giuria non sono stranieri. Lo stesso avverrebbe - con le giurie - se (caso più raro) dovesse essere “squalificato” il

gruppo di giurati di qualche paese.

La regola fondamentale è una: ciascun Paese non può votare per il proprio

rappresentante, né con il televoto, né tramite la giuria nazionale. Quindi dall'Italia non è

possibile votare Ermal Meta e Fabrizio Moro in nessun modo.

Gli sms inviati da schede sim italiane per Ermal Meta e Fabrizio Moro sono nulli, non

contano e non vengono addebitati al cliente. Poiché la società che sovrintende al televoto, in collaborazione con gli operatori telefonici, controlla la provenienza del

televoto e l'operatore con cui è stato inviato, non è possibile votare Ermal Meta e Fabrizio

Moro neanche con schede italiane chiamando dall'estero, né dall'Italia con schede

straniere. Dal 2014, per rendere ancora più trasparente il voting, i nomi dei giurati (quindi anche quelli italiani) saranno resi noti qualche giorno prima della rassegna e come sempre saranno poi annunciati durante la diretta della finale.

Risultati subito on line. Per chi vorrà sapere come ha votato il proprio paese, i punteggi assegnati da televoto e giuria saranno disponibili sul sito Eurovision.tv dopo la conclusione della serata finale. Inoltre, l'EBU, il suo partner tecnico per la raccolta dei voti Digame e la tv ospitante, RTP, daranno a ogni emittente la possibilità di mostrare sullo schermo il

risultato del televoto del proprio paese. Come sempre, le giurie voteranno la sera prima di ogni show, nella prova a loro dedicata.

Il pareggio. Il risultato combinato di televoto e giuria in ciascun paese (cioè il vecchio sistema) sarà utilizzato esclusivamente per risolvere i casi di pareggio. In ogni situazione in

cui due o più paesi terminano con lo stesso numero di punti, si terrà conto della combinazione del televoto e delle giurie, sommati per ciascun paese come in passato (cioè col peso di 50% a testa e la media). Sarà considerata meglio piazzata la canzone che ha ricevuto punti dal maggior numero di paesi. Se tutte le canzoni hanno ricevuto punti dallo stesso numero di paesi, prevarrà la

canzone a cui sono stati assegnati più volte «12 punti». In caso di ulteriore parità si conteranno i «10 punti» e così a scendere. Nel caso molto improbabile che permanga una situazione di parità, sarà considerato meglio piazzato il paese che si è esibito prima nella scaletta dello show in questione (e quindi più lontano dalle votazioni). Va notato come in tutti questi casi venga data la precedenza al televoto, nel senso che in caso di

parità farà fede, col cambio di regolamento, il maggior numero di punti ricevuti da casa.

L’annuncio dei voti. Lo scorso anno è cambiato anche parzialmente il sistema di

annuncio dei voti: dopo che i telespettatori hanno votato per telefono, con un SMS o attraverso l’app ufficiale, tutti gli spokesperson dei 42 paesi partecipanti si collegano per dare i voti delle giurie professionali del proprio paese (annunciano 12 punti, gli altri sono visibili a schermo).

Alla fine della presentazione dei punti delle giurie, i punti del televoto di tutti i paesi vengono sommati, dando come risultato il punteggio finale di ogni concorrente. I punteggi del televoto vengono annunciati dai presentatori, cominciando dal paese che ha ricevuto il minor punteggio dal pubblico e terminando con il paese che ha ricevuto il più alto numero di punti (ad esempio: “dal televoto 180 punti all’Italia” che saranno la

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somma di tutti i punti ricavati dai 42 paesi che possono televotarla). In particolare, le posizioni dalla 11 alla 26 nella classifica del televoto vengono mostrate a schermo e annunciate a voce dai presentatori, in maniera più rapida rispetto ai primi 10.

È un meccanismo che tiene col fiato sospeso sino alla fine, che la SVT, la tv svedese, ha mutuato dal proprio concorso nazionale, il Melodifestivalen. Un altro vantaggio dovrebbe essere la riduzione di situazioni come quelle del 2015, in cui Il Volo furono penalizzati dalle giurie o di paesi in passato affossati al televoto dopo un trionfo per le giurie (per inciso:

calcolando con questo metodo i risultati dal 2009 al 2015 non cambierebbe assolutamente nulla, i vincitori sarebbero gli stessi. Il Volo avrebbero solo recuperato un posto). Allo stesso tempo, dovrebbe evitare ciò che è successo negli ultimi anni, e cioè che il vincitore è stato di fatto proclamato molto prima della conclusione dei collegamenti dai singoli paesi per l’annuncio delle votazioni.

Quando si vota. Il televoto è aperto, per circa 15 minuti, al termine di tutte le esibizioni in ciascuna delle tre serate. Le giurie votano invece il giorno prima di ciascuna delle tre dirette, al termine di uno show a circuito chiuso, identico alla diretta (pubblico compreso) trasmesso ad uso esclusivo delle giurie (ma che avendo anche il pubblico, viene registrato, fatto scorrere in contemporanea e poi usato come "switch" in caso di problemi

col segnale in diretta).

Il voto nelle semifinali Col meccanismo appena descritto, ciascun paese è chiamato a votare nella propria semifinale. I "big 5" e il paese ospitante (Portogallo) sono ammessi direttamente alla serata finale, ma per regolamento devono obbligatoriamente votare in una delle due semifinali.

L’Italia e San Marino voteranno entrambe nella seconda semifinale di giovedì 10 maggio.

Per ciascuna serata, vengono proclamate esclusivamente le 10 canzoni che accedono alla finale insieme alle sei ammesse di diritto.

La novità. Dal 2016, i sei paesi direttamente finalisti avranno comunque la possibilità, ciascuno nella semifinale dove saranno chiamati a votare, di far sentire la propria

canzone: ciò avverrà attraverso la proposizione di una clip dell’esibizione che faranno durante la jury semifinal, cioè della prova di semifinale in cui votano le giurie.

Il voto della finale Nella serata finale di sabato 12 votano tutti e 42 i paesi, siano essi classificati o meno per

la finale, sempre col meccanismo di cui sopra. In questo caso, come ha votato ciascun paese è noto sin da subito: nell'ultima parte di serata, brevi collegamenti con ciascuna sede nazionale annunceranno le rispettive classifiche delle giurie, la cui somma, unita a quella del televoto, decreterà il paese vincitore e che, dunque, ospiterà la manifestazione l'anno successivo.

“All aboard": tutti a bordo, i grandi esploratori lusitani e l'unione delle culture

“All aboard” è lo slogan scelto da EBU e RTP. Non a caso, visto che il Portogallo ha una

tradizione legata al mare ed ai grandi navigatori, Ferdinando Magellano su tutti, che dura da 500. Gonçalo Madail, Creative Manager della RTP, afferma: "Per secoli, il

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Portogallo ha esplorato il mondo via mare. Oggi, Lisbona è sempre più la città di tutti i colori, un grande concentrato di culture e suoni che invita tutti a salire a bordo!"

È l'unione di popoli e culture attraverso la musica, che si concretizza anche attraverso il

logo. Anzi i loghi, poiché ce n'è uno principale, che raffigura una conchiglia, simbolo marino per eccellenza, ma sono disponibili altre 12 composizioni. Ognuna di esse racconta un frammento di vita negli oceani: troviamo quindi le meduse, il plancton, nonché una moltitudine di elementi collegati dalla loro importanza all’interno dell’ecosistema oceanico.

Attraverso i molteplici simboli, il messaggio che vuole far passare il Portogallo è di tolleranza, diversità e rispetto. I simboli alternativi saranno visibili su tutta Lisbona da qui fino a maggio. Jon Ola Sand, Executive Supervisor dell'EBU dell'Eurovision Song Contest, ha dichiarato: "Siamo estremamente soddisfatti del tema creativo e dei loghi per il concorso di quest'anno, che sono in sintonia con la storia di Lisbona e sottolineano molto bene i valori fondamentali di Eurovision, su tutte il rispetto delle diversità e l'inclusione.

L'oceano connette tutti noi e la sua varietà potrà fornire una buona ispirazione per ciascuna delle 43 emittenti partecipanti ".

L'occasione di Lisbona dell'intero Portogallo, nel cinquantesimo del debutto

eurovisivo

Il Portogallo attendeva questa vittoria dal 1964, anno del suo debutto ed è in un certo senso simbolico che arrivi nell'anno in cui RTP festeggia i 60 anni dall'avvio delle prime trasmissioni ufficiali (5 marzo 1957) e che la prima volta della rassegna in terra lusitana sia nell'anno in cui l'emittente - al netto di qualche anno in cui non vi ha preso parte -

celebra la cinquantesima partecipazione.

L'euforia è tanta che già pochi giorni dopo la vittoria, è il telegiornale del primo canale portoghese ad annunciare la sede, ovvero Lisbona. Per l'ufficialità ci vuole però un altro mese, perché nel frattempo, altre città bussano alle porte della RTP e dell'EBU fiutando l'opportunità di avere in casa la rassegna: Braga, Gondomar, Guimarães e Santa Maria

da Feira. Alla fine l’organizzazione opta per la capitale: "Ospitare l’Eurovision 2018 è una grande opportunità per il Portogallo e per Lisbona, l’industria del turismo e RTP (la tv pubblica del Paese). Non vediamo l’ora di organizzare un evento che mostrerà le nostre capacità creative”, dice Gonçalo Reis, amministratore delegato della RTP.

Lo stesso Reis, pochi giorni dopo la vittoria, aveva spiegato il concetto che sarebbe stato dietro all'organizzazione della rassegna e che poi RTP ha messo in pratica: "Avere in casa

l'Eurovision - dice - è un grande privilegio: l’Eurovision ha sempre dato enormi riscontri sia per gli operatori, sia per il turismo sia in generale per il Paese che lo ospita che ne ricava sempre benefici immensi". Contemporaneamente, apre le porte ad aziende ed a sponsor: "La notte stessa della nostra vittoria ho ricevuto subito grandi manifestazioni di interesse da parte di importanti marchi, aziende e sponsor desiderosi di legare il loro

nome al concorso”, spiega. E parte una mobilitazione per reperire le migliori professionalità e risorse umane e metterle al servizio del concorso.

La location scelta è la Meo Arena, poi ribattezzata Altice Arena per motivi di sponsor, già nota come Pavilhão da Utopia e Pavilhão Atlântico. Progettata dall’architetto Regino Cruz e aperta nel 1998 per l’EXPO, sede dei campionati mondiali Under 19 di basket nel

1999, oggi sede dei più importanti concerti ed eventi del paese: si sono esibiti qui fra gli

altri Justin Bieber, Adele, Lady Gaga, Britney Spears, Kylie Minogue. Tra le manifestazioni

che hanno visto la luce al suo interno gli MTV Europe Music Awards del 2005.

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L’arena è situata nel Parque das Nações, quartiere a Sud di Lisbona sull’estuario del fiume Tago, costruito appositamente per l’Expo. Al suo interno è possibile trovare un grande centro commerciale, alberghi, un casinò e l’affascinante Oceanário. Con una capacità

che va dai 12.500 ai 20.000 posti, la Altice Arena diventa una delle maggiori arene ad aver ospitato il concorso di recente.

Il sorteggio delle semifinali, con annesso passaggio di consegne fra i sindaci di Kiev e Lisbona, si è svolto alla sede del Municipio della capitale lusitana, un edificio che a metà ‘800 è stato distrutto da un incendio e totalmente ricostruito.

La cerimonia di apertura, domenica 6 Maggio, si svolgerà invece al Museo dell’Arte,

Architettura e Tecnologia: è una costruzione di recentissima inaugurazione (5 ottobre 2016), progettata dall’architetto inglese Amanda Levete, e che si trova vicino alla stazione di Belem. È possibile usufruire, dalla strada che porta al museo, di una vista di primo livello sul mare che bagna la capitale del Portogallo. Dopo la cerimonia, ci sarà il ricevimento inaugurale, che avrà luogo al Museo dell’Elettricità, che si trova poco

lontano ed è stato aperto nel 1990. Come ormai da qualche anno, le delegazioni sfileranno in passerella, ma il 'carpet' da rosso diventa blu, in omaggio all'oceano che costeggia il Portogallo ed in tema con l'edizione.

L’Eurovillage, ovvero il grande villaggio eurovisivo, vero punto di ritrovo dei fan - con annessa Eurovision Fan Mile, una via interamente trasformata in chiave eurovisiva - si

troverà nella storica Praça da Comercio, che a volte è anche chiamata Terreiro do Paço (vi si trovava il Palazzo Reale Ribeira prima che il terremoto di Lisbona lo distruggesse, assieme a mezza città, nel 1755). Nel luogo ci saranno degli spazi per gli sponsor, vari concerti e performance e un maxischermo per poter seguire gli show dell’Altice Arena. Al Lust in Rio, un celebre locale notturno nel distretto di Cais do Sobre avrebbe dovuto

essere realizzato l'Euroclub, la grande discoteca eurovisiva, dove i fan accreditati, ma anche tanti cantanti, si ritrovano dopo gli show per festeggiare al ritmo delle canzoni del concorso; alcuni problemi col personale relativo all'accettazione delle diversità, tuttavia, hanno fatto spostare la struttura accanto all'Eurovillage, proprio a Terreiro do Paço, in una discoteca chiamata Ministerium.

Salvador Sobral dopo la vittoria tiene in ansia il Portogallo: un trapianto di

cuore gli salva la vita.

La vicenda umana di Salvador Sobral aveva commosso quanto la sua interpretazione di

'Amar pelos dois'. Il cantante lisbonese, infatti soffre di una grave patologia cardiaca che è emersa con chiarezza solo qualche giorno dopo la sua vittoria nel concorso di selezione: i vestiti larghi che indossava in scena erano legati al suo problema, che tuttavia RTP tiene ben celato sino a che può, per concentrare l'attenzione dei media sul Sobral artista. La tv è costretta a svelare in parte i problemi di salute dell'artista quando

annuncia di aver chiesto ed ottenuto una deroga al regolamento, che impone a tutti i cantanti di presenziare obbligatoriamente a tutte le prove: Sobral infatti deve sottoporsi a visite mediche già previste. A Kiev, nelle prime prove, lo sostituisce la sorella, a sua volta cantante, nonché autrice del brano, Luisa.

Di Sobral e della sua vittoria si parla a lungo, il cantante partecipa a diversi altri eventi in

giro per il Potogallo, fra i quali un mega concerto benefico, a cui prendono parte alcuni dei maggiori big della musica nazionale, il cui ricavato va a beneficio delle vittime dell’incendio nella zona del Pedrógão Grande, avvenuto nel giugno 2017, nel quale sono morte 70 persone. Poi, a settembre, è lui stesso ad annunciare sui social la notizia che tutti temevano ma speravano non avvenisse mai: "Non è un segreto per nessuno che la mia salute è fragile. Ho un problema e devo consegnare il mio corpo alla scienza e ritirarmi

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dai palchi e dalla musica in generale. Andare in un mondo dove si risolvano i miei problemi. Sicuramente, il problema sarà risolto, ma non so quando. Ho bisogno del vostro appoggio, è un addio temporaneo, tornerò presto. Mi farebbe piacere se rispettaste la

mia privacy. Tutto andrà bene, non preoccupatevi". Ben presto emergono i dettagli del suo stop: Sobral ha bisogno di sottoporsi ad un urgente trapianto di cuore. L'operazione avviene all'ospedale lisbonese di Carnaxide (Lisbona), ma il percorso per arrivarci è tortuoso. Sobral entra ed esce dall'ospedale e ad un certo punto le sue condizioni si erano talmente aggravate dal tornare per un po' in terapia intensiva e dal non poter

ricevere più di una persona per volta per non affaticarsi troppo. Per lui si parla inizialmente di un cuore artificiale temporaneo, in attesa di quello nuovo, ma alla fine, a dicembre 2017, il cuore nuovo arriva. Sobral ricompare in tv, ancora visibilmente provato, a fine febbraio, nella prima semifinale del concorso nazionale Festival da Cançao, che seleziona l'artista ed il brano per l'Eurovision.

Eurovision 2017, l'edizione dei successi: in tre vincono gli EBBA Awards,

Kristian Kostov è il vincitore assoluto

L'edizione 2017 va in archivio con una lunga scia di successi internazionali a livello discografico. Blanche e Salvador Sobral sono campioni di vendite in Europa, ma il

risultato maggiore arriva a Novembre, quando la EBU dirama i nomi dei vincitori dei prestigiosi European Border Breakers Awards (EBBA). Si tratta del premio fondato dall’EBU (European Broadcasting Union) e Unione Europea che ogni anno dal 2004 va a dieci artisti esordienti che nel loro primo anno di carriera sono già riusciti a sfondare i confini nazionali, proponendosi nel panorama europeo. In questa lista ci sono tre dei primi

quattro classificati dell'edizione 2017 dell'Eurovision: Salvador Sobral (primo), Kristian Kostov (secondo) e Blanche (quarta). Un risultato storico, perché mai tanti artisti usciti dal concorso avevano vinto nella stessa edizione. Per la giovanissima belga, esordiente assoluta, è un deciso trampolino di lancio mentre l’interprete portoghese è il secondo vincitore dell’Eurovision ad aggiudicarsi il trofeo dopo Helena Paparizou nel 2005, il giovane bulgaro è il primo premiato del suo paese Non solo. Si apre un voto on line per

assegnare il Public Choice, il vincitore assoluto, che viene premiato ogni anno a Gennaio, in occasione dello show che apre l'Eurosonic Norderslaag, il più grande showcase festival della nuova musica europea, ospitato dall'olandese Groningen. A vincere è Kristian Kostov. Prima di lui, tra gli artisti eurovisivi, soltanto gli olandesi The Common Linnets avevano vinto il premio assoluto.

Costi e ricavi: perché vincere l'Eurovision oggi conviene

Avete presente quel vecchio ritornello di una volta (ma che ancora oggi gira) secondo il

quale vincere l'Eurovision Song Contest (e dunque ospitarlo l'anno dopo) è un salasso in perdita? Bene, è una balla. Raccontata anche male, soprattutto oggi, che esistono esempi concreti di quanto vincere e organizzare sia un vero affare. Con le spese ampiamente ripagate e soprattutto con una ricaduta notevole in termini di turismo

(senza contare che soltanto con la poca pubblicità durante la messa in onda dell'evento, lo scorso anno è stata ripagata l'intera spesa della Rai per partecipare (fonte tariffario Rai Pubblicità). In questi tempi di vacche magre, 40.000 camere prenotate fuori stagione sono una

manna. In Germania, ma anche negli altri paesi che in tempi recenti hanno organizzato l'evento, l'hanno capito. Nonostante da noi si continui a pensare il contrario, per paura che mettendo il naso fuori dalla finestra si scopra la realtà, le ultime recenti esperienze hanno dimostrato come una vittoria eurovisiva, se ben sfruttata l'anno dopo in sede di organizzazione, attraverso una gestione attenta ed oculata, si trasformi in una vera

miniera per il paese.

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Helsinki 2007. L'edizione 2007, ospitata ad Helsinki, in Finlandia, è costata 13 milioni di euro. Quello che ne hanno ricavato, in tutti i settori, il Comune l'ha scritto in un'apposita

pubblicazione. Oltre alle ricadute sul fronte del turismo e dei servizi, la pubblicazione sottolinea, l'impatto positivo sulle vendite e su retribuzioni e stipendi netti nel maggio 2007 e quello netto su vendite e ricavi rispettivamente dello 0,7 e 1,1 punti percentuali. Per quanto concerne invece il l'impatto sul catering e l'ospitalità, questo è stato del 2,5-

3% nelle vendite e del 4-4,5% su retribuzioni e stipendi. L'impatto complessivo netto sulle vendite è stimato approssimativamente in 1,3 milioni di euro e su retribuzioni e stipendi in mezzo milione di euro. Si è registrato anche un aumento nella richiesta di operai e lavoratori temporanei.

Belgrado 2008. La spesa è di 21,5 milioni dei quali 8,5 messi dalla tv di stato. Aleksandar

Tijanic, allora direttore di RTS, spiegò come la Serbia, da poco uscita da una guerra ne guadagnò in termini di immagine, ma anche in termini "concreti". Tra 11.000 e 15.000 persone hanno visitato la capitale serba durante il concorso. La stima dell'incremento del business locale, può essere ipotizzata nell'ordine di idee di decine di milioni di euro.

Russia 2009. Loro sono l'esempio da non seguire. Hanno speso il triplo, per soddisfare la megalomania russa. Ben 30 milioni di euro stanziati solo dal governo e 42 complessivi (a fronte di un contributo EBU di 5 milioni). Inevitabile il ricarico sui prezzi, aumentati di circa il 15% (un esempio, riportato dal quotidiano inglese Independent: una camera singola in un hotel vicino al Cremlino, nel periodo dell'Eurovision costava 11500 rubli - 356 euro - contro i

9200 abituali).

Oslo 2010. L'edizione è costata 24 milioni di euro, le strutture ricettive hanno fatto registrare il tutto esaurito ed a riempire gli alberghi sono stati soprattutto gli stranieri. L'ufficio turistico del Comune di Oslo pubblica i dati della ricettività e della pubblicità relativa alla città prima e durante la manifestazione: la città è stata oggetto di 108

documentari in tutta Europa e il ricavo in termini economici delle ricadute pubblicitarie è stato di 134 milioni di euro, con un aumento notevole del turismo e della percezione positiva della città.

Düsseldorf 2011. I tedeschi hanno speso 24 milioni, dei quali 7,8 stanziati dal Comune di

Düsseldorf e 6 dall'EBU. Ma le cifre hanno ampiamente ripagato i costi. Oltre 370mila persone hanno visitato Düsseldorf nel mese di maggio 2011, con un aumento del 39,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Oltre 162mila sono giunti dall'estero, con un aumento dell'84,2% rispetto all'anno prima.

La presenza dell'evento in città ha avuto una ricaduta pubblicitaria di oltre 450milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo per la città poco superiore ai 10. Da Ottobre 2010 a Giugno 2011, oltre 1 miliardo e 800 milioni di servizi nel mondo sulla carta stampata parlavano di Düsseldorf ed Eurovision, mentre i servizi radiotelevisivi sono stati oltre 3 miliardi.

I soli servizi su carta stampata ed internet dei principali paesi (Francia, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Russia), hanno portato a Düsseldorf circa 15 milioni di euro di ricaduta economica. I dati riportati dall'ufficio federale di statistica hanno segnalato inoltre che la presenza dell'Eurovision Song Contest ha contribuito ad accrescere notevolmente il numero dei pernottamenti in albergo nel 2011 rispetto all'anno precedente: oltre il 7% con

un aumento dell'occupazione e del volume di affari della Camera di Commercio del 64% nel primo semestre del 2011, quando invece nel secondo, senza l'Eurovision è stato del

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60%. I tour panoramici della città, a bordo di bus cabriolet, hanno fatto registrare nello stesso periodo, un aumento del 33%.

Baku 2012. E persino Baku, la discussa capitale dell'Azerbaigian, così lontana dalle rotte europee, è riuscita a mettere a frutto gli investimenti folli (49 milioni) spesi per la manifestazione. La capitale azera e lo stesso Azerbaigian, finiscono per la prima volta sulle mappe turistiche europee, incrementando gli scambi commerciali con il Continente, prima di allora ridotti quasi esclusivamente al commercio di petrolio.

Ma anche la ricettività alberghiera ha avuto i suoi riscontri. Nahir Bagirov, capo dell'associazione del turismo azero ha reso noto che sono state oltre 5.000 le prenotazioni negli alberghi per il periodo eurovisivo nei mesi immediatamente precedenti, con un notevole aumento dell'afflusso turistico. Complessivamente, sono stati circa 11000 i turisti arrivati a Baku nel periodo della rassegna.

L'occasione è stata buona per organizzare anche giri turistici per la città di Baku, alla cifra di 50 manat azeri (circa 50 euro). I musei hanno organizzato visite speciali durante il periodo eurovisivo e sono rimasti aperti 24 ore su 24, mentre i mezzi pubblici sono rimasti in funzione con corse speciali fino alle 5 del mattino.

Malmö. 2013. L'arrivo in Svezia della rassegna ha abbassato a 15 milioni i costi organizzativi (12 per lo show e 3 per le spese collaterali), dei quali 2 da parte del comune e 6 come contributo dell'EBU. L'ufficio turistico del comune ha diramato i dati relativi all'evento. Sono stati 83.890 (esclusi gli operatori dei media) gli spettatori che hanno

assistito all'evento direttamente nell'Arena. Le sole delegazioni hanno portato a Malmö 1200 persone, mentre erano 1.700 i giornalisti accreditati e 48.100 persone sono giunte in città per assistere ad almeno uno degli eventi in programma, dei quali 31.700 turisti. Fra questi ultimi, 18.400 (il 43%) sono arrivati dall'estero, incluse 700 persone giunte dall'Australia. Complessivamente i nuovi turisti, che

grazie all'Eurovision per la prima volta hanno visitato la città sono stati 10.100. L'ESC ha portato anche ad un aumento delle presenze e dei pernottamenti a Malmö e nella regione. Durante il periodo dell'evento si è registrata una presenza media di 4.5 giorni per ciascun visitatore in città e nella regione con una percentuale di pernottamenti

dell'80%. Inoltre, in 27.000 hanno soggiornato nella vicina Danimarca. L'impatto economico generato da delegazioni, turisti e giornalisti giunti per l'Eurovision Song Contest è stato di circa 185 milioni di corone (22 milioni di euro). Le "vendite" vere e proprie hanno portato a Malmö e alla regione un aumento del

fatturato economico di circa 160 milioni di corone (18 milioni di euro), Iva compresa ed esclusi i biglietti dell'ESC, mentre altri 25 milioni sono effetto diretto delle presenze in città, direttamente riconducibili all'evento eurovisivo e che dunque senza l'Eurovision non ci sarebbero state. Il tutto per un impatto occupazionale teorico di 130 persone l'anno (a tempo pieno). La ricaduta pubblicitaria per la città ospitante è stata di circa 1,1 miliardi di corone, ovvero 132 milioni di euro.

Copenaghen 2014. In Danimarca le cose non sono andate bene: l'evento è costato 41 milioni, con 13 milioni di sbilancio rispetto al previsto. La somma iniziale viene ripartita fra la tv danese (30 milioni di corone, poco più di 4 milioni di euro) e gli enti pubblici: la Città di Copenaghen, l'agenzia di promozione turistica della città e la regione dell'Hovestaden

(53 milioni di corone, circa 6 milioni di euro).

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L'EBU e gli sponsor poi fanno la loro parte (9 milioni rientrano fra contributo e vendita dei biglietti), ma la spesa alla fine come detto risulta comunque tripla a quella inizialmente progettata, per via di alcuni errori nel calcolo dei costi per la messa a punto dell'arena.

Per questo errore, il project manager, a fine rassegna si è dimesso.

Nonostante lo sbilancio anche per la Danimarca l'evento eurovisivo è stato un successo. Il ricavo per il settore turistico ammonta infatti a 17,3 milioni di euro (123 milioni di corone danesi), cifra che comprende anche il cibo e lo shopping nell'ultima settimana. Il dato è

dell'ufficio per il turismo danese che ha diffuso nell'agosto 2014 un rapporto completo sulle ricadute economiche dell'aver avuto l'evento in casa. Di questi 123 milioni di corone, ben 117 (ovvero il 95%) derivano dal turismo internazionale, con oltre 39.000 visitatori, dei quali 17.000 dall'estero. Dei 39.000, circa 36.000 sono turisti (16.000 danesi del posto, 14.500 dall'estero, circa 6.000 dal resto della Danimarca) mentre

gli altri sono da dividere fra giornalisti accreditati da tutto il mondo (1.523) e componenti delle delegazioni (1.182). Boom anche dal punto di vista dei pernottamenti: sono stati 86.000 i pernottamenti durante il periodo dell'ESC (circa 82mila di turisti internazionali divisi fra hotel e bed and

breakfast e circa il 72% esclusivamente dovuti all'ESC), dei quali 51.000 a Copenaghen e dintorni e 3.000 circa nella vicina Svezia, separata solo dal ponte di Oresund. Il dato però che colpisce maggiormente e che dovrebbe far riflettere anche chi in Italia pensa ancora che avere questa rassegna in casa sia un peso ed un costo e non un

motivo di crescita, è quello che riguarda gli introiti arrivati nelle casse della tesoreria di stato danese. L'Eurovision ha generato un gettito fiscale nazionale extra di 5.260.000 euro, ovvero 39 milioni di corone. Nella regione di Copenaghen il gettito è stato invece di 4.800.000 euro (ovvero 36 milioni di corone), dei quali 6 (circa 800mila euro) derivati da imposte comunali.

Chi è venuto a seguire l'Eurovision Song Contest ha ovviamente speso dei soldi, al di là del costo dei biglietti, non incluso nell'indagine. La durata media dei pernottamenti dei turisti danesi (non della capitale) è stata di 2,5 notti per una spesa media di 935 corone (125 euro), mentre gli stranieri hanno trascorso in media 4,3 notti a Copenaghen per una spesa media giornaliera di 1.281 corone (171 euro). Chi è venuto dall'estero ha preferito

alberghi o comunque alloggi commerciali rispetto ai danesi, da qui la spesa maggiore. Il 52% dei turisti complessivi ha alloggiato in hotel, un altro 23% fra bed and breakfast, camere affittate e simili. Chi non ha pernottato ha speso mediamente 292 corone al giorno (39 euro) se danese e 345 (46 euro) se arrivato dall'estero. I circa 3.000

pernottamenti in Svezia hanno portato un introito medio di 1,7 milioni di corone danesi. Per quanto concerne le delegazioni, molte sono arrivate diversi giorni prima delle semifinali e sono rimaste fino a dopo la finale: la media è di 7,6 giorni di pernottamento, mentre per i media la durata sale a 8,5. La spesa media non è stata misurata, ma è stata paragonata ad altri eventi simili

(mondiali di ciclismo del 2011): 1.900 corone (254 euro) per delegazioni e staff, 1.500 (201 euro) per i media (a cronista). In tutti i casi, non è calcolata la spesa in ristoranti e locali nella regione di Copenaghen dei residenti, che dunque va aggiunta. Un'altra misura importante è il cosiddetto valore aggiunto lordo, ovvero quella parte del

fatturato turistico derivato dall'attività economica, in questo caso dal turismo, lasciato per i redditi da lavoro dipendente e per i profitti (sottratto cioè il consumo medio), un valore

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quasi equivalente al PIL. Esso ammonta a 53 milioni di corone (circa 7.100.000 euro) per la regione di Copenaghen e 58 milioni (circa 7.700.000 euro) a livello nazionale. All'Eurovision Song Contest hanno lavorato anche 1.300 volontari (per 62.000 ore).

Vienna 2015. La rassegna eurovisiva è stata una vera manna per Vienna. In una apposita conferenza stampa, il sindaco della capitale Michael Haupl, insieme al cancelliere Christian Oxonitsch e al direttore di ORF Alexander Wrabetz, ha illustrato alcuni dati in merito al concorso.

Sono state complessivamente 100.000 le persone accolte alla Wiener Stadthalle e oltre 120.000 quelle accorse solamente alla Rathaus Platz dove aveva sede l'Eurovision Village, dei quali 25.000 nella serata finale. Diverse altre migliaia di visitatori hanno preso parte alle altre 49 visioni collettive dell’evento delle quali 15 organizzate da ORF. Sono state 7.200 le persone che hanno frequentato l’Euroclub, mentre 3.500 fra delegati, giornalisti e fans

hanno preso parte alle Eurovision Nights nella prima settimana eurovisiva. Complessivamente, lo stanziamento comunale è stato di circa 11 milioni di euro: 1 milione soltanto per i servizi della Vienna Stadt Wien Marketing, mentre la cifra per la sistemazione della Wiener Stadthalle è stata di 800mila euro più bassa rispetto agli 8,89 milioni messi in

preventivo. Sono stati risparmiati, perché non utilizzati, i soldi che erano stati messi a bilancio come margine di rischio (5,6 milioni di euro) e quelli che erano stati stanziati per la risoluzione di eventuali controversie o situazioni di credito (8 milioni). ORF ha collaborato con circa 140 partner, dei quali 5 internazionali, 13 sponsor austriaci, 26 fornitori di eventi, il comune di Vienna e la stessa Stadthalle.

Sono stati 1.565 i giornalisti accreditati che hanno seguito l’evento sul posto e 1.269 i delegati dalle 40 nazioni. I volontari sono stati circa 800 (su 1600 richieste), da 41 nazioni diverse. La realizzazione dell’Eurovision 2015 come green event ha permesso ulteriori tagli e

risparmi, senza far venire meno la qualità: le bevande sono state generalmente fornite in bicchieri e tazze riutilizzabili, che sono stati lavati in lavastoviglie a energia solare prima di essere riutilizzati. Questo sistema ecocompatibile ha evitato di utilizzare 500mila bicchieri usa e getta, contribuendo ad evitare 4,5 tonnellate di rifiuti e riducendo di circa 40 tonnellate l’anidride carbonica.

L’acqua era quella del rubinetto, che a Vienna viene da una sorgente alpina, risparmiando così almeno 30.000 bottiglie d’acqua. Il 100% della fornitura di energia elettrica è arrivata da fonti rinnovabili come acqua, vento, biomasse e fotovoltaico e inoltre l’Eurovision 2015 è stato il primo evento di questa portata che aveva un back-up

del sistema di alimentazione costituito da batterie piuttosto che generatori diesel. I generatori avrebbero richiesto circa 440.000 litri di gasolio, che corrisponde ad emissioni di oltre 1.000 tonnellate di anidride carbonica. Sul fronte dei ricavi, la città di Vienna ha dichiarato un introito di 27,8 milioni di euro. E anche per ORF – la tv nazionale – l’evento è stato un successo: dalle vendite dei biglietti entreranno attorno ai 3,9 milioni di euro

mentre il ricavato degli inserzionisti per gli spot pubblicitari è stato di circa un milione di euro in più rispetto agli introiti usuali nella fascia oraria e nel periodo. A proposito di sponsor, sono stati 19 quelli che hanno contribuito alla riuscita dell’evento e la percezione della loro presenza è stata altissima. Riguardo alla città e alla presenza

dell’evento, in un altro sondaggio effettuato fra i viennesi su commissione della ORF,

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l’88% degli intervistati ha sottolineato come questa sia stata una buona occasione per

presentare Vienna al mondo e il 75% si è detto orgoglioso di aver avuto l’evento in città.

Stoccolma 2016. L’evento alla città di Stoccolma è costato complessivamente 101.807.000 corone ovvero circa 10.800.000 euro al cambio attuale, cifra che includeva tutte le responsabilità relative alla città, inclusa la sicurezza e la risistemazione dell’arena (costo di quest’ultima 5,3 milioni di euro). Ricordando sempre che la cifra è ammortizzata già da un contributo dell’EBU (circa 4-5 milioni) e aggiungendo gli esborsi della tv si è

arrivati a circa 13 milioni di euro. Cifra comunque in parte ammortizzata anche grazie agli sponsor. Il comune di Stoccolma fa sapere che sulla cifra da esso stanziata c’è stato uno sforamento dello 0,7%, ovvero 707.000 corone (circa 75.000 euro). Sono stati 78.952 i biglietti venduti per i nove spettacoli alla Globen Arena e per quello di chiusura alla Tele2

Arena. Di questi, 38.000 erano visitatori unici (quindi le presenze effettive, di coloro che sono entrati almeno una volta nei vari show alla Globen Arena, escluse delegazioni e media), lo stesso numero quelli che hanno preso parte agli eventi in città, di cui 28.000 (il 73%) non locali.

Sono state processate 15.000 richieste di accredito delle quali 1.911 (1.495 di giornalisti e fotografi, 416 di fans) accolte da 73 paesi diversi. Le delegazioni dei 42 paesi hanno portato a Stoccolma 1.325 persone. Alla rassegna hanno lavorato 475 volontari, oltre a 90 assistenti alle delegazioni, 60 addetti alle comunicazioni e 18 team leader.

L’Eurovision 2016 ha generato ricadute turistico economiche per 347 milioni di corone (circa 36.8 milioni di euro al cambio attuale) solo per l’evento specifico, complessivamente 366 milioni di corone nella settimana. Di media, ogni visitatore ha speso 2.141 corone (circa 227 euro al cambio attuale) al giorno, 10.000 corone (circa 1.061 euro) per tutto il periodo della sua permanenza. Chi

invece è venuto per lavorare ha speso molto di più: un giornalista ha speso di media 3.494 corone (circa 370 euro) al giorno e 32.500 corone (circa 3.450 euro) durante tutto il tempo di permanenza. La permanenza media è stata di 5,2 giorni a testa, più del doppio della permanenza

media in condizioni normali (2,5 giorni). Di questi il 66% è rimasto fra 3 e 7 giorni, il 18% più di 7 giorni, il 17% uno o due giorni. Chi è arrivato da fuori Svezia è rimasto mediamente 5-7 giorni. L’indagine poi ha chiesto ai visitatori (spettatori, giornalisti e fans) una opinione

relativamente a come e se la presenza della rassegna abbia incrementato alcune caratteristiche della città. Stoccolma ne esce accresciuta dal punto di vista generale (+0,8%), a livello della capacità di proporsi internazionalmente a grandissimi livelli (+1,2%), di conoscenza generale internazionale (+0,4) e come città europea della musica (+0,9%). Sono stati scritti 54.026 articoli e 149.150 post su Stoccolma in relazione all’evento. Il dato

esclude gli articoli su un singolo partecipante che menzionano solo la Svezia. Fra i Paesi dove si è scritto di più: Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia. Questi hanno raggiunto 557.800.000 persone con una ricaduta pubblicitaria di 100,4 milioni di corone, ovvero 10,6 milioni di euro al cambio attuale.

Kiev 2017. L’organizzazione macchinosa e complessa fa lievitare i costi complessivi della rassegna 2017 ospitata a Kiev. Pro Zorro, la società che rileva e certifica i costi delle spese

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pubbliche in Ucraina, fissa in 18,5 i milioni di euro spesi dalla tv ucraina per l’edizione, ma alla fine il costo arriva a 20 milioni, ai quali vanno aggiunti i 6.5 milioni (circa 200.000 grivna) stanziati dal comune di Kiev. Il costo complessivo è dunque di 27 milioni, per

complessive 500 voci di spesa. Alla fine l’ufficio del turismo di Kiev annuncia che dalla rassegna ha ricavato 20 milioni nel periodo 1-15 maggio 2017. Perdita complessiva, dunque, ma solo per l’aumento delle spese, perché il conto sugli incassi previsti all’inizio è pari a quasi il triplo.

Nei 15 giorni in esame, la città è stata visitata da oltre 60.000 turisti, dei quali 20.000

stranieri e il resto ucraini. A questi vanno aggiunte le delegazioni ufficiali e i giornalisti accreditati. Gli stranieri hanno speso in media dai 500 ai 1000 euro a testa e i turisti ucraini dai 100 ai 300. I biglietti staccati per i 9 show sono stati invece 64.000 sui 70.000 previsti, dei quali 20.000 da turisti stranieri. Degli ucraini, la metà circa sono stati turisti di ritorno, dopo l’edizione 2005 ospitata sempre nella capitale.

In generale l’Eurovision ha dato una spinta al commercio ed al turismo: ben 100 ristoranti

cittadini a Kiev hanno creato infatti uno speciale menù chiamato EuroRestoWeek, dedicato ai visitatori dell’evento e ristoranti hanno fatto quasi sempre registrare il tutto esaurito. Le delegazioni sono state ospitate in 12 hotel partner ufficiali, ma i 230 ristoranti della città si sono contesi i visitatori attraverso le offerte. Si è registrato un incremento del 30% delle presenze

Irina Zolotar, dell’amministrazione municipale di Kiev, parlando al Kyiv Posts, rivela invece alcuni altri dati. La città è stata percepita, da turisti e accreditati come “Una bellissima e sicura città turistica, nella quale ritornare”, nella quale “si respirava Eurovision in ogni angolo”.

I conduttori dell’edizione 2018: la prima assoluta di quattro donne

La primizia dell’anno è quella di quattro donne al timone della manifestazione: non era mai successo prima. Si tratta di Filomena Cautela, Silvia Alberto, Daniela Ruah e Catarina Furtado

Filomena Cautela, attrice e conduttrice, volto noto della tv pubblica, ex veejay di MTV

Portugal, Due esperienze pregresse legate all’Eurovision, entrambe del 2017: l’abbiamo vista nella green room del Festival da Cançao e come annunciatrice dei voti portoghesi nel corso della finale eurovisiva 2017.

Silvia Alberto, lanciata dai programmi del club Disney, per poi intraprendere la carriera radiofonica. Ha presentato molti programmi legati a brand internazionali: Idolos, Globos

de Ouro (i Golden Globes lusitani), Ballando con le stelle, Masterchef, Top Chef e Portugal’s got Talent.

Daniela Ruah, attrice. Ha recitato nel film “Red Tails” di George Lucas nel 2012 e attualmente figura nel cast della serie tv “NCIS: Los Angeles”, in cui ricopre il ruolo

dell’agente Kensi Blye.

Catarina Furtado lavora in televisione da molti anni. Secondo uno studio del 2017, è considerata il “personaggio più credibile” dall’audience portoghese, riconosciuta per il suo lavoro e la sua generosità. Dal 2000 ricopre il ruolo di Ambasciatore per le Nazioni

Unite e nel 2012 ha fondato l’organizzazione non governativa Corações Com Coroa, basata su diritti e la valorizzazione delle donne.

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Sobral, Ana Moura e Mariza: interval act col meglio della musica lusitana e

con il grandissimo Caetano Veloso

La tv portoghese è andata controcorrente anche sul fronte degli ospiti. L'interval act, ovvero il numero di intervallo che accompagna il tempo che passa fra l'ultima canzone in gara e l'esito delle votazioni, è come sempre a carico della tv ospitante e non sempre propone artisti di primo piano.

RTP ha invece scelto di mettere in vetrina alcuni differenti lati della propria musica, portando sul palco oltre al vincitore in carica Salvador Sobral, che proporrà una nuova canzone scritta sempre dalla sorella Luisa, anche due conosciutissimi nomi della musica lusitana nel mondo.

Si tratta di due fadiste molto diverse ma entrambe campionesse di vendita: Mariza, 43 anni, rappresenta un fado più tradizionale, ha già vinto 8 dischi di platino, superato il milione di copie vendute ed è considerata l'erede naturale di Amalia Rodrigues, la regina del fado. Rappresenta la continuità con le produzioni di livello sfornate negli anni dal

Portogallo, su tutti i Madredeus, la cui ex voce Teresa Salgeuiro si è anche esibita a Sanremo qualche anno fa in duetto con gli Stadio e di recente è tornata a cantare in

Italia. Per la prima volta nella storia, Mariza canterà con Ana Moura. A soli 39 anni, è attualmente l'artista donna che vende di più in Portogallo. Massima esponente del fado crossover, conturbante e dotata di una vocalità cristallina, ha già conquistato anche lei 8 dischi di platino coi suoi album e gira il mondo con enorme successo. Ma non è finita qui:

assieme a Sobral, sul palco ci sarà il leggendario Caetano Veloso, l'uomo che ha portato il Brasile nel mondo in forma musicale: i due canteranno insieme, dopo averlo già fatto qualche mese fa e dopo che la stella brasiliana aveva lanciato un 'endorsement' in favore di Sobral in occasione della finale dello scorso anno.

E poi ci sarà l’occasione per fare un tuffo nella produzione elettronica lusitana. Si

esibiranno infatti DJ Branko, al secolo João Barbosa, esploso prepotentemente negli ultimi

tre anni e The BeatBombers, una crew di dj già protagonista delle musiche del video

ufficiale della candidatura eurovisiva di Lisbona, che mescolano la musica tradizionale

portoghese con lo scratch e il sound elettronico.

Le 'cartoline voltapagina': come promuovere turisticamente il Portogallo

Uno dei motivi che rendono oggi importante ospitare il concorso è l'enorme ricaduta turistico-economica (si veda sezione a parte). Questa si riflette anche nella diretta televisiva. Da alcuni anni infatti, EBU ha ripristinato una vecchia abitudine delle edizioni degli anni 80 e 90, ovvero la possibilità di 'sfruttare' i voltapagina fra una canzone e l'altra come strumento di promozione turistica del Paese ospitante. Fu la Finlandia nel 2007 a

riprendere l'idea e da allora, quasi sempre le cartoline sono girate in varie località della 'host country', oppure rappresentano ciascuna un aspetto turistico-economico della stessa. Quest'anno i 43 paesi hanno girato le città del Portogallo (ben 20) e varie location più o meno conosciute, dove i cantanti in gara sono stati filmati.

L'Italia per esempio, ha girato la sua 'cartolina' a Porto toccando alcuni importanti luoghi.

Anzitutto l’Avenida dos Aliados (la principale via di Porto) e il Mosteiro de São Bento da Vitória. Quest’ultimo luogo assume una parte molto importante nella storia del Portogallo, perché, durante la guerra d’indipendenza spagnola (tra il 1808 e il 1814), fu occupato prima dalle truppe francesi e poi da quelle anglo-ispano-portoghesi, che lo vararono

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come ospedale militare. Oggi è uno degli edifici religiosi più importanti dell’intero Paese. Poi si sono recati al Teatro Nacional São João, che si trova appena dietro la stazione dei treni e al Cafè Luso, che si trova accanto alla Praça de Carlos Alberto e poco a nord

rispetto all’Università di Porto.

Insomma, un modo per far conoscere il Portogallo, le sue città e le sue bellezze turistiche e non solo a 204 milioni di persone. A questo proposito, è già stato stimato che durante la settimana del Festival si registrerà un aumento delle presenze straniere di oltre il 30%.

Tutti i singoli e la compilation sono usciti anche in Italia

Come ormai da qualche anno, continua l'abbinamento del concorso con Universal. La major, oltre ad editare la compilation con tutti i brani, che esce sia in versione digitale che su CD, garantisce la pubblicazione di tutti i singoli in tutto il mondo

contemporaneamente, quindi anche in Italia. Qualcuno dei brani in gara, in ogni caso, è uscito in Italia anche prima del concorso, per conto di piccole etichette.

Come seguire l'Eurovision Song Contest in lingua italiana in tv

Prima semifinale - Martedì 8 maggio. Diretta su Rai4 dalle ore 21. Commento Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo. Non trasmessa su Radio 2 Rai

In alternativa, diretta su San Marino RTV dalle ore 21 con il commento di Lia Fiorio e Gigi

Restivo (can. 51 DTT a San Marino e zone limitrofe, can. 73 DTT in Emilia, can 73 Tivùsat,

can 520 Sky), in contemporanea anche su Radio San Marino (anche in streaming),

oppure su RSI La2 (DTT nelle zone di confine).

Seconda semifinale - Giovedì 10 maggio. Diretta su Rai4 dalle ore 21, con il commento

Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo. Non trasmessa su Radio 2 Rai

In alternativa, diretta anche su San Marino RTV e Radio San Marino, sempre dalle 21 e sempre con il commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo.

Finale – Sabato 12 maggio. Diretta su Rai1 e Rai HD dalle ore 21, con il commento di

Federico Russo e Serena Rossi Annuncio dei voti: da definire *. Diretta anche su Radio 2

Rai, col commento di Ema Stokholma e Carolina Di Domenico.

In alternativa, diretta dalle 21 su San Marino RTV con il commento di Lia Fiorio e Gigi

Restivo (can. 51 DTT a San Marino e zone limitrofe, can. 73 DTT in Emilia, can 73 Tivùsat,

can. 520 Sky), in contemporanea anche su Radio San Marino. Annuncio dei voti: da definire *. Diretta dalle ore 21 anche su RSI La1 con il commento di Clarissa Tami e Nicola Locarnini

(DTT nelle zone di confine e in Alto Adige tramite il servizio RAS). Annuncio dei voti: da

definire *. * Al momento di chiudere questa guida, alcune informazioni non erano ancora reperibili. Tutti gli aggiornamenti su come seguire l'evento e commentatori, a questo link breve: escne.ws/tv

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Le schede di tutti i Paesi in gara all'Eurovision Song Contest 2018

Italia - Rai (Radiotelevisione Italiana)

Artisti: Ermal Meta e Fabrizio Moro Canzone: Non mi avete fatto niente Lingua: Italiano.

Etichetta: Sony Music Italia

Gli interpreti: Reduci da una comune esperienza nel team di giudici e coach del talent show di Canale 5 Amici, i due artisti hanno ovviamente lunghe carriere soliste.

Ermal Meta, nato in Albania (a Fier) nel 1981, cittadino italiano da oltre 20 anni, è arrivato tardi alla carriera solista dopo fortunati esordi prima con la band Ameba 4 e poi con La Fame di Camilla. Con entrambe, ha preso parte a Sanremo fra i giovani.

Sciolta l'ultima band comincia a scrivere per alcuni dei maggiori artisti del pop nostrano e

debutta da solista nel 2015. In tre anni, fra il 2016 e il 2018, va tre volte sul podio a Sanremo (terzo nei giovani nel 2016, terzo nei Campioni l'anno scorso e vittoria quest'anno). Disco di platino nel 2017 per 'Vietato Morire'

Fabrizio Moro, romano, classe 1975, undici album all'attivo, due Festival di Sanremo vinti: nel 2007 fra i Giovani con "Pensa", brano sulla mafia e nel 2018 in coppia con Ermal Meta.

In mezzo, una lunga serie di successi e di canzoni scritte per altri artisti

Il brano. Meta e Moro canteranno lo stesso brano di Sanremo, leggermente accorciato a 3 minuti per venire incontro alle esigenze del regolamento. Gli autori sono i due artisti ed il cantautore Andrea Febo. Arriva sul palco eurovisivo col disco d'oro già vinto.

L'Italia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 44. Debutto: 1957. Vittorie: 2 (nel 1964 con Non ho l'età

di Gigliola Cinquetti, nel 1990 con Insieme: 1992 di Toto Cutugno). Secondi posti: 2 (1974,

2011). Terzi posti: 5 (1959, 1963, 1975, 1987, 2015).

Record eurovisivi italiani. Miglior successo discografico: “Nel blu dipinto di blu” (1958),

dopo l’Eurovision vinse il Grammy, unico brano italiano ad esserci sin qui riuscito in assoluto.

Altri successi da ricordare: Passando dall’Eurovision, hanno sfondato in Europa “Piove”, “Non ho l’età”, “Insieme: 1992” (oltre 200mila copie fra Francia e Svizzera); “Grande

amore”, diventato successo in tutta Europa nonostante riscontri di vendita non così alti. "Occidentali's Karma" è in assoluto il video eurovisivo in assoluto più visto della storia: oltre 100 milioni di visualizzazioni su Youtube, già prima del concorso.

Maggior numero di punti (finale): 334, Francesco Gabbani (2017, sesto posto)

Curiosità eurovisive italiane. Il Volo, nonostante il terzo posto, hanno frantumato nel 2015 diversi record eurovisivi nazionali e internazionali: oltre al più alto punteggio italiano di sempre (superato col nuovo regolamento), anche maggior punteggio per un brano terzo classificato in assoluto (idem come prima); più alto punteggio al televoto in assoluto; artista italiano col maggior numero di “12 points” della storia eurovisiva (ben 9).

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I duetti e le coppie portano bene all'Italia in chiave Eurovision. Tutte le coppie – siano esse duetti fra solisti o coppie artistiche ufficiali – sono sempre andate in top 10. I primi in ordine cronologico sono stati Wess e Dori Ghezzi, terzi con “Era” nel 1975.

L’anno dopo si registra il debutto eurovisivo del duo Al Bano e Romina Power con “We’ll live it again“: è settimo posto, bissato nella loro partecipazione del 1985 con “Magic oh Magic“. L’anno prima, nel 1984 Alice e Franco Battiato chiudono quinti con la mitica “I treni di Tozeur“.

Ancora un duetto nel 1987, con “Gente di Mare” di Umberto Tozzi e Raf che attracca al

terzo posto; due anni dopo, nonostante la penalità assegnata all’Italia per l’iscrizione in ritardo che la obbliga ad esibirsi per prima, Anna Oxa e Fausto Leali, freschi vincitori di Sanremo, chiudono noni con “Avrei voluto”. Infine, nel 1997 il quarto posto del duo Jalisse con “Fiumi di parole“.

Ermal Meta è il secondo italiano di origine albanese a rappresentare l'Italia dopo Anna Oxa (che però ha solo nazionalità italiana, è nata in Italia ed ha origini più lontane nel

Paese delle Aquile); il terzo in generale nato all'estero dopo la doppietta di Romina Power (1976 e 1985, sempre con Al Bano) e Wess (1975 con Dori Ghezzi). Curiosamente, sempre duetti (anche quello di Anna Oxa, che fu con Fausto Leali...). Dunque l'Italia schiera 'lo straniero' dopo 42 anni.

Fabrizio Moro è il sesto romano in gara. Prima di lui 1962 e 1967 Claudio Villa, 1965 Bobby

Solo, 1988 Luca Barbarossa, 1997 Fabio Ricci dei Jalisse. I laziali sono invece 6, contando anche il viterbese Marco Mengoni.

Oltre all’italiano, all'inglese e al dialetto napoletano, nelle canzoni in gara per l’Italia compare un verso in lingua tedesca: è ne “I treni di Tozeur” di Alice e Franco Battiato,

anno 1984. Con "Occidentali's Karma" (2017) nella storia delle lingue utilizzate dall'Italia all'Eurovision sono entrate anche greco antico, pali e sanscrito.

Un solo, storico, zero, nella storia eurovisiva italiana: lo prese “Dio come ti amo” di Domenico Modugno nel 1966, che pagò a caro prezzo la litigata con l’orchestra durante le prove trasmesse in diretta radio per le giurie, che poi lo punirono nelle votazioni. Ma il

risultato peggiore della storia italiana è di Emma, nel 2014: ventunesima. Modugno, infatti, in quell’anno nefasto, chiuse sì ultimo, ma i partecipanti in gara erano soltanto 16.

San Marino – San Marino RTV

Artisti: Jessika ft Jenifer Brening. Canzone: Who we are Lingua: Inglese. Etichetta: Global Rockstar (Austria)

Gli interpreti: Jessika Muscat (Mosta, Malta, 27.2.1989), laureata in comunicazione, un album all'attivo, ma cinque partecipazioni al Malta Song for Europe, il concorso nazionale di selezione per l'Eurovision. Alterna la carriera di cantante a quella di attrice ed

insegnante di spagnolo.

Jenifer Brening, anche nota come Jenifer Besky, è nata a Berlino il 15 dicembre 1996. Ha un album all'attivo uscito nel 2016 e vanta diverse partecipazioni televisive (è arrivata in finale alla versione tedesca del talent show The Winner is) e collaborazioni con vari artisti

e con Matthias Strasser, l'austriaco produttore e supervisore della selezione nazionale sammarinese.

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Per la prima volta, una selezione nazionale. Per la prima volta da quando partecipa ad Eurovision, San Marino ha organizzato una selezione nazionale, anzi internazionale, affidata alla società austriaca con sede a Londra '1in360', e prodotta dal citato Strasser.

Dopo diverse fasi on line, sono stati scelti da una giuria internazionale (la cantante ex partecipante eurovisiva Zoe, il dj Dave Barry e il coreografo Vince Bugg) 11 artisti di diverse nazionalità (fra i quali anche il sammarinese IROL e l'italiano Giovanni Montalbano). Questi artisti si sono poi esibiti in tre show di finale a Bratislava cantando un

totale di 22 canzoni, in gran parte scritte da Zoe e dal padre Christoph Straub, capo dell'etichetta Global Rockstar che edita i vari singoli. A giudicarli un panel di tre esperti (la citata Zoe, il capodelegazione Alessandro Capicchioni, la cantante inglese Neon Hitch, rimpiazzata per la finale dal giornalista John Kennedy O'Connor) e solo per la finale il magnate e filantropo ungherese Ladislav Kossar

e il pubblico, attraverso paypal oppure una piattaforma di crowdfunding sul sito della stessa etichetta discografica, con la quale si poteva contribuire a finanziare il singolo dell'artista preferito. Maggior finanziamento equivaleva a maggior punteggio.

Il brano. "Who we are", vincitore della selezione, ha avuto una gestazione difficile. Nella

prima versione infatti Jessika Muscat cantava con IROL e il brano conteneva barre in italiano. Successivamente IROL è uscito dal duetto, ritenendo il brano poco pop e il suo

posto è stato preso, con testo riscritto nella parte rap, in inglese, da Jenifer Brening. IROL, col nome di battesimo Lorenzo Salvatori, resta come autore della musica (primo

sammarinese della storia eurovisiva), insieme Matthias Strasser, Zoe e il padre Christian

Straub. Questi ultimi hanno firmato anche il testo insieme a Jennifer Brening e all'altro

tedesco Stefan Moessle.

San Marino all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 9. Debutto: 2008. Vittorie: nessuna. Secondi posti:

nessuno. Terzi posti: nessuno. Miglior risultato: 24esimo posto (“Maybe”, Valentina

Monetta, 2014).

Record eurovisivi sammarinesi. Miglior successo discografico: “Maybe” di Valentina Monetta (2014) ha portato un sammarinese nelle charts europee dopo Little Tony. Il brano

entra in classifica in 20 paesi, sia pur nelle posizioni di rincalzo. Maggior numero di punti

(finale): 14, Valentina Monetta (2014, 24esimo posto). Finali centrate*: 1 su 8. Miglior

risultato in semifinale: decimo posto (Valentina Monetta, 2014).

Curiosità eurovisive sammarinesi:

Jessika e Jenifer Brening, dopo la vittoria, hanno preso parte per dieci settimane ad eventi podistici in giro per l'Europa allo scopo di raccogliere fondi da destinare alle iniziative per la lotta al bullismo. I fans che hanno contribuito hanno potuto incontrare le artiste. Il tutto è culminato con una #whowearerun organizzata nella settimana del concorso a Lisbona, al termine del quale hanno presentato un assegno con i soldi raccolti, da destinare al Diana Award - un ente di beneficenza sostenuto dal Royal

Charities Forum dal Duca e la Duchessa di Cambridge dal Principe Harry in memoria della principessa del Galles e dedicato proprio alla lotta al bullismo.

San Marino non ha sin qui mai proposto un brano bilingue: due volte ha optato per un pezzo interamente in italiano, sette volte, questa compresa, per un brano

completamente in lingua inglese.

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San Marino RTV è l’unica emittente di lingua italiana che ha tentato l’esperimento di una diretta parallela in lingua inglese: nel 2014 e nel 2015 ha trasmesso sul suo sito una

versione alternativa del commento, destinata ad un pubblico internazionale.

Valentina Monetta ha battuto tutti i record sammarinesi: è la prima artista sammarinese ad aver centrato la finale all’Eurovision, ma anche la prima (in assoluto, non solo sammarinese) ad aver rappresentato il proprio paese per tre volte di fila e con brani di

uno stesso compositore (Ralph Siegel). Dopo la partecipazione all’Eurovision è diventata la donna sammarinese più famosa al mondo e più cercata su Google, terza sammarinese in assoluto dopo Little Tony e il motociclista Alex De Angelis.

Valentina Monetta, ha messo insieme quattro partecipazioni: è la prima donna a rappresentare per quattro volte lo stesso paese. Con quattro partecipazioni ci sono

anche il belga Fud Leclerc; Peter, Sue & Marc (Svizzera) ed Elisabeth Andreassen (Norvegia). Quest'ultima ha però rappresentato il proprio Paese per tre volte (una partecipazione fu in rappresentanza della Svezia).

Terzo duetto per San Marino. In precedenza Michele Perniola e Anita Simoncini (2015) e

Valentina Monetta e Jimmie Wilson (2017)

Sei nazionalità diverse per San Marino: Italia (Michele Perniola, parte dei Miodio); San Marino (Valentina Monetta, parte dei Miodio, Anita Simoncini), Turchia (Serhat), Usa (Jimmie Wilson), Malta (Jessika Muscat), Germania (Jennifer Brening).

Albania – RTSH (Radio Televizioni Shqiptare)

Artista: Eugent Bushpepa. Canzone: Mall Lingua: Albanese. Etichetta: autoproduzione/Universal

L'interprete. Eugent 'Gent' Bushpepa (Rreshen, 2.7.1984) è un cantautore di lungo corso e ottima fama in Albania. Dopo la scuola ha vissuto per lungo tempo in Italia; dieci anni fa, tornato in patria ha cominciato la carriera di cantante partecipando sia al Top Fest che al Festivali i Këngës, i due maggiori concorsi nazionali. Chitarrista, ha collaborato anche con diversi artisti statunitensi

Il brano. Cantautore, con questo brano ha vinto il Festivali i Këngës, il concorso nazionale albanese che dal 2004 è anche selezione per l’Eurovision Song Contest ed è l'unico festival d'Europa, a parte Sanremo, dove gli artisti cantano accompagnati da un'orchestra.

L'Albania all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 15 Debutto: 2004 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno

Miglior risultato: "Suus”, Rona Nishliu, 2012 (5.posto)

Record eurovisivi albanesi. Miglior successo discografico: “I’m alive” (Elhaida Dani, 2015),

1.posto nell’airplay nazionale Maggior numero di punti (finale): 146, Rona Nishliu (2012,

5.posto) Finali centrate*: 7 su 13 Miglior risultato in semifinale: 2.posto (Rona Nishliu, 2012)

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(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2005 direttamente in finale per via del regolamento allora in vigore.

Curiosità eurovisive albanesi.

Sempre tanta Italia nelle performance albanesi: nel 2010, ad accompagnare sul palco

Juliana Pasha c’era Olen Cesari, uno dei più famosi violinisti pop d'Europa, albanese naturalizzato italiano e vincitore di Sanremo 2007 con "Ti regalerò una rosa" di Simone

Cristicchi, di cui scrisse la partitura d'archi. Nel 2014 e 2015 l’Albania ha schierato due artiste che parlano italiano e vivono in Italia, Hersi Matmuja e Elhaida Dani.

Con Eugent Bushpepa, un solista uomo torna a rappresentare l'Albania dopo 12 anni: l'ultimo è stato Luiz Ejlli nel 2006. L'anno dopo Fredrick Ndoci era accreditato come solista ma in realtà sul palco cantava anche la sorella Julia, in arte Aida.

Mai una band ha rappresentato l'Albania: 13 solisti dei quali 11 donne e due duetti dal 2004, anno del debutto

Tre albanesi in gara quest'anno, per tre paesi diversi: oltre a Bushpepa, Ermal Meta per

l'Italia e Eleni Foureira per la Grecia.

Armenia - ARM TV (Public Television of Armenia)

Artista: Sevak Khanagyan Canzone: Qami Lingua: Armeno Etichetta: MOGZI

Entertainment (Armenia)

L'interprete. Sevak Khanagyan (Metsavan 28.7.1987), è un nome relativamente nuovo del pop armeno, lanciato nel 2015 dalla partecipazione a The Voice Russia e subito dopo vincendo la versione ucraina di X Factor. Risultati che gli sono valsi il passaggio fra i coach

della versione armena di The Voice. Diversi singoli di buon successo in patria e nel mondo russofono all'attivo, una delle quali ha superato i 16 milioni di visite su YouTube. Un suo successo è stato eletto canzone dell'anno in Armenia.

Il brano. Qami, di cui è coautore, è il brano con cui ha vinto Depi Evratesil, il concorso nazionale di selezione per l'Eurovision

L'Armenia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 12 Debutto: 2006 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: “Qele qele”, Sirusho, 2008 (4.posto) “Not alone”, Aram MP3, 2014 (4.posto)

Record eurovisivi armeni. Miglior successo discografico: “Not alone”, Aram MP3 (2014),

primo in patria e in classifica in 10 paesi europei. Maggior numero di punti (finale): 249

(Iveta Mukuchyan, 2016, 7.posto) Finali centrate*: 9 su 10 Miglior risultato in semifinale:

2.posto (Sirusho, 2008)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2007 direttamente in finale per via del regolamento allora in vigore, nel 2012 non partecipante

Curiosità eurovisive armene

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Qami è la prima canzone interamente in lingua armena della storia del concorso: prima di quest'anno la lingua era comparsa solo in tre spezzoni di canzone mista all'inglese e comunque mancava dal 2009.

Al debutto fu subito polemica: Andrè, l’artista che rappresentava il Paese, era infatti originario della regione del Nagorno Karabakh, geograficamente parte dell’Azerbaigian ma de facto indipendente, armena per lingua e cultura e per il controllo della quale è tuttora in atto un contrasto fra i due paesi che è stato protagonista di diversi screzi anche

in chiave eurovisiva nel corso degli anni.

Per questo motivo (anche se ufficialmente per motivi di sicurezza) l’Armenia non prese parte all’edizione del 2012, ospitata dalla capitale azera Baku.

Australia - SBS (Special Broadcasting Service)

Artista: Jessica Mauboy Canzone: We got love Lingua Inglese Etichetta: Sony Music Australia

L'interprete. Jessica Mauboy (Darwin, 4.8.1989), padre indonesiano e mamma aborigena, è un nome piuttosto celebre in patria ed è sulla scena dal 2006, quando giunse seconda ad Australian Idol. Successivamente per lei una lunga scia di successi sia da solista, sia per un paio d'anni con la band Young Divas. Complessivamente, vanta 5 dischi di platino

con gli album (70.000 copie ciascuno) e 13 con i singoli (sempre 70.000 copie l'uno), fra i quali il doppio per l'ultimo 'Fallin' (2017)

Il brano. Selezione interna per il brano, scritto dal duo formato dai due compositori di

origine italo-australiana Anthony Egizii e David Musumeci, noto in Australia come DNA e

autore di una grandissima fetta delle hit australiane dell’ultimo decennio, comprese quelle di Dami Im, che due anni fa sfiorò la vittoria.

L'Australia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 4 Debutto: 2015 Vittorie: nessuna Secondi posti: 1

(Dami Im, "Sound of silence", 2016) Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi australiani. Miglior successo discografico: “Sound of silence”, Dami Im

(2016, due dischi d’oro, 5 posto in Australia, in classifica in 10 paesi). Maggior numero di

punti (finale): 511, Dami Im (2016, 2. Posto). Finali centrate*: 2 su 2. Miglior risultato in

semifinale: 1.posto (Dami Im, 2016)

(*) Nel 2015 direttamente in finale per decisione dell’EBU che l’ha invitata benché membro associato

Curiosità eurovisive australiane

Jessica Mauboy è al debutto in gara ma in realtà all'Eurovision c'è già stata: nel 2014 infatti, fu affidato alla tv australiana l'organizzazione dell'interval act della seconda semifinale e la SBS scelse proprio la Mauboy per esibirsi a Copenaghen.

Benché non sia parte della EBU in quanto stato non europeo o del bacino del

mediterraneo, l'Australia è invitata a partecipare direttamente dall'EBU per via degli enormi ascolti che l'evento ha fatto negli ultimi anni. Dopo il debutto del 2015, come

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invitata speciale, direttamente in finale, dal 2016 l’Australia passa come tutti dalle semifinali

L'Australia, insieme ad Azerbaigian, Russia, Ucraina e Romania è uno dei soli cinque paesi che ha sempre superato le semifinali

Sino all'anno del debutto, l'evento è stato trasmesso in differita, poi è scattato l'obbligo della diretta. In Australia, pertanto, saranno le 5 del mattino. Nonostante questo, gli

ascolti superano talvolta quelli di alcuni paesi europei. Questo grazie al grande interesse per l'evento fra le comunità di origine europea, italiani e slavi soprattutto, che vivono nel paese oceanico.

Ormai da oltre un trentennio a trasmettere l'evento per l'Australia è SBS, una emittente pubblica associata (non membro) dell'EBU che si rivolge alle minoranze e in generale alle

comunità europee o aborigene, con un servizio multilingue. Anche per questo le scelte ricadono su artisti che rappresentano questo lato del Paese.

Austria – ORF (Osterreischer Rundfunk)

Artista: Cesár Sampson Canzone: Nobody but you Lingua: Inglese Etichetta: Redfly Music (Svezia)/ORF Entreprise/Universal.

L'interprete. Cesár Sampson (Linz 18.8.1983), cantautore e vocalist di origini centroamericane, è stato fino a poco tempo fa parte del team autoriale e artistico

Symphonix International. Ex lavoratore delle imprese no-profit di cooperazione sociale, come operatore sociale per le persone con disabilità, è all'esordio da solista dopo una carriera come paroliere, vocalist e corista per diversi big austriaci del circuito alternativo. L'anno scorso era il corista di Kristian Kostov per la Bulgaria, due anni fa, sempre per la Bulgaria, di Poli Genova.

Il brano. Selezionato internamente, è scritto e prodotto dal team con cui ha lavorato, Symphonix International, ovvero Joacim Persson, Borislav Milanov, Sebastian Arman, Johan Alkenäs (qui presente come Eman Faiz)

L'Austria all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 51. Debutto: 1956. Vittorie: 2 (1966 con Udo Jurgens,

2014 con Conchita Wurst). Secondi posti: nessuno. Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi austriaci. Miglior successo discografico: “Rise like a phoenix” di

Conchita Wurst, disco di platino e in top 3 in 15 paesi europei. Maggior numero di punti

(finale): 290 (Conchita Wurst, 2014, 1. Posto. Finali centrate*: 4 su 8

Miglior risultato in semifinale: 1.posto (Conchita Wurst, 2014)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2005 direttamente in finale per via del regolamento allora in vigore, 2015 paese ospitante.

Curiosità eurovisive austriache.

Austria multietnica. Sampson infatti non è il primo artista di pelle scura a rappresentare il paese. Si ricordano infatti Stella Jones (1995) e alcune componenti delle Rounder Girls (2000), ma avevano origini straniere anche Manuel Ortega (Spagna, 2002), Natalia Kelly

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(Usa, 2013), Eric Papilaya (Indonesia, 2007), Stefan Di Bernardo dei Tie Break (Italia, 2004), Nathan Trent (Italia, 2017)

Conchita Wurst è stata l’unica vincitrice non italiana di Eurovision ad aver cantato al Festival di Sanremo. E prima ancora è stata ospite all’Arena su Rai Uno.

Per tre volte l'Austria ha proposto canzoni in dialetto: 1996 (dialetto del Voralberg), 2003 (Stiriano) e 2012 (dialetto bavarese e austro-tedesco).

Triste primato per The Makemakes, nel 2015 rappresentanti austriaci nell’edizione in casa: sono gli unici artisti che si sono esibiti nel proprio paese ad aver fatto zero punti.

Azerbaigian – ITV (Ictimai Televiziyon)

Artista: Aisel Canzone: X my heart Lingua: Inglese Etichetta: K2ID Music (Regno Unito)/Universal (n.b. Il titolo si legge 'Cross my heart')

L'interprete. Aisel Mammadova (Baku, 3.7.1989), è da una famiglia di musicisti; i suoi studi hanno sempre avuto un’impronta musicale dall’infanzia all’età universitaria (si è laureata nel 2010). Musicista a tutto tondo, ha passato buona parte degli Anni 2000 tra varie manifestazioni. Nel 2009, all’interno dell’Emil Ibrahim Quartet, si è esibita al Montreux Jazz Festival, il maggior festival jazz d’Europa e, ad oggi, secondo al mondo. Votata in modo

particolare al jazz e al soul, Aisel ha cantato in buona parte dell’Europa dell’Est. Dalla sua biografia emerge anche un passaggio in Italia.

Il brano. Come ogni anno, l'Azerbaigian si è rivolto ad autori e produttori internazionali per selezionare la canzone internamente.

Autori. Dietro a "X my heart" c'è la svedese Sandra Bjurman, compositrice di "Running

scared", la canzone che nel 2011 ha vinto l'Eurovision proprio in quota Azerbaigian, e poi autrice di altri quattro brani eurovisivi. Con lei un altro nome pesante in chiave eurovisiva,

il greco Dimitris Kontopolulos, autore di oltre 20 numero 1 in patria e tre volte sul podio

come autore (due per l'Azerbaigian, una per la Russia). Inoltre, c'è Tim Bran, compositore britannico dell'isola di Guernsey, già autore per London Grammar e Paul McCartney.

L'Azerbaigian all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 11 Debutto: 2008 Vittorie: 1 (2011, “Running scared”,

Ell & Nikki). Secondi posti: 1 (2013, “Hold me”, Farid Mammadov). Terzi posti: 1 (2009, “Always”, AySel & Arash).

Record eurovisivi azeri. Miglior successo discografico: “Running scared” (2011) di Ell &

Nikki ha raggiunto la top 5 in diversi paesi d’Europa. Maggior numero di punti (finale): 234

(Farid Mammadov, 2. Posto). Finali centrate*: 9 su 9. Miglior risultato in semifinale: 1.posto (Farid Mammadov, 2013).

(*) Nel 2012 in finale diretta come paese ospitante

Curiosità eurovisive azere

L'Azerbagian è il solo paese a non aver mai portato in concorso una canzone nella propria lingua nazionale o che contenesse alcune strofe nella lingua nazionale. Si è

sempre esibita in inglese, quasi sempre con produzioni straniere. L'azero compare esclusivamente in un verso della canzone bulgara del 2012.

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Nel 2012, l'edizione di Baku si svolse in un'arena, la Crystal Hall, costruita dal nulla in appena quattro mesi da un'impresa tedesca: fu realizzata spendendo 300 milioni di

Manat, ovvero 160 milioni di euro, il costo maggiore nella storia eurovisiva

Ell & Nikki, vincitori nel 2011, furono invitati alla serata finale di Sanremo 2012 per consegnare il pass eurovisivo a Nina Zilli, senza però cantare.

Sempre qualificato per la finale, come Romania, Australia, Russia e Ucraina, negli ultimi anni accusa però un pesante calo nei risultati: manca infatti la top 10 dal 2013, quando giunse secondo.

Belgio - VRT (Vlaamse Radio- en Televisieomroeporganisatie)

Artista: Sennek Canzone: A matter of time Lingua: Inglese: Etichetta: VRT Muziek

(Belgio)/Universal

L'interprete. Laura Groseneken in arte Sennek (Lovanio, 30 aprile 1990) è una cantante semiprofessionista, che alterna la musica al lavoro di vetrinista per l'Ikea. Tuttavia vanta alcune collaborazioni importanti sia come tastierista – con Ozark Henry, col quale fra

l'altro ha suonato al Rock Werchter, uno dei festival più celebri del Belgio – che soprattutto come autrice: sono suoi alcuni successi degli Hooverphonic. Su tutte, “Gravity”, contenuta nell’album del 2014 “Reflection” e resa famosa nel mondo dallo spot pubblicitario di una nota marca di profumi francesi. Inoltre ha lavorato come vocal coach.

Il brano. Del brano, scelto internamente, è coautrice insieme ad Alex Callier, leader degli

Hooverphonic, col quale collabora già da anni, e Maxim Tribeche.

ll Belgio all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 59 Debutto: 1956. Vittorie: 1 (nel 1986 con "J'aime la

vie" di Sandra Kim). Secondi posti: 2. Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi belgi. Miglior successo discografico: “J’aime la vie” (1986) di Sandra

Kim ha venduto 1,4 milioni di copie nel mondo vincendo 5 dischi di platino. Maggior

numero di punti (finale): 363 (Blanche, 4. Posto, 2017), Finali centrate*: 5 su 11. Miglior

risultato in semifinale: 1.posto (Tom Dice, 2010)

Altri successi eurovisivi: "City lights" di Blanche (2017) ha fatto vincere alla cantante l'EBBA Award (vedi articolo a parte nella prima sezione)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2005 direttamente in finale per via del regolamento allora in vigore.

Curiosità eurovisive belghe

In Belgio la partecipazione eurovisiva è gestita alternativamente dalla tv di lingua fiamminga e da quella vallone. Quest’anno tocca alla tv di lingua fiamminga. Non fa

parte invece della EBU la BR Belgische Rundfunk, la terza tv nazionale, quella germanofona.

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Fud Leclerc è l’unico solista maschio ad aver partecipato quattro volte, tutte per lo stesso paese: vi prese parte nel 1956, 1958, 1960 e 1962. Poi si guadagnò una buona popolarità nel nord Europa.

Due artisti belgi che hanno preso parte all'Eurovision Song Contest hanno gareggiato anche al Festival di Sanremo: Plastic Bertrand fu a Sanremo nel 1982 con "Ping Pong" e

partecipò al Festival nel 1987, in quota Lussemburgo. Lara Fabian, quarta pure lei con il Granducato nel 1988, è stata in concorso nel 2015, senza arrivare in finale.

Nel 2003 il Belgio ha portato in concorso la prima canzone eseguita in una lingua completamente inventata: si trattava di “Sanomi” del gruppo vocale degli Urban Trad: il brano sfiorò la vittoria chiudendo secondo.

Diversi artisti di origine italiana hanno rappresentato il Belgio. In ordine cronologico:

Sandra Kim (1986), Nathalie Sorce (2001), Roberto Bellarosa (2013), Laura Tesoro (2016).

Bielorussia – BRTC (Belarusian Radio Television Company)

Artisti: Alekseev Canzone Forever Lingua: Inglese Etichetta: Zion Music (Russia)

L'interprete. Nikita Vladimirovich Alekseev in arte solo Alekseev (Kiev, Ucraina, 18 Maggio 1993), è un nome emergente della musica russofona. Si è messo in mostra partecipando alla quarta edizione di The Voice of Ukraine. Recentemente un suo singolo, “Pyanoye solntse“, è stato in testa alla classifica russa oltre che al secondo di quella ucraina, conquistando il disco di platino. Un album e due EP all’attivo, nel 2016 è stato eletto artista emergente dell’anno sia in Russia che in Ucraina.

Il brano. Vincitore annunciato della selezione bielorussa, il brano è scritto e prodotto dagli ucraini Kyrylo Pavlov ed Evhen Matyushenko.

La Bielorussia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 15. Debutto: 2004. Vittorie: nessuna. Secondi posti:

nessuno. Terzi posti: nessuno. Miglior risultato: 6.posto (Koldun, “Work your magic”, 2007).

Record eurovisivi bielorussi. Miglior successo discografico: “Work your magic” di Koldun

(2007) fu terzo in Spagna. Maggior numero di punti (finale): 145 (Koldun, 6. Posto, 2007).

Finali centrate*: 5 su 14. Miglior risultato in semifinale: 4.posto (Koldun, 2007)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2005 direttamente in finale per via del regolamento allora in vigore.

Curiosità eurovisive bielorusse

Alekseev prima ha rischiato la squalifica dalla selezione nazionale e poi dal concorso: aveva infatti eseguito la sua canzone in lingua russa, prima dell'1 settembre scorso, data minima per la prima esecuzione o pubblicazione dei brani. Tuttavia prima la tv nazionale e poi la EBU hanno deciso di lasciarlo in gara proprio per via del fatto che l'ha riconvertita

in inglese, nonostante una petizione degli avversari.

Nel 2012 si è esibito per la Bielorussia anche un italiano: si tratta di Jacopo Massa, cantante di Vercelli che allora faceva parte del trio dei Litesound, che vinse non senza polemiche la selezione nazionale.

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Maimuna è stata nel 2015 la prima storica artista di pelle scura a rappresentare la Bielorussia: la violinista di padre maliano si esibì in coppia con il cantautore Uzari.

Sebbene la Bielorussia non abbia mai vinto l’Eurovision Song Contest, un cantante di origine bielorussa ha trionfato nel 2009: si tratta di Alexander Rybak, nato a Minsk ma trasferito in Norvegia dall’età di 10 anni e che quest'anno torna in gara, sempre in rappresentanza della Norvegia.

Bulgaria – BNT (Bulgarska Natsionalna Televisiya)

Artisti: Equinox. Canzone: Bones Lingua: Inglese Etichetta Redfly Music (Svezia)/Universal

Gli interpreti Equinox sono un gruppo vocale messo insieme per l'occasione. Il nome più

celebre è quello di Zhanna Bergendorff, (Sofia, 20.10,1985), lanciata da X Factor Bulgaria e diventata big del pop nazionale, con un recente singolo al primo posto. Gli altri sono

Georgi "JJ" Simeonov, anche lui reduce dall'esperienza di X Factor ma in Romania, Vlado

Mihailov, attore e cantante, già corista di Kristian Kostov l'anno scorso, e due statunitensi:

Johnny Manuel (Flint, Usa, 1985), arrivato alle semifinali di America's got talent, e Trey

Campbell (Hollywood, Usa, 1991), cantante e vocalist residente a Londra.

Il brano. Team rodato di matrice bulgaro svedese per lui, lo stesso che nel 2016 ha firmato

il brano di Poli Genova e l'anno scorso quello di Kristian Kostov e che quest'anno firma anche quello dell'austriaco Cesár Sampson.

Autori. A capo ci sono Joacim Persson, già autore e produttore per Tokyo Hotel, Ashley

Tisdale, Kelly Clarkson, John Legend, Lady Gaga e tanti altri e il bulgaro Borislav Milanov,

già autore anche per Alexandra Stan. Con loro Dag Lungberg e lo stesso Campbell. La

canzone è stata scritta appositamente per la rassegna.

La Bulgaria all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 13 Debutto: 2005 Vittorie: nessuna Secondi posti: 1

(2017, Kristian Kostov, "Beautiful mess") Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi bulgari. Miglior successo discografico: "Beautiful Mess" (Kristian Kostov,

2017), prima in patria è entrata in classifica in 12 paesi europei. Maggior numero di punti

(finale): 615 (Kristian Kostov, 2017) Finali centrate*: 3 su 11. Miglior risultato in semifinale: 1.posto (Kristian Kostov, 2017)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. 2014 e 2015 non partecipante

Curiosità eurovisive bulgare

Kristian Kostov ha battuto diversi record: artista più giovane ad essersi esibito all'Eurovision;

primo bulgaro sul podio, primo bulgaro a vincere gli EBBA Awards e il successivo premio

assoluto.

“Love unlimited” di Sofi Marinova (2012) è la canzone eurovisiva col maggior numero di lingue nello stesso brano: ben 11, delle quali 10 nel ritornello, compreso il bulgaro, usato anche nelle strofe, più l’arabo che compare in un verso delle strofe. È anche la sola

canzone eurovisiva a contenere una frase in lingua azera, dato che gli azeri hanno cantato sempre in inglese.

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La lingua bulgara compare in tutto o in parte in ben 8 delle 11 canzoni presentate sin qui in concorso e due dei tre migliori risultati sono stati ottenuti con canzoni anche in lingua

nazionale.

Per la prima volta da quando è in gara, la Bulgaria schiera in concorso anche due cantanti stranieri.

Cipro – CYBC (Cyprus Broadcasting Corporation)

Artista: Eleni Foureira Canzone: Fuego Lingua: Inglese Etichetta: Panik Records (Grecia)

L'artista. Eleni Foureira, nata Entela Foureraj (Fieri, Albania, 7 Marzo 1987), è arrivata in Grecia per la famiglia da bambina per sfuggire alla guerra civile e lì è cresciuta, anche musicalmente. Per lungo tempo ha dovuto nascondere di essere albanese, visti i delicati rapporti politici fra Grecia e Albania, per avere successo nell'ambiente musicale. Oggi però si sente greca, essendo cresciuta vicino Atene. Già componente della girl band

Mystique, dal 2009 è solista ed è diventata in breve tempo figura consolidata del pop ellenico. Quattro album, dei quali quello d'esordio al primo posto, recentemente ha ritrovato la testa delle charts con un singolo cantato insieme al colombiano J.Balvin.

Il brano. Scritta appositamente per il concorso, team svedese per la sua canzone: Alex

Papaconstantinou, di chiare origini greche, è un nome consolidato fra gli autori del pop internazionale (ha scritto anche per Khaled, Loreen, Nicki Minaj, Kelly Rowland) e in chiave eurovisiva ha firmato "La la love" di Ivi Adamou (Cipro 2012). Con lui Anderz Wretov, Gerardo Sandell, Didrick e Viktor Svensson

Cipro all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 35 Debutto: 1981 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 5.posto (1982, 1997, 2004)

Record eurovisivi ciproti. Miglior successo discografico: “La la love” di Ivi Adamou (2012), doppio disco di platino in Svezia (80mila copie), seconda in Grecia e in classifica nella

top 10 in altri 10 paesi. Primo brano cipriota nella chart italiana. Maggior numero di punti

(finale): 170 (Lisa Andreas, 2004, 5. posto) Finali centrate*: 6 su 12

Miglior risultato in semifinale: 5.posto (Lisa Andreas, 2004)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2005 direttamente in finale per via

del regolamento di allora

Curiosità eurovisive cipriote

È cipriota una delle più grandi artiste ellenofone contemporanee, Anna Vissi, tre volte

all'Eurovision, di cui due volte sotto bandiera greca e una sotto quella cipriota.

Cipro è uno dei pochi paesi ad aver schierato in concorso in anni diversi dei fratelli, per la precisione due sorelle: oltre ad Anna Vissi nel 1985 schierò la sorella Lia, diciannovesima al traguardo con la bella “To katalava arga”

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È cipriota anche uno degli artisti che oggi lavorano nel mondo eurovisivo come vocal coach di numerosi colleghi, soprattutto dell’est europeo: si tratta di Alex Panayi, la cui carriera partì dal palco eurovisivo con la partecipazione nel 1995, quando chiuse nono.

Sarà derby greco e derby fra colleghe di etichetta per le due rappresentanti di Cipro e Grecia, Eleni Foureira e Yianna Terzi.

Nel corso delle sue partecipazioni eurovisive Cipro si è esibito anche in lingua italiana:

“Nomiza” dei Voice, nel 2000 conteneva anche delle parti nella nostra lingua. Nel 2007 invece “Comme ci comme ça” di Evridiki era cantata interamente in francese.

Croazia - HRT (Hrvatski Radio Televizija)

Artista: Franka Canzone: Crazy Lingua: Inglese Etichetta Karpo Media (Croazia).

L'artista. Franka Batelic (Rijeka, 7.6.1992), cantautrice istriana, nonostante non grandissimi riscontri discografici è sulle scene come presenza costante da quasi 10 anni. Ha infatti esordito a 16 anni vincendo la versione locale di Pop Idol. Da allora diversi singoli e un album all'attivo. Un successo, però, è arrivato fuori dalle sfere musicali: ha vinto la

versione croata di Ballando con le stelle. Dopo alcuni anni di pausa, lo scorso anno Franka Batelic è tornata a rilasciare un singolo: si tratta di "S tobom", che è salito fino al terzo posto delle classifiche croate.

Il brano. Selezionato internamente dalla tv croata, è un brano dalle atmosfere scure, parzialmente diverso dalla abituale produzione della cantante

Autori. Il pezzo porta la firma della stessa Batelic, di Denzel Beat e di Branimir Mihaljevic, musicista croato che ha in carniere brani scritti per numerosi artisti slavi ed internazionali, comprese le ex Eurostars Severina (Croazia 2006) e Danijela Martinovic (Croazia 1995 con i Magazin e da sola 1998), Femminem (2005, 2010), Nina Badric (2012) e anche la nostra Anna Oxa.

La Croazia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 24 Debutto: 1993 Vittorie: nessuna. Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 4.posto (1996, 1999)

Record eurovisivi croati. Miglior successo discografico: “Neka ne mi svane” (1998) è prima in Croazia e lancia l’album di Danijela Martinovic (150 mila copie e due dischi di

diamante e uno di platino fra Croazia e Slovenia) Maggior numero di punti (finale): 131

(Danijela Martinovic, 1998, 5. posto) Finali centrate*: 6 su 11. Miglior risultato in semifinale:

3.posto (Put, 1993)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2006 direttamente in finale per via del regolamento di allora

Curiosità eurovisive croate

Dal 1993 è in gara come paese indipendente, ma in realtà sono croati i migliori risultati ottenuti dalla Yugoslavia fin quando è esistita: la vittoria dei Riva (1989), i piazzamenti di Novi Fosili, Srebrna Krila, Tajci e prima ancora di Doris Dragovic, poi in gara anche con la

Croazia. Quasi sempre erano big del Paese, come è stato poi da indipendente fino ai primi anni 2000.

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Si è svolta a Zagabria la prima ed unica edizione dell’Eurovision Song Contest organizzata in territorio della Yugoslavia come stato unitario: era il 1990 e si impose a sorpresa Toto Cutugno con “Insieme: 1992”

Sfida istriana fra Slovenia e Croazia in questa edizione: sia Franka che Lea Sirk sono infatti di quella zona, anche se in nazioni diverse: di Fiume la croata, di Capodistria la slovena.

Franka è stata protagonista suo malgrado di una curiosa storia riguardante la sua

canzone: uno degli autori, Denzel Beat, ha infatti venduto senza il consenso dell'altro né di Franka la base musicale del pezzo, con un titolo diverso. Base che è stata poi utilizzata effettivamente da un rapper rumeno (Guez) per un brano pubblicato due settimane prima della deadline obbligatoria. Da qui le accuse di questo per l'inconsapevole Franka, poi risoltesi senza esito.

Danimarca – DR (Danmarks Radio)

Artista: Rasmussen Canzone: Higher ground Lingua: Inglese Etichetta: Renegade

Records (Danimarca)

L'interprete. Jonas Flodager Rasmussen (Viborg, 1985) nasce come cantante di cover band e successivamente passa al musical, dove è protagonista delle versioni danesi di West Side Story, I Miserabili e Rent. La vittoria al Dansk Melodi Grand Prix, il concorso di

selezione nazionale, segna il suo esordio come solista pop.

Il brano. Team completamente svedese per il suo pezzo, firmato da due musicisti autori

per diversi big nazionali, Nikals Arn e Karl Eupen.

La Danimarca all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 47 Debutto: 1957 Vittorie: 3 (1963, 2000, 2013). Secondi

posti: 1 (2001) Terzi posti: 3 (1957, 1988, 1989)

Record eurovisivi danesi. Miglior successo discografico: “Fly on the wings of love” (Olsen

Brothers, 2000), primo in Danimarca e Svezia e in top 10 in diversi altri paesi, tre dischi di platino Con 100000 copie vendute nel primo giorno, è tuttora il singolo con l’esordio

migliore della storia musicale danese. Maggior numero di punti (finale): 281 (Emmelie De

Forest, 2013, 1.posto). Finali centrate*: 8 su 12. Miglior risultato in semifinale: 1.posto (Emmelie De Forest, 2013)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2006 direttamente in finale per via del regolamento di allora, 2014 paese ospitante.

Curiosità eurovisive danesi.

Il testo di Higher Ground, la canzone di quest'anno ha una origine storico religiosa. Ad ispirarlo, è infatti la storia di Magnus Erlendsson, nobile norvegese, già conte delle isole Orcadi, dichiarato Santo da Papa Leone XIII alla fine del 1800. Serviva sotto Magnus III di Norvegia quando cadde in disgrazia durante una campagna vichinga su Anglesey in

Galles e fuggì in Scozia. Convertitosi al cristianesimo, regnò sulle Orcadi dal 1108 circa fino al 1115 insieme al cugino Haakon Paulsson, figlio del fratello gemello del padre. Il governo in comune era piuttosto burrascoso e minacciava di portare alla guerra civile. Quando, il Giovedì santo, Haakon venne a trattare la pace ad Egilsay, portò ingannevolmente forze

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quattro volte superiori a quelle di Magnus, il quale licenziò i suoi senza farli combattere e rimise il suo destino nelle mani di Haakon, e questi lo fece uccidere. La vita di Magnus viene raccontata anche in due saghe tramandate oralmente nella versione isolana della

Orkneyinga saga (Saga delle Orcadi) e vi è anche una preghiera a lui indirizzata e redatta sia in gaelico che in latino.

Emmelie De Forest, la vincitrice del 2013, nel 2016 ha girato in Italia il video del suo singolo “Hopscotch”, fra Roma e Calcata (VT).

Birthe Wilke e Gustav Winckler, rappresentanti all'esordio nel 1957, conclusero l'esibizione con un lungo bacio: fu provocato da un errore del responsabile di palco, che non li avvertì che la performance era finita.

Estonia – EET (Eesti Television)

Artista: Elina Nechayeva Canzone: La forza Lingua: Italiano Etichetta: Timulition (Estonia)/Universal.

Gli interpreti. Elina Netsayeva (Tallinn, 10.11.1991), soprano laureata in canto lirico

all’Accademia di musica e teatro estone, nel 2009 ha partecipato alla terza edizione del

talent Eesti otsib superstaari, senza successo. Nel 2014 si è imposta come finalista nella

competizione televisiva Klassikatähed e quest'anno al secondo tentativo, ha staccato il

biglietto per l'Eurovision vincendo il concorso di selezione eurovisiva.

Il brano. Nonostante sia nella nostra lingua, non figurano italiani fra gli autori della canzone che oltre alla Nechayeva sono Ksenia Kuchukova, soprano che si è esibita più volte acon la collega, Mihkel Mattisen e Timo Vendt, tutti estoni.

L'Estonia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 24 Debutto: 1994 Vittorie: 1 ("Everybody" di Tanel

Padar & Dave Benton feat. 2XL, 2001) Secondi posti: nessuno Terzi posti: 1 (2002)

Record eurovisivi estoni: Miglior successo discografico: “Goodbye to yesterday” di Elina Born e Stig Rästa (2015), prima per due mesi in Estonia, in top 10 in altri 5 paesi e nelle

chart di mezza Europa. Maggior numero di punti (finale): 198 (Tanel Padar & Dave Benton

feat. 2XL, 2001, 1.posto) Finali centrate*: 5 su 14 Miglior risultato in semifinale: 3.posto (2009, 2015)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali.

Curiosità eurovisive estoni

La forza è il secondo brano interamente in italiano presentato da un Paese dove l'italiano

non è lingua nazionale (ovvero Italia, San Marino e Svizzera): l'ultimo fu "Questa notte" dei lettoni Bonaparti.LV, ensemble tenorile che nel 2007 rappresentò la Lettonia, fra i quali però c'era un italiano (il sardo Roberto Meloni). L'Italiano è poi comparso in alcuni spezzoni su brani di Cipro, Romania, Croazia, Bulgaria.

L'operatic-pop ha sin qui avuto alterna fortuna all'Eurovision. Nel 2007 "Cvet z juga" di Alenka Gotar ha portato per la prima volta la Slovenia in finale ma ha poi chiuso

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quindicesima; nel 2009 "La voix" della svedese Malena Ernman si è anch'essa qualificata, chiudendo poi ventunesima.

Dave Benton, che ha vinto nel 2001 insieme a Tanel Padar e 2XL, è l'unico cantante caraibico ad essersi aggiudicato la rassegna (è di Aruba). Ma non l'unico a partecipare: altri hanno gareggiato sotto i colori dei Paesi Bassi.

Nel 2004 l'Estonia portò in concorso le Neiokõsõ, che proposero un delizioso brano nel

dialetto Võro, di origine finnica, parlato nella zona sud del paese.

Nel 2008 invece il trio comico dei Kreisiraadio portò in concorso un brano cantato in lingua serba, tedesca e finlandese.

Finlandia - YLE (Yleisradio Oy)

Artista: Saara Aalto Canzone: Monsters Lingua: Inglese Etichetta: Warner Music Finland (Finlandia)

L'interprete. Saara Aalto (Olunsalo 2.5.1987), si è messa in evidenza nel 2016 conquistando il secondo posto ad X Factor UK, che le è valso il contratto con una major e il lancio

definitivo, oltre al successivo ruolo di giudice nella versione finnica. La partecipazione al talent show britannico ha avuto una notevole eco nel Regno Unito, dove ha lasciato sia le ottime impressioni che i fan. Vanta però una carriera più lunga: già nel 2004 rappresentava il suo paese al Cerbul de Aur, il concorso internazionale canoro che si svolge ogni anno in Romania, a Brasov. Diplomatasi in canto jazz alla Sibelius Academy ha poi sviluppato una carriera live e nel 2011 e 2016 ha sfiorato la partecipazione

eurovisiva, arrivando seconda nella selezione nazionale. Stavolta è stata selezionata internamente dalla tv.

Il brano. Scelto con un galà apposito fra tre brani tutti da lei interpretati, porta la firma

dell'artista stessa e di un team rodatissimo di matrice svedese: Joy e Linnea Deb con lo

statunitense Ki Fitzgerald. I Deb (che sono marito e moglie) hanno scritto, tra le altre, “Heroes”, la canzone che portò Måns Zelmerlöw a dare alla Svezia il suo sesto trofeo eurovisivo nel 2015. Viene invece da ben altro ambiente (e paese, visto che è di Rotterdam, nei Paesi Bassi) Ki Fitzgerald, che ha collaborato con RedOne, i Jonas Brothers e Pitbull.

La Finlandia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 52 Debutto: 1961 Vittorie: 1 (nel 2006 con "Hard rock

Hallelujah" dei Lordi) Secondi posti: nessuno. Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi finlandesi. Miglior successo discografico: "Hard rock Hallelujah" (2006) è

primo in Finlandia e in top 10 in diversi altri paesi, trascinando l’album al milione di copie

Maggior numero di punti (finale): 292 ("Hard rock Hallelujah", Lordi, 2006, 1.posto) Finali

centrate*: 7 su 13 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2006)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2007 paese ospitante

Curiosità eurovisive finlandesi

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Molto male la Finlandia nelle ultime otto partecipazioni: dal 2010 ad oggi si è qualificata solamente tre volte, con l’undicesimo posto dei Softengine del 2014 come miglior risultato di questo periodo. Da allora, sempre eliminata.

Ai Lordi vincitori nel 2006 è intitolata la piazza di Rovaniemi, loro città natale: l'idea venne al sindaco dopo il loro trionfo.

"Aava" degli Edea, in gara nel 1998, detiene il record di canzone il cui testo utilizza il minor

numero di lettere dell'alfabeto: appena 7, in una unica frase che è però ripetuta lungo tutta la canzone: per questo motivo non è il testo più corto dell'Eurovision.

Francia - France Télévisions

Artisti: Madame Monsieur Canzone: Mercy Lingua: Francese Etichetta: Low Wood (Francia).

Gli interpreti. Madame Monsieur sono Emilie Saltonnet in arte Emilie Satt (Nizza, 1986),

cantautrice e Jean Karl Lucas (Amiens, 1985), autore, produttore e chitarrista. Coniugi, formano un duo artistico dal 2013. Esponenti della scena elettropop indie, sono emersi soprattutto grazie al lavoro come autori per alcuni big francesi, su tutti Youssupha. Un album all'attivo. Si sono qualificati vincendo Déstination Eurovision, il concorso nazionale di selezione francese.

Il brano. Scritto e composto da loro due per la partecipazione al concorso di selezione, ha già raggiunto il terzo posto in Francia

La Francia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 61. Debutto: 1956 Vittorie: 5 (1958, 1960, 1962, 1969,

1977) Secondi posti: 4 Terzi posti: 7

Record eurovisivi francesi. Miglior successo discografico: "White and black blues” (1990, Joelle Ursull), vende oltre 600 mila copie e vince il disco d’oro; "L'oiseau et l'enfant' (Marie Myriam 1977), disco d'oro con 500 mila copie certificate ma 1,4 milioni effettivi di copie

vendute (la classificazione fu ufficializzata solo nel 1984). Maggior numero di punti (finale): 257 (“J’ai cherché”, Amir, 2016, 6.posto). Paese ammesso direttamente in finale essendo parte dei “Big 5”.

Curiosità eurovisive francesi

Il testo della canzone racconta una vera storia di migranti in fuga dalla guerra, che ha

anche a che fare con l'Italia. I due artisti lo definiscono "Una speranza nell'orrore". Mercy è

una bambina che esiste realmente, si chiama realmente così ed è la figlia di una

migrante nigeriana di nome Taiwo, raccolta in mare insieme al marito ghanese da Medici

senza Frontiere e dalla nave Aquarius della flotta della ONG SOS Méditerranée fra le oltre

950 persone che erano scappate dalla violenza e dalla guerra a bordo di un barcone di

plastica.

Mercy nasce il 21 marzo 2017 mentre la nave dei soccorritori sta solcando i mari della

Sicilia, e sta per entrare nel porto di Catania, poche ore dopo che i suoi genitori erano

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stati soccorsi e trasportati sulla nave. La madre la battezza Mercy e il suo nome è utilizzato

come titolo e hook della canzone con un gioco di parole bilingue: Mercy vuol dire infatti

'Misericordia' in inglese, ma suona anche come Merci, ovvero 'Grazie' in francese:

"Abbiamo letto questa storia in un quotidiano ne siamo rimasti colpiti e abbiamo scritto il

testo partendo da questo: il messaggio che vogliamo portare è che siamo tutti migranti,

di ieri e di oggi".

Il celebre stilista Jean Paul Gaultier, più volte coinvolto negli outfit di diversi artisti (francesi, ma non solo), anche quest'anno curerà gli abiti del duo in concorso, oltreché la scenografia.

Nel 2014 i Twin Twin hanno realizzato un triplo record negativo per la Francia: peggior

posizionamento assoluto (ultimo posto, non era mai successo), peggior posizione numerica (ventiseiesima), minor numero di punti per un rappresentante francese (appena 2).

Frida Boccara, franco-marocchina di sangue livornese, nel 1969 vince con “Un jour, un enfant”, insieme a Regno Unito, Spagna e Paesi Bassi.

La Francia nel 2008 presentò un brano ("Divine" di Sebastien Tellier) interamente in inglese: sotto le proteste del pubblico e delle istituzioni Tellier inserì un solo ed unico verso in lingua francese: è stata la prima ed unica volta di una canzone non in francese, escludendo le due presentate in dialetto bretone ed in lingua corsa.

Alcune grandi dive della chanson e della varieté francese hanno partecipato

all'Eurovision sotto altre bandiere: France Gall, scomparsa proprio quest'anno, vinse nel

1965 a Napoli per il Lussemburgo; due anni prima Francoise Hardy chiuse quinta sotto le

insegne di Monaco. Michéle Torr rappresentò sia Lussemburgo nel 1966 (decima) che

Monaco nel 1977 (quarto posto). Fra gli uomini, merita una menzione lo chansonnier Jean

Claude Pascal, due volte in gara per il Lussemburgo (1961, vincitore e 1981).

La canzone è stata oggetto di un grande gesto di fair play che è andato in scena ad Amsterdam, nel più grande evento pre-eurovisivo, un mega-concerto con 32 dei 43 artisti

in gara. La cantante del duo non ha potuto partecipare per un colpo di freddo, ma 'Mercy' è stata lo stesso eseguita, in versione inglese: al fianco di Jean Karl si è esibita SuRie, la cantante in gara per il Regno Unito, che ha accettato l'invito delle tv francese ed ha imparato la canzone in 24 ore. L'Eurovision è anche questo.

Georgia – GPB (Georgian Public Broadcasting)

Artista: Ethno-Jazz Band Iriao Canzone: For you (Sheni gulistvis) Lingua: Georgiano

Etichetta: Universal

Gli interpreti. Ethno-Jazz Band Iriao sono una band a metà fra l'etnofolk e il jazz, Direttore

e leader del gruppo è David Malazonia, che ha lavorato per trent’anni buoni tra

Germania e Georgia per produzioni sia musicali che teatrali. Malazonia è inoltre considerato tra i primi ad aver unito jazz e musica etnica georgiana. Ci sono altri sei

membri: Nugzar Kavtaradze (strumenti folk georgiani), Levan Abshilava (batteria,

percussioni), Shalva Gelekva (basso), George Abashidze (voce), Mikheil Javakhishvili

(voce), Bidzina Murgulia (voce) Le regole dell’Eurovision, vogliono sei persone in tutto sul palco del contest. Loro hanno deciso che saranno ben due i membri giù dal palco, i due

più anziani.

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Il brano. Selezione interna per il brano in concorso, scritto e composto dallo stesso gruppo musicale.

La Georgia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 11 Debutto: 2007 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 9. posto (2010, 2011).

Record eurovisivi georgiani. Miglior successo discografico: "Visionary dream” di Sopho Khalvashi (2007) è stato il primo brano georgiano ad entrare nella classifica britannica.

Maggior numero di punti (finale): 146 ("Shine", Sopho Nizharadze, 2010) Finali centrate*: 7

su 10 Miglior risultato in semifinale: 3.posto (2010)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2009 non partecipante

Curiosità eurovisive georgiane.

For you - Sheni gulistvis è la prima canzone interamente in lingua georgiana sul palco dell'Eurovision Song Contest. Prima di quest'anno era comparso solo nella introduzione del brano di Anri Jokhadze nel 2012.

La tv georgiana ha curiosamente annunciato la partecipazione degli Iriao in concorso

nella notte di San Silvestro

Per quattro volte la Georgia ha presentato in concorso un’artista di nome Sopho, l’equivalente di Sofia: nel 2007 (Sopho Khalvadze), 2010 (Sopho Nizharadze), 2011 (Sopho Toroshelidze, la cantante degli Eldrine), 2013 (Sopho Gelovani)

Quarta band in 11 partecipazioni per la Georgia: prima degli Iriao, c'erano stati Eldrine (2011), The Shin and Mariko (2014) e Nika Kocharov & Young Georgian Lolitaz (2015).

Germania - ARD Das Erste/NDR Norddeutscher Rundfunk

Artista: Michael Schulte Canzone: You let me walk alone Lingua: Inglese Etichetta: Very Us /WVG Medien GmbH (Germania).

L'interprete. Michael Schulte (Dollerup 30.4.1990), si è qualificato vincendo il concorso nazionale organizzato dalla tv tedesca. Il suo debutto risale al 2012, con il terzo posto alla versione tedesca di The Voice. Un album di non grande riscontro ed un periodo di fermo, prima del rientro con la selezione tedesca per l'Eurovision.

Il brano. Cantautore, ha voluto dedicare il testo al padre recentemente scomparso. Con lui a firmare il brano c'è il danese Thomas Stensgaard, autore per diversi artisti pop scandinavi e le cantautrici emergenti tedesche Nisse e Nina Muller

La Germania all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 62 Debutto: 1956 Vittorie: 2 (nel 1982 con "Ein bißchen

Frieden" di Nicole, nel 2010 con "Satellite" di Lena) Secondi posti: 4 (1980, 1981, 1985, 1987) Terzi posti: 5

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Record eurovisivi tedeschi. Miglior successo discografico: " Ein bißchen Frieden” vende 3 milioni di copie ed è primo in 7 paesi. “Satellite” arriva a 1,5 milioni con 8 primi posti

(compreso quello europeo). Maggior numero di punti (finale): 246 (“Satellite”, Lena, 2010,

1. posto)

Paese ammesso direttamente in finale essendo parte dei “Big 5”.

Curiosità eurovisive tedesche.

Germania in enorme difficoltà negli ultimi anni: dal 2015 ad oggi ha collezionato un ventunesimo posto e due ultimi posti di cui uno con zero punti, oltre ad un penultimo posto l'anno scorso. Eppure solo nel 2010 vinceva il concorso...

Fra i nomi che hanno rappresentato la Germania all'ESC nel corso degli anni, si segnalano

le Gemelle Kessler nel 1959, prima che diventassero famose, Lale Andersen (la prima

interprete della celebre Lili Marleen), Silver Convention, Les Humpries Singers, i Wind, i

Munchener Freiheit, le No Angels (5 milioni di copie) e i Cascada (20 milioni di copie)

L’ultima canzone in tedesco della Germania è stata “Frauen Regier'n die Welt” di Roger Cicero (2007), con una piccola parte in inglese. Cicero è scomparso a fine marzo 2016 per un ictus a soli 45 anni. L’ultimo brano completamente in tedesco risale invece al 2000.

Grecia – ERT (Elleniki Radiofonia Tileorasi)

Artista: Yianna Terzi Canzone: Oneiro Mou Lingua: Greco Etichetta: Panik Records (GRECIA)

L'interprete. Yianna Terzi (Salonicco, 7.5.1980), figlia di Paschalis Terzis, uno dei più popolari cantanti, torna alla discografia dopo diversi anni. Due album all'attivo, successivamente si è trasferita negli Usa, dove ha lavorato prevalentemente come talent scout per la Interscope Record, una popolare etichetta del gruppo Universal. Arriva in concorso su

scelta interna, dopo l'annullamento della selezione nazionale (si veda la sezione curiosità).

Il brano. Scritto appositamente per il concorso, porta la sua firma e quella di tre autori di

buona fama del panorama greco, Aris Kalimeris (già autore anche del brano eurovisivo "Hora Din Moldova" di Nelly Ciobanu, 2009), Dimitris Stamatiou e Mihalis Papanathasiou.

Primo posto in classifica in patria per la canzone già diversi mesi prima del concorso.

La Grecia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 39 Debutto: 1974 Vittorie: 1 (nel 2005 con "My number

one" di Helena Paparizou) Secondi posti: nessuno Terzi posti: 3

Record eurovisivi greci. Miglior successo discografico: "My number one” (2005) è disco di

platino ed entra in classifica in mezza Europa. Maggior numero di punti (finale): 252

("Shake it”, Sakis Rouvas, 2004, 3.posto) Finali centrate*: 10 su 11 Miglior risultato in

semifinale: 1.posto (2008, 2011)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2006 paese ospitante, nel 2005 e 2007 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

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Curiosità eurovisive greche

La finale nazionale greca è stata annullata in corsa. Dapprima prevista con cinque artisti, ne sono stati subito squalificati due in quanto le canzoni non erano conformi alle regole stabilite dalla ERT, ovvero non erano abbastanza greche nel sound. I due restanti, appartenenti a due etichette differenti rispetto a quella dell'artista sono stati esclusi in quanto, la Panik Records è stata l’unica casa discografica a rispettare, nei tempi previsti,

la richiesta principale del broadcaster: la garanzia del pagamento di 20.000 € da utilizzare per la partecipazione al concorso europeo.

L'unica vittoria greca, è arrivata con una cantante svedese, benché di origine greca: Helena Paparizou, giusto 11 anni fa. Oggi è diventata una delle artiste di maggior successo discografico della Grecia.

Ma in realtà sono due le cantanti greche ad aver vinto l'Eurovision: nel 1972, ovvero due anni prima del debutto della Grecia, l'ellenica Vicky Leandros vinceva in rappresentanza del Lussemburgo con il brano Aprés toi. Un'altra big della musica greca ha partecipato sempre per il Lussemburgo: Nana Moskouri, in gara con À force de prier nel 1963.

Irlanda – RTE (Raidio Teilifis Eireann)

Artista: Ryan O'Shaughnessy Canzone: Together Lingua: Inglese Etichetta: RCA (Usa, gruppo Sony)

L'interprete. Ryan O'Shaughnessy (Dublino, 27.9.1992), è nipote d'arte (si veda la sezione

curiosità) e bambino prodigio, avendo iniziato la sua carriera come attore fin dall’età di 8

anni, recitando nel ruolo di Mark Halpin nella popolare serie irlandese Fair City dal 2001 al

2010. Del 2012 è il suo viaggio dentro Britain’s Got Talent, dov’è arrivato fino alla finale,

classificandosi quinto. Aveva anche tentato, senza particolare fortuna, la strada di The

Voice of Ireland. Curiosamente, a sceglierlo fu Brian Kennedy, che cantò nel 2006 “Every

song is a cry for love”, canzone numero 1000 della storia dell’Eurovision. Coach che poi

ha sfidato un successivo concorso televisivo dedicato ai cantautori e compositori. Nel

2013 è uscito il primo e finora unico EP (eponimo) dell’artista, balzato al primo posto delle

classifiche irlandesi e al nono di quelle britanniche. Dall’EP è stato estratto il singolo “No

name”, terzo in patria. Nel 2017 è uscito il secondo album.

Il brano. Scritto appositamente per la rassegna, porta la firma dello stesso cantante e dal team autoriale The Nucleus, nelle persone di Laura Elizabeth Hughes e Marck Caplice.

L'Irlanda all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 52 Debutto: 1965 Vittorie: 7 (1970, 1980, 1987, 1992,

1993, 1994, 1996) Secondi posti: 4 Terzi posti: 1

Record eurovisivi irlandesi. Miglior successo discografico: "What’s another year?” (1980) di Johnny Logan fu primo in sei paesi, compreso il Regno Unito e secondo in altri

Maggior numero di punti (finale): 226 ("Rock’n roll kids” di Harrington & Mc Gettigan, 1994,

primo posto) Finali centrate*: 7 su 12 Miglior risultato in semifinale: sesto posto (2012)

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(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2004 e 2007 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive irlandesi

Anche lo zio di Ryan O'Shaughnessy ha rappresentato l'Irlanda all'Eurovision: si chiama Gary O'Shaughnessy e nel 2001 arrivò ventunesimo sul palco di Copenaghen. Ma tutta la sua famiglia è di musicisti: una sua bisnonna era valente suonatrice di pianoforte e violino,

e molti dei suoi parenti hanno cantato o suonato a livello professionale qualche strumento. Egli stesso è suonatore di sax, pianoforte e chitarra, nonché produttore e paroliere per altri.

Molto forte negli anni 90, quando centrò quattro vittorie e due secondi posti in 10 edizioni, nel nuovo millennio non è andata oltre il sesto posto del 2000, mancando tre

qualificazioni e centrando due ultimi posti in finale.

L'Irlanda è passata alla storia per aver portato in concorso, unico paese della storia, un artista "non umano": nel 2008 la selezione è vinta infatti da Dustin, un pupazzo di pezza dalle sembianze di un tacchino, molto popolare nella tv irlandese

L'Irlanda è il paese col maggior numero di vittorie all'Eurovision Song Contest, ma non va sul podio dal 1997, secondo con Marc Roberts

È irlandese "Mr. Eurovision" ovvero l'artista uomo col maggior numero di vittorie: Johnny

Logan. Per lui vittorie nel 1980 e 1987 come interprete e nel 1992 come autore.

Nel 1972, Sandie Jones porta in concorso l'unico brano in gaelico irlandese della storia dell'ESC. La lingua gaelica è poi tornata in concorso attraverso la versione Junior del concorso: le due entries irlandesi sono cantante interamente in questa lingua.

Nel 2009 la canzone irlandese "Et cetera" di Sinead Mulvey & Black Daisy era firmata anche da un italiano: il triestino Daniele Moretti.

Islanda – RUV (Rikisutvarpid)

Artista: Ari Ólafsson Canzone: Our Choice Lingua: Inglese Etichetta: RUV/Universal

L'artista. Ari Ólafsson (Reykjavik 21.5.1988). Nome emergente del pop islandese, nel 2015 ha preso parte alla versione islandese di The Voice, senza però riuscire a debuttare discograficamente. Da bambino aveva preso parte al musical Oliver, mentre attualmente studia canto alla Royal Academy of music in London.

Il brano. Vincitore del festival nazionale, ha presentato la sua canzone inizialmente in

islandese con il titolo "Heim" per poi passarla all'inglese nella serata finale. L'autrice è un

nome noto in chiave eurovisiva. Thorunn Erna Clausen. Si tratta di una popolare attrice e autrice islandese. Il suo rapporto con l'Eurovision lo trovate qui sotto, nella sezione curiosità.

L'Islanda all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 31 Debutto: 1986 Vittorie: nessuno Secondi posti: 2

(1999, 2009) Terzi posti: nessuno

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Record eurovisivi islandesi. Miglior successo discografico: "Is it true?” di Yohanna (2009), disco d’oro, numero 1 in patria, 2 in Svezia e in classifica in 15 paesi europei .

Maggior numero di punti (finale): 218 ("Is it true?”, Yohanna, 2009 2.posto)

Finali centrate*: 7 su 13 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2009)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2004 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive islandesi.

Nel 2011 salì sul palco eurovisivo una insolita tribute band. Era dedicata all'artista Sigurjon

Brink, iscritto alle selezioni nazionali con "Aftur Heim". L'artista era prematuramente scomparso prima di poter cantare il brano. La famiglia dell'artista lasciò il brano in

concorso e a cantarlo fu una tribute band composta da musicisti colleghi e amici dell'artista, alcuni già in gara anche da solisti. Riscritto in inglese come "Coming home"

dalla vedova del cantante Thorunn Erna Clausen, il brano vinse le selezioni e poi arrivò in finale, chiudendo nelle posizioni di rincalzo.

Spesso protagonista di ottime performance anche a livello di risultato, l'Islanda manca però la qualificazione da tre anni e non va in top 10 dal podio del 2009.

Nel 2010, anno dell'eruzione del celebre vulcano islandese, la rappresentante islandese Hera Bjork ironizzò sull'episodio, che bloccò per giorni anche il trasporto aereo, portando

con sé in scena un piccolo vulcano di plastica.

Israele – KAN - IPBC (Israeli Public Brodcasting Corporation)

Artista: Netta Barzilai Canzone: Toy Lingua: Inglese Etichetta: Unicell (Israele)

L'interprete. Netta Barzilai (Hod HaSharon 22.1.1993), si è qualificata vincendo un talent show realizzato appositamente per selezionare l'artista eurovisivo israeliano. È una ex

militare: prima della leva obbligatoria, infatti ha trascorso sei anni come volontaria nei Nahal, una forza paramilitare israeliana. Dopo la leva ha proseguito invece nella banda della marina militare. Prima della partecipazione al talent show si è anche esibita in diversi live e in eventi privati. È una artista della loop station, con la quale spesso si esibisce e che porterà anche sul palco eurovisivo e si definisce "Margarita lover', in riferimento al cocktail omonimo.

Il brano. Composto per questa partecipazione eurovisiva, è scritto da Doron Medalie, autore di tutti i maggiori successi eurovisivi israeliani. Appena pubblicato è schizzato subito in testa all'airplay nazionale.

Israele all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 41 Debutto: 1973 Vittorie: 3 (nel 1978 con "A-Ba-Ni-Bi" di Izhar Cohen & the Alphabeta, nel 1979 con "Hallelujah" di Gali Atari & Milk and Honey, nel

1998 con "Diva" di Dana International) Secondi posti: 2 Terzi posti: 1

Record eurovisivi israeliani. Miglior successo discografico: "Hallelujah” di Gali Atari & Milk

and Honey (1979) è primo in 4 paesi e in top 5 in altri 3, entrando in classifica in 15 paesi

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complessivi Maggior numero di punti (finale): 172 (“Diva”, Dana International, 1998,

1.posto) Finali centrate*: 8 su 12 Miglior risultato in semifinale: 3.posto (2015)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2006 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive israeliane

Partecipazione in deroga per Israele, con la nuova tv pubblica nata nel 2017 che ha preso il posto della vecchia IBA, che ha chiuso i battenti il giorno della finale dell'Eurovision 2017 (lo spokesperson Ofer Nachson ne diede l'annuncio in diretta e si congedò piangendo). KAN IPBC non è ancora membro della EBU, perché deve ancora sistemare alcuni adempimenti obbligatori, ma intanto è stato siglato un gentlemen agreement per la partecipazione all'evento in deroga.

In una intervista ad Eurofestival News Netta ha svelato il significato del 'chiocciare' (il verso della gallina) che si sente nella canzone: "Ha due significati. Il primo sta nell’imitare la “voce” di un codardo, un pollo, qualcuno che per nascondere le sue debolezze tratta gli altri come se fossero dei giocattoli. Il secondo significato deriva dal giapponese: la parola

“Baka” infatti non solo ricorda il verso dell’animale, significa anche “stupido”.

Dana International, vincitrice nel 1998 con il brano "Diva", è stata la prima e finora unica artista transessuale a vincere il concorso. Si è riproposta in gara nel 2011, venendo però eliminata in semifinale.

Fra gli artisti andati sul podio anche un nome famoso a livello internazionale: Ofra Haza

(1983). Un’altra big vi ha preso parte: Noa (2009), chiudendo però sedicesima.

Fra gli artisti che hanno rappresentato Israele anche una nata in Iran e poi trasferita con la famiglia, Rita Yahan Farouz (1990) e una palestinese, Mira Awad (2009, in coppia con la citata Noa).

Lettonia – LT (Latvijas Televizija)

Artista: Laura Rizzotto Canzone: Funny Girl Lingua: Inglese Etichetta: Universal Music Brazil (Brasile)

L'artista. Laura de Carvalho Rizzotto (Rio de Janeiro, Brasile, 18.7.1994), è cittadina del mondo: nata in Brasile da mamma nata in Lettonia ma brasiliana di sangue portoghese e padre con doppio passaporto, lettone e brasiliano, ma di origini italiane. Il nonno

Domenico infatti era un insegnante di Belluno emigrato nel sud del Brasile agli inizi del XIX Secolo. Il padre parla italiano e lei è stata spesso in Italia, è cresciuta ascoltando musica italiana: Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti, Lucio Dalla, Laura Pausini, Zucchero. Dal 2005 si è trasferita negli Usa dove si è formata musicalmente (al Calfornia Institute of Arts) e non solo (master alla Columbia University). Cantante professionista dal

2009, ha aperto i concerti di Demi Lovato e lavorato come coach di portoghese per Jennifer Lopez. Due album e un EP al all'attivo, si è qualificata vincendo il concorso di selezione lettone denominato Supernova.

Il brano. Cantautrice, ha firmato parole e musica della canzone che porterà in concorso

sul palco di Lisbona.

La Lettonia all'Eurovision Song Contest

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Partecipazioni compresa l'attuale: 20 Debutto: 2000 Vittorie: 1 (nel 2002 con "I wanna" di

Marie N) Secondi posti: nessuno Terzi posti: 1

Record eurovisivi lettoni. Miglior successo discografico: "Love injected” di Aminata (2015) prima in patria, entra in classifica in 6 paesi europei compresi Germania e Regno Unito (in

quest’ultimo è la prima lettone) Maggior numero di punti (finale): 186 (“Love injected",

Aminata, 2015, 6.posto) Finali centrate*: 7 su 13 Miglior risultato in semifinale: 2.posto

(2015)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2006 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive lettoni.

Aminata è stata nel 2015 la prima artista di colore e di origine africana a rappresentare la Lettonia.

Roberto Meloni, cantante, attore e conduttore sardo da tempo emigrato in Lettonia, ha

rappresentato due volte il Paese ad Eurovision: nel 2007 con l’ensemble tenorile

Bonaparti.LV cantando in italiano “Questa notte”, l’anno dopo con il gruppo Pirates of

the Sea in entrambi i casi centrando la finale. Oggi Meloni è una star in Lettonia e in tutti i paesi baltici anche se si dedica più alla tv che alla musica.

I Vocal Group Cosmos, in gara nel 2006, si sono esibiti l'anno dopo sul palco del Festival di

Sanremo, accompagnando Al Bano nella serata duetti con il brano "Nel perdono".

Lituania – LRT (Lietuvos Nacionalinis Radijas ir televizija)

Artista: Ieva Zasimauskaité Canzone: When we're old Lingua: Inglese. Lituano Etichetta: autoprod/Universal

Gli interpreti. Ieva Zasimauskaité Klitnaviciene (Kaunas 2.7.1993, laureata in amministrazione di hotel all'università di legge ed economia di Vilnius e diplomata in canto in una prestigiosa scuola lituana, comincia a cantare da bambina e a 16 anni vince un progetto musicale della tv nazionale. Nel 2012 partecipa a The Voice Lithuania,

centra la qualificazione vincendo il concorso nazionale al quinto tentativo. Suo marito è Marius Klitnavicius, l'ex leader della boyband Neo, attuale coach della nazionale Under 20 lituana di pallacanestro. Vegetariana e appassionata di medicina Ayurvedica, è stata più volte pellegrina in India.

Il brano. Il brano con cui ha vinto la selezione è firmato da Vidaus Bikas, già autore di "This Time" (Eurovision 2016, Monika & Vaidas). Nella serata finale conteneva alcuni versi in lituano, ma il video ufficiale è interamente in inglese.

Lituania – LRT (Lietuvos Nacionalinis Radijas ir televizija)

Partecipazioni compresa l'attuale: 19 Debutto: 1994 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 6. Posto (2006, “We are the winners”, LT United)

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Record eurovisivi lituani. Miglior successo discografico: "Love or leave” (2008) dei 4Fun è

stata un successo in tutti i paesi baltici. Maggior numero di punti (finale): 200 (“I've been

waiting for this night", Donny Montell, 2016, 9. posto) Finali centrate*: 8 su 13. Miglior

risultato in semifinale: 3.posto (2012)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2007 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive lituane

L'esordio lituano fu segnato da un clamoroso zero. L'ultimo posto senza nemmeno un

punto di Ovidijus Vyšniauskas portò a quattro anni di riflessione prima del ritorno nel 1999.

La canzone dell'esordio è tuttora l'unica eseguita interamente in lingua lituana nella storia del concorso. Se confermerà l'opzione bilingue proposta nella finale nazionale, il lituano tornerà sul palco eurovisivo dopo 17 anni: l'ultima volta fu nel 2001, quando era parte di una canzone. Al momento di andare in stampa non è ancora chiaro quale delle due

versioni proporrà sul palco eurovisivo.

La Lituania è stato il primo paese dell'area ex sovietica a portare sul palco un cantante di pelle scura: era Victor Diawara, componente degli Skamp, in gara nel 2001 e poi con gli LT United nel 2006.

Macedonia – MRT (Makedonska Radio Televizija)

Artista: Eye Cue Canzone: Lost and found Lingua: Inglese Etichetta: MRT (Macedonia)/Universal

L'interprete. Gli Eye Cue sono Bojan Trajovski (Skopje 1985) e Maria Ivanovska (18.9.1988). Attivi dal 2008, il maggior successo risale proprio al 2010, quando il singolo "Not this time" raggiunse i vertici della chart di MTV Adria. Un altro singolo in lingua macedone raggiunse la vetta dell'airplay nel 2012. Due album all'attivo. Sono stati selezionati internamente dalla televisione macedone.

Il brano. Scritto per l'occasione, porta la firma, oltre che di Trajkovski, anche di Darko

Dimitrov, cantautore che ha rivitalizzato la scena pop macedone negli ultimi tre lustri, firmando successi per diversi big nazionali e anche diversi successi eurovisivi, principalmente per la Macedonia

La Macedonia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale:19 Debutto: 1998 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 12.posto (2006, “Ninanajna”, Elena Risteska)

Record eurovisivi macedoni. Miglior successo discografico: “Crno i belo” (2012) di Kaliopi

è canzone dell’anno e ai vertici in tutti i Balcani. Maggior numero di punti (finale): 73

(“Mojot svet", Karolina Goceva, 2007, 14.posto) Finali centrate*: 5 su 14 Miglior risultato in

semifinale: 9.posto (2005, 2007, 2012)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali.

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Curiosità eurovisive macedoni.

Dall'edizione di Atene 2006, il Paese è indicato ufficialmente come Ex Repubblica

Jugoslava di Macedonia, per evitare contrasti politici con la Grecia, che rivendica l'esclusività di quel nome per la propria regione.

Da ormai diversi anni la Macedonia porta in concorso personaggi di primo piano del

panorama musicale macedone e in generale dell’area slava.

Macedonia in grande difficoltà col passaggio del turno: appena una sola qualificazione nelle ultime undici partecipazioni

Come già successo anche per l'isola di Cipro, anche la Macedonia ha portato in

concorso in anni diversi due sorelle: Tamara Todevska nel 2008 e Tijana nel 2014

L'anno scorso per Jana Burceska la delusione dell'eliminazione, ma la gioia della proposta di matrimonio in diretta mondiale da parte dell'attuale marito, che era anche uno dei coristi che l'accompagnavano. Si era esibita anche in stato di gravidanza.

Malta – PBS (Public Broadcasting Service)

Artista: Christabelle Canzone: Taboo Lingua: Inglese Etichetta: autoprod./Universal

L'interprete. Christabelle Borg (Mgarr 28.4.1992), diplomata in canto e laureata in contabilità, canta sin da bambina e da adolescente ha condotto alcuni programmi per

coetanei nella tv maltese. Una partecipazione allo Junior Eurovision Song Contest, la versione dell'Eurovision per ragazzi, ha diversi singoli da primato all'attivo. Nel 2009, mentre era a vedere il concerto di Gigi D'Alessio al PalaLottomatica a Roma, il cantante la fece salire sul palco per duettare. Ha aperto il concerto di Laura Pausini a

Malta. Centra la qualificazione all'Eurovision vincendo al terzo tentativo il concorso nazionale. Non è soltanto cantante: lavora anche come controllore finanziario in una società di costruzioni a Malta e recentemente il Presidente della Repubblica l'ha nominata

ambasciatrice della Maltese President’s Foundation for the Wellbeing of Society for Mental Health, una fondazione no-profit che promuove l'inclusione sociale delle persone con deficit intellettivi.

Il brano. La sua ballad porta firme di livello: lo svedese Thomas G: Son, santone eurovisivo

autore fra gli altri di 'Euphoria' di Loreen, vincitrice del 2012; Matt Muxu Mercieca, due volte vincitore come autore dello Junior Eurovision e autore di 'Warrior' di Amber (2015), oltre al chitarrista Johnny Sanchez.

Malta all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 31 Debutto: 1971 Vittorie: nessuna Secondi posti: 2

(2002, “7th wonder”, Ira Losco e 2005, “Angels”, Chiara) Terzi posti: 2

Record eurovisivi maltesi. Miglior successo discografico: "Tomorrow” di Gianluca Bezzina

(2013) è entrata in classifica in 10 paesi, compreso il Regno Unito Maggior numero di

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punti (finale): 192 (“Angel”, Chiara, 2005, 2.posto) Finali centrate*: 6 su 13 Miglior risultato

in semifinale: 3.posto (2016)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2005 e 2006 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive maltesi.

L'isola di Malta ha proposto in concorso anche due canzoni in lingua maltese, nelle prime due partecipazioni del 1971 e 1972: entrambe conclusero all'ultimo posto: l'anno scorso invece la selezione maltese ha visto un brano nella lingua nazionale arrivare al secondo posto e sfiorare il biglietto per Kiev. L'ultima frase in lingua maltese compare in "Desire" di Claudette Pace, anno 2000

Quattro cantanti donne nelle ultime quattro edizioni per Malta, a cui si aggiunge anche una donna in voce nei 'Firelight', in gara nel 2014.

Mary Spiteri, in gara nel 1992 con il brano "Little child", oltre ad essere diventata una icona dello spettacolo nazionale ha un record tuttora imbattuto nel mondo eurovisivo: la nota

più lunga, ben 13 secondi.

Moldavia – TRM (Teleradio Moldova)

Artisti: DoReDos Canzone: My Lucky Day Lingua: Inglese Etichetta: autoprod./Universal

Gli interpreti. DoReDos sono Eugeniu Andrianov (Rybnitsa, 2.4.1993), Marina Djundiet

15.10,1996); Sergiu Mita (15.5.1993). Nati nel 2011, sono arrivati all'apice della notorietà nel

2017 vincendo il New Wave contest, il concorso internazionale per voci emergenti più importante dell'Est Europa. L'anno prima erano giunti in finale nella versione romena di X Factor. Sono stati insigniti dell'onorificenza di 'Artisti Moldavi dell'anno' dal Governo nazionale. Per loro tre singoli all'attivo; si sono qualificati vincendo il concorso nazionale.

Il brano. A firmare il loro pezzo sono una coppia di big: il primo è un santone della musica

russofona, Filip Kirkorov ex cantante e oggi autore e manager di tutti i maggiori artisti dell'area della ex Unione Sovietica, a sua volta ex partecipante eurovisivo e lo scozzese

John Ballard, autore di alcuni dei maggiori successi degli Ace of Base. Insieme hanno firmato il pezzo di Sergeij Lazarev, terzo nel 2016.

La Moldavia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 14 Debutto: 2005 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: 1 (SunStroke Project, "Hey mamma", 2017)

Record eurovisivi moldavi. Miglior successo discografico: "Hey mamma" (SunStroke

Project, 2017), prima in Moldavia e in classifica in 12 paesi. Maggior numero di punti

(finale): 374 (“Hey mamma", SunStroke Project, 2017, 3.posto) Finali centrate*: 9 su 13

Miglior risultato in semifinale: 2.posto (2017).

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2006 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca

Curiosità eurovisive moldave

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Nel 2006 salì sul palco Arsenium, meglio noto come componente degli O-Zone, che in Italia e in Europa si fecero conoscere con il successo "Dragostea din tei", poi coverizzato

da Haiducii.

Il terzo posto dell'anno scorso dei SunStroke Project ha riportato la Moldavia anche in finale dopo tre anni di assenza e nella top 10 undici anni dopo l'ultima e unica volta.

In una sola partecipazione, quella del 2013, la Moldavia ha scelto un brano interamente

nella lingua nazionale, ovvero il rumeno. Due volte ha mescolato l'inglese al romeno, una volta l'inglese allo spagnolo e il resto delle volte si è sempre esibita in inglese.

Montenegro – RTCG (Radio i Televizija Crne Gore)

Artista: Vanja Radovanović Canzone: Inje Lingua: Montenegrino Etichetta: Campus o.o. (Slovenia)

L'interprete. Vanja Radovanović (Belgrado, Serbia, 28.10.1982). Originario della città montenegrina di Niksic benché nato in Serbia, ha superato i 15 anni di carriera. Ha quattro album all'attivo e una presenza ormai consolidata sulla scena nazionale, avendo preso parte a diversi concorsi e spettacoli live. Nel 2006 ha anche preso parte alla selezione serba per l'Eurovision, il cui esito fu poi annullato per il ritiro volontario della

Serbia (si veda la sezione curiosità qui sotto). Si è qualificato vincendo la selezione nazionale.

Il brano. Scritto appositamente per il concorso di selezione, parole e musica sono dello

stesso Radovanović .

Il Montenegro all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 10 Debutto: 2007 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 13.posto (“Adio”, Knez, 2015).

Record eurovisivi montenegrini. Miglior successo discografico: "Moj svijet” di Sergeij

Cetkovic (2014) ha conquistato le chart di tutti i Balcani, insieme all’album. Maggior

numero di punti (finale): 44 (“Adio”, Knez, 2015, 13.posto) Finali centrate*: 2 su 9

Miglior risultato in semifinale: 7.posto (2014)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2010 e 2011 non partecipa

Curiosità eurovisive montenegrine.

In gara come paese autonomo dopo la scissione dalla Serbia, il Montenegro ha curiosamente espresso anche l'ultimo artista in concorso come "Serbia e Montenegro", i

No Name (2005), selezionati poi anche l'anno dopo sempre sotto la bandiera unitaria. Ma

il referendum per la scissione che stava sancendo la separazione dei paesi portò al ritiro della partecipazione, anche a seguito di polemiche sulle votazioni.

Nelle uniche due volte in cui il Paese si è qualificato per la finale, lo ha fatto con brani in lingua montenegrina.

Il Montenegro continua nella tradizione di avere in gara, questa volta però attraverso la vittoria ad un concorso, artisti dalla solida ed importante carriera nel mondo musicale nazionale e panslavo.

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Norvegia - NRK (Norsk Rikskringkasting)

Artista: Alexander Rybak Canzone: That's how you write a song . Lingua: Inglese Etichetta: autoprodotto/Universal

Gli interpreti. Alexander Rybak (Minsk, Bielorussia 13.5.1986), è arrivato in Norvegia con la famiglia da bambino e lì ha studiato e si è formato musicalmente. La sua carriera parte con la versione norvegese di Pop Idol e con la vittoria in un secondo talent norvegese, ma trova l'apice con la partecipazione vittoriosa per la Norvegia all'Eurovision 2009, cui segue un primo album, che vince tre dischi di platino. Attualmente sono quattro i lavori,

cui si aggiungono un film, un musical e tre doppiaggi.

Il brano. Cantautore, è lui stesso a firmare parole e musica del brano con cui ha vinto il Melodi Grand Prix, concorso nazionale di selezione per l'Eurovision.

La Norvegia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 57 Debutto: 1960 Vittorie: 3 (nel 1985 con "La det swinge" delle Bobbysocks, nel 1995 con "Nocturne" dei Secret Garden e nel 2009 con

"Fairytale" di Alexander Rybak) Secondi posti: 1 Terzi posti: 1

Record eurovisivi norvegesi. Miglior successo discografico: "Fairytale” di Alexander Rybak

(2009) fu primo in 7 paesi e in top 3 o top 5 in altri 10 Maggior numero di punti (finale): 387

(“Fairytale” di Alexander Rybak, 2009.1.posto) Finali centrate*: 8 su 11

Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2009)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2004 e 2006 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca, nel 2010 paese ospitante

Curiosità eurovisive norvegesi.

La canzone di quest'anno della Norvegia che aprirà la seconda semifinale, sarà la numero 1500 eseguita all'Eurovision Song Contest. Per questo gli organizzatori hanno

voluto concedere questo onore all'unico artista già vincitore in gara in questa edizione, posizionandolo in quello slot 'speciale'

Nonostante le tre vittorie e ascolti super che fanno della Norvegia uno dei paesi leader dell'Eurovision, spesso il paese ha concluso all'ultimo posto, anche a zero punti: undici

ultimi posti, dei quali quattro a zero punti in carniere.

L'ultima volta della lingua norvegese è ormai lontana più di dieci anni: a tentare la strada

fu Christine Guldbrandsen con 'Alvedansen' nel 2006, quattordicesima.

Norvegia multietnica. Nelle ultime 11 edizioni, compresa questa, per cinque volte la Norvegia si è affidata a cantanti con origini straniere, e anche l'edizione di casa vedeva due conduttori su tre con sangue misto (e l'interval act furono i Madcon, duo norvegese composto da artisti di origine africana).

Paesi Bassi - AVROTROS

Artista: Waylon Canzone: Outlaw in 'em Lingua: Inglese Etichetta: Warner Music Benelux

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Interprete Waylon Bijkerk (Aperldoorn, 20.4.1980), è un cantante country bluegrass molto popolare in patria, reso famoso a livello internazionale dal secondo posto all'Eurovision

2014 nell'ambito del progetto denominato The Common Linnets. Al secondo posto seguì una stagione ricca di successi discografici (4 dischi di platino fra album e singolo, 5 d'oro con la canzone "Calm after the storm" prima in classifica per cinque mesi in patria e per due nel resto d'Europa) e una lunga scia di successi, ma l'artista decise di abbandonare il progetto circa un mese dopo la vittoria e l'uscita dell'album, per tornare solista. Come

solista ha all'attivo quattro album, uno dei quali al primo posto.

Il brano. Selezione interna per lui e per la canzone, che Waylon ha composto e scritto in

prima persona.

I Paesi Bassi all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 59 Debutto: 1956 Vittorie: 4 (nel 1957 con "Net als toen" di Corry Brokken, nel 1959 con "Een Beetje" di Teddy Scholten, nel 1969 con "De

troubadour" di Lenny Kuhr e nel 1975 con "Ding-a-Dong" dei Teach-In) Secondi posti: 1

Terzi posti: 1

Record eurovisivi olandesi. Miglior successo discografico: "Calm after the storm”, vince tre dischi d’oro, è ai vertici in mezza Europa e vende oltre 400mila copie nel mondo.

L’album è triplo disco di platino in patria e disco di platino in Australia. Maggior numero di

punti (finale): 238 (“Calm after the storm” dei The Common Linnets, 2014, 2.posto) Finali

centrate*: 6 su 14 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2014)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali.

Curiosità eurovisive olandesi.

I Paesi Bassi nonostante la grande tradizione canora internazionale e nonostante gli ascolti record per il concorso, da quando sono state introdotte le semifinali, sono agli ultimi posti quanto a qualificazioni. Tra il 2005 e il 2012 sono sempre stati eliminati; dal 2013 hanno mancato l'appuntamento con la finale una sola volta.

The Common Linnets, battuti solo da Conchita Wurst nel 2014, hanno vinto gli EBBA Awards (Euopean Border Breakers Awards) come migliori esordienti capaci di sfondare a livello internazionale. Ma al momento dell'assegnazione del premio, Waylon aveva già abbandonato il progetto per tornare solista.

Corry Brokken è la sola artista della storia eurovisiva ad essere arrivata prima e poi ultima alla rassegna, rispettivamente nel 1957 e 1958

Nel 1969, Lenny Kuhr vince con “De Troubadour” insieme a Regno Unito, Francia e Spagna: è l’unico storico pari a 4 del concorso.

L'olandese manca dal concorso dal 2010, quando a portarlo in gara fu Sieneke, che non riuscì a centrare la finale: è stata l'unica entry nella lingua madre nelle ultime 19 edizioni. In compenso, nel 2006, parte della canzone delle Treble fu eseguita in una lingua immaginaria.

Polonia - TVP (Telewizja Polska)

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Artista: Groome ft Lukas Meijer Canzone: Light me up Lingua: Inglese Etichetta: Sony Music Poland (Polonia)

Gli interpreti: Groome, al secolo Andrzej Gromala (Cracovia, 13.12.1978), un dj e producer molto popolare in patria, con all'attivo diverse collaborazioni importanti, un album e diversi singoli, due dei quali disco di platino (tre complessivamente quelli vinti) e uno disco d'oro. Nel 2017 ha vinto il premio come miglior dj e producer polacco nella

manifestazione organizzata dal maggior network privato nazionale.

La voce sul suo brano è quella di Lukas Meijer (Stoccolma 21.8.1988), cantante svedese della band No sleep for Lucy.

Il brano. Scritto per il concorso di selezione, porta la firma dei due interpreti, dello svedese

Christian Rabb, già autore della musica del brano "L'amore è femmina" di Nina Zill i

(Eurovision 2012) e di Mahan Moin, cantautrice svedese di origine iraniana lanciata da Persian Idol, con la quale da tempo collabora: un loro recente singolo, dove lei ha messo anche la voce, è stato in testa all'airplay polacco. Anche il brano che portano in concorso ad Eurovision ha già raggiunto la vetta della classifica

La Polonia all'Eurovision Song Contest Partecipazioni compresa l'attuale:21 Debutto: 1994 Vittorie: nessuna Secondi posti: 1 (“To

nie ja”, Edyta Gorniak, 1994) Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi polacchi. Miglior successo discografico: “Color of your life” (Michal Szpak, 2016) è triplo disco di platino (60000 copie) e nettamente la canzone più suonata

dalle radio polacche nel 2016. Maggior numero di punti (finale): 229 (“Color of your life”,

Michal Szpak, 2016, 8. posto) Finali centrate*: 6 su 11 Miglior risultato in semifinale: 6. posto (“Color of your life”, Michal Szpak, 2016).

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2004 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca, 2010 e 2011 non partecipa

Curiosità eurovisive polacche

“My slowanie”, di Donatan & Cleo (2014) ha superato i 60 milioni di visite su YouTube grazie ad un video che non lascia spazio all’immaginazione.

Anche un big della musica dance degli anni '90 è salito sul palco eurovisivo sotto

bandiera polacca: Olaf "O-Jay" Jeglitza, leader del gruppo eurodance tedesco Real

McCoy. Ha accompagnato nel 2006 gli Ich Troje.

Oltre ad aver cantato in inglese e polacco, per due volte la Polonia si è esibita anche in spagnolo, russo e tedesco.

Monika Kuszynska nel 2015 è stata la prima cantante in sedia a rotelle a prendere parte alla manifestazione.

Anche la Polonia prosegue nella tradizione di portare in concorso, stavolta attraverso la vittoria in una selezione nazionale, artisti di buonissima fama in patria a caccia di una

consacrazione internazionale.

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Portogallo – RTP (Radio e Televisao de Portugal)

Artista: Claudia Pascoal Canzone: O jardim Lingua: Portoghese Etichetta: Universal Music

Portugal.

L'interprete. Claudia Rafaela Teixeira Pascoal (Gondomar 12.19.1994), viene dall'edizione portoghese di The Voice, dove è arrivata sesta ma in realtà aveva già fatto altri talent show: a soli 16 anni prese parte a Idolos, versione locale di Pop Idol, partecipandovi una seconda volta a 21 anni; in mezzo ha preso parte ad X Factor nel 2014.

Nessuna reale esperienza discografica, ma al momento della sua partecipazione al concorso nazionale di selezione Festival da Cançao era attiva con due progetti, uno solista con ballads e una con una band che suona gipsy, jazz e rock in inglese. Il suo secondo nome Rafaela – che lei non ama – le deriva dalla passione della mamma per

Raffaella Carrà

Il brano. Porta la firma di Isaura, al secolo Isaura Santos, cantautrice lanciata nel 2010 dalla versione portoghese di Operazione Trionfo e oggi divenuto uno dei nomi migliori della scena indie lusitana. Come l'anno scorso, RTP ha invitato gli autori e non gli interpreti

a presentare una canzone per il festival di selezione, e sono stati gli autori ad invitare poi gli interpreti. Nel suo caso, l'incontro con Claudia Pascoal è avvenuto attraverso le produzioni messe sui social network da quest'ultima. Da lì è nata amicizia e questo invito.

Isaura sarà sul palco, non accreditata, come corista della stessa interprete. Già primo in classifica su iTunes.

Il Portogallo all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 50 Debutto: 1964 Vittorie: 1 (2017, "Amar pelos dois,

Salvador Sobral) Secondi posti: nessuno Terzi posti: nessuno

Record eurovisivi portoghesi. Miglior successo discografico: "Amar pelos dois (Salvador Sobral, 2017), disco di platino in patria, domina le charts digitali europee (top 10 anche negli Usa) ed è in classifica in quelle assolute in 21 paesi, in molti dei quali in top 10.

Maggior numero di punti (finale): 758 (“Amar pelos dois, Salvador Sobral, 2017) Finali

centrate*: 5 su 13 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2017)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. 2013 e 2016 non partecipa

Curiosità eurovisive portoghesi.

O Jardim parla di una donna che si prende cura del giardino della nonna morta come

omaggio alla sua memoria.

Claudia Pascoal ha vinto anche grazie alla rinuncia a prendere parte alla finale da parte del grande favorito Diogo Piçarra, il quale, dopo aver stravinto la sua semifinale, ha ricevuto accuse di plagio per la sua canzone, troppo simile ad un inno della chiesa

pentecostale portoghese. L'artista ha preferito ritirarsi.

Oltre al successo discografico ed a quello nel concorso, Salvador Sobral ha vinto anche uno degli EBBA Awards (European Border Breakers Awards), il premio assegnato da EBU e

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UE agli artisti esordienti che nel primo anno di attività riescono a sfondare a livello internazionale.

“E depois do adeus” di Pedro Carvalho del 1974, nonostante l’ultimo posto, è scolpita per sempre nella storia della musica portoghese: fu infatti la canzone che – suonata da Radio Renascença – fu uno dei due segnali per dare il via alla Rivoluzione dei Garofani, che in sole 24 ore rovesciò il regime salazarista, riportando la democrazia in Portogallo.

Il Portogallo ha un record quasi invidiabile: è uno dei pochissimi paesi ad aver sempre

cantato nella propria lingua, sebbene in alcuni anni mescolata all’inglese o altre lingue. In tutte e 50 le entries lusitane c’è prevalenza o totalità di portoghese. Escludendo i paesi anglofoni e Malta (che ha anche due brani in maltese), solo l'Italia ha sempre inserito la propria lingua nei testi delle proprie canzoni.

Regno Unito – BBC (British Broadcasting Corporation)

Artista: SuRie Canzone: Storm Lingua: Inglese Etichetta: MMP Music (Regno Unito)

L'artista. SuRie, al secolo Susanna Marie Cork (Harlow 17.2.1989) è una cantante più nota come vocalist e vocal coach. Da solista ha infatti all'attivo solo due recentissimi album,

ma vanta una lunga carriera live: ha cantato più volte davanti ai Reali britannici e in giro per il mondo, compresa la Basilica di San Marco a Venezia. Corista per Will Young e Chris Martin dei Coldplay, non è nuova all'Eurovision: è stata infatti corista per il belga Loïc Nottet nel 2015 e direttrice musicale, lo scorso anno, per l'altra belga Blanche.

Il brano. La canzone con cui ha vinto la selezione nazionale porta la firma della cantautrice ed autrice emergente australiana Nicole Blair, di Sean Hargreaves e di Gil Lewis. La prima ed il terzo fanno parte di un sodalizio autoriale.

Il Regno Unito all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 61 Debutto:1957 Vittorie: 5 (1967, 1969 1976, 1981, 1997

Secondi posti: 15 Terzi posti: 3

Record eurovisivi britannici. Miglior successo discografico: "Congratulations” (1968) conquista la vetta in 6 paesi ed è in top 3 in mezza Europa. Ancora oggi è uno dei brani

britannici più popolari al mondo. Maggior numero di punti (finale): 227 (“Love shine a light”, Katrina & The Waves, 1997, 1. posto)

Paese ammesso direttamente in finale essendo parte dei “Big 5”.

Curiosità eurovisive britanniche.

Nel 1969, la scozzese Lulu vince con "Boom bang-a-bang" nell'unico successo a pari

merito (a quattro) del concorso insieme a Francia, Spagna e Paesi Bassi. La canzone divenne celebre in tutto il mondo e recentemente è stata usata in Italia nello spot di una nota marca di succhi di frutta.

"Ooh aah just a little bit", appena ottava nel 1996, lanciò la carriera internazionale di Gina

G e fu anche candidata al Grammy Award come migliore produzione dance. Il brano ha venduto qualcosa come due milioni di copie in tutto il mondo (ma come detto sopra, è

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battuto in questo senso da 'Congratulations'), rimanendo in testa alle classifiche britanniche per oltre due mesi

È del 2003 l’unico storico zero britannico: l’impresa riuscì al duo Jemini. Una performance, la loro, sicuramente funestata da problemi di audio, ma anche decisamente negativa vocalmente.

Il Regno Unito è alla disperata ricerca di un risultato degno del proprio blasone musicale:

l'ultimo podio risale infatti al 2002, col terzo posto di Jessica Garlick. Da allora, prestazioni

quasi sempre in calando: l'undicesimo posto dei Blue nel 2011, benché deludente, è il miglior risultato dal 2010 ad oggi. Dal 2002 ad oggi un solo altro piazzamento in top 10, quello di Jade Ewen, quinta nel 2009.

Repubblica Ceca – CT (Ceska Televize)

Artista: MIkolas Josef Canzone: Lie to me Lingua: Inglese Etichetta: autoprod./Universal

L'interprete. Mikolas Josef (Praga, 4.10.1995) è un nome nuovissimo della musica pop ceca, salito agli onori delle cronache rapidamente attraverso la rete. Ex modello, cresciuto in una famiglia di musicisti, ha poi intrapreso anche lui la carriera musicale,

inizialmente come artista di strada ed ha alle spalle appena quattro singoli, compreso questo. Parallelamente ha studiato all'accademia di arte drammatica.

Il brano è scritto interamente dallo stesso dall'artista per partecipare alla selezione nazionale indetta dalla Repubblica Ceca, poi vinta grazie ad un mix di televoto e giuria

internazionale.

La Repubblica Ceca all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 7 Debutto: 2007 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 25. Posto (Gabriela Guncikova, 2016)

Record eurovisivi cechi. Miglior successo discografico: "Have some fun” di Tereza

Kerndlova (2008) ha raggiunto il quinto posto in patria. Maggior numero di punti (finale):

41 (“I stand”, Gabriela Guncikova, 2016, 25. Posto) Finali centrate*: 1 su 6 Miglior risultato

in semifinale: 9.posto (2016)

Curiosità eurovisive ceche.

Il panel di giurati internazionali che ha scelto la canzone vincitrice della selezione

comprendeva dieci ex partecipanti all'Eurovision. Fra loro anche i Jalisse, in gara per l'Italia nel 1997.

Il paese è stato il primo a portare la lingua rom in concorso alla rassegna: è successo nel

2009 con "Aven Romale" dei Gipsy.cz, che conteneva anche dei versi appunto nella lingua nomade.

Due ultimi posti in semifinale nelle prime tre partecipazioni: è record negativo per

l’Eurovision. In una di queste ha addirittura fatto zero punti.

Romania – TVR (Televiziunea Romana)

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Artisti: The Humans Canzone: Goodbye Lingua: Inglese Etichetta: Roton (Romania).

Gli interpreti. The Humans sono una band di recentissima formazione. Nati appena nel

2015 da diverse esperienze musicali, hanno all'attivo due soli singoli e hanno vinto a

sorpresa la selezione nazionale. La frontwoman è Cristina Caramarcu (Bucarest

22.2.1986), ex partecipante a The Voice Romania; gli altri componenti sono Alexandru

Cismaru (chitarra), Alexandru Matei (tastiere); Alin Neagoe (basso); Adi Tetrade (batterista).

Il brano. Sono loro stessi ad aver firmato il brano con il quale hanno centrato il successo nella selezione nazionale. Farà da apripista al primo album.

La Romania all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 21 Debutto: 1994 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: 2 (2005, “Let me try”, Luminita Anghel & System; 2010, “Playing with fire”, Paula Seling & Ovi).

Record eurovisivi rumeni. Miglior successo discografico: "Zaleilah”, Mandinga (2012), primi

in patria, entrano in classifica in 10 paesi europei. Maggior numero di punti (finale): 282

(“Yodel it!", Ilinca & Alex Florea, 2017, 7. posto) Finali centrate*: 10 su 10 Miglior risultato in

semifinale: 1. posto (2005)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2004, 2007, 2009 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca.

Curiosità eurovisive rumene.

Insieme ad Ucraina, Australia, Russia ed Azerbaigian ha sempre superato la semifinale, anche grazie al robusto contributo dei connazionali sparsi in giro per l’Europa.

Cristina Caramarcu, la cantante dei The Humans è legata a doppio filo con l'Italia: è infatti fidanzata con un italiano, parla italiano benissimo ed è spesso nel nostro paese.

Nel 2006, 2007 e 2008 le canzoni rumene contenevano parti in italiano: nel 2006 il titolo

(Tornerò) e il ritornello, nel 2007 una strofa (e uno dei componenti della ensemble che la

eseguiva, i Todomondo era il napoletano Ciro De Luca) e nel 2008 parte del testo

Russia - Perviy Kanal (Channel One)

Artisti: Yulia Samoylova Canzone: I won't break Lingua: Inglese Etichetta: Sony Music Russia

L'interprete. Yulia Samoylova (Ukhta 7.4.9.1989) partecipa quest'anno su designazione interna della tv dopo che l'anno scorso, già designata, fu costretta a rinunciare per il ritiro della stessa emittente (vedi curiosità di seguito). Ha perso l'uso degli arti per via di una

atrofia midollare spinale di cui soffre dalla nascita. Lanciata dalla locale versione di X

Factor, ha cantato alla cerimonia di apertura dei Giochi paralimpici di Sochi 2014. Ha all'attivo due soli singoli, fra cui quello che avrebbe dovuto cantare ad Eurovision l'anno scorso, che è stato comunque pubblicato.

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Il brano. Team autoriale confermato: Leonid Gutkin, ormai nome noto per i brani eurovisivi russi, e due autori israeliani di stanza in Germania, Netta Nimrodi e Arie Bushtein

La Russia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale:21 Debutto: 1994 Vittorie: 1 ("Believe", Dima Bilan, 2008)

Secondi posti: 4 (2000, 2006, 2012, 2015) Terzi posti: 3 (2003, 2007, 2013)

Record eurovisivi russi. Miglior successo discografico: "Party for everybody" (Buranovskiye Babuhski 2012), prima in patria, in classifica in 6 paesi, video russo più visto di sempre.

Maggior numero di punti (finale): 491 (“You are the only one", Sergeij Lazarev, 3, posto,

2015) Finali centrate*: 10 su 10 Miglior risultato in semifinale: 1. posto (2012, 2015, 2016)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2004, 2005, 2007 direttamente in finale per il regolamento dell’epoca. Nel 2009 direttamente in finale come paese

ospitante

Curiosità eurovisive russe.

Yulia Samoylova fu designata anche lo scorso anno dalla tv russa, ma l'emittente fu

costretta al ritiro dopo un lungo tira e molla con la tv ucraina, che organizzava l'edizione. L'artista si era infatti esibita nei mesi precedenti in Crimea, regione contesa fra Ucraina e Russia e tuttora oggetto di una disputa sfociata anche in una guerra civile. Per questo motivo - poiché si era esibita entrando dalla Russia senza l'autorizzazione ucraina – la cantante è tuttora inserita nella lista nera degli artisti sgraditi e banditi da Kiev e le venne pertanto negato l'ingresso nel Paese, precludendole di fatto la partecipazione. I tentativi

di conciliazione della EBU, al pari delle possibili soluzioni alternative, non andarono a buon fine, costringendo quindi l'emittente al ritiro.

Insieme ad Ucraina, Australia, Romania ed Azerbaigian ha sempre superato la semifinale e centrato l'accesso in finale, anche grazie al robusto contributo dei connazionali sparsi in

giro per l’Europa.

Nomi celebri a livello internazionale hanno rappresentato la Russia: le t.A.T.u., terze nel

2003 all'apice della carriera, le Serebro, seconde nel 2007, che subito dopo sono

diventate famose in tutto il mondo, e Alla Pugacheva, la regina della musica pop

sovietica, nel 1997. Dall'Eurovision, sono però diventati nomi di solida fama in patria Dima Bilan (tre volte miglior cantante russo), Filip Kirkorov (oggi il maggior produttore musicale russo, che è dietro anche al progetto Samoylova e ai moldavi DoReDos), Julia Savicheva.

Serbia - RTS (Radio Televizija Srbije)

Artista: Sanja Ilic & Balkanika Canzone: Nova deca Lingua: Serbo Etichetta: City Records (Serbia)

L'interprete. Aleksandar "Sanja" Ilic (Belgrado, 17.3.1951), è uno dei nomi più prominenti della scena musicale serba da quasi quarant'anni. Laureato in architettura, musicista versatile, dopo gli esordi nel mondo della musica rock con la band dei San a metà anni 70, è diventato prima autore e musicista pop (è sua fra l'altro "Halo Halo", con cui gli Aska

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rappresentarono la Jugoslavia ad Eurovision 1982) e quindi alla musica popolare, e alle colonne sonore, firmandone alcune fra le più celebri in patria.

I Balkanika sono un suo progetto con cui gira il mondo dal 1989, portando in giro il folk locale con l'obiettivo di 'rivitalizzare e modernizzare la musica bizantina e medioevale serba'. La band è composta da 11 elementi oltre a lui, ma soltanto 6 come da regolamento, potranno salire sul palco. Sette album all'attivo sia come solista che con la ensemble

Il brano. Il pezzo con cui hanno vinto la selezione serba porta la firma dello stesso Ilic, della sorella Tanja, di una delle vocalist della ensemble, Danica Krstaijc e del macedone

Darko Dimitrov, santone della musica pop balcanica, autore anche del brano della Macedonia. Dimitrov ha rivitalizzato la scena pop macedone negli ultimi tre lustri, firmando successi per diversi big nazionali e anche diversi successi eurovisivi.

La Serbia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 11 Debutto: 2007 Vittorie: 1 (nel 2007 con “Molitva” di

Marija Serifovic) Secondi posti: nessuno Terzi posti: 1 (2012)

Record eurovisivi serbi. Miglior successo discografico: "Nije ljubav stvar” di Zelijko

Joksimovic (2012) è stato un successo in tutti i Balcani. Maggior numero di punti (finale):

268 (“Molitva”, Marija Serifovic, 2007, 1. posto) Finali centrate*: 6 su 8 Miglior risultato in

semifinale: 1.posto (2007)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. Nel 2008 paese ospitante, 2014 non partecipa

Curiosità made in Serbia.

La Serbia è il solo paese, esclusa la Svizzera nella prima edizione, ad aver vinto alla prima

partecipazione, nel 2007 con Marija Šerifović e il brano “Molitva”.

Nel 2010 si scomodò per scrivere la canzone nientemeno che Goran Bregović: "Ovo je

Balkan" fu cantata all'Eurovision da Milan Stanković, poi l'autore ne ha fatto un proprio successo nella versione spagnola "Balkañeros”.

In netto calo di risultati, la Serbia l'anno scorso ha mancato la qualificazione e due anni fa

è arrivata nelle zone di retroguardia. Quest'anno torna alla lingua nazionale, dopo tre partecipazioni in inglese.

Slovenia – TV SLO (Radiotelevizija Slovenija)

Artista Lea Sirk Canzone: Hvala, né! Lingua: Sloveno Etichetta: autoproduzione/Universal

L'interprete. Lea Sirk (Capodistria, 1.9.1989), ha vinto decisamente a sorpresa la selezione nazionale battendo i teen idol BQL, leader delle charts nazionali. Nonostante una carriera avviata ai 10 anni, ha un solo album all'attivo, nel 2014, e diversi singoli di buon riscontro

radiofonico.

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Nel 2009 è stata lanciata dalla versione slovena di Got Talent e successivamente ha preso parte al popolare concorso dedicato alla musica pop in lingua slovena Slovenska Popevka. Nel 2014 è stata corista di Tinkara Kovac all'Eurovision.

Il brano Cantautrice, il brano con cui arriva in concorso porta la sua firma e quella del dj sloveno Tommy De Clerque.

La Slovenia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 24 Debutto: 1993 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 7.posto (1995, 2001)

Record eurovisivi sloveni. Miglior successo discografico: "Here for you” dei Maraaya

(2015) è stata in vetta in patria ed è entrata nelle charts di mezza Europa Maggior

numero di punti (finale): 96 (“No one”, Maja Keuc, 20011, 13.posto) Finali centrate*: 4 su

14 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (1993)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali.

Curiosità eurovisive slovene

Per molto tempo in Italia, l’Eurovision Song Contest, anche negli anni di assenza della RAI è stato visibile, oltre che sulla svizzera RSI, anche su Koper Capodistria, sino a quando la tv lo ha trasmesso.

Le Sestre, in gara nel 2002, sono state le prime drag queen in concorso all’Eurovision Song Contest: chiusero tredicesime.

Lea Sirk, essendo istriana, parla correntemente italiano. Sarà un derby istriano – e anche fra artiste che parlano la nostra lingua – con l'istriana di parte serba Franka Batelic. È la

seconda istriana a rappresentare la Slovenia dopo Tinkara Kovac.

Spagna - RTVE (Radiotelevision Espanola)

Artista: Alfred y Amaia Canzone: Tù cancion Lingua: Spagnolo Etichetta Universal Music Spain (Spagna).

Gli interpreti. Alfred Garcia Castillo (El Prat de Llobregat 13.1997) e Amaia Romero Arbizu (Pamplona 3.1.1999) sono un duo formato all'interno dell'ultima edizione di Operacion Triunfo. Alfred è giunto quarto mentre Amaia è la vincitrice. Il duo è stato formato nel corso di uno speciale galà che ha coinvolto i sei finalisti i quali

hanno eseguito canzoni scritte e composte esplicitamente per la partecipazione all'Eurovision. Prima della partecipazione al talent show, Amaia aveva preso parte ad un altro concorso, El Numero Uno; mentre Alfred aveva preso parte alla versione locale di The

Voice ed ha due album all'attivo. Conosciutisi all'interno del programma televisivo, i due fanno ora coppia anche nella vita.

Il brano. Già disco d'oro e terzo nelle charts spagnole, il brano porta la firma di zia e

nipote: Sylvia Santoro, cantautrice evangelica di musica cristiana con due album

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all'attivo, e Raùl Gomez, vincitore dello stesso talent show El Numero Uno, cui ha preso parte Amaia.

La Spagna all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 58 Debutto: 1961 Vittorie: 2 (nel 1968 con "La, la, la" di

Massiel e nel 1969 con "Vivo cantando" di Salomé) Secondi posti: 4 (1971, 1973, 1979,

1995) Terzi posti: 1 (1984).

Record eurovisivi spagnoli. Miglior successo discografico: "Eres tu” dei Mocedades oltre ad aver conquistato la vetta in mezza Europa, è entrata in top 10 negli Usa. Vanta

versioni in 20 lingue diverse Maggior numero di punti (finale): 125 (“Eres tu”; Mocedades, 2. posto)

Paese ammesso direttamente in finale essendo parte dei “Big 5”.

Curiosità eurovisive spagnole.

Le uniche due vittorie spagnole, peraltro consecutive, hanno storie curiose. Nel 1968 vinse

di un punto davanti alla famosa "Congratulations" di Cliff Richard. Nel 1969 vinse insieme a Francia, Regno Unito e Olanda: allora non esisteva una discriminante per evitare il pareggio.

Spagna alla disperata ricerca di un risultato dignitoso: a parte i due decimi posti di Pastora Soler (2012) e Ruth Lorenzo (2014), l’ultimo piazzamento nelle zone alte è il sesto

posto di David Civera nel 2001. Per ritrovare la Spagna in top 5 bisogna invece andare indietro sino al 1995 col secondo posto di Anabel Conde. L'anno scorso è arrivata ultima, 18 anni dopo l'ultima volta.

Nelle edizioni 2014 e 2015 c'è stata un po' d'Italia sul palco dell'Eurovision: il ballerino che

accompagnava le artiste in gara era infatti il siciliano Giuseppe Di Bella.

Fra i rappresentanti spagnoli si ritrova un gruppo vocale molto popolare in Europa (Italia

compresa) ad inizio millennio, vale a dire Las Ketchup: la partecipazione nel 2006 - con una sorella in più - segnò il loro rientro cinque anni dopo i 7 milioni di copie della loro hit di

cinque anni prima Aserejé e il successo dell'album di esordio Hijas del Tomate. Non fu una performance brillante, né avevano un pezzo forte: chiusero al 21. posto su 24.

Svezia - SVT (Sveriges Television)

Artista: Benjamin Ingrosso Canzone: Dance you off Lingua: Inglese Etichetta: TEN/Sony

Music Sweden (Gruppo Universal)

L'artista. Benjamin Daniele Wahlgren Ingrosso (Danderyd 14.9.1997) ha origini italiane: suo padre è l'ex ballerino ed oggi ristoratore Emilio Ingrosso, originario di Taranto. Ma è anche figlio e fratello d'arte: sua mamma è infatti Pernilla Wahlgren, una delle più celebri

cantanti pop svedesi.

Suo cugino è Sebastian Ingrosso, componente della crew EDM Swedish House Mafia e attualmente in classifica in tutto il mondo come Axwell &Ingrosso. Lo stesso Benjamin è cantante e ballerino.

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Vincitore del Melodifestivalen, il concorso di selezione svedese, vanta anche una vittoria nella versione 'Lilla', ovvero per bambini e ragazzi, e una nel talent show di danza Let's Dance. Ha diversi singoli all'attivo e già un disco di platino e tre dischi d'oro. Performer

completo, ha inoltre partecipato a tre piéces teatrali.

Il brano Firme made in Usa per Ingrosso. Oltre allo stesso interprete, il brano è scritto da due producer e dj statunitensi, Marco 'Mag' Borrero e K Nita, oltre alla olandese Louise Schoorl.

La Svezia all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 57 Debutto: 1958 Vittorie: 6 (1974, 1984, 1991,1999, 2012,

2015) Secondi posti: 1 (1966) Terzi posti: 6 (1983, 1985, 1995, 1996, 2011, 2014).

Record eurovisivi svedesi. Miglior successo discografico: "Euphoria” di Loreen (2012), ha vinto 26 dischi di platino, vendendo 2 milioni di copie, 18 primi posti in Europa e altri 10

piazzamenti in top 3 Maggior numero di punti (finale): 372 (“Euphoria", Loreen, 2012, 1.

posto) Finali centrate*: 8 su 9 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2011, 2012, 2015).

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. 2004, 2005, 2006 direttamente in finale per il regolamento di allora, 2013 e 2016 paese ospitante.

Curiosità eurovisive svedesi.

Non solo i genitori ed il cugino, ma tutta la famiglia di Ingrosso è composta da musicisti

ed artisti: i fratelli Oliver e Bianca sono cantanti, i nonni e gli zii sono attori.

La Svezia è uno dei paesi leader della rassegna, se non altro come audience, eppure

una volta ha mancato la qualificazione. L'impresa è "riuscita" ad Anna Bergendahl, undicesima in semifinale con la ballata "This is my life" nel 2010.

Nel 1974 gli Abba vinsero con "Waterloo", regalando il primo successo alla Svezia: oggi hanno un fatturato superiore a quello della Volvo.

Sei volte in top 5 nelle ultime 7 edizioni, con due vittorie, due terzi posti e due quinti posti:

unica eccezione, Robin Stjernberg, nell'edizione di casa a Malmö, che chiuse quattordicesimo.

Svizzera – SGS SSR Idée Suisse

Artista: Zibbz Canzone: Stones Lingua: Inglese Etichetta: 6003 Records (Svizzera)

Gli interpreti. Zibbz sono fratello e sorella: Corinne Gfeller (Gizikon, 8.6.1985) e Stefan

Gfeller (Gizikon 11.3.1987). Il nome è una storpiatura del termine inglese 'Siblings', ovvero fratelli. Si sono formati musicalmente a Los Angeles, dove sono stati protagonisti di un reality che settimanalmente riprendeva la loro vita. Tornati in Svizzera, hanno pubblicato due album di medio successo e lavorato ad alcuni

jingle pubblicitari. Singolarmente, Corinne è stata vocalist per alcuni dei maggiori artisti pop svizzeri ed ha cantato anche con Prince e Donna Summer. Stefan ha lavorato come producer e batterista per diversi artisti svizzeri.

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Il brano. Vincitore della selezione nazionale indetta dal servizio pubblico svizzero, il brano porta la loro firma e quella della cantautrice anglo-canadese Laurell Barker. E' uscito in Italia per la etichetta CDF.

La Svizzera all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 58 Debutto: 1956 Vittorie: 2 (nel 1956 con "Refrain" di

Lys Assia e nel 1988 con "Ne partez pas sans moi" di Céline Dion) Secondi posti: 3 (1958,

1963, 1986) Terzi posti: 3 (1961, 1982, 1993).

Record eurovisivi svizzeri Miglior successo discografico: "Ne partez pas sans moi” di Céline

Dion (1988) vende 300 mila copie nel mondo e lancia la carriera di Céline Dion Maggior

numero di punti (finale): 148 (“Moi, tout simplement” di Annie Cotton, 1993, 3.posto) Finali

centrate*: 4 su 13 Miglior risultato in semifinale: 4.posto (2014)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. 2006 direttamente in finale per il regolamento di allora

Curiosità eurovisive svizzere

Corinne Gfeller degli Zibbz è stata l'ultima artista a duettare con Donna Summer nel 2011, un anno prima della morte della cantante statunitense.

La Svizzera oltre all'inglese, ha utilizzato almeno una volta tutte le lingue nazionali,

compreso il romancio, portato in concorso nell'edizione di casa a Losanna dai Furbaz nel

1989.

La Svizzera si è affidata diverse volte a cantanti italiani o di origine italiana: due volte a Mariella Farré (1983 da sola e nel 1985 con Pino Gasparini), due volte a Paola Del Medico (1969, 1980), una volta a testa a Franca Di Rienzo (1961), Gianni Mascolo (1968), Daniela

Simmons (1986), Duilio (1994), Paolo Meneguzzi (doppio passaporto, 2008), Anna Rossinelli (2011).

"Giorgio (del Lago Maggiore)", uno dei maggiori successi italiani degli anni 50, è in realtà una cover di un brano che rappresentò la Svizzera all'Eurovision nel 1958. Ad eseguirlo, in

italiano e tedesco, Lys Assia, svizzera, detta "La Signora dell'Eurovision". Vincitrice della prima edizione (in casa, a Lugano), nonché anche la prima ad avervi preso parte per tre volte consecutive (1956, con due brani, 1957, 1958), in tre lingue diverse (italiano, francese, tedesco), è scomparsa nel marzo scorso a 94 anni.

Ucraina – UA:PBC (Natsionalna Suspilna Teleradiokompaniya Ukrayiny)

Artista: Mélovin Canzone: Under the ladder Lingua: Inglese Etichetta: Universal Music Ukraine (Ucraina).

L'interprete. Konstantin Bocharov in arte Mélovin (Odessa 17.4.1997), lanciato nel 2016

dalla vittoria nella sesta edizione di X Factor Ucraina, si è qualificato vincendo la finale

nazionale dove c'erano in gara alcuni big della musica ucraina, compreso l'attuale primo in classifica. Per lui un album di buon successo in patria e un recente singolo al primo posto su iTunes dopo un tour in giro per le città ucraine.

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Il brano. È lui stesso, insieme ad altri autori ucraini, ad aver firmato la canzone con la quale ha vinto e che ora eseguirà nella rassegna europea.

L'Ucraina all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 15 Debutto: 2003 Vittorie: 2 (2004, “Wild dances”,

Ruslana e 2016, “1944”, Jamala) Secondi posti: 2 (2007,2008) Terzi posti: 1 (2013)

Record eurovisivi ucraini. Miglior successo discografico: "Wild dances” di Ruslana” è disco

di diamante in Ucraina con oltre 500mila copie, disco d’oro in altri tre paesi ed è in

classifica in mezza Europa Maggior numero di punti (finale): 534 (“1944”, Jamala, 2016,

1.posto) Finali centrate*: 10 su 10 Miglior risultato in semifinale: 1.posto (2008)

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. 2007 direttamente in finale per il

regolamento di allora, 2005 e 2017 paese ospitante, 2014 non partecipante.

Curiosità eurovisive ucraine

L'Ucraina è uno dei cinque paesi, insieme a Russia, Romania, Australia e Azerbaigian, che

da quando esistono le semifinali non ha mai mancato l'accesso in finale.

Mélovin è il primo solista uomo a rappresentare l'Ucraina dopo 15 anni. Prima di lui un solo artista, Alexander Ponomariov, che ebbe l'onore di aprire le partecipazioni nazionali, nel 2003, chiudendo quattordicesimo.

“1944” di Jamala è la prima canzone di un’artista ucraina mai uscita sul mercato italiano insieme all’album omonimo.

Ungheria - Duna TV

ArtistI: AWS Canzone: Vyszlát nyár Lingua: Ungherese Etichetta: EDGE Records (Ungheria)

L'interprete. Gli AWS sono un gruppo metal post hardcore nato nel 2006 composto da

Bence Brucker, Dániel Kökényes, Örs Siklósi, e Áron Veress. Hanno girato il mondo e suonato in tutti i maggiori palchi, compreso quello dello Sziget Festival, il maggior evento live dedicato alla musica rock, alternativa ed indie d'Europa, che si svolge ogni anno sull'isola di Obuda, in Ungheria.

Tre album all'attivo, hanno anche vinto il premio MTV Brand New come band emergente.

Il brano. Composto da loro stessi per il concorso nazionale A Dal, che assegnava il biglietto per l'Eurovision, che hanno vinto, ha già conquistato il primo posto in classifica in

patria

L'Ungheria all'Eurovision Song Contest

Partecipazioni compresa l'attuale: 16 Debutto: 1994 Vittorie: nessuna Secondi posti:

nessuno Terzi posti: nessuno Miglior risultato: 4. Posto (1994).

Record eurovisivi ungheresi. Miglior successo discografico: "Kedvesem” di ByeAlex (2013)

è prima in Ungheria, decima in Svezia e in classifica in altri 13 paesi europei. Maggior

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numero di punti (finale): 200 (“Origo”, Joci Papai, 2017, 8. posto) Finali centrate*: 8 su 10

Miglior risultato in semifinale: 2.posto (2007, 2017).

(*) dal 2004, anno di introduzione delle semifinali. 2004, 2006 e 2010 non partecipante

Curiosità eurovisive ungheresi

Un solo brano metal ha trionfato ad Eurovision: è "Hard rock Hallelujah", che i finlandesi

Lordi portarono al successo nel 2006.

Dopo le prime quattro partecipazioni, si è presa sei anni di pausa, prima di tornare stabilmente dal 2005, saltando comunque le edizioni 2006 e 2010. Dal 2011, anno del rientro, ha sempre centrato la qualificazione in finale.

“Kedvesem” di ByeAlex (2013) è sin qui il primo e unico remix in concorso nella storia eurovisiva: il brano è arrivato in gara infatti nella versione che prevedeva l’intervento del dj Zoohacker.

Per la decima volta l'Ungheria porta in gara un brano completamente in magiaro: altre

due volte lo ha proposto mescolato all'inglese.

Fucina di talenti e di canzoni di successo

Diversi brani eurovisivi hanno avuto nel corso degli anni un successo imponente, qualcuno anche ben oltre le attese e in tempi recenti, anche grazie all'avvento della pubblicazione digitale, la quasi totalità dei brani in concorso sono comparsi nelle classifiche del continente.

Andando indietro con gli anni si ricordano successi enormi. "Nel blu dipinto di blu", di Domenico Modugno, nel 1958, vinse il Grammy Award (unico brano italiano) dopo il

passaggio europeo e "Non ho l'età" superò largamente i 4 milioni di copie nel mondo dopo il trionfo eurovisivo.

E negli anni '60 e '70 l'Eurovision lanciò successi planetari come "Poupée de cire, poupée

de son", "Puppet on a string", "Congratulations", "La La La", "Boom bang a Bang", "Eres tu",

sino alla celebre "Waterloo" degli Abba o a brani come "Save your kisses for me", "Ein

bisschen frieden" (oltre 3,5 milioni di copie), "J'aime la vie" (1,5 milioni e 4 dischi di platino).

O anche "Zwei kleiner italiener", della tedesca Connie Froboess, sesta nel 1962, che vendette un milione di copie. Gli ultimi 20 anni sono costellati di successi discografici, ma

alcuni di questi sono clamorosi. Nel 1996, "Ooh aah just a little bit" di Gina G fu candidata al Grammy come miglior produzione dance e dopo aver conquistato l'Europa arrivò anche negli Usa e perfino in Giappone e Libano, superando i 2 milioni di copie nel mondo.

Nel 2000 "Fly on the wings of love" degli Olsen Brothers, oltre a far arricchire chi aveva scommesso sulla loro vittoria (quotata 150 a 1), batte il record (tuttora da loro detenuto) di vendite in un solo giorno in Danimarca: ben 100000. E c'è persino chi è entrato nel

Guinness dei Primati: si tratta di "Hard rock hallelujah" dei Lordi, brano vincitore del 2006:

in piazza del mercato ad Helsinki, 80000 persone in coro eseguirono il karaoke del brano, che nel frattempo aveva scalato le classifiche.

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Gli ultimi anni: successi italiani ed europei L'intuizione della Sugar, che nel 2011 decise di investire sul ritorno dell'Italia in concorso,

accettando la proposta della Rai, si è rivelata felice: Raphael Gualazzi, oltre al secondo posto, raccolse la vetta delle chart jazz in 8 paesi d'Europa e da allora gira il mondo,

recentemente è sbarcato anche in Canada. Nel 2012, Nina Zilli ha avuto un discreto riscontro digitale.

Marco Mengoni (2013) dopo il buon riscontro de "L'essenziale" in Europa, ha lanciato la versione spagnola "Incomparable", conquistando la vetta della classifica digitale. E

anche “Grande Amore” de Il Volo, pur non avendo avuto un riscontro eccezionale a livello di vendita, ha comunque aumentato a dismisura la popolarità del trio in Europa.

E che dire di "Euphoria" di Loreen, il brano vincitore dell'edizione 2012? Parlano le cifre:

oltre 3 milioni di copie vendute nel mondo, 23 dischi di platino e la testa della classifica in

21 paesi. Fra questi, non c'è l'Italia, come non c'era fra i paesi che due anni prima,

sancirono il trionfo di "Satellite" di Lena e del suo album d'esordio "My cassette player": la canzone superò i 2 milioni di copie (triplo disco di platino) e raggiunse la vetta in 6 paesi,

l'album superò il mezzo milione di copie. Loreen, con la sua "Euphoria", raggiunse il disco d'oro (25.000 copie in Italia) solo nel 2013.

L'anno dopo, nonostante il decimo posto con "Taken by a stranger", Lena vinse gli MTV European Awards come artista europea dell'anno. Loreen fu acclamata persino dalla banda della guardia reale, che il giorno dopo la sua vittoria invece delle solite marce, salutò la città suonando "Euphoria". Lena fu accolta da 40.000 persone ad Hannover nel suo primo concerto da vincitrice e al suo sbarco in patria, al ritorno da Oslo, fu accolta

con gli onori riservati ad un capo di stato.

Infine, la vittoria di Conchita Wurst nel 2014: se anche il brano, pur con buonissimi riscontri, non è stato il best selling dell'edizione, del personaggio e della sua canzone hanno

parlato tutti: "Rise like a phoenix" e l'esibizione dell'artista austriaca hanno fatto il giro del

mondo: ne hanno parlato persino negli Stati Uniti, dove subito dopo la rassegna, le parole "Eurovision" e "Conchita Wurst" erano le più cercate in rete. Su Google e Twitter è stata uno dei trending topics del 2014 e persino l'Italia, solitamente

refrattaria alle questioni eurovisive, è stata travolta dal ciclone Conchita Wurst: Padova

Pride Village, Domenica In e Festival di Sanremo le tappe nel nostro paese, dove per la

prima volta una canzone dell'Eurovision che non fosse italiana o non fosse la traduzione in italiano di un brano straniero è arrivata nella top 10 in classifica: il singolo eurovisivo è arrivato al numero 4 su iTunes, dopo aver sbancato a livello digitale diverse classifiche europee. E nelle nostre tv e sui nostri giornali si è continuato a parlare di lei e della

rassegna per mesi. Non era mai successo, in Italia. A livello di vendite, sia digitali che fisiche, i trionfatori dell'edizione 2014 sono stati però gli

olandesi The Common Linnets, con "Calm after the storm", la cui canzone ha vinto tre dischi di platino ed ha conquistato la vetta o la top 3 in quasi tutta Europa, meno che in Italia, regalando al progetto anche la vittoria agli EBBA Awards (European Breaker

Borders Awards), il premio dell'EBU e dell'UE per quegli esordienti capaci di trovare successo immediato anche oltre confine.

“Heroes”, il brano vincente del 2015, ha conquistato sei dischi di platino e il primo posto o la top 5 in 15 paesi europei.

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Inoltre, come abbiamo visto nella sezione di apertura di questa guida, il 2017 è stata una

stagione trionfale con i successi in tutto il Continente per Salvador Sobral, Blanche e

Kristian Kostov.

L'albo d'oro eurovisivo: quanti talenti Sette vittorie per l'Irlanda, paese col maggior numero di vittorie nella storia della rassegna; due quelle italiane (si veda la scheda di seguito). Fra i nomi noti che hanno iscritto il loro

nome nell'albo d'oro della manifestazione troviamo Céline Dion (Svizzera 1989), Sandie

Shaw (Regno Unito 1967), France Gall (Lussemburgo 1965, nell'edizione di Napoli), Vicky

Leandros (Lussemburgo 1972). Altri nomi sono stati lanciati dall'Eurovision, con o senza la

vittoria: fra gli altri Julio Iglesias (1970), Olivia Newton John (1974), ABBA (1974), Johnny

Logan (1980 e 1987), Lara Fabian (1988), t.A.T.u. (2003), Serebro (2007), Lena (2010), Loreen

(2012), Salvador Sobral (2017).

Le vittorie italiane

Due sole, come è noto, le vittorie italiane: nel 1964 con Gigliola Cinquetti, a Copenaghen

col brano "Non ho l'età" e nel 1990 con Toto Cutugno sul palco di Zagabria con "Insieme: 1992". L'Italia ha messo insieme anche due secondi posti (nel 1974 sempre con Gigliola Cinquetti che cantò "Si", nel 2011 con Raphael Gualazzi e la sua "Madness of love") e

cinque terzi posti (nel 1958 con "Nel blu dipinto di blu" di Modugno che poi vinse il

Grammy; nel 1963 con Emilio Pericoli e "Uno per tutte", nel 1975 con Wess e Dori Ghezzi con "Era", nel 1987 con Umberto Tozzi e Raf con "Gente di mare" e nel 2015 con “Grande amore” de Il Volo).

…e quelle portoghesi

Prima di Salvador Sobral, il Portogallo non si era mai nemmeno minimamente avvicinato al podio, nonostante diverse partecipazioni di grandissima qualità e alcuni brani che avrebbero meritato sorte migliore. Il secondo miglior risultato è il sesto posto di Lucia

Moniz nel 1996 con "O meu coração não tem or", ma sono partite dall’Eurovision le carriere di due artiste poi diventate protagoniste a livello mondiale nei rispettivi settori: la

fadista Dulce Pontes, in gara a Roma nel 1991 e Sara Tavares, nella world music, che debuttò sedicenne nel 1994.

Eurofestival News: il newsblog dedicato all'Eurovision più letto d'Italia

Dal 28 Febbraio 2010 c'è un punto di riferimento per tutti coloro che seguono o iniziano a

conoscere l'Eurovision Song Contest. È Eurofestival News (eurofestivalnews.com -

eurofestival.news), il primo newsblog italiano interamente dedicato a questo evento, con notizie, anticipazioni, approfondimenti, interviste ai protagonisti, contenuti esclusivi (come gli ascolti tv dell'Eurovision in Italia dal 1987 ad oggi), oltre naturalmente a realizzare questa guida, utilizzata ogni anno anche dai commentatori Rai e San Marino RTV.

Oggi Eurofestival News può contare sulla presenza in tutte le più importanti directory news italiane (Google News, Bing News e Libero 24/7), citazioni su stampa, radio e tv (Radio2, Radionorba, Lattemiele, Discoradio, Radio San Marino, Radio Stonata, Telestense, Videostar, San Marino RTV, Rai Gulp, Rai5, Rai2...) e una redazione che ha prodotto oltre 3.500 tra articoli e approfondimenti, che hanno raggiunto milioni di lettori che si sono

informati - e continuano a farlo – sulle nostre pagine web e sui nostri profili social.

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Chi c'è dietro Eurofestival News. Il newsblog viene fondato il 28 febbraio 2010 e nasce da

una idea di Alessandro Pigliavento ed Emanuele Lombardini, che decidono di mettere insieme le loro conoscenze e la loro esperienza con l'obiettivo di far conoscere anche

agli italiani l'Eurovision Song Contest, ad un anno (tra l'altro) dal grande ritorno del 2011 (dopo una lunghissima assenza). Nel tempo il successo e la continua crescita del numero di lettori (mai fermatasi dal 2010 ad oggi) ha portato anche ad un ampliamento della nostra redazione "virtuale".

Ecco chi realizza i contenuti e gli speciali approfondimenti che potete trovare sulle pagine di eurofestivalnews.com:

Alessandro Pigliavento (da Milano). Ex assistente di direzione per uno dei network radiofonici più ascoltati in Italia (Radio 105), scrive ininterrottamente di musica, media e

tecnologia dal 2005. La sua prof di italiano aveva predetto tutto questo (già dal primo anno di liceo) e le migliaia di articoli realizzati non fanno che darle ragione. È Web Marketing Specialist e Social Media Manager di professione da circa10 anni. Suoi due "blog verticali" dedicati al mondo della telefonia, da anni punto di riferimento per gli argomenti trattati.

Emanuele Lombardini. Ternano, classe 1975, giornalista professionista, laureato in Scienze della Comunicazione. Dal 1996 ad oggi ha scritto e collaborato con le sedi regionali delle principali testate nazionali, occupandosi di cronaca, sport, musica e spettacoli. Per un decennio cronista e speaker radiofonico, poi redattore per un'agenzia di stampa

nazionale ed un quotidiano regionale, oggi è un freelance e collabora col quotidiano Avvenire e col quotidiano online umbro lanotiziaquotidiana.it. Cura il sito dedicato alla musica europea Euromusica - Dove c'è Musica (euromusica.org). Quest'anno è stato ospite fisso del programma "Road to ESC" di Radio Stonata.

Cristian Scarpone. Foggiano, classe 1989, vive e lavora a Friburgo, in Germania, dopo

averlo fatto anche a Jena (Germania). È stato cofondatore e autore del portale musicale All Music Italia (allmusicitalia.it) e speaker di Radio Stonata (radiostonata.com), una delle web radio più ascoltate d'Italia, dal 2013 partner di Eurofestival News per la realizzazione di diversi speciali dedicati all'Eurovision. Nel 2015 ha iniziato una collaborazione con Wiwibloggs, uno dei blog eurovisivi internazionali più seguiti. Da tre

anni è accreditato per Eurofestival News all’Eurovision Song Contest.

Andrea Bonetti (da Modena). Ormai “ex” più giovane del nostro team (classe 1995), entra

a far parte di Eurofestival News ad aprile 2016. Studente di Biotecnologie all’Università di

Bologna, aspira al premio Nobel per la prossima scoperta del secolo. Per ingannare

l’attesa, è fan sfegatato dell’Eurovision dal 2010 quando, capitando casualmente sul sito

ufficiale del Contest proprio la serata della finale (sì, forse è stato proprio il destino), si è

innamorato di Lena Meyer e della sua “Satellite”.

Federico Rossini (da Roma). Classe 1990, studente di economia. Ha iniziato a seguire

l’Eurovision nel 2011, informandosi sin da subito su Eurofestival.News, dove entra a farne

parte come redattore da inizio 2016. Unisce la sua passione per il basket e la fotografia

collaborando con la testata giornalistica Basketinside. Ma ad appassionarlo sono un po’

tutti gli sport, con una preferenza per basket e tennis (e siamo sicuri che non disdegna

nemmeno la nazionale femminile di volley).

Page 65: Eurovision Song Contest: la musica che unisce l'Europa e ... · Eurovision Song Contest: la musica che unisce l'Europa... e non solo! C'è chi la definisce la "Champions League" della

E. P. (da Roma). Romano D.O.C., collabora con Eurofestival News dal 2014. Lavora per un

grande gruppo televisivo internazionale ed è il nostro specialista in analisi degli ascolti tv

(che tanto piacciono ai nostri lettori). La sua identità rimane segreta, almeno fino al

giorno in cui non riusciremo a fargli cambiare idea!

Antonio Adessi (da Bari). Classe 2000, è il più giovane del nostro gruppo. Sogna di

studiare Scienze Erboristiche per aprire un negozio fitofarmaceutico tutto suo, intanto

studia ancora al Liceo tra la stesura di un articolo ed un’intervista. Coglie sempre ogni

occasione per viaggiare, infatti un altro suo sogno è poter andare come spettatore

all’Eurovision, evento che segue dal 2008 (e che siamo sicuri presto avrà occasione id

seguire dal vivo). Lavora anche per una radio locale (dal 2016) e ha la passione per il

badminton, sport che pratica da qualche anno.

Edoardo Manfrin (da Padova). Anche lui tra i più giovani del nostro team (classe 1998), è

studente di Biologia molecolare presso l’università di Padova, sua città natale, ma il suo

obiettivo è entrare a Medicina. O forse no. Sembra infatti che ultimamente stia

coltivando l’idea di passare a qualcosa che lo appassiona di più: lettere antiche (sarà la

sua scelta definitiva?).

Michele Imberti: ormai da anni è il nostro fidato corrispondente da Stoccolma (ma le sue

origini sono 100% bergamasche!), dove ci aggiorna su ogni edizione del Melodifestivalen,

la selezione nazionale svedese per l’Eurovision Song Contest. Inoltre ha seguito sul posto

tutte le ultime edizioni dell’Eurovision.

Matteo Favini (da Bergamo). Direttamente dalla Città dei Mille, entra a far parte dello

Staff di Eurofestival News nel 2013. Classe 1994, è il nostro esperto di lingue: parla

fluentemente spagnolo e inglese (ma se la cava benissimo anche con il tedesco!). E’

innamorato pazzo di Helena Paparizou e pur di conoscerla sarebbe disposto a tutto (ma

proprio tutto!).

Guida all'Eurovision Song Contest 2018

I testi e i contenuti di questa guida sono a cura di Emanuele Lombardini. La supervisione e

pubblicazione in eBook e negli altri formati disponibili, sono a cura di Alessandro

Pigliavento. Copertina a cura di Andrea Bonetti.

La revisione dei testi e contenuti di questa guida sono stati curati da Cristian Scarpone,

Andrea Bonetti, Federico Rossini e Edoardo Manfrin. Trattandosi di una pubblicazione legata ad un evento che può subire modifiche anche impreviste a ridosso della messa in onda, tutti gli ultimi aggiornamenti sono consultabili

direttamente sul nostro sito eurofestivalnews.com.

Page 66: Eurovision Song Contest: la musica che unisce l'Europa e ... · Eurovision Song Contest: la musica che unisce l'Europa... e non solo! C'è chi la definisce la "Champions League" della

Good Evening Europe | Il primo libro italiano sull'Eurovision Song Contest

Dall'esperienza di Eurofestival News nasce anche "Good Evening Europe", il primo libro

italiano interamente dedicato all'Eurovision Song Contest. Ne è autore Emanuele

Lombardini.

Il volume, uscito nel 2012 in prima edizione, in seconda nel 2015, è in distribuzione nel circuito ilmiolibro.it e racconta la storia della rassegna in chiave italiana, svizzera e sammarinese, attraverso notizie inedite, curiosità, cifre, interviste ai protagonisti (cantanti, autori, commentatori) e anche attraverso documenti e fonti dell'epoca. Non mancano ovviamente classifiche, dati di vendita e analisi sulla rassegna e i suoi risvolti economici,

culturali e sociali. Presto disponibile la nuova edizione aggiornata in versione eBook.

Guida all’Eurovision Song Contest aggiornata al 20 aprile 2018. I dettagli e altri contenuti interattivi sull’edizione in corso sono reperibili a questo link: escne.ws/esc2018. Per tutte le notizie sull’evento è possibile rimanere aggiornati in tempo reale su eurofestival.news.