Emergenze mediche in RSA - apsp-pergine.it
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Docente: Dr. Lorenzo Vinante
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Emergenze mediche in RSA
Regole Generali: cosa non fare
• Mettere a repentaglio la propria vita
•lasciare l’infortunato prima dell’arrivo del
personale sanitario
• prestare interventi superiori alle proprie
capacità
• somministrare liquidi, specialmente alcool
• farsi prendere dal panico
Regole Generali: cosa fare •esaminare l’infortunato
a) chiamare l’infermiere/ telefonare al 118
b) praticare le prime cure
• confortare e rassicurare il paziente
• mantenere la calma
• valutare la dinamica dell’incidente o raccolta
delle informazioni
• allontanare i curiosi
Comunicazione ai servizi di Assistenza Sanitaria
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1. Luogo incidente 2. Evento: dinamica dell’infortunio 3. Vittime: numero, stato di coscienza
funzioni vitali
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MESSAGGIO DI CHIAMATA DEL PRONTO SOCCORSO
Comporre il numero 118, attendere la risposta e ripetere la frase
Qui ......................................... (nome impresa, luogo dell’incidente-via, stabile, piano, stanza, vie di accesso) Chiediamo il vostro intervento per il soccorso di ......................................... (indicare il numero degli infortunati) Gli stessi presentano ......................................... (descrivere brevemente di quali emergenza si tratta: ustioni, asfissia, altro) Gli infortunati sono ......................................... (coscienti, incoscienti) NON RIAGGANCIARE Attendere il messaggio di ricevuto da parte dell’operatore all’altro capo, il quale può porre domande necessarie per inviare gli esatti mezzi di soccorso ed il personale idoneo INVIARE UNA PERSONA AD ACCOGLIERE I SOCCORSI (all’entrata dello stabile, al piano e nella stanza)
Dispositivi di protezione individuale Si intende per Dispositivi di Protezione
Individuale, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)
Sangue della vittima • Spargimento di sangue, contatto con fluidi
biologici sono possibile veicolo di malattie
infettive quali epatite B e C, AIDS
• Regola Generale: ogni soggetto sanguinante
deve essere considerato potenziale fonte di
infezione. In ogni contatto con soggetto
sanguinante si devono adottare le precauzioni
universali
I DPI devono:
• essere adeguati alle condizioni presenti sul luogo di lavoro
• essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare un rischio maggiore per il lavoratore
• devono tener conto delle esigenze ergonomiche e della salute del lavoratore
MEZZI DI BARRIERA
Protezione degli arti superiori I dispositivi per la protezione degli arti superiori
riguardano in particolare le mani, maggiormente esposte ai rischi
• Guanti
• Paramaniche e sopramaniche
• Camici monouso
Le posizioni nel Primo Soccorso
supina laterale di sicurezza
antishock semi-seduta
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Posizione supina soggetto allineato
• Per applicare BLS
• Se sospetta lesione colonna vertebrale
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Posizione laterale di sicurezza
In caso di:
1. Rischio di vomito/rigurgito
2. Rischio di caduta mandibola
Da impiegare se:
- Funzioni vitali ben presenti
- Non politraumi
- Priva di conoscenza
- Per allertare soccorso
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Posizione semiseduta
• Dispnea
• Dolore al petto
• Ferita torace
• Crisi ipertensiva
→ favorisce la ventilazione polmonare
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Posizione antishock
• Svenimento, crisi ipotensiva
• Collasso da calore
• Ustioni estese
• Emorragia
• Non in caso di traumi arti inferiori
→ indirizza il sangue maggiormente verso gli organi vitali
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Anatomia
Gli apparati vitali che vanno valutati e preservati in caso di emergenza sono 3:
• Cardiovascolare: cuore e grandi arterie
• Polmoni
• Encefalo
Apparato cardio-vascolare
Fisiologia del cuore Funziona come una pompa premente ed aspirante con
lo scopo di inviare il sangue a tutti gli organi ed i tessuti del corpo
• Nella “sistole”, fase del ciclo cardiaco in cui il
cuore si contrae, invia il sangue ai tessuti
• Nella “diastole”, fase del ciclo cardiaco in cui il cuore si rilassa, richiama il sangue dai tessuti
• Il numero di battiti normale nell’adulto è 60-100 bpm
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APPARATO RESPIRATORIO
FASI DELLA RESPIRAZIONE
FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE
• L’ingresso dell’aria nei polmoni avviene mediante l’inspirazione, mentre la fuoriuscita della stessa dai polmoni avviene mediante la espirazione
• La respirazione serve ad ossigenare tutti gli organi ed apparati
• In stato di riposo sono sufficienti 10-20 respirazioni al minuto
• 0.5 litri volume a riposo di una respirazione
• Questi due movimenti sono regolati da centri nervosi posti nella porzione di cervello situata alla base del cranio detta “bulbo” e sono garantiti dal Funzionamento dei muscoli intercostali, del collo e del muscolo diaframma
• La lesione dei centri bulbari o dei nervi che da essi originano causa un blocco dei muscoli respiratori
• Fratture delle prime due vertebre cervicali possono causare la morte per blocco dei muscoli respiratori
3. SISTEMA NERVOSO
ENCEFALO
MIDOLLO SPINALE
Accertamento delle condizioni dell’infortunato
Funzioni vitali:
• Funzione cerebrale: stato di coscienza
Funzione respiratoria: normali 10-20 atti respiratori al minuto, regolari.
Funzione cardiocircolatoria: normali 60-100 battiti al minuto
Valutazione dello stato di coscienza:
1. STIMOLO VOCALE: lo si chiama
2. STIMOLO TATTILE: lo si scuote per le spalle
3. STIMOLO DOLOROSO: si sa un pizzicotto sul muscolo trapezio.
Soggetto incosciente
Cause più frequenti di perdita di coscienza
1. Ipotensione arteriosa, svenimento
2. Trauma del capo
3. Ictus cerebri
4. Infarto miocardico
5. Avvelenamenti, intossicazione
6. Ipoglicemia
7. epilessia
Soggetto incosciente:
• Cosa fare:
1. Iper-estendere il capo
2. Allertare l’infermiere o i soccorsi
3. Valutare il respiro
4. Se respira posizione laterale di sicurezza
5. Se non respira collaborare alle manovre di rianimazione
Sindromi cerebrali acute
Ictus
• Sintomi:
1. Sincope, coma, morte
2. Deficit neurologici
3. Crisi convulsiva
4. Sdr da ipertensione endocranica con cefalea intensa, vomito a getto, bradicardia e papilledema
Ictus cerebrale
• Cosa fare:
1. allertare infermiere – medico -118
2. Valutare stato di coscienza
3. Valutare respiro e circolo
4. Coprire vittima
5. Se necessario collaborare alle manovre di rianimazione
Convulsioni: iperattività cellulare
• Cause possibili:
1. Febbre
2. Ipoglicemia
3. Alcoolismo
4. Ictus cerebri-traumi cranici
Convulsioni
• Cosa fare:
1. Non bloccare movimenti
2. Proteggere testa
3. Finito attacco posizione laterale di sicurezza
4. Allertare Infermiere - medico
Sincope/svenimento
Dovuta a ipotensione arteriosa:
1. Caldo, iperventilazione
2. Emorragie, traumi
3. Diuretici, antiepilettici
4. Cardiopatie
5. Ernia jatale, malattie gastro-esofagee
Sincope/svenimento
Perdita di coscienza senza ipotensione arteriosa:
1. Trauma cranico
2. Epilessia
3. Alcoolismo, tossicodipendenza
4. Ipoglicemia
5. Ictus cerebri
Sincope/svenimento
Sintomi:
1. Vertigini, spossatezza, cefalea
2. Sudorazioni fredde
3. Nausea, vomito, dolore addominale
4. Perdita di coscienza
Sincope/svenimento
Cosa fare:
1. Posizione antishock,
2. Slacciare indumenti se troppo stretti
3. Infermiere - medico
Ipoglicemia
È un problema che solitamente interessa i diabetici in terapia con insulina.
È dovuta all’abbassamento eccessivo degli zuccheri nel sangue.
Il calo eccessivo degli zuccheri è più pericoloso dell’eccesso di zuccheri.
L’INFARTO
L’idratazione
nell’anziano
Il corpo e l’acqua
Il 60-65% del peso corporeo è acqua
Il fabbisogno idrico è di circa 1ml/Kcal/die, ovvero circa 1.5 – 2 litri/die
Distribuzione:
67% intracellulare
33% extracellulare, di cui:
23% liquido interstiziale
7% plasma
3% linfa
Il corpo e l’acqua
Tessuto % di acqua
Sangue 83%
Reni 82,7%
Cuore 79,2%
Polmoni 79%
Muscoli 75,8%
Cervello 74,8%
Intestino 72%
Pelle 68,3%
Fegato 22%
Scheletro 22%
Tessuto adiposo 10%
Variazione con l’età
Le funzioni dell’acqua
Regola il volume cellulare
È il solvente principale (ioni, CO2, O2, sostanze organiche….)
Mantenimento temperatura corporea
Trasporto nutrienti
Rimozione scorie metaboliche
05/05/2016 L.Vinante 54
Fabbisogno idrico
Fattori che lo influenzano:
Diversità individuale
Composizione corporea
Alimentazione
Temperatura ambientale
Quantità perdite
Attività muscolare
Gravidanza e allattamento
Bilancio idrico
ENTRATE:
Bevande (800-1500ml)
Alimenti (500-1500ml)
Prodotta da processi metabolici (300ml)
USCITE:
Urine (1300ml)
Sudore + Perspiratio (600-1000 ml)
Feci (100-150 ml)
Contenuto medio di acqua di alcuni alimenti
LA PIRAMIDE
ALIMENTARE
Centro regolatore
Ipotalamo centro della sete
Ipotalamo neuroipofisi
OMEOSTASI: ENTRATE = USCITE
Turnover giornaliero = circa il 4% del peso corporeo nell’adulto
SQUILIBRI IDROELETTROLITICI
USCITE / ENTRATE = FINO AL -2,5%
Asintomatico per meccanismi compenso
USCITE / ENTRATE = da -2,5% al -5%
Alterazione della
termoregolazione
Riduzione della
capacità fisica
USCITE / ENTRATE = dal -5% al -7%
Crampi
Disorientamento e confusione mentale
USCITE / ENTRATE = SUPERIORI AL -7,5%
- Allucinazioni
- Atonia muscolare
- Coma
- Pericolo di vita
L’ ANZIANO
Problemi gastrici
Problemi orali
Danni cerebrali
Danni cerebrali
Placche carotidee
Danni renali
MECCANISMO
DELLA SETE MENO
EFFICACE
RIASSORBIMENTO
RENALE MENO
EFFICACE
L’ANZIANO
QUALI ANZIANI SONO PIÙ A RISCHIO?
- Chi ha problemi di deglutizione
- Chi ha problemi di comprensione
- Chi ha una ridotta autonomia manuale
- Chi assume elevate dosi di diuretici
- Chi ha patologie diarroiche
- Chi ha la febbre
Sintomi della disidratazione extra-encefalici
Secchezza della lingua con comparsa di solchi longitudinali
Riduzione saliva
Riduzione della sudorazione
Crampi
Debolezza muscolare
Urine scure, concentrate
Accentuazione stipsi
Perdita di peso (2-3%)
L.Vinante 64
Sintomi della disidratazione encefalici
Stato confusionale
Parola difficoltosa
Allucinazioni
Coma
Complicanze della disidratazione
Aumenta il rischio di infezioni delle vie urinarie
Aumenta rischio di ipotensione e quindi di caduta
Aumenta il rischio di scompenso glicemico
Aumenta il rischio di insufficienza renale acuta
Ospedalizzazione
… circa il 20-30% delle problematiche acute e
degli accessi in PS di ospiti provenienti dalle RSA
sono legati alla disidratazione o alle sue
complicanze!!!
Trattamento della disidratazione
Aumentare introito di liquidi
Per os (sempre preferibile quando possibile)
Per via endovenosa (sol. fisiologica o glucosata, quest’ultima preferibile se sodio elevato)
Prediligere cibi ad alto contenuto di liquidi
Quanto bere?
Almeno 5-6 bicchieri di acqua al giorno
Ovvero almeno 2 bottiglie da 500 ml
Meglio bere SPESSO in piccole quantità.