Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani · 2018. 12. 15. · AARON...

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- INDICE - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved A ABATE DI TIVOLI (vissuto nel XIII secolo) - Rimatore italiano, di lui ci restano solo tre sonetti di una tenzone con Giacomo da Lentini sulla natura d’amore. Forse furono composti nel 1241, anno in cui è documentata la presenza in Tivoli di Federico II. È incerta la sua identi- ficazione con un Gualtiero laicus de urbe romano. ABATI ANTONIO (Gubbio 1598 circa-Senigallia 1667) - Fu a Roma (1631), a Viterbo tra il 1634 e il 1638, a Milano (1638-40). Dal 1641 al 1644 fu a Vienna al servizio dell’arciduca Leopoldo d’Austria; viaggiò nei Paesi Bassi e in Francia. Grazie alla protezione del cardinale Chigi, fu governatore di Grotte di Castro, Recanati e Frascati, che erano città pon- tificie. Compose i «Ragguagli di Parnaso contra i poetastri e partigiani delle nazioni» (Roma 1631 e Milano 1638), e le «Frascherie, fasci tre» (Venezia 1651), satire del costume e delle tendenze letterarie del tempo; certamente questi scritti esercitarono una qualche influenza su quelle di Salvator Rosa, suo amico personale. Fu, caso raro tra i satirici, ammira- tore e imitatore del Marino, come appare dalle «Poesie postume» (Bolo- gna 1671). Ingegnoso e bizzarro, talora arguto e pungente, occupa, nella storia della satira secentesca, un posto non irrilevante. ABBATI MARESCÒTTI PAOLO (Modena, 1812-1879) - Tragico classicista, scrisse: «Clarice Visconti», «Pirro», «Childeberto», «Galeazzo Sforza» (raccolte nel 1840), «Ermenegildo» (1842), «La vergine greca» (1850). ABBELLI CESARE (Bologna, 1604-1683) - Oltre alle poesie pubbli- cò un poema, intermezzi per musica e una tragedia. ABBRACCIAVACCA MEO (Pistoia, seconda metà del XIII sec.) - Appartiene al gruppo di rimatori cortesi toscani precedenti lo «Stil novo» di cui Guittone fu il caposcuola. Corrispondente poetico di Guittone e di altri in molte tenzoni in sonetti, è autore anche di canzoni e di brevi lettere in prosa. ABBRESCIA FRANCESCO SA-VERIO (Bari, 1813-1852) - Insegnò lettere presso il liceo della città. All'età di 30 anni divenne canonico della basilica di San Nicola e si di- stinse come oratore sacro. Cultore del dialet- to barese, scrisse composizioni di carattere politico e versi di carattere sacro per lo più dedicate a san Nicola. Partecipò ai moti del 1848 inneggianti alla Costituzione concessa in quell'anno da re Ferdinando II di Borbone. Per i suoi sentimenti apertamente liberali fu accusato di avere celebrato il 10 febbraio del 1849, una messa per ricordare l'anniver- sario della concessione. Per questo motivo fu celebrato un processo penale a suo carico che si concluse con l'indulto. Si spense a Bari all'età di appena 39 anni, ammalato nel corpo e prostrato nello spirito per le traversie subite. ABRIANI PAOLO (Vicenza 1607-Venezia 1699) - Fu predicatore del- l’ordine carmelitano e prese il nome di Francesco. Fu un poeta marinista. Si esercitò nella predicazione e, nel 1638, divenne Maestro; ebbe la reg- genza di Cremolino, diocesi di Acqui e poi quella di Genova, Verona, Padova e Vicenza. Dopo il 1654 uscì dal suo ordine e, come prete, ripre- se il nome di Paolo. Le sue poesie furono pubblicate a Venezia nel 1663. Tradusse l´Ode e l´Ars poetica di Quinto Orazio Flacco, stampata dal Valvasense nel 1687 a Venezia e le Pharsalia di Marco Anneo Lucano. Lasciò due libretti di lettere, il Vaglio e un'aggiunta di mille e più voci al Memoriale della lingua di Jacopo Pergamini da Fossombrone ed altre opere. ACCAME GIANO (Stoccarda 1928-Roma 2009) - Giornalista e scrittore divenne dirigente del- l’MSI uscendone dopo la presa di posizione del partito contro la con- testazione giovanile. Nel corso del- la sua carriera fu redattore de «Il Borghese», «Il Fiorino», «L’Italia settimanale» e collaboratore di nu- merose riviste. Fu ricercatore per gli «Annali dell’economia italiana» (IPSOA) di Epicarmo Corbino e Gaetano Rasi. Tra il 1988 e il 1991 ricoprì l’incarico di direttore del «Secolo d’Italia» e collaborò con diversi quotidiani come «Il Tempo», «Lo Specchio», «Vita». Fra le sue pubblicazioni si ricordano: «Sociali- smo tricolore» (Editoriale Nuova, Milano1983), «Il fascismo immenso e rosso» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma1990), «Ezra Pound economista. Contro l’usura» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1995), «La destra so- ciale» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1996), «Il potere del denaro svuota le democrazie» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1998), «Una storia del ABBAGNANO NICOLA (Salerno 1901-Milano 1990) - Professore di storia della filosofia all’Universi- tà di Torino (1939-1976). Definì la sua filosofia come «esistenzialismo positivo» contrapponendolo alle al- tre forme di esistenzia- lismo contemporaneo, le quali, sostenendo l’equivalenza assoluta di tutte le pos- sibilità umane, finiscono col negare la stessa proble- maticità dell’esistenza e la possibilità di una scelta effet- tiva. Le sue opere principali sono: «Il principio di metafi- sica» (1936), «La struttura dell’esistenza» (1939); «Intro- duzione all’esistenzialismo» (1942); «Filosofia religione scienza» (1947); «Esistenzialismo positivo» (1948); «Pos- sibilità e libertà» (1957); «Problemi di sociologia» (1959); «Dizionario di filosofia» (1960); «Per o contro l’uomo» (1968); «Esistenzialismo critico» (1969); «Fra il tutto e il nulla» (1973); «Questa pazza filosofia, ovvero l’io prigio- niero» (1979); «L’uomo progetto duemila» (1980); «La saggezza della vita» (1985); «La saggezza della filosofia» (1987); «Ricordi di un filosofo» (1990). Tra le opere di storiografia filosofica: «Guglielmo di Ockham» (1931); «Storia della filosofia» (3 voll., 1950). AARON PIETRO (Firenze 1480 circa-Venezia 1545) - È stato teo- rico musicale italiano, maestro di cappella del duomo di Imola, e in seguito canonico a Rimini, Bergamo, Padova e Venezia. Ha lasciato scritti numerosi trattati (Libri tres de Institutione Harmo- nica, Thoscanello de la musica, Trattato de la natura et cognitione di tutti li tuoni di canto figurato) importanti per le innovazioni teoriche. Nel 1547 fu pub- blicato postumo a Milano il suo «Compendiolo di multi dubbi, segreti et sentenze intorno al Canto Fermo, et Fi- gurato». Nel Codice Vaticano Latino 5318 è contenuta una raccolta di lettere sue e a lui indirizzate.

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A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved

AABATE DI TIVOLI (vissuto nel XIII secolo) - Rimatore italiano, dilui ci restano solo tre sonetti di una tenzone con Giacomo da Lentinisulla natura d’amore. Forse furono composti nel 1241, anno in cui èdocumentata la presenza in Tivoli di Federico II. È incerta la sua identi-ficazione con un Gualtiero laicus de urbe romano.

ABATI ANTONIO (Gubbio 1598 circa-Senigallia 1667) - Fu a Roma(1631), a Viterbo tra il 1634 e il 1638, a Milano (1638-40). Dal 1641 al1644 fu a Vienna al servizio dell’arciduca Leopoldo d’Austria; viaggiò neiPaesi Bassi e in Francia. Grazie alla protezione del cardinale Chigi, fugovernatore di Grotte di Castro, Recanati e Frascati, che erano città pon-tificie. Compose i «Ragguagli di Parnaso contra i poetastri e partigianidelle nazioni» (Roma 1631 e Milano 1638), e le «Frascherie, fasci tre»(Venezia 1651), satire del costume e delle tendenze letterarie del tempo;certamente questi scritti esercitarono una qualche influenza su quelle diSalvator Rosa, suo amico personale. Fu, caso raro tra i satirici, ammira-tore e imitatore del Marino, come appare dalle «Poesie postume» (Bolo-gna 1671). Ingegnoso e bizzarro, talora arguto e pungente, occupa, nellastoria della satira secentesca, un posto non irrilevante.

ABBATI MARESCÒTTI PAOLO (Modena, 1812-1879) - Tragicoclassicista, scrisse: «Clarice Visconti», «Pirro», «Childeberto», «GaleazzoSforza» (raccolte nel 1840), «Ermenegildo» (1842), «La vergine greca»(1850).

ABBELLI CESARE (Bologna, 1604-1683) - Oltre alle poesie pubbli-cò un poema, intermezzi per musica e una tragedia.

ABBRACCIAVACCA MEO (Pistoia, seconda metà del XIII sec.) -Appartiene al gruppo di rimatori cortesi toscani precedenti lo «Stil novo»di cui Guittone fu il caposcuola. Corrispondente poetico di Guittone e dialtri in molte tenzoni in sonetti, è autore anche di canzoni e di brevilettere in prosa.

ABBRESCIA FRANCESCO SA-VERIO(Bari, 1813-1852) - Insegnò lettere presso illiceo della città. All'età di 30 anni divennecanonico della basilica di San Nicola e si di-stinse come oratore sacro. Cultore del dialet-to barese, scrisse composizioni di caratterepolitico e versi di carattere sacro per lo piùdedicate a san Nicola. Partecipò ai moti del1848 inneggianti alla Costituzione concessa inquell'anno da re Ferdinando II di Borbone. Per isuoi sentimenti apertamente liberali fu accusato

di avere celebrato il 10 febbraio del 1849, una messa per ricordare l'anniver-sario della concessione. Per questo motivo fu celebrato un processo penale asuo carico che si concluse con l'indulto. Si spense a Bari all'età di appena 39anni, ammalato nel corpo e prostrato nello spirito per le traversie subite.

ABRIANI PAOLO (Vicenza 1607-Venezia 1699) - Fu predicatore del-l’ordine carmelitano e prese il nome di Francesco. Fu un poeta marinista.Si esercitò nella predicazione e, nel 1638, divenne Maestro; ebbe la reg-genza di Cremolino, diocesi di Acqui e poi quella di Genova, Verona,Padova e Vicenza. Dopo il 1654 uscì dal suo ordine e, come prete, ripre-se il nome di Paolo. Le sue poesie furono pubblicate a Venezia nel 1663.Tradusse l´Ode e l´Ars poetica di Quinto Orazio Flacco, stampata dalValvasense nel 1687 a Venezia e le Pharsalia di Marco Anneo Lucano.Lasciò due libretti di lettere, il Vaglio e un'aggiunta di mille e più voci alMemoriale della lingua di Jacopo Pergamini da Fossombrone ed altreopere.

ACCAME GIANO (Stoccarda1928-Roma 2009) - Giornalista escrittore divenne dirigente del-l’MSI uscendone dopo la presa diposizione del partito contro la con-testazione giovanile. Nel corso del-la sua carriera fu redattore de «IlBorghese», «Il Fiorino», «L’Italiasettimanale» e collaboratore di nu-merose riviste. Fu ricercatore per

gli «Annali dell’economia italiana» (IPSOA) di Epicarmo Corbino eGaetano Rasi. Tra il 1988 e il 1991 ricoprì l’incarico di direttore del«Secolo d’Italia» e collaborò con diversi quotidiani come «Il Tempo»,«Lo Specchio», «Vita». Fra le sue pubblicazioni si ricordano: «Sociali-smo tricolore» (Editoriale Nuova, Milano1983), «Il fascismo immenso erosso» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma1990), «Ezra Pound economista.Contro l’usura» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1995), «La destra so-ciale» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1996), «Il potere del denaro svuotale democrazie» (Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1998), «Una storia del

ABBAGNANO NICOLA(Salerno 1901-Milano1990) - Professore di storiadella filosofia all’Universi-tà di Torino (1939-1976).Definì la sua filosofia come«esistenzialismo positivo»contrapponendolo alle al-tre forme di esistenzia-lismo contemporaneo, lequali, sostenendo l’equivalenza assoluta di tutte le pos-sibilità umane, finiscono col negare la stessa proble-maticità dell’esistenza e la possibilità di una scelta effet-tiva. Le sue opere principali sono: «Il principio di metafi-sica» (1936), «La struttura dell’esistenza» (1939); «Intro-duzione all’esistenzialismo» (1942); «Filosofia religionescienza» (1947); «Esistenzialismo positivo» (1948); «Pos-sibilità e libertà» (1957); «Problemi di sociologia» (1959);«Dizionario di filosofia» (1960); «Per o contro l’uomo»(1968); «Esistenzialismo critico» (1969); «Fra il tutto e ilnulla» (1973); «Questa pazza filosofia, ovvero l’io prigio-niero» (1979); «L’uomo progetto duemila» (1980); «Lasaggezza della vita» (1985); «La saggezza della filosofia»(1987); «Ricordi di un filosofo» (1990). Tra le opere distoriografia filosofica: «Guglielmo di Ockham» (1931);«Storia della filosofia» (3 voll., 1950).

AARON PIETRO (Firenze 1480circa-Venezia 1545) - È stato teo-rico musicale italiano, maestro dicappella del duomo di Imola, ein seguito canonico a Rimini,Bergamo, Padova e Venezia. Halasciato scritti numerosi trattati(Libri tres de Institutione Harmo-nica, Thoscanello de la musica,Trattato de la natura et cognitionedi tutti li tuoni di canto figurato)

importanti per le innovazioni teoriche. Nel 1547 fu pub-blicato postumo a Milano il suo «Compendiolo di multidubbi, segreti et sentenze intorno al Canto Fermo, et Fi-gurato». Nel Codice Vaticano Latino 5318 è contenutauna raccolta di lettere sue e a lui indirizzate.