EMERGENZA IN CALABRIA - umandagghiu.files.wordpress.com · anno ii, numero 9 novembre 2015...

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ANNO II, N UMERO 9 NOVEMBRE 2015 EMERGENZA IN CALABRIA PIANIFICAZIONE URBANA E DISSESTO IDROGEOLOGICO QUANDO LA BANDA PASSÒ “Giovani e bande esperienze a confronto”. di Riccardo Napolitano RIBBOLLIR DE’ TINI E ASPRO ODOR DEI VINI “Una tristezza così non la sentivo da mai ma poi la banda arrivò e allora tutto passò” cantava Mina nel 1967 . Quante volte vi è capitato di ascoltare un suono lontano che si avvicina a poco a poco e scoprire che la men- te si rasserena ed il cuore scoppia di gioia senza alcun perché. È la magia della banda che porta la festa anzi è la festa stessa. Quanta fatica, quanta passione per dare vita ad uno straordinario strumento di diffusione della musica e della cultura. (Continua a pagina 2) Due vecchi amici e "suonatori" si so- no ritrovati in luglio 2015, in località Mosorrofa (RC) dopo ben 60 anni. (Continua a pagina 4) Il verde intenso dei prati e delle foglie degli alberi cede il passo alle forti tonalità del rosso e del giallo mentre un profumo intenso riporta alla me- moria il ribbollir de’ tini e quell’aspro odor dei vini del Carducci, che ralle- gra l’anima e risveglia il gusto. (Continua a pagina 3) Periodico Mosorrofano di cultura, sport e attualità S OMMARIO: Pag 2 Quando la banda passò Pag 3 Ribbollir de’ tini e aspro Pag 4 Quattro “ Suonatori di Concertino” Pag 5 Piano Nazionale per la riqua- lificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Pag 6 Telegrafando Oroscopo Mosorrofano di Alessandro Monorchio Leggete e diffondete ‘U MANDAGGHIU- PISA POCU E NON CUSTA Contatti: Redazione: [email protected] Giuseppe Nicolò: [email protected] - 3393437559 Demetrio Giordano: [email protected] - 3454663695 Demetrio Crea: [email protected] - 3932988880 Seguici anche su: www.umandagghiu.wordpress.com U Mandagghiu Periodico Mosorrofano Periodico a cura dell’Associazione Culturale “Messòchora” Quattro “ SUONATORI DI CONCERTINO di Salvatore Marrari Prima di parlare dello stato di emergenza in cui si trova la Calabria ma anche altri territori in Italia, è necessa- rio ammettere l’assenza dell’urbanistica, della pro- grammazione, del progetto e del controllo del territo- rio: le competenze istituzio- nali e le relative responsabi- lità e poi ricordare termini di cui si abusa e termini che sembrano ormai dimenticati da chi ha responsabilità poli- tica e di gestione dei terri- tori. Il primo concetto è quello del dissesto idrogeo- logico: è l'insieme dei pro- cessi morfologici che hanno un'azione fortemente di- struttiva in termini di de- gradazione del suolo e quin- di indirettamente nei con- fronti dei manufatti. Esso comprende tutti quei pro- cessi a partire dall'erosione superficiale e sotto la super- ficie fino agli eventi più ca- tastrofici quali frane e allu- vioni. Le condizioni meteo- rologiche e le variazioni climatiche non sono che una causa marginale del dissesto idrogeologico. Le origini del fenomeno sono infatti di natura antropica. Tra le prime c'è l'eccessivo consu- mo di suolo, unito a prati- che come la cementificazio- ne e la conseguente defore- stazione. Il secondo termine della questione è richiamato nel primo e riguarda l’uso antropico dei territori, che avviene appunto con l’as- senza dell’urbanistica In sostanza in tutti i territori interessati da disastri agli abitati, alle infrastrutture ecc., non è dato sapere se quell’abitato o quella infra- struttura si potevano realiz- zare in quella zona. Ma la competenza in materia ur- banistica appartiene ai Co- muni, alle Province e alle Regioni. Chi ha consentito al Comune o alla Provincia di realizzare una strada den- tro l’alveo di un torrente? Chi ha consentito di realiz- zare ponti riducendo la se- zione idraulica di un torren- te? Chi ha consentito la chiusura di fossi di guardia e tombini stradali che consen- tivano una razionale raccol- ta delle acque, trasforman- do le nostre strade in tor- renti dalla furia distruttiva? E potremmo continuare con tanti esempi che hanno cau- sato anche tanti morti. Il terzo termine della questio- ne riguarda la mancanza di programmazione degli in- terventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. (Continua a pagina 3) Frana in prossimità del Cimitero di Mosorrofa.

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ANNO II, NUMERO 9 NOVEMBRE 2015

EMERGENZA IN CALABRIA

PIANIFICAZIONE URBANA E DISSESTO IDROGEOLOGICO

QUANDO LA BANDA PASSÒ “Giovani e bande esperienze a confronto”.

di Riccardo Napolitano

RIBBOLLIR DE’ TINI E ASPRO ODOR DEI VINI

“Una tristezza così non la sentivo da mai ma poi la banda arrivò e allora tutto passò” cantava Mina nel 1967 . Quante volte vi è

capitato di ascoltare un suono lontano che si avvicina a poco a poco e scoprire che la men-te si rasserena ed il cuore scoppia di gioia

senza alcun perché. È la magia della banda che porta la festa anzi è la festa stessa. Quanta fatica, quanta passione per dare vita ad uno straordinario strumento di diffusione della musica e della cultura.

(Continua a pagina 2)

Due vecchi amici e "suonatori" si so-no ritrovati in luglio 2015, in località Mosorrofa (RC) dopo ben 60 anni.

(Continua a pagina 4)

Il verde intenso dei prati e delle foglie degli alberi cede il passo alle forti tonalità del rosso e del giallo mentre un profumo intenso riporta alla me-moria il ribbollir de’ tini e quell’aspro odor dei vini del Carducci, che ralle-gra l’anima e risveglia il gusto.

(Continua a pagina 3)

Periodico Mosorrofano di cultura, sport e attualità

SOMMARIO:

Pag 2 Quando la banda passò

Pag 3 Ribbollir de’ tini e aspro

Pag 4 Quattro

“ Suonatori di Concertino”

Pag 5 Piano Nazionale per la riqua-lificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

Pag 6 Telegrafando

Oroscopo Mosorrofano

di Alessandro Monorchio

Leggete e diffondete ‘U MANDAGGHIU- PISA POCU E NON CUSTA

Contatti: Redazione: [email protected] Giuseppe Nicolò: [email protected] - 3393437559 Demetrio Giordano: [email protected] - 3454663695 Demetrio Crea: [email protected] - 3932988880

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U Mandagghiu Periodico Mosorrofano

Periodico a cura dell’Associazione Culturale “Messòchora”

Quattro “ SUONATORI

DI CONCERTINO “ di Salvatore Marrari

Prima di parlare dello stato di emergenza in cui si trova la Calabria ma anche altri territori in Italia, è necessa-rio ammettere l’assenza dell’urbanistica, della pro-grammazione, del progetto e del controllo del territo-rio: le competenze istituzio-nali e le relative responsabi-lità e poi ricordare termini di cui si abusa e termini che sembrano ormai dimenticati da chi ha responsabilità poli-tica e di gestione dei terri-tori. Il primo concetto è quello del dissesto idrogeo-logico: è l'insieme dei pro-cessi morfologici che hanno un'azione fortemente di-struttiva in termini di de-gradazione del suolo e quin-di indirettamente nei con-fronti dei manufatti. Esso comprende tutti quei pro-cessi a partire dall'erosione superficiale e sotto la super-ficie fino agli eventi più ca-tastrofici quali frane e allu-vioni. Le condizioni meteo-rologiche e le variazioni

climatiche non sono che una causa marginale del dissesto idrogeologico. Le origini del fenomeno sono infatti di natura antropica. Tra le prime c'è l'eccessivo consu-mo di suolo, unito a prati-che come la cementificazio-ne e la conseguente defore-stazione. Il secondo termine

della questione è richiamato nel primo e riguarda l’uso antropico dei territori, che avviene appunto con l’as-senza dell’urbanistica In sostanza in tutti i territori interessati da disastri agli

abitati, alle infrastrutture ecc., non è dato sapere se quell’abitato o quella infra-struttura si potevano realiz-zare in quella zona. Ma la competenza in materia ur-banistica appartiene ai Co-muni, alle Province e alle Regioni. Chi ha consentito al Comune o alla Provincia di realizzare una strada den-tro l’alveo di un torrente? Chi ha consentito di realiz-zare ponti riducendo la se-zione idraulica di un torren-te? Chi ha consentito la chiusura di fossi di guardia e tombini stradali che consen-tivano una razionale raccol-ta delle acque, trasforman-do le nostre strade in tor-renti dalla furia distruttiva? E potremmo continuare con tanti esempi che hanno cau-sato anche tanti morti. Il terzo termine della questio-ne riguarda la mancanza di programmazione degli in-terventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

(Continua a pagina 3)

Frana in prossimità del

Cimitero di Mosorrofa.

PAGINA 2 ‘U MANDAGGHIU

Come non riconoscere il grande contribuito delle bande alla diffusione dell'opera sinfoni-ca ove i teatri erano sconosciuti. Per molti anni la banda ha avuto questo compito, con-dizionando il modo di “comporre per la ban-da”. In repertorio opere liriche e sinfoniche adattate e arrangiate per l’organico bandisti-co e il non eccelso livello degli esecutori hanno contribuito a considerare la banda un surrogato dell’orchestra, una serie B per sagre paesane. Oggi la banda musicale ha modificato la sua “vocazione” storica rinno-

vandosi e rinnovando stile e repertorio con risultati impensabili sino a qualche anno fa che hanno portato alla rivalutazione a livello mondiale. Prende piede il concetto di sym-phonic band, un nuovo modello di forma-zione bandistica, che non prende più in con-siderazione solo strumenti a fiato e a percus-sione, ma progressivamente ha incorporato strumenti, considerati in passato più adatti ad altre realtà musicali. Accanto a flauti, clarinetti, sassofoni, trombe, tromboni e flicorni, non è raro trovare l'oboe, il fagotto, il contrabbasso, lo xilofono, il vibrafono, e non suscita più meraviglia la vista di sintetiz-zatori e chitarra basso elettrica. La banda, insomma, sembra più un'orchestra di fiati che formazione musicale da sfilata o da para-ta. Le proposte dell'editoria musicale stanno diventando sempre più specialistiche non più solo trascrizione della musica colta ma composizioni specifiche che considera la “Banda” elemento a se stante con una miria-de di possibilità acustiche, armoniche e tim-briche. Il repertorio viene pensato esclusiva-mente per bande musicali, facendo inoltre differenze tra bande giovanili, concert band, ecce cc A tutto questo contribuisce l’innal-zamento del livello qualitativo degli elementi della banda. Non più il maestro unico a volte

con pochissime competenze che insegna tutti gli strumenti musicali. Oggi le bande musi-cali attivano scuole di musica interne dove docenti specializzati insegnano agli allievi, questi stessi poi frequenteranno i conservato-ri o licei musicali, alzando notevolmente la qualità per il più alto grado di professionalità di strumentisti .

A tutto questo si aggiunge la figura del mae-stro quasi sempre con diploma di conserva-torio sempre più spesso con laurea in dire-zione d’orchestra di fiati. Sono state attivate nei conservatori le lauree in direzione di orchestre di fiati, maestri affermati girano

l’Italia tenendo master e corsi di specializza-zione. I gruppi più attenti alle evoluzioni degli stili e aperti al cambiamento e al con-fronto sempre più spesso sono parte attiva nel proporre Master e convegni e collabora-zioni anche con scuole e conservatori.

L’Orchestra Giovanile dello Stretto Vincen-zo Leotta, unico nucleo “Abreu” in Cala-bria, ha stipulato un protocollo d’intesa con il Conservatorio di Reggio Calabria (insegnanti del conservatorio presteranno la loro opera, tenendo lezioni gratuite presso la nostra scuola di musica). Numerosi i master di specializzazione organizzati dall’orchestra con la partecipazione del compositore e direttore d’orchestra Lorenzo Pusceddu. È recente l’organizzazione del convegno

“Giovani e bande esperienze a confronto” presso il salone Monteleone del Consiglio Regionale. L’evento organizzato in collabo-razione con Scomegna edizioni musicali , una delle più importanti a livello nazionale, ha visto tra i relatori nomi tra i più importanti del panorama musicale bandistico nazionale. Il compositore Lorenzo Pusceddu, Laura Fermanelli, docente esperta di propedeutica musicale, e Maurizio Managò, direttore, Concert band Melicucco e orchestra giovani-le di Laureana di Borrello e Roberto Villata

patron della Scomegna edizioni musicali Ol-tre 50 direttori e/o presidenti di associazioni musicali, bande, provenienti dalla vicina Sicilia e da tutto il territorio calabrese sono la cartina di tornasole dell’interesse verso esperienze di un nuovo modo di affrontare le sfide del movimento bandistico in Italia . I partecipanti hanno potuto apprezzare Sco-megna per il ricco repertorio che offre oggi alle bande, Pusceddu per la vasta produzione musicale e per i corsi e master che tiene in Italia e all’estero, Fermanelli per le attività musicali fatte da bambini già dalla prima in-fanzia, Managò per l’evoluzione musicale

delle bande calabresi, ormai prese a modello da gran parte d’Italia. L’Orchestra Giovanile dello Stretto ha curato gli interventi musicali diretti dal maestro Pusceddu. Un’intera giornata organizzata per creare un momento di discussione/scambio di idee per gli addetti ai lavori su quello che è lo stato dell’arte delle bande musicali in Italia. Si è discusso della storia della banda, di cosa è stata e di come in questa fase storica si è sviluppata. I relatori hanno evidenziato l’alto livello rag-giunto a livello internazionale e il grande contributo che i compositori italiani stanno dando al movimento bandistico internaziona-le. Managò ha portato l’esperienza delle ban-de musicali calabresi dando grande rilievo a quanto fatto a Delianuova a Laureana e di quanto il movimento bandistico cresciuto intorno a queste realtà ha contribuito al ri-lancio dell’attività musicale in tutta la Cala-bria.

È la strada giusta per la crescita culturale della nostra terra, nessuno può chiudersi a riccio temendo il confronto.

La nostra esperienza può essere la ricchezza degli altri come l’esperienza degli altri sarà la nostra ricchezza culturale.

(Continua da pagina 1)

QUANDO LA BANDA PASSÒ di Alessandro Monorchio

‘U MANDAGGHIU PAGINA 3

Anche qui il compito è degli Enti territo-riali tenendo presente che non è possibile mantenere un territorio senza pianifica-zione urbanistica. Infine, mancando la pianificazione urbanistica e la program-mazione degli interventi, viene meno anche il momento della progettazione che non può essere suddivisa in tre livel-li. È buona amministrazione intervenire solo dopo disastri ed eventi tragici? Per-ché non intervenire prima dotando tutti i Comuni di un Piano Strutturale (nuovo

termine del Piano Regolatore Comuna-le). Andando di questo passo non si fa che aumentare la spesa pubblica impro-duttiva distruggendo il territorio o me-glio il paesaggio che rappresenta la ric-chezza da tutelare e valorizzare. Come è

possibile impegnare finanziamenti pub-blici per il cosiddetto dissesto idrogeolo-gico e non impegnare risorse anche per la messa in sicurezza del patrimonio scola-stico, nel momento in cui le scuole sono senza collaudo statico e necessitano di un

verifica e di un adeguamento sismico. Appunto il sisma, forse si aspetta anche questo evento catastrofico per poi chie-dere alla politica di stanziare finanzia-menti per proteggere abitazioni realizza-te in luoghi non idonei: accanto o sopra a quello che rimane del torrente oppure in prossimità delle coste ormai pericolosa-mente erose? Non si tratta di avversare le richieste di interventi dopo gli eventi tragici di questi giorni, piuttosto è neces-sario e indifferibile chiedere l’attuazione dello strumento urbanistico, la program-mazione degli interventi di manutenzio-

ne e quindi la redazioni di progetti esecu-tivi degli interventi in modo razionale. Bisogna sempre tener presente l’impor-tanza e dei bacini idrografici ma purtrop-po il Governo regionale ha prodotto un Piano di Assetto Idrogeologico non ido-neo perché non finalizzato alla pianifica-zione urbanistica del territorio ma è l’en-nesimo centro di spesa della pubblica amministrazione. Se veramente vogliamo il bene delle nostre comunità, chiediamo pure finanziamenti per il dissesto idro-geologico e le emergenze, ma chiedia-moli soprattutto per avere gli strumenti urbanistici nei Comuni, per avere una razionale programmazione degli inter-venti di manutenzione dei corsi d’acqua, per modificare le infrastrutture che crea-no problemi ai torrenti, per non fare edificare o realizzare strade sui torrenti e sul demanio marittimo, per avere dei progetti che tengano conto del paesaggio come bene da tutelare e valorizzare. È chiaro che dire di no a chi ha interesse ad alimentare il dissesto idrogeologico non porta consenso politico ma è l’unico mo-do per cambiare e non vivere i momenti tragici di questi giorni.

(Continua da pagina 1)

PIANIFICAZIONE URBANA E DISSESTO IDROGEOLOGICO

Novembre, procura forti sensazioni, mentre aspettiamo il Natale appena dietro l’angolo. La temperatura che torna a salire ci riporta verso l’estate … di San Martino mentre tra chiacchiere, vino novello e castagne passiamo una serata con gli amici. Quest’anno grande festa di San Martino e locale strapieno con più di cento persone a gustare gli assaggi gastro-nomici della Pizzeria del Conte abbinati ai vini selezionati dall'enoteca "Care Vigne". Una stupenda serata, come tradi-zione vuole tra canti e brindisi .

BRINDISI (Carro allegorico del 26 ottobre 1964) E' bell'assai stu liquitu, chi nui chiamamu vinu. E' chistu un gran rimediu, nu mbarzamu divinu. Eu vogghiu sempre mbiviri, di stu liquori finu, e tu chi spetti Angiulu, dammi un biccheri chinu.

Chi vinu bellu caspita, guardati chi culuri e sulu mi lu guardu, mi carminu i duluri. E’ bellu a la viduta, cchiù bellu a lu sapuri, mbiviti me cumpari, facitimi u favuri.

Intantu a genti murmura e dici chi fa mali, su pacci, su ridiculi, su genti senza sali. Non jiti appressu a ss'omini, su bestia chissi tali, non sannu n'omu i vinu, non sannu quantu vali.

Non jiti appress'a ss'omini, cu vinu é originali. Chi v'interessa a ddosa, mbiviti me cumpari. Pi chistu vinu, ...azzu, pazzu cumpari nesciu su mbivi lu Ntonazzu e vola pu Maisciu

Mi dissiru chi fabbrichi, nci sunnu pedi, pedi, datu chi mi si faci, mascianza non ci voli. Mbasta chi na bustina, menti ndu caddaruni e poi na giriata, nci duni ch'un bastuni.

Mbiviti me cumpari, sculativi u biccheri .

Sunnu l'urtimi gocci, chi scaccinu i pinseri.

Mbiviti e ricriativi, chi guai su finuti,

eu puru mbivu e v'auguru, cent'anni di saluti.

(Continua da pagina 1)

RIBBOLLIR DE’ TINI E ASPRO ODOR DEI VINI

DDU’ VECCHI SONATURI

“Duje viecchie prufessure ‘e cuncertinu…” Chisti su ‘i versi ‘i ‘na canzun’antica ch’a Napuli cantava un maistrinu, a rricordu di cu’ ‘n’ebbi mai fatica. Quattru amici, sonaturi nta ‘sta Rriggiu, furmavan’un quartettu rrinumatu : Enzu Franzò, tamburi a llargu rraggiu, Mallamu Lillu ‘o bbenciu er’abbinatu, Mbertu De Benedettu a fisarmonica, Ntoni Marrari espertu di chitarra. (per tutti era Mimmo) E sunavanu, comu greci di la jonica, cu’ li canzuni e ‘a musica chi parra. Eranu l’anni, ch’a Rriggiu, nte sponzali, ‘a sala Azalea aviva i sonaturi,

e li spusi e i nvitati e i tracandali, abballavanu cuntenti cu’ l’amuri, chi ‘na vota si dava, certamenti, com’u nzignava Nostru Signuri; onestu, gratu e accugghienti, senza li scopi ch’offendinu l’anuri. Cu’ ‘sti rricordi, li vardu in armunia ‘sti quattru prufissuri ‘i sonu finu, ma ddui di chisti mi fannu nustalgia, ch’o celu sunnu pi ffari un cuncertinu. Allura, ‘u casu volli, cu’ ‘na fotografia, chi ll’autri ddui si misiru in cuntattu, e, dopu tant’anni, grazzi a mmia, si rritruvaru mbrazzati, e ‘u fattu è fattu. Pigghiai a Lillu di prima matina, nchianammu a casa di lu nostru Mbertu ch’aspittava sunandu ‘a musichina d’un vecchiu branu, sicuru r’iddhu sceltu.

E cusì, a Musorrafa di Rriggiu, ‘st’incontru fu palisi e, veramenti, cu’ ll’emozzioni di ‘nu gran miraggiu : sessantanni passaru comu nenti ! Chi rresta nta la vita e nti ‘sta terra ? Amuri chiama amuri sempri e forti, guai si l’umani si fannu sempri verra, guai pi ddh’amici superbi e puru storti ! Si rici ch’a mamma ri scemi è sempr’in cinta, ma i nostr’amici su’ figghi ‘i pudicizzia, su’ vveri e non fannu affattu finta, l’uno stima l’autru…c’amuri e cu’ amicizzia.

Salvatore Marrari

PAGINA 4 ‘U MANDAGGHIU

Rientrato al paese natio per le rituali ferie stive il prof Umber-to De Benedetto, da una vita residente a Como, ha avuto la sorpresa di incontrare l'amico e compagno di musica Giovanni Mallamo, per gli amici Lillo.

Tutto risale alla scoperta di una foto affissa tra le mura della ex Sala Azalea di Reggio Calabria, oggi ristorante, che Lillo ha avuto e poi riprodotta da me e che ho provveduto a lanciare su Facebook. Nasce così un "gancio", un amico comune, che contatta Lillo e gli fornisce indirizzo e numero telefonico di Umberto. I due si sentono l’inverno scorso e stabilendo un appuntamento a data da destinarsi, data che il 23 luglio, ap-punto, ha concluso quella distanza di 60 anni di silenzio. Per-ché avevo pubblicato la foto ? Perché tra i quattro "suonatori di concertino" c'era Antonio Marrari detto Mimmo, mio fra-tello maggiore, chitarrista, che non c’è più. Nella ricerca man-cavano il fisarmonicista e il batterista e, grazie a questo incon-

tro, si chiude il cerchio con i nomi dei quattro. Purtroppo anche il batterista, il cui nome era Enzo Franzò, non è più tra di noi. Dunque sono stato, in un certo senso, la "causa" di questo ritrovamento e sono stato durante la giornata autista, testimone e fotografo dell'incontro. Di buon mattino ho rac-colto Lillo Mallamo e siamo saliti a Mosorrofa, grossa e impor-tante frazione della nostra città, dove ad attenderci c'erano

Umberto con la fisarmonica e un altro bravo musicista, "trombettiere", Benedetto Trunfio, conosciuto in tutta la Ca-labria per i suoi virtuosismi. Dopo i commoventi abbracci ci hanno deliziato, tromba e fisarmonica, con qualche vecchio pezzo musicale dell'antico repertorio : C'est si bon...Petite fleur. Viva la vita...viva l'amore fraterno che, in questo caso, ha re-galato tanta gioia a noi che l'abbiamo vissuta. Spero che questo trafiletto possa portarne tanta anche a voi che mi leggerete.

P.S. Dimenticavo di dirvi che i quattro hanno anche suonato con i fratelli Reitano quando Mino aveva 12 anni.

(Continua da pagina 1)

Quattro "SUONATORI DI CONCERTINO" di Salvatore Marrari

‘U MANDAGGHIU PAGINA 5

PIANO NAZIONALE PER LA RIQUALIFICAZIONE SOCIALE E CULTURALE DELLE AREE URBANE DEGRADATE.

Nel numero di Ottobre abbiamo dato notizia dell’imminente pub-blicazione di un bando per l’avvio del Piano Nazionale per la riqua-lificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate con un finanziamento 200 milioni di euro che verrà “spalmato” in tre annualità 2015/2017 . il Bando è stato pubblicato sulla GU del 26 ottobre. Le associazioni Vivarium, Attivamente e Messòchora hanno inviato all’Amministrazione comunale una richiesta per sollecitare l’inserimento nella eventuale proposta progettuale del comune del progetto di riqualificazione della ex scuola elementare e delle aree di pertinenza.

Il progetto ha suscitato l’attenzione di diversi tecnici del nostro pae-se che si sono dichiarati disponibili “gratuitamente” a lavorare per

le elaborazioni progettuali necessarie a predisporre un progetto per

la realizzazione di uno spazio attrezzato nell’area al centro del paese, lontano dai pericoli del traffico veicolare e la rimodulazione del fab-bricato della scuola materna in una visione diversa del rapporto della scuola con il territorio.

Per altro è il MIUR che parla di fluidificazione dei confini d'uso della scuola verso una concezione di civic center che richiede l'integra-zione di ambienti aperti alla collettività… Un Civic Center per mol-tiplicare le potenzialità della nostra comunità, che sono tante ma spesso narcotizzate dal disinteresse.

Non ci sono tante opportunità per ridisegnare le nostre periferie e con la crisi imperante si sono ulteriormente ridotte. È necessario attivarsi perché ogni minima opportunità non venga persa, ed il Pia-no è tutt’altro che “minima opportunità”, per attuare un serio ram-mendo delle periferie come predica da tempo Renzo Piano.

Il Piano è riconducibile alla Legge n 190 del 23 dicembre 2014 ed in particolare all’articolo 1 - comma 431 nel quale si precisa che il Piano Nazionale ha come finalità “la riqualificazione sociale e cultu-rale delle aree urbane degradate” per le quali i Comuni possono

elaborare “progetti di riqualificazione costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di mar-ginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”;

I progetti saranno finanziati con il “Fondo di attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” con risorse pari a 50 milioni di euro per il 2015 e 75

milioni di euro sia per il 2016 sia per il 2017.

Il Bando per la riqualificazione delle periferie urbane degradate è stato ispirato dal senatore a vita Renzo Piano, il grande architetto, che attraverso il gruppo di lavoro G124 che prende il nome dal numero dell’ufficio del senatore a Palazzo Giustiniani, trasformato in un laboratorio ove operano sei giovani architetti (tre donne e tre

uomini) che vengono pagati con lo stipendio parlamentare di Renzo Piano per progettare la riqualificazione delle periferie delle città italiane.

I progetti vanno presentati entro il 30 novembre, il tempo tiranno scorre veloce e nessuna nuova ci risulta dopo l’invio della richiesta delle nostre attente associazioni.

Si dice che nessuna nuova, buona nuova ... sarà vero?

di Giuseppe Nicolò

La zona d’intervento vista dall’alto

Planimetria

TELEGRAFANDO

PAGINA 6 ‘U MANDAGGHIU

A BREVE INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITÀ ANCHE A MOSORROFA

Nei giorni scorsi la Calabria è stata colpita da un’ondata straordinaria di maltempo, anche Mosorrofa è stata interes-sata dal fenomeno e come succede sempre più spesso si sono acuiti i disagi ed i pericoli a cui sono sottoposti i cittadi-ni. Presso la Prefettura di Reggio Calabria è stata attivata una UNITA’ DI CRISI per organizzare gli interventi neces-sari su tutto il territorio della nostra provincia. Abbiamo ritenuto utile portare all’attenzione degli Organi di Gover-no la situazione di degrado in cui versa l’intera rete stradale del nostro territorio, aggravatosi con le ultime copiose piogge. Abbiamo contattato telefonicamente l’Unità di Crisi e segnalato i numerosi smottamenti che interessano la viabilità di collegamento di Mosorrofa, Sala, Cataforio e San Salvatore. Abbiamo sollecitato particolare attenzione sulla frana in prossimità del cimitero di Mosorrofa che ad ogni nuova pioggia rende sempre più pericoloso il transito

degli autoveicoli. Abbiamo avuto assicurazioni che gli interventi di Mosorrofa e Cataforio sono stati catalogati come interventi di Somma Urgenza.

A breve dovrebbero iniziare i lavori ad opera del Comune.

Scorpione: A Bufano qualcosa non va e non può

continuare così. Per migliorare la situazione, agite d’istinto ma prima di prendere qualsiasi decisione

fate un bell’esame di coscienza: Ci sarà per caso lo zampino della suocera ?

Consiglio: Panza china faci cantari e no cammiçia janca

Gemelli: Periodo in salita, soprattutto per gli abitanti

di Anzario. Attenti al nervosismo, causerà turbamento in famiglia e al lavoro per una gran voglia di indipendenza e

libertà . Avete energia in eccesso, donatela agli amici di Strapunti e del Calvario, ne avranno bisogno. Consiglio: Undhi cantinu tanti gadhi, non faci mai jornu

Sagittario: Ancora un po’ di nervosismo e qualche

contrattempo a S.Giovanni. Gli altri paesani non la vedono come voi e vorrebbero minare la vostra auto-

nomia. Affrontate la situazione in maniera diplomaticamente ineccepibile. Non è certo la parlantina che vi manca, soprattutto tra dirimpettai. .Consiglio: I sordi ponnu fare l'omu riccu, non signuri .

Cancro: Riallacciate amicizie a Mangarà e conoscenze

in Via Provinciale per uscire e svagarsi in maniera sobria come piace a voi. L’eccesiva critica non vi aiuta: non tut-

to può essere perfetto e armonico come vi piacerebbe. Prendete una

saggia decisione per la vostra salute: curatevi.

Consiglio: Dassa stari u cani chi dormi

Capricorno: Non sottovalutate quel bisogno di

qualcos’altro che preme dentro di voi. Fate un viag-gio… nella memoria, tra vecchie foto. Ricordate

cosa volevate fare da grandi? Fatelo! Se siete giovani e ’Nzarioti pensate cosa volete fare nella vita e cominciate a farlo subito. Consiglio: Quandu stuti a lumera, simu tutti i na manera!

Leone: Ottimo periodo per fare public relation e cono-

scenze. Qualche nodo da sciogliere a Scalea e alcune si-tuazioni familiari richiedono la vostra attenzione e qual-

che sacrificio ma potrebbero rivelare soluzioni più utili per voi e per gli altri. Il lavoro quotidiano a Strapunti è da rivedere un pò, con-centratevi sulla meta. Riflettete tra un lavoro e l’altro! Consiglio: Di vernaddi e di luni non nesciri di lu fadduni

Acquario: Le certezze vacillano ma solo lasciando

il vecchio si dà spazio al nuovo. Cambiamenti in vista a Sala e Bufano: Qualcosa che aspettate da tempo

potrebbe arrivare ! cominciate a immaginare il futuro come lo vorreste e sognatelo ad occhi aperti. I sogni son desideri che a volte si avverano, basta crederci. Consiglio: O vai all’acqua, o ‘nachi u figghjiolu.

Vergine: Mettetevi al 1° posto! Siate dolci e indulgenti

con voi stessi, amatevi e curatevi, imparate a lasciar cor-rere e a prendervi solo le responsabilità che vi spettano.

Cercate di conoscere più a fondo le persone di Sala e del Calvario che incontrate casualmente al bar. Concedetevi qualche giorno relax: potrebbe essere divertente di quanto immaginiate. Consiglio: È megghiu n'amicu 'n piazza chi centu ducati 'n tasca .

Pesci: : Migliora la salute a Mangarà mentre qualche

grattacapo potrebbe arrivare a S.Giovanni. Cercate di non sfogarvi con chi vi sta accanto. Potrebbe invece

essere utile iscriversi in palestra o fare un ciclo di massaggi. Arrabbiarvi per ciò che non avete è tempo perso, parlatene ad Anzario e fatene tesoro per il futuro. Consiglio: Rutta pi' rutta, rumpimula tutta!

Toro: Saturno entrato in Scalea vi invita a valutare la

situazione con gli amici, imparate a comunicare. Potrebbe trattarsi di situazioni che non vi riguardano direttamente

ma è meglio stare attenti. Pazientate a ‘Nzario e Mangarà. Dialogo e calma soprattutto nelle famiglie numerose. Consiglio: Chidhu chi fazzu eu, u faci u sceccu meu.

Bilancia: Cari Saloti, impegnatevi un po’ ad essere

gioiosi, allegri e propositivi. Fate in modo di recupe-rare più fiducia nel lavoro o nelle vostre capacità

pratiche . E’ anche tempo di riprendere uno sport e seleziona-re le amicizie tra i vecchi conoscenti Mosorrofani Consiglio: Fai chidhu chi dìcu ma nòn chìdhu chi fazzu.

Ariete: Non litigate con i vicini di Scalea perché se a voi

poi passa, agli altri resta. Provate ad essere più dolci con il partner e, se non ci riuscite, passate dalla pasticceria per

600 g di bocconcini! Migliora l’economia e la salute in Via Sella S. Giovanni e nel rione Mangarà. Consiglio: Cu teni robba, avi tanti parenti

OROSCOPO MOSORROFANO