Empower your vision (demo)

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Libro di viaggio di un Team in Sudafrica come percorso di crescita personale

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© 2011 Paolo Svegliwww.paolosvegli.it - [email protected]

Edizioni Consorzio Editoriale - Ravenna

Prima edizione Novembre 2011ISBN: 978-88-904273-4-3

In copertina – Foto di Gianluca CappellatoStampato presso Grafiche Zattoni, Bagnacavallo (Ra)

I lettori che desiderano informarsi sui libri e sull’insieme delle attività editoriali possono consultare il sito www.paolosvegli.it

I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati.Nessuna parte di questo libro può essere usata, riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza autorizzazione scritta dell’autore.

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Paolo Svegli

EMPOWERYOUR VISION

Un viaggio aziendale in Sudafrica come percorso di crescita personale

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Sommario:

Introduzione ..................................................................................9

Prefazione .................................................................................... 11

I valori sportivi ........................................................................... 15

1. Prologo (l’idea di un viaggio incentive - formazione esperienziale in chiave “incentive”) ........................... 19

2. Preparare il viaggio e prepararsi per il viaggio (Empower your vision - Empower your vision tour - La leadership di Mandela) ................................ 26

3. Da Riccione a Cape Town (cos’è un team - valori in campo Unione e Spirito di Squadra) ........................................................... 35

4.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, anzi no!... (Briefing sulla leadership personale - Valori in campo: apprendimento e fiducia - formazione esperienziale - la fiducia nel team vissuta “cadendo” - l’inarrestabilità delle ballerie africane) ............................................................................... 47

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5.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Stellenbosh, il “tondino della leadership”, e la Table Mountain... (Valori in campo: ascolto - il leader sa ascoltare, farsi ascoltare e poi seguire - la gara tra i team - valori in campo: competenza) ...................................... 60

6.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Hermanus, la gabbia con gli squali e i quad (ognuno affronti il “suo”mostro - valori in campo: forza emotiva - qual è il valore della formazione esperienziale e del viaggio incentive - valori in campo: scoperta) .......................................................... 77

7.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Da Cape Town al parco del Pilansberg, primo safari.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, ..Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, ..Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . (Valori in campo: visione - altre caratteristiche delle formazione esperienziale - la competitività interna al team)..................................... 94

8.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Secondo safari, il tiro con l’arco, terzo safari e cena nella savana (Valori in campo: curiosità - focus sull’obiettivo - celebrare i successi) ........................................................110

9.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Quarto safari, Johannesburg, Soweto, il ritorno .Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, ..Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, ..Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . (la comunicazione efficace non è un optional nemmeno in Africa - la casa e il mondo di Nelson Mandela)..............................................................127

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10. Dubai e il ritorno (cosa serve per essere felici?) ......................................140

11. Epilogo (è finito un viaggio, ma c’è un viaggio che non finirà mai...) ..............................................................144

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Introduzione

Questo libro è nato da un viaggio.È nato da un diario di viaggio che ho cominciato a scri-vere prima di fare la valigia, e che ho continuato a scri-vere anche dopo essere rientrato in Italia.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

L’idea nasce dall’ispirazione di un viaggio ricco di espe-rienze straordinarie e dall’essersi confrontati con la storia di un personaggio che ha fatto la differenza per sé, per il suo paese e per l’umanità, come Nelson Man-dela.

In realtà le storie che si intrecciano in questo libro sono tre: la prima è quella del viaggio in Sudafrica, la secon-da è quella di Mandela e la terza è quello del percorso di crescita personale di ognuno di noi, del nostro viag-gio eroico verso il nostro meglio.

Quando è ora di partire è bene non indugiare tanto.

Quindi buon viaggio e buon divertimento!

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Prefazione

Ad essere sincera, sono stata un po’ titubante quando Paolo mi ha avvicinata per chiedermi se fossi disponi-bile a scrivere la prefazione al suo libro e questo non solo perché sto vivendo un momento particolarmente impegnativo, ma soprattutto perché in realtà non cono-scevo bene né lui come persona né il suo lavoro. Credo che Paolo abbia percepito questa mia perplessità, ma alla fine del nostro colloquio gli ho detto: se hai pos-sibilità di mandarmi il testo lo leggo volentieri e se la prefazione esce facilmente dalla mia penna, te la scri-verò.E devo dire che sono stata presa da questo libro sin dall’inizio perché in ogni pagina mi sono imbattuta in concetti, atteggiamenti e valori che quotidianamente metto in campo in prima persona e che mi permetto-no di gareggiare con successo a livello mondiale nono-stante ormai stia sfiorando i cinquant’anni.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .E poi, il diario riportato del viaggio che mi ricorda tanto i miei rendiconto di gara che elaboro dopo ogni regata che conta…Del resto, non è un caso che tutta l’attività esposta in questo libro si ispiri a ciò che lo sport può insegnare.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .L’altra cosa che ho detto a Paolo nella nostra chiac-

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chierata, infatti, è stata questa: ma noi due facciamo lo stesso mestiere! Perché ormai da diversi anni relaziono in eventi di formazione di aziende, imprese e in altri contesti sulle applicazioni dello sport in ambiti extra-sportivi.Questo è, appunto, quasi diventato il mio secondo lavo-ro.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Un lavoro, comunque, in cui credo profondamente e ogni giorno di più soprattutto in questo periodo di crisi dilagante.Per mia natura osservo molto e allora vedo tanto pres-sappochismo e tanta politica in giro che premia le ap-partenenze piuttosto che le competenze.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Vedo gente che si accontenta, gente che dice che tanto non cam-bierà mai niente.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . E ancora gente che, se paragonata al funzionamento di una macchina, gira a tutto gas in pri-ma, lamentandosi di tanta fatica senza neppur rendersi conto che esattamente quella macchina lì avrebbe an-che un turbo.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Basterebbe cambiare marcia, basterebbe mettersi in gioco. Le regole del gioco? Quelle del gioco di squadra.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . E con ciò siamo tornati al libro, che racconta come, prendendo spunto dallo sport, si possa imparare come fare le cose giuste, come uscire dalla crisi.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . E so-prattutto racconta l’esperienza positiva di un’azienda che, uscendo dai soliti schemi, percorre strade nuove per trovare risposte efficaci alla crisi che sta colpendo un po’ tutti.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Alla fine, caro Paolo, forse per questa prefazione è stato un valore aggiunto il fatto che noi due non ci conosces-simo.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Perché non l’ho scritta da amica, che magari è an-

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che un po’ spinta dalla voglia di farti un favore, bensì da persona che si rivede e condivide.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . In conclusione, sono convinta - e credo anche tu lo sia - che per cambiare oc-corre cambiare marcia e che per fare ciò lo sport offre mille spunti utili.

Josefa Idemcampionessa mondiale e olimpionica di canoa

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I valori sportivi

Se penso ai valori dello sport, torno indietro con la mente a quando ero un bambino.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Già, perché di fatto le cose che mi hanno insegnato i miei genitori da picco-lo, ho sempre cercato di metterle in pratica anche nella mia attività.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Qualche volta, forse, non ci sono riuscito, ma la strada è sempre stata quella della lealtà.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .La vita, come del resto lo sport, va vissuta nel rispetto degli altri: se possibile anche con generosità.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Difficil-mente avrei potuto eccellere in una disciplina indivi-duale.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Credo che essere all’interno di un gruppo, insegni molte cose.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Prima fra tutte la fiducia nel compagno di squadra ed il sacrificio collettivo per il raggiungimento di un obiettivo, un traguardo.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Tutti mi hanno sempre ri-conosciuto doti di grande trascinatore, ma a volte, sono stati compagni e allenatori a trascinare me. Questi sono valori che ritrovo nella vita di tutti i giorni, nella mia famiglia e con le persone che mi stanno accanto.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Gennaro “Rino” Gattuso, calciatore bandiera dell’ A.C. Milan

e Campione del Mondo con l’Italia nel 2006

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Questo libro è dedicato a tutti coloro che sanno accettare ad ogni età il rischio di fare un

viaggio ma non accettano il rischio di non ampliare il loro mondo.

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1. Premessa

“Sei stato in giro queste vacanze di Natale?”Utilizzo questi pochi minuti di pausa per fare due chiac-chiere con Andrea, durante una serrata giornata di for-mazione con la sua rete di vendita. “No, sono stato in America a dicembre per il lancio del nuovo campionario e ad aprile vado con i ragazzi del commerciale in Sudafrica… vedremo gli squali, faremo un foto safari…”“Bellissimo” dico io “e quanto state via?”“Otto giorni, ad inizio aprile”La mia mente scorre l’agenda, gli impegni previsti in quel periodo dell’anno, e poi sento la mia bocca dire in modo automatico: “Se non fossero così tanti giorni, quasi quasi ti farei un’offerta stracciata per accompagnarvi”.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .“Beh, un viaggio così, che ti fa fare quindici ore di ae-reo per arrivare là, non può essere fatto in meno di una settimana” mi risponde Andrea, “comunque, se decidi di venire anche tu dimmelo rapidamente che stiamo organizzando il tutto adesso”.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

È nata così, chiacchierando sui divanetti di un hotel di Riccione, quest’avventura.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

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Non ho mai capito chi abbia venduto cosa a chi, ma, come dice Andrea, ci siamo trovati subito al volo sulla possibilità di vivere insieme quest’impresa straordina-ria, contribuendo e portando valore per renderla unica.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Passano più di due mesi da quella fredda mattina di fine dicembre e un giorno, riaccendendo il telefono dopo una giornata di corso, vedo l’sms di Andrea che dice: “Ci sei il 4 alle 14 che ci vediamo con l’agenzia che cura la logistica del viaggio?”

Accipicchia! Non posso dire che mi ero quasi dimenti-cato che dovevo andare in Sudafrica, (non dimentichi facilmente che farai un viaggio del genere) ma nono-stante questo, la richiesta di Andrea mi coglie di sor-presa, mi costringe a spostare un paio di appuntamenti e riattiva in me l’entusiasmo per quest’avventura.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Ci incontriamo in Photosì, l’azienda di cui Andrea è amministratore delegato e socio di maggioranza, e così conosco Gianluca, ideatore del progetto mentalitaspor-tiva.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it, un’azienda che promuove lo sport come “valore educativo” e motivazionale.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Per mentalitasportiva.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it la motivazione, ovvero “il mo-tivo per l’azione”, è sinonimo di incentivare.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Pensare in grande per creare grandi risultati

Una delle cose che mi colpisce di più, a cui non avevo

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mai pensato, è che è vero che un bel viaggio è un incen-tivo, un premio per chi lavora, ma qual è il valore che si trova per l’azienda dentro questo incentivo?

Nella frenesia del lavoro quotidiano non capita spesso un momento in cui un imprenditore si riesca a trovare con i suoi migliori collaboratori al di fuori del contesto aziendale, al di fuori dei “ruoli canonici”.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Saper utilizza-re al meglio quest’opportunità può diventare un van-taggio strategico importante da sfruttare fino in fondo.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Non tutti gli imprenditori hanno la lungimiranza di Ste-ve Jobs, che nei mesi di sviluppo del progetto Macintosh portava spesso tutto il team in “ritiro” in località amene dove creatività e spirito di squadra venivano stimolate al massimo.

Certo, ci devi credere, e Andrea ci crede veramente

Poi devi sapere cosa fare, e quindi definire gli obiettivi in modo preciso, decidendo cosa vuoi che succeda gra-zie a questo viaggio; e qui avere un coach aiuta.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Ci siamo incontrati in Photosì con Gianluca e Silvia, anche lei appassionata sportiva ed esperta di viaggi aziendali: capire fino in fondo le opportunità del luogo, i tempi, i costi, saper trovare le soluzioni migliori che ottimizzino tutte le necessità è una delle cose che fa la differenza sul risultato.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

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Anche con loro la sintonia è immediata e totale, è facile lavorare con chi riconosci essere “come te”, avere i tuoi standard, i tuoi valori…

In realtà, come mi fa osservare Gianluca appena ci co-nosciamo, parlare solo di “viaggio” è un po’ riduttivo: il lavoro che si fa per organizzare un “incentive formati-vo” di qualità si muove su quattro aree di cui una sola è la logistica in senso stretto.

La ricetta dell’incentive formativo vincente

Si tratta di avere competenze trasversali al mondo del “business travel”, della comunicazione, dello sport e della formazione proprio per poter agire sinergica-mente con ruoli professionali come il mio e dare il me-glio alle aziende clienti.

Queste aree sono strettamente collegate tra loro e il progetto deve considerarle come ingredienti per ren-dere efficace l’obiettivo formativo (ed incentivante) promesso all’azienda.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Identificare uno sport o un’attività che sia in grado di trasferire un “valore”, attraverso una corretta metafora, significa trovare dei tecnici sportivi, una location adeguata, inserita in un contesto ideale affinché il coach/formatore (in tal caso specializzato in attività esperienziali) sia in grado di estrapolare dall’analisi

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con i partecipanti la metafora formativa.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Questa metafora deve essere tanto centrata con gli obiettivi aziendali, quanto diretta, per attivare l’intui-zione personale e l’apprendimento, che viene scolpita nei ricordi attraverso l’emozione.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

C’è qualcuno, per caso, che non si ricorda dove si tro-vava l’11 settembre quando ha appreso la notizia delle Torri Gemelle? L’emozione accelera l’apprendimento e questo per un’azienda è un immenso valore aggiunto: formare e comunicare con efficacia, divertendosi.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

La parte di comunicazione, in senso più stretto, che all’inizio non mi era chiarissima si è evidenziata in tut-ta la sua importanza quando in ogni luogo dove anda-vamo, nel lodge del safari, piuttosto che sul pullman o nei ristoranti trovavamo il nostro marchio, la nostra bandiera, che conteneva il logo dell’azienda, ma anche il logo del nostro tour, che ci faceva sentire di essere parte di in “viaggio speciale” a noi dedicato e per noi pensato.

Con Silvia e Gianluca decidiamo anche che tutte le esperienze siano collegate tra loro da un “gioco” che leghi immagini, valori sportivi in campo e “gadget-souvenir”.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Per ogni esperienza ci sarà una carta con un’immagi-

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ne che la richiami o richiami il valore in campo, con il nome del valore stesso.

Queste carte, conservate fino alla fine del viaggio, mes-se insieme formeranno sul retro il logo del nostro viag-gio e di Photosì.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .I gadget saranno le “àncore”, cioè l’oggetto fisico che ci riporta in un istante a riprendere concetti vissuti e ap-prendimenti sperimentati.

La preparazione viene curata in ogni singolo dettaglio: ricordo come avessi ritenuto quasi eccessivo fare otto prove di immagine per definire il logo del tour, eppure questo è il modo giusto se si vuole fare la differenza, e noi vogliamo fare la differenza con questo viaggio.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Un invito dettagliato, ad esempio, che prepara al viag-gio, ne fornisce i primi significati e obiettivi; è uno dei passaggi chiave, dove la comunicazione, la logistica e la formazione si incontrano per creare la base sulla quale costruire un risultato straordinario.

Atteggiamento verso l’obiettivoA cura di mentalitasportiva.it (1)

Un obiettivo è uno scopo, una ragione, un sen-so, un significato; comunque si voglia definire, la motivazione per fare o per non fare qualcosa (il motivo per l’azione). Noi di mentalitasportiva.it

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affermiamo che chi segue i valori dello sport è naturalmente una persona vincente. Persegui-re un obiettivo vuol dire intraprendere un percor-so, una procedura, proprio come si comporta un atleta. Cerca la vittoria ma sa che tutto passa pri-ma dal corretto gesto atletico. Si deve concentrare sull’esecuzione, deve focalizzarsi su un obiettivo intermedio. Certo che lo scopo è la vittoria e que-sta viene naturalmente se la prestazione è eccel-lente. Visualizzare gli obiettivi giorno per giorno rende forte la mente, il piccolo successo alimenta il grande successo. La soddisfazione è il proprio equilibrio, la propria forza senza disperdere ener-gie nel pensare agli avversari. La sconfitta non è altro che un risultato che non ci si attendeva e, sot-to questa luce, non rappresenta una delusione ma lo stimolo per fare meglio. Se comprendiamo che l’obiettivo è superare se stessi per tendere alla propria eccellenza (e non direttamente alla vitto-ria) si abbandona la cultura dell’alibi (è colpa dell’arbitro…): con questo spirito l’atteggiamento dello sportivo è sempre ottimista e l’ottimismo fa-vorisce la crescita costante.

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11. Epilogo

“Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma vedere con occhi nuovi”M. Proust

Dal blog:

12 aprile 2011Siamo rientrati da poco più di 24 ore da questa esperienza straordinaria, sono già a pieno ritmo nelle attività quotidiane: ieri un’azienda, oggi altre due, stasera corso aperto al pubblico.I ritmi quotidiani ritornano prepotenti, magari con qualche ora in meno di sonno, ma ogni tanto ci si “rituffa” nelle esperienze meravigliose del viaggio, nelle emozioni che trasferisci a tutti quelli che ti chiedono “com’è andata”?

Avevo pensato di continuare a scrivere il blog del viaggio anche dopo il viaggio, avevo anche pensato che poi non l’avrei fatto... un buon proposito che poi rimane tale...Invece eccomi qui, a riportare questa sensazione di determinazione, di conquista che non vuole essere

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coniugata solo al passato, di atteggiamento che vuole rimanere anche nel quotidiano.“Cosa ti porti a casa da questa esperienza?” è la domanda che ho fatto cento volte ai ragazzi durante il viaggio. E la sera della cena conclusiva nella savana sono loro che lo hanno chiesto a me: “E tu cosa ti porti a casa?”.La risposta che dai a caldo in realtà è la risposta a “Cosa CREDI di portarti a casa?”, e comprende quella serie potente di sensazioni, decisioni, nuove convinzioni, ma anche relazioni diverse con le persone, nuovi sguardi e sorrisi che ti ritrovi in mente.

Ora, invece, rientrato nella quotidianità…Posso dire cosa effettivamente ho portato con me da questo viaggio, e noto che, in questo insieme di sensazioni piacevoli e potenti, predomina l’assoluta consapevolezza di poter continuare a dare maggior potere alla mia visione, ogni giorno, ogni minuto.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Mi risuona in testa una frase di Mandela:

Un vincente è un sognatore che non si è mai arreso

(N. Mandela)

Questa frase mi ricorda quanto è importante essere consapevoli che siamo noi gli artefici del nostro destino, e che solo con il nostro impegno quotidiano potremo raggiungere le mete che ci siamo posti.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Che il

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potere che vogliamo prima di tutto dobbiamo sapercelo riconoscere noi stessi.

La consapevolezza che ogni azione, ogni pensiero che facciamo può darci o toglierci potere, e questo dipende da noi.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Il viaggio fuori di noi è terminato con l’atterraggio dell’aereo, il viaggio dentro di noi può continuare per sempre!

Dai Potere alla tua Visione ogni giorno e goditi il viaggio per realizzarla.

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Ringraziamenti

Nella vita è fondamentale, a mio avviso, fermarsi ogni tanto e guardare indietro per ringraziare le tante per-sone che hanno reso possibile il nostro cammino.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Se guardo al percorso che ha portato a questo libro, non posso non cominciare da Andrea Mainetti, leader visionario e illuminato, ricco di passione ed entusiasmo per il suo lavoro, la sua missione.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . È grazie alla visione di imprenditori come lui che non solo l’economia può prosperare, ma si può anche pensare al lavoro come un momento di crescita personale e di conquista.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Ringrazio Gianluca Cappellato perché insieme abbiamo creato una sinergia immediata, una sintonia proficua, basata sul reciproco rispetto e stima, con la consapevo-lezza di quanto possiamo creare quando riconosciamo il potere degli altri e mettiamo il nostro al servizio di una causa comune.

Ringrazio mia moglie Claudia perché nonostante i suoi

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impegni sempre crescenti, ha mantenuto la sua parola di leggere la prima stesura del libro, aiutandomi nelle correzioni, e perché dal nostro confronto quotidiano anche su tematiche di team work e leadership nascono molte idee.

Ringrazio tutti i miei famigliari, i miei genitori, mia zia Bianca, mio fratello perché credo che il primo senti-mento di “ubuntu”, che ci fa crescere come persone, lo dobbiamo ai nostri vicini, “più vicini”, e il loro sostegno incondizionato è sempre preziosissimo per me.

Un ringraziamento speciale va a Simona per la corre-zione delle bozze.

Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso questo viaggio un’esperienza straordinaria, quindi oltre a Gianluca, anche Silvia, Maria, Dale.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Un ringraziamento va anche al team di mentalitsporti-va.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it per avere fatto da “amplificatore” delle nostre av-venture africane.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Ringrazio Rino Gattuso per la testimonianza sull’im-portanza dei valori sportivi e Sefi Idem per la bella pre-fazione che mi ha scritto, non è facile trovare di questi tempi tanta disponibilità e autenticità in giro.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Ringrazio il Consorzio Editoriale, e le aziende che han-

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no deciso di regalare questo libro dando un chiaro se-gno ai loro clienti e amici.

Infine voglio ringraziare tutto il team con il quale ho vissuto questa straordinaria esperienza, ogni momen-to è stato reso magico anche dalla vostra appassionata partecipazione.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Come trainer e coach posso dire che è veramente un onore avere fatto questo pezzo di strada con persone così speciali.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

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Gli incisi di mentalitasportiva.it

Inciso di MS 1 di Gianluca Cappellato, ideatore e fonda-tore di mentalitasportiva.it

Inciso di MS 2 di Raffaella Toniolo, psicologa dello sport

Inciso di MS 3 intervista/commento di Gabriele Testi, vicedirettore di menatlitasportiva.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it su Antony Robbins

Inciso di MS 4 dal “Diario di Viaggio” di Marco Costa, biker estremo

Inciso di MS 5 intervista/commento di Gabriele Testi, vicedirettore di menatlitasportiva.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it dal blog “i tesori di Amleta”

Inciso di MS 6 di Federica Tisato, mental trainer

Inciso di MS 7 di Paolo Svegli, coach e trainer aziendale.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .

Inciso di MS 8 commento di Federica Tisato, mental trainer

Inciso di MS 9 di Massimo Nobili, business coach

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Inciso di MS 10 Gladys Bounous psicologa dello sport

Inciso di MS 11 intervista a Gaime Origgi, nazionale di Orienteering

Inciso di MS 12 Luca Donini, campione del mondo di Volo Libero in Parapendio Inciso di MS 13 Gladys Bounous psicologa dello sport

Inciso di MS 14 Luigi Mengato, docente in materie com-portamentali

Inciso di MS 15 Gianluca Cappellato, ideatore e fonda-tore di mentalitasportiva.it

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Bibliografia e testi consigliati

Trovate questi titoli e anche altri su temi collegati anche su www.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .paolosvegli.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it/ libri

Nelson Mandela - Io, Nelson Mandela - Sperling & Kupfer Editori, 2010 Un libro per chi vuole conoscere il personaggio Nelson Mandela, ma anche l’uomo Nelson Mandela, decisamente più agile del più completo “Lungo cammino verso la libertà“.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Con una prefazione straordinaria di Barak Obama.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . (*)

Nelson Mandela - Lungo cammino verso la libertà – Feltrinelli Editore Milano, 1996 Questo è il (lungo, 600 pagine!) libro che descrive nel dettaglio la vita di Mandela fino alla sua elezione a presidente della Repubblica Sudafricana, straordinario, come la storia che racconta.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . (**)

Jay Elliot - Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro - Ulrico Hoepli Editore S.p.a., 2011. La storia di Steve Jobs

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vista da uno dei suoi più stretti collaboratori, ricca di spunti e di aneddoti ci racconta nel bene e ne male le caratteristiche di uno dei geni del nostro tempo.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .(*)

Clint Eastwood, Invictus - Un film straordinario e coinvolgente che racconta la leadership di Nelson Mandela attraverso gli episodi seguenti alla sua elezione a presidente del Sudafrica, intrecciandoli con la storia sportiva della nazionale sudafricana di rugby.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .(*)

S.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Gilligan, R.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Dilts - Il risveglio dell’eroe con la pnl - Alessio Roberti Editore, 2011. Questa è la trascrizione di un corso di 4 giorni che Dilts e Gilligan fanno con molto umorismo ma anche con molta profondità di pensiero.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Gli esercizi che sono proposti sono in grado di fare emergere in ciascuno di noi la propria chiamata e il viaggio a cui siamo chiamati come eroi.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . (**)

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Altri testi:

P.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Svegli, L.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Baglini - Teamcoaching in azienda, Phasar,2009 (*)Marianne Williamson - Ritorno all’amore, My life edizioni, 2011.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . (*)A.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Deering, R.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Dilts, J.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, . Russell - Coaching e Leadership, Alessio Roberti, Bergamo 2004 (**)David Clutterbuck - Team Coaching, Alessio Roberti, Bergamo 2009 (***)Patrick Lencioni - Le cinque disfunzioni del Team, ETAS, Milano 2007 (*)Gian Paolo Montali - Scoiattoli e Tacchini, RCS, Milano 2008 (*)Stever Robbins - Appunti del Coach Manageriale e Aziendale, Alessio Roberti, Bergamo 2005 (**)

Legenda: Di facile comprensione e utilizzo per tutti: *Da studiare con attenzione: **Per Esperti: ***

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Trovi le foto e qualche filmato di questo viaggio straordinario su: www.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .paolosvegli.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it/sudafrica oppure suhttp://www.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .mentalitasportiva.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .it/home/formazione/aziendale/diario-photosi-dal-sud-africa-empower-your-vision.Giorno 1: Robben Island e Table Mountani, .html

Se questo libro ti ha ispirato domande o vuoi avere maggiori approfondimenti:

[email protected] 1: Robben Island e Table Mountani, .it

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