Ermete Pletorico - Nostradamus Templare

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Nostradamus, Templare? di Ermete Pletorico La vita Michel de Notre-Dame nasce a Saint Remy, in Provenza, il 14 dicembre 1503 da Jacques e Renée. La sua è una famiglia d’origine ebraica e il nonno, mercante d’Avignone, si chiamava Guy Gassonet. Guy si converte al cattolicesimo e cambia il suo cognome con il nome della chiesa nella quale avvenne la funzione di conversione: Notre-Dame. Michel è il primo di tre fratelli, Jean che diventerà Procuratore a Lione e Bertrand che diventerà Notaio a Saint Remy. Fin dalla sua infanzia ha molta influenza nella sua educazione, il bisnonno materno Jean de Saint Remy, pure esso d’origine ebraica, medico della Casa Reale, astrologo, alchimista, studioso di scienze matematiche ed esoteriche. Il bisnonno insegna a Michel le basi dell’astrologia, che a quei tempi veniva pure insegnata nelle università come scienza complementare alla medicina. Lo erudisce anche sulle scienze matematiche ed esoteriche. Per Michel gli studi ad Avignone sono facilitati dal fatto che il bisnonno gli aveva dato gli erudimenti necessari per superare gli ostacoli nel primo corso di studi, ed anche successivamente. A soli 17 anni si diploma “Maestro d’Arte” ed inizia ad insegnare lettere e filosofia, pur frequentando l’Università di Montpellier. Sospende gli studi universitari nel 1526, poiché, a seguito di disordini, l’Università viene momentaneamente chiusa. Nel 1528 la Francia è sconvolta da una terribile pestilenza e Michel, pur non essendo medico, riesce a salvare se stesso e diverse persone, con la somministrazione di pozioni, da lui preparate, seguendo i consigli del bisnonno. Si reiscrive all’Università di Montpellier (1529) e si laurea in medicina nel 1532. Nel 1533, all’età di 30 anni, modifica il cognome “de Notre-Dame” latinizzandolo in “Nostradamus” ed inizia la professione medica. Nello stesso anno si trasferisce ad Agen, si sposa (mai si è conosciuto il nome della consorte) e dal matrimonio nascono due figli che, nei primi anni d’età unitamente alla madre, moriranno durante la pestilenza del 1536. Questo triplice lutto lo segna profondamente, lascia la cittadina di Agen per recarsi dapprima a Marsiglia, poi in Germania, quindi in Italia per ritornare, nel 1546, in Provenza. Durante questo tempo passa un lungo periodo (dal 1542 al 1544) nell’Abbazia di Orval, facente parte dell’Ordine di Citeaux. Questo ritiro conventuale è per lui un forte momento di meditazione e di approfondimento spirituale. Nel 1546 si trova ad Aix en Provence quando scoppia un’epidemia di peste nera che decima la popolazione. Le autorità della Città chiedono l’intervento e l’aiuto di Nostradamus il quale, prima di tutto ordina una disinfestazione generale delle case e fognature ed invita i cittadini a mangiare aglio e cipolla. Si da molto da fare, lavora freneticamente e, con l’aiuto di un farmacista, prepara pozioni, come rimedio contro la peste, da distribuire alla popolazione ormai stremata. Il suo intervento sconfigge la peste e Nostradamus, oltre al riconoscimento ed il ringraziamento da parte del popolo e delle autorità, viene premiato con un lauto compenso in denaro. Il valore di questo medico è conosciuto in tutta la Francia e, nel 1547, viene chiamato dapprima a Lione poi a Salon, per curare un’epidemia di tosse maligna. A Salon fissa la propria dimora e, il 26 novembre 1547, sposa la vedova Anne Ponsard, dalla quale avrà otto figli (Cesar, Michel, Charles, André, Jeanne, Madeleine, Anne e Diane). A Salon acquista un palazzo e fa costruire, all’ultimo piano dello stesso, un osservatorio astronomico. E’ in questo palazzo che inizia ad avere le visioni profetiche che lo condurranno a scrivere le “Centuries”. Dato che correvano voci su Nostradamus di praticare la “magia”, inizia a frequentare la chiesa di S. Michele, tenendosi così fuori di ogni sospetto che già aveva allarmato l’Inquisizione. Era ben voluto da tutti e si prodigava in aiuti e beneficenza, pur presentando conti salati a ricchi e nobili che gli chiedevano oroscopi. Nel 1550 abbandona la medicina per dedicarsi esclusivamente all’astrologia e all’esoterismo. Inizia un approfondimento di studi su testi e vecchi libri lasciatigli dal bisnonno, che trattano di filosofia, cabala, ermetismo, alchimia, esoterismo e fenomeni parapsicologici. Negli anni dal 1555 al 1556 perfeziona le Centurie, opera che resta tuttora largamente incompresa, sempre studiata, sulla quale tanti hanno dato le loro Generated by ABC Amber LIT Converter, http://www.processtext.com/abclit.html

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Nostradamus, Templare? di Ermete Pletorico La vita Michel de

Notre-Dame nasce a Saint Remy, in Provenza, il 14 dicembre 1503 da Jacques e

Renée. La sua è una famiglia d’origine ebraica e il nonno, mercante

d’Avignone, si chiamava Guy Gassonet. Guy si converte al cattolicesimo e

cambia il suo cognome con il nome della chiesa nella quale avvenne la funzione

di conversione: Notre-Dame. Michel è il primo di tre fratelli, Jean che

diventerà Procuratore a Lione e Bertrand che diventerà Notaio a Saint Remy.

Fin dalla sua infanzia ha molta influenza nella sua educazione, il bisnonno

materno Jean de Saint Remy, pure esso d’origine ebraica, medico della Casa

Reale, astrologo, alchimista, studioso di scienze matematiche ed esoteriche.

Il bisnonno insegna a Michel le basi dell’astrologia, che a quei tempi veniva

pure insegnata nelle università come scienza complementare alla medicina. Lo

erudisce anche sulle scienze matematiche ed esoteriche. Per Michel gli studi

ad Avignone sono facilitati dal fatto che il bisnonno gli aveva dato gli

erudimenti necessari per superare gli ostacoli nel primo corso di studi, ed

anche successivamente. A soli 17 anni si diploma “Maestro d’Arte” ed inizia

ad insegnare lettere e filosofia, pur frequentando l’Università di

Montpellier. Sospende gli studi universitari nel 1526, poiché, a seguito di

disordini, l’Università viene momentaneamente chiusa. Nel 1528 la Francia è

sconvolta da una terribile pestilenza e Michel, pur non essendo medico, riesce

a salvare se stesso e diverse persone, con la somministrazione di pozioni, da

lui preparate, seguendo i consigli del bisnonno. Si reiscrive all’Università

di Montpellier (1529) e si laurea in medicina nel 1532. Nel 1533, all’età di

30 anni, modifica il cognome “de Notre-Dame” latinizzandolo in “Nostradamus”

ed inizia la professione medica. Nello stesso anno si trasferisce ad Agen, si

sposa (mai si è conosciuto il nome della consorte) e dal matrimonio nascono

due figli che, nei primi anni d’età unitamente alla madre, moriranno durante

la pestilenza del 1536. Questo triplice lutto lo segna profondamente, lascia

la cittadina di Agen per recarsi dapprima a Marsiglia, poi in Germania, quindi

in Italia per ritornare, nel 1546, in Provenza. Durante questo tempo passa un

lungo periodo (dal 1542 al 1544) nell’Abbazia di Orval, facente parte

dell’Ordine di Citeaux. Questo ritiro conventuale è per lui un forte momento

di meditazione e di approfondimento spirituale. Nel 1546 si trova ad Aix en

Provence quando scoppia un’epidemia di peste nera che decima la popolazione.

Le autorità della Città chiedono l’intervento e l’aiuto di Nostradamus il

quale, prima di tutto ordina una disinfestazione generale delle case e

fognature ed invita i cittadini a mangiare aglio e cipolla. Si da molto da

fare, lavora freneticamente e, con l’aiuto di un farmacista, prepara pozioni,

come rimedio contro la peste, da distribuire alla popolazione ormai stremata.

Il suo intervento sconfigge la peste e Nostradamus, oltre al riconoscimento ed

il ringraziamento da parte del popolo e delle autorità, viene premiato con un

lauto compenso in denaro. Il valore di questo medico è conosciuto in tutta la

Francia e, nel 1547, viene chiamato dapprima a Lione poi a Salon, per curare

un’epidemia di tosse maligna. A Salon fissa la propria dimora e, il 26

novembre 1547, sposa la vedova Anne Ponsard, dalla quale avrà otto figli

(Cesar, Michel, Charles, André, Jeanne, Madeleine, Anne e Diane). A Salon

acquista un palazzo e fa costruire, all’ultimo piano dello stesso, un

osservatorio astronomico. E’ in questo palazzo che inizia ad avere le visioni

profetiche che lo condurranno a scrivere le “Centuries”. Dato che correvano

voci su Nostradamus di praticare la “magia”, inizia a frequentare la chiesa di

S. Michele, tenendosi così fuori di ogni sospetto che già aveva allarmato

l’Inquisizione. Era ben voluto da tutti e si prodigava in aiuti e

beneficenza, pur presentando conti salati a ricchi e nobili che gli chiedevano

oroscopi. Nel 1550 abbandona la medicina per dedicarsi esclusivamente

all’astrologia e all’esoterismo. Inizia un approfondimento di studi su testi

e vecchi libri lasciatigli dal bisnonno, che trattano di filosofia, cabala,

ermetismo, alchimia, esoterismo e fenomeni parapsicologici. Negli anni dal

1555 al 1556 perfeziona le Centurie, opera che resta tuttora largamente

incompresa, sempre studiata, sulla quale tanti hanno dato le loro

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interpretazioni ma che, forse, mai nessuno riuscirà fino in fondo, ad

interpretare. Le sue profezie spaziano nel tempo che va dal 1.555 fino al

3797. Grande è l’interesse e la curiosità verso questo personaggio di alte

doti umane e paranormali, al punto che nel 1556 è invitato a corte dalla

Regina Caterina de’ Medici ansiosa di incontrare il medico ed astrofisico più

famoso, ma anche più chiacchierato d’Europa. La Regina chiede un oroscopo ed

una preveggenza per i suoi quattro figli e per il consulto, Nostradamus,

riceve un compenso di 200 scudi d’oro, cifra enorme a quel tempo. Inizia nel

1557 una campagna denigratoria nei confronti del “maestro” che fino allora

aveva ricevuto onori e gloria da tutti. Le calunnie profferite fanno si, che

a Salon, tanti suoi concittadini prendono da lui le distanze, accusandolo di

eseguire pratiche di magia. Nel 1558, Nostradamus, diventa medico personale ed

astrologo di corte del Re Enrico II che lo tiene in ottima considerazione e lo

interpella anche per avere consigli di governo. Enrico II muore tragicamente

in un torneo il 10 luglio 1559 e l’evento scuote fortemente Nostradamus,

anche se a priori ne aveva previsto esattamente la morte e le sue cause, come

del resto aveva previsto la morte (successiva) dei 4 figli di Enrico II e

Caterina de’ Medici. Nel 1564 riceve a Salon la visita di Carlo IX

(secondogenito di Caterina) il quale nomina Nostradamus, medico e consigliere

ordinario del Re, con un appannaggio di 300 scudi d’oro ed un notevole

onorario annuale. Nostradamus muore a Salon il 2 luglio 1566 all’età di 63

anni, seduto su di una panca vicino al letto, come lui stesso aveva

profetizzato nel presagio n. 141. Da notare la somma dei numeri della data

della morte: 2.7 (9); 63 anni (9): 1566 anno della morte (18 che diviso due

(nascita e vita) fa 9.- Può essere un caso, ma è conforme ad una logica

“templare”. Le opere La sua opera più importante è “Les Centuries”, meglio

conosciuta come Centurie o Profezie, che scrive negli anni 1555-1556. Altre

sue opere sono: Traité des fardements et senteurs (1552); Les Prophetuies

d’Orval, scritte nel 1542 durante il ritiro presso il monastero di Orval;

Interpretation des Hiéroglyphiques de Horapollo, manoscritto del 1545, mai

pubblicato. Lo spirito Templare Ci sono tanti fatti, tanti messaggi e tante

indicazioni nelle “Profezie” che fanno pensare che Nostradamus fosse un

Cavaliere Templare, sebbene, sia certo, che mai è stato né Gran Maestro né

Gran Cavaliere, ma forse Primo Cavaliere. Lo studioso Roger Frontenac,

ricercatore dei sistemi e delle chiavi di interpretazione delle “Profezie”,

nella sua opera “La clef secréte de Nostradamus” analizza la supposizione,

sostenuta da Pierre Piobb e Pierre Guérin, che le Centurie siano una

cronostoriografia, di origine Templare che parte dal 1314 (anno della morte di

Jacques de Molay). Altra nota importante è che Nostradamus, nel 1542, sente la

necessità di isolarsi dal mondo e si ritira nell’Abbazia di Orval, che era un

antico convento, ristrutturato da San Bernardo (Padre dei Templari) e facente

parte dell’Ordine di Citeaux, ordine che, anche dopo il 1314 e quindi dopo la

bolla di Clemente V “Vox in excelso”, aveva ospitato Cavalieri fuggiaschi o

perseguitati ed era stato legato anche in tempi successivi ai Templari. C’è

poi da dire che in questa Abbazia, prima che fosse distrutta, a metà del 1600,

diversi Gran Maestri Templari si ritiravano, per brevi periodi, in

meditazione, per sentirsi più vicini a San Bernardo e a Jacques de Molay. Uno

di questi, uso a meditare per “purificarsi” era Phlippe de Chabot, coetaneo di

Nostradamus. Altre circostanze sulle quali meditare, sono che nel 1528, a

Bordeaux, pur non essendo ancora medico, rischiando la propria vita, si

prodiga ed aiuta la popolazione colpita da un’epidemia di peste. Così pure in

altre occasioni, dimostrando grande spirito di solidarietà umana. Era forse a

conoscenza (o addirittura aveva prestato promessa e quindi da iniziato era

obbligato ad intervenire), di un passo del giuramento templare che già da

allora esprimeva : … di aiutare, soccorrere e confortare, nelle mie

possibilità, sia materialmente che moralmente le persone più bisognose che a

me si rivolgono per aiuto.”. Il “Maestro” all’età di 30 anni modifica il

proprio cognome ed inizia a praticare la professione di medico. E’ una strana

coincidenza con la Regola Essena che prevedeva, per il sacerdote, la

predicazione alle genti solo dopo aver compiuto il 30° anno, come fece Gesù il

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Nazoreo. Altro fatto, ma può essere una coincidenza temporale, è la conoscenza

ed i rapporti avuti con un altro grande filosofo, astrologo, medico ed

alchimista che era Teofrasto Paracelso, dal quale ricevette nozioni di

ermetismo. Il 3 è il numero base Templare e l’eccellenza è il 3 x 3 (9), la

combinazione della data della sua morte. Interpretazione In questi secoli,

decine di studiosi, forse centinaia, hanno cercato di interpretare il pensiero

di Nostradamus, alcuni con considerazioni esattamente contrapposte ad altri.

Le Centurie hanno portato inquietudine nei “Grandi” fino al 1900, che peraltro

amavano, stimavano ed apprezzavano Nostradamus, vedi Luigi XIII, Luigi XIV,

Luigi XVI, Napoleone Bonaparte, Luigi Filippo I, Napoleone III. Anche Hitler,

che pur mettendo al bando le opere di Nostradamus, era attratto dalla sue

profezie, al punto che istituì un comitato di studi per verificare se ci

fossero quartine che potevano dare adito a negatività nei confronti del Reich.

Molti poi hanno cercato di studiare la psiche di Nostradamus, sia tramite la

lettura che analizzandone la grafia. Se ne sono dette di cotte e di crude sul

personaggio, ma nessun psicologo o parapsicologo, mai si è abbassato a dire,

che non si piò emettere diagnosi o sentenziare solamente sulla base di scritti

o sulla grafia, che per nulla rappresentano il carattere, le forme

psico-caratteriali e quindi il profilo psicologico di un individuo, senza aver

esaminato personalmente il soggetto stesso. Si sa che tante volte, in questo

campo, dovrebbe essere lo psicologo ad essere esaminato e spesse volte

l’atteggiamento di certi “dottori” che si trovano a giudicare una persona di

levatura dell’io superiore alla loro, per non essere da meno, diventano

critici e molto aspri. Nostradamus è stato un uomo psichicamente normale, con

un’intelligenza superiore alla media, con una cultura generale ed

approfondimento nelle materie su cui si appassionava, forse unico nell’era

moderna o, a livello di pochi altri che si contano sulle dita di una mano. E’

stato una persona altruista che ha fatto del bene e si è prodigato a salvare

vite umane durante le epidemie, aiutava i meno abbienti, seppure

approfittandosene dei ricchi e nobili esigendo da loro, maggior denaro per

gli oroscopi che gli venivano richiesti. Non è stato un personaggio negativo,

ma invece inculcato di una positività, pari a quella di Gandhi. Come tutti

gli scienziati del tempo era un libero pensatore, frequentava la chiesa per

non dare adito all’Inquisizione di muovergli ingiuste accuse. Le Centurie Non

entro nell’analisi delle quartine, nel voler cercare funzioni, chiavi,

tipologie e farneticazioni, ma dico solo a chi ha la bontà di leggermi che, se

Nostradamus era un Templare, aveva come base il numero tre. Chi vuole può

iniziare da questo, leggendo tre volte Le Centurie. E’ semplice, per tutti,

interpretare le quartine a posteriori, cioè assegnandole a fatti ed eventi già

accaduti. E’ invece, molto più interessante, entrare in ciò che Nostradamus

voleva e cioè individuare i fatti che accadranno e cercando non di

contrastare, ma allungare la mano al destino, facendosene nello stesso tempo,

una ragione: “…veu que toute inspiration prophetique reçoit prenant son

principal principe movant de Dieu le Createur, puis de l’heur, et de nature.”

(..poiché tutta l’ispirazione profetica riceve e pretende il suo principale

impulso da Dio Creatore, dal Fato propizio e dalla Natura) – [tratto dalla

lettera scritta al figlio Cesare il 1° marzo 1555]. Ho cercato, usando un

metodo di visione Templare, di estrarre le quartine riferentisi ad eventi che

vanno dall’anno 2000 all’anno 2050. Non farò alcun commento alle quartine (di

cui una già si è verificata), se volete fatelo voi, senza però dimenticare

l’avvertimento dato da Nostradamus alla fine della VI centuria, apocrifo, che

probabilmente è stato collocato erroneamente, da parte di qualche stampatore,

dovendosi lo stesso, indicarsi all’inizio o alla fine dell’opera, che dice:

“…Coloro che leggono questi versi, attenta riflessione vi apportino, /Profani

e ignoranti dal toccarli si guardino,/ Che astrologhi, stolti, incolti tutti,

non s’accostino / Colui che altrimenti farà, maledetto sarà secondo sacro

rito.” Vi invito a leggerle attentamente, poiché una di loro accadrà entro

pochissimo tempo ed altre due entro questo decennio. Centuria II /

97: Romano Pontefice dall’avvicinarti guardati, Alla città da due fiumi

bagnata: Il tuo sangue là accanto sputerai Tu e (prelati) tuoi quando la

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rosa fiorirà. Centuria III / 6: La Folgore entrerà nel tempio

chiuso, Entro i loro forti danneggiati, i cittadini, L’onda uomini, buoi,

cavalli, muro colpirà Con fame e sete le più deboli armate. Centuria IV /

16: Da libertà fatta serva libera città, Asilo da profughi e rifugiati

sarà: Non così severe con essi re cambiato, Da cento più di mille

diventeranno. Centuria IV / 43: Armi combattere nel ciel si sentiranno, I

divini nemici quello stesso anno, Le leggi sante ingiustamente criticare

vorranno, A morte molti credenti per folgore e guerra metteranno. Centuria

IV / 66: Di sette teste rasate sotto il dissimulato colore, Diversi

esploratori sparsi saranno; Di veleno pozzi e fontane irroreranno Umani

divoratori di Genova al forte (arriveranno). Centuria V /

46: Contestazioni e nuovi scismi dai cappelli rossi (cagionata), Quando il

Sabino si avrà eletto, Si produrrà contro di lui grandi sofismi, Allora

dagli Albanesi Roma danneggiata sarà. Centuria V / 73: Perseguitata la

Chiesa di Dio sarà, E i santi templi spogliati saran Il figlio la madre nuda

in camicia metterà, Gli Arabi ai Polacchi saranno collegati. Centuria VI /

6: Apparirà verso il settentrione, Stella cometa dal Cancro non

lontana; Susa, Sienne, Boece, Eretrion, Al cader della notte un grande di

Roma morirà. Centuria VI / 34: Macchina di volante fuoco, Il grande capo

assediato colpirà; E dentro grande sedizione si formerà, Che in disperazione

saranno gli sconfitti. Centuria VI / 97: Brucerà il cielo a quarantacinque

gradi, Fuoco s’avvicina alla grande città nuova, In un attimo grande

fiammata sparsa esploderà, Quando si vedranno i Normanni a dar prova di sé.

Centuria X / 20: Tutti gli amici che avranno retto un partito, Da irruente

nelle lettere messi a morte e depredati, In beni pubblici dal fisco grande

annientamento, Che mai Romano popolo fu sì gravemente oltraggiato.

Centuria X / 66: Il capo di Londra col regno d’America (sarà), L’isola di

Scozia il gelo invaderà; Re ribelle e mendace Anticristo avranno, Che tutti

quanti nelle dispute li spingeran. Ritornando al titolo di questo scritto,

Nostradamus era forse un cavaliere Templare? Per averne conferma è bene

leggere attentamente le sue centurie che forse (o senza forse) contengono

l’oggetto del “Grande Segreto Templare”, senza però dimenticare che 3 è il

numero base. Tenendo conto dell’anno della vera luce, individuato da

Nostradamus nel 4173 a.C., termino citando quattro passi tratti dall’Epistola

di Nostradamus a Enrico II (27 giugno 1558): 1) E’ proprio vero, Sire, che

per mia naturale facoltà intuitiva trasmessami dai miei avi, non posso

presagire tramite le mie forze, ma aggiungo e accordo a quella naturale

facoltà con il mio lungo calcolo libero l’anima, lo spirito e il coraggio da

ogni inquietudine, ansia e malumore, con il riposo e la tranquillità dello

spirito. 2) … Precederanno il tempo invernale e seguiranno subito dopo

estremi cambiamenti, mutazioni di regni, con grando terremoti, con

pullulazione della nuova Babilonia, miserabile figlia, ingrandita a causa

dell’abominazione del primo olocausto, e durerà soltanto 73 anni, e 7

mesi…… 3) E sarà il capo e il governatore gettato dal centro e messo sospeso

nell’aria, ignorando la cospirazione dei congiurati, con il secondo Trasibulo,

che già da tempo avrà maneggiato tutto. 4) In quella computazione Astrologica

rapportata alle sacre scritture, la persecuzione delle genti Ecclesiastiche

trarrà la sua origine dalla potenza dei Re Aquilonari, uniti agli Orientali;

questa persecuzione durerà 11 anni, o un po’ meno, dal momento che fallirà il

più importante Re Aquilonare, e passati tali anni sopraggiungerà il suo

alleato Meridionale, che perseguiterà ancor più duramente per 3 anni la gente

della Chiesa, con la lusinga dell’Apostasia, di uno che deterrà tutto il

potere assoluto nella Chiesa militante, ed il santo popolo di Dio, osservatore

della sua legge e ogni Ordine di Religione sarà duramente perseguitato e

afflitto…. Auguro a tutti, lunga vita in buona e prospera felicità.

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