Elettra

80

description

Author: Amelie NothombBelgian writer, daughter of an ambassador, she lived in China, Japan, United States.

Transcript of Elettra

Page 1: Elettra
Page 2: Elettra
Page 3: Elettra

ElettraAmélie Nothomb

ISBN: 9788862432771

Questo libro è statoacquistato da:

[email protected]

su Ultima Books

il 8 aprile 2013 18:29

Codice Transazione

Page 4: Elettra

BookRepublic:2013006243000443

Numero Ordine Libreria:100072798

Copyright © 2013 Voland

Il presente file può essere usato

Page 5: Elettra

esclusivamente per finalità dicarattere personale.

Tutti i contenuti sono protettidalla Legge sul diritto d'autore.

BookRepublic declina ogniresponsabilità per ogni utilizzo

del file non previsto dalla legge.

Page 6: Elettra

AMÉLIE NOTHOMB

ELETTRA

Page 7: Elettra
Page 8: Elettra

Amélie Nothomb

Elettra

traduzione di Monica Capuani

Voland

Page 9: Elettra

Titolo originale: Electre© Amélie Nothomb

© dell’edizione italianaVoland s.r.l. Roma 2012

Tutti i diritti riservati

Prima edizione: febbraio2012

ISBN 978-88-6243-277-1

In collaborazione con

Page 10: Elettra

GraficaProgetto: AlbertoLecaldanoDesktop publishing:Cristina Cosi

Dello stesso autorepresso le edizioni Voland:Igiene dell’assassinoSabotaggio d’amoreLe CatilinarieAttentatoRitorno a PompeiMercurioStupore e tremori

Page 11: Elettra

Metafisica dei tubiCosmetica del nemicoDizionario dei nomipropriAntichristaBiografia della fameAcido solforicoDiario di RondineNé di Eva né di AdamoL’entrata di Cristo aBruxellesCausa di forza maggioreIl viaggio d’invernoUna forma di vitaUccidere il padre

Page 12: Elettra

La lista dei comportamentiamorosi è infinita. Quello diElettra non aveva nulla diparticolarmente straordinario, eraaddirittura banale. La passionel’aveva trasformata in un voyeur.

Era un caso di possessione.Tutto era cominciato tre anniprima, a Ginevra. Elettra alloraaveva diciannove anni e stavaimparando a guidare. L’istruttoredella scuola guida si erainvaghito di quella ragazza bellae silenziosa. L’aveva invitata alconcerto rock di una cantante

Page 13: Elettra

canadese di passaggio inSvizzera, una certa Saskatchewan,il cui successo internazionaleandava aumentando.

La sera del concerto, ilragazzo pensò di avercela fatta.Elettra era ancora riservata comesempre ma, forse per l’agitazionegenerale e per la musica, si eralasciata accarezzare senza battereciglio.

Poi, quando lui le propose diriaccompagnarla a casa, accettòsenza esitazioni. Lui ebbe laleggerezza di non accorgersi del

Page 14: Elettra

vuoto della sua voce e, felicecom’era, le disse di mettersi alvolante. “Non ti ho ancorainsegnato a guidare di notte”.

Dieci minuti dopo, Elettraentrava in collisione con uncamion. Quest’ultimo non subìalcun danno, la ragazza se la cavòcon un graffio, ma l’istruttoredella scuola guida morì sul colpo.

Da allora, la piccola ginevrinasi era chiusa sempre più in séstessa. La gente attribuiva la cosaall’incidente: “Poverina! Haucciso il suo innamorato! C’è

Page 15: Elettra

qualcosa di peggio?”In realtà, la morte del ragazzo

suscitava in lei una totaleindifferenza. Se la sua vita eraprecipitata la sera del concerto,era per una ragione che nessunopoteva immaginare: era statacolta da una passione indicibileper la cantante. La presenza diSaskatchewan liberava l’energiadi un reattore nucleare; quellanotte, fu come se tutte leradiazioni della canadese fosseroricadute sulla giovane svizzera.Quest’ultima aveva perso il senso

Page 16: Elettra

della realtà: non aveva sentito lecarezze del suo amico e, mentreguidava l’auto, non aveva visto ifari del camion. Era già tanto chesi fosse resa conto dell’incidente.Dentro di lei, c’era posto soltantoper la bella cantante rock.

Dopo un po’ abbandonò glistudi di storia dell’arte. Entrònell’amore come si entra inreligione: lasciò tutto – la suacittà, la sua famiglia, i suoi amici,i suoi progetti. Un anno dopo,nessuno sapeva più dov’era.Questa fuga venne attribuita al

Page 17: Elettra

trauma dell’incidente. In realtà,Elettra seguiva la cantante, cheera l’ultima a sospettare una cosadel genere. Quando Saskatchewantornò in Canada, ci andò anchelei. Quando ripartì in tournée perl’Europa, non mancò a nessunodei suoi concerti.

Per non perdere mai le traccedel suo idolo, la ragazza avevadovuto mescolarsi alla schieradei fan della canadese. Quellagente le dava il voltastomaco:sentiva di non avere niente incomune con quegli zombi idioti

Page 18: Elettra

che acquistavano a peso d’ororeliquie tanto improbabili come ilprimo dente di Saskatchewan, unlaccio della scarpa diSaskatchewan, una sua fotoall’età di cinque anni, una letterad’amore scritta di suo pugno, ecc.Durante i suoi concerti, i fangridavano, piangevano, sispogliavano; Elettra, invece, nonproferiva alcun suono: paralizzatadall’amore, si impregnava dellapresenza di colei alla quale avevavotato la sua esistenza.

Non poteva vivere lontano da

Page 19: Elettra

lei. Era posseduta nel sensoletterale del termine: satellite,non godeva più di alcuna libertà –era prigioniera quanto la Luna loè della Terra.

Che la sua passione potesseessere definita omosessuale nonle era mai venuto in mente:Elettra era sempre stata lapurezza in persona e l’idea chenella sua ossessione potesseesistere una componente carnalenon la sfiorava neanche. Certo, lacantante era bellissima e lapiccola svizzera venerava la sua

Page 20: Elettra

immagine; ma questa adorazioneera molto simile a quella cheispirano le icone e aquell’attrattiva a che esercita uncorpo magnetico su un proiettilevagante.

Le cose forse non sarebberoarrivate a quel punto di nonritorno se, tre anni dopol’incidente di Ginevra, unmalinteso non avesse suggellatoquella possessione. Accadde a unconcerto della rocker a Parigi. Il

Page 21: Elettra

successo di Saskatchewan eradivenuto considerevole e laserata era stata ancora piùtrionfale del solito. Elettra erariuscita a infilarsi tra le quinte inmodo da incontrare la canadeseall’uscita di scena. Questo generedi comportamento era frequente ela star non si stupì, dopo gliscrosci di applausi, di imbattersiin una ragazza con un mazzo digigli bianchi. Ma fu in quelmomento che si produsse unfenomeno particolarmente strano.La svizzera mormorò una frase

Page 22: Elettra

che, nel senso letterale deltermine, lasciò di stucco l’idolo.Quest’ultima non trovò niente dadire, rimase a bocca aperta, presei fiori, li lasciò cadere, afferrò laragazza, la strinse tra le bracciacon tutte le sue forze, poiall’improvviso la respinse inavanti e andò via di corsa.

Per Elettra, la Terra avevasmesso di girare per qualchesecondo. Alcuni fan avevanoassistito a quella scenaincomprensibile. Si lanciaronosulla ginevrina e le chiesero cosa

Page 23: Elettra

avesse mai detto per mettere laloro dea in un simile stato. Fu inquel momento che si presentò laquestione più bizzarra dellasituazione: la ragazza eraincapace di ricordarsi cosa avevadetto. Quel momento, che erastato indubbiamente il piùimportante della sua interaesistenza, era marcato da unvuoto: ricordava tutto, tranne lafrase che aveva pronunciato unminuto prima. Non se ne sarebbemai più ricordata.

E per quanto la gente la

Page 24: Elettra

scuotesse e la accusasse dimentire, le parole miracoloserimanevano imprigionate nellasua memoria.

L’indomani mattina, Elettraprese la sua decisione: vistoquello che era successo il giornoprima, doveva andare a parlarecon Saskatchewan. Bisognava cheritrovasse quella frase e checomprendesse la reazione dellacantante. Si recò nella sontuosavilla che la celebrità si era fattacostruire nell’Île-de-France esuonò alla porta. Nessuno andò

Page 25: Elettra

ad aprirle. Non se ne stupì. Iguardiani non lasciavano certoentrare chiunque. Allora decise diaspettare: quando la canadesefosse uscita, l’avrebbericonosciuta e l’avrebbe ricevutain casa sua. Ma quando scese lanotte, nessuno era uscito dallavilla. La svizzera si accorse che,nella casa di fronte, c’era unastanza in affitto. La prese e vi siinstallò. Da quel momento, nonabbandonò più la finestra.

Page 26: Elettra

Diario di Elettra

30 novembre: sono tre giorni cheabito qui e non ho ancora visto S.Eppure non ho fatto altro chespiare. Sono seduta costantementesul davanzale della finestra senzastaccare gli occhi dalla villa difronte: faccio tutto – mangiare,bere, scrivere – senza distoglierelo sguardo dal bersaglio. Quelloche non capisco è che non hovisto nessuno – né lei né altri –entrare o uscire da casa sua. E

Page 27: Elettra

però è indubbio che la casa siaoccupata: le persiane vengono divolta in volta aperte e chiuse, e latelevisione è regolarmenteaccesa.

Mi sembra normale che a S.non piaccia abbandonare la suacasa: è l’unico posto in cui ètranquilla. Ma mi stupisce nonveder entrare in casa sua unamico o un fattorino che consegnila spesa: la mia conclusione è cheabbia provviste a sufficienza erifugga qualsiasi compagnia,anche amicale.

Page 28: Elettra

1° dicembre: ancora non ho vistoné S. né nessuno. C’è ancora unaspiegazione possibile: lei e i suoiamici sono uccelli notturni.Trascorro il mio tempo vicinoalla finestra, tranne quandodormo, cioè dalle due alle ottodel mattino. Sei ore di sonno algiorno forse è troppo: dovreicercare di dormire meno, oppuredi cambiare il mio orario, perpoter vegliare tutta la notte. Èdeciso: stasera, a mezzanotte, mipreparerò un caffè forte.

Page 29: Elettra

2 dicembre: ho resistito fino alleotto del mattino ma non ho vistonessuno. È normale, sicuramentenon esce tutte le notti. Staseraricomincio. Sarà facile: hodormito dalle otto del mattino alledue del pomeriggio. Non avròsonno prima dell’alba.

3 dicembre: ancora niente.

4 dicembre: dopo tre notti diveglia senza vedere nessunoentrare o uscire, decido di

Page 30: Elettra

riprendere un orario normale.Il tipo di vita di S. mi lascia

perplessa. Che non metta il nasofuori di casa e non riceva nessunoposso capirlo: un successo tantocolossale deve farti venirel’agorafobia. In compenso,scoprire che è così maniacale milascia sbalordita: ho notato, peresempio, che ogni mattina lepersiane vengono aperte alle7.43. Non alle 7.42 né alle 7.44.Alle 7.43 in punto e la seravengono chiuse alle 19 in punto –non alle 19.01 né alle 18.59. Mi

Page 31: Elettra

chiedo se sia lei a impartireistruzioni così rigorose allepersone di servizio o se sono loroa essere così puntuali.

Ahimè, credo proprio che lamaniacale sia lei. Non ci sonosoltanto le persiane: ogni giorno,la televisione viene accesa alle13 precise e spenta alle 13.30. Iltelegiornale di France2 è la suareligione, si direbbe. La sera, perle persiane chiuse, non so seaccenda l’apparecchio. Ma vedoche la luce dell’ingresso e dellatromba delle scale si accende alle

Page 32: Elettra

18 in punto e si spegne la mattinaalle 7. Sembra di esserenell’esercito. Se solo la finestradel suo soggiorno fosse piùgrande! Mi fa una rabbia vederecosì bene il suo televisore – alpunto di sapere quale programmaguardi – e non vedere lei. Midomando se quella disposizionenon sia accuratamente concertata:infatti, non vedo mai S. passaredavanti a nessun vetro.Sicuramente vive nel terrore diessere fotografata da ungiornalista. Spinta a un livello

Page 33: Elettra

simile, questa paura non rientranel campo della paranoia?

In fondo, no. S. non ha tortonel sentirsi osservata...

5 dicembre: ho ripreso il miovecchio orario. Dormo dalle duealle otto del mattino. Ancora nonho visto niente. Verso le tre delpomeriggio, sono andata acomprare da mangiare. Nonuscivo dalla stanza dal 28novembre. Mi sembrava stranocamminare per strada. Nel

Page 34: Elettra

negozio di alimentari ho preso lostesso genere di provvistedell’ultima volta: biscotti secchi,patatine fritte, cioccolato, Coca-Cola. Il tipo di cibi che non sidevono cucinare e si possonomangiare senza abbandonare lapropria postazione. Non sonoandata in lavanderia: ho ancoradella biancheria pulita di riservae volevo perdere meno tempopossibile.

Sfortunatamente, al ritorno hoincontrato la mia padrona di casa.Si è sentita in obbligo di attaccare

Page 35: Elettra

bottone: “Ah, signorina, ero cosìpreoccupata! Non l’ho mai vistauscire, credevo che le fossecapitata una disgrazia. Ci èmancato poco che non salissi avedere. Non vorrei essereindiscreta, ma cosa fa tutto ilgiorno?” Infastidita, ho rispostoche ero una studentessa e stavopreparando dei concorsi. Lavecchia ha continuato: “Lei studiatroppo, si ammalerà! È giàpallida e magra. Alla sua età,bisogna uscire. È carina, non cel’ha un fidanzato?” Non ho detto

Page 36: Elettra

niente. Ha ricominciato: “L’hovista spesso alla finestra.” Hotagliato corto: “Allora, nondoveva preoccuparsi per la miasalute!” – “Lo sa cosa credo? Chelei sia un’ammiratrice dellacantante che abita di fronte. Unafan, come si dice oggi. Sonosicura che lei la osserva.” A quelpunto, ci è mancato poco che nonla uccidessi. Ho detto che nonsapevo chi fosse questa cantante esono salita senza aggiungere unaparola. Di cosa si immischia,questa vecchia pazza?

Page 37: Elettra

Una fan, io? Mai. Se fossi unafan, mi pettinerei come S., mivestirei come lei, acquisterei glioggetti con la sua effigiestampata. Non faccio nulla di tuttoquesto. Io amo S. di un amoreperfetto che nessuno puòcomprendere. Se solo miricordassi della frase che le hodetto e che l’ha tanto scossa!Quando si deciderà finalmente auscire, le correrò incontro, lei miriconoscerà, mi ripeterà la frase,mi riprenderà tra le sue braccia enon la lascerò mai più!

Page 38: Elettra

6 dicembre: ancora niente. Stodiventando pazza? Sono convintache sia uscita dalla villa proprioquando io sono andata a fare lecommissioni, ieri. Peggio: arrivoa credere che abbia messo il nasofuori esattamente quando lavecchia mi stava parlando, sullescale. Vorrei gridare per ladisperazione!

Comunque, S. è tornata a casa:le persiane continuano ad aprirsie a chiudersi secondo lo stessoritmo inesorabile, come la lucedell’ingresso e la televisione che

Page 39: Elettra

si accendono a orari fissi. Èpazzesco come venganoidealizzati gli artisti! Pensiamoche conducano una vitabohémienne, e che casa loro siauna festa perenne. Qui, mai ilminimo suono o la minima derogaa questo orario militare. Credoche S. soffra di lesioni mentali.Sono sicura che, se vivessi conlei, potrei guarirla.

Quanto alla vecchia, vorreiucciderla! Oggi pomeriggio, misono accorta che mi stavaosservando dalla strada. Quando

Page 40: Elettra

ha visto che la guardavo, ha fattoun sorriso ironico, con l’aria dipensare: “I miei sospetti eranofondati”. Mi prende per unvoyeur? Non si è guardata! E poiio, è per amore che spio S. Se lapadrona di casa mi osserva, è peruna curiosità malsana. La odio!

7 dicembre: la scena del concertoè accaduta il 25 del mese scorso.Mi sono installata in questa stanzail 27. Il giorno prima, cioè il 26,avevo passato la giornata per la

Page 41: Elettra

strada, davanti alla villa di S.Forse è uscita di casa il 26 sera,quando sono andata a prendere lemie cose a Parigi, oppure l’altroieri, quando ero a fare compere.Mi sembrerebbe comunque unacosa straordinaria che abbiaatteso le mie defezioni per uscire.La mia conclusione è che, dal 25,non ha messo il naso fuori e nonha ricevuto la minima visita.Neanche il suo personale diservizio si è avventuratoall’esterno. Vivono come sefossero assediati, e questo da

Page 42: Elettra

dodici giorni.Tra poco saranno le 13. Sto

osservando il soggiorno. Non cisono incertezze: il televisore siaccenderà per il telegiornale diFrance2, confermandomi che S. èin buona salute, visto che continuaa interessarsi al mondo che lacirconda. Eppure, mi piacerebbeche l’apparecchio non siaccendesse: mi piacerebbescoprire che c’è posto, se non perla fantasia, almeno perl’imprevisto, nell’esistenza dellamia adorata.

Page 43: Elettra

Le 13 in punto, la televisionesi accende. Ripenso alle canzonidi S., alla loro follia, alla lorosregolatezza. Ora, è lei checompone parole e musica.Possibile che quegli inni aldelirio siano stati scritti da unamalata che vive come unacontabile?

Forse l’arte ha questo tipo diesigenze. Forse gli artisti devonosottomettersi a orari moltorigorosi, a regole monacali, perstimolare la propria ispirazione.Non è affatto quello che diceva S.

Page 44: Elettra

nelle sue interviste: parlava delsuo gusto per la vita notturna,delle gite nella foresta con i suoicani, dei viaggi intempestivi.Certo, mentire ai giornalisti è unatteggiamento che capisco;capisco meno che menta nelle suecanzoni.

Mi sforzo di non giudicarla.Ad ogni modo, qualunque cosafaccia, deve avere le sue ragioni.

8 dicembre: ancora niente, a parteche ho riletto il mio diario e mi

Page 45: Elettra

ha colpito una cosa evidente;parlo dei cani di S. Ma quellebestie non le ho mai viste, eneanche sentite! Ora, se un essereumano può vivere recluso, uncane ha bisogno di uscire ognigiorno. E sono due settimane chequelli di S. non mettono il nasofuori. Non capisco! Non possocredere che li abbia affidati achicchessia! Nelle sue interviste,parla di loro con una tenerezzaincredibile : dice che non puòvivere senza i suoi cani. E nonposso neanche credere che se li

Page 46: Elettra

sia inventati: chiama ogni caneper nome, e descrive neiparticolari le loro rispettivepersonalità.

C’è ancora una possibilità: S.è pazza – matta da legare,mitomane all’ultimo stadio, e inpiù è paranoica al punto di nonapparire mai neanche dietro unafinestra. La sua mente malata hainventato per sé una vita daavventuriera mentre conduceun’esistenza da suoraossessionata dagli orari. Unadoppia personalità, insomma:

Page 47: Elettra

sembra che la schizofrenia siamolto diffusa nello show-business.

Confesso che ho moltadifficoltà ad accettare questaipotesi. Se risultasse vera, nonamerei meno S., ma provereimeno piacere ad amarla.

9 dicembre: stanotte ho fatto unsogno. Mi trovavo in unmagnifico giardino – forse quelloche nasconde la villa. S. eraseduta sull’erba con alcuni amici,

Page 48: Elettra

parlava con loro, rideva. Io miavvicinavo al loro gruppo e leimi scopriva. Mi chiamava pernome, aveva il volto raggiantementre la sua mano mi sfiorava.Mi presentava ai suoi amicidicendo: “Ecco la mia sorellina,la mia anima, la mia adorata.” Mistringeva tra le braccia. Erasplendente. La sua capigliaturarasta biondo platino emanavaun’aureola, come se fosse unasanta. All’improvviso, la miabocca si apriva e le parlavo inuna lingua che non capivo, una

Page 49: Elettra

lingua che somigliava a unamusica sacra. Le mie parole latrasformavano: diventava livida, isuoi occhi si raggelavano,cominciava a camminareall’indietro, come risucchiata dauna forza misteriosa.

Mentre scompariva tra icespugli neri, gridava: “Nonlasciarmi sola! Vienimi acercare!” Poi, i rami scuri siimpadronivano di lei e lainghiottivano. Mi sono svegliatadi soprassalto, fradicia di sudoreghiacciato. Non so cosa pensare

Page 50: Elettra

di questo sogno. Ha qualchesignificato reale? Non è la miapretesa a suggerirmi che S.ricambi il mio amore e abbiabisogno di me? Oppure bisognavederci un segnale,un’invocazione d’aiuto? Sonoterribilmente preoccupata.

Aspetto le 13 con impazienza.Se la televisione si accende, vuoldire che sta bene. Se non siaccende… Avrò il coraggio disuonare alla porta? E supponendoche mi aprano, cosa dirò? “Hosognato che Saskatchewan mi

Page 51: Elettra

chiedeva aiuto”: miprenderebbero per una fanimbecille, mi riderebbero infaccia!

Le 13. Il telegiornale diFrance2 compare sullo schermo.Meno male! Era solo un incubo.Finirò per rallegrarmi che S. vivacome una contabile : finché nonderogherà al suo sacrosantoorario, io non avrò dubbi sullasua buona salute.

10 dicembre: e se quel sogno

Page 52: Elettra

avesse un altro significato, diordine simbolico? Per esempio,mi ha colpito l’onnipresenza delvolto di S. Era continuamente inprimo piano, sia che la vedessi damolto lontano – in fondo algiardino – o da molto vicino –quando mi stringeva tra lebraccia. Come se quel voltoavesse qualcosa da trasmettermi.

D’altra parte, la scena in cuil’avevo sorpresa corrispondevaall’idea che mi ero fatta di lei:sdraiata sull’erba, a ridere con isuoi amici, quella Saskatchewan

Page 53: Elettra

lì non poteva essere quella che sirintanava dentro un monastero conil ritmo di una caserma.

Se mi serviva una conferma,l’avrei trovata proprio nel suoviso, che conteneva, ne sonosempre più convinta, questomessaggio essenziale: quel voltoda animale selvaggio, quegliocchi brillanti, quello sguardointenso nel quale incombe semprel’angoscia – quel volto magnificoe appassionato non poteva esserequello di una contabile inacidita.E la generosità spontanea con la

Page 54: Elettra

quale mi aveva accolto epresentato ai suoi amici nonpoteva provenire da una poveraparanoica che non si mostravamai alla finestra.

Di due cose l’una: o questosogno è una consolazioneinventata dal mio inconscio percorreggere la sinistra immagine diS. che però è l’incontestabilerealtà; oppure mi rivela la veritàdi S. – nel qual caso ci devovedere un segnale di allarme.

L’SOS potrebbe avvertirmi diquesto: “Sono prigioniera di un

Page 55: Elettra

manager tirannico che micostringe a vivere come unaprigioniera: la mia bella villa èun penitenziario. Aiuto!” Vorreicrederci. Ma è così inverosimile.

Non più inverosimiledell’altra ipotesi, però: più diquindici giorni di reclusionevolontaria e totale! Perché non hoancora visto un’anima che viva inquella casa. Anche se S. èl’ultima dei maniaci, non capisconiente di questo fenomeno.

Page 56: Elettra

11 dicembre: ancora niente.Credo di essere diventata pazza;ho fatto una cosa ridicola e chetemo mi smascheri: sono andata abussare alla porta della mia carapadrona di casa. La vecchiasembrava tanto sorpresa quantocontenta della mia visita: “Entri,cara signorina, venga a sedersi!”Ho ubbidito, rigida e impacciata.Mentre mi serviva una tazza di tèe dei biscotti secchi, le ho parlatodi cose insignificanti, per nondare nell’occhio. Ero talmentegoffa che non credo di averla

Page 57: Elettra

tratta in inganno:– Sono la sua prima

affittuaria?– Da quando la cantante si è

trasferita di fronte, molta gentedella sua età è venuta adalloggiare qui per qualche tempo.Prima, questa stanza noninteressava a nessuno.

– Che strano!– Sì, vero? Passare il tempo

alla finestra per vedere una diva!– Ehm… no, volevo dire, una

camera così piacevole avrebbedovuto attrarre subito degli

Page 58: Elettra

inquilini.– Ah, be’. E lei, perché è

venuta a vivere qui, lontano dalledistrazioni che piacciono aigiovani ?

– Amo il silenzio. È moltotranquillo, qui. Proprio questo miaffascina. Lei dice che qui difronte abita una cantante. Be’, nonla si sente mai cantare.

– Meglio così! L’ho sentitaalla televisione: fa musica atroceper i selvaggi.

– Come si chiama questacantante?

Page 59: Elettra

– Oh, un nomeimpronunciabile, non francesecomunque.

– A cosa somiglia?– È orribile. Sembra una

pazza, pettinata come una negra,ma ha i capelli decolorati biondoplatino. Non ha idea!

Mentre diceva queste parole,ho visto che la vecchia spiava ilmio volto, sperando in unareazione indignata. Ho avutodifficoltà a contenermi.

– È strano, io non l’ho vista.– Sì, la si vede meno,

Page 60: Elettra

ultimamente. È una depravata,deve avere delle cose danascondere.

– Prima, la si vedeva di più?– Non si è mai vista molto, ma

la si vedeva a volte con i suoicagnacci sporchi e con i suoiloschi amici, ragazzi con i capellilunghi, ragazze con il taglio aspazzola – il contrario di quelloche dovrebbe essere. Lei almeno,signorina, è una ragazza come sideve.

Era tutto quello che volevosapere – e più di quello che

Page 61: Elettra

potevo sopportare. Ho trovato unpretesto per poter salire di nuovoin camera mia. La padrona dicasa non è scema, ma me nefrego.

Quindi, prima, S. usciva dacasa sua! Conduceva il genere divita che ci si poteva aspettare dalei! Deve esserle successoqualcosa. È deciso: stanotte,appena farà buio, andrò a bussarealla sua porta. E se non miaprono, troverò un modo perentrare.

Page 62: Elettra

La sera stessa, Elettra indossò deipantaloni neri e una giacca nera.Alla porta di Saskatchewan,nessuno le aprì. Esitò, poiscavalcò l’alta siepe. Giròintorno alla villa e arrivò in ungrande giardino: lanciò un gridodi stupore scoprendo che eraperfettamente identico a quellodel suo sogno – con, tra gli altri, ifamosi cespugli neri, in fondo. Ilsuo primo riflesso fu di frugare lìdentro: non vi trovò niente, il chenon la rassicurò più di tanto.Come non credere, ormai, che il

Page 63: Elettra

suo incubo fosse premonitore?Riuscì a entrare in casa nel

modo più semplice e inatteso:dalla porta della cucina che nonera chiusa a chiave. Con suogrande stupore, non suonò alcunallarme: aveva immaginato cheuna casa i cui abitanti erano cosìmaniacali sarebbe stata dotata diun impressionante dispositivo disicurezza. Fu allora che si ricordòdell’esistenza dei cani: “Conquattro bull-terrier in casa, nonbisogna aver paura dei ladri”,pensò. Sì, ma dov’erano questi

Page 64: Elettra

cani? Avrebbero già dovutoannusare la presenza dell’intrusae mettersi ad abbaiare comepazzi. Invece in questa villaregnava un silenzio palpabile.Elettra lasciò la cucina perandare in soggiorno; appenaentrò, la luce si accese. Laragazza trasalì, perché pensò chequalcuno la stesse spiando. Maera solo un sistema dicommutatore automatico.

Non riusciva a credere diessere lì: aveva la sensazione diaver violato un tempio, di

Page 65: Elettra

camminare nel cuore del sanctasanctorum. “E dire che mi erorintanata in casa da più di duesettimane, quando bastavaspingere la porta!” Ammirò imobili del salone: erano costituitida un agglomerato di chewinggummasticato a lungo e fibra di vetro(per la solidità). La giovanesvizzera capì perché, nellamaggior parte delle sue interviste,la canadese dichiarasse dicollezionare le vecchie cicche deisuoi fan. Questi ultimisembravano aver ricevuto il

Page 66: Elettra

messaggio alla perfezione, agiudicare dal gigantismo di certimobili color mastice. “Dovreidire color masticazione?”, sichiese.

I vasi traboccavano di fioriappassiti di una bellezza estrema:“Questo gusto per le rose mortenon mi meraviglia; Saskatchewanè una lettrice di Oscar Wilde”.Appena il nome dello scrittore lepassò per la mente scorse sulmuro un magnifico quadro conl’effigie della sua adorata. Elettrarimase sconvolta dalla sua

Page 67: Elettra

bellezza. “Possa il suo splendorenon appassire mai, come quellodi Dorian Gray!”.

Si pentì subito del suodesiderio ricordandosi quello cheera successo al personaggio cheaveva appena evocato.

“I suoi bull-terrier sonodiventati agnelli? Non hannoancora abbaiato! Insomma, non hointenzione di lamentarmi”, sidisse continuando la suaesplorazione. Sbucò nell’atriod’ingresso, quello che venivailluminato dalle 18 alle 7 del

Page 68: Elettra

mattino. Sorrise perchéconosceva bene questo lato dellavilla: era quello che avevaosservato senza sosta per giorni.Sapeva che salendo al primopiano, sarebbe arrivata nella saladella televisione, dove lepersiane erano aperte dalle 7.43alle 19. Il suo cuore cominciò abattere fortissimo all’idea cheforse si sarebbe imbattuta sullasua adorata intenta a guardare unatrasmissione qualsiasi. Ma latelevisione era spenta e non c’eranessuno.

Page 69: Elettra

“È strano: saranno appena le20 eppure si direbbe che dormanotutti in questa casa. Chesilenzio!”.

Più avanti, un corridoio davaaccesso a varie stanze chiuse.Elettra venne incuriosita da unostrano odore. Le ci volle un po’di tempo per ammettere cheammorbava: “Come fa una donnaraffinata come Saskatchewan avivere in questa puzza?”

Aprì una prima porta e sbucònel bagno. La luce si acceseautomaticamente. La ragazza

Page 70: Elettra

lanciò un grido d’orrore davantiallo spettacolo che la aspettava:nella vasca piena d’acquagiacevano, a pancia all’aria, icorpi di quattro cani, gonfi comeotri. Il loro annegamento nondoveva essere recente a giudicaredal tanfo pestilenziale e dallostato di decomposizione deglianimali: se l’intrusa non avessesaputo che erano dei bullterrier, liavrebbe presi per dei bulldogobesi, per le loro facce gonfie ele loro grosse pance inzuppatecome spugne. Sembravano fatti di

Page 71: Elettra

mollica di pane bagnato se ilbrodo di coltura nel qualemarinavano non avesse segnalatola natura carnale di quelmarciume.

La svizzera vide, sul bordo dellavandino, una confezione vuotadi sonniferi: capì che avevanoaddormentato i cani prima diimmergerli nel bagno. Ma chi erastato? Chi aveva potutocommettere un simile abominio?

Ahimè, lei aveva la sensazionedi saperlo. Quella che finora erastata una sensazione vaga virava

Page 72: Elettra

alla certezza: la cantante eradiventata pazza. Un accesso didemenza l’aveva spinta adassassinare i suoi adorati bull-terrier. E adesso, dopo avercongedato la servitù, nascondevala sua follia al mondo. In chestato l’avrebbe trovata?

La luce inondò la stanzasontuosa in cui entrò. Sul lettobianco era distesa una figuragiacente che identificò subito.

Da lontano, la morta eragraziosa. Elettra non si avvicinòsubito: immaginava che, da

Page 73: Elettra

vicino, lo spettacolo sarebbestato meno bello. La testa diSaskatchewan era reclinata versosinistra, e rivelava il foro rossosulla sua tempia destra e lacalibro 38, ancora impugnatanella bella mano sottile.Indossava un lungo abito di pizzobianco e, a patto di tapparsi ilnaso, si poteva avere di quelladefunta pallida e bionda unavisione del più alto romanticismo– tipo “il suicidio di Ofelia”.

La ragazza trattenne il respiroe si avvicinò al letto. L’autore di

Page 74: Elettra

questo testo prova il più profondorispetto per l’amore infinitamentepuro della sua eroina: per questaragione, malgrado il suomanifesto piacere nel descriverela putrefazione dei corpi, siastiene. Si accontenta di questodettaglio insolito: dato che lamorte risaliva a sedici giorniprima, i capelli della canadeseavevano avuto il tempo dicrescere di mezzo centimetro.Questa nuova ricrescita nonaveva potuto essere né tinta nétrattata, quindi non era né rasta né

Page 75: Elettra

biondo platino, ma diritta e neracome il carbone.

Davanti al cadavere giàsfigurato, Elettra pensò aldesiderio che aveva espresso,senza riflettere, davanti al quadrodel salone: in fondo, la storia delsuo idolo terminava come quelladi Dorian Gray – un’immaginesublime, un corpo indecomposizione e un mistero.

Fu allora che vide una letteramanoscritta sul comodino:“Stasera, senza saperlo, ho datoil mio ultimo concerto. Alla mia

Page 76: Elettra

uscita di scena mi aspettava, nelbackstage, una ragazza con deigigli bianchi: una cosabanalissima. Ma lei mi ha dettouna frase più preziosa della vitae, per questo, non mi sento ingrado di respirare un’ora di più.Ho preso congedo da tutti, portoi cani con me. Addio.Saskatchewan, 25/11/1992”.

Elettra lanciò un ultimo sguardo aquello che restava della suaadorata. Prese la lettera, telefonò

Page 77: Elettra

alla polizia senza rivelare la suaidentità e scomparve.

Il giornali del giorno dopoannunciavano il suicidio dellacantante con questo commento:

“Secondo gli esperti, la morterisalirebbe a una quindicina digiorni prima. I vicini non si eranoaccorti di niente: in realtà, lavilla era dotata di unaprogrammazione elettrica chefaceva accendere e spegnere leluci, e aprire e chiudere lepersiane a orari fissi. La vicina difronte, una signora anziana, ci ha

Page 78: Elettra

confermato che questa casa daval’illusione della vita: ha precisatoche perfino la televisione siaccendeva regolarmente.

La tesi del suicidio è fuor didubbio ed è confermata dallamorte insolita dei quattro canidella star. La servitù haconfermato che la cantante aveval’abitudine di lavare lei stessa icani nella vasca da bagno:sembra che adorasse farlo. Primadel loro ultimo bagno, la padronaaveva fatto loro ingoiare a forzadei sonniferi, trovando

Page 79: Elettra

sicuramente quella morte menoangosciante per loro di quattrocolpi di pistola uno dopo l’altro?

La causa del suicidio restamisteriosa. L’universo dellacantante era certamente oscuro,come confermano i suoi titoli piùcelebri, La vita è troppo lunga eNé fiori né corone. Niente,tuttavia, faceva credere chevolesse mettere fine ai suoigiorni. La sua morte volontaria lainchioda ormai a un’immaginemitica.”

Page 80: Elettra

Elettra non ricordò mai lafrase.