Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in ...Interpellanza su situazione Ufficio...
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Consiglio Comunale del 1 febbraio 2008 Argomento: Comunicazioni.
ELENCO DEGLI ARGOMENTI TRATTATI NELLA
SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2015
Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario Proposta n. 54
del 02/12/2015
Comunicazioni
Approvazione verbali della seduta del 19 novembre 2015 dal n. 126 al n. 135 e seduta del 30/11/2015
dal n. 137 al n. 143
Interpellanza su situazione Ufficio Edilizia Privata – Presentata dal gruppo M5S-Fabriano - Protocollo
51394
del 24/11/2015
Ordine del giorno per il mantenimento del punto nascite presso l'ospedale di Fabriano.
Eventi calamitosi del novembre 2013. Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ex art. 194,
comma 1, lett. a) del D. Lgs. 267/2000 - Proposta n. 20 del 14/07/2015
Lavori di somma urgenza per la sostituzione dei pali della pubblica illuminazione pericolanti in via
Broganelli, via Tommasi, Via B. Croce e via Brodolini; Provvedimento di riconoscimento di legittimità
del debito fuori bilancio ai sensi degli artt. 191, comma 3, e 194, comma 1, lett. e) del D. Lgs. 267/2000 -
Proposta n. 40 del 12/11/2015
Provvedimento giudiziale Corte d'Appello di Ancona del 10/06/2015 – liquidazione onorari CTU –
Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 194, comma 1,
lett. a) del D. Lgs. 267/2000 - Proposta n. 47 del 19/11/2015
Approvazione “convenzione tra l'Unione Montana Esino-Frasassi e i Comuni dell'Ambito Territoriale
Sociale 10 per l'esercizio associato della funzione di progettazione e gestione del sistema locale dei
servizi sociali” - Proposta n. 55 del 09/12/2015
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Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n.
54 del 02/12/2015
PRESIDENTE: Diamo inizio all’appello. Prego, Segretario.
APPELLO
PRESIDENTE: Il numero legale non c’è per dare inizio alla seduta e quindi sospendiamo questa seduta.
Sono le 18.05. Il prossimo appello è fissato per le 18.20. (sospensione)
Invito i Consiglieri a prendere posto. La parola al Segretario per l’appello.
APPELLO
PRESIDENTE: Ventidue presenti. La seduta è valida. Nomino come scrutatori i Consiglieri Malefora,
Giordani, Leli. Come deciso nella Conferenza dei Capigruppo, il primo punto all’ordine del giorno è
l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario. Da Statuto, all’art.
18 comma 2, l’elezione del Presidente del Consiglio avviene con il voto della maggioranza qualificata dei
due terzi dei Consiglieri assegnati al Comune. Se dopo due votazioni nessuno ottiene tale maggioranza si
procede nella stessa seduta alla votazione del ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior
numero di voti nella seconda votazione ed è proclamato eletto chi ottiene il maggior numero di voti. Nel caso
di parità di voti nella seconda votazione parteciperà al ballottaggio il candidato più anziano d’età. La parola
al Segretario per esplicitare le modalità di voto.
SEGRETARIO: Grazie, Presidente. Giusto alcuni chiarimenti pratici, operativi. L’operazione di voto
avviene a scrutinio segreto. Ciascun Consigliere si avvarrà della scheda che gli uffici vi hanno preparato. Per
la votazione e per le altre eventuali successive che si rendessero necessarie io procederò con l’appello perché
veniate ognuno secondo un ordine, per assicurare il regolare svolgimento del voto, a inserire la scheda
all’interno dell’urna presente qui al centro della sala. Questo può essere ripetuto per le altre eventuali
successive votazioni.
PRESIDENTE: Grazie, Segretario. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi. Ha facoltà di parola.
CONS. ROSSI: Grazie, Presidente. A nome dell’opposizione chiedo la possibilità di sospendere la seduta
per una decina di minuti per parlare con i colleghi. Grazie.
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PRESIDENTE: Se nessun altro vuole intervenire mettiamo in votazione la proposta del Consigliere Rossi.
La votazione è aperta. Presenti 22, votanti 22, astenuti uno, favorevoli 21, contrari zero, astenuto il
Consigliere Cingolani. Sospendiamo la seduta per dieci minuti. (sospensione)
VOTAZIONE
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
ASTENUTI: 1 (Cingolani)
FAVOREVOLI: 21
CONTRARI: 0
APPELLO
PRESIDENTE: Ventidue presenti. La seduta è valida. Ha chiesto la parola il Consigliere Urbani. Prego,
Consigliere.
CONS. URBANI: Grazie, Presidente. Prima di iniziare la votazione per il nuovo Presidente secondo la
proposta 54, io avrei bisogno di un chiarimento: nella proposta, nella parte che propone al punto 4 è scritto
“di dare atto che il presente provvedimento non comparta né potrà comportare impegni di spesa a carico del
bilancio dell’anno corrente né degli esercizi successivi”, che significa questo?
...: Che essendo la spesa per il Presidente già prevista in bilancio non comporta ulteriori impegni di spesa.
CONS. URBANI: Possiamo sapere l’impegno di spesa qual è? Quello del Presidente uscente, del Presidente
nuovo? Come è stata stabilita? Perché qui non è detto che comporterà lo stesso impegno di spesa. Qui è
scritto che non comporterà alcun impegno di spesa per l’anno futuro. Non c’è scritto aggiuntivo. Leggi, Tini.
“Né potrà comportare impegni di spesa a carico del bilancio dell’anno corrente né degli esercizi successivi”,
né potrà comportare impegni di spesa, non impegni superiori.
ASS. TINI: La domanda è pertinente, però sai benissimo che noi abbiamo fatto un bilancio annuale 2015 e
contestualmente abbiamo approvato anche il bilancio triennale 15-16-17. L’assestamento che abbiamo fatto
venti giorni fa riguardava sia il bilancio 2015 che il bilancio 2016. Questo atto intende dire che non c’è
impegno di spesa in quanto la spesa per il Presidente del Consiglio Comunale è già stata codificata con gli
atti amministrativi precedenti, ossia 2015-2016 e 2017, è questo il senso. Se era un nuovo incarico allora
bisognava farlo, ma essendo un incarico già fissato da precedenti atti amministrativi non c’è nessuna spesa
né in più né in meno. Si mantiene la stessa spesa che c’era prima.
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CONS. URBANI: Tini, lasciami interpretare perlomeno nella mia ignoranza quello che è scritto, ignoranza
nel senso che ignoro perché qui c’è scritto non comporterà nessun impegno di spesa.
ASS. TINI: Vogliamo essere più realisti del re? Facciamo un emendamento che non dovrà comportare
aumenti.
CONS. URBANI: Il fatto di dichiarare una cosa del genere già sottintende che voi sapete chi è il Presidente
e quanto prenderà di compenso. È una domanda, ho chiesto un chiarimento.
SINDACO: Vuoi una risposta politica, te la do io.
CONS. URBANI: Una risposta tecnica.
SINDACO: La risposta tecnica è se vuoi aggiungere un emendamento dicendo ulteriore non è nessun
problema. Tu con questa domanda vuoi una risposta tecnica, questa maggioranza non intende aumentare i
costi degli organi istituzionali, chiaro?
CONS. URBANI: Come è scritta qui non è che intende aumentare, intende dire che lo cancella.
ASS. TINI: Scusate, “dare atto che il presente provvedimento non comporta né potrà comportare impegni di
spesa a carico del bilancio dell’anno corrente né degli esercizi successivi”, qui vogliamo essere più realisti
del re? Propongo un emendamento nel senso che dice Urbano: “di dare atto che il presente provvedimento
non potrà comportare impegni di spesa superiori a carico del bilancio dell’esercizio corrente e di quelli
successivi”.
CONS. URBANI: Tini, questo emendamento che tu proponi io come opposizione non lo accetto e anzi
pretendo che venga votato l’atto integralmente così come è, per cui il Presidente del Consiglio non prende
niente. Questo è quello che dice la delibera che andate a votare, dopo ve la votate voi eventualmente così.
CONS. PARIANO: Al di là dell’impegno di spesa, perché magari l’impegno di spesa come dice l’Assessore
Tini è calcolato su 1.401,41, quando io, Presidente uscente, il mio emolumento era di 425.07. allora lei
risponda a questa domanda: il nuovo Presidente del Consiglio, perché poi vedo dal curriculum un lavoratore
non dipendente e quindi avrebbe diritto a 1.401, allora l’emolumento che andrà a prendere
ASS. TINI: Pariano, la Giunta attuale, il Presidente del Consiglio chi dipendente e chi libero professionista
si sono, esclusi il Sindaco e un Assessore, tagliati del 50% i propri compensi. Perciò il nuovo Presidente del
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Consiglio chiunque esso sia, dipendente o libero professionista, si taglierà il suo compenso del 50%. È
questo il senso.
CONS. PARIANO: Secondo me in un momento come quello che sta vivendo la città non abbiamo i soldi
per le luminarie e questo dobbiamo ringraziare il Consigliere Urbani che ha provveduto a darle, per le buche
e per altro, io sarei contento se il nuovo Presidente del Consiglio a microfono acceso, e rimane a verbale,
dicesse io per non gravare sulle casse comunali andrò a prendere pari pari lo stesso emolumento del
Presidente uscente. Se così non fosse d’accordo con la minoranza presenteremo una mozione, magari
accompagnata da firme dei cittadini.
CONS. GIORDANI: Grazie. L’Assessore Tini ha dichiarato una inesattezza, perché è vero, Assessore Tini,
in quanto gli Assessori hanno decurtato del 50% quanto già era previsto per loro dalla legge, il Presidente del
Consiglio precedente ha preso quello che la legge prevede per una persona che rimane al posto di lavoro e
quindi lui non ha dimezzato del 50% ha preso il 100% di quello che spetta dalla legge per chi rimane al suo
posto di lavoro, cioè 700 € lordi.
CONS. PARIANO: Consigliere Giordani, adesso le mostro la busta paga, ce l’ho qua, e vediamo quanto ho
preso io.
CONS. GIORDANI: Quando è stato votato in questo Consiglio Comunale il nuovo orario del Consiglio, la
nuova procedura abbiamo messo l’orario dalle 18 alle 22 con un Consigliere di opposizione che si era anche
arrabbiato giustamente, con l’idea di evitare i rimborsi alle aziende da parte del Comune. Io sono stato uno di
quelli e il Consigliere Romagnoli anche. Non credo che l’abbiano fatto tutti, nel senso che il Presidente
precedente prendeva i rimborsi lecitamente, giustamente per legge. Noi abbiamo fatto la scelta politica di
fare i Consigli Comunali alle 18 per non chiedere i rimborsi alle nostre aziende. Non tutti hanno fatto così.
CONS. CROCETTI: Questa maggioranza ha votato un atto di Consiglio Comunale per spostare come
ricordava il Consigliere Giordani i Consigli Comunali alle sei del pomeriggio per dare la possibilità a tutti di
lavorare presso le proprie aziende, presso i propri posti di lavoro e senza poter gravare in alcun modo sulle
casse comunali. Ho fatto domanda di accesso agli atti, il primo semestre 2012, cioè dal momento in cui
siamo stati eletti fino alla fine dell’anno i rimborsi alle aziende presso le quali noi Consiglieri lavoriamo
gravavano per 9.500 € per metà anno con un costo di 19.000 € l’anno. Abbiamo votato, perlomeno in
maggioranza lo abbiamo votato tutti un atto per far spostare i Consigli Comunali nelle ore serali per non
venire incontro a questi costi. Guarda caso, di maggioranza solo l’ex Presidente del Consiglio si faceva
pagare 30 giorni l’anno circa dalla propria azienda, cioè lui aveva 29 giorni, il Comune rimborsava alla
azienda 28 giorni di lavoro l’anno per ricevere le presone. Allora a me questi paladini dell’economicità mi
fanno ridere perché le persone secondo me possono ricevere anche il sabato mattina e la sera dopo le sei.
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Allora io spero che questa speculazione politica che vi apprestate a fare, cioè fatela voi ma non la fate fare a
Pariano, perché sennò la cosa è veramente ridicola. Come è ridicolo che abbiamo perso un’ora perché prima
avete fatto mancare il numero legale e poi nel momento che c’era avete chiesto la sospensiva, anche questi
sono costi che secondo me un Consiglio Comunale si può tranquillamente risparmiare.
CONS. ROMAGNOLI: Non rispondo a Crocetti perché parlare di cose ridicole ed inopportune da voi è
veramente osceno. Comunque, al di là di questo, era solamente per dire che diverse volte ho letto o è stato
detto del fatto che io lavoro, faccio il dirigente in un’azienda, e da questa azienda prendo uno stipendio da
dirigente, tant’è vero che una delle prime cose in assoluto che abbiamo fatto quando siamo venuti in
Consiglio Comunale è stata, insieme alla rinuncia del tagliandino del parcheggio gratuito per i Consiglieri
Comunali, proprio la richiesta di spostare i Consigli Comunali perché oltre al mio stipendio c’erano tutti
quelli dei dottori, delle ASUR, ma in generale, ma non perché è una responsabilità ... ( intervento fuori
microfono) era solamente per sottolineare che noi per primi abbiamo richiesto di spostare l’orario del
Consiglio Comunale per tagliare questi costi.
CONS. CROCETTI: Avete votato contro.
CONS. ROMAGNOLI: Contro che cosa? La fantasia, adesso ci vogliamo inventare le cose se ce le
vogliamo inventare inventiamocele. Io vorrei sapere se Crocetti rinuncia al parcheggio gratuito. Ci rinunci al
parcheggio gratuito o lo paghi come me? È una polemica veramente sterile e insignificante. Volevo dire
solamente questo, grazie che lo hai evidenziato, però noi per primi abbiamo chiesto di spostare l’orario per
evitare di pagare il coso, c’era stato risposto che non si poteva fare il fine settimana, io spero che qualcuno si
ricordi, per il discorso dei costi dei dipendenti comunali oltre l’orario normale di lavoro. Grazie.
CONS. URBANI: Presidente, due cose: mi stupisce che il collega Riccardo Crocetti parla di numero legale.
Il numero legale sono le ultime due volte che volutamente vi abbiamo voluto far riflettere sul fatto che
dovreste garantirlo principalmente voi che siete la maggioranza, invece sono due volte e soprattutto quando
ci sono i bilanci che all’appello il numero legale non c’è. Sono tre anni che ve l’ha sempre garantito
l’opposizione. Questi ultimi due Consigli Comunali volutamente, anche perché poi anche con noi non c’era
comunque il numero legale, però sono tre anni che vi garantiamo il numero legale, date un segnale anche voi
che avete sostenuto questa coalizione, che siete presenti alle sei del pomeriggio per garantire il vostro lavoro,
la vostra maggioranza. Relativamente poi all’argomento, io vorrei far ritornare la questione che io ho posto
nei binari che io ho posto, perché a me tutte le cose che sono state dette relativamente all’osservazione che
ho fatto io non c’entra niente, sono tutte fuori tema. Io voglio solo sapere se il punto 4 della delibera
consiliare che noi dobbiamo votare come deve essere interpretato, dopo se sono stati annullati i gettoni, se è
stato cambiato l’orario a me non importa più niente, sono fatti avvenuti, votati a maggioranza, a opposizione
o congiuntamente, quello che io intendo chiarire e ho chiesto un chiarimento è qual era l’interpretazione che
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dava l’Amministrazione al punto n. 4 della delibera di Consiglio Comunale che andiamo a votare, cioè dove
è scritto: “né potrà comportare impegni di spesa a carico del bilancio dell’anno corrente né degli atti
successivi” e io voglio sapere nel bilancio prossimo il costo del Presidente del Consiglio Comunale non ci
sarà più? Ho chiesto un chiarimento. Dopo tutte le cose che vi siete detti a me non interessa, sono cose
passate, votate, applicate in questo mandato amministrativo. Io voglio capire oggi che debbo votare un atto
questo atto al punto 4 lo debbo interpretare che non c’è nessun impegno di spesa?
SINDACO: Io credo di averti risposto prima, però dopo è trascesa la discussione su cose che sono
importanti se uno vuole rifare la storia, ma stiamo ai fatti: questa maggioranza non vuole incrementare il
costo degli organi istituzionali e quindi lei troverà che il costo del Presidente del Consiglio non dovrà se lo
eleggiamo noi, perché questo è l’impegno che ci siamo presi, essere superiore a quello che precedentemente
preso. È scritto che non aumenteranno i costi in nessun modo. Il costo del Presidente del Consiglio come il
costo del Sindaco e il costo degli Assessori è una spesa consolidata. Lei nel bilancio questa spesa consolidata
nel 2016 già ce l’ha. Se vuole presentare un emendamento ... (intervento fuori microfono) mi faccia finire. Se
lei pensa che questa delibera non dica questo allora dice voglio presentare un emendamento perché voglio
essere sicuro che dica questo. Io le dico questa è una spesa consolidata e per questo è stato messo questo
parere, questo testo. Noi non vogliamo aumentare di un centesimo la spesa consolidata per gli oneri
istituzionali, anzi se è possibile cercheremo di risparmiare. Questo è quello che io dico sta nel senso di quella
delibera. Se non si sente garantito dalla mia dichiarazione, ma siccome credo che le garanzie stanno negli atti
che scriviamo, se vuole una garanzia ulteriore in questo senso e vuole presentare un emendamento
chiarificatore, un aggiunta non c’è nessun problema perché il senso del nostro atto, e lo ribadisco, questa
Amministrazione non vuole incrementare la spesa degli organi istituzionali.
CONS. URBANI: Signor Sindaco, stavolta faccio come Tini, non mi avete capito. A me sta bene quello che
sta scritto qui, non sarò io a fare un emendamento per mettere un impegno di spesa quando qui c’è scritto che
non ci sarà un impegno di spesa. Qui c’è scritto che non ci sarà un impegno di spesa. È inutile che lei, signor
Sindaco, tenta di farmi fare un emendamento per aggiungere un impegno di spesa, ma mica siamo nati
ieri. ... (intervento fuori microfono) Leggi quello che avete scritto.
ASS. TINI: Urbani, io penso che se qui non vogliamo capire... la figura istituzionale del Presidente del
Consiglio, indipendentemente se si chiama Pariano o Pincopallino, è una spesa consolidata che sta già in
bilancio. È scritto bene qui. Se vuoi rafforzarlo, ma per me non serve. Questa sera noi nomiamo il nuovo
Presidente che sostituisce uno vecchio, non è un organismo nuovo che comporta maggiori oneri. Il
Presidente del Consiglio è una figura istituzionale che costa 10 lire qualsiasi sia il suo nome. Non è il nome.
CONS. URBANI: Tini, abbiamo capito.
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ASS. TINI: La figura istituzionale del Presidente del Consiglio, come del Sindaco e come degli Assessori,
c’è già in bilancio. È questo il senso.
CONS. URBANI: Tini, siamo stati all’opposizione 5 anni insieme, mi leggi quello che è scritto al punto 4.
Leggilo forte tu.
ASS. TINI: L’ho letto prima, lo leggo un'altra volta: “non potrà comportare impegni di spesa”. Urbano, se
sei in buonafede è chiarissimo il discorso.
CONS. URBANI: È chiarissimo che non comporta nessun impegno di spesa.
ASS. TINI: Questo atto no, perché l’impegno di spesa è stato assunto quando si è fatta l’organizzazione
istituzionale di questo Comune: Presidente, Sindaco e Assessori.
CONS. URBANI: E non poteva essere che questa delibera annullava?
ASS. TINI: No.
CONS. URBANI: Perché lo dite voi. Modificatela questa, perché io ve la impugno al TAR.
ASS. TINI: La nostra volontà politica è quella che ha detto il Sindaco.
CONS. URBANI: Qui è tecnica la cosa. Qui è tecnica quello che avete scritto.
ASS. TINI: Urbani, qui c’è il parere favorevole tecnico e contabile. L’interpretazione, ti ho detto prima
all’inizio, se vogliamo essere più realisti del re, potremmo dire maggiori oneri, ma è una cosa che si può fare
come non si può fare. Per me va bene pure come sta se vuoi il parere mio. Se tu intendi rafforzarlo io non mi
oppongo.
CONS. URBANI: Tini, leggendo e votando questo atto voi al Presidente del Consiglio non gli date lo
stipendio.
ASS. TINI: Non è vero.
CONS. ROSSI: Io sinceramente non pensavo che prendeva questa piega la discussione oggi. Comunque,
dato che è stata presa questa piega e dato che dalla maggioranza sono state fatte delle osservazioni sulla
gestione dei Consigli Comunali oggi parliamo delle votazioni del Presidente e credo che due parole anche
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sulle gestioni dei Consigli Comunali siano assolutamente in tema e in relazione con la questione. Io credo
che voi considerate il Consiglio Comunale di Fabriano una cosa vostra, voi della maggioranza, e questo mi
risulta evidente sia dai toni stizziti che avete nei vostri interventi e sia in quello che dite. Fare una sospensiva
per far discutere l’opposizione sulle posizioni per la scelta del Presidente del Consiglio Comunale non è un
costo aggiuntivo, ma è semplicemente un dato politico, però noi questo lo abbiamo dimenticato. Infatti, il
Consiglio Comunale di Fabriano ha un ordine del giorno dove all’interno ci sono tantissime mozioni che non
sono state mai discusse. Io ho fatto caso, ho presentato una mozione io in contemporanea con la mozione di
un Consigliere Comunale in Ancona, il Consiglio Comunale di Ancona l’ha discussa un anno prima di me
senza chiedere anticipi alle discussioni. Questo vuol dire che il modo di fare i Consigli Comunali dalle sei
alle 22 è per ammazzare il dialogo e il confronto nel Consiglio Comunale. L’ordine del giorno nostro è
intasato e ci sono delle mozioni che da tantissimo tempo non si discute. In conferenza dei capigruppo ho
detto facciamo i Consigli Comunali anche senza il gettone di presenza in modo tale da snellire gli ordini del
giorno. Le proposte che fanno i Consiglieri devono essere valorizzate, devono essere discusse, devono essere
votate. Il Consiglio Comunale di Ancona ha tempi molto più rapidi dei nostri; fa consigli molto più lunghi
dei nostri e dà modo ai Consiglieri di fare politica, di esprimere le proprie opinioni e qui invece i Consigli
Comunali nostri vivono le emergenze dell’Amministrazione, argomenti urgenti che devono essere votati al
volo perché se non si votano non si sa che succede e giù ad ammazzare la politica. Allora quali sono i costi
della politica? La richiesta di una sospensiva? Ma veramente mi state dicendo questa cosa? Questo è il modo
di amministrare un territorio come il vostro? Io capisco che voi qui siete funzionali alle questioni che
presenta l’Amministrazione Comunale e dato che c’è poca programmazione e pianificazione le questioni
sono tutte emergenze, ma quando noi vi chiediamo di fare una discussione politica sulle tematiche che
presentiamo noi, sugli ordini del giorno questo deve essere garantito da un Consiglio Comunale e non fare
quattro ore di Consigli Comunali in un mese dove si discutono solo i cavoli dell’Amministrazione e traslato i
cavoli della maggioranza. Questo non è assolutamente possibile. Voi questo spazio ve lo state prendendo in
totale, il voto del Presidente del Consiglio Comunale è a scrutinio segreto? Ma che scrutinio segreto che è
una settimana che state sul giornale a dire chi è il Presidente del Consiglio Comunale vostro? E questo è il
modo di portare avanti un Consiglio Comunale? Dell’opposizione non frega niente a nessuno, ci sta o non ci
sta non importa, gli ordini del giorno non si discutono, ripeto il Consiglio Comunale di Ancona in
contemporanea ne discute un anno prima gli ordini del giorno e sono molti di più i Consiglieri, ma danno un
senso al Consiglio Comunale, li fanno valere, durano nel tempo, perché sennò se andiamo con questa logica,
tocca spicciarsi, fargli perdere tempo, le sospensive, queste puttanate con questa logica qui noi possiamo
anche far meno di starci qua dentro. Decide Tini, decide la De Simone, decide Sagramola qualche volta e
finisce la partita. Allora la discussione del Presidente del Consiglio Comunale, magari si poteva ragionare su
tanti aspetti, una figura di garanzia, no non si discute questo, si legge sui giornali, ma allora è questo il modo
di farlo?
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CONS. D’INNOCENZO: I costi della politica sono un’ora di tempo che stiamo discutendo, perché il
Consigliere Urbani ha chiesto un chiarimento. Il Consigliere Urbani chiede che cosa significa nella delibera
per l’elezione del nuovo Presidente “non potrà comportare impegni di spesa”. Le prime risposte dalla
maggioranza sono state: ma che c’entra? Ma che dice? Un’ora abbiamo discusso per una cosa che in italiano
ha un significato elementare, io penso che se prendiamo un bambino che sta qui sotto al bar e gli chiediamo
che cosa significa che non ci potranno stare impegni di spesa il Comune non deve spendere un soldo per
questa nuova funzione, penso che sia logico. Urbani, da Consigliere di opposizione, che deve controllare il
lavoro dell’Amministrazione e sottolinea questo, dall’altra parte dice non c’entra niente però facciamo
l’emendamento. Se non c’entra niente che lo facciamo a fare l’emendamento? Diciamo che ci siamo
sbagliati. Diciamo che l’approssimazione in questo Consiglio Comunale è la determinazione più giusta per
indicare quello che succede in questo Consiglio Comunale e quando uno è approssimativo e quando una
Amministrazione si comporta in questa maniera questo è un costo per la società. Questi sono gli sprechi della
politica, l’aver perso un’ora perché qualcuno non ha scritto in maniera adeguata la velina che accompagnava
l’elezione del nostro Presidente del Consiglio. Questa è una piccola parentesi che ho voluto aprire dopo che
si è aperta la discussione, ripeto abbiamo gettato un quarto del Consiglio Comunale per discutere su come è
stata scritta la velina. Prima abbiamo chiesto una sospensiva perché c’era una parte più accondiscendente e
forse più politica della opposizione che aveva anche proposto di aprire una trattativa con la maggioranza
perché noi non riteniamo plausibile il fatto che il Presidente del Consiglio sia solo espressione della
maggioranza, ma la maggioranza dell’opposizione ha deciso di non scendere a patti con questa
Amministrazione e di non aprire nessun dialogo, anche perché sono 15 giorni che un nome gira sui giornali,
lecitamente il nome spetta alla maggioranza, votatevelo voi, noi non abbiamo nessun problema, non abbiamo
nulla contro la persona, assolutamente, ci mancherebbe altro, però non ci piace questo sistema. Certo che ci
saremmo aspettati da un Amministrazione così approssimativa che fossero venuti a chiederci vi facciamo una
apertura nel segno del dialogo in un momento così difficile per la città vi concediamo il Presidente del
Consiglio all’opposizione. Non funziona così, ma nello stesso tempo noi dell’opposizione non cadremo
nell’errore di chiedervi il dialogo. Il PD che mangia tutto, perché qui ci sono dei gruppi consiliari addirittura
con una consistenza numerica superiore a quella del PD, però rimangono in silenzio, leggermente flessi in
avanti e fanno quello che il PD decide, poi magari fanno finta di litigare con Ceriscioli per l’apertura del
punto nascita, ma qui comanda sempre il PD e tutto il resto segue a ruota. Debiti fuori bilancio, questo è il
vero problema, non è la sostituzione del Presidente del Consiglio. Io con Pino Pariano ho avuto anche dei
momenti di scontro, però devo sottolineare in questo momento che il fatto che si sia dimesso ha
un’importanza per la sua dignità politica importante. Vergognoso è stato invece chi ha permesso la
strumentalizzazione di questo attacco personale a Pariano nell’aver chiamato in questa aula i rappresentanti
del Consiglio Comunale dei Ragazzi, perché questa è una cosa di una vergogna e di uno squallore politico
senza precedenti. Aver tirato in ballo i ragazzi per una squisitamente politica, personale dove noi non
dovevamo assolutamente cadere in questo errore e chi l’ha fatto se ne deve vergognare, aver tirato in ballo i
ragazzi per sfruttare a livello di comunicazione una cosa del genere. Il problema non è Pariano, il problema
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non è il nuovo Presidente del Consiglio, ci mancherebbe altro. I problemi sono altri. Il problema è che questa
è una Amministrazione che non amministra, politicamente siamo lontani dalla gente. Di che vogliamo
parlare in questo periodo? Del cartellone natalizio? Sorvoliamo, lasciamo perdere, mi dispiace che non ci sia
l’Assessore Paglialunga ma conosce molto bene i miei pensieri. Un Assessorato alla cultura che non esiste,
un Assessorato che proprio non c’è, brutto, non esiste, non c’è niente di culturale in questa città, nulla. Questi
sono i problemi veri. Un Sindaco ormai lontano dalla città, ma non è la questione del punto nascite
all’ospedale, ormai si sente in giro in qualsiasi parte anche noti esponenti del Partito Democratico che dicono
questi non li rivotiamo più. Oramai il problema non è più Pariano, né la gestione del Consiglio Comunale, né
la colpa che volete per forza di cose dare all’opposizione, il problema è che voi in questa città non siete più
maggioranza. Voi avete molte più persone contro di quelle che vi sono a favore e molti di voi avrebbero
dovuto seguire l’esempio del buon Pariano, ma non per motivi tecnici o per debiti fuori bilancio, ma per
motivi politici perché la verità è che voi non siete più maggioranza in questa città. Finisco con un auspicio,
gettate le armi, alzate le mani ed uscite uno per volta, siete circondati.
CONS. MALEFORA: Con il mio intervento rispondo sia a Rossi che a D’Innocenzo. Il nome del nuovo
Presidente del Consiglio è uscito sui giornali perché noi ci siamo riuniti in maggioranza per parlare di
politica, per parlare della situazione attuale che come tutti sappiamo dalla stampa non è delle migliori, ma
non solo per i debiti fuori bilancio, che in parte sono stati pagati e che in parte dovremo andare a pagare, per
la chiusura del punto nascite, insomma per delle situazioni che hanno messo l’Amministrazione in una
condizione non proprio florida. Ci siamo quindi riuniti per discutere di quello che abbiamo fatto e di quello
che più che dovremo andare a fare, appunto per parlare di politica e la maggioranza è coesa non perché c’è
un gruppo che ha la stessa maggioranza numerica del PD e che quindi conta meno e allora ha chinato le
spalle e ha detto forze del PD, ma perché come maggioranza coesa abbiamo deciso di portare avanti, di
risolvere i problemi e le criticità che ci sono in quella persona che poteva essere anche di un altro partito o di
un'altra lista civica. Il mio intervento è per andare a presentare un nome che già conosciamo perché da quella
riunione di maggioranza è uscito il nome del nuovo Presidente del Consiglio che è Renzo Stroppa. Attraverso
lui auspichiamo di poter risolvere tutti i problemi che si presenteranno e che con i nostri mezzi, seppur sono
quelli che sono, riusciremo credo a risolvere. Mi preme sottolineare che non è vero che non c’è più una
maggioranza, che la nostra maggioranza in tre anni non ha fatto niente, siamo stati qui chini, proni e noi
siamo sempre quelli che stanno qui a sopportare le decisioni degli altri e invece i più bravi sono sempre
dall’altra parte. Io inviterei a fare un esame di coscienza perché è bello andare contro tutto e contro tutti, però
questo è un argomento che magari non è neanche da fare in questo momento. Auspico che anche la
minoranza, come Silvano D’Innocenzo dice, dobbiamo essere uniti, faccia un gesto e capisca che in questo
momento dobbiamo essere uniti. Grazie.
PRESIDENTE: Per fatto personale hanno chiesto la parola il Consigliere Urbani e il Consigliere Rossi.
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
CONS. URBANI: Il mio non è un fatto personale, è solo rimarcare un piccolo appunto: qui è scritto “si
procede all’elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in seduta pubblica e a scrutinio segreto”.
Malefora, a scrutinio segreto, lo sa pure il cane che ho sulla fabbrica che è invalido.
CONS. MALEFORA: Quelle sono le modalità di elezione che non c’entrano niente con la presentazione.
Le modalità di elezioni sono a scrutinio segreto. Io posso votare chi voglio a scrutinio segreto.
CONS. ROSSI: Io ho ascoltato molto bene l’intervento della Consigliere Malefora e infatti vorrei
semplicemente dire a riprova di quell’intervento che ho fatto e che lì lo ha confermato: nella riunione di
maggioranza è uscito il nuovo Presidente del Consiglio. Parole testuali che potete andare a sentire sulla
registrazione e che ha appena detto la Consigliera Malefora. Nella riunione di maggioranza è uscito il nuovo
Presidente del Consiglio. Un atteggiamento da parte della maggioranza più proprietario di questo io non
riesco a trovarlo.
SINDACO: Se la maggioranza non avesse detto niente, noi abbiamo fatto una riunione politica nella quale
abbiamo detto ... il pubblico ha un compito e io ne ho un altro, tutti quanti qui abbiamo un ruolo. Io vorrei
capire se facciamo finta perché alla demagogia non si può neanche rispondere, se invece uno voleva fare una
operazione come noi abbiamo provato a fare che è una operazione politica, nella quale la maggioranza si
ritrova valuta i problemi perché il Sindaco vista la situazione ha rilevato che le condizioni erano
difficilissime per trovare una soluzione per andare avanti, è vero che sono stato lontano dalla città, sono stato
a Roma spesso e ad Ancona. Sono stato lontanissimo per cercare soluzioni, in questi giorni non mi sono mai
fermato per cercare di trovare soluzioni perché i problemi vengono in questa città in questo momento non
sono dovuti a questa città e ai suoi cittadini né al Consiglio Comunale né a questa Giunta. Vengono da una
sentenza di venti anni fa, vengono da una decisione di sei anni fa di chiudere, nata nel 2010 tra Regioni e
Comuni, tutti i punti nascita sotto a mille parti, ecco da dove vengono. Vengono da un dato tecnico che è
esterno a noi. Urbano, avete aperto una discussione che non c’entrava niente su questo, volete un progetto
politico? Il progetto politico di questa Amministrazione vi ha fatto una proposta pubblica sulla stampa, noi
abbiamo indicato un Presidente del Consiglio. C’è stata qualche forza politica che ha detto vogliamo
discutere?, vogliamo aprire un dialogo che la situazione è difficile? No. Si arriva alla sera del Consiglio
senza neanche una discussione politica che poteva essere fatta, poteva essere proposta. Credo che bisogna
essere attenti a quello che uno apre, però non fa niente, va bene anche questo, prendiamo questo, però qui
siccome c’è una maggioranza ancora che governa questo Comune, che ha scelto ancora di stare insieme, che
continua nonostante le difficoltà a cercare le soluzioni e noi continueremo a cercare le soluzioni, come
abbiamo sempre fatto, le soluzioni migliori che possiamo trovare per andare avanti e trovare un percorso per
questa città. Sulla delibera io voglio rimarcare e chiudo, perché questo è un dibattito specioso, questa
delibera riguarda le elezioni del Presidente del Consiglio. Io credo di non andare errato ma c’è un'altra
delibera, Urbani, che stabilisce il compenso del Presidente del Consiglio perché noi abbiamo fatto un altro
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
atto e l’altro atto è vigente, vivo e vegeto. Questa delibera dice solamente, per questo non c’è ulteriore,
perché se lei legge prima, atteso che sulla presente proposta non è richiesto il parere in ordine alla regolarità
contabile in quanto il presente atto non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-
finanziaria o sul patrimonio dell’ente come attestazione allegata, perché la delibera che riguarda i compensi è
un'altra, rimane quella e ogni nominato sceglie poi se ridurre il proprio consenso in base a quell’atto o
mantenerlo tale. Questa delibera quindi che votiamo stasera non comporta nessun riflesso sul bilancio. È solo
una modalità esecutiva, dobbiamo votare e indicare un Presidente del Consiglio, sottoporlo alla votazione dei
Consiglieri e votarlo. Questo è l’atto che riguarda questo Consiglio e per questo non c’è neanche il parere di
regolarità contabile. Siccome però la legge dice che pur non essendoci il parere di regolarità contabile
dovuto, l’ufficio di contabilità si deve comunque esprimere per attestarlo e questo è.
PRESIDENTE: Grazie, Sindaco. Per fatto personale il Consigliere Urbani.
CONS. URBANI: Io, signor Sindaco, non ho capito questa arringa, io ho chiesto un chiarimento. Io ho
chiesto un chiarimento, non ci arrabbiamo. Io ho chiesto un chiarimento sulla interpretazione. Lei mi ha detto
che avrei dovuto fare un emendamento, ma se avete un dubbio fatelo voi l’emendamento. Io lo dico tutte le
volte che vengo chiamato in causa. Quello che ho chiesto era un chiarimento perché l’interpretazione che io
do a questo atto, perché non è nella premessa, è nella proposta, noi non votiamo la premessa, noi votiamo la
proposta. Secondo me lì dovevate aggiungere che non comporta maggiori, manca una parola, perché chi la
interpreta l’interpreta che questa nuova elezione... è sottinteso Tini, allora fate voi un emendamento che dite
che questo qui è sottinteso. Se c’era scritto che non comporterà maggiori io stavo zitto, ma così io la
interpretavo come se il nuovo Presidente avesse rinunciato al suo compenso. Ho chiesto questo chiarimento e
qui siete andati a finire sui gettoni, su quello che arriva alle sei, le aziende che chiedono i rimborsi. Io in otto
anni li avrei potuti chiedere e vi costavo pure caro, non ho chiesto mai un centesimo di rimborso, quindi
lasciamo perdere questo discorso qui. Io ho chiesto un chiarimento perché da come leggevo mi sembrava che
la maggioranza avesse fatto un atto di coscienza dicendo nel prossimo bilancio il costo del Presidente del
Consiglio non c’è, però se per voi è sottinteso fate pure, poi ne parleremo quando sarà il momento di
approvare il bilancio di previsione 2016.
CONS. PARIANO: Un chiarimento da parte del Sindaco. Lei ha perfettamente ragione, esiste una delibera
che fissa i compensi degli amministratori. La differenza però è che io sono lavoratore dipendente, il nuovo
Presidente se dovesse essere Stroppa, così come leggo dal curriculum della Comunità Montana, è libero
professionista. Lei sa benissimo che è differente l’emolumento da dipendente a libero professionista e
quindi?
SINDACO: L’ho detto prima, questa Amministrazione non intende incrementare, l’ho detto prima, io spero
che non ci sia più questa domanda, l’ho detto all’inizio, perché ci sono già nella Giunta Comunale Assessori
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liberi professionisti che hanno rinunciato all’emolumento pieno per andare al 50% come richiesto dal
Sindaco. Io l’ho detto in campagna elettorale, sono stato vilipeso, preso in giro, ma l’ho sempre detto che io
avrei avuto perché non ho altri redditi visto che sono in aspettativa da Consigliere Comunale, avrei preso il
minimo di legge per il Sindaco e mi sono attenuto a questa cosa. Per il resto abbiamo convenuto che tutti si
applicassero il 50%. Lei, Presidente, giustamente ha preso quello che le spettava di legge perché lavoratore
dipendente e le ore di permesso perché le spettavano di legge, quindi nulla questio. Noi abbiamo detto che
questa eventualità, abbiamo chiesto quando abbiamo indicato il Presidente te la senti di rinunciare al 50% dei
tuoi emolumenti perché non vogliamo incrementare la spesa che è stabilita con una delibera consiliare che
non è questa. Allora questo abbiamo chiesto al Presidente, poi lui in un atto lo dirà se vorrà e come vorrà, noi
gli abbiamo chiesto un impegno se sarà eletto. Abbiamo fatto anche la considerazione che come libero
professionista, visto che lui aveva queste caratteristiche, noi avremo un’ulteriore economia, ma questo viene
per legge perché la delibera che stabilisce l’indennità e i compensi è fatta in termini di legge, secondo una
legge dello Stato, che stabilisce quanto deve prendere il Sindaco al minimo di legge e io mi attengo a quello;
l’Assessore deve prendere quello, i liberi professionisti devono prendere la quota piena e l’hanno ridotta al
50%. Siccome lo hanno fatto anche gli altri che stanno in Giunta abbiamo chiesto che fosse attivato. Io penso
che abbiamo fatto una scelta per la città, non abbiamo fatto una scelta per noi. Chi sta qui lo fa in questo
senso, si può credere o non credere.
PRESIDENTE: Grazie, Sindaco. Non ci sono altri interventi. Procediamo quindi alla votazione nelle
modalità espresse prima dal Segretario.
SEGRETARIO: Prego l’ufficio di distribuire le schede.
PRESIDENTE: In ordine di appello il Segretario chiamerà singolarmente ogni singolo Consigliere
Comunale che poi deporrà il foglietto nell’urna al centro del Consiglio. Visto che tra gli scrutatori avevo
nominato la Consigliera Leli che è uscita nomino come terza scrutatrice la Consigliere Mattioli.
SEGRETARIO: Procedo secondo l’ordine dell’appello.
VOTAZIONE
PRESIDENTE: Il candidato votato ha raggiunto le 14 preferenze. Come da regolamento non sono
sufficienti e quindi si dà vita alla seconda votazione con le stesse modalità della precedente.
SEGRETARIO: Lo ha detto lei, comunque è risultato votato con 14 voti il Consigliere Stroppa e una scheda
è nulla perché non è un Consigliere Comunale Filippo Tommaso Marinetti.
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PRESIDENTE: Ricominciamo con l’appello per la seconda votazione.
VOTAZIONE
PRESIDENTE: Anche in questo caso non è stato raggiunto il numero dei sedici voti e quindi si dà vita alla
terza votazione. Quattordici voti sono andati al Consigliere Guido Stroppa e un voto a Guido Keller, nullo.
La parola al Segretario.
SEGRETARIO: Poiché le prime due votazioni non hanno raggiunto la maggioranza qualificata dei due terzi
i Consiglieri, come indicato dall’art. 18 dello Statuto Comunale e dall’art. 4 del Regolamento sul
Funzionamento del Consiglio Comunale, si procederà alla votazione di ballottaggio tra i due candidati che
hanno ottenuto il maggior numero di voti.
PRESIDENTE: Diamo vita alla terza votazione.
VOTAZIONE
PRESIDENTE: I voti validi sono stati 14, un voto nullo. A seguito del Regolamento letto precedentemente è
eletto Presidente del Consiglio il Consigliere Renzo Stroppa. (applauso) Si vota l’immediata eseguibilità.
SEGRETARIO: A scrutinio palese.
PRESIDENTE: Si vota l’immediata eseguibilità. La votazione è aperta
VOTAZIONE immediata esecutività
PRESENTI: 15
VOTANTI: 15
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 0
ASTENUTI: 1 (Solari)
PRESIDENTE: Presenti 15, votanti 15, astenuto uno, favorevoli 14, astenuto Solari. L’immediata
eseguibilità approvata. Invito il Consigliere Stroppa a prendere il mio posto.
PRESIDENTE (Stroppa): Questa purtroppo come disse il Cardinal Martini alla Conferenza Panamericana
nel 98 non è una buona serata, perché quello che doveva essere come è stato detto poc’anzi un atto
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tranquillissimo mi sembra che si sia trasformato in una specie di arena in cui tutti hanno detto di più,
strumentalizzando le situazioni e quant’altro. Comunque detto io ovviamente ringrazio i miei colleghi della
maggioranza perché mi hanno scelto e mi hanno votato. Non ho il piacere di avere avuto i voti della
minoranza, ma non è che onestamente ci contavo più di tanto. Io spero di riuscire a gestire fino a che sarò
qua con equilibrio i lavori del Consiglio confidando su questo anche sugli apporti della minoranza, non della
opposizione come anche prima nella discussione, mi piace più la parola minoranza che opposizione. Le
situazioni di fabriano già sono state dette più volte, quello che abbiamo vissuto negli ultimi tempi lo
sappiamo tutti quanti, quello che sta succedendo pure e quindi credo che serva più unità e più tranquillità e
anche più serenità in questi lavori. Per sgomberare il campo anche dalla discussione che ha impegnato oltre
un’ora su quello che riguarda il compenso del Presidente del Consiglio dichiaro fin da ora, poi dopo l’ufficio
preparerà i documenti necessari, come hanno fatto già i componenti della Giunta, come ha detto prima il
Sindaco, io rinuncio al 50% dell’emolumento come è stato detto. Per quello che con la sua animosità il
Consigliere Pariano quello che prende o non prende, confermo anche quello che noi tutti della maggioranza
pensavamo perché quello che ha detto il Consigliere Giordani prima si pensava in base alle indicazioni
iniziali che, escluso il Sindaco e l’Assessore, avrebbero preso tutti i componenti della Amministrazione e
quindi compreso anche il Presidente del Consiglio il 50% d i quello che gli spetta. È indipendente se uno
lavora o non lavora, il 50 è il 50. Io invece ho scoperto questa sera che lei avrebbero dovuto prendere di
meno e quindi anche le volte in cui ha detto che bisognava rinunciare al gettone per darlo qui e darlo là forse
mentre predicava bene razzolava male perché lei ha preso l’intera spettanza che era prevista dalla legge e non
la metà come hanno fatto gli altri, solo questo voglio dire. Io personalmente per quello che mi riguarda
scelgo di prendere il 50%, non ho nessun rimborso da libero professionista per le altre ore che saranno a
disposizione, concorderò con gli uffici quando anche non conosco il passato e quindi non conosco quando è
meglio essere a disposizione dei cittadini qualora dovessero rappresentare delle situazioni, per cui mi metterò
a disposizione gratuitamente chiaramente perché ripeto non ho nessun tipo di rimborso. Del resto come
anche il Sindaco Sagramola nonché il Presidente della Unione Montana noi già lì svolgiamo un lavoro di
volontariato a zero e quindi non è un problema per me sinceramente avere cariche dove non si prende niente,
mi cambia poco sinceramente. Detto questo, io chiedo 5 minuti di sospensione per vedermi con i capigruppo
di maggioranza e di minoranza per regolare i lavori del Consiglio. Se mettiamo ai voti questo, qualcuno deve
intervenire a favore o contro la sospensione?
CONS. URBANI: Presidente, chiedo scusa, ma i lavori del Consiglio non sono già stabiliti nell’ordine del
giorno?
PRESIDENTE: Io vorrei fare un incontro, Consigliere Urbani, perché se cerchiamo di capirci su alcuni
punti forse potrebbe essere meglio su come fare gli interventi perché se già facciamo come prima che si
interviene 10, 15 volte su questo argomento penso che non sia né produttivo né buona politica, ma cattiva
politica e questi sono i costi della politica, come diceva anche qualcuno di voi. Cerchiamo di essere più
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produttivi anche negli interventi e quindi volevo incontrare i capigruppo per alcune semplici regole. Apriamo
la votazione. La votazione è chiusa. Favorevoli 13, astenuti 9 contrari uno (Pariano). Quindi, 5-10 minuti di
sospensione e riprendiamo alle 20.05. La seduta è sospesa.
VOTAZIONE
PRESENTI: 23
VOTANTI:
FAVOREVOLI: 13
CONTRARI: 1 (Pariano)
ASTENUTI: 9 (Arcioni, Leli, Peverini, Romagnoli, Rossi, Sforza, Silvi, Solari, Urbani)
CONS. PARIANO: Segretario, scusi, c’è da leggere gli astenuti pure, o mi sbaglio? Astenuti e contrari.
Prego.
PRESIDENTE: Contrari Pariano, astenuti Arcioni, Leli, Peverini, Romagnoli, Rossi, Sforza, Silvi, Solari,
Urbani. Chiedo scusa, Consigliere Pariano, mi ero distratto. Con i capigruppo ci accomodiamo di là.
(sospensione)
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Comunicazioni
PRESIDENTE: Prego il Segretario di fare l’appello.
APPELLO
PRESIDENTE: Ventiquattro presenti. Riprendiamo la seduta. Riconfermo gli scrutatori Giordani, Malefora
e Leli. Per comunicazioni il Consigliere Solari.
CONS. SOLARI: Grazie, Presidente. La mia comunicazione consiste nella lettura di una lettera di un
concittadino che ha visto perdere i propri risparmi in seguito a quello che è stato denominato Salva Banche.
V”orrei raccontarvi la mia storia. Non è una di quelle strappalacrime ma a qualcuno potrebbe venir voglia di
stringere il pugno e soprattutto di porsi numerose domande. Mi chiamo Gabriele, ho 41 anni, lavoro e verso i
miei contributi regolarmente da quando ne avevo 25. Come molti onesti lavoratori depositavo in banca il mio
stipendio, cercando di risparmiare il più possibile in prospettiva di avere una vita dignitosa. Come molti
comuni correntisti ricevevo periodicamente una telefonata da parte del Direttore della banca quando il conto
raggiungeva qualche migliaio di euro che mi invitava a metterli da parte per avere almeno un rendimento che
coprisse le spese di gestione. Non sono un esperto di finanza, ma conosco le parole inflazione, spese di
tenuta conto e bolli statali. Così accettavo periodicamente, non senza fare domande e con un minimo di
diffidenza di investire a volte in un fondo comune, a volte in un BTP e a volte in un’obbligazione. Il motto
era sempre lo stesso: siamo sicuri? Per quanto tempo dovrò tenere fermi i miei soldi? E la risposta era da
copione: certo che sono sicuri, quando vedi la dicitura “a rischio” si riferisce al fatto che se li smobilizzi
prima della scadenza potresti ritirare un valore inferiore. Ok, sono un tipo paziente e la soluzione mi piace.
Un bel giorno apprendo dai giornali che mia banca è stata commissariata. Cosa vorrà dire? Preoccupato mi
reco subito in filiale e chiedo spiegazioni al nuovo direttore, il quale mi rassicura che non è nulla di grave,
anzi significa che è soggetta è ulteriori controlli sull’operato. Non del tutto convinto torno a casa e controllo i
miei investimenti, ci sono ancora tutti, sono obbligazioni che hanno una scadenza tra il 2018 e il 2023, al che
ricordandomi del famoso rischio di perdita se li avessi ritirati prima decido di non farlo e di aspettare la
scadenza naturale. Avevo calcolato infatti che nel 2018 sarebbero serviti per il futuro pargolo e poi nel 2023
magari come tampone per un’eventuale perdita del lavoro, che di questi tempi non si sa mai. Avevano lo
spasmodico interesse del 3.75% lordo, perché ritirarli? Non ho mai avuto problemi ad aspettare. Ed ecco a
questo punto la mia storia si fa interessante. Una mattina di novembre, martedì 24, mi reco casualmente in
banca e scopro qualcosa che ha cambiato la mia vita. Il nuovo Direttore, e già questo mi fece pensare male,
sorpreso di vedermi visibilmente impallidito mi fa sedere e chiude le porte. Gira il monitor verso di me
indicandomi che i titoli contenenti i miei risparmi erano stati completamente azzerati. Non solo valevano
zero, mi erano stati espropriati per ricapitalizzare una nuova banca, così mi disse. Ero di fatto un benefattore
che aveva donato i suoi risparmi a dei bancari per sanare i loro debiti e tutto questo per mano del Governo. Il
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direttore preoccupato per la sua incolumità con voce tremolante mi spiega che il governo aveva emanato di
domenica sera in venti minuti un decreto, quindi con effetto immediato, chiamato Salva Banche con il quale
permetteva in caso di default di un istituto di credito di attingere a titoli più rischiosi dei clienti per risanarsi.
La stessa mattina ho scoperto che le mie obbligazioni si chiamavano subordinate LT2 e rientravano dopo le
azioni nei titoli più rischiosi da cui attingere. Avevo salvato la banca. Avevo salvato anche i correntisti con
depositi superiori ai 100.000 €, poverini, che invece credevo fino a poche settimane fa fossero i primi dai
quali avrebbero prelevato nel male augurato caso che una banca avesse mai fallito in Italia. Lascio ai lettori
immaginare quanti sacrifici siano richiesti per raggiungere tale cifra da parte di un semplice impiegato (il
soggetto in questione ha perso 40.000 €), non ho dormito per una settimana intera e per una settimana non ho
letto un solo articolo di giornale in merito perché nessuno ha osato scriverlo. Troppe stranezze, troppe
coincidenze, troppi diritti calpestati, tutto troppo surreale. Nello stesso momento fanno fallire quattro banche
ed emanano questo decreto che permette loro di rigenerarsi, addirittura l’anticipo sul solido ce lo chiede
l’Europa e io sono un danno collaterale? No, sono il vero rapinato, insieme ad altri 130.000 italiani. La
Costituzione, che al suo articolo 47 recita “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue
forme”, era stata completamente calpestata e nessuno ne parlava. Così in pochi giorni grazie ai social
network scopro di non essere il solo e ci ritroviamo a protestare uniti in Piazza Montecitorio. Con mio
stupore ma non troppo noto che la maggioranza politica che ha emanato il decreto lo difende in ogni modo.
Tutti compatti con gli stessi ritornelli, anche giocando sporco tramite la stampa, ci danno degli speculatori
che investono su titoli a tassi da capogiro, Renzi arriva a parlare del 9% e altri addirittura li paragonano ai
famosi bond argentini e i telegiornali gettano benzina sul fuoco dando manforte alla linea politica di
maggioranza. Ma ecco che spunta la contromossa del Governo che, con a cuore i più bisognosi, dopo averli
spremuti fino alle più intime delle cavità interstiziali, decide di dar loro un po’ di ristoro (cit Renzi) con una
manovra umanitaria, ma che siamo del terzo mondo? Ora la perversità del sistema vuole che si debba subire
anche la gogna dell’opinione pubblica, la quale pensa che dovrà contribuire a questo fondo di solidarietà con
maggiori tasse. In tutta la mia vita ho giocato un paio di volte al lotto e forse ad alcuni Gratta e Vinci da due
euro, questa è la mia propensione al rischio, perché credo che l’unico guadagno debba provenire dal sudore
della fronte. Quindi, mi merito prima il furto e poi la gogna? Ammesso che nel 2013 quando mi proposero in
tutta tranquillità quelle maledette obbligazioni mi avessero detto che erano rischiose secondo voi un tasso del
3.75 lordo può giustificare il rischio di una perdita del 100%? Io mi sento offeso per essere paragonato ad
uno sprovveduto o peggio ancora ad uno speculatore che gioca in Borsa. Io mi sento derubato dal Governo
ancor prima che dal sistema bancario, il vero responsabile non verrà mai punito e la colpa viene scaricata e
diluita con maestria fino ad arrivare alle vittime, fatti passare per carnefici di se stesse. Non so se qualcuno
mai un giorno svelerà l’ardito piano che ha portato a tutto questo, ma di fatto sono stati resi poveri dei
Comuni ed onesti cittadini mentre sono pronto a scommetterci e qui mi assumo il famoso rischio che
qualcuno sta ridendo sulle nostre lacrime, manifestando la sua furba ricchezza anche in questo. Il Governo
mi ha tolto anni di sudati risparmi e l’ha fatto solo in venti minuti, di nascosto, ed ora mi umilia venendomi a
dare l’elemosina che neanche probabilmente mi spetterà perché ho la fortuna di avere ancora un lavoro che
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mi rende non abbastanza povero. Infine, i sostenitori di questo Governo sono stati capaci di deridere e gettare
monetine contro alcuni miei colleghi di sventura che hanno osato manifestare pacificamente fuori la
Leopolda. Non c’è unità di misura dello sdegno che provo in questo momento per chiunque sostenga gli
autori di tale decreto. Hanno rovinato famiglie intere e causato un danno serio alla credibilità di tutto il
sistema creditizio italiano. Se erano ignari di tutto ciò allora peccano di grave incompetenza e vanno cacciati
subito, altrimenti si tratta di complicità in quella che è di fatto la rapina del secolo. In entrambi i casi io mi
vergognerei nel sostenere un governo capace di simili atrocità. Questa è la mia storia che desidero raccontare
a chiunque incroci per strada perché domani potrebbe toccare a lui. Viviamo in un paese dove oggi si
permette, anzi si agevola ai ricchi di rubare ai poveri umiliandoli e facendoli anche passare da furbi.
Evidentemente la fiducia e l’onestà sono dei valori che vanno puniti con il massimo della pena e io lo sto
scontando. Firmato, uno dei finanziatori involontari della nuova Banca Etruria grazie al decreto Salva
bancari”. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Solari, anche se purtroppo queste vicende che ci stanno colpendo e
anche qui con le ultime vicende anche di Veneto Banca che si abbattono su un territorio già martoriato di suo
sicuramente non aiuta, anche se noi come in questo caso come Consiglio purtroppo poco abbiamo da fare.
Prego, Consigliere Bonafoni e poi Arcioni.
CONS. BONAFONI: Presidente, innanzitutto complimenti per l’elezione a Presidente. Io vorrei fare una
comunicazione che forse voi avete letto sui giornali locali, in modo particolare sull’Azione. Il 29 aprile del
prossimo anno ricorrono i 150 anni dall’attivazione della Falconara Foligno, la linea ferroviaria che è stata
voluta fortemente da Papa Pio XI. La strada ferrata, che il Dopolavoro Ferroviario ha pubblicato un libro che
è stato scritto da un dipendente comunale, ha una storia abbastanza importante che a Fabriano ha cambiato il
volto perché la linea ferroviaria sarebbe dovuta passare per la valle del Potenza e non a Fabriano. Quella
volta ci fu una grossa battaglia e si riuscì a far passare la linea dalle nostre parti. Voi immaginate se qui non
avessimo avuto la linea ferroviaria quella che sarebbe stata la nostra zona. Visto che si celebrano questi 150
anni sarebbe opportuno, è il 29 aprile, è primavera, di sfruttare questo giorno o più giorni perché a Foligno
già stanno organizzando qualcosa e hanno fatto qualcosa anche per il 140° anno. Quest’anno è il 150° e
sarebbe opportuno che il Comune, la Regione, la Fondazione Cassa di Risparmio, i privati si dessero da fare
per organizzare qualcosa insieme alle Ferrovie e alla Fondazione delle Ferrovie dei treni d’epoca. Io vorrei
che il Sindaco, la Giunta si attivasse per fare un progettino per poter veramente mettere in luce questa cosa
che è una cosa che è stata molto importante per la nostra città. La cosa che ho pensato di fare stasera è
proprio perché mancano ancora 4 mesi ma bisogna cercare di attivarsi subito. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Bonafoni, la parola al Consigliere Arcioni.
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
CONS. ARCIONI: Grazie, Presidente. Io faccio due comunicazioni molto veloci. La prima, a me
continuano ad arrivare delle segnalazioni relativamente alla qualità del trasporto pubblico a Fabriano con
orari di arrivo e partenza alle fermate non rispettati, di mancate coincidenze per le frazioni con signore
anziane di 86 anni lasciate al terminal per mezz’ora. Siccome già mi sono rivolto all’Assessore Meloni che
evidentemente ha un rapporto con Contram che equivale allo zero carbonella, voglio comunicare che
chiederò una commissione dove insieme all’Assessore e insieme ai colleghi della commissione chiameremo i
signori della Contram che ci spiegano queste cose. Io lo so perché accade questo, perché non c’è da parte
dell’ente nessun tipo di controllo. Voglio, ripeto, ribadire che i mezzi a disposizione di Contram che fanno sia
l’urbano che l’extraurbano sono dotati di un apparato che ci può dare a noi dell’ente in tempo reale e anche
su dispositivi mobili i tempi di arrivo e di partenza alle fermate per verificare il fatto che questi signori, ai
quali nessuno chiede conto della qualità del servizio, facciano il servizio e rispettino gli orari che dichiarano
nella loro tabella orari. Io volevo comunicare questo perché secondo me facciamo finta di nulla, però
siccome il Comune di Fabriano contribuisce insieme alla Regione al servizio che la Contram ci dà io capisco
che il bando fatto non prevede penali come qualsiasi tipo di altro bando normalmente debba prevedere però è
ora di finirsela perché non è la prima volta compreso il fatto che l’extraurbano continua ad attestarsi al
terminal quando invece dovrebbe attestarsi, a parte lo scolastico, a Piazzale Matteotti perché ripeto dalle
frazioni spesso e volentieri vengono persone anziane ed è disgustoso e vergognoso che una persona anziana
debba passare mezz’ora al terminal. Un'altra informazione: c’è qualcuno, come diceva Sergio, che i soldi se
li ruba e c’è qualcuno che invece i soldi li fa recuperare. Di cosa parlo? Noi su questa cosa faremo degli
aggiornamenti in maniera periodica. Abbiamo i dati degli incassi dei parcometri della nostra città e noi
abbiamo ricostruito come sapete gli incassi dal 2012 e vogliamo informare i cittadini ad oggi a che punto
siamo arrivati. Noi abbiamo monitorato dal 2012 ad oggi, al 2015, voglio ricordare che il 2012 aveva una
gestione di una cooperativa, la cooperativa Tulipano, per gli incassi, noi ancora ci chiediamo perché una
cooperativa doveva gestire in questo ente gli incassi dei parcometri; nel 2013 abbiamo avuto una gestione
mista che era Tulipano e poi a un certo punto è passato in mano l’incasso al dottor Otello Bernacconi; nel
2014 poi c’è stato un interregno di Bernacconi fino a maggio e poi la cosa è stata presa in mano dai vigili
urbani e nel 2015 la gestione è stata dei vigili urbani in toto. Allora vi faccio un excursus sul mese di
novembre. Noi siamo passati nel 2012 a un incasso di 4.574 €, nel 2013 sempre novembre 5.105 €, nel 2014
con la gestione degli incassi da parte dei vigili urbani 12.460 €, novembre di quest’anno l’incasso è 17.931 €.
Siamo passati a un incasso totale del 2012 di 67.000 €, nel 2013 di 65.000 €, nel 2014 di 122.000 € e nel
2015 ad oggi 135.000 €, significa che quest’anno i parcheggi incasseranno più 150.000 €. Ripeto, più volte
ho detto se qualcuno non ha scritto alla Corte dei Conti, ma ha chiamato la Corte dei Conti e ha denunciato
qualcuno per danno all’Errario. Grazie.
PRESIDENTE: Ricordo al Consigliere Arcioni che nelle comunicazioni non è opportuno fare nomi o
situazioni specifiche per ovvi motivi. Detto questo passiamo all’approvazione dei verbali. Urbani per una
comunicazione.
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CONS. URBANI: Grazie, Presidente. Vorrei comunicare al Consiglio che alcuni mesi fa quando il Consiglio
Comunale ha votato alla unanimità il progetto Fabriano Fabbrica Etica io ricevetti un incarico dal Sindaco,
dalla Giunta e dal Consiglio di creare un gruppo di lavoro che avesse poi portato il progetto, una
condivisione, un’analisi e uno sviluppo. Vorrei comunicare, anche se credo che sia stato letto nei giornali,
che il progetto è stato portato a termine. Dal progetto iniziale è scaturito un protocollo di intesa che sembra
che per la prima volta sia riuscito a mettere (non io, il lavoro fatto tra tutti quanti) in un documento
congiunto, in un progetto congiunto tutte le associazioni di categoria per cui Confindustria, Confartigianato,
Confcommercio e CNA in un protocollo di intesa che io presto, Assessore, poi lei ne ha una copia, è stato
sottoscritto e firmato l’11 in sala Giunta e quindi l’incarico che mi era stato dato è stato portato a
compimento. Assessore, poi noi lo riporteremo in Consiglio Comunale per essere riapprovato dopo le
modifiche e dopo le firme delle associazioni per essere poi inoltrato agli altri Comuni del territorio perché al
progetto Fabriano Fabbrica Etica è stata aggiunta una parola che è la parola “diffusa” e quindi il progetto
iniziale non si chiama più solo “Fabriano Fabbrica Etica” ma si chiama “Fabriano Fabbrica Etica Diffusa”
proprio perché c’è un coinvolgimento di tutte le altre forze del territorio. Io, Assessore, quindi lo riporterò
qui per essere riapprovato e dopodiché inizieremo la fase operativa, quella di portarlo nei tavoli della
Regione e quindi questo è quello che volevo comunicare. Ci è voluto un po’ di tempo perché le associazioni
di categoria hanno dato un forte contributo e quindi quando ognuno dà un forte contributo a volte poi i tempi
si allungano, la discussione, l’analisi e le proposte, però grazie a tutti quanti, grazie alla volontà delle
associazioni e dell’Assessore e di tutti, me compreso, il progetto è concluso. Grazie.
SINDACO: Credo che sia doveroso dire che il Comitato per il Punto Nascita a Fabriano delle mamme ha
organizzato per domani una manifestazione in Ancona in cui si andrà con le auto. Non vorrei che poi qualche
Consigliere non lo sapesse, ma ci sono varie comunicazioni su Facebook. Io parteciperò come
Amministrazione Comunale e invito i Consiglieri Comunali ad essere presenti, perché credo che questo è un
momento delicato, non perché credo che alla fine la sola partecipazione possa essere determinante, perché
credo che sia determinante la partecipazione dei cittadini quando si fanno le manifestazioni, però non
possiamo rimanere fermi, come l’altra volta c’erano i Sindaci, ho invitato tutti i Sindaci, ci sarà anche il
Sindaco di Matelica, probabilmente anche una delegazione di Esanatoglia, perché ho cercato come Sindaco
di allargare, perché questo non è l’ospedale, il punto nascita di Fabriano, è di un territorio più ampio che
bisogna che si raccolga in questa situazione e mostri la sua determinazione. La partenza è davanti al
palasport alle 11.30 domani mattina, quindi chi vuole può intervenire. Se ce lo fate sapere magari è meglio
così ci si organizza un po’. La situazione sul punto nascita, ve ne faccio un resoconto in questo momento, è
complicata. Io ho scritto anche al Prefetto. Ho attivato dei canali di contatto con il Ministro, ma come sapete
il Ministro non è che da Roma può far fare una cosa alla Regione, è la Regione che deve avere un’azione che
manda a Roma la richiesta e faccia la sospensione. Su questo però io dubito molto, sono in contatto con il
dottor Lamanna, dubito che questo atto partirà, la dichiarazione di Ceriscioli, l’altra volta è stata troppo
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ferma perché possa sperare di cambiarla così. Per tutto quello che è possibile fare continueremo a farlo fino
all’ultimo giorno e anche dopo. Come ho detto, io credo che noi delibereremo, se dovesse esserci la chiusura,
lasciandolo per i posteri, io spero che non succeda mai niente, ma che il Comune in ogni caso si costituirà
parte civile in qualsiasi incidente che dovesse succedere lungo la strada a una partoriente. Questo deve
rimanere come atto che deve essere ricordato da tutti e in particolare da chi assume questa decisione. Noi non
la possiamo né consentire né concepire. Ve lo volevo dire perché credo che sia un atto delicato, ma credo che
bisogna farlo per lasciare un indirizzo chiaro di questa Amministrazione e di questo Consiglio Comunale
rispetto a quello che si sta facendo.
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Approvazione verbali della seduta del 19 novembre 2015 dal n. 126 al n. 135 e seduta del 30/11/2015
dal n. 137 al n. 143
PRESIDENTE: Passiamo alla approvazione dei verbali della seduta del 19 novembre 2015 dal n. 126 al n.
135 e seduta del 30/11/2015 dal n. 137 al n. 143. Quindici voti favorevoli, contrari nessuno, astenuti sette.
Astenuti: D’Innocenzo, Leli, Urbani, Romagnoli, Arcioni, Rossi.
VOTAZIONE
PRESENTI:
VOTANTI:
FAVOREVOLI: 15
CONTRARI: 0
ASTENUTI: 7
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Interpellanza su situazione Ufficio Edilizia Privata – Presentata dal gruppo M5S-Fabriano - Protocollo
51394 del 24/11/2015
PRESIDENTE: Iniziamo adesso quindi con non ritengo l’ora dell’interpellanza, ritengo, ce n’è una sola,
quella con protocollo 51394 del 24.11.2015 presentata dal gruppo M5S-Fabriano sulla situazione Ufficio
Edilizia Privata. Arcioni.
CONS. ARCIONI: “Premesso che da ormai diversi mesi l’Ufficio Edilizia Privata del Comune di Fabriano
non è in grado di rilasciare Permessi a Costruire a causa dell’assenza prolungata dell’istruttore abilitato;
considerato che questo sta provocando l’accumularsi di numerose pratiche con evidente disagio dei
proponenti che devono subire notevoli ritardi; molte pratiche inoltre vengono sbloccate solo grazie al
silenzio assenso, una procedura che non dà garanzie né al proponente né tantomeno alla Amministrazione;
chiediamo al Sindaco e alla Giunta se l’Amministrazione è in grado di indicare con ragionevole precisione le
tempistiche entro le quali l’ufficio potrà tornare operativo; in che modo nel caso in cui non sia possibile fare
un tale previsione l’Amministrazione intende porre rimedio a questa grave lacuna dell’Ufficio Edilizia
Privata che sta provocando anche ingenti perdite alle casse comunali a causa del mancato introito degli oneri
di urbanizzazione”. Grazie.
PRESIDENTE: Risponde il Sindaco.
SINDACO: Credo che questo argomento lo abbiamo affrontato, giusto? Io ribadisco quella situazione che
non è può cambiare in venti giorni, anche se il dirigente sta affrontando degli spostamenti interni per
sostenere l’attività dell’ufficio. Ci sono dei problemi per riorganizzarlo tecnicamente, prima lei faceva
riferimento a una operazione quella dei parcheggi e noi ci abbiamo messo un anno e tre mesi per fare la
riorganizzazione e passare il servizio dei parcheggi dall’esterno all’interno dei vigili urbani, se era per noi ci
era passato un anno prima, però purtroppo dopo contratti, dichiarazioni e compagnia bella, ci sono le
relazioni sindacali, tutta una serie di problemi. In questo caso i problemi rimangono perché io anche
stamattina ero al CAL, al Consiglio delle Autonomie, ho fatto un giro in Provincia per capire se c’era
qualcuno, adesso che è stato definito l’asset, ma purtroppo non si spostano, ma non vengono verso di noi.
Abitano tutti sotto Jesi, verso il mare e come l’acqua va verso il mare anche i dipendenti vanno tutti verso il
mare e quindi stanno cercando posti in Regione, posti in altri enti, ma da noi lo spazio non gli interessa.
Dovremo riorganizzarci con le forze interne. Ci vuole uno strumento amministrativo che l’architetto sta
preparando però intanto alcune persone sono già messe a supporto per alcune attività che possono essere
fatte. È chiaro che questo è un ufficio e noi dobbiamo anche considerare che la posizione organizzativa
attualmente è in malattia. Non vorrei creare problemi in questo momento un po’ delicato. Siccome Alberto è
stato sempre una colonna portante di quell’ufficio vorrei che rimanesse una colonna portante di quell’ufficio.
C’è un aiuto che arriverà da di sopra, completando un pacchetto di lavoro e poi ci apprestiamo a
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riorganizzare valutando che cosa fare di urbanistica, permessi di soggiorno e sportello unico. C’era una
ipotesi di razionalizzazione che adesso con la malattia di Alberto si è un po’ arenata. Ci stiamo lavorando.
Stiamo lavorando anche in altri settori. Noi abbiamo bisogno di due o tre D, di istruttori direttivi qualificati
che sostituiscano magari dove vanno in pensione un paio perlomeno per metterne uno perché sennò il
Comune non regge tra poco, già siamo in difficoltà con alcuni atti. Ce la stiamo mettendo tutta, capisco che
le difficoltà ci sono.
CONS. ARCIONI: Io ringrazio il Sindaco per la risposta. L’unica cosa e l’abbiamo citato anche nella
interpellanza è che siamo preoccupati del fatto che siccome il silenzio assenzio non dà garanzie sulle
procedure, non vorrei che in futuro su quelle pratiche venissero fuori delle problematiche che poi
coinvolgono magari l’ente, era questa la preoccupazione di base al di là dei ritardi.
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Ordine del giorno per il mantenimento del punto nascite presso l'ospedale di Fabriano.
PRESIDENTE: Adesso prima di passare agli argomenti urgenti, il Consigliere Urbani aveva chiesto di
presentare un ordine del giorno per cui se non ci sono controindicazioni farei illustrare l’ordine del giorno al
Consigliere Urbani.
CONS. URBANI: Presidente, grazie.
SINDACO: Non ci eravamo messi d’accordo per un ordine del giorno comune, è quello che hanno
sottoscritto tutti i gruppi consiliari?
CONS. URBANI: In commissione era stato detto di portarlo in Consiglio Comunale, lei non c’era in
commissione, di illustrarlo e poi analizzarlo da tutte le forze politiche, chi è d’accordo lo può sottoscrivere e
poi messo in votazione. Io questo lo ho detto la settimana scorsa quando c’è stata la commissione, tu non
c’eri e quindi mi sembra che gli altri capigruppo che erano presenti avevano detto di procedere.
Sinceramente qualcuno mi ha chiesto se glielo potevamo inoltrare venerdì, io ho avuto impegni di lavoro
forti in questi giorni, Giovanna è stata mezza giornata assente e quindi io non ce l’ho fatta e quindi ho
pensato di portarlo qui. Non ci sono simboli politici sull’ordine del giorno, non ci ho scritto niente, lo
abbiamo scritto io e Pariano e poi è aperto a tutta la discussione. Se volete ve ne do una copia e poi ve lo
illustro oppure lo mettiamo ai voti come anticipo di un ordine del giorno.
SINDACO: Siccome mi piacerebbe che prendiamo un accordo quando lo facciamo, se c’è qualche problema
me lo dico perché io pensavo che si potesse costruire prima, comunque va bene, l’importante è che lo
facciamo.
CONS. URBANI: Sindaco, in questi giorni la chiusura del lavoro è stata impegnativa, abbiamo anche
controlli interni all’azienda e quindi non ho avuto tempo. Se volete lo leggo, sennò facciamo le copie e poi
ognuno potrà integrarlo come preferisce. “Ordine del giorno per il mantenimento del reparto ostetricia e
ginecologia presidio ospedaliero di Fabriano. Premesso che il punto nascita dell’ospedale Profili di Fabriano
serve un vasto bacino dell’entroterra montano, ivi compresi i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 10,
Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, Cerreto d’Esi, con relative frazioni decentrate dislocate su un
territorio in cui i collegamenti e la viabilità risultano per la conformazione geografica stessa difficili e a volte
anche impervi. Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali l’attuale Presidente della Regione
Marche Ceriscioli si era impegnato pubblicamente a mantenere attivo il punto nascita della città di Fabriano.
A seguito della paventata chiusura del reparto ostetricia nella città di Fabriano si sono creati da tempo diversi
movimenti cittadini composti da istituzioni, genitori, associazioni di volontariato, medici, ostetrici e
personale sanitario eccetera i quali in assenza di linee guida circa il destino del punto nascita chiedono con
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forza il mantenimento del reparto ospedaliero materno e infantile di Fabriano. Considerata la volontà del
Presidente Ceriscioli di procedere con la chiusura definitiva dei punti nascita di Fabriano Osimo e San
Severino e il diniego pervenuto dalla Regione Marche circa un possibile mantenimento degli stessi,
nonostante la raccolta firme dei cittadini, le richieste da più parte sollevate per la salvaguardia e il
mantenimento del reparto ospedaliero materno infantile, l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal
Consiglio Comunale di Fabriano in data 26.11.2015 condiviso anche dagli altri Comuni dell’Ambito
Territoriale Sociale n. 10 avente per oggetto la situazione sanitaria del comprensorio montano della provincia
di Ancona, con particolare riferimento alla salvaguardia del punto nascita, delle Potes, delle unità operative e
dei servizi sanitari esistenti, vista la possibilità di una deroga concessa dal decreto del Ministro Lorenzin per
gli ospedali dell’entroterra montano, possibilità disattesa dal Governatore della Regione Marche; preso atto
dei potenziali e numerosi disagi che potrebbero verosimilmente derivare per la salute e per la sicurezza delle
gestanti con prevedibili rischi connessi alla distanza e alla viabilità che collega l’ospedale di Fabriano con gli
altri punti nascita della Regione; tutto ciò premesso e considerato il Consiglio Comunale impegna il Sindaco,
gli Assessori e i Consiglieri Comunali tutti a chiedere con la massima urgenza di essere ricevuti tutti insieme
in un apposito tavolo di confronto presso la Regione Marche per l’approfondimento delle problematiche
evidenziate nel presente documento, con il coinvolgimento più ampio di tutte le forze politiche del territorio
Ambito n. 10.” Questo è quanto, se volete ve ne do una copia.
SINDACO: Vorrei se fosse possibile avere un po’ di tempo perché ci sono secondo me alcune imprecisioni.
Se fosse possibile verificarle un attimo e chiedo quindi se fosse possibile sospendere un attimo la seduta per
vederlo un attimo insieme.
CONS. URBANI: Da parte nostra non c’è alcun problema.
PRESIDENTE: Mettiamo ai voti la sospensione. La votazione è aperta. Presenti 20, votanti 20, favorevoli
19, astenuto uno (Peverini). Sospendiamo la seduta per 15 minuti. La riprendiamo alle 21. (sospensione)
VOTAZIONE
PRESENTI: 20
VOTANTI: 20
FAVOREVOLI: 19
CONTRARI: 0
ASTENUTI: 1 (Peverini)
PRESIDENTE: Consiglieri, prendete posto. Se i Consiglieri prendono posto, Segretario l’appello.
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APPELLO
PRESIDENTE: Presenti ventidue. Alle 21.03 riprendiamo la seduta. Il Sindaco dà lettura dell’ordine del
giorno così come corretto e concordato con il Consigliere Urbani.
SINDACO: Rispetto a quello che ci ha letto prima il Consigliere Urbani farei solo alcune precisazioni che
secondo me lo riprendono un po’. Capisco che possono essere anche politiche ma bisogna farle, anche
perché io parlo per quello che ho ascoltato io. “Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali
l’attuale Presidente della Regione Marche si era impegnato” lui non ha mai detto pubblicamente un reparto o
un altro reparto “a mantenere gli attuali livelli assistenziali dell’ospedale di Fabriano”. Queste parole me le
ricordo, perlomeno quando c’ero io. Se in altre sedi ha detto altre cose non posso dirlo, non vorrei che poi
dopo si dica al Presidente tu hai detto e poi lui dice no. ... (intervento fuori microfono) Quello è un altro
momento però qui ci scriviamo in campagna elettorale e cerchiamo di essere più precisi. Invece prima di
preso atto quando dice “la possibilità di una deroga” non “concessa” ma “concedibile dal decreto del
Ministro Lorenzin in via di pubblicazione per la salvaguardia dei punti nascita che hanno i necessari requisiti
di sicurezza per le partorienti”. Poi si va a “possibilità non presa finora in considerazione dal Governatore
della Regione Marche”, perché il decreto non è pubblicato, prevede non le zone montane ma gli standard di
sicurezza, che peraltro noi abbiamo tutti, a differenza di altri, quindi va rimarcato questo perché se chiede la
deroga può raccogliere i nostri dati dei requisiti di sicurezza, inviarli al Ministero della Salute che tramite il
Comitato Nazionale dei Punti Nascita farà l’analisi e ci dirà se sì o se no, ma se non glieli invia non
succederà mai. “dei potenziali e numerosi” io non direi “disagi” direi “rischi” perché sono rischi per la salute
gravi quelli che si corrono quando si sale in ambulanza quando sei incinta. L’altro dice “che potrebbero
verosimilmente derivare per la salute e per la sicurezza delle gestanti con prevedibili imprevisti connessi alla
distanza e alla viabilità che collega l’ospedale di Fabriano”, io la metterei così che secondo me funziona
meglio. Poi sotto ho visto che hai cambiato “di essere ricevuti”. Se sei d’accordo lo leggerei. Consigliere
Guidarelli.
CONS. GUIDARELLI: Ci stanno delle inesattezze per cui per essere precisi, l’”ordine del giorno per il per
il mantenimento del reparto ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Fabriano” è sbagliato, perché
il reparto di ostetricia e ginecologia rimane, quella che verrà tolta sarà la possibilità del parto. L’ostetricia e
ginecologia si dividono in ostetricia che è tutto quello che riguarda la gravidanza, la ginecologia è tutta la
patologia dell’apparato genitale femminile. La donna con la minaccia d’aborto potrà essere tranquillamente
ricovera, invece quando non è più una minaccia ma diventa un parto quello no. Lo stesso sotto “a seguito
della paventata chiusura” ... (intervento fuori microfono) direi di sì.
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
CONS. PARIANO: Consigliere Urbani, però seguiamo un filo logico. Non si capisce. Se il Presidente dà la
parola a ognuno ci si iscrive a parlare, è meglio seguire un filo logico.
PRESIDENTE: Andiamo avanti. Se gli altri interrompono è un altro problema.
CONS. GUIDARELLI: Va bene. Per il mantenimento ... (intervento fuori microfono)
CONS. PARIANO: Presidente, può intervenire verso il Consigliere Castriconi.
CONS. GUIDARELLI: Se non vi dispiace finisco. ... (intervento fuori microfono) Se posso. “Ordine del
giorno per il mantenimento del punto nascita all’interno del reparto ostetricia”. Sotto quando c’è scritto
“reparto ostetricia” stesso discorso. Siccome il Consigliere Romagnoli stava chiedendo la differenza, il
reparto ostetricia e ginecologia prevede la presenza di x medici, x ostetriche, x infermiere, OOSS eccetera.
Tutto questo personale, alla luce di quello che perlomeno sappiamo fino ad oggi rimarrà. Quello che non sarà
più fatto sarà il parto, perché se una ha già un aborto si fa il raschiamento, se una ha la minaccia d’aborto
teoricamente si ricovera e avrà le terapie del caso. Tutta la patologia ginecologica sarà fatta come è fatta fino
ad oggi. Quello che manca sarà solo il momento del parto in base a questa delibera. L’unica possibilità è che
venga concessa questa benedetta deroga, sennò l’organizzazione del tutto sta qui. Se vogliamo è un assurdo
concettuale perché se tu togli una x struttura e hai 5 infermiere quelle 5 infermiere le metti da un'altra parte,
ma le otto ostetriche quelle possono fare solo le ostetriche. Il loro lavoro è quello. Lasciare un’ostetrica
quando non c’è la donna che partorisce è quanto di più illogico ci sia, mentre il medico può dedicarsi ad altri
tipi di attività. Queste due inesattezze per correttezza di dizione io le propongo, poi se tu le accetti...
PRESIDENTE: Consigliere Urbani, quindi queste correzioni che ha fatto prima il Sindaco e il Consigliere
Guidarelli dal punto di vista più tecnico sono condivisibili per voi?
CONS. URBANI: Presidente, io non sono così esperto e quindi il dott. Guidarelli se ritiene opportuno
modificare in questi termini io e il proponente Pariano siamo d’accordo ,perché io faccio il metalmeccanico,
quindi chi è esperto dell’argomento che stiamo trattando mi sembra corretto. Io non ho nulla in contrario.
PRESIDENTE: A questo punto allora con le correzioni ... Consigliere Pellegrini.
CONS. PELLEGRINI: Solo per un punto che dà del paradossale visto che il Consigliere Guidarelli ha fatto
proprio il quadro come deve essere c’è un aspetto ancor più paradossale, se una donna viene ricoverata con
minaccia di aborto deve essere ricoverata all’ospedale di Fabriano, per le cure del caso. Ora bisogna vedere
in che tempi ha la minaccia di aborto. Se poi questa minaccia di aborto evolve diversamente a quel punto non
ci sono linee guida per sapere se deve essere trasferita per espletare comunque un parto oppure se deve fare il
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parto lì. Se tu non devi fare il parto e cadi nell’equivoco di dire la ricoveri perché stai in quei giorni o non la
ricoveri e la mandi direttamente e se la ricoveri una volta che va verso l’evoluzione e verso il parto la
trasferisci sapendo che proprio in quel momento la metti ancora a maggior rischio o le fai fare il parto? Era
solo per chiarire un po’ meglio il quadro, Presidente. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Pellegrini. Se il Sindaco ha terminato le correzioni ridà lettura dell’atto
così come è stato modificato e se va bene lo firmiamo e lo mettiamo in votazione.
SINDACO: C’è un passaggio che è un po’ più duro, perché non mi piace ... (intervento fuori microfono)
toglierei tutto quanto questo qui perché questo pezzo qui che è determinante va qui. L’oggetto quindi viene
modificato così: “ordine del giorno per il mantenimento del punto nascita presso l’ospedale di Fabriano.
Premesso che il punto nascita dell’ospedale Profili di Fabriano serve un vasto bacino dell’entroterra
montano, ivi compresi i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 10, Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico,
Cerreto d’Esi, con relative frazioni decentrate dislocate su un territorio in cui i collegamenti e la viabilità
risultano per la conformazione geografica stessa difficili e impervi. Durante la campagna elettorale per le
elezioni regionali l’attuale Presidente della Regione Marche si era impegnato a mantenere gli attuali livelli
assistenziali ospedalieri. A seguito della paventata chiusura del reparto ostetricia nella città di Fabriano si
sono creati da tempo diversi movimenti cittadini composti da istituzioni, genitori, associazioni di
volontariato, medici, ostetriche e personale sanitario i quali in assenza di linee guida circa il destino del
punto nascita chiedono con forza il mantenimento dello stesso. Considerati la volontà del Presidente
Ceriscioli di procedere con la chiusura definitiva dei punti nascita di Fabriano Osimo e San Severino e il
diniego pervenuto dalla Regione Marche circa un possibile mantenimento degli stessi, nonostante la raccolta
firme dei cittadini, le richieste da più parte sollevate per la salvaguardia e il mantenimento del reparto
ospedaliero materno infantile, l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di
Fabriano in data 26.11.2015 condiviso anche dagli altri Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 10 avente
per oggetto “situazione sanitaria del comprensorio montano della provincia di Ancona, con particolare
riferimento alla salvaguardia del punto nascita, delle Potes, delle unità operative e dei servizi sanitari
esistenti”, la possibilità di una deroga concessa dal decreto del Ministro Lorenzin in via di pubblicazione. Il
decreto consente la salvaguardia dei punti nascita che hanno i necessari requisiti di sicurezza per la
partoriente, possibilità negata finora dal Governatore delle Marche. Preso atto dei numerosi rischi che
potrebbero verosimilmente derivare per la salute e per la sicurezza delle gestanti con prevedibili imprevisti
connessi alla distanza e alla viabilità che collega l’ospedale di Fabriano con gli altri punti nascita della
Regione; tutto ciò premesso e considerato il Consiglio Comunale impegna il Sindaco, gli Assessori e i
Consiglieri Comunali tutti a chiedere con la massima urgenza di essere ricevuti tutti insieme in un apposito
tavolo di confronto presso la Regione Marche per l’approfondimento delle problematiche evidenziate nel
presente documento, con il coinvolgimento più ampio di tutte le forze politiche del territorio Ambito 10.” Io
direi che ci vuole un “impegna” prima, adesso mi è venuto in mente. “Impegna a sospendere ogni decisione
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
legata alla chiusura del punto nascita” ... (intervento fuori microfono) “il Consiglio Comunale chiede al
Governatore della Regione Marche di sospendere ogni decisione in merito al punto nascita di Fabriano” e poi
ci mettiamo “impegna il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri Comunali tutti a chiedere con la massima
urgenza di essere ricevuti” e questo glielo comunichiamo come invito a essere ricevuti. Va bene così? Prego,
Presidente.
PRESIDENTE: Consigliere Peverini.
CONS. PEVERINI: Grazie, Presidente. Intanto le faccio gli auguri di buon lavoro e speriamo che sia di
buon auspicio. Solo un chiarimento perché poi io ho vissuto questa vicenda ascoltando la televisione e
leggendo sulla stampa quanto accadeva oltre ad avere qualcosa sui social network anche se non ci sono di
persona. A quanto ho capito, se non ho capito male, la chiusura sarà il 31 dicembre, se sbaglio vorrei essere
corretto, siamo al 21 dicembre. Il decreto Lorenzin, Sindaco, sappiamo quando verrà promulgato oppure ad
oggi non sappiamo nulla. Seconda cosa, anche per fare chiarezza con la cittadinanza dal 1 gennaio come ci
dovremo comportare noi tutti e forse qua sono il più giovane io, ci potrei avere anche bisogno, spero non al
momento, quindi come noi fabrianesi ci dovremo comportare dal 1 gennaio? Sarà attivo il reparto nascite
oppure ad oggi 21 dicembre dobbiamo prendere atto che non sarà più attivo. Solo alcuni chiarimenti perché
abbiamo parlato, ascoltato, ho letto e visto anche ad alcuni servizi su TV Centro Marche e su Rai 3, ma ad
oggi non ho ben capito in realtà gli impegni, ma poi a 10 giorni come ci troviamo? Dal 31 dicembre sarà
chiuso oppure no? Grazie.
PRESIDENTE: Le domande che impone di carattere più tecnico, come in parte ha risposto prima Guidarelli
che dice che cosa succede e cosa può non succedere, che comunque esulano dal discorso di questo ordine del
giorno che è la cosa importante di questa sera. Poi dopo quello che andrà a succedere o no è vago, perché
non si è chiarito molto bene, in attesa del decreto Lorenzin o quello che sia. Considerando che sono le 21.22
andrei avanti, adesso non so se il Sindaco è in grado di rispondere alle domande fatte, ai chiarimenti però una
replica brevissima, Sindaco, e poi andiamo avanti.
CONS. PEVERINI: Presidente, è giusto che dà ordine a un Consiglio Comunale, ma se permette è più che
pertinente la mia domanda perché io devo votare un atto di fronte alla città e siccome ci metto la faccia
quando voto gli atti poi il giorno dopo non mi vorrei sentire dire hai votato un ordine del giorno che qui
dobbiamo tutti guardarci sulla faccia, è un ordine del giorno che non porta a nessun risultato, tanto 9 giorni
prima visto che siamo in attesa di un decreto Lorenzin incontri, ordini del giorno fatti il 26 novembre,
sospensioni, cioè facciamo chiarezza. Siccome è pertinente la mia eccezione, come è stata pertinente
l’eccezione del collega Guidarelli io chiedo da Consigliere Comunale e mi dispiace, Presidente, se lei non ha
il piacere alla città bisogna che di fronte a un ordine del giorno che parliamo del mantenimento di un punto
nascita si dia una risposta per quanto si può dare, ad oggi un Consigliere Comunale di fronte alla comunità
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locale se permette chiede quale sarà il destino di Fabriano ad oggi 21 dicembre del punto nascita dal 31
dicembre, visto che io devo votare quest’atto, altrimenti se io voterò contro quest’atto o mi asterrò
(naturalmente non voterò contro) devo anche giustificare il mio voto di fronte alla comunità e quindi devo
capire. Io prendere in giro le persone con atti inutili non mi ci porto su questo terreno perché ho veramente
letto e ascoltato di tutti. Poi naturalmente ne farò un’attività politica quando dal 31 dicembre capiremo che
cosa farà la Regione Marche e che cosa farà questa Amministrazione. Se affrontiamo il problema seriamente
è un ordine del giorno che può portare a un risultato, visto anche le modifiche introdotte, però ritengo che
delle risposte il Sindaco ce la debba dare e sulla base di quello che naturalmente che sa. Io ho chiesto un
chiarimento, se il 31 verrà chiuso oppure no, ed eventualmente poi vediamo che cosa capiterà il 1 gennaio.
PRESIDENTE: Non è che non mi interessa, è semplicemente un discorso dell’ordine del giorno, che forse
sarà meglio fare l’ordine del giorno, anche se non ci dovesse avere l’effetto voluto, perlomeno la pressione
che si fa, in ogni caso è una cosa che serve politicamente. Poi dopo vedremo quello che succede.
SINDACO: Consigliere, lei perché pensa, Consigliere, che il sottoscritto prima abbia fatto quella
dichiarazione così pesante nei confronti di chi prenderà questa decisione. ... ( intervento fuori microfono) io
penso che non hai capito. Intanto le risposte che ti posso dare io non sono se l’ordine sarà efficace o non
efficace, questo te lo devi chiedere votare se lo vuoi votare o non lo vuoi votare. Io ti posso dire che il
decreto Lorenzin è nei meandri della burocrazia romana, sembra in via di pubblicazione ma è stato firmato
l’11 novembre, è in via di pubblicazione, stiamo tutti aspettando che esca su una qualche Gazzetta come
dovrebbe essere prima di poter essere attivato. Ti faccio rilevare che in conseguenza di questo e questo te lo
riporto dalla riunione che ho avuto in Federsanità nazionale lunedì scorso, dove c’erano tutti i dirigenti, tutte
le sanità d’Italia, che chi non aveva ancora chiuso ha sospeso l’attività e non ha chiuso. Che cosa produrrà
questo ordine del giorno te l’ho detto: non lo sappiamo. Che cosa succede? Te l’ha detto il dottor Pellegrini
prima, ti ha detto in qualità di Consigliere Comunale esperto della materia quello che succede a una gestante
il 1 gennaio, perché ad oggi non ci sono elementi che ci facciano pensare che ....
PRESIDENTE: Sindaco, l’ordine del giorno così corretto se viene firmato lo porta al Segretario così lo
mettiamo in votazione.
SINDACO: Mi è stato consegnato poco fa il documento che ha predisposto il coordinamento per la difesa
del punto nascita del comprensorio montano dell’Area Vasta 2 di Fabriano e mi hanno chiesto di darne
lettura, Mina Fortunati ed altri. Poi dopo noi voteremo anche l’ordine del giorno, però mi pare che questo sia
il momento per leggerlo e poi dopo passeremo alla votazione se il dibattito è concluso. Lo leggo per ovvi
motivi tecnici io, ma ripeto è del coordinamento per la difesa del punto nascita del comprensorio montano
dell’Area Vasta 2 di Fabriano. “Oggetto: richiesta mantenimento punto nascita di Fabriano in deroga ai 500
parti annui zona montana disagiata. Premesso che il 16.12.2010 la Giunta in conferenza permanente per i
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rapporti Stato Regione e le Province autonome di Trento e Bolzano ha stabilito le linee di indirizzo per la
promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e della appropriatezza degli interventi
assistenziali nel percorso nascita per la riduzione del taglio cesareo; tale intesa ha fissato il numero di almeno
mille nascite/anno quale parametro standard a cui tendere per il mantenimento e l’attivazione dei punti
nascita estendendo la possibilità di punti nascita con numeri inferiori e comunque non inferiori a 500
parti/anno previsti solo sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie
aree geografiche interessate alla riorganizzazione. La Regione Marche sta provvedendo a riorganizzare la
propria rete ospedaliera nel senso di raggiungere una migliore efficacia ed efficienza delle prestazioni
arrivando a chiudere piccoli ospedali, come ad esempio Sassoferrato, trasformato nella prima e unica Casa
della Salute h24 di dimensioni più adeguate ai livelli di assistenza medica indicati dagli standard nazionali;
nel territorio marchigiano sono presenti attualmente 14 punti nascita all’interno di strutture ospedaliere
attrezzate; il Piano regionale di revisione delle reti cliniche, in accordo con l’intesa sopra menzionata del
16/12/2010 ha previsto la chiusura di tre punti nascita: Fabriano, Osimo e San Severino Marche e Civitanova
(qui era, perché Civitanova è stato chiuso). Tenuto conto che in altri paesi europei come Austria, Germania,
Svizzera da tempo si sono fatte scelte più flessibili rispetto a territori montani e/o scarsamente popolati; il
territorio montano della provincia di Ancona con i Comuni di Cerreto D’Esi, Fabriano, Genga, Sassoferrato,
Serra San Quirico ha una popolazione di circa 47.876 abitanti di cui 5.475 stranieri, circa l’11% distribuita su
un areale complessivo di 677,04 Kmq2con una densità di 78 abit/Km2; piccoli centri abitati sono distribuiti su
tutta la fascia collinare submontana e montana, pertanto ogni Comune ha una miriade di località e frazioni da
servire. Il Comune di Fabriano ne conta in totale 60 e le distanze di queste dal centro sono comprese tra i
circa 10 Km di Albacina, San Donato, Viacce, Vallemontagnana, i 30/35 km di Sant’Elia, Grotte di
Precicchie, Precicchie, i circa 20 di Camponocechio, e dislivelli altimetrici compresi tra le quote minime dei
286 di Borgo Tufico ai 936 di Poggio San Romualdo. Il Comune di Sassoferrato ha la popolazione diffusa su
47 frazioni con altitudini che arrivano fino ai 715 m s.l.m. di Montelago. Il Comune di Serra San Quirico
conta 13 frazioni e quello di Genga 36 frazioni con altitudini tra i 300 e 450 metri; tutto il territorio è
caratterizzato da una difficile viabilità interna, questa non migliora sulla via di collegamento principale SS76
attualmente interessata anche dai cantieri della Quadrilatero oltre i continui lavori di ripristino e
manutenzione, strettoie, cambi di direzione, esondazioni del Fiume Esino nel tratto parallelo alla SS76 nei
pressi di Camponocecchio e la presenza di almeno 11 gallerie nel primo tratto in direzione Ancona sono
causa di frequenti e lunghe interruzioni del traffico per incidenti anche mortali. La situazione è resa ancora
più problematica nel periodo autunno-inverno a causa di nebbie, gelo e neve; il presidio ospedaliero “E.
Profili” è punto di riferimento per tutto il comprensorio montano così come descritto; il suo punto nascite
dispone di guardia ostetrica h24, assicura assistenza pediatrica, guardia h24 anestesiologica e rianimatoria
con due anestesisti sempre presenti; vanta il più basso numero di tagli cesarei della Regione a partire dal
1991. Il Governo italiano si è espresso in merito ad una interrogazione a risposta immediata presentata in
Commissione XII Affari Sociali, seduta n. 452 di mercoledì 1 luglio 2015, aprendo alla possibilità della
persistenza dei punti nascita in deroga al volume minimo di 500parti/anno in caso di situazioni orografiche
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critiche, ovvero in presenza di aree geograficamente disagiate, a condizione che in tali strutture siano
garantiti tutti gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza previsti per le unità operative ostetriche e
neonatologiche/pediatriche di primo livello e che vengano assicurate le soglie di qualità e di sicurezza
stabilite dall’accordo Stato-Regione del dicembre 2010 e dai successivi atti normativi e di regolamentazione
statale e regionale che permettano il parto in condizioni di sicurezza; la Ministra Beatrice Lorenzin in data 11
novembre 2015 ha firmato il Decreto che concede la possibilità di deroga a quanto previsto dall’Accordo
Stato-Regione del 16/12/2010 in merito alla possibilità di mantenere aperti punti nascita con volumi di
attività inferiori ai 500 parti/anno su richiesta avanzata dalle Regioni al Comitato Percorso Nascite Nazionale
che si esprimerà entro 90 giorni dalla richiesta. Considerato che: tutti i Comuni montani della provincia di
Ancona compresi nell’Area Vasta 2 sono territori disagiati per motivi geografici, di viabilità e fortemente
colpiti dalla crisi economica con tassi di disoccupazione più alti della media nazionale che crea una disparità
nell’accesso ai servizi, quali la sanità, e alla nascita in condizioni di sicurezza; il presidio ospedaliero
garantisce un punto nascita dove viene assicurata la Guardia Ostetrica h24, assistenza pediatrica continua,
guardia anestesiologica h24 ed è territorio montano di confine; già il 23/02/2015 il Ministero della Sanità,
accertati i livelli standard nazionali per qualità e quantità ha concesso a 4 punti nascita sotto i 500 parti/anno
della Regione Toscana di rimanere aperti per l’eccezionalità legata al basso numero di abitanti e il disagio
delle aree montane. Sono i reparti di maternità di Barga, Piombino, Portoferraio e Bibiena; l’eccezionalità è
stata concessa con un accordo con il Ministero in base al quale la Regione garantisce la dotazione di
personale, attrezzature e protocolli operativi che li mettono al pari con i punti nascita di ospedali sopra i 500
parti/anno. Ritenuto che: la Regione già fornisce un reparto di ginecologia ed ostetricia in grado di garantire i
parametri standard di sicurezza in quanto ben organizzato con personale, attrezzature e servizi h24; il punto
nascite del presidio ospedaliero “E. Profili” di Fabriano potrebbe diventare il sicuro riferimento di un
territorio montano più ampio, interprovinciale, da Pergola a Matelica; alla luce di quanto sopra esposto si
rende necessario un approfondimento per aggiornare e rivedere una più equa distribuzione e modalità
organizzative dei punti nascita, più flessibili rispetto alla soglia dei 500 parti/anno e più rispondente alle
esigenze e alle caratteristiche del territorio, Il Coordinamento per la difesa del Punto Nascita del
comprensorio montano dell’area Vasta 2 chiede al Governatore della Giunta Regionale Marche Assessore
alla Sanità di sottoscrivere e far proprio il presente documento al fine di: concedere una proroga alla chiusura
del punto nascite; mantenere la Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia e la Unità Operativa
Semplice di Isteroscopia; mantenere la Unità Operativa Complessa di Pediatria e la Unità Operativa
Semplice di Neonatologia e la Unità Operativa Semplice di Medicina Scolastica nella nuova organizzazione
dipartimentale dell’Area Vasta 2 in riferimento al Dipartimento Materno Infantile; avanzare al Ministero
della Sanità richiesta di deroga alla chiusura del punto nascite del Presidio Ospedaliero Montano di Fabriano
“E. Profili”.” Mi pare che raccolga tutte le istanze che sono emerse, questa del comitato è una nota utile da
mandare al Presidente Ceriscioli e a tutti i Consiglieri Regionali, perché credo che sarà opportuno che tutti
quanti ne abbiano contezza. Io non ho altro da dire.
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PRESIDENTE: Procediamo adesso con la votazione dell’ordine del giorno così come è stato modificato
prima dal titolo, anche esso modificato, “ordine del giorno per il mantenimento punto nascita presso
l’ospedale di Fabriano”. Non do lettura, l’ha fatto prima il Sindaco, delle modifiche che ci sono, per cui
passiamo alla votazione di questo ordine del giorno. La votazione è aperta. Presenti 21, favorevoli 21,
astenuti nessuno e contrari nessuno. L’ordine del giorno è approvato.
VOTAZIONE
PRESENTI: 21
VOTANTI: 21
FAVOREVOLI: 21
CONTRARI: 0
ASTENUTI: 0
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
Eventi calamitosi del novembre 2013. Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ex art. 194,
comma 1, lett. a) del D. Lgs. 267/2000 - Proposta n. 20 del 14/07/2015
PRESIDENTE: Iniziamo finalmente la trattazione degli argomenti urgenti. Il punto n. 5 dell’ordine del
giorno, proposta n. 20 del 14.7.2015: eventi calamitosi del novembre 2013. Riconoscimento legittimità
debito fuori bilancio ex art. 194, comma 1, lett. a) del D. Lgs. 267/2000. Illustra l’Assessore Tini.
ASS. TINI: Grazie, Presidente. Mi corre l’obbligo di dire prima di iniziare che di tutti questi debiti fuori
bilancio questa sera anche per dar seguito a ciò che si è detto in Commissione faremo la proposta 20, la
proposta 40 e la proposta 47. Sono le tre proposte per le quali sono pervenuti i pareri del Collegio Sindacale,
che penso i Consiglieri Comunali hanno. Chi non li avesse basta che ce li chiede e facciamo le fotocopie.
Questo lo dico per correttezza, perché noi ci eravamo lasciati giovedì scorso se non vado errato che questa
sera avremmo fatto esclusivamente i punti per i quali tutti i documenti sarebbero pervenuti regolarmente.
Detto questo, passo al punto 5, che già il Presidente ha illustrato. Questo non è un debito fuori bilancio. Di
positivo c’è questo a differenza di tanti debiti fuori bilancio che abbiamo riconosciuto, questo è un debito
fuori bilancio che non va a caricarsi sulle tasche dei cittadini fabrianesi. È la sistemazione amministrativa di
una vicenda che è partita dal 10 al 17 novembre 2013 in occasione di forti piogge c’è stato uno sversamento
del laghetto di Moscano grossomodo, Bellaluce, che ha creato dei danni a delle famiglie. L’ufficio tecnico
fece degli interventi e questi interventi ammontano a complessivi 42.000 €. Questi soldi sono stati
riconosciuti e versati dalla Regione, perciò non sono soldi a carico dei cittadini fabrianesi. Questa sera non
facciamo altro che sistemare contabilmente e a livello amministrativo questa pratica. Io non la faccio tanto
più lunga, perché già ne abbiamo parlato in Commissione. Il collegio sindacale ha espresso parere
favorevole, con il solito discorso di inviare la presente determinazione alla Procura della Corte dei Conti per
i provvedimenti di loro competenza, come è per legge. Come già detto, tutti i debiti fuori bilancio, anche
questi finanziati dalla Regione, vanno comunque mandati alla Corte dei Conti. Se sono necessari ulteriori
chiarimenti sono a disposizione. Grazie.
PRESIDENTE: Arcioni per richiesta di chiarimenti.
CONS. ARCIONI: Grazie, Presidente. Questo è considerato un debito fuori bilancio. Qualora emergano
delle responsabilità dirette sull’evento questi importi il Comune li recupera o no?
PRESIDENTE: Ci sono altre richieste di chiarimenti? Assessore Tini per i chiarimenti.
ASS. TINI: Se la Corte dei Conti dovesse ravvedere un danno erariale, perciò apre un procedimento, alla
chiusura del procedimento è chiaro che si dà seguito a quello che ci dirà la Corte dei Conti. Il Comune ha
fatto l’intervento, ha sostenuto delle spese, queste spese sono state comunicate alla Regione e la Regione ha
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provveduto a darci il finanziamento al 100% e pertanto alla fine c’è un danno della Regione più che del
Comune. Comunque sia è sempre un ente locale, sono sempre soldi pubblici. La competenza è della Corte
dei Conti e aspettiamo le loro eventuali determinazioni.
PRESIDENTE: Il Segretario per un’integrazione.
SEGRETARIO: Giusto per chiarezza ulteriore. Su questo punto, come anche in generale tutte le fattispecie
di riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio, ex art. 194, una volta che il Consiglio Comunale
approva la delibera viene trasmessa per legge alla Procura della Corte dei Conti. Spetta alla Magistratura
Contabile Procura della Corte dei Conti di eventualmente accertare la responsabilità personale dei soggetti
all’interno dell’ente. Se accerta la responsabilità viene aperto un procedimento a carico dei soggetti ritenuti
responsabili e poi si apre un giudizio davanti alla Corte dei Conti stessa, che poi si potrà concludere con la
condanna, con l’assoluzione, a seconda delle dinamiche che conosce il giudizio contabile. Non è quindi il
Comune ad accertare la responsabilità amministrativo-contabile, spetta all’organo magistratuale che è la
Corte dei Conti istituzionalmente preposta a questo scopo. Spero di aver fornito il chiarimento.
CONS. ARCIONI: Volevo sapere lo stato dell’arte delle perizie che sono state fatte oggi, se sono già state
riscontrate responsabilità relativamente all’evento.
SINDACO: C’è quel contenzioso che si è generato. Qui lo sversamento del laghetto come sapete ha creato il
vulnus, l’acqua si è riversata sulla ferrovia, ha colpito le case e compagnia bella. Noi abbiamo fatto un
esposto per accertare le responsabilità. La proprietà del laghetto ha sostenuto, qui ci sono delle perizie
geologiche, perché che è successo? Loro asseriscono che la frana che è caduta nel laghetto e ha generato la
fuoriuscita dell’acqua non è dovuta agli eventi atmosferici, ma è dovuta alla rottura di un tubo dell’acqua di
Multiservizi. Noi abbiamo detto la causa sarà contro Multiservizi nel caso, noi siamo lì come terzi, però
abbiamo dovuto costituirci, mettere un avvocato, spese, per accertare che se fosse di Multiservizi non è di
responsabilità nostra, se fosse per un’errata costruzione o quant’altro è del direttore lavori, credo che sia un
laghetto costruito su autorizzazione regionale per un laghetto irriguo, quindi non ritengo che il Comune sia
dentro questi percorsi. Nel caso la Regione potrebbe, una volta accertata la responsabilità dell’uno o
dell’altro, dire io ho pagato per quei danni X, ti richiedo quello che mi devi. Dovremmo però stare
abbastanza tranquilli, spero, non lo so, perché poi alla fine ti chiamano tutti in causa.
PRESIDENTE: Se non ci sono altre richieste mettiamo in votazione l’atto. La votazione è aperta. La
votazione è chiusa: presenti 22, votanti 22, favorevoli 14, astenuti 0, contrari 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani,
Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
VOTAZIONE
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PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
ASTENUTI: 0
PRESIDENTE: Votiamo adesso l’immediata esecutività dell’atto. La votazione è chiusa: presenti 22, votanti
22, favorevoli 14, astenuti 0, contrari 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni,
Romagnoli)
VOTAZIONE immediata esecutività
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
ASTENUTI: 0
PRESIDENTE: L’atto è immediatamente eseguibile.
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Lavori di somma urgenza per la sostituzione dei pali della pubblica illuminazione pericolanti in via
Broganelli, via Tommasi, Via B. Croce e via Brodolini; Provvedimento di riconoscimento di legittimità
del debito fuori bilancio ai sensi degli artt. 191, comma 3, e 194, comma 1, lett. e) del D. Lgs. 267/2000 -
Proposta n. 40 del 12/11/2015
PRESIDENTE: Passiamo al punto successivo, il punto n. 6, la proposta n. 40 del 12.11.2015: lavori di
somma urgenza per la sostituzione dei pali della pubblica illuminazione pericolanti in via Broganelli, via
Tommasi, Via B. Croce e via Brodolini; Provvedimento di riconoscimento di legittimità del debito fuori
bilancio ai sensi degli artt. 191, comma 3, e 194, comma 1, lett. e) del D. Lgs. 267/2000. Illustra l’Assessore
Tini.
ASS. TINI: Questo invece è a carico del bilancio del Comune. Già nell’assestamento che abbiamo fatto a
novembre le risorse necessarie sono state inserite, l’opera è finanziata. Ho letto sulla stampa che si parlava di
questi atti e di ulteriori spese. Non sono ulteriori spese. Sono tutte spese già finanziate e codificate con
l’assestamento di novembre sia questi punti qui che tutti gli altri punti successivi quando li faremo. Detto
questo il 15 ottobre l’ufficio tecnico ha rilevato che c’erano dei pericoli per alcuni pali in Via Tommasi, in
Via Broganelli, i pali della luce che alcuni erano caduti e alcuni stavano per cadere. L’ufficio tecnico ha fatto
un verbale di somma urgenza, se poi volete saperne di più mi pare che l’architetto sia presente qui. Siccome
abbiamo fatto in tempo, siccome era il 15 ottobre, con l’assestamento abbiamo messo le risorse necessarie,
abbiamo dato i PEG agli uffici il 4 dicembre e questa sera concludiamo l’iter e il Consiglio Comunale deve
fare un atto di riconoscimento del debito. Anche in questo caso abbiamo il parere favorevole del Collegio
Sindacale. Con la stessa storia di prima come tutti i debiti fuori bilancio, ripetiamo sempre quello, tutta la
documentazione andrà inviata alla Corte dei Conti per eventuali danni erariali se si ravviseranno le
condizioni. Questo intervento è parziali, abbiamo molti pali della luce in queste condizioni, però quando
l’Amministrazione viene a conoscenza di un pericolo che può succedere qualcosa di antipatico siamo
intervenuti anche in maniera forse limitata, però siamo intervenuti e le risorse sono state trovate con
l’assestamento di novembre. Mi fermo qua.
PRESIDENTE: Per i chiarimenti si è prenotato il Consigliere Arcioni.
CONS. ARCIONI: Grazie, Presidente. Io su questa cosa qui volevo solo un chiarimento relativamente a
quanti anni avevano questi pali e soprattutto la normativa cosa prevedeva relativamente al materiale e alla
modalità di installazione.
CONS. URBANI: Grazie, Presidente. Chiarimenti su questi lavori di somma urgenza, è quello che c’è
scritto nell’atto è veramente preoccupante perché cadono i pali... che i pali sono caduti entrambi a causa di
un cedimento del supporto fortemente corroso alla base che ne aveva assottigliato sia esternamente che
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internamente lo spessore del metallo e quindi ridotto drasticamente la resistenza del supporto, il vento debole
che spirava in quel momento è stato la causa scatenante di una situazione ... un vento debole fa cascare i pali
della luce. Pensa se era forte. È vero che vedo qui scritto che non erano zincati, erano verniciati ma è
veramente preoccupante che un vento debole butta giù i pali della luce, perché allora erano talmente corrosi,
talmente rovinati che non ci accorgiamo, ma se ammazzavamo un cristiano, una cristiana o un bambino che
succedeva? Le responsabilità qui di chi sono? Non lo so, ma leggendo questa cosa qui se succede una cosa
come questa in un’azienda privata si va davanti al Giudice e ti becchi sicuramente una condanna di quelle
esemplari. Concludo questo mio intervento. È un po’ come è successo per gli alberi, cade un albero e allora
somma urgenza e si interviene, ma qui casca giù e ci prende qualcuno la corrente, nella base di questi pali ci
passerà dentro pure il cavo della corrente che alimenta l’illuminazione, si corrode pure quello, va a massa,
uno rimane attaccato lì. Da quello che è scritto in questa premessa siamo messi male, perché andavano
riparati, per carità, però arriviamo che cadono. La manutenzione non esiste? La verifica per la sicurezza dei
cittadini non esiste? Ci accorgiamo dopo. Sono cascati i pali e allora li andiamo a guardare tutti quanti e ci
accorgiamo che erano tutti quasi corrosi perché così è scritto. Poi dopo l’intervento è stato fatto in via
Tommasi, in via Broganelli. In via Tommasi c’erano 11 pali, c’era un’accentuata corrosione alla base nella
zona a contatto con il terreno che riduceva la resistenza proprio dove si concentrano le spinte orizzontali. In
alcuni casi la corruzione era passante, ossia si vedeva dalla parte opposta, è preoccupante.
ARCH. EVANGELISTI: Consigliere Arcioni, può ripetere la prima parte della domanda che stavo leggendo
una cosa?
CONS. ARCIONI: Chiedevo relativamente a questi pali da quanti erano installati e che normativa avevano
di riferimento rispetto alle caratteristiche perché quello che diceva Urbani, cioè la mia non è una domanda
buttata là, è una domanda perché c’è una normativa che non so se a quei tempi già si faceva riferimento a
questa normativa che è la UNI EN 40, che parla chiaramente delle caratteristiche tecniche che devono avere
questi pali, quindi la resistenza alla spinta del vento, la sollecitazione meccanica, la resistenza alla
corrosione, minime esigenze di manutenzione, dimensioni proporzionate e una finestra di ispezione. Io vorrei
capire se stiamo parlando di manufatti, che rispondevano a questo tipo di normativa.
ARCH. EVANGELISTI: I manufatti in questione sono stati installati circa trenta anni fa. La normativa
adesso è cambiata, ma quella volta era in vigore lo stesso tipo di normativa, che comunque prevedeva
l’installazione di pali verniciati e qui ovviamente prevedeva anche cadenze di manutenzione e di ispezione.
Nel particolare anche per rispondere al Consigliere Urbani, così faccio tutta una risposta, noi abbiamo la
mappatura di tutti i punti luci e abbiamo fatto l’anno scorso con le risorse che avevamo a disposizione e
quindi risorse interne solo un’ispezione visiva su tutti i 7.800 pali. I pali in questione che sono caduti erano
mappati con il verde e quindi dall’ispezione visiva dell’anno corso non era emerso nessun tipo di criticità,
mentre sono mappati altri pali da sostituire o da revisionare. Un’ispezione seria si può condurre, noi abbiamo
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chiesto un preventivo a un’azienda specializzata per condurre una ispezione seria sui nostri pali della luce e
vengono richiesti 70 € a palo, perché va fatta un’ispezione particolare. Adesso io ho scritto una parte del Dup
anche d’accordo con l’Amministrazione e prevedrei questo mappaggio più preciso dello stato dei pali della
pubblica illuminazione anche per poter con cognizione fare eventualmente delle previsioni di bilancio o
aderire ad alcune convenzioni con delle Esco che si propongono di gestire la pubblica illuminazione con
risparmi conseguenti all’installazione dei punti luce a led, meccanismo che consentirebbe di sostituire anche
e monitorare tutti i pali della pubblica illuminazione. ... (intervento fuori microfono) 7.800 circa. L’ispezione
visiva l’abbiamo già fatta noi e l’abbiamo mappata. Le aziende che fanno questo monitoraggio chiedono
questa cifra per il monitoraggio completo del palo della illuminazione con dei meccanismi anche di tipo
radiografico sostanzialmente perché la ruggine inizia dal dentro del palo, uno non la vede finché non perfora
il palo. Altro sistema che stiamo studiando è quello di concedere l’appalto della pubblica illuminazione a
delle società Esco che operano con i risparmi derivanti dall’efficientamento energetico e nell’ambito di
queste convenzioni è prevista sia la verifica dei pali che l’eventuale sostituzione dei pali ammalorati, oltre
che dei corpi illuminanti. Stiamo lavorando e abbiamo elaborato una proposta che l’Amministrazione già
conosce e quindi stiamo valutando questa opportunità.
CONS. ARCIONI: Io volevo semplicemente sollecitare una cosa al dirigente, relativamente al fatto che se la
normativa effettivamente 30 anni fa era la stessa di oggi il palo doveva essere previsto zincato, esternamente
ma anche internamente e con un collare di salvataggio della base, questo è quello che prevede la normativa.
Io vorrei che fosse fatta una verifica e per richiamare eventualmente la responsabilità a chi ha installato dei
pali non a norma, perché io credo che sia indispensabile questo.
ARCH. EVANGELISTI: Questa è una verifica che non riesco a fare adesso nell’istantaneo ma che magari
ne daremo comunicazione anche al prossimo Consiglio Comunale.
CONS. URBANI: Volevo chiedere una cosa: nell’eventualità che questo lavoro viene dato in appalto per
quanti anni?
ARCH. EVANGELISTI: Le valutazioni sono diverse perché innanzitutto stiamo valutando quant’è il
risparmio immediato per l’ente rispetto alla bolletta della energia elettrica, perché i vantaggi devono essere
più di uno, sia un risparmio immediato sulla spesa corrente perché ovviamente il risparmio che la Esco o la
società consegue va suddiviso con l’Amministrazione, in risparmi sulla bolletta e quindi risparmi immediati
e sull’efficientamento e la sostituzione del palo. Ci sono proposte che variano dai 6-7 fino ai 15 anni, con
diverse modalità di risparmio e diverse entità di investimento, quindi noi stiamo valutando più di una
proposta per mettere a confronto ed eventualmente decidere se aderire alle proposte che hanno visto
convenzioni Consip oppure fare delle gare in autonomia, non aderendo alla convenzione Consip. Stiamo
quindi lavorando, abbiamo raccolto una serie di dati, li abbiamo elaborati e adesso li proporremo come
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ufficio prossimamente credo all’inizio dell’anno anche alla Giunta per giudicare qual è il percorso più
conveniente sostanzialmente. C’è la soluzione A per cui uno aderisce a chi si è aggiudicata la convenzione
Consip per l’area del centro Italia, per cui l’azienda è già individuata ed ha un contratto già chiuso con la
Consip per cui uno decide di aderire se la proposta la ritiene conveniente oppure procede autonomamente
con una gara mettendo come base d’asta delle condizioni che devono essere più vantaggiose di quelle della
convenzione Consip.
CONS. URBANI: Ho fatto questa domanda perché un tempo bisognerà che ci sia nella convenzione che
facciamo perché sennò uno non si spiega, adesso arriva uno, che ci fa pagare la corrente di meno, che si
assume l’onere di guardarsi 7.000 e passa pali, che ce li cambia pure, è Babbo Natale questo? Chi è questo?
Io vorrei capire nel momento in cui facciamo questa gara poterla verificare perché qui le opere di
beneficienza non le fa nessuno, io vorrei capire quanto è alla fine eventualmente il risparmio che otterremo
vero perché un’azienda che si prende in carico 7.000 punti luce che magari da 30 anni ridotti in questo modo
io penso che da qualche parte l’utile deve scappare fuori. Sarà di più di quello che avremmo sostenuto noi?
Sicuramente. ... (intervento fuori microfono) Mi sembra che il ragionamento porti a questo, Angelo. Siccome
non abbiamo i soldi allora dobbiamo dare un appalto che alla fine tra 15 anni se andremo a fare i conti forse
ci conveniva gestire a noi le manutenzioni dei pali perché tanto questo non è che farà l’arte per rimettere.
ARCH. EVANGELISTI: Queste convenzioni con le Esco funzionano in questo modo: l’eventuale Esco
aggiudicataria del servizio si intesta tutti i contatori della pubblica illuminazione e comincia a pagare da
subito delle bollette della corrente. Contemporaneamente fa degli investimenti perché sostituisce i punti luci
con dei punti luci a led e il Comune beneficia del risparmio che l’eventuale appalto genera sulla bolletta.
L’alternativa sarebbe contrarre due milioni di euro di mutuo, fare l’intervento e vedere quello che porta a 15
anni l’investimento.
CONS. BONAFONI: Sul problema dei pali, su quel settore ho una certa esperienza: se il blocco è fatto a
punta di diamante, il termine è questo, l’acqua scivola e va via. Oggi si trova il sistema più semplice: fare un
blocco, metterci un tubo di plastica dentro e poi il blocco viene più o meno spianato, tante volte addirittura
contiene l’acqua e succede quello che succede. Chiaramente con il palo zincato questo non succede ma con il
palo di ferro è facile che possa... è chiaro che con gli anni tutto si rovina però ci stanno dei pali, e questo lo
facevo in ferrovia, che sono messi in quel modo. Con la punta di diamante l’acqua scende e va via. Sarebbe
quindi opportuno che quando si fanno le gare di appalto si chiedessero i blocchi fatti a punta di diamante.
SINDACO: Intanto chiariamo subito una cosa: non è che noi potevamo utilizzare quei mutui per fare i punti
luci, quelli li avevano presi per fare i tetti, per fare una scuola, noi li abbiamo estinti e quindi potevi utilizzare
l’avanzo, ma non è che ci potevi fare un altro mutuo. Noi abbiamo fatto delle valutazioni, quei giorni che ci
sono stati i lampioni accesi di giorno, che succede? Buttano via i soldi! No. Si stava facendo un
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approfondimento sulla sicurezza dei punti luce perché queste analisi stanno comportando che noi avremo una
mappatura reale, concreta dell’efficienza e della vetustà dei rischi connessi al fatto di avere un impianto di
questo tipo. Noi già abbiamo portato dentro la manutenzione. Se voi vi ricordate noi abbiamo chiuso e non
rinnovato il contratto con Enel Sole, ci siamo riportati dentro la manutenzione e avete visto con quante
difficoltà l’abbiamo fatta perché noi abbiamo due operai e un’autoscala, che quest’anno è stata mandata al
collaudo ed è stata ferma un mese e mezzo con tutti i problemi connessi. Che cosa c’è oggi di vantaggio? Il
mercato nazionale ha stabilito tramite Consip, ci sono delle ditte che si sono aggiudicate delle aree del paese
a prezzi molto concorrenziali perché rispetto alle gare che gli ha fatto fare le Stato hanno fatto ribassi molto
consistenti. Queste ditte si stanno proponendo per gestire i servizi di illuminazione degli enti pubblici a un
prezzo prefissato dallo Stato. Tu non guadagni sulla bolletta, guadagni sull’investimento che ti fa
sull’impianto, guadagni sul miglioramento della qualità dell’esercizio della rete e guadagni sul fatto che ti
mettono i punti luce. Quanti te ne realizzano? Dipende dal rapporto che riesci ad instaurare con la ditta che
deve fare le attività. Oggi la Consip ha un lavoro, uno standard, il problema oggi è che andare fuori Consip
deve essere motivato molto bene perché ci sono i ricorsi su tutte queste gare. Se noi quindi volessimo fare un
mutuo, con due milioni di euro credo che potremmo rifare tutti i punti luce e metterli tutti al led, ma
2.000.000 € significa impegnare – e non li abbiamo oggi – 180-190.000 € di spesa corrente per pagare la rata
e bisogna fare un mutuo ventennale. Allora lo Stato ha già fatto questi conti e ti dice che se tu aderisci alla
convenzione Consip loro ti possono dare un quid in più che se lo giocano secondo come sono disposti i punti
luce, come c’è la gestione, come l’hai fatta fino ad oggi, qual è la qualità dei punti luce, dei pali e compagnia
bella. Adesso stiamo facendo un’analisi, perché ci sono arrivate più proposte: c’è quella Consip che ci dà uno
standard, un prezzo, un’attività e ce ne sono altre. Stiamo cercando di capire proprio facendo un
ragionamento finanziario qual è che ci conviene di più attivare nel tempo? Noi abbiamo già fatto una
sostituzione, qualche tempo leggevo guarda il Comune di, non ricordo il nome, ha fatto già 100 sostituzioni
di punti luce, noi ne abbiamo fatto 264 portati a led, abbiamo già tutta un’area (via Bozzi, via Nenni) portata
a led e abbiamo visto già il risparmio consistente che si può realizzare. Bisognerebbe trovare risorse per
poter fare l’operazione, cosa che è difficilissima. Andando nella gara Consip invece potremmo chiedere dei
benefici che non sono solo legati alla illuminazione, ma a farci fare degli interventi strutturali sugli impianti,
rigenerare i fili, cioè possiamo chiedere delle cose che a noi costerebbero oltre alla sostituzione del punto
luce, perché non c’è solo la sostituzione del punto luce in alcuni pali, c’è da sostituire l’impianto elettrico che
è vecchio, i fili consumati, mangiati a volte. I due operai che stanno lavorando sull’impianto hanno fatto un
bel lavoro, perché vi garantisco che quando l’abbiamo presa da Enel Sole c’era una situazione e oggi, se
dovessimo andare a Consip o a chi sia, lasciamo una situazione migliore di quella che abbiamo preso, a parte
la manutenzione dei pali che come si dice non l’abbiamo fatta, lo sapete. Io ricordo che si parlava prima di
Giunta di Merloni, siccome lavoro in questo Comune da tanti anni, ho visto fare i piani di illuminazione, ho
visto anche che erano venuti con delle macchinette che verniciavano pure i pali, mettevano questo braccetto
e verniciava. Il problema è tutto sulla manutenzione dei pali della luce come sugli alberi, perché dove riesce
a fare le analisi sai se l’albero ti cade o non ti cade, ma se non riesci a fare l’analisi non sai se ti cade o non ti
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cade. Dove arrivi con l’occhio a vedere che è ammalorato lo sostituisci e lo cambi. Qui infatti si sono resi
conto che ce ne erano altri da sostituire perché l’impianto era vetusto e in quella botta per non farli cadere
con una leggera brezzolina di vento si è deciso di sostituirli un po’ prima.
CONS. URBANI: Se fossero tutti i 7.000 e passa punti luce trasformati a led i 960.000 € di spesa corrente
che abbiamo a quanto si ridurrebbe?
ARCH. EVANGELISTI: Circa la metà. Un po’ più della metà perché il risparmio effettivo del led, anche se
per esempio si risparmia il 60% con la lampadina a led, in qualche caso anche il 65, una parte poi si perde
per la vetustà degli impianti, quindi circa la metà, 400.000 € all’anno.
CONS. URBANI: In 3-4 anni ce li avremmo ripagati e rinnovato l’impianto. Mi sembra di ricordare che nel
bilancio di previsione era scritto che il Comune di Fabriano aveva ancora una capacità per fare il mutuo di
1.700.000 € se non sbaglio. Se poi di spesa corrente ci costa 150-160.000 € e ne risparmiamo 350.000 non è
conveniente?
SINDACO: Intanto non lo possiamo fare così perché con lo spannometro non ci si acchiappa. Questa azione
si completa perché tu fai anche l’ammodernamento dei punti luce. Non devi considerare che investiamo due
milioni, compriamo le lampade e abbiamo un risparmio perché quando vai a sostituire una lampada e vedi
anche il palo che è rovinato devi sostituire anche il palo perché non è che puoi lasciarlo lì. Alcuni corpi
illuminanti vanno bene e alcuni vanno sostituiti d’emblée. Alcune linee elettriche sono da rivedere e alcuni
quadri sono da ricostruire perché sono troppo vetusti. Anche io pensavo cambiamo ed era fatto ,però mi sono
dovuto ricredere quando ho visto tutte le analisi che ha fatto l’ing. Baffetti sulle proposte che ci stanno
venendo per capire qual è la soluzione migliore. L’obiettivo è risparmiare risorse, dare una qualità più
efficiente ai cittadini della illuminazione pubblica. Questo è il primo obiettivo e qui c’è da lavorare.
CONS. PEVERINI: Solo un chiarimento da parte del Vice Sindaco visto che ha detto che è stata fatta una
variazione di bilancio per trovare la copertura su questa spesa, se non erro è per servizi parchi e giardini. È
parchi e giardini e quindi abbiamo tolto 18.500 € per un servizio che era di sicurezza. Mi accodo a quello che
ha detto il collega Urbani e quanto già ha sollecitato il dirigente. In realtà si vuole risparmiare ma poi se
andiamo a vedere questo debito fuori bilancio che ha trovato le coperture ma andiamo a ragionare su come è
stato gestito forse se veramente si è portata un’economicità per questo Comune siamo partiti da un prezziario
di 25.000 € e il prezziario certe volte non è il prezzo di mercato, è il prezzo massimo che fissa la Regione
Marche e poi abbiamo ottenuto un ribasso, non discuto. Quando si fanno questi interventi di somma urgenza
non portano mai economicità al sistema e al Comune. Io quindi inviterei, dato che lo dice anche il Segretario,
di ponderare e limitare questo utilizzo perché purtroppo si vanno a fare spostamenti di bilancio
nell’emergenza e come tutte le famiglie che intervengono nella emergenza non trovano mai la migliore
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offerta, ma trovano l’offerta dell’ultimo minuto e invece con una buona programmazione e con una buona
manutenzione ordinaria come magari già da più persone è stata sollecitata forse risparmieremo e non ci
troveremo ad affrontare spese all’ultimo minuto, spese senza forse un vero prezzo di mercato perché magari
con una partecipazione anche nella trattativa aperta avremmo potuto ottenere un ribasso migliore e magari
avremmo ottenuto anche una economicità per il Comune. Facciamo quindi un po’ più di manutenzione,
facciamo un piano di intervento valutato con le capacità del Comune, ma prima o poi bisognerà intervenire
perché sennò veramente ci ritroviamo a fare verbali di somma urgenza, fare spostamenti di capitoli di
bilancio, ma intervenendo all’ultimo minuto non si interviene nell’interesse comune perché ci troviamo ad
accettare ciò che ci passa il primo, l’offerta più veloce. Pertanto vi invito, come già fatto dal Segretario e
ripetuto, a ragionare sugli interventi che facciamo perché poi si rischia di non essere economici. Grazie.
CONS. ARCIONI: Se è venuto fuori nelle analisi che sono state fatte che l’intervento fatto con Enel Sole è
stato un intervento abbastanza disgraziato perché noi abbiamo dei vicoli di Fabriano che con tutto il rispetto
per gli abitanti del centro di Fabriano in trenta metri abbiamo 4-5 punti luce che fanno non giorno, di più.
Credo quindi che anche da quel punto di vista lì si possano ottimizzare molto le cose.
PRESIDENTE: Se non ci sono altri interventi metto in votazione l’atto. La votazione è aperta. La votazione
è chiusa. Presenti 22, votanti 22, favorevoli 14, contrari 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano,
Rossi, Arcioni, Romagnoli). L’atto è approvato.
VOTAZIONE
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
ASTENUTI: 0
PRESIDENTE: Adesso votiamo l’immediata esecutività. Presenti 22, votanti 22, favorevoli 14, contrari 8
(D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
VOTAZIONE immediata esecutività
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
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ASTENUTI: 0
PRESIDENTE: L’atto è immediatamente eseguibile
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Provvedimento giudiziale Corte d'Appello di Ancona del 10/06/2015 – liquidazione onorari CTU –
Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 194, comma 1,
lett. a) del D. Lgs. 267/2000 - Proposta n. 47 del 19/11/2015
PRESIDENTE: Come anticipato prima anche dal Vice Sindaco Tini, ci sono degli atti che vanno rinviati
perché il Collegio dei Revisori dei Conti che si è insediato recentemente non ha potuto esprimere il parere,
quindi saranno esaminati la prossima volta. Sono le 22.25, dobbiamo ancora fare due punti che sono urgenti.
Il punto n. 8, proposta n. 47 del 19/11/2015: provvedimento giudiziale Corte d'Appello di Ancona del
10/06/2015 – liquidazione onorari CTU – riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ai sensi e per gli
effetti di cui all'art. 194, comma 1, lett. a) del D. Lgs. 267/2000. Illustra l’Assessore Tini.
ASS. TINI: Questo è l’ultimo atto di riconoscimento come debito fuori bilancio. La velina n. 47, 1.900 € è
su una indennità di esproprio sulla quale si è creato un contenzioso e il Giudice, in attesa che tutta la
questione vada a compimento, ci ha condannato a pagare le spese per il CTU, nominato dal Tribunale, cosa
che facciamo con questo atto. Questa spesa non è una maggiore spessa, è già stata inserita nell’assestamento
di bilancio fatto a novembre. Penso che non sia meritevole di aggiungere tanto di più. C’è stata una
discordanza tra quanto l’ufficio aveva proposto al cittadino con l’esproprio e quanto voleva il cittadino e si
creata questa situazione, vedremo come andrà a finire. Per il momento riconosciamo il debito fuori bilancio
per la spesa per il CTU. Il collegio sindacale anche per questo atto ha espresso parere favorevole con la
stessa dizione della Corte dei Conti e quant’altro.
PRESIDENTE: Chi si prenota per i chiarimenti? Tutto chiaro. Benissimo. Apriamo la votazione. La
votazione è chiusa. Presenti 22, votanti 22, favorevoli 14, contrari 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini,
Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli).
VOTAZIONE
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
ASTENUTI: 0
PRESIDENTE: Adesso mettiamo in votazione l’immediata esecutività. Presenti 22, votanti 22, favorevoli
14, contrari 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
VOTAZIONE immediata esecutività
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PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 8 (D’Innocenzo, Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Rossi, Arcioni, Romagnoli)
ASTENUTI: 0
PRESIDENTE: L’atto è immediatamente eseguibile.
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Approvazione “convenzione tra l'Unione Montana Esino-Frasassi e i Comuni dell'Ambito Territoriale
Sociale 10 per l'esercizio associato della funzione di progettazione e gestione del sistema locale dei
servizi sociali” - Proposta n. 55 del 09/12/2015
PRESIDENTE: Passiamo adesso all’esame dell’atto n. 12, proposta n. 55 del 09/12/2015, approvazione
“convenzione tra l'Unione Montana Esino-Frasassi e i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 10 per
l'esercizio associato della funzione di progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali”. Illustra
il Sindaco.
SINDACO: Con questo atto torniamo all’antico: i servizi erano stati gestiti a livello di Ambito e con la
Comunità Montana alcuni anni fa, poi per una scelta diversa furono messi all’interno dell’Ambito e
appoggiati sul Comune di Fabriano. Questo atto ha una valenza politica importante, andiamo a decidere di
gestire insieme nella Unione Montana che purtroppo non ha la sua completezza perché mancando Genga non
possiamo fare direttamente con l’Unione ma dobbiamo andare in convenzione, però ci consente di gestire
tutti i servizi sociali associati in una gestione associata. Qual è uno dei vantaggi che possiamo riscontrare? Il
primo è che escono dal patto di stabilità per noi e quindi per noi diventa importante. I Comuni si impegnano
ad anticipare prima le risorse e non c’è più questo travaso di fondi che arrivano in Regione, vengono passati
al Comune, il Comune li passa ai Comuni aderenti all’Ambito e poi alla fine c’è la rendicontazione e con la
rendicontazione... un giro di carte che si può evitare gestendo insieme in convenzione con l’Unione Montana
questo servizio. I Comuni invece metteranno le risorse dall’inizio. Ci sarà una maggiore chiarezza. Devo dire
che questo atto è stato gestito insieme con tutti i Comuni dell’Ambito, anzi hanno apprezzato questa idea che
il Comune di Fabriano svolge il ruolo di capofila ma non si appropria della gestione dell’Ambito, ma anzi la
condivide insieme agli altri in un organismo in cui la gestione è paritaria perché noi lì contiamo una testa un
voto e quindi Fabriano conta come gli altri Comuni. Credo che questo sia un elemento importante e da
valutare. Come avete visto c’è una ricognizione dei servizi che stiamo svolgendo e che contiamo di svolgere
anche nei prossimi anni, ancorché non tutte le risorse saranno disponibili da parte della Regione e quindi
alcune rivisitazioni sui servizi sociali andranno fatte obbligatoriamente. Nel 2016 so che ci saranno momenti
anche complicati specialmente nella gestione del prossimo bilancio, perché non ci sono tutte le risorse che
noi preventivavamo che ci potessero essere. La Regione Marche ha avuto un taglio di 170.000.000 € su un
bilancio di 400.000 e quindi capite che da qualche parte ha sfogato. Fortunatamente nei servizi sociali manca
un 15-20%. Noi abbiamo coperto il 2015, nel 2016 ci sono standard diversi che sono stati individuati dalla
Regione, ci sono azioni che debbono essere fatte di concerto con la spesa sanitaria perché una parte della
disabilità è riconosciuta come spesa sanitaria e i criteri sono diventati molto stretti e molto stringenti. Avremo
qualche problema. Stiamo cercando di gestirli e chiaramente se ci si conferma la possibilità di fare un mutuo
per pagare la causa Penzi e non ci sono altre sentenze in arrivo (stiamo facendo una cognizione serrata sulle
cause che possono andare a sentenza) se possiamo contrarre un mutuo ce la facciamo a non andare in
dissesto, quindi a non dover tagliare tutte le spese che non sono considerate dovute per legge e per contratto.
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Se invece la situazione si complica, credo anche che questa soluzione di aver messo i servizi sociali
all’interno della Unione Montana può creare una situazione migliore per l’andamento di questi servizi. Io
spero che questo porti a un risultato, ve lo dico qui c’è un risultato di lavoro, di tempo importante, però
quindi che mi interessa è il dato politico d’insieme. Se è passato l’emendamento alla Camera che prevede
che per le Unione ci sono 40.000.000 € noi quest’anno come Unione Montana abbiamo preso 50.000 € dallo
Stato per i servizi che abbiamo in comune e contate che sono la Protezione Civile, abbiamo messo insieme
un po’ di vigilanza urbana, la stazione unica appaltante e un altro paio di servizi non essenziali. Io credo che
se noi riuscissimo invece a mettere insieme tre-quattro servizi essenziali, quelli veri, di sostanza, potremmo
ottenere dallo Stato un contributo significativo e molto rilevante. È su questo che possiamo giocare anche il
futuro del Comune, perché in una razionalizzazione e integrazione dei servizi probabilmente riusciamo a
superare anche i momenti di difficoltà sostenuti da questi contributi che vengono dati perché i Comuni si
associno e si uniscano. Addirittura alle fusioni viene riconosciuto il 40% del contributo che lo Stato dava nel
2010. Ciò significa che mi pare che erano 10.000.000, sono 4.000.000 € che è una cifra che per noi sarebbe
spropositata in caso di fusione. In caso di Unione si prende di meno, mi pare intorno al 20-25%, però sono
sempre tante risorse che potrebbero essere messe a disposizione dei cittadini rinunciando a un pezzetto di
quello che viene chiamato “potere amministrativo” di cui si potrebbe fare a meno se le cose si fanno insieme.
Questo è un passo importante, ve lo dicevo già da tempo, ci siamo arrivati. È tutto pronto, così si può fare
tutto all’inizio andando con il principio della contabilità armonizzata a bilancio dell’anno nel nuovo anno. Se
ci sono domande ulteriori c’è qui Lamberto Pellegrini che è il coordinatore d’Ambito, la dottoressa Buschi
che è la dirigente dei servizi, dove posso rispondere io rispondo, altrimenti....
PRESIDENTE: Richieste di chiarimenti? Urbani.
CONS. URBANI: Io volevo capire una cosa
SINDACO: Ringrazio anche l’Assessore Saitta. Purtroppo non mi sono ricordato di dirlo, ma ha avuto un
lutto ed è fuori per una zia che poi aveva raggiunto la veneranda età di 103 anni, però gli è venuta meno e
quindi è in Sicilia per le esequie.
CONS. URBANI: Volevo chiedere una cosa: la pagina non c’è, schede tecniche dei servizi, qui c’è tutta una
serie di descrizioni, servizi generali di ambito, servizio socio professionale, ossia tutti i servizi che farà,
questo è già tutto concordato che viene trasferito là dentro? ... (intervento fuori microfono) e chi svolgerà
questi servizi?
SINDACO: Quelli di prima spero, che non mi vanno via tutti, perché paghiamo 1.300.000 € circa all’anno.
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CONS. URBANI: Sono sincero, non l’avevo letta questa perché non ho avuto tempo, però vedendo tutti i
servizi che ci sono sarebbe bene ... io mi scuso di non averla letta sinceramente. ... ( intervento fuori
microfono) Parla con il microfono, non si sente.
SINDACO: Questi servizi che leggi qui sono quelli che attualmente facciamo, che sono in capo all’Ambito
gestito dal Comune di Fabriano. Li passiamo alla Unione Montana in convenzione perché così vanno a
gestione della Unione Montana. È la convenzione. ... (intervento fuori microfono) abbiamo il coordinatore
che uscito dal personale del Comune di Fabriano, fa il coordinatore d’Ambito, gli altri (sono due persone) è
personale che viene spesato dalle spese per la gestione dei servizi ... (intervento fuori microfono) Gli appalti
passano tutti a gestione dell’Unione Montana.
DOTT.SSA BUSCHI: Abbiamo fatto degli appalti che sono gestione associata di questi servizi e quindi non
cambia niente. Quando abbiamo fatto gli appalti dell’Ambito ricomprendeva i 5 Comuni e quindi non
cambia niente. Qui cambia la figura di Fabriano che non è più capofila, ma diventa l’Unione Montana
capofila dei cinque Comuni. I contratti passano in automatico all’Unione Montana, in cui quota parte ogni
Comune paga il suo. Attualmente è già concepito così. Tutti i servizi dell’Ambito sono sempre stati fatti con
gestione con appalti di tutti e cinque i Comuni, non singolarmente e quindi i capitolati già ricomprendono i
servizi dei 5 Comuni e quindi non cambia niente rispetto ad oggi. Queste sono attività che l’Ambito oggi sta
già facendo presso i cinque Comuni. È solo Lamberto Pellegrini che avrà da parte del Comune di Fabriano
un distacco presso l’Unione Montana come coordinatore. È solo la figura interna per esempio adesso c’era il
comitato dei sindaci, poi l’Ambito ha sempre un ufficio di piano. A questo punto il comitato dei sindaci sarà
operativo presso la sede della Unione Montana, ma non cambia niente. Esiste sempre il comitato dei sindaci,
l’ufficio di piano e nell’ufficio di piano fanno parte i responsabili di tutti e cinque i Comuni, tanto che questa
convenzione è stata fatta dai 5 responsabili di tutti i Comuni, dai ragionieri dei cinque Comuni e dai Segretari
dei cinque Comuni, compreso Genga. Nella legge regionale nell’Ambito è ricompreso anche Genga, è nella
Unione Montana che Genga non ha aderito perché sennò nel regolamento che avevamo fatto all’epoca
sarebbe stata una gestione in automatico.
SINDACO: Se Genga fosse stata nell’Unione Montana avremmo passato le funzioni all’Unione Montana e
non avremmo dovuto fare la convenzione. Perché abbiamo insistito tanto a fare i cinque Comuni?
CONS. PEVERINI: Un chiarimento all’articolo 10, comma 5: “il riparto della spesa a carico dei Comuni
avviene per quote proporzionali al numero dei residenti computati al 31 dicembre dell’anno precedente. Sono
fatte salve le spese per servizi, progetti ed iniziative le cui modalità di riparto sono definite di volta in volta
dal Comitato dei Sindaci”, un chiarimento e poi faccio la seconda domanda eventualmente. Scusate, qual è la
domanda? Sono fatte salve le spese per servizi, progetti e iniziative.
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
DOTT.SSA BUSCHI: Sono le spese della gestione proprio dell’Ambito, quindi del personale dell’Ambito.
CONS. PEVERINI: E questo lo decide il Comitato dei Sindaci?
DOTT.SSA BUSCHI: Sì. Come è sempre stato, anche oggi è stato così, non cambia niente rispetto a prima.
Rispetto a quello che si fa attualmente non cambia niente.
SINDACO: Tutti i rapporti li gestisce il Comitato dei Sindaci con la struttura che c’è adesso. Quella struttura
passa alla Unione Montana, perché noi sgraviamo del patto di stabilità il Comune di Fabriano ... (intervento
fuori microfono) l’Unione Montana è esente dal patto di stabilità, mentre noi siamo soggetti e quindi già
esce. Non c’è un trasferimento di denaro da A a B. Non entra nel nostro patto, sta fuori patto, perché
l’Unione sta fuori patto e questo è il vantaggio tecnico. Il resto della nostra gestione unitaria che c’è sempre
stata e che ha favorito i rapporti sociali e quello che abbiamo costruito su questo territorio è dovuto al fatto
che noi riequilibriamo tra di noi le spese per la gestione e per il funzionamento della struttura. Anche per
quanto riguarda l’attribuzione delle risorse c’è un accordo che prevede la ripartizione in base al territorio e
agli abitanti ed è normale, però qual è? Se la ripartizione fosse così basta un ragioniere per fare quei conti.
Noi quando ci troviamo su alcuni servizi decidiamo invece che vanno un po’ più potenziati metti su
Sassoferrato o su Genga oppure su Fabriano, tenendo presente la tipologia di servizio e di utente che può
esserci, per riequilibrare, noi ci consideriamo per quanto riguarda il sociale un territorio unico gestito da un
Presidente del comitato dei sindaci che è il Sindaco di Fabriano e altri 4 Sindaci che fungono da Assessori.
Abbiamo sempre votato alla unanimità tutti i provvedimenti e quindi credo che questo sia un dato
importante. Ultimamente l’unica difficoltà che abbiamo avuto è quando abbiamo chiesto di riconoscerci
aperture di patto, perché la norma consentiva ai Comuni di concederci delle aperture di patto rispetto alle
spese che noi ci accollavamo per loro perché entravano nel nostro patto e non nel loro. Erano delle difficoltà
particolari, non hanno aderito a questa richiesta, un anno e due anni e poi abbiamo detto “noi questa cosa la
dobbiamo superare, non possiamo caricarci quote di patto vostre, non ce la facciamo più” e andando nella
Unione Montana le quote di patto non ce le ricarichiamo, ma la gestione nostra rimane sempre la stessa.
CONS. ARCIONI: Del controllo sulle spese e anche della capacità decisionale del Consiglio Comunale cosa
rimane?
SINDACO: Quella precedente. Noi siamo sempre rappresentati dal Sindaco nel Collegio dei Sindaci, tu
conoscerai tutto quello che facciamo, gli atti, gli appalti, non cambia in sé e per sé. Anche il controllo sulla
spesa che facciamo a livello di ambito è quello che facciamo adesso. Se vuoi fare una interrogazione,
un’interpellanza puoi sempre farla e avere la risposta diretta perché ti rivolgi al tuo Sindaco che è nel
Comitato d’Ambito e quindi le risposte te lo in via diretta e non te le do in via intermediata.
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
CONS. PEVERINI: Seconda domanda: articolo 10, comma 10, facendo seguito al ragionamento portato
avanti dal Sindaco volevo capire una cosa: sull’articolo 10 il secondo comma prevede qualora l’Unione
Montana non disponga delle necessarie liquidità gli enti devono provvedere entro 15 giorni dalla formale
richiesta dell’Unione alla necessaria erogazione per il pagamento dei servizi prestati a favore di ciascun
Comune.
DOTT.SSA BUSCHI: L’Unione Montana non ha una lira in cassa per i servizi, per cui nella partenza
proprio l’Unione Montana nella riunione con i ragionieri vari abbiamo fatto un punto in cui si dice per avere
un minimo di programmazione e quindi per cominciare subito a pagare, io devo avere un minimo di cassa e
quindi ci siamo dati dei giorni precisi perché mentre per il Comune di Fabriano noi facciamo molta fatica a
volte a prendere i soldi dagli altri Comuni, quindi già ci siamo passati, la regola era per il pagamento dei
sevizi prestati ciascun Comune 15 giorni dalla formula richiesta all’Unione in maniera che possa avere la
liquidità tale per effettuare i primi pagamenti, soprattutto per la partenza, ma per essere chiaro anche nelle....
C’è un altro articolo in cui dice che i servizi poi se i Comuni non pagano non verranno più erogati. D’altro
lato bisogna darsi delle regole, perché poi ogni Comune ha difficoltà economiche.
CONS. PEVERINI: Era un chiarimento per capire il meccanismo del funzionamento soprattutto se c’è un
vantaggio nell’interesse comunale o in realtà è soltanto un travaso di funzioni, di progettazione e di gestione
che poi in realtà, anzi forse potremmo anche incorrere in aumento dei costi, forse, poi nessuno ha sfera
magica, forse no perché una condivisione posso essere anche d’accordo magari nella gestione può portarla,
però adesso lei mi ha chiarito, poi magari il coordinatore d’ambito mi darà anche informazioni.
DOTT.SSA BUSCHI: I Comuni dovranno versare in anticipo con cadenza quadrimestrale proprio entro i 15
giorni dal quadrimestre proprio per dare una regola precisa.
CONS. PEVERINI: Era proprio su questo secondo comma dell’articolo 10 che in realtà, adesso lei ha
precisato che era soltanto per la partenza, però magari allora andava specificato perché se io devo votare
quest’atto mi trovo in questa formula aperta che lo prendo come l’Unione Montana qualora non disponga
delle necessarie liquidità gli enti devono provvedere entro 15 giorni dalla richiesta della Unione alla
necessaria erogazione per il pagamento dei servizi. È una condizione che a me non piace, non la vedo poi
così rassicurante nei confronti dell’ente comunale anche perché poi magari è il coordinatore dell’ambito che
mi precisa perché poi il primo comma cosa dice? I Comuni dovranno versare in anticipo con cadenza
quadrimestrale entro i primi 15 giorni del quadrimestre di riferimento. Non è che dice al momento dell’avvio
dell’Unione, in realtà parla di una convenzione che vale per il funzionamento dell’ente. Gli acconti relativi
alle spese del funzionamento della gestione associata dei servizi programmati sul territorio comunale
calcolati nella misura dell’80% delle spese quantificate con determina del coordinatore d’ambito. Quindi in
realtà c’è una maglia aperta all’interno di questa gestione nella quale poi potremmo anche incorrere in
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
qualche aumento nei costi della gestione o comunque qualche aggravio nei confronti dell’ente. Forse se non
ho capito male, ma magari ho capito male, se è soltanto per la partenza dell’ente e della Unione potremmo
precisarlo sulla convenzione. Grazie.
SINDACO: Siccome sono anche il Presidente della Unione Montana
CONS. PEVERINI: Scusi, lei è Sindaco del Comune, Presidente della Unione Montana, sta al Comitato dei
Sindaci che ripartisce le spese e le gestisce, insomma se la suona e se la canta, è normale. Quindi noi
Consiglieri Comunali votiamo ma poi alla fine è tutto nelle sue mani, grazie.
SINDACO: Vedo che lei ha capito perfettamente l’andamento della questione, caro Peverini. ... (intervento
fuori microfono)
CONS. PARIANO: Presidente, però non può permettere che chiunque intervenga, per favore.
SINDACO: Posso rispondere? Chiedo il potere di rispondere, mi autorizzate? Questo articolo è chiarissimo,
anticipa le spese perché l’Unione Montana in questa fase, non è che qui ci va a guadagnare, qui non ci
guadagna nessuno, non ci rimette nessuno. Il principio è per gestire questo servizio a pareggio bisogna che
qualcuno che deve pagare i servizi che ha contratto l’Ambito e che prima era il Comune di Fabriano paga.
Che succede? Che mentre prima il Comune di Fabriano anticipava il 100% delle risorse, adesso ognuno dei
soggetti che viene chiamato ad anticipare anticipa per la sua quota. La questione quindi andava regolata.
Nella precedente gestione non avendo la Regione disciplinato niente, non essendoci nessun atto che statuiva
questo che succedeva? Che la rendicontazione siccome i soldi del 2014 erano quelli del 2013, siccome
arrivava dopo e arrivava prima, siccome il Comune li incamerava quando andavi a riscuotere ci sono soldi
che devono essere riscossi da sei mesi, alcuni da un anno e quindi non va bene. Si è detto “guarda che per un
accordo comune se tu non paghi nei tempi dovuti e per la maggior parte anticipati, i servizi non ti verranno
erogati perché non ci sono queste capacità finanziarie”.
CONS. ARCIONI: Quindi in questo quadro idilliaco posso immaginare che in futuro non ci saranno più
dipendenti, cooperative che avranno ritardi sui pagamenti, non avremo più proroghe per un valore di 744.000
€ sui bandi dei servizi, non capiterà più che un dirigente si dimentica di richiedere un documento di
avvalimento di un’ATI e quindi immagino che tutta questa cosa idilliaca permetta anche di fare tutto questo,
giusto?
CONS URBANI: L’ultima domanda. Scusi l’ignoranza, Presidente, non c’entra niente, ma lei come
Presidente del Consiglio è compatibile come Vice Presidente della Comunità Montana?
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Consiglio Comunale del 21 dicembre 2015 Argomento: Elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale in sostituzione del dimissionario - Proposta n. 54 del 02/12/2015
PRESIDENTE: Sì, Consigliere Urbani, perché rimango Consigliere Comunale e gli amministratori della
Comunità Montana devono essere Consiglieri Comunali.
CONS. URBANI: Va bene. Grazie.
PRESIDENTE: Prego.
CONS. PEVERINI: Abbiamo il Sindaco, Presidente dell’Unione Montana, membro del Comitato dei
Sindaci, se non è incompatibile lui adesso chiedere l’incompatibilità al Presidente del Consiglio mi sembra
una cosa superflua o pleonastica, direbbe il Sindaco.
PRESIDENTE: Mettiamo in votazione l’atto, per favore. La votazione è chiusa. Presenti 22, votanti 22,
favorevoli 14, astenuti 7 (Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Romagnoli, Arcioni, Rossi), contrari uno
(D’Innocenzo).
VOTAZIONE
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 1 (D’Innocenzo)
ASTENUTI: 7 (Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Romagnoli, Arcioni, Rossi)
PRESIDENTE: Votiamo l’immediata esecutività. La votazione è chiusa. Presenti 22, votanti 22, favorevoli
14, astenuti 6 (Leli, Urbani, Peverini, Pariano, Romagnoli, Arcioni, Rossi), contrari 2 (D’Innocenzo,
Pariano).
VOTAZIONE immediata esecutività
PRESENTI: 22
VOTANTI: 22
FAVOREVOLI: 14
CONTRARI: 1 (D’Innocenzo, Pariano)
ASTENUTI: 6 (Leli, Urbani, Peverini, Romagnoli, Arcioni, Rossi)
PRESIDENTE: L’atto è immediatamente eseguibile. Alle 22.55 è chiusa la seduta.
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