ESPLORIAMO UNA RISERVA NATURALEdecorati da pittori contemporanei. Gli abitanti vivono soprattutto di...

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E E S S P P L L O O R R I I A A M M O O U U N N A A R R I I S S E E R R V V A A N N A A T T U U R R A A L L E E Laboratorio provinciale In.F.E.A Provincia Regionale di Palermo Assessorato Politiche dellAmbiente Istituto Scolastico Comprensivo di San Cipirello Scuola Secondaria di I grado ANNO SCOLASTICO 2006-2007 Progetto di educazione ambientale finanziato dalla Provincia Regionale di Palermo

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Laboratorio provinciale In.F.E.A Provincia Regionale di Palermo Assessorato Politiche dell’Ambiente

Istituto Scolastico Comprensivo di San Cipirello

Scuola Secondaria di I grado

ANNO SCOLASTICO 2006-2007

Progetto di educazione ambientale finanziato dalla Provincia Regionale di Palermo

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L’ISOLA DI USTICA L’isola di Ustica si trova nel mar Tirreno, al largo della costa nord –occidentale della Sicilia. E’ una piccola isola vulcanica (8,6 Kmq) con coste alte e scoscese alle quali le lave pietrificate di colore nerastro conferiscono un aspetto selvaggio; i suoi spettacolari fondali marini fanno dell’isola una meta prediletta dai subacquei. La sua origine ed il colore nero della lava hanno determinato la scelta del nome che deriva dal latino “ustum” che significa bruciato. La popolazione si raggruppa nell’omonimo centro di Ustica, situato sulla costa orientale. Il piccolo centro abitato si estende ad anfiteatro intorno ad una baia che ospita il porto. Una delle caratteristiche delle abitazioni è che da alcuni anni i muri delle case vengono decorati da pittori contemporanei. Gli abitanti vivono soprattutto di pesca e turismo. Si possono visitare: il museo archeologico (nella Torre di Cala S. Maria presso il porto), il villaggio preistorico del Faraglione (XIV-XIII sec. a.C.) e il grande complesso della Falconiera con testimonianze di abitato e necropoli dal III sec. a.C. al VI sec. d.C.

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LA STORIA DI USTICA Il primo insediamento umano sull’isola risale all’era Paleolitica. Sepolture, sistemi di cunicoli, cisterne scavate nel tufo e molti reperti archeologici ritrovati in vari punti dell’isola e sott’acqua confermano che il luogo fu abitato dagli antichi popoli del Mediterraneo. Punto strategico per i traffici ed i commerci, Ustica vide passare i

Fenici, i Greci, i Cartaginesi e i Romani che nell’isola lasciarono segni un po’ dappertutto. In seguito fu la base delle scorrerie saracene che l’usavano per nascondere le loro navi e attaccare di sorpresa i naviganti. Solo al tempo di Ferdinando IV, re delle due Sicilie, il viceré di Sicilia decise di innalzare una serie di fortificazioni intorno all’isola che consentissero ai coloni di poter lavorare tranquillamente. E’ stata poi ricolonizzata per disposizione delle autorità borboniche nella seconda metà del Settecento.

LA RISERVA MARINA La Riserva marina di Ustica è stata la prima a essere istituita in Italia con Decreto Ministeriale del 12 novembre 1986 ed è gestita dal Comune di Ustica. L’area protetta è suddivisa in tre zone, a diverso grado di tutela ambientale. Nella prima (Zona A), di riserva integrale, è consentita la balneazione, ma non pescare o accostarsi con le barche; nella seconda (Zona B), di riserva generale, è consentita oltre alla balneazione e alla fotografia subacquea, anche la pesca, ma solo con lenza e traino; infine, nell’ultima zona (Zona C), di riserva parziale, vigono le regole nazionali ed è consentita anche la pesca subacquea.

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I FONDALI Già a pochi metri di profondità i fondali di Ustica si presentano variopinti e ricchi di vita. Il mare, particolarmente pulito da ogni tipo di inquinamento, permette il proliferare di numerosissime forme di vita sia animali che vegetali. Vi sono vaste zone di poseidonia oceanica, vera e propria pianta acquatica che è detta anche polmone del Mediterraneo perché scambia ossigeno con l’acqua. Già in superficie si incontrano folti branchi di saraghi fasciati, cefali, occhiate e salpe. Nelle zone in ombra si possono vedere coloratissime spugne e, lungo le pareti rocciose, i bellissimi “fiori” della madrepora arancione. A profondità maggiori anche i pesci “si ingrandiscono”, le cernie in particolare, e il paesaggio si arricchisce di murene, aragoste, cicale di mare e gamberetti (nelle grotte), dentici, enormi saraghi e di splendide e rosse gorgonie tra le quali fa capolino, a volte, il rarissimo corallo nero del Mediterraneo (Gerardia savaglia); si possono anche incontrare tonni, pesci luna, tartarughe e barracuda. Proprio per questi suoi spettacolari fondali l’isola è meta prediletta dai subacquei. Tra le mete più ambite è lo Scoglio del Medico che presenta grotte ed anfratti anche ad alte profondità e la Secca della Colombara (40 metri di profondità) con spugne e gorgonie dagli incredibili e vivacissimi colori. Anche chi non vuole entrare in acqua può comunque essere partecipe dello spettacolo sottomarino facendo un giro sulla motobarca Acquario, dal fondo trasparente, che ospita fino a 20 persone.

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LA RISERVA NATURALE ORIENTATA La Riserva Naturale Orientata “Isola di Ustica”, gestita dalla Provincia Regionale di Palermo, è stata istituita nel 1997 allo scopo di preservare il paesaggio naturale terrestre che si caratterizza soprattutto per la macchia mediterranea. La Riserva è estesa poco più di duecento ettari ed è divisa in due zone: Zona A e Zona B.

LA FLORA Addentrandosi nell’isola, ci si immerge in una splendida vegetazione mediterranea, a ciclo annuale, che rispecchia fedelmente le particolari condizioni climatiche dell’isola. Ovunque, si notano siepi di ficodindia. Tra le specie endemiche si rileva il Limonio di Boccone (Limonium bocconei) e la Camomilla costiera (Anthemis secundiramea). Tra le specie a distribuzione

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più vasta, ma con popolazioni ridotte nel contesto del territorio italiano, meritano di essere ricordate la Succovia (Sucowia balearica) e l’Erba grassa di Vaillant (Crassula vaillantii). L’originario paesaggio vegetale è stato notevolmente modificato dalle molteplici attività umane che hanno provocato una progressiva rarefazione degli aspetti di vegetazione naturale conservatisi soltanto nelle zone più impervie e meno accessibili. Attualmente la vegetazione spontanea di Ustica è costituita da praterie steppiche. Tra queste comunità erbacee vi sono il Grano delle formiche (Aegilops geniculata), il Trifogliato stellato (Trifolium stellatum) e il Ginestrino commestibile (Lotus edulis). In alcuni ambiti è possibile notare anche l’Erba cristallina stretta (Mesembryanthemum nodiflorum). Molto caratteristiche in questo contesto sono anche le piante di Cappero (Capparis spinosa) inconfondibile per via dei lunghi fusti che pendono dalle pareti rocciose. LA FAUNA Le specie animali che in quest’area protetta trovano le condizioni ideali per potersi riprodurre non sono numerose per via della piccola estensione dell’isola e della scarsa diversità degli ambienti. Ad eccezione del Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), i mammiferi presenti sono tutti di piccola dimensione e difficili da osservare. Le comunità di uccelli sono quelle tipiche di ambienti aperti e mediterranei. Vi si trovano il piccolo Occhiocotto (Sylvia melanocephala), il Cardellino (Carduelis carduelis), il Tordo (Turdus), la Beccaccia (Scolopax rusticola), il Gabbiano reale (Larus cachinnans).

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L’importanza faunistica è storicamente legata ai due periodi di migrazione, primaverile e autunnale. Si è calcolato che durante questo secolo sono state osservate circa 180 specie di uccelli, alcune delle quali non sono state osservate in questi ultimi venti anni. Sull’isola, durante il periodo di migrazione degli

uccelli, è attiva una stazione di inanellamento gestita dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica con il compito di monitorare i flussi migratori delle diverse specie di uccelli. Le tecniche che gli esperti adottano per identificare gli animali sono quelle riconosciute ufficialmente dalla Comunità Europea: si montano le reti lungo immaginarie linee trasversali per catturare gli uccelli su cui vengono effettuati vari test di misurazione. Gli uccelli vengono, quindi, segnati con un minuscolo anello di metallo che reca un codice unico che permette di riconoscere la provenienza e il percorso di ogni esemplare.

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Storia di una Beccaccia C’era una volta una Beccaccia di mare che dal Nord Africa si recò nel Nord della Sicilia. Durante il volo si accorse che in mezzo al mar Tirreno c’era una isoletta e, man mano che si avvicinava, notò che era veramente incantevole: calette e spiagge accarezzate da acque limpide e cristalline, vigneti e campagne lussureggianti adornate da margherite gialle, capperi, lentischi e tante altre belle piante della macchia mediterranea.

La Beccaccia, incantata da quella festa di colori, decise di soffermarsi lì per alcuni giorni e scese velocemente. Mentre volava da un cespuglio all’altro, incontrò un coniglietto e lo salutò amichevolmente: “Ciao, coniglio! Beato te che vivi in questo paradiso! Sapessi come ti invidio!”.

Dopo una breve conversazione i due animali decisero di fare una passeggiata. “Questa isola è molto bella”, ripeteva continuamente la Beccaccia, inebriata dal profumo emanato dai fiori che incontravano lungo la strada. Mentre la Beccaccia passeggiava, si sporcò di catrame. “Oh! – disse – come è possibile! Anche qui c’è un po’ di inquinamento?” “Si – rispose il coniglietto – purtroppo qualche petroliera di passaggio ha combinato questo

guaio, ma non ti preoccupare adesso andiamo a visitare la zona protetta”.

Durante il cammino incontrarono diversi animali: gabbiani, falchi, tordi, cornacchie, aironi e cardellini che volavano tra le chiome degli alberi emanando dei suoni meravigliosi; lucertole e biacchi facevano capolino tra le nere rocce vulcaniche. Finalmente arrivarono alla riserva marina. “Il mare è straordinario”, disse la Beccaccia e, così dicendo, ammaliata, osservava i pesci dai variopinti colori che nuotavano in mezzo alle acque pulitissime e che di tanto in tanto si nascondevano tra i coralli e le vaste praterie di poseidonia. Bellissimi fiori arancio adornavano le pareti rocciose dove si annidavano coloratissime spugne. La Beccaccia, quindi, rivolgendosi ad una comitiva di turisti disse: “Mi raccomando, rispettate la natura! Purtroppo voi uomini la state distruggendo e io che visito molti posti

devo dire che è difficile trovare al mondo una perla come questa”. Dopo alcuni giorni a malincuore la Beccaccia salutò il coniglio e, con grande dispiacere, lasciò l’isola per continuare il suo viaggio con il proposito di ritornarvi.

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PAROLEPAROLEPAROLEPAROLE DA RICORDARE DA RICORDARE DA RICORDARE DA RICORDARE ADATTAMENTOADATTAMENTOADATTAMENTOADATTAMENTO – Insieme delle caratteristiche che rendono gli organismi più adatti a vivere nel loro ambiente. ALGHEALGHEALGHEALGHE – Organismi semplici che vivono nell’acqua o in luoghi umidi, privi di radici e foglie. ARIAARIAARIAARIA – Miscuglio di gas che costituisce l’atmosfera, indispensabile alla respirazione dei viventi. BIOLOGIABIOLOGIABIOLOGIABIOLOGIA – Scienza che studia i viventi. BIOMIBIOMIBIOMIBIOMI – Vaste aree geografiche caratterizzate dalle stesse condizioni e dalla presenza di determinati organismi viventi. COMUNITÀCOMUNITÀCOMUNITÀCOMUNITÀ – Insieme di popolazioni di specie diverse che vivono nello stesso habitat e interagiscono tra di loro. ECOLOGIA ECOLOGIA ECOLOGIA ECOLOGIA – Scienza che studia i rapporti tra i viventi e tra questi e l’ambiente. ETOLOGIA ETOLOGIA ETOLOGIA ETOLOGIA – Scienza che studia il comportamento animale. HABITATHABITATHABITATHABITAT – Luogo in cui vive una specie. INANELLAMENTOINANELLAMENTOINANELLAMENTOINANELLAMENTO – Applicazione di una anello con un contrassegno alla zampa di uccelli migratori per controllarne gli spostamenti. INQUINAMENTOINQUINAMENTOINQUINAMENTOINQUINAMENTO – Rilascio di sostanze dannose per uomini, animali e piante. MIGRAZIONE MIGRAZIONE MIGRAZIONE MIGRAZIONE – Spostamento periodico di alcune specie animali. POPOLAZIONEPOPOLAZIONEPOPOLAZIONEPOPOLAZIONE – Insieme di organismi della stessa specie che vivono nello stesso luogo. RISERVA NATURALERISERVA NATURALERISERVA NATURALERISERVA NATURALE – area di rilevante interesse ecologico nella quale sono limitati il transito, la caccia, la pesca.

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IMPARIAMO… GIOCANDO

A S I R E T N A I P

R T C S I N A P I Q

E E O P U S V X T F

A R R U I O E N A L

P P A G M C F R C O

R A L N H C A E V R

O Z L E A H L F U A

T Z O A B I C A L I

E O C C I O O U C R

T L A Q T T A N A O

T A N U A T T A N N

A L G A T O O V I E Con le lettere che avanzano forma la parola che corrisponde alla seguente definizione: rilascio di sostanze dannose per uomini, piante e animali. __ __ __ __ __ __ __ __ __ __ __ Inserisci le definizioni e scopri la parola che si forma nel riquadro verde

1

2 3

4

5

6 1. Zona della crosta terreste che presenta fuoriuscita di magma. 2. Insieme di esseri viventi che hanno le stesse caratteristiche. 3. Organismi pluricellulari che producono ossigeno. 4. Parte di terra circondata completamente dal mare. 5. Luogo delle antiche città riservato alla sepoltura dei morti. 6. Complesso delle acque salate che circondano i continenti e le isole.

Cerca le seguenti parole:

ACQUA AIRONE ALGA ALI API AREA PROTETTA CORALLO FALCO FAUNA FLORA HABITAT NAVE OCA OCCHIOTTO PIANTE RANA RISERVA SPUGNE STERPAZZOLA TANA VIE VULCANI

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Questo lavoro è stato realizzato dagli alunni delle classi prime della Scuola Secondaria di I grado di San Cipirello,

con il coordinamento delle professoresse Virginia Buriani, Giuseppa Colletta, Maria Rita Susinno

e con la collaborazione del professore Antonino Moscarelli, nell’ambito del progetto di educazione ambientale

“Esploriamo una riserva naturale”, finanziato dalla Provincia Regionale di Palermo.