Ettore Spalletti UN GIORNO COSI’ BIANCO, COSI’ BIANCO · UN GIORNO COSI’ BIANCO, COSI’...

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GAM, MADRE e MAXXI presentano Ettore Spalletti UN GIORNO COSI’ BIANCO, COSI’ BIANCO a cura di Danilo Eccher, Anna Mattirolo, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini MAXXI, Roma 13 marzo – 14 settembre 2014 GAM, Torino 27 marzo – 15 giugno 2014 MADRE, Napoli 13 aprile – 18 agosto 2014 Sì, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo. Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio. Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa. (Ettore Spalletti, 2006) Roma 12 marzo 2014. Oltre 70 opere, tre musei, un solo titolo per tre mostre che nascono dal desiderio di mostrare la varietà, complessità e profondità della pratica artistica di Ettore Spalletti, maestro dell’arte contemporanea italiana. E’ UN GIORNO COSì BIANCO, COSì BIANCO a cura di Anna Mattirolo per il MAXXI di Roma, Danilo Eccher per la GAM di Torino, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini per il MADRE di Napoli. La mostra apre al pubblico al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il 13 marzo 2014 (fino al 14 settembre 2014) con un progetto caratterizzato da una grande installazione ambientale concepita appositamente per questa occasione. Alla GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dal 27 marzo (fino al 15 giugno 2014) viene invece presentata un’ampia selezione di opere provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private, mentre al MADRE Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli dal 13 aprile (fino al 18 agosto 2014) sarà esposto un articolato excursus formato da opere sia storiche che recenti, che ripercorre tutto il percorso artistico di Spalletti, dagli esordi fino ad oggi. Ettore Spalletti nell'arco di quarant'anni ha attraversato alcuni dei momenti più significativi della storia dell'arte internazionale, sviluppando un linguaggio originale, capace di mettere in dialogo contemporaneità e classicità. Il desiderio dell’artista è quello di toccare tre luoghi distanti tra loro, i tre musei, in un solo momento, come un'unica mostra declinata in tre sale ideali in tre città diverse. I tre percorsi espositivi sono concepiti dall'artista in stretto dialogo con gli spazi dei musei, raccontando ogni aspetto della sua opera, dalla pittura alla scultura alle installazioni ambientali, all’interno di percorsi espositivi non cronologici ma legati alla suggestione provocata dalle opere. MAXXI Per scelta dell’artista è la riproduzione fotografica in bianco e nero di un’opera storica che accoglie il visitatore all’ingresso della mostra al MAXXI. In una delle sue prime mostre a Pescara dal titolo E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo (1976), l’artista aveva sostituito due pietre dell’antico pavimento del Bagno Borbonico, con due calchi in gesso di colore rosa e celeste. Per tutta la durata della mostra, l’artista sarebbe tornato a spolverare la superficie depositando il pigmento tutto intorno. La foto mostra le mani dell’artista che sembrano accarezzare una superficie polverosa. La stessa immagine si ripete nei tre musei a legare, come un filo rosso, le tre mostre. Nella mostra al MAXXI, Spalletti si appropria dello spazio componendo un percorso costruito dai suoi lavori più recenti, che ci accompagnano in un andamento musicale, fatto di accordi cromatici, pause e silenzi che riuniscono tutte le opere in un’unica orchestrazione.

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GAM, MADRE e MAXXI presentano

Ettore Spalletti UN GIORNO COSI’ BIANCO, COSI’ BIANCO

a cura di Danilo Eccher, Anna Mattirolo, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini

MAXXI, Roma 13 marzo – 14 settembre 2014 GAM, Torino 27 marzo – 15 giugno 2014

MADRE, Napoli 13 aprile – 18 agosto 2014

Sì, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo. Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio.

Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa. (Ettore Spalletti, 2006)

Roma 12 marzo 2014. Oltre 70 opere, tre musei, un solo titolo per tre mostre che nascono dal desiderio di mostrare la varietà, complessità e profondità della pratica artistica di Ettore Spalletti, maestro dell’arte contemporanea italiana. E’ UN GIORNO COSì BIANCO, COSì BIANCO a cura di Anna Mattirolo per il MAXXI di Roma, Danilo Eccher per la GAM di Torino, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini per il MADRE di Napoli. La mostra apre al pubblico al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il 13 marzo 2014 (fino al 14 settembre 2014) con un progetto caratterizzato da una grande installazione ambientale concepita appositamente per questa occasione. Alla GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dal 27 marzo (fino al 15 giugno 2014) viene invece presentata un’ampia selezione di opere provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private, mentre al MADRE Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli dal 13 aprile (fino al 18 agosto 2014) sarà esposto un articolato excursus formato da opere sia storiche che recenti, che ripercorre tutto il percorso artistico di Spalletti, dagli esordi fino ad oggi. Ettore Spalletti nell'arco di quarant'anni ha attraversato alcuni dei momenti più significativi della storia dell'arte internazionale, sviluppando un linguaggio originale, capace di mettere in dialogo contemporaneità e classicità. Il desiderio dell’artista è quello di toccare tre luoghi distanti tra loro, i tre musei, in un solo momento, come un'unica mostra declinata in tre sale ideali in tre città diverse. I tre percorsi espositivi sono concepiti dall'artista in stretto dialogo con gli spazi dei musei, raccontando ogni aspetto della sua opera, dalla pittura alla scultura alle installazioni ambientali, all’interno di percorsi espositivi non cronologici ma legati alla suggestione provocata dalle opere. MAXXI Per scelta dell’artista è la riproduzione fotografica in bianco e nero di un’opera storica che accoglie il visitatore all’ingresso della mostra al MAXXI. In una delle sue prime mostre a Pescara dal titolo E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo (1976), l’artista aveva sostituito due pietre dell’antico pavimento del Bagno Borbonico, con due calchi in gesso di colore rosa e celeste. Per tutta la durata della mostra, l’artista sarebbe tornato a spolverare la superficie depositando il pigmento tutto intorno. La foto mostra le mani dell’artista che sembrano accarezzare una superficie polverosa. La stessa immagine si ripete nei tre musei a legare, come un filo rosso, le tre mostre. Nella mostra al MAXXI, Spalletti si appropria dello spazio componendo un percorso costruito dai suoi lavori più recenti, che ci accompagnano in un andamento musicale, fatto di accordi cromatici, pause e silenzi che riuniscono tutte le opere in un’unica orchestrazione.

Le opere si pongono in relazione costante con l’architettura che le ospita conducendo il visitatore attraverso un’esperienza visiva avvolgente, in cui il colore attraversa lo spazio come un respiro. Sulle pareti della sala, il colore si muove lungo tavole di grande formato come le Parole di colore tutte realizzate nel 2011, quadri in cui la pittura sembra muoversi, instabile, rarefatta. Spalletti tocca tutti gli elementi architettonici, dal pavimento, su cui il colore si adagia come un orizzonte con Voce bassa (2014) una distesa inclinata di azzurro, alle Colonne sole (2014), grandi apparizioni, un omaggio all’architettura e alla bellezza del paesaggio italiano, fino alla centralità di una scultura assoluta, in cui il visitatore è invitato a entrare. Al centro della galleria campeggia infatti l’opera che dà il titolo al progetto delle tre mostre: Un giorno così bianco, così bianco (2014). Un volume di quattro metri per lato che contiene 11 quadri bianchi a dimostrare quanto la pittura dell’artista sconfini continuamente nella scultura e viceversa. GAM La mostra alla GAM di Torino si propone di ricostruire l’atmosfera dello studio di Ettore Spalletti. L’intento non è quello di riprodurre fisicamente lo spazio in sé quanto di trasmettere la poetica dell’artista ricreando l’energia che si respira in quell’ambiente. Ettore Spalletti vive emotivamente i suoi luoghi: qui trascorre le sue giornate, e lo studio, al pari della sua casa, è a tutti gli effetti un rifugio protetto, un punto di osservazione privilegiato del mondo circostante, in cui nasce la sua personale riflessione e interpretazione dell’essenza delle cose che lo circondano. È il luogo che accoglie i pensieri da cui nascono le sue opere, fedeli compagne di vita. La convivenza con esse è continua e persistente: non si riduce al momento creativo o al lungo periodo di lavorazione durante il quale Spalletti sceglie con cura i materiali, studia e controlla la trasformazione dei pigmenti e l’effetto finale dei colori. Le opere che popolano lo studio di Spalletti abbracciano un arco temporale molto ampio che va dagli anni ’80 ad oggi, ma convivono armoniosamente abitando lo stesso spazio fisico, in una dimensione temporale sospesa. Sono loro che accolgono l’artista ogni giorno in maniera nuova, inaspettata a seconda delle luci o della collocazione, sempre diversa, con cui l’artista le dispone nello spazio, in una costante ricerca di ordine e di equilibrio perfetto. La sintesi di tutto il lavoro di Ettore Spalletti si racchiude dunque nella dimensione magica del suo studio, luogo intimo e personale, che ricreerà negli spazi espositivi del museo. Tra i circa 25 lavori in mostra un’opera, proveniente da una importante collezione privata belga, Coppa, 1982 e Disegno, mano libera, un disegno di 8 metri del 1981, presentato in anteprima nazionale a Torino. MADRE La mostra al MADRE presenta circa 40 opere che ripercorrono, occupando tutto il terzo piano del museo, l’intera articolazione della ricerca dell’artista, dagli esordi negli anni Sessanta fino alla produzione più recente. Il percorso espositivo prescinde però dall’adozione di un criterio cronologico, per restituire quell’annullamento del tempo come linearità, ovvero quella sensazione del tempo come eterno presente dell'esperienza percettiva e dei materiali, che è al centro della pratica artistica stessa di Ettore Spalletti. Saranno in mostra opere mai esposte al pubblico, come la grande installazione-scultura Foglie del 1969 e le maquette architettoniche per progetti, sia realizzati che mai realizzati, nonchè una serie di lavori che rappresentano momenti fondativi all’interno del percorso dell’artista: Presenza stanza, 1978, dalla quale si origina il discorso centrale nella sua opera sul rapporto tra pittura e scultura inteso come articolazione del colore nello spazio; Colonna di colore, 1979, una solitaria presenza scultorea che trasforma il colore in pilastro dell’architettura; Contatto, 1976, in cui il pigmento come pulviscolo (quindi nella sua forma originaria) stabilisce con lo spazio espositivo e con lo spettatore un rapporto percettivo di natura quasi simbiotica. La mostra, inoltre, esplora in modo approfondito la dialettica tra astrazione e figurazione quale perno formale e concettuale attorno al quale ruota tutto il lavoro dell’artista, attraverso la presenza di opere come La bella addormentata, 1975, Montagna riflessa, 1985 e Bella addormentata, Vesuvio, 1988, che dimostrano anche quanto l’esperienza del paesaggio sia un altro elemento centrale per la comprensione dell’opera dell’artista.

Un’ampia selezione di opere chiarisce, infine, l’esplorazione delle potenzialità estetiche ed espressive dei singoli materiali da sempre impiegati da Spalletti – come l’alabastro, il marmo, la foglia d’oro, la carta e il pigmento di colore puro – intesi appunto nella loro potenzialità cromatica e percettiva, come agenti in grado di aprire gli orizzonti della pittura e del nostro sguardo su di essa. La collaborazione tra GAM, MADRE e MAXXI sarà accompagnata da una pubblicazione (Electa) realizzata su progetto dello Studio Spalletti, che ripercorre l’intera carriera dell’artista, con testi critici di Carlos Basualdo, Danilo Eccher, Gabriele Guercio, Anna Mattirolo, Gloria Moure Cao, Alessandro Rabottini, Andrea Viliani. Ettore Spalletti ha esposto nei principali musei del mondo, sia in mostre collettive sia personali. Oltre ad aver rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia del 1997, l’artista ha preso parte ad altre tre edizioni della stessa manifestazione nel 1982, nel 1993 e nel 1995 e a due edizioni di Documenta a Kassel nel 1982 e nel 1993. Sue mostre personali sono state allestite presso il Museum Folkwang di Essen (1983), il De Appel di Amsterdam e Portikus di Francoforte (1989), il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1991), l’IVAM di Valencia (1992), Villa Arson a Nizza (1993), la South London Gallery di Londra e il MUHKA di Anversa (1995), il Musée d’Art Contemporain de Lyon (1996), il Musée de Strasbourg e il Museo di Capodimonte di Napoli (1999), la Fundacion “la Caixa” di Madrid (2000), l’Henry Moore Institute di Leeds (2005), l’Accademia di Francia - Villa Medici a Roma (2006), il Museum Kurhaus di Kleve (2009) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2010).

conferenze stampa mostre:

MAXXI: 12 marzo ore 12 (inaugurazione ore 19.30) GAM: 26 marzo ore 12 (inaugurazione ore 18.30) MADRE: 12 aprile ore 12 (inaugurazione ore 19)

Uffici Stampa GAM Daniela Matteu - Tanja Gentilini tel. 011 4429523 [email protected] [email protected] MADRE Monica Brognoli - Anna Salvioli tel. 02 71046347 [email protected] [email protected] MAXXI Beatrice Fabbretti - Annalisa Inzana – Chiara Capponi tel. 06 3225178 [email protected]

Ettore Spalletti

UN GIORNO COSI’ BIANCO, COSI’ BIANCO

Con il sostegno di

Si ringrazia per il supporto alla realizzazione del catalogo:

E Galleria Lia Rumma, Milano-Napoli, Anna e Franco Incutti, Silvio Sansone Si ringrazia Galleria Vistamare, Benedetta Spalletti. Pescara Sponsor tecnico

ETTORE SPALLETTI UN GIORNO COSÌ BIANCO, COSÌ BIANCO a cura di Anna Mattirolo MAXXI 13 marzo – 14 settembre 2014 Nella mostra al MAXXI, Spalletti si appropria dello spazio componendo un percorso costruito dai suoi lavori più recenti, che ci accompagnano in un andamento musicale, fatto di accordi cromatici, pause e silenzi che riuniscono tutte le opere in un’unica orchestrazione: avvicinandoci ad ognuna di esse possiamo coglierne il suono singolo, mentre al centro della sala ne percepiamo l’armonia dell’insieme. I lavori esposti sono difficilmente collocabili in una categoria tecnica precisa e si pongono al limite fra pittura e scultura. L’intera Galleria 4 del MAXXI è così permeata di una nuova luce, quel pulviscolo atmosferico, fatto di colore, che accompagna ogni mostra dell’artista. Per scelta di Spalletti è la riproduzione fotografica in bianco e nero di un’opera storica che accoglie il visitatore all’inizio del percorso, la stessa in tutte e tre le mostre a Roma, Torino e Napoli: la foto delle mani dell’artista che sembrano accarezzare una superficie polverosa. Nel 1976 nella mostra E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo l’artista aveva sostituito due pietre dell’antico pavimento del Bagno Borbonico, con due calchi in gesso di colore rosa e celeste che Spalletti sarebbe tornato a spolverare per tutta la durata della mostra depositando il pigmento intorno. Il percorso di mostra prosegue sulle pareti della sala con le tavole di grande formato (Parole di colore, 2011) in cui il colore muta gradualmente da rosa tenue a diversi toni dell’azzurro, lo stesso colore di Carta (2014) grande tavola dai bordi leggermente rialzati che gioca sul confine tra pittura e scultura; continua con il pavimento inclinato su cui il colore si adagia in una distesa uniforme e vibrante di Voce bassa (2014) e con le Colonne sole (2014), grandi apparizioni al centro della sala che omaggiano la storia dell’architettura e la bellezza del paesaggio italiano. Al centro della galleria, il bianco puro costruisce un ambiente monolitico in cui il visitatore è invitato a entrare: è Un giorno così bianco, così bianco, (2013) opera che dà il titolo a tutto il progetto di MAXXI, GAM e MADRE. Un volume di 4 metri per lato che contiene 11 quadri bianchi, illuminato da una luce potentissima che quasi annulla qualsiasi possibilità di percezione del colore. Un allestimento pensato dall’artista per entrare progressivamente e fisicamente in accordo con l’ambiente circostante che, scandito dalle opere, sembra respirare insieme a chi lo percorre. Uno spazio totale capace di avvolgere nella sua straordinaria luminosità, di rendere labile il confine tra bidimensionalità e tridimensionalità, che rende evidente l’assoluta armonia che accompagna l’universo creativo di Spalletti. OPERE IN MOSTRA Parole di colore 2011 Impasto di colore su tavola Collezione dell’artista Colonne sole 2014 Impasto di colore su centina di legno Collezione dell’artista Un giorno così bianco, così bianco 2013 Impasto di colore su tavola, foglia oro Collezione dell’artista

Voce bassa 2014 Legno, resina, colore Collezione dell’artista Carta 2014 Impasto di colore su carta-legno, cornice rastremata in legno laccato Collezione dell’artista E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo 1976 Fotografia di Giorgio Colombo

UNA PASSEGGIATA NEL COLORE Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI

Con la mostra Un giorno così bianco, così bianco proseguiamo il nostro viaggio attraverso la storia dei grandi maestri italiani. Ettore Spalletti ci regala un’occasione unica per entrare in punta di piedi nel suo magnifico mondo di luci rarefatte e colori delicati che ci raccontano una vita artistica e umana vissuta in maniera appartata e, allo stesso tempo, profonda, misteriosa, magica. Come un filosofo, Spalletti non ci offre una teoria certa, ma preferisce accompagnarci in una ricerca nel colore, una “passeggiata nel colore” – per citare il titolo di alcune sue opere. Una passeggiata senza meta, affinché sia possibile trovare una risposta autonoma e personale alle domande e alle verità del nostro mondo interiore. Sono quindi molto contenta di poter ospitare questo progetto in un momento in cui il MAXXI sta rafforzando il suo rapporto con il pubblico, lavorando quotidianamente sull’interazione con esso e sulla partecipazione più che su una semplice offerta unilaterale. L’artista ha pensato, disegnato, costruito – quasi sognato – uno straordinario allestimento che lega gli ultimi suoi lavori in un’unica grande opera, un ambiente costituito da impalpabili sensazioni che ci commuovono e ci interrogano, stimolando così una nuova relazione con lo spazio. Spalletti riesce a mettere in discussione le nostre convinzioni, i nostri pregiudizi, le nostre certezze su ciò che abitualmente intendiamo come colore, forma, superficie. Ancora una volta ci troviamo immersi in un’esperienza dell’arte che, incoraggiandoci a ripensare gli assunti della creatività, si fa sempre più intima e intensa. Questa mostra è parte di un ampio percorso, intrapreso insieme ad altri due musei italiani, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e il Madre di Napoli, che allestiranno a loro volta due singolari mostre dedicate a Spalletti. Questa “cordata” è per noi testimonianza preziosa di uno sforzo di collaborazione e di un proficuo lavoro comune, che conferma l’esigenza di rafforzare la cooperazione fra istituzioni italiane. La promozione dell’arte contemporanea non può che fare “cordata”, appunto, per condividere ricerca, esperienze, offerta al pubblico.

Ettore Spalletti, uno spazio che scorre all’infinito Anna Mattirolo

Vorrei collocare ad uno ad uno i miei oggetti via via in uno spazio che scorre

all’infinito. E questo nel suo insieme, è lo spazio unitario del lavoro dell’arte. Cioè dell’essenza di un rapporto conoscitivo

col mondo che non si può ridurre ad una somma di nozioni1.

Ettore Spalletti

Una fotografia bianco e nero di Giorgio Colombo ritrae Ettore Spalletti mentre realizza E porgere chissà da quale tempo, quanto rimane vivo (1976), un’opera caratterizzata dal calco in gesso, uno rosa, uno celeste, di due sanpietrini del carcere Borbonico di Pescara. Con quest’azione minimale, pregna di valore simbolico, Ettore si appropriava dello spazio espositivo, dove allora aveva sede la Galleria di Mario Pieroni, per fondere la sua arte con l’architettura che la ospitava. Per sottolineare la sua attenzione nei confronti dello spazio, l’artista interveniva ogni giorno su quest’opera scartavetrando i calchi in gesso e accumulando ai margini delle pietre polvere di colore che si librava nell’aria. Questo gesto poetico, proprio agli esordi della carriera artistica di Spalletti, rivive oggi al MAXXI nella celebre fotografia di Giorgio Colombo che segna l’inizio del percorso espositivo della mostra. Più che una rievocazione storica, l’opera va intesa come una presenza affettiva, come un dono dell’artista al suo pubblico, ma anche come una dichiarazione di intenti, una necessaria premessa per leggere ed interpretare tutti gli altri lavori in mostra. L’opera evidenzia infatti quel profondo, viscerale legame che Spalletti nutre nei confronti dello spazio espositivo e del contesto in cui lavora, un’attenzione che si estrinseca in tutti i suoi progetti successivi. Dalle prime esperienze degli anni settanta, come quelle alla Galleria Paola Betti, dove ricopre il pavimento con un pigmento grigio-azzurro, alla mostra Chambre d’Amis a Ghent (1986), in cui interviene insieme a Remo Salvadori all’interno dell’abitazione del direttore del museo d’arte antica, al più recente Atelier del bosco a Villa Medici (1999), le opere di Spalletti dialogano con l’ambiente che le circonda, dando vita a soluzioni allestitive sempre nuove. E porgere chissà da quale tempo, quanto rimane vivo, contiene inoltre un’altra caratteristica fondamentale dei lavori di Spalletti: quell’attenzione per il colore, che si traduce in un contatto fisico con i pigmenti, una costante che è possibile rintracciare in tutte le opere dell’artista. In tal senso la fotografia riassume e condensa gran parte delle riflessioni sviluppate nella mostra al MAXXI: dalle tavole monocrome adagiate sulle pareti che avvolgono il visitatore in un universo di colori, alle installazioni site-specific dalle forme pure ed archetipe. È questo il caso di Colonne sole (2014), tre grandi elementi la cui sezione ha la forma di “disegno”, dipinti di bianco, che abitano lo spazio espositivo echeggiando la grandiosità classica e rinascimentale. Create per la prima volta nel 1979 in occasione della mostra presso la Galleria Pieroni, queste colonne, prive di base e di capitello, completamente autoportanti e cariche di colore, condensano in un unico lavoro pittura e scultura, bidimensionalità e tridimensionalità2. Superando gli innegabili riferimenti alla ricca tradizione italiana, l’opera va intesa come un omaggio alla colonna, una sua rilettura in chiave contemporanea, incentrata sull’utilizzo del colore. La stessa attenzione per lo spazio e l’architettura si ravvisa in molte altre opere di Spalletti, “sculture pittoriche”, “dipinti tridimensionali” che si staccano dalle pareti per invadere lo spazio e conquistare il movimento. Ed è proprio il suo interesse per lo spazio e l’architettura a spingere l’artista ad appoggiare le tavole su delle staffe per rendere un effetto aggettante rispetto alle pareti. Si passa così dai grandi pannelli di colore rosa, grigi e azzurri, che si staccano dal muro assumendo posizioni sempre nuove, alla costruzione di vere e proprie Stanze, cubi chiusi che racchiudono un universo di colore. Concepite a partire dalla fine degli anni novanta, come un microcosmo raccolto ed isolato in cui poter sostare, riflettere e meditare, queste grandi installazioni, composte da numerose tavole unite tra loro, sono un’immersione nella luce e nel colore. L’opera esposta al MAXXI è Un giorno così bianco, così bianco (2014), una stanza quadrangolare che campeggia al centro dello spazio della Galleria 4 del museo, un cubo bianco, avvolgente, dominato al suo interno da grandi tavole di colore bianco, bordate d’oro. La volontà di stabilire un dialogo con l’ambiente espositivo lo spinge inoltre ad appropriarsi, a conquistare gli elementi architettonici per trasformarli con il proprio intervento. Come afferma l’artista in un’intervista a Paolo Vagheggi, “questa è forse la cosa che mi interessa di più, quando il quadro si assume lo spazio interamente, e allora diventa tutto (...). Non v’è più la cornice che delimitava uno spazio. Togliendola, il colore si assume lo

spazio ed invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa”3. Così, in Voce bassa (2014), un’installazione concepita appositamente per il MAXXI, Spalletti lavora direttamente sul livello del pavimento del museo, ricoprendolo con un piano di colore azzurro. Concettualmente legata all’intervento minimale di E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo, quest’opera amplifica e sviluppa il lavoro degli anni settanta, dando vita ad un’esperienza estetica e sensoriale unica, un regalo per i visitatori, un mare di colore che immerge il pubblico in un’atmosfera di raccoglimento e meditazione. È l’azzurro del cielo, delle “radiazioni azzurre e violette, quando l’atmosfera è attraversata dall’intensità della luce” che si riflette in quest’opera, ma è anche la pittura di luce di Piero della Francesca e dei maestri del Rinascimento, tanto amati da Spalletti4. L’analogia con gli artisti quattrocenteschi non si rintraccia soltanto nell’utilizzo di colori brillanti delicati e materici, ma anche nella prassi esecutiva utilizzata dall’artista: nonostante l’apparente semplicità delle sue opere, generalmente prive di figurazione e caratterizzate da campiture monocrome che ricoprono completamente la superficie, i lavori di Spalletti si connotano infatti per una lentezza meditativa che evoca le antiche tecniche rinascimentali. A tal proposito è interessante citare una dichiarazione dello stesso Spalletti “(...) il colore non è reale. Il colore viene restituito attraverso la quantità del bianco che ho messo nell’impasto. Quindi il rosso viene rosa, il bianco resta bianco, il nero viene grigio, il verde cade di tono lo stesso. Dopo, quando la pasta è asciutta ci vado su con la carta abrasiva. (...) La superficie non è solo più il colore, ma è una cosa di polvere... questo colore che non esiste che però viene fuori attraverso la polvere”5. Una tecnica esecutiva per certi versi simile all’affresco, che richiede molti giorni, perché i lavori, ottenuti mescolando gesso e pigmenti, devono asciugarsi e rapprendersi come su un intonaco, per creare una superficie che ingloba e cattura il colore6. Così nasce quello che Trini ha definito come “sfumato aptico”, quell’effusione unica e irripetibile che scaturisce dal contatto con la storia e con i luoghi cari all’artista7. Ne deriva una tavolozza di infinite sfumature cromatiche: dai rosa delicati che evocano gli incarnati dei volti dei dipinti di Piero della Francesca, agli azzurri impalpabili del cielo di Cappelle sul Tavo, dove risiede l’artista, ai rossi porpora dei tramonti di Roma. Note 1 Paolo Boccacci, Oggetti essenziali, in “Paese Sera”, Roma, 16 novembre 1979. 2 A questo proposito Corà definisce la Colonna di Spalletti come “organismo spaziale cromatico, espansivo ed attraente la luce, interattivo con l’ambiente e con le presenze che attorno ad essa circolavano naturalmente”. Bruno Corà, Ettore Spalletti, contatto con l’invisibile, pubblicato in Ettore Spalletti, catalogo della mostra, MUHKA, MUseum van Hedendaagse Kunst, Anversa 1995, ripubblicato in Ettore Spalletti, il colore si stende asciuga spessisce, riposa (a cura di A. Zevi), catalogo della mostra, Acadèmie de France, Villa Medici, Roma 2006, p. 254. 3 Paolo Vagheggi, L’immagine del colore, in A. Zevi (a cura di), cit. p. 45. 4 Ettore Spalletti, Le radiazioni azzurre e violette..., in “A. E. I. U. O.”, a. IV, n. 7, Roma, marzo 1983, p. 78. 5 Ettore Spalletti, in “Data Arte”, n. 18, Milano, settembre-ottobre 1975, p. 56. 6 “Il supporto può essere una tela o un legno, o addirittura non esiste il supporto, ma è uno spessore di intonaco, oppure un affresco”, in E. Spalletti, Ibid. 7 Tommaso Trini, Nel puro vero, in A. Zevi (a cura di), cit. p. 75.

Arcus S.p.A.Via Barberini, 86 - 00187 Roma

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ARCUS: UNO STRUMENTO DI INTERVENTO A SOSTEGNO DEI BENI CULTURALI.

Nel mese di febbraio 2004, con atto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, è stata costituita Arcus, Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura edello spettacolo S.p.A., ai sensi della legge 16 ottobre 2003, n. 291. Il capitale sociale è interamente sottoscritto dal Ministero dell’Economia, mentre l’ope-ratività aziendale deriva dai programmi di indirizzo che sono oggetto dei decreti annuali adottati dal Ministro per i Beni le Attività Culturali – che esercitaaltresì i diritti dell’azionista – di concerto con il Ministro delle Infrastrutture. Arcus può anche sviluppare iniziative autonome.

Il compito dichiarato di Arcus è di sostenere in modo innovativo progetti importanti e ambiziosi concernenti il mondo dei beni e delle attività culturali, anchenelle sue possibili interrelazioni con le infrastrutture strategiche del Paese.Nella missione di Arcus sostenere progetti significa individuare iniziative importanti, aiutarne il completamento progettuale, intervenire negli aspetti orga-nizzativi e tecnici, partecipare - ove opportuno o necessario - al finanziamento del progetto, monitorarne l’evoluzione, contribuire ad una conclusione feli-ce dell’iniziativa.E’ importante che venga ben compresa la specificità operativa di Arcus, così come emerge da quanto precede: la Società interviene a sostegno organiz-zativo e finanziario su progetti di rilievo, mentre in nessun modo è assimilabile un’agenzia di erogazione di fondi, né può essere annoverata fra i “distribu-tori a pioggia” di fondi pubblici o privati.Arcus, quindi, si propone come uno strumento originale per il sostegno e il lancio di iniziative e progetti importanti e innovativi nel panorama della cul-tura italiana. Il supporto economico, se interviene, deve essere visto come del tutto strumentale nell’ambito di un progetto culturale che sia concettual-mente valido e operativamente condiviso.

Scendendo in qualche particolare, Arcus fornisce assistenza ad iniziative finalizzate, fra l’altro, a:

* predisporre progetti per il restauro, il recupero e la migliore fruizione dei beni culturali;

* tutelare il paesaggio e i beni culturali attraverso azioni e interventi volti anche a mitigare l’impatto delle infrastrutture esistenti o in via di realizzazione;

* sostenere la programmazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi nel settore dei beni culturali;

* promuovere interventi progettuali nel settore dei beni e delle attività culturali e nel settore dello spettacolo;

* individuare e sostenere progetti di valorizzazione e protezione deibeni culturali attraverso interventi a forte contenuto tecnologi-co;

* sostenere progetti inerenti il turismo culturale nell’accezionepiù ampia del termine;

* promuovere la nascita e la costituzione di bacini culturali, cioè di aree geografichesulle quali insistono beni culturali emblematici, in una visione integrata e sistemica capacedi collegare ai beni culturali locali le infrastrutture, il turismo, le attività dell’indotto, i trasporti;

* intervenire nell’ampio settore delle iniziative tese a rendere pienamente fruibili i beni culturali da parte dei diversamente abili.

Per la realizzazione delle proprie attività Arcus si avvale delle risorse di cui all’articolo 60 della legge 27 dicembre 2002, n. 289(Legge Finanziaria 2003). La norma dispone che annualmente il 3% degli stanziamenti previstiper le infrastrutture sia destinato alla spesa per la tutela e gli interventi a favore dei beni edelle attività culturali. Arcus è individuata come la struttura destinataria di tali fondi. Aisensi, poi, dell’articolo 3 della legge 31 marzo 2005, n. 43, la percentuale sopra indicataviene incrementata annualmente di un ulteriore 2%.La Società, inoltre, può ricevere finanziamenti stanziati dall’Unione Europea, dallo Statoe da altri soggetti pubblici e privati.Arcus si muove anche nell’ottica di aggregare attorno ai progetti i possibili stakeholderspotenzialmente interessati. Di volta in volta, pertanto, vengono contattate fondazioni di origine ban-caria e non, enti locali, esponenti delle autonomie e della società civile, università e anche soggetti pri-vati, al fine di coagulare attorno alle iniziative risorse crescenti e finanziamenti coordinati.Il progetto ambizioso di Arcus è così di diventare il “collante” che consente di rendere operativa la capa-cità sistemica di promozione e sostegno progettuale per la realizzazione di iniziative mirate a miglio-rare il quadro dei beni e delle attività culturali, in un’ottica di sempre migliore conservazione, fruizio-ne e valorizzazione. Arcus, muovendosi opportunamente, favorisce la necessaria convergenza ditutti i soggetti, contribuendo quindi al successo dei progetti culturali di volta in volta identificati.

TELECOM ITALIATELECOM ITALIATELECOM ITALIATELECOM ITALIA SOSTIENE SOSTIENE SOSTIENE SOSTIENE LA CULTURA LA CULTURA LA CULTURA LA CULTURA NEL SEGNO DENEL SEGNO DENEL SEGNO DENEL SEGNO DELL’INNOVAZIONELL’INNOVAZIONELL’INNOVAZIONELL’INNOVAZIONE

Contribuire allo sviluppo e alla crescita del Paese anche attraverso il sostegno ad attività e progetti per la

diffusione della cultura, facendo leva su un suo core business: è con questo obiettivo che Telecom Italia

ha scelto di sfruttare la Rete quale veicolo culturale in grado di avvicinare e diffondere i saperi

contemporanei, garantendo allo stesso tempo un accesso libero da vincoli di spazio e tempo.

Nel 2013 l’Azienda rinnova il suo rapporto con una delle principali realtà culturali di Roma, la Fondazione Fondazione Fondazione Fondazione

MAXXIMAXXIMAXXIMAXXI, con la quale proporrà la seconda edizione di MAXXIinWeb, il ciclo di incontri con esperti delle arti e

dell’architettura trasmesso in streaming live e on demand dall’Auditorium del Museo, e realizzerà un’App

mobile appositamente dedicata alla fruizione della cultura digitale.

Nasce dalla partnership con la Fondazione Fondazione Fondazione Fondazione Accademia Accademia Accademia Accademia Nazionale Nazionale Nazionale Nazionale di Santa Ceciliadi Santa Ceciliadi Santa Ceciliadi Santa Cecilia il progetto

PappanoinWeb che si propone di avvicinare alla musica sinfonica e da camera pubblico più vasto e che

durante i suoi tre anni di attività ha registrato oltre 1 milione di visitatori al sito di progetto grazie anche

alle guide all’ascolto dei concerti, ad interviste esclusive e alla possibilità di commentare le dirette sui

canali social network interagendo live con un esperto musicologo dell’Accademia.

Premiate dal successo delle passate edizioni, anche quest’anno Telecom Italia con la Fondazione Musica Fondazione Musica Fondazione Musica Fondazione Musica

per Romaper Romaper Romaper Roma ha riproposto MIT – Meet In Town, il festival di musica elettronica, e Luglio suona Web, la

rassegna dedicata ai grandi concerti della stagione estiva che ha permesso agli appassionati della Rete di

seguire in diretta le esibizioni di Mario Biondi, Ludovico Einaudi e Baustelle.

Sempre in ambito musicale, la collaborazione con la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di BariFondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di BariFondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di BariFondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari

ha aperto al pubblico del web le porte del Teatro Petruzzelli di Bari trasmettendo la Prima del Rigoletto e

la Prima de La Sonnambula all’interno del nuovo progetto 2013 OperainWeb.

Nel settore delle arti figurative e dell’architettura ha affiancato realtà di massimo riscontro internazionale

come la Fondazione Fondazione Fondazione Fondazione BiennaleBiennaleBiennaleBiennale di Veneziadi Veneziadi Veneziadi Venezia mettendo a disposizione del pubblico della Rete tutti i contributi

dell’ultima edizione della Mostra Internazionale di Architettura in un percorso virtuale scandito dalle

testimonianze dei protagonisti.

Si inserisce in questa ottica anche la nuova collaborazione 2013 con Galleria BorgheseGalleria BorgheseGalleria BorgheseGalleria Borghese che ha sviluppato

il progetto Candida Höfer per la Galleria Borghese: un’esposizione dedicata ad una personale

reinterpretazione dell’artista tedesca degli spazi museali della Galleria e un’esclusiva conversazione con

Candida Höfer che è diventata occasione di scoperta e confronto per il pubblico connesso in Rete.

Nell’ambito del teatro e della danza contemporanea Telecom Italia affianca da diverse stagioni la

Fondazione RomaeuropaFondazione RomaeuropaFondazione RomaeuropaFondazione Romaeuropa sostenendo la rassegna internazionale Romaeuropa Festival, della quale

propone una selezione di appuntamenti denominata Metamondi di Telecom Italia trasmessi in live

streaming che portano in Rete le avanguardie artistiche con spettacoli proiettati verso un futuro pieno di

suggestioni dal sapore tecnologico. All’interno della stessa partnership Telecom Italia presenta anche

Digital Life, un percorso espositivo policentrico che indaga le potenzialità del rapporto tra arte e nuove

tecnologie.

Sostiene inoltre il FestivalFestivalFestivalFestivaletteratura di Mantovaetteratura di Mantovaetteratura di Mantovaetteratura di Mantova con l’obiettivo di sensibilizzare i lettori alle nuove forme

digitali di fruizione della letteratura, e nell’edizione appena conclusa ha presentato scrittori in web, un

ciclo di incontri con alcuni dei più importanti autori internazionali diffusi in live streaming direttamente da

Mantova, e Tracce, 23 incontri liberamente aperti al pubblico del Festival che hanno spaziato dalla cultura

classica alle tematiche più attuali e disponibili anche on demand sul sito di Telecom Italia.

Promuove infine con i propri partner il ciclo Italiax10: incontri dove 10 “talenti” nel mondo

dell’innovazione, delle arti e della letteratura accuratamente selezionati dai partner vengono portati alla

ribalta del web in un’arena virtuale dove possono presentare le loro idee e esperienze interagendo in

tempo reale con il pubblico connesso in Rete.

***

Telecom Italia sviluppa infrastrutture e piattaforme tecnologiche su cui voce e dati si trasformano in servizi di

telecomunicazioni avanzati e soluzioni ICT e media all'avanguardia: strumenti di sviluppo per il Gruppo stesso e per

l'intero Paese. Telecom Italia, TIM, MTV Italia e Olivetti sono i principali marchi del Gruppo, icone familiari ai

consumatori e garanzia di affidabilità e competenza.

Vicinanza al cliente e innovazione tecnologica sono le parole chiave del Gruppo con un'organizzazione snella e

centrata sulla qualità del servizio, offerte semplici, attenzione ai momenti di contatto con la clientela e costante

attività di ricerca nei laboratori TILab.

La leadership domestica di Telecom Italia è accompagnata da una significativa presenza internazionale centrata sul

grande mercato sudamericano, con Tim Brasil e Telecom Argentina, che rappresentano oggi il 34% dei ricavi del

Gruppo.

Telecom Italia Ufficio Stampa

+39 06 3688 2610

http://www.telecomitalia.com/media

TERNA: ENERGIA AL TERRITORIO, ALL’AMBIENTE E ALLA CULTURA

Terna promuove da sempre la cultura e l’arte contemporanee: sia sostenendo progetti terzi come la mostra “Ettore Spalletti. Un giorno così bianco, così bianco”, sia attraverso progetti propri, come il Premio Terna per l’Arte Contemporanea, che concretizza l’impegno dell’Azienda per un nuovo mecenatismo d’impresa finalizzato a restituire valore alle comunità e ai territori. Nato nel 2008 in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha l’obiettivo di scoprire giovani talenti e valorizzare arte e cultura italiane; invita ogni anno gli artisti a esprimere la propria creatività su temi legati alla trasmissione di energia. In sole cinque edizioni il Premio Terna ha ridefinito gli standard del sett ore , coniugando democrazia nell’accesso, meritocrazia e interdisciplinarietà nelle valutazioni; imprenditorialità nella valorizzazione delle energie coinvolte; scientificità nella produzione di indagini periodiche di settore; innovazione nella scelta del web quale canale privilegiato di comunicazione e diffusione. Con i numeri record di oltre 10.000 artisti partecipanti e più di 13.000 opere d’arte iscritte, il Premio è diventato prima piattaforma italiana sull’arte co ntemporanea e riferimento imprescindibile per gli addetti ai lavori . La quinta edizione , centrata sul tema “Essere o non Essere. Con gli altri. La Rete Sociale a regola d’Arte”, ha introdotto un’ulteriore innovazione: invita gli artisti a espl orare il complesso terreno dove si incontrano arte e solidar ietà , per incoraggiare un’inedita forma di “solidarietà d’autore”. Attraverso la categoria “Terawatt” il Premio ha coinvolto i “big” dell’arte contemporanea, e nelle prime tre edizioni ha visto vincere rispettivamente Luigi Ontani, Alberto Garutti ed Ettore Spalletti . Terna è un grande operatore di reti per la trasmiss ione dell'energia . In Italia è responsabile della gestione in sicurezza, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, dell’equilibrio tra domanda e offerta di energia elettrica; provvede inoltre alla manutenzione e allo sviluppo della rete elettrica. Con oltre 63.500 km di linee gestiti e l’impegno di 3.500 professionisti, è il primo operatore di Rete indipendente in Europa e il sesto al mondo . Attraverso Terna Rete Italia gestisce la Rete di Trasmissione Nazionale. Attraverso Terna Plus gestisce nuove opportunità di business in Italia e all’estero. Amministratore Delegato è Flavio Cattaneo, Presidente è Luigi Roth. Terna oggi va oltre il compito tradizionale di razionalizzare la Rete: progetta tralicci dal desig n innovativo . Nel 2008 ha installato, lungo la linea toscana dell’alta tensione “Tavarnuzze-Santa Barbara”, i sostegni disegnati da Sir Norman Foster , architetto e designer britannico tra i principali esponenti mondiali dell’architettura hi-tech. Negli ultimi anni Terna ha anche utilizzato i tralicci monostelo , che rispetto ai sostegni tradizionali abbattono l’ingombro al suolo e i tempi di montaggio: installati in varie zone d’Italia, rappresentano il 70% della “Chignolo Po–Maleo”, l’elettrodotto più ecologico d’Italia. Terna inoltre ha recentemente installato in Lombardia il primo traliccio Germoglio dell’architetto Hugh Dutton (capo gruppo progetto: Studio Arch. Rosental), vincitore del concorso Terna “Tralicci del Futuro”: un progetto che coniuga standard eccellenti di sicurezza, efficienza e design. Altri Germogli sono stati installati lungo l’elettrodotto “Trino-Lacchiarella”, l’autostrada dell’energia che corre per 95 km tra Lombardia e Piemonte. Infine, prima in Europa, Terna sta realizzando i “tralicci d’artista” : lungo il nuovo elettrodotto Foggia-Benevento è in costruzione l’opera site specific di Daniela De Lorenzo, artista vincitrice per la categoria Terawatt del Premio Terna 04, centrato sul tema del rapporto fra Territorio e Arte. www.terna.it www.premioterna.com

SKY ARTE HD - CANALI 110, 130 e 400 di SKY –

PITTURA, SCULTURA, MUSICA, LETTERATURA,

TEATRO E DESIGN, FORME ESPRESSIVE ANTICHE E CONTEMPORANEE:

L’ARTE E IL SAPERE AL CENTRO DELLA

PIATTAFORMA

SKY ARTE HD, il primo canale televisivo italiano dedicato all’Arte in tutte le sue declinazioni, è visibile a tutti gli abbonati Sky (che dispongono dell’HD nel proprio abbonamento) alle posizioni 110, 130 e 400 della piattaforma. Pittura, scultura, architettura, musica, letteratura, teatro, design e tutte le forme di espressione artistica trovano spazio in un unico palinsesto dedicato sia agli appassionati, che hanno l’opportunità di approfondire i loro interessi, sia ai semplici curiosi che possono avvicinarsi all’arte in un modo nuovo attraverso le grandi produzioni internazionali (Sky Arts, BBC, Channel 4, Arte, PBS, Sundance Channel) e quelle originali del canale. Con un linguaggio contemporaneo e mai didascalico, che trova nella contaminazione dei generi la sua chiave narrativa, Sky Arte HD racconta le infinite risorse del patrimonio artistico mondiale, con un occhio di riguardo alla straordinaria tradizione italiana e al talento dei nostri artisti. Dalla Cappella Sistina, presentata su Sky Arte HD in tutta la sua potenza espressiva nella produzione originale Michelangelo – Il cuore e la pietra, che su Sky 3D è stata accompagnata, proprio il 1° novembre, da un esclusivo documentario sulla Cappella Sistina, alle provocazioni di Marina Abramovic, dal fascino di maestri del calibro di Daniel Baremboim alle leggende del rock come Jim Morrison, dai talenti eclettici alla Tom Ford alla regina della fotografia Annie Leibovitz, il canale ospiterà i mille linguaggi dell’arte. Tra le produzioni originali ci sono programmi appositamente creati per i più piccoli, come L’arte non è marte, che porta con allegria i bambini e i genitori alla scoperta dell’Arte come un elemento che può far parte della vita di tutti, e viaggi nel mondo dell’arte contemporanea, come Potevo farlo anch’io, condotto da Alessandro Cattelan e Francesco Bonami, che ci guidano con un approccio ironico tra le meraviglie e i paradossi dei maggiori capolavori della contemporaneità. Uno spazio importante è dedicato agli eventi sul territorio: rassegne, mostre e retrospettive saranno raccontate nel reportage Grandi Mostre, in cui il complesso meccanismo della realizzazione di una mostra viene raccontato passo dopo passo, dal

trasporto delle opere al vernissage. Ed ancora Sky Arte HD in occasione del Salone e Fuorisalone 2013 ha realizzato la produzione originale De.sign che ha portato gli spettatori nel cuore della design week milanese con le pillole quotidiane dedicate al Fuorisalone, con un reportage finale su tutta l’edizione 2013, e con un’importante serie di documentari dedicati alla storia del design. Un’altra produzione originale di Sky Arte è Bookshow, interamente dedicato ai libri e che li racconta attraverso una semplice ma esaustiva struttura tripartita: un libro, un luogo, un ospite. Ed ancora Destini Incrociati Hotel, un cartoon spensierato e colorato che racconta, ambientandoli in un Hotel dove le porte delle camere si aprono e si chiudono sui destini dei protagonisti, incontri che hanno cambiato la storia. Nel mese di giugno Sky Arte Hd ha presentato Contact un’altra produzione originale che in 10 episodi compie un viaggio straordinario e affascinante nella città proibita dei provini, a contatto dei celebri fotografi della Magnum Photos, la leggendaria agenzia fondata nel 1947. Nel mese di ottobre Sky Arte presenta Capolavori Svelati: Greta Scacchi mostrerà come un grande artista, oltre che uno straordinario interprete artistico, sia anche un vero e proprio narratore del suo tempo. Nel mese di novembre tornerà su Sky Arte una nuova serie di Contact e di Street Art una produzione originale interamente dedicata al mondo dell’arte di strada. Sky Arte HD si avvale del contributo di Enel, main sponsor del canale e dei suoi programmi di punta, come è accaduto per Michelangelo – Il cuore e la pietra, e che partecipa attivamente alla realizzazione di produzioni ad hoc come Corti di luce e gli speciali dedicati a Enel Contemporanea, il progetto di arte contemporanea promosso dall’azienda e giunto alla sesta edizione. Sky Arte HD ha inoltre stretto delle importanti partnership con l’Istituto Luce-Cinecittà e con festival, mostre e fiere per raccontare i principali eventi culturali italiani, quali il Festivaletteratura di Mantova, Roma Europa Festival e Artissima. Ancora, Sky Arte HD sarà media partner del MAXXI, dal mese di ottobre delle produzioni originali racconteranno le principali mostre della stagione del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. In linea con il linguaggio moderno della programmazione, il canale ha una forte presenza sul web e sui social network (Facebook, Twitter e Instagram), grazie al sito www.skyarte.it e a Sky Go, il servizio di streaming dei programmi che permette di vedere Sky su pc e smartphones. I contenuti principali di Sky Arte HD sono disponibili anche sul servizio Sky on Demand. «Quello che ci prendiamo è un grande impegno - spiega Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte HD - perché raccontare l’Arte in televisione, in tutte le sue sfaccettature e in maniera nuova e originale, è una grande scommessa. Ma l’Arte, nelle sue molteplici espressioni, sia antiche che contemporanee, sia colte che popolari, è un’esperienza che migliora della vita e offre un serbatoio infinito di storie appassionanti che siamo fieri di offrire al pubblico di Sky.»

Ufficio stampa Sky Arte HD MN – Cristiana Zoni – [email protected] Marilena D’Asdia – MN [email protected] Tel 06.853763 Ufficio Stampa Sky – Elena Basso [email protected] Tel 02.308015837