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Giornalino scolastico on-line Scuola Secondaria I grado - Convento - Corso A - Anno Scolastico 2017-2018 Convento News

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Giornalino scolastico on-line Scuola Secondaria I grado - Convento

- Corso A -

Anno Scolastico 2017-2018

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LA REDAZIONE Gli alunni del corso A della Scuola Secondaria “Convento” dell’Istituto Comprensivo di Montecorvino Pugliano.

Alunni della 1 A

Alunni della 3A

Alunni della 2 A

Tradizioni nel mondo

Natale in Russia In Russia si pratica la religione ortodossa e non quella cattolica, come nella maggioranza degli Stati Europei. In relazione a questo, le persone ortodosse credenti festeggiano il Natale dal 6 al 7 gennaio, secondo il calendario Giuliano, basato sul ciclo delle stagioni. Purtroppo, nel periodo dell’esistenza del sistema sovietico, la Russia ha perso le tradizioni e la cultura della celebrazione di questo evento; per questo, non molte famiglie in Russia amano il Natale, come, per esempio, gli italiani. Ma si attende in Russia comunque un miracolo: la festa preferita è il Capodanno. Le persone decorano l’albero di Natale con i giocattoli e ghirlande di lucine colorate, cucinano i piatti buoni, preparano i regali per i parenti e gli amici. Ma tutto questo lo fanno per il 31 dicembre, quando un anno sostituisce l’altro, e i bambini aspettano con gioia e impazienza il “Nonno del Freddo” ( Babbo Natale) e il padrone del ghiaccio e della neve. Per me, il Capodanno è l’aspettativa del miracolo; attendo, con impazienza e l’odore dei mandarini e cioccolata, dei regali!

Kosenko Valeria – 2 A

Christmas in the U.K Christmas in the U.K is full of traditions. People decorate their homes with Christmas trees, fairy lights and Christmas cards from their friends and family. In Britain children hang up a stocking. They believe that Santa Claus ( Father Christmas ) fills it with presents during the night of the 24

th December. Kids get up very early on Christmas Day to open their present. People sing a lot at Christmas. Traditional Christmas songs are called “carols” . Traditional Christmas lunch is turkey and vegetables. Dessert is Christmas pudding made with dried fruit. During lunch people have crackers. Christmas crackers aren’t biscuits! They are made of paper. They make a small bang. There are paper hats and little presents inside.

Vaccaro Antonia Matilde - 2A Inglese

Filastrocca di Capodanno

di Gianni Rodari

Filastrocca di Capodanno

fammi gli auguri per tutto l'anno:

voglio un gennaio col sole d'aprile,

un luglio fresco, un marzo gentile

voglio un pane sempre fresco,

sul cipresso il fiore del pesco,

che siano amici il gatto e il cane,

che diano latte le fontane.

Se voglio troppo non darmi niente,

dammi una faccia allegra solamente.

BUON ANNO

Di Giorgio Manuela – 1A

Disegno realizzato da Cafaro Luigi 2A

Disegno realizzato da Teresa Guarino 1A

Natale e Capodanno in Giappone Il Giappone è un paese ricco di tradizioni e cultura, ma anche di innovazioni tecnologiche. Anche se solo pochi giapponesi credono in Cristo, la maggior parte decorano le loro case e i negozi con delle piante sempre verdi durante il periodo di Natale. Il Natale non è una festa nazionale in Giappone, tanto è che le scuole e le aziende sono aperte il 25 dicembre. Nella notte del 24 dicembre, le coppie vanno a mangiare nei ristoranti italiani o francesi, oppure mangiano il pollo fritto. Può sembrare un po’strano, ma questa tradizione si è creata con le campagne pubblicitarie della linea di ristoranti” KFC-Kentucky Fried Chicken” che approfittano del fatto che i giapponesi vanno matti per l’America. Però, oltre al pollo fritto, un altro cibo tipico del Natale è la Christmas Cake, una semplice torta di pan di spagna con la panna montata, decorati con disegni di Babbo Natale.

Babbo Natale I Giapponesi hanno un monaco buddista chiamato Hotei-Osho, versione giapponese di Babbo Natale, che porta i regali ai bambini. Si dice che abbia gli occhi nella parte posteriore della testa. Così i bambini cercano di comportarsi sempre bene. Cibo tradizionale Uno dei cibi principali è il riso, ma sono diffusi anche pasta, verdure e legumi. I piatti più conosciuti sono il sushi e il sashimi, ma anche ramen ,udon e soba. Il Capodanno Il capodanno( Shogatsu) è una festa tradizionale della cultura nipponica. Si festeggia il 1 gennaio sin dal 1873 seguendo il calendario gregoriano e simboleggia l’inizio del nuovo anno. La vigilia di capodanno è chiamata Omisaka. Negli anni precedenti, la data del capodanno era basata sul capodanno cinese, coreano e vietnamita. Successivamente venne adottato il calendario gregoriano e la festa venne spostata al 1 gennaio. L’arrivo del nuovo anno è considerato una delle festività più importanti, dalla maggior parte dei giapponesi celebrata ormai in modi particolari.

Di Lisi Filippo, Bracciante Matteo, Cafaro Luigi e Caputo Stefania - 2 A

Natale in USA Prima dei giorni festivi, gli americani iniziano a comprare regali a partire dal BLACK FRIDAY. I negozi sono aperti fino al 24 dicembre e chiudono il 25 dicembre. Le tradizioni delle varie culture: In America i cristiani vanno a Messa per onorare la nascita di Gesù, quasi tutte le Chiese organizzano presepi viventi e raccolte di beneficenza. Pranzo di Natale: In America la cena di Natale è a base di tacchino ripieno di castagne, con verdure e salsa di mirtilli. Il tacchino (può essere sostituito dal manzo e l’oca), i dolci tipici sono i Christmas pudding, mentre la bevanda tradizionale è l’eggnog. Gli Americani amano preparare la Mince Pie, una tortina di pasta frolla con ripieno di marmellata, anche Santa Claus lo adora. Santa Claus, il Babbo Natale, è nato negli Stati Uniti nel 1860. Il capodanno: Anche gli Stati Uniti hanno le loro usanze per salutare l’anno che se ne va e accogliere quello nuovo. La fine dell'anno e l'arrivo di quello nuovo sono da sempre e in tutto il mondo un momento di passaggio accompagnato da usanze e tradizioni proprie.

D’Amato Arianna e Ascolese Annamaria – 2 A

Come si festeggia il Natale nelle Filippine Maligayang Pasko! È questo il modo di augurare "Buon Natale" nelle isole dell'arcipelago delle Filippine. Il paese è a maggioranza di religione cattolica, per questo il Natale è una festività molto sentita. Già dal mese di settembre si iniziano a intonare, per le strade, i canti di Natale. I festeggiamenti veri e propri iniziano il 16 dicembre con la celebrazione della prima misa de gallo, cioè la "messa del gallo". Si chiama così per via dell'ora in cui ha luogo: le 4 del mattino! Sono stati i frati spagnoli, durante la colonizzazione del XVI secolo, ad avviare la tradizione: i contadini potevano così andare a messa e poi nei campi. Nelle Filippine il culmine delle celebrazioni natalizie è il 24 dicembre. In questo giorno viene messa in scena la Panunuluyan: una coppia, vestita come Giuseppe e Maria, bussa alle porte delle case in cerca di alloggio e lo troverà solo una volta arrivata alla chiesa, poco prima che inizi la tradizionale messa natalizia chiamata la Misa de Aguinaldo. Durante questa messa, così partecipata, la coppia che ha fatto la parte di Giuseppe e Maria sfila, con un gruppo di bambini, verso il presepio. Quando la donna che ha interpretato il ruolo di Maria posa la statua del bambino Gesù nella culla viene intonato il Gloria. Dopo la messa tutte le famiglie fanno ritorno a casa a mangiare. Le finestre sono addobbate con lanterne, chiamate polar, che simboleggiano la stella che ha aiutato i Re Magi nel percorso verso Betlemme. La tipica cena di Natale filippina (la Noche Buena) prevede come portate: prosciutto, pollo arrosto, formaggio, cioccolata calda e mele, uva, arance. Durante tutte le feste è infine normale incrociare per strada della gente che va in giro per le case ad intonare i canti natalizi alle famiglie. Per ricompensarli viene offerto loro il "salabat", una bibita calda fatta di zenzero, e dei "kakanin" dei dolci al riso.

Della Rocca Emanuele - 2A

Il Natale in Svezia In Svezia , tutto il mese di dicembre si iniziano i preparativi per il Natale : i dolci, gli addobbi per la casa , e per la festa di Santa Lucia . La vigilia le famiglie si riuniscono a far festa, i bambini aspettano il Tomte, che in origine sarebbe un elfo che proteggeva le famiglie e casolari. Oggi il significato di Tomte è Babbo Natale che porta i doni. Tipico della tradizione svedese è lo julbord, ovvero un buffet che include i piatti tipici della cucina svedese. Durante la settimana che precede il natale, le aziende invitano i loro impiegati ad una festa con lo smorgasbord . La mattina del 25 in chiesa si celebra la Julotta, con canti tradizionali e funzioni religiose.

De Sio Simona e Vaccaro Antonia Matilde 2A

NATALE IN BRASILE In Brasile si festeggia il Natale in spiaggia! Il Natale a Luz di Gramado è una vera festa di stile e dura dal 30 Ottobre al 17 Gennaio. Le persone che si trovano vicino alla costa festeggiano il Natale sotto il sole estivo in spiaggia. All’ingresso della città è posto un enorme albero di Natale illuminato. Sempre a Gramado si svolge l’ annuale raduno di tutti i Babbo Natale (Papai Noel) del Sud-America, con tutti i vestiti tradizionali, nonostante la temperatura altissima. Il 24 Dicembre si celebra la nascita di Gesù bambino con la Nativitaten, che sarebbe una sorta di musical e si festeggia con fuochi d’artificio ed effetti speciali.

Mastrogiacomo Stefano, Aliberti Andrea e Buonavoglia Vito - 2A

Natale in Sud America Gesù Bambino è chiamato EL NINO JEUS in Colombia. In Cile è viva la tradizione di “Vejo pasquero” un Vecchio uomo del Natale; mentre in Brasile le tradizioni dei popoli Nael somiglia a quello di Santa Claus. In Sud America le tradizioni sono legate ai Santi; in Argentina i doni vengono portati il 6 gennaio. Nel giorno dei Tre Re, i Bambini lasciano le scarpe sotto il letto ed il mattino se le ritrovano piene di dolci o piccoli doni portati dai magi. La scena della natività è profondamente radicata nella cultura sudamericana sia presso le famiglie sia nei luoghi pubblici. In Messico sono molto presenti le figure tradizionali del Natale come le processioni che celebrano la nascita di Cristo. Il pranzo natalizio è importante. In Argentina il piatto principale è la “carbonada eriolla”. La specialità principale in Brasile è una porchetta con una mela in bocca, posta su di un piatto di fette di Ananas e di pesche. Il dolce è il tronchetto e le frittelle di Ojuelas. Non bisogna dimenticare, infine, che il clima rende differente l’atmosfera delle festività natalizie.

Di Leone Erica – 2A

Lavori di gruppo realizzati con attività di ricerca nell’aula informatica. Disegni realizzati dagli alunni.

Natale e Capodanno in Spagna In Spagna la celebrazione del Natale inizia l’ 8 dicembre con l’Immacolata e si protrae fino al 6 gennaio. La celebrazione del Natale religioso è particolarmente sentito, infatti nelle case non manca mai il presepe. L’ 8 dicembre si festeggia l’ Immacolata, famosa celebrazione di Siviglia; il 22 dicembre invece è il giorno della Lotteria di Natale a Madrid; il 24 dicembre si festeggia Noche Buena dove di notte vengono cantati i Villanchicos: canti natalizi spagnoli; il 25 dicembre è Navidad ; il 28 dicembre è il Los Santos Innadeteo dove è obbligatorio prendersi in giro; il 31 dicembre è Noche Vieja: la sera si usa mangiare in casa o in piazza ad aspettare l’anno nuovo; il 5 gennaio c’è la sfilata Los Reys Magos; il 6 gennaio è il giorno dei regali; il 7 gennaio terminano le feste.

D’arco Enrico e Della Corte Annalaura – 2A

Natale in Cile Il Cile pur essendo cosi lontano, ha tradizioni simili a quelle italiane in quanto è un paese fondamentalmente cattolico. Il 24 dicembre i bambini attendono l’arrivo di Viejito Pasquero (Babbo Natale). Il pranzo di Natale di solito è composto da antipasto e zuppa di pollo farcito col mais. Il 6 Gennaio si festeggia la “pascua de las negros” (la pasqua dei negri) in onore dei re magi.

Palmentieri Luigi, Tortorella Alessandro, Spasiano Alex e Fiore Nicole – 2A

LO ZAMPOGNARO

Lo zampognaro è il suonatore di zampogna detto “’o zampugnar”, pecoraio per mestiere che si presentava con i suoi poveri abiti, scarpe di pelle di capra o di pecora legati con lacci, berretto di lana e un tipico, aspro olezzo di formaggio caprino.

La zampogna è uno strumento musicale a fiato tradizionale caratterizzato dalla presenza di più canne sonore. Il suono della ciaramella echeggia nel periodo di Natale, per i vicoli e per le strade, invade le case con la sua melodia dolce e malinconica. Gli antichi

suonatori annunciavano la novena dell’Immacolata invitando all’attesa del Santo Natale.

STORIE DI NATALE …

La storia del primo Albero di Natale in Italia! Fu la Regina Margherita moglie di Umberto di Savoia, a realizzare il primo Albero di Natale in una sala del Quirinale nel 1800. Da allora tutti gli italiani, a Natale vollero imitare la regina e si addobbarono abeti per abbellire piazze, negozi, uffici, scuole e case. La tradizione continua ancora fino ai nostri giorni.

La storia di Babbo Natale!

Si dice che Babbo Natale sia San Nicolò: un vecchietto buono con la barba lunga. Era conosciuto solo in Turchia, dove era nato. Il mondo intero lo conobbe nel 1960, quando la Coca Cola prese la sua immagine per pubblicizzare la famosa bevanda. La favola di Babbo Natale racconta che la notte del 24 dicembre porta sotto l’Albero di Natale i regali ai bambini e a tutti quanti!

Lavoro di gruppo II A

Ricetta dell’omino pan di zenzero Pur essendo un dolce tipico di tradizione anglosassone, l’omino pan di zenzero ha acquistato

negli ultimi anni sempre più fama anche in Italia, grazie forse al simpaticissimo Shrek entrando nell’immaginario comune come il biscotto di Natale per eccellenza. Le origini degli omini pan di zenzero sono

abbastanza misteriose, si narra che una nonnina decise di preparare il suo biscotto pan di zenzero a forma di omino ma quando il dolce era ormai cotto la vecchina dal forno udì una vocina: "che caldo fa qui fammi uscire, fammi uscire". Non appena la nonnina aprì il forno, l'omino saltò fuori, scappò via dalla cucina e corse via e dopo essere riuscito a sfuggire alle mandibole di svariati animali affamati finì con l'essere mangiato... termina così tragicamente la triste storia del nostro amico. Il pan di zenzero detto anche gingerbread è un impasto a base di spezie tra cui cannella e zenzero e lo si utilizza anche per confezionare casette ed altri soggetti natalizi. Si decorano con glassa colorata, rendendoli ancora più simpatici ed infine si appendono all'albero di Natale. Ingredienti:

180 gr di zucchero di canna grezzo

55 gr di zucchero semolato

180 gr di burro

5 gr di cannella in polvere

12 gr di zenzero in polvere

45 gr di uova

12,5 gr di latte intero

360 gr di farina 360 W (farina Manitoba)

5 gr di lievito per dolci

1 gr di sale

Per la GHIACCIA REALE (per decorare)

75 gr di zucchero a velo

qualche goccia di limone

15 gr di albume

colorante alimentare q.b

Preparazione Nell'impastatrice lavorare il burro morbido per qualche minuto. Unire i due tipi di zucchero, la cannella, lo zenzero e il sale. Unire poi a filo le uova e il latte. Lasciare impastare. Completare con la farina setacciata insieme al lievito. Trasferire l'impasto in frigorifero schiacciato tra due fogli di carta da forno, lasciare riposare per almeno 2 ore. Trascorso il tempo di riposo, lavorare con le mani, poi allargare la pasta con il mattarello infarinando bene sia la base che la superficie. Arrivare ad uno spessore di 3-4 mm. Coppare formando i biscotti e sistemarli su una teglia rivestita da carta da forno. Prima di infornare mettere le teglie in frigorifero per 15 minuti, in modo da stabilizzare la forma. Cuocere in forno, già caldo, a 170°C per circa 15 minuti (a seconda del forno). Far raffreddare su una gratella per dolci. Intanto preparare la ghiaccia reale che ci servirà per decorare i nostri biscottini. Porre l'albume in una ciotola insieme a qualche goccia di limone, affinché gli albumi montino meglio, azionare le fruste e quando l’albume sarà ben montato versare nella ciotola poco alla volta lo zucchero a velo ben setacciato. Continuare a lavorare la glassa con le fruste fino a che lo zucchero a velo sarà completamente amalgamato. Dividere la ghiaccia in contenitori diversi a seconda di quanti colori si vogliono utilizzare. Usare coloranti in polvere o gel. Guarnire a piacere.

Conte Asia e Imbimbo Sarapia 1A

STORIA DEL PANETTONE

L'origine del panettone è lombarda, anzi milanese. Sembra che esistesse già nel '200, come un primo pane arricchito di lievito, miele, uva secca e zucca. Nel '600 aveva la forma di una rozza focaccia, fatta di farina di grano e chicchi d'uva. Nell'800 il panettone era una specie di pane di farina di grano arricchito con uova, zucchero, uva passa. La presenza di quest'ultimo ingrediente aveva una funzione propiziatoria, quale

presagio di ricchezza e denaro. Ci sono varie leggende legate all'alchimia del panettone. Una prima ambientata a fine '400, narra di Ughetto figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, che si innamorò della bella e giovane Adalgisa. Per star vicino alla sua amata egli s'improvvisò pasticciere come il padre di lei, tal Toni, creando un pane ricco, aggiungendo alla farina e al lievito, burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi. Erano i tempi di Ludovico il Moro, e la moglie duchessa Beatrice vista questa grande passione del giovane, aiutata dai padri Domenicani e da Leonardo da Vinci, si impegnò a convincere Giacometto degli Atellani a far sposare il figlio con la popolana. Il dolce frutto di tale amore divenne un successo senza precedenti, e la gente venne da ogni contrada per comprare e gustare il "Pan del Ton". Narra una seconda leggenda che per la vigilia di Natale, alla corte del duca Ludovico, era stata predisposta la preparazione di un dolce particolare. Purtroppo durante la cottura questo pane a cupola contenente acini d'uva si bruciò, gettando il cuoco nella disperazione. Fra imprecazioni e urla, si levò la voce di uno sguattero, che si chiamava Toni, il quale consigliò di servire lo stesso il dolce, giustificandolo come una specialità con la crosta. Quando la ricetta inconsueta venne presentata agli invitati fu accolta da fragorosi applausi, e dopo l'assaggio un coro di lodi si levò da tutta la tavolata; era nato il "pan del Toni". Uno degli artefici del panettone moderno è stato Paolo Biffi che curò un enorme dolce per Pio IX al quale lo spedì con una carrozza speciale nel 1847. Golosi del pant del ton sono stati molti personaggi storici: dal Manzoni al principe austriaco Metternich, quest'ultimo parlando delle "cinque giornate" disse dei milanesi: "Sono buoni come i panettoni". Nascita e sviluppo della forma e della confezione attuale del panettone sono databili alla prima metà del '900, quando Angelo Motta propose il cupolone e il "pirottino" di carta da forno, quasi a celebrare la crescita e l'importanza del preparato.

STORIA DEL PANDORO Questa è una golosità tipica veronese, delicata, soffice, "cresciuta", che ha trovato un posto d'onore nelle tavole natalizie italiane. La sua storia è ricca di aneddoti e leggende. L'attuale versione del pandoro risale all'Ottocento come evoluzione del "nadalin", il duecentesco dolce della città di Verona. Il suo nome e alcune delle sue peculiarità risalirebbero invece ai tempi della Repubblica Veneziana (prospera nel Rinascimento fino all'esibizionismo grazie al commercio marittimo con l'oriente), dove sembra fra l'offerta di cibi ricoperti con sottili foglie d'oro zecchino, ci fosse anche un dolce a forma conica chiamato "pan de oro". Un'altra storia assegna la maternità

del pandoro alla famosa brioche francese, che per secoli ha rappresentato il dessert della corte dei Dogi. In ogni caso c'è una data che sanziona ufficialmente la nascita del pandoro, il 14 ottobre 1884, giorno in cui Domenico Melegatti depositò all'ufficio brevetti un dolce dall'impasto morbido e dal caratteristico stampo di cottura con forma di stella troncoconica a otto punte, opera dell'artista Dall'Oca Bianca, pittore impressionista.

Manuela Di Giorgio 1 A

Storie e racconti

IL PAESE DEI DIRITTI C’era una volta un bambino di nome Nycus, appartenente a una famiglia molto povera della Siria. Ogni giorno, il povero Nycus, veniva mandato a lavorare per 12 ore in miniera. Un giorno, stanco di lavorare, decise di andarsene e di scappare dalla Siria, per dirigersi lontano, da quella che era la sua vita di tutti i giorni. Viaggiando, viaggiando, arrivò in un paesino, il cui cartello diceva:

QUI SIETE AL PAESE DEI DIRITTI DOVE OGNI DIRITTO VI È CONCESSO. Lette queste parole, anche se con molta fatica, Nycus, continuò dritto il suo percorso. All’entrata di questo paese vi erano due enormi colonne con la scritta: benvenuti al paese dei diritti! Appena superate queste colonne Nycus vide tanti bambini, alcuni che leggevano, altri che giocavano a palla… Insomma era lì che Nycus si sentiva più a casa che mai.

Chianese Neita 1A LE FIABE DELLA GENTILEZZA C’era una volta una giovane fanciulla, appartenente a una famiglia molto ricca e benestante. Questa fanciulla avrebbe tanto voluto dal suo fidanzato (anch’esso proveniente da una famiglia molto ricca) un po’ di rispetto, dato che il fidanzato parlava sempre di se stesso , non ascoltava le sue idee e non la aiutava nelle difficoltà. Un giorno passeggiando, trovò un giovane, molto povero e malconcio che non riusciva ad alzarsi da terra , lui lo ignorò, ma dopo circa due minuti si accorse di essersi comportato da egoista e da villano, come si comportava con la sua fidanzata, così tornò indietro e aiutò quel ragazzo. Tornato a casa si scusò subito con la sua fidanzata, e capì come ella si sentiva

Chianese Neita 1A

QUANDO THOT GIOCÒ A DADI CON LA LUNA In origine Geb, il Dio della Terra, e Nut, la Dea del Cielo, erano uniti ; ma Atum, il Dio del Sole, contrariato per questa unione, ordinò che fossero divisi da uno spazio intermedio. Nonostante il divieto di Atum, Jeb e Nut che si amavano, si unirono di nascosto e Nut rimase incinta di ben 5 figli. Appresa la notizia Atum si adirò e decise di punire la Dea in un modo terribile: poiché egli era il creatore, e dunque il Signore del tempo, proclamò che Nut non avrebbe potuto partorire mai i suoi figli, in nessuno dei 360 giorni dell’ anno che obbedivano al suo potere. Nut era disperata. Tutte le altre divinità avrebbero voluto aiutarla, ma ciò era impossibile: il potere di Atum era assoluto. Angosciata, Nut andò da Thot, il Dio della sapienza dalla testa di ibis. Thot, che le voleva bene pensò a una soluzione. Se Nut non poteva partorire nei giorni creati di Atum, la soluzione era guadagnare per lei dell’altro tempo, dei giorni in più. Thot andò allora da Khonsu, il dio della luna, e gli propose di giocare con lui a dadi. Il vincitore non avrebbe guadagnato denaro, ma minuti, ore e forse giorni interi. Il Dio della Luna accettò: sarebbe stato molto piacevole giocare in cielo con un avversario tanto intelligente. Thot e Khonsu erano due abili giocatori e continuarono a giocare a dadi senza sosta. Nut, nel frattempo, era molto preoccupata per i suoi figli, che chiedevano di venire alla luce. Finalmente Thot tornò da lei trionfante: non aveva guadagnato solo qualche ora, ma addirittura cinque giorni interi, da utilizzare subito, mentre la notizia non era ancora trapelata. Nut poté partorire i suoi figli senza disobbedire al dio del Sole: Atum non aveva infatti nessun potere su quei cinque giorni, visto che erano stati creati da lui. Così ognuno dei figli di Nut e Geb ebbe un suo giorno natale. Il primo giorno nacque Osiride; da suo padre Geb, il dio della Terra, ricevette il dominio sull’ Egitto e fu il primo Faraone. Il secondo giorno nacque Horus, il dio dalla testa di falco; sarebbe stato il dio della Guerra, temuto da tutti gli dèi. Il terzo giorno Nut avrebbe voluto riposarsi in un’oasi, ma dal suo corpo uscì, ferendola, il violento Seth, il dio rosso dalle due corna, geloso e traditore. Il quarto giorno Nut partorì in un canneto la bellissima Iside, che avrebbe poi sposato Osiride. Il quinto giorno infine nacque Nefti, dolce irresistibile; dall’ unione con Seth sarebbe nato Anubi, il dio dalla testa di sciacallo.

D’Alessandro Pasquale 1 A

IL REGALO DELLA FELICITÀ C’era una volta un ragazzo di nome Andrea. Era molto ricco e aspettava con pazienza la mezzanotte per scambiare i regali con i suoi parenti. Arrivati tutti si diedero il buon Natale e iniziarono i preparativi per il cenone. Andrea mangiò velocemente e si andò a scaldare vicino al camino. Su una mensola c’era un grande presepe fatto col muschio e con statuette, come: zampognari, pastori, animali, Maria, Giuseppe e Gesù. A un certo punto bussò alla porta un uomo povero, affamato e malconcio che chiedeva l’elemosina. La mamma infastidita chiuse la porta sgarbatamente al pover’uomo. Il giorno dopo, Andrea uscì per andare dai suoi amici per far vedere i regali ricevuti per Natale. Sotto casa dei suoi amici incontrò nuovamente il pover’uomo. Dispiaciuto per l’accaduto della sera precedente, Andrea decise di regalargli dei soldi per scusarsi. Incominciarono a passeggiare insieme. A un certo punto il signore gli diede, prendendolo da una busta che portava, un regalo e poi andò via. Giunto a casa, Andrea aprì il pacco …all’improvviso apparve una luce intensa . Guardò fuori dalla finestra e vide che il mendicante si era trasformato in un uomo grande e grosso vestito di rosso con una lunga barba. Con un fischio egli chiamò una slitta trainata da renne. A questo punto, Andrea capì che era Babbo Natale in persona e gli aveva regalato la felicità. Che bel dono aveva ricevuto per la sua bontà! Da quel giorno, Andrea non trascorse più una giornata triste grazie al meraviglioso regalo di Babbo Natale.

Laboratorio di scrittura creativa Francesco Ciaparrone, Paolo Autuori,

Pasquale D’Alessandro e Gianmarco Criscuolo 1 A

C’ERA UNA VOLTA IL NATALE …

Una volta il Natale era la festa religiosa per eccellenza e non c’era l’ansia odierna di comprare regali e solo regali, anche inutili, dimenticando spesso i veri valori della vita. In passato il Natale era una delle ricorrenze più importanti dell’anno che veniva celebrato sia in famiglia che in pubblico. La

più sentita tradizione Natalizia era l’allestimento del presepe che veniva preparato da giorno 13 Dicembre in poi. In ogni casa veniva sistemata una grotta dentro la quale su un prato di fresco muschio verde, veniva posta la capanna con la Madonna, San Giuseppe e il Bambinello scaldato dal bue e dall’asino; attorno alla capanna venivano disposti i pastori che rappresentavano i mestieri più diffusi. Tra le figure non poteva mancare il pastore con la pecora sulle spalle. Il presepe veniva addobbato con frutti di stagione e soprattutto arance e mandarini. La sera accanto al presepe si recitava il Rosario e si cantavano i canti natalizi. La novena si recitava in chiesa. La notte di Natale, come per riscaldare Gesù Bambino infreddolito, si appiccava il fuoco ad un ceppo che rimaneva acceso per tutta la notte. Lavoro di gruppo 2^ A

STORIA DEL PRESEPE

Il Presepe è nato nel 1223 grazie a San Francesco D’Assisi, conosciuto per la sua dedizione ai più bisognosi. Poiché il

paesino di Greccio gli ricordava tanto Betlemme, pensò di ricreare la notte della nascita di Gesù facendola interpretare

dagli abitanti del piccolo centro. Durante gli anni si è poi sviluppata la tradizione

di fare il presepe con le varie statuine. Ogni anno per Natale, fra le tante

rappresentazioni della natività di Gesù, c’è il presepe che rappresenta

simbolicamente tanti aspetti. Attraverso la stalla si rappresenta la povertà e la

miseria; Giuseppe simboleggia l’intelletto, infatti anziché essere geloso e

ripudiare Maria si inchina a Dio e ne accetta la volontà. Il significato della stalla,

del bue e dell’asinello è molto profondo, perché il fiato con il quale i due animali

riscaldano il bambin Gesù rappresenta la vita; ciò infatti ci ricorda il soffio

mediante il quale Dio ha dato l’anima al primo uomo.

San Bonifacio deciso a convertire il popolo Tedesco si reca presso una tribù. Trovandola in adorazione di una quercia

fece abbattere l’albero, convincendo il popolo pagano che non era sacro. La pianta cadendo distrusse tutta la

vegetazione e si salvò soltanto un piccolo abete, il quale venne dedicato a Gesù Bambino da Bonifacio. Da questo

momento iniziò la tradizione di addobbare l’albero prima con le candeline e poi con sempre nuovi oggetti. L’albero di

Natale con il passar del tempo, si diffuse in tutto il mondo.

Altra tradizione Natalizia è quella dello zampognaro che nasce tra i pastori, infatti le zampogne sono la struttura

esterna delle pecore. La tradizione natalizia prevede che la famiglia si riunisca per stare insieme, preparare il cenone, e

organizzare giochi da tavola. Un’altra figura importante e presente in molte culture è Babbo Natale, un vecchio e

buono signore che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia.

Lavoro di gruppo della 2A

Perché il Natale non passi invano

Se aspetti il Natale solo per i regali che i genitori ti hanno

promesso, il Natale, per te, passerà invano.

Se aspetti il Natale solo per giocare a tombola con i

parenti e amici, il tuo Natale sarà povero e vuoto.

Se aspetti il Natale solo per rimpinzarti con il panettone,

con il tacchino e i cioccolatini, il Natale, per te, passerà

invano.

Se, invece, la tua fede e la tua amicizia per Gesù saranno

più forti…

Se saprai sacrificare qualcosa di tuo, un po’ del tuo

tempo, un po’ dei tuoi regali per chi è meno fortunato di

te…

allora il tuo Natale avrà un senso. Lavoro di gruppo CLASSE 2 A - Religione

Cartoncini realizzati dagli alunni di 1A - Francese

AUGURI PROFESSORI DI UN SERENO NATALE DAI VOSTRI ALUNNI!

I migliori scatti

LIBRIAMOCI 2017

CURRICOLO POTENZIATO MUSICA

LABORATORIO CREAZIONE LAPBOOK

Auguri di un Sereno Natale alle famiglie di tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo Montecorvino Pugliano.

LA REDAZIONE Gli alunni

I docenti della Scuola Secondaria Convento augurano alle famiglie buone feste!

Curricolo potenziato Arte