Emmaus Dicembre 2009

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“…mentre discorrevano Gesù si avvicinò” PERIODICO DELLE PARROCCHIE DI MUSILE DI PIAVE, CHIESANUOVA, MILLEPERTICHE, PASSARELLA, SANTA MARIA DI PIAVE, CAPOSILE ANNO 3 - N. 4 DICEMBRE 2009 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] ANNO 3 - N. 4 DICEMBRE 2009 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] m m A AN AN N NO NO O N 3 - N N. 4 DI DICE CE MB MBRE RE 200 009 9 - Pi Piazza L Lib iber à , 2 2 - 3 30 00 02 024 4 MU MUSI SILE L D DI I P PIAV AVE E - T Tel. e e F Fax 0 042 421. 1 52 230 308 8 - - E- E-ma mail il: em emma maus u .m mu us s l il ile@ e@gm gm i ail. l.co co m m m A AN NNO N 3 - - N N. 4 DI IC CEMBRE RE 2 200 009 - Piaz azza z L Lib iber er, 2 - 3 3002 024 4 U MUSI S LE LE DI PI PIAV AVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E E-mail: emmaus.mus sil ile@gm ai ail. l com m ANNO 3 - N. 4 DICEMBRE 2009 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] “SANTO NATAL” O “UBRIACO NATAL”? ome ogni anno, con l'approssimarsi dell'inverno, il Natale è alle porte. Probabilmente molti di noi sono spesso con la mente a questo mo- mento, forse perché con la temperatura fredda se ne respira il clima; le atmosfere, la luce particolare che c'è nell'aria in questo periodo del- l'anno lo richiamano chiaramente, anche semplicemente mediante un processo associativo - magari favorito, quando non anche forzato, dalla pressione che in questo senso esercitano, ormai da tempo, le azioni pubblicitarie e commerciali in generale. Se è vero che molti di noi pensano al Natale con frequenza e lo attendono, è altrettanto vero che molti altri non vedono l'ora che sia già passato. Sì, come spesso avviene per le cose totalizzanti, il Natale è così: induce reazioni estreme... In- fatti anche chi ostenta indifferenza non può fingere di fuggire il confronto con questa re- altà - e il dissimulare indifferenza sembra quasi essere la naturale conseguenza di un'avversione di fondo contro questa festi- vità. Come mai? Come mai si possono ri- scontrare essenzialmente due tendenze verso il Natale? Com'è possibile ad esempio che una stessa persona abbia attitudini di- verse di anno in anno per esso o che le sue propensioni cambino anche durante lo stesso giorno di Natale? P enso sia ca pita to a tutti, almeno in un anno della propria vita di a vere in antipa tia il Na - tale... anche quando, ma gari, lo si a ttendeva speranzosi e poi nell'arco della stessa giorna ta ne siamo rimasti delusi... 'come hai passa to il Na - tale?' - 'non bene: sì credo nel Na tale ma quest'anno m'ha un po' de - luso...'; quante volte abbiamo assistito a simili scambi di ba ttute, forse ormai ci siamo anche abitua ti a considerazioni di questo tipo! Il fatto è che, sia che ci riconosciamo nello spirito Natalizio sia che lo rifuggiamo, nessuno di noi, in genere, passa il Natale perfetto. Perché questo? Perché siamo per lo più portati a restare delusi anche se ade- riamo allo spirito del Natale quando non arriviamo addirittura ad averlo in dispetto? Mi verrebbe da dire che il motivo è che non viviamo bene il Natale! Non l'abbiamo mai vissuto bene nella nostra vita probabil- mente... Forse non è sbagliato pensare che per vivere bene un evento è necessario viverlo cogliendone il suo senso più pieno... ecco quindi il problema! Abbiamo, credo perso il punto di riferimento della festa. Se non sa ppiamo perché festeggiamo ci riuscirà molto più inna turale fe - steggiare! La festa del Na tale esiste per celebrare la Nascita e l'Incar - nazione di Nostro Signore! Dio s'è fa tto uomo come noi, uomo per noi, per salvarci; per dimostrarci che è possibile vivere come Egli ci ha in - segna to, come uomini veri, cioè, non come bestiole lega te al proprio istinto ma come esseri liberi in grado d'esercitare pienamente il proprio libero arbitrio come farebbe un dio - infa tti, con la sua incarnazione, vita, passione e resurrezione- Cristo non c'ha forse insegna to che di Dio siamo figli e che a Dio sarebbe opportuno cercar d'as - somigliare visto che saremmo 'a sua imma gine e somiglianza'? Se comprendessimo questo, che siamo destinati ad essere eterni e divini per l'Amore che Egli ci ha voluto non saremmo ben lieti di celebrare tutto questo? Certo: non è così semplice capirlo... ecco spiegato il perché di Av- vento, veglie, Novene, etc. Se si vuole capire qualcosa di così grande e importante è necessa- rio prepararsi! A questo son funzionali tutti que- sti eventi... meno utili a comprendere il vero senso del Natale forse sono tutte quelle ebbrezze e quelle cose di contorno di stampo materialista, così ubriacanti per la mente e per il cuore... A noi che il Na tale lo dobbiamo vivere resta da sce - gliere che tipo di Na tale vogliamo... meglio un 'Santo Na tal' o un 'ubriaco na tal'. Se ben ricordo la tradizione opta va per il primo... ma si sa: le tradizioni non son più di moda al giorno d'oggi. Molti infa tti pretendono di festeggiare il Na tale come festa laica - basti pensare che lo si festeggia anche in culture lontane da quella cristiana. Mi chiedo personalmente che cosa festeggi un non-cristiano a Na tale... Nello scegliere che tipo di Na tale che ci au - guriamo di vivere possa il buon senso guidarci e, prima ancora, ci guidi il buon Dio e il suo Santo Spirito! Buon 'Santo Na tale'! Federico Contarin Questa bella riflessione di Federico ci aiuti a ritrovare il senso vero del Natale. Da parte di noi sacerdoti della collaborazione pastorale di Musile buona lettura e Buon Natale (quello vero!) a tutti! Auguriamo a tutti un Buon Natale e Felice Anno Nuovo! C

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Collaborazione Pastorale di Musile di Piave - Emmaus Dicembre 2009

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“…mentre discorrevano Gesù si avvicinò”PERIODICO DELLE PARROCCHIE DI MUSILE DI PIAVE, CHIESANUOVA, MILLEPERTICHE,PASSARELLA, SANTA MARIA DI PIAVE, CAPOSILE

ANNO 3 - N. 4 DICEMBRE 2009 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] 3 - N. 4 DICEMBRE 2009 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] NONOON 33 - NN. . 4 DIDICECEC MBMBRERE 200009 9 - PiPiazzaza L Libiberrtààtà, , 2 2 - 3300002024 4 MUMUSISILEL D DI I PPIAVAVE E - TTel. ee F Faxax 0 042421.1 52230308 8 -- E-E-mamailil: : ememmamausu .mmuuss lilile@e@gmgm iail.l.cocoommmAANNNON 3 -- N N. 4 DIICCEMBRERE 2200009 - Piazazzaz LLibiberertà,, 2 - 330020244 UMUSIS LELE DI PIPIAVAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - EE-mail: emmaus.mussilile@gmg aiail.l commANNO 3 - N. 4 DICEMBRE 2009 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected]

““SSAANNTTOO NNAATTAALL”” OO ““UUBBRRIIAACCOO NNAATTAALL””??ome ogni anno, con l'approssimarsi dell'inverno, il Natale è alle porte.

Probabilmente molti di noi sono spesso con la mente a questo mo-mento, forse perché con la temperatura fredda se ne respira il clima;le atmosfere, la luce particolare che c'è nell'aria in questo periodo del-l'anno lo richiamano chiaramente, anche semplicemente mediante unprocesso associativo - magari favorito, quando non anche forzato, dallapressione che in questo senso esercitano,ormai da tempo, le azioni pubblicitarie ecommerciali in generale. Se è vero che moltidi noi pensano al Natale con frequenza e loattendono, è altrettanto vero che molti altrinon vedono l'ora che sia già passato. Sì,come spesso avviene per le cose totalizzanti,il Natale è così: induce reazioni estreme... In-fatti anche chi ostenta indifferenza non puòfingere di fuggire il confronto con questa re-altà - e il dissimulare indifferenza sembraquasi essere la naturale conseguenza diun'avversione di fondo contro questa festi-vità. Come mai? Come mai si possono ri-scontrare essenzialmente due tendenzeverso il Natale? Com'è possibile ad esempioche una stessa persona abbia attitudini di-verse di anno in anno per esso o che le suepropensioni cambino anche durante lostesso giorno di Natale? Penso sia capitato atutti, almeno in un anno della propria vita di avere in antipatia il Na-tale... anche quando, magari, lo si attendeva speranzosi e poi nell'arcodella stessa giornata ne siamo rimasti delusi... 'come hai passato il Na-tale?' - 'non bene: sì credo nel Natale ma quest'anno m'ha un po' de-luso...'; quante volte abbiamo assistito a simili scambi di battute, forseormai ci siamo anche abituati a considerazioni di questo tipo!Il fatto è che, sia che ci riconosciamo nello spirito Natalizio sia che lorifuggiamo, nessuno di noi, in genere, passa il Natale perfetto. Perchéquesto? Perché siamo per lo più portati a restare delusi anche se ade-riamo allo spirito del Natale quando non arriviamo addirittura ad averloin dispetto? Mi verrebbe da dire che il motivo è che non viviamo beneil Natale! Non l'abbiamo mai vissuto bene nella nostra vita probabil-mente... Forse non è sbagliato pensare che per vivere bene un eventoè necessario viverlo cogliendone il suo senso più pieno... ecco quindi ilproblema! Abbiamo, credo perso il punto di riferimento della festa. Se

non sappiamo perché festeggiamo ci riuscirà molto più innaturale fe-steggiare! La festa del Natale esiste per celebrare la Nascita e l'Incar-nazione di Nostro Signore! Dio s'è fatto uomo come noi, uomo per noi,per salvarci; per dimostrarci che è possibile vivere come Egli ci ha in-segnato, come uomini veri, cioè, non come bestiole legate al proprioistinto ma come esseri liberi in grado d'esercitare pienamente il proprio

libero arbitrio come farebbe un dio - infatti, con lasua incarnazione, vita, passione e resurrezione-Cristo non c'ha forse insegnato che di Dio siamofigli e che a Dio sarebbe opportuno cercar d'as-somigliare visto che saremmo 'a sua immagine esomiglianza'? Se comprendessimo questo, chesiamo destinati ad essere eterni e divini perl'Amore che Egli ci ha voluto non saremmo benlieti di celebrare tutto questo? Certo: non è cosìsemplice capirlo... ecco spiegato il perché di Av-vento, veglie, Novene, etc. Se si vuole capirequalcosa di così grande e importante è necessa-rio prepararsi! A questo son funzionali tutti que-sti eventi... meno utili a comprendere il verosenso del Natale forse sono tutte quelle ebbrezzee quelle cose di contorno di stampo materialista,così ubriacanti per la mente e per il cuore... A noiche il Natale lo dobbiamo vivere resta da sce-gliere che tipo di Natale vogliamo... meglio un

'Santo Natal' o un 'ubriaco natal'. Se ben ricordola tradizione optava per il primo... ma si sa: le tradizioni non son più dimoda al giorno d'oggi. Molti infatti pretendono di festeggiare il Natalecome festa laica - basti pensare che lo si festeggia anche in culturelontane da quella cristiana. Mi chiedo personalmente che cosa festeggiun non-cristiano a Natale... Nello scegliere che tipo di Natale che ci au-guriamo di vivere possa il buon senso guidarci e, prima ancora, ci guidiil buon Dio e il suo Santo Spirito! Buon 'Santo Natale'!

Federico Contarin

Questa bella riflessione di Federico ci aiuti a ritrovare il senso vero del Natale.

Da parte di noi sacerdoti della collaborazione pastorale di Musile buona lettura eBuon Natale (quello vero!) a tutti!

Auguriamo a tutti un Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

C

DICEMBRE 200922

IInn ooccccaassiioonnee ddeellll’’aannnnoo ssaacceerrddoottaallee uunn’’iinntteerrvviissttaa ““ddaa iieennee”” aaii sseeii pprreettii ddeellllaa ccoollllaabboorraazziioonnee

don Vanio (V) don Giorgio (Gio) don Flavio (F) don Armando (A) don Giancarlo (Jak) don Saverio (S)

1) Sei contento di essere prete? Perchè?

V: Sì, sono contento, perché mi sento a casa mia e quindi uno a casa propria sta bene, no?

Gio: Si sono contento, perché ho molte possibilità di parlare di Gesù.

F: Si, sono contento di essere prete perché sento la bellezza del poter stare acanto alle persone ed accogliere il lorovissuto.

A: Sono contento, stracontento: Mi sento molto fortunato perché anche adesso, da anziano, dalla mattina appena sveglio fino alla sera non sono solo, ma c'è chi sta accanto a me e mi fa compagnia.

Jak: Sono contento di essere prete perché puoi rendere un buon servizio alle persone, con la consapevolezza di superare le distanze e vivere alla pari.

S: Sono prete da quasi 19 anni ormai. Sono contento di esserlo e non avrei mai pensato di diventarlo e spesso mi chiedo se ne sono degno. L’idea che avevo di prete 19 anni fa è completamente diversa da come sono oggi, riscontrando tutti i miei limiti e peccati.

2) Rifaresti questa scelta?

V: Ovvio!Gio: Questa domanda è un po’ difficilina.. direi che non mi

dispiacerebbe sposarmi… per vedere com’è. F: Sì, rifarei questa scelta.A: Sì, la rifarei questa scelta anche oggi.Jak: Rifarei questa scelta oggi, con maggior consapevolezza

e dando contenuti diversi ai motivi di allora (sono entratoin seminario a 11 anni): la vita mi ha insegnato sicuramente cose nuove rispetto alla partenza.

S: Rifarei certamente questa scelta, forse dando più tempoall’ascolto personale di me stesso, alla preghiera e alle scelte più radicali della vita.

3) Se non fossi stato prete…?

V: Sarei un professore di matematica.Gio: Mi sarebbe piaciuto,quando avevo l’età delle superiori,

fare il giornalista sportivo; a quell’epoca pensavo quello. Oggi giorno non so cosa mi piacerebbe fare se non fossistato prete.

F: Il falegname.A: Il mediatore commerciale, l'addetto alla compravendita,

come mio papà.Jak: Ho fatto l'operaio, il sindacalista, l'operatore sociale: avrei

comunque scelto il “sociale”S: Mi sarebbe piaciuto diventare veterinario, magari in

Australia: il mio ideale era Woobinda (veterinario australiano per i canguri).

4) E’ difficile essere prete oggi?V: Difficile quanto quello di genitore.Gio: Non saprei dire oggi rispetto a ieri perché non c’ero

quindi non ho punti di riferimento… ma, non direi particolarmente difficile ogni età ha le sue difficoltà. Quello che ritrovo di più oggi è che non conti granchéper la maggioranza delle persone, mi da l’impressione che una volta c’era più considerazione, oggi invece noo sempre meno …

F: Pur essendo bello, è difficile come ogni scelta vocazionale definitiva. Anche per il clima di indifferenzanei confronti della Chiesa.

A: Una volta era più facile fare il prete perché avevi tutto in parrocchia: asilo, scuola, dottrina. Tutto veniva fatto qui, sul posto. C'erano tanti bambini,famiglie. La parrocchia era un punto di riferimento importante, e c'era solo quello.

Jak: E' difficile se si confonde lo spirituale con la fuga dalla realtà. La difficoltà a fare il prete sta nella tentazione di rifugiarsi in un mondo astratto con risposte al di fuoridelle richieste di oggi: per esempio la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato.. Perché ?: ci troviamo di frontead una società diventata, giustamente, esigente, in cuial prete non si perdona niente...

S: E’ entusiasmante essere prete in quest’epoca ed è certamente una grande sfida.

5) La tua gioia più grande? La tua fatica più grande?

V: Gioia: L’essere innamorato. Fatica: L’ipocrisia: riuscire a gestire l’ipocrisia altrui.

Gio: La mia più grande gioia…bèh mi piace molto predicare inchiesa, mentre la mia più grande fatica è accettare il fatto che la gente non mi tratta come fossi una persona, ma come “ uno” che ha un ruolo; un funzionario: vede prima di tutto don Giorgio che Giorgio…non so se si può dire così…

F: Gioia: essere accanto alle famiglie. Fatica: correre tantocon la sensazione di non fare l'essenziale.

A: Gioia: Essere ancora sacerdote nella mia parrocchia, accudito con tutti i sussidi necessari. Devo arrivare fino a 100 anni! Fatica: E' stata quella di non essere riuscito a far fronte alle divisioni, ai contrasti. Ora sono sereno.

Jak: Gioia: verificare che la presenza e l'intervento mio di pretea nome di Dio è efficace contro la disperazione, depressione, la mancanza di speranza. Fatica: l'incontro con l'indifferenza e la diffidenza.

S: Gioia: essere sempre me stesso in mezzo alla gente epoter testimoniare coi fatti più che con le parole il sentirmi amato da Gesù. Fatica: E’ difficile sentire chetante persone non hanno più fiducia nella Chiesa e nella fede cristiana.

33DICEMBRE 2009

6) Cosa non sopporti?

V: Il chiacchiericcio, la non chiarezza, il vizio del pensiero… il peccato!

Gio: Bèh direi… forse proprio quello che ho appena detto. Non c’è molto interesse per me come persona ma moltodi più per quello che posso dare come prete, o l’idea chele persone hanno come prete più che guardare me come persona.

F: L’ipocrisia.A: I poteri forti, anche nei comportamenti delle persone.

Sono contro ogni forma di autoritarismo.Jak: La soppraffazione ed il paternalismo, ed il fatto che

si considerino gli altri inferiori e ignoranti.S: L’ipocrisia, le persone già arrivate (che “hanno già capito

tutto”), le persone che rispondono “insomma” quando gli chiedi come stanno?Non sopporto me stesso quando voglio avere l’ultima parola.

7) Cosa diresti a Papa Benedetto XVI?

V: Cosa gli devo dire? “Tanti auguri” o “Non vorrei essere al tuo posto!”

Gio: Bèh che dire… dirò che mi fa un po’ tenerezza perché hol’impressione che abbia un ruolo così alto che lo tiene inevitabilmente lontano dalla gente e dalla realtà…non può essere altrimenti…mi fa un po’ compassione, diciamo così.

F: Grazie per il tuo spessore culturale e per tentare il dialogotra le culture.

A: Questo papa è un po' tedesco (tutto d'un pezzo). Che porti pazienza e che si dimentichi di essere tedesco.Che cerchi di imitare papa Giovanni XXIII, l'umile.

Jak: Gli direi che faccia in modo che i problemi reali dell'umanitàdiventino problemi della Chiesa e che si faccia portavocedelle richieste dei lavoratori per essere presenti maggiormente nella Chiesa.

S: Gli direi che sono proprio contento di ciò che dice e scrive e del suo modo semplice e umile di porsi. Gli direi anche di avere atteggiamenti e scelte più radicali, più poveri, magari più coraggiosi e profetici.

8) Descrivi con una parola gli altri 5 tuoi “colleghi”:V: Don Saverio: l’entusiasta. Don Giorgio: l’enigma.

Don Flavio: la sicurezza. Don Giancarlo: tenace.Don Armando: il nonno

Gio: Don Saverio direi loquace. Don Vanio direi schietto.Don Armando direi un boss. Don Giancarlo intelligente e Don Flavio direi equilibrato.

F: Don Armando: Buon nonno. Don Giancarlo: appassionato della cultura. Don Saverio: Aperto.Don Vanio: mistico. Don Giorgio: bravo ascoltatore

A: Don Flavio: quello che mi sta preparando alla morte. Don Giancarlo: è un bravo cantante. Don Saverio: Buono e disponibile. Don Vanio: l'è un puteo.. Don Giorgio: semplice, senza filtri.

Jak: Don Armando: tenace. Don Flavio: Appassionato.Don Saverio: Frenetico. Don Vanio: poeta utopico.Don Giorgio: teologo istintivo.

S. Don Giorgio: volpone. Don Flavio: preciso. Don Giancarlo: libero. Don Armando: inossidabile. Don Vanio: artista.

9) Descrivi te stesso con una parola:V: Umile no, eh? Allora la classe… ahahah!Gio: Direi….direi, direi, direi…contemplativo.F: “Boia chi molla”A: Innamorato della vitaJak: LibertarioS: Inguaribile ottimista

10) L’ultimo libro che hai letto?

V: “Consigli per la vita spirituale” (Andrè Louf)Gio: “Un uomo” (di Orianna Fallaci)F: “Preti” (di Vittorino Andreoli)A: Io non ho mai studiato, neanche a scuola. Non ho

mai letto libri e non ho mai scritto le mie prediche...Jak: “I Veneti” (Bepi Toffolo) e “Se questo è un Dio” (Raniero La Valle)S: “L’arte di ben morire” (San R. Bellarmino)

11) Hai degli hobby? Riesci a coltivarli regolarmente?

V: In ordine di importanza: scrivere, lavorare il cuoio, la pittura, la musica e il giardinaggio.

Gio: Fare viaggi in bicicletta, cantare, suonare la chitarra,recitare Dante, leggere, nuotare, giocare a calcio.

F: La lettura dei romanzi e i “gialli”. Non proprio regolarmente

A: Si. La musica è la mia grande passione. Ho direttoben cinque bande dove insegnavo tutti gli strumentia fiato e la pesca con la bilancia. I pesci però li hosempre regalati.

Jak: Hobby: la nostra storia locale. Sto pubblicando un librosulla condizione della donna contadina fra le due guerre.Da pensionato e con relazioni dirette con gli adulti seguouna scuola di formazione UNIPER “Università per anziani”.

S. Mi piace molto leggere e andare al cinema, vederemostre e viaggiare. Sognando faccio tutto questoma per i tempi che ho lo faccio ben poco. Ho duesogni nel cassetto: imparare bene l’inglese e suonare la batteria.

12) Ti piace questa chiesa ? Come vorresti che fosse?

V: Che manifesti il suo Signore… Povera!Gio: Questa chiesa… mi pare un po’ troppo innamorata

dei grandi ideali e delle frasi fatte, a scapito della verità…F: Sono innamorato della chiesa, anche se la vorrei più

libera e coraggiosa nel denunciare i mali del nostrotempo.

A: Questa Chiesa va bene, più che bene. Ho celebrato finoad ora 37.359 S.Messe.

Jak: La vorrei meno organizzata burocraticamente, meno sicura di se stessa e della propria forza, maggiormenteumile, povera e abbandonata alla volontà del Padre. Una Chiesa che fa forza su Gesù Cristo e non su se stessa.

S: Mi pace perché è la mia famiglia. La vorrei più radicale emeno saccente, più vicina alla realtà.

13) Chiudi l’intervista con una citazione:

V: “Tieni il tuo spirito agli inferi e non disperare!” (San Silvano del Monte Athos), oppure “Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre.”(David Maria Turoldo).

Gio: Una massima….boh!...una massima…mi viene in menteuna cosa che ho letto su un libro tempo fa che mi è piaciuta e che suona un po’ come una massima, diceva:“limitati a guardare e un giorno vedrai!”

F: “Abbandonare i segni del potere per abbracciare il poteredei segni” (don Tonino Bello)

A: “La storia è meglio viverla che studiarla”Jak: “Quello che i nostri occhi hanno visto, quello che le

nostre orecchie hanno udito del verbo della vita loannunciamo a voi” (Prima lettera di San Giovanni).

S: “Non si vede bene che con gli occhi del cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” (dal Piccolo Principe)

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ATTO DI CONSACRAZIONEPERSONALE A MARIA

adattamento dall’Atto di consacrazione delle“Missionarie dell’Immacolata padre Kolbe”

Vergine Immacolata,Regina e Madre nostra,cui Dio volle affidare l’opera della nostra santificazione,accogli questa mia preghiera.

Ti offro tutto il mio esseree tutta la mia vita:tutto ciò che ho, tutto ciò che sono:il mio corpo, il mio cuore, la mia anima.

Fammi comprendere la volontà di Dio su di me.Concedimi di riscoprire la mia vocazione cristianae di vedere l’immensa sua bellezza.

Donami un amore grande alla Chiesa.Concedimi di conoscertisempre più profondamente,di intuire i segreti del tuo amoree di essere un docile strumentonelle tue maniper condurre tutti i miei fratelli a Dioper mezzo del tuo Cuore immacolato.

Amen

In occasione dell’anno mariano diocesano ecco:PREGHIERA PER L’ANNO SACERDOTALE

Signore Gesù,Tu hai voluto donare alla Chiesa, attraverso San GiovanniMaria Vianney, un’immagine viva di Te, ed una personifica-zione della Tua carità pastorale.Aiutaci, in sua compagnia ed assistiti dal suo esempio, avivere bene quest’Anno Sacerdotale.Fa che possiamo imparare dal Santo Curato d’Ars il mododi trovare la nostra gioia restando a lungo in adorazionedavanti al Santissimo Sacramento; come la Tua Parola checi guida sia semplice e quotidiana; con quale tenerezza ilTuo Amore accolga i peccatori pentiti; quanto sia conso-lante l’abbandono fiducioso alla Tua Santissima Madre Im-macolata; quanto sia necessario lottare con vigilanzacontro il Maligno.Fa, o Signore Gesù, che i nostri giovani possano appren-dere dall’esempio del Santo Curato d’Ars, quanto sia ne-cessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale che Tuvuoi affidare a quelli che si aprono alla Tua chiamata.Fa che nelle nostre comunità – come ad Ars a quel tempo– ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia cheTu compi quando un sacerdote sa “mettere l’amore nellasua parrocchia”.Fa che le nostre famiglie cristiane si sentano parte dellaChiesa – dove possono sempre ritrovare i Tuoi ministri – esappiano rendere le loro case belle come una chiesa.Fa che la carità dei nostri Pastori nutra ed infiammi la ca-rità di tutti i fedeli, affinché tutte le vocazioni e tutti i cari-smi donati dal Tuo Santo Spirito possano essere accolti evalorizzati.Ma soprattutto, o Signore Gesù, concedici l’ardore e la ve-rità del cuore perché noi possiamo rivolgerci al Tuo PadreCeleste, facendo nostre le stesse parole che San GiovanniMaria Vianney utilizzava quando si rivolgeva a Lui:

“Vi amo mio Dio, e il mio unico desiderio è di amrVi fino all’ultimo respiro della mia vita.Vi amo, o Dio infinitamente amabile, e desideroardentemente di morire amandovi, piuttosto chevivere un solo istante senza amarVi.Vi amo Signore, e la sola grazia che Vi chiedo è di amarVi in eterno.Mio Dio, se la mia lingua non può ripetere sempre che io Vi amo, desidero che il mio cuoreVe lo ripeta ad ogni mio respiro.Vi amo, o mio Divin Salvatore, perché siete statocrocifisso per me;e perché Voi mi tenete crocifisso quaggiù per Voi.Mio Dio, fatemi la grazia di morire nel amandoVie sentendo che io Vi amo”

AMEN

Il mondo dell'associazionismo èuna tra le realtà che più da vicinotoccano la nostra vita, forse al-l'insaputa di molti. Ancora piùimportanti risultano i dati di que-sto comparto se si prende inconsiderazione l'area geograficadel nordest, ove le associazionirisultano ormai un'immancabileelemento della nostra società e,constatando questa dinamicaanche a livello locale (sono oltre60 le associazioni registrate peril 2009 presso l'apposito albo delcomune di Musile), non pos-siamo non dedicare a questeconsiderevoli iniziative uno spa-zio nel nostro giornalino parroc-chiale.Si spazia dall'associazione cul-turale a quella per la tutela dei di-ritto della donna, dall'associa-zione caritatevole a quella di im-prenditori e artigiani. Se v'è unconcetto, dunque, che riesce adessere apprezzato da tutti e delquale tutti riconoscono il valore,quello è il concetto dell'associa-zionismo. A seguito di un'analisiprettamente giuridica, è da defi-nirsi associazione un istitutosenza fine di lucro costituto pervolontà di un gruppo di individuiaventi come scopo un fine co-mune. Detto ciò, la definizionedata si rivela fin troppo restrittivae inadeguata a descrivere un'at-tività che, di fatto, va ben oltrel'aspetto giuridico della realtà. L'associazionismo ha alle spalleuna storia lunga e travagliata,non sempre serena e pacifica,connessa ai valori di libertà e aidiritti, in particolare quello di li-bera associazione. Anche in Ita-lia le associazioni godono di unapiù ampia libertà e di un piùampio riconoscimento del lorovalore solo da un tempo relativa-mente breve. Si consideri chefino al 1997, affinché un'associa-zione potesse ricevere anchesolo una donazione, necessitavadell'autorizzazione ministeriale;

occorrerà attendere, poi, il 2001e la riforma costituzionale del ti-tolo V per vedere esplicitato inCostituzione il principio cosid-detto di “sussidiarietà orizzon-tale” (cooperazione ed intera-zione tra enti pubblici e non),esplicatosi nella locuzione“Stato, Regioni, Città metropoli-tane, Province e Comuni favori-scono l'autonoma iniziativa deicittadini, singoli e associati, perlo svolgimento di attività di inte-resse generale” (articolo 118Cost.). Sebbene già l'articolo 2della Costituzione riconosca e

garantisca i diritti inviolabili del-l'uomo anche in enti quali le as-sociazioni e sebbene la libertà diassociazione sia, anch'essa, pre-vista e tutelata dal dettame co-stituzionale all'articolo 18, ladignità di questi corpi sociali è ri-masta per molto tempo, ancheper ragioni culturali, subordinataad un controllo, se non ferreocertamente non indifferente, del-l'autorità statale. Considerando ora il valore del-l'attività di questi gruppi e consi-derando che alla base di questigesti non v'è certo l'arricchi-mento o l'ambizione personale,non si può che constatare comeun senso diffuso del “donare” siatutt'altro che svanito nelle nostresocietà. Ed è proprio questosenso del “donare” e del mettersia disposizione non solo del

gruppo d'interesse ma di tutta lacollettività che deve essere riva-lutato all'interno di un concettopiù ampio che è quello della so-cietà che nell'associazionismoincontra una nuova molla di slan-cio, un rinnovato sentimento delcollaborare per “la vita buonanella società attiva”. “La vitabuona nella società attiva” - titolodel recentissimo libro bianco sulwelfare a cura del ministro M.Sacconi - è la massima espres-sione della considerazione cheanche le istituzioni, qui ed ora, ri-pongono sull'associazionismo ei cosiddetti “corpi sociali inter-medi” in genere. Il breve ma elo-quente testo esprime le nuovesfide per il welfare italiano, intac-cato da decenni di gestione falli-mentare e clientelare. Ed èproprio nel tentativo di porre ri-medio all'attuale status dei ser-vizi erogati da taluni enti pubbliciche, per il futuro, rientra il ruolodelle associazioni e dei “corpisociali intermedi”, che “costitui-scono un antidoto a questa de-riva [dell'individuo isolato edinerme]. […] Una rete fitta di per-sone, famiglie, piccole comunità,associazioni […] che alimenta ilsenso di responsabilità civile, lafiducia e la solidarietà reciproca.”Insomma un rinnovo del sistemaItalia che passa anche attraversole associazioni, attraverso ungesto del “donare”, un gesto delmettersi a disposizione con leproprie risorse. Si tratta dunquedi un messaggio forte - già pre-sente nella dottrina sociale dellaChiesa - capace, oggi, di muo-vere un progetto di riforma legi-slativa e culturale, e uncontenuto importante per tuttinoi: valorizziamo le associazioniper valorizzare l'intera società.

Luca Cadamuro

55DICEMBRE 2009

ASSOCIAZIONISMO E SOCIETÀ ATTIVA

DICEMBRE 200966

ENERGIA PULITA E RISPARMIO... tre risposte all’articolo del numero precedente

1. DOMENICO CONTARIN DA CHIESANUOVA:

Il sole regala calore alla terra daquando Dio ha creati l'uno e l'altra.Fino ad ora il calore del sole è statoutilizzato in forma diretta, in temporeale. Le persone si scaldano, si ab-bronzano e si scottano, gli animali ele piante entrano nel pieno della lorovitalità, l'acqua, la terra, i muri el'aria si scaldano quando in cielobrilla il sole. Quando il sole e la sualuce non ci sono mancano energia ecalore.L'uomo, che è intelligente, vuolepoter utilizzare l'energia del soleanche quando esso è nascosto eper questo ha costruito dei sistemiper immagazzinare il calore e utiliz-zarlo durante tutto l'anno.Un primo modo consiste nel far ri-scaldare dal sole una certa quantitàd'acqua, immagazzinarla in un ser-batoio ben isolato e utilizzarla per ilriscaldamento degli ambienti, per la-varsi e per usi domestici. Sono natii pannelli solari e vengono general-mente installati sul tetto degli edificiper prendere il massimo del caloresolare.Volendo superare il problema dellainsufficienza di calore nei periodi dipoco sole l'uomo, che è ancora in-telligente, ha costruito un altro si-stema per ricevere l'energia che ilsole regala.Egli infatti, ricordandosi che dabambino sbattendo fra loro duesassi bianchi quasi trasparenti, di si-lice, produceva scintille di fuococome piccoli fulmini e cioè energiaelettrica, convinto che questo parti-colare materiale abbia disponibilitàa produrre energia, ha costruito deipannelli rivestiti di silice che espostialla luce del sole la trasformano inenergia elettrica.Questo tipo di energia, che fra l'al-tro ci può far prendere la scossa,non può essere immagazzinata inserbatoi ma deve essere immessa inconduttori elettrici e prestata al-l'Enel. Quando ci serve la ripren-diamo e la utilizziamo per riscaldarel'acqua, per illuminare, per far fun-zionare gli elettrodomestici, gli uten-sili meccanici, macchine ecc..Sono nati i pannelli fotovoltaici eanch'essi vengono generalmente in-stallati sui tetti per ricevere il mas-simo della luce.Tutti capiscono che questo secondo

modo di ottenere energia è meno di-retto, più complicato, ha più pas-saggi perciò il rendimento è minoreo in altre parole i costi del sistema ditrasformazione sono maggiori. Inquesto modo però tutta l'energiache ci serve può essere presa dallanatura gratuitamente, almeno fino aquando non ci faranno pagareanche l'esposizione alla luce.Per rispondere all'articolo apparsosul numero 3 di Emmaus di ottobre2009 dal titolo “Energia Pulita e Pan-nelli Solari” vorrei aggiungere e os-servare che è sempre e comunquepositivo e conveniente utilizzarel'energia offerta dal sole. Essa è pu-lita, infinita, gratuita e non lascia ce-nere o smog. Si rispetta in pienol'ambiente e non si consumanoenergie fossili come il gas o il petro-lio che oltre a non essere infiniti co-stano parecchio. Con i costi delconsumo attuale dell'oratorio e dellacanonica si può pagare l'impianto inmeno di dieci anni e poi i consumisaranno a costo zero.Per quanto riguarda i dubbi o i pro-blemi dello smaltimento dei pannelliquando saranno esauriti credo chesi possa essere più fiduciosi nel so-lito uomo intelligente che troverà lagiusta soluzione.I pannelli fotovoltaici saranno menocostosi, più efficienti, più duraturi esarà trovata una forma di smalti-mento economica, non pericolosa einquinante.E' importante passare in tempi breviall'utilizzo delle fonti naturali alterna-tive e pulite, in tal modo avremo lariduzione dei costi, il rispetto e il ri-sparmio dell'ambiente e saremosvincolati dalla quantità di energiautilizzata e dai costi dei combustibilifossili.Per arrivare a questo straordinariotraguardo è necessario però cre-derci, essere convinti, volere l'ariapulita, il silenzio, il risparmio e ungiorno, volendo, così facendo po-tremo anche portare l'energia a tuttiquei nostri fratelli che in altre partidel mondo non hanno niente. Conl'energia si potranno avviare molteattività, procurare l'acqua, far funzio-nare scuole, ospedali, macchine etante belle cose.Complimenti per la scelta di utiliz-zare i pannelli fotovoltaici e solari perfornire l'energia alla canonica e al-l'oratorio di Musile.

Domenico

2. GIOVANNI MARIUZZODA MILLEPERTICHE:

Con piacere raccolgo l'invito a par-tecipare al dibattito sull'energia pu-lita, in quanto ritengo di averqualcosa di utile da dire. “PERCHE L'IMPIANTO FOTOVOL-TAICO”: questo era il sottotitolo, ele colonne successive ho dovutoleggerle cinque volte prima di far-mene una ragione.Il tema mi è caro per tre motivi cheespongo in ordine di importanza:1. Noi, che viviamo il mondo oggi,non possiamo rimandare ulterior-mente l'estinzione del debito che èstato fin qui accumulato nei con-fronti del creato che ci ospita.2. L'energia, in questo caso elettrica,è un bene importante quanto l'ac-qua che beviamo (altro tema caldodi questi giorni: c'è chi vuole priva-tizzarla per il bene dei cittadini!?)3. Il fotovoltaico è parte della miavita professionale. Ho dovuto rileg-gere più volte l'articolo perché soche l'impianto si farà e, per giunta,più grande di quanto previsto inizial-mente! Presumevo che questascelta fosse stata fatta perché,l'esperto di turno, ne aveva fattopresente la bontà, invece quantoscritto sull'articolo dà l'idea di fondoche l'opera sia alquanto discutibile.Cosa penso io?Il petrolio sta per finire; ci servononuove fonti di energia! L'uranio peril nucleare è poco, ce l'hanno pochistati e crea scorie che solo Dio è nel-l'ordine di idee per capire quandonon saranno più radioattive ed almondo esiste un solo sito ritenuto“sicuro” dove poterle immagazzi-nare.Il sole invece, chi più chi meno, cel'abbiamo tutti ed esisterà sicura-mente finchè ci sarà vita sulla terra.Non si fa pagare per quanto ci offreed a noi, umanità, chiede di inven-tare una tecnologia in grado di sfrut-tare al meglio i raggi che ci regala.PRECISAZIONI CHE RITENGODOVEROSO FARE ALL'ARTICOLOPRESENTE SULL'EMMAUS DIOTTOBRE.- È corretto quanto scritto: che laconvenienza oggi del fotovoltaico èstrettamente legata all'incentivo sta-tale, ma è altresì vero che le nuovetecnologie richiedono ricerca e mer-cato per far abbassare anche note-volmente i loro costi.Vedi per esempio il caso dei telefo-nini cellulari: quello che 10 anni fa

DICEMBRE 2009 77

costava euro 600,00 oggi ne costaeuro 60,00.- la modalità di contratto più con-sona per una famiglia o la parroc-chia, è quella dello “scambio sulposto” ed in questo caso è normaleed auspicabile produrre energia percoprire solo il proprio fabbisogno.NON CI SONO comunque vincoli diproduzione e la manutenzione ri-chiesta è una lavata dei pannelli an-nuale (che io nel mio impianto nonho mai fatto e tutt'ora produce moltobene)- da quanto mi è dato di conoscerel'impianto che verrà eseguito sul-l'oratorio di Musile, ritengo sia daconsiderarsi “TRADIZIONALE” piut-tosto che ad “ALTA EFFICIENZA”visto che per legge, i moduli dopo20 anni devono ancora garantirecome minimo l'80% di produzioneche avevano in origine, ma questocredo sia una normale nota di bontàdell'impianto.

Giovanni

3. NICOLO’ DE CARLIDA CHIESANUOVA

Mi presento, mi chiamo De Carli Ni-colo' e .. leggendo sul numero pre-cedente di Emmaus l'articolo cheparlava dei pannelli fotovoltaici cheverranno integrati nel tetto della ca-nonica , vorrei portare a conoscenzala personale esperienza nel realiz-zare la mia nuova abitazione.Devo fare prima una precisazione,mi sono reso conto di quanto e' im-portante vivere in un ambiente sanoe aiutare la nostra terra che ci ospitae per questo, quando circa cinqueanni fa', mi hanno presentato unmodo nuovo di concepire la ge-stione della climatizzazione dellacasa, ho intrapreso quella stradache oggi a distanza di tempo , midico entusiasta e contento dellascelta.Le motivazioni sono tante a partiredai miei figli che hanno avuto menoa che fare con i cosidetti malannistagionali e a mia moglie abituata a

dover scaldare la casa solo doveserve e a star attenti ai consumi,visto che abitiamo in aperta campa-gna e non abbiamo barriere naturaliche possano proteggere la casadagli eventi atmosferici esterni.L'impianto di climatizzazione ha unaduplice funzione - invernale edestiva - e utilizza come fonte di ca-lore il terreno, in termine tecnico -GEOTERMIA -,il quale d'estate si ri-scalda per effetto dell'azione di irra-giamento del sole immagazzinandoil calore che poi in inverno verra'prelevato dal terreno stesso attra-verso delle sonde per giungere auna pompa di calore, la qualepompa innalzera' di qualche gradola temperatura e la trasferira' perscambio termico al circuito internopresente nei locali attraverso unaserie di circuiti annegati nel soffitto.L'effetto che si ha dal sistema , e' uncaldo costante e a bassa tempera-tura di mandata, circa 26° contro i70° dei radiatori e reso diverso daltradizionale “caldo dei termosifoni”convettivo grazie al moto radiantecome se si stesse sotto al sole nelleprime giornate primaverili, in as-senza di movimenti d'aria e allostesso tempo sono scomparsi tuttigli sbalzi di temperatura conse-guenti al tener chiuse le porte per-che' si riscalda solo dove si vive elasciando parte della casa fredda,attuale tendenza con le tradizionalifonti di calore,- ndr - chiudi la portache qui' e caldo!In estate l'impianto funziona con ilciclo inverso prelevando il caloredall'interno dei locali trasferendo ilcalore prelevato alla produzione diacqua calda sanitaria riducendo icosti, e collaborando con un ottimoimpianto di deumidificazione che eli-mina il fastidioso problema dell'umi-dita' rendendo la casa accoglientecon un alto comfort di benessere ot-tenendo cosi' quello che e' comune-nente chiamato l'“effetto cantina”.Oggigiorno le fonti energetiche tra-dizionali stanno entrando in una faseparticolare perche' si stanno affac-ciando tutta una serie di fonti nuovelegate alla natura e al fatto che sonorinnovabili e lo dice la parola stessa,rinnovabili = inesauribili e a costo zero.Di notevole importanza e' che que-ste nuove energie non inquinano,non immettono nell'aria sostanzenocive a tutto vantaggio della nostraterra e dell'aria che respiriamo e ilsolo pensiero che nel mio piccolo,sto compiendo un piccolo gesto diaiuto mi rallegra pensando anche aimiei figli e al loro futuro e credetemiin questi anni dove ho visto crescerela casa, parlando spesso con lorodelle nostre scelte, anche mia mo-glie a forza di sentirmi parlare si e'

convinta e spesso andando in giroinsieme sanno gia' riconoscere e di-stinguere un solare termico dal foto-voltaico all' eolico e mi auguro chevivendo in un ambiente cosi' entrinoin quella convinzione mentale “eco-logica” dalla quale sembra non ab-biano scampo.Fare una scelta di questa portata e'stata come aver fatto un salto nelbuio delle incertezze, delle perples-sita', perche' nessun tecnico potevadarmi la spiegazione esaudiente,dovevo solo fidarmi, ma, parallela-mente, mi informavo, aquisivo piu'notizie possibili e ho provato a farecome ha fatto “Tommaso conGesu'” cioe' toccare con mano, omeglio ancora a pelle, constatandodi persona l'efficacia e la concre-tezza dell' idea che stava nascendodentro di me seguendo l'istinto cheera la strada giusta assicurandomipoi che i lavori venissero eseguiti aregola d'arte, perche' si deve met-tere in conto che si trattava dellacasa dove si andava a vivere e se-condo il mio personale pensiero vistii tempi che verranno con tutte le in-sidie nascoste si deve avere almenola certezza che le spese per il man-tenimento della casa sono certe,lontane da quelli che sono il carovitae gli aumenti indiscriminati dei com-bustibili fossili e inoltre sara' l' unicoinvestimento sicuro che portera' adei benefici economici sostanziali,gestibile in modo autonomo a mi-sura soggettiva dove ognuno di noidecida la soglia di benessere perso-nale e tranquillo per gli anni futuriche la scelta fatta e' e sara' indipen-dente da fattori esterni.A conclusione della mia esperienzadico che le possibilita' per migliorarela qualita' della nostra vita essendocristiani passa proprio attraverso idoni che Nostro Signore ci ha dato,quello di una terra fertile irragiata dauna fonte di calore immensa e ine-sauribile che e' il Sole e dall' acquae solo l'uomo alla ricerca di qual-cosa in piu' ha perso il valore di tuttocio' contaminando e rovinandol'ecosistema in modo irreversibilegiungendo a un punto di non ritornodove non abbiamo piu' la possibilita'di decidere ma solo bloccare loscempio e incominciare ad avereuna coscienza ecologica per il no-stro futuro e per chi verra' dopo dinoi, lasciando un bel ricordo che al-meno abbiamo capito e ci siamo resiconto di quello che e' stato fattosotto il nome del progresso e cheadesso si potra' ancora averestando attenti a come a quello chesi fara', a partire da ognuno di noi.

Nicolò

DDaa ccoonnsseeggnnaarree aall ppiiùù pprreessttoo iinn ccaannoonniiccaa oo iinn ssaaccrreessttiiaa.. GGrraazziiee.. ddoonn SSaavveerriioo

IIoo TTEELL..

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CCaarrii aammiiccii ee ccaarrii lleettttoorrii,, iinn qquueessttoo mmeessee rriipprrooppoonnggoo qquueessttaa sscchheeddaa ppeerr rriimmeetttteerrssii iinn ggiiooccoo,, ““ssppoorrccaarrssii llee mmaannii””,, ddaarrssii ddaa ffaarreeiinn qquuaallcchhee aammbbiittoo ddeeii vvaarrii sseerrvviizzii ggiiàà pprreesseennttii nneellllee nnoossttrree ppaarrrroocccchhiiee ee aanncchhee iinnvveennttaarree,, pprrooppoorrrree qquuaallccoossaa ddii nnuuoovvoo ((ppeerrii bbaammbbiinnii,, ii ggiioovvaannii,, ggllii aadduullttii,, ll’’aassppeettttoo ssoocciiaallee,, iill tteemmppoo lliibbeerroo…………))!! LLee nnoossttrree ppaarrrroocccchhiiee,, ccoommee ddiicceevvoo,, hhaannnnoo bbiissooggnnoo ddii uunn ““ssuuss--ssuullttoo”” ddii ggrraattuuiittàà!! FFIINNOO AADD OOGGGGII SSOONNOO AARRRRIIVVAATTAA 66 RRIISSPPOOSSTTEE!!!!!!NNeell PPiiaannoo PPaassttoorraallee ddii MMuussiillee cchhee aavveettee rriicceevvuuttoo,, ssoonnoo ssppiieeggaattii ttuuttttii ii vvaarrii sseerrvviizzii mmaa aanncchhee ppeerr CChhiieessaannuuoovvaa ee MMiilllleeppeerr--ttiicchhee cc’’èè uunn ggrraannddee bbiissooggnnoo ddii ““ffaaccccee nnuuoovvee””……

EEccccoo ddii sseegguuiittoo uunnaa sseemmpplliiccee lliissttaa ddii pprrooppoossttee ee iinn ffoonnddoo uunn ttaagglliiaannddoo ddaa rreeccaappiittaarree iinn ccaannoonniiccaa oo iinn ssaaccrreessttiiaa ssoolloo ppeerr ccoo--lloorroo cchhee aannccoorraa nnoonn ssoonnoo iimmppeeggnnaattii…… vvii ccoonnttaatttteerreemmoo aall ppiiùù pprreessttoo..

GGrraazziiee ddeellllaa ddiissppoonniibbiilliittàà.. ddoonn SSaavveerriioo

DICEMBRE 200988

99DICEMBRE 2009

Lo sapevate che anche a Mille-pertiche c'è un “Gruppo Sposi”?Già, anche se non siamo statimolto “pubblicizzati”, ci siamo!Ciao, sono Eliana e con mio ma-rito Paolo e ben altre 4 coppie disposi di Millepertiche (anzi 3 per-ché 1 coppia non è diquesta parrocchia) daben 5 anni siamo se-guiti da Giovanni eMonia Mariuzzo che cifanno da tutor in uncammino un po' parti-colare.Tutto è cominciato ap-punto ben 5 anni fa,quando Giovanni eMonia hanno contat-tato un sacco di cop-pie di Millepertiche, masolo in pochi abbiamocreduto in loro e spe-cialmente abbiamocreduto che quello cheavevano da proporci po-tesse esserci utile! Il percorsoavrebbe dovuto durare dai 3 ai 4anni, gli incontri sarebbero statia cadenza mensile e le tematichesvolte tra le più svariate.Abbiamo iniziato dalle cose piùimportanti (anche se magariprima non ci facevamo caso),tipo l'imparare a comunicare conil proprio compagno/a (che nonvuol dire solo parlare), saperloascoltare prima di tutto, interpre-tare i comportamenti, impararead esprimere le proprie emozionie bisogni (quant'è difficile dirgli Tiamo dopo qualche anno di ma-trimonio), saper anche litigare

bene, che significa sì litigare, mase poi ne ricavo qualcosa di utileper non incorrere negli stessi er-rori… Insomma un sacco di ar-gomenti che secondo me ci“aiutano a vivere meglio in cop-pia”.Dicevo prima che il percorsoavrebbe dovuto concludersidopo 3 massimo 4 anni, ed in-vece non siamo riusciti a smet-tere. Nessuna delle 5 coppie havoluto lasciar in pace Giovanni eMonia, costringendoli (non credoloro l'abbiano intesa come co-strizione, ma anzi credo si sianosentiti realizzati nell'aver fatto un

buon lavoro) a prolungare di unaltro anno questa esperienza.Ma le cose quest'anno sonocambiate! Ora a turno dobbiamoessere noi, coppie, a fare le“veci” dei tutor; dobbiamo met-terci alla prova sul saper fare lastessa cosa che loro hanno fattocon noi, proponendoagli altri un argo-mento che ci sta acuore, e chissà, ma-gari uscirà fuoriqualche altra buonacoppia che fra qual-che tempo contat-terà proprio Voi per

riproporre questo cammino divita insieme…In questi anni non solo ci ritrova-vamo 1 volta al mese insieme,ma abbiamo a mano a mano ar-ricchito la cosa con esperienzediverse. Dalle giornate trascorseal monastero di Marango doveDon Giorgio Scatto ci ha deli-ziato della sua esperienza in ar-gomenti vari, ai ritiri fattiall'eremo di Caresto, 2 giorni difull immersion in una vita di col-laborazione e condivisione conaltre famiglie trattando argomentidi spiritualità legati alla vita quo-tidiana con Don Piero e Daniela,

agli incontri di “Comu-nicamando” tenuti conla deliziosa Giorgia. Edanche tra noi le cose siarricchivano semprepiù. Sempre più spessoinfatti dopo la riunioneci fermiamo a man-giare un boccone in-sieme, od organizziamo una grigliata in compa-gnia. Insomma ci sen-tiamo sempre un po'più in famiglia!Un grazie quindi a: - Giovanni e Monia perla loro disponibilità

- al Centro della Famigliadi Treviso che tramite

loro ci ha dato questa possibilità- a chi si è preso cura dei nostrifigli durante gli incontri

Eliana e Paolo Natale

RRAAGGAAZZZZII,, CCHHEE GGRRUUPPPPOO!!

ComunicAmando 2008

Sposi e figli ell'eremo di Caresto nelle Marche

DICEMBRE 20091100

PERCORSO PER “SEPARATI E DIVORZIATI FEDELI”“...LI AMO’ FINO ALLA FINE...”

La fine di un matrimonio è anche per la chiesa motivo di sofferenza e fonte di interrogativi: perché il Signorepermette che abbia a spezzarsi quel vincolo che è “grande segno” del suo amore, totale fedele ed indistrut-tibile? E noi, popolo di Dio, Chiesa illuminata dallo Spirito, come avremmo dovuto o potuto essere vicini aquesti sposi? Abbiamo compiuto con loro un cammino di vera preparazione e di vera comprensione del si-gnificato coniugale con cui si sono legati reciprocamente?Li abbiamo accompagnati con delicatezza ed attenzione nel loro itinerario di coppia e di famiglia, prima edopo il matrimonio?Sono interrogativi importanti, sofferti, che ci toccano profondamente perché investono qualcosa che ci ri-guarda da vicino: l'amore, che é il sogno ed il valore più grande nella vita di tutti e di ciascuno....

(tratto da “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito”card. Dionigi Tettamanzi)

La nostra diocesi di Treviso da alcuni anni propone un percorso formativo-spirituale con i separati-divorziatifedeli ed è rivolto a tutti coloro che, pur nella difficoltà e nella fatica, non escludono la possibilità di poter vi-vere la fedeltà al sacramento del matrimonio.Questo percorso si propone l'intento di:• manifestare concretamente la vicinanza e la solidarietà cristiana ed ecclesiale a queste persone• suscitare un'esperienza di fraternità ecclesiale dove sia possibile condividere il vissuto comune di frattura

e lacerazione• desidera offrire un percorso di fede per interpretare e scoprire, alla luce della Parola, il senso e la

recuperabilità di un'esperienza di fallimento• scoprire e vivere il tratto del volto di Gesù che i separati-divorziati fedeli incarnano, esprimono e

testimoniano nella Chiesa.

Martedì 15 dicembre 2009 ore 20,45 Da separato a: quali relazioni? Martedì 19 gennaio 2010 ore 20,45 ….e i figli?Martedì 9 febbraio 2010 ore 20,45 Il sacramento del matrimonio rimane ancora un dono?Domenica 7 marzo 2010 ore 15,30 Il sacramento del matrimonioMartedì 13 aprile 2010 ore 20,45 … “Perché porti più frutto” (Gv15,2)Martedì 04 maggio 2010 ore 20,45 ...”và dai miei fratelli”... (Gv 20,17)

Sede degli incontri: Casa Toniolo - Via Longhin nr. 7 - TREVISO - mail: [email protected] SACERDOTI DELLA TUA PARROCCHIA SONO SEMPRE DISPONIBILI PER UN COLLOQUIO.

Vi ricordate l’inizio della storia di Anna, nei numeri scorsi? Dopo quattro puntate ecco la fine della storia:

I giorni passano, Anna e Nicola continuano a vedersi, mapiù la ragazza cerca di entrare nel dettaglio dei tentativiche i due potrebbero fare per aiutare Francesca, più il ra-gazzo si fa schivo e sembra che gli importi più di andarsenein qualche luogo appartato con Anna, che di aiutare la so-rella. Ma Anna comincia a sentire la nostalgia dei giornifelici in cui lei e Francesca sapevano di poter contare l’unasull’altra; forse non erano le ragazze più popolari delpaese, non venivano sempre invitate a tutte quelle festedove ci si vuole sentire grandi a tutti i costi senza esserlo,ma avevano una ricchezza più grande, che non si misu-rava in popolarità e inviti. Giorni felici in cui lei nonaveva bisogno di ubriacarsi per sentirsi bene e Francescaera felice anche senza Silvio e le sue canne. Avevano laloro amicizia, il loro porto sicuro, la loro fonte reciproca difelicità e di sostegno vicendevole. Ad Anna tutto questomanca ed è sicura che mancasse anche a Francesca, seb-bene sia colmata di attenzioni da parte di tutte le suenuove amiche. Ma che amiche sono se la prendono in con-siderazione soltanto ora, che indossa una maschera che nonle appartiene? Mentre Anna è stesa a letto ad ascoltaremusica, la voce di Freddie Mercury le suggerisce una cosa:all the mistakes we made must be faced today, tutti i no-stri errori vanno oggi affrontati. Niente di più vero; nonserve a nulla escogitare piani improbabili con Nicola, nètantomeno tenere Francesca alla larga solo a causa dell’in-vidia nei confronti del suo successo. Allora afferra il cellu-lare e di getto scrive un sms: “Ciao Fra, credo che abbiamobisogno di parlare. Arrivo tra un’ora alla panchina sottocasa tua.”Non deve attendere molto per avere una risposta: “Ok,anche adesso se vuoi”.Anna è un po’ preoccupata dalla freddezza di questa ri-sposta; inizia a pensare che Francesca non senta proprio lasua mancanza e voglia semplicemente chiarire che la loroamicizia è finita. Spaventata da questo pensiero, si fiondacomunque al luogo dell’incontro; la ragazza è già là che laaspetta, con gli occhi fissi a terra.

4° puntata

- Ciao Francesca.-- Ciao. Dimmi.--Come stai?- chiede Anna esitante.-Insomma… non troppo bene.-Anna si siede accanto a Francesca e comincia il discorsoche si era preparata per strada.-Senti, mi dispiace per come stanno andando le cose. Ab-biamo sbagliato tutte e due, credo e a me non piace l’ideadi continuare così e nemmeno l’idea di ubriacarmi tutti isabati e star male tutte le domeniche. Prima non avevamobisogno di tutto questo, almeno io.-Francesca tace; pensa un po’ a cosa rispondere.-Beh, ci siamo comportate da stupide tutte e due; anche ame manca la nostra amicizia, le giornate passate insieme aridere delle cose belle, ma anche ad affrontare le difficoltàe non a schivarle, dimenticarle con l’alcool e le canne… ?come se non fossi più io, mi sono un po’ persa, e di tuttequeste persone che mi stanno attorno solo per quello chefingo di essere non me ne faccio nulla. Mi aiuti a ritro-varmi?-Anna sorride, prende la mano di Francesca e le risponde: -E tu aiuterai me?--Certo, come ai vecchi tempi, quando non eri capace di faregli esercizi di matematica!-Scoppiano entrambe in una risata che allenta tutte le ten-sioni, che si lascia alle spalle gli errori e che sancisce unnuovo inizio.Anna e Francesca riprendono la loro amicizia da dovel’avevano lasciata, aiutandosi a vicenda a uscire da una si-tuazione che le aveva cambiate in qualcosa che non le fa-ceva sentire a loro agio. Forse, crescendo, tante altre voltecadranno, metteranno sè stesse in primo piano, commette-ranno degli errori; ma ciò che conta, è questa lezione di vitanon le abbandonerà mai e si ricorderanno sempre che l’ami-cizia è il dono più importante che hanno e che di un errorecertamente si pagano le conseguenze fino a quando non losi affronta, ma non è mai troppo tardi per porvi rimedio.

Fine

DICEMBRE 2009 1111

DICEMBRE 20091122

UNA BELLISSIMA TESTIMONIANZA:“A 50 ANNI HO COMINCIATO A PREGARE”

In occasione del mio 25° anniver-sario di matrimonio avevo pro-grammato un viaggio, il primodella mia vita.Ma una settimana prima dellapartenza mia moglie mi dice:“Hanno organizzato un pellegri-naggio a Lourdes, perché nonandiamo anche noi?”Al momento sono rimasto per-plesso ma poi, dopo una discus-sione di coppia, decidiamo diandare a Lourdes.Dopo alcuni incontri di prepara-zione partiamo animati di curio-sità e tante, tante, suppliche erichieste da fare alla nostra Si-gnora di Lourdes.Non mi dilungo raccontandocome si è svolto il pellegrinaggio,ma vorrei raccontarvi tre episodi

che vale la penda di descriverli.• 1° Dopo la confessione nelsantuario, per penitenza il sacer-dote mi dice: “Ti costa tanto unapreghiera al mattino e una allasera per tutti i giorni, ti porterà viapochissimo tempo”.• 2° Appena entrato nel Santua-rio a Lourdes ho visto una si-gnora in ginocchio nei sassi chepregava, ed era ben lontana dallagrotta dove ci furono delle appa-rizioni, la gente andava avanti eindietro ma lei sempre ferma,testa chinata verso il basso pertutto il giorno.• 3° Alla sera vado alla proces-sione mariana con fiaccole etante preghiere, e ho notato tantiammalati davanti a tutti, semprein prima fila, anche gravi, ma

sempre con il sorriso in bocca.Non mi dilungo, ma:il punto 1°:chiede una seria riflessione;il punto 2°:è una grande testimonianza difede;il punto 3°: ..ma non erano sofferenti?Io mi sono chiesto vedendo lecose che ho appena descritto,cosa potevo chiedere alla Ma-donna: ho la salute, un lavoro,una famiglia ho tutto quello cheserve per vivere.Sono passati molti anni ma ho ri-cevuto una grazia: quella di pre-gare tutti i giorni!

Maurizio(Musile)

LETTURA DELLA BIBBIA ESODO: “IO SONO IL SIGNORE TUO DIO”

Per il secondo anno consecutivo lacollaborazione pastorale propone:Lettura della Bibbia “Io sono il Si-gnore tuo Dio” - Lettura continuatae commento del secondo libro,l'ESODO nonché di parte del Levi-tico - Numeri e Deuteronomio.Guidati da d. Saverio si proseguiràil percorso di lettura continuata dialcuni libri della Bibbia iniziato loscorso anno con la Genesi, dandospazio ad una semplice esegesi, aun tempo di riflessione e di pre-ghiera. Il programma di que-st'anno è strutturato in 10 incontri,che si svolgeranno nelle Sale par-rocchiali di Chiesanuova tra no-vembre e aprile, ai quali verrannoaffiancati altri momenti speciali:• La Cena ebraica in preparazionealla Pasqua• Serata di danze ebraiche• Visita guidata al Ghetto Ebraicodi Venezia• 8 giorni Pellegrinaggio nel giugno2010 in Egitto-Sinai Giordania“Sulle orme di Mosè”.Vista la quantità di gente che sia loscorso anno sia nei primi incontridi quest'anno hanno preso partealle serate pensiamo sia interes-sante riportare qui di seguito qual-che riga sul Libro dell'Esodo, certi

di fare una cosa piacevole sia perquanti partecipano agli incontri siaper quanti sono stati, per vari mo-tivi, impossibilitati a farlo.Secondo la tradizione ebraica emolte confessioni religiose cri-stiane più legate alla lettura deltesto biblico, il libro dell'Esodo sa-rebbe stato scritto da Mosè inpersona. La maggioranza degliesegeti moderni ritiene che tutto ilPentateuco sia in realtà una rac-colta di epoche diverse.Secondo questa teoria la composi-zione letteraria del libro sarebbe av-venuta nel corso dei secoli.Il libro dell'Esodo è chiaramentesuddiviso in tre grandi sezioni, cor-rispondenti ai tre momenti dellanarrazione. La prima comprende ilracconto dell'oppressione degliEbrei in Egitto, la nascita di Mosè,la fuga del patriarca a Madian e lascelta divina, il suo ritorno inEgitto, le dieci piaghe e l'uscita dalpaese.La seconda sezione narra delviaggio lungo la costa del MarRosso e nel deserto del Sinai.La parte conclusiva riguarda l'in-contro tra Dio e il popolo eletto,mediante le tappe fondamentalidel decalogo e del codice dell'alle-

anza, seguito dall'episodio del Vi-tello d'oro e dalla costruzione delTabernacolo.L'inquadramento storico degli epi-sodi narrati nell'Esodo ha da sem-pre posto notevoli problemi agliesegeti. Mentre da una parte ècontinuata e continua ancor oggiun filone di ricerca che tenta di di-mostrare la veridicità della Bibbia,dall'altra, proprio sulla base dei ri-sultati delle ricerche archeologi-che, si è via via sviluppato unfilone che ha di fatto messo in di-scussione la storicità di alcuneparti del racconto biblico.I temi teologici affrontati nel librodell'Esodo ne fanno uno dei fulcridella dottrina religiosa espressanel Pentateuco.Il valore salvifico della liberazionedall'oppressione egiziana, l'istitu-zione della Pasqua, la teofania sulSinai, con la trasmissione dei diecicomandamenti e la codificazionedell'alleanza tra Dio ed il popoloeletto costituiscono a vari livelli al-cune delle tematiche centrali dellereligioni ebraica e cristiana.

Barbara Fornasier

Proponiamo il contrasto fra ilpensiero alto della nostra Co-munità e quello debole dellanostra realtà.

INSEGNAMENTI AUTOREVOLI“Nel disegno di Dio, ogni uomo èchiamato a uno sviluppo, perchéogni vita è vocazione”.

Populorum progressio n° 16.

VOCI DALLA COMUNITÀCASA: sono un immigrato extra-comunitario regolare, ho la citta-dinanza italiana, ho unlavoro, ho con me, fi-nalmente, la mia mo-glie e i miei figli chevanno a scuola, sonopovero ma contento,ma vivo in un apparta-mento in affitto moltocostoso e piccolo,vorrei tanto una casamia, ma il mio redditonon mi permette diaprire un mutuo, hopartecipato a bandiper una casa popolareadeguata, ma mi di-cono che a San Dona'per avere un punteg-gio pieno dovrei avere 30 anni diresidenza, e quindi sarò ancorascartato, quando finiranno que-ste discriminazioni?

INSEGNAMENTI AUTOREVOLI“Il Mondo è malato, il suo malerisiede nella mancanza di frater-nità tra gli uomini…”

Populorum progressio n°66

VOCI DALLA COMUNITÀLAVORO: Sono un comunitariolavoro bene e faccio anche stra-ordinario, mi pagano regolar-mente, ma pretendono cheritorni, brevi mano, al titolare una

buona parte della paga, se mi ri-fiuto perdo il lavoro…

Anch'io sono comunitario, lavo-ravo prima della crisi e sono inattesa di alcun mensilità, da di-versi mesi sono in cassa integra-zione, ma anche questa nonarriva mai, faccio qualche lavoroin nero per tirare avanti con la fa-miglia, ho moglie e tre figli…

INSEGNAMENTI AUTOREVOLI“La creatura umana, in quanto di

natura spirituale, si realizza nellerelazioni interpersonali. …L'uomo realizza se stesso po-nendosi in relazione con gli altrie con Dio. …Ciò vale anche per ipopoli”.

Caritas in Veritate n°53

VOCI DALLA COMUNITÀSALUTE: Sono un 55enne ita-liano, il lavoro qualificato chefaccio non mi viene riconosciuto,quindi guadagno poco, sono inaffitto e mia moglie ha bisogno dicure e di visite specialistiche, mai tempi eterni del CUP ci costrin-gono a visite a pagamento, a

volte mi pare che questo sia pro-prio uno scandalo…

Io sono un immigrato regolare,ho un lavoro in regola ho unamoglie e tre figli, sono in attesadel rinnovo del permesso di sog-giorno, perché non mi rinnovanola tessera sanitaria, come facciocoi piccoli.

INSEGNAMENTI AUTOREVOLI“La carità nella verità ponel'uomo davanti alla stupefacente

esperienza del dono.…L'essere umano èfatto per il dono, chene esprime e attua ladimensione di trascen-denza”.

Caritas in Veritaten°34

PROSTITUZIONE:Sono arrivata dal Togocon la promessa di unlavoro presso un risto-rante e mi sono trovataschiava sulla strada,tante altre sonoschiave come me.

VOCI DALLA COMUNITÀMi sento offeso e discriminato,

sono truffato da chi mi conosce,sono nulla per il mio padrone,vedo lo scandalo delle visite a pagamento, incontro questa

burocrazia miope, non so se esistel'amore per il prossimo…

Sono situazioni depurate dallaprivacy, che arrivano ai Centridi Ascolto, tante storie, qual-che via d'uscita, ma come laComunità può dare speranza?

Caritas Vicariale

Parrocchie del Vicariato di S.Donà di Piave GIORNATA DELLA CARITÀ

PER VEDERE LE “NON PERSONE”Le “non persone”, sono quelli che non hanno voce, i poveri, gli emarginati, quelli che non discriminano

nessuno, ma sono discriminati, violati e offesi nella dignità di persone.

DICEMBRE 2009 1133

SABATO 26 DICEMBRE - S. STEFANOS. Messa: ore 9.00

GIOVEDì 31 DICEMBREore 18.00: S. Messa di ringraziamento e canto del “Te Deum”Veglia di Preghiera (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

VENERDì 1 GENNAIO - SOLENNITÀ DI MARIAMADRE DI DIO (Giornata mondiale per la pace)SS. Messe: ore 8.00 - 10.00

MERCOLEDì 6 GENNAIO - EPIFANIA DEL SIGNORESS. Messe: ore 8.00 - 10.00

CELEBRAZIONI DEL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

Per gli adolescenti e i giovanilunedì 21 dicembre, ore 20.30 a MusilePer gli adultiMartedì 22 dicembre:16.30-18.30Giovedì 24 dicembre: 15.00-19.00

MILLEPERTICHENOVENA DEL NATALE- giovedì 17 ore 20.00 Canto delle profezie e S. Messa a Caposile- Canto delle profezie, in Chiesa martedì 16 ore 18.30,giovedì 17 ore 18.30, giovedì 18 ore 18.30, venerdì 19ore 18.30, sabato ore 18.00, domenica 21 ore 14.30,lunedì 22 ore 18.30 e martedì 23 ore 18.30.

SOLENNITÀ DEL NATALE24 Dicembre ore 22.30 S.Messa “in nocte” (durantequesta S.Messa tutte le offerte saranno devolute al-l’iniziativa di carità “Un posto a tavola”)25 Dicembre S.Messe ore 8.00 e 10.30 - Vespri So-lenni ore 14.30

SABATO 26 DICEMBRE - S.STEFANOS.Messe ore 10.30

GIOVEDÌ 31 DICEMBREore 18.30 S.Messa e canto del “Te Deum” di ringraziamentoVeglia di Preghiera (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

VENERDÌ 1 GENNAIO - SOLENNITÀ DI MARIA,MADRE DI DIO (Giornata mondiale di preghiera per lapace) - S.Messa ore 10.30

MERCOLEDÌ 6 GENNAIO - EPIFANIA DEL SIGNORES.Messe 8.00 e 10.30 - Alle 16.30 Vespri, festa conbenedizione dei bambini e panevin

CELEBRAZIONI DEL SACRAMENTODELLA RICONCILIAZIONE

Adolescenti e giovani: Lunedì 21 alle ore 20.30 (a Musile)Adulti: a Millepertiche: Mercoledì 23 dalle 16.30 alle 19.00 Giovedì 24 dalle 9.00 alle 12.00

MUSILE DI PIAVENOVENA DEL NATALE- giovedì 17 ore 20.00 Canto delle profezie e S. Messa a Caposile- dal venerdì 18 a mercoledì 23 dicembre.ore 18.30: Canto delle profezie e S. Messa(al martedì, giovedì e al venerdì senza la S. Messa.

SOLENNITÀ DEL NATALE - 25 DICEMBRE24 dicembre: E’ sospesa la Messa delle 9.00 di gio-vedì 24 dicembre.S. messa di mezzanotte preceduta da una veglia dipreghiera (ore 23.30). La colletta raccolta durante la S.Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto atavola”.SS. Messe: ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30

SABATO 26 DICEMBRE - S. STEFANOS. Messa: ore 10.00

GIOVEDI’ 31 DICEMBREore 18.30: S. Messa di ringraziamento e canto del “TeDeum”.Veglia di Preghiera (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

VENERDì 1 GENNAIO - SOLENNITÀ DI MARIAMADRE DI DIO (Giornata mondiale per la pace)SS. Messe: ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30

MERCOLEDì 6 GENNAIO - EPIFANIA DEL SIGNORESS. Messe: ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30ore 14.30: Rito di benedizione dei bambini di Musile eChiesanuova

CELEBRAZIONI DEL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

Per gli adolescenti e i giovanilunedì 21 dicembre, ore 20.30Per gli adultimartedì 22 dicembre:16.00-18.30mercoledì 23 dicembre: 16.00-18.30giovedì 24 dicembre: 9.00-12.00 e 15.00-19.00

CHIESANUOVANOVENA DEL NATALEgiovedì 17 ore 20.00 Canto delle profezie e S. Messa a Caposileda giovedì 17 a mercoledì 23 dicembre.ore 18.30: Canto delle profezie e S. Messa

SOLENNITÀ DEL NATALE - 25 DICEMBRE24 dicembre: S. Messa di mezzanotte preceduta dauna veglia di preghiera (ore 23.30). La colletta raccoltadurante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di ca-rità “Un posto a tavola”.SS. Messe: ore 8.00 - 10.00

CALENDARIO CELEBRAZIONI DEL NATALE 2009

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CALENDARIO CELEBRAZIONI DEL NATALE 2009PASSARELLA

NOVENA DI NATALEDa giovedì 17 a mercoledì 23, esclusi sabato e do-menica, alle ore 7.55: per i bambini.- giovedì 17 ore 20.00 Canto delle profezie e S. Messa a CaposileDa venerdì 18 a mercoledì 23 dicembre, esclusi sa-bato e domenica, alle ore 18.00: per tutti.

SOLENNITA' DEL NATALE - 25 DICEMBRE 2009Ore 00.00: S. MESSA NELLA NOTTE, preceduta dauna veglia di preghiera (ore 23.30). La colletta rac-colta durante la S. Messa sarà devoluta all'iniziativadi carità “Un posto a tavola”Le altre S. Messe come alla domenica: ore 8.00 eore 11.00.

SABATO 26 DICEMBRE - SANTO STEFANOOre 10.00: S. Messa (non verrà celebrata la Messadella sera)

GIOVEDI' 31 DICEMBREOre 18.00: S. Messa di RingraziamentoVeglia di Preghiera (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

VENERDI' 1 GENNAIO- SOLENNITA' DI MARIA MADRE DI DIO - GIORNATA MONDIALE DELLA PACES. Messe: ore 9.00 (non alle ore 8.00); ore 18.00 (non alle ore 11.00)

MERCOLEDI' 6 GENNAIO - EPIFANIA DEL SIGNORES. Messe come alla domenica: ore 8.00 e ore 11.00(a questa Messa invitiamo tutti i bambini, in partico-lare quelli battezzati durante l'anno 2009: riceve-ranno una particolare Benedizione!)

CONFESSIONIPer gli adolescenti e i giovani: lunedì 21 dicembre,ore 20.30 a MusilePer gli adulti: martedì 22 dicembre: ore 15.30-18.00(don Flavio)Giovedì 24 dicembre: ore 9.00-12.00 (don Gian-carlo); ore 15.00-19.00 (don Flavio)

SANTA MARIA DI PIAVENOVENA DI NATALE- giovedì 17 ore 20.00 Canto delle profezie e S. Messa a CaposileDa venerdì 18 a mercoledì 23 dicembre (escluso sa-bato e domenica), alle ore 17.00SOLENNITA' DEL NATALE - 25 DICEMBRE 2009Ore 00.00: S. MESSA NELLA NOTTE, preceduta dauna veglia di preghiera (ore 23.30). La colletta rac-colta durante la S. Messa sarà devoluta all'iniziativadi carità “Un posto a tavola”Ore 10.00: S. MessaSABATO 26 DICEMBRE - SANTO STEFANOOre 10.00: S. Messa

GIOVEDI' 31 DICEMBREOre 19.00: S. Messa di RingraziamentoVeglia di Preghiera (ore 22.00-24.00) Chiesa LazzarettoVENERDI' 1 GENNAIO - SOLENNITA' DI MARIA MADRE DI DIO - GIORNATA MONDIALE DELLA PACES. Messa: ore 10.30 (non alle ore 10.00)MARTEDI' 5 GENNAIOOre 17.30: S. Messa, cui seguirà la Benedizione del“Pan e Vin”MERCOLEDI' 6 GENNAIO - EPIFANIA DEL SIGNOREOre 10.00: S. Messa DOMENICA 10 GENNAIO - BATTESIMO DEL SIGNOREOre 10.00: S. Messa (sono invitati tutti i bambini, inparticolare quelli battezzati nell'anno 2009: riceve-ranno una particolare Benedizione)CONFESSIONIPer gli adolescenti e i giovani: lunedì 21 dicembre,ore 20.30 a MusilePer tutti: mercoledì 23 dicembre: ore 15.30-18.00(don Flavio)Giovedì 24 dicembre: ore 15.00-19.00 (don Giancarlo)

PARROCCHIA DI CAPOSILENOVENA DI NATALE- giovedì 17 ore 20.00 Canto delle profezie e S. Messa a CaposileDa giovedì 17 a mercoledì 23 dicembre, alle ore 15.00SOLENNITA' DEL NATALE - 25 DICEMBRE 2009Ore 00.00: S. MESSA NELLA NOTTE, preceduta dauna veglia di preghiera (ore 23.30). La colletta rac-colta durante la S. Messa sarà devoluta all'iniziativadi carità “Un posto a tavola”Ore 9.30: S. MessaSABATO 26 DICEMBRE - SANTO STEFANOOre 18.30: S. MessaGIOVEDI' 31 DICEMBREOre 19.00: S. Messa di RingraziamentoVeglia di Preghiera (ore 22.00-24.00) Chiesa LazzarettoVENERDI' 1 GENNAIO - SOLENNITA' DI MARIA MADRE DI DIO - GIORNATA MONDIALE DELLA PACES. Messa: ore 9.30MERCOLEDI' 6 GENNAIO - EPIFANIA DEL SIGNOREOre 9.30: S. Messa (sono invitati tutti i bambini, inparticolare quelli battezzati durante l'anno 2009: ri-ceveranno una particolare Benedizione!)CONFESSIONIPer gli adolescenti e i giovani: lunedì 21 dicembre,ore 20.30 a MusilePer tutti: don Armando è disponibile in canonica,avendo cura di rispettare gli orari indicati; don Flaviosarà in chiesa a Caposile: sabato 19 dicembre: ore16.00-18.30; Giovedì 24 dicembre: ore 9.00-12.00.

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Non so se andare … sono luoghiche conosco … forse è megliorestare a casa …E poi: eccomi a raccontare ciòche riesco, di questo pellegrinag-gio. E' stata una bellissima espe-rienza condivisa con altre 80persone della nostra collabora-zione pastorale. Il pullman, a duepiani, sembrava una grandecasa dove non erano riunite treparrocchie ma una famiglia allaricerca della radice del propriocristianesimo nel martirio dei suoiSanti.Abbiamo chiacchierato, dormito,riso, cantato, pregato in un climagioioso e pieno di aspettative.Certo, abbiamo avuto anchemodo di conoscere più noi stessie di sperimentare la capacità direlazionarci con gli altri in un “an-dare” proprio del pellegrino.Ad Arezzo e a Terni siamo andatiad onorare le tombe che custo-discono le reliquie dei nostri pa-troni S. Donato e S. Valentino.

A sentire i loro nomi, così enfatiz-zati dai parroci delle due catte-drali che ci hanno accolto congioia e simpatia, mi ha fatto sen-tire come fossimo in visita a fa-miliari lontani.Ad Arezzo c'è stato uno scambiodi doni: abbiamo portato unagrande fotografia in cornice dellatela raffigurante S. Donato che sitrova alla sinistra del nostro altaree abbiamo ricevuto un bellissimocalice in cristallo che ricorda unmiracolo del Santo.E' difficile descrivere come hovissuto il pellegrinaggio a Roma.Non ho visto la Roma tante voltevisitata, o meglio l'abbiamo vistaattraverso un tour fatto in cor-riera. Abbiamo riservato il tempoe le energie per vivere in comu-nione la nostra fede, per renderciconto sempre più che le radicidel nostro cristianesimo sonoproprio nel sacrificio dei martiri.Le tre Fontane dove è avvenuto ilmartirio di S. Paolo e la basilica

che esalta la sua gloria. S. Gio-vanni, S. Maria Maggiore, S. Pie-tro sono scrigni d'immensovalore che, oltre alle opere d'arteche contengono, custodisconosecoli di storia, di fede vissuta etanti semi di speranza.Suggestive testimonianze delprimo cristianesimo le abbiamovissute nelle catacombe di SanSebastiano sulla via Appia An-tica.Mentre seguivamo la guida per lavisita, provavo ad immaginarecome avrei vissuto la mia fede inquel tempo. Pensavo ai nostri ci-miteri, alle nostre chiese piene difiori, di luce e di ogni conforto.Pensavo al valore dell'intelli-genza umana che sulla base diminimi referti riesce a ricostruiresecoli di storia. Ultima sosta S.Pietro e l'udienza papale. Cosadire? Sembra impossibile avervissuto momenti così particolari.Alle 7 _ di mattina, grazie a Gior-gio, nostra guida tecnica, era-

MMUUSSIILLEE DDII PPIIAAVVEE

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PELLEGRINAGGIOMUSILE DI PIAVE - CHIESANUOVA . MILLEPERTICHE

AREZZO - TERNI - ROMA

MUSILE DI PIAVE

DICEMBRE 2009 1177

vamo già in Basilica che perl'udienza papale era chiusa alpubblico. Eravamo soli e ci muo-vevamo disorientati e confusi:era tutto così grande e mae-stoso! Ecco l'altare dove è con-servato il corpo di Papa GiovanniXXIII, ecco la Pietà di Michelan-gelo, ecco … ecco … mi sem-brava di vivere fuori dalla realtà.Abbiamo celebrato la S. Messanelle Grotte davanti alla tomba diS. Pietro; alla nostra destra ave-vamo la tomba di Papa GiovanniPaolo II. Non ricordo di aver pre-gato ma di aver ripetuto tantevolte “grazie”. Ricordo il saluto del CardinaleComastri e il profondo silenziodel gruppo in attesa della cele-brazione Eucaristica.Quanta gente in piazza S. Pietroper l'udienza papale! Gruppi pro-venienti da ogni parte del mondotestimoniavano con entusiasmola loro appartenenza alla chiesadi Cristo.Il nostro gruppo, in questo maredi folla, era solo una piccolissimagoccia ma, sono sicura, carica ditanti ricordi da portare nel cuoree felice di aver condiviso tregiorni importanti.

Grazie d. Saverio, Grazie Giorgio

Luisa Cardinali

All’interno del presente numero di Emmaus è stata in-serita una busta per contribuire alle spese di gestionedella Chiesa e della Parrocchia.La presente “busta” annuale intende essere pertanto in-vito alla corresponsabilità, da vivere sempre e comun-que in piena libertà.Le famiglie che desiderano contribuire, sono pregate diportare la busta, che rimane anonima, in Chiesa duranteil periodo natalizio (fino a fine gennaio), ponendola nel-l’urna collocata nella corsia centrale o nei cestini che pas-sano per la raccolta delle offerte durante le Sante Messe.Ancora una volta... grazie di cuore.

don Saverio

LA “BUSTA NATALIZIA 2009” PER LE NECESSITÀDELLA CHIESA E DELLA PARROCCHIA DI MUSILE

MUSILE DI PIAVE

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CCHHIIEESSAANNUUOOVVAAI GIOVANI E L'ORATORIO

Sintesi dell'incontro del 15 ottobre 2009Giovedì 15 ottobre una sessantinadi collaboratori della parrocchia diChiesanuova si sono incontrati perriflettere sul significato che vienedato ai giovani e all'oratorio.Questa serata fa parte di un pro-getto più ampio, che coinvolgealtre parrocchie della collabora-zione pastorale e che si proponecome un'opportunità di riscopertadel contesto oratorio e di ricostru-zione del senso di appartenenzacristiana attraverso un percorsoformativo. Questo cammino dellecomunità è mediato, facilitato eaccompagnato da un'equipe dieducatori del territorio che hannopensato e lavorato al progetto sumandato del parroco.La serata, dopo la presentazionedi Don Saverio, ha visto la suddivi-sione dei partecipanti in tre gruppi,due costituiti da adulti, uno da soligiovani (fino ai 35 anni di età).I primi due gruppi dovevano ri-spondere a queste domande:1.Cosa ci piacerebbe trovarenell'oratorio? 2. C'è bisogno diun oratorio vivo a Chiesanuova?Perché? 3. Come ci piacerebbestrutturare gli spazi (e quali) del-l'Oratorio per concretizzare leattività?. Al gruppo dei giovani sichiedeva di confrontarsi sulle do-mande .2 e .3 ma la prima era:Quali sono i nostri bisogni? Il man-dato era quella di non fermarsi sunostalgie ma provare a pensare esognare l'oratorio per Chiesa-nuova.I due gruppi adulti al che cosa cipiacerebbe trovare in oratoriohanno risposto che desideranospazi e attività strutturate e non(creative, culturali, ludiche), peradulti e giovani. Emerge la figura diun luogo sano, protetto, uno spa-zio di ritrovo, di incontro di rela-zione e condivisione tra diverseetà dove ci possano trovare dei ri-

ferimenti adulti e responsabili.Entrambi i gruppi concordano poinel fatto che c'è il bisogno di unoratorio a Chiesanuova, perché èun modo per fare comunità oltrealle attività e proposte già esistenticome ACR, GROG o gli incontri dicatechismo; c'è la necessità di unastruttura di riferimento e viva, gra-zie ad una partecipazione attivadella comunità. Il gruppo giovane ha lavorato suipropri bisogni. Emergono: - avereun punto di ritrovo, di svago, di di-vertimento, di gioco, di riferimentoper così creare relazioni, anche at-traverso un fare insieme; - avereun'alternativa al bar, trovare unluogo aperto per l'incontro spon-taneo; - avere uno spazio dove in-contrare una figura educativa diriferimento (adulta o giovane); -sentirsi parte di una comunità,dalla quale ricevere ma anche allaquale donare del tempo per unservizio; - essere partecipi e coin-volti nelle attività e nelle iniziativeper sentirsi più attivi nella comu-nità. Inoltre i ragazzi motivano iperché un oratorio è necessarionella nostra parrocchia, : - attra-verso le attività oratoriali si può co-struire o approfondire un camminodi fede; - offrire alla comunità resi-dente proposte concrete in orato-rio significa rimanere in frazione enon spostarsi in altre realtà; permantenere vivi e continuativi i rap-porti costruiti negli anni tra i gio-vani che spesso rischiano diperdersi;- per offrire un sostegnoalle famiglie; - per aiutare chi ha bi-sogno (anche nello studio), per chinon ha una famiglia attenta allacrescita dei figli, per offrire stimolidi crescita e formazione, per offrirel'instaurarsi di rapporti sani nondevianti e per contrastare la noiache spesso avanza tra i giovani.Per quanto riguarda gli spazi ade-

guati alle attività oratoriale, emergenei due gruppi adulti che ad oggi,risultano essere proponibili il pianoterra e l'ultimo della canonica, lestanze nuove, mentre dai giovaniemerge il desiderio di avere un de-posito per materiali e per giochi dadare in prestito,una bar, un audito-rium e sala video; una bibliotecacon zona studio, un internet point,il tutto, se possibile in un'unicastruttura.La sintesi e l'integrazione dei lavoridi gruppo spetta a Mauro Spa-dotto che espone alcuni significatidi Oratorio, e cioè l'oratorio comeun segno cristiano, uno spazio, untempo libero, uno spazio educa-tivo, uno spazio di risposta educa-tiva, un soggetto in rete.L'oratorio è “una comunità cheeduca all'integrazione fede-vita,grazie al servizio di una comunitàdi educatori in comunione di re-sponsabilità e di collaborazionecon tutti gli adulti. Il metodo del-l'Oratorio è quello dell'animazioneche consiste nel chiamare i ragazzia partecipare a proposte educativeche partono dai loro interessi e dailoro bisogni ”.La serata si conclude con l'impe-gno da parte dei più interessati diritrovarsi per riflettere e rielaborareinsieme all'equipe educativa ciòche è emerso in questo incontro…..perché l'oratorio, oltre ad es-sere QUALCOSA è anche un CHI.L'oratorio è la comunità cristianache si impegna a farlo crescere,offrendo all'interno di esso propo-ste educative, ludiche e spiritualirivolte alla comunità stessa e a chinon ne è coinvolto direttamente.Come riuscire a creare una basesolida dalla quale partire per co-struire un oratorio (comunità, atti-vità e luogo fisico) forte?La riflessione continua!

A cura di Sara Zanchetta

CHIESANUOVA

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INCONTRO CON TUTTI I COLLABORATORI26 OTTOBRE 2009

INTRODUZIONE:Ci ritroviamo stasera insieme con tutti coloro che collaborano a vari titoli e servizi nella nostra parrocchia di Mil-lepertiche per fare un po' il punto della situazione e per valutare insieme il cammino futuro. Dopo alcuni spunti ini-ziali su tre temi particolari, ci divideremo in gruppi per discutere e poi ritorneremo in assemblea per condividereciò che abbiamo discusso.Nell'assemblea con tutta la popolazione svolta il 19 febbraio scorso dicevamo: “Dobbiamo guardare avanti e, concalma, senza nessuna fretta, ma anche con decisione “tentare” nuove piste perché la nostra parrocchia possa vi-vere la sfida dell'oggi, e possa soprattutto essere credibile davanti ai nostri giovani, ai nostri ragazzi.”BREVE PREMESSA: Ribadisco il bisogno di continuare a COLLABORARE TRA PARROCCHIE.La collaborazione sta andando avanti, ora anche con Caposile, come avete visto nell'ultimo numero di Em-maus. Abbiamo iniziato da poco anche una collaborazione per quanto riguarda l'aspetto liturgico. E già sonoavviate insieme alle altre cinque parrocchie: la formazione dei catechisti, gli incontri di preghiera, incontri peri giovani e le associazioni, corsi di formazione per tutti (Bibbia..catechesi…), gruppo Caritas, gruppo Missio-nario, i pellegrinaggi… questo per collaborare meglio e soprattutto aprire gli orizzonti di tutti. E' un'occasioneda non perdere… magari dobbiamo tutti crederci di più. (es. la messa a Caposile ogni terzo giovedì delmese, il pellegrinaggio della collaborazione pastorale…)I GRUPPI PRESENTI NELLA NOSTRA PARROCCHIAA tutt'oggi sono ancora molti i gruppi presentiin parrocchia: il Consiglio Pastorale, il Consi-glio per gli Affari Economici, i catechisti, i let-tori, la corale, il gruppo sposi, i chierichetti, igiovani aiutati dagli amici salesiani di SanDonà, i consigli della scuola materna, coloroche raccolgono i prestiti del Fondo di Solida-rietà…Sono presenti poi, come realtà vicinealla parrocchia, “La voce del paese” e ilgruppo del calcio… (ne abbiamo dimenticatoqualcuno?). Continuiamo a lavorare insiemesapendo che lo scopo comune è l'incontrocon Gesù Cristo qui, nella nostra comunità…ed essere “attraenti” in Gesù.

Ascoltiamo: - il resoconto del Fondo di Solidarietà finoad oggi.- il resoconto della Sagra 2009.

Affrontiamo tre temi particolari: - i vari percorsi dei gruppi e in particolare la pastorale giovanile (don Giorgio)- la scuola materna (don Saverio)- alcune riflessioni sulla nostra chiesa ed eventuali lavori. (don Saverio)

Domande per il lavoro di gruppo:1- Riflettendo sulla Pastorale Giovanile come poterla vivere di più “in senso parrocchiale”, come ridare

spazio e tempo soprattutto al sabato e alla domenica? Proviamo a proporre attività concrete.2- Per quanto riguarda la struttura della nostra chiesa e i vari lavori fatti o non ancora ultimati: cosa pensi

delle varie proposte di don Saverio? Come procedere? Quali passi ritieni più importanti?La discussione è stata molto interessante e ci siamo resi conto che non dobbiamo avere paura di puntaresui nostri giovani per donare loro spazi, luoghi e momenti di incontro anche qui a Millepertiche.

MMIILLLLEEPPEERRTTIICCHHEE

MILLEPERTICHE

DICEMBRE 20092200

IL NUOVO ORATORIO A PASSARELLADal mese di luglio a Passarellasono in corso d'opera i lavori perla ristrutturazione e l'amplia-mento della parte retrostante lacanonica, al fine di ricavarnespazi per le attività pastorali e dioratorio. E' il frutto di un cam-mino un po' laborioso e lungo diriflessione e di studio da partedel Consiglio Pastorale e delConsiglio Parrocchiale per gli Af-fari Economici. La Parrocchia, in-fatti, non avendo le risorseeconomiche per pensare alla ri-strutturazione dell'Ex-Asilo, co-

struzione ormai vetusta e cheversa in situazione di degrado,ha ritenuto opportuno concen-trare l'attenzione sulla canonica,edificio grande e restaurato nonmolti anni fa', per vedere comecreare spazi utili per attività ordi-narie della Parrocchia (catechi-smo, incontri di gruppo perragazzi, adolescenti e giovani -da qualche anno a Passarella ènata l'Azione Cattolica, conl'ACR e l'ACG), ma anche per at-tività culturali, ludiche e ricrea-tive, insomma per l'eventuale esognata ripartenza dell'Oratorio.

Il 6 marzo 2007 indicemmo unaprima Assemblea pubblica nellaquale si presentò un disegno cheprevedeva, pur con qualche li-mite dal punto di vista estetico,la realizzazione di quattro aule edi una grande Sala Polivalente.Successivamente abbiamo do-vuto soprassedere a questo pro-getto perché non idoneo aricevere il contributo regionalesul quale evidentemente era ne-cessario contare. Ne è uscito,con non poca fatica, il progettodefinitivo, presentato il 2 dicem-

bre dello scorso anno in unanuova assemblea nella quale iconvenuti hanno dato quasi al-l'unanimità il parere favorevole.Così, con qualche modifica checi è parsa migliorativa, il 6 lugliosono iniziati i lavori che sarannoultimati, speriamo, entro i primimesi del 2010. La struttura com-prende un ampio ingresso, duesale a piano terra, una delle qualiaccoglierà una piccola cucina, ilBar e lo spazio per attività di ora-torio (potrebbe essere anche il ri-trovo per gli anziani, che tantodesiderano trovare accoglienza!)

e il blocco servizi; due grandisale al piano superiore e dueampi ripostigli (uno a piano terrae uno al piano primo). La strut-tura, semplice, si presterà a variusi, avendo pensato, sia a pianoterra che al piano primo, a paretimobili a impacchettamento, co-sicchè, aprendole a secondadelle necessità, ci sia spazioanche per assemblee numerose,momenti di festa, proiezione diun film, etc. Questa edificio saràcollegato internamente alla ca-nonica, potendola così viveremaggiormente come casa dellacomunità e usufruendola mag-giormente ottimizzandone anchele spese di gestione comples-siva. Inoltre, al secondo pianodella canonica, finora lasciato algrezzo, viene sistemata una salagrande con letti a castello e unbagno con doccia, da utilizzarepreferibilmente per uscite e ritiridi giovani e di gruppi che lo ri-chiedono. La parete centrale che farà da in-gresso sarà in tutta l'altezza ca-ratterizzata da una grandevetrata che donerà luce a tuttol'edificio. L'esterno sarà pavi-mentato con mattonelle uguali aquelle che contornano la Chiesae ci sarà una struttura in metalloche fungerà da portico. Sopraquest'ultima verranno installati ipannelli fotovoltaici, per benefi-ciare del risparmio sul consumodell'energia elettrica e per offrireal contempo un segno di cura erispetto per l'ambiente.Per l'esecuzione dei lavori, ab-biamo fatto la scelta di coinvol-gere le imprese e le ditte diPassarella: ci è parso un belsegno e sta comportando ancheil beneficio del contenimento deicosti.

PPAASSSSAARREELLLLAA

PASSARELLA

DICEMBRE 2009 2211

Riguardo il bilancio, appena saràpronto, ne daremo trasparenteresoconto, sperando di ottenerelo sperato contributo regionale econfidando nella generosità deiparrocchiani, pur comprendendoil non facile periodo che tante fa-miglie stanno attraversando acausa della crisi economica. Nonmancheremo di ringraziare espli-citamente tutti coloro che si sonoadoperati in questo lavoro, spe-cie chi lo ha fatto gratuitamente!Qualcuno si chiede: “E il vecchioAsilo?” Per ora rimane così

com'è, evidentemente! Semprepiù siamo convinti che la sceltadi non ristrutturarlo è stata la mi-gliore, sia perché la Parrocchia diPassarella non sarebbe in gradodi sostenerne la spesa (calcoliapprossimativi si aggirano a oltreil milione di euro!), sia perché didimensioni esagerate rispetto leesigenze che la Parrocchia diPassarella ha attualmente epotrà avere anche per il fututo.Certo, con l'ultimazione dei suc-citati lavori, rimarrebbe in sognouna grande Sala Polivalente, la

cucina per la Sagra e gli spoglia-toi per l'utilizzo del campo dacalcetto… Se arriveranno contri-buti, aiuti e offerte, questo potràessere edificato sul sedime del-l'Ex-Asilo! Per adesso, credopossiamo “accontentarci” diquanto a breve sarà a disposi-zione di tutti.Concludendo,desidero dire gra-zie a quanti si stanno dando dafare in vario modo per questa im-portante iniziativa che è per ilbene di tutta la comunità.

Il Parroco don Flavio

Da alcuni anni a Passarella pro-poniamo il mercatino dei prodottidel Commercio Equo e Solidaleche comprende alimentari, arti-gianato e libri. Siamo un gruppodi volontari/e che si è formatosulla base di un sentire comune:la solidarietà con gli impoveritidella terra, la vicinanza empaticacon i missionari, l’esigenza disensibilizzare le persone adun’economia alternativa e giusta.Abbiamo inoltre allestito in cano-nica, in modo permanente, unavetrina con alcuni prodotti ali-mentari, per dare la possibilitàalla comunità di poterli acqui-stare durante l’anno. Di consuetoorganizziamo dei mercatini du-rante i quali esponiamo dei pro-getti legati a dei prodotti specifici(caffè, tè, magliette, etc).La nostra non è una venditaesclusiva ma è una formazionepermanente che ci porta a cono-scere da vicino i produttori, gra-zie anche alla frequentazionecon la vicina Bottega del Mondodi San Donà, che ci introduce anuove esperienze e conoscenze.

MA CHE COS’È IL COMMERCIOEQUO E SOLIDALE?• È una forma di cooperazioneinternazionale basata sulla pro-mozione di progetti di autosvi-luppo nel Sud del Mondo.

• E’ un rapporto di parità conpiccoli gruppi di contadini e arti-giani del Sud del mondo, orga-nizzati democraticamente, chepredilige fasce sociali emargi-nate e discriminate.• E’ creare un rapporto direttocon i produttori al fine di evitarespeculazioni. • E’ fissare il prezzo "giusto"d'acquisto che valorizza i costireali di lavorazione e una retribu-zione dignitosa del lavoro, assi-curando margini per lo sviluppodi progetti autogestiti a favore dicomunità locali. • E’ un’azione di giustizia so-ciale ed economica.

• E’ un approccio alternativo alcommercio convenzionale.Il commercio equo e solidale èuna forma di commercio vero eproprio che mira ad una mag-giore equità tra Nord e Sud delmondo attraverso il commerciointernazionale.

Contribuisce infatti ad uno svi-luppo sostenibile complessivoattraverso l'offerta di miglioricondizioni economiche e assi-curando i diritti per produttorimarginalizzati dal mercato e deilavoratori.

IL COMMERCIO EQUO - SOLIDALE A PASSARELLA

“Ciascuno di noi può diventare un consumatore equo e solidale, contribuendo con un normale gesto quotidiano, la spesa, a cambiare le regole dell'economia invertendo il flusso della ricchezza sud-nord

e riportando dignità e giustizia ai produttori del sud del mondo.”Gruppo volontari del Commercio Equo e Solidale

PASSARELLA

DICEMBRE 20092222

SSAANNTTAA MMAARRIIAA DDII PPIIAAVVEELA FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE

La Chiesa di Santa Maria diPiave, come quella di Passarella,è dedicata alla “Presentazionedella B.V. Maria” (o Madonnadella Salute), la cui festa ricorre il21 novembre. A S. Maria dal1982 al 1993 si svolgeva nelmese di novembre la Sagra pae-

sana. Desiderosi di far ripartirequesta bella e importante tradi-zione, ma anche consapevolidella difficoltà per l'impegno chene viene richiesto, anche que-st'anno ci siamo “limitati” a qual-cosa di semplice, maugualmente significativo. Sabato 21 novembre abbiamoeccezionalmente celebrato la S.Messa alle ore 18.00, cui ab-biamo invitato anche i parroc-chiani di Passarella perun'esperienza fattiva di comu-nione e di collaborazione che

pian piano sta crescendo (perquesto motivo non si è celebratala Messa a Passarella). Poi, alle19.30 in oratorio c'è stata la cenacomunitaria,cui hanno parteci-pato, previa adesione, una ottan-tina di persone: splendido è statoil momento nel quale sono stati

proiettati i filmati di due edizionidella Sagra di Santa Maria (anno1987 e 1988). A distanza di più di20 anni rivedersi “da giovani” orivedere volti di persone care chehanno lasciato un segno nellacomunità e ora non ci sono più,ha commosso tanti dei presenti;soprattutto, superfluo forse dirlo,vedere il nostro amato don Anto-nio, già segnato dalla malattia, econ lui il suo coetaneo don Ar-mando, pimpante più che mai (!)ci ha toccato il cuore, a tal puntoche abbiamo riproposto i filmati

il pomeriggio seguente. Domenica 22novembre alle14.30 abbiamo fatto come ognianno il momento di preghiera inChiesa con la Recita del Rosarioe la Processione con la statuadella Madonna (la foto mostra ilmomento conclusivo, quando

don Armando ha im-partito la benedi-zione a tutti ipresenti). Infine acoronare una bellafesta, in oratorio ab-biamo concluso conun semplice rinfre-sco con frittelle edolci. Sia dopo laMessa del mattino,sia nel pomeriggio, èstato allestito unosplendido merca-tino, il cui ottimo ri-cavato (circa 1.200,00!) è andatoa favore del nostrooratorio. Non è la Sagra,chissà se l'annoprossimo riusciremo

ad organizzarla (!), tuttavia mo-menti come quelli di sabato 21 edomenica 22 novembre non sipossono dimenticare: aiutano anon vivere soltanto con nostalgiail valore, ma anche il bisogno cheportiamo tutti nel cuore, di condi-visione e di festa. Un grazie davvero speciale atutte le persone che si sono dateda fare per questa festa e a chi,in vario modo, collabora per ilbene di questa nostra piccola e,forse anche per questo, bella eaccogliente comunità!

SANTA MARIA DI PIAVE

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GLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

CCAAPPOOSSIILLEE

Domenica 29 novembre, Prima domenica diAvvento, nella Messa delle 9.30 abbiamo ri-cordato gli anniversari di Matrimonio. Novecoppie di sposi di Caposile, hanno volutocondividere insieme alla comunità il grazie alSignore per il dono dell'amore. Don Armandoci ha accolti in Chiesa, donando alle sposeuna rosa e agli sposi la “Lettera di Dio aglisposi” (“il dono di nozze da parte di Dio”), cheè stata letta da uno dei festeggiati dopo la co-munione. Momento significativo è stato il Rin-novo delle Promesse Matrimoniali: come nel

giorno di nozze, gli sposi, sostenuti e accom-pagnati dalla grazia di Cristo e dalla preghieradi tutta la comunità, hanno rinnovato l'impe-gno ad essere fedeli nel rendere visibilel'amore di Dio. Nell'omelia, don Flavio ha ci-tato una lettera di don Tonino Bello a unacoppia di sposi: “dinanzi all'incredibile segnodella presenza di Cristo Uomo-Dio, costituitodalle vostre persone che si legano per sem-pre nel vincolo irreversibile dell'amore, a me,vostro vescovo e padre, viene la voglia di in-

ginocchiarmi davanti a voi per ricevere la vo-stra benedizione. Non abbiate timore. Date-mela, nel nome del Padre, del Figlio e delloSpirito Santo. E così, rafforzato dal vostrosegno di Croce, sarò più pronto e più fortenel proclamarvi le meraviglie compiute daDio, lo Sposo che ci ha sedotti ma senza ab-bandonarci. […] Vi auguro una incontenibile,immensa, gioiosa capacità di “bene-dire”:dite bene della gente, della vita, della morte,della gioia, della storia, della cronaca. Dio sifaccia carne nel grembo della vostra vita quo-

tidiana e, prima ancora che i vostri figli vi ral-legrino la casa, sia lui a offrirvi il temamelodico di questa sinfonia splendida cheoggi cominciate a eseguire. Il Vangelo sia laroccia su cui costruite la casa. La VergineMara sia coinquilina dei vostri giorni”.Un augurio, che ben si addice anche a chi ilMatrimonio l'ha celebrato vari anni fa' e desi-dera continuare ad essere sacramento,cioèsegno visibile dell'amore invisibile di Dio!

CAPOSILE

Negli anni 2000 è iniziata la raccolta dei tappi in modo sporadico, ma è stato nel 2003 che ha preso avvioin modo contagioso, infatti arrivano i tappi ad Aviano da tutta l'Italia con i mezzi più disparati e con tantestorie belle di amicizia e di aiuto. Finora l'Associazione “via di Natale” ha ricavato ad oggi 229.000,00euro. Pensando che il tappo è oggetto inutile, questo significa che con piccolo gocce si possono faregrandi cose. I fondi raccolti vengono indirizzati alla gestione della Casa e dell'hospice per malati termi-nali di cancro che vengono ospitati ed assistiti gratuitamente. Cosa si fa con i tappi raccolti? Una dittaspecializzata viene a prenderli e dopo averli pagati, li porta alla fabbrica di riciclaggio dove vengono tri-turati e rimessi in circolo facendo oggetti utili quali bidoncini per la spazzatura, giocattoli, cassette perla verdura e così via: non si inquina, si fa raccolta differenziata ed infine una grande solidarietà.Ascoltando e accogliendo l'invito dell'A.I.N.A.T. (Associazione Italiana No Profit Amici del Tajo) di Musilevogliamo anche noi contribuire.

PORTATE I TAPPI DI PLASTICA IN BAR DELL'ORATORIO IL SABATO POMERIGGIO E LA DOMENICA POMERIGGIO… È UN PICCOLO GESTO PER UN GRANDE PROGETTO.

ANCHE IN BAR DELL'ORATORIO DI MUSILE LA RACCOLTA DEI TAPPI PER LA CASA

“VIA DI NATALE FRANCO GALLINI” DI AVIANO

DICEMBRE 20092244

Contributo per “EMMAUS” e il foglietto parrocchiale

settimanale 2010Si ringraziano fin d’ora quanti, con il loro contributo, so-stengono le spese di stampa e consegna a tutte le fa-miglie di Musile, Chiesanuova, Millepertiche, Caposile,Passarella e Santa Maria di Piave di questo giornalino“Emmaus”, e quelle del foglietto settimanale che sitrova in Chiesa. A quanti volessero unirsi con il loroaiuto, suggeriamo l’offerta di euro 15,00.Il versamento del contributo può essere fatto rivolgen-dosi presso l’Ufficio parrocchiale a Musile, di dome-nica, alle porte della Chiesa; a Chiesanuova adAntonietta Mengo oppure, di domenica, in sacrestia oin canonica delle altre parrocchie.

CAMPAGNA ABBONAMENTI 2010 a LA VITA DEL POPOLO

settimanale della nostra diocesi

E’ strumento prezioso per conoscere quanto inatto nella nostra diocesi e in ogni singola parro-chia, oltre che per essere informati sulle iniziativepromosse dal Vescovo e dai diversi organismi eassociazioni della nostra Chiesa di Treviso. Vuole,così aiutarci ad essere comunità cristiana in cam-mino con tutte le altre.L’abbonamento per l’anno 2010 è di euro 51,00da versare presso l’Ufficio parrocchiale o tramitel’apposito vaglia postale.

Raccogliun tappo...tanti tappiun modonuovoper faresolidarietà

insieme per la

DICEMBRE 2009 2255

UN ULTIMO DELL’ANNO

DAVVERO SPECIALE

Per tutti coloro che desi-derano passare la nottedel 31 dicembre in mododiverso, organizziamo unsemplice momento dipreghiera e adorazionedalle 22 alle 24 presso laChiesa di Lazzaretto(sulla strada da Musile aMillepertiche). Vuole essere un tempo diringraziamento e di lodeper tutto ciò che il Si-gnore ci ha donato inquest’anno 2009 e unapreghiera di affidamentoper il nuovo anno 2010.

Al termine una fetta dibuon panettone e unbrindisi insieme. Vi aspettiamo!

Don Saverio

EmmausPeriodico bimestrale delle parrocchie di Musile di Piave, Chiesanuova, Millepertiche,

Passarella, Santa Maria di Piave e Caposile.

Direttore Responsabile: Dino Boffo - Via Amalfi, 41 - TV

Direzione e Redazione: Piazza Libertà, 1 - Musile di Piave - VE

Registrazione al Tribunale di Venezia n. 884 del 21.03.1987

Stampa: Tipografia COLORAMA: San Donà di Piave - VE - Tel. 0421.40225

Hanno collaborato a questo numero di Emmaus:

don Saverio, Barbara Fornasier, Elena De Piccoli, Adalberta Contarin,Luca Cadamuro, Sara Zanchetta, Federico Contarin, Anna Scappatura,

Vittorina Mazzon, Laura Scabbio, Domenico Contarin, Giovanni Mariuzzo, Nicolò De Carli, Eliana e Paolo Natale

Maurizio (Musile), Luisa Cardinali, don Flavio

2266 DICEMBRE 2009

…PER GLI ULTIMI ACQUISTI

LIBERA IL TUO NATALESABATO 19 E

DOMENICA 20 DICEMBRE

PRESSO LA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE VOLONTARIATOVIA MARTIRI, 28 A MUSILE

MERCATINO DEL COMMERCIOEQUO E SOLIDALE

PS: Se vuoi conoscerci e darci una mano… batti un colpo e vieni a trovarci!

(Per informazioni Carla: 3332285055)

COLLABORAZIONE PASTORALE DI MUSILE DI PIAVE“Un' alleanza da preparare…” - CORSO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO

dal 16 gennaio al 20 marzo 2010

CALENDARIO DEGLI INCONTRISabato 16 gennaio (ore 20.30-22-45): Serata di conoscenza e presentazione del CorsoDomenica 24 gennaio 2010 (ore 9.00-12.00): “Come si diventa coppia: dall'Innamoramento all'amore”Domenica 31 gennaio 2010 (ore 15.30-18.00): “Dialogo e conflittualità all'interno della coppia”Sabato 6 febbraio 2010 (ore 20.30-22-45): “Il rapporto con le famiglie di origine”Domenica 14 febbraio 2010 (ore 11.00 in Chiesa): S. Messa con i fidanzatiDomenica 21 febbraio (ore 15.00-18.00): “Il Vangelo del Matrimonio” (è prevista la celebrazione della S. Messa)Domenica 28 febbraio (ore 9.00-12.00): “Sessualità - cammino di unità”Giovedì 4 marzo (ore 20.30 in Chiesa):“Il Matrimonio è vocazione” (momento di preghiera)Domenica 7 marzo (ore 9.00-12.00):“Essere fecondi nell'amore”Domenica 14 marzo (ore 9.00-12.00):“La fedeltà”Sabato 20 marzo (ore 20.30-22-45):Serata di conclusione del Corso(Aspetti civilistici del Matrimonio; introduzione al Ritodel Matrimonio; Consegna degli attestati, …)

Gli incontri si terranno in oratorio a Musile, oppurepresso le Sale parrocchiali di Chiesanuova.

Giornata di iscrizione al Corso: domenica 13 dicembre dalle ore 10.00 alle ore12.00, oppure dalle ore 15.00 alle ore 19.00 in oratorio a Musile.

2277DICEMBRE 2009

CHIESANUOVABREVI DA EMMAUS - BREVI DA EMMAUS - BREVI DA EMMAUSUN LIBRO

STORIA DI IQBALdi Francesco D’AdamoEdizioni El

Il libro racconta la sto-ria vera di IqbalMasih, il ragazzo paki-stano di dodici annidiventato in tutto ilmondo il simbolodella lotta contro losfruttamento del la-voro minorile. Cedutodalla sua famiglia dicontadini in miseria, incambio del prestito disedici dollari, co-stretto a lavorare in

una tessitura di tappeti dall'alba al tramonto,incatenato al telaio, in condizioni disumane,come milioni di altri bambini nei paesi più po-veri del mondo, Iqbal troverà la forza di ribel-larsi, di far arrestare il suo padrone, didenunciare la “mafia dei tappeti”, contri-buendo alla liberazione di centinaia di altripiccoli schiavi.Un romanzo di denuncia, di attualità, sul va-lore della libertà e della vita umana, e sull'im-portanza della memoria delle storie comequella di Iqbal.

Riportiamo la premessa dell'Autore del libro:“Non so che faccia avesse Iqbal: le unichesue fotografie che ho trovato sui quotidiani,erano scure e sfuocate. In un articolo si di-ceva: non era molto alto. Allora ho cercato diimmaginarmelo. Forse l'ho descritto piùbello, più bravo, e più coraggioso di quantorealmente fosse, ma è il destino che toccaagli eroi. Il personaggio di Fatima, invece, l'hoinventato io. Ma sono sicuro che Iqbal haavuto accanto, tra i bambini che dividevano lasua sorte, proprio una ragazzina come Fatimae altri amici come Salman, Maria o il piccoloAlì. Se li volete conoscere, guardatevi at-torno: sono anche qui in Italia, tra noi. Pro-vate a parlare con loro, qualche volta. Misono inventato anche il Pakistan: non ci sonomai stato. Ma, a parte questi particolari, lastoria che state per leggere è tutta vera. Gliavvenimenti raccontati in questo romanzosono tutti realmente accaduti. Anche quellispiacevoli. E' una storia triste, mi ha dettoqualcuno. Non è vero: è la storia di come sipuò conquistare la libertà. Ed è una storia checontinua e va avanti, tutti i giorni. Anche men-tre voi leggete queste righe.

Voto: 10… per tutti, non solo per i bambini!

UN TESTIMONE

IQBAL MASIHIqbal Masih, nato nel 1983 nel Pakistan a Muritki, un villaggio a 30 Kmda Latore, all'età di quattro anni venne venduto da suo padre, per 12dollari, come schiavo a un fabbricante di tappeti. E' l'inizio di unaschiavitù senza fine: gli interessi del “prestito” ottenuto dal padre incambio del lavoro del piccolo Iqbal non faranno che accrescere il de-bito, il riscatto del bambino diventerà impossibile. Incatenato al suotelaio, Iqbal inizia a lavorare per più di dodici ore al giorno. Una vita at-traversata anche da sevizie di ogni tipo, che condurrà sino ai dieci annidi vita. Nel 1992 Iqbal, insieme ad altri bambini, evade dalla fabbrica ditappeti per assistere alla celebrazione della “giornata della libertà” or-ganizzata dal Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF). Perla prima volta sente parlare di diritti e di bambini che come lui vivonoin condizioni di schiavitù. Decide di salire sul palco e raccontare la suastoria: il suo improvvisato discorso fa scalpore e nei giorni successiviverrà pubblicato dai giornali locali. Durante la manifestazione conosceEshan Ullah Khan, leader del BLLF, il sindacalista che lo farà liberaree lo guiderà verso una nuova vita, spesa tra la scuola ed impegno sin-dacale in difesa dei diritti dei bambini. Ben presto Iqbal Masih diventasimbolo e portavoce del dramma dei bambini lavoratori di tutto ilmondo. Ma la storia della sua 'riconquistata' libertà è breve: il 16 aprile1995 viene assassinato a bruciapelo mentre gioca tra i vicoli della suacittà natale, Muritki, da due sicari della mafia pachistana dei tappeti. (daun articolo apparso sul mensile Mani Tese)

BREVE BIOGRAFIA: 1983-1995

Iqbal Masih è il bambino pakistano di dodici anni che ha osato ribellarsialla sua condizione di semi-schiavitù come tessitore di tappeti, denun-ciando i suoi sfruttatori. A cinque anni è stato venduto dai genitori, co-stretti a pagarsi i debiti, ad un fabbricante di tappeti: per sei anni èstato tenuto legato al suo telaio dopo che aveva tentato di fuggire aisuoi sfruttatori: la sua paga era di 1 rupia (=55 lire) per 12 ore al giorno.Come Iqbal ancora oggi in Pakistan sei milioni di bambini sotto i diecianni sono sfruttati: come in Pakistan così in tanti altri paesi del mondo:anche in Italia.Fuori dalla fabbrica Iqbal ha conosciuto Eshal Ullah Kahn, leader delFronte di Liberazione dal Lavoro forzato ed ha incominciato a viaggiaree a tenere conferenze. A Stoccolma nel 1994, ad 11 anni, ha parlato aduna conferenza internazionale sul lavoro.

Iqbal M. diceva:

“nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gliunici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sonopenne e matite.” Sognava di diventare avvocato per poter difendere i debolie gli indifesi: “Non ho paura del mio padrone: ora è lui ad avere paura dime” Ha ricevuto una borsa di studio dalla Brandeis University ma l'ha rifiu-tata per rimanere nel suo paese ad aiutare i suoi amici.Tra i suoi progetti aveva quello di costruire una scuola.Iqbal è simbolo e speranza per i 250 milioni di bambini al mondo che sonovittime della schiavitù e dello sfruttamento. Per la sua attività di denuncia edi promozione le autorità pachistane sono costrette a chiudere decine di

fabbriche di tappeti; ma Iqbal ha creato pro-blemi, per la mafia locale era una pericolo, unpersonaggio scomodo per chi sul lavoro deibambini si arricchisce. Dopo le prime minaccedi morte, il 16 aprile 1995, a 12 anni, Iqbal vieneucciso, vittima di un colpo di fucile, sparato daun assassino rimasto ignoto.Al momento dell'uccisione correva in bicicletta:forse pensandosi libero di essere soltanto unbambino. Il “sindacalista” dei bambini è statofermato, ma non la sua causa.

(dal sito Comitato per la Pace)

PPiiaannoo CCoollllaabboorraazziioonnii PPaassttoorraallii

““OOrrmmaaii cchhee sseenn ddrriioo......”” ((ii ppeennssiieerrii ddii ddoonn SSaavveerriioo))

EE’’ NNaattaallee

UNA POESIALA CARNE DEGLI ANGELI

Un punto è l'embrioneun secolo di vita

che ascolta l'universola memoria del mondo

fin dalla creazione.L'uomo che nasceràè un'eco del Signore

e sente palpitare in sètutte le stelle.

Alda Merini

E' doveroso omaggiare una voce che ha elevatofino al cielo la poesia, in un tempo in cui pochi(per lo meno qui in Italia) si soffermano ad ascol-tarla, ad apprezzarla. E come succede sempre,tanti la scoprono e la apprezzano soltanto ora,che la sua voce fisica si è spenta. Ma quella dellasua anima canta ancora e canterà in eterno.E' doveroso citare i versi di una donna -prima an-cora che poetessa- che ha sofferto durante la suavita, causa un lungo ricovero in manicomio, maforse ancor di più per il doloroso ritorno alla vitadi tutti giorni, dovendo portare il peso del mar-chio indelebile di quell'esperienza, marchio chediveniva sempre più gravoso, man mano che vi siposavano sopra occhi e parole altrui.E in questo dolore, non è mai venuto meno il rap-porto della Merini con la Fede, con Dio, testimo-niato da numerose sue opere, da versi delicati ecolmi d’amore, o meglio del senso di un Amoreche sa racchiudere ed abbracciare tutto nella suauniversalità; l’Amore di Dio. Ed è così che, nono-stante il dramma, questa donna ha saputo trovarelo slancio a far prevalere l'amore in ogni suaforma e ancor di più la voglia di vivere e di trovarela forza di farlo trasformando la sua sofferenza inparole eterne, solenni e drammatiche nella loroverità. Ma uniche, incantevoli, delicate e fugaci,figlie di un'anima altrettanto preziosa, sempre ar-dente di quel fuoco sacro e salvifico dal qualenasce la Poesia.

Elena De Piccoli

DICEMBRE 20092288

BREVI DA EMMAUS - BREVI DA EMMAUS - BREVI DA EMMAUSBLE VIGNETTE