Estote Parati - Numero 9

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GRUPPO SCOUT CAPEZ GRUPPO SCOUT CAPEZZA ZANO 1 NO 1 « ESTOTE PA « ESTOTE PAR A RA  TI »  TI » NEWS LETTER NEWS LETTER | sommario | In questo numero Anno 2 numero 9 Gennaio 2012 Editoriale: in barba ai Maya...; Scautismo: “Costruttori di pace”; La parola ci dice: Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace; Memoria storica; Ernesto Teodoro Moneta News: Pakistan, India, Bangadlesh; Creatività: Palest ra per la mente; Pillole di storia: Romera 2010, spiritualità Inserti Adulti Scout: “La Mondialità, cos'è?” Educazione e formazione: Educare alla pace Educazione e formazione: La psicologia di Gandhi | scautismo | Costruttori di paceEcco tre parole semplici ma ricche di significato: letteralmente il costrutto- re è colui che costruisce, che edifica; la pace è una condizione di tranquillità e di calma. Sembra una ricetta facile ma in realtà richiede un impegno quotidiano di non violenza, di non giudizi verso gli altri e di autocritica che non sempre si riesce ad attuare. Eppure come genitore avremmo il dovere di non mancare come educatore a questo compito. Come? Non saprei dire esattamente se e come ci riesco, posso solo dire che osservando 10 piccole regoline che impariamo da piccoli (i 10 Comandamenti) sono la base di un percorso umano e sereno che ci aiuta certamente a costruire piccoli mattoni. Firmato una mamma Costruttore di pace è semplicemente colui che tratta ogni persona con la quale comunica e interagisce come suo fratell o. Firmato un papà. | editoriale | In barba ai MAYA... A tutti voi da parte dei lupetti, scout, guide, novizi, rover, scolte, capi, foulard blanc ed adulti scout del Capezzano 1 tutti in coro gridiam: BUON 2012! FILASTROCCA DI CAPODANNO Filastrocca di capodanno: fammi gli auguri per tutto l'anno: voglio un gennaio col sole d'aprile, un luglio fresco, un marzo gentile; voglio un giorno senza sera, voglio un mare senza bufera; voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del pesco; che siano amici il gatto e il cane, che diano latte le fontane. Se voglio troppo, non darmi niente, dammi una faccia allegra solamente. Gianni Rodari www.giannirodari.it | la Parola ci dice | Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace Dal 1968, p er iniziativa di paolo VI, il nuovo anno si apre all'insegna della preghiera e della riflessione sul tema della pace, bene primario per l’uomo e per l’intera umanità. E da altrettanto tempo, questo tema viene affrontato nel tradizionale Messaggio che il Papa rivolge alla Chiesa Universale in una forma strettamente unita al tema della giustizia, al punto che si può veramente parlare di Giornata di Preghiera per la Pace e la Giustizia nel mondo. È inutile rammentare l'assenza di una pace duratura sul nostro pianeta: le guerre in atto, civili e militari, sono ancora molte, e i mezzi di comunicazione ce le pongono davanti agli occhi come pane quotidiano, in tempo reale e nella loro cruda realtà. [continua all'interno] | un' immagine, un pensiero | Un futuro di FRATER NIT A' e COOPERAZIONE «Vogliamo che gli uomini della prossima generazione siano di più ampie vedute e che si considerino reciprocamente come fratelli, figli di un unico  padre, in ogni parte del mondo, quale possa essere il loro credo religioso, il colore della propria pelle, il loro Paese o la loro casta.»  Baden Powell

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GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1 

« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER

sommario |

n questo numeronno 2 numero 9 Gennaio 2012

Editoriale: in barba ai Maya...;

Scautismo: “Costruttori di pace”;

La parola ci dice: Educare i giovani alla

ustizia e alla Pace;

Memoria storica; Ernesto Teodoro Moneta

News: Pakistan, India, Bangadlesh;

Creatività: Palestra per la mente;

Pillole di storia: Romera 2010, spiritualità

InsertiAdulti Scout: “La Mondialità, cos'è?”

Educazione e formazione: Educare alla pace

Educazione e formazione: La psicologia di

andhi

| scautismo |“Costruttori di pace”

Ecco tre parole semplici ma ricche di

significato: letteralmente il costrutto-

re è colui che costruisce, che edifica;

la pace è una condizione di

tranquillità e di calma. Sembra una

ricetta facile ma in realtà richiede un

impegno quotidiano di non violenza,

di non giudizi verso gli altri e di

autocritica che non sempre si riesce

ad attuare. Eppure come genitoreavremmo il dovere di non mancare

come educatore a questo compito.

Come? Non saprei dire esattamente

se e come ci riesco, posso solo dire

che osservando 10 piccole regoline

che impariamo da piccoli (i 10

Comandamenti) sono la base di un

percorso umano e sereno che ci

aiuta certamente a costruire piccoli

mattoni. Firmato una mamma

Costruttore di pace è semplicemente

colui che tratta ogni persona con la

quale comunica e interagisce come

suo fratello. Firmato un papà.

editoriale |n barba ai MAYA...

tutti voi da parte dei lupetti, scout,

uide, novizi, rover, scolte, capi, foulardanc ed adulti scout del Capezzano 1

tti in coro gridiam: BUON 2012!

LASTROCCA DI CAPODANNO

lastrocca di capodanno:

mmi gli auguri per tutto l'anno:

oglio un gennaio col sole d'aprile,

n luglio fresco, un marzo gentile;

oglio un giorno senza sera,

oglio un mare senza bufera;

oglio un pane sempre fresco,

ul cipresso il fiore del pesco;

he siano amici il gatto e il cane,

he diano latte le fontane.

e voglio troppo, non darmi niente,ammi una faccia allegra solamente.

Gianni Rodari

www.giannirodari.it

| la Parola ci dice |Educare i giovani alla

Giustizia e alla PaceDal 1968, per iniziativa di paolo VI, il

nuovo anno si apre all'insegna della

preghiera e della riflessione sul tema

della pace, bene primario per l’uomo

e per l’intera umanità.

E da altrettanto tempo, questo tema

viene affrontato nel tradizionale

Messaggio che il Papa rivolge alla

Chiesa Universale in una formastrettamente unita al tema della

giustizia, al punto che si può

veramente parlare di Giornata di

Preghiera per la Pace e la Giustizia

nel mondo.

È inutile rammentare l'assenza di

una pace duratura sul nostro

pianeta: le guerre in atto, civili e

militari, sono ancora molte, e i mezzidi comunicazione ce le pongono

davanti agli occhi come pane

quotidiano, in tempo reale e nella

loro cruda realtà.

[continua all'interno]

| un' immagine, un pensiero |Un futuro di FRATERNITA' e COOPERAZIONE«Vogliamo che gli uomini della prossima generazione siano di più ampievedute e che si considerino reciprocamente come fratelli, figli di un unico

 padre, in ogni parte del mondo, quale possa essere il loro credo religioso, ilcolore della propria pelle, il loro Paese o la loro casta.»  Baden Powell

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memoria storica |rnesto Teodoro Monetaemio Nobel per la Pace anno 1907

Forse non è lontano il giorno in cui tutti i

opoli, dimenticando gli antichi rancori, si

uniranno sotto la bandiera della fraternità

niversale e, cessando ogni disputa,

ltiveranno tra loro relazioni assolutamente

acifiche, quali il commercio e le attività

dustriali, stringendo solidi legami. Noi

pettiamo quel giorno. »

n dall'adolescenza fu influenzato dall'perienza della lotta per l'indipendenza

ntro l'Austria: lo troviamo, infatti, appena

uindicenne, a combattere sulle barricate,

urante le Cinque Giornate di Milano, insieme

padre, per difendere la casa di famiglia.

el 1887 fondò “l'Unione Lombarda per la

ce” e la “Società per la pace e la Giustizia

ternazionale”.

el 1890 cominciò a pubblicare un almanacco

nnuale chiamato “L'Amico della pace” e la

a Vita Internazionale” con il quale la sua

dagine ed il suo impegno assunsero un

spiro cosmopolita che lo proiettarono

ecisamente nello scenario europeo creando

premesse per il conferimento del Premio

obel per la Pace.

el 1895 Moneta divenne il rappresentante

aliano nella Commissione dell' “International

eace Bureau”.

el 1906 programmò e costruì un Padiglione

er la Pace alla Esposizione Internazionale di

lano, durante la quale condusse come

esidente il 15º Congresso Internazionale

lla Pace.

el 1938 l'accademia di Svezia propose B.P. e

movimento scout come destinatari del

emio Nobel per la pace e per l'impegno

ofuso per la stessa, per l'anno 1939 (doposere stato nominato più volte negli anni

ecedenti)[1]. Lo scoppio della Seconda

uerra mondiale fece decidere all'accademia

Svezia di non assegnare il premio per l'anno

939 e successivi.

[1] www.nobelprize.org

| continua dalla copertina |Educare i giovani allaGiustizia e alla Pace

Oramai è sempre più chiaro che non

si può pensare alla pace solo come

ad un'assenza di conflitti, anche se

questo già rappresenta una grande

conquista: non si può parlare di pace

là dove non si pensi innanzitutto alla

creazione di un condizione di giusti-

zia sociale. Alla base di ogni conflitto,

infatti, troviamo una o più situazioni

di ingiustizia, di disuguaglianza, di

scarsa fratellanza e di assenza totale

di dialogo su temi fondamentali quali

il diritto alla terra, alla casa, al

lavoro, all'educazione, alla salute.

  Troppo spesso i conflitti nascono

perché c'è chi possiede tutto e c'è

chi non ha nulla: e finché chi ha tutto

ritiene che il suo benessere coincida

con una situazione di pace, avremoper contro sempre un esercito di

gente che non ha nulla e che

giustamente reclama il proprio

accesso almeno alle elementari

condizioni di vita dignitosa.

Ma nel messaggio di Benedetto XVI

per la Giornata di quest'anno possia-

mo scorgere in maniera chiara un

elemento di novità che troviamo giàa partire dal titolo: “Educare i gio-

vani alla giustizia e alla pace”.

Credo sia la prima volta che un Papa

diriga il Messaggio al mondo

giovanile. Il Papa inizia constatando

la particolare situazione di crisi

finanziaria, sociale ed economica

nella quale il pianeta si trova

immerso. «Sembra quasi che una

coltre di oscurità -cito testualmente-

sia scesa sul nostro tempo e non

 permetta di vedere con chiarezza la

luce del giorno». Oggi, abbiamo

bisogno di buone dosi di entusiasmo:

e chi maggiormente

può aiutare il mondo a guardare al

futuro con speranza sono coloro a cui

il futuro è inevitabilmente affidato,

ossia le giovani generazioni.

Certo, vedendo la realtà giovanile

che ci circonda verrebbe da dire che

grandi elementi di speranza non ce

ne sono: ma invece di additare i

giovani come senza valori e incapaci

di pensare a ideali alti, è giunto il

momento di costruire per loro e

intorno a loro un ambiente che li

stimoli a prendere in mano

seriamente il loro presente perché

possano assicurare al nostro pianeta

un futuro che, nella situazione

attuale, ci pare molto incerto.

Come fare? Il Papa vede in una

instancabile azione educativa

l'elemento chiave. Parlando di

educazione, non si rivolge solo alle

classiche istituzioni educative

(famiglia e scuola), ma anche airesponsabili politici e al mondo dei

"media" perché facciano degli sforzi

significativi che vadano in questa

direzione. È necessario che tutti

facciamo lo sforzo di essere per i

giovani degli autentici testimoni (è di

questo che essi hanno bisogno più

che di sterili discorsi pseudo

educativi): testimoni che con la vita

dimostrano la voglia di andare alla

ricerca profonda di quei valori che la

legge morale scritta nel cuore degli

uomini e troppo spesso assopita

dalla ricerca del successo facile, dei

soldi e del mito dell'eterna

giovinezza esteriore, è ancora

capace di annunciare. “  Alzare gli

occhi verso Dio", chiede il Papa al

termine del suo messaggio, permettenon solo di non affogare nei problemi

della nostra quotidianità, ma "di

incontrare Gesù Cristo", fondamento

della vera giustizia e della vera pace.

AE Don An elo

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adulti scout |a «Mondialità», cos'è?ogliamo che gli uomini della prossimaenerazione si considerino come fratelli.

n futuro di fraternità e di cooperazione

Vogliamo che gli uomini della prossima

enerazione siano di più ampie vedute e che

considerino reciprocamente come fratelli,

gli di un unico padre, in ogni parte del

ondo, quale possa essere il loro credo

ligioso, il colore della propria pelle, il loro

aese o la loro casta.

on l'avvento della buona volontà e della

operazione, le discordie meschine che

anno diviso il Paese cesseranno, gli uomini

on continueranno più – magari professandosi

atelli – ad agire come nemici in nome di

assi o ideologie e a “dividere la casa contro

stessa”.

on la buona volontà e la cooperazione, le

azioni simpatizzeranno tra di loro, e i

oliticanti scopriranno che non è più possibile

ascinare in guerra popoli che sono

michevolmente disposti l'uno verso l'altro; si

nderanno conto che è la volontà del popolo

e conta.»

Baden Powell

 Taccuino, scritti sullo scautismo – 1921

Messangers of Peace”

ggi, il Movimento conta 40 milioni fra scouts

guide attivi in oltre 155 Nazioni e si stimae, a partire dal 1907, in 100 anni di storia,

ano state pronunciate ben 500 milioni di

omesse!

enza ombra di dubbio, lo scautismo

ppresenta il movimento pacifista più

umeroso e prolifico al mondo, distribuito

asversalmente ad ogni livello di

ppresentanza sociale, civile e politica.

arlo XVI Gustavo, re di Svezia e presidente

norario della World Scout Foundation

sieme al principe saudita Faisal al Saud,

inistro dell'Educazione e Presidente degli

outs sauditi, hanno presentato al Jamboree

011 il progetto “Messangers of peace”.

www.scoutmessengers.com )

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In tutto il mondo, gli scout sono

impegnati in progetti che aiutano le

persone. Essi risolvono i conflitti a

scuola impedendo il bullismo, con-

ducono programmi di educazione tra

pari, aiutano i poveri e gli affamati,

creano soluzioni ai problemi ambien-

tali, ed eseguono innumerevoli altri

progetti di servizio. “Messaggeri di

Pace” è il collettore che raccoglie e

supporta tutti questi progetti locali a

livello mondiale: ogni scout che

gestisce un progetto di servizio è un

“Messaggero di Pace”. Insieme,

creano una rete di Messaggeri di

Pace in tutto il mondo.

“Tutto ciò che serve per essere

un messaggero è quello di esegui-

re un progetto che aiuti la propria

comunità; ma in che modo?

Semplice:hai visto un problema nella

tua comunità? Si può fare qualcosa

 per risolvere questo problema? Se ècosì, allora puoi essere anche tu un

messaggero. Cosa stai aspettando? “

Questo progetto è supportato

finanziariamente dal World Scout

Foundation ed amministrato dagli

uffici regionali (aree di competenza).

L'obbiettivo di questo progetto è di

ispirare e coinvolgere 20 milioni di

scouts e guide dando loro il supporto

e la possibilità vera di fare la

differenza nelle proprie comunità. Di

condividere problematiche e

soluzioni a livello globale; di divenire

buoni cittadini del mondo realizzando

il punto 4 della Legge Scout: La

Guida e lo Scout sono amici di tutti e

fratelli di ogni altra Guida e Scout.

Sul sito internet di riferimento

www.scoutmessengers.com viene

mantenuta in tempo reale una

mappa mondiale dei progetti locali

attivati a partire da Settembre 2011.

Questo può dare la panoramica della

 portata di questa iniziativa.

Una volta Scout, sempre Scout

« Ogni gruppo scout resta in contatto

con i suoi ex-membri quando essi

entrano nella vita e si scelgono la

  professione. Si chiede a questi

“adulti scout” di continuare ad

interessarsi alle unità e li si invitano

a presenziare ai raduni, attività

sportive, feste, etc... Il valore per il

Movimento è che i ragazzi

  presentemente alle unità sono

incoraggiati dall'interessamento che

  per loro mostrano i predecessori. Si

stabilisce una tradizione e gli anziani

danno l'esempio ai fratelli più

giovani. Distribuiti fra la popolazione

essi formano un lievito di

simpatizzanti comprensivi e fedeli

sostenitori dello scautismo.

Il legame degli adulti scout con

l'organizzazione attuale ha anche

valore per il movimento in un altro

modo in quanto, come scopriamo in  pratica, molti di loro, dopo essere

stati per un periodo lontani dallo

scautismo, tornano ad esso con

rinnovato fervore e sono lieti di

riprendere servizio come capi per 

contribuire ad un suo più ampio

sviluppo.

Gli stessi adulti scout non possono

mancare di trarne giovamento da

questa ripresa di contatto personale

con lo scautismo, che li conduce a

rivivere la propria gioventù tra i

ragazzi, e al tempo stesso fissa per 

essi una linea di condotta nella vita

tramite una rinnovata osservanza

dello spirito della Legge scout nel

loro agire quotidiano. Così in ogni

Paese si costituisce un solido gruppo

di uomini sicuri di notoria lealtà e

buona volontà.

> > > continua

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La mappa di “Messengers of Peace Project”Se si dà un'occhiata alla Mappa troviamo i punti rossi dei progetti attivi.Alcuni di quei punti rossi provengono dal World Scout Jamboree scorso, inSvezia, dove oltre 12.000 scout provenienti da più di 130 paesi hannorisposto alla chiamata e si sono iscritti come primi Messaggeri di Pace. Sono ipionieri, e hanno già iniziato a lavorare sui propri progetti.

xxxxx

 xxxx 

< < < prosegue

er il singolo, quindi, per ciascun Paese e per 

Movimento il mantenere gli adulti scout 

me associati ha molti vantaggi: ma al di là

tutto ciò vi è un valore ancor più grande,

oè quello di fraternità internazionale. In ogni

aese vi sono non solo migliaia, ma -in alcuni–

ilioni di antichi scouts e guide tra la

opolazione, formati ad essere cittadini leali e

rvizievoli, e buoni amici e compagni con i

ro fratelli scout e sorelle guide di altre

azioni.

ella fraternità di adulti scout in ogni Paese

bbiamo già il nucleo di tale disposizione

animo. Se questa fraternità fosse

ganizzata più compiutamente, sia nel

ovimento maschile che in quello femminile,

sa, con il numero sempre crescente dei

oi membri, diventerebbe, ben più che un

mplice nucleo, una lega mondiale di popoli,

otati di menti sane o solide, impegnate a

solvere le difficoltà con accomodamentimichevoli anziché darsi ad una corsa folle

gli armamenti o anche compiacersi in diverbi

olitici. »

Baden Powell

 Jamboree, gennaio 1937

a situazione ad oggi

MASCI, Movimento Italiano Adulti Scouts

attolici Italiani, fondato nel 1954 appartiene

a ISGF, International Scout and Guide

ellowship, fondata nel 1953 che si rivolge agli

dulti scout di tutto il mondo ed è

ppresentata ufficialmente dai suoi iscritti in

tre 100 nazioni.

el settembre scorso, si è svolta a Como la

orld Conference 2011. L'Italia è

ppresentata con un membro nel direttivo

ella ISGF per i prossimi 6 anni.

comunità Capezzano1 ha rinnovato ilnsimento per l'anno 2012 e, assieme alla

munità Viareggio3, rappresenta la Versilia

'interno del Movimento italiano.

FINE

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The Kenya Scouts Association

Alberi per la pace

Gli scouts hanno iniziato a piantare

10 milioni di alberi. Ogni scout ha

preso l'impegno di piantare e

prendersi cura di almeno 36 alberi:

essi hanno iniziato con la crezione

dei vivai. Come le piantine diverrano

abbastanza grandi, esse saranno

trapiantate nei bacini idrografici,

nelle regioni semi-aride, in aree

ricreative, presso istituzioni e

abitazioni. Il progetto migliorerà

l'ambiente per le persone e la fauna

selvatica. Ciò permetterà di

aumentare le riserve ed I baci di

acqua da destinare ai consumi

domestici, ridurre I conflitti uomo-

uomo e uomo-fauna. Gli scout del

Kenya sono inoltre coinvolti in un

programma di sensibilizzazione

pubblica per promuovere la

riforestazione ed il mantenimento.

Egyptian Scout Federation

Eliminazione del lavoro minorile

Gli Scout in Egitto sono al lavoro per

eliminare il lavoro minorile.

Gli scout hanno iniziato nel 2002 il

loro impegno sul tema del lavoro

minorile con il progetto di

Alessandria, lavorando direttamente

con i bambini lavoratori e con I datori

di lavoro.

Prendendosi cura di questi bambini

spesso dimenticati e facendo in

modo che possano giocare e

imparare come gli altri bambini della

loro età; gli Scout danno il giusto

esempio richiamando su di essi

l'attenzione della comunità locale

affinchè possa essere raccolto e

sviluppato in altre aree.

Scouts of China

Colmare il divario digitale

Gli Scout stanno lavorando per

superare il divario digitale attraverso

l'insegnamento e l' alfabetizzazione

informatica ai bambini delle scuole

nelle campagne remote. Gli Scoutinsegnano loro le tecniche di base

nell'uso di un computer e come

accedere in modo costruttivo ad

Internet. Il Ministero dell'Istruzione

sostiene questo programma didatti-

co sviluppato in proprio dai Rover.

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educazione e formazione |ducare alla pace?utto ciò parte dall’ascolto; una pedagogiana è una pedagogia che si mette nei panni

elle nuove generazioni, che sa innanzituttocoltare.

La pace non è assenza di conflitto. Il conflitto

un fatto inevitabile della vita quotidiana:

nflitti interiori, interpersonali, tra gruppi e

ternazionali. La pace consiste nell’affrontare

modo creativo i conflitti. Pace è il modo di

ocedere per risolvere i conflitti in modo tale

e entrambe le parti vincano, con accresciuta

monia come conseguenza del conflitto eella sua risoluzione. La risoluzione è pacifica

i partecipanti arrivano a voler cooperare in

odo più completo e si trovano nella

ndizione di poterlo fare.»

 J. e K. McGinnis

propongo questa riflessione parte di un

ticolo scritto da Daniele Novara,

sponsabile del Centro Psicopedagogico per

pace di Piacenza.

he cos’è l’educazione alla pace?  

on può essere una trasmissione culturale,

sia non può essere un insegnamento (in-

gnare, mettere un segno) perché questo

orrebbe semplicemente ribadire un modello

lturale fondato sulla delega e sulla

condiscendenza passiva… Non è neanche

n curriculum di educazione alla pace…educazione alla pace è un processo

traverso il quale il ragazzo deve giungere a

ossedere gli strumenti non tanto per ripetere

eterminate formule e contenuti, ma per

quisire delle capacità di resistenza critica e

distanziamento rispetto all’esistente, allo

atus quo. Da un alto abbiamo l’acquisizione,

e fa parte del buon senso comune, per cui

ace è armonia e quindi siamo sempre protesi

cercare tutto quello che può riguardare la

acificazione degli animi; dall’altro, se

uardiamo alla storia e alla società, ci

corgiamo che anche situazioni in cui

pparentemente c’è pacificazione,

ascondono una violenza tremenda.

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Se a scuola proiettassimo, per

esempio, una diapositiva di una

fabbrica di armi con un gruppo di

operai che stanno tranquillamente

lavorando e immediatamente dopo

presentassimo la diapositiva di un

gruppo di tifosi ultras e chiedessimo

ai bambini che cosa è più violento,

evidentemente la risposta è

scontata: gli ultras sono più violenti

degli operai che tranquillamente

fanno il loro lavoro. La percezione

della violenza è sempre un fatto

molto complicato, discutibile,

soggettivo.

La società, all’interno di una certa

visione antropologica, stabilisce dei

criteri per cui certi atti sono violenti e

certi non lo sono. Robert

Oppenheimer, lo scienziato leader

del gruppo che a Los Alamos preparò

la bomba atomica sganciata su

Hiroshima, è sempre statoconsiderato un grandissimo fautore

del progresso, un grande scienziato,

come da noi Enrico Fermi.

Sono persone che non vengono

percepite come i realizzatori di opere

violente, ma soltanto di opere

scientifiche. Violento è semmai

l’automobilista che si ferma

arrabbiato e dà un pugno ad un altro

automobilista; violenti possono

essere considerati gli zingari che

chiedono soldi e rispondono ad un

rifiuto con insulti e minacce. E’ solo

un problema di percezione: i nomadi

non hanno mai fatto la guerra a

nessuno e probabilmente non la

faranno mai in quanto nella loro

cultura non esiste il concetto di

guerra, né il concetto di Stato, diesercito, di proprietà privata.

Noi assimiliamo certe categorie co-

me violente, mentre altre categorie

che magari contengono un potenzia-

le di violenza ben maggiore, non

ven ono erce ite come ericolose.

Il problema pedagogico, educativo è

quello di far acquisire ai ragazzi la

capacità di percepire la violenza, di

conoscere la possibilità di costruire

un’alternativa ad un sistema che

ormai è arrivato ad un punto di

legittimazione della violenza tale che

neanche più l’avvertiamo.

Ed è questo l’aspetto più

drammatico. Il problema educativo

non è quello della pacificazione

perché siamo per altri versi

abbastanza pacifici, già abbastanza

tranquilli, non ci indigniamo più di

tanto e senz’altro le generazioni che

stanno crescendo si indignano

ancora meno. Don Milani, che non

era un tipo aggressivo, sosteneva

che il problema dei ragazzi isolati, e

quindi maggiormente a rischio, non

era quello di stare buoni ma quello di

trovare la forza di ribellarsi alle

condizioni in cui vivevano. Il suoproblema era quello di fare in modo

che i ragazzi potessero acquisire

qualcosa di personale, di unico, una

loro autonomia, una loro originalità

senza adeguarsi passivamente al

contesto. Lo sviluppo della capacità

dell’individuo a resistere, a confron-

tarsi, a porsi con fiducia verso gli

altri si basa sulla sicurezza

personale, sulla consapevolezza

delle proprie risorse. Senza una

sicurezza di base non può esistere

una personalità di pace.

Il timido, il violento sono fondamen-

talmente persone insicure: l’uno si

rifugia nella fuga, l’altro nella

violenza.

Per sviluppare la creatività dei

ragazzi e la capacità autonoma dirisolvere i problemi è fondamentale

partire da situazioni effettive e reali:

problematiche da sperimentare,

problematizzare, analizzare, rivedere

ed orientare in modo diverso.

> > > se ue

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< < < precede

nche quando si vuole "insegnare" la pace

sogna mettersi nei panni del bambino e

iedersi fino a che punto veramente noi,

me adulti, siamo in grado di insegnare

ualche cosa o se non è più opportuno dare

odo alle nuove generazioni di costruire un

ro mondo, un loro futuro.

utto ciò parte dall’ascolto; una pedagogia

na è una pedagogia che si mette nei panni

elle nuove generazioni, che sa innanzitutto

coltare.

FINE

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| educazione e formazione |Psicologia di GandhiSalute psicologica correlata a pace enonviolenza: la psicologia di Gandhi

Il benessere psicologico di un

individuo è fortemente influenzato

dalla capacità di saper stabilire

relazioni soddisfacenti e mature con

il prossimo.

Il punto di vista di Gandhi aiuta in

questo senso: oltre ad offrire spunti

di riflessione, suggerisce una

semplice e chiara strategia compor-tamentale per migliorare i rapporti

con gli altri.

Il Capo spirituale indiano ha dato

insegnamenti di pace e fratellanza,

dando slancio alla rivoluzione

nonviolenta contro il colonialismo

britannico; ha predicato umiltà,

perseveranza e verità. I presupposti

base della sua dottrina si basano

sulla capacità di amare gli altri, se

stessi e Dio.

Secondo Gandhi, l'uomo realizza

l'arte di vivere solo quando è in

grado di raggiungere armonia con il

prossimo, praticando benevolenza e

amicizia ed eliminando dai propri

comportamenti ogni traccia di

egoismo. Per raggiungere questiobiettivi, è necessario evitare di

giudicare gli altri, sforzandosi invece

di riuscire ad entrare in empatia con

essi; in questo modo è possibile

instaurare un clima di comprensione

assumendo il punto di vista del

prossimo.

Gandhi infatti sottolinea: «Il giudizio

è nemico dell’unità. Invece di

  prestare attenzione agli errori degli

altri sminuendo i propri bisogna

imporsi l’indulgenza per rivelare

amore e luce».

Da questa affermazione nasce anche

la considerazione più grande fatta

dal capo spirituale, ovvero «la

violenza va affrontata con la bontà» ;

il bene disarma e dispone l'altro

all'ascolto.

Il perdono è la qualità più alta di chi

predica il bene e per Gandhi è una

forza attiva che scaturisce quando

l'uomo è in grado di perdonare se

stesso e la sua natura umana:

«Tutto ciò che di negativo si vede

nell’altro non è altro che un residuo

di male che ancora è nascosto

dentro di noi.»

Giacomo Morelli (Kaa)

«...ma il vero modo di essere felici è

quello di procurare la felicità agli

altri. Procurate di lasciare questo

mondo un po' migliore di quanto non

l'avete trovato e, quando suonerà la

vostra ora di morire, potrete morire

felici nella coscienza di non aver 

sprecato il vostro tempo, ma di aver 

fatto "del vostro meglio".»

Dall'Ultimo Messaggio di B.P.

8/3/2019 Estote Parati - Numero 9

http://slidepdf.com/reader/full/estote-parati-numero-9 7/7

news dal mondo |akistan-India insieme

55 fra scouts, rovers e leaders dintrambe le nazioni hanno vissuto per 4

orni assieme.

razie ad una iniziativa di “Messaggeri

Pace”, è stata organizzato un campointegrazione tra Rovers del Pakistan e

ell'India dal 16 al 20 novembre 2011

esso il Complesso Nazionale dei

ovani, in Gadpuri, Haryana (India).

prossimo Marzo 2012, i Rover

akistani ospiteranno in un campo

nalogo gli scout indiani.

| pillole di storia |ROMENA 2010Incontro di spiritualità di zona

GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1 

« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER

La news letter non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornata senza alcuna periodicità; non è, pertanto, un

| creatività |Palestra per la Mente...per amici, genitori, scout e capi

1° problema: il cavallo migliore

Due uomini sono in disaccordo circa i

meriti dei rispettivi cavalli. Per risolvere

la questione decidono di fare una corsa

concordando un'insolita condizione:

sarà proclamato vincitore l'ultimo

cavallo a passare il traguardo. Però,

come la corsa progredisce, i cavalli

diminuiscono la velocità fino a fermarsi.

Frustrati, i conducenti smontano e, dopouna lunga consultazione, risalgono sui

cavalli e finiscono la corsa

precipitandosi al traguardo. Assumendo

che le condizioni della gara siano state

osservate e gli impegni mantenuti, cosa

hanno deciso di fare?

2° problema: La sveglia

Alle otto di sera, dopo una massacrantegiornata di lavoro, arrivate a casa

stanchi morti con il solo desiderio di

farvi una lunga dormita, perchè il

mattino dopo avete un importante

appuntamento.

Per essere sicuri di arrivare puntuali,

puntate la vostra sveglia a lancette alle

nove precise.

Dopo quante ore sarete svegliati?

Inviare le risposte a

[email protected]

news dal mondo |angladesh-Risparmionergetico

i Scoust hanno collaborato con il

overno del Bangladesh per organizzare

“Power Camp”, una riunione contem-

oranea di 579 campi in tutto il paese

olto dal 18 al 21 dicembre 2011.

evento ha riunito circa 40.000 scout,

over e funzionari governativi. È stato

ogettato per educare i partecipanti al

rretto consumo di energia in modo

le da mettere ciascuno in condizione,

organizzare campagne di sensibilizza-

one per il risparmio energetico nelle

uole e comunità di provenienza.

| gruppo scout capezzano1 |ContattiCome contattare il gruppo scout

Per ogni informazione consigli equant'altro potete contattare i capi

guppo ANNA E RICCARDO

 TEL. 339-89.18.782

EMAIL [email protected]