Esercitazione · 2016-04-27 · deriva dalla definizione di prodotto aggregato e ......
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La definizione del PIL
1) Nella definizione di PIL:
A) non rientrano tutti i servizi finali perché
sono beni immateriali
B) il PIL è la somma del valore aggiunto
dell’economia
C) vanno aggiunte le importazioni perché
fanno parte delle risorse dell’economia
D) nessuna delle precedenti è vera
La risposta giusta è B) perché …
Ricordando la metodologia di formazione e
di calcolo del PIL, esso si determina
sommando i valori aggiunti dei settori
aggregati dell’economia. Gli altri metodi
sono quelli della spesa e dei redditi
percepiti.
2) L’identità fondamentale del reddito
nazionale ci dice che:
A) -produzione totale = reddito totale = spesa
B) produzione totale = reddito totale - spesa
totale
C) produzione totale = reddito totale *spesa
totale
D) produzione totale > reddito totale + spesa
totale
La risposta giusta è A) perché …
deriva dalla definizione di prodotto aggregato e dei metodi per determinarlo. La prima parte dell’identità segue la definizione di output aggregato calcolato come valore dei beni e servizi finali prodotti in un dato periodo di tempo. Le altre due parti dell’identità seguono l’approccio della spesa e quello della somma dei redditi di tutta l’economia (salari, profitti, imposte indirette). Per l’equivalenza dei tre metodi di calcolo del PIL la A) deve essere vera in ogni specifico periodo di tempo.
Su PIL e PNL
3) Se il PIL è minore del PNL:
A) le esportazioni superano le importazioni
B) il settore pubblico è in deficit
C) le passività finanziarie sull’estero dei
residenti superano le rispettive attività
D) i redditi dei nazionali all’estero superano
quelli degli stranieri nel paese
La risposta giusta è D) perché …
Essendo il PNL = PIL + redditi netti dall’estero
(RNE), i due concetti coincidono solo se i
Redditi netti dall’estero sono pari a zero.
Essendo in questo caso il PIL minore del
PNL, ciò significa che i redditi netti sono
positivi per il paese in questione.
La crescita del PIL reale
4) Se il PIL reale del 2005 è 5000, il PIL
nominale 2006 è 6150 e il deflatore del
PIL è 120. Qual è il tasso di crescita del
PIL reale?
A) 3%
B) 2%
C) 1,5%
D) 2,5%
La risposta giusta è D) perché …
Si tratta di calcolare il tasso di variazione del PIL reale
.
TASSO DI CRESCITA DEL PIL reale =
=2,5%
5125100120
6150100
2006 pil del deflatore
2006 nominale PIL
5000
50005125
IPC e deflatore del PIL
5) Confrontando indice dei prezzi al
consumo e deflatore del PIL:
A) l’IPC è sempre più alto perché include i beni
esteri
B) sia IPC che deflatore del PIL si riferiscono
allo stesso paniere ma con pesi diversi
C) l’inflazione è data dal tasso di crescita
percentuale dell’IPC o del deflatore del PIL
D) tutte le precedenti sono vere
La risposta giusta è C) perché …
il tasso di inflazione può essere calcolato utilizzando uno qualsiasi dei due indici. Ma, il significato del tasso di variazione dei due indici è diverso. Se si utilizza il deflatore del PIL, si ottiene una media ponderata dei tassi di variazione dei prezzi di tutti i beni finali prodotti nell’economia. Con l’IPC si ha il tasso di variazione dei prezzi di un paniere fisso di beni (acquistati dal consumatore tipo) inclusi quelli importati. I due tassi di inflazione pertanto potranno differire.
Ancora su PNL
• IL PNL non include:
A)i beni e servizi prodotti all’interno del
paese
B)i beni e servizi prodotti da lavoratori
nazionali all’estero
C) i beni e servizi prodotti da imprese
estere in Italia
D)sono vere la A e la B
Il tasso di partecipazione
6) Il tasso di partecipazione è dato da:
A) Occupati/Forza Lavoro
B) Occupati/Disoccupati
C) Forza Lavoro/Popolazione attiva
D) Occupati/Popolazione
La risposta giusta è C) …
che è vera per definizione.
Si ricordi che nella Forza Lavoro sono inclusi
tutti gli occupati e i disoccupati (definiti tali
solo se trattasi di soggetti in cerca di
occupazione). Gli altri, anche se inclusi
nella popolazione attiva, sono lavoratori
scoraggiati e pertanto non inclusi nella FL.
Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione:
A) è usato come misura delle variazioni della
domanda di lavoro
B) è misurato dal rapporto tra occupati e
disoccupati
C) è misurato dal rapporto tra disoccupati e
(occupati +disoccupati)
D) sono vere la A) e la C)
Risposta corretta D
• La A è vera perché se il tasso di
disoccupazione diminuisce significa che è
aumentata la domanda di lavoro
• E’ vera anche la C perché il tasso di
disoccupazione è misurato dal n° dei
disoccupati/ FL. Ma FL= occupati +
disoccupati
Il moltiplicatore
8) Nel solo mercato dei beni il moltiplicatore:
A) è pari al reciproco della propensione marginale al risparmio
B) cresce introducendo la tassazione dipendente da Y (T=t0+t1•Y)
C) è più alto quando diminuisce la tassazione autonoma che quando aumenta la spesa pubblica
D) è maggiore quando varia la spesa pubblica piuttosto che quando variano gli investimenti autonomi
La risposta giusta è A) perché …
È noto che 1-cY=s per definizione, ovvero la
propensione al risparmio è il complemento a
1 della propensione al consumo. La
spiegazione è semplice se poniamo la
variazione del reddito pari a uno allora
l’incremento del reddito potrà essere
consumato o risparmiato ovvero: cY+s=1 e
quindi s = 1- cY. Sostituendo nella formula
semplice del moltiplicatore otteniamo la
risposta A).
Ancora il moltiplicatore
9) Nel modello reddito-spesa con I esogeni e assenza dello Stato, il moltiplicatore:
A) esprime il legame tra spesa autonoma e produzione di equilibrio
B) può essere visto come una serie geometrica che ha per ragione la propensione marginale al consumo
C) è il reciproco della propensione marginale al risparmio
D) tutte le precedenti sono vere
La risposta giusta è D) perché …
Tutte le risposte sono vere: discendono dalla
definizione di moltiplicatore e dalla sua
derivazione algebrica. La A è vera perché il
reddito di equilibrio è dato dal prodotto tra
spesa autonoma e moltiplicatore [1/(1-cY)].
Nella derivazione algebrica del
moltiplicatore, tra i diversi metodi vi è quello
del calcolo della serie di spese indotte
dall’incremento di reddito iniziale, dovuto
all’incremento esogeno della spesa (A).
Segue… A genera un pari incremento in domanda aggregata,
produzione e reddito. Genera però anche una
sequenza di spese indotte dall’incremento del
reddito per cui l’effetto cumulato su produzione e
reddito è:
Y=A+cYA+cY2A+cY
3A+…=A(1+cY+ cY2 +cY
3+…)
Essendo cY<1, i termini della serie diventano via via
più piccoli. La loro somma è approssimata dalla
seguente formula:
Ac
YY
1
1
Segue ancora risposta giusta
Perciò, la variazione cumulata della domanda
aggregata (e quindi del reddito) è un
multiplo dell’aumento della spesa autonoma
(B vera). Essendo 1-cY = s (propensione
marginale al risparmio) ne discende che il
moltiplicatore è anche pari al reciproco della
propensione (marginale) al risparmio.
Ancora il moltiplicatore
10) Nel solo mercato dei beni, il
moltiplicatore della spesa pubblica:
A) è sempre maggiore del moltiplicatore degli
investimenti
B) aumenta se il disavanzo pubblico cresce
C) aumenta nel caso di economia aperta
D) nessuna delle precedenti è vera
La risposta giusta è D) perché …
La A è falsa perché il moltiplicatore (che dipende dalla propensione marginale al consumo) è immutato se varia G o gli I o il consumo autonomo.
La B è falsa perché, quando la spesa in deficit non influenza il valore del moltiplicatore ma del moltiplicando
La C è falsa perché, come è noto, il moltiplicatore in economia aperta è minore che in economia chiusa. Al denominatore infatti compare la propensione marginale a importare. Ciò significa che parte degli incrementi di reddito si rivolgono all’acquisto di beni prodotti all’estero.
Moltiplicatore monetario
• Se gli agenti economici non detengono circolante, la base monetaria è 1000 (mld) di euro e il rapporto riserve/depositi è pari a 0,1, l’ammontare delle riserve sarà:
A)1000
B) 500
C)10.000
D)I dati non sono sufficienti per rispondere
Si ricordi che quando il pubblico non detiene
circolante allora la base monetaria che è pari a
H=R+CU sarà esattamente pari all’ammontare
di riserve . Pertanto alla domanda precedente si
risponde facilmente essendo H=R
L’introduzione del rapporto riserve/ depositi non
deve fuorviarvi. Esso serve per calcolare il
moltiplicatore dell’offerta di moneta
• 2.Nell’esercizio precedente se il
rapporto riserve depositi è pari a
0,25, l’offerta di moneta sarà:
A)10.000
B)5.000
C)4.000
D)8.000
• La risposta anche in questo caso è
semplice. Siamo nel caso in cui gli
agenti non detengono circolante e il
moltiplicatore dell’offerta di moneta è il
reciproco del coefficiente di riserva
(mm=1/))
• Applicando la formula e i dati a
disposizione: M=1/0.25* H(=1000)
• il moltiplicatore è 4
• M=4*1000=4000
Semplificazioni della macro
Quale tra queste semplificazioni riguarda
esclusivamente la macro?
• Considera variabili aggregate
• utilizza modelli per spiegare i fatti economici
• non considera i prezzi relativi-
• Tutte le precedenti sono vere
La A è falsa perché anche la micro utilizza il
processo di aggregazione per costruire le curve
di domanda e di offerta dei mercati
La B è falsa perché la teoria economica sia
micro che macro utilizza modelli per spiegare i
fatti economici
la C è vera perché la principale semplificazione
della macro è l’esistenza di un solo bene (o bene
composito e di un livello generale dei prezzi .
Non sono pertanto rilevanti i prezzi relativi
(rapporto tra prezzi dei beni)
Modello reddito-spesa
Un’economia è descritta da: C=600+0,9YD;
T=1000, G=2000; I= 100. Il livello della
produzione di equilibrio è:
• 15.000
• 16.000
• 18.000
• Nessuna delle precedenti
Sappiamo che per risolvere questo esercizio dobbiamo
scrivere l’equazione della domanda aggregata e
uguagliarla al livello di produzione:
Y=600+0,9(Y-1000)+100+2000
=600+0,9Y-900+100+2000
Y-0,9Y=1800
Y=1/0,1*1800=18.000
Modello reddito spesa
• Il riequilibrio in un modello semplice
keynesiano avviene:
• attraverso variazioni di i
• attraverso variazioni dei prezzi
• attraverso variazioni del reddito-
• Sono vere la A e la C
La A è falsa perché siamo nel modello
semplice e gli investimenti sono esogeni
La B è falsa perché i prezzi in questo modello
sono dati (così come nel modello IS-LM
La C è vera: Gli aggiustamenti infatti
avvengono attraverso variazioni del livello di
produzione (sinonimo di reddito)
Un viaggio intorno al mondo
Tra i problemi dell’economia USA
possiamo annoverare:
• una riduzione del tasso di crescita del
Pil nel 1996-2006
• una marcata riduzione dei valori
azionari nei primi anni 90
• Un tasso di inflazione elevato negli anni
2000
• Nessuna delle precedenti è vera
In un modello IS-LM un aumento della preferenza
per la liquidità
• A) riduce la domanda di beni e sposta la
IS
• B) Sposta la curva LM verso il basso
• C) Sposta la curva LM verso l’alto
• D) non influenza l’equilibrio
macroeconomico
Risposta • La A è falsa perché l’equazione della IS non dipende
da fattori monetari : Si ricordi che il tasso di interesse
è quello reale (= a quello monetario solo per l’ipotesi
che l’inflazione è=0)
• La B è falsa perché l’aumento della domanda di
moneta (data l’offerta) non riduce il i ma anzi
l’aumenta
• La C è vera. Infatti l’incremento della quantità di
moneta (considerate il mercato monetario fa
spostare la Md verso l’alto e fa aumentare i). Questi
effetti possono essere catturati solo se la LM si
sposta verso l’alto
• D) falsissima. L’equilibrio macroeconomico è ottenuto
simultaneamente dall’incrocio della IS e la LM e
quindi dall’equilibro reale e da quello monetario
Nel modello IS-LM
• A) Esiste dicotomia tra settore reale e
monetario
• B) La moneta è neutrale
• C) L’equilibrio è ottenuto attraverso
l’uguaglianza tra domanda e offerta di beni
• D)variazioni di i spostano la curva IS e la
curva LM
• E) nessuna delle precedenti
Risposta • La A e la B non sono vere in quanto
caratterizzano l’equilibrio macroeconomico
neoclassico
• La C è falsa perché non descrive l’equilibrio
del modello IS-LM ma solo quello nel mercato
dei beni
• La D è falsa perché nel modello IS-LM
variazioni del tasso di interesse si misurano
lungo le curve . Solo le variabili esogene
spostano le curve
• La E è vera per esclusione
Nel modello IS-LM • A) Una riduzione delle imposte sposta la
curva LM verso il basso.
• B) Uno spostamento della IS verso l’alto è
determinato da un incremento della
propensione al risparmio
• C) L’inclinazione della LM è tanto maggiore
quanto maggiore è il moltiplicatore
• D)nessuna delle precedenti è vera
Risposte • La A è falsa perché le imposte non
influenzano la LM
• La B è falsa perché un aumento della
propensione al risparmio non sposta la IS
(variabile endogena) Una variazione del
risparmio autonomo sposta la IS
• La C è falsa perché il moltiplicatore influenza
l’inclinazione della IS
• La D è vera per esclusione
Nel modello macroeconomico
neoclassico
• A) la curva AS è crescente rispetto a P
• B) l’equilibrio reale non può essere
disgiunto da quello monetario
• C) la legge di Say descrive l’equilibrio
reale e la TQM quello monetario
• Nessuna delle precedenti
Risposta • La A è falsa perché la AS è
perpendicolare
• La B è falsa perché c’è dicotomia tra
settore reale e monetario
• La C è vera . La legge di Say
affermando che l’offerta crea sempre la
propria domanda garantisce l’equilibrio
di piena occupazione. Il livello dei prezzi
di equilibrio è invece determinato in
base alla TQM
Secondo la TQM si può affermare
che:
• la velocità di circolazione della moneta
diminuisce nel corso del tempo
• Il livello dei prezzi è determinato dal
mercato reale
• Il livello dei prezzi è proporzionale alla
quantità di moneta in circolazione-
• La VC aumenta quando M aumenta
Risposta corretta C
• La A è errata perché in base alle ipotesi
della TQM la VC è costante
• La B è falsa perché il mercato reale
determina l’output e non i P
• La D è falsa perché VC= PY/M:
all’aumentare di M la VC diminuisce
(fermo restando le altre condizioni)
Spesa autonoma in economia
aperta 3) Un’ipotetica economia è descritta da:
C=85+0,75YD; T=0,2Y; I=60; G=160, NX=-
20, con I e NX esogeni. Il livello della
spesa autonoma è:
A) 285 *
B) 305
C) 712,5
D) 534
La risposta giusta è A) perché …
La risposta è banale perché bisogna solo
sommare le componenti esogene della
spesa ivi comprese le esportazioni nette,
per cui si ha:
Domanda esogena o moltiplicando = c0
+I+G+NX= 85+60+160+(-20)=285
Relazione tra i e prezzo dei titoli
1) Il prezzo dei titoli:
A) non è influenzato dalle operazioni di
mercato aperto della banca centrale
B) si riduce quando aumenta i *
C) sono vere sia A) che B)
D) aumenta quando aumenta la domanda di
moneta
La risposta giusta è B) perché …
Per la nota relazione inversa tra prezzo dei titoli e
tasso di interesse. Si consideri un titolo che
assuma la forma di rendita perpetua (consol)
che dia diritto al possessore a riscuotere una
determinata somma di denaro per sempre a
partire dal periodo successivo. Se PB è la
quotazione del titolo e il titolo da diritto a
ricevere R euro per sempre, si dovrà avere che
il prezzo del titolo oggi dovrà essere pari al
valore attuale dei suoi rendimenti futuri attesi:
La risposta giusta è B) (segue) …
....)1()1(1 32
i
R
i
R
i
RPB
questa somma infinita è una progressione
geometrica di ragione 1/(1+i) il cui valore è:
Il valore attuale di una sequenza di pagamenti
costante (R ) è dato dal rapporto tra R e il
tasso di interesse, per cui il prezzo del titolo è
inversamente correlato al tasso di interesse.
i
RPB
Operazione di mercato aperto:
2) Un acquisto di titoli da parte della banca centrale:
A) diminuisce l’offerta di moneta e sposta la curva LM in alto
B) aumenta MS, ma lascia invariata base monetaria
C) aumenta base monetaria e tassi di interesse
D) aumenta la base monetaria e aumenta i prezzi dei titoli
La risposta giusta è B) perché …
A una operazione di mercato aperto corrisponde una politica monetaria espansiva (BC emette nuova moneta). Note le relazioni tra mercato dei titoli e mercato monetario e quelle tra prezzo di titoli e tasso di interesse, si ricordi che sarà il prezzo dei titoli a mutare per effetto dell’acquisto da parte della BC. L’aumento del prezzo dei titoli determina una riduzione del tasso di interesse sui titoli stessi. Infatti, quanto più elevato è il prezzo dei titoli tanto più basso sarà il tasso di interesse pagato sul titolo.
Velocità di circolazione della moneta
3) La velocità di circolazione della moneta:
A) aumenta all’aumentare del tasso di
interesse
B) aumenta se le transazioni aumentano
C) è aumentata con l’introduzione di tecniche
elettroniche di pagamento
D) tutte le precedenti sono vere
La risposta giusta è D) perché …
Dall’equazione degli scambi di Fisher si ha: MV=PY da cui: V=PY/M
ove V = velocità di circolazione della moneta, M = quantità di moneta, PY =output nominale. In equilibrio Ms=Md. Sostituendo nella formula di V la funzione di Md, M(Y,i) si ha: V=PY/M(Y,i)
Se i, la Md e, quindi, V (A vera). Se il reddito nominale (PY) le transazioni , e V (B vera). Le tecniche elettroniche di pagamento riducono la Md (M(i,Y)) e V (C vera).
La domanda di moneta
4) La domanda di moneta aumenta quando:
A) si diffondono tecniche di pagamento
alternative (es. carte di credito)
B) il reddito nominale PY aumenta e i
diminuisce -
C) diminuisce il coefficiente di riserva
obbligatoria
D) sono vere sia A) che B)
La risposta giusta è B) perché …
Dalla funzione di domanda di moneta che
dipende positivamente dal reddito e
negativamente dal tasso di interesse si
deduce facilmente che la B) è vera. Al
contrario, la A) è errata perché, come visto
alla domanda precedente, la diffusione di
tecniche di pagamento alternative accresce
V e, quindi, riduce Md. La riduzione del
coefficiente di riserva obbligatoria aumenta
il moltiplicatore monetario ma non influenza
la Md.
Curva LM
5) La curva LM è positivamente inclinata
perchè quando il reddito aumenta:
A) il livello dei prezzi deve aumentare per
equilibrare il mercato monetario
B) Il tasso di interesse i deve aumentare per
equilibrare il mercato monetario -
C) il prezzo delle attività finanziarie deve
aumentare
D) tutte le precedenti sono vere
La risposta giusta è B) perché …
La costruzione della curva LM poggia sull’ipotesi di una offerta di moneta esogena e data per cui qualsiasi squilibrio nel mercato delle attività finanziarie implica variazioni di i. Se Y aumenta la domanda di moneta aumenta anch’essa per il movente transattivo. L’eccesso di domanda di moneta fa sì che gli agenti vendano titoli, il che determina una riduzione del loro prezzo e un aumento di i. Tale aumento spinge gli agenti a detenere minori scorte liquide e riporta l’equilibrio nel mercato monetario.
Politica fiscale espansiva
7) Una politica fiscale espansiva:
A) provoca un aumento del reddito e una
riduzione del tasso di interesse
B) sposta la curva IS verso il basso e verso
sinistra
C) è più efficace quando gli investimenti sono
insensibili a variazioni del tasso di interesse
*
D) è più efficace quando gli investimenti sono
molto sensibili a variazioni del tasso di
interesse
La risposta giusta è C) perché …
L’effetto indesiderato dell’espansione fiscale è
l’aumento di i (per lo spostamento della IS a
destra e in alto), che spiazza la spesa
privata. L’effetto sarà più o meno marcato a
seconda dell’elasticità della domanda di I a
i. Se tale domanda è anelastica (caso limite
di IS verticale) l’aumento di i non ha alcun
effetto su I e lo spiazzamento è nullo. In
questo caso, l’interazione tra mercati dei
beni e della moneta non è rilevante.
Riduzione preferenza per la
liquidità 8) Nel modello IS-LM una riduzione della
preferenza per la liquidità (riduzione della domanda di moneta a parità di i) comporta:
A) un immediato aumento di i, ma poi una sua progressiva riduzione e un aumento di Y
B) uno spostamento verso l’alto della LM e, quindi, una riduzione di Y e un aumento di I
C) una riduzione di i, inizialmente maggiore, che fa crescere gli investimenti e poi Y *
D) nessuna delle precedenti è vera
La risposta giusta è C) perché …
Riduzione della preferenza per la liquidità significa riduzione della domanda di moneta. Ciò genera un aumento della domanda di titoli e una riduzione di i. Tale riduzione inizialmente maggiore (data la istantanea variazione di i) sarà meno accentuata nel ripristino della situazione di equilibrio. Lo spostamento della LM verso il basso determina un nuovo equilibrio in cui i aumenta per effetto dell’incremento di reddito e del conseguente incremento della domanda di moneta per fini transattivi.
Caduta del consumo autonomo
9) Nel modello IS-LM, il peggioramento nella fiducia dei consumatori a causa di una guerra in corso provoca una caduta del consumo autonomo e quindi:
A) una diminuzione di Y e un aumento di i
B) una diminuzione di Y e di i *
C) una diminuzione di Y e, quindi, sicuramente una diminuzione degli investimenti
D) una diminuzione di Y, ma un aumento della domanda di moneta a parità di i
La risposta giusta è B) perché …
La caduta del consumo autonomo c0 causa una
riduzione della domanda autonoma e uno
spostamento della IS in basso e a sinistra.
Anche se il moltiplicatore rimane immutato
la riduzione della spesa autonoma causa
una riduzione di Y e di i (diminuisce la
domanda di moneta per transazioni).
Aumento propensione marginale
consumo 10) Se la propensione marginale al
consumo cresce:
A) la curva LM si sposta verso sinistra perché
aumenta la domanda di moneta per
transazioni
B) la curva IS diviene più verticale
C) una riduzione delle imposte farà crescere Y
più di prima
D) il reddito disponibile si riduce
La risposta giusta è C) perché …
Dalla formula del moltiplicatore, nel modello
reddito–spesa, questo aumenta al crescere
di c1 qualsiasi politica fiscale espansiva
(qui una riduzione di T) incrementa Y più di
quanto si sarebbe avuto con un c1 minore.
Si noti tuttavia che in presenza di imposte il
valore numerico del moltiplicatore è sempre
inferiore al valore che assumerebbe in
assenza di imposte o con imposte fisse.
Mix stretta fiscale/espansione
monetaria
11) Nel modello IS-LM un mix di stretta fiscale ed espansione monetaria:
A) riduce il tasso di interesse nominale e quindi sicuramente fa crescere Y
B) Y si riduce se lo spostamento della LM a destra è insufficiente a compensare lo spostamento a sinistra della IS *
C) la LM non si sposta ma la IS diviene più orizzontale e quindi Y può crescere
D) Y cresce o cala secondo la sensibilità dei consumi a i
La risposta giusta è B) perché …
È un mix di politica che sarebbe utile se un paese ha elevati deficit di bilancio e un debito pubblico molto elevato. In tal caso la politica fiscale restrittiva (riduzione G e/o aumento T) riduce il deficit e la politica monetaria espansiva, riducendo i rende meno oneroso il peso del debito. Gli effetti sono quelli descritti nella risposta B. Se lo spostamento della LM è insufficiente a bilanciare la riduzione di Y che si genera per effetto dello spostamento della IS verso il basso, l’economia sperimenta una fase recessiva.
Aumento G e aumento Ms
12) Nel modello IS-LM un aumento di spesa pubblica finanziata da un acquisto di titoli da parte della banca centrale:
A) sposta sia la curva IS che al curva LM verso l’alto
B) aumenta il reddito e non sappiamo cosa accade al tasso di interesse nominale *
C) provoca uno spiazzamento completo della spesa privata per investimenti
D) tutte le precedenti sono vere
La risposta giusta è B) perché …
Poiché la politica fiscale espansiva, spostamento della IS a destra e in alto causa un aumento di i, è seguita da una politica monetaria espansiva (aumento Ms che sposta la LM in basso) che riduce i, non possiamo dire con certezza quale sarà il nuovo i di equilibrio. Dipenderà dagli spostamenti relativi delle due curve. Se la politica monetaria controbilancia esattamente l’aumento di i provocato dalla politica fiscale espansiva, l’effetto finale sarà un incremento di Y e un i costante al livello iniziale.
Modello semplice
• 5. Supponete di avere le seguenti
informazioni riguardo un’economia: C=
100+0,75 YD; Y=500; T=150, il livello del
consumo è:
• )200
• )150
• )250
• )nessuna delle precedenti*
La risposta è la D
• Infatti sostituendo i valori a nostra
disposizione, nessuna delle risposte risulta
corretta.
• C=100+0,75(Y-T)
• C=100+0,75*350=362,5
Modello semplice
• 6. Se nell’economia dell’esercizio
precedente l’inclinazione della funzione
del consumo diminuisce, il consumo e
il reddito di equilibrio
• aumentano
• diminuiscono*
• rimangono immutati
• i dati non sono sufficienti per rispondere
Inclinazione = cY
• Se nell’esercizio precedente diminuisce
l’inclinazione della domanda aggregata
vuol dire che diminuisce la propensione
marginale al consumo (che è la misura
della sua inclinazione). Ne consegue che il
valore del moltiplicatore si riduce e quindi
anche il reddito
Spostamenti IS-LM • In un modello IS-LM gli spostamenti
delle curve sono dovuti:
• A mutamenti nelle politiche di governo *
• A disturbi derivanti esclusivamente da
mutamenti nelle equazioni di
comportamento
• Al processo di aggiustamento verso
l’equilibrio
• Tutte le precedenti sono vere
Politica fiscale restrittiva
Un aumento delle imposte T in un
modello IS-LM:
• A)riduce il valore del moltiplicatore
• B)rende la curva IS più inclinata
• C)sposta la curva IS verso il basso*
• D) Sono vere la A) e la B)
effetti
• La A è falsa perché T non figura nel
moltiplicatore
• La B è falsa perché non influenzando il
moltiplicatore non può influenzare
neanche l’inclinazione
• La C è vera. Si tratta di una politica
restrittiva che sposta la IS verso il basso
(Y diminuisce e anche i
Un deprezzamento del tasso di
cambio • A) causa un immediato e istantaneo
miglioramento della bilancia commerciale
• B) fa migliorare la bilancia commerciale se l’effetto sulle quantità è superiore all’effetto sui prezzi
• C) non ha necessariamente effetti sul saldo commerciale in quanto l’evidenza empirica mostra
• che non c’è alcuna correlazione tra saldo commerciale e variazione del cambio
• D) sono vere sia la A che la B
Risposta corretta: B.
• Quando il tasso di cambio si deprezza si ha sia un effetto sulle quantità - le esportazioni in quantità aumentano e le importazioni in quantità diminuiscono- sia un effetto sui prezzi, i.e. i prezzi in valuta nazionale delle importazioni aumentano. Quando l’effetto sulle quantità prevale sull’effetto - prezzi, allora il deprezzamento migliora la bilancia commerciale. La condizione di Marshall-Lerner garantisce che l’effetto quantità superi l’effetto sui prezzi.
• La risposta A è errata poiché sappiamo che nell’immediato, per una serie di ragioni spiegate dalla curva J
• La risposta C non è esatta poiché sia la teoria sia l’evidenza empirica dimostrano l’esistenza di una stretta relazione tra variazioni del tasso di cambio e saldo commerciale.
• La risposta D è ovviamente errata.
In un’economia aperta in un regime di cambi flessibili
un aumento del reddito estero (Y*) determina:
• A) un miglioramento del saldo della bilancia
commerciale
• B) uno spostamento verso il basso sia della curva di domanda aggregata che della curva delle esportazioni nette (NX)
• C) certamente un aumento degli investimenti interni
• D) nessun effetto sul reddito interno (Y), essendo la variazione di NX pari a zero
Risposta corretta: A.
• Le esportazioni dipendono dal reddito estero (o reddito mondiale): quando il reddito estero aumenta, aumentano le importazioni dei paesi esteri e quindi le esportazioni del nostro paese. Ferme le altre variabili, le esportazioni nette aumentano quindi si ha un miglioramento del saldo di bilancia commerciale.
• La risposta B è errata poiché sia la curva della domanda aggregata di beni nazionali che la curva delle esportazioni nette (NX) si spostano verso l’alto: un aumento delle esportazioni, dovuto all’aumento di Y*, aumenta la domanda aggregata autonoma e aumenta la componente delle esportazioni nette che non dipende dal reddito interno.
• La risposta C è sbagliata poiché gli investimenti interni dipendono dal tasso di interesse nazionale e dal reddito interno.
• La risposta D è errata poiché, come visto appena sopra, le esportazioni nette aumentano
La curva LM è positivamente inclinata perchè
quando il reddito aumenta:
• A) il livello dei prezzi deve aumentare per
equilibrare il mercato monetario
• B) i deve aumentare per equilibrare il
mercato monetario
• C) il prezzo delle attività finanziarie deve
aumentare
• D) tutte le precedenti sono vere