Elle Tro Smog

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L'inquinamento elettromagnetico - 1 Comune di Como Consigli di Circoscrizione n.1, 3, 6, 7 e 8 L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO Indice: Introduzione I campi elettromagnetici: cosa sono, come si misurano Le normative I rischi per la salute Le problematiche ambientali ed urbanistiche Inquinamento elettromagnetico: che fare? Approfondimenti: come fun- ziona il sistema di telefonia cellulare Linee guida prudenziali Norme di cautela personale Antenne: che fare? La delibera approvata da alcuni CdC del Comune di Como Edizione Internet: http://www.comune.como.it/circ8/elettrosmog.htm Edito dalla Commissione Informazione del C.d.C. n.8 e dai rappresentanti dei C.d.C. n. 1, 3, 5, 6 e 7 © 8a Circoscrizione, Via Segantini, 2 - 22100 COMO Copie a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Como - luglio 1999

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L'inquinamento elettromagnetico - 1

Comune di ComoConsigli di Circoscrizione n.1, 3, 6, 7 e 8

L'INQUINAMENTOELETTROMAGNETICO

Indice:

• Introduzione

• I campi elettromagnetici: cosasono, come si misurano

• Le normative

• I rischi per la salute

• Le problematiche ambientali edurbanistiche

• Inquinamento elettromagnetico:che fare?

• Approfondimenti: come fun-ziona il sistema di telefoniacellulare

• Linee guida prudenziali

• Norme di cautela personale

• Antenne: che fare?

• La delibera approvata da alcuniCdC del Comune di Como

Edizione Internet: http://www.comune.como.it/circ8/elettrosmog.htm

Edito dalla Commissione Informazione del C.d.C. n.8e dai rappresentanti dei C.d.C. n. 1, 3, 5, 6 e 7

© 8a Circoscrizione, Via Segantini, 2 - 22100 COMOCopie a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Como - luglio 1999

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Questo opuscolo è un piccolo contributo alle Celebrazioni Voltiane, poiché proprio dal-l'invenzione del grande scienziato comasco, decolla l'applicazione scientifica ed indu-striale dell'elettricità.

Ricorre nel 1999 il Secondo Centenario dell’invenzione della Pila ad opera di AlessandroVolta, nato a Como il 18 febbraio del 1745, avvenuta verso la fine del 1799 e comuni-cata alla Royal Society di Londra con una lettera del 20 marzo 1800:

"Questo è il gran passo" - scriveva lo stesso Volta - "fatto sulla fine dell’anno 1799; pas-so che mi ha condotto ben tosto alla costruzione del nuovo apparato"

La pila di Volta si colloca all’origine dei più cruciali sviluppi scientifici, tecnologici e industriali del mondo mo-derno, dai quali dipende la qualità del nostro futuro:• l’elettricità, con le sue infinite applicazioni;• le tecnologie delle comunicazioni e dell’informazione

Volta, da grande scienziato moderno, si occupò attivamente di ambiente, agricoltura, alimentazione, ponen-do sempre l'uomo e il suo benessere al centro della sua riflessione scientifica e filosofica.

Questo opuscolo è edito dai Consiglio di Circoscrizione n.1,3,5,6,7 e 8con la collaborazione dei Comitati antenne di zona

Le informazioni contenute sono aggiornate al15/5/1999

© 8a Circoscrizione, Via Segantini, 2 - 22100 [email protected]

La composizione tipografica è stata curata da Marco RivaLa stampa è stata realizzata dall'Ufficio Stampa del Comune di Como nel mese di luglio 1999

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Premessa

Ø Elettrodomestici, elettrodotti, televisioni, radio, telefonicellulari, radar sono strumenti e impianti importanti per la qua-lità della vita e che generano campi elettromagnetici.Ø Questi campi, senza un adeguato controllo, possono di-ventare pericolosi per l'ambiente e la salute dell'uomo.Ø Da parte dei cittadini è sempre più pressante la richiestadi una maggiore regolamentazione sull'argomento.Ø La nostra città è fortemente interessata: sul territorio co-munale transitano elettrodotti, sono posizionate numerosi ripe-titori radio e televisivi e nel tessuto urbano sorgono, sempre più

numerose, le antenne per la telefonia mobile.

Il 5 maggio 1994, il Parlamento Europeo ha ap-provato una Risoluzione in cui si chiede allaCommissione e al Consiglio di "definire una stra-tegia basata su cambiamenti tecnologici e struttu-rali volta ad arginare l'inquinamento elettroma-gnetico provocato da:• il trasporto e la distribuzione dell'elettricità;• le apparecchiature elettrodomestiche;• le tecnologie utilizzate nell'industria e nei ser-

vizi;• le telecomunicazioni.

Si chiede, inoltre, di promuovere studi epidemio-logici in modo da inquadrare meglio i rischi ed e-videnziare eventuali sinergie tra inquinamentoelettromagnetico e inquinamento chimico".Nella Risoluzione, dunque, viene programmato unrapido intervento normativo, dal momento che "ledifficoltà di evidenziare una relazione dose/effettonon impediscono di adottare misure legislativevolte a creare un sistema di limitazione all'esposi-zione dei lavoratori e del pubblico, che tengaconto delle possibilità offerte dal trattamento delproblema alla fonte e dal ricorso alla generazionedi energia decentralizzata".

Ne deriva come sia in Europa che nel resto delmondo economicamente sviluppato l'inquina-mento elettromagnetico rappresenti l'oggetto di uninevitabile conflitto tra l'imponente industria ener-getica e delle telecomunicazioni e l'interesse sa-nitario e ambientale di singoli cittadini (16).Anche in quest'ambito l'uomo, in nome dello svi-luppo economico, rischia di degradare irrimedia-bilmente il proprio ambiente di vita.Questa preoccupazione ha recentemente animatouna serie di azioni legislative in ambito nazionale,indirizzate a regolamentare soprattutto le emis-sioni ad alta frequenza. In queste azioni legislativeviene riconosciuta la necessità di una politicacautelativa che individui obiettivi di qualità "ancheal di là dell'adozione di limiti di esposizione mirati

alla tutela dagli effetti acuti". E' questa una rispo-sta importante alle sollecitazioni espresse dagruppi di studiosi, da associazioni ambientalisti-che e comitati di cittadini che hanno ripetutamentesollevato il problema, soprattutto a fronte dellaproliferazione "non regolamentata" di sorgenti diemissioni di campi elettromagnetici.

Il nostro territorio e la nostra città non sono estra-nei a queste problematiche. Alla presenza "stori-ca" degli elettrodotti, si sono in questi ultimi anniaggiunti gli insediamenti di antenne radiotelevisi-ve, con una densità particolarmente elevata sullealture prospicienti la città, e, nell'ultimo periodo,quelli di antenne per la telefonia cellulare, distri-buiti in modo preoccupante all'interno del tessutourbano.

Gruppi di cittadini, preoccupati da questa situa-zione, hanno costituito spontaneamente dei co-mitati, nell'obiettivo di far valere esigenze di rego-lamentazione (°). Le istituzioni locali, Amministra-zione Comunale e Provinciale, sono stati coinvoltiin queste istanze.Un punto di coordinamento cittadino è stato ri-chiesto ed attivato grazie alla sensibilità di alcuniConsigli di Circoscrizione della città: questo opu-scolo, rivolto alla popolazione, rappresenta unaprima attività di questo momento di coordina-mento.

(°) Comitati attivi nella Città di Como:

• Comitato Antitraliccio Camerlata e ComitatoS.Bernardino da Siena, portavoce: A. Marce-ca (tel. 031/526675)

• Comitato di Como Borghi, portavoce: N. Cetti(tel. 031/269585)

• Comitato di Albate, portavoce: A. Cassano(tel. 031/523803)

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Introduzione

Ø Questo opuscolo presenta in forma articolata le problematiche rela-tive all'inquinamento elettromagnetico ed è stato redatto sulla base dimateriali autorevoli, come evidenziato nei riferimenti, comunque compa-rati laddove sono emerse discordanze.Ø L'opuscolo è composto da una sezione relativa alla protezione dellasalute e dell'ambiente, da una sezione di riferimenti alle norme vigenti eda una parte conclusiva di raccomandazioni che riguardano i comporta-

menti del singolo cittadino e gli augurabili interventi a carico delle istituzioni locali.

Il nostro benessere, come la nostra qualità dellavita, sono fortemente influenzati dall'impiego diapparecchiature e mezzi di comunicazione chegenerano campi elettromagnetici (CEM).

Ogni cosa che si trova ad una temperatura mag-giore dello zero assoluto (0 K = -273°C) e quinditutto ciò che ci circonda può essere consideratauna fonte di onde elettromagnetiche, caratteriz-zate, come illustrato nella figura nella pagina suc-cessiva, da una lunghezza d'onda e da una fre-quenza.

La frequenza è la misura con cui il campo elet-tromagnetico cambia direzione nell'unità di tempo:ad esempio la corrente elettrica genera campielettromagnetici di frequenza 50 Hertz (cicli al se-condo), mentre un'emissione radio in modulazionedi frequenza (MF) avviene a circa 100 MHz (mi-lioni di Hertz), un forno a microonde "funziona" a2450 Mhz ed un telefono cellulare a circa 900MHz. Al limite, i raggi X sono caratterizzati da fre-quenze dell'ordine dei milioni di MHz.

L'interazione delle onde elettromagnetiche con imateriali biologici genera effetti progressivamentepiù intensi con il crescere della frequenza. Consi-derando comunque che, oltre alla frequenza, an-che la quantità di energia associata al campoelettromagnetico ha importanza, si ritiene chequalche preoccupazione per la salute riguardi al-cune sorgenti: l’impianto elettrico delle abitazioni,le linee ad alta tensione (bassa frequenza) o le

antenne ripetitrici di stazioni radio, TV, telefonicellulari e satelliti (alta frequenza).Si parla, a tale proposito, di "elettrosmog".

La dimensione territoriale dei fattori di rischio del-l'elettrosmog non è ferma ma in continua esempre più rapida evoluzione, sia nel settore dellaproduzione, trasporto e utilizzo della energiaelettrica, sia nel settore delle telecomunicazioni,dove si moltiplicano tanto i sistemi radianti (civili,militari, terrestri e satellitari), le bande difrequenza utilizzate, i tempi di irradiazione (cheper molte emittenti radiotelevisive arrivano già acoprire l'intero arco delle 24 ore), quanto i gestoridi nuove reti radiotelevisive e di telefonia mobile.In Italia ci sono 7000 chilometri di linee ad altatensione, qualche decina di migliaia di antenneemittenti radio e televisive ed oltre 60.000 impiantiper telefonia mobile. Con oltre 20 milioni di telefo-nini, l'Italia è anche il Paese a più alta densità diutilizzazione di questo rivoluzionario mezzo dicomunicazione personale (9).Poiché molti rilievi riguardanti le conseguenzesulla salute dell'esposizione cronica a campi elet-tromagnetici anche a bassa densità consiglianoprudenza, in qualche caso evidenziando rischispecifici, sembra corretto porsi il problema di ri-durre l'esposizione collettiva in atto, che per vastigruppi di popolazione (comprendenti soggetti diogni età e nelle più varie condizioni di salute) è inrapida crescita (15).

Ø Viviamo "immersi" nei campi elettromagnetici.Ø Un campo elettromagnetico è caratterizzato da una frequenza ca-ratteristica e da una intensità.Ø Solo i campi elettromagnetici ad alta intensità e frequenza pos-sono generare rischi per la salute.Ø E' comunque prudente ridurre l'esposizione cronica anche a

campi elettromagnetici di bassa intensità o frequenza.

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Tipo e denominazionecomune

Caratteristiche fisiche

Denominazionescientifica

Effetti

(RADIOFREQUENZE)

Denominazionescientifica

Caratteristiche fisiche

Tipo e denominazionecomune

Campi elettromagnetici (CEM): Cosa sono, come si misurano

Il campo elettromagnetico a bassa frequenza(ELF) è generato da una qualunque corrente elet-trica, come quella che scorre in un elettrodotto adalta tensione o nell'impianto elettrico domestico oin un apparecchio utilizzatore.

Il campo magnetico risultante si manifesta comeforza che agisce su altre correnti elettriche. Ilcampo magnetico oscillante è in grado di provoca-re correnti elettriche nei materiali conduttori espo-sti, quindi anche in un organismo umano.

Il campo magnetico generato da una correnteelettrica si misura in tesla [T] e sottomultipli; se haandamento oscillante nel tempo, come già detto,la frequenza, misurata in hertz [Hz], indica il nu-mero delle oscillazioni in un secondo (2).

Radiofrequenze e microonde sono da ascrivere aicampi elettromagnetici ad alta frequenza. Coltermine radiofrequenze si intendono le onde elet-tromagnetiche di frequenza compresa fra qualche

Lo Spettro Elettromagneticocampo statico

linea AC

radio AM

radio FM TV

forno MW

lamp. LUV

lamp. HUV

app. raggi X

106 104 102 1 10-2 10-4 10-6 10-8 10-10 10-12

I I I I I I I I I ILunghezza d'onda (metri)Frequenza (Hz)I I I I I I I I I I102 104 106 108 1010 1012 1014 1016 1018 1020

ELF IR

VISIBILE

U.viol (UV)

I I

I

AM Radio

Forni MW

3000 m 300 m 30 m 3 m 30 cm 3 cmI I I I I I

Lunghezza d'onda (metri)Frequenza (Hz)

I I I I I I100 kHz 1000 kHz 10 MHz 100 MHz 1000 MHz 10 GHz

"CB" radio

????? Riscaldamento Effetti fotochimici

Correnti indotte I

Correnti indotte

Eccitazione elettronica

Danni al DNA

Radio (RF) Microonde MW

Raggi X

IonizzantiNon ionizzantiatermici termici ottici rottura legami

VHF TV …..FM radio

UHF TV

Telefoni Cordless

Telefoni Cellulari

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Khz e 300 Mhz. Le lunghezze d'onda in aria va-riano da 100 Km (a 3 Khz) a 1 m (300 Mhz). Il li-mite inferiore di frequenza non è definito in modounivoco, e varia a seconda delle normative consi-derate. Le microonde coprono il campo di fre-quenza superiore, da 300 Mhz fino a 300 Ghz. Lelunghezze d'onda sono dell'ordine dei decimetri,dei centimetri e dei millimetri. Ultimamente l'Orga-nizzazione Internazionale della Radioprotezione(IRPA) ha proposto l'estensione del termine ra-diofrequenza fino alla frequenza di 300 Ghz con-siderando quindi le microonde come sottoinsiemedelle radiofrequenze. Esempi di apparecchiatureche funzionano generando microonde sono il for-no a microonde (2450 Mhz) ed il telefono cellulare(per il tipo GSM, la frequenza è di 900 o 1800Mhz).Un'onda elettromagnetica ad alta frequenza che sipropaga nello spazio trasporta energia che vienein parte assorbita ed in parte riflessa dagli oggettiche tale onda incontra sul suo percorso. L'assor-bimento avviene con modalità ed in misura diver-sa a seconda delle caratteristiche del mezzo (14).

Gli apparati in grado di diffondere onde elettroma-gnetiche ad alta frequenza (radiofrequenza e mi-

croonde) nell'ambiente possono essere di duecategorie:

1) Apparati per riscaldamento, utilizzate in cam-po industriale per lo più nel settore metallurgi-co, nell'industria del legno e nella lavorazionedelle materie plastiche, oltre che a livello do-mestico (forno a microonde)

2) Apparati per radiotelecomunicazioni (antenneTV-radio e telefonia mobile, radar, telefonicellulari).

Le unita' di misura usate per esprimere le entitàdell'esposizione a campi a radiofrequenze e mi-croonde sono (2):• il Volt/metro (V/m), in riferimento all'intensità

della componente elettrica E del campo,• l'Ampere/metro (A/m), per l'intensità della

componente magnetica H del campo;• il Watt/m2 (W/m2), per la densità S di potenza

irradiata.

L'effetto sugli organismi viventi di tale assorbi-mento di energia elettromagnetica a radiofre-quenza e microonde è da una decina di anni sog-getto di indagini scientifiche (7,12, 17, 18).

Le normative

Frequenza estremamente bassa (ELF), 50 Hz: elettrodotti ed esposizione negliambienti abitativi

Ø Le leggi prevedono distanze minime fra l'altezza dei cavi elettricidegli elettrodotti e terreno, abitazioni, luoghi di lavoro o di svago.Ø Normative più recenti hanno introdotto anche il concetto di limitemassimo di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati allafrequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nel-l'ambiente esterno, ovvero alle emissione degli elettrodomestici du-

rante il loro funzionamento.

Fino all'aprile 1992, gli elettrodotti italiani eranocostruiti osservando le apposite norme tecnicheemanate dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italia-no), a cui è stata quasi sempre data una valenzalegislativa tramite l'inserimento in leggi o decretiministeriali.

In questo ambito si collocano innanzitutto la legge28 giugno 1986, n.339 e il decreto interministe-riale 21 marzo 1988, n.449 che recepivano lanormativa CEI 11-4. Esse ripartivano innanzituttole linee elettriche aeree nelle seguenti quattroclassi:

• Classe 0 : Linee telefoniche, telegrafiche, disegnalazione o comando a distanza.

• Classe I : Linee di trasporto o distribuzione dienergia elettrica la cui tensione nominale èinferiore o uguale a 1000 V.

• Classe II : Linee di trasporto o distribuzione dienergia elettrica la cui tensione è superiore a1000 V ma inferiore o uguale a 30 kV.

• Classe III : Linee di trasporto o distribuzione dienergia elettrica la cui tensione nominale èsuperiore a 30 kV.

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Inoltre, in queste disposizioni venivano specificatele distanze minime dei conduttori dal terreno edagli edifici mediante formule, nelle quali la ten-sione nominale di esercizio compariva come pa-rametro; questo approccio sarà conservato anchenella normative successive. È importante osserva-re che le distanze erano basate esclusivamentesulla necessità di evitare il cosiddetto rischio discarica, cioè la possibilità di innesco di una scari-ca elettrica tra il conduttore sotto tensione ed unoggetto a tensione zero.All'inizio del 1991, un Decreto del Ministero deiLavori Pubblici (DMLP 16 gennaio 1991) ha in-

trodotto un'importante novità: citando testual-mente veniva "riconosciuta la necessità di appor-tare modifiche agli articoli 2.1.05 e 2.1.08 del ci-tato regolamento in riferimento a possibili effettisulla salute derivanti dai campi elettromagneticiprodotti dalle linee elettriche aeree".Il decreto del 1991 ha fissato nuovi valori minimiper "l'altezza dei conduttori sul terreno a sulle ac-que non navigabili" (articolo 2.1.05) e per le "di-stanze di rispetto dai fabbricati" (articolo 2.1.08).La situazione per alcune tipologie di elettrodotti diclasse III molto comuni in Italia è schematizzatanella tabella seguente:

Distanza minima 380 kV 220 kV 132 kVAltezza minima sul terreno e su specchi d'acqua non navigabili[m] 7.78 6.82 6.29

Altezza minima sul terreno in aree adibite ad attività ricreative,impianti sportivi, luoghi d'incontro, piazzali di deposito e simili [m] 11.34 6.82 6.29

Distanza minima dai fabbricati [m] 6.80 5.20 4.32Altezza minima su terrazzi e tetti piani [m] 11.34 4.00 4.00

La situazione à restata questa fino al sopraggiun-gere di un importante Decreto del Presidente delConsiglio dei Ministri (DPCM 23 aprile 1992) cheha fissato i "limiti massimi di esposizione ai campielettrico e magnetico generati alla frequenza in-dustriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativie nell'ambiente esterno".

Questo decreto ha stabilito le seguenti intensitàmassime di campo elettrico e di induzione ma-gnetica "in aree o ambienti in cui si possa ragio-nevolmente attendere che individui della popola-zione trascorrano una parte significativa dellagiornata":

Campo elettrico Induzione magnetica5 kV/m 0,1 µT

Mentre "nel caso in cui l'esposizione sia ragione-volmente limitata a poche ore al giorno", il decreto

ha stabilito che i limiti suddetti possono essere ri-bassati come segue:

Campo elettrico Induzione magnetica10 kV/m 1 µT

Oltre a ciò il DPCM del 1992 ha fissato le seguentinuove distanze minime tra i conduttori delle lineeelettriche aeree ed i "fabbricati adibiti ad abitazio-

ne o ad altra attività che comporta tempi di per-manenza prolungati":

380 kV 220 kV 132 kV28 m 18 m 10 m

Questo aspetto del decreto è stato oggetto di nu-merose critiche da parte di alcuni esponenti tantodell'Azienda Elettrica quanto del mondo accade-mico, basate sulla considerazione che lo specifi-care sia limiti di intensità dei campi sia distanzeminime non solo avrebbe potuto portare a situa-zioni di possibile contraddizione, ma soprattuttoavrebbe mortificato qualunque tentativo di innova-zione tecnologica che mirasse ad abbattere leemissioni di campo elettrico e magnetico deglielettrodotti, a parità di tensione e corrente sullalinea.

Le critiche hanno forse portato qualche risultato,visto che pochi anni dopo (DPCM 28 settembre1995) è stata pubblicata una guida tecnica secon-do la quale, nell'eseguire il risanamento deglielettrodotti esistenti non in regola con la normadel 1992, è sufficiente limitarsi al solo rispetto deivalori dell'intensità dei campi ed ignorare la que-stione delle distanze minime, purché queste sianoconformi alle normative precedenti, espresse nellaTabella 1.

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Alte frequenze

Ø Con una legge entrata recentemente in vigore sono definiti limitipiuttosto rigorosi di esposizione per l'inquinamento elettromagneticoprovocato da antenne (radio, televisive o per telefonia mobile).Ø La normativa introduce anche un concetto di ulteriore protezioneper le zone di residenza.Ø La legge demanda alle istituzioni locali la disciplina per nuove in-

stallazioni o per la modifica degli impianti esistenti.

Con il Decreto Legge 10 settembre 1998, n.381, in vigore dall'1 gennaio 1999, il nostro Paeseha stabilito (fra i primi al mondo) i valori limite diesposizione della popolazione ai campi elettro-magnetici connessi al funzionamento ed all'eser-cizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e ra-diotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenzacompresa fra 100 kHz e 300 GHz.

Secondo questa norma, nel caso di esposizione alcampo elettromagnetico i livelli dei campi elettrici,magnetici e della densità di potenza, mediati suun'area equivalente alla sezione verticale del cor-po umano e su qualsiasi intervallo di sei minuti,non devono superare i valori della seguente ta-bella.

Limiti di esposizione per la popolazione ai campi elettromagnetici

Frequenza(MHz)

Valore efficacedi intensità di campo

elettrico E(V/m)

Valore efficacedi intensità di campo

magnetico H(A/m)

Densità di potenzadell'onda piana

equivalenteW/m2

0,1 - 3 60 0,2 ->3 - 3000 20 0.05 1

>3000 - 300000 40 0.1 4

Nel caso di campi elettromagnetici generati da piùsorgenti, la somma dei relativi contributi normaliz-zati deve essere minore dell'unità.

Il decreto precisa che la progettazione e la realiz-zazione dei sistemi fissi delle telecomunicazioni eradiotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenzacompresa fra 100 kHz e 300 GHz e l'adegua-mento di quelle preesistenti, deve avvenire inmodo da produrre i valori di campo elettromagne-tico più bassi possibile, compatibilmente con laqualità del servizio svolto dal sistema stesso alfine di limitare l'esposizione della popolazione.In particolare, in corrispondenza di edifici adibiti apermanenze non inferiori a quattro ore non devo-no essere superati i seguenti valori, indipenden-temente dalla frequenza, mediati su un'area equi-valente alla sezione verticale del corpo umano esu qualsiasi intervallo di sei minuti: 6 V/m per ilcampo elettrico, 0,016 A/m per il campo magneti-co intesi come valori efficaci e, per frequenzecomprese tra 3 Mhz e 300 GHz, 0,10 W/m2 per ladensità di potenza dell'onda piana equivalente.Il decreto demanda, fatte salve le attribuzioni del-l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alleregioni ed alle province autonome la disciplina perl'installazione e la modifica degli impianti di radio-comunicazione al fine di garantire il rispetto deilimiti, il raggiungimento di eventuali obiettivi diqualità, nonché le attività di controllo e vigilanza in

accordo con la normativa vigente, anche in colla-borazione con l'Autorità per le garanzie nelle co-municazioni, per quanto attiene all'identificazionedegli impianti e delle frequenze loro assegnate(10). Alcune Regioni, fra cui la Lombardia, sono inprocinto di licenziare regolamentazioni, non sem-pre purtroppo in sintonia con il testo nazionale.

La legge precisa ancora che "nelle zone abitativeo sedi di attività lavorativa per lavoratori non pro-fessionalmente esposti o nelle zone comunqueaccessibili alla popolazione ove sono superati ilimiti fissati, devono essere attuate azioni di risa-namento a carico dei titolari degli impianti. Le mo-dalità ed i tempi di esecuzione per le azioni di ri-sanamento sono prescritte dalle regioni e provin-ce autonome, secondo la regolamentazione chedovrà essere predisposta a livello locale".Si è fatto osservare che il decreto, sebbene de-termini limiti netti, lascia alcuni margini aperti easpetti irrisolti: sanzioni per le società di teleco-municazione inadempienti, censimento delle sor-genti, modalità e periodicità dei controlli, inequivo-cabilità delle norme tecniche di misura. Inoltre, ildecreto, demandando alle regioni la regolamenta-zione sulle nuove installazioni e sui risanamenti,rischia di essere applicato con ritardo, a meno diuna moratoria per le installazioni di potenza supe-riore (5).

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I rischi per la salute

Ø Esistono opinioni diversificate rispetto al problema del rischioper la salute delle sorgenti di elettrosmog.Ø Ciò dipende dalla non univocità dei riscontri scientifici sinora di-sponibili e purtroppo la situazione si presta alla speculazione allarmi-stica (da parte di alcuni) ed alla diffusa sottovalutazione (da parte dialtri).Ø Fra l'ampia documentazione che ormai si è costituita sul pro-blema, particolare validità assume, a nostro parere, la relazione ac-clusa alla proposta di legge n. 4816 (19) e il documento della Com-

missione tecnico-scientifica nominata dal Comune di Bologna (Maggio 1997) e com-posta da specialisti dell' ASL locale, del mondo universitario e da alcuni cancerologi(15).

Ø Riportiamo ampi stralci di questi documenti, unanimemente ritenuti un riferimentoprudente ed autorevole.

Quando un organismo interagisce con un campoelettromagnetico, il suo equilibrio viene perturba-to, ma ciò non si traduce automaticamente in ef-fetto biologico apprezzabile e ancor meno in uneffetto sanitario. Si può parlare di effetto biologicosolo in presenza di variazioni morfologiche o fun-zionali a carico di strutture di livello superiore, dalpunto di vista organizzativo, a quello molecolare(20)Per poter parlare di effetto sanitario occorre, inve-ce, che l'effetto biologico superi i limiti di efficaciadei meccanismi di adattamento dell'organismo,meccanismi le cui caratteristiche variano con l'età,il sesso, lo stato di salute, il tipo e grado di attivitàdel soggetto, nonché con le condizioni ambientaliesterne, come temperatura ed umidità o la con-temporanea presenza di altri agenti nocivi.I rischi sanitari da analizzare ai fini della protezio-ne comprendono sia quelli da esposizioni di natu-ra acuta, per i quali è possibile individuare valoridi soglia, sia i possibili effetti a lungo termine, inparticolare la cancerogenesi, la cui gestione deverealizzarsi con modalità diverse da quella delladefinizione di limiti di esposizione.

….. (19)… La protezione rispetto agli effetti acutisi realizza con la definizione di limiti di esposizio-ne, anche in rapporto alle categorie di espostiprese in considerazione (normalmente i profes-sionalmente esposti e gli individui della popola-zione). Le più recenti tendenze in campo prote-zionistico condivise a livello internazionale e co-munitario prevedono due fasi distinte. La primaprende in considerazione gli effetti sanitari che siintendono prevenire, la loro sussistenza e il loroandamento con la frequenza. I limiti di base, chesono gli unici veri limiti, sono espressi mediantegrandezze fisiche (grandezze dosimetriche)strettamente correlate agli effetti sanitari.Il loro valore numerico è determinato in base aivalori di soglia relativi alle risposte acute (stress

indotto dall'aumento della temperatura corporea,effetti comportamentali, stimolazione di strutture etessuti eccitabili) e dai fattori di sicurezza che, ri-spetto ai valori di soglia, le varie norme adottano.

La definizione dei livelli di riferimento costituisce laseconda fase del processo di limitazione delleesposizioni. I livelli di riferimento sono definiti me-diante grandezze radiometriche che caratterizza-no l'ambiente in cui avviene l'esposizione in as-senza del soggetto esposto.

….. (15)… Al termine di una vasta ricognizionedella letteratura scientifica internazionale, e quindidelle conoscenze acquisite sugli effetti biologici esanitari dell'esposizione ai campi elettromagnetici(CEM) generati sia dalle linee di conduzione edagli impianti e apparecchi di trasformazione del-l'energia elettrica, sia dai sistemi di telecomunica-zione, si possono esprimere le seguenti valuta-zioni e indicazioni.

Sebbene gli effetti sanitari delle radiazioni non io-nizzanti siano tuttora meno conosciuti e patogeni-camente definiti rispetto a quelli delle radiazioniionizzanti (ultravioletto lontano, raggi X e raggigamma), nella letteratura scientifica più recentesono apparsi studi che sollecitano a prendere inseria considerazione i potenziali rischi derivantidai campi elettromagnetici non ionizzanti.

Per quanto concerne le frequenze estremamentebasse (ELF), a 50-60 Hz, alcune indagini epide-miologiche su bambini residenti in abitazioni vici-ne a installazioni elettriche hanno indicato un pos-sibile aumento del rischio di leucemie e di tumoricerebrali, con esposizioni a livello di induzionemagnetica di 0,2-0,4 microTesla; indagini epide-miologiche condotte su alcune categorie di lavo-ratori professionalmente esposti hanno eviden-ziato un aumento di rischio di leucemie, tumori

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mammari nella donna, tumori mammari del ma-schio. Per quanto riguarda le indagnini sui bambi-ni, simili risultati erano stati trovati in alcuni studicondotti negli anni precedenti, anche questi conesposizioni a intensità tra 0,2 e 0,3 micro Tesla.Indagini epidemiologiche di terza generazione ri-badiscono l'accresciuta incidenza di leucemie in-fantili, come pure di tumori al sistema nervosocentrale e alla mammella di lavoratori e lavoratriciesposte, di linfoma maligno nell'uomo e nel cane,deponendo a favore di un rischio possibile a livellidi esposizione superiori a 0,2 microTesla.

Altri studi, pure ben condotti, hanno dato risultatinegativi o contraddittori:

a) per i tumori cerebrali nella coorte di bambinifinlandesi residenti in prossimità di linee elet-triche di sesso femminile (il dato positivo suimaschi esposti a 0.2 o più microTesla è ba-sato su 5 casi e può essere casuale), nei

bambini di Seattle residenti in prossimità di li-nee elettriche, nei bambini della Contea di LosAngeles, la cui esposizione è stata stimatamediante wire coding e con misurazione deicampi, nei bambini della costa ovest degliUSA esposti ai campi generati dall'uso di co-perte elettriche e di letti ad acqua riscaldatielettricamente;

b) per leucemie e linfomi ed altri tipi di tumorenella coorte di bambini finlandesi residenti inprossimità di linee elettriche;

c) per leucemie negli adulti finlandesi esposti aicampi magnetici in quanto residenti in prossi-mità di linee elettriche. Questo studio a coortedi grande dimensione, ha evidenziato solo unincremento di leucemia linfatica cronica in unsottogruppo di popolazione, ma la significati-vità è basata su numeri molto piccoli di tumoriindotti (possibile effetto caso);

d) per il tumore mammario nelle donne.

Ø In poche parole gli studi epidemiologici indicano, in maniera ancora in-certa a causa di fattori di confondimento, una correlazione tra esposizione cro-nica a campi generati dalle linee ad alta tensione e insorgenza di certi tipi ditumore, in particolare leucemie infantili.Ø Non vi è comunque accordo sull'interpretazione dei risultati in termini di un

reale rapporto casuale tra esposizione ai campi e cancro, tenuto conto che i dati epi-demiologici non sono suffragati, per ora, da conferme sperimentali adeguate in vivo.

Effetti tossici acuti e comportamentali (disturbicardiaci, sindromi depressive, cefalee) rilevati instudi epidemiologici di coorte con esposizioni alivelli simili, risentono di debolezze metodologiche,sia per l'assenza di protocolli standardizzati comequelli usati per lo studio delle leucemie, sia perquanto riguarda la misurazione dei livelli espositivie la considerazione dei fattori confondenti.

A tutt'oggi gli studi di laboratorio non hanno dimo-strato un'azione diretta dei campi ELF sul mate-riale genetico cellulare, tanto da far pensare chel'eventuale effetto cancerogeno dipenda non tantoda un'azione diretta, ma dalla promozione (o me-glio co-promozione) dell'evento cancerogeno.

Un effetto su cui oggi molto si discute è quello diuna riduzione dei livelli notturni di melatonina da 5a 10 volte nell'animale. Questa molecola, oltre aessere un antiossidante, sembra avere un ruolo dirilievo nel coordinamento degli equilibri endocrinicon il ritmo nictemerale. La sua diminuzione nelsangue sembra comportare una riduzione dellarisposta immunitaria e disturbi neuroendocrinimediati dall'ipotalamo-ipofisi. Non sappiamoancora se tale effetto possa avere un impattosull'uomo.Tra gli altri effetti biologici dei campi ELF sonoparticolarmente interessanti quelli sull'omeostasidel calcio a livello cellulare, uno dei fondamentalimodulatori della attività cellulare.

Ø Alla fine del 1995 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha ammesso perla prima volta, con il rapporto ISTISAN 95/29 (4) il rischio per la salute con-seguente all’esposizione, specialmente dei bambini, ai CEM generati dallelinee elettriche di trasmissione e distribuzione e dalle sorgenti domestiche.

Ø Oltre ai rischi più gravi, si citano i disturbi del sistema neuro-vegetativo.Ø L’ISS indica quale obiettivo generale "quello di una riduzione dell’esposizione alle ra-

diazioni non ionizzanti, dando priorità ad asili, scuole, e altri ambienti destinatiall’infanzia, ma a condizioni ragionevoli e in attesa che ulteriori indagini epidemiologi-che e scientifiche consentano di " ottimizzare gli interventi" da adottare anche in sedelegislativa.

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Ai rilievi della Commissione tecnico-scientifica nominata dal Comune di Bologna, aggiungiamo una sintesiprodotta dall'IRROE, relativa sempre alle emissioni a bassa frequenza (1, 13).

Effetti acuti del campo magnetico a 50 Hz e normative

Effetto Campo magnetico Densità di correnteriscaldamento dei tessuti (0,4 W/kg) 1.600.000 µT 10.000 mA/m2

induzione di extrasistole (rischio di fibrillazione) 130.000 µT 800 mA/m2

percezione sensoriale, magnetofosfeni 16.000 µT 100 mA/m2

prestandard CENELEC per lavoratori 1.600 µT 10 mA/m2

prestandard CENELEC per popolazione 640 µT 4 mA/m2

linee guida ICNIRP per lavoratori 500 µT 3 mA/m2

rumore elettrofisiologico 160 µT 1 mA/m2

linee guida ICNIRP per popolazione normativa italiana 100 µT 0,6 mA/m2

Considerando le risultanze degli studi epidemiologici, da alcuni dei quali emergerebbe una possibile correla-zione tra esposizioni croniche anche a bassi livelli, è possibile indicare una soglia di circa 0,2 µT, valore chenel seguito è indicato come Soglia di Attenzione Epidemiologica.

Campo magnetico a 50 Hz nell'ambiente esterno(elettrodotti)

• L'intensità massima del campo magnetico a50 Hz generato da un elettrodotto doppia ter-na da 380 kV/2000 MW con conduttori all'al-tezza minima consentita dalle norme tecniche(11,34 m dal suolo) è poco inferiore ai 16 µT.

• Tale intensità si riduce al di sotto della Sogliadi Attenzione Epidemiologica ad una distanzadi circa 80 m dall'asse della linea.

• Aumentare l'altezza dei conduttori da terrapermette di ridurre il livello massimo generato,ma non la distanza a cui si raggiunge la So-glia di Attenzione Epidemiologica.

• I cavi interrati generano, a parità di correntetrasportata, un campo magnetico al livello delsuolo molto più intenso degli elettrodotti aerei(circa il doppio). L'intensità del campo si ri-duce però più rapidamente con la distanza: laSoglia di Attenzione Epidemiologica si rag-giunge a circa 24 m dall'asse della linea. I ca-vi interrati presentano problemi non indiffe-renti dal punto di vista economico e di impattoambientale.

Campo magnetico a 50 Hz in ambiente domestico

• Il campo magnetico del fondo a 50 Hz negliambienti domestici presenta una notevole va-riabilità temporale a breve e medio termine,nella quale è possibile talvolta riconoscereuna ciclicità giorno/notte.

• Esso risulta più elevato negli appartamenticondominiali e minore nelle abitazioni singo-le; ciò potrebbe essere dovuto all'influenzadel cablaggio comune e al contributo degliappartamenti limitrofi.

• I valori tipici del fondo ambientale sono ingenere non solo abbondantemente al di sottodei limiti di sicurezza raccomandati dallenormative, ma anche inferiori (seppur di po-co) alla Soglia di Attenzione Epidemiologica.

• Nelle immediate vicinanze di un elettrodome-stico (meno di 10 cm) può essere facilmentesuperato il limite di sicurezza di 100 µT.

• L'intensità del campo decade rapidamentecon la distanza; la Soglia di Attenzione Epi-demiologica viene raggiunta a distanze del-l'ordine di 30-80 cm, a seconda del tipo dielettrodomestico.

Campo magnetico generato da comuni elettrodomestici (NRPB 3, 1, ’92) (3)

Campo magnetico (µT)alla distanza di:

Campo magnetico (µT)alla distanza di:Elettrodomestici

3 cm 30 cmElettrodomestici

3 cm 30 cmapriscatole 1000-2000 (°) 3,5-30 forno a microonde 75-200 4-8asciugabiancheria 0,3-8 0,08-0,3 forno elettrico 1-50 0,15-0,5lavatrici 0,8-50 0,15-3 termosifoni portatili 10-180 0,15-5lavastoviglie 3,5-20 0,6-3 frigoriferi 0,5-1,7 0,01-0,25trapani 400-800 2-3,5 rasoi elettrici 15-1500 (°) 0,08-7lampade fluorescenza 40-400 0,5-2 televisori 25-50 0,04-2robot da cucina 60-700 0,6-10 tostapane 7-18 0,06-0,7asciugacapelli 6-2000 (°) <0,01-1 aspirapolvere 200-800 2-20ferro da stiro 8-30 0,12-0,3 coperta elettrica 2-3 0,1-0,2

(°) Elettrodomestici funzionanti a contatto con l'organismo

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Rilievi ancora più preoccupanti riguardano l'esame della letteratura scientifica inerente l'interazione fra campielettromagnetici ad alta frequenza ed organismi biologici. Riportiamo al riguardo il parere della già citataCommissione tecnico-scientifica nominata dal Comune di Bologna (15).

Per quanto riguarda l'azione dei CEM a frequenzaelevata (radiofrequenze e microonde) sono benconosciuti gli effetti termici, dovuti alla dissipazio-ne in forma di calore dell'energia assorbita daitessuti, cui si dimostrano particolarmente sensibilile gonadi maschili (con riduzione della fertilità) e ilcristallino, che può opacizzarsi. L'esposizione aradiazioni con densità di potenza superiore a 10milliW/cm2 può provocare inoltre alterazioni dellapermeabilità della membrana, delle funzionighiandolari, dei sistemi emopoietico, immunitario,nervoso.Effetti non termici (cefalea, astenia, irritabilità,elettrofosfeni) sono stati rilevati da alcuni Autori inseguito all'esposizione a microonde. In laboratorioeffetti atermici sulle cellule germinali di Drosophilamelanogaster sono stati documentati con micro-onde aventi una densità di potenza di 10 micro-Watt/cm2, e sui cromosomi giganti di Acricotopuslucidus con microonde a densità di potenza infe-riore a 5 milliW/cm2.

Soltanto nel gennaio 1997 è apparsa sull' Ameri-can Journal of Epidemiology la prima vasta inda-gine epidemiologica sull'incidenza del cancroeseguita in occidente nei pressi di una trasmit-tente radiotelevisiva, quella di Sutton Coldfield, inGran Bretagna. Vi si dimostra un incremento dileucemie negli adulti (particolarmente di quellelinfatiche) con un significativo declino del rischiocon l'aumento della distanza dal trasmettitore(particolarmente per la leucemia linfatica cronica).Il massimo della densità di potenza equivalente,misurata nei punti di rilevamento a 2,5 m. dalsuolo, era di 1,3 microWatt/cm2 per le frequenzetelevisive e 5,7 microWatt/cm2 per le frequenzeradio in FM.Una successiva indagine, eseguita su 20 altri tra-smettitori della Gran Bretagna e pubblicata nelmedesimo fascicolo della rivista, non ha dato glistessi significativi risultati e fornisce loro, al mas-simo, un debole supporto.

Ø I danni biologici provocati dai campi elettromagnetici ad alta fre-quenza riguardano alcuni organi, effetti "non termici" (cefalea, astenia,irritabilità) ed incidenza su alcuni tipi di tumore: i rilievi non sono peròcondivisi da tutti i ricercatori.Ø I dati teorici, sperimentali, epidemiologici disponibili consentonocomunque di cominciare a porsi il problema dell'adozione di provve-dimenti normativi e tecnico-correttivi a tutela della salute pubblica.

Ø I dati epidemiologici indicano la provvisoria soglia del rischio potenziale per gli effetti"atermici" a lungo termine, come quelli implicati nella cancerogenesi, intorno a 0,2 mi-croTesla (per il campo magnetico a 50-60 Hz) e a qualche microWatt/cm2 (per le ra-diazioni elettromagnetiche di alta frequenza).

Più recentemente, hanno fatto rumore ricercheche dimostrano un'azione diretta di surriscalda-mento locale al cervello nonché l'incremento diinsonnia e cefalee come conseguenza dell'usocontinuativo del telefonino.Alcuni studi effettuati su animali sembrano inoltreindicare che i campi elettromagnetici alle radiofre-quenze potrebbero avere un ruolo nel favorire laprogressione di un processo tumorale già in atto,provocato da un altro agente cancerogeno (8).Come questo possa avvenire resta però un miste-ro e, sottolineano gli autori degli studi, si tratta dirisultati preliminari, che attendono conferme e so-no difficilmente estrapolabili dagli animali di labo-ratorio all'uomo. Nonostante ciò, questi dati hannopreoccupato l'opinione pubblica, particolarmenteattenta alla questione degli effetti sulla salute deicampi elettromagnetici.

Altri studiosi sono più cauti. "Gli studi pubblicati suqueste emissioni sono ancora troppo pochi, diso-mogenei nel metodo e nei modelli presi in consi-derazione, e quindi scarsamente confrontabili fraloro" sottolinea a questo proposito Pietro Comba,epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità, im-pegnato da anni nell'indagine scientifica sui dannidei campi elettromagnetici (4). Questa situazionesi ripete sia per gli studi epidemiologici, che cer-cano di mettere in relazione su base statistica l'in-sorgenza dei tumori all'esposizione alle radiazioni,sia per gli studi che tentano di individuare unmeccanismo biologico plausibile per rendereconto di questa azione. Nessuna conseguenzasulla biologia molecolare delle cellule è tale daspiegare l'eventuale cancerogenicità delle radia-zioni non ionizzanti, che non hanno un'energiasufficiente a rompere i legami chimici del DNA eprovocare mutazioni (14).

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Ø In assenza di rilievi definitivi, cautela e prudenza sono comunque lamigliore raccomandazione.Ø Ciò che appare più evidente è l'esigenza di tutelare non tanto di chi

usa il telefonino, che opportunamente informato dei rischi per la salute è libero di uti-lizzarlo, quanto piuttosto di chi, abitando in prossimità di un'antenna radio base, subi-sce passivamente onde elettromagnetiche utilizzate da altri.

Ø Il problema riguarda molte persone se si considera come, in particolare nelle grandicittà, siano state installate numerosissime antenne, dapprima su edifici di conniventiprivati inconsapevoli dei possibili rischi per la loro salute e poi, data la difficoltà di ot-tenere l'autorizzazione dai condomini, su scuole, ospedali, edifici di enti in genere.

Problematiche ambientali ed urbanistiche

Il rapido e disordinato sviluppo del settore delletelecomunicazioni in questi anni ha determinatonon pochi problemi di ordine urbanistico e archi-tettonico. Proliferano, anche nei centri abitati o inzone di valore, antenne sostenute da strutturecomplesse (tralicci) rozze ed esteticamente inac-cettabili (5, 6).Per la telefonia cellulare, alcuni Paesi, come laSvizzera, hanno adottato un progetto di rete conpiccoli impianti che prevede in futuro ulteriori ridu-zioni di potenza per cella.

A titolo di esempio, nella metropoli di San Franci-sco, oltre al rispetto delle norme sanitarie federali,per l’effetto combinato della norma di Stato (Cali-fornia) e di quella municipale, sussistono le se-guenti condizioni aggiuntive:• divieto di porre impianti nelle aree di scuole,

ospedali e case di cura;• applicazione di una trasparente procedura di

consenso all'installazione dell’impianto daparte della popolazione residente nella zona,attraverso una informativa ed un dibattitopresso il corrispettivo del Consiglio di Circo-scrizione o presso il Municipio;

• limiti di altezza per le antenne, proporzional-mente agli edifici ospiti, in armonia con la ti-pologia edilizia della zona;

• obblighi di mascheramento attraverso opereedili o coperture in plastica omogenee rispetto

all’estetica dell’edificio ospite o viciniore; per gliimpianti su sostegni da terra, uso eventuale diessenze arboree (rampicanti altofusto, secon-do necessità, con obbligo di mantenimento,pena la rimozione dell’impianto);

• tutela della prospettiva e della visuale di chiosserva stando nei locali di permanenza delleabitazioni residenziali, ma anche dal piano distrada nei luoghi pubblici più frequentati;

• controlli periodici sulle stazioni-radio base, at-traverso il corrispettivo dei nostri Pmip, in ba-se a semplici meccanismi di casualità che negarantiscono la assoluta imprevedibilità.

Rispetto all’esempio estero sopra citato, c’è latendenza, nel nostro Paese, a considerare gliaspetti estetici e visuali come secondari, se nonaddirittura irrilevanti.

E’ accaduto così che tralicci di sostegno per an-tenne di telefonia cellulare siano stati posti a pochimetri da abitazioni in modo tale da rovinare irri-mediabilmente la visuale, con danni evidenti an-che dal punto di vista del valore dell’immobile.Occorre che gli Enti pubblici prendano atto cheignorare questi aspetti architettonici e visuali ri-sulta ormai inaccettabile per i cittadini, orientati aduna migliore qualità complessiva della vita, speciequelli residenti nelle aree postindustriali comequella metropolitana lombarda (6).

Ø I Campi Elettromagnetici artificiali (soprattutto ad alta frequenza) co-stituiscono un fattore di rischio anche per l’equilibrio ecologico ed am-bientale.Ø A rischio è tutta la fauna, ma non soltanto; vi sono prove di effetti ne-gativi sulla flora.Ø Rilevante è poi l'impatto urbanistico ed estetico-visivo, che ha portatoin alcuni Paesi Esteri ad una regolamentazione specifica sul posiziona-

mento degli impianti.

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Inquinamento elettromagnetico: Che fare?

Nell'immediato:

Ø Si pone l'esigenza giuridico-amministrativa di impedire che nuo-ve linee elettriche, stazioni e cabine di trasformazione dell'energiaelettrica, antenne radianti (anche per radioamatori) vengano installatesenza preventiva domanda all'autorità comunale e il relativo consen-so di quest'ultima (o di quelli che i provvedimenti urgenti a livellostatale e/o regionale riterranno di stabilire).

Ø Occorre una verifica della situazione in atto (censimento). Spetta ovviamente al Par-lamento valutare l'opportunità di riconsiderare tutte le norme e le procedure per ladeterminazione dei limiti ammissibili di esposizione, per la concessione delle frequen-ze, l'autorizzazione di canali televisivi, di nuove trasmittenti radio-televisive e la ge-stione delle reti di telefonia mobile.

Ø Occorre sensibilizzare correttamente l'opinione pubblica sui rischi verso l'esposizionecronica ai campi elettromagnetici: tale sensibilizzazione deve riguardare tanto i com-portamenti individuali, quanto la situazione di esposizione collettiva.

A medio-lungo termine:

Ø La bonifica delle situazioni territoriali più compromesse ri-chiederà una graduazione pianificata degli interventi ai vari livelli,in relazione all'entità dei valori espositivi, alla consistenza e alladestinazione d'uso degli insediamenti interessati.Ø E' ovvio che vi sono problemi concreti di fattibilità da cui la

politica non può prescindere, ma proprio per questo è indispensabile la lucidità discelte tempestive per la predisposizione dei piani regolatori urbanistici, l'ubicazionedelle nuove installazioni radianti e di nuovi insediamenti abitativi, allo scopo di nonaggravare ulteriormente il carico inquinante complessivo e i costi sanitari ed econo-mici legati a successive necessità di bonifica.

q A livello cittadino, i Consigli di Circoscrizione sono l'in-terlocutore più vicino alla popolazione per la segnalazione di ir-regolarità o preoccupazioni riguardo gli impianti urbani (elettro-dotti, ripetitori radio e televisivi, antenne per la telefonia mobi-le).

q Ai Consigli, i cittadini, individualmente o collettivamente,possono inoltrare richieste e petizioni, presentandole verbal-mente o per iscritto.

25gennaio

1999

25gennaio

2000

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Approfondimenti: come funziona il sistema di telefonia cellulare

La maggior parte delle preoccupazioni inerenti i problemi di inquinamento elettromagnetico riguardano la te-lefonia cellulare. Il successivo approfondimento presenta le principali caratteristiche tecniche di questo servi-zio (6).

l sistema di telefonia cellulare, una versione ri-dotta delle più estese reti di stazioni radio, prendeil nome dalle cosiddette "cellule" esagonali, ovve-ro dalle unità in cui è suddiviso il territorio, all'in-terno delle quali il radiotelefono risulta collegato auna particolare stazione radiotrasmettitrice.Ognuna di queste stazioni controlla un'area diraggio pari a circa 1,5-2,5 km e impiega una spe-cifica gamma di radiofrequenze. La stessa gam-ma può essere usata da più trasmettitori in unagrande città, a condizione che le cellule che le im-piegano non siano confinanti. Quando un telefonocellulare attraversa la rete di cellule, le telefonateeffettuate dall'utente vengono automaticamentetrasferite da una cellula all'altra (handoff) grazie aun sistema di controllo computerizzato. Esistonodiversi sistemi di telefonia mobile; tra quelli conradiotrasmissione di tipo analogico, che sfruttanola banda UHF a modulazione di frequenza, si citail TACS (Total Access Communication System),adottato in Italia. Oggi tuttavia è sempre più diffu-so il sistema GSM (Sistema Globale per le Comu-

nicazione Mobili), fondato su un sistema di radio-collegamento digitale, meno soggetto a interfe-renze e in grado di gestire un più intenso traffico,a parità di condizioni della rete cellulare.Originariamente studiato come sistema europeo,si è poi esteso a diversi altri paesi del mondo.

Il telefonino, come tale, ha una ridotta emissioneelettromagnetica (inferiore a 0.5 mW/cm2), mapuò diventare pericoloso se utilizzato in modo as-sai prolungato.

Le antenne radio-base servono per ricevere e tra-smettere il segnale che giunge (o parte) dai tele-foni cellulari ed il territorio deve essere coperto(suddiviso in "celle") affinché essi possano fun-zionare. La potenza dell’antenna è, attualmente,bassa (20-25 W) e l’emissione è direzionale: que-sto fa sì che i campi siano i solito di valore basso,ma per averne la certezza è bene richiederel’effettuazione di misure dirette.

Tipologia delle reti esistenti in Italia (6)

Esistono al 1° gennaio 1999 tre tipi di reti di telefonia cellulare, nel nostro paese: E-Tacs, la più vecchia;Gsm, più recente e digitale; Dcs1800, digitale, nuova e in via di espansione.La Rete E-Tacs e la rete Gsm operano ad una frequenza di 900 MHz (megaHertz), la rete Dcs1800, oGsm1800, opera a 1.800 MHz. I megaHertz indicano la frequenza di trasmissione (la potenza è indicata inWatt, mentre il valore del campo elettromagnetico generato, misurato in un determinato punto, è indicato inVolt/metro).

Il sistema a celle adiacentiI sistemi radiotelefonici cellulari (E-Tacs, Gsm,Dect, Dcs e simili) sono detti “cellulari” perchècomposti da celle di ricezione e trasmissioneadiacenti tra loro. Ogni “cella” è una zona servitada una stazione radio base. Il passaggio di unaunità mobile da una cella all’altra è gestito dal si-stema centrale computerizzato, in maniera taleche non si possa avvertire durante una conversa-zione in movimento.

Limite fisico delle frequenzeLa chiave per comprendere il sistema sta nel li-mite fisico delle frequenze di trasmissione e rice-zione. Il sistema Gsm, per esempio, utilizza almassimo 40 frequenze (è stata richiesta in Italial’estensione a 50) per ciascuna cella. Ogni fre-quenza, attraverso la digitalizzazione del segnale,

consente fino ad 8 conversazioni contempora-neamente. Tutto questo significa che ogni cella haun limite attuale di un massimo di 320 conversa-zioni simultanee.

Frazionamento delle celle.Per un traffico telefonico più elevato, o quando iltraffico cresce e occorre un numero maggiore diconversazioni, il sistema prevede un fraziona-mento della cella satura in un numero adeguato dicelle più piccole. Solo in tale modo il numero diconversazioni contemporaneamente possibili inuna determinata area territoriale può salire, vir-tualmente sino all’infinito. E’ quindi evidente comesia tecnicamente possibile, e anzi esattamentenella filosofia progettuale del sistema, realizzarecelle molto piccole a basso impatto ambientale.

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Gestori e tipologia delle stazioni radio base (6)

Alla data del 1° gennaio 1999, vi sono in Italia tregestori di telefonia cellulare. Un quarto è in arrivo.Ciascuno di essi ha le proprie “ stazioni radio ba-se” , cioè impianti composti da trasmettitori e an-tenne. Sono migliaia, perchè il sistema cellulareprevede una suddivisione del territorio in aree diun massimo di 30 km. di raggio.

• Tim, Telecom Italia Mobile: Gestisce una reteE-Tacs (ormai vecchia) e una rete Gsm. Siprepara a gestire anche una rete Gsm 1800.Le stazioni radio base di Tim sono, salvo casiparticolari, doppie. Sono cioè antenne chefunzionano per entrambe le reti. Sono di nor-ma riconoscibili perchè composte da quattropannelli verticali (v. figura).

• Omnitel, Omnitel Pronto Italia: Gestisce unarete Gsm e si prepara a gestire anche unarete Gsm 1800. Le antenne di Omnitel sonoattualmente per una sola rete, riconoscibiliperchè composte da tre pannelli verticali.

• Wind, Wind Italia: Gestisce una rete Gsm1800 in sviluppo. Utilizza normalmente anten-ne composte da due pannelli contrapposti.

Gli impianti possono anche avere caratteristichedifferenti per esigenze tecniche o di rete

Impianti urbani e impianti ruraliLa suddivisione-tipo standard è tra impianti urbanie impianti rurali, i primi di piccola potenza, i se-condi di potenza maggiore. In realtà, esiste at-tualmente nel nostro paese una grande diffusionedegli impianti più grossi. Inoltre, specie per Tim eOmnitel, appare preferita la scelta di impianti postisu strutture di supporto (tralicci) imponenti e diforte impatto visivo.Gli impianti urbani sono indicativamente da 20-50Watt di potenza. Quelli rurali da 80-150 Watt (mapossono essere anche più potenti). I calcoli teoricidicono sempre che il campo elettromagnetico ge-nerato, alle distanze normalmente lasciate rispettoad edifici abitati, è nei limiti. Tuttavia, rilevazionicompiute da parte del Dipia dell’Ispesl (IstitutoSuperiore per la Prevenzione e la Sicurezza) inloco su numerosi impianti in esercizio, hanno datorisultati ogni volta diversi e, in alcuni casi, contra-stanti con le tolleranze indicate dalle normativevigenti.

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Linee guida prudenziali per quanto riguarda le azioni degli organi competentialla tutela della salute pubblica (3, 15, 11).

Frequenza estremamente bassa (ELF), 50 Hz

1) Nuovi edifici o luoghi residenziali in prossimitàdi linee o impianti per la distribuzione del-l'energia elettrica: si suggerisce di tendere,per quanto possibile, a minimizzare i valori dicampo magnetico prendendolo, in modocautelativo, come riferimento di limite superio-re dell'induzione magnetica l'intervallo 0.1 -0.3 microTesla, considerato come provvisorioe meramente indicativo in base alle attuali co-noscenze. Questo intervallo di valori può an-che essere inteso come 0.2 microTesla +/-50% (intervallo che tiene conto delle difficoltànella valutazione del campo). I valori limite diesposizione suggeriti sono comunque beninferiori a quelli dettati dalla normativa vigente(100 microTesla), la quale è basata sola-mente sulla prevenzione degli effetti acuti enon su quelli a lungo termine (eventualmentecancerogeni).

Per essere coerenti con questi suggerimentioccorre adottare alcune norme tecniche dicautela:

• Modificare i sistemi di costruzione delle abita-zioni e di collocazione delle sorgenti domesti-che di energia elettrica.

• Modificare le modalità di costruzione e distri-buzione delle linee elettriche ad alta tensione(linee interrate, compatte, in cavo aereo).

• La distanza delle abitazioni da linee elettrichead alta tensione deve essere dettata in fun-zione dei valori di campo suindicati in relazio-ne al tipo di linea, di configurazione dei caviecc., che deve essere valutata di volta in volta

dagli esperti. Si raccomanda inoltre che nelladefinizione dei piani regolatori vengano identi-ficati corridoi adeguati per il trasporto e la di-stribuzione dell'energia elettrica. Si racco-manda, infine, che i progetti siano di volta involta accompagnati da una valutazione di im-patto ambientale e sanitario.

• E' bene che le nuove cabine di trasformazioneMT/MB (media tensione/bassa tensione) sia-no costruite all'esterno degli edifici. La distan-za, anche secondo il parere espresso recen-temente dal Direttore Generale del Ministerodell'Ambiente, si dovrà calcolare facendo rife-rimento al D.M.L.L.P.P. 16.1.1991. Ad es. nelcaso di cabine MT/MB da 15 kV, qualunqueparte in tensione dell'impianto dovrà trovarsi a3,15 m. dai fabbricati. Qualora la collocazioneesterna non sia possibile è necessario che lecabine MT/BT siano costruite in modo taleche il campo elettrico e magnetico generatorimanga entro i limiti sopra indicati, con valu-tazioni e misurazioni dei campi. Nel caso sia-no collocate in aree esterne destinate a per-manenza prolungata di bambini (parchi, giar-dini, aree scolastiche, etc.) andrebbero inqualche modo recintate.

2) Edifici o linee elettriche già esistenti (se diver-si da scuole o altri locali pubblici o privati incui i bambini stazionano per lunghe ore nellagiornata, per i quali valgono i limiti suggeritiper i nuovi edifici): si ribadisce quanto indicatonelle premesse iniziali, circa la bonifica dellesituazioni territoriali più compromesse.

Alte frequenze

• Mantenere adeguata distanza dai ripetitoritelevisivi che in Italia sono numerosi e ad altapotenza.

• Limitare le stazioni radio base più potenti allearee rurali/industriali e di fatto impedirle nellearee residenziali o miste.

• Favorire il frazionamento delle celle, anchegià esistenti, nelle aree urbanizzate, consen-tendo - con adempimenti e oneri urbanistici ri-dotti - la realizzazione di stazioni molto picco-le, in termini di potenza d’emissione e comedimensioni fisiche ("microcelle").

• Definire aree di rispetto, una sorta di “parchino-elettrosmog” (realistici gli 0,1-0,2 V/m).Queste aree sono quelle abitualmente fre-quentate dai soggetti a maggior rischio, vale adire bambini in età pediatrica (0-14 anni) e

malati, quindi aree di asili e scuole, pubblichee private, sino alla media inferiore inclusa,nonchè ospedali e case di cura.

• Vietare l'installazione di impianti di telecomu-nicazione per una fascia di almeno 50 metridalle abitazioni. Questo divieto è derogabilesolo per le "microcelle".

• Obbligo di Autorizzazione edilizia esplicita,subordinata a nulla-osta dell’autorità sanitariaper gli impianti con potenza superiore ai 5Watt, misurati all’antenna.

• Divieto di porre impianti da terra in corti diedifici residenziali, nonchè di porre apparatiradianti all’interno, in locali e sottotetti.

• Per gli impianti superiori ai 5 Watt in antenna,obbligo di mascheramenti rispetto alla tipolo-gia ambientale e/o architettonica della zona.

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L'inquinamento elettromagnetico - 18

Norme di cautela personale (3, 15, 11).

Frequenza estremamente bassa (ELF), 50 Hz

• Prima di acquistare una abitazione verificarese in prossimità vi sono linee ad alta tensione,cabine di trasformazione e misurare i campielettromagnetici all'interno

• Non dormire sotto una termocoperta elettricain funzione, ciò vale maggiormente per donnegravide o bambini. Il letto può essere preri-scaldato.

• Seguire le immagini televisive ad almeno unmetro di distanza dallo schermo del televiso-re, prestando maggiore attenzione alle partilaterali e posteriore del televisore

• Utilizzare il phon poco frequentemente, perbrevi periodi, tenendolo il più possibile lontanodal capo

• Limitare l'uso del rasoio elettrico• Evitare che i bambini stazionino in vicinanza

di ferri da stiro, forni elettrici e in prossimità dilavastoviglie, tostapane, frullatori, tritatutto,macinacaffè, apriscatole, radioregistratori

• Mantenere la massima distanza possibile trautilizzatore e apparecchio per aereosol du-rante il funzionamento

Inoltre:

• Installare un disgiuntore di rete (bioswitch),che sostituisce la tensione alternata (220 V)con una bassa tensione continua (9 V) tutte levolte che a valle c'è assenza di carico; questoper ridurre il campo elettrico. Il disgiuntoreviene disattivato nel momento in cui ancheuno solo degli apparecchi collegati in rete vie-ne acceso;

• Staccare dalle prese elettriche gli strumentinon in uso;

• Non far passare cavi elettrici dietro la testatadel letto e tenere ben distanti le prese elettri-che ai lati del letto;

• Non posizionare il letto a ridosso di una pa-rete che confini con un quadro elettrico o conapparecchi elettrici fissi, nella stanza attigua,che producano intensi campi (es. lavatrice, la-vastoviglie, scaldabagno, etc).

• Posizionare radiosveglie, orologi e lampadeda comodino alimentati dalla rete domestica,ad almeno 50 cm di distanza dal guancialedurante le ore di riposo.

Alte Frequenze

• Non sostare in prossimità di forni a microon-de, specialmente se bambini o donne in etàfertile: la distanza deve essere almeno 1 m;

• Mantenere il videoterminale o il computer a unbraccio di distanza;

• Poichè una frazione stimabile tra il 30% e il50% dell'energia irraggiata dal telefono cellu-lare viene assorbita dalla testa dell'utente, siraccomanda, nell'uso del telefonino, di estrar-re sempre l'antenna e di alternare l'orecchionella ricezione di successive telefonate (l'ef-fetto è ancora più evidente nel caso dei GSMche regolano la loro potenza in funzione dellaqualità della trasmissione: nel caso di antennainterna, il livello viene innalzato per compen-sare l'energia dispersa nel cranio, con conse-guente ulteriore aumento dell'assorbimento.Tuttavia la potenza emessa dall'antenna di-minuisce rapidamente allontanandosi di unadecina di centimetri);

• Acquistare telefonini con un limite di potenzadi 0,02 watt;

• Accendere il telefonino solo quando vera-mente serve; trasportarlo in una borsa, evi-tando soprattutto di riporlo nella giacca; limita-re al minimo la durata della conversazione

Inoltre:

• I telefoni cellulari non vanno usati in auto per-chè, in aggiunta ai divieti già stabiliti per laguida, in generale, l'intensità di emissioneaumenta e peggiora la qualità della comuni-cazione

• Se si intende utilizzare il telefonino prevalen-temente in auto, acquistare un modello vei-colare, funzionante solo con antenna esterna.(in assenza di antenna esterna, i forti campielettromagnetici emessi dall'antenna incorpo-rata vengono amplificati dalla struttura metal-lica dell'automobile e possono interferire, oltreche con l'organismo, con l'elettronica di bordo;

• Al fine di evitare interferenze e fibrillazioni, iportatori di pacemaker devono collocare ilcellulare GSM (frequenze di circa 900 MHz)lontano dallo stimolatore. I telefoni cellularipossono interferire con i distributori automaticidi denaro, il funzionamento di ascensori, porteautomatiche, casse e pese elettroniche, air-bag-abs in auto, gli strumenti di controllo degliaerei;

• Non usare i cellulari in locali di diagnosticamedica e terapia intensiva. Attenzione anchealle possibili interferenze con i dispositivi acu-stici.

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Antenne: Che fare? (6)

Se la stazione radio base per telefonia cellulareancora non è stata installata, ma avete notizia chesta per esserlo, l’esperienza dimostra che esisteuna possibilità concreta di fermare tutto conun’azione rapida. Questo potrà consentirvi di va-lutare se l’impianto risponde a tutte le caratteristi-che di sicurezza e prevenzione dai possibili rischi,in base alle norme vigenti e secondo i criteri cau-telativi indicati da Enti e Organizzazioni interna-zionali e nazionali.1. Se l’antenna è prevista sul tetto o lastrico del

vostro palazzo occorre rilevare che nei con-dominii tutti i condòmini devono essere chia-mati ad approvare la decisione inun’assemblea che abbia l’argomento chiara-mente iscritto all’ordine del giorno. Per appro-vare un impianto nel proprio condominio è ne-cessaria l'unanimità, come è stato ribadito darecenti sentenze di alcuni Tribunali.

2. Se l’antenna è prevista sopra un edificio adia-cente o in un’area vicina l’iniziativa più effica-ce è la convocazione di un’assemblea di cit-tadini che coinvolga le persone più diretta-mente interessate.

Se un’antenna è già stata installata, ed avete mo-tivo di ritenere che non avrebbe dovuto esserlo,occorre documentarsi e coinvolgere i cittadini re-sidenti nella zona e le istituzioni locali. Sarà utileraccogliere una documentazione il più possibileampia, che risponda alle domande che seguono:1. Di quale gestore è l’impianto?2. Che caratteristiche ha (potenza in Watt misu-

rata in antenna, diagramma di polarizzazione,struttura di sostegno)?

3. E’ stato costruito con quale autorizzazioneedilizia, dichiarazione d’inizio lavori o Conces-sione, e con quale parere espresso dalla Asl?(si tratta di documenti che possono essere ri-chiesti in visione o in copia da qualsiasi citta-dino, ai sensi delle Leggi 241/90 e 142/90)

4. Vi sono nelle vicinanze (50-100 metri) scuoleinferiori oppure ospedali?

5. Vi sono nelle vicinanze (150-200 metri) altreantenne trasmittenti?

6. Quale grado di sensibilità esiste nel quartiere(e nella città) su questo problema?

Una volta messa insieme la documentazione pre-liminare sulla tipologia dell’impianto e sulle auto-rizzazioni relative, è possibile procedere ad unaserie di iniziative.1. Raccolta di firme e organizzazione di un Co-

mitato2. Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale

o alla magistratura. Se ritenete vi siano lecondizioni per contestare le autorizzazioni ri-lasciate, è possibile (in un termine di 60+30giorni) presentare ricorso al Tar. Se pensatedi volervi invece rivolgere al Pretore, per ipo-

tesi di violazioni di norme civili o penali, è be-ne sapere che i tempi saranno molto lunghi. Eche la eventuale richiesta di un provvedi-mento d’urgenza potrebbe comportare unversamento cauzionale.

3. Richiesta di controlli all’Autorità sanitaria. Ladocumentazione ufficiale sull’antenna deveessere corredata da un parere espresso dallaAsl competente per territorio. Una praticaspesso usata dalle Asl è quella di limitarsi asottoscrivere la valutazione tecnica preventivaespressa dall’Unità operativa di Fisica delPmip (Presidio Multizonale di Igiene e Profi-lassi). Questa valutazione è in sostanza uncalcolo teorico dei livelli di campo elettroma-gnetico prodotti dall’impianto rispetto ai limitidi legge. In realtà, la Asl è tenuta a compiereuna valutazione più complessiva che tengaconto di numerosi elementi, inclusa la“percezione del rischio” da parte della popola-zione (in sostanza, se c’è paura perl’impianto) e i riflessi indiretti sulla qualità dellavita dei cittadini. Se non c’è, questa valutazio-ne va richiesta. L’istanza può essere rivolta alSindaco: sarà lui a “girare” la richiesta allaAsl. Inoltre, i calcoli teorici sono spesso moltoimprecisi. Si può quindi richiedere una rileva-zione sull’impianto in funzione, che deve es-sere eseguita con apparecchiature e metodi-che precise.

4. Richiesta di controlli supplementari più accu-rati. Se le rilevazioni sull’impianto in funzioneeseguite dal Pmip della Asl non convincono, èpossibile richiedere nuove rilevazioni, questavolta da parte dell’ISPESL (Istituto Superioreper la Prevenzione e la Sicurezza), ente piut-tosto scrupoloso che è alle dipendenze direttedel Ministero della Sanità. L'intervento del-l'ISPESL deve avvenire su richiesta dell'ASL,che ovviamente deve essere sollecitata in me-rito.

5. Richiesta di spostare l’antenna. A prescinderedalle valutazioni di carattere sanitario, una ini-ziativa può essere intrapresa per convincerel’Amministrazione comunale a richiedere lospostamento dell’antenna per ragioni urbani-stiche o comunque di “ interesse generale” . IComuni hanno la possibilità di intraprendereun’azione di questo genere, sulla base delpotere assegnato loro dalle Leggi dello Stato.Recentemente, alcuni Sindaci, sulla base diquesta potestà hanno ordinato lo sposta-mento di antenne, indicando anche la nuovalocalizzazione. Altre Amministrazioni Comu-nali si stanno attivando per predisporre pianiad hoc, che prevedano la localizzazione diimpianti elettroinquinanti.

6. E’ utile coinvolgere consiglieri comunali e re-gionali di diverse forze politiche, oltre allastampa.

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Delibera approvata da alcuni Consigli di Circoscrizione del Comune di Como

Nella primavera 1999, alcuni Consigli di Circoscrizione della città di Como, sensibilizzati anche dalle richiestedi gruppi di cittadini, hanno inoltrato all'Amministrazione Comunale una delibera piuttosto impegnativa.La delibera impegna il Sindaco ad un intervento attivo, vietando nuove installazioni elettro-inquinanti in atte-sa di un piano urbanistico che regolamenti la loro localizzazione.Viene inoltre richiesto un censimento della situazione sull'area urbana e, in accordo con le agenzie sanitarie,l'organizzazione di un programma di misura e rilevamento dei CEM.

Il Consiglio di Circoscrizione n. …

• Dopo aver esaminato la documentazione pre-sentata da alcuni comitati spontanei di cittadi-ni in merito al problema del posizionamento diantenne per telefonia mobile e dopo aver ac-quisito la normativa vigente (DM 381), nonchéaltra documentazione scientifica inerente i ri-schi per la salute da parte dei campi elettro-magnetici a bassa ed alta frequenza

• Acquisita la preoccupazione espressa dagruppi di residenti della nostra circoscrizionein merito agli impianti esistenti e alla reiterataproposta del posizionamento di nuove instal-lazioni

• Esaminate le proposte emerse da un incontro(17/2/1999) tenutosi presso la Circoscrizione3, ove gli stessi comitati hanno illustrato alcu-ne ipotesi di iniziativa

• Attivata una forma di coordinamento fra tutti iConsigli di Circoscrizione della città, formaliz-zata in una riunione (5/3/1999) presso la sededella Circoscrizione 6

DELIBERA DI RICHIEDERE

Che l'Autorità sanitaria locale (nella figura del Sin-daco) si attivi per una regolamentazione di tutti gliimpianti generanti campi elettromagnetici a bassaed alta frequenza, sotto il profilo di regole edilizieed urbanistiche, in considerazione della disciplinaglobale della materia, tenendo conto delle racco-mandazioni cautelative riguardo ai rischi acuti ecronici dei CEM (campi elettromagnetici) verso lasalute ed in analogia a quanto già disposto dalleAmministrazioni Comunali di Roma, Milano ed al-tre.In particolare si richiede:1. Una moratoria in attesa di precise regole2. Il censimento delle installazioni già esistenti,

la mappatura del territorio ed una conse-guente valutazione di impatto ambientale

3. L'organizzazione di un programma di rileva-zioni fisse dei CEM (campi elettromagnetici)nei punti più critici del territorio comunale e lacostituzione di una base di dati dei risultati didetti rilevamenti, a disposizione dei cittadini

4. L'individuazione di aree idonee alla localizza-zione di impianti elettro-inquinanti e la predi-sposizione di un regolamento comunale perl'installazione di antenne per la telefonia mo-bile

Respinta la Legge regionale 157

Il 1° giugno 1999 la Regione Lombardia aveva approvato (dopo un dibattito piuttosto vivace) la leggeregionale 157, che definiva alcune misure di protezione e di controllo verso l'inquinamento elettro-magnetico. La legge regionale non ha però ottenuto il parere favorevole del Governo, per alcuni viziformali e sostanziali e dovrà dunque essere riscritta e comunque ripresentata.

La legge, respinta poichè introduceva limiti appa-rentemente più severi ed era genericamente indi-rizzata alla "tutela dei lavoratori", presentava nu-merose contraddizioni esentando da ulterioriadempimenti gli impianti di radiocomunicazionesotto i 20 Watt di potenza irradiata. Lasciava inol-tre la possibilità che tali antenne potessero essereinstallate anche nelle vicinanze di asili, scuole estrutture sanitarie, giacchè il limite previsto (150m) per gli impianti di potenza superiore potevaessere ridotto con autorizzazione regionale. Il

dato più contraddittorio risiedeva nell' obbligo dipianificazione urbanistica da parte dei Comuniesclusivamente per gli impianti oltre i 1000 Watt dipotenza irradiata.

Il rigetto della legge lascia la Regione Lombardiasenza una regolamentazione di riferimento: inquesta situazione è importante che le amministra-zioni locali vigilino per evitare che continui indi-scriminatamente la proliferazione selvaggia di im-pianti.

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I punti principali della legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico

Ø E' in dirittura di arrivo una legge (P.L. - N. 4816) che considera la tutela sanitaria, am-bientale e paesaggistica con riferimento a tutto il problema elettrosmog, ovvero alleesposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e alla presenza nel territo-rio delle sorgenti che generino tali esposizioni. Questa legge dovrà disciplinare terminie modalità di attuazione dei piani di risanamento. Il mancato risanamento dell'elettro-dotto, delle stazioni e dei sistemi radioelettrici degli impianti fissi per telefonia mobile eper radiodiffusione comporterà, per un periodo di sei mesi, la disattivazione degli im-pianti stessi.

Ø Riportiamo i punti salienti di questo progetto di legge.

q Tutela della salute: per quanto riguarda gliimpianti fissi (elettrodotti, impianti per telefoniamobile ed emittenza radiotelevisiva, radar) sirealizza attraverso limiti di esposizione (per glieffetti acuti), valori di attenzione e obiettivi diqualità (misure di cautela per possibili effetti alungo termine).

q Per elettrodomestici, telefoni cellulari ed appa-recchiature di uso domestico, individuale o la-vorativo, i fabbricanti devono fornire informa-zioni agli utenti, mediante etichette e schedeinformative, sulla distanza di utilizzo consi-gliata e sulle principali prescrizioni di sicurez-za. Sono previsti accordi di programma con leimprese per sviluppare tecnologie che con-sentano di ridurre le emissioni.

q Tutela dell'ambiente e del paesaggio: sonopreviste misure specifiche per la progettazio-ne e la costruzione degli elettrodotti, con par-ticolare attenzione alle aree soggette a vincolistatali e regionali per il loro valore paesaggi-stico, storico ed artistico.

q Competenze dello Stato: determina limiti diesposizione, valori di attenzione ed obiettivi diqualità; criteri per i piani di risanamento; ac-cordi di programma con gli esercenti; tracciatiper gli elettrodotti con tensione superiore a150 kV; parametri per le fasce di rispetto.

q Competenze delle Regioni, delle Province edei Comuni: localizzazione dell'emittenza ra-diotelevisiva, criteri per l'installazione degliimpianti per la telefonia mobile, tracciati deglielettrodotti con tensione non superiore a 150kV, rilascio delle autorizzazioni, controlli (at-traverso le ARPA).

q Piani di risanamento: entro 3 anni per gli im-pianti fissi per la telefonia mobile e per l'emit-tenza radiotelevisiva; entro 12 anni per glielettrodotti, partendo dalle situazioni sottopo-ste a più elevati livelli di inquinamento e dallatutela della popolazione infantile. Gli oneri so-no a carico degli esercenti. L'Autorità perl'energia elettrica ed il gas determina l'even-tuale recupero di una parte dei costi attraver-so le tariffe. Il mancato risanamento può com-portare la disattivazione degli impianti, ga-rantendo comunque i diritti degli utenti all'ero-gazione dei servizi di pubblica utilità.

q Educazione ambientale: il Ministro dell'am-biente promuove campagne di informazioneed educazione ambientale, in collaborazionecon gli Enti Locali.

q Partecipazione dei cittadini: i procedimenti perla scelta dei tracciati degli elettrodotti sonosottoposti alla Legge 241 sulla partecipazioneal procedimento amministrativo.

q Sanzioni: da 2 a 200 milioni per chi supera ilimiti; da 2 a 60 milioni per chi non rispetta lenorme di tutela del paesaggio; sospensione orevoca per inosservanza delle prescrizionipreviste dall'autorizzazione.

q Autorizzazioni: il Governo dovrà emanare unanuova disciplina per la costruzione e l'eserci-zio di elettrodotti con tensione superiore a 150kV, semplificando le procedure.

q Istituzione di una Commissione tecnico-scientifica, composta da esperti, che in baseai risultati delle inchieste epidemiologiche edalla evoluzione delle conoscenze scientifichepropone misure per ridurre l'inquinamento.

q Istituzione di un catasto delle sorgenti fisse dicampi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

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Riferimenti ed approfondimenti

Per la stesura di questo documento sono state consultate le seguenti fonti:

1. Andreuccetti D., Campi magnetici a bassissima frequenza: Studi relativi alla valutazione della pericolo-sità, IROE-CNR, http://www.iroe.fi.cnr.it/pcemni/area.htm

2. Andreuccetti D., Livelli di campo magnetico a 50 Hz nell'ambiente e nelle abitazioni, in relazione allenorme di sicurezza ed alla "soglia di attenzione" epidemiologica, Relazione all'incontro tenutosi presso ilComune di Scandicci il 18 novembre 1997, IROE-CNR, http://www.iroe.fi.cnr.it/pcemni/scandicc.htm

3. Castaldini C., Campi elettromagnetici: rischi per la salute? Prevenzione degli effetti biologici derivantidai campi elettromagnetici a 50 Hz. Stato dell'arte e normativa vigente, Legambiente Emilia Romagna,http://www.legambiente.it/emilia-romagna/notizie_campi_em.htm

4. Comba P., Grandolfo M., Lagorio S., Polichetti A., Vecchia P., Rischio cancerogeno associato a campimagnetici a 50/60Hz. Rapporti ISTISAN.

5. Comitati Antenne Lombardia, Linee-guida per una Normativa regionale sugli impianti di telecomunica-zione in una logica di “sviluppo sostenibile” (con particolare riferimento alla telefonia cellulare), 31 gen-naio 1999, http://members.tripod.com/SanFruttuoso2000/rf_cal.lereg.html

6. Comitato San Fruttuoso 2000, Antenne Sostenibili: indice, 1999,http://members.tripod.com/SanFruttuoso2000/rf_idx.html

7. EC WORKING GROUP, Proposal for basic restrictions for protection against occupational exposure toelectromagnetic non ionizing radiations. Recommendations of an international working group set up un-der the auspices of the commission of the European Communities. Physica Medica, vol. VII, n. 2,1991.

8. Fist S., Cancer scare for cellphone users, New Scientist, 10 May 19979. Fronte M., Campi elettromagnetici, Avverbi Edizioni, Roma, 199710. Fronte M., Un decreto legislativo regolamenta le emissioni di campi elettromagnetici da antenne e ripe-

titori: La legge a tutto campo, Tempo Medico, n.593, 15 aprile 199811. Giramondo, Informazioni riguardanti l'inquinamento elettromagnetico,

http://www.giramondo.com/ambiente/onde/index.html12. IRPA/INIRC, Interim guidelines on limits of exposure to 50/60 Hz electric and magnetic fields. Health

Phys., vol. 58: pp. 113-122, 1990.13. Lovisolo G.A., Marino C., Raganella L., Tognolatti P. e Mauro F., Elettrodotti e campi elettromagnetici a

bassa frequenza: ricerca scientifica e politica normativa, ENEA,http://www.arcetri.astro.it/~comore/campiem.txt

14. Moulder J., Cellular Phone Antennas and Human Health, 1996-1999 Medical College of Wisconsin,http://www.mcw.edu/gcrc/cop/cell-phone-health-FAQ/toc.html

15. Parere e suggerimenti della commissione tecnico-scientifica nominata dal Comune di Bologna - Maggio1997, Rischi sanitari dovuti all'inquinamento da radiazioni non ionizzanti e possibili misure di prevenzio-ne per la popolazione, http://www.giramondo.com/ambiente/onde/line6.htm

16. Santonocito G., Inquinamento elettromagnetico: un conflitto aperto, Attenzione n. 5, aprile 199717. WHO, Environment Health Criteria 35. Extremely Low Frequency (ELF) Fields. World Health Organiza-

tion, Geneva, 1984.18. WHO, Environment Health Criteria 69. Magnetic Fields. World Health Organization, Geneva, 1987.19. PROGETTO DI LEGGE - N. 4816 - http://194.184.199.201/_dati/leg13/lavori/stampati/sk5000/frontesp/

4816.htm20. Diaferio F., Rischi sanitari indotti dall'esposizione ai campi elettromagnetici, Ist. Mario Negri Sud, 1998

http://alpha.cmns.mnegri.it/ambiente/campi_magnetici.html

Per ulteriori approfondimenti si consigliano le seguenti pagine WEB:

Ø Campi elettromagnetici e salute,http://www.arcetri.astro.it/~comore/campiem.htmlØ OMS - International EMF Project, http://www.who.org/peh-emf/index.htmØ Moulder J., Cellular Phone Antennas and Human Health, 1996-1999 Me-dical College of Wisconsin,http://www.mcw.edu/gcrc/cop/cell-phone-health-FAQ/toc.htmlØ Comitato San Fruttuoso 2000, Antenne Sostenibili: indice, 1999,http://members.tripod.com/SanFruttuoso2000/rf_idx.htmlØ Giramondo, Informazioni riguardanti l'inquinamento elettromagnetico,http://www.giramondo.com/ambiente/onde/index.htmlØ FEB - Ass. Svedese Elettrosensitivi, http://www.feb.se