Energy & Strategy Group · © Energy & Strategy Group - 2016 Energy & Strategy Group 5 Maggio 2016
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Le Rinnovabili in Italia
Il mercato dei servizi di O&M
Il nuovo quadro normativo
Le previsioni di mercato
Le Rinnovabili a livello internazionale
I processi di internazionalizzazione
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Energy & Strategy Group, Politecnico di Miano
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Il parco impianti è composto per un terzo della sua potenza da impianti idroelettrici
(95% dei quali attivi ben prima dell’anno 2008), un terzo da solare e la rimanente parte
da eolico, biomasse e geotermico.
Complessivamente la potenza installata è pari a 50,3 GW, in crescita dell’1,8%
rispetto al 2014.
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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
MW
Fotovoltaico
Bioenergie
Geotermico
Eolico
Idroelettrico
PO
TE
NZ
A IN
STA
LL
ATA
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Nel 2015 le rinnovabili hanno contribuito al 40,5% della produzione e alla copertura
del 35% della domanda elettrica nazionale. Se si esclude l’idroelettrico «storico»
questi valori scendono al 26% e 20% rispettivamente.
La produzione da rinnovabili ha segnato un -9,6%, rispetto al 2014 con 109
TWh prodotti soprattutto a causa del calo della produzione dell’idroelettrico, per ragioni
legate al clima.
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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
GW
h
Solare
Bioenergie
Geotermico
Eolico
Idroelettrico
PR
OD
UZ
ION
E N
AZ
ION
AL
E
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Il volume complessivo di potenza eolica installata è di 9.080 MW a fine 2015 con un valore
di nuove installazioni pari a circa 423 MW, che comparato con il valore raggiunto l’anno
precedente risulta essere ben 4 volte maggiore.
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3.000
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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Potenza eolica installata in Italia (in MW)
Installato Incremento Annuo
9.080 MW8.657 MW8.550 MW8.150 MW
6.800 MW
5.900 MW
4.800 MW
3.950 MW
2.800 MW
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Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2015 a circa 670 mln €.
La potenza eolica in Italia è quasi totalmente rappresentata da impianti sopra i 5 MW
(circa il 95% del totale).
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104
98
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100
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400
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700
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Mercato primario dell’eolico nel 2015 (in mln €)
< 200 kW 200 - 5000 kW > 5 MW
677 mln €
2%3%
95%
0%
10%
20%
30%
40%
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60%
70%
80%
90%
100%
Segmentazione del mercato per fasce di taglia
< 200 kW 200 - 5000 kW > 5000 kW
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Il volume complessivo di potenza fotovoltaica installata è di 18.610 MW a fine 2015,
grazie alla nuova potenza installata di circa 290 MW.
Il trend di discesa delle nuove installazioni pare inesorabile ed ha riportato le nuove
installazioni a livelli inferiori addirittura a quelli del 2008
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2000
4000
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8000
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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Potenza fotovoltaica installata in Italia (in MW)
Cumulata Annua
18.610 MW18.320 MW17.935 MW
16.199 MW
12.871 MW
3.501 MW
1.178 MW459 MW121 MW
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Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2015 a circa 558 mln €.
Il mercato residenziale ha pesato per oltre 284 mln. € (circa il 51% del totale), rappresentando il
55% della potenza installata, mentre gli impianti di taglia pari o superiore a 1 MW hanno ricevuto
nel 2015 investimenti per «solo» 15 mln. € (nel 2011 questi hanno contato su oltre 2,8 mld € di
investimenti).
284
151
107
15
0
100
200
300
400
500
600
Mercato primario del fotovoltaico nel 2015 (mln €)
<20kW 20-200 kW 200-1000 kW >1.000 kW
558 mln €
50%
23%
26%
1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Segmentazione del mercato per fasce di taglia
<20kW 21-200 kW 200-1.000kW >1.000 kW
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Il volume complessivo di potenza idroelettrica installata è di 18.448 MW a fine
2015 con un valore delle nuove installazioni pari a circa 110 MW, in crescita,
rispetto al 2014, di 40 MW su base annua.
11
17623 17721 17876 18092 18232 18301
15342 15342
2385 2393
647 749
0
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4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
18000
20000
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Potenza idroelettrica installata in Italia (in MW)
Impianti piccoli <1 MW Impianti medi 1 MW<X<10 MW Impianti grandi >10 MW
18.448 MW
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Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2015 a circa 500 mln €, in larga parte
appunto attribuibile agli impianti di piccola taglia che hanno pesato per l’85% del totale.
Tutta la nuova potenza è concentrata in impianti di taglia inferiore a 10 MW, sostanzialmente fermi dal
2012.
12
€ 425
€ 85
€ -
€ 100
€ 200
€ 300
€ 400
€ 500
€ 600
Mili
oni
Mercato primario dell’idroelettrico nel 2015 (in mln €)
Impianti piccoli <1 MW Impianti medi 1MW<x<10 MW
510 mln €
5%
10%
85%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Segmentazione del mercato per fasce di taglia
P< 1.000 kW 1.000<P< 10.000 kW P> 10.000 kW
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La potenza cumulata, sommando le quattro diverse tipologie di biomassa utilizzate per la
produzione elettrica e riportate in figura, ha raggiunto, al termine del 2015, i 4,2 GW, con
una crescita di «soli» 70 MW, contro i 450 MW del 2013 ed i 764 MW del 2012.
Il mercato è sostanzialmente «fermo»: le uniche variazioni riguardano le biomasse
agroforestali (+40 MW) ed il biogas (+30 MW)
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500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
4500
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015RSU BIOGAS OLI VEGETALI BIOMASSE AGROFORESTALI
1.600
1.9802.290
2.786
3.550
4.0684.2084.138
Potenza installata in impianti a biomasse in Italia (in MW)
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Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2015 a solo circa 350 mln €, per lo più
concentrati in impianti di piccola taglia (sotto i 500 kW).
Di questi 350 mln. €, 200 mln sono ascrivibili ad investimenti in biomasse agroforestali e 150 mln
al biogas.
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250
76
30
0
50
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150
200
250
300
350
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Mercato primario delle Biomasse 2015 (in mln €)
<500 KW 500 - 1000 KW > 1000 KW
356 mln €
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Alla fine del 2014 è entrato in funzione l’impianto di Bagnore IV con 40 MWe di capacità
installata a fronte di un investimento di 123 milioni di Euro.
Ulteriori investimenti nel settore geotermico nella finestra temporale 2016-2020
ammontano a circa 50-70 milioni di euro.
772 772 772 773
821824
740
750
760
770
780
790
800
810
820
830
2010 2011 2012 2013 2014 2015
MW
e
Capacità installata in Italia
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2010 2011 2012 2013 2014 2015Cumulato
2010-2015
EOLICOMW 1.100 900 1.350 400 107 420 4.277
Mln € 1.850 1.800 2.000 700 151 670 7.171
FVMW 2.323 9.370 3.328 1.736 385 290 17.432
Mln € 7.600 20.135 6.215 2.508 658 558 37.516
IDROMW 155 216 140 69 73 110 763
Mln € 621 850 580 309 327 510 3.197
BIOMASSEMW 140 362 574 90 80 70 1.316
Mln € 517 1.295 2.070 388 347 308 4.925
TOTALEMW 3.718 10.848 5.392 2.295 645 890 23.788 (*)
Mln € 10.588 24.080 10.865 3.905 1.483 2.046 52.967 (*)
Nel periodo 2010-2015 si sono installati 23.788 dei 50.370 MW di rinnovabili presenti
nel nostro Paese.
(*) A queste vanno aggiunti i dati relativi alla altre rinnovabili (geotermia e CSP) per un totale di 60 MW e 185 mln € nel 2010-2015
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Il 2010-2015 ha però consegnato al Paese un parco di “generazione” più ricco di
oltre 23 GW di potenza installata da fonti rinnovabili e mosso nel comparto investimenti
per oltre 50 miliardi di €.
Le installazioni totali sono cresciute del 35% nel 2015 rispetto al 2014 ed hanno visto
dopo diversi anni tornare in testa alla classifica delle nuove installazioni l’eolico (420
MW)
Si è ridotto di un quinto rispetto al 2010 il valore degli investimenti, con il 2015
“fermo” a poco più di 2 miliardi di €, contro gli oltre 10 del 2010.
Il mercato italiano delle rinnovabili esce profondamente ridimensionato dalle
modifiche che nell’ultimo biennio hanno interessato i sistemi di incentivazione, con un
totale di nuove installazioni nel 2015 di “soli” 890 MW, meno di un quarto del valore
raggiungo nel 2010 ed un dodicesimo del “picco” fatto segnare nel 2011.
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IMPIANTI RESIDENZIALI
«SMALL SIZE»
e «MEDIUM SIZE»
IMPIANTI PER UTENZE
INDUSTRIALI IMPIANTI UTILITY-SCALE
2.915 MW (37%-39%)
45,3 Mln €
100%
Installatori
3.910 MW (71%)
29,8 Mln €
10%
90%
Installatori
EPC contractor
11.785 MW (100%)
372 Mln €
10%
25%
65%
Asset Management
EPC contractor
O&M provider
Rapporto tra
mercato
reale e
mercato
teorico.
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Nonostante il continuo calo dei prezzi sul mercato (assestatisi attorno a 27.000 €/MW
per un pacchetto full service nel 2015), il volume d’affari generato vale
complessivamente 447 milioni di €, con il segmento degli impianti utility scale a farla
da padrone.
Continua il processo di concentrazione dell’offerta e sembra delinearsi con maggior
chiarezza la leadership degli O&M “puri”, rispetto agli EPC (spesso con strutture di
costo più “pesanti”) e agli “asset manager”, che mantengono comunque la loro quota di
mercato, forti di una competenza specifica nella gestione amministrativa.
Questa dinamica sarà ancora più interessante da monitorare nel biennio 2016-2018:
numerosi contratti di manutenzione siglati nel periodo di boom delle installazioni
utility scale si troveranno nella possibilità di essere rinegoziati o chiusi e che parti
fondamentali degli impianti, come gli inverter, usciranno dal loro periodo di garanzia
originaria.
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IMPIANTI P<200 kW IMPIANTI P>200 kW
107,3 MW (100%)
6,8 Mln €
8.973 MW (100%)
358 Mln €
3% 12%
85%
SUB-contractor
O&M provider
TECHNOLOGY manufacturer
5% 2%
93%
SUB-contractor
O&M provider
TECHNOLOGY manufacturer
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Il volume d’affari generato sul mercato (con prezzi di circa 25.000 – 30.000 €/MW per
un pacchetto full service nel 2015) vale complessivamente 365 milioni di €.
La marginalità media è pari al 6%, ma con una grossa differenza tra le parti core
dell’impianto (turbine e rotori) con margini del 10% e il resto dei servizi, ben al di
sotto del 6%.
La conseguenza diretta è che i produttori di tecnologia sono ancora i leader
indiscussi del mercato dei servizi di O&M, con un peso complessivo dell’85%.
Il ruolo degli O&M “puri” (tra cui anche i detentori di grandi parchi) è in decisa
crescita con conseguente calo dei prezzi (-15% nell’ultimo biennio)
I produttori di tecnologia a loro volta siglano accordi per fornire servizi di O&M “multi-
marca”, tanto che pare ragionevole attendersi nel prossimo biennio un cambio
”sostanziale” degli assetti di mercato.
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IMPIANTI P<1.000 kWIMPIANTI
1.000 kW<P<10.000 kW
746 MW (33%)
2,8 Mln €
2.393 MW (40%)
9,9 Mln €
90%
10%
TECHNOLOGY manufacturer
O&M provider
75%
25%
TECHNOLOGY manufacturer
O&M provider
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Solo una piccola parte dei servizi di O&M nell’idroelettrico è veramente
appannaggio del mercato.
Il volume d’affari generato sul mercato vale complessivamente 17,7 milioni di €, sugli
impianti < 10 MW.
La marginalità media è decisamente bassa e pari a 2,5% ed è la principale ragione
del ridotto “peso” degli operatori O&M ”puri” rispetto ai produttori di tecnologia.
Non pare quindi ragionevole ipotizzare uno sviluppo significativo del mercato dei servizi di
O&M per l’idroelettrico nel nostro Paese.
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IMPIANTI
FINO A 1.000 kWIMPIANTI P>1.000 kW
633 MW (40% - 80%)
73,4 Mln €
365 MW (100%)
56,9 Mln €
100%
TECHNOLOGY manufacturer
100%
TECHNOLOGY manufacturer
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Il volume d’affari generato su questo segmento di mercato vale complessivamente 130
milioni di €.
Ad oggi questo segmento di mercato è ancora completamente controllato dai
produttori di tecnologia, ma vi si rilevano le prime avvisaglie del potenziale sviluppo
di O&M “puri” che entrano sul mercato con una struttura di costi più snella.
In particolare sembrano essere i segmenti degli impianti piccoli e medi i primi
“candidati” all’ingresso sul mercato degli O&M “puri” con possibilità di penetrazione
del mercato nell’ordine del 15-20%, tutto a discapito dei produttori di tecnologia.
Nelle biomasse agroforestali e nei termovalorizzatori in generale la manutenzione è
portata avanti da squadre di addetti interne.
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La scadenza del decreto, che sarà comunque l’1 dicembre 2016, con 30 giorni di
decorrenza per il termine degli incentivi.
L’ammontare complessivo delle risorse a disposizione, che rimane fissato in 5,8
miliardi di € l’anno, ma rispetto al quale sono state introdotte delle modifiche non di
poco conto nella modalità di calcolo.
Le modalità di accesso ai sistemi di incentivazione rimangono tre:
◦ Acceso diretto
◦ Registro
◦ Aste al ribasso
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Per ogni nuovo impianto che entra in funzione e ottiene un incentivazione si calcola:
◦ la produzione attesa, in kWh/mese nei dodici mesi successivi all’entrata in funzione
◦ la quota incentivo, in €/mese, risultante dall’applicazione alla suddetta produzione
della tariffa di incentivazione prevista.
◦ la quota incentivo, in €/mese, viene sommata mese per mese appunto all’ammontare
complessivo già “commesso” per gli incentivi, tenendo conto:
delle risorse che via via si libereranno però per effetto della scadenza di incentivi
della rinuncia agli incentivi da parte di impianti entrati a registro o ad asta.
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L’andamento del contatore nel 2015 è riportato nella tabella seguente:
A gennaio si era distanti solamente 31,1 milioni di € dalla soglia prevista dal Decreto
il cui raggiungimento determinerebbe la fine dell’erogazione di nuovi incentivi.
A dicembre si era scesi a 5,658 miliardi di €. Oggi siamo a 5,634 miliardi di €.
Quando verranno raggiunti i 5,8 miliardi di € ?
31
Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Stato
del
contat
ore
(mln.
€)
5.769 5.721 5.705 5.765 5.747 5.722 5.736 5.713 5.767 5.746 5.669 5.658
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La preoccupazione da parte degli operatori è legata all’impatto sul calcolo del valore
assunto dal PUN.
Se si applicasse già oggi il valore del PUN medio registrato nei primi 3 mesi del 2016
(ossia 37,49 €/MWh, rispetto alla media 2015 di 52,31 €/MWh) il valore del contatore,
senza l’aggiunta di nessun nuovo impianto, balzerebbe oltre quota 6 miliardi.
L’impatto della variazione del PUN è pari a oltre 389 milioni di €, circa 24 milioni di €
per ogni singolo € di variazione del prezzo.
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37,49 €/MWh 6.024 mln €
PUN 2016*
PUN 2016*:media dei primi tre mesi dell’anno
Contatore spesa incentivi
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E’ altrettanto vero che nel biennio 2016-2017 si renderanno disponibili risorse per
oltre 763 milioni di €, derivanti da:
◦ impianti che cesseranno di beneficiare dei certificati verdi, per un ammontare di
426* mln €, ascrivibili a circa 1.742 MW (per il 40% impianti eolici e per il 36% impianti
idroelettrici)
◦ impianti che cesseranno di ricevere l'incentivo tramite il meccanismo CIP6, per un
controvalore di risorse «liberate» per circa 137 mln €.
◦ la quota di «inoptato», che tiene conto di quegli impianti che hanno avuto
accesso agli incentivi ma che non verranno comunque realizzati. Nell’arco di
tempo preso in considerazione si stima siano circa 350 MW, per un controvalore di 200
mln. €
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*C.V. valorizzati al prezzo medio del 2015 di 99,1 €/MWh
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La riforma riguarda direttamente su due delle quattro voci di costo della bolletta:
◦ Servizi di rete (tariffe di trasporto, distribuzione e misura dell'energia elettrica);
◦ Oneri generali di sistema, che comprendono tutti i costi relativi ad attività di interesse
generale per il sistema elettrico.
Non sono invece oggetto della riforma, i servizi di vendita (prezzo dell'energia elettrica
consegnata al cliente finale ) e le imposte sulla bolletta.
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Nel IV trimestre 2015, il prezzo di riferimento per l'energia elettrica di
un cliente domestico tipo (con consumi inferiori o uguali a 2.700 KWh) risultava di
19,06 c€/kWh, così ripartito:
36
44,00%
17,39%
25,28%13,33%
Componenti tariffarie ultimo trimestre 2015
Servizi di vendita Servizi di rete
Oneri generali Imposte
99%
1%
Struttura tariffaria pre-riforma
Corrispettivi Variabili Corrispettivi NON Variabili
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0
500
1000
1500
2000
2500
3000
2000 KWh 4000 KWh 6000 KWh 8000 KWh
€
Andamento annuo delle tariffe pre e post riforma
D2 pre riforma
D3 pre riforma
D2 post riforma
D3 post riforma
L’aumento dei corrispettivi in quota “non variabile” e la riduzione della progressività
delle tariffe si tramuterà in un andamento più lineare dei costi della bolletta elettrica.
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0
500
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1500
2000
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3000
2000 KWh 4000 KWh 6000 KWh 8000 KWh
€
Andamento annuo delle tariffe pre e post riforma
D2 pre riforma
D3 pre riforma
D2 post riforma
D3 post riforma
L’aumento dei corrispettivi in quota “non variabile” e la riduzione della progressività
delle tariffe si tramuterà in un andamento più lineare dei costi della bolletta elettrica,
cosi rappresentato dalle linee blu (residente) e rosso (non residente)
I servizi di rete saranno direttamente imputabili alle singole voci di costo a cui si
riferiscono:
• Quota fissa (€/anno) per la copertura dei costi di commercializzazione e
misura;
• Quota potenza (€/kW/anno) variabile (pur essendo dipendente dalla potenza
impegnata);
• Quota per la copertura dei costi di trasmissione in quota energia (c€/kWh).
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0
500
1000
1500
2000
2500
3000
2000 KWh 4000 KWh 6000 KWh 8000 KWh
€
Andamento annuo delle tariffe pre e post riforma
D2 pre riforma
D3 pre riforma
D2 post riforma
D3 post riforma
L’aumento dei corrispettivi in quota “non variabile” e la riduzione della progressività
delle tariffe si tramuterà in un andamento più lineare dei costi della bolletta elettrica,
cosi rappresentato dalle linee blu (residente) e rosso (non residente)
Riguardo agli oneri generali, la nuova struttura prevede il 75% degli attuali oneri
collegati all’energia prelevata (con una tariffa quindi espressa in c€/kWh) e il
restante 25% sarà reso “non variabile” in relazione al punto di prelievo
(c€/punto).
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€ 247,5
€ 521,1
€ 735,1
€ 840,0
€ 337,5
€ 523,8 € 647,5 € 676,0
€-
€100
€200
€300
€400
€500
€600
€700
€800
€900
1.500kWh/anno
2.700kWh/anno
3.500kWh/anno
4.000kWh/anno
Confronto costo bolletta pre/post riforma del mercato elettrico 2016 con 3 kW di
potenza e utente residente
Pre-riforma Post-riforma
40
Il risparmio in bolletta per un utente residente che consumi 4000 kWh/anno è pari a 164 €.
Parimenti un utente che consumi “solo” 1.500 kWh/anno si troverà a fare i conti con un aggravio di
spesa di circa 90 €.
La nuova struttura tariffaria, con una componente non variabile che potrebbe oscillare tra il 7,5 e il 10%
del totale della bolletta, verrà portata a termine il 1 gennaio 2018.
90% - 92,5%
7,5% - 10 %
Struttura tariffaria post-riforma
Corrispettivi Fissi Corrispettivi NON Variabili
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Il Decreto Milleproroghe prevede anche per le utenze non domestiche una parte più
significativa degli oneri generali di sistema come componente “non variabile”.
Ci si attende che il costo totale dell’energia in bolletta (€/kWh) rimanga pressoché
identico per l’utente, ma una penalizzazione di meccanismi quali lo “scambio sul posto”.
99,5%
0,5%
Struttura tariffaria pre-riforma per utenza in media tensione
Corrispettivi Variabili
Corrispettivi NON Variabili
98,4%
1,6%
Struttura tariffaria pre-riforma per utenza in bassa tensione
Corrispettivi Variabili
Corrispettivi NON Variabili
18-22
c€/kWh
16-20
c€/kWh
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Il passaggio alla “non progressività” della tariffa elettrica per le utenze domestiche si
può considerare epocale, con il costo marginale del kWh che si riduce all’aumentare
dei consumi.
Uno scenario positivo, se associato ad un incremento dell’utilizzo del vettore
elettrico a scapito di altri vettori energetici (gas, altri combustibili, …), ma anche
“pericoloso”, se letto alla luce degli obiettivi di efficientamento energetico.
L’impatto sulle attitudini di consumo, soprattutto dei prosumer, potrebbe non
essere irrilevante. Meccanismi come lo “scambio sul posto” o gli investimenti in storage
diventano infatti meno appetibili.
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Analisi di 3 tipologie di utenti (con un consumo elettrico basso, medio e alto) con le
caratteristiche riportate in tabella.
Impianto fotovoltaico da 3kW
Autoconsumo “contestuale” del 30%, che potrebbe salire sino al 60% se l’utente si
dotasse di un adeguato sistema di storage.
44
Consumo
annuale
[kWh/anno]
Potenza
impegnata
[kW]
Costo energia
[c€/kWh]
Utente n°1 1.800 3 18-22
Utente n°2 2.700 3 19-23
Utente n°3 4.000 3 20-24
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PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €2.254 €1.543
IRR 6,9% 6,1%
PBT 14 anni 16 anni
Utente domestico “basso
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €3.713 €1.433
IRR 7,9% 5,8%
PBT 10 anni 16 anni
Utente domestico “medio
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €5.553 €1.652
IRR 8,63% 6,2%
PBT 9 anni 16 anni
Utente domestico “alto
consumo”
1.800 kWh/anno 2.700 kWh/anno 4.000 kWh/anno
Il miglioramento della tariffa è
evidentemente controbilanciato da un
peggioramento dello scambio sul posto
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PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €2.254 €1.543
IRR 6,9% 6,1%
PBT 14 anni 16 anni
Utente domestico “basso
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €3.713 €1.433
IRR 7,9% 5,8%
PBT 10 anni 16 anni
Utente domestico “medio
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €5.553 €1.652
IRR 8,63% 6,2%
PBT 9 anni 16 anni
Utente domestico “alto
consumo”
1.800 kWh/anno 2.700 kWh/anno 4.000 kWh/anno
Il passaggio da 7,9% a 5,8% di IRR è dovuto esclusivamente al
peggioramento dello “scambio sul posto”, ossia del rimborso della quota
“variabile” di oneri e servizi.
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PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €2.254 €1.543
IRR 6,9% 6,1%
PBT 14 anni 16 anni
Utente domestico “basso
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €3.713 €1.433
IRR 7,9% 5,8%
PBT 10 anni 16 anni
Utente domestico “medio
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €5.553 €1.652
IRR 8,63% 6,2%
PBT 9 anni 16 anni
Utente domestico “alto
consumo”
1.800 kWh/anno 2.700 kWh/anno 4.000 kWh/anno
Il peggioramento dei rendimenti è evidente ed è dovuto qui principalmente al
calo della tariffa elettrica. Questo utente è quello su cui più ha puntato nel
recente passato il mercato del fotovoltaico.
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PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €2.254 €1.543
IRR 6,9% 6,1%
PBT 14 anni 16 anni
Utente domestico “basso
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €3.713 €1.433
IRR 7,9% 5,8%
PBT 10 anni 16 anni
Utente domestico “medio
consumo”
PRE-
RIFORMA
POST-
RIFORMA
NPV €5.553 €1.652
IRR 8,63% 6,2%
PBT 9 anni 16 anni
Utente domestico “alto
consumo”
1.800 kWh/anno 2.700 kWh/anno 4.000 kWh/anno
I sistemi di storage continuano ad ottenere risultati economici negativi. La
strada da percorrere per i sistemi di accumulo è ancora significativa, in primis
quella della riduzione di costo della tecnologia, e la riforma da poco
introdotta non sarà di aiuto.
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Analisi di due tipologie di utenti con i seguenti profili:
Ciascuno è dotato di un impianto fotovoltaico rispettivamente da 100 e 350 kW.
Non essendo definito il quadro normativo si sono fatte simulazioni con diverse
ipotesi:
◦ il costo dell’energia in bolletta rimanga il medesimo per l’utente anche con la
riforma
◦ rispettivamente il 25%, 50% e 75% della quota oggi variabile di oneri e servizi in
bolletta viene trasferita nella quota “non variabile”
49
Consumo
annuale
[kWh/anno]
Potenza
impegnata
[kW]
Costo
energia
[c€/kWh]
Tipologia
punto di
prelievo
%
autoconsumo
Utente n°1 240.000 12 18-22 Bassa
tensione
50%
Utente n°2 600.000 30 16-20 Media
tensione
70%
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PRE-RIFORMA*
Impianto fotovoltaico
Spostamento corrispettivi da variabili a fissi
25% 50% 75%
NPV €84.376 – €117.157 €68.637 – €101.360 €52.897 - €85.628 €37.158 - €69.881
IRR 9,9% – 12,2% 9,1% - 11,5% 8,3% - 10,5% 7,4% - 9,3%
PBT 9 - 12 anni 10 - 13 anni 12 - 15 anni 13 - 17 anni
*la simulazione avviene sul medesimo impianto con l’attuale quadro regolatorio delle tariffe.
Utente NON domestico
“bassa tensione”
Utente NON domestico
“media tensione”
PRE-RIFORMA*
Impianto fotovoltaico
Spostamento corrispettivi da variabili a fissi
25% 50% 75%
NPV €278.822 - €437.931 €249.298 - €366.907 €223.774 - €316.883 €198.250 - €301.904
IRR 9,8% - 12% 9,4% - 11,2% 9,1% - 10,9% 8,7% - 10,2%
PBT 9 - 12 anni 10 - 12 anni 11 - 13 anni 12 - 14 anni
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PRE-RIFORMA*
Impianto fotovoltaico
Spostamento corrispettivi da variabili a fissi
25% 50% 75%
NPV €84.376 – €117.157 €68.637 – €101.360 €52.897 - €85.628 €37.158 - €69.881
IRR 9,9% – 12,2% 9,1% - 11,5% 8,3% - 10,5% 7,4% - 9,3%
PBT 9 - 12 anni 10 - 13 anni 12 - 15 anni 13 - 17 anni
*la simulazione avviene sul medesimo impianto con l’attuale quadro regolatorio delle tariffe.
Utente NON domestico
“bassa tensione”
Utente NON domestico
“media tensione”
PRE-RIFORMA*
Impianto fotovoltaico
Spostamento corrispettivi da variabili a fissi
25% 50% 75%
NPV €278.822 - €437.931 €249.298 - €366.907 €223.774 - €316.883 €198.250 - €301.904
IRR 9,8% - 12% 9,4% - 11,2% 9,1% - 10,9% 8,7% - 10,2%
PBT 9 - 12 anni 10 - 12 anni 11 - 13 anni 12 - 14 anni
Lo spostamento del 25% della quota variabile in non variabile vale da sola un
anno di payback time e quasi 1 punto percentuale di IRR in entrambe le tipologie
di utenza considerata.
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PRE-RIFORMA*
Impianto fotovoltaico
Spostamento corrispettivi da variabili a fissi
25% 50% 75%
NPV €84.376 – €117.157 €68.637 – €101.360 €52.897 - €85.628 €37.158 - €69.881
IRR 9,9% – 12,2% 9,1% - 11,5% 8,3% - 10,5% 7,4% - 9,3%
PBT 9 - 12 anni 10 - 13 anni 12 - 15 anni 13 - 17 anni
*la simulazione avviene sul medesimo impianto con l’attuale quadro regolatorio delle tariffe.
Utente NON domestico
“bassa tensione”
Utente NON domestico
“media tensione”
PRE-RIFORMA*
Impianto fotovoltaico
Spostamento corrispettivi da variabili a fissi
25% 50% 75%
NPV €278.822 - €437.931 €249.298 - €366.907 €223.774 - €316.883 €198.250 - €301.904
IRR 9,8% - 12% 9,4% - 11,2% 9,1% - 10,9% 8,7% - 10,2%
PBT 9 - 12 anni 10 - 12 anni 11 - 13 anni 12 - 14 anni
Anche in questo caso lo storage appare un investimento non totalmente
attrattivo e la riforma elettrica, che riduce i benefici dello scambio sul posto per la
parte eccedente, fa sentire i suoi effetti.
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L’impatto sullo “scambio sul posto” quale soluzione per la transizione dal mondo
degli incentivi alla parity rende molto critiche le decisioni che verranno prese circa le
utenze non domestiche.
Aumentare la propensione al consumo elettrico ma rinunciare alla promozione di un
modello da prosumer pare quanto mai pericoloso in relazione alla possibilità di
mantenere vivo un paradigma di generazione distribuita che è il “cuore” delle reti e delle
città smart.
L’impatto positivo per l’utente elettrico finale (non prosumer) della riforma non va
però trascurato,
Appare opportuna una discussione sul funzionamento di meccanismi quali lo
“scambio sul posto” o altri schemi quali i SEU.
53
© Energy & Strategy Group - 2016www.energystrategy.it 54
Energy & Strategy Group, Politecnico di Miano
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I fattori che ci si attende influenzino maggiormente l’evoluzione del mercato 2017-2020:
◦ Evoluzione della tariffa elettrica;
◦ Evoluzione della tecnologia dello storage;
◦ Evoluzione della normativa su SEU e SDC.
Il conseguente dimensionamento del mercato delle nuove installazioni può essere quindi
compreso tra:
◦ Worst case: 600-1.000 MW soprattutto per utenze residenziali;
◦ Best case: 2.800-3.200 MW, con una ripresa quindi anche delle installazioni commerciali
e piccolo/medio industriali.
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I fattori che ci si attende influenzino maggiormente l’evoluzione del mercato 2017-2020:
◦ Entrata in vigore del nuovo sistema di incentivazione
◦ Uscita dal regime incentivante dei Certificati Verdi di quasi 2 GW di impianti eolici
◦ Avvio di un mercato del revamping
In base alla probabilità di accadimento dei sopracitati fattori si avranno due scenari:
◦ Best case: 2.500 – 3.000 MW.
◦ Worst case: 1.100 – 1.300 MW.
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I fattori che ci si attende influenzino maggiormente l’evoluzione del mercato 2017-2020:
◦ Entrata in vigore del nuovo sistema di incentivazione
◦ «Avvio» del sistema di incentivazione del biometano
◦ Disponibilità di materia prima da “filiera corta”
In base alla probabilità di accadimento dei sopracitati fattori si avranno due scenari:
◦ Best case: 120-140 MW/anno così suddivisi (38% RSU, 42% biogas, 20% biomasse
agroforestali)
◦ Worst case: calo della potenza installata (fermo impianti), di 200-400 MW complessivi
nel periodo considerato.
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In merito all’idroelettrico le stime sull’arco 2017-2020:
◦ Best case: 240 - 320 MW
◦ Worst case: 80 – 160 MW/anno in parte dovuti a piccoli interventi di revamping di
impianti esistenti.
Per il CSP non si prevedono installazioni di rilievo nel corso del periodo considerato.
Per la Geotermia (a fini elettrici) invece potrebbe continuare il trend positivo iniziato nel
2014 e nel 2015 con ulteriori 40 MW di impianti soggetti a revamping.
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Appare ragionevole ipotizzare installazioni complessive pari a 4.000 MW nel
periodo 2016-2020 con l’eolico a guidare la classifica delle rinnovabili
Se si guarda alla percentuale di crescita complessiva attesa nel 2017-2020 e la si
confronta con quanto accaduto nel periodo 2010-2015 (43%) ci si rende conto del forte
rallentamento del mercato
L’avvio del nuovo sistema di incentivazione, e una revisione più favorevole del
meccanismo dello scambio sul posto sembrano essere condizioni fondamentali
per mantenere in vita il comparto delle rinnovabili in Italia.
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© Energy & Strategy Group - 2016www.energystrategy.it
Energy & Strategy Group, Politecnico di Miano
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Nel 2015 sono stati investiti per la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili
oltre 290 miliardi di € a livello globale, in crescita del 21% rispetto al 2014
Appare ormai evidente come il trend negativo degli anni 2012 e 2013 sia
definitivamente superato, ed anzi il 2015 fa segnare il «record» assoluto degli
investimenti anche oltre il picco raggiunto nel 2011.
132 155 156 207 240 216 190 235 298
132288
444
650
890
1106
1296
1474
1772
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
2000
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Investimenti nelle fonti rinnovabili a livello mondiale
Investimenti annui Cumulata
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42 % 23 %
Categoria 1
55 mld €70 mld €
90 mld €64 mld €
34 % 24 %
Categoria 1
1 % 4 %
2 mld € 20 mld €
53 mld €
160 mld €
23 % 49 %
Investimenti nel 2008
Investimenti nel 2015
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42 % 23 %
Categoria 1
55 mld €70 mld €
90 mld €64 mld €
34 % 24 %
Categoria 1
1 % 4 %
2 mld € 20 mld €
53 mld €
160 mld €
23 % 49 %
Investimenti nel 2008
Investimenti nel 2015
La Cina con circa 110 mld € è nel 2015 al primo posto
mondiale per investimenti nel settore, seguita dal
Giappone con circa 40 mld €.
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Investimenti nel 2008
Investimenti nel 2015
Interessante il dato di crescita del mercato, con
Brasile, Messico e Cile a guidare il sub-continente per
investimenti nel settore.
Categoria 1
47 mld €
42 mld €
Categoria 1
8 mld €28 mld €
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Investimenti nel 2008
Investimenti nel 2015
Il Nord Africa, grazie alla presenza di regimi incentivanti
«all’europea» in Egitto, Marocco e Algeria ha raggiunto
quota 14 mld € di investimenti.
Categoria 1
1 mld €14 mld €
1 mld € 6 mld €
Categoria 1
L’area Sub-sahariana, invece, sconta un alto tasso di
arretratezza delle infrastrutture elettriche. L’unica
eccezione è il Sud Africa che conta per l’85% dei 6 mld
€ totali dell’area.
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Investimenti nel 2008
Investimenti nel 2015
90 mld €64 mld €
- Regno Unito, Germania e Francia, con
rispettivamente 13, 11 e 5 mld € di investimenti nel
2015 (oltre il 45% del totale) continuano ad avere piani
di sviluppo delle rinnovabili di qualche rilevanza.
- L’Italia è tornata purtroppo a giocare un ruolo
«marginale» a circa 2 mld €.
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Il fotovoltaico, con oltre 120 mld €, è la principale fonte rinnovabile per quota investimenti
«pesando» per il 41% del totale, seguita dall’eolico che si ferma a circa 92 mld € (31%
del totale).
67
39%
31%
22%
8%
Fotovoltaico Eolico Idroelettrico Altre
Fonte: Bloomberg New Energy Finance
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Energy & Strategy Group, Politecnico di Miano
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7%
9%
46%
38%
Tipologia degli operatori stranieri presenti inSud-Centro America
Fondi di investimento Fondi sovrani
Utilities Produttori di tecnologie
15%85%
Ripartizione percentuale della provenienzadegli operatori attivi nel mercato dell’energia
elettrica
Operatori locali Operatori stranieri
Giocano un ruolo molto forte le grandi imprese dell’energia (Enel Green Power, EDP,
ecc. che entrano in qualità di main contractor per la realizzazione degli impianti
(ovviamente utility scale) e successivamente come fornitori di energia sul mercato.
Altrettanto importante è il ruolo dei produttori di tecnologia (Vestas, Gamesa, ecc.) che
si muovono direttamente per garantirsi un accesso privilegiato a questi mercati.
Operatori stranieri
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Nel continente africano la presenza di operatori stranieri è ben consolidata e duratura.
Fondi del mondo finanziario, di matrice istituzionale o governativi (KfW, AFD, Japan
International Cooperation Agency) fungono da apri-pista per cordate di piccoli operatori
della stessa nazionalità.
70
38%
50%
8%
4%
Tipologia degli operatori stranieri presenti in Africa
Fondi di investimento Fondi sovrani
Utilities Produttori di tecnologie
5%
95%
Ripartizione percentuale della provenienza deglioperatori attivi nel mercato dell’energia elettrica
Operatori locali Operatori stranieri
Operatori stranieri
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Giocano un ruolo molto forte le grandi imprese dell’energia (la «solita» Enel Green
Power, ERG Renew ed infine il «colosso» GE che opera come fornitore delle grandi
utility) che entrano in qualità di main contractor per la realizzazione degli impianti
(ovviamente utility scale) e successivamente come fornitori di energia sul mercato.
71
25%
75%
Ripartizione percentuale della provenienzadegli operatori attivi nel mercato dell’energia
elettrica
Operatori locali Operatori stranieri
2%
11%
52%
44%
Tipologia degli operatori presenti in Est-Europa
Fondi di investimento Fondi sovrani
Utilities Produttori di tecnologie
Operatori stranieri
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FINANCE DRIVEN
Gli «apri-pista» del mercato
sono gli investitori finanziari
Spesso di matrice governativa
o con una chiara
“appartenenza” in termini di
Paese di riferimento
Dietro agli investitori finanziari
si costituiscono cordate
industriali
UTILITY DRIVEN
Gli «apri-pista» del mercato
sono le grandi società del
mondo dell’energia
Gli investitori operano quindi in
mercati considerati
relativamente più sicuri e con
infrastrutture tecnologiche più
sviluppate.
Vi è un effetto di
”trascinamento” di operatori
dell’ìndotto
TECHNOLOGY
DRIVEN
Sono i detentori della
tecnologia “chiave” ad
acquisire l’autorizzazione a
realizzare gli impianti
Si affidano ad un EPC terzo
che possa svolgere il ruolo del
main contractor.
L’appartenenza geografica del
main contractor non è
necessariamente in relazione
con quella dell’operatore
detentore della tecnologia
Mercato target ad alto «rischio» Mercato target a «rischio» moderato
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Se è vero che il mercato europeo “core” delle rinnovabili ha perso decisamente il
suo ruolo di leader a livello mondiale è altrettanto vero che gli operatori europei delle
rinnovabili stanno cercando di cogliere opportunità da questa espansione.
E’ proprio sull’effetto di “trascinamento” dell’indotto del Paese di origine e/o sulla
generazione di opportunità di crescita “organica” che si sta giocando la partita per
mantenere vivo il comparto delle rinnovabili a livello europeo.
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E l’Italia non sembra giocarsi al meglio questa nuova “partita” per il rilancio delle
rinnovabili.
Non vi sono operatori finanziari (da quelli “istituzionali” a quelli “privati”)
paragonabili a quelli di Germania, Francia e Spagna.
Non vi sono leader tecnologici riconosciuti a livello globale sulle tecnologie
“chiave” delle rinnovabili.
Si stanno muovendo “solo” le grandi utilities, con indubbio successo in termini di
posizionamento, ma anche con minore capacità o possibilità di “trascinare” indotto.
Vi è ancora spazio di manovra (e non mancano i soggetti potenzialmente titolati)
visto che l’orizzonte di sviluppo di molti di questi Paesi è ancora di medio-lungo
termine, ma occorre agire ora per evitare di perdere l’ennesimo “treno” delle
rinnovabili
© Energy & Strategy Group - 2016www.energystrategy.it
Vittorio Chiesa – Direttore Energy&Strategy Group
Davide Chiaroni – Responsabile della ricerca
Federico Frattini – Responsabile della ricerca
Damiano Cavallaro – Project Manager
Giovanni Toletti
Simone Franzò
Marco Chiesa
Marco Guiducci
Marco Di Nunzio
Anna Temporin
Davide Perego
Andrea Urbinati
Melinda Farina, Lorenzo Maggi, Lucia Bonetti, Simone Bosisio, Stefano Brivio
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Ottobre 2016: Energy Storage Report:
le applicazioni ed il potenziale di mercato delle
soluzioni di storage in Italia
Giugno 2016: Energy Efficiency Report:
lo stato dell’arte dell’efficienza energetica in Italia
Luglio 2016: Illuminazione efficiente
tecnologie e soluzioni per lo Smart Lighting
Novembre 2016: E-Mobility Report:
tecnologie e modelli di business della mobilità
elettrica in Italia