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Efficienza energetica nelle imprese - Dalla diagnosi alla realizzazione dei progetti di efficientamento Ivano Conte – Energy Efficiency Advisor di Gruppo Sintesi Milano, 8 Giugno 2016

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Efficienza energetica nelle imprese - Dalla diagnosi alla realizzazione dei progetti di efficientamento

Ivano Conte – Energy Efficiency Advisor di Gruppo SintesiMilano, 8 Giugno 2016

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Executive SummaryIl 2015 è stato caratterizzato dall’obbligo di Legge, per i soggetti obbligati, energivori e grandi imprese, per la realizzazione delle diagnosi energetiche (oltre 10.000 depositate entro la scadenza del 22/12)

Nel 2016 la sfida si trasferisce dall’analisi all’azione, lavorando con le imprese per definire piani pluriennali di interventi di efficientamento coerenti sotto i profili tecnici ed economici per ogni specifica realtà

L’avvio dei primi Bandi Regionali per il cofinanziamento delle diagnosi energetiche e dei sistemi di gestione consentirà anche alle PMI di accelerare sulla strada dell’efficienza energetica

Ci accompagna una evoluzione normativa con alcuni aspetti contraddittori

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Uno sguardo all’Europa

Uno studio della Commissione Europea sull’efficienza energetica dell’industria, individua otto settori industriali che rappresentano il 98% dei consumi finali del settore industriale europeo. In tabella vengono indicati i consumi di ogni settore aggiornati all’anno 2013. Il totale di tale raggruppamento rappresenta il 25% dei consumi energetici negli usi finali europei nello stesso anno

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Evoluzione dei consumi «business as

usual»Sulla base di analisi dei trends economici ed energetici è stato ipotizzato uno scenario BAU (Business As Usual) di evoluzione del trend dei consumi energetici al 2050. Solo l’industria siderurgica e quella chimica avrebbero un incremento dei consumi energetici, in linea con le aspettative di incremento della produzione. Le riduzioni degli altri settori sono il risultato di riduzioni della produzione e/o di un miglioramento dell’intensità energetica

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Scenari di riduzione a confronto

2. Scenario potenziale economico 2 – nel caso in cui vengano implementati progetti di efficienza energetica con un payback di 5 anni

1. Scenario potenziale economico 1 – nel caso in cui vengano implementati progetti di efficienza energetica con un payback di 2 anni

3. Scenario potenziale tecnico – nel caso in cui vengano implementati progetti sulla base delle migliori tecnologie di efficientamento disponibili, indipendentemente dai vincoli economici

Lo studio confronta tre diversi scenari di evoluzione dei consumi:

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Trend evolutivo dei consumi nei tre

scenari

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Analisi nazionale, potenziale tecnico ed economico

Partendo dai dati europei, RSE ha condotto uno studio sul potenziale dell’efficienza energetica nell’industria italiana.

Potenziale tecnicoRisparmio conseguibile con le migliori tecnologie esistenti

Potenziale economicoRisparmio ottenibile con le tecnologie esistenti e un investimento economico attraente (payback 3 – 5 anni)

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Analisi nazionale, settori energivori

I settori energivori hanno il maggior potenziale in termini assoluti (siderurgia, chimica, vetro, cemento).In tali comparti però una parte rilevante del potenziale economico è già stato conseguito (nel settore siderurgico il 40% del potenziale economico è già stato colto con investimenti fatti negli ultimi 7-8 anni)

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Analisi nazionale, settori non energivori

Settori con consumi minori ma con una maggior diffusione territoriale di industrie risultano avere un potenziale maggiore (es. settore alimentare > 50.000 imprese).In tali casi gli interventi fatti sono solo una minima parte di quelli economicamente sostenibili.Cogliere l’occasione di efficientare quando si ha la necessità di intervenire sui macchinari o di ristrutturare

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Sfruttamento del potenziale tecnico

Come trasformare il potenziale tecnico in potenziale economico:• Attraverso gli incentivi (nuove linee

guida TEE in fase di pubblicazione)• Agire sull’addizionalità non

incentivando investimenti che si ripagano da soli per poter concentrare le risorse sugli interventi con maggiori tempi di ritorno (oggi i TEE premiano unicamente il risparmio addizionale 𝑅eff = 𝑅lordo ∙ 𝐶addiz ∙ τ)

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Diffusione degli interventi di efficientamentoInterventi più diffusi: Recuperi di calore, Installazione di inverter, Sostituzione del forno

Settori maggiormente presenti: Acciaierie, Alimentare, Metalmeccanico e Autoveicoli

Alcuni interventi sono strettamente legati ad un settore industriale (forni, cogeneratori, recuperi di calore), mentre altri (inverter, compressori efficienti) sono trasversali a tutti i settori

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Un esempio classico, aria compressa

Spesso interventi a basso costo possono portare grandi risparmi• Ricerca perdite su linee di aria compressa,

prima di valutare potenziamenti della centrale di compressione

• Espedienti impiantistici per modificare abitudini energeticamente insostenibili (es. elettrovalvole per blocco flusso aria compressa quando le isole tecnologiche sono inattive)

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Esempio di stabilimento industriale in Piemonte

Intervento per eliminazione delle perdite di aria compressa

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Intervento su 12 presse:Spesa di 15.000 € con recupero di 95.000 kWh/anno (oltre 17 TEP) per un controvalore di circa 16.000 €

PBT < 1 ANNO

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Sistemi di monitoraggio

energeticoUno dei principi dell’Efficienza energetica afferma che non si può gestire ciò che non si misura.Diventa fondamentale dotarsi di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici principali, così come evidenziati nelle diagnosi energetiche.La misura diretta è inoltre indispensabile per poter fare richieste di TEE nei vari progetti di efficientamento.

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Sistemi di monitoraggio

energeticoUtilità del monitoraggio energetico• Aumentare il livello di confidenza delle informazioni a

supporto dei decisori• Migliorare l’efficienza e tagliare gli sprechi

• Allocare consumi e costi ai singoli reparti o centri di costo

• Monitorare nel tempo i KPI di performance energetica

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Sistemi di monitoraggio

energeticoCriticità nell’affrontare un progetto di monitoraggio energetico• La spesa per il monitoraggio energetico deve essere

contenuta entro il 5% della spesa energetica• Scelta dei carichi significativi che si vogliono

monitorare (risultati diagnosi)• Analisi dell’architettura dei quadri elettrici• Utilizzo se possibile dei multimetri esistenti• Non porsi l’obiettivo di misurare «tutto» ma fare una

scelta di compromesso che consenta di monitorare i carichi principali sui quali si possono fare interventi di efficientamento; il sistema è sempre espandibile

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Sistemi di monitoraggio

energeticoCaratteristiche del sistema• Prediligere sistemi basati su Cloud

per evitare costi di server, database, software e garantire la disponibilità delle informazioni senza limiti di spazio

• I clienti multisito hanno l’ulteriore vantaggio di una gestione centralizzata dei consumi e del benchmarking fra i vari siti

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Gli ostacoli sulla strada dell’efficienza energetica

Le sei porte chiuse dell’efficienza energetica1. Principio dello scarso impatto economico (il 98% delle

imprese industriali ha meno di 50 dipendenti; bassa incidenza spesa energetica su fatturato)

2. Principio dell’ineluttabilità (bolletta energetica vissuta come una tassa, arriva in amministrazione e non sul tavolo di un EM)

3. Principio dei costi e dei benefici (ci si impegna solo per progetti con grande potenziale economico)

4. Principio di competenza (scarso peso dell’EM nell’organizzazione aziendale per l’acquisto di nuovi macchinari)

5. Principio di (presunto) eccesso di competenze (quando si ha la presunzione che tutto sia sotto controllo e non ci siano margini di miglioramento)

6. Principio di contingenza (episodicità degli interventi, non si opera all’interno di un sistema di gestione)

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Strumenti normativi in ritardo (1)

Nuove linee guida Titoli Efficienza Energetica una sentenza del TAR Lazio impone l’emanazione del decreto entro giugno (il Dlgs 102/2014 stabiliva l’emanazione entro il 16/11/2014)Il GSE ha mutato interpretazione delle linee guida vigenti e da un anno chiede l’effettuazione dell’analisi degli investimenti per riconoscere i TEE e revoca o modifica di conseguenza la loro emissione. Questo porta ad una riduzione dei TEE circolanti sul mercato con un incremento di prezzo del 40% che si scarica in parte sulle bollette dei consumatori;

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Strumenti normativi in ritardo (2)

Fondo nazionale per l’efficienza energeticaFondo rotativo istituito dall’art.15 del Dlgs 102/2014 per favorire:• interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di

proprietà della Pubblica Amministrazione;• realizzazione di reti per il teleriscaldamento e per il

teleraffrescamento;• efficienza energetica dei servizi e infrastrutture pubbliche, compresa

l’illuminazione pubblica• efficientamento energetico di interi edifici destinati ad uso

residenziale, compresa l’edilizia popolare;• efficienza energetica e riduzione dei consumi di energia nei

settori dell’industria e dei servizi.

I decreti attuativi dovevano essere approvati entro ottobre 2014

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Strumenti normativi in ritardo (3)

Bando Diagnosi energetiche PMIIl 12/05/2015 il Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato il bando per il cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni e destinati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione nelle PMI di sistemi di gestione energetica conformi alla norma ISO 50001 (nella misura del 50%).A tal fine il decreto 102 stanziava fino ad un massimo di 15 milioni di Euro annui da qui al 2020, per un totale complessivo massimo di 105 milioni di Euro di cofinanziamento.Questi incentivi vengono concessi a seguito della effettiva realizzazione degli interventi identificati nelle diagnosi od all’ottenimento della certificazione ISO 50001.

Col decreto MISE del 21/12/2015 sono stati approvati 14 programmi regionali con un’allocazione di 10 milioni di Euro e si è prossimi alla stipula delle convenzioni con le rispettive Regioni

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Nuovo Conto Termico – un’opportunità

Pubblicato in Gazzetta il 2/3/16 e appena entrato in vigore• Sostituisce il DM 28/12/2012• Previsto dallo Sblocca Italia (Legge 164/2014), avrebbe dovuto

essere adottato entro il 31/12/2014Novità:• Tre nuovi interventi per le PA (interventi di building automation,

trasformazione in edifici a energia quasi zero, dispositivi efficienti di illuminazione)

• Taglia massima degli impianti per produzione di energia termica passa da 1 a 2 MW

• Si dimezzano i tempi per erogazione incentivo da 180 a 90 gg.• Eliminato obbligo di iscrizione ai registri per impianti di

climatizzazione invernale con pompa di calore e caldaie a biomassa con potenza termica > 500 kW

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Nuovo Conto Termico – un’opportunità

Restano identici gli interventi incentivabili anche per i privati:• sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con

impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria

• sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa

• l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento

• sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore• sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi

ibridi a pompa di calore.

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Nuova tariffa elettrica – problemi e opportunità

Nuove tariffe elettriche per i clienti domestici dal 2018 (Delibera 582/2015)

Oneri di rete (trasmissione, distribuzione e misura dell'energia)Oggi: struttura progressiva, con costo €/kWh che cresce per scaglioni all’aumentare dei prelievi; sistema trinomio (€/punto presa, €/kW impegnato, €/kWh prelevati)Dal 2018: • i costi di misura, commercializzazione e distribuzione verranno coperti

in quota fissa pro-cliente (€/anno) e in quota potenza (€/kW/anno);• i costi di trasmissione in quota energia (c€/kWh)

Oneri di sistemaOggi: tutto in quota energia sia per residenti che non residentiDal 2018: si mantiene una differenziazione tra• clienti residenti, ai quali viene applicata tutta in quota energia come

oggi, cioè in c€ per kWh prelevato;• non residenti, ai quali viene applicata sia in quota fissa, sia in quota

energia.

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Nuova tariffa elettrica – problemi e opportunità

Nel complesso i cambiamenti delineati riducono di circa un terzo la convenienza del risparmio energetico e di circa la metà quello del fotovoltaico in autoconsumo.Con questa riforma si stabilizzano i ricavi dei distributori.La direttiva UE sull’efficienza energetica dice chiaramente che le riforme tariffarie non devono in alcun modo scoraggiare gli interventi di efficienza energetica, come invece avviene con i cambiamenti appena deliberati

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Nuova tariffa elettrica – problemi e opportunità

Legge 21 del 25/2/16 (conversione Decreto Milleproroghe) stabilisce che per i non domestici:• Oneri di sistema (oggi al 99% in quota variabile) dovranno avere la stessa

ripartizione degli oneri di rete (tariffa trinomia, 60% in quota fissa e 40% variabile).

Oggi un MWh addizionale costa 60 € di oneri di sistema, con la riforma costerà solo più 24 € mentre gli altri 36 verrebbero spalmati sulle quote fisse.Bolletta oggi: 10% fisso e 90% variabileBolletta domani: 25% fisso e 75% variabileA regime, la riduzione dei prelievi dalla rete attraverso efficienza energetica e/o autoproduzione sarà meno convenienteEs. per cliente non domestico in BT con consumi di 200 MWh/anno con un sistema fotovoltaico da 100 kWp, lo spostamento del 25% di oneri dalla quota variabile a quella fissa comporta un anno in più di PBT e un punto % di IRR in menoOpportunità per tecnologie che consentono la riduzione della potenza impegnata: storage

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE