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EL BOLETIN PERIODICO INFORMATIVO DEL CLUB GIULIANO-DALMATO DI TORONTO Membro della Federazione Unitaria Stampa Italiana all'Estero Anno XXXIV, No. 128 (dicembre 2006) P.O. BOX 1158, STATION B, WESTON, ONT., CANADA, M9L 2R9 TEL. 905/264-9918 FAX 905/264-9920 www.giulianodalmato.com Buon Natale a tutti! Eccoci arrivati ad un altro Santo Natale e alle soglie di un altro anno. Come passano presto questi anni! Un giorno siamo bambini che aspettiamo San Niccolò e poi, il giorno dopo, siamo subito vecchi - quasi come San Niccolò - e siamo lì che lo aspettiamo an- cora. E lui, da bravo santo che è, arriva pun- tuale puntualis- simo e ci saluta con il suo sim- patico, sonoro, sovrabbondante Ho! Ho! Ho! (un po’ conta- dinotto, è vero, ma poi, in fon- do in fondo, è un saluto since- ro che ci porta tanta e tanta gioia). E poi lui, da bravo santo, ci porta sempre anche qualcosa di piccolo e divertente per rallegrare la nostra quotidianeità. Si dice che San Niccolò viene per i bambini, ma non è vero. Viene per tutti. Viene anche per gli adulti e per gli anziani. Ad ognuno porta qualcosa. E ognuno di noi, di ritorno, gli dà il benvenuto a sorriso sgranato da luna cre- scente, a occhi brillanti da cielo stellato e, a volte, a braccia aperte da bimbo che corre verso la mamma quando questa ritorna dopo una giornata via da casa. Chi altro aspettiamo mai con tanta gioia e trepidazione? Il coniglietto di Pasqua? Ma no! La Befana? Neanche per sogno! La “Tooth Fairy”? Ma scherziamo? No, no no, aspettiamo solo lui, quel vec- chione con la pancia grossa grossa (ma come fa a scivolare giù dal camino?), con quelle sue guancie rosse rosse dal freddo, la barba bianca bianca che sembra quasi una nuvo- la di bamba- gia incollata- gli sulla fac- cia da chissà che folletto scherzoso mentre lui, stanco dall’ impaccare regali, s’era disteso per un momento sul sofà e si era addormenta- to, pacifico, senza nessun sospetto. E ... ma i folletti ci sono e fanno gli scherzi. Niente scherzi, però, per noi questa volta. Di folletti alla festa di Natale non ce n’erano. Beh, c’era il mago, e qualche scherzo lo ha fatto, ma lui non è un folletto e, in fin dei conti, si è comportato bene. Ci ha mostrato la sua magia, ci ha stupiti con i suoi abracadabra, e ci ha lasciato accarezzare i suoi magici animaletti apparsi così dal nulla - le due colombe bianche, il candido coniglietto, e quella stranissima lucertolona. Ma niente scherzi da elfo. E così San Niccolò è venuto ancora una volta a trovarci alla nostra festa natalizia. Ha detto che verrà anche l’anno prossimo, e spera di incontrare sempre più bambini e sem- pre più vecchietti come lui! E, infatti, si prevede che l’an- no prossimo sarà proprio così. Marcatevelo sul calendario. Un bel gruppetto dei nostri giovanissimi alla Festa di San Niccolò

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1 El Boletin, No. 128 (dicembre 2006)

“EL BOLETIN

” PERIODICO INFORMATIVO

DEL CLUB GIULIANO-DALMATO DI TORONTO Membro della Federazione Unitaria Stampa Italiana all'Estero

Anno XXXIV, No. 128 (dicembre 2006) P.O. BOX 1158, STATION B, WESTON, ONT., CANADA, M9L 2R9

TEL. 905/264-9918 FAX 905/264-9920 www.giulianodalmato.com

Buon Natale a tutti! Eccoci arrivati ad un altro Santo Natale e alle soglie di un altro anno. Come passano presto questi anni! Un giorno siamo bambini che aspettiamo San Niccolò e poi, il giorno dopo, siamo subito vecchi - quasi come San Niccolò - e siamo lì che lo aspettiamo an-cora. E lui, da bravo santo che è, arriva pun-tuale puntualis-simo e ci saluta con il suo sim-patico, sonoro, sovrabbondante Ho! Ho! Ho! (un po’ conta-dinotto, è vero, ma poi, in fon-do in fondo, è un saluto since-ro che ci porta tanta e tanta gioia). E poi lui, da bravo santo, ci porta sempre anche qualcosa di piccolo e divertente per rallegrare la nostra quotidianeità. Si dice che San Niccolò viene per i bambini, ma non è vero. Viene per tutti. Viene anche per gli adulti e per gli anziani. Ad ognuno porta qualcosa. E ognuno di noi, di ritorno, gli dà il benvenuto a sorriso sgranato da luna cre-scente, a occhi brillanti da cielo stellato e, a volte, a braccia aperte da bimbo che corre verso la mamma quando questa ritorna dopo una giornata via da casa. Chi altro aspettiamo mai con tanta gioia e trepidazione? Il coniglietto di Pasqua? Ma no! La Befana? Neanche per sogno! La “Tooth Fairy”? Ma scherziamo? No, no no, aspettiamo solo lui, quel vec-

chione con la pancia grossa grossa (ma come fa a scivolare giù dal camino?), con quelle sue guancie rosse rosse dal freddo, la barba bianca bianca che sembra quasi una nuvo-

la di bamba-gia incollata-gli sulla fac-cia da chissà che folletto scherzoso mentre lui, stanco dall’ impaccare regali, s’era disteso per un momento sul sofà e si era addormenta-to, pacifico, senza nessun sospetto. E ... ma i folletti ci sono e fanno gli scherzi.

Niente scherzi, però, per noi questa volta. Di folletti alla festa di Natale non ce n’erano. Beh, c’era il mago, e qualche scherzo lo ha fatto, ma lui non è un folletto e, in fin dei conti, si è comportato bene. Ci ha mostrato la sua magia, ci ha stupiti con i suoi abracadabra, e ci ha lasciato accarezzare i suoi magici animaletti apparsi così dal nulla - le due colombe bianche, il candido coniglietto, e quella stranissima lucertolona. Ma niente scherzi da elfo. E così San Niccolò è venuto ancora una volta a trovarci alla nostra festa natalizia. Ha detto che verrà anche l’anno prossimo, e spera di incontrare sempre più bambini e sem-pre più vecchietti come lui! E, infatti, si prevede che l’an-no prossimo sarà proprio così. Marcatevelo sul calendario.

Un bel gruppetto dei nostri giovanissimi alla Festa di San Niccolò

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Festa d’autunno al Club di Toronto Il 28 ottobre 2006 il Club Giuliano Dal-mato di Toronto si è riunito presso la sala Rialto del Centro Veneto per celebrare la Festa d’Autunno. Come sempre, la serata ha riscontrato un grande successo e sarà ricordata non solo per la squisita cena, la bella musica da ballo, e l’allegria di tutti, ma anche per la presentazione di vari riconoscimenti e onoreficenze. Infatti, in un sen-tito discorso, il Pre-sidente Franco Reia ha ringraziato il presidente uscente, Guido Braini (che adesso è diventato vice-presidente), e gli ha presentato una placca di riconoscimento per i suoi cinque anni di leader-ship, impegno, e passione. Grazie alla sua dinamica attività l’ex-Presidente Braini ha saputo portare il nostro Club all’ apice della popolarità e al prestigio che oggi gode non solo tra di noi giuliano-dalmati in Canada, ma anche nell’ambito della comunità italo-canadese di Toronto e dell’Ontario. In

questo lavoro l’ex- Presidente Braini è stato sempre coa-diuvato e sostenu-to dalla sua gentile signora Bruna. A lei il Presidente Reia ha porso i ringraziamenti di tutti i soci . Un secondo riconoscimento è stato espresso alla Signora Wanda Stefani per la sua generosità e devo-zione. Wanda è stata e sarà sempre la madre spirituale del Club. Lo ha vi-sto nascere, lo ha

curato con amore, lo ha aiutato a crescere. Il terzo riconosci-mento è andato al Signor Gino Bubola, “la nostra roccaforte”. Sempre cordiale, cal-mo e razionale, Gino è la classica persona di “poche parole, ma molti fatti.” Anche a lui è stata conferita una placca di ricono-scimento e ringrazia-mento. Soci eccezionali come quelli che sono stati riconosciuti uffi-cialmente alla nostra Festa d’Autunno hanno saputo tenere viva la nostra fiaccola. Sono e saranno sempre ricordati con molto affetto. Sono un esempio e una guida per tutti noi nel presente e nel fu-

turo. Soci come loro ten-gono in vita il nostro Club e ci aiutano a mantene-re vive le nostre radici. Ma non furo-no solo

loro a ricevere premi o distinzioni. Alla festa d’autunno i vincitori dei vari concorsi al picnic dello scorso agosto hanno ricevuto le loro varie coppe, e qui ricorderemo in particolare Nicolas McWatters and Nick Svab. Inoltre, tre dei nostri nuovi soci, che erano presenti alla festa, hanno ricevuto la loro pergamena di adesione al Club, una copia omaggio del libro Friuli-Venezia Giulia in Canada, e lo statuto del Club — Erich e Ivetta Eisenbich-ler e una grazionsa mascherina (Terry S’Amount).

Grazietta Scarpa (Toronto)

Bruna e Guido Braini con Franco Reia

Franco Reia, Wnda Stefani, Dinora Bongiovnni

Guido Braini, Terry S’Amount, Ivetta e Erich Eisenbichler, e Franco Reia

Franco Reia, Gino e Mirella Bubola

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Giovani My first Festa Natalizia at the Club Giuliano Dalmato

Several weeks ago, my Great-Grand-mother, Enna Hynds, invited my sister Amanda and me to the Club Giuliano Dalmato di Toronto Festa Natalizia. I was excited about the party, but mostly I was excited about spending time with my Great-Grandmother during the Christmas holidays. On Sunday December 10, we arrived at the party and we were

greeted with candy canes. Candy canes are my favorite candy not only because of the Christmas holiday colours, but because you can eat them slowly, enjoying hours of their sweet taste. Shortly after our meal, the performance of Magician Marcus started. As I sat on the floor with the other children, the entertainer created amazing magical tricks and he used comedy to make us laugh. In his show, he had live animals such as a rabbit, a lizard, goldfish, and doves making them disappear and reappear again. Even though I am not allow-ed to have a reptile as a pet, Magician Marcus let me pet the Horned Dragon Lizard. The fun continued when I heard jingle bells. The sound

that meant that Santa Claus had arrived! My sister shrieked with excitement at the sight of Santa Claus. The children swarmed around him and then patiently waited to sit on Santa’s lap. Parents and grandparents were just as excited to get pictures, including my mother. After all of the excitement was over, we went home and

Dad asked us how our day was. Aman-da babbled on about the magician, the animals and Santa Claus. I told Dad about how I met Professor Konrad, who told me about Italy and art and then encouraged me to write this article. It was a great Sunday afternoon. Tyler Hynds (11 years old)

Festa in maschera dei fioi zaratini negli anni ’30

Sempre giovani e innamorati, Nick e Dinora Bongiovanni, che hanno celebrato il loro

anniversario di matrimonio e il compleanno di Dinora alla nostra Festa d’Autunno. Nella foto li vediamo accompagnati dal nipotino Daniel Dal Barco e da Konrad Eisenbichler

What is your favorite food that your grandmother makes? Write to us and tell us ...

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I coniugi Jugovaz al rinfresco del 5 novembre

David Braini e Adriana Gobbo sfogliano l’Album dei Ricordi delle nostre attività del 2006

Questo scorso autunno il nostro Club ha ricevuto da Relda Ridoni, di Milano, una lettera che ci chiedeva di sottoscrivere ad una petizione in favore di intitolare una piazza o una strada a Fiume nel capoluogo lombardo. Molti dei nostri soci furono subito disposti a sottoscrivere la petizione e così fecero. Noi, poi, inviammo la petizione con le sue firme alla signora Ridoni e adesso attendiamo, anche noi, che il Consiglio Municipale di Milano accolga con favore la richiesta di così tanti nostri corregionali e simpatizzanti. Il fatto è che a Milano c’era già, da tempo, una grande piazza intitolata a Fiume, ma poi, verso gli anni ’60, le fu cambiato il nome. Adesso si chiama “Piazza della Repub-blica” — un bel nome, tra l’altro, ma ... molti milanesi continuano a chiamarla “Piazza Fiume” e il capoluogo lombardo continua a non avere nessuna piazza, o strada, o giardino, o altro degno luogo civico che porti il nome di Fiume e ne ricordi la sua tragica storia.

L’intitolazione a Fiume Già nell’ottobre 2004 l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia chiese al Sindaco Albertini di dedicare alla perduta città di Fiume un luogo degno della sua memoria, ma purtroppo fino al giorno d’oggi la richiesta è rimasta inesaudita. Ci auguriamo che questa volta il sindaco e il Comune di Milano sentino non solo la voce dei loro concittadini milanesi o quella degli esuli sparsi in tutto il mondo, ma anche l’obbligo morale di ricordare il sacrificio di tanti Italiani fiumani e il sacrificio della città stessa che pagò, con la propria italianità, il debito di guerra di tutta l’Italia. Per ulteriori informazioni sulla petizione, per sottoscrivere la petizione, oppure per semplicemente aggiungere la vostra voce al comune desiderio dei Fiumani in esilio, vi preghiamo di contattare: Relda Ridoni, via Durazzo 5, 20134 Milano, Italia. Tel. 02/214-0783.

Questa la copertina del libro di Viviana Facchinetti sugli emigrati GD in Canada. Ringraziamo la studiosa per il suo

profondo interesse per la nostra storia in Canada.

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Novità da Toronto (Riportate per voi da Dinora Bongiovanni) “Viva Italia!” Mostra al ROM sul design italiano

Sabato 21 settembre è stata inaugurata una mostra del dise-gno industriale italiano con una bella tavola rotonda. “Viva Italia!” è il titolo della mostra in scena al Royal Ontario Museum dal 28 ottobre al 7 gennaio. Gianfranco Zaccai, designer di fama internazionale e vincitore del “Compasso d'oro 1997” ha dichiarato che “L'Italia non è il luogo dove solo gli italiani praticano il design. È un Paese che dà a tutti la possibilità di poter esprimere la propria creatività.” Se avete l'occasione, andate e spendete qualche ora al ROM, e vedrete e osserverete che pure gli oggetti hanno un'anima e come pure il disegno industriale sia arte!

Insulina spray - ricerca con il MaRS

Nei giorni scorsi è stato ospite a Toronto il sottosegre-tario agli Esteri italiano, Vittorio Craxi, che ha parteci-pato qui a Toronto alla presentazione di un progetto-prototipo per l'insulina spray, un nuovo prodotto farma-ceutico frutto della collaborazione scientifica italo-cana-dese presso l'istituto ricerca scientifica MaRS. Il signor Craxi, che è intervenuto a questa importantis-sima presentazione, ha fatto riferimento all'importanza di essa, facendo riferimento alla sua storia personale (e quella di suo padre Bettino che in vita era stato affetto dalla stessa malattia). Questo progetto innovativo - ha dichiarato- allevia, non di poco, la sofferenza di chi è affetto da questa terribile malattia, il diabete, che consi-

dero un vero flagello.” $ 37 milioni in dono al Toronto General Hospital

Il signor Peter Munk, 78 anni, è un magnate dell'oro, fondatore 21 anni fa della Barrick Gold Corp., il più grande produttore mondiale del prezioso metallo. Ad ogni modo il signor Munk ha recentemente fatto una donazione di ben 37 milioni di dollari al Toronto General Hospital. L'annuncio è stato fatto dal dottor Robert Bell, capo dello University Health Network, e dal Ministro provinciale della Sanità, George Smitherman. Quella di Munk è la più grande donazione in favore di un'istituzione medica nella storia del Canada. Questa non è la sua prima grande donazione all’ospedale; infatti, il signor Munk ha già, tempo addietro, donato i fondi per creare il Peter Munk Cardiac Centre. Una tal persona merita tutta la nostra ammirazione.

Dopotutto, il Buon Gesù ce lo disse: “Chiedete e vi sarà dato.” Toni Primosich e Bruna Franki al rinfresco del 5 novembre

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L’importanza dell’informazione

(Riprendiamo da: La voce del popolo (Fiume), 30 agosto 2006)

Il direttore dell’Edit incontra il direttore responsabile del Corriere canadese

TORONTO – Il direttore dell’ente giornalistico editoriale EDIT di Fiume, Silvio Forza, si è incontrato lunedì, 28 agosto, a Toronto con Elena Caprile, direttore responsabile del quotidiano italiano “Corriere canadese”. Durante l’incontro è stata ribadita l’importanza della stampa italiana all’estero, specie nel caso dei quotidiani quali lo sono appunto il Corriere canadese e La Voce del Popolo pubblicato dalla Casa editrice della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia. Le due testate (di Toronto e di Fiume), assieme ad America Oggi di New York (USA), La Voce d’Italia di Caracas (Venezuela) ai quali si è aggiunto di recente Il Globo di Melbourne (Australia) sono i soli cinque giornali quotidiani in lingua italiana editi fuori dai confini dello stivale. Forza ha illustrato a Elena Caprile le peculiarità degli Italiani di Croazia e Slovenia i quali, a differenza di quelli del Canada, non devono affrontare problematiche legate all’emigrazione, ma fondano invece la loro presenza sull’ autoctonia e promuovono valori quali la convivenza. Ha presentato inoltre la complessiva attività giornalistico-editoriale dell’EDIT e quella dell’Unione Italiana. Da parte sua Elena Caprile si è soffermata sulle specifi-cità canadesi, uno stato che sta scommettendo sul multicul-turalismo e che sta diventando “il mondo in piccolo”. Co-mune alle due Comunità Italiane, e di conseguenza ai due giornali, è l’impegno per la conservazione e la diffusione della lingua e della cultura italiana, una missione difficile e che non può fare a meno dell’appoggio dello Stato italiano. In questo contesto, Elena Caprile e Silvio Forza hanno riba-dito l’urgenza della liquidazione dei contributi italiani deri-vanti dalla legge 250/90 e dell’ottenimento di garanzie rela-tive alle risorse per i prossimi anni, a partire dalla nuova Finanziaria che il Governo italiano si avvia ad approvare. La speranza è che, nonostante l’atmosfera di sacrifici, i tagli non vadano ad intaccare anche la regolare attività della stampa italiana all’estero.

Il Corriere canadese è stato fondato nel 1954 da Dan Iannuzzi, scomparso due anni fa, ed è un importante stru-mento d’informazione per la numerosa Comunità Italiana presente in Canada: si tratta di quasi due milioni di

persone su 30 milioni di abitanti. La testata è diffusa soprattutto nell’Ontario, in particolare a Toronto (dove risiedono circa 600mila italiani) e a Montreal (Quebec, circa 300mila italiani). Il giornale viene curato dalla “Cooperativa Italmedia”, mentre il titolare è la “Multimedia Nova Corporation” di Toronto, una società per azioni quotata in borsa, guidata dall’italo-canadese Lori Abittan e che si occupa di produzioni televisive, stampa su rotativa e informazio-ne: pubblica, infatti, anche altri 14 giornali di comunità linguistiche diverse dall’inglese quali Correo Canadiense (settimanale in spagnolo), Nove Ilhas (settimanale in portoghese), Insieme (settimanale italiano di Montreal) e Tandem, una testata

nata nel 1995 che si pubblica in lingua inglese e si rivolge ai figli e nipoti degli immigrati che spesso non riescono a leggere l’italiano, ma che comunque sono interessati a tematiche italiane. Obiettivo di Tandem è la veicolazione di tutto ciò che è italiano attraverso la lingua inglese. La “Multimedia Nova Corporation” impiega 140 dipendenti di varie nazionalità – italiani, americani, argentini, portoghesi, brasiliani, cinesi, inglesi, colombiani, portoricani e somali – impegnati, tutti sotto lo stesso tetto, a promuovere il multiculturalismo ed il dialogo internetnico. Attualmente il Corriere canadese sta elaborando un progetto di diffusione capillare in tutte le città canadesi in cui sono presenti gli italiani (Ottawa, Penisola del Niaga-ra, Windsor, Calgary, Edmonton e Vancouver). Conside-rato che in Canada i giornali non vengono venduti nelle edicole, il più importante canale di distribuzione è quello degli abbonamenti. Proprio come La Voce del Popolo, il Corriere canadese esce tutti i giorni esclusa la domenica. (vp)

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10 febbraio — Giornata del Ricordo 10 Febbraio al Quirinale

Il 10 Febbraio, al Quirinale, verranno consegnate le meda-glie alle famiglie degli infoibati. La conferma arriva dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, in una lettera inviata a Renzo Codarin, Presidente della Federazio-ne delle Associazioni degli Esuli, scrive “desidero rivolgere il mio pensiero alle Vostre comunità che, pur segnate da tragiche vicende, hanno saputo trovare le energie per rinno-vare cultura e tradizioni, partecipando attivamente allo sviluppo dei territori ove si sono insediate”. Un riconoscimento che “ci fa certamente onore” dichia-ra Renzo Codarin, “per il fatto che viene espresso dalla massima carica dello Stato, per il suo significato intrinseco, profondo, di chi ha compreso senza riserve il nostro ruolo”. Un atteggiamento che si scontra purtroppo con la realtà nel momento in cui le richieste degli esuli non sono con-template dalla nuova Finanziaria. Si recupererà con una legge ad hoc – o almeno questo quanto trapela dai vari colloqui. “A parte i ritardi – continua Codarin - che verranno indubbiamente a pesare sulla nostra volontà di dare conti-nuità al lavoro sin qui svolto, sentiamo, forte, il disagio psicologico di chi è stato comunque escluso. E poco impor-ta che si tratti di meccanismi burocratici dovuti ad automa-tismi ed opportunità del momento: ci offende questa mancanza di considerazione”. Il Presidente della Federazione spiega di aver “voluto citare le parole del Presidente Napolitano, proprio perché spiegano il motivo di questa reazione: il popolo dell’esodo, ovunque abbia stabilito la sua dimora, ha portato con sé un bagaglio di civiltà che tutti, a 50 anni di distanza da quei terribili fatti, ci riconoscono. Siamo l’espressione di una cultura che ha radici profonde e che ci rende orgogliosi, caparbi, volonterosi, tenaci. L’esodo di eccellenza è per noi una realtà palpabile, molti nostri concittadini, delle varie località istriane, fiumane e dalmate, hanno fatto carriera nel mondo nelle più diverse professioni dall’arte, all’economia, dall’istruzione, alla ristorazione ritrovandosi ad essere i numero “uno”, a contare per il loro atteggiamento nei con-fronti del prossimo, della vita. Hanno saputo trasformare in ricchezza, le prove loro o delle loro famiglie. Ma anche chi ha avuto sviluppi più modesti, nel proprio piccolo, è riusci-to a lasciare il segno. E’ un dato di fatto, una verità ricono-sciuta. E quindi, non possiamo accettare di non contare”. È questo lo spirito che ci ha portato anche al Giorno del Ricordo. Lo afferma, nella stessa lettera, nel testo che la conclude, il Presidente Napolitano che scrive queste parole: “E’ questo lo spirito che deve animare le manifestazioni di commemorazione del Giorno del ricordo, con l’auspicio

che esse possano contribuire a rafforzare, soprattutto nei giovani, i valori di civiltà, di solidarietà e di pace”. “Noi ci sentiamo pronti a farlo” – sottolinea Renzo Codarin -. La coerenza, il rispetto delle istituzioni, il rigore che contraddistinguono il nostro popolo continuano a gui-darci, a dispetto di chi vorrebbe trasformare in farsa la serietà dei nostri intenti. Muove da queste premesse, la nostra richiesta al Parlamento ed al Senato di non dimenti-care mai chi siamo. Per quanto concerne le divisioni inter-ne, scatenate da uno sparuto manipolo di arrabbiati, le lasciamo al tempo. Affidiamo alla concretezza e all’intelli-genza degli uomini di buona volontà, e sono in tanti, il nostro futuro”.

Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiuma-ni e Dalmati c/o CDM, via Fabio Filzi 6, 34132 – Trieste Tel.: 040 771569 - 040 3480435 Fax: 040 3475057 e-mail: [email protected]

5 novembre 2006 — S. Messa in ricordo dei defunti

Questo scorso 5 novembre i Giuliani Dalmati della zona di Toronto hanno partecipato alla Santa Messa in ricordo e in suffragio dei nostri defunti. La S. Messa è stata celebrata dal Padre Claudio Moser, parroco della Chiesa di Saint Peter di Woodbridge. Con questo sacro rito si è voluto ricordare tutti i nostri cari che ci hanno lasciato, sia quelli che sono seppelliti in Istria e Dalmazia che quelli, ormai numerosi, che riposano nei cimiteri canadesi. Un gran numero di Giuliano Dalmati ha partecipato alla funzione sacra e ricordato in preghiera i nostri cari defunti. Dal pulpito, Padre Claudio Moser ha accennato con commosse parole alla tragedia della nostra gente. A nome di tutti i presenti, nonché di tutti i Giuliani Dalmati in Canada, vorrei ringraziare Padre Moser per le sue commosse parole pronunciate in ricordo dei nostri morti e della nostra tragedia. La partecipazione al nostro dolore di Italiani che provengono da altre parti d’Italia ci conforta e ci sostiene molto profondamente. Come al solito, dopo la Santa Messa i nostri soci e simpatizzanti presenti hanno fatto un breve incontro ami-chevole nella saletta parrocchiale dove era stato preparato un semplice, ma buon rinfresco offertoci dalla nostra socia e sostenitrice Silva Toskan, che ringraziamo profondamente. Riportiamo qui sotto, a p. 22, alcune foto ricordo del rinfresco nella saletta parrocchiale e ringraziamo tutti coloro, nel silenzio dell’anonimato, ci hanno aiutato ad organizzare questa celebrazione e questo incontro.

Guido Braini (Toronto)

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Esuli e rimasti d'estate a Cherso e Lussino. Riflessioni dopo le vacanze

(Riprendiamo da Nuova Voce Giuliana Nº 142, 1 Ott. 2006)

Chi vuol rivedere vecchi amici o incontrare di persona cono-scenti intenet delle nostre terre basta che si rechi d'estate nelle piazze e sulle rive dei paesi d'origine. Infatti, gli esuli ancora viventi, che ora risiedono in America, in Australia, in Italia o in altri paesi d’Europa e del mondo. Ci sono proprio tutti, a dialo-gare nell'antico dialetto veneto, seduti attrono allo stesso tavolo coi rimasti. Ci sono quelli che scapparono per scelta politica e culturale o per paura negli anni '40, gli opportunisti degli ultimi anni, i perseguitati, i persecutori ed i loro familiari. Sono allog-giati in albergo, a pensione presso famiglie private, ospitati da parenti ed amici o dimorano nelle proprie case, di cui sono caparbiamente rientrati in possesso per eredità o diversamente. Trascorrono al paese da pochi giorni a tutta l'estate. Più d'uno vi si stabilisce permanentemente dopo il pensionamento. Perché? In particolare, cosa spinge chi fu perseguitato o ebbe un familiare perseguitato o soppresso dal regime titino a ritornare nel luogo in cui accaddero questi dolorosi eventi? Come fa a percorrere le strade e vedere le case che lo videro vittima, magari solo perché italiano o per aver parlato incauta-mente ed esser stato sentito da orecchie non amichevoli. E se incontra i suoi persecutori? Certamente la maggior parte di essi deve essere ormai morta, ma... È il richiamo della terra natia? È più forte di ogni sofferenza in essa subita? Va al di là della nazione sotto la quale vive ora il luogo natio? Mi torna alla mente l'antico dilemma: Patria /Nazione. Patria è un concetto legato al territorio in cui siamo nati, dove sono nati i nostri antenati, dove sono sepolti i nostri morti, oppure è un concetto che riguarda più che il territorio la cultura di un popolo, come l'insieme della lingua, delle tradizio-ni, degli usi, della cucina, delle superstizioni che gli sono pro-prie e a cui uno sente di appartenere qualunque sia il luogo in cui risiede? E ci sono anche i rimasti. Una nuova pacatezza sembra permeare i rapporti esuli/rimasti, favorita dal clima democratico che si comincia finalmente a respirare anche in Croazia, grazie al quale ci si azzarda a parlare degli eventi presenti e passati senza guardarsi alle spalle. I più giovani, da una parte e dall'al-tra, non capiscono perché tanta gente se n'è andata, ma gli anziani rimasti, ormai 80/90enni, ricordano che "Hanno dovuto andarsene perché gli avevano portato via tutto!" "E poi c'era la paura ...” - racconta una persona ultranovan-tenne, sempre vissuta sul posto. “Io avevo una paura terribile dei partigiani! E c'era l'iscrizione al partito. I ricchi non voleva-no iscriversi al partito mentre i poveri si iscrivevano sperando di trarne qualche vantaggio". Altri non amano ricordare e parla-re del periodo della prima occupazione jugoslava. Fra i rimasti c'è chi pensa che le persone più preparate dove-

vano rimanere sul posto perché esso continuasse ad essere amministrato da gente del luogo. Andandosene hanno lasciato le loro terre in mano a forestieri, che hanno fatto molti danni - come la chiusura dello stori-co Istituto Nautico di Lussinpiccolo - a cui in seguito è costato tempo e fatica rimediare. L'antico dialetto veneto è parlato ovunque dagli an-ziani, meno dai giovani che parlano e comprendono l' inglese - che imparano a scuola - meglio dell'italiano. La cosa è per lo meno illogica in un paese per il quale il turismo è una delle risorse più importanti e dove la presenza dei turisti italiani è molto forte, mentre sono assenti i turisti inglesi. Secondo alcuni, i giovani che non parlano l'italiano non appartengono a famiglie del posto, sottintendendo che fanno parte di nuclei familiari provenienti dall'intemo della penisola balcanica. E, in questo contesto, gli unici estranei sem-brano proprio quelli venuti nelle isole dopo l'esodo. Ma, per quanto riguarda la conoscenza dell'italiano, l'opinione riportata sopra non è esatta perché, dal momento che esso è studiato solamente nelle scuole con lingua d'insegnamento italiana, a scuole destinate alla minoranza italiana, la conoscenza o meno di questa lingua rimane collegata prevalentemente al fatto che essa venga usata, o no, in famiglia.

Carmen Palazzolo Debianchi

I due vincitori della coppa per “Over All Picnicker Participant” al picnic dello scorso agosto: Nicolas

McWatters e Nick Svab. La coppa è stata consegnata a loro alla Festa d’Autunno, il 28 ottobre scorso.

Cominciate l’anno con un bel gesto, regalate un abbonamento a El Boletin

ad un amico o ad un’amica!

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Notizie dall’Italia Risultati elettorali Congresso ANVGD

Dal Congress ANVGD del 25 e 26 novembre è scaturito il nuovo Consiglio Nazionale, composto dai consiglieri eletti e dai presidenti delle consulte regionali. Dodici sono i volti nuovi nel Consiglio. Ecco la composizione del nuovo Consiglio Nazionale, votato dai delegati provenienti da tutta Italia ed espressione della volontà degli oltre ottomila soci. Dal Veneto: Luigi Costanzo, Elio Ricciardi, Davide Rossi, Aldo Sigovini, Alessandro Cuk, Luigi D’Agostini, France-sca Briani, Coriolano Fagarazzi, Arduino Copettari, Gian Paolo Sardos Albertini. Dal Friuli Venezia Giulia: Silvano Varin, Rodolfo Ziberna, Simone Peri, Claudio Grizon, Renzo Codarin, Silvio Catta-lini. Dalla Lombardia: Francesca Gambaro, Guido Brazzoduro, Roberto Predolin, Sissy Corsi, Sergio Trevisan, Luciano Rubessa. Dal Lazio: Antonio Ballarin, Lucio Toth, Oliviero Zoia, Donatella Schurzel, Plinio Martinuzzi. Dal Piemonte: Bernardo Gissi, Fulvio Aquilante, Antonio Vatta. Dalla Liguria: Fulvio Mohoratz, Guglielmo Armentani. Dalla Sardegna: Marisa Brugna, Marina Nardozzi. Dall'Emilia Romagna: Marino Segnan. Dalla Toscana: Miriam Andreatini. Il nuovo Consiglio Nazionale ha provveduto alle nomi-ne dei vertici dell'Associazione confermando per il prossi-mo triennio la Presidenza Nazionale a Lucio Toth e indi-cando quali vicepresidenti Fulvio Aquilante, Renzo Codarin, Gian Paolo Sardos ALbertini e Oliviero Zoia.

Fabio Rocchi (ANVGD Sede Nazionale, Roma) Speciale sul XVIII Congresso Nazionale ANVGD

All'indirizzo internet www.arcipelagoadriatico.it (settore a scorrimento “ultime notizie"), gestito dal Centro di Docu-mentazione Multimediale di Trieste, potete trovare uno speciale sul XVIII Congresso nazionale di Alleanza Nazio-nale Venezia Giulia Dalmazia, con i testi dei messaggi di saluto ricevuti, il riepilogo degli interventi in assemblea e il testo della mozione approvata. Maggiori approfondimenti saranno contenuti nel numero di gennaio di Difesa Adriatica, in distribuzione prima di Natale.

Pagine in inglese e spagnolo su Difesa Adriatica

Si informa che il numero di ottobre 2006 di Difesa Adria-tica contiene l’articolo di Ezio Giuricin sulle disposizioni per il riacquisto della cittadinanza italiana (apparso sul numero di agosto/settembre in italiano), questa volta tradotto in inglese e in spagnolo così da consentirne una agevole lettura anche alle seconde e terze generazioni dei nostri Esuli sparsi nel mondo, in particolare in Australia, Sud America e Nord America. Nei numeri successivi la fase sperimentale proseguirà con la traduzione nelle due lingue di un articoloin ogni numero. Preghiamo volerci eventualmente segnalare nominativi ed indirizzi esteri a cui inviare gratuitamente il giornale allo scopo di sfruttare a pieno la nuova iniziativa e poterne saggiare il gradimentoda parte dei lettori di lingua non italiana.

Fabio Rocchi (ANVGD Sede Nazionale, Roma) Esuli da tutta Europa a Trieste dal 29 al 31 marzo 2007

Si è concluso con una visita-lampo a Monaco – scrive in un comunicato stampa l’Unione degli Istriani - nel quartier generale dei Sudeti, il lavoro dell’Unione degli Istriani finalizzato alla costituzione dell’Unione Europea degli Esuli, un nuovo organismo internazionale che avrà il com-pito di tutelare gli interessi ed i diritti di oltre otto milioni di esuli ancora viventi nel nostro continente. Unanime consenso infatti è stato espresso da tutte le Organizzazioni tedesche nel vertice voluto ed organizzato dal presidente Massimiliano Lacota a Düsseldorf, lo scor-so fine settimana, dove sono state definite e votate le linee del Congresso di Trieste. Dal 29 al 31 marzo del prossimo anno, infatti, Trieste rivestirà il ruolo di capitale europea dell’esodo, nella quale convoglieranno da ben 15 Paesi le rappresentanze di tutti gli esuli europei, dai finnici della Carelia, ai greci di Cipro, ai tedeschi di Prussia e Sudeti, dalla Finlandia, da Cipro, dalla Germania, dall’Austria e dal Caucaso. Evidentemente soddisfatto il presidente dell’Unione degli Istriani: “Certamente si tratta di un grosso risultato per il quale siamo contenti” spiega Lacota “anche perché premia il lavoro di convergenza di quasi un anno che si è fatto in una nuova ottica di coesione a livello internazio-nale”. “Sono convinto” conclude il presidente “che l’Unione europea degli esuli, che a Trieste avrà la sua sede legale ed operativa, rappresenterà al meglio le comuni istanze, e quello che più conta, il futuro delle nostre Orga-nizzazioni”.

Centro di Documentazione Multimediale, Trieste (23 novembre 2006)

Giuseppe Mazzini ha detto “Imparano più i popoli da una sconfitta

che non i re da un trionfo.”

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Notizie dal Consolato Generale d’Italia

New Laws Regarding Italian Passports

As of 24 October 2006, Italian Embassies and Consulates will start issuing electronic passports, featuring digital photo and microprocessor on which, later on, figerprints will be recorded. This will conclude the series of agreements that the European Union and the Unites States gradually reached whit regards to this matter, for the protection of national security. The new electronic passport will allow transit through or entry into the USA for brief staying, with no visa, for up to 90 days. Passports so far issued or renewed will continue to be valid until their expiry date. Therefore: * Holders of passports issued or renewed before 26 October 2005 may still enter or transit through USA with no visa obligation.Minor children may benefit by visa exemption only if in possession of an individual passport, since their being included in one of their parents' passport is not sufficient. * Holders of passports issued or renewed after 26 October 2005, however, will require a visa to enter of transit through the USA. Beginnin 13 October 2006, every Italian passport appli-cation is intended for the issue of an electronic passport, which will be handed in after 26 October 2006, compatibly with the technical equipment available at this Consulate General, In the meantime, solely for cases of proved urgency this Consulate will keep on issuing standard passports, on which the American visa will be required for travel to USA. The electronic passport with 32 pages will cost Euro 44.66 (Can. $63.90.). The Italian Government yearly tax of Euro 40.29 (Can. $57.60) will remain unchanged.

Convegno Annuale della Società Canadese per gli Studi d'Italianistica, nel 2007 presso l’Università di Trieste

Per la prima volta da quando la Società Canadese per gli Studi d'Italianistica (Canadian Society for Italian Studies — CSIS) è stata fondata nel 1972, il convegno annuale, che di solito si tiene insieme alle altre ottanta associazioni che costituiscono la “Canadian Federation of the Humanities and Social Sciences”, avrà luogo indipendentemente e fuori del Canada, e cioè presso l'Università degli Studi di Trieste. Il congresso si svolgerà dal 29 giugno al 3 luglio 2007 e includerà, quindi, una celebrazione del “Canada Day”, la festa nazionale canadese (1° luglio). Il tema generale del congresso sarà “Ponti fra le comunità.” Parteciperanno professori da varie università canadesi, americane, italiane, ed europee. I loro interventi tratteranno, chi uno, chi l’altro, tutti gli aspetti della cultura italiana, dalla letteratura (compresa la letteratura di viaggio) al cine-ma, dalla lingua alla linguistica (compresa la dialettologia), dall'insegnamento di tali materie alla storia e cultura italo-canadese. Dato che il convegno sarà ospitato a Trieste, si prevedo-no sedute speciali dedicate alla letteratura di confine e ai rapporti tra il Friuli-Venezia Giulia e l’Istria con il Canada. Nell’ambito di quest’ultimo tema, si prevede la partecipa-zione di studiosi dal Centro di Studi Canadesi dell’Univer-sità di Udine. Oltre a tutto questo, si anticipa anche una sessione dedicata a Umberto Saba in occasione del 50° anniversario della morte, nonché una presentazione plenaria da parte dello scrittore triestino Claudio Magris. Il congresso includerà anche due giornate di visite fuori di Trieste: una in Friuli, e una in Istria. Per il Friuli, si pro-pone una visita ad Aquileia, Udine, o Cividale (il luogo rimane ancora da determinare). Per l’Istria, invece, la visita è già confermata e si indirizzerà verso Pola per includere, naturalmente, incontri e colloqui con i colleghi italianisti dell’ateneo polesano, nonché visite alla città e alle sue ricche testimonianze romane e venete. Gli organizzatori del congresso sono i professori Olga Pugliese e Konrad Eisenbichler dell’Università di Toronto, e Elvio Guagnini e Rienzo Pellegrini dell’Università di Trieste. Le lingue ufficiali del congresso e degli interventi saran-no l’italiano, il francese, e l’inglese (ma non ci sorprenderà se, dato tutto, non si sentirà anche qualche parola in dialetto triestino o istriano o fiumano ...). Per ulteriori informazioni, si invitano gli interessati a contattare uno dei suddetti professori, oppure visitare il sito web della Canadian Sociaty for Italian Studies al www.uwo.ca/modlang/italian/CSIS/index.htm

Consolato d’Italia a Toronto

136 Beverley Street Toronto, Ontario M5T 1Y5

Telefono 416-977-1566 Ufficio cittadinanza, tel. 416-977-1566 interno 295

Email: [email protected]

http://www.toronto.italconsulate.org

"Ponti fra le comunità"

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Celebrazioni per il 50° anniversario dell'emigrazione giuliano-dalmata in Sud America

BUENOS AIRES - “Con le nostre radici nel nuovo millen-nio: le comunità giuliano-dalmate dell'America Latina di fronte alle sfide del mondo globalizzato.” Questo il tema del convegno che si è tenuto a Buenos Aires, dal 10 al 12 novembre scorsi, organizzato dall'Associazione Giuliani nel Mondo, con il sostegno finanziario della Regione Friuli Venezia Giulia ed in collaborazione con la Federazione dei Circoli giuliani dell'Argentina, nell'ambito delle manifesta-zioni celebrative del 50° anniversario dell'emigrazione giuliano-dalmata nei Paesi dell'America latina. Tra i temi all'ordine del giorno, le vicende migratorie, l'identità culturale e l'attuale presenza sociale degli emigrati giuliani in Sud America; gli interventi dell'Amministrazio-ne Regionale a favore dei corregionali all'estero; la situa-zione economica dei paesi del Sud America; le prospettive della Regione Friuli Venezia Giulia; le politiche di coope-razione allo sviluppo con i Paesi latino-americani e le ini-ziative di alta formazione e specializzazione professionale rivolte ai giovani discendenti da famiglie originarie dalla Venezia Giulia. La partecipazione al Convegno ha visto la presenza dei Presidenti dei Circoli, che sono stati chiamati a portare la propria testimonianza sulla situazione e sulle prospettive delle rispettive Comunità giuliane presenti nei vari Paesi dell'America Latina. Particolare attenzione, precisa Dario Locchi, Presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo, venne data alle giovani generazioni, con l'intendimento di rinsaldare ulteriormente i legami con le terre d'origine dei loro padri. “Pertanto – aggiunge - è stata incentivata la pre-senza di giovani sotto i 35 anni, scelti fra coloro che hanno partecipato agli stage organizzati a Trieste dalla nostra Associazione o al Corso Origini organizzato dal MIB - School of Management -sempre a Trieste.” Al Convegno furono presenti Autorità argentine ed italiane, rappresentan-ti della Regione Friuli Venezia Giulia, delle Amministra-zioni locali di Trieste e di Gorizia, del MIB, nonché di qualificati esperti. In particolare, parteciparono: il Presi-dente della Federazione dei Circoli giuliano-dalmati dell' Argentina, GianfrancoTuzzi; il Presidente dell'Associazio-ne Giuliani nel Mondo, Dario Locchi; l'Assessore regionale per le relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali, Franco Iacop, che intervenne sul tema “Realtà e prospettive della Regione Friuli Venezia Giulia dopo l'allargamento dell'Unione Europea.” Presenti anche il Primo Consigliere dell'Ambasciata d'Italia nella Repubblica Argentina, Carmine Robustelli, e l'avv. Duilio Ferlat, Vicepresidente Federazione dei Circoli giuliano-dalmati dell'Argentina, chiamati a discutere di “La situazione economica dell'America Latina e le sue prospet-

tive.” Graziano Lorenzon, Direttore del Servizio rapporti internazionali e partenariato territoriale extra UE dell' Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, parlerà invece di :Interventi regionali per la promozione delle attività per la cooperazione allo sviluppo e partena-riato internazionale”; Marco Stolfo, Direttore del Servizio per le identità linguistiche, culturali e per i corregionali all'estero dell'Amministrazione regionale del Friuli Vene-zia Giulia, di “Interventi dell'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia a favore dei corregionali all'este-ro e presentazione progetto AMMER e sito Web”; Stefano Pilotto, Docente di Relazioni Internazionali e Direttore del Corso Origini del MIB School of Management, Trieste, di “Radici nel passato e speranze nel futuro: la coscienza storica e le nuove opportunità di formazione e specializza-zione professionale per i giovani discendenti da famiglie originarie dalla Venezia Giulia.” Sabato 11 novembre il Vicepresidente dell'AGM, Fran-co Miniussi, presentò il libro Bisiaco è bello di Alberto Gasperini e Giulio Tarlao, edito dall'ISIG di Gorizia e dall'Associazione Culturale Bisiaca. Il 12 novembre, dopo la santa messa, si aprì il dibattito su “Le comunità giuliane dell'America Latina: situazione e prospettive,” con testi-monianze ed interventi dei giovani e di rappresentanti i Circoli. Le conclusioni del convegno infine furono affidate al Presidente Locchi. (Inform)

... e non dimentichiamo di ricordare e celebrare

IL 50MO ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO

DEI GIULIANI, ISTRIANI, FIUMANI E DALMATI

A CHATHAM E NELLA CONTEA DI KENT

La Lega Istriana di Chatham vi invita tutti a venire a Chatham, in Ontario,

il 30 agosto — 2 settembre 2007 e a partecipare al grande

RADUNO INTERNAZIONALE

Per ulteriori informazioni, contattate la Lega Istriana al (519) 352-9331

Email: [email protected] oppure [email protected]

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Alcuni commenti sui fatti che avvengono al di fuori di dove viviamo Ma perché no! Parliamone fra di noi così, prendendoli a caso: il Papa va in Turchia e noi tutti siamo stati più o meno preoccupati per la Sua incolumità. È logico che sia così viste le manifestazioni decisamente contrarie alla Sua visita “pastorale” e non “politica” come molti musulmani (ed altri cosidetti laici/politicizzati fra di noi) vogliono farci credere. Pare, comunque, che sia andato a finire tutto bene. La perplessità però resta per quanto riguarda la Turchia che come nazione - non scordiamocelo- ha la intenzione di entrare a far parte dell’Unione Europea Noi che siamo Italiani e vogliamo andare daccordo con tutti tendiamo a favorire questo evento ed è proprio di que-sto che vorrei si parlasse fra amici. Ora che viviamo fuori dall’Italia e conosciamo tanti Turchi che come noi sono emigrati all’estero, forse possiamo capire meglio di altri il modo di ragionare di quest’ultimi. Attenzione però, noi siamo occidentali e adesso viviamo in un Paese di cultura occidentale. La nostra integrazione, anche per motivi reli-giosi e di adattabilità innata, è avvenuta più facilmente fa-vorendo il nostro stato attuale di Italo-Canadesi. Rispettia-mo pertanto chi come noi è emigrato per cercare di miglio-rare la situazione originale che ne ha motivata la parten-za.Ecco perché tendiamo ad essere positivi in tal senso. In fondo ci siamo passati anche noi, anche se in altre situazio-ni. Però i Turchi che ora bussano alla porta dell’Unione Europea, per farne parte, sono un’altra cosa. Non sanno chiarire a se stessi se sono occidentali o orientali, laici o religiosi, moderni o socialmente arretrati. Per esempio: in tutti gli uffici di stato e anche moltissimi privati è esposta la foto di Ataturk che è letteralmente adorato e venerato fin dagli anni ’20. È lui che ha creata la Turchia moderna e nazionalista separando nettamente lo Stato dalla Chiesa. La Turchia è quindi un paese rigorosamente laico e fortemente patriottico. Lo è stato dagli anni ’20. Guardiamoci dentro bene adesso però: da circa 20 anni buona parte dei Turchi, e sono in costante aumento, hanno riscoperta la loro identità islamica storicamente legata all’ Impero Ottomano. Oggi quest’ultimi si considerano un paese musulmano che esalta i fasti del sovracitato defunto impero. Il partito al potere (Giustizia e Progresso) si dichia-ra esclusivamente musulmano. Per fortuna, per ora, non lo si può definire fondamentalista, anche se sotto sotto va in quella direzione e senza neanche farlo troppo discretamen-te. Sostiene ed incoraggia l’utilizzo del velo alle donne, disapprova le bevande alcoliche e la musica “moderna” nonché il ballo e la “promisquità”. La loro economia tira bene, la liberalizzazione è accelle-rata meglio di quella Italiana (non ci vuole molto). Però ... l’islamizzazione è contraria a le industrie vinicole (fiorenti

e molto ben attrezzate che, vi assicuro, producono ed esportano dei vini eccellenti).Il sistema bancario segue scrupolosamente i criteri islamici ed è praticamente in mano all’Arabia Saudita e quindi regolato dalla shaaria (legge coranica, ben diversa da quelle del resto dell’occi-dente). Inoltre e per farla breve, anche se in teoria la legge dovrebbe proteggere le donne, ciò non accade. Infatti, solo quest’anno 160 donne sono state uccise dalle rispettive famiglie per cosidetti motivi di onore.Statisticamente, il 35% della popolazione femminile viene regolarmente pestato e violentato da mariti e fidanzati. A questo punto, tenendo anche conto del regime super-nazionalista che è regolarmente tenuto a bada dai militari che da sempre controllano ferreamente il paese, possiamo onestamente rivolgerci qualche domanda: Abbiamo pro-prio bisogno di tirarceli dentro in Europa? Io non ne sono poi tanto sicuro. Ma forse sto sbaglian-do. Comunque non mi sento colpevole nel dire quello che penso e poi sono tranquillo perché so di parlare con degli amici pazienti e tolleranti oltre che intelligenti . Alla prossima.... e cercate di stare sempre in gamba!

Romano Molo

Festa di San Nicolò al Centro Veneto

Domenica scorsa. 10 dicembre 2006, la nostra bella fami-glia si è riunita , e posso dire che è aumentata ancora. Sia-mo stati 230 e più. Una famiglia unita che ha raggruppato giovani, anziani e bambini. È stata una bella soddisfazione per tutto l’esecutivo del Club, in particolare per le persone del comitato che hanno lavorato instancabilmente per fare di questo evento un successo, in speciale modo per i bambini che sono stati allietati da “Magic Marcus” che li ha veramente intrattenuti per quasi un’ora. In particolare vogliamo ringraziare il signor Lino Zacchigna per l’allestimento del Presepio, anche quest’ anno. Un grazie vada pure al nostro “nuovo” Babbo Natale arrivato dal Polo Nord con tanta lena (Vittorio Lubiana ) GRAZIE! Di nuovo un applauso a tutte le persone del comitato (e fuori) che hanno lavorato con tanta energia e tanto amore per dare a questa nostra festa annuale il successo che ne è risultato.Grazie a tutti indistintamente e ai nostri lettori! Buone feste!

Dinora Bongiovanni

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte

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La nostra posta A letter to Luisa and Joe

On behalf of myself and my family, I wanted to thank you very much indeed for your English language article. Yes, we certainly require to encourage the younger Canadian speaking generation to become actively involved in our club. An exchange of the old progressive and views can only positively benefit all of us, the club, and our Italian heritage. Under the pines of Woodbridge was certainly a piece of fresh air, and when I read it (unfortunately I was not there,) it gave me the impression and the feeling that I too were a participant to your festivity of the day. To Luisa Grisonich, “Remembering Ragusa” was just as easy as to show how the world is the same all over, and people are the same even though we came from different parts of it. Bravi! And thank you for sharing with us your ideas.

Dinora Caro Konrad, Non posso dirti quanto mia nonna abbia apprezzato El Boletin e come si illuminasse del suo bellissimo sorriso di novantaduenne alla lettura di qualsiasi nome umaghese. Ti allego quindi i suoi brevi raccontini, di cui ti avevo parlato, insieme alle poesie di mia madre, molte delle quali attraversate da temi, ricordi e suggestioni istriane. Un caro saluto, Shaul Bassi (Venezia) Rigrazio l’amico Shaul e mi affretto a portare un racconto di sua nonna, Lucy Chittero Chinaglia, all’attenzione e al piacere di lettura dei nostri abbonati — vedi p. 20. Konrad Oramai son passati 35 anni da quando son stata in Canada per un anno, ed ero piccolina ... e miei ricordi sono più che offuscati ... però come dico sempre, in qualche modo una parte del mio cuore è rimasta là ... credo proprio per il bene che volevo (e voglio ...) allo zio Edo Cernecca. Continuare un contatto con voi, anche solo leggendo El Boletin per me è un grande regalo. Mi auguro di riuscire a venire a conoscervi di persona prima o poi. Per ora ... auguro a voi tuttissimi (sì, lo so che non si dice ... eheheh) un felicissimo Natale e un sereno 2007 che porti solo del bene a tutti. Con affetto (reale)

Antonella Cernecca (Trieste)

Ringraziamo tutti gli amici che ci hanno inviato i loro auguri per le prossime feste e i particolare i seguenti che ci scrivono da lontano:

Buon Natale e Felice Nuovo Anno! Wishing you the special gifts of Christmas—peace, hope and love. Giovanni Eremondi (Saskatoon, Saskatchewan)

Al Club Giuliano Dalmato, Cogliendo l’occasione delle prossime festività di Natale e Capodanno approfitto per inviare un assegno per “El Boletin” unitamente ai più fervidi auguri di Buone Feste!!! Cordiali saluti a tutti, Mario Depangher (Buffalo, NY)

Tanti auguri a Club Giuliano Dalmato di Toronto dalla Nuova Zelanda. Leggo El Boletin con grande piacere. S. Szabo (Wellington, N.Z.)

Cari amici, A tutti voi preziosi collaboratori invio “Auguri & Buone Feste”. Laura Padovani (Bedminster, NJ).

Restituzione dei beni espropriati

Allegato al n. 10 (ottobre 2006) di Difesa Adriatica c’era un prezioso volumetto di ben 62 pagine scritto da Gian Paolo Sardos Albertini intitolato Restituzione o risarcimen-to dei beni espropriati e nazionalizzati dal regime jugosla-vo agli esuli istriani, fiumani e dalmati. Problematiche di carattere technico e possibili azioni politiche e/o giudizia-rie. Il volumetto è pubblicato dall’ANVGD e il Centro Studi Padre Flaminio Rocchi. Gli interessati sono pregati di rivolgersi direttamente alla Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, via Leopoldo Serra 32, 00153 Roma. Tel. e fax 06/581-7852. Email [email protected]

Grazie dal cuore ...

La Festa di San Niccolò è stata magnifica, e per questo dobbiamo ringraziare tante e tante persone. Troppe per nominarle tutte. Eppure, due le vogliamo ringraziare particolarmente. Luisa Grisonich, grazie per la tua semplice ma sentita preghiera di ringraziamento all’apertura del pranzo. Daniela Chiasson, grazie per il tuo generosissimo dono che ci ha permesso di comprare i regali per tutti i bambini presenti alla festa. (Per chi non la conoscesse, Daniela è figlia del nostro socio Sergio Kmet e lavora come Commu-nity Investment Manager per la Hudson Bay Company).

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14 El Boletin, No. 128 (dicembre 2006)

Julian Fantino a capo della OPP

Julian Fantino, già a capo della polizia municipale di London, Ontario, e poi di quella metropolitana di Toronto, ritornerà ad indossare l’uniforme, questa volta quella della Ontario Provincial Police. Lo scorso 30 ottobre, infatti, il nostro amico friulano è stato nominato capo della OPP. A nome di tutti i nostri corregionali, porgiamo i nostri più calorosi auguri e sentiti complimenti al Chief Fantino che fa onore non solo al Friuli-Venezia Giulia, ma a tutta la comunità italiana in Canada con le sue grandissime doti non solo professionali, ma anche morali ed etiche.

Julian Fantino

Cannavaro vince il tanto bramato “Ballon d’Or”

Fabio Cannavaro, capitano della squadra Azzurra Italiana che ha vinto la coppa del mondo del 2006, è stato nomi-nato “European Footballer of the Year”. Con ben 173 voti nel pool Europeo di giornalisti selezionati da France Foot-ball—il giornale che raccoglie i punti e ne decide i vincitori. Fabio ha battuto Gianluigi Buffon della Juventus e Thier-ry Henry del Arsenal-Francia, i

quali hanno ottenuto 124 e 121 punti rispettivamente. Il trionfo di Cannavaro è largamente dovuto al suo com-portamento verso i compagni di squadra e alla sua dedizio-ne e forza di volontà per far riuscire a mettere in testa la squadra Azzurra al campionato mondiale. “Po…Popo Popo’”così cantavano tutti i tifosi in Italia. Con la sua vincita, Cannavaro segue la fila di altri gran-di calciatori italiani che hanno ricevuto questo bramato premio: Roberto Baggio lo ha vinto nel 1993, Paolo Rossi nel 1982, Gianni Rivera nel 1969 e l’italo-argentino Omar Sivori nel 1961. Viva L’Italia e Fabio col suo Ballon d’Or. Tanti complimenti a Fabio a nome di tutti i nostri corre-gionali in Canada da una sportiva sincera degli Azzurri.

Dinora Bongiovanni (Toronto) A Mario Andretti il titolo di "Commendatore"

La leggenda delle corse automobilistiche ed ex pilota della Ferrari, l'italiano Mario Andretti è stato insignito del pre-

stigioso titolo di “Commendatore della Repubblica” per la sua contri-buzione allo sport italiano e mondiale. Andretti, nativo di Montona nell’ Isola Istriana, è il secondo italiano del mondo dei piloti di corse, dopo Enzo Ferrari, ed ..è il solo pilota che abbia vin-to la Indiannapolis

Complimenti!

I

500, la Daytona 500 Stock car race, il campione di car title e Formula 1 championship con la Lotus nel 1978. Nel ricevere l’onorifico, Mario ha detto: “Io sono ita-liano, il mio sangue è italiano, il fatto di avere un passa-porto di altra nazionalità non cambia i miei sentimenti.” Mario emigrò in America nel 1955. Ha ricevuto la sua onorificenza a New York dal console italiano Antonio Bandini.

Dinora Bongiovanni (Toronto)

Il direttivo del Club Giuliano-Dalmato di Toronto augura a tutti i suoi soci ed agli amici

Buon Natale e Felice Anno Nuovo Salute, Amicizia, e Buona Compagnia

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15 El Boletin, No. 128 (dicembre 2006)

El Boletin Direttore e Redattore prof. Konrad Eisenbichler Direttore Associato Adriana Gobbo Editore Club Giuliano Dalmato di Toronto Questo numero è stato preparato con l’assistenza di: Guido Braini, Dinora Bongiovani, Rosanna Giuricin, Adriana Gobbo, Tyler Hynds, Romano Molo, Furio Percovich, Grazietta Scarpa, Wanda Stefani.

Le opinioni espresse dai diversi collaboratori non sono necessariamen-te quelle del Club Giuliano Dalmato di Toronto o della Direzione di questo bollettino.

Abbonamenti annuali $ 40 Quota annuale di socio con El Boletin incluso $ 35 Quota annuale di pensionato e studente con El Boletin incluso $ 25 Quota annuale di solo abbonamento a El Boletin Intestare l’assegno al “Club Giuliano Dalmato” e inviarlo a: Club Giuliano Dalmato P.O. Box 1158, Station B Weston, Ontario M9L 2R9 Canada Email: [email protected] (Konrad Eisenbichler) [email protected] (Guido Braini) Sito web: www.giulianodalmato.com ISSN 316685 Tel (905) 264-9918 Fax (905) 264-9920 Pubblicità: tel (416) 444-9001 (Adriana Gobbo)

Calendario delle nostre attività per il 2007

9 febbraio. Giornata del Ricordo presso l’Associazione Giuliano-Dalmata di Ottawa.

11 febbraio. Giornata del Ricordo al Club GD di Toronto presso la St. Peter’s Church, a Woodbridge. 10:30 am

19 febbraio. Carnevale dei Bambini presso l’Associazione GD di Ottawa, celebrato insieme alle altre associazioni italiani della capitale.

11 marzo. Riunione generale annuale dei soci del Club Giuliano-Dalmato di Toronto presso la St. Peter’s Church, a Woodbridge. 2:00 pm.

Marzo. Assemblea generale della Lega Istriana di Chatham e cena di gnocchi.

Aprile. Incontro conviviale a scopo di beneficenza dell’ Assoc. GD di Ottawa e altre società italo-canadesi della capitale.

Maggio. La mostra itinerante sull’immigrazione Giuliano Dalmata in Canada fa tappa all’Università di Toronto. Sarà allestita al Woodsworth College (119 St. George Street). Fermata metropolitana: St. George.

Giugno. Brunch primaverile al Club GD di Toronto

30 giugno-1 luglio. Celebrazione del 50° anniversario della scomparsa di Umberto Saba, presso l’Assoc. GD di Ottawa

1 luglio. Picnic della Lega Istriana di Chatham al Mitchel’s Bay.

Luglio. Picnic dell’Assoc. GD di Ottawa.

Luglio-Agosto. Campionato di bocce per gli anziani dell’ Assoc. GD di Ottawa e delle altre società italo-canadesi.

Agosto. Picnic del Club Giuliano Dalmato di Toronto.

31 agosto-2 settembre. Raduno internazionale dei Giuliano Dalmati a Chatham in occasione del 50mo anniversario dell’arrivo dei primi emigranti esuli giuliani, istriani, fiumani, e dalmati a Chatham e nella contea di Kent. Per coloro che fossero interessati, il Club Giuliano-Dalmato di Toronto organizzerà una o due corriere per portare i nostri soci e simpattizzanti da Toronto a Chatham e di ritorno.

Sabato, 27 ottobre. Festa d’autunno al Club di Toronto.

Domenica, 4 novembre. Messa per i nostri defunti alla St. Peter’s Church. 10:30 a.m.

Domenica, 9 dicembre. Festa di San Nicolò del Club GD di Toronto, presso il Centro Veneto.

El notiziario de la segreteria Nuovi soci

Un caloroso augurio di benvenuti ai nostri nuovi soci, Allison Ferland (da Caledon Est) e Lino Zacchigna (da Willowdale)

Donazioni

Romano Dodich $60; Remigio & Maria Dodich: $30; Giovanna Myers: $65 USA per S. Nicolò, Primo Anonimo $50, Secondo Anonimo $50.

Donazioni in memoriam

Anita Susan in memoria del suo Ciano, insieme alla figlia Joyce, al genero Joe e ai nipoti Jonathon e Jessica Harris, $200; Anita Susan in memoria di Alceo Lini, Mario Stefa-ni, Nino Rismondo, e Natale Vodopia, $60; Dario & Anto-nella Cernecca (Trieste) Eu. 60 in memoria di Edo Cernec-ca; Ave Maria Vodopia: $100 in memoria del marito Nata-le Vodopia e di Luciano Susan e Nino Rismondo; Bruna Franki $50 in memoria dei genitori che riposano nel cimi-tero di Torre; Laura Padovani $10 in memoria dei defunti delle famiglie Padovani, Giusti, e Venturini.

Ricordiamola

Il 15 dicembre è morta Antonia Bocci, di 92 anni. Era mamma del nostro socio Bruno Bocci. A Bruno e a tutta la sua famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze.

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Ricordi del rinfresco del 5 novembre 2006

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Apoxyómenos. La vogliono in tanti, chi avrà la magnifica statua? (riprendiamo da Panorama, EDIT, 15 ott. 2006 e da Mailing List Histria, 16 ott. 2006)

Riflessioni indotte da una solitaria visita all'esposizione al Museo archeologico di Zagabria

Ancora due soli giorni e poi per l’Apoxyómenos, la bellissima statua estratta dal mare a Lussinpiccolo, varrà il detto del chi l’ha visto l’ha visto. Almeno per ora. E dopo, dove dovremo andare per ammirare questo capolavoro della statuaria greca antica? Ancora a Zagabria, o a Zara o a Lussinpiccolo, o altrove? Il treno che mi porta a Zagabria - ci vado proprio per vedere questo bronzo uscito dalle nostre acque dopo duemila anni - lo sento lento, più lento che mai. Imma-gino, dinanzi al Museo Archeologico che lo ospita, una fila lunga lunga e ore d’attesa. Imboccando lo Zrinjevac allungo il collo per scrutare la situa-zione ma, man mano che procedo lungo il curatissimo parco, provo sempre maggiore sollievo: non c’è nemmeno l’ombra delle lunghe code che sono solita vedere dinanzi ai musei italiani (e di altri Paesi), anche quando non offrono una chicca del genere. Salendo le scale non ammiro l’opulenza dei marmi di cui è rivestito l’interno (cosa che faccio sempre, dal remoto giorno in cui proprio qui ho sostenuto l’esame di museografia dal buon professore Gorenc, allora, mi pare, direttore dell’istituzione), mi affretto per paura di trovare su chissà quanti visitatori. Le mie paure, fortunatamente, sono infondate. In uno dei vani in cui si sta proiettando il documentario sull’opera, poche signore anziane e una minuta scolaresca seguono attentamente la proiezione, io invece scivolo subito nella sala attigua, immacolata, di un biancore che fa male agli occhi. Eccoci soli, io ed il bell’atleta di bronzo. Ci giro e rigiro intorno per gustare l’opera nella sua compiutezza, per capire tutta la verità della posa, del possente modellato, della sua accentuata muscolatura, solamente così, da una totale pluralità di vedute, posso godere di una giusta frui-zione del magnifico tuttotondo. La figura dell’Apoxyómenos è una esplicita dimostra-zione dello studio dal vero, infatti il bellissimo atleta che noi ammiriamo è effettivamente esistito. Chi lo ha rappre-

sentato, lo ha studiato alla perfezione. Ma chi è stato? Lisippo no, dicono gli esperti, forse Dedalo da Sicione o Polideto il Giovane, vissuti qualche tempo prima di Lisip-po. E quale attività agonistica praticava il bellissimo gio-vane, il pugilato? la lotta? Non si sa, di certo è che con la

destra impugnava lo strigile con cui si detergeva il corpo d’olio e puliva il sudore a competizione conclusa. E dove veniva portata la bella statua, era forse destinata a qualche casa patrizia o a qualche spazio pubblico della Pietas Julia o della Colonia Julia Pola Pollentia Herculana? O era stata acquistata da qualche patrizio per la villa che teneva a Brioni o a Barbariga o in qualcuna delle altre località dell’Istria? Altri due visitatori, anzi visitatrici, entrano ad ammirare la statua. Più che la statua intera, l’attenzione delle due si-gnore è tutta incentrata sul sesso dell’a-tleta. "Jao kakav mali pimpek!"(Ahimé che piccolo pisellino) sentenzia una di esse. E continuano a sciorinare idiozie e a ridere. Disturbata dal loro sciocco cica-leccio, lascio la saletta - con l’intenzione di ritornarci quando si spirerà aria "più pulita" - e vado ad assistere alle proiezioni. Il documentario è fatto molto bene,

chiaro ed esaustivo offre immagini del ritrovamento, delle varie fasi del processo di restauro, con diversi interventi di vari esperti che parlano della figura dell’atleta come opera d’arte e del restauro stesso. Meno edificante la conversa-zione che ho modo di captare a proiezione conclusa. Tre signore molto anziane, ben "aggiustate", una con fiorito cappellino in testa - mi ricordano alcune "zagrebacke dame" conosciute in tempi lontani - discutono animata-mente su ciò che hanno visto. Parlano anche del "destino" della scultura. "Joj, samo da ne bi u Lošinj, pa kaj, ono je kulturna selendra. Pa mora ostati u Zagrebu!" (Ahimé, purché non finisca a quella Lussino che, culturalmente parlando, è un paesucolo. Deve restare a Zagabria!). Sgattaiolo via, un’altra volta nella saletta bianca dell’Apo-xyómenos. Meno male, sono sola. E salva da commenti che non vorrei mai sentire. La statua è una copia risalente al I secolo prima dell’ Era Nostra (l’originale risale al IV secolo p.e.n.). E non unica. Disseminate per famosi musei - in Russia, negli Stati Uniti, in Vaticano, ecc. - di copie di Apoxyómenos ne esistono altre sei. Questa, dicono gli esperti d’arte

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classica, è tra le più belle. Bellissi-ma, la parte più bella dell’opera, è senz’altro l’acconciatura dell’atle-ta, nessun' altra copia ne ha una migliore. Altro particolare interes-sante della statua il sorriso, un sor-riso un po’ spento, tipico dell’atle-ta che non è uscito vittorioso da una competizione. Presso gli anti-

chi greci anche gli atleti perdenti venivano immortalati. Ragionamento impensabile in un’epoca come la nostra. La scultura, ritrovata, e per fortuna - così gli esperti - rinvenuta acefala, cosa che ha permesso il sondaggio e lo studio dell’interno del corpo, è dotata di un piedistallo (è l’unico dei sette Apoxyómenos conosciuti ad averlo conser-vato) comunque non bastante a sostenere la figura alta quasi due metri per cui gli addetti alla sua conservazione hanno inserito nel suo interno un complicato "scheletro" in acciaio che garantisce stabilità alla statua. L’Apoxyómenos di Lussinpiccolo è stato restaurato a dovere, grazie al lavoro compiuto in tandem dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, con a capo Giuliano Tordi, e

dall’Istituto croato per il Restauro, con il suo esperto Anton Šerbetic, e così la sua conservazione è assicurata. Che avverrà dopo Firenze? Gli esperti sostengono che la sua destinazione debba essere il luogo che garantirà tutte le condizioni museologiche richieste da un’opera del genere. Giusto. Chi ha queste condizioni? Solo Zara e Zagabria. Lussinpiccolo, nelle cui vicinanze è stata recuperata, non le ha, ma ... potrebbe averle trattandosi di una località turisticamente forte e tutt’altro che povera, che ha già provveduto allo spazio in cui sistemare l’opera, e che c’è, soprattutto, sia da parte della cittadina che della stessa Contea, la volontà di creare le giuste condizioni per esporre lo splendido atleta di bronzo venuto dalla lontana Grecia e uscito dal mare dopo duemila anni.

Erna Toncinich (Fiume)

Il medico al paziente friulano:

- Cosa mangia a colazione? - Polenta! - E a pranzo? - Polenta! - E a cena? - Polenta! - E com'è la sua digestio-ne? - Un po’ lenta ... La maldicen-za.

La grande at-trice Audrey Hepburn dice-va: “Alla conversazione durante un party nessuno contribuisce più degli assenti!”

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III CONCORSO INTERNAZIONALE DI SCRITTURA FEMMINILE

150 e 100 euro. Un premio particolare di 250 euro verrà riservato alle donne detenute che comunque partecipano anche agli altri premi. Art. 8: La giuria del Premio è composta da rappresen-tanti del mondo del giornalismo e della cultura designati dalla Consulta Femminile. Il presidente della Giuria sarà nominato all’interno della stessa.

Art. 9: Le decisioni della Giuria sono inappellabili in qualunque sede. Art. 10: Le vincitrici dovranno ritirare il premio personalmente o delegando persona di fiducia pena la decadenza dal premio . Art. 11: La premiazione delle vincitrici avverrà l’8 marzo 2007 in occasione del-la “Giornata internazionale della Donna” nella sede del Consiglio Comunale. Art. 12: La partecipazione al Concorso implica l’accettazione di tutte le clausole del presente Regolamento. L’inosservan-za anche di una sola condizione compor-terà l’esclusione della concorrente. Art. 13: Gli elaborati più meritevoli potranno essere pubblicati, senza obbli-go di remunerazione alle autrici; la pro-prietà letteraria rimane sempre delle autrici. Art. 14: La mancata osservanza degli articoli 4 e 6 del regolamento comporte-ranno l’esclusione dalla selezione. Art. 15: Ai sensi della legge 31.12.1996 n. 675 “Tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali” la segre-teria organizzativa dichiara che il tratta-mento dei dati delle partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione del premio.

Consulta femminile di Trieste C.P. 48 Posta centrale Trieste

Per ulteriori informazioni: Carla Carloni Mocavero Tel. 040 306242 email [email protected] Gina Cesanelli Tel. 040 566603 Email [email protected]

LA CONSULTA FEMMINILE DI TRIESTE Città di Trieste

Regolamento

Art. 1: La Consulta femminile di Trieste in collaborazione con il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio di Trieste, indice la 3° edizione del Concorso Internazionale di Scrittura femminile, aperto a tutte le donne, di qualsiasi nazionalità e cultura, nonché alle donne detenute. Art. 2: La partecipazione al concorso è gratuita. Art. 3: Il concorso prevede due sezioni: Sezione A) - Racconto a tema libero o di memoria che metta in luce uno o più aspet-ti della condizione femminile odierna. Sezione B) –Donne credito banche….che impresa! Esperienze, progetti, aspettative, emozioni. Si può partecipare a una sola sezione. Art. 4: I lavori devono essere inediti, dovranno essere in lingua italiana, scritti a macchina o al computer e dovranno avere una lunghezza massima di 5 cartelle (ses-santa battute per trenta righe per ogni car-tella). Può essere inviato un solo elaborato. L’inosservanza dei suscritti capoversi com-porta l’esclusione dal concorso. I lavori dovranno essere indirizzati, in sette copie, alla Consulta Femminile di Trieste, c.p. 48 Posta Centrale Trieste entro il 31 gennaio 2007. Fa fede il timbro postale. Art. 5: I lavori inviati non saranno in alcun modo restituiti. Art. 6: Le opere dovranno pervenire in plico raccomandato sigillato, senza indica-zione esterna delle generalità, con la dicitu-ra: Contiene elaborato per il concorso “Scrittura femminile”. Le sette copie dell’ elaborato dovranno essere anonime, pena l’esclusione dal concorso. Le generalità dell’autrice, l’indirizzo, il numero di telefono, il titolo dell’ opera inviata, una dichiarazione che attesti trattasi di opera inedita e brevi cenni biografici, dovranno essere inseriti esclusivamente in una busta chiusa che accompagnerà, nel plico, le copie dell’elaborato. Indicare esternamente sulla busta dei dati personali la sezione alla quale si partecipa. Art. 7: Alle vincitrici del 1° premio delle sezioni A) e B) sarà consegnato un assegno di € 500 e per le vincitrici del 2° e 3° premio sono previsti rispettivamente un assegno di

Incoraggiamo le nostre lettrici, se non al competere al concorso, almeno a scrivere le loro storie e i loro pen-sieri cosicché tramandarli alle loro figlie e nipoti.

ORIGINI

“De chi te son fia, muleta?”

Tacevo, udendo il suono a me sì familiare.

“La xe fia de Lucy e Mario quel bel giovin de Pola, quel bel moro, che tutti lo vardava vestido de ufficial! Te ricordi che coppia: la più bella de Umago!”

De lori xe sta picia così imarazzada. Poesia tratta dal libro di Alessandra Chinaglia, Il fico e la betulla. Poesie 1953-2003. (Roma: Aracne, 2005), p. 15.

Alessandra Chinaglia è la figlia di

Lucy Chittero Chinaglia, di cui riporto un brano a p. 20 (n.d.e.)

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La prima volta che vidi il mare (Racconto tratto dal libriccino Volevo solo vedere il mare di Lucy Chittero Chinaglia, pubblicato privatamente dall’autrice)

Quando la carrozza si fermò davanti alla nostra casa di Umago, qualcuno mi prese in braccio e mi posò a terra. Ero stordita, con gli occhi e i capelli pieni di polvere, ma non desideravo che vedere il mare. Attraversai un piccolo atrio, una grande cucina e un cortile. Ma dov’era il mare? Rino mi aveva detto che era sotto casa e che avevamo anche una bar-chetta. Ma lì non vedevo il mare. C’era una porticina chiusa alla fine del perimetro delle mura alte che chiudevano due lati del cortile — il terzo era quello di un’altra costruzione (casa Novacco) — e andai ad aprirla e ... ecco il mare! I miei occhi e la bocca si spalancarono dalla meraviglia, stetti lì non so quanto tempo finché Rino e Valmiro non vennero anche loro e mi dissero: “Ti piace? Ora faremo il bagno!” Presero una tavola da lavare e si buttarono in acqua. Rino sapeva nuotare e andò un po’ al largo, Valmiro si tenne aggrapppato con le mani alla tavola avanti il corpo e così feci anch’io. Quanta acqua, com’era bello! In breve tempo imparai a nuotare, e per tutta l’estate passammo il tempo tra la scogliera (pilona) davanti a casa, nella barchetta a pescare e a buttarci a mare a tutte le ore della giornata, liberi e sani come i pesci che vede-vo passare davanti ai miei occhi nelle esplorazioni sott’acqua nuotando tra le alghe e gli anfratti degli scogli che si alterna-vano a campi di sabbia coperti di alghe, raccogliendo le “sture” o i “fiori” che travavamo in qualche “calanca.” Ma l’estate passò troppo in fretta e l’autunno (pur tante volte meraviglioso) ci mostrò per la prima volta il mare in burrasca. In ottobre una forte libecciata sconquassò la nostra pilona; le ondate sorpassarono le mura del nostro cortile e gli spruzzi del mare si abbatterono oltre la casa fino alla strada del Corso. Era uno spettacolo affascinante e pauroso. Il vento fischiava senza sosta e il rumore del mare così agitato ci assordava perfino in cucina, lì radunati con porte e finestre sprangate. La cucina era grande e illuminata dal lume a petro-lio. Era una bella lampada ornata da una frangia di perline colorate; la mamma, prima di accenderla, puliva il tubo di vetro con una pezzuola bianca e si serviva di uno stecco di legno, come si faceva in genere, poi tagliava lo stoppino bruciato e l’accendeva attnta che non ci bossero i “becchi”. Dopo qualche giorno la mareggiata si calmava e noi trova-vamo le “piere” della pilona sparse qua e là, anche molto distanti dalla base. Allora si ricominciava l’opera di ricostru-zione. Rino e Valmiro, aiutati anche dagli amici vicini di casa, con cui dividevamo la pilona, portavano le pietre più grandi e io e le mie amiche quelle più piccole. Così la difesa contro il mare prendeva di nuovo la forma di molo a secco, dove potevamo sdraiarci al sole d’estae, pescare con la togna le boseghe e i bisatti e ormeggiare la nostra barchetta.

Ma ora si doveva pensare alla scuola. Non ero una scolara troppo diligente e studiosa, mi piaceva molto asoltare le spiegazioni della maestra, leggere in classe quello che era necessario sul libro di lettura, ma a casa facevo solamente le lezioni scritte — e il più in fretta possibile — per avere a mia disposizione più tempo per fare tutto quello che mi piaceva di più, specie andare in giro con qualche amichetta, bighellonando lungo la riva del mare, saltare sugli scogli della diga (costruita dal nonno di mio padre), assistere al rientro dei battelli dei pescatori, talvolta anticipato per l’avvicinarsi di nubi roriere di maltempo. Sotto il “volto” della casa del Vescovo, alla base della diga, si radunavano i familiari dei pescatori aspettando il loro rientro. Per fortuna il nostro bellissimo porto era un rifugio naturale contro le insidie del mare e i nostri pescatori conoscevano tutti i intomi dei temporali, neverini, bufere, ed erano pronti a rientrare al porto dove trovavano riparo e sicurezza. Non erano sicuri nel porto solo i nostri pescatori, ma anche gli altri battelli di ogni genere che trasportavano merce. Era bello vedere lo specchio calmo nel nostro porto pie-no di golette, schooner, brigantini, con due, tre o quattro alberi mentre al di là della diga e della Punta del Moro si agitava il mare mosso al massimo dal libeccio. Mi piaceva vedere la scogliera della diga investita dalle creste spumeggianti delle onde spinte dal vento caldo del Sud e correndo verso la “casetta” andavo a rifugiarmi dietor al muretto per ascoltare la voce possen-te del mare in tempesta. Qualche volta salivo a quattro a quattro gli scalini che portavano alla casa dello zio Piero Venturin, fratello di mia madre, perché aveva una fac-ciata sul mare e da lassù si ammirava uno spettacolo indescrivibile! Il cielo era carico di nuvoloni neri e bianchi che si accavallavano senza sosta, spostandosi verso oriente, lasciando ogni tanto uno spazio di azzurro cobalto che illuminava il mare solcato dai marosi cresta-ti dalla candida schiuma, che rotolavano in cascate incessanti e vocianti ... per chi sapeva ascoltare. Quando il libeccio calava, il cielo si rasserenava solcato qua e là da qulache nuvoletta bianca sfrangiata che vagava per il cielo limpido di un azzurro brillante. Le barche, tutti i natanti grandi e piccoli, uscivano dal porto e prendevano il largo fuori dal garofolin per andare alla pesca o portare le merci, quali a Trieste a destra, quali a sinistra in direzione di Pola. (Ringrazio il prof. Shaul Bassi, dell’Università “Ca Foscari” di Venezia, per avermi gentilmente indicato i brevi raccontini di sua nonna).

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Se no i xe mati, non li volemo! Lussignano in Terra Santa

Due vecchi coniugi lussignani andarono in vacanza a Gerusalemme. Mentre erano lì, la moglie morì. L’impresa-rio delle pompe funebri del luogo disse al marito: “Se vuole, possiamo spedire la salma di sua moglie di ritorno a Lussino per 5,000 Euro, oppure possiamo seppe-lirla qui, in Terra santa, per soli 150 Euro.” Il vecchio lussignano ci pensò sopra un po’ e poi rispo-se che preferiva far spedire la salma di sua moglie di ritorno a Lussino e farla seppelire lì. L’impresario, un po’ sor-preso, gli chiese: “Ma perché vuole spendere 5,000 Euro per mandare a casa la salma di sua moglie quando può spenderne solo 150 e seppelirla qui in Terra Santa?” E il vedovo: “Sa, signore, tempo fà un uomo morì qui in Terra Santa e fu sepolto, ma dopo tre giorni risuscitò in vita. Io non posso rischiare questo con mia moglie.” El Bepi se fa frate

Bepi era una gran brava persona, mite, silenzioso, e molto religioso. Un giorno gli venne la vocazione e decide di farsi monaco ed entrare nel Monastero del Silenzio dei Trappisti più severi. Al suo entrare in monastero, il Superiore gli disse: “Fratello, questo è un monastero del silenzio. Tu qui sei il benvenuto. Puoi rimanerci finché vuoi, ma non devi parlare finché non te ne do io il permesso!“ Fra’ Bepi visse nel monastero un anno intero prima che il suo Superiore gli dicesse: “Fra’ Bepi, tu sei qui da un anno ormai. Ora puoi dire due parole!” Fra Bepi rispose: “Letto duro.” “Mi dispiace sentirti dire ciò.” disse il Superiore “Ti daremo subito un letto migliore.” L'anno seguente Fra’ Bepi fu chiamato nuovamente dal Superiore: “Oggi puoi dire altre due parole, frate Bepi.” “Cibo freddo.” Disse Fra’ Bepi e il Superiore gli assicurò che in futuro il cibo sarebbe stato migliore. Al suo terzo anniversario al monastero, il Superiore chiamò nuovamente Fra’ Bepi nel suo ufficio: “Puoi dire due parole, oggi.” “Vado via.” disse Fra’ Bepi. “È meglio così, Fra’ Bepi.” commentò il Superiore “Da quando sei qui non hai fatto altro che lamentarti!”

Il figlio in prigione

Un anziano istriano che vive nelle campagne del Buiese, nella primavera si faceva aiutare dal figlio a ripiantare il giardino, ma poiché suo figlio era in prigione, quest' anno non lo poteva aiutare. L'anziano scrivendo al figlio in prigione, gli spiegava questa sua piccola tragedia.

Caro Marchetto, Mi sento molto triste poiché quest'anno non posso ripiantare il giardino come ogni anno. Sono troppo vecchio per farlo io da solo. Se tu fossi qui, non sarei così triste, perché ci penseresti tu a zapparmi tutto il giardino. Un abbraccio, tuo padre.

Un paio di giorni più tardi l'anziano riceve una lettera dal figlio.

Caro papà, Per l'amor di Dio, non zappare il giardino. Lì ho nascosto tutti i miei soldi e la mia droga da spacciare.

Tuo figlio, Marchetto.

Alle sei del seguente mattino, la polizia arriva e scava per tutto il giardino senza trovare traccia né di soldi né di droga. Scusandosi con l'anziano signore vanno via. Più tardi durante lo stesso giorno, il padre riceve una lettera dal figlio.

Caro Papà, Adesso puoi ripiantare il giardino. È stato il meglio che ho potuto fare considerando le circostanze. Un abbraccio, tuo figlio Marchetto.

Lettera a Gesù Bambino

Un mese prima di Natale, un bambino scrive una lette-ra a Gesù Bambino con l'elenco dei regali che desidera. “Gesù Bambino non potrà portarti tutta questa roba!” gli dice la madre. E il piccolo: “Non fa' niente ... il resto lo comprerete tu e papà!”

Rimedi

“Da quando Grazia mi ha detto di no, non riesco più a dormire. Che cosa mi consigli?” “Di cercare un posto di guardiano notturno.”

Quattro maschere dalla Festa d’Autunno che, quest’anno, coincideva con l’ Halloween, il “carnevale” americano ... Chi sono? Mah, mi sembra di riconoscere la mula de Parenzo, e

poi la Sultana, ... ma le altre ...?

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Ricordi della Festa d’Autunno, 28 ottobre 2006

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23 El Boletin, No. 128 (dicembre 2006)

Ricordi della festa di San Niccolò

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24 El Boletin, No. 128 (dicembre 2006)

Ricordi della festa di San Niccolò