EN&TECH Collaborare con le imprese per il laboratorio ... · energetica e fonti rinnovabili...

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Eventi Lunedì 22 luglio 2013 Edilizia 5 chieste e infine alla valutazio- ne della struttura adeguata”. Il centro è strutturato in do- dici unità operative che si oc- cupano di diverse aree tema- tiche di ricerca: conversione statica dell’energia e affidabi- lità in sistemi elettromeccani- ci, ottimizzazione e supporto delle decisioni, efficienza energetica e fonti rinnovabili nell’edilizia, chimica, mate- riali e sostenibilità, sistemi energetici alternativi, sistemi per lavorazioni avanzate, ma- teriali e tecnologie emergenti ■■ EN&TECH / Promosso dal dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (Dismi), è strutturato in dodici unità operative corrispondenti a diverse aree di ricerca Collaborare con le imprese per il laboratorio universitario per applicazioni fotovoltaiche e optoelettroniche, sistemi di telecomunicazione per home e building automation, scien- za delle costruzioni, impianti industriali meccanici, sistemi elettronici ad alta efficienza energetica, pervasive compu- ting group. In particolare, l’Unità opera- tiva di scienza delle costru- zioni, diretta da Enrico Radi, svolge una continua attività sperimentale e di ricerca nel settore dell’edilizia e delle co- struzioni in genere. “Entro la fine del 2013, sarà aperto un nuovo laboratorio universi- tario ufficiale di prove ma- teriali e strutture - annuncia Enrico Radi -, che intende eseguire prove di controllo su materiali da costruzione, su manufatti prefabbricati, su componenti strutturali e monitoraggi su edifici esi- stenti. L’auspicio è che la nuo- va struttura sia in breve in grado di offrire supporto alle aziende in qualità di labora- torio di prova accreditato per l’esecuzione e certificazione di prove sui materiali da costru- zione, così come previsto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A tale scopo, si cercano imprese e aziende cofinanziatrici del progetto, alle quali il centro garantirà una scontistica sulle prove, rispetto ai prezzi di mercato”. Infine, nell’ambito dei sistemi elettronici ad alta efficienza energetica, fa parte del cen- tro anche BrightLab: Led test & design, un laboratorio che fornisce servizi di misura elettro/termo/ottico di sor- genti e lampade Led e di pro- getto di Led driver. Per informazioni consultare il sito www.enetech.unimore.it. Il centro di ricerca universitario è alla ricerca di cofinanziatori per completare la struttura, in cambio sconti sui servizi offerti E n&Tech è il Centro di ri- cerca interdipartimentale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico nel settore delle tecnologie inte- grate per la ricerca sostenibile, della conversione efficiente dell’energia, l’efficienza energe- tica degli edifici, l’illuminazio- ne e la domotica. Promosso dal dipartimento di Scienze e Metodi dell’ingegneria (Di- smi) e dal dipartimento di Scienze fisiche, Informatiche e Matematiche dell’Univer- sità degli studi di Modena e Reggio Emilia, il Centro fa parte della Rete dell’alta tecnologia / Hi-technology network-Htn della Regione Emilia-Romagna e opera sul- le piattaforme tecnologiche Edilizia e Costruzioni, Ener- gia e Ict. Attualmente è ospi- tato presso i locali del Dismi, a Reggio Emilia, ma è prevista entro l’anno l’apertura di una nuova sede nel capannone 19 dell’area Ex Reggiane. Ma in cosa consistono le atti- vità di ricerca e i servizi svolti dal Centro? “En&Tech sviluppa tre ma- croaree di ricerca - spiega il direttore Bianca Rimini -. La prima riguarda le tecniche e le metodologie per la valuta- zione delle proprietà termo- fisiche, chimico-fisiche e strutturali dei materiali e dei componenti edilizi, per lo studio dei processi da stress ambientale, delle dispersioni energetiche e delle caratteriz- zazioni strutturali dei mate- riali, dei componenti edilizi e del complesso del costruito. La seconda concerne le piat- taforme di home e building automation, i sistemi per l’il- luminazione domestica ad al- ta efficienza energetica. La terza, infine, riguarda lo sviluppo di prototipi tecnico- sperimentali per la conversio- ne efficiente dell’energia negli edifici in ambito fotovoltaico di terza generazione, eolico, rigenerazione, cogenerazione a combustibile metallico. Una particolare attenzione viene riservata inoltre allo studio sismico delle strutture; in quest’ambito, l’attività di ri- cerca è rivolta alla codifica di strategie di valutazione della vulnerabilità sismica, di ade- guamento sismico delle strut- ture in funzione dei vincoli esistenti e delle prestazioni ri- La sede En&Tech, il Pad. Morselli del Campus San Lazzaro Bianca Rimini direttore del Centro di ricerca inter- dipartimentale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico eccellenza è stato raggiunto dall’Anas nella misura delle pavimentazioni, ed è rappre- sentato dalla macchina ad alto rendimento denominata Traffic Speed Deflectometer (Tsd), unica in Italia, capace di verificare la portanza delle pavimentazioni, ossia la loro capacità di durare nel tempo con buona qualità e ad “alto rendimento”, su tutta l’esten- sione della strada. Il Tsd misura una catena di punti predefiniti alla velocità media di 80 chilometri l’ora, quindi senza interferenza con il traffico stradale. Se dalle misurazioni risultano tratti che non corrispondono alle prestazioni richieste, l’Anas può chiedere il rifacimento del lavoro oppure applicare la penale necessaria ai di- versi esecutori degli strati. Il Tsd è risultato talmente per- formante e di qualità da far scuola ed essere richiesto an- che all’estero. Strumentazioni simili sono state realizzate, successivamente all’impiego operativo italiano, per il Su- dafrica e la Polonia. Un terzo è in preparazione per gli Stati Uniti. Un altro sistema ispirato agli ■■ ANAS / L’azienda punta sulla tecnologia per rilevare l’efficenza e la sicurezza di una rete stradale di 25mila km Terotecnologia per l’efficienza stessi principi è rappresenta- to da Delphi, che monitora in modo rapido ed esteso la segnaletica orizzontale per la verifica della visibilità effetti- va di tutto l’eseguito. È facile intuire che a un’elevata qualità della segnaletica oriz- zontale, sottolinea Eleonora Cesolini, “Corrisponde un in- nalzamento degli standard di sicurezza”. Analoghi sistemi sono già da tempo disponi- bili per la verifiche delle ca- ratteristiche superficiali delle pavimentazioni legate alla sicurezza attiva, quali la sci- volosità e la regolarità. Altri sistemi stanno per entrare in esercizio per il rilievo dell’ef- ficienza dell’illuminazione nelle gallerie, al fine di man- tenere l’illuminazione idonea, ottimizzando però i consumi energetici, e per misurare il clima acustico generato dal traffico stradale. Ma non ba- sta, percorsi simili si stanno attuando per la costruzione e per la trasformazione di tutte la altre parti della strada, dai ponti alle pendici in terra, non trascurando le protezioni (barriere stradali) di sicurez- za passiva. “Questo percorso virtuoso, definito dagli spe- cialisti “terotecnologia” - con- clude Eleonora Cesolini -, che passa dalla progettazione della prestazione necessaria e richiesta alla verifica con misure della prestazione ef- fettivamente raggiunta, ha un grande valore per il gestore e per l’utilizzatore della strada, sia in termini di migliora- menti ottenibili che di traspa- renza sulle azioni svolte”. Macchinari per misurare la qualità dei lavori eseguiti dalle imprese: il modello Anas L’ Anas, in qualità di prin- cipale gestore delle in- frastrutture stradali italiane, con una rete di 25mila km di strade e autostrade, si trova a fronteggiare sfide sempre più rilevanti in termini di ef- ficienza costruttiva, strategie manutentive, sicurezza, ridu- zione degli impatti ambien- tali, diminuzione degli oneri economici, il tutto a fronte di un incremento dei costi gene- rali di costruzione e manu- tenzione delle infrastrutture e delle materie prime neces- sarie. La tecnologia, con i suoi nuo- vi strumenti, è un mezzo con cui si può meglio affrontare questa sfida. Spiega infatti l’amministratore unico del- la società, Pietro Ciucci: “Il degrado delle infrastrutture non si risolve soltanto con le risorse economiche, che so- no essenziali, ma deve essere supportato dalle idee e dalla ricerca di soluzioni sempre migliori, più durevoli”. Qual è la strategia seguita dall’Anas? “Ogni componente dell’infrastruttura - pavimen- tazioni, segnaletica, barriere, illuminazione, ecc. - deve es- sere progettata, costruita e va- lutata in base alla sua presta- zione globale, comprendendo anche il parametro costo”, sottolinea il direttore della ricerca e nuove tecnologie dell’Anas, Eleonora Cesolini. In questo contesto, anche l’ac- cettazione dei lavori eseguiti dalle imprese non può basarsi solo su valutazioni puntuali, ma deve avvenire in modo oggettivo e misurabile, tenen- do conto del complesso dei lavori. Questo significa ragio- nare, evidenzia Cesolini: “In termini di ‘prestazioni’ forni- te, ossia predisporre contratti per la costruzione e la manu- tenzione delle diverse compo- nenti della strada in cui siano indicati i valori misurabili, chiamati appunto ‘indicatori’, da stimare con macchine a basso costo che permettano un controllo rapido ed effica- ce del lavoro svolto”. Un esempio di straordinaria Eleonora Cesolini direttore della ricerca e nuove tecnologie Un mezzo per il controllo della portanza delle pavimentazioni

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EventiLunedì 22 luglio 2013 Edilizia 5

chieste e infine alla valutazio-ne della struttura adeguata”.Il centro è strutturato in do-dici unità operative che si oc-cupano di diverse aree tema-tiche di ricerca: conversione statica dell’energia e affidabi-lità in sistemi elettromeccani-ci, ottimizzazione e supporto delle decisioni, efficienza energetica e fonti rinnovabili nell’edilizia, chimica, mate-riali e sostenibilità, sistemi energetici alternativi, sistemi per lavorazioni avanzate, ma-teriali e tecnologie emergenti

■■■ EN&TECH / Promosso dal dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (Dismi), è strutturato in dodici unità operative corrispondenti a diverse aree di ricerca

Collaborare con le imprese per il laboratorio universitario

per applicazioni fotovoltaiche e optoelettroniche, sistemi di telecomunicazione per home e building automation, scien-za delle costruzioni, impianti industriali meccanici, sistemi elettronici ad alta efficienza energetica, pervasive compu-ting group.In particolare, l’Unità opera-tiva di scienza delle costru-zioni, diretta da Enrico Radi, svolge una continua attività sperimentale e di ricerca nel settore dell’edilizia e delle co-struzioni in genere. “Entro la

fine del 2013, sarà aperto un nuovo laboratorio universi-tario ufficiale di prove ma-teriali e strutture - annuncia Enrico Radi -, che intende eseguire prove di controllo su materiali da costruzione, su manufatti prefabbricati, su componenti strutturali e monitoraggi su edifici esi-stenti. L’auspicio è che la nuo-va struttura sia in breve in grado di offrire supporto alle aziende in qualità di labora-torio di prova accreditato per l’esecuzione e certificazione di prove sui materiali da costru-zione, così come previsto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A tale scopo, si cercano imprese e aziende cofinanziatrici del progetto, alle quali il centro garantirà una scontistica sulle prove, rispetto ai prezzi di mercato”.Infine, nell’ambito dei sistemi elettronici ad alta efficienza energetica, fa parte del cen-tro anche BrightLab: Led test & design, un laboratorio che fornisce servizi di misura elettro/termo/ottico di sor-genti e lampade Led e di pro-getto di Led driver. Per informazioni consultare il sito www.enetech.unimore.it.

Il centro di ricerca universitario è alla ricerca di cofinanziatori per completare la struttura, in cambio sconti sui servizi offerti

En&Tech è il Centro di ri-cerca interdipartimentale

per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico nel settore delle tecnologie inte-grate per la ricerca sostenibile, della conversione efficiente dell’energia, l’efficienza energe-tica degli edifici, l’illuminazio-ne e la domotica. Promosso dal dipartimento di Scienze e Metodi dell’ingegneria (Di-smi) e dal dipartimento di Scienze fisiche, Informatiche e Matematiche dell’Univer-sità degli studi di Modena e Reggio Emilia, il Centro

fa parte della Rete dell’alta tecnologia / Hi-technology network-Htn della Regione Emilia-Romagna e opera sul-le piattaforme tecnologiche Edilizia e Costruzioni, Ener-gia e Ict. Attualmente è ospi-tato presso i locali del Dismi, a Reggio Emilia, ma è prevista entro l’anno l’apertura di una nuova sede nel capannone 19 dell’area Ex Reggiane.Ma in cosa consistono le atti-vità di ricerca e i servizi svolti dal Centro?“En&Tech sviluppa tre ma-croaree di ricerca - spiega il

direttore Bianca Rimini -. La prima riguarda le tecniche e le metodologie per la valuta-zione delle proprietà termo-fisiche, chimico-fisiche e strutturali dei materiali e dei componenti edilizi, per lo studio dei processi da stress ambientale, delle dispersioni energetiche e delle caratteriz-zazioni strutturali dei mate-riali, dei componenti edilizi e del complesso del costruito. La seconda concerne le piat-taforme di home e building automation, i sistemi per l’il-luminazione domestica ad al-ta efficienza energetica.La terza, infine, riguarda lo sviluppo di prototipi tecnico-sperimentali per la conversio-ne efficiente dell’energia negli edifici in ambito fotovoltaico di terza generazione, eolico, rigenerazione, cogenerazione a combustibile metallico.Una particolare attenzione viene riservata inoltre allo studio sismico delle strutture; in quest’ambito, l’attività di ri-cerca è rivolta alla codifica di strategie di valutazione della vulnerabilità sismica, di ade-guamento sismico delle strut-ture in funzione dei vincoli esistenti e delle prestazioni ri-

La sede En&Tech, il Pad. Morselli del Campus San Lazzaro

Bianca Rimini direttore del Centro di ricerca inter-dipartimentale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico

eccellenza è stato raggiunto dall’Anas nella misura delle pavimentazioni, ed è rappre-sentato dalla macchina ad alto rendimento denominata Traffic Speed Deflectometer (Tsd), unica in Italia, capace di verificare la portanza delle pavimentazioni, ossia la loro capacità di durare nel tempo con buona qualità e ad “alto rendimento”, su tutta l’esten-sione della strada.Il Tsd misura una catena di punti predefiniti alla velocità media di 80 chilometri l’ora, quindi senza interferenza con il traffico stradale. Se dalle misurazioni risultano tratti che non corrispondono alle prestazioni richieste, l’Anas può chiedere il rifacimento del lavoro oppure applicare la penale necessaria ai di-versi esecutori degli strati. Il Tsd è risultato talmente per-formante e di qualità da far scuola ed essere richiesto an-che all’estero. Strumentazioni simili sono state realizzate, successivamente all’impiego operativo italiano, per il Su-dafrica e la Polonia. Un terzo è in preparazione per gli Stati Uniti.Un altro sistema ispirato agli

■■■ ANAS / L’azienda punta sulla tecnologia per rilevare l’efficenza e la sicurezza di una rete stradale di 25mila km

Terotecnologia per l’efficienza

stessi principi è rappresenta-to da Delphi, che monitora in modo rapido ed esteso la segnaletica orizzontale per la verifica della visibilità effetti-va di tutto l’eseguito.È facile intuire che a un’elevata qualità della segnaletica oriz-zontale, sottolinea Eleonora Cesolini, “Corrisponde un in-nalzamento degli standard di sicurezza”. Analoghi sistemi sono già da tempo disponi-bili per la verifiche delle ca-ratteristiche superficiali delle pavimentazioni legate alla sicurezza attiva, quali la sci-volosità e la regolarità. Altri sistemi stanno per entrare in esercizio per il rilievo dell’ef-ficienza dell’illuminazione nelle gallerie, al fine di man-tenere l’illuminazione idonea, ottimizzando però i consumi

energetici, e per misurare il clima acustico generato dal traffico stradale. Ma non ba-sta, percorsi simili si stanno attuando per la costruzione e per la trasformazione di tutte la altre parti della strada, dai ponti alle pendici in terra, non trascurando le protezioni (barriere stradali) di sicurez-za passiva. “Questo percorso virtuoso, definito dagli spe-cialisti “terotecnologia” - con-clude Eleonora Cesolini -, che passa dalla progettazione della prestazione necessaria e richiesta alla verifica con misure della prestazione ef-fettivamente raggiunta, ha un grande valore per il gestore e per l’utilizzatore della strada, sia in termini di migliora-menti ottenibili che di traspa-renza sulle azioni svolte”.

Macchinari per misurare la qualità dei lavori eseguiti dalle imprese: il modello Anas

L’Anas, in qualità di prin-cipale gestore delle in-

frastrutture stradali italiane, con una rete di 25mila km di strade e autostrade, si trova a fronteggiare sfide sempre più rilevanti in termini di ef-ficienza costruttiva, strategie manutentive, sicurezza, ridu-zione degli impatti ambien-tali, diminuzione degli oneri economici, il tutto a fronte di un incremento dei costi gene-rali di costruzione e manu-tenzione delle infrastrutture e delle materie prime neces-sarie.La tecnologia, con i suoi nuo-vi strumenti, è un mezzo con cui si può meglio affrontare questa sfida. Spiega infatti

l’amministratore unico del-la società, Pietro Ciucci: “Il degrado delle infrastrutture non si risolve soltanto con le risorse economiche, che so-no essenziali, ma deve essere supportato dalle idee e dalla ricerca di soluzioni sempre migliori, più durevoli”.Qual è la strategia seguita dall’Anas? “Ogni componente dell’infrastruttura - pavimen-tazioni, segnaletica, barriere, illuminazione, ecc. - deve es-sere progettata, costruita e va-lutata in base alla sua presta-zione globale, comprendendo anche il parametro costo”, sottolinea il direttore della ricerca e nuove tecnologie dell’Anas, Eleonora Cesolini.

In questo contesto, anche l’ac-cettazione dei lavori eseguiti dalle imprese non può basarsi solo su valutazioni puntuali, ma deve avvenire in modo oggettivo e misurabile, tenen-do conto del complesso dei lavori. Questo significa ragio-nare, evidenzia Cesolini: “In termini di ‘prestazioni’ forni-te, ossia predisporre contratti per la costruzione e la manu-tenzione delle diverse compo-nenti della strada in cui siano indicati i valori misurabili, chiamati appunto ‘indicatori’, da stimare con macchine a basso costo che permettano un controllo rapido ed effica-ce del lavoro svolto”.Un esempio di straordinaria

Eleonora Cesolini direttore della ricerca e nuove tecnologie

Un mezzo per il controllo della portanza delle pavimentazioni