Eolico Si! Però… Il vento della discordia. Impegno europeo verso le energie alternative...

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eolicoeolico

Si! Però…

Il vento della discordia

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Impegno europeo verso le energie alternative

Miglioramento qualità ambientale

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Asse verticale

Fino 10 KW

Asse orizzontale

0,6 a 2 MW

50-60 m di altezza

70 di diametro

occhio alle nuvole!!

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Superficie della

chioma

Carico dovuto al vento

secondo DAVENPORT

Velocità del vento

v (z..n) A(hz..n)

h(z..)

v (z….) A(hz….)

h(z..)

Velocità del vento v(z) = tv x v(g) x (h(z) / h(g))

Secondo le normative DIN 1055 / DIN 1056

h(z.1)

v (z.1) A(hz.1)v (z.2) A(hz.2)

h(z.2)

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= 0,4 = 0,28

= 0,20 = 0,16

Velocità del vento

Corrente d’aria a poca distanza dal suolo

+/- 80%

Raffica del vento

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C’è il vento

giusto?

Tra 3 e 25 m/s produttivi

12-14 m/s piena potenza

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Fonte discontinua

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Impatto visivo

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Impatto visivo

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Visibilità a grande distanza

Rotazione e coni d’ombra

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Impatto acustico

Rumore di fondo fino a 10 dB

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Zone di passo rotte di migrazione

Fasce ventose autostrade del cielo

Siti di nidificazione e home-range rapaci

Impatto avifauna

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Opere accessorie

Scavi fondazioni

Assetto idrogeologico

Apertura strade e trasformazione viabilità minore

Linee elettriche

Crinali e praterie : luoghi di biodiversità

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Energia pulita e sicura?

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Certificati verdi

Se non riducono le emissioni pagano penali

Acquistano quote di impianti puliti

Alla fine i costi vanno ridotti e quindi adeguano gli impianti

Centrali Chiavi in mano

Offerte strepitose ai piccoli comuni

Gli interessi economici

8000 MW 8000 torri

Durata delle centrali 25 anni poi ?

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Linee guida per la realizzazione degli impianti eolici proposte dal Club Alpino Italiano

 

Il Club Alpino Italiano propone che venga emanato un atto di indirizzo per declamare in via generale e preventiva, attesi i prevalenti interessi alla tutela dei beni paesaggistici, ambientali e storico-culturali, la non realizzabilità degli impianti eolici che per loro caratteristiche sono qualificati a tutti gli effetti come impianti industriali del DPR 12/4/96 e s.m.i. sulla VIA:

-         nelle aree dei Parchi, Riserve naturali, Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale di cui al DM 3/4/2000 e s.m.i, rotte di migrazione degli uccelli di cui alla L. 157/92, Oasi di Protezione della fauna istituite ai sensi delle varie leggi regionali;

-         nelle Zone archeologiche;

-       nelle aree ricadenti negli ambiti territoriali destinati a conservazione individuati nei Piani Territoriali Paesaggistici regionali, ove esistenti, o nelle linee guida per la loro adozione;-         nelle aree in cui ricadono “beni isolati” meritevoli di tutela individuati dagli allegati ai Piani Paesistici o alle Linee guida dei Piani Paesistici;-         nelle aree del demanio forestale caratterizzate da formazioni forestali ed arbustive naturali ed in quelle percorse o distrutte da incendi nelle quali è prevista la ricostruzione della copertura vegetale originaria;-         nelle aree del territorio regionale coperte da formazioni naturali boschive e/o da macchia mediterranea;-         nelle aree comunque gravate da vincolo di inedificabilità o di immodificabilità assoluta.

 

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-         La realizzazione di impianti eolici al di fuori dei casi precedentemente individuati e nel rispetto di tutta la normativa in materia ambientale, urbanistica e paesaggistica, dovrebbe essere sottoposta ad alcune condizioni, come, ad esempio:-         che la realizzazione degli impianti eolici venga subordinata alla redazione di piani energetico-ambientali regionali e di un piano di settore che individui le aree idonee, alla luce di quanto sopra;-         che venga presentato per l’esame delle Soprintendenze il progetto esecutivo, e non elaborati preliminari o di massima;-         che l’intervento sia conforme ai Piani Paesistici regionali o alle Linee guida dei Piani da adottare e non contrasti con gli atti di programmazione e con le attività di conservazione e valorizzazione dei beni paesaggistici, archeologici, storici e culturali;-         che nelle aree di intervento non siano presenti specie o habitat tutelati dalle Direttive Comunitarie 79/409 e 93/43;-         che la dislocazione degli aerogeneratori nel sito sia tale da non costituire effetto barriera;-         che la distanza tra i singoli aerogeneratori sia non inferiore a 150 metri;-         che venga previsto il piano di dismissione degli impianti a fine ciclo di produzione con oneri a carico della ditta;-        che venga fissata idonea fideiussione in favore dell’Amministrazione regionale sia a copertura dei possibili danni in sede di esecuzione dei lavori sia a garanzia della dismissione degli impianti a fine ciclo produttivo.Occorre poi approfondire il tema della competenza dell’Amministrazione dei beni Culturali degli impianti off-shore, a nostro avviso da incentivare evitando comunque l’impatto su ambiti marini e costieri di

particolare valore ambientale

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Che vento soffia nelle varie regioni

(dati dalle crtam e dagli operatori tam)

A.Adige - aprile 2004 Final Conference Alpine Windharvest zone ok sono le zone + sensibili, viabilità, visibilità

Marche - Moratoria condivisa dalle altre associazioni: tutela sic e parchi

Toscana - esame critico dei progetti di centrali: tutte in o prossime a sic, poca precisione nella valutazione d’impatto, occhio alle nuvole! Caso Calvana

Abruzzo – zone sic e zps, parchi. Hanno impianti vecchi fermi e da sostituire, impianto più impattante d’Italia

Sardegna – c’è il vento? Tanti impianti, no piano paesistico, contenzioso

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biomasse

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Si ringrazia per aver volontariamente fornito

contributi e foto

• M. Bacchiani, M. Bastogi, P. Angelini, WWF Abruzzo, F. Boscolo, M. Frietd, Tam Cagliari CnP e altri sconosciuti