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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. M. ANGIOY" Via Principessa Mafalda 07100 SASSARI; Tel. 079 - 219408/ 219389; Fax 219077 e-mail [email protected] ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano Annuale per l’Inclusività - a.s. 2014/2015 modello per la sperimentazione - CTS di Sassari (Nota Ministeriale prot. 1551 del 27/06/13) I – ANALISI DELL’ISTITUTO PER L’INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES a.s. 2013/14 1. Alunni con BES n.58 a) Disabilità (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 e DPCM 185/2006) __16__ b) Disturbi evolutivi specifici __39__ DSA (certificati secondo la L.170/10) n. 39 DSA (in corso di certificazione secondo la L.170/10) n. ADHD/DOP (non certificati secondo il DPCM 185/2006) n. Funzionamento Intell. Limite (non certificato secondo il DPCM 185/2006) n. Altro [specificare] _____________ n. c) Svantaggio [indicare il disagio prevalente] 3 Socio-economico n. Linguistico-culturale n. Disagio comportamentale/relazionale n. 1 Altro [ipovedente non cert. legge 104,ipoacusico cert.104 raggiunto limite d'età] n. 2 n. alunni della scuola __1385_____ Totale alunni BES 58 % su popolazione scolastica _4,1 %__ 2. Piani educativi/didattici n. 55 PEI/PEP redatti per gli alunni disabili 16 PDP redatti per gli alunni con certificazione 39 1

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. M. ANGIOY"Via Principessa Mafalda 07100 SASSARI; Tel. 079 - 219408/ 219389; Fax 219077

e-mail [email protected] SCOLASTICO 2014/15

Piano Annuale per l’Inclusività - a.s. 2014/2015modello per la sperimentazione - CTS di Sassari

(Nota Ministeriale prot. 1551 del 27/06/13)

I – ANALISI DELL’ISTITUTOPER L’INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

A. Rilevazione dei BES a.s. 2013/14

1. Alunni con BES n.58a) Disabilità (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 e DPCM 185/2006) __16__

b) Disturbi evolutivi specifici

__39__

DSA (certificati secondo la L.170/10) n. 39 DSA (in corso di certificazione secondo la L.170/10) n. ADHD/DOP (non certificati secondo il DPCM 185/2006) n. Funzionamento Intell. Limite (non certificato secondo il DPCM 185/2006) n. Altro [specificare] _____________ n.

c) Svantaggio [indicare il disagio prevalente]

3

Socio-economico n. Linguistico-culturale n. Disagio comportamentale/relazionale n. 1 Altro [ipovedente non cert. legge 104,ipoacusico cert.104 raggiunto limite d'età] n. 2

n. alunni della scuola __1385_____Totale alunni BES 58

% su popolazione scolastica _4,1 %__

2. Piani educativi/didattici n. 55

PEI/PEP redatti per gli alunni disabili 16

PDP redatti per gli alunni con certificazione 39

PDP redatti per gli alunni senza certificazione 0

1

A. Rilevazione dei BES a.s. 2014/15 (Dati rilevati dalle nuove iscrizioni a.s. 2014/15)

2

1. Alunni con BES n.94a) Disabilità (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3 e DPCM 185/2006) __22__

b) Disturbi evolutivi specifici

__69__

DSA (certificati secondo la L.170/10) n. 68 DSA (in corso di certificazione secondo la L.170/10) n. ADHD/DOP (non certificati secondo il DPCM 185/2006) n. Funzionamento Intell. Limite (non certificato secondo il DPCM 185/2006) n. 1 Altro [specificare] _____________ n.

c) Svantaggio [indicare il disagio prevalente]

__3__

Socio-economico n. Linguistico-culturale n. Disagio comportamentale/relazionale n. Altro [ipovedente non cert. legge 104,ipoacusico cert.104 raggiunto limite d'età] n.

n. alunni della scuola __1489_____Totale alunni BES _94__

% su popolazione scolastica _6,3 %__

2. Piani educativi/didattici n. 91

PEI/PEP redatti per gli alunni disabili 22

PDP redatti per gli alunni con certificazione 68

PDP redatti per gli alunni senza certificazione 1

3. Strumenti utilizzati per la rilevazione dei BES SI NO Scheda di osservazione basata sul modello ICF Altre schede di osservazione (specificare) _____________

Altro (specificare) osservazione diretta : Attraverso documentazioni, segnalazioni dei Consigli di classe e delle famiglie.

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B. Risorse professionali specifichelegenda: 0 = per niente; 1 = poco; 2 = abbastanza; 3 = molto;

1. Docenti di sostegno

utilizzati in ... 0 1 2 3Attività individualizzate di piccolo gruppo XAttività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) X

altro (specificare) individuale X

2. Assistenti Educativi Culturali

utilizzati in ... 0 1 2 3Attività individualizzate di piccolo gruppo XAttività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) X

altro (specificare) _____________

SI NO3. Assistenti alla Comunicazione presenti ...

4. Referenti di Istitutoper l’inclusione (referente del GLI) la disabilità (referente del GLHI) DSA

5. Altre figure

Funzioni strumentali (handicap,orientamento,salute,riforma autonomia, POF,rete d'istituto) Referenti commissioni (GLHI,GLI,commissione autonomia,commissione orientamento) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor altro (specificare) _____________

6. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche/gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Didattica interculturale / italiano L2 Su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Disabilità Intellettive, sensoriali…) altro (specificare) _____________

n. tot. docenti della scuola 168docenti curricolari (compresi gli I.T.P.) 162

docenti di sostegno specializzati 6

C. Coinvolgimento personale A.T.A.

SI NO

1. Collaboratori scolastici

assistenza di base alunni disabili coinvolti in progetti di inclusione altro (specificare) _____________

2. Personale di segreteriacoinvolto nella gestione di dati sensibili formalmente incaricato

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D. Risorse strumentali

legenda: 0 = per niente; 1 = poco; 2 = abbastanza; 3 = molto; 0 1 2 3

1. Spazi

Aule polifunzionali (attività per classi aperte, laboratori protetti, ecc.) XLaboratori con postazioni PC dedicate Xaltro (specificare) _____________

2. Strumenti

Hardware tecnologici dedicati XSoftware dedicati Xaltro (specificare) _____________

E. Coinvolgimento famiglie

SI NOInformazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante altro (specificare) _____________

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni preposte

SI NOAccordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Procedure condivise di intervento sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI altro (specificare) _____________

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

SI NOProgetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole altro (specificare) _____________

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II – VALUTAZIONE DELL’INCLUSIVITÀ

A. Strumenti utilizzati

SI NO1. Index per l’inclusione

• a regime: ciclo completo di autovalutazione e automiglioramento (utilizzato da almeno 2 anni) • in fase di completamento dell’intero ciclo (2° anno di utilizzo) • in fase di approccio (1° anno di utilizzo) • in rete con altre scuole

2. Quadis • utilizzato da almeno un anno • in fase di approccio • in rete con altre scuole

3. Altro • valutazione interna (specificare) analisi statistiche (commissione lotta alla dispersione) • valutazione esterna (specificare) _____________ • in rete con altre scuole

B. Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati(Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici)

legenda: 0 = per niente; 1 = poco; 2 = abbastanza; 3 = molto; 0 1 2 3

1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

2. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X

3. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti X

4. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi X

5. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X

6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative X

7. Valorizzazione delle risorse esistenti X

8. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti X

9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo X

10. Altro:

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III – OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ

Situazione di partenza Obiettivi per l'anno scolastico 2013/2014

1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Fino all'anno scolastico 2012-2013 in Istituto erano presenti il GLHI, Il Referente DSA e il referente per l'handicap. Tali figure si occupavano di tutto il lavoro riguardante le problematiche sui DSA e i portatori di handicap, senza specifiche competenze, tutti partecipavano ai lavori. Nel corso dell'anno scolastico, in ottemperanza alla CM n. 8 del 6 marzo 2013 relativa ai BES, con l'aumentare del carico di lavoro e degli impegni, è sorta la necessità di ridistribuire il lavoro, e si è avviato un processo di revisione degli incarichi e delle procedure di intervento finalizzate ad una efficace inclusione.

Soggetti coinvoltiDirigente Scolastico, personale docente e non docente, Consiglio di Classe, Coordinatori dei C. di C., Referente per la disabilità, Referente DSA, Referente GLI, Referente GLH d’Istituto, assistenti di base, specialisti della comunicazione.

- Dirigente ScolasticoIl Dirigente Scolastico è garante del processo di integrazione del ragazzo disabile. A tal fine assicura al proprio Istituto: il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature necessarie nel caso di precise esigenze dell’alunno; la richiesta di organico di docenti di sostegno; collaborazione anche con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione dell’alunno.

- Consiglio di classeCompito del C. di C. è individuare i disagi presenti nel gruppo classe, monitorando attraverso apposite schede elaborate dal GLI, osservazione diretta,colloqui con le famiglie ed enti preposti (ASL, servizi sociali, ecc.).Il primo passo per l’inclusione dell’alunno è la stretta collaborazione tra gli insegnanti del consiglio di classe, per facilitare l’appartenenza dell’alunno in difficoltà al contesto socio educativo del gruppo classe.Predisporre opportuni piani didattici, verifica in itinere della loro efficacia.

- GLH d’IstitutoIl GLH si occupa prevalentemente di: formulare azioni e progetti specifici per i soggetti disabili in relazione alle tipologie, assegnare i docenti di sostegno e gli assistenti alle classi/alunni. E' presente nella commissione formazione classi affinché sia garantiti gruppi classi inclusivi ( rispetto del numero di alunni per classe, omogeneità tra alunni, logistica delle classi, numero di BES per classe, ecc.). Compiti di accoglienza, orientamento in ingresso ed in uscita.Curare i rapporti tra scuola e famiglia.

- GLI Al GLI competono le problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento( funzioni strumentali, coordinatori di dipartimento, ecc.),

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insegnanti per il sostegno, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola, in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi (CM n. 8 del 6 marzo 2013).

- Assistente alla comunicazione e Assistente di base.

L’intervento è attivato in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o impediscano l'autonomia e la comunicazione ed è finanziato dalla Provincia di Sassari che fornisce l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici e sensoriali.L’assistente di base opera per la promozione della persona con Bisogni Educativi Speciali, soprattutto nell’area dell’autonomia personale, dell’autosufficienza di base. Lo specialista alla comunicazione ha come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia e della comunicazione personale del minore diversamente abile. Facilita l’integrazione scolastica, il diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni, nella socializzazione.Collabora alla stesura e alla realizzazione degli obiettivi previsti dal Piano di Inclusione Scolastica con il Consiglio di Classe.

- Personale non docenteI compiti del personale non docente sono relativi all’ambito della vigilanza in ambiente scolastico.

- Il territorioIl territorio è una risorsa importante per il soggetto disabile come in generale per tutti gli alunni. Il territorio dà senso alle attività della scuola, integra e definisce il Progetto di Vita dell’alunno

- Docenti referenti:Docenti referenti per il sostegno, GLI DSA non che il docente referente per la Educazione alla Salute collaborano con il Dirigente e con il personale della scuola per svolgere:1. azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di sostegno;2. azione di coordinamento con l’equipe medica e il GLH provinciale;3. coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica;

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4. azioni di coordinamento del GLI e GLH d’Istituto;5. ricerca di materiali didattici utili al sostegno;6. individuazione di adeguate strategie educative;7. aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati;8. operazioni di monitoraggio;9. partecipazione al gruppo CTS provinciale.

In particolare collaborano con il Dirigente nell'ambito degli studenti DSA per:1. pianificazione degli incontri famiglia- docenti;2. coordinamento per la compilazione del Piano didattico personalizzato;3. individuazione di adeguate strategie educative;4. ricerca e produzione di materiali per la didattica;5. collaborazione nelle attività di formazione per i docenti;6. coordinazione dei laboratori predisposti all’interno dell’istituto;7. operazioni di monitoraggio.

Inoltre collabora il referente per l’integrazione degli alunni stranieri (da nominare) e con i Consigli di classe per gli alunni con BES per:1. coordinamento incontri docenti/operatori specialisti/assistente sociale;2. pianificazione intervento dello psicologo (classi e alunni, sportello);3. coordinamento stesura PEP;4. predisposizione di schede di valutazione progetto da parte dei docenti;5. predisposizione di schede auto valutative da compilare da parte degli alunni;6. ricerca di materiale per la didattica;7. individuazione di adeguate strategie educative.

Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI)

Gruppo integrato da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola. I compiti propri del GLH d’Istituto si estendono alle problematiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Docente referente per il sostegno: Prof. Carboni Carmelo

Docente referente per i DSA:Prof. sa Manconi Vincenza

Docente referente per la Dispersione scolastica, prevenzione ed educazione alla salute: Prof. Marongiu Salvatore

Docenti di sostegno in servizio nell’Istituto:

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Prof. Pintori Silvestro,Prof. Naitana Gianfranco, Prof. sa Manconi Vincenza, Prof. Milia Marco,Prof. sa Puggioni Margherita, Prof. Oggiano Andrea

Vice Preside e docenti che collaborano con la Presidenza:Prof. Saba Giovanni Vicario Pfro. Tilocca Giovanni Collaboratore PresideProf. Musacchia PaoloProf. Fozzi GiovanniProf.ssa Siddi AlessandraProf. Sieli BartolomeoProf. Policastro Giuseppe

Coordinatori dei consigli di classe Coordinatori di dipartimento Rappresentanti alunni:

Biosa LorenzoRozzo Federico

Rappresentanti dei genitori:Sig.ra Mura RitaSig. Madeddu Giovanni

Funzioni strumentaliProf. Usala Fabio: gestione POFProf. Marongiu Salvatore: orientamentoProf. Lubinu Pietro: rapporti con enti esterniProf.ssa Quidacciolu Rossana: formazioneProf.ssa Manca Rossana: gestione biblioteca Prof. Carboni Carmelo: handicap

2. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola(figure coinvolte e azioni)

Alunni diversamente abili, riconducibili alla legge 104

Le metodologie e gli interventi diversificati per i portatori di handicap , per i DSA e per i ragazzi con svantaggio sociale, linguistico, economico, impegnano gruppo H e Consigli di Classe.

Per gli alunni diversamente abili si individua un percorso educativo PEP volto a promuovere un progetto di vita complessivo dello studente, che tenga conto della sua dimensione identitaria e sociale e può prevedere l’ampliamento dell’azione educativa attraverso attività di integrazione tra scuola e territorio finalizzate all’integrazione sociale e all’attuazione di successivi possibili inserimenti lavorativi. Il PEP descrive il progetto riferito al singolo studente, elaborato e concordato dal Consiglio di classe, firmandolo i docenti si impegnano, ciascuno per la propria parte, nel percorso previsto per lo studente. Durante l’anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi partirà da quanto condiviso ad inizio anno e riportato nel PEP (in particolare nella relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione).Il PEP è anche un patto tra la scuola/gli insegnanti

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e la famiglia dello studente e lo studente stesso; la famiglia, anche attraverso il PEP, conosce e possibilmente condivide ciò che si fa a scuola e vi partecipa per la parte che le compete. La chiarezza linguistica e di intenti devono essere quindi tratti distintivi del documento.Il PEP è infine il documento base negli incontri di verifica e ri-progettazione tra operatori della scuola e dei Servizi Sanitari o Sociali.Nel PEP vengono raccolte e ordinate le attività previste per l’anno scolastico di riferimento; di esse saranno esplicitati:

- obiettivi educativi, formativi e disciplinari, - modalità, metodologie e strategie di lavoro,

tempi, - risultati attesi,- modalità di verifica, criteri di valutazione.

Le attività saranno pensate e inserite nel PEP avendo cura di evidenziarne:

- il carattere di risposta ai bisogni prioritari rilevati,

- la funzione integrante rispetto al curricolo della classe,

- la funzione inclusiva rispetto al percorso educativo e formativo nella classe e nella scuola.

Nella valutazione degli alunni disabili da parte dei docenti è indicato, sulla base del Progetto Educativo Personalizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e quali di sostegno sono state svolte e con quali risultati, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline.L'elaborazione PEP si effettua a seguito di un periodo di tempo in cui si conduce l’osservazione del caso (punti di forza e di debolezza dello studente) e del contesto complessivo (risorse per il progetto). E’ opportuno che sia delineato nelle linee principali entro il mese di novembre.

A seguito dei bisogni prioritari emersi, ciascun docente contribuisce alla elaborazione del PEP e partecipa alla definizione delle attività e delle proposte relativamente:

- al proprio ambito disciplinare,- ai laboratori e alle attività

professionalizzanti di competenza,- ad eventuali aspetti dell’offerta complessiva

della scuola in cui sia coinvolto e individuati come opportunità per lo studente.

Si rileva che, nel caso di studenti con disabilità, la partecipazione alle attività comuni può perseguire obiettivi diversi rispetto a quelli della classe. Ad esempio un’attività professionalizzante potrebbe avere come obiettivo, per lo studente disabile, il

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potenziamento di competenze relazionali e sociali o come risultato finale o come prerequisito alle competenze professionali.

Il docente di sostegno formalizza il documento raccordando le proposte in una prospettiva il più possibile inclusiva.Al termine dell’anno scolastico il docente di sostegno con il C. d C. stende una relazione che evidenzia i progressi e i risultati raggiunti (Relazione finale).

Alunni con Disturbo Specifico d’Apprendimento riconducibili alla

legge 170

Adempimenti della scuola, dei coordinatori e dei docenti dei consigli di classe:

- La diagnosi non deve risalire a più di 3 anni (controllo della documentazione va eseguita dal Referente DSA );- La famiglia richiede alla scuola (mediante un modello fornito dalla segreteria didattica) l’elaborazione del PDP (piano didattico personalizzato);- Entro 3 mesi bisogna elaborare il PDP. Nella predisposizione della documentazione è fondamentale il coinvolgimento della famiglia. Nel PDP sono elencate tutte le misure compensative e dispensative che il consiglio di classe decide di adottare per l’alunno, nonché tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni ;Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo;- Nei consigli di classe di ottobre verrà redatta una bozza di PDP che il coordinatore successivamente sottoporrà in un incontro ai genitori e, se disponibili, agli specialisti sanitari. Il consiglio di classe, nella seduta di novembre, apporterà le eventuali modifiche prendendo atto delle indicazioni della famiglia e degli operatori sanitari, e predisporrà il PDP.- Il PDP va consegnato dal coordinatore alla segreteria didattica che provvederà ad inoltrarne copia alla famiglia, con lettera protocollata; dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal Consiglio di classe, dalla famiglia.- Si prevedono incontri periodici con la famiglia (in orario di ricevimento e in occasione dei consigli di classe);- Tutte le misure adottate dalla scuola vanno scritte nel POF;

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Nel caso di studenti privi di diagnosi, ma in cui si sospetta la presenza di DSA, la scuola deve darne comunicazione alla famiglia, che si incaricherà di contattare gli specialisti. In attesa della documentazione, comunque il C. di C. adotterà gli strumenti previsti dalla legge 170, per facilitare l’inclusione dello studente.

Alunni con Bisogni Educativi Speciali non riconducibili alla legge 104 o 170.

Rilevazione delle difficoltàIl docente referente del GLI, a fine ottobre, rileverà i casi di alunni “a rischio” attraverso incontri con i coordinatori dei Consigli di Classe. I docenti saranno invitati a compilare la “Scheda per la rilevazione di alunni in disagio” e comunque a fornire tutte le notizie e i materiali che riterranno necessari.Le segnalazioni potranno avvenire, naturalmente in corso d’anno, qualora se ne presenti la necessità. La scheda elaborata in maniera dettagliata verrà consegnata al Referente GLI.Il D.S. , il docente referente, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, sentiti i genitori, se possibile sentiti gli esperti ASL, insieme al coordinatore delle classi coinvolte, inizierà a valutare un primo approccio di intervento.Pianificazione dell'interventoSulla base di quanto sopra il Consiglio di classe pianifica l’intervento e, se necessario, predispone il piano didattico personalizzato PDP. Il PDP viene redatto nel rispetto delle disposizioni di legge e con riferimento agli obiettivi generali del processo formativo.Il PDP prevede in particolare:

gli obiettivi specifici di apprendimento adeguati alle effettive capacità dello studente, al fine di consentire lo sviluppo delle potenzialità e la piena partecipazione dello studente;

gli interventi volti a favorire il superamento delle situazioni di svantaggio nonché la prevenzione dell’abbandono scolastico; tali interventi Possono essere effettuati anche attraverso iniziative in collaborazione con i servizi sociali o con le realtà educative e formative extrascolastiche presenti sul territorio;

l’eventuale esonero dall’apprendimento

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lingue straniera seppure legittima, tale scelta va effettuata considerandone gli effetti sull’intero percorso scolastico (possibilità di accesso all'esame di stato);

Nei casi di studenti in situazioni di forte disagio il PDP può presentare caratteristiche di differenziazione anche consistente dal percorso regolare purché ha carattere di temporaneità. Si configura infatti come intervento specifico e limitato al periodo strettamente necessario a superare la situazione di svantaggio. Non sono previste modalità differenziate di valutazione finale. È opportuno prevedere azioni che consentano il rientro al percorso regolare.

Verifica e valutazione dell’interventoAl fine di verificare l’andamento dell’intervento e la necessità di eventuali cambiamenti ad esso, si terranno incontri periodici nell’ambito dei Consigli di classe calendarizzati o, se necessario, con sedute appositamente convocate.

3. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti(servizi coinvolti e azioni)

I soggetti esterni alla scuola coinvolti nell'intervento di inclusione dei BES sono:

Provincia di Sassari Per quanto concerne l'assistenza di base, trasporto e l'assistenza specialistica per gli studenti in situazione di handicap legge 104, il referente del GLHI terrà rapporti con l'ufficio competente, nella persona di dott. Davide Sanna. Nel mese di Giugno il referente del GLHI individuerà i nominativi dei nuovi iscritti avventi diritto ai servizi messi a disposizione della Provincia . Il responsabile GLHI compilerà tale elenco e lo invierà all'ufficio competente della

Si Conferma.

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Provincia.Nel mese di settembre il referente GLHI inviterà i genitori dei ragazzi che hanno diritto ai servizi alla compilazione del modello B ( messo a disposizione dalla Provincia). Il GLHI presa in esame la documentazione ( modello A, diagnosi funzionale ecc.) degli alunni come sopra, predispone per ognuno la scheda di progetto da inviare alla Provincia.Il referente GLHI terra i rapporti con la cooperativa Genesi per la gestione del personale addetto all'assistenza di base e specialistica.

L'ASL n° 1 di Sassari e servizi socialiIl referente GLI e del GLHI terranno i rapporti con i medici e specialisti che seguono gli alunni BES. In particolare si preoccuperà di organizzare gli incontri con gli specialisti.

Tribunale dei minoriNel caso in cui la scuola debba tenere rapporti con il tribunale dei minori, vista la particolare riservatezza , il Dirigente Scolastico si occuperà personalmente del caso.

4. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi(strategie e modalità di azione)

La Progettazione del curricolo per studenti BES

In base alle capacità dell’alunno ed in risposta ai suoi bisogni formativi il Consiglio di classe adotterà le strategie metodologiche e didattiche adeguate. Al fine di evitare un peggioramento dell'autostima, promuovere la motivazione scolastica e per favorire l'elaborazione di strategie cognitive più efficaci si ritiene necessario, nella frequenza scolastica, l'utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, di cui alla legge 170 8/10/2010. Ogni docente terrà conto di:

- dare più tempo per l'esecuzione di un compito scritto;

- evitare, quanto possibile, lo studio dell'inglese in forma scritta;

- privilegiare le interrogazioni orali che devono, inoltre, rappresentare una misura compensativa, quando la prova scritta

Si Conferma

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non fosse soddisfacente.- permettere l'uso di riassunti, mappe

concettuali e schemi;- permettere l'utilizzo del computer con

programmi di videoscrittura;- pianificare la produzione scritta, con

relativa argomentazione da parte del docente, finalizzata a contestualizzare il testo;

- valutare le conoscenze e non le carenze- quantità dei compiti assegnati- comprensione consegne(scritte e orali)- uso e scelta di mediatori didattici che

facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe, …).

In particolare per quanto riguarda gli studenti stranieri, potrà essere necessario attuare dei percorsi di facilitazione dell’apprendimento linguistico e “disciplinare”, sulla base delle risorse disponibili:

- ore a disposizione/sportello/altro… - risorse professionali esterne messe a

disposizione dagli Enti Locali e dal Ministero

- risorse economiche dell’Istituto

I docenti di classe potranno concordare con le risorse coinvolte gli interventi di facilitazione linguistica per l’apprendimento della lingua italiana. Particolare attenzione verrà data agli alunni immigrati in ingresso provenienti direttamente dall’estero e “non alfabetizzati”. Obiettivi prioritari saranno l’acquisizione di una buona competenza nell’Italiano scritto e parlato, sia in forme ricettive che produttive, prima per la comunicazione interpersonale e per l’integrazione scolastica, poi per lo studio delle discipline, da realizzare attraverso laboratori di Italiano, a seconda della situazione iniziale rilevata.

La progettazione avviene su obiettivi ridotti o semplificati, in base alle capacità dell’alunno ed in risposta ai suoi bisogni formativi ed utilizzati per definire lo standard da raggiungere. L’attività dei docenti coinvolti nell’inserimento potrebbe avere lo scopo di:

- facilitare l’apprendimento del linguaggio funzionale favorendo l'integrazione nel gruppo-classe;

- rilevare i bisogni specifici di apprendimento;

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- semplificare, se necessario, il curricolo, per quanto riguarda i tempi di apprendimento di un’altra lingua straniera oltre all’Italiano;

- individuare le modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina.

5. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive(strategie da perseguire)

La progettazione avviene su obiettivi ridotti o semplificati, in base alle capacità dell’alunno ed in risposta ai suoi bisogni formativi ed utilizzati per definire lo standard da raggiungere. L’attività dei docenti coinvolti nell’inserimento potrebbe avere lo scopo di:

- facilitare l’apprendimento del linguaggio funzionale favorendo la presenza nel gruppo-classe per tutto il tempo scuola;

- rilevare i bisogni specifici di apprendimento;

- semplificare, se necessario, il curricolo, per quanto riguarda i tempi di apprendimento;

- l’organizzazione di verifiche orali programmate evitando l’accumularsi di più di una verifica nel corso di una stessa giornata

- la compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati

- l’uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (mappe, tabelle, ecc.)

- valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma

Si conferma

6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative(ambito, modalità e livello di coinvolgimento)

La scuola prevede di fornire informazioni e richiedere la collaborazione alle famiglie. Per quanto riguarda l’area dei diversamente abili, il rapporto docente di sostegno-famiglia è molto stretto.La corretta e completa compilazione dei PEP, PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le famiglie stesse. Queste devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti. I piani educativi,

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da formalizzare entro il mese di novembre, se accettati dalla famiglia, durante lo svolgimento dei consigli di classe, saranno contestualmente controfirmati. Per aumentare la comunicazione con la famiglia si intende rafforzare l’uso del sito web di istituto (http://sosteggno.itiangioy.sassari.it), dedicato all’inclusività. Nel sito le famiglie possono accedere con propria password ad una area riservata in cui possono facilmente comunicare con l’insegnante di sostegno.Nell’area riservata sarà possibile trovare i compiti assegnati a casa, appunti e tutti i lavori svolti a scuola. Il sito fornirà informazioni su manifestazioni, seminari, ecc. e tutto quello che riguarda l’inclusività.

7. Valorizzazione delle risorse esistenti (professionali e strutturali: ambito e modalità)

La scuola prevede di valorizzare le risorse esistenti, tramite progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva, attraverso la partecipazione a reti di scuole.

L' Istituto Tecnico Industriale “ G.M.Angioy “ di Sassari è una scuola che ha cinquanta anni e da circa trent' anni occupa la sede attuale e si caratterizza per le sue dimensioni ( la più grande della Provincia ), e per il fatto di ospitare, al suo interno, una serie di laboratori funzionali alle materie insegnate ( Laboratori di informatica, , ECDL (patente europea),matematica e calcolo, elettronica, elettrotecnica, chimica, scienze, fisica, linguistico, meccanica, disegno, possiede due grandi palestre, spazi dedicati all'accoglienza, aula CIC, una fornita biblioteca, varie aule didattiche. Tutte le classi e i laboratori sono provviste di LIM. Vi è una sala polifunzionale che viene utilizzata dagli insegnanti di sostegno per svolgere attività didattica dedicata a piccoli gruppi di alunni per volta. Durante il corso dell'anno la scuola partecipa ad una serie di iniziative mirate e di attività curricolari e extra curricolari (Gioco anch'io, Scienza in piazza, ITI in vetrina, ecc., progetto sulla legalità, progetto sulla adolescenza e dipendenze, premio “Lorenzo Deroma”)

8. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti(tematiche, tipo di proposta: interna o esterna, modalità di attuazione: singolarmente o in rete, ecc.)

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Partecipazione di docenti referenti a corsi di formazione funzionali alle strategie per la realizzazione del PAI proposti da Enti di Formazione/Scuola /Università. *Organizzazione di incontri di formazione dove i docenti formati trasferiscono le competenze in una formazione tra pari.

9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

In fase di accoglienza pre-iscrizione , la scuola realizza attraverso l’impegno dei docenti di sostegno e commissione orientamento, incontri di raccordo con i colleghi della scuola media già nel mese di ottobre-novembre come orientamento al fine di programmare colloqui con le famiglie interessate ai corsi di studio della scuola e, agevolare consapevoli scelte per gli alunni in situazione di handicap.La scuola intende avviare nella prima parte dell’anno scolastico, nei mesi di ottobre e novembre, un protocollo di accoglienza, ideando una guida d’informazione riguardante l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali all’interno della nostra scuola, con particolare riferimento agli alunni diversamente abili, a quelli che presentano disturbi specifici di apprendimento e agli alunni della fascia del disagio e dello svantaggio. L’attenzione sarà centrata sui punti di forza, sulle potenzialità sulle quali progettare cammini di lavoro, quali il Piano Educativo Personalizzato-(PEP) Progetto di vita (alunni con disabilità) e il Percorso Didattico Personalizzato (PDP) (alunni con Disturbi specifici di apprendimento e in generale alunni con Bes). Il Protocollo sarà redatto dal GLI e successivamente deliberato dal Collegio dei Docenti e annesso al POF. Il protocollo sarà inclusivo dei principi, dei criteri e delle indicazioni riguardanti le procedure e le attività per un inserimento ideale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali; definirà i compiti e i ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica; indicherà le linee delle possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di agevolazione per l’apprendimento. Esso costituirà uno strumento di lavoro e pertanto sarà integrato e riesaminato periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. La scuola prevede attività di orientamento lavorativo e universitario in uscita, con particolare riferimento alle classi terminali.

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10.Altro:

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 29-10-2013Deliberato dal Collegio dei Docenti in data

Allegati: Atto costitutivo (o di rinnovo) del GLI: decreto n°194 del 10 settembre 2013 Atto costitutivo (o di rinnovo) del GLHI: decreto n°194 del 10 settembre 2013

Data………… firma deltimbro Dirigente Scolastico

della scuola

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Eventuali note e /o considerazioni finalizzate al perfezionamento del modello

I - ANALISI DELL’ISTITUTO PER L’INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

A. Rilevazione dei BES presenti .

Attraverso documentazioni, segnalazioni dei Consigli di classe e delle famiglie.

B. Risorse professionali specifiche

Docenti del Consiglio di Classe. Progetto Esperti (esperti ---

C. Personale A.T.A.

Ufficio di Didattica , collaboratori tecnici e scolastici

D. Risorse strumentali

Aula Polivalente, computer, LIM

E. Coinvolgimento famiglie

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Relazioni con i servizi sociali del territorio

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

II – VALUTAZIONE DELL’INCLUSIVITÀ

A. Strumenti utilizzati

B. Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati Punti di forza :

presenza di un rilevante numero di laboratori che agevolano il processo di inclusione attraverso la formazione di gruppi di lavoro;Progetto Fids “danza sportiva a Scuola” dove attraverso la danza, si può stimolare la consapevolezza della proprie potenzialità e l’accrescimento del sentimento di autostima;Progetto ”Il mondo a scuola” dove esperti del gruppo Insight hanno fornito consulenze sulle problematicità degli adolescenti coinvolti e un coeso di formazione sulla gestione di

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classi “difficili”. I.T.I. in Vetrina (manifestazione atta a coinvolgere l’alunno in attività scientifiche)Scienza in Piazza (manifestazione atta a coinvolgere l’alunno in attività scientifiche)Olimpiadi della matematica .

Punti di debolezza: presenza all’interno dell’Istituto di barriere architettoniche (l’istituto si sta adoperando con gli Enti preposti affinché possano essere eliminate) ; limitati contati con realtà territoriali per quanto concerne l’inserimento nel mondo del lavoro degli alunni disabili

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III – OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ

1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

2. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola(figure coinvolte e azioni)

3. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti(servizi coinvolti e azioni)

4. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi(strategie e modalità di azione)

5. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive(strategie da perseguire)

 

6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative(ambito, modalità e livello di coinvolgimento)

7. Valorizzazione delle risorse esistenti (professionali e strutturali: ambito e modalità)

8. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti(tematiche, tipo di proposta: interna o esterna, modalità di attuazione: singolarmente o in rete, ecc.)

9. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

10.Altro:

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