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Enasarco Magazine FONDAZIONE 06 Equilibrio e sostenibilità Al via il nuovo Regolamento Il futuro è cominciato Presentiamo il nuovo CdA Dismissioni immobiliari: agli inquilini le prime case

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EnasarcoMagazineFONDAZIONE 06

Equilibrio e sostenibilitàAl via il nuovo Regolamento

Il futuro è cominciatoPresentiamo il nuovo CdA

Dismissioni immobiliari:agli inquilini le prime case

A sfogliare con attenzione questo numero di Fondazione Enasarco Magazine, si potrànotare che la sezione denominata Primo piano – quella che apre il giornale, e cheospita i contenuti di principale rilevanza – occupa quasi la metà delle pagine che locompongono.Ci piace cogliere, in questa abbondanza, un buon segno: un indicatore di attività e fer-mento per una realtà che pone appunto in primo piano – nessun dubbio su questo – ilfuturo dei propri iscritti.La scaletta che vi proponiamo mette insomma nero su bianco, letteralmente, il fattoche abbiamo tanto da fare e tanto da dirvi. E i suoi ingredienti fotografano, come ècompito di questo giornale, il presente di Enasarco, sempre più focalizzato sul core bu-siness previdenziale.Gli argomenti che incontrerete vanno infatti, tutti e ciascuno, in una stessa direzio-ne, che è quella di una Fondazione che è schierata con ogni sua energia dalla partedegli agenti.Questa è la ratio che sottostà all’elaborazione, e oggi alla messa in opera, del nuovo Re-golamento delle Attività Istituzionali, questo l’obiettivo del nuovo Consiglio di Ammi-nistrazione, insediatosi di recente nel segno di un rinnovamento vissuto in continuitàcon l’importante azione di cambiamento avviata dalla Fondazione nel corso della pre-cedente Consiliatura.E questo è pure, nella scelta di trasparenza che necessariamente accompagna una ge-stione orientata al bene comune, ciò che sebbene in sintesi racconta la presentazionedei dati del nostro Bilancio.Non fa eccezione, in questo quadro, l’articolo che dà conto dei primi risultati concretidel Piano di dismissione del patrimonio immobiliare di Enasarco, con tutta evidenzavolto ad amministrare in modo sempre più lineare e producente i soldi della Cassa.Quattro temi – Regolamento, CdA, Bilancio, Dismissioni – un solo orientamento:quello di continuare a essere, anche nelle tempeste di una congiuntura nazionale cheforse è ancora poco definire febbrile, un saggio e affidabile amministratore del nostroe vostro futuro. Immaginandoli, in definitiva, come un tutt’uno.

EDITORIALE

Il futuro in primo piano

3ANNO II / DICEMBRE 2011

3 EDITORIALE

PRIMO PIANO

SPECIALE NUOVO REGOLAMENTO4 z Pronti, via: nuove regole per il bene comune

10 z Solidità e prospettive:il nuovo Consiglio di Amministrazione

13 zBilancio 2010: ecco i dati

16 zDismissioni: il lavoro di squadra ha trovato casa

SCENARIO

18 zConsigli per gli acquisti (in tempo di crisi)

PIANETA AGENTI

20 zDetrazioni, deduzioni, tagli:un rebus per l’agente contribuente

CASE HISTORY

24 zMezzo pieno, molto buono

28 NOTIZIE

29 PIAZZA GRANDE

31 TEMPI SUPPLEMENTARI

Quadrimestrale della Fondazione Enasarco

Numero 6 / Dicembre 2011

Direzione, redazione, amministrazioneVia Antoniotto Usodimare, 31 – 00154 Roma

Direttore editorialeBrunetto Boco

Direttore responsabileMichele Alberti

Coordinamento editorialeAnnalisa Guidotti

Art directorMario Peliti

Consulenza editorialeAlessandro Mauro

Progetto graficoPeliti Associati

ImpaginazioneFulvio Forleo

Hanno collaboratoSimona BuonomanoSimona CorsettiFrancesco D’EliaIlaria De SantisMaurizio GregoriGabriele ManuGiovanni Medioli

Si ringraziano per i contributiCarlo Bravi, Rosa Di Nardo, Annalisa Familiari,Carolina Farina, Giada Grimaldi,Massimiliano Marcucci, Gianluca Morabito,Daniela Parruccini, Andrea Ricci,Annamaria Selvaggio, Sandro Tibaldeschi

IllustrazioniArchivio Getty Images

StampaMediagraf SpA

Registrazione Tribunale di Roman. 3807 del 27.02.1954

Sistemi previdenzialie metodi di calcolodelle pensioni

E nasarco, da oltre 70 anni, provve-de alla previdenza e assistenzadegli agenti e rappresentanti di

commercio. Come gli iscritti sanno, leprestazioni previdenziali garantitedalla Fondazione sono integrative ri-

spetto alla pensione dell’Inps.La previdenza pubblica, dal dopo-guerra a oggi, si è fondata sul cosid-detto modello ‘a ripartizione’, che fun-ziona in base a un patto generaziona-le: il gettito contributivo riscosso inciascun periodo è destinato al finan-ziamento delle prestazioni pagate inquello stesso periodo. I lavoratori atti-vi, con i loro contributi, finanzianocioè le prestazioni erogate ai pensio-nati, e a loro volta, in futuro, riceve-ranno la propria pensione grazie allacontribuzione versata dalle nuove ge-nerazioni di lavoratori. L’allungamen-to generale della vita media, e il crollodei tassi di natalità, lo spostamento inavanti dell’età del primo impiego, han-no però determinato uno squilibrio tralavoratori attivi e pensionati. A questofattore demografico, si sono poi som-

mati diversi altri fattori, legati all’an-damento dell’economia, alla crisi fi-nanziaria e alle precedenti e poco lun-gimiranti politiche previdenziali. Tut-to ciò ha inevitabilmente provocatouna crisi nei sistemi di welfare.Tanto gli attuali scenari economiciquanto l’evoluzione del mercato dellavoro hanno pertanto reso inevitabileil ricorso a una previdenza integrativarispetto a quella pubblica, basata su unmodello diverso, ‘a capitalizzazione’,in cui ciascuno costruisce con i propricontributi un ‘gruzzolo’ individualeche finanzierà la sua pensione di do-mani. Si tratta di una forma di rispar-mio gestita: i soldi del lavoratore ven-gono affidati a un investitore che liamministra facendoli fruttare. I rendi-menti che ne derivano possono condi-zionare l’importo della pensione, in

positivo come in negativo.Oggi si parla comunemente di tre di-versi ‘pilastri’ previdenziali, anche se inaltri Paesi esistono diverse varianti esistemi misti:I pilastro – previdenza di base pub-blica e obbligatoria, gestita da enticome Inps, Inpdap, o le Casse Pro-fessionali. Basata sul sistema a ripar-tizioneII pilastro – previdenza complemen-tare e volontaria, gestita solitamentedai Fondi pensione. Basata sul sistemaa capitalizzazione III pilastro – previdenza supplemen-tare di tipo individuale e volontario,amministrata secondo modelli assicu-rativi. Polizze vita.

Pronti, via:nuove regoleper il bene comuneDAL 1° GENNAIO 2012, COME MOLTIDI VOI GIÀ SANNO, SARÀ IN VIGOREIL NUOVO REGOLAMENTO DELLE AT-TIVITÀ ISTITUZIONALI DELLA FONDA-ZIONE ENASARCO. IN QUESTO ‘SPE-CIALE’ CERCHIAMO DI INQUADRARELA RIFORMA NEL CONTESTO DEL SI-STEMA PREVIDENZIALE, SPIEGAN-DONE LE RAGIONI, E NE ILLUSTRIA-MO LE PRINCIPALI NOVITÀ

PRESTAZIONI PREVIDENZIALI

> Pensione di vecchiaia> Pensione di invalidità> Pensione di inabilità > Pensione ai superstiti> Rendita contributiva

Gestione Fondo Indennità di Risoluzionedel Rapportodi Agenzia (FIRR)

PRESTAZIONI INTEGRATIVE

> Polizza infortuni e malattia> Erogazioni straordinarie > Assegni per nascita e adozione> Assegni per gravidanza > Borse di studio e colonie estive > Premi per tesi di laurea> Soggiorni termali e climatici > Assegni per case di riposo > Assegni funerari> Indennità per grandi invalidi

La mission istituzionale della Fondazione260.000 ISCRITTI NEL 2010300.000 ATTIVI NELL’ULTIMO TRIENNO112.000 PRESTAZIONI PREVIDENZIALI EROGATE NEL 201012.000 PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

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La crisi dei sistemi pensionistici negli ultimianni ha anche determinato, come è noto, uncambiamento nei metodi di calcolo dellepensioni, con il passaggio dal metodo retri-butivo a quello contributivo, che garantiscemaggiore sostenibilità al sistema.Con il metodo retributivo infatti la pensioneviene calcolata in base alla media delle ul-time retribuzioni percepite dal lavoratore,indipendentemente dall’ammontare deicontributi versati. In questo modo vengonofavoriti ad esempio i lavoratori che hannoavuto grandi incrementi di stipendio a finecarriera, mentre dall’altro lato vengono pe-nalizzati coloro che per tanti anni hanno ot-tenuto guadagni sempre costanti.Nel sistema contributivo invece la pensioneè direttamente legata all’ammontare totaledei contributi versati da ciascuno, con la ga-ranzia di una maggiore equità: l’unico mododi ottenere una pensione più cospicua è la-

vorare più a lungo, incrementando il propriomontante individuale. Inoltre, posticipandol’età della pensione, l’assegno mensile ri-sulterà più consistente, perché verrà calco-lato in base a un coefficiente di trasforma-zione più conveniente, che tiene conto del-l’aspettativa di vita.Anche Enasarco, sulla scia delle riformedella previdenza pubblica, a partire dal2004 applica il metodo contributivo, ovvia-mente non in modo retroattivo. Per coloroche hanno iniziato a versare prima del2004 vige infatti il principio del pro-rata: lepensioni risultano dalla somma di diversequote, ognuna delle quali fa riferimento alregime pensionistico in vigore nel periodoin cui sono maturati i relativi anni di anzia-nità contributiva.

Quota A corrispondente all’anzianità ac-quisita anteriormente all'1.10.98, calcola-

ta con il sistema retributivo secondo lalegge 12/73.

Quota B corrispondente all’anzianità ac-quisita tra l’1.10.98 e il 31.12.2003,calcolata con il sistema retributivo secon-do il Regolamento 1998.

Quota C corrispondente all’anzianità suc-cessiva al 31.12.2003, calcolata conil sistema contributivo.

Per gli iscritti successivamente al 2004viene invece applicato il solo metodo con-tributivo: l’ammontare dell’assegno pen-sionistico dipenderà cioè unicamente daltotale del montante individuale accumula-to e dal relativo coefficiente di trasforma-zione, che, basandosi sull’aspettativa divita residua, diviene più favorevole conl’aumentare dell’età.

I metodi di calcolo delle pensioni

4 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

PRIMO PIANO

5ANNO II / DICEMBRE 2011

La previdenza degli agenti gestita daEnasarco rappresenta un caso unico inItalia, che potrebbe essere collocatotra il primo e il secondo pilastro: è in-fatti integrativa rispetto al trattamen-to pensionistico Inps (dove gli agentiversano presso la gestione Artigiani eCommercianti), ed è basata su un mo-dello a ripartizione, ma, a differenzadella comune previdenza complemen-tare, è obbligatoria.È ormai evidente che sarebbe sbaglia-to interpretare tale natura obbligatoriacome una limitazione, si tratta infattidi una opportunità: oggi, proprio acausa dell’inadeguatezza della previ-denza di base, per ogni lavoratore è di-venuta ormai irrinunciabile la necessi-tà di integrare la pensione futura; nona caso molti economisti sostengonoche sarebbe opportuno rendere obbli-gatoria la previdenza integrativa pertutte le categorie professionali.

Perché una riforma: inevitabile cambiarein un mondo che cambiaQuesto excursus ha evidenziato qualisiano stati i fattori, che, nel tempo,hanno ‘minato’ l’equilibrio dei sistemiprevidenziali di molti Paesi del VecchioContinente, costringendo i governi aintervenire.Negli ultimi venti anni, solo in Italia, sisono succedute ben sei diverse riformedel sistema pensionistico, che hanno,mano a mano, sancito il passaggio dalsistema retributivo a quello contributi-vo e un progressivo aumento dell’etàpensionabile. Ulteriori aggiustamentisono stati varati quest’anno, e si prean-

va sulle provvigioni a favore diagenti che operano in forma di so-cietà di capitali, tradizionalmentedestinato alla solidarietà di catego-ria, si tradurrà in maggiori risorseper le attività integrative di previ-denza, assistenziali e di formazione.

• L’introduzione di una rendita con-tributiva, per i nuovi iscritti che rag-giungeranno l’età pensionabile sen-za avere maturato l’anzianità contri-butiva minima, a partire dal 2020,assicurerà un trattamento previden-ziale anche a coloro che svolgerannol’attività di agente per un limitatoperiodo di tempo.

La nuova iscrizione facoltativaLa prima novità è la possibilità diun’iscrizione facoltativa per gli agentiche si trovano in situazioni per le qualinon è previsto l’obbligo di farlo. Tutticoloro che vorranno beneficiare dellatutela previdenziale e assistenziale ga-rantita da Enasarco dal 2012 potrannoinfatti chiedere l’iscrizione alla Fonda-zione con il versamento, a loro esclusi-vo carico, dell'intero contributo previ-denziale. La richiesta è soggetta ad au-torizzazione da parte della Fondazione,dietro presentazione della documenta-zione che attesti lo svolgimento dell'at-tività di agenzia. Resta l'obbligo diiscrizione in favore di tutti gli agenti,operanti in forma individuale, societa-ria o associata, che svolgono la propriaattività di agenzia in Italia, per ditteitaliane o straniere con sede o dipen-denza nel territorio nazionale. La dittamandante straniera di un paese comu-nitario, anche se priva di una dipen-denza in Italia, è comunque obbligata

al versamento del contributo Enasarcoper gli agenti che abitualmente opera-no oppure esercitano una parte sostan-ziale dell’attività in Italia. Al contrario,non vi è obbligo di iscrizione e di con-tribuzione per l’agente italiano chesvolga la propria attività abitualmenteall’estero per una ditta straniera.

Comunicazionedel rapporto di agenziaAnche con il nuovo Regolamento del-le Attività Istituzionali l’obbligo diiscrivere un agente resta a carico delladitta mandante, che ha 30 giorni ditempo per comunicare l’inizio (cosìcome la cessazione) di un rapporto diagenzia. La novità principale è checon il nuovo Regolamento spetterà al-l’agente il compito di aggiornare ipropri dati dopo l’iscrizione. Una mo-difica che consentirà di evitare incon-venienti come mancate comunicazioniin caso di cambio di indirizzo o man-cato accredito di somme nei casi in cuisia cambiato l’Iban e non sia stato in-serito quello nuovo.

Contributo obbligatorioIl nuovo Regolamento introdurrà unaumento graduale delle aliquote con-tributive, che verrà spalmato su un ar-co temporale di otto anni, dal 2013 al2020, durante i quali si passerà dall’at-tuale 13,5% al 17%. Il contributo pre-videnziale complessivo, inclusa la quo-ta destinata alla solidarietà, resta permetà a carico della ditta e per metà acarico dell'agente. Pertanto, quando lariforma sarà a regime, l’aumento a ca-rico dell'agente sarà dell’1,75% (dall'at-tuale 6,75% all'8,5% nel 2020).SP

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re l’efficacia o laqualità della tutela

previdenziale.

Le novità della riforma:equilibrio e pensioniadeguate per tuttiIl nuovo Regolamento, frutto di unaattenta concertazione con le parti so-ciali, è stato concepito in un’ottica diampio respiro, con l’unico scopo di da-re maggiori garanzie e certezze agliagenti (i pensionati di domani) e alleaziende. Tutti i cambiamenti sarannomolto graduali, e spalmati in un arcotemporale che arriva fino al 2020, an-no in cui entreranno a regime le prin-cipali modifiche. Il risultato sarannoriflessi positivi non solo sull’equilibriodel sistema previdenziale, ma anche

nunciano nuovi interventi correttivi.Tanto gli attuali scenari economiciquanto l’evoluzione del mercato del la-voro hanno pertanto reso inevitabile ilricorso alla previdenza integrativa, co-me soluzione per far fronte alla dimi-nuzione dell’ammontare delle pensio-ni. Enasarco, unica previdenza integra-tiva obbligatoria per legge, in questosenso si pone come un modello per ilfuturo. Purtroppo i cambiamenti socio-demografici che hanno reso necessariele riforme della previdenza pubblicahanno influito negativamente anchesulle Casse privatizzate e, per di più, lacrisi economica degli ultimi anni ha in-trodotto ulteriori difficoltà. Per questeragioni anche per la Fondazione si è re-sa indispensabile una riforma del Re-golamento, finalizzata ad assicurare lasostenibilità anche ben oltre i 30 annirichiesti dalla legge, nel segno di un‘patto generazionale’ che consenta sia aivecchi sia ai nuovi iscritti di avere unapensione adeguata e conforme alle loroaspettative di vita, senza tuttavia, equesto ci preme sottolinearlo, diminui-

sulle prestazioni. Alcuni esempi, cheandremo di volta in volta ad appro-fondire nei paragrafi seguenti:

• L’aumento dell’aliquota contributi-va e dei massimali comporterà unaumento del montante contributivoindividuale, e quindi, darà diritto auna pensione più alta.

• L’età pensionabile, che progressiva-mente sarà innalzata a 65 anni an-che per le donne, e l’introduzionedelle quota 90 quale somma tra etàanagrafica e anzianità contributivaserviranno a mantenere nel tempol’adeguatezza delle prestazioni: gliiscritti, restando in attività qualcheanno in più, aumenteranno il mon-tante contributivo garantendosipensioni più cospicue. Inoltre, almomento del pensionamento, si ve-dranno applicare un coefficiente ditrasformazione più favorevole (ri-cordiamo che i coefficienti Enasarcosi spingono fino all’ottantesimo an-no di età, mentre quelli Inps si fer-mano a 65 anni).

• La rivalutazione dei montanti con-tributivi individuali sarà commisu-rata al rendimento degli investi-menti Enasarco, e non più al Pil,con la garanzia di un rendimentominimo dell’1,5%.

• L’aumento dell’aliquota contributi-

Pronti, via:nuove regoleper il bene comune

6 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

PRIMO PIANO

7ANNO II / DICEMBRE 2011

Massimali e minimaliLa soglia del massimale aumenteràgradualmente, crescendo in quattro an-ni (dal 2012 al 2015) di circa 10.000euro. Con la riforma, le ditte mandantidovranno indicare obbligatoriamentele provvigioni maturate dall'agente pertutto l'anno; in pratica, compilerannole distinte on-line anche dopo il rag-giungimento del massimale contributi-vo, senza che ciò determini ulterioripagamenti, ma solo a scopo informati-vo. Non cambiano invece i minimali:per essi è previsto solo un arrotonda-mento (800 euro per agente mono-mandatario e 400 per un plurimanda-tario). La novità è che dal 2012 è statoprevisto che i contributi di importo in-feriore al minimale, anche se non com-putati ai fini dell'anzianità contributi-va, saranno utili a incrementare il mon-tante individuale.

Agenti operanti in formadi società di capitaliNovità anche per il contributo per gli

decorre dal 1° giorno del mese succes-sivo a quello di presentazione della do-manda. Immutati anche i requisiti perottenere la pensione di inabilità: asso-luta e permanente incapacità a esercita-re qualsiasi attività lavorativa e 5 annidi anzianità contributiva obbligatoriadi cui uno nel quinquennio precedentela domanda.

Pensione ai superstitiLa novità è rappresentata dalla intro-duzione, anche in questo caso, dellanuova rendita contributiva: in mancan-za dei requisiti richiesti (20 anni di an-zianità contributiva dell’agente dece-duto, o almeno 5 anni di cui uno nelquinquennio antecedente il decesso) ilsuperstite del neo iscritto, con decor-renza dal 2020, potrà chiedere l’eroga-zione di una rendita contributiva ridot-ta del 2% per ciascun anno mancante alventesimo di anzianità contributiva.

Supplementi di pensioneAnche in materia di supplemento dipensione il nuovo Regolamento intro-duce diversi interventi migliorativi. Ilpiù importante interessa coloro i qualiintendono proseguire l’attività lavorati-va: è stato infatti eliminato il requisito dicessazione di tutti i rapporti d’agenzia.Chi usufruisce di pensione di vecchiaia,invalidità e rendita contributiva avrà lapossibilità pertanto di richiedere piùsupplementi di pensione, al compimen-to del settantesimo anno d’età e non pri-ma che siano trascorsi 5 anni dal pensio-namento o dal precedente supplemento.Si è intervenuto anche in favore deipensionati di inabilità che, impossibili-tati a proseguire l’attività lavorativa, po-

agenti operanti in forma di società dicapitali: anche per esso è previsto ungraduale incremento delle aliquote dal2012 al 2016, che graverà in misurauguale sulla ditta mandante e sul-l'agente costituito in società di capitali.

Il nuovo contributo facoltativoL'iscritto a Enasarco potrà decidere diversare un contributo aggiuntivo rispet-to a quello obbligatorio, con lo scopo diincrementare il proprio montante indi-viduale. La misura del contributo facol-tativo sarà determinabile liberamente:l'unica condizione è che non sia inferio-re alla metà del minimale previsto perl'agente plurimandatario. Sarà inoltrepossibile interrompere il versamentoper poi riprenderlo successivamente.

Prosecuzione volontariaResta la contribuzione volontaria che, adifferenza di quella facoltativa, può es-sere versata da chi ha già cessato l'atti-vità di agenzia ma non ha ancora ma-turato il diritto alla pensione. I requisi-ti per accedervi sono stati modificati insenso più favorevole all’iscritto: dal2012 occorreranno infatti 5 anni e nonpiù 7 di anzianità contributiva, di cuialmeno 3 maturati nel quinquennioprecedente la cessazione dell'attività la-vorativa. L'importo del versamento èdeterminato sulla base della media del-le provvigioni liquidate negli ultimi 3anni di contributi obbligatori, anchenon consecutivi, ma non potrà essereinferiore al minimale contributivo perl'agente monomandatario. La richiestadovrà essere presentata entro due anni,a decorrere dal 1° Gennaio successivoalla cessazione dell'attività. È prevista

una clausola di salvaguardia per coloroche già hanno cessato la contribuzione,che hanno 20 anni di anzianità contri-butiva e sono in attesa del compimentodell'età anagrafica minima: chi vorràanticipare il raggiungimento della quo-ta, avrà tre anni di tempo dall’entrata invigore della riforma per chiedere laprosecuzione volontaria. Con la rifor-ma, una parte della contribuzione vo-lontaria verrà destinata al fondo di so-lidarietà, al pari di quella obbligatoria.

I requisiti per la pensionedi vecchiaiaRimangono invariati i requisiti minimiper accedere alla pensione di vecchiaia(Art. 14), sia per quanto riguarda l'an-zianità contributiva minima, che restadi 20 anni, sia per quanto riguarda l'etàpensionabile minima, che, per gli uo-mini, rimane a 65 anni. È invece previ-sta una progressiva elevazione del limi-te di età per le donne, che verrà gra-dualmente equiparata a quella degliuomini. Le iscritte beneficeranno di unlungo periodo transitorio (9 anni) conl'innalzamento di un anno di età ognidue: nel 2012 l'età minima salirà a 61anni, nel 2014 a 62 anni, e così via, finoa raggiungere i 65 anni dal 2020. Laprincipale novità relativa ai requisitipensionistici è l'introduzione della co-siddetta ‘quota 90’, data dalla sommatra l'età anagrafica e l'anzianità contri-butiva, fermi restando i requisiti mini-mi di 65 anni di età e 20 di contribu-zione. Tale quota, a regime nel 2016per gli uomini e nel 2020 per le donne,si ottiene sommando 65 anni di etàanagrafica minima ai 20 anni anzianitàcontributiva minima, più altri 5 anni di

età o anzianità contributiva. In pratica,l'incremento non inciderà direttamentesull'età pensionabile né sull'anzianitàcontributiva, perché il sistema permet-te all'iscritto di ‘caricare’ i cinque anninecessari al raggiungimento della quo-ta tanto sull’una quanto sull’altra.

La nuova rendita contributivaSi tratta di una prestazione nuova infavore di coloro che si iscriveranno apartire dal 2012, finalizzata a valorizza-re al meglio la contribuzione versatadagli agenti: una rendita reversibile chesarà erogata a partire dal 2020, anno incui tutta la riforma nel suo complessosarà ormai entrata a regime. Tale rendi-ta potrà essere ottenuta al compimentodei 65 anni di età con almeno 5 di con-tribuzione, e verrà ridotta del 2% perciascun punto mancante al raggiungi-mento della ‘quota 90’. In sostanza, chisi iscriverà dal 2012 e raggiungerà i 5anni di anzianità contributiva, avrà duepossibilità se decide di cessare l'attività:potrà aderire alla contribuzione volon-taria o attendere il compimento del65esimo anno d'età per richiedere larendita contributiva, senza quindi do-vere versare i contributi volontari.

Invalidità e inabilitàRestano sostanzialmente invariati i re-quisiti per ottenere la pensione di inva-lidità o inabilità. Per l’invalidità occor-re avere una riduzione di almeno il 67%della capacità lavorativa nell’attività diagenzia effettivamente esercitata. Inol-tre, occorrono 5 anni di anzianità con-tributiva (obbligatoria), di cui almenotre anni nel quinquennio precedente ladomanda di pensione. La prestazioneSP

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tranno richiedere il supplemento ancorprima del raggiungimento del settante-simo anno d’età, purché siano trascorsi 5anni dal pensionamento e siano stativersati in loro favore dei contributi ‘resi-dui’ (per affari conclusi dopo il pensio-namento e riferiti ad attività promozio-nale svolta precedentemente).

VigilanzaLe novità introdotte nel Regolamento2012 mirano a rafforzare il ruolo diconsulenza e di supporto verso leaziende, con l’obiettivo di favorire lamassima collaborazione con le imprese,in un momento in cui la ripresa stentaa decollare:• la ditta mandante avrà 60 giorni ditempo per saldare il debito con san-zioni ridotte al minimo (attualmenteha solo 30 giorni);

• le sanzioni ridotte verranno concesseanche in caso di riconoscimento deldebito da parte dell’azienda (in cam-bio la Fondazione otterrà la certezzadel credito);

• per la rateizzazione, la ditta verseràun acconto proporzionale alla dila-zione concessa, per agevolare leaziende in difficoltà (attualmente vi-ge un sistema di garanzie molto piùcomplesso).

10 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

L o scorso 20 Luglio si è insediatoil nuovo Consiglio di Ammini-strazione della Fondazione, che

ha eletto all'unanimità PresidenteBrunetto Boco, confermato per il se-condo mandato, e ha nominato Vice-presidenti Salomone Gattegno, desi-gnato dalla Confindustria, e DuilioAragone, designato dalla Confcom-mercio. Il CdA, che resterà in caricaper i prossimi quattro anni, è compo-sto da membri delle Associazionimaggiormente rappresentative su basenazionale, firmatarie degli AccordiEconomici Collettivi, degli agenti erappresentanti di commercio e delleaziende preponenti. Ciascuna Organizzazione Sindacalechiamata a far parte del Consiglio de-signa autonomamente i membri dipropria competenza.Presentiamo qui di seguito, attraversoschede sintetiche, tutti i Consiglieri,alcuni riconfermati, altri al primomandato. La Consiliatura precedenteha avviato, come è noto, un impor-tante percorso di cambiamento cheha in parte ridisegnato il volto dellaFondazione e consegna al nuovoConsiglio una eredità solida, fatta dirinnovamento, scelte coraggiose ma

riate realtà bancarie e finanziarie e diFondazioni Bancarie, ed è specialistanelle operazioni di cartolarizzazionedei crediti. È inoltre autore di alcunimanuali e collaboratore di varie rivistegiuridico-tributarie.

Duilio Aragone è nato a Roma nel1943, dove consegue il diploma diRagioneria e Perito Commerciale.Nel 1964 entra nell’Unione Cts diMilano, dove diviene Dirigente nel1979, Vicesegretario Generale nel1987 e dal 1992 al 2005 Vicesegreta-rio Generale Vicario. È stato membrodi Giunta della Confederazione Ge-nerale Italiana del Commercio del Tu-rismo dei Servizi delle Professioni edelle Piccole e Medie Imprese e Assi-stente del Presidente per gli AffariAmministrativi, Economici e per ilpersonale di Confcommercio Impreseper l’Italia. È Revisore Ufficiale deiConti e ha ricevuto alcune onorificen-ze quali Cavaliere dell’Ordine al Me-rito della Repubblica Italiana, Mae-stro del Lavoro, Ambrogino d’Oro alMerito del Lavoro.

insieme avvedute, mirate a garantirestabilità nel lungo termine, traspa-renza e condivisione all’esterno, e, al-l’interno, una maggiore efficienza equalità del lavoro.Questo Consiglio dovrà guidare Ena-sarco fino al 2015, in un contestocomplesso, caratterizzato da uno sce-nario economico generale difficile edal futuro incerto, ma in cui la Fonda-zione si presenta oggi molto più forterispetto al passato. Già i primi importanti appuntamentisi profilano all’orizzonte: a Gennaioentrerà in vigore il nuovo Regolamen-to delle Attività Istituzionali, pensatonell’ottica di assicurare equilibrio e so-stenibilità nel lungo termine alla Fon-dazione, con un occhio di riguardo aigiovani. Contemporaneamente è or-mai entrato nel vivo il Progetto Mer-curio: l’ambizioso piano di dismissionidell’intero patrimonio immobiliare diEnasarco si chiuderà nei prossimi dueanni. Le sfide, senza dubbio, sono tan-te e il futuro è, per certo, ancora tuttoda costruire, ma su fondamenta chesono già solidamente edificate.

Solidità e prospettive: il nuovo Consigliodi Amministrazione

PRIMO PIANO

INSEDIATOSI A LUGLIO, L’ATTUALECDA HA IL COMPITO DI GUIDARE FI-NO AL 2015 UNA FONDAZIONE CHEDOVRÀ MUOVERSI IN UN CONTESTOMUTEVOLE E COMPLESSO, MA CHE SIPRESENTA OGGI MOLTO PIÙ FORTERISPETTO AL PASSATO E PUÒ AF-FRONTARE CON FIDUCIA LE SFIDE ACUI È CHIAMATA

11ANNO II / DICEMBRE 2011

Il Presidente Brunetto Boco è nato aCastelmassa (Ro) nel 1951. Dal 1973al 1980 è Segretario Territoriale dellaUiltucs di Milano, con competenzesindacali relative al settore Terziario eTurismo. Nel Febbraio del 1980 vieneeletto Segretario Regionale della Uil-tucs Lombardia. Da Luglio dello stes-so anno e fino a Dicembre 1997 coor-dina l’attività sindacale e organizzativae tutte le strutture sindacali territorialidella Lombardia. Dal 1998 è Segreta-rio Generale della Uiltucs e da Marzo1998 fa parte della Direzione Uil. Dal2000 è componente del Comitato Ese-cutivo dell’Ente Bilaterale del Terziario– Ebinter. Da Giugno 2001 è membrodel Consiglio di Amministrazione del-la Fondazione Enasarco. Dal 2003 faparte del CdA di Forte/Confcommer-cio, Fondo per la Formazione Continuadel Terziario. Da Giugno 2007 è Presi-dente della Fondazione Enasarco.

Michele Alberti nato a Sassari nel1932, dopo aver conseguito il diplomadi ragioneria nel 1953 intraprendel’attività di agente di commercio. Èstato Presidente della FondazioneEnasarco dal 1997 al 2002, poi Vice-presidente (2002-2007); infine dal 14Giugno 2007 è membro del Consigliodi Amministrazione. Ha ricoperto al-tri incarichi istituzionali, tra cui quellidi Presidente Ascom Confcommercioe Presidente Cciaa Sassari.

Pietro Anello, nato a Filadelfia (Vv)nel 1956, è avvocato, iscritto nel Regi-stro dei Revisori Contabili, espertonei problemi di bilancio delle banchee delle società finanziarie. È stato ilresponsabile per il settore legale e fi-scale del Gruppo Banche e Finanzadell’Arthur Andersen, per la quale halavorato dal 1985 al 1994, prima difondare lo Studio Anello & Partners.È stato professore a contratto di Legi-slazione Bancaria e Diritto delle Fon-dazioni Bancarie presso l’UniversitàJean Monnet di Casamassima (Ba)per cinque anni. È consulente di sva-

Da sinistra, Antonio Lombardi (Collegio dei Sindaci), i Consiglieri Pierangelo Raineri,Domenica Cominci, Umberto Mirizzi e Antonello Marzolla, il Vicepresidente Salomone Gattegno,il Presidente Brunetto Boco, il Direttore Generale Carlo Felice Maggi, Giuseppe Russo Corvace(Collegio dei Sindaci), il Vicepresidente Duilio Aragone, i Consiglieri Antonio Franceschi,Michele Alberti, Thor Evans Carlson, Carlo Mitra, e Carla Rosina (Collegio dei Sindaci)

Il CdA dellaFondazione Enasarco,nome per nome

Thor Evans Carlson, nato a NewYork nel 1949, realizza in Italia la suapreparazione culturale e lavorativa.Dal 1976 è agente di commercio erappresenta nella lunga carriera molteaziende multinazionali e italiane, neisettori della ferramenta, utensileria ededilizia. Si iscrive nel 1983 all'Ararc-Fnaarc Roma, aderente alla Con-fcommercio, e nel 1985 viene nomi-nato Consigliere, poi VicepresidenteVicario, e nel 2007 Presidente. Nellostesso anno è eletto Vicepresidentedella Fnaarc Nazionale. Dal 2009 ènella Giunta della ConfcommercioRoma e Lazio.

Domenica Cominci è nata a Castella-rano (Re) nel 1951. È Presidente Na-zionale Fiarc Presidente di CommercioReggiano, membro della Presidenza eAssemblea Nazionale Confesercenti,membro della Presidenza e AssembleaRegionale Emilia-Romagna Confeser-centi,Vice Presidente Vicario dellaConfesercenti Reggio Emilia.

Lodovico Festa è nato a Venezia nel1947 ed è giornalista professionista. Èeditorialista e commentatore di politi-ca ed economia nazionale e interna-zionale per Il Giornale, Libero, Tempi,L’Occidentale e Direttore della collanaeditoriale Storia Storie Memorie. Oltreall’attività giornalistica è stato Diri-gente di organizzazioni di tutela erappresentanza (Vicepresidenza LegaCooperative Lombardia) e Capo dellasegreteria del Ministro dei Rapporticon il Parlamento Giuliano Ferrara. Apartire dal 2005 ha inoltre pubblicatonumerosi saggi.

Antonio Franceschi, nato a Rio Salice-to (Re) nel 1935, dopo essere stato Di-rigente Industriale, dal 1982 è agente dicommercio, tuttora in attività. Dal 2007è membro del CdA della FondazioneEnasarco. È Vicepresidente VicarioFnaarc e Presidente Arame. È inoltremembro del CdA di Metel Srl, societàdi servizi per il comparto elettrico (co-stituita da Anie, Fngdme e Arame) e diProsiel, società per la Promozione dellaSicurezza Elettrica, costituita da tutte leAssociazioni della filiera elettrica e dellecategorie affini.

Salomone Gattegno è nato a Il Caironel 1944. È Presidente di Sdp (Societàdi Partecipazione Spa), VicepresidenteAssolombarda con delega alle Relazio-ni Industriali e Affari Sociali, e mem-bro del Consiglio Direttivo e dellaGiunta di Confindustria. Ha ricopertogli incarichi di Presidente di Alcatel-Lucent Italia Spa, di AmministratoreDelegato di Alcatel Italia Spa, Presi-dente dell’Area Mediterraneo SudOrientale, Vicepresidente per l’AreaSud Europa della Divisione Bsd di Al-catel Italia Spa e Responsabile dellaDial Telecomunicazioni.

Antonello Marzolla è nato aTorino nel 1961 ed è

giornalista pubblici-sta. Nel 1985 è

responsa-b i l e

dell’Area Formazione e Ricerca del-l’Associazione Piemontese Agenti eRappresentanti di Commercio e nel1995 ne diventa Direttore Generale eSegretario Regionale. Nel 1994 è Am-ministratore Delegato del Centro Au-torizzato di Assistenza Fiscale Usarci.Viene nominato (2001) Segretario Na-zionale dell’Unione dei Sindacati degliAgenti e Rappresentanti di Commer-cio Italiani e dal 2004 membro delConsiglio di Amministrazione dellaCamera di Commercio di Torino inrappresentanza del Commercio. Èmembro dal 2007 del Consiglio diAmministrazione della FondazioneEnasarco in rappresentanza dell’Usarci.

Carlo Mitra, nato a Ricaldone (Al) nel1940, è attualmente Vicepresidente Vi-cario della Confederazione CooperativeItaliane con delega all’Organizzativo.Ricopre la carica di Presidente di Con-fcooperative Roma e del Lazio. Nel1981 assume la carica di Segretario Ge-nerale nazionale del Sindacato Edilidella Cisl. Dal 1987 al 1990 ha ricoper-to l’incarico di Presidente nazionale delCenasca Cisl. Nel 1991 viene eletto Pre-sidente della Federlavoro e Servizi, cari-ca che lascia nel 1993. Dal 1992 è Pre-sidente della Confcooperative di Romae, dal 1994, di Cer. Dal 1993 al 1999 èstato membro del Comitato Nazionaledell’Albo dei Costruttori presso il Mini-stero dei Lavori Pubblici.

Umberto Mirizzi, è nato nel 1943 aConversano (Ba). Conseguito il di-

ploma di maturità classica, haintrapreso la professione di

agente di commercio

nel 1961, attività che svolge tuttora. Dal1970 è iscritto al sindacato Usarci, pres-so la sede di Bari, ricoprendo per diver-si anni la carica di Vicepresidente Pro-vinciale. Nel 2001 è stato candidato dal-l’associazione barese prima come Con-sigliere Nazionale e dopo come Vice-presidente Nazionale dell’Usarci; dalCongresso di Padova, nel 2007, ricoprela carica di Presidente Nazionale Usar-ci, confermato all’unanimità dal Con-gresso di Verona nel 2010.

Pierangelo Raineri, nato a Imperia nel1956, ha conseguito la Laurea honoriscausa in Scienze Sociali ed è giornalistapubblicista. È Segretario Generale dellaFederazione Terziario Commercio Tu-rismo Servizi della Cisl (Fisascat Cisl), eComponente del Consiglio GeneraleCisl e del Comitato Esecutivo confede-rale. È, tra le altre cariche, Presidentedella Quas e componente dell’esecutivodel Fondo Est. È stato inoltre autore dipubblicazioni e ricerche in materia eco-nomica e sociale, nonché direttore re-sponsabile di alcuni periodici. È statocomponente di importanti organismiprevidenziali (Comitato di GestioneProvinciale Inail di Imperia; Comitatodi Gestione Provinciale Inps di Impe-ria) e del settore terziario.

PRIMO PIANO

12 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE 13ANNO II / DICEMBRE 2011

Solidità e prospettive: il nuovo Consigliodi Amministrazione

Bilancioconsuntivo2010 in utiledi 75 milionidi euro,di cui28 milionirelativi al FondoIndennitàdi Risoluzionedel Rapporto

In questi anni è stato avviato un com-plesso progetto di modernizzazione eottimizzazione delle attività, che ha

coinvolto ogni aspetto della vita diEnasarco: dal patrimonio immobiliareagli investimenti finanziari, dall’orga-nizzazione interna alle spese di eserci-zio, con lo scopo di concentrarsi in mi-sura sempre maggiore sul core businessprevidenziale e di tutelare al meglio ilpatrimonio degli iscritti.Il Bilancio 2010 si è chiuso con un uti-le di 75 milioni di euro (di cui 28 milio-ni relativi alla remunerazione del FondoIndennità di Risoluzione del Rapporto)in un anno in cui, pur permanendo glieffetti della crisi che ha influenzatol’andamento delle Casse privatizzate ela categoria degli iscritti, si sono regi-

Bilancio 2010:ecco i dati

PRESENTIAMO IN BREVE I DATI DELBILANCIO 2010 CHE SI È CHIUSO CONUN UTILE DI 75 MILIONI DI EURO, INMIGLIORAMENTO SUL 2009. RICOR-DIAMO CHE IL TESTO INTEGRALE ÈDISPONIBILE SUL SITO DELLA FON-DAZIONE

Gestione previdenza

Gestione assistenza

Gestione istituzionale

Gestione immobiliare

Plusvalenza netta da dismissione

Gestione finanziaria ordinaria

(22.060.042)35.722.31013.662.26850.756.70036.215.17034.611.902

Plusvalenza finanziaria straordinaria 0

CONTO ECONOMICO Bilancio 2010 Bilancio 2009

(44.360.947)34.540.173(9.820.774)48.393.033

025.216.68434.055.592

Remunerazione al FIRR

Spese generali

Recupero spese generali

AVANZO ECONOMICO 46.991.249

Spese per la comunicazione agli iscritti

Spese per gli organi dell’ente

Spese per il personale

(27.907.877)(5.366.675)

718.537(1.130.618)(1.471.633)

(28.324.402)Trattamento di quiescenza (2.689.995)

29.368.946

(24.663.601)(5.417.473)

995.912(691.658)

(1.463.463)(27.277.390)

(2.777.517)Spese di gestione (38.264.786)Accantonamenti e ammortamenti (24.474.634)

(36.631.589)(11.054.781)

Saldo area straordinaria 3.392.506Irap (1.000.000)

4.874.381(1.000.000)

strati segnali incoraggianti di ripresa.Il flusso contributivo si è incrementato,rispetto al 2009, di oltre 30 milioni dieuro, abbattendo così il disavanzo pre-videnziale, che è passato dai 44 milionidi euro del 2009 ai 22 milioni di eurodel 2010. Anche il saldo dell’assistenzaè migliorato di circa un milione di eu-ro, attestandosi su un risultato positivodi 35,7 milioni. Il risultato d’esercizio,pari a 47 milioni di euro, ha registratoun netto miglioramento rispetto al2009, in cui era pari a 29 milioni.Questi positivi risultati rafforzano lascelta operata dalla Fondazione di ri-

qualificare gli asset mobiliari e immo-biliari e di riformare il Regolamentodelle Attività Istituzionali, che entre-rà in vigore da Gennaio. Esso è fina-lizzato, nell’ottica di un patto genera-zionale tra vecchi e nuovi iscritti, agarantire anche ai pensionati futuriprestazioni adeguate, assicurando sta-bilità alla Fondazione e di conseguen-za agli agenti.

Flussocontributivo+30 milionidi euro rispettoal 2009

Gestioneimmobiliare:saldo positivodi 42 milionidi euro

La sede centrale della Fondazione Enasarco.In alto, il Presidente Brunetto Bocoe il Direttore Generale Carlo Felice Maggi

14 15ANNO II / DICEMBRE 2011

Bilancio 2010:ecco i dati

PRIMO PIANO

Le prestazioniprevidenzialie assistenziali

OLTRE 112.000 TRATTAMENTI PENSIO-NISTICI E PIÙ DI 12.000 PRESTAZIONIASSISTENZIALI RAPPRESENTANO ILCUORE DELL’ATTIVITÀ DI ENASARCO.LE PRESTAZIONI GARANTITE DALLAFONDAZIONE AD AGENTI E RAPPRE-SENTANTI DI COMMERCIO SONO IN-TEGRATIVE RISPETTO A QUELLE ERO-GATE DALL’INPS

Nel 2010 sono state erogate più di 112mila pensioni e oltre 12 mila prestazioniassistenziali. La spesa per le pensioni divecchiaia si è arrestata negli ultimi dueanni, rimanendo per lo più costante perl’effetto combinato del decremento nelnumero di pensioni erogate e dell’incre-mento del costo medio di pensione pariallo 0,7%, dovuto all’adeguamento an-nuale delle prestazioni. Una stima delrapporto tra pensione media e monteprovvigionale medio per agente risultapari al 33% circa. Poiché la contribuzio-ne media si attesta tra il 3% ed il 6,75%della provvigione media percepita dal-l’agente, appare evidente che l’importomedio della pensione risulta significati-vo. Le prestazioni pensionistiche erogateda Enasarco sono, come è noto, integra-tive rispetto a quelle garantite da Inps,dove gli agenti sono iscritti presso la Ge-stione Artigiani e Commercianti, cheprevede aliquote del 21-22%. Le aliquo-te contributive di Enasarco ad oggi sonoinvece del 13,50% , di cui solo la metà,cioè il 6,75%, è a carico dell’agente, per-ché l’altra metà e a carico della dittamandante. Nonostante la contribuzionenettamente inferiore corrisposta alla

Fondazione, l’ammontare delle pensionimedie erogate dai due enti negli ultimianni è molto simile, addirittura gli asse-gni medi di Enasarco per la pensione divecchiaia sono superiori a quelli pagatidall’Inps.Variegata la gamma delle pre-stazioni integrative: soggiorni termali edi vacanza, indennità di maternità, borsedi studio, sostegni ad agenti in difficoltà.

Le attivitàfinanziarie

NONOSTANTE LA CRISI FINANZIARIAE L’ESTREMA VOLATILITÀ DEI MERCA-TI LA FONDAZIONE ENASARCO È SEM-PRE RIUSCITA A TUTELARE IL PATRI-MONIO DEGLI AGENTI, OTTENENDORISULTATI POSITIVI

La Fondazione è ormai un investitoreprofessionale che, nonostante le oscilla-zioni dei mercati finanziari e il difficilecontesto economico, è sempre riuscito atutelare il patrimonio degli iscritti, conbuoni risultati. A parlare, ancora unavolta, sono i fatti e i numeri: nel 2010 lagestione finanziaria evidenzia un saldoordinario positivo di 35 milioni di euro(25 milioni nel 2009). Il portafoglio ha

fatto registrare un rendimento nettocomplessivo del 4,2%, superiore alleipotesi adottate nel Bilancio tecnico,nonostante i tassi si siano mantenutinel corso dell’anno ancora bassi.Il criterio di conciliare la tutela del pa-trimonio degli iscritti con la massimaredditività, sempre all’insegna della tra-sparenza, guiderà anche la gestione fi-nanziaria futura.Il ricavato delle dismissioni non saràcerto oggetto di imprudenti investimen-ti finanziari, come taluni vorrebbero farcredere. La Fondazione non uscirà deltutto dal mattone, ma proseguirà sullastrada, già intrapresa con successo, di in-vestire in fondi immobiliari e non effet-tuare gestione diretta. Investimenti pru-denti, ma che garantiscono rendimentidecisamente migliori.Enasarco, che da sempre ritiene priori-tarie le garanzie di stabilità e sostenibi-

lità a lungo termine, dopo essere stata laprima Cassa privatizzata a dotarsi di uncontrollo interno indipendente, ha an-che varato un piano per il riassetto stra-tegico della Finanza, con il dupliceobiettivo di migliorare la qualità dellagovernance dei processi di investimentoe di rendere più efficiente l’organizza-zione. Inoltre è stato anche avviato unimportante piano di ristrutturazione deititoli per dimezzare le percentuali di in-cidenza degli strutturati.

numerobeneficiari

pensionemedia

spesatotalein mln

vecchiaia 69.139 € 583invalidità/inabilità 5.146 € 23superstiti 38.584 € 186

TOTALE € 792112.869

€ 8.428€ 4.571€ 4.822

€ 7.019

numerobeneficiari

costomedio

spesa inmigliaiadi euro

borse di studio e assegni

erogazioni straordinarie

assegni funerari

TOTALE € 770,4812.665

spese per soggiorni termali

indennità di maternità

assegni concorso spese pensioni e case di riposo

€ 410,28€ 776,39

€ 1.606,04

1.661305

2.324€ 657,52€ 498,52

€ 2.427,17

5.2182.981

48spese per colonie estive € 577,05

€ 9.758,13

€ 681,48€ 236,80

€ 3.732,43€ 3.430,96€ 1.486,10

€ 116,50€ 73,86128

40-49

50-54

55-59

TOTALE

60-64

65-69

70-79

80 e più

112.86960.193

Classidi età Uomini

Vecchiaia Invaliditàinabilità Superstiti Totale

Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Totale

8.946

0-29

30-39

-

-

-

-

17.717

30.620

11.856

-

-

-

-

-

1.900

2.246

3.423

1.377

-

-

4.541 605

295

390

773

1.435

624

649

349

-

26

34

52

61

83

76

150

144

-

5

1.279 37.305

78

46

42

69

77

216

161

561

29

840

984

1.634

3.093

4.456

12.678

12.975

525

120

66.013 46.856

373

436

815

1.504

18.418

31.485

12.366

561

55

874

1.036

1.695

5.076

6.778

16.251

14.496

525

125

1.247

1.472

2.510

6.580

25.196

47.736

26.862

1.086

180

Sono oltre250.000 gli agentiiscritti nel 2010e 100.000le ditte mandanti

Gestionefinanziaria 2010:+35 milionidi euro

Il portafogliomobiliare hafatto registrareun rendimento netto complessivodel 4,2%

Avviato pianodi ristrutturazionedei titoli per dimezzarele percentualidegli strutturati

Prestazioni invalidità, vecchiaia, superstiti al 31.12.2010

Prestazioni previdenziali per tipologia, classe di età e genere anno 2010 (Dati estratti ad Aprile 2011)

Prestazioni integrative di previdenza al 31.12.2010

Sul fronte immobiliare, come è noto, perla Fondazione il 2010 è stato un anno diintenso lavoro. Il Progetto Mercurio perla dismissione del patrimonio è apparsosubito estremamente innovativo rispettoad analoghe operazioni effettuate da al-tri enti previdenziali in passato: la ven-dita diretta agli inquilini e le molteplicitutele sociali predisposte, il rigore pro-cedurale con l’individuazione di tutti ipartner del progetto tramite gare euro-pee, la trasparenza dell’operazione, gra-zie anche a una capillare campagna in-formativa a favore degli inquilini. Al 31Dicembre 2010 la Fondazione detenevaasset immobiliari per circa 2.991 milionidi euro. Di questi 2.938 riguardano il pa-

trimonio dato in locazione a terzi. Il va-lore di mercato del portafoglio immobi-liare allo stato libero è stimato in circa6 miliardi di euro, circa 4,18 miliardi al-lo stato occupato. In tutto parliamo dicirca 17.000 appartamenti, a cui si ag-giungono altre 27.000 pertinenze (tracantine, soffitte, posti auto e box) e cir-ca 1.000 immobili a destinazione com-merciale. La gran parte (l’83%) si trova aRoma, per lo più in zone periferiche epopolari. Come è noto il Progetto Mer-curio è ormai entrato nel vivo, con leprime vendite, e procede con successo.Per gli approfondimenti vi invitiamo aleggere l’articolo che segue, dedicatoproprio alle Dismissioni.

Investimenti immobiliari:la dismissione del patrimonio

FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

Lo scorso 26 Luglio la Fondazioneha ospitato presso la sede centraledi Roma oltre 200 inquilini per la

firma dei rogiti, attraverso i quali sonodiventati proprietari della casa in cuiabitano. Si è trattato di un evento mol-to importante e che ha richiesto un no-tevole sforzo organizzativo. È stata in-fatti costituita una vera e propria taskforce composta dai notai, dagli istituti dicredito vincitori della gara europea per ifinanziamenti, dalle OrganizzazioniSindacali mandatarie per la vendita col-lettiva, nonché dai funzionari Enasarco.Alcuni tra i protagonisti di quella caldagiornata estiva ci hanno raccontato ilproprio punto di vista. Sandro Tibaldeschi, dirigente del Ser-vizio Dismissioni di Enasarco, si è det-to particolarmente soddisfatto circal’andamento del Progetto Mercurio: “Ilpatrimonio messo in vendita – ha sot-tolineato – è costituito soprattutto daunità residenziali (di cui oltre l’80%nella Capitale) e l’operazione coinvol-gerà pressappoco 50.000 persone”. Ildirigente ha poi ricordato che il corebusiness di Enasarco è costituito dallaprevidenza e dall’assistenza degli agen-ti e rappresentanti di commercio: “Ilvasto portafoglio immobiliare – ha ag-giunto – per ragioni storiche note a

tutti ha reso poco, e quindi è stato de-ciso di varare un imponente progetto didismissioni, i cui ricavi saranno reinve-stiti con l’intento di far rendere al me-glio il patrimonio degli iscritti”. Tra i protagonisti di quella giornata an-che il notaio Renato Carraffa, coordi-natore per gli atti di via Dante Alighie-ri a Pomezia, che ha osservato con sod-disfazione: “I 35 studi notarili coinvol-ti, in meno di un mese, hanno svolto illavoro nel totale rispetto delle procedu-re di legge e fiscali, mantenendo unelevato standard qualitativo”. Grazieall’accordo tra la Fondazione e il Con-siglio Notarile di Roma sono infattistate applicate tariffe agevolate, anche esoprattutto in considerazione dei ri-svolti sociali dell’operazione. Enasarco ha poi trovato una contropar-te qualificata: le Organizzazioni Sinda-cali degli inquilini, con le quali è statoconcordato e sottoscritto nel Settembre2008 un accordo innovativo e moder-no, sia nelle modalità di vendita sia nel-le nuove tutele per inquilini e fasce piùdeboli. Tra i rappresentanti sindacalierano presenti Domenico Romeo (delCon.It. Casa) e Sandro Licheri (delSunia). Entrambi hanno sottolineatodue aspetti fondamentali: da un lato ilfatto che sin da subito la grande mag-

gioranza degli inquilini ha optato perl’acquisto, a conferma del fatto che iprezzi sono estremamente competitivi;d’altro lato, hanno ribadito i due sinda-calisti, è emersa la validità delle clauso-le di salvaguardia per coloro i quali nondovessero acquistare: questi ultimi po-tranno infatti continuare ad abitarenella loro casa per anni. Una questione,quella delle tutele e delle garanzie pertutti gli attori coinvolti nel progetto,che sin dal varo del piano di dismissio-ni è stata prioritaria per la Fondazione,come ribadisce ancora Sandro Tibalde-schi: “Si è lavorato, già da qualche an-no, per la trasparenza del ProgettoMercurio, proprio per garantire al mas-simo gli inquilini e gli agenti. Enasarcosta dando concretamente la possibilitàdi acquistare l’immobile e al tempostesso offrendo una tutela per le fascepiù deboli”. La Fondazione inoltre hafatto redigere delle perizie di stima a unsoggetto terzo, per assicurare oggettivi-tà e trasparenza nell’individuazione delcosto finale. La determinazione deiprezzi è scrupolosa e garantita da crite-ri uguali per tutti: visionato l’immobilenelle parti comuni, viene svolta un’in-dagine di mercato per individuarne ilprezzo medio (considerati alcuni fatto-ri, quali ubicazione, stato manutentivo,

etc.), confrontando anche le ultimecompravendite nella stessa zona; si re-dige poi un listino di frazionamento e,caso per caso, si determina il prezzodelle singole unità al metro quadrato.Gli inquilini che richiedono un mutuopossono rivolgersi alle banche che sisono aggiudicate la gara europea, tracui Bnl-Bnp Paribas, rappresentata daRoberto Celso Torselli: “Oltre a espri-mere grande soddisfazione per l’anda-mento dei lavori – ha ricordato – faccionotare che il mutuo viene concesso nel-l’arco di soli venti/trenta giorni, a con-dizioni particolarmente vantaggiose esenza spese accessorie. Il tutto si inqua-dra in un’ottica sociale: per quanto pos-sibile abbiamo equiparato la rata delmutuo al precedente canone di affitto”. Infine, tra i tanti, vogliamo anche darevoce a uno dei primi neo-proprietari: ilsignor Paolo Baieri, che si è affidato aduna delle Organizzazioni Sindacali

degli inquilini: “Abito in quella casa da40 anni – ci dice con la voce commos-sa – e ora finalmente ne divento pro-prietario. È andato tutto nel migliore

dei modi, anche grazie al Sindacato acui mi sono rivolto. Ho fatto la richie-sta di mutuo e tutta la procedura è sta-ta semplice”.

16 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

Dismissioni: il lavorodi squadra ha trovato casa

L’AZIONE CONGIUNTA DI FONDAZIO-NE E ORGANIZZAZIONI SINDACALIHA AVVIATO LA VENDITA AGLI INQUI-LINI DEGLI APPARTAMENTI DI PRO-PRIETÀ DI ENASARCO, SEGNANDOL’INGRESSO NELLA FASE OPERATIVADEL PROGETTO MERCURIO, VOLTO AL-LA DISMISSIONE DEL PATRIMONIOIMMOBILIARE

17ANNO II / DICEMBRE 2011

Le vendite degli appartamenti prose-guono con successo: fino a oggi sonostate inviate agli inquilini più di 2.500lettere per l’esercizio del diritto di pre-lazione: la percentuale di adesione èin media superiore al 90%. Complessi-vamente sono già stati venduti circa700 appartamenti e oltre 800 unità ac-cessorie (tra box, posti auto, cantine,soffitte). La Fondazione continua econtinuerà a inviare le lettere di prela-zione a ritmo serrato.

Vendite agli inqulini: avanti tutta Il 4 Agosto scorso, il TAR del Lazio ha respinto l’istanza di tre inquilini che chiedeva-

no di sospendere le vendite degli immobili della Fondazione. Il Tribunale afferma: “Ladisciplina afferente alla gestione dei beni, alle forme di trasferimento della proprietàdegli stessi e alle forme di realizzazione di nuovi investimenti immobiliari [...] non siapplica agli enti privatizzati ai sensi del d.lgs n.509 del 1994”. Il TAR in sostanza spie-ga che Enasarco, per la sua natura giuridica privata, non rientra nella normativa ap-plicata alla gestione dei patrimoni immobiliari degli enti pubblici (le cosiddette car-tolarizzazioni) anche se, in quanto ente previdenziale, svolge una funzione pubblicisti-ca. Nonostante potesse agire in piena libertà, la Fondazione ha sottoscritto l’interoProgetto in accordo con le Organizzazioni Sindacali degli inquilini, mettendo in cam-po molteplici iniziative a garanzia degli stessi affittuari, e adottando modalità perfinomigliorative rispetto a quelle delle cartolarizzazioni. Ad esempio è possibile acquista-re a un prezzo vantaggiosissimo il solo diritto d’abitazione, e la casa può essere riven-duta dall’inquilino anche il giorno dopo l’acquisto, senza aspettare cinque anni.

E il Tar conferma la regolarità

PRIMO PIANO

Nella pagina accanto, il giorno della firma dei rogiti nei locali di Enasarco.In alto, il signor Paolo Baieri, neo-proprietario dell’appartamento di cui era inquilino

Sono almeno tre anni che le aspet-tative dei dettaglianti cercano diesprimere un cauto ottimismo

nella ripresa dei consumi che viene pun-tualmente bastonato dalle cifre a con-suntivo. La crisi economica esplosa nel2008 ha depresso le spese delle famiglie,il 2009 ha registrato una contrazioneancora più marcata (secondo Confcom-mercio meno 2,1% nel biennio), il 2010ha visto qualche timido segnale di ripre-sa nella seconda parte dell’anno (ma nonscevro da polemiche: il resto d’Europa èinfatti andato mediamente meglio del-l’Italia). Il 2011, ormai è assodato, nonsolo ha visto a Settembre una brusca in-terruzione del flebile recupero registratofino a Giugno, ma si accinge, è ormaichiaro, ad archiviare un altro anno di ca-lo. Le famiglie italiane sono sempre piùparche nel fare la spesa, spaventate dallacrisi. Un dato di fatto che mette più omeno d’accordo gli uffici studi di Con-fcommercio, Confesercenti, Federdistri-buzione (che rappresenta le grandi su-perfici di vendita) oltre che gli osserva-tori più ‘neutrali’ come la Banca d’Italia.La cosa, francamente, non stupisce: diripresa economica, con le notizie cata-strofiche che arrivano ogni sera dalla te-levisione, non c’è traccia. Le due mano-

vre economiche di aggiustamento diLuglio e Agosto hanno tagliato la spesapubblica, e in prospettiva taglierannoproporzionalmente le agevolazioni fi-scali puntando sulle imposte. Imposteche, fra l’altro, non si sa nemmeno seriusciranno a dare il gettito atteso dal go-verno che le ha introdotte: la Corte deiconti a Ottobre ha dichiarato senzamezzi termini di no. Di provvedimentiper la crescita, che possano dare fiducia espingere i consumatori a tornare a spen-dere, nessuna traccia. Tutto rimandato,anche alla luce dei recenti sviluppi poli-tici, alle prossime iniziative in materia‘sviluppo’, di cui è però ancora difficileintravedere il perimetro. Non c’é, insom-ma, che da augurarsi che il nuovo gover-no vari misure di sostegno ai consumi.Tutto questo, però, lo dicono già la tele-visione e i giornali. Quello che vorrem-mo mettere in risalto noi è: esistono ri-cette per rilanciare o almeno sostenere iconsumi che possano essere applicateanche in una rigidissima condizionedell’economia come l’attuale? Ci sonoprovvedimenti ‘a costo zero’ o almeno‘sostenibili’ che è possibile prendere perstimolare le famiglie a tornare a spende-re in beni di consumo? Di grandi ricette magiche nessuno sem-bra averne. Ma quello che si potrebbecertamente fare è spazzare dal tavolo al-cuni elementi strutturali che frenano iconsumi. Per esempio, ampliando gliorari di apertura dei negozi la sera e neigiorni festivi. Una strada che ha imboc-cato con decisione la Germania a parti-re dal 2009, con effetti molto consisten-ti sulla crescita economica generale delpaese. Fino a dieci anni fa era una dellenazioni con gli orari di vendita più rigi-

di (e limitati) d’Europa. Da due anni aquesta parte ha adottato un atteggia-mento di decisa liberalizzazione. Leconseguenze sono state sorprendente-mente positive: guardando il saldo2008-2010, non c’è traccia della contra-zione complessiva registrata in Italia: iconsumi delle famiglie sono scesi (menodi un punto percentuale) fra 2008 e2009, e nel 2010 sono tornati a crescere.Allo stesso modo nazioni che hannoorari di apertura dei negozi più ampi(Francia, ma anche alcuni paesi dellaNuova Europa come Polonia e Slovac-chia) hanno registrato un impatto dellacrisi dei consumi molto più limitato. Ein Italia? Uno studio commissionato daFederdistribuzione all’Università Boc-coni di Milano sostiene che se fossepossibile aprire i punti vendita senza li-mitazioni di giornate e orari questocomporterebbe un aumento del Pil al-meno dello 0,25% (ma in caso di ripre-sa economica il dato potrebbe essere an-che più consistente) nel primo anno diapplicazione. In un 2011 in cui le previ-sioni di crescita del Pil oscillano fra ze-ro e lo 0,5%, una vera manna. Come hadichiarato Pierluigi Bernasconi, Vice-presidente di Aires, l’associazione di ca-tegoria dei negozi specializzati in elet-trodomestici ed elettronica di consumoe amministratore delegato di Media-market Italia (insegne Media World eSaturn), “per noi il provvedimento piùnegativo contenuto nella manovra eco-nomica di Agosto non è l’aumento del-l’Iva (che comunque pesa sui nostri rica-vi per lo 0,82% con le aziende del setto-re che, al netto delle tasse, lavorano sumargini medi dello 0,7%) ma la manca-ta liberalizzazione degli orari di apertu-

18 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

Consigli per gli acquisti(in tempo di crisi)

STIMOLARE I CONSUMI IN UNA FASECOME QUELLA ATTUALE È TANTO DIF-FICILE QUANTO NECESSARIO. MA ÈPOSSIBILE FARLO A COSTO ZERO?DAGLI ORARI DI APERTURA DEI NE-GOZI AL MODO PIÙ EFFICACE ED ECO-NOMICO PER RAGGIUNGERLI, ECCOQUALCHE SPUNTO PER L’ANNOSOMA IMPRESCINDIBILE DIBATTITOSULLA RIPRESA

19ANNO II / DICEMBRE 2011

SCENARIO

fatti, latticini, carni e formaggi vicini al-la data di scadenza venivano ‘scontati’ al-la cassa e poi eventualmente buttati viadal consumatore una volta scaduti, ades-so tendono a rimanere sullo scaffale. Idettaglianti sono riusciti a ottenere dalgoverno regole meno restrittive, perchéin realtà molti alimenti rimangonocommestibili anche dopo la data indica-ta sulla confezione.Un altro fronte aperto è quello segnala-to da Mark Up, rivista specializzata indistribuzione del gruppo Sole 24 Ore,che a Gennaio forniva un’altra ‘parziale’chiave di interpretazione in un articolointitolato: Il trasporto privato condizionala ripresa dei consumi: pesa per il 5% delreddito disponibile delle famiglie. La tesi è:dopo la casa (con le bollette), l’automo-bile è la seconda fonte di spese incom-primibili. Il prezzo delle auto e del loroutilizzo cresce più velocemente dei red-diti (fra 1998 e 2008 i listini sono cre-sciuti del 3,2% all’anno contro un’infla-zione media del 2,2%, i costi di gestionedel 4,6% l’anno, dati Findomestic). Pec-cato che sempre nello stesso periodo lapianificazione urbanistica abbia conti-nuato a privilegiare la nascita di grandi

centri commerciali ‘periurbani’ che co-stringono all’utilizzo dell’auto (infattinegli ultimi tre anni si è verificato un re-cupero di quote di mercato dei negozi divicinato). Devono nascere nuovi model-li di consumo. Quali? Non solo il poten-ziamento dei mezzi pubblici (un po’ uto-pistico visti i continui tagli alle risorse)ma, per esempio, nuove forme di taxibuse navette, o iniziative di car pooling e carsharing, magari con un contributo del-l’insegna o del centro commerciale chepuò diventare un polo di attrazione of-frendo ai clienti anche soluzioni di mo-bilità. Utopia? Per la verità ha fatto mol-to discutere il caso di Ikea, che non sololo sta già facendo sistematicamente an-che in Italia, ma che ha saputo approfit-tare di una recente domenica di bloccodel traffico a Milano per una promozio-ne molto aggressiva: a chi si è recato neiloro negozi milanesi in autobus o con lenavette per acquistare mobili ingom-branti, ha ‘regalato’ il noleggio del fur-goncino (equiparato a un taxi, e dunquein grado di circolare anche col blocco)per tornare a casa con gli acquisti. Forsenon basterà a invertire il trend, ma puòaiutare molte famiglie a consumare me-glio e un po’ di più.

A cura diGiovanni Medioli

ra dei negozi. Una riforma a costo zeroche avrebbe favorito la ripresa del setto-re ma anche nuova occupazione”.Insomma, delusione cocente, anche per-ché l’accordo con il precedente governosembrava cosa fatta. Poi il provvedimen-to è scomparso dalla manovra di Ago-sto, probabilmente per resistenze inter-ne alla categoria dei dettaglianti, dove irappresentanti dei piccoli esercizi vedo-no la liberalizzazione degli orari comefumo negli occhi. E certo, come fannonotare i detrattori, non si tratta di unapanacea, perché altre nazioni che la libe-ralizzazione l’hanno già fatta da tempo,come il Regno Unito (che con la politi-ca degli off licensed negli anni è riuscitaaddirittura a favorire in termini di orarioi piccoli esercizi rispetto alle grandi su-perfici) in realtà hanno subito una con-trazione dei consumi più o meno para-gonabile a quella italiana. Tanto che inInghilterra nelle scorse settimane si ècorsi ai ripari con un altro provvedimen-to di stimolo a costo zero: la revisionedelle norme sulle date di scadenza deglialimenti, giudicate da molti troppostringenti. Se fino a prima della crisi, in-

PIANETA AGENTI

20 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE 21ANNO II / DICEMBRE 2011

Navigando nel sito dell’Agenziadelle Entrate (www.agenziaen-trate.gov.it) l’agente di commer-

cio oggi rischia di andare un po’ in con-fusione. Infatti, malgrado tutti gli sfor-zi (formali e/o sostanziali) fatti dal-l’amministrazione in questi anni peressere sempre più ‘amichevole’ e chiaranelle sue pretese verso i contribuenti, lalegislazione fiscale italiana rimane unodei grovigli burocratici più inestricabiliche il mondo conosca. Una giungla im-penetrabile che per di più cambia digiorno in giorno perimetro e percorsiinterni: una recente indagine effettuatadall’istituto di ricerca internazionaleKrls-Network of Business Ethics haprodotto un risultato che ha del surrea-le. Ogni anno in Italia, negli ultimi cin-que anni, sono state emanate 62.500nuove norme tributarie (fra livello cen-trale e periferico e fra normativa prin-cipale – leggi e decreti – e secondaria –circolari, eccetera), mediamente oltre171 al giorno, domeniche e festivitàcomprese. Un unicum a livello interna-zionale: secondo la stessa ricerca il pae-se secondo classificato per ridondanzadella normativa tributaria (per inciso laCina) arriva a meno di 12 norme algiorno, 15 volte meno della produzioneitaliana. Non si tratta da parte nostra diun mettere le mani avanti ma di un av-vertimento: quello che leggete in que-

sto articolo non può essere consideratoverità assoluta, perché è più che proba-bile che nel momento in cui lo leggere-te, quanto stiamo scrivendo sarà già inparte cambiato. Le manovre correttive di Luglio eAgosto hanno aperto un problema cheriguarda soprattutto i giovani e chi haun’attività meno sviluppata: il regimedei contribuenti minimi (autonomipersone fisiche con un massimo di30.000 euro di reddito annuo – al net-to delle deduzioni ammesse – e di15.000 euro di investimenti detraibiliin un triennio). Sempre sul sito del-l’Agenzia un avviso evidenziato in ro-sa, leggermente minaccioso, spiega chequanto riportato nel sito stesso va con-siderato “non più valido” perché nelfrattempo la normativa è cambiata(ma non ancora definita) per la preci-sione con la prima manovra di aggiu-stamento di Luglio. In che senso? Se-condo il Sole 24 ore dello scorso 3 Ot-tobre a causa della ‘stretta’ introdottadalla manovra saranno oltre 500.000gli autonomi (agenti compresi) che nel2011 dovranno uscire dal regime dei‘minimi’, ovvero il 96% dei 506.000che lo avevano adottato. Esodo da cuipare (mancano, allo stato, i decreti at-tuativi di riferimento che saranno, fral’altro, probabilmente differenziati a li-vello regionale) riusciranno a scampa-re quanti risiedono in regioni ‘disagia-te’ (prevalentemente al sud) e hannoiniziato l’attività da meno di cinqueanni. La questione non è di poco con-

to perché cambia drasticamente il cari-co fiscale del contribuente coinvolto erischia di spingere o di tenere fuoridalla professione molti che l’avevanoappena intrapresa.Va detto che l’impatto delle manovre diLuglio e Agosto oltre che di una sem-pre più probabile manovra ulteriore (ildecreto che inizialmente avrebbe dovu-to contenere i provvedimenti per lo svi-luppo, ma che a causa delle turbolenzedei mercati potrebbe diventare, anchedopo il cambio di governo, l’ennesimastretta fiscale chiesta dall’Europa al-l’Italia entro Natale per evitare il de-fault dei nostri conti pubblici, oberatida un debito record), dipende da comequeste saranno attuate. Ovvero da de-creti non ancora emanati. Dunque aoggi non è pienamente valutabile. Sono particolarmente difficili da capi-re, in assenza di maggiori chiarimentida parte del legislatore, gli impatti cheavranno sulle spese deducibili e detrai-bili degli autonomi (e non solo) i cosid-detti ‘tagli lineari’ introdotti sempredalla manovra di stabilità di Luglio chedovrebbero avere effetto (il condizio-nale è d’obbligo) a partire dal 2013 epoi ancora, in maniera più massiccia,nel 2014. Di cosa si tratta? Il concetto è tanto semplice quanto di-rompente per l’attività di chi lavora inproprio. Con questo tipo di provvedi-menti, infatti, verranno colpite sia lededuzioni (ovvero quelle spese chepossono essere defalcate del tutto o inparte dal reddito imponibile: per esem-

pio se un autonomo incassa 50.000 eu-ro l’anno ma può dedurre dall’Irpefspese per 10.000 euro, pagherà l’Irpefsu un reddito complessivo di 40.000euro) sia le detrazioni (che sono invecequella quota di spese che può essere de-falcata dalle imposte da pagare: facen-do sempre l’esempio dell’Irpef, se l’im-posta liquidata complessiva ammontas-se a 30.000 euro con 10.000 euro di de-trazioni ammesse, l’imposta da pagareeffettivamente sarebbe di 20.000 euro).A quanto si può sapere il provvedimen-to colpirà tutte le deduzioni e detrazio-ni oggi ammesse per qualsiasi imposta(Irpef, Iva, Ires, eccetera). In che misu-ra? Il taglio lineare previsto è del 5%nel 2013 e del 20% a partire dal 2014.Considerato che le imposte sui redditivengono pagate l’anno successivo (nel2013 si pagherà il saldo delle impostesui redditi prodotti nel 2012) molticommercialisti stanno suggerendo ailoro clienti di valutare l’opportunità dianticipare al 2011 le spese detraibili(per un elenco completo di quelle rela-

tive agli agenti di commercio vedere letabelle in queste pagine) che possonoessere indifferentemente affrontate inun anno o nell’altro, perché l’annoprossimo la ‘spesa fiscale’ sull’Irpefcreerà già un aumento del 5% del costoeffettivamente sostenuto (per l’Iva, chesi paga nell’anno di competenza, l’au-mento effettivo scatterà dall’anno suc-cessivo. Ma nel frattempo l’aliquota Ivaprincipale è già aumentata dal 20 al 21%per tutti). Nel 2014 questo taglio di de-duzioni e detrazionidiventerà del 20%.Ma se per alcuni benistrumentali, come peresempio l’automobile, anticipareo posticipare l’acquisto può essere più omeno indifferente, non lo è per moltialtri beni di consumo o la cui necessitànon è prevedibile. In più ci sono speseche non sono prevedibili a causa del-l’evoluzione tecnologica: per esempiotre anni fa non sarebbe stato possibile‘anticipare’ l’acquisto di un tablet o diuno smartphone. Non esistevano... Di

sicuro sia la Banca d’Italia sia la Cortedei Conti hanno messo in risalto comequesta politica dei tagli lineari sia in-compatibile con un ritorno allo svilup-po e alla crescita economica proprioperché deprimerà i consumi delle fami-glie, degli autonomi e delle imprese.Tuttavia questo è quello che abbiamooggi come prospettiva.

Detrazioni, deduzioni, tagli:un rebus per l’agentecontribuenteQUALI SPESE SI POSSONO ‘SCARICA-RE’, E IN CHE MISURA? TRA IRPEF EIVA, FACCIAMO FINALMENTE CHIA-REZZA SU UNA MATERIA COMPLES-SA E MUTEVOLE MA DI PRIMARIO IN-TERESSE PER AGENTI E RAPPRESEN-TANTI DI COMMERCIO

SPESE DETRAZIONEIRPEF 2011

PROBABILEDETRAZIONEIRPEF 2013

PROBABILEDETRAZIONEIRPEF 2014

DETRAZIONEIVA

PROBABILE DETRAZIONEIVA 2013

PROBABILE DETRAZIONEIVA 2014

Arredamento ufficio 100% 95% 80% 100% 95% 80%

Affitto e spese di gestione ufficio

(pulizia, ecc)100% 95% 80% 100% 95% 80%

Computer, stampanti,fax fino a

€ 516,46 nell’anno100% 95% 80% 100% 95% 80%

Computer, stampanti,fax oltre a

€ 516,46 nell’anno

Ammortizzabiliin 5 anni Da definire Da definire 100% 95% 80%

Tenuta contabilità 100% 95% 80% 100% 95% 80%

Contributi associativi 100% 95% Zero Zero Zero Zero

Iscrizione annualeCamera di Commercio 100% 95% 80% Zero Zero Zero

Consulenze per attivitàprofessionale (2) 100% 95% 80% 100% 95% 80%

Compensi a collaboratori

o subagenti100% 95% 80% 100% 95% 80%

Enasarco e FIRRper sub agenti 100% 95% 80% Zero Zero Zero

Bolletta elettricaufficio 100% 95% 80% 100% 95% 80%

Bolletta telefonofisso ufficio compresi

modem, speseper linea dati, ecc.

80% 75% 60% 100% 95% 80%

Bolletta cellulare 80% 75% 60% 50% 45% 30%

Acquisto autovettura(max € 25.823) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Leasing autovetture(max € 25.823) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Noleggio autovetture(max € 3.616 annuo) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Lavaggio autovettura 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Leasing autocarro 80% 95% 80% 100% 95% 80%

Noleggio autocarro 80% 95% 80% 100% 95% 80%

Acquisto motociclofino a 350 cc(max € 4.132)

80% 75% 60% 100% 95% 80%

Leasing motociclofino a 350 cc(max € 4.132)

80% 75% 60% 100% 95% 80%

Noleggio motociclofino a 350 cc

(max € 775 all’anno) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

SPESE DETRAZIONEIRPEF 2011

PROBABILEDETRAZIONEIRPEF 2013

PROBABILEDETRAZIONEIRPEF 2014

DETRAZIONEIVA

PROBABILE DETRAZIONEIVA 2013

PROBABILE DETRAZIONEIVA 2014

Carburanti per autotrazione 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Manutenzione auto (1) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Pedaggi autostradali (2) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Bollo e assicurazioniveicoli 80% 75% 60% Zero Zero Zero

Parcheggio (3) 80% 75% 60% 100% 95% 80%

Taxi 80% 75% 60% Zero Zero Zero

Box di proprietà (4) 100% 95% 80% 100% 95% 80%

Box in affitto (5) 100% 95% 80% Esente Esente Esente

Biglietti aerei o ferroviari (2) 100% 95% 80% 100% 95% 80%

Alberghi e ristorantiper il titolare (2) 75% 70% 55% 100% 95% 80%

Alberghi e ristorantiper più persone (6) 75% 70% 55% 100% 95% 80%

Omaggi di costoinferiore a € 50 iva

compresa ciascuno (2)100% 95% 80% 100% 95% 80%

Omaggi di costosuperiore a € 50 iva

compresa ciascuno (6)100% 95% 80% Zero Zero Zero

Riviste, libri, supportiottici o magnetici

per aggiornamentoprofessionale

100% 95% 80% Zero Zero Zero

Telefono abitazione (7) 80% 75% 60% 50% 45% 30%

Affitto abitazione(se non si dispone

di ufficio) 50% 45% 60% 50% 45% 30%

Mobili ufficio anchese utilizzati in casa(in caso di attività

professionale svoltain casa)

100% 95% 80% 100% 95% 80%

Arredamento abitazione Zero Zero Zero Zero Zero Zero

Abbigliamento Zero Zero Zero Zero Zero Zero

Barbiere, estetista Zero Zero Zero Zero Zero Zero

SPESE DEDUZIONEIRPEF 2011

PROBABILEDEDUZIONEIRPEF 2013

PROBABILEDEDUZIONEIRPEF 2014

Alberghi e ristoranti per finalità di promozione o

pubbliche relazioni (6)75% 70% 55%

Contributi previdenziali 100% 95% 80%

Spese produzione lavoro(fra cui remunerazione di collaboratori

e/o dipendenti)100% 75% 60%

Detrazioni, deduzioni, tagli: un rebus per l’agente contribuente

(1) fino al limite del 5% del valore di tutti i beni strumentali dell’impresa. La quota eccedente è detraibile ripartendola nei 5 esercizi successivi;(2) con fattura;(3) con fattura e indicazione del numero della targa del veicolo;(4) se iscritto nel registro dei beni ammortizzabili, il proprietario deve essere titolare di partita Iva;(5) il contratto deve essere separato da quello dell’abitazione;(6) con fattura entro il limite di 1/3% dei ricavi fino a 10 milioni di euro;(7) solo in caso di attività d’impresa svolta da casa

22 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE 23ANNO II / DICEMBRE 2011

PIANETA AGENTI

Spese detraibili per gli agenti di commercio e probabile effetto dei tagli lineari

Spese deducibili Irpef per gli agenti di commercio e probabile effetto dei tagli lineari

24

Si dice spesso che un’immagine valepiù di mille parole. A guardarla suun planisfero, in effetti, la distribu-

zione planetaria dei vini prodotti da Ma-si dice già molto. E si fa prima a elenca-re quello che non c’è – Africa, una por-zione di Medio Oriente, Indonesia –,perché la diffusione di questa perla ros-sa chiamata Amarone abbraccia quattrocontinenti e 88 paesi, raccontando almondo una storia di eccellenza italiana,e prima di tutto veneta.Per provare a capirla bisognerà infattizoomare su quel planisfero fino ad arri-vare – dall’universale al particolare – inuna piccola zona collinare vicino Vero-na, la Valpolicella. È qui, in questo ‘par-ticolare’, che nascono vini capaci di par-lare al mondo conservando la proprialingua, influenze dialettali comprese.Ce li racconta Sandro Boscaini, che ri-veste la carica di presidente di MasiAgricola ed è di fatto al timone diun’azienda che della propria dimensionefamiliare – nonostante volumi e interna-zionalità – ha fatto un punto di forza.

Cominciamo dall’inizio: questa è una sto-ria che parte da lontano...Parte da lontano e parte dalla vigna.Non si sa cosa facessero i Boscaini pri-

ma della fine del 1700. Quello che è cer-to è che sono entrati in possesso di que-sta zona nel centro della Valpolicellaclassica – appunto il ‘vaio dei masi’, chevuol dire ‘la piccola valle dei masi’ – nel1772. Da allora la mia famiglia si è sem-pre occupata – per sei generazioni conme, e per sette con i miei figli – della vi-ticoltura e poi della produzione e delcommercio del vino. Ancora oggil’azienda Masi è saldamente controllatada noi: io e due miei fratelli ne teniamoin mano l’86%. Ma non è solo un fattodi proprietà: siamo in quattro a esseredirettamente coinvolti nel business; ol-tre a me c’è mio fratello Bruno, che è in-gegnere e segue la parte relativa all’ope-ratività industriale, cioè l’imbottiglia-mento, il magazzinaggio, la logistica. Poici sono due miei figli: Raffaele, respon-sabile del Gruppo Tecnico, che si occu-pa del controllo qualità e di tutto ciò checoncerne ricerca e innovazione, e Ales-sandra, che invece cura la parte com-merciale, come responsabile del back of-fice, e segue la commercializzazione delprodotto in Italia.

Che cosa vuol dire, per un’azienda che ha levostre dimensioni, essere familiare? È molto importante, e ha a che fare conl’arte, o perlomeno con l’artigianato ar-tistico. Nel senso che produrre vini co-me l’Amarone, il Recioto, il Campofio-rin, cioe vini che vengono da scelte mol-to accurate delle uve e dei vigneti, e daun processo unico, originale e antico co-me l’appassimento delle uve prima dellavinificazione, è un mestiere che, se vo-gliamo farlo bene, non può che esseretramandato all’interno di una famigliache ne conosce intimamente i segreti.

Questi segreti non possono essere cu-stoditi da una ‘corporation’, da un’entitàastratta. Bisogna esserne gelosi, e moltoappassionati nel mantenere questa arti-gianalità, sia pure modernizzandola.

Insomma, tradizione e innovazione...Proprio così. Per il mondo del vino, e permolta parte dell’agroalimentare, questa èla chiave. Perlomeno per quello italiano,che si ancora a una radice territorialeconsolidata nel tempo. Nel nostro casospecifico, poi, c’è una tecnica fortemente

localistica, patrimonio dell’area di cuisiamo originari. Questo processo ovvia-mente ha avuto una sua evoluzione neisecoli, ma se oggi si vuole produrre unvino che affronti il mondo, ci vuole l’ap-plicazione di una tecnica moderna, cheperò non ne stravolga i parametri. Noidobbiamo raccogliere quello che la sto-ria e la tradizione ci ha lasciato, cioè ilmantenimento degli stessi vigneti, dellestesse uve e della sostanzialità del meto-do. Ovviamente il tutto è poi elaboratocon le più moderne tecnologie. Su que-

sto Masi è una realtà pionieristica: sia-mo stati i primi a entrare di peso nell’in-novazione tecnologica. Non lo dico io,lo dicono i critici più autorevoli.

Ed ecco che, insieme alla tradizione che in-contra l’innovazione, c’è il territorio che in-contra il mondo.Io direi che il nostro, così come altri nel-la Valpolicella, è un caso emblematico di‘glocal’. Noi siamo ancoratissimi al terri-torio, sappiamo che la sua espressività el’originalità del prodotto sono le ragionidella nostra competitività. Però nellostesso tempo facciamo apprezzare questivalori nel mercato globale. Nel corso di trentacinque anni i nostrivini hanno conquistato gradualmentequasi tutti i paesi interessanti per questomercato. Da una parte questa è la provadella validità del nostro territorio e del-le nostre scelte tecniche e commerciali.Ma c’è di più: di fronte a una globaliz-zazione che è ormai nei fatti, e a un’uni-formità di prodotto giocata sulle uve in-ternazionali (i soliti Merlot e Cabernetper i rossi, e Chardonnay per i bianchi),la proposta originale e di livello che vie-ne da un piccolo paradiso enologico èquella che dà qualcosa di nuovo all’ama-tore del vino, e perciò al mercato.

Sintetizzando con una formula possiamodire che globalizzazione non deve per for-za fare rima con omologazione, in questocaso del gusto e dei consumi. Certo, e siamo talmente convinti di ave-re una ‘missione’ in questo senso, chesiamo stati i primi a voler utilizzare que-ste uve, e applicare questi nostri metodi,al di fuori della zona d’origine.Più di venticinque anni fa ho comincia-

to a fare tutta una serie di esperimenti,da solo o con altri amici produttori, esono stato in Australia, in Nuova Ze-landa, in Cina, negli Stati Uniti, in Ci-le. Tutto questo viaggiare e sperimenta-re ci ha poi fatto approdare, con investi-menti notevoli, in Argentina, nella pro-vincia di Mendoza, dove oggi abbiamoquasi 180 ettari, di cui 120 circa già inproduzione, in cui abbiamo reimpianta-to queste nostre uve e usiamo i metodiche ci sono congeniali. Lì oggi produ-ciamo un vino che definiamo ‘di naturaargentina e di stile veneto’, perché com-bina la forza, l’esuberanza del nuovomondo con la cultura e la finezza tipicadei vini del Veneto.

È interessante che dopo aver girato mezzomondo, l ’approdo per queste uve sia statoproprio l’Argentina, un posto che con l’Ita-lia ha un legame storico importantissimo,fatto di migrazioni umane.Questo è un punto chiave, perché a dif-ferenza di altri posti, in Argentina misono trovato a casa. Il 55% della popola-zione è di origine italiana, e di questo55%, il 60-65% sono veneti, per cui san-no già di cosa si parla quando si parladelle nostre uve e delle nostre tecniche.Abbiamo trovato un ambiente umanodisponibile. E poi terra buona, climaadatto, e disponibilità di terreni e di ac-qua di prima scelta. I nostri prodotti ar-gentini esprimono un vero meticciatotra uve e cultura.

Voi avete fatto il 91% del vostro fatturatoall’estero. Come ci guarda il mondo? Checosa trova nell’Italia? In definitiva, checos’è il made in Italy?Il made in Italy è fatto in primo luogo di

Mezzo pieno,molto buono

DALLA VALPOLICELLA AL MONDO, I VI-NI MASI – AMARONE IN TESTA – SO-NO UN SIMBOLO INTERNAZIONALEDELL’ECCELLENZA ITALIANA. A SAN-DRO BOSCAINI, PRESIDENTE DEL-L’AZIENDA, IL COMPITO DI ILLUSTRAR-CENE VITA, OPERE E RETE DI VENDITA.RACCONTANDOCI ANCHE, IN UNA FA-SE DI CRISI POCO MENO CHE PLANE-TARIA, COME VEDE IL BICCHIERE

25ANNO II / DICEMBRE 2011FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

CASE HISTORY

una sapienza antica, diciamo di un arti-gianato antico che si deve sempre trova-re nei nostri prodotti. È difficile asso-ciarlo con il concetto di industria, anchese in alcuni casi – per esempio quandosi parla della Ferrari – lo si deve fare. Nel caso dell’alimentare, si tratta di ac-carezzare la natura, e di conoscere valo-ri, tradizioni e sapori antichi collaudatinei secoli da gente di buon gusto. E poisaperli mantenere e proporre attraversoi prodotti. Comunque il 91% è un datodi quest’anno, legato all’obiettiva diffi-coltà che c’è in Italia mentre alcunimercati esteri ancora girano. Di media,comunque, siamo sopra l’85% di fattu-rato all’estero.

E se invece guardiamo al mercato dome-stico?Quando parliamo di Italia c’è da fareuna premessa, e cioè che la cultura delfar vino è molto regionalizzata: il Vene-to ha la sua proposta vitivinicola, e cosìil Piemonte, la Toscana e via dicendo.L’insieme di tutto ciò crea quel magnifi-co bouquet capace in ogni momento dioffrire novità. Ma bisogna capire che laregionalità produttiva si riverbera anchesui consumi: si immagini in Toscanavendere i vini veneti, o viceversa!Detto questo, per noi il mercato internoè estremamente interessante, ma lo af-frontiamo con molta serenità, nel sensoche vogliamo mantenerlo un mercato dipregio: ecco perché ricerchiamo dei col-laboratori selezionati.

Com’è organizzata la vostra attività divendita?Per i motivi che ho appena detto, noisiamo distribuiti soprattutto nel nord-

est, e in generale al nord. Però non man-ca un’ottima distribuzione in tutte legrandi città, dove l’internazionalità dellapresenza e in generale un minor radica-mento della popolazione permettono unmercato più ampio.la nostra rete distributiva ha come figu-re cardine tre responsabili d’area, unoper il nord-est, uno per il nord-ovest e ilcentro e uno per il sud, che riportanotutti e tre a mia figlia Alessandra. Ognu-no di loro ha in carico un certo numerodi agenti o agenzie, normalmente su ba-se provinciale, a eccezione di Roma oMilano, dove c’è un’agenzia che cura lacittà e una o più agenzie che si occupa-no della provincia.

Quante persone coinvolge questa rete?Tra agenti singoli e agenzie, si tratta dicirca un’ottantina di persone, che garan-tiscono la copertura di tutte le aree inte-ressanti. Siamo presenti in tutta Italiaanche perché in qualche caso un soloagente copre più provincie, per esempioal sud o in Toscana, dove per il nostrovino il mercato è limitato.

In compenso, però, in Toscana siete anchepresenti dal punto di vista produttivo...Sì, e anche con grossa soddisfazione,perché non c’è dubbio che da un puntodi vista vinicolo si tratta di una delle areebenedette, non solo in Italia. Lì il nostroapprodo è avvenuto in maniera un po’singolare, grazie a un’intesa con i contiAlighieri, discendenti del sommo poetae nostri vicini di casa in Valpolicella, ealla loro decisione di tornare in Toscana,dopo molti secoli, per un investimentovitivinicolo. Lì però, ovviamente, produ-ciamo vini toscani, su base di Sangiove-

se, Canaiolo e Ciliegiolo, cioè le tre uvestoriche della regione.

Torniamo alla vendita. Quali caratteri-stiche chiedete ai vostri agenti per rappre-sentare adeguatamente sul mercato quelloche fate?Il nostro interesse è una distribuzionequalificata, nei ristoranti, negli alberghi,in tutto quello che è ‘horeca’, e poi negliambienti della distribuzione fine del vi-no, cioè bottiglierie, enoteche, wineshop. È un approccio molto capillare:quasi sempre si tratta di realtà piccole,familiari, che curano in maniera artigia-nale e con molta passione questo lavoro. Per questo occorrono degli interlocutorispecifici, che conoscano l’ambiente e lecaratteristiche qualitative, oltre chequelle economico-finanziarie, dei singo-li operatori; ci vogliono insomma agenticapaci di trattare con grande intelligen-za e perizia tanto i prodotti, quanto i ca-nali distributivi.In più, trattandosi di agenti pluriman-datari, non disdegniamo che rappresen-tino marchi nazionali o internazionali dilivello qualitativo pari o superiore al no-stro, purché si tratti appunto di realtà dipregio che mirano come noi a una di-stribuzione di qualità.

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei...Esattamente. In effetti, quasi senza vo-lerlo, spessissimo ci troviamo in unaspecie di club informale di produttoriche si avvalgono degli stessi agenti perandare dagli stessi clienti.

Senza arrivare al caso estremo dell’agente-sommelier, quanto è importante che il ven-ditore si intenda veramente di vino?

CASE HISTORY

26 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE 27ANNO II / DICEMBRE 2011

Fino a trent’anni fa era estremamenteimportante, perché non c’erano tantimedia interessati al vino. Oggi abbiamoguide a decine, molte riviste specializza-te, e ogni quotidiano ha la sua rubricasettimanale che riguarda il vino. Senzacontare l’enorme numero di blog e sitidedicati al tema. Venticinque o trentaanni fa questo non c’era, o era molto em-brionale, e l’agente era veramente il ‘con-fessore’ dei dettaglianti, quello che ‘por-tava la novità’. Per certi versi comunquelo è ancora, specie quello che cural’azienda di alta qualità. È importanteche l’agente sia molto selettivo rispetto aimarchi che rappresenta e altrettanto se-lettivo, se non addirittura esclusivo, nellascelta dei dettaglianti da servire. Che poiabbia anche una credibilità tecnica è im-portante, però senza bisogno di essere,appunto, un sommelier o un enologo.

E con l’estero come funziona?Con l’estero, pur lavorando con interme-diari diversi, ci regoliamo più o meno al-lo stesso modo. Cerchiamo importatoriesclusivi – ovviamente per quanto ri-guarda il vino del Triveneto, non in as-soluto, perché è normale che lavorinocon tanti operatori sia italiani sia stra-nieri – interessati ad avere un portafo-glio di vini di pregio destinati principal-mente a ristorazione e distribuzione tra-dizionale. Si tratta di professionisti delprodotto di pregio che lavorano a con-tatto diretto con sette area manager perl’export, ciascuno per una zona del mon-do. Ovviamente quando un mercato èper noi di particolare importanza, comegli Stati Uniti o il Canada, oppure comela Russia, che comprende l’Estonia, laLituania, la Bielorussia e i paesi vicini,allora subentra un rapporto diretto.

Voi siete in contatto col mondo, e il mondo –in modo conclamato – sta attraversandouna crisi di proporzioni assai rilevanti.Come si ripercuote tutto ciò su un’attivitàdi eccellenza come la vostra? Siamo tuttorain condizione di dire che il bicchiere è mez-zo pieno?Direi di sì, il bicchiere è mezzo pieno.C’è stato un notevole ridimensionamen-to nel 2009, cominciato nell’ultima par-te del 2008, ma si è trattato più che al-tro di un effetto shock, sia sul mercatointerno sia estero, per cui molti hannocercato di ridurre le proprie scorte ac-quistando meno. Però con il 2010 abbia-mo ripreso con grande vigore, anche secon una distribuzione del mercato di-versa da quella che c’era prima. Il mon-do non è più lo stesso. Tra le realtà dimaggior interesse per noi ci sono molti

paesi del nord, che si avvicinano congrande interesse al vino come a un sim-bolo, una ‘fotografia’ del Mediterraneo.Parlo dei paesi scandinavi, o del Cana-da, che non sono mai stati forti consu-matori di vino ma che lo stanno diven-tando. In generale è corretto dire chequesta crisi ci mette in difficoltà, e che ciha fatto rivedere le stime di crescita. Pe-rò il bicchiere è mezzo pieno. Si può di-re che in campo eno-alimentare, difronte al prodotto di pregio, il consuma-tore è sempre ben disposto.

Insomma, il bicchiere è mezzo pieno ma èsoprattutto molto buono.Diciamo che il bicchiere è mezzo pieno,ma per riempirlo del tutto occorre con-tinuare a far sì che sia riconosciuto nelmondo come molto buono.

Mezzo pieno,molto buono

Al fine di agevolare i tempi delle operazioni on-line e di facilitare la naviga-zione sono stati aggiornati alcuni servizi web nella nuova area riservata InE-nasarco, dedicata gli utenti registrati. Le ditte mandanti possono ora consul-

tare i contributi versati e contabilizzati per i propri agenti tramite una ricerca no-minativa, più semplice e rapida rispetto alla precedente, tramite numero di matri-cola. Possono poi aggiornare la propria ragione sociale, se il codice fiscale non è va-riato, direttamente dal sito, senza dover inoltrare una richiesta di assistenza. Gliagenti con molti mandati, durante la fase di liquidazione del Firr, possono velociz-zare la ricerca del mandato da cessare o di cui si chiede la liquidazione semplice-mente digitando la ragione sociale della ditta. È inoltre possibile consultare la nor-mativa, la modulistica e tutte le notizie utili direttamente dall’area riservata senzadover più ‘abbandonare’ la sessione di lavoro. Si ricorda inoltre che la correttezzadei dati anagrafici registrati nel database è di particolare importanza, perché per-mette di ricevere tutte le comunicazioni da parte di Enasarco, restando sempre ag-giornati sulle novità in corso. Da oggi verificare la correttezza dei propri dati è an-cora più importante: nell’area riservata è stato istituito un controllo automatico sul-l'anagrafica di agenti e società di agenzia. Al momento del conferimento di unmandato, se nel database manca l'indirizzo di residenza di un utente già iscritto, laditta mandante non potrà procedere con l'operazione di conferimento.

Prosegue l’impegno della Fondazione per migliorare sempre più la qualità deiservizi agli iscritti, attraverso la semplificazione delle procedure interne e lavelocizzazione delle attività amministrative. Un processo di rinnovamento

che dal 2010 a oggi ha portato a ridurre del 30-40% i tempi medi di liquidazionedi tutte le prestazioni pensionistiche. Un percorso i cui risultati sono sempre piùconcreti: secondo gli ultimi dati relativi al 2011 tutte le domande per pensioni divecchiaia pervenute tra fine Settembre e Ottobre sono state liquidate con un tem-po medio di 22 giorni.

Nuovi servizi on-line

Pensioni di vecchiaia:tempi più brevi

Sono un agente in attività vicino al-la pensione, ho 67 anni e 18 anni dicontributi al 2011, quando matureròil diritto col nuovo Regolamento?Grazie. Giacomo R. - Milano

Il nuovo Regolamento in vigore dal2012 introdurrà gradualmente ilrequisito della ‘quota 90’, quale

somma tra età anagrafica e anzianitàcontributiva, fermi restando i requi-siti minimi di 65 anni di età e 20 dicontribuzione. Se lei continua a la-vorare, potrà avanzare domanda dipensione a fine 2013, in quanto rag-giungerà i 20 anni di contribuzione.In quel caso infatti lei avrebbe 89punti di quota (69 anni + 20 di con-tributi) e rientrerebbe ampiamentenel requisito previsto per il 2013, cheè quota 87. La quota 90 per gli uo-mini entrerà a regime dal 2016, finoad allora è previsto un periodo tran-sitorio; può consultare la relativa ta-bella nel testo integrale del nuovoRegolamento (art. 15) disponibile sulsito della Fondazione.

In pensionea quota 90,ma per gradi

Pubblichiamo un nuova poesiadi Adriano Tagliapietra, agen-te in pensione che ha al suo

attivo una vasta produzione in ver-si. Dopo lo spazio che gli abbiamodedicato lo scorso numero, abbiamoricevuto apprezzamenti e manife-stazioni di interesse. Per questo ab-biamo scelto di farvi leggere ancorauno dei suoi componimenti, stavol-ta si tratta di un romantico fla-shback...

*** RICORDI VENEZIA ...? ***(Una vecchia foto)

Ricordi quel giorno A Venezia?

Quell’ampia gonna a fiori,e, gli orecchini di cristallo?

E il pergolato con i glicini azzurri.

E il gelatoin piazza San Marco?

Il vento che veniva dal mareti entrava nei capelli

e il Sole nel tuo sorriso.Poi, sul vaporetto ti guardavo.

Ed ero gelosodel vento e del Sole.Soffrivo, perché

non mi venivano le paroleche avrei voluto dirti.

Cos’aveva Venezia da offrirmi quel giorno

se non il tuo amore?

Venezia,il sole e tu

Dal mese di Ottobre è on-lineEnasarco blog, uno spazio per col-loquiare in maniera informale e

diretta con agenti, aziende e, in genera-le, con tutto il mondo legato a Enasar-co. Un luogo dedicato a coloro che de-siderano saperne di più ed essere infor-mati su tutti i temi e le questioni gene-rali che riguardano la Fondazione, al-l'insegna della trasparenza e della con-divisione. È una piazza in cui incon-trarci, discutere, ricevere stimoli cheserviranno alla Fondazione per soddi-sfare meglio le esigenze di agenti, pen-sionati, aziende. Si può accedere al blogdirettamente dal sito www.enasarco.it.

È in reteEnasarco Blog

Grazie all’accordo siglato lo scorso Settembre con i Sindacati dei portieri epulitori degli immobili è stato raggiunto l’obiettivo di salvaguardare tantiposti di lavoro. L’accordo è stato sottoscritto da Cisl (che ha il 90% degli

iscritti tra i portieri) Uil e Ugl e prevede che i portieri potranno continuare a la-vorare alle dipendenze dei condomini con un contratto a tempo indeterminato,e con l’esplicito divieto di licenziamento per almeno cinque anni (una tutela ag-giuntiva rispetto al Contratto nazionale e alle norme di legge). Una garanzia as-sicurata da una clausola inserita in tutti i rogiti. Chi non vorrà passare alle dipen-denze dei condomini otterrà un incentivo che varia in base all’età e al carico fa-miliare, fino a un massimo di 50.000 euro. La cifra media degli incentivi si atte-sterà attorno ai 38.000 euro. Tutti i portieri hanno già effettuato la loro scelta emolti hanno anche già acquistato gli alloggi di servizio, che saranno loro offertiin vendita alle stesse condizioni garantite a tutti gli inquilini.

Portieri: tutelati i posti di lavoro

2928 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE 29ANNO II / DICEMBRE 2011

NOTIZIE PIAZZA GRANDEDOMANDA E RISPOSTA

Gianfranco Moscati è un agentein pensione che ha vissuto sul-la propria pelle le persecuzioni

razziali, tanto che fu costretto nel1943 ad abbandonare la sua Milanoper rifugiarsi in Svizzera. Alla finedella seconda guerramondiale iniziò a racco-gliere una vasta docu-mentazione di vario ge-nere, fatta di lettere, ma-nifesti, poster e franco-bolli, riguardante l’anti-semitismo in Italia e nelresto d’Europa. Oggi, laCollezione Franco Mo-scati conta circa 2.500documenti ed è stata do-nata all’Imperial WarMuseum di Londra. La sua mostra itinerante, Per non di-menticare la Shoah, composta da 87pannelli, è stata esposta per la primavolta nel 2003 e poi ha fatto tappanelle principali città italiane. Oral’autore aggiorna la propria opera, ela raccoglie in un ricco volume dal ti-tolo Gli ebrei sotto il regno sabaudo.Combattenti. Resistenza. Shoah.A Gennaio 2011 il Provveditoratoagli Studi di Modena, con il concor-so di 33 presidi di scuole superioridella città, ha acquistato l’intero ma-teriale della mostra, che è stata espo-sta negli istituti modenesi e poi a ro-tazione in tutta Italia. Il volume rac-coglie una serie di foto e documentiche testimoniano come la storia ita-liana sia stata sempre connessa conquella bimillenaria della componenteebraica insediata nel nostro Paese. Siva quindi dalla lettera del 1848 delCommissariato di Leva della provin-

cia di Saluzzo per l’ammissione degliisraeliti alla Leva, alle foto del 1935nella Sinagoga di Genova in cui ibambini ebrei erano costretti a in-dossare le divise da Figli della Lupa eda Balilla. Si ricordano inoltre attra-

verso immagini, lestorie di ebrei parti-giani come EugenioCalò ed Eugenio Co-lorni (entrambi Me-daglia d’oro alla me-moria) che lottarono epersero la vita percombattere il Fasci-smo. A futura memo-ria vengono anchemostrati gli orribilimanifesti affissi nellecittà italiane all’indo-

mani della promulgazione delle Leg-gi razziali del 1938. Il valore di que-sti documenti/ricordi sta tutto nelmonito finale tratto direttamentedalla Bibbia (Gioele, 1,3):

“RACCONTATELO AI VOSTRIFIGLI,

I VOSTRI FIGLIAI LORO FIGLI

E QUESTIALLE GENERAZIONI

SUCCESSIVE”.

Una raccolta dei pannelli della mo-stra sarà presto in deposito pressol’Associazione Figli della Shoah a cuipuò essere richiesta direttamente alnumero telefonico 02/4152149 o viamail all’indirizzo: [email protected]. È importante ricordare che ilpiccolo contributo richiesto verrà de-voluto in beneficienza.

Libro e mostra, per non dimenticare

Scrivete a Fondazione Enasarco Magazine, Via Antoniotto Usodimare, 31 - 00154 Romao inviate una mail a [email protected]

N el precedente numero vi ab-biamo chiesto di esprimere lavostra opinione in merito ai

soggiorni climatici e termali dellascorsa stagione. Ne è emerso un qua-dro complessivamente confortante: èil segnale che siamo sulla buonastrada, anche se non sono mancate lecritiche. Pubblichiamo una selezionedei numerosi commenti pervenuti,senza ‘f iltri’ di sorta (salvo ometterei nomi delle strutture), all ’insegnadella trasparenza e della voglia dioffrire un servizio sempre migliore.Proprio per questo non ci siamo ti-rati indietro dando voce anche agliutenti che hanno espresso critiche,proteste o lamentele. Solo per ragio-ni di spazio, abbiamo utilizzato de-gli omissis (...) senza modif icare ilcontenuto dei commenti.

Sono stata alle terme di Tabiano.(...) Bellissimo hotel, personale al-tamente qualificato e molto dispo-nibile; ottima, varia e abbondantela ristorazione. Elvira Lara

Da qualche anno vado alle termea Ischia e la mia esperienza è sem-pre stata ottima. Le camere sonomolto spaziose e pulite. La cucinaè eccellente, e lo staff sa coccolarei clienti con una grande disponi-bilità. (...) Qui i clienti Enasarcosono considerati come ‘normali’,non come ‘sotto-clienti’. (...) Cri-stina Piazza

Sono attualmente pensionato, hogoduto da parecchio tempo deisoggiorni termali. (...)-in quasi tutte le strutture conven-zionate frequentate si riceve untrattamento idoneo alla caratteri-stica dell’albergo assegnato (3stelle – 4 stelle).-le cure termali sono in alcuni casisuscettibili di trattamento enor-memente disuguale e, ogni tanto,

dovreste fare delle verifiche. -è invece fuori di dubbio la grandeprofessionalità che si riscontranegli stabilimenti.-non parliamo del grand hotel (...)che non merita tanto nome (èforse solo idoneo per grandi rice-vimenti e banchetti, non certa-mente per cure termali); giudizionegativissimo! Orfeo Simoni

Enasarco risponde: Gentile iscrit-to, grazie per la segnalazione, pre-ziosa perché, come ci racconta, hausufruito spesso di questa prestazio-ne. Ci siamo adoperati – e continue-remo a farlo – aff inché le vostreaspettative siano soddisfatte appie-no. Purtroppo se talune strutturehanno dimostrato dei def icit verif i-cheremo con maggiore attenzione.Quanto al suo giudizio ‘negativissi-mo’ sul Grand Hotel, oltre a espri-merle le nostre scuse per il disagio ar-recato, valuteremo se sarà il caso diprendere provvedimenti, laddoveanche altri utenti manifestasseroanaloghe lamentele.

“Alla mia conferma della prenota-zione, la prima richiesta è stata,come al solito, se intendevo pagareil supplemento giornaliero di 10euro al giorno a persona. Al mio

diniego, mi è stata data una stanzadi 3x4 metri, senza frigobar nécassaforte, come credo debbanoavere almeno gli hotel a 4 stelle(...)”. Impero Cherubini

Enasarco risponde: Gentile iscrit-to, ci spiace se la stanza non è risul-tata idonea né di suo gradimento.Enasarco stipula con alcuni alberghidelle convezioni: ci riserviamo, an-che in base alle vostre segnalazioni,di effettuare delle verif iche ed even-tualmente di intervenire per il futu-ro (non rinnovando, per esempio, laconvenzione).

Ho alloggiato a Ischia. (...) Recep-tion e servizio, sia in camera che insala, degne delle migliori conside-razioni. (...) Rispetto agli anni pre-cedenti, ho notato un livellamentoverso il basso nel servizio cucina.L’albergo merita un’abbondantesufficienza. Giovanni Rabottini

Abbiamo trascorso per la primavolta il turno ad Abano Terme.(...) La struttura, in posizione cen-trale eppure silenziosa, è risultataadatta alle nostre esigenze di per-sone anziane; il personale è effi-ciente e competente, del tuttosoddisfacente la cucina, curata evariata. Francesco Bonardi e Ma-ria Grazia Sinha

Per anni ho usufruito delle presta-zioni integrative, sempre con sod-disfazione. (...) Da anni sono all’-hotel a Riolo: ambiente famigliare,accoglienza, servizi, soggiorno ot-timi e più ancora le cucine. Gian-franco Morgagni

Di seguito elenco gli aspetti in og-getto: località splendida; strutturaalberghiera ottima; accoglienza ot-tima; servizio personale ottimo;cucina pessima. Ercole Piolanti

Succede – specie se, per in-tenderci, le superiori sono

già finite da un po’ – che ci siritrovi a parlare della musicadei ‘nostri tempi’ chiedendo-ci se è solo questione di af-fetto ‘anagrafico’ o se inveceil rock degli anni ‘60 e ‘70abbia effettivamente rag-giunto vette finora inarriva-te. Domanda simbolo, inproposito, è “dove lo trovi,oggi, un gruppo come i PinkFloyd?”. Di risposte ciascuno ha la

sua, ma per quelli che opte-rebbero per “da nessuna par-te” (e anche per molti altri)sarà interessante sapere che èin corso di pubblicazione laversione rimasterizzata deiquattordici album in studio –del 7 novembre, per esempio,la ‘ri-uscita’ dell’indimentica-to Wish You Were Here – chehanno fatto la storia dellamonumentale band inglese. Why Pink Floyd? Si chiamal’immane operazione dimarketing, e contempla an-che tanto materiale mai pub-blicato, versioni ‘alternative,perle da collezionisti, cofa-netti, ‘best of ’ e chi più ne hapiù ne suoni: una scorpaccia-ta per appassionati e neofitidi cui una visita al sitowww.whypinkfloyd.com po-trà rivelare in dettaglio l’ab-bondante menu.

Se a una lettura scorrevole edivertente associate l’idea

di ombrellone e sdraio, poteteanche aspettare la prossimaestate, tanto più che il con-cetto di ‘vacanza’ è ancheespresso nel titolo italiano(ma l’originale, Pioneer, go ho-me! dice altro, e con maggiorepertinenza). Se invece pensa-te che per leggere un librobello e ‘facile’ ogni momentoè buono, allora precipitatevisu questa delizia che – udite –ha la bellezza di 52 anni.La buffa storia dei Kwimper,

che prima sbagliano strada permotivi bizzarri e poi in quellastrada si insediano, dando ini-zio a una nuova vita, risale in-fatti al 1959, e vanta una pri-ma edizione italiana datata1967. La recente ripubblica-zione è dunque il frutto di unduraturo e meritorio tam-tamche ha eletto a ‘cult’ le avven-ture – narrate dal giovane To-by con ingenuità parossistica evincente – di questa famiglio-la dispara e totalmente irrego-lare in un’America ancora allascoperta di se stessa e salda-mente fiduciosa nelle enormipossibilità del suo sogno, incui affiora però – comicamen-te, ma è lo stesso – più di qual-che crepa.

30 FONDAZIONE ENASARCO MAGAZINE

PIAZZA GRANDE

31ANNO II / DICEMBRE 2011

TEMPI SUPPLEMENTARI

DISCHIWhy Pink Floyd?

FILMThis Must BeThe Placedi Paolo Sorrentino con SeanPenn, Frances McDormand

LA PIAZZADEL MERCATO

INVIATEI VOSTRIANNUNCIALL’INDIRIZZO:

[email protected]

LIBRIVacanze matteRichard Powell

Magari sarà anche provin-cialismo, perché in effet-

ti Toni Servillo, ne Il divo eanche prima, non è che fossemeno bravo. Ma sta di fattoche vedere un attore del cali-bro internazionale di SeanPenn diretto dal nostro Pao-lo Sorrentino in un film al-trettanto internazionale muo-ve a sussulti di orgoglio ita-liano in un momento in cuice n’è – diciamo così – uncerto bisogno.Tanto più se l’interpretazio-ne resa da Penn con volto ecorpo sarebbe, se al cinema sene usassero, da applausi ascena aperta.Cheyenne, si chiama il suopersonaggio, ed è – categoriasociale non nutritissima – unarock star in pensione, che seda un lato vive gli agi delle ro-yalties, sembra aver visto tem-pi migliori dal punto di vistadell’energia vitale.La morte di un padre che nonincontra da trent’anni lo ve-drà però protagonista di unroad movie che guarda ilGrande Paese con occhi euro-pei – come è già successo conWenders in Paris, Texas – conun gusto della figurazione chepuò parere compiacimento(eventuale rovescio della me-daglia di un talento lampante)ma che non toglie intensità aquesto sorprendente raccontodi vendetta e scoperta di sé.

Un giornale che arriva acentinaia di migliaia di

persone è sicuramente una‘piazza’ di tutto rispetto. Perquesto abbiamo deciso diprovare a utilizzarla inau-gurando questa piccola ru-brica pensata per vendere,comprare, scambiare, rega-lare. Oppure proporre ideeo iniziative che coinvolganogli iscritti o ancora, sempli-cemente, chiedere una ma-no o un consiglio. Un altromodo per rendere chiaro,come non ci stanchiamo diripetere, che questa rivista èanzitutto la vostra.

Intanto, per rompere ilghiaccio, ecco i primi duemessaggi.

Soggiorni: confrontarsi per migliorare

Vendo una ricca collezionedi CD e LP 33 giri, al costo, inblocco, di euro 300. Generemusicale Frank Sinatra, Pe-rez Prado, Perry Como, FredBuscaglione, Glenn Miller.Spedizioni sul territorio na-zionale.Telefonare 331.1225144

PUBBLICHIAMO ALCUNI COMMENTI - ELOGI , MA ANCHE CRITICHE - SUI SOGGIORNI TERMALI E CLIMATICI CHE ENASARCOPROPONE IN CONVENZIONE. CONTINUATE A DIRCI LA VOSTRA: FONDAMENTALE CONTRIBUTO PER UN'OFFERTA SEMPREPIÙ MIRATA

Vendo motociclo Yamaha T-MAX (cc 500) nero km 9.000anno 2011 unico proprieta-rio. Tagliandato con antifur-to originale sempre garageperfetto € 8.000 non trattabi-li. Per info: [email protected]