EPSTEIN-BARR VIRUSLa diffusione del C. nasofaringeo in regioni della Cina indica una predisposizione...

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Epstein-Barr virus

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Epstein-Barr virus

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Nome:virus di Epstein-Barr

Genere:Linfocriptovirus

Famiglia:Herpesviridae

Dimensione:180-200nm

Simmetria: Icosaedrica

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Presenza di eventuali

antigeni virali:

Il virus di Epstein-Barr presenta tre diversi tipi di antigeni EBV,VCA e I’

EBNA.

L’antigene EBV è l’antigene fondamentale del virus; se nel siero del

paziente è presente una concentrazione maggiore di IgM anti-EBV significa

che la malattia è nella fase acuta.

Il VCA viene utilizzato per trovare la presenza di anticorpi che vengono

prodotti durante la fase acuta.

L'EBNA viene utilizzato per trovare la presenza di IgG che vengono prodotte

nella fase di convalescenza.

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Patologia provocata :Il virus di Epstein-Barr oltre a causare la

mononucleosi infettiva, viene associato anche alla sindrome della fatica cronica e a diversitumori come ad esempio il linfoma di Burkitt e il carcinoma naso-faringeo, tipici della popolazione africana. Il linfoma di Burkitt è causato dalla traslocazione dic-myc dovuta a t(8;14). Recenti ricerche,inoltre, hanno dimostrato che l'EBV può provocare la sclerosi multipla: tale virus,essendo trasportato dai linfociti B, riesce a penetrare nel sistema nervoso. Le cellule infette,espandendosi, aumentano la quantità di virus,comportando così una risposta infiammatoria cronica, generata dallo stesso sistema nervoso che tenta in questo modo di

eliminare l'EBV.Questa risposta provoca il danno cerebrale associato alla malattia.

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Decorso clinico della

mononucleosi infettiva:

La durata della patologia è estremamente variabile; se la fase acuta ha durata comune (15 giorni circa), il completo ristabilimento dalla malattia è diverso da persona a persona, in alcuni casi occorrono molte settimane e certi soggetti devono attendere alcuni mesi prima di ristabilirsi completamente. La percentuale di decessi è inferiore all'1% dei casi ed è legata a determinate rare complicanze della malattia. mononucleosi infettiva .

I sintomi principali sono rappresentati da faringite, stanchezza e malessere generale, seguono, in modo percentualmente decrescente, cefalea, mialgie, brividi, nausea, dolori addominali.

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Terapia:

• Mononucleosi infettivaacicloguanosina a dosi elevate (substrato della deossinucleoside kinasi virale einibitore della DNA polimerasi): beneficio marginaleinibisce la replicazione viraleriduce l’eliminazione del virusnon ha nessuna efficacia sui sintomi della malattia (causati dalla RI dell’ospite)corticosteroidi: nei pazienti con complicanze gravi• Linfoma di Burkittchemioterapia (il linfoma si presenta con localizzazione multifocale)resezione chirurgica e radioterapia (riduzione della massa tumorale)• Carcinoma nasofaringeoablazione chirurgica della lesione in associazione ad applicazioni diradioterapia• PTLDriduzione della terapia immunosoppressivachemioterapia (antracicline, mifepristone e acido retinico)infusione di linfociti T citotossici EBV-specifici autologhi (prevenzione)

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Diagnosi clinica o di

laboratorio:• Agli esami di laboratorio il quadro ematologico presenta una conta alterata dei globuli

bianchi,linfomonocitosi (aumento di linfociti e monociti), linfomonociti atipici, lieve granulocitopenia (diminuzione dei granulociti neutrofili), lieve ipopiastrinemia(diminuzione delle piastrine). Risultano alterati anche gli indici di funzionalità epatica; si riscontrano infatti aumenti delle transaminasi, dell'LDH, della fosfatasi alcalina, della gamma-GT e della bilirubinemia. La diagnosi certa si ottiene verificando l'aumento dei globuli bianchi e la presenza di anticorpi al virus di Epstein-Barr. Il monotest - Il test diagnostico più semplice è il monotest, cioè la ricerca di anticorpi eterofili (in grado di agglutinare i globuli rossi di pecora) che compaiono nel 95% dei casi di infezione da virus di Epstein-Barr. Il monotest è rapido e poco costoso, ma non è però specifico al 100%, risulta quindi opportuno ricorrere alla ricerca di anticorpi specificamente rivolti contro alcune proteine (antigeni) dell'EBV, la presenza del virus provoca infatti una risposta sierologica con comparsa di anti-early-antigens AB, di IgM anti capside virale (IgM-VCA), di IgG anti capside virale (IgG-VCA) e di antigeni nucleari del virus Epstein-Barr (EBNA). Le IgM-VCA persistono nell'organismo per un periodo limitato (generalmente dalle quattro alle otto settimane) e sono quindi un indice di un'infezione primaria piuttosto recente mentre le IgG-VCA permangono per tutta la vita e sono quindi generalmente indicative di un'infezione pregressa.

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Epidemiologia:

Quasi tutta la popolazione (90-95%) è infettata da EBV e questi soggetti,sebbene spesso totalmente asintomatici, liberano il virus occasionalmente pertutta la loro vita.I bambini possono acquisire l’infezione precocemente condividendo bicchiericontaminati e presentano una infezione subclicnica. Il virus viene trasmesso percontatto intimo (la malattia del bacio).L’infezione è associata con fattori socioeconomici e, nei paesi in via di sviluppo,la sieropositività si osserva più precocemente che nei paesi industrializzati. Finoall’80% degli studenti che iniziano il college negli USA è sieropositiva e molti deistudenti negativi diventeranno positivi durante il college.La distrubuzione geografica di alcune neoplasie EBV-associate indica unapossibile associazione con potenziali cofattori.La malaria ha un potenziale immunodoppressivoIl plasmodio è un mitogeno dei linfociti BLa diffusione del C. nasofaringeo in regioni della Cina indica una predisposizionegenetica o la presenza di cofattori nel cibo o nell’ambientePazienti trapiantati o con infezione da HIV sono ad alto rischio per lo sviluppodidisordini linfoproliferativi da EBVIl virus può essere trasmesso anche con le trasfusioni di sangue.

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Profilassi:

L’allestimento di un vaccino verso EBV risulterebbe di utilità per diversi gruppi di persone sieronegative:

• pazienti che devono essere sottoposti a trapianto di midollo o di organo solido.

• individui che vivono in aree geografiche a rischio.

• linfoma di Burkitt o di carcinoma nasofaringeo

Diversi studi sperimentali sono ancora in corso per valutare la sicurezza e l’efficacia di alcuni vaccini.