Estrazione con solventi - home page | Dipartimento di ... · L’estrazione con solvente è un...
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Estrazione con solventi
L’estrazione con solvente è un esempio di tecnica di purificazione.Ci permette di separare sostanze con diversa solubilità.
Quando una sostanza è posta a contatto con due solventi non miscibili tra loro, si ripartisce in misura tale che, per una data temperatura, il rapporto tra le concentrazioni nelle due soluzioni sia costante.
Si definisce coefficiente di ripartizione, R, il rapporto:
R = Conc. liquido estrattore / Conc. liquido da cui si effettua l'estrazione
ESTRAZIONE
-se K =1, il soluto si ripartisce equamente tra le due fasi, e non è possibile condurre una separazione per estrazione selettiva. Il valore di K deve necessariamente essere maggiore di 1.
-A meno che K non abbia un valore estremamente elevato, non é possibile separare efficacemente il soluto mediante un’unica operazione, al contrario, é preferibile effettuare diverse estrazioni, adoperando piccole quantità di solvente puro per volta.
-Si deve notare che tra il valore del coefficiente di ripartizione ed il rapporto tra le solubilità della sostanza nei due solventi non vi è sempre relazione. Così, per es., a 15 ºC, la solubilità dello iodio nel CS2 è 132 volte maggiore di quella nell'acqua; tuttavia, K = 410
OH
O OH
acidobenzoico
mentolo
Solubili in solventi organici come CH2Cl2 e CH3COOCH2CH3 (AcOEt), poco solubili in acqua
Esperienza di laboratorio: separazione di
NO2
NH2
para nitro anilina
Forma acida Non dissociatameno polare
Forma deprotonata,Ionica e polare
Per la separazione si sfrutta la diversa solubilità di molecole con proprietà acide
COOHCOO-
Solubili in acqua
+ OH-
+ H+
Solubili in solvente organico
Per la separazione si sfrutta la diversa solubilità di molecole con proprietà acide
NO2
NH2
+ OH-
+ H+
NO2
NH3+
Forma basica non dissociatameno polare
Forma protonata,Ionica e polare
Comunemente uno dei due solventi è acqua mentre l’altro è un solvente organico non miscibile (acetato di etile, etere etilico, cloruro dimetilene).
In genere un composto organico si scioglie molto poco in acqua, a meno che non contenga gruppi molto polari o ionizzabili.
soluzione di A+ B
liquido immiscibile
Tappo di plastica
rubinetto
Utilizzando un imbuto separatore si possono separare le due fasi. La fase acquosa sarà sopra o sotto in funzione della densità del solvente organico.
Imbuto separatore
Uso dell’ imbuto separatore Svuotare il liquido
sotto, più denso,
togliendo il tappo
Si agita e si sfiata
puntando verso l’alto.
Attenzione allo sviluppo
di vapori
effetto schiuma all’interfaccia
Emulsioni H 2O-solvente organico
1. Aspettare che l’emulsione si separi
2. Provare ad aumentare il volume delle fasi
3. Aggiungere etanolo (poche gocce)
4. Aggiungere NaCl o un sale di ammonio alla fase acquosa.
Agente disidratante
Non adatto per Acqua residua mg H2O/L
g H2O/g essiccante
azione
CaCl2 alcoli, ammine,aldeidi, ammidi, chetoni
0.14-0.25 0.2 (1H2O)0.3 (2H2O)
idratazione
MgSO4 composti sensibili agli acidi
1.0 0.2 - 0.8 idratazione
Setacci molecolari
molecole più piccole dei pori
0.18 adsorbimento
P2O5 Alcoli, acidi, ammine, chetoni
3x10-5 0.5 idratazione
Na2SO4 12 1.2 idratazione
Agenti disidratanti:per rimuovere tracce d’acqua
Cromatografia
E’ una tecnica che permette di separare i componenti di una miscela sfruttando la loro diversa affinità e velocità di spostamento su un solido, la fase fissa, quando vengono trascinati da un solvente in movimento o eluente, la fase mobile.
(1) Le particelle delle diverse sostanze vengono adsorbite dalla superficie del solido con forze di diversa entità e perciò saranno trattenute in maniera diversa. (2) Al passaggio dell’eluente, esse verranno trascinate con velocità diversa, per cui si separeranno (3) formando delle zone diversamente arricchite nei componenti.
FASE MOBILE
1
FASE STAZIONARIA
22 33
La fase fissa può essere costituita da una lastrina o una colonna di vetro riempita con ossido di alluminio o di silicio.
miscela di quattro sostanze
ossido di alluminio o silicio
eluente
Cromatografia su colonna
In chimica organica la cromatografia su colonna e’utilizzata per separare i composti di una miscela e quindi analizzarli o purificarli
In chimica organica l’analisi con TLC e’ utilizzata per:
a) verificare la purezza di un composto (numero di macchie).
b) identificare un prodotto in una miscela (altezza della macchia)
c) seguire e verificare l’andamento di una reazione chimica (intensitàdella macchia).
Lastrina(fase stazionaria)
Eluente(fase mobile)
Cromatografia su strato sottile (TLC, thin layer chromatography)
Cromatografia su strato sottile (TLC, Thin Layer Chromatography)
C
La separazione dei componenti della miscela è dovuta alla loro diversa affinità per la fase mobile (l’eluente) e per la fase stazionaria (silice).
Tale affinità dipende soprattutto dalla polarità: sia dei composti da separare, sia della fase stazionaria e dell’eluente.
Le TLC su gel di silice sono un esempio di cromatografia in fase diretta, in cui la fase stazionaria è più polare rispetto alla fase mobile, per cui i composti più polari sono più trattenuti (perché hanno maggiore affinità con la silice) rispetto ai composti meno polari.
Composto più polare, maggiormente trattenuto dalla silice
Composto meno polare, trattenuto in misura minore dalla silice
polaritàeluente
Il gel di silice SiO2 o ( allumina Al2O3) e’ deposto in strato sottile su una lastra di vetro o plastica. La silice e’ molto polare. La superficie dei granuli di silice è caratterizzata dalla presenza di gruppi silanolici (Si-OH) e di gruppi silossanici (Si-O-Si). Sui primi ha luogo l’interazione tra fase fissa e soluto
SiO
OH
O
O
SiO
SiO
OHO
OHO
Si Si Si
Solventi volatili e incolori. L’acqua non è un buon solvente perchè può bloccare i gruppi silanolici ≡Si-OH,disattivando la fase stazionaria.
S iOHO
H
H
Fase stazionaria o fase fissa
Fase mobile o eluente
Affinità di classi di composti
con fasi stazionarie polari
Composto Gruppo
funzionale
i
adsorbimento
crescente:
servono eluenti
più polari per
muovere
le macchie
Acidi
Alcoli
Ammine
Mercaptani
Aldeidi
Chetoni
Esteri
Eteri
Alcheni
Alcani
C
OH
O
OH
NH2
SH
C
O
H
C O
C
O
O R
O
R
H
C C
H
R
Valutare la fase mobile a seconda delle molecole presenti:Simile scioglie simile!
La diversa interazione con il solvente e con la fase stazionaria dipende dal tipo di composto organico e determinera’ una diversa velocita’ di salita.
La fase mobile dovràavere caratteristiche tali da competere, con il soluto, per l’adsorbimento sulla fase stazionaria. Se la competizione èefficace, il soluto passa più tempo nella fase liquida e scorre di più.
Fase mobile
Polarità decrescente
Solvente
H2O Acqua
RCOOH Acidi organici (acido acetico)
RCONH2 Ammidi (N,N-dimetilformamide)
ROH Alcooli (metanolo, etanolo)
RNH2 Ammine (trietilammina, piridina)
RCOR Aldeidi, chetoni (acetone)
RCOOR Esteri (acetato d’etile)
RX Alogenuri (CH2Cl2 > CHCl3 > CCl4)
ROR Eteri (dietiletere)
ArH Aromatici (benzene, toluene)
RH Alcani (esano, etere di petrolio)
Occorre stabilire quale solvente sia l’eluente più adatto per una sostanza,ricordando
che un solvente troppo polare fa migrare le macchie tutte insieme con il fronte del
solvente, mentre un solvente troppo poco polare non le fa avanzare sufficientemente.
fase mobile é il solvente che sale lungo lo strato sottile per capillarità
“linea di deposizione” } 1-1.5 cm.
Sciogliere o diluire il campione(pochi mg se solido, oppure una piccola goccia se liquido) in una provetta, con 1-2 ml di solvente, ad esempio CH2Cl2. Se si analizza una soluzione (cioe’ un solido o un liquido sciolto in qualche solvente) o una miscela di reazione non é sempre indispensabile diluire.
Preparare la lastra tracciando delicatamente con la matita una linea parallela al bordo a 1-1.5 cm, indicando con sigle le sostanze depositate in corrispondenza delle macchie.
Depositare il campione. Si immerge nella soluzione un capillare, e lo si appoggia sulla linea tracciata lasciando una piccola macchia (diametro<3 mm).
2 31X
Preparazione della lastrina
X miscela1,2,3 composti puri
Eluizione della lastrinaComposto A (meno polare)
Composto B (più polare)
Miscela A+B
Si chiude la camera e si osserva la salita per
capillarità (corsa) del solvente lungo la lastrina.
Si pone la lastra preparata nella camera di sviluppo (barattolo di marmellata), satura
del solvente di trasporto (eluente).
La lastra è introdotta in modo che la base sia immersa nel solvente, ma senza superare
la linea tracciata a matita.
Attendere fino a quando il il solvente è
salito a circa 2/3 dell’altezza
~ 0.5 cm
Attendere l’evaporazione del solvente dalla superficie della lastra!
Le macchie del composto organico possono essere raramente rivelate a occhio nudo .
la lastra va posta quindi sotto una lampada di luce ultravioletta . Le lastrine commerciali contengono un indicatore di fluorescenza (ZnS) che assorbe luce ultravioletta a 254 nmed emette luce verde a 530 nm, pertanto la loro esposizione sotto la lampada UV rende lo strato di silice di color verde chiaro. Dove sono presenti sostanze che assorbono sopra i 250 nm, non si vede la fluorescenza dell’indicatore e si osservano macchie di color viola.
Altrimenti si usano reagenti di sviluppo , in grado , ad esempio, di ossidare la maggior parte delle sostanze organiche (permanganato di potassio ossida facilmente il mentolo)
1.UV 2.KMnO4
Metodi complementari
Visualizzazione dei risultati
A. Determinare il fattore di ritenzione (Rf) per ciascuna macchia.
B. I componenti incogniti vengono identificati per confronto con gli Rf degli standard, anche su lastrine caricate separatamente . L’Rf è specifico, definita la miscela eluente, per ogni sostanza organica. miscela std std std
incognita 1 2 3
distanza tra centro della macchia e linea di deposizione
distanza tra il fronte del solvente e linea di deposizioneRf =
1
3
2
?
?
?
- - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
dS
d B
dA
dc
Rf componente A=
Rf componente B=
dAdS
dBdS
Analisi dei risultati
2 31X
Fronte del solvente
FASE STAZIONARIA
SiOO
HH
SiOO
HH
SiOO
HH
OH
FASE STAZIONARIA
OH
OH
OH
OH
OH O
H
Minore interazione con la fase stazionaria:velocità maggiore, verso zone libere
Se la concentrazione dei composti depositati è troppo elevata, questi saturano i siti attivi del gel di silice e corrono in modo irregolare!
1
3
2
2 31X
Tutti i siti sono saturati
Lastrina da rifare!!
Ricordarsi di diluire i campioni e di evitare l’uso dell’acqua!
“Scodamento” delle macchie
Cristallizzazione
Caldo Freddo
Impurezzeinsolubili
Acidobenzoico
Impurezzesolubili
Impurezzeinsolubili
Impurezzesolubili
Acidobenzoico
(filtrazione a caldo)
Caldo Freddo
Impurezzeinsolubili
Acidobenzoico
Impurezzesolubili
Impurezzeinsolubili
Impurezzesolubili
Acidobenzoico
(filtrazione a caldo)
(Cristalli di acido benzoico,si recuperano mediante filtrazione a freddo)
è basata sull'ottenimento di una soluzione sovrasatura del prodotto:
1. per lento raffreddamento (a temperatura ambiente o inferiore) di una
soluzione satura al punto di ebollizione, eventualmente filtrata a caldo,
(cristallizzazione “caldo/freddo”)
Cristallizzazione:
2. per aggiunta di un solvente (in cui il prodotto non è solubile) ad una soluzione
satura a temperatura ambiente; l'aggiunta prosegue fino al momento in cui
inizia a formarsi un precipitato.
Non-solvente, polare
Acidobenzoico
Impurezzesolubili
H2O
Acidobenzoico
Impurezzesolubili
cristalli
Soluzione tornalimpida
Miscela tobida