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ENERGIA E TURISMO EnergicaMente Assessorato all’Ambiente Servizio Ambiente e Paesaggio Risparmio energetico nel settore turistico

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ENERGIA E TURISMO

EnergicaMente

Assessorato all’AmbienteServizio Ambiente e Paesaggio

Risparmio energetico nel settore turistico

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IntroduzioneLa crisi del modello energetico basato sullo sfruttamento delle fonti fossili (petrolio, metano, carbone) offre ai

sostenitori dello “sviluppo sostenibile” un’importante opportunità per mettere in atto su larga scala i principi e

le metodologie fi no ad ora realizzate solo sperimentalmente.

Il fallimento del modello energetico “fossile” è evidente sia da un punto di vista economico che ambientale. Il

costo delle fonti energetiche fossili è stato in costante e rapido aumento negli ultimi anni a causa del contempo-

raneo verifi carsi dei due fattori cardine delle leggi economiche: l’aumento della domanda e la diminuzione degli

stock disponibili.

L’aumento della domanda energetica è dovuta sia alla recente trasformazione di nazioni molto popolose (es.

Cina e India) verso modelli di economia di consumo, sia alla diffi coltà che questo modello di società consumistica

ha nel favorire l’effi cienza e contrastare gli sprechi, soprattutto laddove sono particolarmente radicati ormai da

decenni (es. Usa e Europa).

Da tempo poi si assiste ad una diminuzione degli stock energetici disponibili: le fonti fossili non sono risorse

rinnovabili e il loro consumo quotidiano ne porta inevitabilmente all’esaurimento.

Da un punto di vista ambientale l’utilizzo delle risorse fossili è inoltre il primo imputato dell’effetto serra e delle

conseguenze che esso sta provocando in termini di cambiamenti climatici (es. desertifi cazione, fenomeni meteo-

rologici estremi, innalzamento delle temperature ecc.). L’anidride carbonica che i derivati del petrolio, carbone

e metano producono durante la combustione, è infatti il principale tra i gas che creano nell’atmosfera una sorta

di “barriera” che trattiene il calore che il sole invia sulla terra, aumentandone così la temperatura proprio come

accade attraverso i vetri di una serra.

Per affrontare il problema del mutamento climatico della Terra e trovare una convivenza armonica tra le esigenze

dello sviluppo e quelle della natura, la maggior parte dei principali governi del mondo (ad eccezione di Stati

Uniti e Australia) hanno ratifi cato il Protocollo di Kyoto impegnandosi a ridurre le proprie emissioni di gas serra

di almeno il 5,2% entro il periodo 2008-2012, sulla base delle emissioni rilevate nel 1990. Ad oggi, la situazione

circa gli adempimenti del Trattato da parte dei maggiori paesi aderenti sembra lontana dal raggiungimento del-

l’obiettivo, in particolare per l’Italia che ha addirittura aumentato le proprie emissioni anziché ridurle.

L’impegno in questa direzione non può essere imputabile però solo ai governi centrali, ma deve saper coinvol-

gere gli Enti Locali, le categorie sociali e la popolazione tutta. Un cambiamento di rotta nel settore energetico

non può inoltre prescindere da una riduzione complessiva della domanda, poiché le fonti energetiche rinnovabili

non appaiono, ad oggi, in grado di sostituire completamente la domanda energetica da fonti fossili. Dovrà quin-

di inevitabilmente compiersi un complessivo mutamento culturale che sostenga l’effi cienza energetica di ogni

comparto (residenziale, industriale, agricolo, trasporti ecc.) promuovendo le innovazioni tecnologiche capaci di

eliminare gli sprechi e valorizzando le risorse locali, giungendo così ad una riduzione della domanda energetica

che non limiti le esigenze e le aspettative sociali, ma anzi “liberi” risorse che potranno essere investite in altri

settori dello sviluppo sostenibile.

Questi concetti sono alla base del Piano Energetico Ambientale della Regione Marche (PEAR), approvato il

16/02/2005, che costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati che assumono iniziative in

campo energetico sul territorio regionale.

Il presente manuale è stato realizzato nell’ambito della campagna di comunicazione Energicamente promossa

dalla Regione Marche e fa parte di una collana composta da sette manuali: Risparmio energetico; Energia dal sole; Energia pulita dal vento e dall’acqua; Energia da biomasse; Produzione e distribuzione effi ciente di ca-lore ed elettricità; Edilizia sostenibile; Energia e Turismo. Energicamente identifi ca il tema dell’iniziativa, che

è appunto il risparmio energetico. Ciascuno di noi infatti può “energicamente” operare per ridurre gli sprechi di

energia ed “energicamente” deve divenire dunque l’impegno e la linea di azione di tutti i cittadini.

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1 ex Agenzia Nazionale per la Protezione Ambientale, confl uita in APAT.

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Turismo energeticamente sostenibileIl turismo sostenibile privilegia la gestione nel lungo periodo delle risorse e garantisce il soddisfacimento dei

bisogni economici e sociali di un territorio, senza intaccare l’integrità di cultura, la natura, la biodiversità e il

paesaggio, che rappresentano gli aspetti qualifi canti dell’offerta turistica. Il turismo sostenibile ha quindi da un

lato l’impegno di tutelare il patrimonio sul quale fonda la sua attività, dall’altro quello di contenere l’impatto delle proprie infrastrutture e dei turisti stessi.

Questo manuale si occupa di questo ultimo aspetto: del contenimento degli impatti legati alle attività ricettive

relativamente al solo settore energetico. Ovviamente i consumi energetici non sono che una parte degli impatti

correlabili alle attività ricettive ma riducendoli, sarebbero molteplici i benefi ci ambientali che si potrebbero

riscontrare.

Studi dell’ANPA1 dimostrano che il consumo energetico per presenza nel settore alberghiero italiano è quattro

volte superiore ai consumi giornalieri per abitante del comparto civile.

Mettendo in pratica comportamenti virtuosi nella gestione quotidiana delle attività ricettive, si può ipotizzare

un risparmio annuo di circa 1.000 milioni di MJ/anno di energia elettrica. A questa quota risparmiata, attraverso

l’adozione di buone pratiche comportamentali, si deve aggiungere quella evitata attraverso interventi infrastrut-

turali sul complesso edilizio che ospita le varie forme di ricettività.

Il turismo, in misura maggiore rispetto ad altri settori, utilizza le risorse ambientali come principale “materia

prima” per la propria funzione produttiva: la scommessa dello sviluppo sostenibile deve essere quindi quella di

riuscire a sensibilizzare gli operatori del settore, facendo loro comprendere che, rispetto dell’ambiente e tutela

delle risorse, non sono solo un vincolo ma anche un’opportunità di immagine e di attrazione per quelle forme di

turismo consapevole che sempre più si stanno diffondendo.

Figura 1: Consumi di energia elettrica giornalieri nel settore civile e negli alberghi

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La crescente sensibilità del turista verso l’ambiente e il suo “uso” a cui oggi si assiste, è la conseguenza, avver-

tita specialmente nell’ Europa occidentale, di una maggiore attenzione alla qualità della vita e quindi al mondo

nel quale si vive. Ecco che in questo contesto sono nati e continuano a svilupparsi dei modelli di certifi cazione

in grado di attestare l’attenta gestione ambientale di una struttura turistica e in grado di richiamare, con sem-

pre maggiore interesse, quei clienti che premiano e mettono tra le preferenze di meta, quelle organizzazioni

(alberghi, campeggi ecc.) che si mobilitano in prima persona per preservare l’ambiente, ridurre l’inquinamento

e salvaguardare le risorse tra cui quella energetica.

Tra le certifi cazioni più diffuse a livello di strutture ricettive, troviamo quelle relative ai Sistemi di Gestione Ambien-tale (ISO 14001) e al regolamento EMAS (Eco Management System). L’adozione di questi sistemi richiede tempi e

sforzi di investimento economico e di risorse umane anche notevoli, ma contribuisce a mettere a nudo quelli che

sono, sotto il profi lo ecologico ed economico, veri e propri punti di debolezza. Le soluzioni necessarie per adempie-

re alle certifi cazioni ricompensano così nel tempo la struttura garantendole un risparmio legato all’ecoeffi cienza.

Nel 2003 la Comunità Europea ha inoltre allargato anche al settore turistico2 il marchio Eco-label che viene attribuito a prodotti/sevizi che dimostrano di avere un ridotto impatto am-

bientale lungo l’intero ciclo di vita. I criteri ecologici su cui si basa l’attribuzione del marchio

garantiscono la qualità ambientale delle attività ricettive, poiché riguardano direttamente il

contenimento degli impatti ambientali derivanti dall’offerta dei servizi e correlati all’acquisi-

zione dei prodotti, all’erogazione del servizio e alla produzione dei rifi uti3.

L’etichetta ecologica rappresenta per la struttura una forma di pubblicità e un fattore di scelta assolutamente discriminante nel settore turistico. Il marchio comunica infatti al clien-

te che il prezzo pagato non tiene conto esclusivamente dei normali servizi offerti da qualsiasi

struttura ricettiva, ma include anche misure di attenzione per la salvaguardia dell’ambiente e,

di rifl esso, per la salute umana.

Oltre a questo marchio riconosciuto a livello europeo è importante anche ri-

cordare l’iniziativa di Legambiente con gli alberghi consigliati per la difesa dell’ambiente: marchio nato nel 1998 per promuovere la riduzione degli im-

patti ambientali e sensibilizzare i turisti attraverso il rispetto di 10 requisiti che

riguardano l’uso delle risorse, la salute, il comfort, la mobilità sostenibile, la

valorizzazione dei beni culturali e ambientali locali e la partecipazione.

Finanziamenti per il turismo sostenibile nella Regione MarcheIl programma ASSO, approvato dalla Regione Marche nel 2003 e promosso dall’Autorità Ambientale promuove,

tra le sue iniziative volte alla sensibilizzazione del territorio regionale in vista dell’elaborazione della Strategia

di Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile nelle Marche, la diffusione e l’utilizzo di azioni concrete per

lo sviluppo di attività turistiche sostenibili. L’obiettivo è la riqualifi cazione dell’offerta turistica regionale indi-

rizzandola verso azioni e modalità di gestione a minore impatto ambientale riducendo il prelievo ed il consumo

delle risorse.

Nel 2004 la Regione Marche ha emanato un bando di fi nanziamento articolato in due misure fi nalizzate per la

progettazione e la riqualifi cazione ambientale di aree a forte concentrazione turistica e per progetti di ecoeffi -

cienza di imprese turistico-ricettive.

2 Con Decisione 2003/287/CE possono ottenere il marchio alloggi turistici collettivi (es. alberghi, motel, pensioni, fattorie, ostelli, campeggi, rifugi ecc.) a alloggi turistici privati (es. camere in affi tto in alloggi familiari, residenze secondarie, multiproprietà ecc.). Dal 2005, con Decisione 2005/338/CE anche i campeggi possono ricevere il marchio.3 L’Ecolabel turistico prevede 36 criteri obbligatori e 46 opzionali: a ciascun requisito non obbligatorio è attribuito un punteggio e per ottenere il marchio è necessario raggiungere una soglia minima prefi ssata. In Italia, ad avere ricevuto il marchio sono 3 agriturismo e 4 B&B.

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Consumare menoe consumare meglioGli ambiti di intervento per ridurre gli sprechi di energia delle strutture turistiche sono moltissimi. In queste

pagine verranno descritte alcune soluzioni possibili in coerenza con quanto richiesto dai criteri obbligatori della

sezione energia4 dei disciplinari di assegnazione del marchio Ecolabel e, dove possibile, saranno riportate le

migliori best practice italiane del settore.

Energie rinnovabili e alternativeBuona parte dell’energia consumata dalla struttura ricettiva potrebbe essere ottenuta, anziché da combustibili

di origine fossile come metano e gasolio, da fonti rinnovabili pulite come il sole, il vento, l’acqua e da forme al-

ternative come le biomasse e la geotermia.

4 I criteri dell’Ecolabel sono strutturati nelle sezioni: energia, acqua, sostanze chimiche pericolose, altri servizi e gestione generale.

Fonte Struttura Energia ottenuta

Sole Pannello solare

Sfrutta l’energia del sole per produrre calore che può essere

utilizzato per scaldare l’acqua contenuta in un boiler o l’acqua

che scorre nelle tubazioni dei termosifoni della struttura

Sole Cella fotovoltaicaSfrutta l’energia del sole per convertirla, attraverso materiali

semiconduttori come il silicio, in energia elettrica

Vento Impianto MicroeolicoSfrutta l’energia meccanica del vento che fa muovere le pale

dei mulini per convertirla in energia elettrica

Acqua Impianto mini-HydroSfrutta l’energia meccanica dell’acqua che fa muovere le pale

della turbina per convertirla in energia elettrica

Suolo Pompe di calore

Trasporta calore da un corpo a temperatura più bassa ad uno

a temperatura più alta utilizzando il principio di funzionamen-

to del frigorifero

BiomassaTermostufe e caldaie a

biomassa

Sfruttano l’energia termica rilasciata dalla combustione di

materiale vegetale (legna, cippato, pellet) per utilizzarla tal

quale nel riscaldamento di ambienti o acqua sanitaria

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I criteri obbligatori dell’Ecolabel prevedono che almeno il 22% dell’energia elettrica consumata dalla struttura

e altrettanto per l’energia utilizzata per il riscaldamento, provengano da fonti di energia rinnovabili.

I sistemi a pompa di calore e a biomassa sono tecnologie dai costi accessibili e possono essere installati ovun-

que senza particolari accorgimenti. Le prime, contrariamente a quanto si crede, presentano un costo totale

(investimento, costi di gestione e acquisto dell’energia) inferiore rispetto a quello delle installazioni tradizionali

come caldaie a gas o ad olio (possono costare anche un 30% in meno a seconda delle casistiche di utilizzo). Il

sistema a pompa di calore può inoltre essere “reversibile”, cambiando cioè la sua funzione quando necessario

(da riscaldatore a raffrescatore). Si realizza così la possibilità di “climatizzare” un ambiente per un intero anno

(condizionamento estivo e riscaldamento invernale) con un unico sistema.

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Su impulso dell’Agenda 21 Locale del-la Provincia di Rimini, nasce a Rimini nel 2003, l’idea del “Bagnino Sostenibile” per l’adozione di buone pratiche di gestione e informazione ambientale nel campo turisti-co. Un primo stabilimento balneare sulla spiaggia si dota di 12 pannelli fotovoltaici (1,5 kW), di 2 pannelli solari termici per scal-dare l’acqua delle docce e di altre soluzioni per ridurre i consumi idrici e la produzione di rifi uti. Le soluzioni adottate consentono allo stabilimento di risparmiare circa 300 kWh di energia ogni mese, con un contri-buto alla riduzione della CO

2 in atmosfera

di circa 3.800 Kg. A 4 anni di distanza, sono 20 gli stabilimenti balneari che seguono l’esempio del primo “bagnino sostenibi-le” (Bagno Guglia n.68 di Riccione) che ad oggi ha inoltre ottenuto la certifi cazione ISO 14.001 della sua struttura.

Progetto bagnino sostenibile 7

I pannelli solari termici vengono oggi ampiamente utilizzati in molte

strutture turistiche: in estate possono garantire la piena copertura di

fabbisogno idrico di acqua calda, mentre in inverno possono servire

da supporto alla caldaia che riceve in questo modo acqua già preri-

scaldata (e che quindi dovrà consumare meno energia per portarla

alla temperatura desiderata). I costi del solare termico sono oggi

fortemente contenuti rispetto a qualche anno fa (intorno ai 2.000

Euro per riscaldare circa 200 l di acqua al giorno5 con una superfi cie

di circa 4/5 m2 di pannello), mentre ancora molto elevati sono quelli

del solare fotovoltaico, che utilizza, per produrre elettricità, mate-

riali come il silicio dagli elevati costi di reperimento e lavorazione

(mediamente 1 kW di potenza installata su un utenza collegata alla

rete elettrica, richiede una superfi cie di circa 8-10 m2 e ha un costo

intorno ai 7.000 – 8.000 Euro IVA esclusa).

Visti gli elevati costi di installazione, per facilitare la diffusione della

tecnologia fotovoltaica, è stata istituita una forma di fi nanziamen-

to chiamata Conto Energia6 che, diversamente dai fi nanziamenti in

conto capitale di qualche anno fa, che elargivano contributi elevati

per l’investimento sostenuto (es. programma Mille Tetti Fotovoltai-

ci), paga l’energia effettivamente prodotta attraverso una tariffa in-

centivante per 20 anni.

5 Fabbisogno medio di una famiglia di 4 persone.6 DM 6/02/06 che modifi ca il DM 28/7/05 con cui viene istituito il Conto Energia http:www.ambientediritto.it/legislazione/Energia/2006/dm_6feb2006.htm7 www.turismosostenibile.provincia.rimini.it/

Con questo sistema una struttura turistica può installare pannelli fo-

tovoltaici e trasformarsi in produttore di energia pulita vendendola

alla rete, oppure utilizzarla per i propri consumi interni: in entrambi i

casi riceverà un premio in denaro con cui riuscirà ad ammortizzare le

spese dell’investimento sostenuto in 10 - 12 anni, e da quel momen-

to in poi produrrà energia gratuitamente.

Con la Finanziaria 2007 l’installazione di pannelli solari per la produ-

zione di acqua calda per usi domestici, industriali, piscine, strutture

sportive, ecc. è sottoposta a detrazione del 55% delle spese soste-

nute fi no ad un massimo di 60.000 Euro.

Potenza nominale dell’impianto (kW)

Impianti non integrati

architettonica-mente

Impianti parzialmente

integrati architet-tonicamente

Impianti con integrazione

architettonica

1 P 3 0,40 (Euro/kWh) 0,44 (Euro/kWh) 0,49 (Euro/kWh)

3 P 20 0,38 (Euro/kWh) 0,42 (Euro/kWh) 0,46 (Euro/kWh)

P 20 0,36 (Euro/kWh) 0,40 (Euro/kWh) 0,44 (Euro/kWh)

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Produzione di calorePer una struttura turistica la scelta del tipo di impianto con cui produrre calore è molto importante per pianifi care

un’effi ciente strategia di risparmio energetico.

I criteri obbligatori dell’Ecolabel prevedono che le nuove caldaie abbiano un rendimento superiore al 90% e che

nel caso di utilizzo di carbone o di oli combustibili, questi abbiano un tenore di zolfo inferiore allo 0,2%.

Le caldaie hanno mediamente un rendimento (rapporto tra l’energia prelevata dal combustibile e resa all’am-

biente) intorno all’80%: oltre il 20% dell’energia viene infatti persa sotto forma di calore attraverso i fumi che

risalgono il camino.

I sistemi più effi cienti in commercio sono le così dette “caldaie a 4 stelle”, secondo la classifi cazione prevista

dalla Direttiva 92/42/CE8. Tra queste, le caldaie a condensazione sono realizzate con la tecnologia più avanzata

in quanto permettono di recuperare il calore latente normalmente dissipato attraverso i fumi di combustione,

con conseguente riduzione di consumo di combustibile e minori emissioni nocive in atmosfera. Tali sistemi pos-

sono raggiungere anche una resa del 100% e consentono risparmi fi no al 20% di combustibile rispetto una

caldaia tradizionale e fi no al 40% se associati a impianti di riscaldamento che funzionano a basse temperature

come pannelli radianti o sistemi di riscaldamento a pavimento.

I sistemi a pavimento vengono realizzati al di sotto del piano calpestabile e in essi scorre, all’interno di serpenti-

ne in PVC, acqua ad una temperatura di 30-33°C (rispetto i 70-80°C dei termosifoni tradizionali). Un impianto di

questo tipo consente di riscaldare uniformemente l’ambiente garantendo un maggior comfort termico ed evita

che si generino fl ussi convettivi di calore verso l’alto ovviando al problema della stratifi cazione termica.

Un ulteriore effi ciente sistema adottabile nelle strutture turistiche, e in particolare in quelle alberghiere che pre-

sentano carichi termici ed elettrici rilevanti per un lungo periodo dell’anno, è quello della cogenerazione. Con

questo sistema si produce in modo combinato energia elettrica ed energia termica attraverso un motore a scop-

pio. Il calore prodotto dal generatore, che normalmente sarebbe disperso nell’ambiente, può essere completa-

mente recuperato e convertito a sua volta in energia termica attraverso degli scambiatori. Il sistema garantisce

in tal modo un uso più effi ciente delle fonti primarie di energia, una maggior sicurezza nell’approvvigionamento

energetico e una conseguente riduzione di emissione di gas serra in atmosfera.

In commercio esistono dei sistemi di piccola cogenerazione (35-200 kW di potenza) applicabili a strutture alber-

ghiere in sostituzione a caldaie tradizionali. Si stima che un albergo con più di 100 camere possa risparmiare in

un anno anche 10.000 Euro, per strutture più grandi il benefi cio può raggiungere anche i 30.000 Euro: in media

in 4/5 anni il costo dell’investimento è ammortizzato, a fronte di una vita utile dell’impianto di circa 15 anni.

8 Direttiva 92/42/CE concernente i requisiti di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi:http://europa.eu.int/smartapi/cgi/sga_doc?smartapi!celexapi!prod!CELEXnumdoc&lg=IT&numdoc=31992L0042&model=guichett

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Un criterio facoltativo dell’Ecolabel prevede che tutta l’energia elettrica e il riscaldamento della struttura turisti-

ca siano garantiti da un impianto di cogenerazione.

Una volta realizzato l’impianto più effi ciente sarà importante anche dotarsi di sistemi di regolazione automatica della temperatura come ad esempio dispositivi di spegnimento automatico degli impianti di riscaldamento in

presenza di porte o fi nestre aperte, regolazione della centrale termica mediante sonda di temperatura esterna, o

ancora regolazione autonoma di ogni volume abitativo mediante valvole termostatiche o termostati ambiente.

Un criterio facoltativo dell’Ecolabel prevede che in ogni stanza la temperatura sia regolata in maniera autonoma.

Isolamento dell’edifi cioLe spese di riscaldamento per un edifi cio non dipendono solo dal volume che si va a riscaldare, dal clima e dalla

temperatura che si vuole mantenere, ma anche e soprattutto dall’entità delle dispersioni: circa l’80% delle fughe

di calore (in inverno) e dei rientri di calore (in estate), passa attraverso le pareti, il tetto, i solai e la restante quota

è dovuta a spifferi d’aria incontrollati generati da cattive tenute o fessure di porte e fi nestre.

Per ostacolare il fenomeno della dispersione termica si deve quindi cercare di aumentare la resistenza termica degli

edifi ci attraverso interventi di coibentazione che ostacolino il passaggio del calore da interno a esterno e viceversa.

Tra i sistemi di isolamento, quello a “cappotto” consiste nell’applicare sull’intera superfi cie esterna delle pareti,

uno strato di materiale coibente successivamente ricoperto da una protezione di intonaco esterna. Il costo di-

pende dallo spessore dell’isolante che si va ad applicare: indicativamente per 4 cm di polistirene con aggiunta

di intonaco in 3 strati armato con rete a fi bra di vetro, il costo stimato è di circa 30 Euro/mq, con l’aggiunta di 1

Euro/mq per ogni cm in più di isolante. Questo tipo di opera è consigliata ad esempio quando è previsto un rifa-

cimento della facciata (risparmio energetico di circa il 15%), in caso contrario, si può optare per un più semplice

intervento di isolamento dall’interno realizzabile anche autonomamente applicando uno strato di materiale

isolante, come fi bra di vetro e cartongesso, sulla superfi cie interna delle murature perimetrali (anche in questo

caso il risparmio può arrivare al 15%).

Una terza soluzione è invece quella dell’isolamento nell’intercapedine che viene eseguita introducendo materia-

le isolante sfuso (granuli, fi occhi o schiume) dentro i muri (in questo caso il risparmio può arrivare fi no al 25%).

Molto meno dispendiosi sono invece gli interventi di isolamento dei serramenti: anche se sono già state effet-

tuate le opere di risparmio energetico sulle pareti murarie dell’edifi cio, il calore può infatti continuare ad uscire

dalle fi nestre attraverso i vetri ed il cassonetto della tapparella.

9 La soluzione consiste nell’applicare un vetro sopra quello esistente.

Tipo di isolamento Costo Risparmio stimato sui consumi

Guarnizioni per serramenti 6 - 7 Euro per mq di infi sso 5 - 10%

Vetro supplementare9 40 - 50 Euro per mq di infi sso 10 - 15 %

Vetro a termocamera (doppio vetro) 120 - 170 Euro per mq di infi sso 15 - 20%

Le soluzioni riportate in tabella possono servire a rispettare i requisiti richiesti da un criterio obbligatorio

dell’Ecolabel che prevede che le fi nestre debbano avere un adeguato livello di isolamento termico ed acustico.

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Soluzioni molto più semplici anche se non paragonabili agli interventi precedentemente descritti, consistono nel

montare tende interne alle fi nestre per riparare dagli spifferi d’aria (attenzione però che le tende non vadano a

coprire i termosifoni, in questo caso infatti la tenda intrappolerà il calore verso l’alto evitando che questo diffon-

da nella stanza) o esterne all’abitazione, da utilizzare in estate per evitare l’ingresso dai vetri dei raggi del sole

con conseguente “effetto serra” interno all’edifi cio.

Fino a questo momento sono stati descritti interventi realizzabili su edifi ci esistenti, si vuole però anche accenna-

re ad un nuovo modo di concepire e progettare strutture edilizie: l’architettura bioclimatica.

Questa disciplina unisce l’uso razionale dell’energia all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e adatta l’edi-

fi cio al clima, riducendo al minimo l’apporto energetico necessario, fi no ad un risparmio del 50% sull’energia

necessaria per riscaldare, raffreddare e illuminare. Interventi di riscaldamento passivo, tetti verdi, muro di Trom-

be o serre solari, diventano in questo modo soluzioni convenienti in fase di progettazione dell’edifi cio, piuttosto

che in riqualifi cazione, senza che questo comporti un eccessivo incremento dei costi che saranno altresì rapida-

mente ammortizzati.

Un criterio facoltativo dell’Ecolabel premia le strutture turistiche costruite in base a criteri bioclimatici.

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CondizionamentoLaddove il clima è molto caldo e occorre servire la struttura turistica con impianti di

condizionamento, una quota elevata delle spese energetiche saranno imputabili al

consumo di elettricità per il loro funzionamento. Nel caso di strutture alberghiere con

molte camere, può diventare utile il sistema delle chiavi magnetiche collegate alla rete elettrica di alimentazione dell’impianto: quando l’ospite della struttura esce

dalla camera, automaticamente il sistema viene spento evitando che resti acceso

inutilmente per molte ore della giornata.

Un’alternativa all’acquisto dei condizionatori, se il clima lo consente, possono essere la pale ventilatori appli-

cate al soffi tto. Il consumo di energia sarà certamente minore a fronte comunque di un benessere garantito per

chi soggiorna nella stanza.

Elettrodomestici e dispositivi elettroniciAnche l’acquisto di un elettrodomestico può essere fatto, se il modello lo consente, tenendo conto dell’effi cien-

za dell’apparecchio che si va a scegliere. Per la maggior parte degli elettrodomestici in commercio (es. frigorife-

ri, lavastoviglie, condizionatori, lavatrici ecc.) esiste infatti l’obbligo, da parte dell’Unione Europea, di apporre

sul prodotto in commercio un’etichetta che fornisce informazioni sui suoi consumi di risorse e in particolare di

energia.

Rimanendo in tema di elettrodomestici non si possono trascurare i consumi in stand-by degli apparecchi elettronici come i televisori e videoregistratori presenti nelle camere della struttura ricettiva. Anche se apparen-

temente i loro consumi sembrerebbero ininfl uenti non è affatto così: per avere un’idea si consideri che una TV

mantenuta in stand-by tutto l’anno, consuma circa 105 kWh. Moltiplicando questo valore per il numero di appa-

recchi presenti nelle camere, è facile rendersi conto dell’entità dei consumi: sempre meglio quindi, acquistare

televisori o altri apparecchi dotati di standby a bassissimo assorbimento (inferiore a 1 Wh).

Le classi di effi cienza vanno dalla “A” per gli

elettrodomestici più effi cienti, alla “G” per

quelli che consumano di più e che incidono

maggiormente sui costi in bolletta. In gene-

re i modelli di classe A riducono i consumi

del 30% rispetto a quelli di classe C e il loro

costo non sempre è più elevato.

Un criterio obbligatorio dell’Ecolabel pre-

vede che gli impianti di condizionamento

installati nella struttura turistica abbiano

un’effi cienza energetica minima di classe B,

mentre gli elettrodomestici (criterio facolta-

tivo) devono avere un effi cienza energetica

di classe A.

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Tipo elettrodomestico, marca e costruttore

Classe di effi cienza energetica

Marchio Ecolabel della Comunità Europea che indica un prodotto più ecocompatibile con l’ambiente

Consumo in kWh/anno in condi-zioni ottimali di funzionamento

Altre informazioni sui consumi di risorse dell’ elettrodomestico

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IlluminazioneUna consistente quota dei consumi di una struttura turistica può essere imputata al comparto dell’illumina-

zione. Per l’illuminazione di interni, la totale sostituzione delle lampade a incandescenza tradizionali (ancora

ampiamente utilizzate) con lampade a basso consumo (fl uorescenti compatte) è una priorità, sia nelle camere

che nelle aree comuni. Considerando che una lampadina a basso consumo da 25 W emette la stessa luce di una

tradizionale da 100 W, consumando però un quinto dell’energia, il risparmio atteso per un singolo albergo può

raggiungere in molti casi anche l’80% dell’attuale consumo per illuminazione. Le lampade a fl uorescenza sono

inoltre particolarmente adatte per quegli ambienti in cui la luce rimane accesa per un tempo prolungato senza

interruzioni e quindi per ambienti come la sala da pranzo, la cucina e la reception.

Come si vede dalla tabella infatti, quanto maggiore è il tempo di utilizzo delle lampadine a fl uorescenza, tanto

più il tempo di ammortamento dell’investimento sostenuto per sostituire le lampadine tradizionali sarà breve e

contemporaneamente minori saranno anche le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Un criterio obbligatorio dell’Ecolabel prevede che almeno il 60% delle lampadine della struttura turistica abbia

un’effi cienza di classe energetica A.

Anche i corpi illuminanti hanno la loro importanza: dove possibile si devono evitare i lampadari con molte luci

perché molto più ineffi cienti rispetto i lampadari singoli. Per avere un’idea dei consumi, si consideri che una

lampada da 100 W emette la stessa luce di 6 lampadine da 25 W ma risparmia circa il 50% di elettricità.

Oltre all’uso di lampade ad alta effi cienza, nei locali comuni è opportuno adottare sistemi di regolazione auto-matica dell’illuminazione (sensori di presenza e regolatori del fl usso luminoso), che possono portare ad un ri-

sparmio di energia nelle aree comuni (es. corridoi e scale), variabile tra il 30 e il 60% dei consumi complessivi.

Per l’illuminazione degli ambienti esterni come terrazze, giardini e viali di

accesso, diventa conveniente l’utilizzo delle lampade al sodio che emetto-

no una luce gialla e hanno un’effi cienza mediamente superiore di 10 volte

rispetto alle lampade ad incandescenza tradizionali. Una loro valida alterna-

tiva può essere rappresentata da lampioncini fotovoltaici che producono da

sé energia durante il giorno attraverso un piccolo pannello fotovoltaico e alla

sera, attivandosi automaticamente grazie alla presenza di un sensore lumi-

noso, illuminano gli ambienti desiderati senza consumare energia elettrica.

Anche i dispositivi luminosi interni alle stanze possono infi ne essere control-

lati con sistemi a chiavi magnetiche collegate alla rete elettrica che, estrat-

te dal cliente quando esce dalla stanza, disattivano automaticamente tutte

le luci evitando che queste vengano dimenticate accese.

Risparmio ottenuto sostituendo 3 lampadine tradizionali da 100 W con 3 lampadine a basso consumo da 25 W

Utilizzo giornaliero medio (ore) Risparmio annuale medio (Euro) Emissioni di Co2 evitate (Kg)

1,5 20 70

3 40 139

4,5 60 210

6 80 280

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Sensibilizzazione degli ospitiRidurre gli sprechi energetici della struttura turistica signifi ca anche sensibilizzare i propri ospiti a comporta-

menti virtuosi nell’utilizzo della risorsa. Gli accorgimenti che in questo senso possono essere messi all’opera

sono poco onerosi per il gestore ma possono rivelarsi di grande aiuto per ridurre le spese energetiche.

In tabella sono riportati alcuni consigli facilmente realizzabili.

Semplici cartelli o vademecum su comportamenti corretti a cui attenersi durante la permanenza nella struttura,

possono essere di invito ai turisti per modifi care le proprie abitudini, magari trasferendo anche a casa, una volta

di ritorno dalle vacanze, le buone prassi apprese.

Alcuni criteri obbligatori dell’Ecolabel richiedono che la struttura turistica sensibilizzi i propri ospiti al corretto

utilizzo della risorsa energetica.

IlluminazioneRicordare agli ospiti, con un vademecum nelle camere, di spegnere le luci quando si esce

dalle stanze

Condizionamento/RiscaldamentoRicordare agli ospiti, con un vademecum nelle camere, di chiudere porte e fi nestre con gli

impianti in funzione

CondizionamentoRicordare agli ospiti, con un vademecum nella camere, di preferire la funzione di deumidi-

fi cazione al condionatore e di mantenere la temperatura a non più di 3-4 °C di differenza

con quella esterna.

Cambio biancheriaRicordare agli ospiti, con un cartello nei bagni, di cambiare la biancheria solo quando

strettamente necessario e organizzare un sistema attrezzato (es. cesto per la biancheria

controllato quotidianamente dal personale delle pulizie).

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Bibliografi aPubblicazioni/Articoli • Manuale tecnico per l’Ecolabel Europeo, APAT, 2005

• Gli strumenti di gestione ambientale applicati al settore turistico, D’Apolonnia Spa

• Paesaggio, turismo e Agenda21 Locale, Regione Lombardia, 2005

Linkografi a • http://www.ecolabel.it/

• http://www.legambienteturismo.it/ecoalberghi/

• http://www.yourvisit.info/

• http://www.provincia.rimini.it/progetti/territorio/2003_bagno/index.htm

• http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/2902/klimahaus/index_i.htm

Stesura: aprile 2007

Questo manuale è stato realizzato nell’ambito della campagna di comunicazione ENERGICAMENTE promossa

della Regione Marche.

Il manuale fa riferimento ai contenuti del Piano Energetico Ambientale Regionale (approvato il 16 febbraio 2005),

che costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati che assumono iniziative in campo energe-

tico sul territorio regionale.

Ricerca dati e stesura testi: Punto 3 - Progetti per lo Sviluppo Sostenibile - www.punto3.info

Concept grafi co: Achabgroup - Rete Nazionale di Comunicazione Ambientale - www.achabgroup.it

Regione Marche – Servizio Ambiente e PasesaggioVia Tiziano, 44 – 60125 Ancona.

Tel. 071.806.3521 – Fax 071.806.3012

www.ambiente.marche.it – [email protected]

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